2011 n° 01 a&v elettronica (febbraio - estratto)

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LA FLUIDITÀ DEL MERCATO SOTTO IL CAPPELLO... NUOVE IDEE PER IL FUTURO ASSODEL: LA NUOVA PRESIDENZA Domenico Caserta, SGE-Syscom Augusto Dubini, Consortium Mercato: uno sguardo indietro per andare avanti - LED: vince il design “Made in Italy” Il ruolo strategico del Credit Management - RF & Wireless, connessi... ma in banda larga RF & WIRELESS SCENARIO Associazione Nazionale Fornitori Elettronica ELETTRONICA & imprese Febbraio Bollettino Ufficiale Associazione Nazionale Fornitori Elettronica • Consorzio Tecnoimprese Scarl • Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N.46) Art.1, comma 1, Roma AUT. N. 86/2008 • Anno XXIII n° 01/2011 • e 2,00

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Estratto in anteprima del numero di Febbraio di A&V Elettronica, la rivista che da oltre vent'anni è osservatorio privilegiato sulle tendenze in atto nel mercato dell'elettronica industriale, sulle strategie aziendali, sull’evoluzione dei settori applicativi

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Page 1: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

LA FLUIDITÀDEL MERCATO

SOTTO IL CAPPELLO... NUOVE IDEE PER IL FUTURO

ASSODEL: LA NUOVA PRESIDENZA

Domenico Caserta, SGE-Syscom Augusto Dubini, Consortium

Mercato: uno sguardo indietro per andare avanti - LED: vince il design “Made in Italy”Il ruolo strategico del Credit Management - RF & Wireless, connessi... ma in banda larga

RF & WIRELESS

SCENARIO

Associazione NazionaleFornitori Elettronica

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EditorialeFissiamo dei riferimenti 7silvio baronchElli

AssociAzione & DAtiassodel come associazione 9silvio baronchElli

associazioni & DatiPer un pugno di euro mancato il 2008! 13Franco musiari

uno sguardo indietro per andare avanti 21michElE busnElli, DomEnico casErta,

sanDro GhirarDi, Franco musiari

lED: vince il design “made in italy” 27

Fv: supply chain unita per “formare” il mercato 29

Previsioni & tendenzel’era delle auto elettriche 35Giancarlo lanzEtti

internazionalemaghreb & nord africa, 41si riparte dalla tunisia

PcbPcb: come sopravvivere alla crisi? 45DaniEla Fioni

oPinioni & MAnAGeMent colloqui & intervistesotto il cappello di consortium... 51nuove idee per il futuro

una strategia europea che fa scintille 55laura baronchElli

rutronik: da distributore pan-europeo 57a fornitore globale

logisticala supply chain si mette “a dieta” 61

termini nuovi per il trasporto internazionale 63

Pmi & PaDiritto del lavoro: cosa cambia 67per imprese e dipendentiavv. Patrizia Dubini

il ruolo strategico del credit management 69Fulvio marcanDElli

Formazioneil valore del prezzo 73marina Fabiano

lED, impariamo dagli esperti 75chiara malla

tecnoloGie & APPlicAzioniQualità & ambientei prodotti contraffatti 77si nascondono “in bella vista” aDam FlEtchEr, Ecsn

soluzioninuove tecnologie fotovoltaiche 83alla rincorsa della grid parityanGEla bossoni

la gestione digitale 87dei sistemi di alimentazione Don Paulus, linEar tEchnoloGy

rame o fibre ottiche? 89bob hult, bishoP & ass.

scenario rF & WirelessrF & Wireless, connessi... ma in banda larga 93

il mago delle comunicazioni m2m 99

Energy harvesting per sensori 101e microsistemi ProF. vittorio FErrari

Prodottiagilent spariglia le carte 103nella fascia “economy” Franco musiari

sommario

hiGhliGhts

MeRcAto & sUPPlY cHAin

associazioni & Datiosservatorio credito .............................19

Previsioni & tendenzeDistribuzione .........................................25mercati&trend ......................................31

internazionaleElectronics indusry Digest.....................39iDEa news .............................................43

supply chain outsourcing ..........................................49

oPinioni & MAnAGeMent

Pmi & Patrading Post ...........................................57

FormazioneFormazione & lavoro .............................71

tecnoloGie & APPlicAzioni

Qualità & ambienteGreen news ..........................................79

ProdottiProdotti Focus rF&Wireless ...............105Prodotti mese .....................................106

ASSOCIAZIONE & DATI

i dati della distribuzione europeaa cura Di iDEa

SCENARIO TECNOLOGICO

single board computing

SPECIALE

led lighting

RUBRicHe

sUl PRossiMo nUMeRo...

coVeR stoRYUno sguardo indietro per andare avanti Le opinioni dei protagonisti sul passato e il futuro della distribuzione elettronica in Italia

ASSOCIAZIONE & DATI

la gestione digitale dei sistemi di alimentazione

Per un time-to-market più veloce, per sistemi più

strutturati e per sistemi elettronici “ecologici”.

La soluzione, pensata da Linear Technology, si chiama LTC 3880.

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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AV ELETTRONICA E ImpREsE

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Anno XXIII n. 1

Febbraio 2011

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La situazione è fluida e lo è anche il Paese: politicamen-te ed economicamente. L’elettronica è fluida per defini-zione e per la sua pervasività. Il mercato è altrettanto fluido per la dinamica della sua globalizzazione.E infine le Pmi sono fluide di concetto: se vogliono cogliere delle opportunità o, più semplicemente, esistere.

Nella fluidità imperante chi galleggia, vince; o, per lo meno, sopravvive. Chi è rigido e non s’adegua, va a fondo. E in questa fisica da “brodo primordiale” noi, della elettronica, dobbiamo lavorarci, vivere e andare avanti. Tutto qui.Lasciamo, perciò, perdere di cercare programmi e pianifi-cazioni che non si fanno perché non si possono fare. E lasciamo perdere di attendere dritte e indicazioni dall’alto; perché chi le dovrebbe dare, non le dà o non le sa dare. L’unico messaggio, in proposito, finora passato dai piani alti, è quello di “Mettetevi insieme”. Una esortazione che fa coppia con quella biblica dell’“Andate e moltiplicativi”. Grazie! Ma sicuramente il consiglio era più adatto ad Adamo ed Eva che, cacciati dall’Eden, potevano almeno contare su quello che c’era sotto le loro foglie di fico.

Postulati e domandeAtteniamoci al postulato del “brodo”: chi non s’adegua va a fondo. E al messaggio di “mettersi insieme” che industrialmente si traduce in “far sistema, far rete; piuttosto che partecipare a distretti, consorzi, filiere o cordate”.Solo qualche domanda: Come si fa e da dove si parte e, soprattutto, chi lo fa? Chi è l’apostolo delle imprese che abbandonando tutto (o per lo meno le attività della sua ditta) si mette a gestire condomini di aziende? Non che sia del tutto impossibile, ma gli stessi funziona-ri pubblici - che nei vari Enti si trovano, d’ufficio, questa gatta da pelare - dichiarano difficoltà da quinto grado nell’aggregare gli adepti. Non parliamone, poi, se lo debbono fare affrontando il problema nel fluido brodo della elettronica.

Pessimisti? Abbastanza. Però noi ci stiamo almeno provando, con assodel che, in quanto associazione, è un “caso” unico di sviluppo autoctono e di autofinanzia-mento. Non ci credete? Verificatelo in giro con le altre aggregazioni più o meno comparabili; ma anche all’estero, dove, sempre Assodel,

Fissiamo dei riferimenti

Silvio Baronchelli

[email protected]

resta nella distribuzione un anomalo riferimento di eccellenza. Quanto a risolvere i problemi condominiali con

“dal dove si parte e del come si fa”, il primo passo è quel-lo di analizzare insieme la situazione del settore e valutarne le relative difficoltà.

Fare l’imprenditore non è facile e spesso, se da soli, neppure fattibile in un mercato troppo sollecitato da impatti di vario genere: concorrenza, innovazione, globalizzazione e via dicendo, senza citare formazione e finanza che rimangono le prime esigenze da affrontare.La nostra proposta è di mettere insieme, almeno, valutazioni ed esperienze partendo dallo slogan

“perché la competenza di ognuno possa essere la cono-scenza di tutti”. Il che dà se non altro l’idea (e magari la speranza) di tirare fuori qualche ragno dal buco che sia buono in generale.

RifeRimenti e svoltaQuesta la premessa che ci dà lo spunto per introdurre la svolta editoriale di una A&V Elettronica che vuole dive-nire, nel 2011, ancor più il riferimento delle imprese e degli imprenditori. Un ritorno alle origini, sotto certi aspetti, per chi ricor-da Microelettronica e imprese. E un ritorno obbligato: perché mercato, management, supply chain, aziende, scenari tecnologici e applicativi sono, al dunque, gli effettivi argomenti che, oggi, occorre approfondire.

C’è qualcuno tra voi che si propone nel dare una mano? Disponibilità (e spazio di discussione) sulla rivista c’è per tutti i contributi: vostri e altrui. La speranza di una fattiva risposta un po’ meno (ndr. figuriamoci se si trattasse di mettere in pista qualche consorzio o filiera). L’invito è che almeno partecipiate (leggendo) a come si evolve il brodo italiano: visto che è nel vostro priorita-rio interesse.Per il resto web, applicazioni e prodotti manterranno i connotati informativi del settore che (possiamo condividerlo alla unanimità) ha bisogno innanzitutto di un’attenta e continua riflessione… da parte di tutti.

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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AV ELETTRONICA E ImpREsE

Editoriale

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Il meccanismo associativo di Assodel ha la sua prima spiega-zione nella stessa natura del

mercato. Più il panorama è parcel-lizzato, più le imprese hanno la necessità di avere dei riferimenti concreti.Più l’azienda è piccola o inadeguata ad affrontare problemi complessi, più l’impresa ha la necessità di par-tecipare a una sommatoria di sforzi con chi ha gli stessi obiettivi.Che l’unione faccia la forza, o almeno permetta di superare meglio degli ostacoli, è una teoria vecchia e risaputa. Che le dinamiche in cor-so (globalizzazione, competizione, innovazione ma anche legislazione, burocrazia e via dicendo) stiano cambiando la teoria in una necessità obbligata, è ormai un dato di fatto.

La controprova l’abbiamo negli stes-si stimoli governativi a generare reti d’imprese (ndr interessante è lo stru-mento legislativo messo a punto per dar vita a una nuova fi gura giuridica che risponda allo scopo) piuttosto che fi liere, consorzi e associazio-ni. In sostanza, il coordinarsi su obiettivi e strategie comuni sembra essere diventata l’unica soluzione percorribile dal magma sempre più fl uido delle nostre Pmi.

