2010 - ottobre - fegime news

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Anno I - Numero 11 - Ottobre 2010 www.fegime.it C ontrollo dei consumi ener- getici, illuminazione efficace ed efficiente, risparmio en- ergetico o scelta di caldaie adeguate. Soluzioni con un unico denominatore comune: l’efficienza energetica e le numerose strade in- dividuate per raggiungerla. Tanti i cavalli di battaglia e innumerevoli le azioni intraprese e da intraprendere per un’efficace gestione dell’energia Tutte azioni e atteggiamento da con- siderare lodevoli e necessari, ma si tratta solamente di contromisure passive che apportano una riduzi- one delle perdite di energia invece che intervenire sull’effettivo ris- parmio dell’energia consumata. L’Efficienza Energetica Attiva (Active Energy Efficiency) si ottiene non solo in- stallando dispositivi e strumenti a bas- so impatto energetico, ma anche con un controllo degli stessi, che permetta di ottimizzare il consumo energetico. L’aspetto di controllo e monitoraggio è fondamentale per ottenere il massimo livello di efficienza energetica. Per ca- pire meglio quello che intendiamo dire immaginiamo una lampada a basso consumo lasciata accesa in una stan- za vuota. Otterremo semplicemente un minor consumo di energia rispetto a quello che si avrebbe con una lam- pada normale. Si parlerebbe di reale risparmio se si gestissero attivamente solo quando serve l’accensione e lo spegnimento della lampada tramite apparecchiature specifiche (quali per esempio temporizzatori, crepuscolari, rilevatori di movimento o presenza, ecc.) E’ facile comprendere come interventi di automazione e monitoraggio degli impianti che permettano di misurare, controllare e analizzare l’utilizzo dell’energia, offrano risultati reali nel tempo. Inoltre, se confrontati ai costi (e alle capacità tecniche necessarie ad evitare rischi) legati all’installazione di soluzioni termiche, il controllo e la ges- tione dell’energia possono essere im- plementati ad un costo relativamente modesto e con un ritorno molto rapido. G randi pannelli fotovoltaici che concentrano la luce solare anche centinaia di volte e li inviano su celle ad alta efficien- za. Raffreddate magari da circuiti ad acqua che poi viene utilizzata, quasi bollente, in casa o nell’azienda. Oppure tetti rifatti ex-novo ma riprogettati a misura di tegole solari o pannelli foto- voltaici in film sottile di efficienza quasi doppia rispetto agli attuali (il 15% contro il 7-8% di oggi). La fase due del fotovoltaico, in Italia e nel mondo, comincerà di fatto la sua corsa al più tra tre mesi, con l’entrata in vigore dal 2011 del nuovo conto energia. E si preannuncia ancora più innovativa del boom solare degli scorsi tre anni. In tema di efficienza energetica, Confindustria ha presentato un rap- porto per stimare i vantaggi per il sistema economico che deriv- erebbero dal consumo intelligente: tra il 2010 e il 2020 si potrebbe ottenere un risparmio di energia fossile di oltre 86 milioni di tep, con conseguente riduzione di emissioni di CO2 per 207 milioni di ton- nellate e risparmio economico di oltre 5,1 miliardi di euro. L’energia risparmiata si tradurrebbe invece in un taglio della bolletta di 25,6 miliardi. A conti fatti, comunque, si arriva a un guadagno netto per il Paese stimato in circa 14 miliardi di euro. L’impatto in termini di produzione sarebbe più favorevole per i trasporti (+43 miliardi) men- tre l’edilizia sarebbe il settore più avvantaggiato per l’occupazione (+407mila unità di lavoro annue). > Obbligo contabilizzazione per le caldaie ...............2 > Fotovoltaico: il nuovo film sottile ..............................3 > Sistemi bus per il controllo dell’illuminazione .....4 > Smart Grid ......................................................................... 5 > Angolo dei produttori .................................................. 6 CONTENUTI VERSO UN PIANO DI ACTIVE ENERGY EFFICIENCY

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Anno I - Numero 11 - Ottobre 2010 www.fegime.it

Controllo dei consumi ener-getici, illuminazione efficace ed efficiente, risparmio en-ergetico o scelta di caldaie

