2012-1 oratorio di anghiari

32
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 1 FEBBRAIO - MARZO 2012

Upload: mario-del-pia

Post on 18-Feb-2016

227 views

Category:

Documents


5 download

DESCRIPTION

Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi

TRANSCRIPT

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, com

ma 2, D

CB

/52/2004 - AR

EZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 1 FEBBRAIO - MARZO 2012

2

L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XLV - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanistefanobigiarinimonicaredentielisadelpianta.

l'editoriale di enzo papi

Asse Roma-Berlino

In copertina:

La copertina di questo numero l'abbiamo riservata al vincitore del Concorso: "Disegna Anghiari di Natale".

Il concorso è un'iniziativa del Centro Commerciale Naturale Vie d'Anghiari in collaborazione con la Scuola dell'Infanzia e la Scuola Primaria di Anghiari.

Se ne parla a pag. 23.

Molte le offerte pervenute per il nostro giornale. In questo numero ne mettiamo una prima parte.

Molte altre, delle quali ci è già pervenuta copia del bollettino postale, le inseriremo nel prossimo numero.

Un grande grazie per tutti voi lettori che, con le vostre offerte, ci permettete di continuare la nostra attività editoriale.

Chi ancora non l'ha fatto e vuole mandarci la sua offerta, può utilizzare i bollettini postali giunti assieme al numero sei (l'ufficio postale di Anghiari ne ha a disposizione) oppure con un versamento presso la Banca di Anghiari e Stia o presso BancaEtruria, oppure consegnando l'offerta direttamente in parrocchia o ai collaboratori.

Grazie ancora per l'aiuto economico che ci date.

Berlino, primi giorni dell’anno. È una sorpresa scendere giù nella metropolitana, biglietto in mano, e scoprire che la metropolitana non ha cancelli. Accesso libero. Arriva il trenino e via, dove vuoi andare. Il nostro

biglietto, come quelli di tutte le grandi città, è un biglietto integrato: dà diritto di accesso alla metro, al tram -la metro di superficie ormai- ai bus di città; validità 72 ore dal momento dell’obliterazione. Altra sorpresa nei bus di città: si entra dal davanti, mostri il biglietto all’autista e ti siedi. Ogni volta sono pochissime le obliterazioni perché quasi tutti hanno già il biglietto che fanno vedere al conducente. I bus sono sempre pieni: tutti passano dalla strettoia accanto all’autista e passano; chi non ha il ticket lo acquista dal conducente, oblitera e il bus riprende la sua marcia. Tutte le volte che uso questi servizi penso al massiccio fenomeno della elusione nei servizi di trasporto delle nostre città.

***

Roma, primi giorni dell’anno. Prendo la metro di superficie, di corsa. Il tram è affollato. Non ho il biglietto e mi faccio strada per raggiungere la macchinetta distributrice. Metto gli euro ed esce il biglietto. Mi volto per

infilarlo nella macchinetta obliteratrice. Più volte: È fuori uso! Una signora anziana, fra le molte, osserva incuriosita la scena. Alla fine parla. «È rotta! Userà il biglietto un’altra volta!» Provo ad obiettare, un po’ alla buona. Ecco la spiegazione… scientifica! «Non si preoccupi dei controllori! Non ne vedrà nessuno. I controllori si trovano sempre nelle tratte dalla periferia al centro; non in quelle dal centro alla periferia. Che problemi ha!» Una signora anziana, educata in altri tempi ed in altre stagioni culturali.

***

In questi tempi di spread e di Germania forte e Italia debole non ho potuto fare a meno di pensare a questo nuovo, e occasionale, asse Roma-Berlino. A Berlino c’è un costume e a Roma un altro costume, opposto. Possiamo anche dirla

così: lo spread economico mostra un differenziale pericoloso fra le due economie ai nostri danni, ma lo spread civico è già baltato; il nostro differenziale, cioè, è impresentabile. Non voglio tirare in ballo l’onestà, ma il più responsabile senso del dovere. I servizi costano e i biglietti sono il segno di una consapevolezza di ciò e di una più seria assunzione di responsabilità per farmi carico di un pezzetto di bene comune. A Berlino sembra popolare, almeno a me è parso, questo modo di comportarsi: niente barriere in metropolitana e una ordinatissima e responsabile sfilata davanti all’autista; tanto i berlinesi pagano! Conclusione di questa mentalità: l’ economia va bene e la Germania è una locomotiva. Da noi, pare, la mentalità è diversa: siamo 60 milioni di furbi ognuno dei quali ritiene di essere più furbo di tutti gli altri e di riuscire, con successo, a fare il proprio interesse. Anche a danno degli altri. Senso del dovere e senso di responsabilità? Zero! L’idea che le mie scelte e il mio muovermi non siano asettici e che quindi dovrebbero farsi carico responsabilmente di un pezzetto di bene comune e non soltanto del mio utile e basta neppure sfiora la nostra fantasia. Tutti furbi, e l’economia va male! Dov’è finito l’utile? Non sarebbe utile che l’economia tirasse bene?

***

Che cos’è il senso civico se non una etica cristiana applicata alle cose del mondo? Mi viene in mente cosa disse Solgenitsin, il premio Nobel sbattuto fuori dall’Unione Sovietica, esule nel Vermont, a proposito della

democrazia americana che lo sconcertò per i suoi ritmi e le sua impostazione etica: “Una democrazia ha bisogno di etica. Una democrazia senza valori morali non può reggersi su se stessa!”

3

Un’omelie di don Tomasz*tenuta in Propositura

1° Gennaio 2012 – Solennità

Celebriamo oggi la solennità di Maria Santissima Madre

di Dio e ci vogliamo fermare sul brano del Vangelo di Luca, che la Chiesa ci offre oggi. Il Vangelo racconta il momento della visita dei pastori a Gesù. Stiamo vivendo l’ottava di Natale e abbiamo sentito questo brano molte volte. Però la Chiesa ci invita di nuovo per meditare quel Vangelo proprio nel primo giorno del nuovo anno.

Primo da vedere è il fatto che tutto si concentra a Gesù. Egli è il centro della vita di Maria e Giuseppe. Egli è lo scopo della visita dei pastori, e anche il fonte, il quale gli da la gioia e forza per glorificare Dio. Egli è il centro della nostra vita, senza Gesù niente ha senso. Quindi Gesù è il centro e lo scopo di tutto ciò che viviamo.

Però guardiamo anche in modo particolare alla Vergine Maria. E proprio oggi la Chiesa sottolinea il fatto che Maria è MADRE di Gesù. Quindi all’inizio di questo nuovo anno vogliamo guardare a Maria in modo particolare, imparare da Lei come vivere e invitarLa nella nostra vita. Con Maria, Santissima Madre di Dio, vogliamo cominciare questo nuovo anno duemiladodici (2012).

Il Vangelo ci dice che la beata Vergine Maria, vedendo i pastori, ascoltando le meraviglie che loro raccontavano, non diceva nessuna parola. L'evangelista Luca ha notato soltanto che Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

Carissimi, questo atteggiamento di Vergine Maria, ci indica che cosa noi, all'inizio di anno nuovo dobbiamo fare. C'è ne sono due cose.

Maria, Madre di Dio serbava tutte queste cose, cioè registrava i fatti, analizzava, precisava, raccoglieva tutti insieme. La nascita di Gesù, la visita dei pastori, le meraviglie che loro raccontavano, la povertà della mangiatoia, i segni: tutto questo Maria serbava. Tutto questo osservava.

E la seconda cosa: Maria meditava, cioè confrontava tutto ciò che vedeva, analizzava tutto quello che era successo con la LOGICA di Dio. Meditava, cioè vedeva

la rete dei fatti vissuti e il progetto del Signore. Meditava quindi, univa tutti questi fatti in un insieme. Insieme che ha un senso.

La Vergine Maria registrava gli eventi, e poi nel suo cuore li meditava, quindi scopriva la logica di Dio. In tale modo si cammina nella strada della Saggezza.

Carissimi, l'ultimo giorno del anno vecchio e il primo giorno del nuovo anno è sempre per noi un momento per analizzare il passato e fare i progetti, le promesse per il futuro. Quello che faceva la Vergine Maria è l’esempio per noi.

Come entrare nel nuovo anno 2012? Come cominciare la nostra vita forse da nuovo?

Lasciando il passato, però tenendo conto delle conseguenze. Maria, Madre di Dio ci insegna, e ci dimostra la strada della saggezza.