L’elettronica, sull’argomento, può solo dimostrare la validità dell’as-sunto. Nel nostro caso gli ultimi dati (gennaio 2011) dimostrano l’ulterio-re crescita della frammentazione del mercato con una distribuzione che sale al 71% della domanda nazio-nale geografi camente mappata nel 5% del consumo e relative Pmi al

Assodel come associazione

Silvio Baronchelli

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

Il passaggio del testimone da Sandro Ghirardi (a destra) a Domenico Caserta (a sinistra)

LE NOMINE DELLA NUOVA DIRIGENZA ASSODEL PER IL PROSSIMO TRIENNIO

Presidente Domenico Caserta SGE-Syscom

VicePresidenti Claudio Pinelli Albatech Maurizio Maitti Elettromeccanica ECC

Past President Sandro Ghirardi Future Electronics

in ordine alfabetico

CONSIGLIERI Ernesto Bosi NXPMichele Busnelli ComprelMaurizio Candura RS ComponentsStefano Coletto ArrowPino Cosenza RutronikMarco Dona’ Avnet AbacusGiuseppe Gustinetti Special-IndClaudio Implicito La TecnikadueRoberto Legnani Infi neon TechnologiesFrancesco Mongiardo DartonDomenico Moretti MelchioniStefano Noseda FarnellMario Orlandi Avnet Silica Walter Ripamonti Cogedis

SINDACIDomenico Donati professionistaRenzo Leva AcselCarlo Poletti Nordelettronica

PRESIDENTI GRUPPI & CONSORZI Luca Ceppi Pres Gruppo EMS ElemasterGianni Damian Pres Gruppo E&IC ContradataGabriella Meroni Pres Gruppo PCB OMRMarco Ponti Pres Gruppo Connessione/Molex AssiconnSilvana Briscese Area OvestSotec Engineering

Gilberto Belli Pres Consorzio Latium IES LarcetGiuseppe Salafi a Pres Consorzio Ventech TeleindustrialeSilvio Baronchelli Pres Consorzio Elettrimpex Tecnoimprese

“La distribuzione pesa per il 71% del mercato in Italia”

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In quest’ottica fanno così parte di Assodel 4 Gruppi:

PCB (Printed Circuit Board)E&IC

(Embedded & Industrial Computer)EMS

(Electronic Manufacturing Services)Assiconn

(Associazione Nazionale Connettori)Oltre a quattro consorzi Assodel localizzati in Lombardia, Veneto e Lazio.

Da un punto di vista operativo, Assodel ha come struttura di ser-vizi Tecnoimprese scarl ovvero una società consortile a responsabilità limitata, composta da dodici addetti più alcuni consulenti e che dispone di una sede con sale riunioni e due aule didattiche (80 posti cadauna) attrezzate con audiovisivi e dotate di parcheggio.

Le quote costituiscono circa il 15% del budget della associazione che si autofinanzia con i servizi forniti ai soci (formazione, comunicazione, internazionalizzazione e ambiente) e con la partecipazione a bandi re-

“Dal 1983, anno della sua fondazione, Assodel ha ampliato la sua rappresen-tatività alle imprese della supply chain”

Sud; 7% al Centro; 34% al Nord Est (TriVeneto ed Emilia-Romagna) e un 54% al Nord Ovest sostanzialmente dominato da una Lombardia che or-mai rappresenta il 45% dell’industria nazionale.

In conclusione, l’aggregazione è la via obbligata per un modello italiano ormai definito di tipo “molecolare” che deve confrontarsi, da un lato con input sovranazionali e dinamici, dall’altro con scenari interni burocra-ticamente borbonici. E Assodel è l’unica associazione che, di fatto, si fa, oggi, carico di interpretare que-sto contesto di Pmi nella elettronica industriale.

DATI E FATTIFondata nel 1983, l’associazione del-la distribuzione elettronica ha, via via, ampliato la sua rappresentativi-tà alle imprese italiane attive nella supply chain e nel contoterzismo (ndr: la UE identifica con questa voce progettazione, ingegnerizzazione, assemblaggio e montaggio, testing, manutenzione, finevita,distribuzione/logistica e postvendita) fino a poter coagulare, in prospettiva, l’insie-me eterogeneo della elettronica industriale con una rappresentatività di 327 Pmi presente sul territorio nazionale, più o meno secondo le percentuali indicate.

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

Roberto Mura ha vari motivi per essere presentato ai lettori di AV Elettronica & imprese, ma due sono quelli che, in particolare, vorremmo qui sottolineare: l’amicizia di lunga data (ben prima che iniziasse il suo iter politico in Lega Nord) e la sua conoscenza del settore acquisita gestendo varie fasi e comparti del BIAS, la manifestazione (oggi, forse, scomparsa) che è stata la prima, la maggiore e il fiore all’oc-chiello dell’industria elettronica italiana nella automazione e nei componenti.

Per circa vent’anni (ndr dagli anni ’80 quando ci siamo co-nosciuti) Roberto Mura si è confrontato con i problemi delle aziende e con l’evoluzione del mercato. Con la domanda in ebollizione degli anni 80, quando partecipare alla mostra significava porsi in coda e sperare in una buona postazione; al crollo dell’ultimo decennio quando la new economy ha proposto, si, nuove forme di comunicazione ma ha anche spostato ad est il baricentro del mondo.La elettronica industriale che esprime nel nord circa il 90% della sua realtà ha, oggi, (lo abbiamo scritto) soprattutto bisogno di essere compresa e ascoltata per poter reagire coerentemente alla sua involuzione creata dalle troppe ma-croproblematiche in atto. “Cosa” non facile, se consideriamo i mille problemi che da tutte le parti convergono sui tavoli decisionali. E “Cosa” ancor più difficile se riteniamo che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ma “Cosa” da fare, insieme con gli amici che meglio posso-no comprenderci, se vogliamo reagire e progredire. Per il futuro, Roberto Mura ci sarà vicino, di tanto in tanto, su questo giornale, con le indicazioni e le riflessioni che il suo ruolo gli permetterà di esprimere.

Senatore Lega Nord, sindaco di San Genesio (Pv), membro di varie Commissioni parlamentari Roberto Mura, nato a Pavia il 5 Giugno 1955 e coniugato con due figli, risiede a San Genesio e Uniti (Pv).

UN AMICO IN POLITICA

Roberto Mura, senatore

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gionali e nazionali previsti a favore delle forme aggregate d’imprese.

RAPPORTI CON ISTITUZIONI ED ENTIGli aspetti relazionali di Assodel sono attivi specie con i Ministeri e gli Assessorati preposti alle attività industriali, di innovazione e di internazionalizzazione; con l’associa-zione confindustriale di settore ANIE (con cui sussiste una partnership che da un lato prevede per ANIE una maggiore rappresentatività istituzio-nale e, dall’altro, per una maggiore operatività di servizi per Assodel) con altri enti, associazioni e organismi e, a livello internazionale, con IDEA (International Distribution of Electro-nics Association): Federazione tra le omologhe associazioni di distribu-zione presenti nei maggiori Paesi industrializzati (Usa, Germania, UK, Giappone, India, Francia ecc.).

MERCATOIl mercato rappresenta storicamente il servizio fornito da Assodel ai soci

“Il mercato, attraverso una ventina di incontri annui, permette ai soci di conoscere numeri e tendenze del settore nelle varie famiglie di prodotto e aree applicative”

con oltre una ventina di incontri annuali focalizzati per prodotto piuttosto che area o applicazione. Nei semiconduttori il riferimento associativo integra i dati del Tam ita-liano con le cifre raccolte con ANIE ed è trimestralemente consolidato, a livello europeo, dal Comitato tecnico di IDEA.Una nota su questo dato (utilizzo della componentistica attiva) che rappresenta, di fatto, il parametro di valutazione dello stesso tasso d’in-novazione del Paese. Anche se ancora poco compreso e soppesato dalle analisi macroeconomiche degli Uffici Studi istituzionali che sottovalutano il fenomeno italiano espresso dall’in-cidenza sul totale del parametro distribuzione/Pmi (oltre il 70%).

CREDITOL’intervento associativo è, nello spe-cifico, sostanzialmente operativo. Al di là delle convenzioni con Istituti e assicurazioni, il Servizio credito si basa sul programma Banca dati (ag-giornato e implementato a partire da gennaio 2011) che permette ai soci di traguardare le situazioni debitorie delle imprese acquirenti in base alle indicazioni fornite dai partecipanti.Il servizio Banca Dati Credito (che è stato ideato e avviato da Assodel, primo a livello mondiale ed è, oggi, imitato da altre associazioni) conta su oltre 5.000 nominativi/p.iva traguardati con continuità ealla immediatezza delle indicazioni continuamente aggiornate fornisce un ulteriore apporto informativo grazie agli incontri formali (6 volte all’anno) e informali tra la trentina di credit manager/amministrativi.

Sempre nell’ambito del credito, Assodel a suo tempo ha presentato (via Confcommercio) una proposta di legge per il pagamento dei fornitori a 60 giorni qualora gli enti o le aziende acquirenti beneficiassero di pubblici

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

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Anno di fondazione di Assodel

1983

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finanziamenti e ha realizzato il pro-getto Second Source per lo smobilizzo degli obsoleti e, in genere, delle giacenze di magazzino.

FORMAZIONE Nell’ambito dei servizi Assodel ha posto la sua priorità sulla formazio-ne dove sono in forza due persone oltre a un senior responsabile del progetto. Solo nel 2010 la formazio-ne associativa sia diretta che tramite fondi pubblici ha svolto oltre 1.500 ore/aula suddivise su circa 60 corsi sia di carattere generale che tecnico.

L’associazione (tramite Tecnoimpre-se) è certificata ISO 9001 e dal 2008 è accreditata come Ente formativo dalla Regione Lombardia, il che le dà una priorità alla partecipazione dei bandi. Per l’immediato futuro, è prevista la formalizzazione dell’Asso-del Foundation. Una fondazione che, analogamente al modello americano, avrà l’obiettivo di focalizzare sull’e-ducational’tecnologico’le migliori competenze delle multinazionali e dei senior del settore per una formazione d’eccellenza alle nostre imprese.

AMBIENTELe competenze “ambientali” costi-tuiscono un asset dell’associazio-ne dal 1993. Al riguardo più che numerosi i progetti realizzati, tra cui da citare: Ecoqual’It primo consorzio volontario RAEE in Italia; ITER il primo progetto europeo sui RAEE; Eco&Tech per la certificazione ambientale, Ecohitech (primo award tecnologico giunto alla 13 ° edi-zione); la costituzione dei consorzi volontari Certo, ecoRit, la partecipa-zione ai tavoli di lavoro RAEE e RoHS ed altro. Attualmente Assodel è impegnata (con IDEA) sui temi della contraffa-zione dei componenti, sul fine vita del fotovoltaico insieme a Solarexpo e sull’inquinamento luminoso.

il numerodegli associati

oltre 200

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

COMUNICAZIONE In tema di comunicazione gli interventi associativi hanno lo scopo prioritario di promuovere e di sup-portare finanziariamente le attività di Assodel per oltre il 50% del suo budget costi.

Le pubblicazioni (A&V Elettronica, Design-In); le varie iniziative (Idea news letter, Ecofocus, Vademecom); i repertori; i Forum Fortronic: una dozzina tra Italia ed estero sulle tematiche Lighting (Mi, Pd, Roma, Turchia); Solare (Bo,Mi); Power (Bo); Energy Efficiency (Tunisia, Marocco); Connessione&Cablaggio (Milano); RF&Wireless (UK, Torino); le parte-cipazioni a manifestazioni in Italia e all’estero sono, a conclusione, i mezzi tramite cui Assodel comunica e si autofinanzia.

INTERNAZIONALIZZAZIONE Rappresenta lo sforzo di ampliamen-to delle opportunità di mercato a favore dei soci perseguite da Assodel tramite programmi di internazio-nalizzazione su aree limitrofe. Allo scopo l’associazione mantiene e sviluppa contatti con Ministeri, Assessorati, Unioncamere, Camere

Commercio, ICE, Confindustria e altro. Oltre ai programmi annuali di partecipazione a eventi e missioni, nel corso degli ultimi tempi Assodel ha realizzato e sta realizzando Progetti nazionali e internazionali (Medchip, Techmed, Lumen, Rework, Energy Efficiency ecc) nel contesto di un macro progetto Sud Europa – av-viato sin dal 2001 - per una maggio-re presenza nei Paesi mediterranei.

L’operatività ai vari progetti è data dai consorzi export che Assodel coordina provvedendo alle attività generali e supportando le specifiche esigenze.

PRESIDENZA E CONSIGLIO DIRETTIVOCon l’assemblea associativa del 25 gennaio Assodel ha prospettato ai soci un proprio nuovo ruolo e asset-to con cui affrontare i cambiamenti in corso nel sistema Italia. Lo scena-rio macroeconomico della elettronica è, infatti, fortemente in evoluzione nell’intera Europa che deve adeguare le sue possibilità ed aspettative nell’imperante globalizzazione.