adeguate. Soluzioni con un unico denominatore comune: l’efficienza energetica e le numerose strade in-dividuate per raggiungerla. Tanti i cavalli di battaglia e innumerevoli le azioni intraprese e da intraprendere per un’efficace gestione dell’energiaTutte azioni e atteggiamento da con-siderare lodevoli e necessari, ma si tratta solamente di contromisure passive che apportano una riduzi-one delle perdite di energia invece che intervenire sull’effettivo ris-parmio dell’energia consumata.L’Efficienza Energetica Attiva (Active Energy Efficiency) si ottiene non solo in-stallando dispositivi e strumenti a bas-so impatto energetico, ma anche con un controllo degli stessi, che permetta di ottimizzare il consumo energetico. L’aspetto di controllo e monitoraggio è fondamentale per ottenere il massimo livello di efficienza energetica. Per ca-pire meglio quello che intendiamo dire immaginiamo una lampada a basso consumo lasciata accesa in una stan-za vuota. Otterremo semplicemente un minor consumo di energia rispetto a quello che si avrebbe con una lam-pada normale. Si parlerebbe di reale risparmio se si gestissero attivamente solo quando serve l’accensione e lo spegnimento della lampada tramite apparecchiature specifiche (quali per esempio temporizzatori, crepuscolari, rilevatori di movimento o presenza, ecc.)E’ facile comprendere come interventi di automazione e monitoraggio degli impianti che permettano di misurare, controllare e analizzare l’utilizzo dell’energia, offrano risultati reali nel tempo. Inoltre, se confrontati ai costi (e alle capacità tecniche necessarie ad evitare rischi) legati all’installazione di soluzioni termiche, il controllo e la ges-tione dell’energia possono essere im-plementati ad un costo relativamente modesto e con un ritorno molto rapido.

Grandi pannelli fotovoltaici che concentrano la luce solare anche centinaia di volte e li inviano su celle ad alta efficien-za. Raffreddate magari da circuiti ad acqua che poi viene utilizzata, quasi bollente, in casa o nell’azienda. Oppure tetti

rifatti ex-novo ma riprogettati a misura di tegole solari o pannelli foto-voltaici in film sottile di efficienza quasi doppia rispetto agli attuali (il 15% contro il 7-8% di oggi). La fase due del fotovoltaico, in Italia e nel mondo, comincerà di fatto la sua corsa al più tra tre mesi, con l’entrata in vigore dal 2011 del nuovo conto energia. E si preannuncia ancora più innovativa del boom solare degli scorsi tre anni. In tema di efficienza energetica, Confindustria ha presentato un rap-porto per stimare i vantaggi per il sistema economico che deriv-erebbero dal consumo intelligente: tra il 2010 e il 2020 si potrebbe ottenere un risparmio di energia fossile di oltre 86 milioni di tep, con conseguente riduzione di emissioni di CO2 per 207 milioni di ton-nellate e risparmio economico di oltre 5,1 miliardi di euro. L’energia risparmiata si tradurrebbe invece in un taglio della bolletta di 25,6 miliardi. A conti fatti, comunque, si arriva a un guadagno netto per il Paese stimato in circa 14 miliardi di euro. L’impatto in termini di produzione sarebbe più favorevole per i trasporti (+43 miliardi) men-tre l’edilizia sarebbe il settore più avvantaggiato per l’occupazione (+407mila unità di lavoro annue).

EFFICIENZA ENERGETICA, TUTTE LE NOVITA’ E LE OPPURTUNITA’

Fegime News

> Obbligo contabilizzazione per le caldaie ...............2

> Fotovoltaico: il nuovo film sottile ..............................3

> Sistemi bus per il controllo dell’illuminazione .....4

> Smart Grid ......................................................................... 5

> Angolo dei produttori .................................................. 6

CONTENUTI

VERSO UN PIANO DI

ACTIVE ENERGY EFFICIENCY

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Anno I - Numero 11 - Ottobre 2010 www.fegime.it

> segue dalla prima

Questo perchè la maggior parte delle soluzioni di controllo energia possono essere ammortizzate in pochissimi anni, dati i costi sempre crescenti dell’energia.Un ulteriore fattore molto importante che deve portare ad un piano di Active Energy Efficiency è l’assoluta necessità, d’ora in avanti, di realizzare gli obiettivi fissati dal proto-collo di Kyoto: nel settore dell’edilizia ad esempio è dato di fatto che, se oltre che sugli edifici di nuova costruzione, non si interverrà energeticamente anche su quelli già esist-enti, sarà sicuramente impossibile raggiungere gli obiettivi entro il 2020.La riduzione delle emissioni di gas serra è l’obiettivo glo-bale stabilito dalla Conferenza mondiale di Kyoto nel 1997 e ratificato da 169 Paesi nel Dicembre 2006.

Con il Protocollo di Kyoto i Paesi industrializzati si sono im-pegnati a ridurre, per il periodo 2008-2012, il totale delle loro emissioni di gas ad effetto serra almeno del 5.2% rispetto ai livelli del 1990. L’Unione Europea ha ratificato il Protocollo nel 2002 e si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas effetto serra dell’8% con l’obiettivo di ri-durre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020.La domanda crescente di energia, l’inquinamento del pi-aneta e il riscaldamento derivante dalla produzione e dall’uso della stessa energia impongono a tutti di affron-tare la sfida energetica perché non si può fermare la cresci-ta del fabbisogno di energia della popolazione mondiale, ma si può cambiare il modo di utilizzarla.