Vale la pena oggi ripensare ancora l’anno che è già passato, trarre le conclusioni, ricordare i suoi sbagli, le mancanze, e anche vedere le cose buone, le persone che io ho incontrato, tutto quello che era buono e bello. Serbare, come Maria nella sua vita, tutto quello che è successo. E poi meditarlo, quindi trovare le connessioni tra gli eventi della mia vita e la logica del Signore, la logica della saggezza, che si trova nel Vangelo.

Avendo fatto questo compito poi possiamo fare il progetto per l’anno nuovo. L’anno del cammino nella saggezza del vita cristiana, l’anno che è il dono da fare e da riempire. Carissimi questo compito non è facile, non è comodo, però dà la certezza e la pace nel cuore, che vivo con il Signore. Dà la sicurezza, che guardando a Maria, vivendo come lei, io non mi sbaglio. Questo compito di custodire le cose della nostra vita e poi meditarle, dà la felicità e porta i frutti nel futuro.

Cari Fedeli, Maria, Santissima Madre di Gesù, la nostra Madre, ci invita, ci aiuta e ci incoraggia alla vita della Meditazione. Alla vita con il Signore, alla vita cristiana, sul serio, all’inizio di questo nuovo anno. Alla vita come Lei viveva, quando custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore.AMENIl popolo cristiano sentiva il bisogno di un giorno di festa tutto dedicato a Maria:La festa del 1° gennaio è la solennità più antica in onore della Madonna. Influenze di indole varia fecero in seguito spostare l’accento su altre ricorrenze connesse con questo giorno: la Circoncisione di Gesù, il nome di Gesù, la pace, l’incarnazione. L’ultima riforma liturgica ha rimesso al centro la solennità di Maria Madre di Dio.* Leggete l'intervista con don Tomasz a pag 28.* L'immagine riproduce la Presentazione al Tempio collocata nel primo altare a sinistra della Propositura.

Mercoledì 15 febbraio 2012Festa della Madonna del Conforto ad Arezzo

S. Messe continue in Cattedrale

4

CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Febbraio 2012 Mese di Marzo 2012

2 Febbraio giovedì - Presentazione di Gesù al Tempio. CANDELORA. “Gesù Luce del Mondo “in Propositura alle ore 18 rito di benedizione delle candele.Primo giovedì del mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.3 Febbraio venerdì - San Biagio Vescovo e Martire: la tradizione considera San Biagio guaritore del mal di gola e di conseguenza alla Messa delle ore 18 ai fedeli sarà benedetta la gola.Primo venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle 21 presso il santuario del Carmine Santa Messa con adorazione.5 Febbraio domenica V del tempo ordinario. Sante Messe secondo l'orario festivo.7 Febbraio martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.11 Febbraio sabato - Beata Maria vergine di Lourdes. Nel 1858 Maria Vergine apparve a Bernadette Soubirous presso Lourdes, Francia, dentro una grotta detta di Massabielle. Maria chiamò i peccatori alla conversione e suscitò nella chiesa una profonda riflessione sul valore della preghiera e della carità. Questa sollecitazione fu un invito a riflettere sulla condizione dei malati e Lourdes è diventata negli anni un luogo privilegiato di preghiera in aiuto agli ammalati.La nostra Parrocchia dedicherà questa ricorrenza a tutti i suoi ammalati celebrando alle ore 16 una Santa Messa a cui seguirà un momento di ristoro in loro onore.12 Febbraio domenica VI del tempo ordinario. Sante Messe secondo l'orario festivo14 Febbraio martedì - Santi Cirillo Monaco e Metodio Vescovo, patroni d'Europa. San Valentino Festa dei fidanzati e degli innamorati in generale.15 Febbraio mercoledì - Festa della Madonna del Conforto nel Duomo di Arezzo. Messe continue in Cattedrale.19 Febbraio domenica VII del tempo ordinario. Sante Messe secondo l'orario festivo

INIZIO DEL TEMPO DI QUARESIMA

22 Febbraio mercoledì – Le Ceneri. Alle ore 18 nella Propositura e alle ore 21 nella chiesa di Tavernelle, siamo invitati alla Santa Messa durante la quale potremo ricevere il segno delle Ceneri, gesto simbolico di penitenza.26 Febbraio domenica I di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.

1° Marzo giovedì - Primo giovedì del mese. Si invitano i fedeli a pregare per le vocazioni.2 Marzo venerdì - Primo venerdì del mese. Nella Chiesa di Micciano alle ore 20 Santa Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Alle ore 21 nel Santuario del Carmine Santa Messa con adorazione.4 Marzo domenica II di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.6 Marzo martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.11 Marzo domenica III di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.18 Marzo domenica IV di Quaresima. Sante Messe secondo l'orario festivo.19 Marzo lunedì - San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria. "Servo fedele e saggio!!! Il Signore gli ha affidato la sua famiglia."25 Marzo domenica V di Quaresima. Annunciazione del Signore."L'angelo del Signore portò l’annuncio a Maria: e concepì per opera dello Spirito Santo. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Sabato 11 febbraioin Propositura

Giornata del Malatodalle ore 16

BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIEInizia, come consuetudine, giovedì 28 febbraio 2012Gli orari, in parte modificati, alle porte delle chiese

5

S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANOOre 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CENACOLO DI MONTAUTOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE “ -SAN LEO (sospesa per lavori) “ -TUBBIANOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura “ -PIEVE DI MICCIANO “ -PIEVE SOVARA “ -TAVERNELLEOre 11,30 -VIAIOOre 12,00 -TOPPOLEOre 16,00 -PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 10,00 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Ore 16 (ore 17 estivo) TavernelleOre 16,00 (ore 18 estivo) Arcipretura Monterchi “ Catigliano (ogni 15 giorni)Ore 17,00 Madonna Bella a PocaiaOre 18,00 Propositura Anghiari

Primo venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

Corso in preparazioneal Matrimonio

Continua il corso in preparazione del Matrimonio.

Le coppie interessate a sposarsi in que-sto anno possono rivolgersi in parrocchia (0575-788041) oppure da suor Claudia di Montauto (0575-723072).

Incontri di catechesi

Incontri di catechesi per famiglie e adulti. Sempre alle ore 18,30.

Riprende il cammino di catechesi men-sile per adulti al Cenacolo di Montauto.

Quest'anno il tema sarà “I Guariti nel Vangelo di Marco”.

Prossimi appuntamenti 18 febbraio e 10 marzo 2012

Scuola di Comunità

Ogni due settimane, il giovedì, proponia-mo la Scuola di Comunità con la lettura del libro “Il senso religioso”.Gli incontri alle ore 21 in parrocchia.Info 0575-788041.

6

IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Piazza BaldaccioEchi e voci del passato

Lo Scucco

In Perù, a “Machu Picchu”, sito archeologico, dichiarato da l ’ U N E S C O ” P a t r i m o n i o dell’umanità”, lassù, tra cielo e terra, nel chiarore limpido della luce andina, Elvio, ossia lo “Scucco” , guardava assorto e meravigliato i resti di quella civiltà degli Inca, annientata dagli Spagnoli.

Come una favola bella, il viaggio che intraprendemmo mi diede l’opportunità di conoscere meglio Elvio in tutta la sua spiccata sensibilità.

Nelle lunghe giornate che passammo assieme -tra visite a siti archeologici e musei- ebbe modo di raccontarmi la sua interessante e travagliata vita.

Un’infanzia difficile, spesso segnata dalla miseria di quei tempi, poi la morte prematura della giovane moglie, dover allevare i figli; insomma un’esistenza tutta strappata a denti stretti.

Gioviale e scherzoso, con lui passavamo ore bellissime; la durezza della vita non gli aveva tolto il senso dell’amicizia, dello scherzo, del detto paesano ricco di tante significative sfumature e ilari battute.

Chi non conosceva ad Anghiari “Lo Scucco”?Quando la famiglia gestiva il bar in piazza Baldaccio,

Elvio era il punto d’incontro di tanti amici, alcuni dei quali per lavoro avevano lasciato Anghiari, ma d’estate vi facevano ritorno e, allora, ai tavoli del bar erano racconti dei tempi passati, ricordi di fatti accaduti, ritratti di persone scomparse ma che avevano lasciato la loro impronta tanto da essere ricordati. “Lo Scucco” era davvero un personaggio! Lo ricordo con tanto piacere e sento la mancanza di una persona che aveva accettato la vita con tutti i suoi problemi e con tutte le avversità, ma non aveva mai perso il coraggio di lottare e andare avanti anche per il bene della famiglia.

Grazie Elvio per l’amicizia che mi hai dato.

Domenica 25 dicembre 2011. (ft)

Ho adottato un cassonetto

Passeggini

Sono ritornato dal mio cassonetto con tanto di attrezzi. Ho dato una spazzata anche se non ce n'era tanto bisogno. Poi ho visto che se ne stava serio serio e gli ho chiesto cosa avesse.