La realtà italiana (poco più del 3,5% di una Europa al 13,5% del consumo mondiale di componentistica) si presenta, per contro, totalmente espressa dalle piccole e medie imprese così come classificate nell’accezione europea. Da qui l’obbligata responsabilità per tutti di dare, come Assodel, indicazioni alla PA ma ancor più la consapevolezza di un proprio diretto coinvolgimento e ruolo nell’identifi-care e creare opportunità di sviluppo tramite coesione d’intenti.

Questi i punti che l’assemblea ha fatto propri nominando il nuovo Consiglio Direttivo e il Presidente che succede a Sandro Ghirardi a cui va il merito e il ringraziamento per aver dato un forte impulso alla crescita associativa.

Promosso da Assodel, èil premio annualeai Manufacturer più propositivi nei confronti della distribuzione

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Potremmo veramente intitolare la chiusura dell’anno 2010, facendo un poco il verso al buon

vecchio Sergio Leone: “Per un pugno di euro”. Perché è proprio questo che, alla fine, è mancato per raggiungere esattamente il valore che il mercato totale della componentistica (attivi, passivi e LCD) aveva ottenuto in distribuzione alla fine del 2008.

Il 2010 ha chiuso a 984 milioni di euro che si confrontano con i 989 mi-lioni di due anni fa. Cinque milioni di euro di scostamento che valgono un

-0,512%. Va sottolineato che i numeri commentati durante questo artico-lo, se non diversamente specificato, fanno esclusivo riferimento al panel di chi fornisce i dati e che è stimato avere una copertura del mercato pari al 91%. Ma andiamo con ordine concentrando l’attenzione – ormai lo si è capito – non tanto sul 2009, che è stato da dimenticare e che volentieri dimen-tichiamo, ma sul 2008 che è, oggi, l’effettivo termine di paragone.

CHI È MANCATO?Vale la pena ricordare che, se nel 2009 la flessione è stata del -29,1%, per ritornare al “cento” del 2008 è necessario conseguire una crescita,

Per un pugno di euro mancato il 2008!

Il valore del mercato della distribuzione a fine 2010

Franco Musiari

“I risultati del 2010 hanno praticamente raggiunto quelli del 2008: è stato un inseguimento entusiasmante”

984mln

2010-su-2009, almeno pari al 41%.Fatta questa piccola notazione pas-siamo ai dati in Tabella 1 che riporta il sommario usuale: i dati dell’ultimo trimestre dell’anno comparati con il trimestre precedente e con quello equivalente dell’anno prima.La prima cosa che balza all’occhio è il

-4,2% sulla linea del totale.

Un Q4, quindi, che vede un segno negativo sul congiunturale (Q/Q-1%). Anche questa situazione è abbastanza inusuale, guardando al passato. Ma dobbiamo ricordare che le prestazioni ottenute in Q3 erano state assolu-tamente strepitose: quasi in linea con i risultati dei primi due trimestri.

Legittimo quindi un -4% nel passag-gio da Q3 a Q4.Tendenziale (Q/QY-1 %) invece ancora ampiamente positivo. È vero che i due trimestri precedenti – Q2 e Q3 – ci avevano abituati a livelli anche supe-riori al 50%, ma il +28% è ancora un confronto ragguardevolmente positivo.

Questo valore medio del tendenziale è stato superato, anche se di poco, dai semiconduttori (total Semi), la famiglia più pesante con il 69% del basket; è stato mancato per più di cinque punti dai passivi (total IP&E), seconda famiglia col 28%; e abbon-dantemente battuto dai display (total FPD) che hanno messo a segno un +45%... peccato che il peso di questi non superi il 3%.Ma è dall’ultima colonna che si capisce chi è mancato all’appello. Il rapporto tra gli Year-to-Date nel Q4 ha lo stesso significato di anno-su-anno e, in questo caso, 2010-su-2009.

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Un risultato veramente eccezionale quello ottenuto dalla distribuzione nel 2010, con una crescita mai sperimentata prima (nemmeno negli anni migliori!) che riporta l’orologio all’inizio del 2009

Associazioni & Dati

Distribuzione - Fatturato totale per quarter e YTD

Distribuzione - Sommario totale

Figura 1

Tabella 1

(in milioni di euro)

(in milioni di euro)

Fonte: Assodel

Fonte: Assodel

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un -11,1 in percentuale; nel secondo trimestre la distanza, in valore asso-luto, rimane inalterata a -20 milioni ma percentualmente si dimezza al

-5,8%.

Nel Q3 il sorpasso con un +11 milioni di euro che significano un +2,2% sull’anno prima. E la chiusura dell’anno porta un esubero di una quarantina di milioni, vale a dire +6,7%.Anche in questo caso, come in quello precedente, si evidenzia come siano stati gli ultimi due trimestri a portare il contributo più significati-vo per il sorpasso o per avvicinarsi al traguardo del 2008. In altre parole gli ultimi due trimestri del 2008 ave-vano già iniziato a mostrare i morsi della crisi che si stava avvicinando.

La crescita del Q4 2010 su

base annua

+28%memorie e delle logiche. I meno peggio (della media): micro-controllori, analogici e discreti.Tendenziale che, rispetto al passato, si abbassa ma resta in un’ottima posizione positiva. E alla fine, l’ultima colonna con il rapporto tra YTD che equivale a quello tra gli anni. Qui si è superata abbondantemente la soglia fatidica del 41%, posta all’inizio come asticella da battere. Tra le varie famiglie solo logiche e memorie non l’hanno battuta, tutti gli altri prodotti hanno superato l’esame 2008.

IL SORPASSO GIÀ IN Q3Il grafico di Figura 2 mostra, come già descritto nel caso di Figura 1, i tre anni a confronto. Il Q1 parte con un meno 20 milioni che però vale

Chi ha superato la soglia fatidica del 41%? Sicuramente i semiconduttori che sono andati quasi al 43% mentre sono mancate le altre due famiglie: gli IP&E che sono la + 36% e i display al di sotto del 30%.

È STATO UN INSEGUIMENTO APPASSIONANTECome si è sviluppato l’inseguimento tra il 2010 e il 2008 è ben visualizza-to nel grafico di Figura 1 che mostra sia i dati di fatturato trimestrali che l’YTD raggiunto a ogni trimestre dei tre anni: 2008, la linea grigia tratteg-giata, il 2009, la linea blu e il 2010, la linea marrone.

Il Q1 è partito con un delta di 41 milioni pari a un -14,2%; nel secondo quarto la distanza sembra aumentare in valore assoluto ma percentual-mente si riduce al -11,6%; il terzo trimestre accorcia drasticamente le distanze a 35 milioni e percentual-mente siamo solamente a un -4,5%. A questo punto il sorpasso sembrava assolutamente possibile! Ma al foto-finish finale il Q4 ha fatto mancare quei cinque milioni di euro che hanno significato il -0,5% già accennato.

I SEMICONDUTTORI: LA PARTE DEL LEONEI dati sono visibili in Tabella 2 che riporta i dettagli per famiglia di prodotto. Attenzione che, contraria-mente ai dati dei semiconduttori di Tabella 1, in questo caso sono esclusi dalla conta la porzione che va al mercato dei PC.Sotto la colonna del rapporto con il trimestre precedente (Q/Q-1%), tutta una fila di indici che hanno virato al rosso. La media della categoria al -6,6% a causa dei sensori, delle

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

Fonte: dati Assodel

(in %)

Semiconduttori - Fatturato totale (escluso PC)

Semiconduttori - Sommario Totale (escluso PC)

Figura 2

Tabella 2

“Gli ultimi due trimestri hanno apportato un contributo significativo per il ritorno ai livelli del 2008”

Fonte: Assodel

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I NUMERI DEI PASSIVII dati IP&E sono riportati nei dettagli di Tabella 3. Si ripete più o meno lo scenario già visto in precedenza sia nella flessione registrata nel rapporto col trimestre precedente, che comun-que riporta un valore meno negativo dei precedenti. Sia sul tendenziale che mostra sempre valori decisamente

il B2B deisemiconduttori in Q4

La differenza registrata dagli elettromeccanici nel 2010 rispetto al 2008

1,16

-15%

positivi, ma leggermente inferiori a quelli dei semiconduttori. Se passiamo poi alla analisi degli in-dici relativi all’YTD si mettono in evi-denza i resistori e la categoria “other” dei passivi a superare sicuramente la soglia di crescita. Per le altre famiglie rimane il rischio di un contributo negativo al confronto con il 2008.

IL 2008 A CONFRONTOEd eccoci alla resa dei conti finale... In Tabella 4 sono riportati i dati di dettaglio - famiglia per famiglia - dei risultati 2008, 2009 e 2010, e dei relativi indici delle prestazioni anno su anno. Ma porremo la nostra atten-zione sull’ultima colonna (‘10/’08%) che riporta le prestazioni 2010-su-2008, quelle che hanno focalizzato l’attenzione.Andiamo immediatamente a guardare gli indici in rosso – le prestazioni negative. Gli elettromeccanici sono i primi a balzare agli onori della cro-naca come i più “cattivi” del gruppo avendo registrato un -15%! In valore assoluto hanno fatto mancare più di 12 milioni di euro.

Secondi i connettori, un po’ meno “cattivi” (che chiudono con un -6%) e sottraggono altri 4 milioni al bilancio totale.

Hanno recuperato un poco i conden-satori e gli “altri” passivi, ma nel totale gli IP&E hanno lasciato sul tavolo quasi 8 milioni di euro.Sono stati i semiconduttori ad essere i più virtuosi che hanno portato una dote di 40 milioni al bilancio. Chi ha perso i rimanenti 37 milioni che mancano all’appello? Sul banco degli imputati non restano che i display (o FPD) non riportati in Tabella 4.

UNO SGUARDO PANORAMICOMa per meglio comprendere le dina-miche del mercato più dei numeri può essere utile uno sguardo più ampio e panoramico al grafico di Figura 3. In questo grafico sono riportati i valori trimestrali del totale della componentistica e il relativo indice tendenziale, ovvero il rapporto tra il trimestre e quello equivalente dell’an-no precedente.

Appare evidente come a consentire il (quasi) raggiungimento dei valori del 2008 sia il fatto che il terzo e il quarto trimestre di quell’anno fossero

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

Mercato della distribuzione e indice tendenziale sul totale Figura 3

Fonte: Assodel

(in milioni di euro e variazioni in %)

Distribuzione - Prestazioni anno-su-anno di tutte le famiglie Semi e IP&E Tabella 4

(in %)

IP&E - Sommario Totale Tabella 3

Fonte: Assodel

Fonte: Assodel

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Book-to-Bill Semiconduttori Figura 5

Book-to-Bill IP&E Figura 6

Il backlog dei semiconduttori degli ultimi sei

trimestri

261mln

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

Distribuzione - Totale Mercatogià pesantemente impattati dalla crisi “globale” che stava iniziando a colpire anche il nostro mercato. È in Q3 2008 che inizia infatti la “grande depressione”. Depressione che si è poi mantenuta per tutto il 2009 lasciando poi spazio a una ripresa a partire dal primo trimestre del 2010.

Questo è visibile chiaramente anche guardando ai valori dell’indice tenden-ziale che in terzo Q’08 ha iniziato una corsa verso il basso per raggiungere il picco più negativo al -41,5% esatta-mente nel Q2’09.

A partire dal trimestre successivo a questo l’indice ha iniziato a risalire, anche molto rapidamente, per l’en-trata nella finestra di comparazione

dei trimestri più depressi dell’anno precedente (Q2 e Q3’09).

C’È FIENO IN CASCINA!Un altro dato positivo che chiude il Q4 con un accenno di sorriso verso

Figura 4

il futuro più prossimo è la situazione dell’ordinato che, sorprendentemente, tiene ancora. Sorprendentemente perché il Q4 è il sesto trimestre in sequenza in cui il rapporto book-to-bill è estremamente positivo come testimoniano i grafici di Figura 4 e Figura 5: 1,16 per i semiconduttori e 1,18 per i passivi. Il portafoglio ordini di entrambe le famiglie si è ulterior-mente arricchito.