FONTE: Schneider Electric

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A partire dal prossimo anno, nella zona critica A1 della Lombardia - che comprende 210 comuni con 4,7 mil-ioni di abitanti nelle province di Ber-

gamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Pavia e Varese – in presenza di un impianto termico centralizzato sarà obbligatorio in-stallare strumenti per la termoregolazione e contabilizzazione qualora venga sosti-tuita la caldaia e non solo in caso di nuovi edifici o ristrutturazioni come prescrive la nor-mativa nazionale. I cit-tadini lombardi avranno

tre anni e un bando da 3 milioni per “termoregolarsi”. La città delle valv-ole termostatiche . Da qui l’intenzione di rendere ob-bligatoria già dal prossimo anno l’installazione di valvole termo-statiche sui radiatori degli ap-partamenti che, a fronte di una spesa irrisoria, comporteranno un risparmio sulla bolletta annuale pari circa al 30-70% dell’importo. Inoltre, l’amministrazione regionale intende varare anche 6 bandi per 22,5 milioni di euro per la riqualificazione ener-getica degli stabili pubblici e privati. Di questi, 9 milioni sono destinati per il solare termico, 4,5 per riquali-ficare gli edifici dal punto di vista en-ergetico e 1 milione per realizzarne di nuovi o ristrutturare i vecchi a “im-patto zero”.

> LOMBARDIA, DAL 2011 OBBLIGO CONTABILIZZAZIONE SE SI CAMBIA LA CALDAIA

I prodotti di illuminotecnica che uti-lizzano fonti luminose a LED sono ormai una vera realtà commercial-mente in forte ascesa, in virtù della bravura di alcuni progettisti di uti-lizzarli in maniera scenografica ed anche dell’alto contenuto tecno-logico degli stessi prodotti, molto più vicini alla moderna sensibilità dell’efficienza e del risparmio ener-getico.A dimostrazione del valore e dell’importanza accordata all’utilizzo dei LED dall’industria commerciale di settore ed anche dal mondo ac-cademico, ecco che a Monza, nei giorni 22 e 23 Novembre p.v., si svolgerà la 4° edizione del Corso denominato Led Lighting Design, Innovazione, tecnologia e appli-cazioni organizzato dalla Facoltà del Design del Politecnico di Milano in

collaborazione con la Philips, mul-tinazionale Olandese operante in tantissimi settori della tecnologia in-clusa l’illuminotecnica.Il corso abbraccerà i vari aspetti della progettazione e dell’utilizzo di queste fonti luminose, trattando argomenti quali le ottiche per i LED, le nuove sorgenti per i LED e la luce bianca con i LED, senza dimenticare importanti cenni e riferimenti alle normative per i dispositivi di illumi-nazione che utilizzano i LED.Destinato principalmente a pro-fessionisti, laureati e non laureati, interessati a conoscere i principi di funzionamento dell’illuminazione allo stato solido tramite LED, il corso in questione sarà tenuto da docenti che appartengono tanto al mondo della libera professione quanto a quello dell’industria di settore; i

temi trattati riguarderanno, natu-ralmente, i fondamenti del Design dell’illuminazione con i LED e le ap-plicazioni illuminotecniche nelle quali l’utilizzo dei LED eccelle nel val-orizzare un determinato progetto.Il criterio organizzativo del corso è quello di trasmettere ai partecipanti la particolare espressività e qual-ità dinamica che la tecnologia LED consente, e ciò sarà raggiunto, dopo una prima fase di illustrazione dei principi di funzionamento, mediante l’esposizione e la caratterizzazione delle varie tipologie, quali soluzi-oni lineari rigide e flessibili, oppure modulari e componibili, finendo per presentare alcuni degli esempi ritenuti più interessanti di realiz-zazioni di illuminazioni per interni e per esterni.

www.luce.polimi.it

> LED LIGHTING DESIGN, 22 E 23 NOVEMBRE UN CORSO AL POLITECNICO DI MILANO

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IL FOTOVOLTAICO ENTRA NELLA FASE DUE CON IL NUOVO FILM SOT TILE E TECNOLOGIA A CONCENTRAZIONE