«Niente di particolare,» ha risposto «stavo pensando che fra poco su questo marciapiede cominceranno a passare in su e in giù madri e nonne con i loro pargoletti. Babbi e nonni li vedo un po’ meno! Naturalmente i bimbi sono ben legati nel passeggino perché questo dà sicurezza a chi, con tutto il traffico che c'è nella strada, deve passarci. Ma quanto sarebbe meglio se questi bimbi potessero camminare, saltare e non starsene immobili per tante ore!»

Non sapevo che il cassonetto fosse anche sociologo co-munque sono d'accordo con lui e non ci resta che affidarci alla sensibilità e all’accortezza di coloro cui è affidata la custodia dei bambini e che sono i genitori!

Qualche lustro fadi Clèto

Sette o otto lustri fa, quando incontravo una persona anziana che mi fissava insistentemente, mi veniva da dire: «Ma me dici che vòle 'sto vecchio!»Ora, quando incontro qualche giovane, siccome causa cervicale non posso girare solo la testa, mi devo girare tutto per capire chi sia. Magari dai lineamenti ci riconosco il nonno. Macché. “Gnente”! Solo che ben presto mi accorgo che il giovane pensa dentro di sé:«Ma me dici che vòle 'sto vecchio!»

La salita del Mangonidi Emmedipì

14 novembre 2011. Oggi dovevo andare da Marco Gigli e, non avendo ben presente la sua abitazione, gli ho telefonato. Ecco come me l'ha spiegato: Vai verso il Carmine. Appena fatta la salita del Mangoni...

E allora ho avuto ancora una conferma che tutti i nomi delle case, delle strade e dei luoghi che conosciamo sono nati per un fatto ben preciso che a volte, magari dopo secoli, ma a volte anche dopo pochi lustri, ci sfugge. Nel nostro caso il nome è legato a Bruno Mangoni, personaggio ben noto a noi Anghiaresi, che aveva la fabbrica a sinistra e la villa sulla destra di questa strada che va al Carmine.

Alcuni nomi sono vecchi di secoli, altri più giovani. Molti purtroppo si vanno perdendo perché non vengono usati: vedi i nomi dei campi, dei boschi e di altri luoghi poco frequentati. Tutto è dovuto al fatto che noi non percorriamo più il nostro territorio a piedi e, viaggiando in macchina, non c'è più il tempo e il bisogno di identificare i luoghi in modo preciso per poterli indicare ad altre persone.

Tutto diventa omogeneo e senza sapore. Non sarebbe male poter salvare i nomi (e sono tanti) che ancora sopravvivono.

Fabiano Giabbanelli ha scritto ad Emmedipì:

Ho letto il tuo “E45=E78”. Hai tutte le ragioni. Ma la responsabilità, come la colpa, è una bella donna con cui tutti vorrebbero andare a letto, ma quanto a sposarla...Non c’era bisogno di andare ad Arezzo o a Cervia, continua Fabiano dicendo che bastava restare ad Anghiari per trovare esempi simili.Ed infine Fabiano conclude amaramente così:L’Italia è così. Prendere o lasciare. E così sarà, temo, ancora per generazioni.

7

...il Palterre, ovvero Ridendo castigat moresNozze Baldi Bellini: l'anniversario

Il giorno 4 dicembre, nella antica pieve di Micciano, è stato ricordato l’anniversario di nozze di Marsa Bellini e Donatino Baldi. Durante la S. Messa, a cui hanno partecipato attivamente i figli Davide e Beatrice, don Gianni ha ripetuto il gesto della benedizione delle fedi. Nozze d’oro perché Marsa e Donatino si erano sposati nella chiesa di Santa Maria della Pace alle Ville, parrocchia della sposa, il 2 dicembre 1961. Il matrimonio fu celebrato da don Adelmo Catacchini che durante l’omelia, essendo uscito un raggio di sole dopo tanta pioggia, disse: «Marsina, anche il cielo sorride con te!»

Ma veniamo all’antefatto. Donatino, con gli amici di Catorcio e dintorni, erano cinque domeniche che andava alle Ville per incontrare una certa ragazza del posto, e che abitava nel viale della Stazione, ma non gli riuscì. L’incontro avvenne invece il 29 giugno, giorno di San Pietro e Paolo e giorno di mercato alle Ville.

Poi Donatino partì militare e Marsa andò in Francia per il suo lavoro di sarta e per cinque anni non si rividero e si tennero in contatto solo per lettera.

Poi, finalmente, il matrimonio con tanto di autista (il noleggiatore Adelmo Piomboni di Anghiari), anche per andare in chiesa perché pioveva, e che provvide (l’autista), dopo la cerimonia, a portare gli sposi al Ristorante Fiorentino per il pranzo e a Firenze per il viaggio di nozze presso parenti per tre giorni.

Poi per la loro attività di sarti, Marsa per donna e Donatino per uomo, sono stati per un paio di anni alla Motina, paese natale dello sposo, poi alle Ville, quindi ad Anghiari, per la Croce, sopra l’abitazione del Metozzi, ancora per la Croce lì di fronte alla Fonte in quella che fu la Dogana di Anghiari ed oggi è casa Meozzi. Proprio in quel luogo, in occasione della processione del Venerdì Santo del 1967 o il 1968, nella vetrina fu fatta l’esposizione di un vestito da sposa e quella stoffa, era una pezza perché a quel tempo Marsa e Donatino vendevano anche le stoffe, è stata utilizzata da Marsa per confezionare l’abito da sposa della figlia. Infine si sono trasferiti qui dove ancora li possiamo trovare, nella loro casa posta prima delle due porte, sopra la Piazzetta delle legne.

A Marsa e Donatino gli auguri di familiari e amici e quelli della Redazione, la metà indirizzati a Casolare della Motina e metà diretti in fondo al Fosso ad Anghiari, sede metropolitana dei nostri festeggiati.

Canti di bambiniAlla vigilia dell’Epifania, i bambini del coro di voci bianche Girogirocanto diretto da maestro Cesare Ganganelli, hanno portato allegria e un spruzzo di gioventù ai degenti della Residenza Protetta del convento agostiniano della Ripa. Prima hanno animato la messa dedicata all’arrivo dei Re Magi, nella piccola cappella accogliente. Dopo, nel salone del convento, i bambini hanno cantato dei pezzi natalizi e divertenti. Dato che il coro fa parte all’Associazione Filarmonica P. Mascagni, alcuni bambini che studiano anche uno strumento, hanno regalato una piccola esibizione musicale per chiudere il pomeriggio. I coristi sono: Alice Del Sere, Asia Meozzi, Denise Panichi, Gaia Inci, Sofia Montini, Emily Bianconi, Grace Bianconi, Giulia Segantini, Leonardo Fontana, Gabriele Cristini, Vittorio Cardelli, Roberto Bassani e Costantino Benini.Per la vigilia di Natale, i bambini hanno cantato anche per i pazienti alla Residenza Protetta di Piazzetta della Croce dimostrando lo stesso spirito di generosità e calore.

La vignetta di Scacciapensieri:Impennate!

SENZA PAROLE

Giornate invernaliLa cantilena della nonna ai nipotini

Fiocca la neve lenta, lenta, lenta,nella tua culla ti dondolo pian pianoe se tu piangi con il dito in boccacanta la nonna col mento sulla mano.Canta la nonna, intorno al tuo lettinoc’è rose e gigli, tutto un bel giardinoil bimbo piano piano si addormentala neve fiocca lenta, lenta, lenta.

Senesi Maria

8

LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTEdi don Quinto Giorgini

La Pieve di S. Maria Assunta a Micciano d’AnghiariQuarta parte

Il Visitatore Apostolico mons. Angelo Peruzzi, vescovo di Sarsina, incaricato dal papa Gregorio XIII (1572 – 1585) a visitare la Diocesi Aretina, arriva alla Pieve di Micciano

il 10 luglio 1583. Traduciamo dal latino e riassumiamo il racconto trascritto da pagina 440 a pagina 443 del “primo tomo” della trascrizione della “Visita apostolica alla città e diocesi di Arezzo” pubblicata nel 2011 a cura di don Silvano Pieri e don Carlo Volpi.

La chiesa parrocchiale plebana di S. Maria di Micciano, distante di poco più di un miglio da Anghiari, era retta dal pievano sig. Bernardino Pargoletti “clericus florentinus”. Era di patronato per metà degli illustri signori di Monte Doglio, per un quarto della famiglia Della Stufa di Firenze e per il resto dell’illustre signor Conte Cristoforo “de Rugolaria” dei Gonzaga di Mantova. La pieve aveva un reddito annuale di quattrocento staia di grano e di ottanta barili di vino, era molto bella “vidit valde pulchram” e con le pareti ben intonacate ed imbiancate.

