18.31.22 i paradigmi della comunicazione

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PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI

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Page 1: 18.31.22 i paradigmi della comunicazione

PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI

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Paradigma

Il paradigma è il quadro di riferimento teorico

che orienta e dà senso all’attività scientifica.

Il paradigma è la cornice, all’interno della

quale lo scienziato individua i problemi e i

metodi che, in una certa fase del cammino

scientifico, sono riconosciuti come validi e

legittimi.

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Paradigma

Nel 1962 Thomas Khun introduce i concetti di “scienza normale'', “paradigma

scientifico'' e “rivoluzioni scientifiche''.

Secondo Kuhn, gli scienziati normalmente operano entro specifici paradigmi, che coincidono con descrizioni delle modalità di funzionamento del mondo. Nelle fasi di scienza normale si

raccolgono dati entro il contesto del paradigma esistente.

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Paradigma

Il paradigma detta quale tipo di esperimenti condurre e quali dati raccogliere e come interpretare i dati.

Nella visione di Kuhn il cambiamento reale avviene quando:

1. si accumula una grande massa di dati che i paradigmi esistenti non possono spiegare.

2. si scopre un paradigma alternativo che può spiegare le discrepanze fra i vecchi paradigmi e le osservazioni.

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Paradigma

I paradigmi determinano

i modi, la gamma dei

problemi e i modelli di

soluzione accettati da

una comunità scientifica

di un determinato

periodo

T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962

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I sostenitori di paradigmi opposti conducono le loro ricerche

all’interno di mondi differenti, ciò significa che i due gruppi di

scienziati vedono cose diverse quando guardano dallo stesso punto, nella stessa direzione

Incommensurabilità

Paradigma

T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962

«Ciò che vedete dipende dalle teorie che usate per interpretare le vostre osservazioni .»

Albert Einstein

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Paradigma

T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962

Nel mutamento paradigmaticoalcuni vecchi problemi possono

venire trasferiti a un’altra scienza o addirittura dichiarati non scientifici

La teoria che poneva la terra al centro dell’universo era il risultato di un paradigma di stampo religioso, che rimase in vigore fino a quando la scienza non fu in grado di

rendersi autonoma dal potere ecclesiastico

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I paradigmi dellaComunicazione

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Due differenti proposte teoriche:

� approccio scientifico, basato su un forte sforzo di concettualizzazione. Si parla di trasporto (di informazione) non di trasformazione (Claude Ellwood Shannon )

� approccio coinvolgente, riflette una chiara prospettiva umanistica. La generazione di significato implica un processo di trasformazione, mutamento (Ivor Armstrong Richards)

«Sebbene non necessariamente contraddittorie fra loro, nessuna delle due definizioni fa riferimento agli interessi evocati dall’altro autore.»

(Em Griffin)

Paradigmi comunicativi

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Il paradigma informazionale

ha subito un processo di usura

maggiore rispetto al paradigma

relazionale.

Nato alla fine degli anni ’40 ha subito un gran successo

Nel corso degli anni ’50 sembra poter assumere la guida degli studi sulla comunicazione, superando l’ amalgama tra approccio umanistico e scientifico, natura e cultura, uomo e macchina, che li caratterizzava.

Paradigmi comunicativi

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La sua rapida ascesa è stata seguita però da un altrettanto rapido declino e da critiche relative al suo eccessivo legame con il mondo delle macchine e le scienze dure, che rendeva il paradigma insufficiente e inadeguato per l’analisi della comunicazione tipicamente umana.

Paradigmi comunicativi

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Il paradigma relazionale, invece, pur essendo più attento alla comunicazione umana e agli effetti degli scambi comunicativi, non sempre ha avuto gli strumenti adeguati per analizzali o misurarli con esattezza.

Paradigmi comunicativi

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Paradigmi

I paradigmi relativi alla Comunicazione, secondo Le Scienze della Comunicazione,

sono 2 :

Il paradigma relazionale

Il paradigma

informazionale

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Movimento e mutamento

Le definizioni possono essere pensate come mattoni costruiti con due materiali fondamentali: movimento e mutamento.

L’attenzione viene data al movimento quando ci si preoccupa unicamente del processo trasmissivo di un atto comunicativo, concedendo molta attenzione alla tecnologia adoperata e al funzionamento del processo.

Le definizioni costruite con il mutamento, invece, si concentrano sulle conseguenze del processo comunicativo, sulle trasformazioni indotte su emittente e destinatario.