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Grandi pannelli fotovoltaici che concentrano la luce solare anche centinaia di volte e li inviano su celle ad

alta efficienza. Raffreddate magari da circuiti ad acqua che poi viene utilizzata, quasi bollente, in casa o nell’azienda. Oppure tetti rifatti ex-novo ma riprogettati a misura di te-gole solari o pannelli fotovoltaici in film sottile di efficienza quasi doppia rispetto agli attuali (il 15% contro il 7-8% di oggi).La fase due del fotovoltaico, in Italia e nel mondo, comincerà di fatto la sua corsa al più tra tre mesi, con l’entrata in vigore dal 2011 del nuovo conto energia. E si preannuncia ancora più innovativa del boom solare degli scorsi tre anni. Con nuove opportu-nità anche per l’industria italiana.La fase uno è comunque ancora in piena crescita. «Quest’anno siamo al raddoppio, per il fotovoltaico, un po’ ovunque – spiega Gianni Silvestrini, presidente di Exalto e esperto di so-lare – a livello mondiale si stanno in-stallando circa 15 gigawatt di picco, di cui solo in Germania da sei a otto. E in Italia verso 1,5 gigawatt, il dop-pio esatto del 2009».Eppure l’autentico boom fotovolta-ico tedesco sta avvenendo in un paese che, lungo il 2010, sta taglian-do di un terzo i suoi incentivi. Non-

ostante questo le istallazioni solari si sono impennate. Segno che i costi del fotovoltaico, in veloce riduzione, continuano a mantenere redditizi gli investimenti. E le banche aumen-tano i finanziamenti, nonostante i tagli tariffari.Verso dove, dall’anno prossimo? Accanto ai pannelli tradizionali in silicio(circa il 15% di efficienza) e a film sottile (in prevalenza a sili-cio amorfo, al 7-8%) il 2011 vedrà l’ingresso sulla scena di due nuove tecnologie: il fotovoltaico a con-centrazione e il film sottile di sec-onda generazione.Il primo si basa su pannelli perfet-tamente allineati sulla luce solare (a inseguimento) che, tramite lenti di Fresnel o specchi, riescono a con-centrarla anche oltre 200 volte per inviarla su celle fotovoltaiche sia tradizionali che ad alta efficienza, come le multigiunzione (finora usate nei sistemi spaziali) capici di trasfor-mare in elettricità le tre frequenze solari (rosso, verde e blu) contro il solo rosso delle celle in silicio. I pan-nelli a concentrazione sono, infatti, una tecnologia ritenuta ancora “ac-erba”, soprattutto dalle banche per l’erogazione dei finanziamenti. Sulla carta promettono drastici aumenti di produttività energetica (a parità di spazio occupato) e minori costi del

chilowattora. Anche l’industria italiana sarà della partita, con l’Angelantoni di Peru-gia che sta sviluppando il suo sis-tema a “faretti” prima basato su celle multigiunzione prodotte dal Cesi di Milano, e poi forse sull’innovativo sistema tricroico (che spacca pris-maticamente la luce nei tre colori e li invia a tre chip “specializzati”) in fase di sviluppo all’Università di Ferrara. E poi la C-Power (anche lei nata dal laboratorio estense creato dal com-pianto Giuliano Martinelli) con il suo sistema Rondine, a chip in silicio (a basso costo) e concentrazione a 32 soli.Ma anche l’altra frontiera è in movi-mento. A fine 2011 dovrebbe en-trare in funzione a Catania l’impianto Enel-Sharp-St Microelctronics per la produzione di pannelli in vetro e film sottile di nuova generazione. Si baseranno su una tecnologia tutta in silicio ma basata su differenti strati (silicio amorfo più due microcristal-lini a diversa geometria) capaci di catturare energia dai tre colori della luce solare. Obiettivo il 15% di effi-cienza (lo stesso dei pannelli in sili-cio di oggi) ma costi di produzione, a regime, di meno della metà.

FONTE: IL SOLE 24 ORE

IL THIN FILM CRESCE, MA IL SILICIO RESTA AL TOPFrancesco Fiore, direttore marketing e sviluppo business di Conergy Italia, ha esaminato con noi alcuni aspetti del-la tecnologia a film sottile, facendo il punto sull’espansione mondiale e sulle peculiarità di prestazione energetica. • Come si sta diffondendo il fotovoltaico thin film?Secondo l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, nel 2007 le celle a film sottile rappresentavano l’11% della potenza totale installata a livello mondiale, nel 2008 questa percentuale è salita al 14% ed entro il 2012 si prevede che arrivi al 30%. Secondo SolarBuzz, nel 2009 le celle a film sottile hanno rappresentato il 18% della produzione mondiale. • È una tecnologia pronta a spiccare il volo?A meno di eccezionali migliorie della tecnologia, non credo che il film sottile arriverà a soppiantare il silicio cristallino. Dal momento che hanno caratteristiche piuttosto complementari, le diverse tecnologie troveranno più probabilmente un equilibrio di utilizzo.• Quali sono le differenze tra la tecnologia tradizionale e quella a film sottile?Rispetto ai moduli in silicio cristallino, i moduli a film sottile presentano generalmente un minore decadimento di prestazioni alle alte temperature e un migliore rendimento con luce diffusa. Tuttavia, alcuni moduli cristallini di ul-tima generazione hanno recentemente dimostrato un rendimento con basso irraggiamento comparabile a quello dei moduli a film sottile. L’efficienza nominale delle celle a film sottile è inferiore e questo comporta la necessità di avere a disposizione spazi più ampi a parità di potenza installata. Il film sottile ha costi di produzione più bassi e quindi è disponibile a prezzi inferiori. Trattandosi di una tecnologia ancora giovane offre idealmente più spazio per migliorie, in termini di efficienza e costi, rispetto al silicio cristallino. Infine, le celle a film sottile presentano una maggiore flessibilità d’impiego: possono, infatti, essere duttili e quindi essere utilizzate in applicazioni curve, semi-trasparenti e avere colori differenti rispetto ai più tradizionali blu e nero. D’altra parte, la ridotta disponibilità di alcuni materiali di cui è composto il film sottile gioca a sfavore di questa tecnologia.