In questi sei trimestri il backlog dei semiconduttori è cresciuto di circa 183 milioni di euro e si è portato al livello di circa 261 milioni. Se si mantenesse la media di fatturato mensile del Q4 vorrebbe dire avere in portafoglio quasi cinque mesi di fatturato.Nel caso degli IP&E l’incremento del backlog è stato di circa 64 milioni di euro per raggiungere la soglia dei 106 milioni che, con lo stesso cri-terio, equivarrebbero a circa cinque mesi di fatturato.Nel complesso una situazione decisa-mente positiva... per ora.

TAM E DTAM CON ANIEE il totale mercato italiano? È la domanda a cui, per i semiconduttori, riusciamo a rispondere insieme ad ANIE che raccoglie i dati tra i for-nitori di semiconduttori e misura il mercato diretto ovvero quello degli

(in milioni di euro)

“Anche in Q4 2010 l’ordinato è stato positivo”

Fonte: Assodel

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

OEM che acquistano direttamente (e non attraverso la distribuzione).

I dati di ANIE (TAM degli OEM) e quelli di Assodel (DTAM-Distribution Total Available Market) sono ripor-tati in Tabella 5. Dagli indici sembra che il canale diretto si sia comporta-to in modo completamente opposto a quello della distribuzione.Un sequenziale positivo (+6,6%) ac-compagnato però da un tendenziale (Q/QY-1%) pesantemente negativo a dimostrazione di un Q4 penalizzante rispetto a quello del 2009. Si può, a parziale discolpa, ricordare che i fornitori di attivi nel 2009 avevano sofferto un poco meno di quanto non abbiano fatto i disti ma anche questo non dà completa ragione di una prestazione così bassa. Ma più di tutto vale l’YTD, che oggi vuol dire 2010-su-2009, e che registra una performance pesantemente negativa.

Un commento sui dati Assodel: quel-li in tabella riportano la copertura completa del mercato (e non solo i dati del panel): i dati presentati in tabella 1 sono stati corretti con il coefficiente di copertura pari al 91%.Arriviamo quindi a un totale del TAM italiano che chiude in flessione rispetto al Q3, con un buon segno positivo (+27,4%) sul Q4 del 2009 e un YTD al +25%. Il TAM Italia, ancora una volta, è stato sostenuto dalla distribuzione.

In Tabella 6 i dati annuali a consun-tivo e le relative comparazioni anno su anno. Ancora una volta l’attenzio-ne sarà focalizzata principalmente all’ultima colonna che vede il rap-porto tra l’anno appena concluso e il 2008, termine di paragone più caldo.Il canale diretto dei fornitori ha avuto una prestazione decisamente

La copertura 2010 del mercato italiano da parte della distribuzione

71%

negativa aggiungendo al -12,9% del 2009 un ulteriore -11,3% del 2010 che porta il delta totale rispetto al 2008 al -22,7%.Questo porta il mercato totale italiano a una flessione del 6% che in valore assoluto si colloca al livello di un miliardo e cinquanta milioni di euro. Circa 70 milioni in meno del TAM del 2008.Se nel 2009 il mercato aveva penalizzato meno il canale diretto (-12,9%) di quanto non avesse con la distribu-zione (-28,1%) il 2010 ha stravolto le carte.Le motivazioni possono essere diverse ma la più probabile, e in grado di giustificare una differen-za così significativa, è ancora la fuga verso lidi produttivi a costi minori di nomi che, vista la dimensione, erano serviti direttamente.

Quello che ne scaturisce è una realtà ancora più dominata dalla distribu-zione che porta il suo contributo al mercato al 71% contro il 61% del 2009 e il 65% del 2008.

“Il canale diretto di vendita ha registrato una prestazione negativa”

Il panel Assodel per la raccolta dei dati è composto dalle seguenti società:

AdelcoAdesAdvecoArrow/SilverstarAvnet GroupComprelConsortiumConsystemElettromeccanica ECCFuture ElectronicsKevin SchurterMelchioniSGE-SyscomSpecial-IndTTIVectorWelt Electronic

PANEL ASSODEL

(in milioni di euro e variazioni in %)

Elettronica - Dati Q4 Italia per TAM, DTAM e totale mercato Tabella 5

Fonte: dati ANIE e Assodel

(in milioni di euro e variazioni in %)

Elettronica - Dati Italia annuali e indici per TAM, DTAM e totale mercato Tabella 6

Fonte: dati ANIE e Assodel

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A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

TEMPI NEI PAGAMENTI

Il questionario proposto da Assodel presenta su base statistica le indicazioni dei fornitori relative di volta in volta a Trend, Prezzi e Tempi di pagamento.

ASSODEL QUEST

L’ultimo questionario Assodel in tema di credito ha riportato una situazione generale leggermente

migliorata per l’inizio del 2011: la maggior parte delle imprese hanno chiuso il bilancio in positivo e il livel-lo di scaduto mensile è stato di fatto minore di quello di un anno fa (pur rimanendo significativo): per il 65% dei rispondenti inferiore ai 50mila euro per un valore sul fatturato inferiore al 5%.

I dati su condizioni e tempi di pagamento trovano riscontro nelle rilevazioni di una recente indagine di ANIE sulle aziende operanti nei setto-ri dell’elettronica e dell’elettro- tecnica. L’86% delle imprese intervi-state – appartenenti prevalentemente ai settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni – hanno rilevato per tutto il 2010 elevati ritardi nei tempi di pagamento.

Si parla in media di 45 giorni in più rispetto a quanto concordato (e i dati del questionario di Assodel qui sotto lo confermano) per i clienti privati e addirittura 150 giorni di ritardo nel caso di clienti pubblici (leggasi Pubblica Amministrazione).Tutti o quasi hanno osservato un peggioramento dei tempi nel biennio 2009-2010 rispetto al passato e non vedono ancora segni tangibili di miglioramento nonostante la ripresa dei mercati. Quello del ritardo nei pagamenti sembra essere un aspetto connaturato al modus operandi delle imprese italiane e mediterranee in genere: non a caso l’Italia detiene il primato negativo per ritardi del mer-cato nazionale. Per quanto riguarda clienti al di fuori dei confini naziona-li, i ritardatari peggiori sono Grecia, Spagna e Romania; decisamente più virtuosi Germania, Regno Unito e Malta dove i ritardi sono quasi nulli.

Italiani sempre in ritardo

Osservatorio credito

RUBRICHEAssodel Quest

ASSODEL QUEST: TEMPI E CONDIZIONI DI PAGAMENTO

(numero di giorni per tipologia di attore)

Ritardi medi di pagamento dalle imprese elettroniche in Italia Tabella 1

Fonte: Servizio centrale studi economici ANIE

Anche se, a livello più generale (e non riferito alla sola elettronica), Euler Hermes SIAC riporta, nel suo ultimo Report sui mancati pagamen-ti delle imprese italiane, un leggero recupero dei pagamenti nel 2011

dovuto alla ripresa dell’export e a una maggiore selezione delle imprese, il ri-torno a condizioni di piena funzionalità avverrà lentamente, condizionando il percorso del recupero produttivo. La situazione resta critica in quanto le imprese si trovano strette tra dilazioni dei tempi di pagamento e margini ridotti all’osso… e spesso e volentieri (nell’80% dei casi) l’unica soluzione è ritardare a propria volta i pagamenti dei fornitori o rivolgersi agli istituti di credito.

Anche dal questionario rivolto ai soci Assodel si evidenzia, rispetto alla rilevazione effettuata in ottobre, una percentuale dei crediti assicurati aumentata nel quarto trimestre 2010: si passa dal 35% dell’autunno scorso a un consistente 90%.

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Si è tenuto lo scorso 25 gennaio presso la sede di Assodel l’incontro del Gruppo Solare, il gruppo di

lavoro interno all’associazione dedicato al fotovoltaico composto da una trentina di aziende tra le più rappresentative del settore (produttori, distributori e grandi installatori).

Durante l’incontro sono stati trattati e commentati alcuni degli argomenti più sentiti dalle aziende del comparto: 1. Mercato: situazione attuale e prospet-

tive in Italia;2. Ambiente: problema del fi ne vita dei

pannelli FV;3. Programma attività Assodel:

iniziative di comunicazione 2011. Eventi, convegni, partecipazione a manifestazioni esterne (come Solar Expo), rivista e directory specializ-zate per gli operatori della supply chain;formazione tecnica dedicata agli operatori del settore.

TREND E CARATTERISTICHE DEL MERCATO ITALIANOLa situazione del mercato, presentata dal Direttore Tecnico di Assodel, Franco

FV: supply chain unita per “formare“ il mercato

Sabina Poletti

Musiari, ha evidenziato l’andamento positivo del 2010: secondo uno studio prodotto dal GSE, l’installato si aggira intorno a 1,5 GWp e il cumulato si attesta invece intorno a 2,6 GWp. Questo fa sì che nel 2010 l’Italia si sia aggiudicata il secondo posto in termini di potenza installata dopo la Germania. La tipologia di impianti installati varia dalle centrali agli impianti residenziali: la fetta di mercato più ampia è stata acqui-sita dall’installazione di grandi impianti (< 1000 KW) per il 39%. L’installazione di carattere commerciale e residenziale

occupa invece rispettivamente il 23% e il 20%; la restante quota, il 18%, è rappresentata dalle centrali. Secondo il modello presentato dal MIP Energy & Strategy Group, a fi ne 2010 la produzione di moduli e strutture ha rivestito un peso importante all’interno del settore gene-rando il 61% del fatturato (2.700 milioni di euro), il 19% è invece stato generato dagli inverter (813 milioni di euro) e il 20% da progettazione e installazione (863 milioni di euro).

Secondo l’analisi di Solar Buzz, poi, il re-tail price del pannello nel 2010 ha subìto una diminuzione di circa il 18% rispetto al 2009, facendo così attestare il prezzo medio intorno ai 3 euro per Watt. L’obiettivo però, per far sì che un impian-to anche in assenza delle facilitazioni del Conto Energia diventi redditivo, è di raggiungere il prezzo di 0,5 euro per Watt.

PANNELLI FV: COME GESTIRE IL FINE VITAA seguire è stata affrontata l’annosa questione del fi ne vita dei pannelli. Stefano Apuzzo, Direttore del Consorzio

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Il boom vissuto dal settore continua ad attirare “Newco” e aziende, talvolta improvvisate. Ma utenti e installatori vanno informati e guidati alla ricerca di professionalità e qualità perché “non è tutto oro quello che luccica”...

Associazioni & Dati

61%

19%

20%

Moduli e struttureInverter e sistema elettricoProgettazione e installazione

Mercato FV - Peso delle attività sul fatturato Italia (in %) Figura 1Gli eventi in programma:

Solar Fortronic Bologna, 24 marzopartecipazione Assodel all’interno di

Solar Expo Verona, 4-6 maggio

Solar Fortronic Milano, 29 settembreFonte: MIP Energy & Strategy Group

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Page 15: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

La potenza installata

in Italianel 2010

1,5 GWp

Ecoqual’It (Consorzio per la eco-qualità nell’hi-tech), ha illustrato come la situa-zione attuale lasci ancora molto spazio a dubbi e interpretazioni da un punto di vista normativo. Alcuni ritengono che il pannello FV, per la presenza di alcuni

anche del fotovoltaico, l’associazione promuove eventi sia a livello nazionale - a Bologna, a Milano e a Verona (in colla-borazione con Solar Expo) - sia a livello internazionale, nel Nord Africa. Sul fronte della formazione, Assodel organizza corsi professionali dedicati ai vari attori della filiera volti al trasferimento di competen-ze in termini di installazione, normative e finanziamenti.