La cappella maggiore (probabilmente l’abside) era anch’essa molto bella ed ornata di pitture (“bonis picturis ornata”). Il visitatore, celebrata la S. Messa all’altar maggiore e fatta la preghiera per i defunti, visita il SS.mo Sacramento del Corpo di Cristo, che era conservato in una pisside d’argento con relativo coperchio e piede di rame, dorata dentro e fuori, chiusa in un tabernacolo ligneo decente ma che all’interno non era rivestito di seta color rosso, per cui viene ordinato di provvederla e di indorare la chiavetta del ciborio.

La parrocchia contava 450 anime per la Comunione e tutte si erano comunicate tranne due, di cui uno, chiamato Masso di Giacomo, detto “il Filimbella” viveva in concubinaggio da circa quindici anni e inoltre, ribelle e disubbidiente agli ammonimenti della Chiesa, rifiutava di confessarsi e comunicarsi almeno una volta all’anno e non manifestava nessun segno di un suo ravvedimento, l’altro, era la sua concubina chiamata Oliva. Il detto Masso era sposato e dalla sua moglie aveva avuto una figlia di circa dieci anni, mentre dalla citata concubina ne aveva avuto altri tre. Masso fu ammonito più volte, ma invano (“non resipuit”), e ormai non temeva di sfidare apertamente le censure ecclesiastiche.

Il visitatore ordinò che i due concubini fossero incarcerati e trattenuti in custodia fintanto che non avessero dato idonee garanzie di non convivere più e inoltre che la concubina Oliva fosse esiliata da tutta la diocesi aretina sotto pena della fustigazione. Se avesse contravvenuto a questa ingiunzione, immediatamente doveva essere fustigata e condannata a pena maggiore, a giudizio del reverendissimo vescovo aretino mons. Stefano Bonucci. Riflettano i moderni battezzati concubini o conviventi more uxorio che fra di loro si chiamano “compagni”, i quali, pur esclusi dalla Comunione, e non già dalla Chiesa, non rischiano più, per loro fortuna, le suddette sanzioni.

Il suddetto rettore e pievano risiedeva personalmente e continuamente nelle casa canonica ed essendo anche vicario foraneo del Vescovo aveva con sé come aiuto anche un cappellano. A Pasqua la comunione veniva amministrata agli uomini e alle donne separatamente. Il Vino veniva dato in un vaso di vetro, il Sacramento veniva rinnovato ogni otto giorni e davanti ad esso ardeva una lampada mantenuta accesa con i soldi dello stesso pievano. Il Viatico agli infermi veniva portato in una teca decente di rame dorato, ma senza baldacchino, per cui il visitatore comandò di provvederlo.

In questa Pieve di Micciano esisteva la Società del Corpo di Cristo per cui otto confratelli dovevano accompagnare il sacerdote che portava il Viatico agli infermi, con lanterne, previo il suono della campana e poi quello della campanella durante il tragitto.

La Dottrina cristiana purtroppo non veniva insegnata perché i fanciulli non vi partecipavano. Il visitatore ordinò al rettore di convocarli alla chiesa con il suono della campana e di avvisare il popolo durante la Messa festiva perché mandasse i propri figli alla chiesa per la loro formazione religiosa. Poi visitò il Fonte battesimale che era di pietra, con un coperchio ligneo, con l’acqua benedetta molto pulita, la quale veniva rinnovata ogni anno nel Sabato Santo, mentre quella vecchia doveva essere gettata nel sacrario. Viene concesso di trasportare il Fonte “in cornu evangelii” dell’altar maggiore ma con l’obbligo di circondarlo ed ornarlo secondo i decreti generali. Mons. Peruzzi chiede inoltre al pievano come venga conferito il sacramento del Battesimo. La risposta è positiva, cioè in modo valido e lecito, anche da parte delle

9

Le nostre chiese...ostetriche che lo amministrano in casa in pericolo di morte. Viene raccomandato alle ostetriche di non ammettere al ruolo di padrini e madrine coloro che non sanno recitare il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Credo ed anche i dieci comandamenti. I nomi dei battezzati e dei padrini ecc. dovranno essere scritti nell’apposito libro, che risultava ben conservato.

I vasetti per l’olio dei catecumeni e del crisma risultavano decenti, ma dovevano essere conservati in una teca chiusa a chiave. Anche il vasetto di stagno dell’olio santo per gli infermi era in regola, anche se il sacerdote lo recava ai malati senza la cotta, per evitare che questa potesse strapparsi a causa dei rovi e spini che si incontravano per i sentieri della vasta parrocchia.

Anche i matrimoni venivano celebrati regolarmente in chiesa, con solennità, previe le pubblicazioni e la registrazione dei contraenti nell’apposito libro. Non c’era la sacrestia, per cui i paramenti venivano tenuti in una cassa dietro l’altar maggiore: erano abbastanza decenti anche se di scarso numero. Si comanda al pievano di costruire in un luogo comodo e congruo la sacrestia, dotandola di armadio, lavello, inginocchiatoio … e di provvedere alle pianete, stole e manipoli dei quattro colori.

La Società del Corpo di Cristo possedeva un luogo separato in cui i confratelli si riunivano per trattare i compiti loro spettanti ed una cappella riservata con un altare protetto da una balaustra lignea. Il visitatore notò che le cappe dei confratelli erano conservate in modo disordinato in una “mansione” e perciò prescrisse di costruire intorno alle pareti degli attaccapanni a cui ciascuno doveva appendere la propria cappa. Avendo saputo che il Sacramento agli infermi veniva portato senza baldacchino e con pochi uomini, ordinò di provvederne uno almeno a due aste e che almeno otto confratelli accompagnassero l’Eucaristia. La suddetta società possedeva soltanto dodici staia di grano che venivano raccolte ogni anno tra i confratelli ed alcune elemosine offerte ogni prima domenica del mese. Il priore e il camerlengo le conservavano e le amministravano rettamente e fedelmente, come attestava il pievano. I confratelli di questa società potranno lucrare l’indulgenza concessa dalla Sede Apostolica partecipando ogni prima domenica del mese alla processione del SS.mo Sacramento con i soliti inni e canti, la quale dovrà concludersi con la benedizione finale al popolo.

Il visitatore, avendo visto il registro della Società e il decreto di nomina del priore e la designazione delle varie cariche, si compiacque e ordinò che fosse conservato accuratamente. I confratelli che non avessero adempito il proprio compito avrebbero dovuto versare 20 soldi in favore

della Società medesima.Inoltre visitò gli altari, incominciando dal maggiore,

che trovò perfettamente in regola, ornato e munito del necessario. Poi visitò l’altare della Società della Beata Maria “de Micciano”, anch’esso decente, ma privo di croce e di candelieri per cui ordinò di provvederli. Questa Società aveva paramenti ed ornamenti molto belli e sufficienti per la celebrazione della S. Messa.

Infine, visitò l’altare del Rosario, pur esso decente, ma privo di baldacchino e di candelabri, che il visitatore ordinò di provvedere. A questo altare è intitolata la Società del SS.mo Rosario che non ha redditi particolari se non le offerte raccolte in occasione della celebrazione di tre feste. Queste offerte venivano amministrate da un camerlengo che doveva renderne conto al termine del suo incarico al signor pievano.

Il visitatore infine notò che due navate (si suppone le laterali) non erano pavimentate per cui furono esortati tutti i parrocchiani con l’aiuto del pievano di provvedere il materiale per tali lavori. Mancava la sede per le confessioni per cui ordinò di provvedere almeno ad un confessionale il quale dovrà essere fornito della bolla della Cena del Signore e l’elenco dei “casi riservati”.

Con la visita alla Pieve di Micciano mons. Peruzzi termina il suo mandato di visitatore alla città e a tutti i luoghi dell’insigne Diocesi Aretina.

Nell’altra pagina: In alto a destra l’inizio del resoconto della Visita Apostolica alla Pieve di Micciano il 10 luglio 1583.A sinistra veduta della Pieve di Micciano da un dipinto di Sirio Ruggeri.In questa pagina: Veduta dell’interno della Pieve di Micciano.

Presepi nelle chiese di AnghiariIn tutte le nostre chiese gruppi più o meno numerosi di persone hanno

realizzato dei presepi. In questo lavoro silenzioso si sono impegnati in tanti realizzando, a volte, vere e proprie opere d’arte.

Così da Pieve Sovara a Valealle a Catigliano, dalla Badia alla Croce e alla Maddalena.