FONTE: ENERGIA 24

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SISTEMI DI COMANDO E REGOLAZIONE DELLA LUCE

Comando e regolazione dell’illuminazione sono appli-cazioni tipiche dei sistemi bus. Per un edificio residen-ziale sono disponibili sei funzioni:

- comando acceso/spento;- diminuzione costante dell’intensità luminosa;- regolazione automatica in funzione della luce naturale;- accensione/spegnimento in funzione della presenza di per-sone;- comando crepuscolare;- comando luce scale.

Il comando acceso/spento, anche se il più semplice, offre, con la tecnologia bus, diverse funzioni in più rispetto ad un co-mando a relè. Ogni canale di uscita di un attuatore bus può essere programmato come comando in chiusura o apertura, dispone di porte logiche (OR, AND), funzione di temporizzazi-one e modo di funzionamento forzato. La “dimmerizzazione” (diminuzione costante dell’intensità luminosa), utile negli edi-fici residenziali per il comfort visivo, viene fornita, negli impi-anti tradizionali, direttamente dal dispositivo di comando. Nei sistemi bus è l’attuatore che esegue il comando; a sec-onda del tipo di lampada può essere:- a taglio di fase sul fronte di salita, per lampade ad incan-descenza, lampade alogene a tensione di rete e lampade ad alogene a bassissima tensione collegate a trasformatori mag-netici;- a taglio di fase sul fronte di discesa, per lampade ad incan-descenza od alogene collegate a trasfomatori elettronici (sono adatti anche per lampade ad incandescenza od alo-gene a tensione di rete);- dimmer con interfaccia di controllo 1 ... 10 V, in combina-zione con reattori elettronici dimmerizzabili, per le lampade fluorescenti. Nei sistemi bus KNX l’interfaccia KNX/DALI tras-mette i comandi eseguiti ai reattori.

La regolazione automatica in funzione della luce naturale non è ancora diffusa negli edifici residenziali, ma trova applicazi-one nei casi in cui si vuole ottenere elevati livelli di efficienza energetica (edifici in classe A).Un sensore, opportunamente posizionato, controlla l’illuminazione interna di uno o più ambienti dell’edificio, in modo da sfruttare il più possibile la luce naturale, accendendo o spegnimento le lampade oppure con una regolazione con-tinua delle sorgenti luminose. Nel primo caso, deve essere pre-visto un campo di isteresi per evitare accensioni e spegnimen-ti continui, nel secondo vi è effettivamente una regolazione, mediante un adattamento alle condizioni esterne.Occorre disporre di attuatori con funzione dimmer e, in fase di configurazione, evitare che vi siano dimmerizzazioni automat-iche durante le ore serali o notturne.