Il tema informazione-formazione è stato molto sentito dai partecipanti che si sono mostrati sensibili e interessati a lavorare insieme per trovare il modo di tutelare e di promuovere un concetto importante: la produzione e l’utilizzo di componenti di alta qualità. Solo la qualità potrà infatti garantire un’efficienza e una redditività maggiore nel tempo per l’impianto. Sembra infatti che in questo ultimo anno sia aumentato l’utilizzo di componenti e strutture provenienti dal Far East, ma-teriali molto competitivi da un punto di vista economico ma non altrettanto validi in termini di affidabilità. Da qui nasce la necessità di trovare delle soluzioni per valutare e certificare la qualità dell’impianto (controlli nei siti durante l’installazione oltre che in fase di omologazione oppure garanzie sui difetti di fabbricazione e certificazioni sulla produttività dell’impianto) e sensibilizzare sull’importanza della qualità dei materiali in relazione al rendimento e alla redditti-vità dell’impianto.

L’incontro si è concluso con la forte volontà di tutti a collaborare e creare, grazie al supporto di Assodel, un punto di riferimento per tutta la supply chain.

materiali (pericolosi nel caso del telloruro di cadmio o particolarmente complessi per quanto riguarda il film sottile), dovrebbero rientrare nel campo di applicazione della Direttiva RAEE sulla gestione dei rifiuti elettronici; secondo altri, i pannelli FV verranno assimilati ad altre tipologie di rifiuti non pericolosi e rientreranno della disciplina comunitaria più generale in materia di rifiuti. Sta di fatto che, sulla base di quanto stabilito in questi ultimi anni dalla Commissione Europea, secondo il principio

“chi inquina paga”, la responsabilità cadrà quasi sicuramente sui produttori che dovranno – individualmente o attraverso la costituzione di sistemi collettivi – rispondere a precisi obblighi di finanzia-mento e gestione delle attività di raccolta, trattamento e recupero. Anche se la problematica è ancora “acerba” in quanto i primi pannelli fotovoltaici giungeranno a fine vita tra 8-10 anni, le aziende sono già in fermento e cercano di organizzarsi per anticipare i tempi e, possibilmente, influenzare le scelte comunitarie.

Un’ultima problematica riguarda le tecno-logie di smaltimento attualmente esistenti, insufficienti (per alcuni tipi di materiali)dal punto di vista tecnologico per poter garantire una risposta efficace alla richie-sta dei produttori di pannelli FV.

IL PROGRAMMA ASSODEL 2011Infine sono state presentate le varie iniziative promosse da Assodel in termini di comunicazione e formazione. Oltre a pubblicare riviste e guide dedicate al tema dell’energy efficiency e quindi

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Associazioni & Dati

Durante l’incontro del Gruppo Solare Assodel sono emerse una serie di problematiche che saranno esaminate e affrontate durante i prossimi eventi e incontri promossi dall’associazione:

- il retail price medio di 3 euro per Watt è stato ritenuto troppo basso, lontano dalla realtà vissuta dalle aziende presenti e potenzialmente “inquinato” da una concorrenza senza scrupoli che punta solo sul prezzo, e non sulla qualità;

- la presenza di attori “improvvisati” sul mercato richiede una maggiore azione di formazione e informazione da parte delle associazioni;

- gli utenti, spesso poco informati, prediligono componenti e materiali a basso costo provenienti da aziende del Far East a discapito della qualità. La qualità scadente si osserva nel medio termine e non nell’immediato, ma è un aspetto importante che può incidere sulla produttività e redditività di un impianto;

- servono nuovi strumenti di valutazione della qualità dei materiale utilizzati e della redditività dell’impianto: la qualificazione/certificazione da sola non basta;

- non c’è ancora chiarezza sui possibili costi di smaltimento dei pannelli FV: è stato ipotizzato un costo di 50.000 euro per un impianto da 3 milioni di euro.

UN CONFRONTO COSTRUTTIVO

0

750

1500

2250

3000

2006 2007 2008 2009 20100

375

750

1125

1500

2006 2007 2008 2009 2010

Potenza installata annua (MWp) Potenza installata totale (MWp)Figura 2 Figura 3

Fonte: GSEFonte: GSE

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Fonte: IMF e Confcommercio

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

La richiesta di prestiti da parte delle Pmi italiane sta aumentando: lo segnala la Cassa depositi e prestiti che ha registrato un incremento importante nel tasso delle erogazioni bancarie che attingono allo speciale plafond–Cdp da 8 miliardi destinato alle Pmi sane. A fi ne 2011 la Cassa prevede di aver stanziato tutti i 5 miliardi richiesti fi nora dalle banche.

Il nuovo ruolo della Cassa a sostegno della crescita con interventi diretti e non più tramite gli enti locali e territoriali, per aiutare l’Italia a uscire dalla crisi, è stato voluto fortemente dal Ministro dell’Economia imponendo alle banche di aumentare il credito alle Pmi.

Agli inizi di febbraio è stato pre-sentato Ripresa Italia, un accordo nato tra Unicredit e Rete imprese Italia con l’obiettivo di supportare le Pmi in questo momento di ripresa dell’economia. L’iniziativa si basa su 5 principi e un plafond di un miliardo di euro. I concetti base dell’iniziativa su cui si fonda la logica del fi nanziamento sono: “Ripresa ciclo economico”, prodotti disegnati per accompagnare le aziende nella fase di ripartenza del ciclo produttivo; “Competitività e innovazione” per supportare le Pmi che investono in innovazione; “Forma-zione”; “Internazionalizzazione”; “Reti di impresa”, dato che l’aggregazione rappresenta una chance importante per uscire dalla crisi.

Il 2011 è partito con un segno meno per il settore automotive: stando ai dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle nuove immatricolazio-ni, a gennaio 2011 c’è stato un calo del 20,71% (pari a 164.356 unità) rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

CREDITO E PMI,UN EQUILIBRIO DIFFICILE

PIÙ FINANZIAMENTI ALLE PMI

AUTO IN CALO A GENNAIO

Le ultime stime sui tassi di disoccupazione a livello

mondiale stilate dall’IMF (Fondo Monetario Internazionale) per il 2011 riportano una media europea ancora elevata, pari a 10,5%. Le performance peggiori saranno registrate dalla Spagna, con un tasso di quasi il 19%, mentre l’Ita-lia si attesterà su un più moderato (si fa per dire) 8,6%. Francia e Germania resteranno sopra il 9%.Tra i Paesi con il tasso più basso troviamo il Giappone, con 4,9%, che rappresenterà una delle eco-nomie maggiormente in crescita.

Guardando ad altri indicatori eco-nomici, sempre secondo l’outlook di inizio anno dell’IMF, i Paesi avanzati cresceranno soltanto del 2,5% nel periodo 2011-2012, un tasso ancora troppo basso per poter colmare il gap venutosi a creare durante la crisi.

dell’attività industriale nei principali mercati, in particolare in quelli asiatici, che ha spinto nuovamente la domanda di input produttivi.

A queste dinamiche si sono associati anche rilevanti feno-meni speculativi nei mercati fi nanziari.

Le economie emergenti, invece, dovrebbero registrare incremen-ti del 6,5% almeno, prime tra tutti l’area dell’Asia Pacifi c e l’area subsahariana. Questi aumenti ri-fl ettono una ripresa della domanda interna, ma sono messi a rischio da una situazione ancora precaria dal punto di vista economico-

L’outlook 2011 dell’IMF

Ancora rincari sulle materie prime

fi scale, specialmente in Europa. I prezzi elevati delle materie prime, la mancanza di piani governativi a lungo termine e la debolezza di alcuni settori (come quello immobiliare negli Stati Uni-ti) potrebbero infatti determinare un andamento in controtendenza e un conseguente calo del mercato.

GLI INVESTIMENTI PUBBLICI MANCANO ALL’APPELLO

In Italia, crescita e investimenti in infrastrutture non sembrano andare d’accordo. Nonostante i segnali di ripresa, pur modesti che siano, gli investimenti pubblici che potrebbero aiutare a rilanciare l’economia e far crescere il Pil non arrivano. E secondo il Cresme e l’uffi cio studi dell’Ance, le due principali strutture di ricerca specializzate

INDICI&ECONOMIA

nel settore delle costruzioni e del-le infrastrutture, il 2011 rappre-senterà il quarto anno consecutivo di caduta della spesa effettiva, con una riduzione dell’1%. Dal 2007 a oggi, infatti, si è perso un quinto della spesa pubblica per le infrastrutture. Il calo inarresta-bile è stato stimato pari al 6,3% nel 2008, al 5,2% nel 2009 e al 4,2% nel 2010.

RUBRICHEMercato & Trend

PIL procapite nelle principali economie (variazioni % medie annue)

L’aumento dei prezzi delle materie prime impiegate nel pro-cesso produttivo dalle imprese elettrotecniche ed elettroniche è proseguito e si è intensifi cato negli ultimi mesi. Sono queste le conclusioni tirate da ANIE sull’andamento del mercato delle materie prime.

Le quotazioni hanno raggiunto e superato per diverse commodity i livelli pre-crisi, esprimendo mas-simi storici, come nel caso del rame che ha toccato agli inizi di febbraio quota 10.000 dollari per tonnellata.

Particolari tendenze al rialzo hanno interessato anche le materie plastiche, che hanno condiviso gli andamenti dei derivati petroliferi e risentito in alcuni casi di scarsità dell’offer-

ta. Le previsioni per il 2011 non lasciano presagire un’inversione di tendenza, ma indicano al contrario un’ulteriore crescita dei prezzi, come testimoniato anche dai primi dati di inizio anno, ad esempio per l’acciaio.

Tali andamenti sono riconducibili in parte alla repentina ripresa

Paesi 2002-2007 2008 2009 2010 2011 2012FranciaGermaniaItalia Paesi Bassi Spagna Regno Unito Giappone Stati Uniti Cina India

1,2 -0,5 -3,1 1,0 1,2 1,31,3 1,2 -4,4 3,5 2,2 2,20,5 -2,1 -5,7 0,2 0,5 1,01,6 1,5 -4,4 1,4 1,4 1,71,9 -0,9 -4,9 -0,8 0,5 1,52,1 -0,7 -5,6 1,0 1,3 1,61,7 -1,2 -5,1 3,0 1,6 2,21,6 -0,9 -3,5 1,7 1,3 2,110,6 9,0 8,5 9,9 9,0 9,06,3 4,9 4,2 8,1 6,9 6,5

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Page 17: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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MERCATO & SUPPLY CHAIN

Dall’1 gennaio le due associa-zioni americane NEDA (National Electronic Distributors Association) ed ECA (Electronic Components Association) si sono unite per dare vita a un’unica realtà: la Electronic Components Industry Association (ECIA). La nuova associazione rappresenterà la voce di tutti i venditori autorizzati di componenti elettronici, mettendo insieme produttori, distributori e Rep.

Nel corso del 2011 ECIA riunirà i membri e le attività di ECA e NEDA per fornire un valore aggiunto agli

Dopo oltre 20 anni di incarico, Gary Kibblewhite lascia la dire-zione di IDEA ad Adam Fletcher, Chairman di Ecsn (Electronic Component Supply Network). Durante l’ultimo incontro plenario dell’associazione - svoltosi a novembre all’interno di Electronica 2010 - Gary Kibblewhite ha infatti annunciato di voler lasciare il posto ringraziando tutti per il sup-porto e sottolineando con orgoglio la trasformazione che negli anni ha portato IDEA a diventare un’asso-ciazione importante e riconosciuta a livello internazionale.

IDEA è oggi un’importante fonte di dati e informazioni sull’andamento dei mercati della distribuzione elettronica a livello europeo e globale. I suoi membri provengono da tutto il mondo: India, Australia, Sud

associati. Le funzioni principali della nuova organizzazione saranno dedicate a:1. Standard, linee guida e best

practices del settore2. Promozione e supporto dell’in-

dustria elettronica 3. Statistiche e indagini del settore4. Networking e convegni tecnici.

