100% azionario? figlio pericoloso delle imprecisioni mifid

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tutto, altra certezza… sempre scavalcata. A tal proposito è difficile spiegarsi l’euforico consiglio di un 100% azionario nel settaggio di un portafoglio. Anche quando un cliente mostra di avere un profilo di rischio aggressivo, quindi molto alto, secondo noi non è ammissibile come raccomandazione. Questo consiglio potenzialmente dannoso è anche figlio delle imprecisioni Mifid, oltre che di un protocollo inefficiente. Questa legge, appunto, imprecisa genera portafogli imprecisi… non potrebbe essere diversamente. Per “imprecisi” intendiamo “approssimativi”. Ci chiediamo cosa possa significare per un cliente un rischio definito dai vari questionari basso, medio-basso, medio alto, medio, alto. Il famoso questionario, da cui inizia l’impostazione della profilatura del cliente, non potrà mai essere così specifico da produrre un portafoglio realmente adeguato. Si perché un cliente non saprà mai cosa possa rappresentare un rischio espresso con termini generici e non numerici e inequivocabili. Questa difficile interpretazione (a favore di Banche e Sim, non certo del cliente) confonde e non tutela per l’investitore (e pensare che la Mifid nasce per questo!). Quello che il questionario trascura palesemente, è la componente emotiva e di comprensione etimologica dell’investitore: insomma, si compila un modulo senza capire le conseguenze di molti termini; senza pensare che la paura o altri fattori emotivi possono facilmente farti disinvestire dall’orizzonte temporale stabilito (e poi…che vuol dire “oltre 10 anni”?); senza sapere che perdite produca “profilo di rischio alto, medio o basso”. Di quest’ultimo, ad ogni termine non corrisponde una conseguenza concreta in percentuale. In generale, in tutto il modulo d’adeguatezza non vi sono numeri, ma solo indicazioni generali… si può parlare di adeguatezza, quindi? Il portafoglio “adeguato” qual è? In particolare, un consulente da cosa è spinto a consigliare ad un cliente, seppur “di alto rischio”, d’investire su di un asset 100% azionario? In media, tenendo conto di un profilo di rischio aggressivo, la maggior parte dei protocolli d’investimento consigliano il 65% azionario. Quasi tutti i protocolli non nominano il 100% azionario e avranno le loro plausibili ragioni… Allora perché la singola controtendenza raccomanda il contrario? Quale interesse c’è dietro questo azzardato quanto euforico consiglio che

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Page 1: 100% azionario? Figlio pericoloso delle imprecisioni Mifid

100% AZIONARIO? FIGLIO PERICOLOSO DELLE IMPRECISIONI MIFIDChi investe vuol guadagnare, questo è certo. Chi investe non vuole perdere tutto, altra

certezza… sempre scavalcata. A tal proposito è difficile spiegarsi l’euforico consiglio di un 100% azionario nel settaggio di un portafoglio. Anche quando un cliente mostra di avere un profilo di rischio aggressivo, quindi molto alto, secondo noi non è ammissibile come

raccomandazione. Questo consiglio potenzialmente dannoso è anche figlio delle imprecisioni Mifid, oltre che di un protocollo inefficiente. Questa legge, appunto, imprecisa genera portafogli imprecisi… non potrebbe essere diversamente. Per

“imprecisi” intendiamo “approssimativi”. Ci chiediamo cosa possa significare per un cliente un rischio definito dai vari questionari basso, medio-basso, medio alto, medio,

alto. Il famoso questionario, da cui inizia l’impostazione della profilatura del cliente, non potrà mai essere così specifico da produrre un portafoglio realmente adeguato. Si perché

un cliente non saprà mai cosa possa rappresentare un rischio espresso con termini generici e non numerici e inequivocabili. Questa difficile interpretazione (a favore di

Banche e Sim, non certo del cliente) confonde e non tutela per l’investitore (e pensare che la Mifid nasce per questo!). Quello che il questionario trascura palesemente, è la

componente emotiva e di comprensione etimologica dell’investitore: insomma, si compila un modulo senza capire le conseguenze di molti termini; senza pensare che la

paura o altri fattori emotivi possono facilmente farti disinvestire dall’orizzonte temporale stabilito (e poi…che vuol dire “oltre 10 anni”?); senza sapere che perdite produca “profilo

di rischio alto, medio o basso”. Di quest’ultimo, ad ogni termine non corrisponde una conseguenza concreta in percentuale. In generale, in tutto il modulo d’adeguatezza non vi sono numeri, ma solo indicazioni generali… si può parlare di adeguatezza, quindi? Il

portafoglio “adeguato” qual è? In particolare, un consulente da cosa è spinto a consigliare ad un cliente, seppur “di alto rischio”, d’investire su di un asset 100%

azionario? In media, tenendo conto di un profilo di rischio aggressivo, la maggior parte dei protocolli d’investimento consigliano il 65% azionario. Quasi tutti i protocolli non

nominano il 100% azionario e avranno le loro plausibili ragioni… Allora perché la singola controtendenza raccomanda il contrario? Quale interesse c’è dietro questo azzardato

quanto euforico consiglio che viene propinato da chi gioca passivamente sul mercato? Ci è bastato navigare un po’ tra i siti delle varie banche per confermare le nostre teorie

d’imprecisione riguardo la Mifid. Un’opinione non s’inventa.

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Tre banche prese a campione: tre profili di rischio da esse diversamente definiti ma della stessa fascia: “alto, dinamico evoluto, aggressivo”; tre orizzonti temporali chiamati

rispettivamente “lungo termine” (in due banche) e “10 anni”; quello che cambia incredibilmente da una banca e l’altra sono le scelte di portafoglio “adeguato”. Perché

nascono portafogli così diversi da un’uguale fascia di rischio? Per non dire che anche gli orizzonti programmati possono essere considerati simili! Parlando di orizzonte temporale,

non riceviamo mai risposte esaustive: perché non viene mai ricalcolato in funzione del suo accorciamento? Le preferenze del cliente possono essere sempre uguali in materia di

rischio, ma gli anni programmati passano, lasciando all’investitore una rimanenza temporale che necessita di requisiti d’investimento diversi da quelli programmati!!!

Annualmente l’orizzonte temporale va ricalcolato…come si può pensare di rimanere al 100% azionario per tutti i dieci anni? Immaginate se a tre mesi dalla fine

dell’investimento arrivi un -50… Il cliente rimane con un pugno di mosche in mano e tanta rabbia nelle tasche, solo quella! E non può nemmeno prendersela con il

consulente… perché, visti i suoi stupidi consigli, sarà pronto a rispondergli che “può succedere… è colpa del mercato”. Ignorare che il tempo passa e l’orizzonte temporale

non può essere sempre quello di partenza è un errore che può essere fatale per il cliente! Pretendere che un 100% azionario a 10 anni sia una buona soluzione d’investimento è una fantasia pericolosissima o un’enorme stupidaggine… a seconda dei punti di vista.

Noi siamo certi che l’unico portafoglio “adeguato”, non è quello che nasce dalle crocette di un modulo maliziosamente impostato, ma quello che viene “adeguato” all’orizzonte temporale! Nel grafico sotto potete trovarne le composizioni dei portafogli modello di

queste banche e rifletterci sopra… o forse riderci sopra, dipende da come considerate le conseguenze della Mifid. Noi abbiamo la prova provata che questa legge è all’insegna

della vaghezza. Noi troviamo che la vaghezza non debba far parte dei numeri, né tanto meno del denaro che viene investito.

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