L’accensione/spegnimento in funzione della presenza di per-sone accende automaticamente (e mantiene accesi) gli appar-ecchi di illuminazione solo dove e quando è effettivamente necessario ed è attivato da una persona che attraversa o stazi-ona in un ambiente.Si impiegano sensori, per montaggio a parete o a soffitto, all’infrarosso passivo (PIR - Passive Infra Red) che rilevano le radiazioni termiche emesse dal corpo umano all’interno di un certo campo di sensibilità. I sensori possono essere di presen-za o di movimento. I sensori di presenza hanno un campo di rilevazione e di 360°, rilevano anche piccoli movimenti e sono indicati per riconoscere lo stazionamento di persone in un lo-cale. I sensori di movimento hanno un campo di rilevazione in genere di 180° e sono utilizzati in ambienti di passaggio (cor-ridoi, rampe scale, uscita ascensore, garage, ecc.).Un sensore di luminosità integrato permette all’apparecchio di attivare l’illuminazione solo se la luce naturale disponibile non è sufficiente; la soglia di intervento ed il ritardo di speg-nimento possono essere definiti in fase di configurazione. Il vantaggio negli edifici residenziali è rappresentato dalla co-modità: non è richiesto di individuare dove è localizzato il co-mando e l’accensione e lo spegnimento sono automatici, ma gli aumenti delle tariffe elettriche rendono interessante questa funzione anche dal punto di vista economico. Il comando cre-puscolare controlla in automatico delle luci esterne all’edificio; ad esempio di luci per giardino, plafoniere, applique od ap-parecchi segnapasso per androni, scale o zone di passaggio.Come noto, per mezzo di un sensore di luminosità, attiva l’illuminazione nelle ore serali, quando la luce naturale non è piu sufficiente, e le disattivarla al mattino. Il comando luce scale è una delle funzioni più diffuse anche nell’installazione tradizionale: gli apparecchi di illuminazione installati sulle rampe scale e pianerottoli vengono accesi per mezzo di un comando manuale (pulsante) o di un comando automa-tico (sensore di movimento) e spenti dopo un intervallo di tempo (ritardo di spegnimento). Con sistema bus non si tratta di un semplice comando a spegnimento ritardato: a differenza di questo, l’attuatore riavvia da zero il conteggio dell’intervallo di tempo se, prima dello spegnimento, intervi-ene un altro comando di accensione. Il ritardo di spegnimen-to dell’illuminazione è programmabile e deve essere scelto in base al tempo necessario per percorrere l’intera rampa. E’ anche possibile programmare l’attuatore in modo che un co-mando manuale di spegnimento provveda allo spegnimento prima della fine dell’intervallo programmato. Alcuni apparec-chi segnalano con LED lampeggianti l’avvicinarsi dell’istante di spegnimento.

Fonte: sistemi bus

“LUCE E ILLUMINAZIONE - IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA NEGLI EDIFICI - PROCEDURE PER LA VERIFICA PERIODICA, LA MANUTENZIONE, LA REVISIONE E IL COLLAUDO”: questo il titolo della nuova edizione della norma UNI CEI 11222:2010 (che sostituisce l’edizione del 2006), elaborata dalla commissione Luce e illuminazione dell’UNI e dal Comitato Elet-trotecnico Italiano-CEI e pubblicata nello scorso mese di settembre. La norma specifica le procedure per effettuare le verifiche periodiche, la manutenzione, la revisione ed il collaudo degli impianti per l’illuminazione di sicurezza negli edifici, costituiti da apparecchi per illuminazione di emergenza, sia di tipo autonomo sia ad alimentazione centralizzata e di altri eventuali compo-nenti utilizzati nei sistemi, al fine di garantirne l’efficienza operativa.La UNI CEI 11222 elenca una serie di verifiche periodiche necessarie per controllare lo stato di funzionamento dell’impianto, nel corso delle quali si deve rendere disponibile la documentazione tecnica e la documentazione di progetto.Si passa da una verifica generale, complessiva dell’efficienza degli apparecchi di sicurezza o dell’alimentazione centralizzata e del rispetto dei requisiti illuminotecnici di progetto, a verifiche di funzionamento e di autonomia dell’impianto. Un capitolo della norma è dedicato alla manutenzione periodica, che consiste in una serie di operazioni programmate che con-sentono di mantenere gli apparecchi in condizioni di efficienza, far sì che l’impianto assicuri le proprie funzioni di sicurezza nel tempo e di ridurre la probabilità che insorgano eventuali condizioni di guasto e/o pericolo. Per l’esecuzione della manutenzione periodica è necessario personale qualificato.

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Gli obiettivi Europei “20-20-20”, prevedono entro il 2020 la riduzione del 20% delle emissioni di

gas serra rispetto ai livelli del 1990, l’aumento dell’efficienza ener-getica del 20%, e che il 20% di produzione di energia elettri-ca provenga da fonti rinnovabili.Secondo l’organizzazione interna-zionale The Climate Group, il contri-buto al raggiungimento dell’obiet-tivo di riduzione del 20% dei gas serra nel 2020 (7,8 Gt di CO2 equi-valenti) dovrà essere fornito per il 26% dalle “smart grid” e per il 21,5% dagli “edifici intelligenti”.Anche la rete elettrica do-vrà diventare intelligente.Non più solo un canale per trasmet-tere e distribuire energia elettrica dalle grandi centrali ai clienti finali, ma una “Smart Grid” in grado di fare interagire produttori e con-sumatori, di determinare in anti-cipo le richieste di consumo e di adattare con flessibilità la produzio-ne e il consumo di energia elettrica.Sono previsti profondi cambiamen-ti rispetto alla rete elettrica attuale, non solo per quanto riguarda produ-zione, trasmissione e distribuzione