La nuova associazione continuerà a organizzare le manifestazioni ECTC, NEDA Executive Conference, CARTS e EDS. La nuova associazione sarà ge-stita per il primo anno da un Board of Director in rappresentanza degli

Negli Usa, un’unica associazione per la componentistica elettronica

Un nuovo Chairman per IDEA

interessi di case madre e distributori. In seguito, anche i Rep indipen-denti potranno essere rappresentati all’interno del Board in funzione del numero degli associati.

John Denslinger, Murata Electronics, sarà il primo Direttore del Board, insieme a Michael Knight, TTI, quale vice-direttore, e Brian McNally, Ar-row Electronics, come Past Chairman.

ECIA avrà sede ad Alpharetta (At-lanta) e avrà Robin Gray – attuale presidente di NEDA e consigliere di IDEA - quale suo presidente e CEO.

Africa, Giappone, Stati Uniti, Tuni-sia, Russia, Uk, Germania, Francia, Italia e Regione scandinava. Anche la Cina, che ha sempre partecipato attivamente a IDEA ma senza avere un organismo che raggruppasse i distributori di componenti elettronici, si sta muovendo verso la costituzione di una associazione vera e propria.

Adam Fletcher porterà avanti il lavoro avviato da Gary Kibblewhite dichiarandosi particolarmente onorato di poter ricoprire questo ruolo.

La cerimonia di premiazione della quindicesima edizione dei “Trophées” dello Spdei (Syndacat professionnel de la distribu-tion en electronique industrielle) si è svolta lo scorso novembre presso l’Automobile Club di Parigi.Al pari di quello italiano, anche il premio francese dei manufacturer più attivi e propositivi nei confronti della distribuzione si divide in 8 categorie di prodotto (4 per i semiconduttori e 4 per gli IP&E) ed è valutato da una giuria qualificata.

I vincitori dell’edizione 2010 sono stati:1. Optoelettronica, Display/LED:

Osram2. Componenti standard (logiche, ana-

logici, discreti, memorie): Maxim3. Analogici, RF & Microwave: Texas

Instruments4. High end digital (microprocessori,

FPGA, ASSP): Microchip5. Passivi: Syfer6. Connessione e cablaggio: Molex7. Elettromeccanici: Omron8. Energia (alimentatori, pile e batte-

rie, pannelli solari): Vicor

Il premio speciale del Comitato Direttivo dello Spdei a chi meglio ha saputo supportare i suoi distributori in progettazione e sviluppo è andato a National Semiconductors.

15^ TROFEO SPDEI: IL DISTRIBUTION AWARD FRANCESE

IDEA MEMBERS

ADEC - SOUTH AFRICAMr. Hannes Taute [email protected]

AFDEC-ECSN - UKMr. Adam [email protected]

ARDEC/EUROPARTNERS - RUSSIAMr.George Kell

ASSODEL - ITALYMr. Silvio [email protected]

ECAANZ - AUSTRALIAMr. Keith [email protected]

ECIA - USAMr. Robin [email protected]

ELCINA - INDIAMr. Rajoo [email protected]

FBDI - GERMANYMr. Wolfram [email protected]

FEDELEC - TUNISIAMr. Lassaad Allani

SE - SWEDENMrs. Lena [email protected]

Jepia - JAPANMr. Harumi [email protected]

SPDEI - FRANCEMr. Michel [email protected]

RUBRICHEIDEA informa

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Page 18: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

Gardella Elettronica, distribu-tore locale di componenti elet-tronici di comprovata esperien-

za, entra a far parte di Consortium, società consortile nata nel 1993 dal-la volontà di cinque imprenditori di costituire un soggetto “super partes” che, nel rispetto della storia e della tradizione di ciascun componente, rappresentasse un elemento sovra-strutturale di coesione per le proprie aziende e costruisse nel tempo un pacchetto prodotti capace di raffor-zare le singole unità mantenendo inalterate le peculiarità di ognuna.

Abbiamo chiesto ai due protagonisti di questo accordo, Augusto Dubini, Presidente di Consortium, e Mario Porzio, Aministratore Delegato di Gardella Elettronica, di raccontarci i motivi di questa unione.

1. Consortium può contare oggi su una nuova azienda aderen-te: Gardella Elettronica. Qual è l’importanza strategica di questa aggiunta? A. Dubini: Gardella Elettronica è una azienda che si colloca perfet-tamente nel quadro di Consortium. Ha una lunga storia di 40 anni (compiuti il 1 febbraio 2011) nella distribuzione elettronica e ci porta a coprire un’area (la Liguria) che non era ancora stata ben servita dai nostri canali.

2. Quali sono le ragioni che hanno spinto Gardella Elettronica a entra-re in Consortium?M. Porzio: La continua ricerca di miglioramento dei propri prodotti e servizi nei confronti dei clienti, unitamente al desiderio di aumenta-re la propria competitività in ambito

Sotto il cappello di Consortium... nuove idee per il futuro

Augusto Dubini è alla guida di Consortium e a capo di Cogedis, una delle sei aziende del gruppo con sede in Lombardia

nazionale hanno spinto Gardella Elettronica a cercare un partner affidabile con cui affrontare le nuove sfide lavorative.

3. Obiettivi dell’unione Gardella-Consortium nel medio-breve termine?M. Porzio: Gli obiettivi di questa unione possono essere riassunti in alcuni punti chiave:

Completamento delle linee di prodotto;Aumento reciproco della compe-titività;Incremento delle competenze sui nuovi prodotti;Acquisizione di quote di mercato.

4. Il motto di consortium è “l’u-nione fa la forza”. Quali sono i benefici del lavorare insieme per obiettivi comuni?

A. Dubini: Il motto di per sè stesso è molto abusato, ma mantiene tutta la sua validità. L’unione di più realtà è l’unico mezzo che ci consente di coprire l’intero territorio nazionale e di ottenere i mandati di case madre importanti. È il sottotitolo del motto che chiarisce meglio il significato:

“la forza di Consortium si estrinseca anche nella forza delle case mandanti, tutte leader mondiali nei settori di competenza”.

Quanto detto sta a significare che sin dal suo esordio Consortium ha puntato sulla qualità e l’innovazione per fornire le medie e piccole azien-de ad alto contenuto tecnologico presenti sul territorio nazionale con l’obiettivo di stabilire con loro un rapporto di partnership basato sul supporto tecnico in sede di progetto e sulla collaborazione.

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OPINIONI & MANAGEMENT

Intervista doppia a Gardella Elettronica e Consortium:

Colloqui & Interviste

L’anno di fondazione di Consortium

1993

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aperto a eventuali nuovi apporti che condividano strategie e obiettivi sempre con lo scopo di ottenere la maggiore vicinanza possibile con gli utilizzatori e il vantaggio di parlare la loro “lingua”.

7. Torniamo all’entrata di Gardella nel gruppo Consortium. Come si integra il portfolio prodotti delle due realtà?M. Porzio: Direi in maniera perfetta (la scelta non è stata casuale). La specializzazione di Consortium risiede essenzialmente nella compo-nentistica attiva analogica, passiva ed elettromeccanica, dove viene richiesta una maggiore sinergia con il cliente in fase di sviluppo e progetto del prodotto.Si vanno così a inserire dei nuovi prodotti che ampliano gamma e ci permettono di offrire soluzioni globali; in particolare tecnologie SMT, press-fi t, fi ltraggio EMI/RFI, illuminazione LED e relativi compo-nenti di pilotaggio/fi ltraggio/dis-sipazione, connessione in genere e nuove tecnologie per riconoscimento e tracciabilità wireless.

8. Sempre parlando di prodotti, le aziende aderenti a Consortium

Le aziende aderenti al

gruppo

6

piano dell’innovazione con prodotti ad alta tecnologia.

6. In prospettiva, quali obiettivi si pone Consortium per una maggiore copertura territoriale, specialmen-te nel Centro-Sud Italia?A. Dubini: Il sistema di Consortium è estremamente fl essibile e

5. Possiamo dire che questa è sta-ta anche la carta vincente che ha permesso di uscire prima e meglio da un momento di crisi di mercato come quello appena trascorso?A. Dubini: La pesante crisi del 2009 è stata prevalentemente di carattere fi nanziario e ha investito pesante-mente tutte le aziende e i mercati, Consortium inclusa.

Ha però portato con sè un elemento di certezza: soltanto le aziende inno-vative e tecnologicamente avanzate hanno una prospettiva nel contesto del nostro mercato. Le aziende a basso contenuto tecnologico, al contrario, sono le più esposte alla concorrenza dei prodotti fabbricati nel Far East. Questo rafforza il nostro proposito di operare con clienti e in mercati disposti ad affrontare il futuro sul

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OPINIONI & MANAGEMENT

Colloqui & Interviste

“Le aziende del gruppo Consortiumpuntano su qualità e innovazione per fornire un supporto ad alto contenuto tecnologico”

L’EVOLUZIONE DI CONSORTIUM

A. Dubini: Le tappe fondamentali che hanno caratterizzato la storia di Consortium sono poche ma signifi cative. Prima di tutto l’idea fondante. Consortium nasce nel 1993 per fronteg-giare l’avvento di una agguerrita distri-buzione multinazionale e dall’esigenza di assumere un peso e una dimensione nazionale e non più locale. Nel 1999 la seconda svolta con l’integrazione all’in-terno delle singole unità della gestione dei materiali e delle fatture mantenendo a Consortium il ruolo di regia strategica dei prodotti e il coordinamento degli indirizzi di mercato e delle attività pro-mozionali/pubblicitarie. Terzo passaggio nel 2004 con la creazione del sito web e l’integrazione dei marchi aziendali.Ultimo in ordine di tempo il passaggio del 2009 con l’apparentamento di CFC, azienda di agenzie specializzata nella microelettronica che acquisisce rappre-

sentanze di case tecnologicamente molto avanzate e di cui Consortium diviene distributore.

Ovviamente questi aggiustamenti in corsa richiedono anche profondi cambiamenti nella mentalità e nel modus operandi delle singole aziende che hanno portato alcuni membri anche della prima ora alla decisione di lasciare per intraprendere altre strade.Con il 2011 Consortium è tornato al proprio assetto del 2005 con sei aziende consorziate e con uno spirito adatto ad affrontare le sfi de continua-mente proposte dal mercato.

Le imprese facenti parte del gruppo sono sei a copertura del territorio nazionale: Alta per Emilia-Romagna, Toscana e Umbria; Cogedis per la Lombardia; Electronic Point per Piemonte e Valle d’Aosta, Electronic Point per Marche, Lazio, Abruzzo e sud Italia, Giamper per il Triveneto, Gardella Elettronica per la Liguria.

Consortium: foto di gruppo

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Page 20: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

erano inizialmente specializzate nella componentistica passiva ed elettromeccanica. Quali sono gli ultimi nuovi accordi di distribu-zione raggiunti? Quali i campi di applicazione ritenuti più interes-santi per il futuro?A. Dubini: Consortium è stato creato da un gruppo di operatori effettiva-mente votati alla componentistica passiva ed elettromeccanica, ma l’evoluzione ha portato all’inserimen-to di alcune case di attivi, sensori, LED che collocano ormai Consortium a pieno titolo nell’ambito della microelettronica.

Dal 1999, quando Consortium distri-buiva le linee di poche case, a oggi, che si è raggiunto il significativo numero di 18 mandati, è passata molta acqua sotto i ponti.Gli ultimi inserimenti sono stati Austriamicrosystems, IDS, Sharp, ZMDi e Merit.

I nostri campi di intervento per il 2011 saranno essenzialmente tre: illuminotecnica; RFID; industriale, con particolare riferimento a medica-

le, elettrodomestico, apri-cancelli. Nel prossimo futuro ci sarà anche una maggiore focalizzazione sull’e-lettronica di potenza.