In Propositura quest’anno era stato realizzato uno speciale scenario che ha accolto il Presepe vivente nelle celebrazioni principali del periodo natalizio. Fra i figuranti anche il piccolo Davide, la mamma Romina e il babbo Samuele.

A Santo Stefano c’è un gruppo ormai affiatato all’opera mentre a Tavernelle ogni anno vengono aggiunte nuove realizzazioni.

Ma anche nelle altre parrocchie non sono mancate delle artistiche realizzazioni. Così è stato per San Lorenzo, Tubbiano, Viaio, Ponte alla Piera, il Carmine nonché per l'antica pieve di Micciano. A Sant'Agostino c'è stata la Mostra organizzata dagli Amici del Presepio di Città di Castello.

La foto è stata scattata in occasione dell'Epifania in Propositura.

10

Anghiari: piccole storieScritte a quattro mani da Cesare e Ivano

con i disegni di Monica RedentiLa Bartolina*

La Bartolina abitava in un piccolo appartamento in piazza assieme al suo gatto, la Bianchina, che lei mandava regolarmente fuori perché si arrangiasse per mangiare qualcosa.

La Bartolina aveva quattro figli di cui uno a Parigi dove aveva sposato una signora francese e dove era rimasto per lavoro. Dopo la guerra, quando ripresero le comunicazioni, tornò in Italia dalla mamma, che non vedeva da molti anni, e restò ad Anghiari per qualche tempo.

La moglie del figlio amava molto gli animali e così nel periodo in cui rimase ad Anghiari aveva viziato anche la Banchina per la quale comprava la miglior carne.

Tornati in Francia non mancavano di scrivere delle lettere di saluti che la Bartolina si faceva leggere dall’Orizia (e che lei chiamava Gorizia) la quale provvedeva anche alla risposta. Essa infatti non sapeva leggere ma sapeva fare bene di conto tanto che aveva un banco di dolciumi, chicchi per i ragazzi e la frutta. Si trattava in sostanza di due caprette con due assi, collocate in fondo al Chiassolo, sopra le quali veniva collocata la mercanzia. Nelle giornate fredde o piovose si riparava sotto la loggetta della Banca dell’Etruria o sotto le Logge.

Ma torniamo a noi, nei messaggi giunti in Italia non mancavano i saluti anche per la Bianchina e la Bartolina, quando, tornando in casa, la gattina le si faceva incontro facendo le fusa, le si rivolgeva così:

«I saluti te l’han mandèti... ma la ciccia no! Va’ fora!»

* Note del nipote ed amico dell'Oratorio Loris Francia - La Bartolina si chiamava Diomira Menzogni, ma pochi erano quelli che conoscevano il suo vero nome. Era nata alla Doccia, un podere prima di Casale, il 22 gennaio 1871 ed è morta il 20 novembre 1955. Sposò un uomo di Anghiari, Achille Acquisti. Riposa nel cimitero di Anghiari, naturalmente. Aveva avuto 4 figli: Angelo, morto nella Grande Guerra, Isolina, mia madre, sposatasi a Terni, Emma, morta da giovane per un grave male, e Rinaldo, di cui si parla nell’aneddoto, scappato in Francia per ragioni politiche. Come si dice nell’aneddoto la Bartolina vendeva varie cose fra cui aringhe affumicate, zafferano vicino al periodo pasquale, uvetta e mercerie come sapone, nastri, ecc. Nelle varie feste patronali di campagna, a Catigliano, San Leo, Micciano e tante altre, vendeva in particolare dolciumi e omini di marzapane.

Il tritticodi Mario Del Pia

Passando da casa di Sergio Montagnoli, ho potuto vedere la copia da lui fatta (di-pinta) della Madonna in trono di Matteo di Giovanni. Tale pala faceva parte del trit-tico di Sant'Agostino che era stato rubato dalla nostra Proposi-tura (la chiesa di San-t'Agostino era chiusa per lavori) nel 1994.

Approfitto per far-vi vedere l'opera di Sergio e per aggiun-gere altre notizie su questa importante opera d'arte che fa parte del patrimonio di Anghiari.

Dopo il ritrovamento dell'anno scorso l'opera era ri-masta esposta presso il Palazzo Ducale di Lucca. Come abbiamo anticipato nel numero 5 del 2011, il dipinto (la parte centrale perché le altre due laterali non sono state ancora ritrovate) è stato in parte danneggiato (è stato tagliato alla base) ma rimane pur sempre un’opera mirabile di Matteo di Giovanni.

Ora l'opera è ritornata dalle nostre parti ed attual-mente si trova al restauro presso la Sovrintendenza di Arezzo e rimane l'intenzione di ricollocarla nella chiesa di Sant'Agostino.

La dottoressa Paola Refice ha già fatto un primo sopralluogo assieme ad Andrea Papini, incaricato del restauro, e vi informeremo sugli ulteriori sviluppi.

Fra non molto quindi potremo festeggiare il suo ritorno ad Anghiari e la nostra amarezza per non avere il trittico al completo sarà mitigata comunque da questo ritrovamento ormai quasi insperabile, dovuto al lavoro di tutte le forze dell'ordine ed in particolare dei carabinieri di Ponte a Moriano in Comune di Lucca.

Lavori & lavori

Proseguono i lavori di sistemazione di alcuni immo-bili della parrocchia, utilizzando dei fondi regionali, che saranno poi concessi, direttamente dal Comune, a canone agevolato agli aventi diritto.

Sono quindi terminati i lavori del Mammalucco, la storica residenza di Pippo e Marco Minelli ma senza di-menticare la Marina, compresi i fondi di via di Ronda.

Proprio nei primi giorni di gennaio sono iniziati invece i lavori all'edificio di via Bozia.

11

Vite e lavoro

L’angolo sprizzacervellidi Ravella Merinista [email protected]

5° quesitoLa pizza

Probabilmente il quesito del numero scorso vi è risultato un po’ ostico visto che nessuno di voi mi ha mandato notizie ed allora in questo numero vi propongo qualcosa di diverso, diciamo un problema “non problema” ma abbastanza curioso.

Tre amici vanno a mangiare una pizza in Pineta. Al momento di pagare il conto di 30 euro fanno presente al cameriere che sembra loro un conto un po’ troppo alto; il cameriere allora riferisce la cosa al proprietario, il quale restituisce loro 5 euro. I tre amici riprendono un euro ciascuno e danno una mancia di due euro al cameriere ringraziandolo.

Usciti dal locale uno dei tre riflette un attimo e poi chiede agli altri due:Ma insomma, dei trenta euro tirati fuori noi ne abbiamo pagato 9 per uno e quindi ventisette, 2 li ha avuti il

cameriere e fanno ventinove... dove diavolo è finito l’altro euro??

Ed ora la soluzione del numero scorso: Il nostro turista può rivolgere la domanda a uno qualunque dei due o ad entrambi, la risposta sarà la stessa e la domanda è:Cosa mi direbbe il tuo amico se gli chiedessi qual è la strada per Toppole?La combinazione di un informazione vera con una falsa è sempre falsa!!! Il turista dovrà imboccare la direzione contraria a quella della risposta.

Quando nel 1925 gli allora modernissimi telai “Carlo Giani” cominciarono ad intonare il loro ritmico canto (che tuttora risuona dai Busatti!), Luisa e

Caterina erano vispe bimbette.Ancora un poco e sarebbero entrate nella famiglia dei

nostri collaboratori con i quali abbiamo fatto tanta strada ed ai quali dobbiamo la nostra gratitudine.

Sarebbero poi venuti a lavorare da noi, Mario, Ennio, la Benita, la Giuliana, l’Emma, suo fratello Severino e tanti altri amici molti dei quali ci hanno lasciato per sempre restando però vivi e vividi nella nostra affettuosa memoria.

Abbiamo voluto rendere onore a questi nostri “reduci” e così, benedetti da don Marco, abbiamo pranzato insieme al “Fornello”

Fluiscono i ricordi maturati nella comunanza di vita paesana e di lavoro, alla Busatti: ricordi remoti riaffiorano come foto sfocate in bianco e nero, riprendono vita, colore e nitidezza, si saldano come le tessere di un mosaico a formare vicende condivise, storia nostra.

Tanto per ricordare: nel Luglio 1944, il partigiano

Mario Moretti sgattaiola per i boschi cercando scampo alle cannonate ed alle pattuglie nazifasciste e… proprio al Fornello, casualmente, incontra la Luisa che qui era sfollata.

Un grazie a tutti voi, cari amici e una preghiera per la pace dei nostri morti.