ma, soprattutto, dal lato dell’utiliz-zazione. In questa futura “internet” dell’energia, come la chiama l’eco-nomista statunitense Jeremy Rifkin, si interfacceranno nuovi soggetti, i “prosumer” (produttori/consumato-ri) in grado di scegliere attivamente come e quando utilizzare energia.La smart grid sarà una rete che si compone di tante piccole reti tra loro collegate, in grado di comuni-care scambiando informazioni sui flussi di energia, gestendo con mi-gliore efficienza i picchi di richiesta, evitando interruzioni di elettricità e riducendo il carico ove necessario.Ecco la similitudine con la rete di Internet, dove tutti gli utenti sono interconnessi tra di loro e pos-sono ricevere e inviare informa-zioni, uscendo così dallo schema di distribuzione da uno a molti.La rete intelligente automatizza i processi di “recovery” ed informa il distributore di energia elettrica di eventuali guasti in qualsiasi punto della rete, velocizzando i tempi di ri-parazione e di ripristino; allo stesso modo consente un’interazione bidi-rezionale con il prosumer locale in un insieme sinergicamente integrato.

Fonte: Sistemi Bus

SMART GRID, RETI INTELLIGENTI PER L’ENERGIA DISTRIBUITA

EFFICIENZA ENERGETICA, STIMATI I VANTAGGI PER L’ECONOMIA

Numeri alla mano, l’efficienza energetica esce dai tecnicismi di rito e diventa opportunità di crescita per il Paese. E` un rap-porto presentato da Confindustria a stimare i possibili vantaggi per il sistema economico che deriverebbero da una deci-sa sterzata verso il consumo “intelligente”. Il punto di partenza è il piano straordinario per l’efficienza energetica previsto dalla legge sviluppo: l’impatto, nel periodo compreso tra il 2010 ed il 2020, sarebbe di 30 miliardi di euro di aumento della domanda e di 1,6 milioni in termini di unità di lavoro standard. L’aumento della produzione industriale di circa 238 miliardi.Le proiezioni sono state elaborate dal gruppo di lavoro avviato in Confindustria nel 2006, lo stesso che ha prodotto le propo-ste condivise dal ministero dello Sviluppo economico nel presentare i primi obiettivi nazionali alla Commissione europea. Gli esperti di Confindustria non nascondono i costi che un piano ambizioso porta con sé, ma confidano nel sal-do attivo che deriverà dai grandi risparmi ambientali e da quelli in bolletta. Partiamo dalle voci positive: tra il 2010 e il 2020 si potrebbe ottenere un risparmio di energia fossile di oltre 86 milioni di tep, con conseguente riduzione di emissioni di CO2 per 207 milioni di tonnellate e risparmio economico di oltre 5,1 miliardi di euro. L’energia rispar-miata si tradurrebbe invece in un taglio della bolletta di 25,6 miliardi. Sull’altro piatto della bilancia va invece con-siderato il costo delle incentivazioni che lo Stato dovrebbe onorare per promuovere l’efficienza energetica e che, considerando le coperture derivanti dal maggior gettito di imposte, si attesterebbe intorno a 16,6 miliardi. A conti fatti, comunque, si arriva a un guadagno netto per il Paese stimato in circa 14 miliardi di euro. L’indagine di Confin-dustria va oltre e analizza i possibili benefici nei singoli settori industriali. L’impatto in termini di produzione sareb-be più favorevole per i trasporti (+43 miliardi) mentre l’edilizia sarebbe il settore più avvantaggiato per l’occupazio-ne (+407mila unità di lavoro annue). Diversi, comunque, i comparti produttivi che sperano nel volano dell’efficienza energetica: illuminazione, elettrodomestici, pompe di calore, caldaie a condensazione, cogenerazione, motori elettrici.

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Anno I - Numero 11 - Ottobre 2010 www.fegime.it

Per SMARTGRID si intende una rete elettrica in grado di integrare intelligentemente le azioni di tut-ti gli utenti connessi – produttori, consumatori, o prosumers – al fine di distribuire energia in modo efficiente,sostenibile,economicamente vantaggioso, e sicuro. La Smart-Grid utilizzerà prodotti innovativi, tecnologie intelligenti di controllo, comunicazione, self‐healing per

• facilitare la connessione e l’operatività di generatorie let-trici eterogenei di qualunque dimensione e tecnologia;

• fornire ai consumatori stru-menti per contribuire ad otti-mizzare il funzionamento del sistema globale;

• dare ai consumatori maggior informazione per scegliere;

• ridurre significativamente l’impatto ambientale dell’inte-ro sistema elettrico;

• aumentare il grado di affida-bilità e sicurezza del sistema elettrico.