9. Come si è chiuso l’anno 2010 per Consortium e quali sono gli obiettivi per il 2011?A. Dubini: Il 2010 si è chiuso so-stanzialmente bene con il raggiungi-mento del fatturato paragonabile al 2007 (anno record di Consortium) e con un booking addirittura superiore.

Le aspettative per l’anno corrente sono di implementare sostanzialmen-te il risultato raggiunto lo scorso anno ma soprattutto di esplicare ap-pieno tutta la forza e la competenza di cui disponiamo.

La competenza storica di cui dispo-niamo nel passivo, nel connettore, nell’elettromeccanica deve essere aggregata a una forte competenza da mettere in campo in tutti i settori nuovi che abbiamo faticosamente iniziato a costruire e per i quali siamo unanimemente votati.La sfida continua!

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OPINIONI & MANAGEMENT

Colloqui & Interviste

I dipendenti della società ligure

Gli anni di esperienza di Gardella

13

40M. Porzio: Gardella Elettronica nasce nel 1971 come distributore di componenti elettronici e stru-mentazioni civili e industriali. A febraio 2011 l’azienda ha compiuto 40 anni di attività.

La lunga esperienza acquisita negli anni ci ha permesso di individuare e scegliere prodotti altamente professionali capaci di soddisfare anche le esigenze più complesse, al fine d’incontrare un sempre maggior consenso da parte dei nostri clienti.

Gardella Elettronica è specia-lizzata nella componentistica passiva, sistemi di connessione per alimentazione e segnali (elet-tromeccanica), cavi e cablaggi per trasmissione dati, automazione industriale e navale, segnalazione e comando, strumenti di misura da campo e laboratorio, termografia, attrezzature dedicate alla produ-zione e alle linee di montaggio elettrico-elettronico.

Nel 1998 le attività amministrative e di vendita sono state trasferite nella nuova sede di proprietà in Via Lungobisagno Istria 33. Il nuo-vo edificio, fornito dei più moderni servizi è dotato di parcheggio ed è situato nei pressi dello svincolo autostradale di Genova - Est. Oggi Gardella Elettronica conta 13 dipendenti. Tra i punti di forza:

Il servizio e la professionalità; Supporto al cliente nella scelta del prodotto più idoneo alle proprie esigenze;Conoscenza tecnica dei prodotti distribuiti;Conoscenza sulle nuove tecno-logie di produzione e tendenze di mercato;Ampia disponibilità di prodotti a magazzino presso la propria sede;Dimostrazioni di apparecchiatu-re presso i clienti con personale interno qualificato.

LE SPECIALITÀ DIGARDELLA ELETTRONICA

Il team di Gardella Elettronica

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Page 21: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

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OPINIONI & MANAGEMENT

I prodotti che acquistiamo recano spesso la “marcatura CE”, ma qual è il suo reale signifi cato? La Commissione europea conduce una campagna d’informazione in pro-posito appoggiandosi, in Italia, a Innovhub, azienda speciale della CCIAA di Milano.

La “Marcatura CE” è un simbolo grafi co che attesta la conformità alla direttive comunitarie di ogni prodotto commercializzato nel mercato Unico Europeo.

Con il recente “pacchetto comu-nitario” (Decisione 768/2008/CE, Regolamento 765/2008/CE), la disciplina comunitaria ha preso atto del processo di globalizzazio-ne dei mercati e della frequente delocalizzazione dei processi produttivi in Paesi extra comu-nitari stabilendo, con maggiore precisione rispetto al passato, gli obblighi e le responsabilità di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti nella “immissione sul mercato” e “messa a disposi-zione” dei prodotti nel mercato europeo (importatori, fabbrican-ti, mandatari e distributori di prodotti). Nell’attuale scenario economico europeo e mondiale e nel contesto normativo delineato assumono una rilevanza sempre crescente, ai fi ni della credibilità della “marcatura CE” per l’effettiva rispondenza ai requisiti di legge, i certifi cati e i rapporti di prova che gli organismi di certifi cazione accreditati sono chiamati a emet-tere per produzioni intra o extra comunitarie.

Innovhub, coordinatore della Campagna sulla marcatura CE per la rete italiana Enterprise Europe Network, organizza una serie di eventi informativi su questi aspetti.

Per maggiori informazioni: Maria Cristina Boeri tel. 02 8515 5241 [email protected]

DALL’1 GENNAIO, CAMBIA LA TARIFFA DOGANALECon Regolamento UE n. 861/2010 del 5 ottobre 2010, la Commis-sione europea ha modifi cato la nomenclatura tariffaria e statistica e la tariffa doganale comune in vigore dall’1 gennaio 2011.

La nomenclatura combinata delle merci risponde nel contempo alle esigenze:

della tariffa doganale comune (che entra in vigore ogni anno il 1° gennaio)delle statistiche del commer-cio estero della Comunitàdi altre politiche comunitarie relative all’importazione o all’esportazione di merci.

Marcatura CE: implicazioni e contesto normativo

RAPPORTO SACE

L’ultimo Rapporto Export di SACE pubblicato riporta i dati delle esportazioni italiane nel 2010 e analizza le prospettive future di qui al 2014.La crescita del commercio internazionale attesa per il 2010 - pari al 12,5% - è molto più elevata della dinamica del Pil mondiale prevista al 4,4% (e al 4,2% nel 2011).Dopo una caduta delle vendite italiane all’estero di beni e servizi del 19,5% nel 2009, la crescita prevista per il 2011 è del 7,1%. L’export di beni registrerà, in media, una crescita dell’8,3% nel prossimo triennio, superiore a quella prevista per i servizi. Questa dinamica non frenerà tuttavia la graduale perdita di quote di mercato per il nostro Paese.

In generale, le stime evidenziano un calo della quota di export verso i Paesi avanzati (dal 61% del 2009 al 58% del 2014) e un aumento di peso delle economie emergenti “avanzate”, tra cui i Paesi BRIC e, in particolare, Turchia, Corea del Sud e Polonia.Guardando nello specifi co, sono Asia e America Latina - specialmente Brasile e Cile - a trainare la crescita dell’ex-port italiano (+10% e 14,2% rispettivamente, in media nel 2010-12). In Nord Africa, dove si registrerà una crescita media del 7,6% nel 2010-12, l’export italiano è trainato dalla domanda di beni intermedi della Tunisia; buone anche le prospettive in Algeria e Libia. Il recupero delle esportazioni nei Paesi avanzati e in Europa emergente sarà più lento, con tassi di crescita del 7% e 8,4%. Nell’Europa emergente, Turchia e Russia si confermano mercati strategici, con livelli medi di esportazioni che superano i 7 miliardi di euro.

Ogni anno la Commissione europea rivede la nomenclatura combinata per tenere conto degli sviluppi tecnologici e commerciali, dei cambiamenti in materia di sta-tistiche e di politica commerciale.Per maggiori informazioni:www.agenziadogane.it

ACCORDO CONFINDUSTRIA - ICE PER SOSTENERE LE PMI ALL’ESTEROÈ stato approvato un nuovo accor-do che mira a rafforzare la colla-borazione tra ICE e Confi ndustria: grazie al rinnovo della Convenzio-ne già esistente tra le due parti, a partire dal 2011 sarà disponibile un più effi cace sistema per il soste-gno verso le imprese che intendono affacciarsi o consolidare la loro presenza sui mercati esteri. L’inte-sa, riservata alle imprese aderenti a Confi ndustria, alle organizzazioni confederate, a Federexport e ai

Consorzi associati, prevede una serie di facilitazioni e servizi da parte dell’Istituto.

LA RIVINCITA DELL’EST EUROPAI Paesi dell’Est Europa risultano i più affi dabili dell’area euro: le quotazioni delle Credit Default Swap, speciali polizze assicurative che servono per tutelarsi contro l’insolvenza degli stati, indicano che la Polonia ha un costo di 158 punti base ed è percepita come tre volte più affi dabile del Portogallo (539 punti base), quasi due volte più dell’Italia (252 punti) e poco meno della Francia (109 punti). La Bulgaria, con i suoi 253 punti, è a pari merito con l’Italia. La Repubblica Ceca vanta 92 punti, mentre la Repubblica Slovacca 90: ben quattro Paesi dell’Est Europa sono percepiti come tra i più sicuri dell’area euro.

RUBRICHETrading Post

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Page 22: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

Dal 1 gennaio 2011 sono entrate in vigore le nuove regole Inco-terms, dettate dalla Camera

di Commercio Internazionale (CCI) per meglio individuare responsabilità, spese e rischi collegati alla consegna della merce e per adeguare termini e condizioni alle mutate caratteristiche del commercio internazionale.

Innanzitutto, Incoterms sta per international commercial terms e rappresenta una serie di termini utiliz-zati nel campo delle importazioni ed esportazioni da e verso ogni parte del mondo che individua i diritti e i doveri dei vari attori coinvolti nelle operazioni di trasferimento della merce.

INCOTERMS 2010: CHE COSA CAMBIAL’edizione Incoterms 2010 apporta alcuni cambiamenti e migliorie rispet-to alla precedente versione 2000 che sono riassumibili in:

-ni;

alcune rese;-

tiva per chiarire all’utilizzatore il significato e la funzione di ciascu-na regola.

La nuova classificazione effettua una netta distinzione tra i termini da uti-lizzare per uno o più modi di trasporto e i termini da utilizzare solo nel caso di trasporti marittimi.

Inoltre, tiene conto non soltanto delle nuove tecnologie di trasporto, ma an-che delle nuove esigenze di sicurezza e dell’inasprimento delle normative doganali in materia di controlli.

Termini nuovi per il trasporto internazionale

Ecco cosa è cambiato in sintesi:

1. NUOVO TERMINE DAT (Delivered at terminal)Questo termine indica che il venditore effettua la consegna quando mette la merce a disposizione del compratore scaricata dal mezzo di trasporto in arrivo nel terminal di destinazione con-venuto. Per terminal si intende qual-siasi luogo coperto o scoperto come una banchina, un magazzino, un’area portuale di stoccaggio dei contenitori o terminal stradale ferroviario o aereo.

2. NUOVO TERMINE DAP (Delivered at place)Trattandosi di un termine utilizzabi-le in un destination contract dovrà essere convenuto un luogo nel Paese di destinazione nel quale il venditore è obbligato a consegnare, a sue spese e rischi, la merce.

Il termine DAP è stato introdotto in sostituzione di DAF, DES e DDU che contenevano rilevanti sovrapposizioni. In particolare, DDU, introdotto nella versione 1990 e pensato per consegne intracomunitarie, è stato ritenuto inadeguato in quanto contenente nel nome la parola duty che è assoluta-mente anacronistica in un mercato unico dove le merci si muovono senza il pagamento di dazi.

3. TRASPORTO MARITTIMOI termini FOB, CFR, CIF sono conside-rati inappropriati quando la merce non viene consegnata a bordo, ma in un luogo che precede il carico a bordo del-la nave e, allo stesso tempo, vengono giudicato inadeguati quando si tratta di merce containerizzata. Fissando il punto critico - ovvero la consegna della merce - a bordo della nave, il problema viene superato.

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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OPINIONI & MANAGEMENT

Logistica

I termini riclassificati da Incoterms 2010

11

Fonte: Camera di Commercio

Incoterms - 2000 vs 2010 Tabella 1

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Page 23: 2011 n° 01 A&V Elettronica (Febbraio - Estratto)

La gestione digitale dei sistemi di alimentazione

A&V ELETTRONICA Anno XXIII - 01/2011

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TECNOLOGIE & APPLICAZIONI

Per un time-to-market più veloce, per sistemi più strutturati e per sistemi elettronici “ecologici”

Cover Story

Anche se la gestione dell’ener-gia è un fattore critico per il funzionamento affidabile dei

moderni sistemi elettronici, i regola-tori di tensione sono forse l’ultimo

“punto cieco” dei sistemi odierni, senza la possibilità di configurare o monitorare direttamente i parametri operativi dei sistemi di alimentazione chiave.