I Busatti di oggi

INCONTRO PER FAMIGLIE... E ADULTITema: “I Guariti” nel vangelo di Marco

relatore: Don Marco Salvi

Gli incontri, al Cenacolo di Montauto, si tengono il sabato alle ore 18,30 e seguirà sempre la possibilità, per chi vuole, di fermarsi a cena. Info: 0575-723072 - 0575-723066

A maggio pellegrinaggio alla scoperta di alcune Abbazie Benedettine.

Prossimi incontri sabato 18 febbraio e sabato 10 marzo

12

Benedetta da don Marco giovedì 8 dicembre festa dell’Immacolata

La nuova bussola al Carmine

Il Carmine per noi Anghiaresi rappresenta la scampagnata vicino casa, uno squarcio di campagna che in qualche modo è ancora paese; ci puoi andare anche decidendo lì per lì, anche a piedi, basta avere un paio d’ore di tempo. Tanto tempo fa era in uso andare in bicicletta (o in motorino) spesso in gruppo fra amici, e arrivati al Carmine si beveva alla fonte un’acqua buona e fresca facendo una visitina in Chiesa. Più di recente è stata rivalutata la camminata (sportiva o semplicemente salutare): non è più attiva la fonte, la Chiesa è spesso chiusa, solo il portico restaurato è sempre piacevolmente accessibile.

Qualcuno (Don Marco) ha semplicemente pensato che alla fine di tre Kilometri di una delle più belle passeggiate del Centro Italia sarebbe stata una degna conclusione poter affacciarsi in Chiesa, magari anche solo per ammirare l’imponenza dello spazio architettonico tardo rinascimentale, o meglio per concludere la camminata come un cortissimo ma significativo pellegrinaggio fatto… in casa.

La nuova scatola di vetro ha la funzione, apparentemente impossibile, di aprire la Chiesa alla gente mantenendola necessariamente chiusa per ovvi motivi pratici: ora chiunque durante il giorno può affacciarsi e passare con una occhiata dal paesaggio luminoso aperto sulle due valli (Tevere e Sovara),

sotto gli antichissimi Castelli dei Longobardi di Montauto e di Montedoglio, allo spazio contornato di linee architettoniche eleganti della nostra Chiesa dove attraverso il vetro davanti a noi a pochi passi è visibile il luogo centrale dell’apparizione che ha motivato il Santuario.

Era forse necessario ricucire questi due momenti (esterno ed interno, natura e spirito) che lì (ma non solo lì) erano spesso incomunicabili: il senso della bussola trasparente è tutto qui.

Con la cerimonia di benedizione davanti alla porta d’ingresso Don Marco ha sacralizzato questa riunificazione, riscoprendo un rito in uso fin dalla Chiesa delle origini in occasione della costruzione dei portali di Pievi e Cattedrali.

Armando Babbini

Nella foto a sinistra don Marco mentre benedice la nuova bussola del Santuario del Carmine.Nella foto a destra don Marco entra in chiesa attraversando la bussola.

Auguri LucaIl giorno 11 luglio 2011, presso l'Università degli Studi di Perugia, Facoltà di Economia, Corso di Laurea

Magistrale in Finanza e Statistica, si è laureato Luca Mazzoni.Ha ottenuto la bellissima votazione di 110 e lode discutendo la tesi dal titolo: “Modelli interni per il pre-

mium risk e per il reserve risk in solvency II”.A Luca, che abita a San Leo, un po' prima della Chica, gli auguri dei familiari, degli amici e, al neo-dottore,

quelli della Redazione che, per un errore di impaginazione, solo ora pubblica questa bella notizia e che, come riparazione, raddoppia gli auguri.

Fermi! C’è da aggiungere che Luca è stato nominato da poco Consigliere Comunale di Anghiari. Siamo sicuri che svolgerà al meglio questo suo pubblico impegno e anche per questo molto volentieri gli mandiamo altri auguri.

13

Le vostre offerte e i nuovi iscritti sul finire del 2011I nuovi iscritti... e le nuove offerte

I nuovi iscritti...

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

...e le vostre offerte

Vi aggiorniamo sulle offerte pervenuteci alla data del 31 ottobre 2011

Alberti Maria Laura - i familiari alla memoria 50Alessandrini Nilo - i familiari alla memoria 320Baracchi Maria - i familiari alla memoria 225Berlicchi Franco 10Calli Loris 30Calosi Sila, in memoria di Calosi Morando 30Chialli Fernando - i familiari alla memoria 200Cinelli Giuseppe - i familiari alla memoria 140Cipriani Gino e Meozzi Ines 80Comanducci Tosca - gli amici del Bagnolo di Ponte alla Piera e Valdisacco alla memoria 100Comanducci Tosca - la figlia alla memoria 50Floridi Dott. Fulvio 15Furiosi Nazzarena in memoria di Donati Sarti Adriano 300Giorgi Bruno - i familiari alla memoria 56Giovagnoli Guglielmo - i familiari alla memoria 175Gorini Nello - i familiari alla memoria 100I festarini per la comunità di Santo Stefano 200Lanzi Giuseppina 10Locci Irene 10Lombardi Sergio - i familiari alla memoria 103Lozzi Alessia e Fanciullini Viola 10Meeusen Clodina 10Meozzi Spinetta e Lotta in memoria dei propri cari 50Miano Marinella in memoria di Franco Zafferani 20Mondani Otello 10Noli Vittorio 50Panichi Franco 30Paolo e Giulio Romani in memoria dello zio Romani Vittorio 100Piccini Bruno - i familiari alla memoria 130Poggini Giuseppe - la famiglia alla memoria 430Porcellotti Giovanna - la famiglia Stocchi alla memoria 100Procelli Delfina 50

Amministrazione Comunale: serata di beneficenza al teatro (17 dicembre 2011) 165Anonimo 200Basket torneo 1° memorial Fabbriciani Cesare 135Bassani Adelmo - i familiari alla memoria 200Boldrini Pasquina - i vicini di casa di Sonia e Marco alla memoria 50Cambi Claudio 150Cambi Ruggero 25Cambi Vittoria - i familiari alla memoria 65Cangi Santina - i familiari alla memoria 130Carboni Luigi - parenti, amici e colleghi di Giulietta Carboni alla memoria del padre 330Cartocci Costantino - i familiari alla memoria 330Crociani Osvaldo 50Dini Michele e Adriana in memoria di Giorgeschi Cesarina 50Donati Giuliano 10Fontana Giuseppe 10Forval Srl 500Gaggiottini Lilia - i familiari alla memoria 175Gorini Francesco - i familiari alla memoria 210Graziotti Angelo 50Guelfi Angiolo in memoria della mamma Franceschi Ilva 500Guelfi Giuseppina 10Mammoli Alfredo 100Maurizi Palmira 50Mercati Fausta in memoria di Leonardi Antonio 10Molfese Giuseppe - i familiari alla memoria 200Paci Luciano e Arianna in memoria della zia Bartolini Delia 50Pasqui Elio - i familiari alla memoria 160Poderini Giuseppe in memoria di Cartocci Costantino 25Primitivi Elena 5Radzivonik Roberta in memoria di Roberto 20Raffaelli Maria 50Ridolfi Elia 10Rossi Tommaso - i familiari alla memoria 375Valentini Annamaria 85Vichi Apollonia - i familiari alla memoria 100Vichi Franco 50

Che Dio ve ne renda merito

Alberti MarioBoriosi TeresaCalli LorisCalli LuigiChiarini UlianaDonati FrancoDonati GiulianoFanciullini ViolaFantignoli GinaGiorni ValterGuadagni MarcellaLeonardi EsterinaLozzi AlessiaMeeusen Clodina

Mercati LuisaMorelli FabrizioMuzzi FrancescaNevistrelli AngioloOmarini RossanoPanichi FrancoPanichi MartinaRossi SerenaRossi TullioSelmani AuroraSenesi MarioTanfi PietroZappaterra Andrea

La finestrella della antica sede della Misericordia alla Badia, oggi Museo. Riporta la scritta: Primum querite regnum Dei.

14

Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

RINGRAZIAMENTI PER OFFERTA: tanta gratitudine al nostro iscritto Alessandro Sbragi ed ai suoi familiari per l’offerta fattaci pervenire in memoria del fratello Andrea. Tale somma verrà utilizzata per l’acquisto da parte del Gruppo di un defibrillatore semiautomatico, nell’ambito del progetto “Diamoci Una Scossa”.

DONAZIONI 2011:È ANCORA RECORD!!!