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movimento mutamento

Trasporto di qualcosa da un punto a un altro

Modificazione della situazione esistente

COMUNICAZIONE

INFORMAZIONALE RELAZIONALE

Paradigmi

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movimento mutamento

rispetto alle definizioni

1. condivisione

2. relazione sociale

1. trasferimento di risorse

2. influenza

3. scambio di valori

4. trasmissione

Paradigmi

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Informazione

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Informazione

Informazione s.f. (der. di informare, sul modello del lat. Informatio –onis “nozione, idea, rappresentazione” e in epoca tarda “istruzione, educazione, cultura”). –1 (ant., non com.) L’azione di dar forma a qualche cosa. 2. (fig.) a. Atto dell’informare o dell’informarsi, nel senso di dare o ricevere notizie: libertà di informazione.

G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione

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Informazione s.f. b. Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza di fatti, situazioni, modi di essere, ecc.: dare, chiedere, ricevere un’ i; ufficio informazioni. c. L’insieme delle persone e delle strutture (giornali, reti radiotelevisive, ecc.) attive nella produzione e diffusione delle informazioni, spec. giornalistiche: il mondo dell’informazione.

G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione

Informazione

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Informazione s.f. 3. (biol.) I. genetica, l’insieme dei messaggi ereditari contenuti nei geni dei cromosomi di una cellula. 4 (inform.) Dato elaborato o memorizzato all’interno di un’unità di elaborazione. 5. Teoria dell’i., scienza che studia i messaggi in quanto successioni statistiche di eventi, a ciascuno dei quali èassociata una certa quantitàd’informazione. 6. (giur.) I. di garanzia, denominazione…

G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione

Informazione

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Privilegio del movimento

Neutralizzazione del mutamento

Paradigma

Informazionale

Paradigmi

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Movimento

"La visione trasmissiva della comunicazione è la più comune nella nostra cultura(...) E' definita da termini quali 'impartire', 'mandare',

'trasmettere'(...) Viene formata dalla metafora della geografia o del trasporto(...)Il centro di questa idea(...) è la trasmissione di segnali o

messaggi sulla distanza con il proposito del controllo(...).

La comunicazione era vista come un processo e una tecnologia cheavrebbe, talvolta per scopi religiosi, distribuito, trasmesso e disseminato

conoscenza, idee e informazioni più lontano e più velocemente con l'obiettivo di controllare lo spazio e le persone."

James Carey

Page 23: 18.31.22 i paradigmi della comunicazione

Paradigma informazionale

Esaltazione del valore dell’informazione.

Grande attenzione al processo di

trasmissione.

Scarsa attenzione agli effetti successivi

alla ricezione del messaggio.

Dal latino: Informo

=Do forma

= plasmo

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Paradigma informazionale

Metafora del viaggio

Caratteristiche principali:

1. trasporto di informazioni preconfezionate

2. trasmissione di significati

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La comunicazione informazionale è una comunicazione finalizzata, intenzionale, ma che per contro non è né“persuasiva” né “d’influenza”. Taluni dicono che è“scientifica” – a condizione che s’intenda chiaramente che si applica a tutte le scienze: umane, sociali, esatte e applicate. Il che le conferisce un carattere neutrale o universale.

La comunicazione informazionale ha una componente “trasmissione” che non può essere ignorata (modello E-R), poiché l’autore utilizza tutti i mezzi tecnici possibili per raggiungere il suo obiettivo di farsi conoscere

Paradigma informazionale

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I significati della comunicazione sono prodotti in un luogo esterno ad essa e da qui trasferiti diffusivamentenello spazio circostante per esercitarvi forme di controllo e di influenza

Paradigma informazionale

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Relazione

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Relazione

relazione s.f. (dal lat. Relatio –onis, der. di referre “riferire”). – 1.a. L’azione e il fatto di riferire il testo stesso con cui si riferisce, e la sua forma: fare, presentare una r.; di un viaggio, di una spedizione scientifica; r. su un’inchiesta; r. introduttiva. b. Illustrazione con cui il governo o un’assemblea legislativa accompagna un disegno di legge…; c. (giur.) Esposizione dello svolgimento di un processo…;

G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione

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relazione s.f. 2. Connessione o corrispondenza che intercorre in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti: tra i due fatti sussiste una precisa r. di causa e di effetto; ma in che…;3. a. Con riferimento a persone o a gruppi, rapporto, legame o vincolo reciproco: r. di parentela, di amicizia, di lavoro, di affari. °

G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione

Relazione

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relazione s.f. Espressioni: essere in buone r., o rompere, troncare le r. con qualcuno; r. sociali, le forme elementari soggettive, di interconnessione tra due o piùsoggetti, individuali o collettivi; pubbliche r. (traduz. dall’inglese public relations), i rapporti e i contatti che un ente ha con il pubblico e con i rappresentanti di altri enti o gruppi: ufficio di pubbliche r.; vita di r.; il complesso delle funzioni vitali…

G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione

Relazione

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Privilegio del mutamento(presupposti etici della Koinè e del discorso)

Neutralizzazione del movimento(Disattenzione per gli aspetti tecnologici)

ParadigmaRelazionale

Paradigma relazionale

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Esaltazione del valore della relazione.