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ANGOLO DEI PRODUTTORI > PHILIPS ESTENDE IL SUO PORTFOLIO DI SOLUZIONI ILLUMINOTECNICHE A LED

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Philips riafferma la sua leadership mondiale nel settore lighting grazie all’ampliamento del proprio

portfolio LED, fatto di soluzioni che aiutano a migliorare la vita delle per-sone nella propria casa e L’azienda ha infatti lanciato nuove ed inno-vative applicazioni con soluzioni a LED tra le quali: • la svolta dalla lampada LED a 12

watt come sostituta della luce a bulbo da 60 watt;

• LivingAmbiance – un rivoluzion-ario approccio al mood creativo che, grazie alla tecnologia Wi Fi, integra tutte le lampade e le luci di casa in un unico sistema;

• Lirio by Philips, Arcitone e Led-ino collezioni di luci dal design distintivo per l’illuminazione degli ambienti interni

• Nuove soluzioni e concept per permettere alle municipalità di rendere più vivibili le proprie città attraverso l’adozione delle luci a LED stradali

• Luci LED e sistemi di controllo per uffici e negozi

HOME AMBIANCE E DESIGNPhilips ha introdotto LivingAmbi-ance, un rivoluzionario concetto dell’home ambiance: attraverso l’utilizzo di un semplice controller remoto, che integra tutte le luci e le lampade di casa con la tecnologia wireless, è possibile generare ogni tipo di ambiente luce desiderato.E’ giunto il momento di esten-dere l’utilizzo della tecnologia LED all’applicazione di architettura e design per la luce indoor. In questo senso Philips introduce una collezi-one di luci all’avanguardia nel de-sign contemporaneo di interni. Tre nuove famiglie di prodotto – Lirio by Philips, Arcitone e Ledino – consentono maggiore flessibilità del design combinato con le luci a LED e con nuove forme audaci, materiali e finiture.

CITTÀ VIVIBILICome la crescente urbanizzazione rappresenta una nuova sfida per le città che devono offrire un ambi-ente più vivibile, per Philips la sfida è guidare anche il fascino del LED applicato all’illuminazione outdoor per rendere la città più vivibile e più

sicura e contribuendo ad un signifi-cativo risparmio energetico.Nel corso del 2010 Philips intro-durrà una nuova gamma di luci per l’outdoor - CitySoul, CitySpirit, MileWide and StreetStar – cos-truite tutte intorno a LEDGINE, un’unica e modificabile piattaforma per l’illuminazione outdoor che per-mette di mantenere il passo con il progressivo miglioramento dei moduli e dei drivers di illuminazione a LED.

Alla domanda della legislazione di eliminare gradualmente le luci con tecnologie vecchie, inefficienti a fa-vore della sostituzione con nuove fonti di luce, Philips risponde intro-ducendo la prima vera lampadina a LED in grado di sostituire i 60 watt. La lampada a intensità variabile da 12 watt, che sarà introdotta entro la fine del 2010 con una disponibilità inizialmente nel canale profession-ale, emette una luce bianca calda e confortevole con una luminosità fino a a 806 lumen, in piena conformità con le normative europee per le lam-pade sostitutive.

GWVISION è un software che permette di pre-ventivare e progettare sistemi videocitofonici con la possibilità di definire la planimetria e lo schema di collegamento dei dispositivi.

Il programma è composto da varie sezioni:• Schema dispositivi - citofonia:In questa finestra vengono visualizzati tutti i dispositivi che compongono l’impianto videocitofonico ed il loro collegamento fisico con la possibilità di inserire nuovi oggetti e di modificare i collegamenti compatibilmente con alcune regole base degli impianti videocitofonici.• Schema dispositivi – pose:In questa sezione è possibile allocare i dispositivi pre-senti nel progetto all’interno di cassette di derivazione, centralini e placche con la possibilità di effettuare la veri-fica termica.• Struttura impianto citofonia:Vengono mostrati tutti i dispositivi inseriti nel progetto organizzati per piani e appartamenti definendo così la struttura topologica dell’impianto videocitofonico.• Struttura ambienti:I dispositivi inseriti nel progetto vengono in questa fin-estra organizzati per ambienti in base alle aree definite dall’utente nella planimetria e gli oggetti contenuti in esse.

• Schema topografico:Con il programma GWVISION è possibile disegnare in modo semplice e veloce la planimetria dell’ambiente tramite l’inserimento di blocchi che rappresentano am-bienti, porte, finestre, arredi.. e possono essere spostati e ridimensionati direttamente con il mouse.

A progetto finito è possibile stam-pare la docu-mentazione op-pure esportarla in formato Word, Excel o Pdf men-tre le viste come la planimetria e lo schema di co l l e g a m e n to possono essere esportati in DXF per poi essere aperti ed even-tualmente modi-ficati con Auto-Cad.

>GWVISION, SOFTWARE DI PROGETTAZIONE E PREVENTIVAZIONE DI SISTEMI VIDEOCITOFONICI

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Anno I - n. 11 - ottobre 2010

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