Ed intanto il gruppo si arricchisce di quindici nuovi volontari

SETTECENTODICIASSETTE: è questo il risultato finale delle donazioni effettuate dai nostri iscritti nell’anno appena trascorso e così suddivise: 434 di sangue intero, 261 di plasma e 22 di emocomponenti. Si tratta, quindi, di un ulteriore incremento rispetto alla storica cifra delle settecento donazioni conseguita nel 2010 che, se da un lato conferma la piena vitalità del gruppo, dall’altro lo proietta verso traguardi ancor più consistenti.Un altro record, quindi, che fa onore a tutta l’associazione, nell’anno del suo trentacinquesimo compleanno, ed un fraterno ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito al conseguimento di un tale risultato.

Un caloroso “GRAZIE”, in particolare, ai quindici nuovi arrivati che, nell’anno appena trascorso, si sono iscritti per la prima volta al Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Anghiari. Il loro arrivo ci permetterà di continuare nel tempo l’impegno a favore di quanti, nei nostri ospedali, necessitano di sangue umano.

Questi i loro nomi, in ordine di iscrizione: Graziotti Gabriele, Cerboni Alessandro, Amantini Mirko, Pettinari Michele, De Castro Sara, Torelli Marco, Bindi Carlo, Falsini Federico con la moglie Fabbroni Serena, Gaggiottini Benedetto, Gungui Luigi, Ferro Teresa, Crulli Francesco, Chiasserini Alessandro, Cerone Donato.

Durante il pranzo sociale del dicembre scorso, li abbiamo accolti ufficialmente consegnando loro, per le mani delle autorità civili e militari presenti, un simpatico omaggio natalizio.

Che la loro scelta sia di esempio per tante altre persone di buona volontà!

Il Consiglio Direttivo

Assemblea Sociale Ordinariacon elezione del nuovo

Consiglio Direttivoe del Collegio dei Revisori dei Conti

Sabato 10 Marzo 2012Sala Conferenze della Misericordia

ore14.30: Prima Convocazione

Ore 16.30: SECONDA CONVOCAZIONE

Relazione sociale del presidente, Bilancio consultivo 2011, Bilancio preventivo 2012.Durante l’incontro, nomina dei nuovi Soci Benemeriti.

DALLE ORE 17.00 ALLE ORE 19.00:OPERAZIONI DI VOTAZIONE

Con l’obiettivo di assicurare un ampio coinvolgimento degli iscritti a questo evento elettorale, si ricorda che sono eleggibili tutti i soci del gruppo e che, per individuare quanti tra questi hanno effettivamente voglia e tempo da dedicare alla gestione dell’associazione, verrà predisposta nei giorni precedenti un’apposita lista di candidati, così da agevolare la scelta degli elettori e le operazioni di voto.

Una volta eletti, i nuovi consiglieri assegneranno al loro interno le varie cariche sociali di presidente, vicepresidente, capogruppo, segretario, economo nella prima riunione del direttivo.

Chiunque fosse interessato alla candidatura può telefonare o inviare un sms ai numeri 3395323663 (Pietro), 3381484889 (Fabiano) oppure scrivere all’indirizzo e-mail [email protected].

È I N D I S P E N S A B I L EL A P A R T E C I P A Z I O N E

D I T U T T I G L I I S C R I T T I ! ! !

Il Consiglio Direttivo Uscente

15

...dal Gruppo Fratres

LA GIORNATA DEL DONATORE 2011: DIGITALFOTOcon le immagini di Roberto Stowasser

Pienamente riuscita la trentacinquesima edizione del consueto appuntamento di fine anno, che costituisce da sempre un importante momento di aggregazione sociale ed occasione per fare festa insieme e rinnovare la propria adesione a quelle che sono le finalità del nostro “fare gruppo”. Centinaia, come sempre, le persone coinvolte e tanti i consensi conseguiti.

Particolarmente numerosa la schiera dei rappresentanti delle altre associazioni AVIS e FRATRES impegnate, come la nostra, nella quotidiana promozione della donazione del sangue e che hanno voluto condividere con noi la gioia della festa.

Molto attenta e partecipata la Celebrazione Eucaristica che, presieduta dal parroco ed assistente spirituale del gruppo don Marco, è stata animata dai bambini del catechismo e dai loro genitori.

Lasciamo ad alcune immagini fotografiche dell’amico Roberto Stowasser relative ai momenti più salienti, il compito di descrivere meglio l’atmosfera di preghiera, amicizia e gioia che ha contraddistinto la

GIORNATA DEL DONATORE DI SANGUE FRATRES 2011

16

La Caterina

Agli inizi dell’estate sono stato colpito dalla pubblicità, in televisione, di un piccolo scooter elettrico presentato come ausilio per migliorare la mobilità. Ho manifestato il mio interesse alla società che lo commercializza in Italia che, con molta prontezza, ha disposto per una dimostrazione che ho fatto per la via del Carmine, assieme al loro incaricato, per accertare se lo scooter era in grado di affrontare e superare le salite che si incontrano nel tratto di andata e di ritorno da casa mia alla chiesa. A conclusione di questa prova, che il miniscooter ha superato più che brillantemente, l’ho acquistato.

L’ho ripetutamente utilizzato da allora in poi, constatando che è in grado di affrontare e superare difficoltà molto più impegnative di quelle della prova. Basti pensare che agevolmente percorre tutta la salita della Croce, non lo mette in difficoltà la Tombola, seppur prendendo fiato a metà, si muove per Anghiari vecchio senza dare alcun segno di fatica. Grazie a questo simpatico attrezzo sono tornato in Tralemura, alla Portaccia, al Poggiolino, al Bordello (dove ho vissuto fino all’età di sette anni assieme alla nonna Caterinella e allo Zio Scanapino), in Via della Misericordia, alla chiesa della Badia, in Piazzola, in Via del Castello Antico, in Piazza S. Agostino (e chi ne ha più ne metta). Ho rivisto la Lea, la Romana, la Faliera, la Valeriana e tante altro persone, con le quali è stato facile e commovente ricordare tanti episodi vissuti assieme “a stretto contatto di gomito”.

Non si dovrebbe manifestare riconoscenza verso oggetti inanimati. Ma il miniscooter se l’è guadagnata non solo per questi aiuti, ma anche perché, riportandomi indietro nel tempo, mi ha permesso di richiamare alla memoria, quando vado a comprare il giornale e passo davanti a Natalino, il periodo in cui la scuola media era stata ubicata proprio sopra al suo supermercato.

Per arrivare in aula si dovevano salire tre scale esterne, quasi insuperabili per me, e un altro paio di rampe interne per niente agevoli. Mi accompagnava quasi sempre il babbo.

Le volte che arrivavo senza di lui si materializzava, come di incanto, la CATERINA (la mamma di Sergio Montagnoli) che con estrema naturalezza, annullando sul nascere la possibilità di sentirmi umiliato, mi caricava a “cavalluccio” e mi scaricava in classe.

Ho voluto bene a questa straordinaria persona (una seconda mamma più che una bidella) che mi fa piacere ricordare, con un carico di riconoscenza di fronte al quale il miniscooter impallidisce, associandomi anche al toccante racconto che ha fatto di CATERINA anche l’amico Franco Testerini, pubblicato nel numero 5 dell’ott/nov2003.

Franco Rumori

1° Trofeo per Cesare

Era nell’aria da un po’ di tempo e finalmente il giorno 17 dicembre 2011 si è svolto presso il palazzetto dello sport di Anghiari il 1° trofeo “Memorial Cesare Fabbriciani”. La manifestazione è stata organizzata da alcuni amici di Cesare legati come lui dalla passione della pallacanestro in collaborazione con la società Dukes Basket di Sansepolcro.

È stato un pomeriggio all’insegna della promozione di questa attività sportiva iniziato con i bambini del minibasket, poi a seguire i ragazzi più grandi fino all’epilogo con la partita delle “vecchie glorie” che ha concluso la manifestazione; a coronamento della giornata ci siamo poi ritrovati al Castello di Sorci per una cena conviviale con le nostre famiglie.

Particolarmente significativa e commovente è stata la consegna di alcune targhe ricordo alla moglie Silvia e alla figlia Erika, nonché la doverosa consegna al palazzetto dello sport di una maglia gigante da affiggere, riportante il suo numero e il suo nome affinché la sua figura di uomo e sportivo debba essere sempre ricordata, rispettata e amata da chi scenderà in campo e dal pubblico che seguirà dagli spalti.

Nella circostanza è stato ricordato anche Paolo Chiodini il mitico “Chiodo” anche lui vecchio personaggio del basket anghiarese recentemente scomparso. Vista la buona riuscita della manifestazione sarà nostra cura riproporre in futuro analoghe iniziative magari con una partecipazione più numerosa di anghiaresi.