I progettisti sono stati così costretti a utilizzare un mix di sequenziatori, microcontroller e sistemi di controllo della tensione per programmare le funzioni di start-up e sicurezza dei regolatori base. Da molti anni sono disponibili convertitori DC/DC programmabili in modo digitale, soprattutto negli alimentatori VRM centrali con con-trollo della tensione di uscita VID. Tuttavia, non è possibile monitorare le informazioni sullo stato opera-tivo direttamente dal regolatore di tensione, soprattutto per le correnti in tempo reale.

L’utilizzo di un bus digitale seriale standard, per esempio I2C, consente comunicazioni semplici ed efficienti da e verso convertitori DC/DC con funzionalità digitali, e gli standard emergenti come PMBus semplificano l’interoperabilità dei componenti. Importanti parametri del regolatore, inclusi caratteristiche di start-up e timer, tensioni di uscita e limiti di corrente, specifiche di marginatura, limiti di controllo della sovra- e sottotensione possono essere pro-grammati in modo digitale anziché utilizzare una serie di resistenze e componenti di sequencing e monito-raggio che occupano spazio.

Inoltre, parametri operativi critici quali temperatura e tensioni e cor-renti di ingresso e di uscita possono

Don Paulus

Vice President e General Manager, Power ProductsLinear Technology Corporation

essere monitorati regolarmente e utilizzati per ottimizzare le prestazio-ni e l’affidabilità del sistema.

Un importante vantaggio della gestio-ne digitale dei sistemi di alimentazio-ne è il ridotto costo di progettazione e un migliore time-to-market. È possibile sviluppare complessi sistemi multi-rail utilizzando un ambiente di sviluppo completo con un’interfaccia utente grafica intuitiva. Questi sistemi semplificano inoltre l’ICT (in-circuit testing) e il debug

della scheda consentendo di ap-portare modifiche attraverso la GUI anziché aggiungere fili.

Un ulteriore vantaggio è la possibili-tà di prevedere i guasti del sistema e attivare misure preventive grazie alla disponibilità di dati di telemetria in tempo reale. Ma l’aspetto più signifi-cativo è forse il fatto che i converti-tori DC/DC con funzionalità di gestio-ne digitale consentono ai progettisti di sviluppare sistemi di alimenta-zione “ecologici” che raggiungono

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Cover Story

le prestazioni richieste (velocità di calcolo, velocità dei dati ecc.) con un utilizzo minimo di energia al punto di carico, sulla scheda, sul rack e persino ai livelli di installazione, riducendo i costi di infrastruttura e il TCO per l’intera vita del prodotto.

LTC3880: PIÙ FUNZIONALITÀ, MAGGIORE EFFICIENZAIl nuovo LTC3880 di Linear Techno-logy incorpora tutte queste funziona-lità e altro ancora. Il dispositivo è un controller DC/DC step-down sincrono a due uscite con driver per i gate FET di potenza integrati e funzionalità complete di gestione dell’energia accessibili attraverso il PMBus basato su I2C.

Il riferimento di precisione e il loop di controllo analogico current mode con compensazione di temperatura offrono una precisione DC di ±0,5%, la facile compensazione calibrata per essere in-dipendente dalle condizioni di eserci-zio, il limite di corrente cycle-by-cycle, la rapida e precisa condivisione della corrente e una risposta alla corrente transitoria di linea e carico senza gli errori correlati alla quantizzazione dell’ADC presenti nei prodotti che utilizzano un controllo “digitale”.

L’LTC3880 incorpora un sistema di acquisizione dati a 15 bit che forni-sce la lettura delle tensioni e delle correnti di ingresso e di uscita, del duty cycle e della temperatura.

Il dispositivo include anche una fun-zionalità di registrazione dei guasti mediante un fl ag di interrupt con un registratore “scatola nera” che memorizza lo stato delle condizioni operative del convertitore prima di un guasto. Lo sviluppo di sistemi multi-rail è facilitato dal software LTpowerPlay™ di Linear Technology e dall’interfaccia GUI.

La gestione digitale del sistema di alimentazione mantiene la promessa di consentire prestazioni migliori e un minore utilizzo della corrente nei sistemi elettronici “ecologici” di nuova generazione.

promosso da

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Jay Alexander, Vice President e General Manager Digital Test Division – Oscilloscope Business

Electronic Measurement Group di Agi-lent Technologies ha aperto la press conference (del 29 gennaio 2011), durante la quale sono state introdotte queste due nuove famiglie di oscil-loscopi, dicendo che reputa questo annuncio uno dei tre i più importanti tra quelli fatti da Agilent negli ultimi dieci anni. E probabilmente è vero!

AGILENT E IL MERCATOQuello degli oscilloscopi era stato da sempre un mercato piuttosto stabile ma nel 2009 – vedi grafico di Figura 1 che riporta i dati Frost & Sullivan – ha anche lui avuto una flessione che secondo questo analista è stata vicino al -22% portandolo a livelli molto vi-cino al miliardo di dollari. Nonostante questo scenario di crisi, proveniente dalla situazione economica globale, Agilent Technologies dichiara, per la sua divisione degli oscilloscopi, una crescita del +5,9%, 28 punti percen-tuali superiore della media di mercato, cosa di cui, i responsabili di divisione possono andare fieri. Se manterranno un delta equivalente anche durante il

Agilent spariglia le carte nella fascia “economy”

Franco Musiari2010, che è previsto crescere del 10% potranno dire di essere dei campioni!

Sempre secondo Frost & Sullivan questo miliardo di dollari del 2009 era distribuito per le diverse fasce di costo (e di applicazione) secondo il grafico di Figura 2. Il 25% della torta, ovvero circa 250 milioni di dollari nel 2009, era, e probabilmente lo è tuttora, preso dalla cosiddetta fascia economy o low-end. Strumenti con banda passante che arriva tipicamen-te fino ai 500 MHz, raramente al Giga. Velocità di tracciamento delle forme d’onda che raramente supera le 50 kWfm/sec (wavefore per second) e profondità di memoria limitata.A detta anche del già citato Jay Ale-xander il segmento è colonizzato da Tektronix con una quota di mercato che supera il 60% mentre Agilent, più rivolta (ma solo fino a oggi) alle fasce alte del mercato, ne detiene un 10% circa.

ENTRATA A GAMBA TESALe due nuove serie di oscilloscopi presentati da Agilent si rivolgono esattamente a questa fascia di mercato, detta “economy”, con una

chiara strategia di prezzo che, a detta di Peter Kasenbacher, European Pro-duct Line Manager per gli Oscilloscopi di Agilent Technologies, “a parità di prestazioni è inferiore a tutti gli altri concorrenti o che a parità di prezzo of-fre prestazioni nettamente superiori.”Una dichiarazione di guerra.

In Tabella 1 sono riportate le carat-teristiche di base delle due serie che sono in fase di lancio nel mercato. Fondamentali le funzionalità offerte, ma soprattutto il prezzo di parten-za, il rapporto costo/prestazioni che ne esce è sicuramente degno di attenzione.Tutti i modelli InfiniiVision serie X sono dotati di uno schermo WVGA

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TECNOLOGIE & APPLICAZIONI

del mercato degli oscilloscopi di fascia bassa (economy)

Soluzioni

Jay Alexander

Vice President e General Manager Digital Test Division - Oscilloscope Business Electronic Measurement Group Agilent Technologies Inc.

Un’immagine dell’InfiniiVision MSO-X 3054°: 4 canali, 500 MKz

Mercato mondiale Oscilloscopi (in mln dollari) Figura 1

Fonte: Frost & Sullivan

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e 3000X sono gli unici oscilloscopi di questa fascia di prezzo di cui è possibile migliorare la larghezza di banda. Questo richiede un passaggio nei laboratori Agilent ma vi verrà restituito un oscilloscopio di classe superiore. Se per esempio avete acquistato il 2000X a 70 MHz potrete chiedere alla assistenza Agilent di portarlo a lavorare a 200 MHz.

La restante parte di funzionalità che possono essere aggiunte sono normalmente legate a pacchetti software o a licenze d’uso. Per esem-pio i pacchetti software di misura opzionali consentono di aggiungere determinate funzionalità, al momento dell’acquisto o quando se ne presenta l’esigenza:

memoria segmentata per l’analisi di impulsi, emissioni radar e/o pacchetti seriali; test con maschera ad accelerazione hardware per eseguire rapidamente collaudi di tipo passa/non passa utilizzando ottime forme d’onda conosciute, decodifi ca e trigger seriale ad accelerazione hardware per I2C, SPI, CAN, LIN, I2S, RS-232 e altri UART (solo sulla Serie Infi niiVision 3000 X).

Ulteriori informazioni di carattere tecnologico, societario e direttivo sono disponibili sul nuovo sito Agilent all’indirizzo www.agilent.com/go/news

La crescita pre-vista per il 2010 per la divisione

oscilloscopi di Agilent

+10%

gitali: 8-bit per la 2000X e 16 canali per la 3000X per una visualizzazione dei segnali digitali e analogici alline-ati temporalmente. È probabilmente la prima volta che una serie econo-mica diventa anche analizzatore di stati logici.Ma altrettanto interessante è da considerarsi l’integrazione, all’interno di uno strumento di questo livello di costo, di un generatore di forme d’on-da. La funzionalità è opzionale per entrambe le serie ma attivabile con una licenza d’uso.

GRAZIE ALLAGRANDE INTEGRAZIONEAgilent dichiara di essere riuscita a ottenere questi livelli di prezzo grazie all’altissimo livello di integrazione che consente quasi di avere un oscil-loscopio su single-chip. Il cuore degli oscilloscopi Infi niiVision serie X è in-fatti un circuito integrato ASIC CMOS da 90 nm (Figura 1) appositamente progettato da Agilent, che contiene 6 milioni di gate e che integra sia la memoria di acquisizione che quella di supporto al display.

Questa architettura a chip singolo, denominata MegaZoom IV, consente di ottenere le velocità più elevate del settore per l’aggiornamento delle forme d’onda sul display e la risposta più veloce della memoria nonostan-te al relativa profondità (capacità di memorizzazione). Inoltre, nel chip è inserito l’analizzatore logico integrato, il generatore di funzioni e le funzionalità di analizzatore di protocollo, così da offrire a tecnici e docenti prestazioni altamente avan-zate a prezzi interessanti.

CON UN OCCHIO ALL’INVESTIMENTOMa Agilent si è posta anche l’obiet-tivo di proteggere l’investimento dei clienti aprendo la strada a potenziali miglioramenti delle prestazioni.Probabilmente gli Infi niiVision 2000X

da 8,5 pollici, che offre un’area di visualizzazione doppia rispetto agli altri oscilloscopi. Pesano solo 4 kg e occupano un spazio minimo sul banco di lavoro, circa 38 cm di larghezza e meno di 15 cm di profondità.

QUALCOSA IN PIÙPer questa fascia bassa del mercato sono sicuramente due le funzionalità aggiuntive su cui vale la pena di porre l’attenzione:

la tecnologia MSO (Mixed Signal Oscilloscope);il generatore di forme d’onda integrato.

Entrambe le serie possono essere equipaggiate per acquisire segnali di-

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TECNOLOGIE & APPLICAZIONI

Soluzioni

Peter Kasenbacher

European Product Line Manager per gli Oscilloscopi di Agilent Technologies

Il cuore degli oscilloscopi Infi niiVision X2000 e X3000 è un ASIC CMOS a 90 nm con 6 milioni di gate

Distribuzione del Mercato (in %) Figura 2

Figura 3

Fonte: Frost & Sullivan

Economy (2-5k$);

25%

Bench (5-15k$); 23%

Lab (15-50k$); 22%

High-End (up to 200k$);

20%

Hand-Held; 5%

Sampling; 5%

2009 1 M.do $

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