Grande attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio.

Scarsa attenzione al processo di trasmissione.

Elemento fondativodella socialità

Paradigma relazionale

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Caratteristiche principali:

Forma di comunione, rito collettivo.

Metafora del legame.

Mantenimento dell’integrazione sociale di una cultura nel tempo.

Significati non recepiti nella forma in cui vengono prodotti dalla fonte, ma risultato di una costruzione intersoggettiva.

Paradigma relazionale

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Mutamento

"Nella definizione rituale, la comunicazione è congiunta a termini come 'condivisione', 'partecipazione', 'associazione', 'fratellanza' e 'il possesso di una fede comune'(....)Una visione rituale della comunicazione non èdiretta all'estensione di messaggi nello spazio, ma verso la conservazione della società nel tempo(...)verso la rappresentazione di credenze condivise(...)Vede l'originale e più elevata manifestazione di comunicazione(...)nella costruzione e nel mantenimento di un mondo culturale ordinato e significativo che possa servire da controllo e contenitore per l'azione umana."

James Carey

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Interpretazione continua (ermeneutica): la ricerca del senso non avviene all’interno del segnale per ricostruire l’intenzione dell’emittente, ma nella rete contestuale ed extratestuale attivata dal ricevente

Paradigma relazionale

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Differenze tra i paradigmi

Una sinossi che contrappone analiticamente i due paradigmi permette di coglierne le differenze in termini di :

• modalità comunicativa,

• connessione del rapporto,

• ruolo dei soggetti coinvolti nel processo comunicativo,

• struttura del messaggio e del codice.

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Modalità comunicativa

Nel paradigma relazionale la

modalità comunicativa è il

dialogo� flusso comunicativo

bidirezionale.

Nel paradigma

informazionale la modalità

comunicativa è il monologo�

flusso comunicativo

unidirezionale, direttivo

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Modalità comunicativa

Informazione Relazionemonologo dialogo

Carattere monologico:ricevente con un ruolo,

esaltazione del ruolo dell’emittente

Pratica dialogica:interlocutori impegnati in senso attivo

Trasmissione di idee Confronto di idee

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Connessione del rapporto

Nel paradigma informazionale la connessione del

rapporto è morfologica.

Per morfologica intendiamo una comunicazione in

cui è necessario prestare attenzione alla

corrispondenza tra il senso che si intende

comunicare e il mezzo che veicola il messaggio. Il

problema in quest’ottica è il confezionamento del

messaggio, affinché sia chiaro per il destinatario.

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Connessione del rapporto

Morfologica: l’atto comunicativo è contenuto nella

trasmissione e non può differire da esso

Funzionale: l’atto comunicativo punta al

raggiungimento di uno o più obiettivi e può essere

modulato in funzione di essi

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Nel paradigma relazionale la connessione del

rapporto è funzionale.

La connessione funzionale è quella che si instaura

tra i parlanti in un processo comunicativo

bidirezionale, tramite il quale emittente e

destinatario mettono in relazione i segni

comunicabili (significanti) con le loro esperienze

(significati).

Connessione del rapporto

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Connessione del rapporto

Morfologica Funzionale

La forma del messaggio che deve essere trasmesso è

legata al tipo di mezzo che viene utilizzato per

la trasmissione

Ogni messaggio prevede una distinzione tra significante e significato. L’operazione che permette di abbinare i due termini è funzionale alla

comunicazione

segnale segno

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Ruolo del soggetto

Passivo Attivo

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Ruolo del soggetto

Il carattere monologico della comunicazione iscritta nel paradigma informazionale relega il ricevente ad un ruolo rigido e passivo, rispetto all’emittente.

Il contesto della conversazione presupposto dal paradigma relazionale indica necessariamente un coinvolgimento attivo degli interlocutori.

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Struttura messaggio e codice

Il paradigma informazionale presuppone la condivisione del codice da parte di emittente e destinatario, dunque una struttura del codice e del messaggio di tipo isomorfico.

Nel paradigma relazionale, invece, la comunicazione è considerata un processo interpretativo, dunque la struttura del codice e del messaggio è di tipo ermeneutico.

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Struttura messaggio e codice

Isomorfica Ermeneutica

Pratiche comunicative e codici standardizzati e univoci e con una

densità semantica assai povera

Il significato nasce dalla interpretazione, o meglio dalla

sistematica cooperazione interpretativa dovuta alla

interazione tra emittente e ricevente

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Paradigmi comunicativi

Informazionale Relazionale

Modalità comunicativa Informazione Discorso

Connessione del rapporto Morfologica Funzionale

Ruolo del soggetto Passivo Attivo

Struttura messaggio e codice Isomorfica Ermeneutica