Gli amici

Offerte per la parrocchiaFranco Testerini ha mandato la somma di 200 euro per le opere parrocchiali.Sempre per le opere parrocchiali è giunta anche l'offerta di 300 euro di Mario Redenti.La famiglia Leonardi ha consegnato la somma di 150 euro in memoria del loro caro Antonio (Settantino) per le opere parrocchiali e per l’Oratorio.

La parrocchia di Anghiari è grata a voi e alle vostre famiglie per l'attenzione che prestate ai suoi bisogni.

17

Iniziati i festeggiamenti per l’importante ricorrenza

Liceo Artistico di Anghiari: 50 anni di vita

Dopo alcune settimane di gestazione, durante le quali i componenti il comitato delle celebrazioni per i cinquanta anni di vita dell’ex Istituto d’Arte

anghiarese, oggi Liceo Artistico, ha messo a punto il relativo calendario, si è tenuta la prima delle tante e qualificate manifestazioni con le quali sarà ricordata l’importante anniversario dell’unica scuola superiore del paese, da sempre punto di riferimento nel vasto campo della conservazione dei beni culturali ed in quello più specifico dell’arte del legno ed il restauro del mobile antico.

Venerdì 16 dicembre 2011, sono stati ufficialmente riconsegnati all’attività didattica, da parte dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo, i locali della storica sede di via Garibaldi, dopo tutta una serie di interventi di ristrutturazione e di adeguamento alle norme sulla sicurezza, per un investimento pubblico di oltre 700.000 euro.

Alla presenza del presidente dott. Roberto Vasai, del Sindaco di Anghiari avv. Riccardo La Ferla e dell’assessore provinciale ai lavori pubblici ed all’edilizia scolastica dott. Francesco Ruscelli, si è tenuta una semplice cerimonia durante la quale sono stati illustrati i particolari tecnici della ristrutturazione effettuata e ribadita l’importanza del ruolo svolto da questa prestigiosa scuola (foto qui sotto).

Oltre alle autorità istituzionali, molte le persone intervenute: personale docente e non docente, alunni, ex presidi, ex insegnanti ed ex studenti, insieme a semplici cittadini. Significativa e di pregio la targa ricordo che, progettata per il 50° dell’istituto dallo studente Giulio Papini e realizzata in decine di copie nei laboratori della scuola con le varie tecniche dell’arte del legno, è stata consegnata alle autorità presenti. Per l’occasione, poi, è stata anche allestita nei vari locali della sede scolastica una mostra permanente dei tanti manufatti prodotti a livello didattico in questi cinquanta anni da insegnanti ed allievi. Un prelibato rinfresco offerto dalle associazioni di categoria CNA e Confartigianato Imprese concludeva la cerimonia.

Oltre a questo, tanti altri sono gli appuntamenti previsti per festeggiare al meglio un tale importante compleanno, disseminati per tutto l’anno scolastico.

Dal mese di febbraio, sarà allestita una mostra fotografica nella saletta espositiva del Bar dello Sport di via Mazzini e da quello di marzo sarà la volta di una prestigiosa mostra dei

più significativi elaborati che i tanti ex alunni dell’istituto hanno realizzato o realizzano nei vari ambiti professionali in cui, grazie alla formazione maturata nella scuola anghiarese, si trovano ad operare come artisti, architetti, disegnatori d’arredo, progettisti, artigiani. L’esposizione si terrà nei suggestivi locali del Museo Taglieschi, gentilmente concessi dalla Sovrintendenza ai Beni A.A.A.S. di Arezzo e verrà allestita dalla neonata associazione locale A.R.E.A. che riunisce restauratori ed insegnanti, in servizio e non, del Liceo Artistico. Questa resterà aperta anche durante la prossima edizione della Mostra Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana che verrà anch’essa dedicata in parte a questa importante ricorrenza.

Come conclusione delle celebrazioni per i cinquanta anni di vita della scuola anghiarese sarà pubblicato, infine, nel settembre prossimo, un catalogo che raccolga atti e testimonianze scritte o fotografiche relative a questa ricorrenza.

Orteip ‘11

Il Liceo anghiarese non lascia ma... raddoppia

Novità importante per l’ex Istituto d’Arte di Anghiari: dal prossimo anno scolastico 2012-2013 l’offerta formativa della scuola raddoppia con l’istituzione di un nuovo indirizzo di studi.Accanto al tradizionale Design del legno e dell’arredamento, verrà attivato, infatti, il nuovo percorso di studio AUDIOVISIVO MULTIMEDIALE. Previsto dalla recente Riforma Gelmini per i soli Licei Artistici, costituisce un’occasione importante per recepire nella scuola le principali tematiche legate alle moderne tecnologie informatiche. Con esso, l’azione didattica della scuola verrà adeguata a quelle che sono le nuove richieste del mondo del lavoro, puntando alla formazione di figure professionali capaci di interagire con le nuove tecnologie nel vasto campo della progettazione e della computer grafica.Accanto a materie prettamente culturali, capaci di trasmettere una maggiore preparazione linguistico-scientifica, saranno presenti quelle più prettamente tecniche operative, orientate tutte all’uso e alla padronanza dei più diffusi prodotti hardware e software, tenute da insegnanti ed esperti del settore. Non solo, quindi, libri di testo ma un moderno notebook per ogni studente, fornito dalla scuola in comodato d’uso gratuito, con il quale interagire con il web, non solo matita, riga e squadra ma software applicativi sulla computer grafica, con il quale progettare nuovi prodotti.Una nuova offerta formativa, quindi, per una piccola ma grande scuola, con l’obiettivo di sempre: continuare a formare le nuove generazioni in questo strategico campo dell’artigianato artistico di qualità, con l’ormai indispensabile supporto delle moderne tecnologie.Nella foto a destra alcune sudentesse impegnate nel Laboratorio di Doratura e Laccatura.

18

Da Monterchi - a cura di Matteo RomanelliCalendario Liturgico

Dalle nostre Parrocchie

FEBBRAIO - MARZO 2012Domenica 5 febbraio, festa di S. Biagio, patrono di Pocaia. S. Messe a S. Biagio alle ore 10 e alle ore 16, seguite dalla tradizionale benedizione della gola. Mercoledì 28 febbraio inizio della Quaresima, benedizione e imposizione delle sacre Ceneri, digiuno e astinenza. Ore 16 S. Messa a Monterchi, ore 17 a Pocaia. N.B. In Quaresima verranno effettuati incontri di preghiera e di catechesi sul sacramento del Battesimo a cui sono invitati adulti, catechisti, fidanzati e gruppi di preghiera nella chiesa della Madonna Bella.

BENEDIZIONE DELLE CASE E DELLE FAMIGLIESabato mattina 10 marzo dalle ore 9 alle 13 benedizioni delle famiglie di Gambazzo, Pianezze e Tarsignano. Lunedì 12 marzo nel primo pomeriggio benedizioni delle famiglie di Ripoli, Fonaco e Borgacciano.Dal 13 al 17 marzo benedizioni delle famiglie e aziende residenti nella parrocchia di S. Biagio a Pocaia.Dal 19 al 24 marzo benedizione delle famiglie, botteghe e aziende della parrocchia di Monterchi.

Programma della Settimana Santa e della Pasqua

Nel pomeriggio della Domenica delle Palme 1 aprile e del Lunedì e Martedì Santo, Quarantore nella Pieve Arcipretura di Monterchi.Lunedì 2 e Martedì 3 aprile benedizioni delle restanti famiglie della parrocchia di Padonchia.Mercoledì Santo 4 aprile, alle ore 21, Confessioni Pasquali a Padonchia per tutti.Giovedì Santo 5 aprile, S. Messa in Coena Domini alle ore 17 a Pocaia e ore 18 a Monterchi. Alle ore 21 i confratelli della Misericordia e della Compagnia del SS.mo Sacramento assieme ai gruppi di preghiera si raccoglieranno in adorazione dell’Urna contenente l’Eucarestia nella chiesa di S. Simeone alle ore 21.Venerdì Santo 6 aprile Pasqua di morte del Signore: astinenza e digiuno. Liturgia della morte del Signore alle ore 15,30 a Monterchi e alle ore 17 a Pocaia. Alle ore 21 solenne Via Crucis e processione di Gesù Morto e della Madonna Addolorata con raduno e partenza di fronte al Monastero. Sacerdoti, ragazzi della Prima Comunione e della Cresima, Confratelli della Misericordia e delle Compagnie di Monterchi e Padonchia e tutto il popolo di Dio saliranno lentamente in preghiera e meditazione verso il centro storico e nella Pieve-Arcipretura di S. Simeone si concluderà il rito con breve omelia e Benedizione con la Reliquia della S. Croce.Sabato Santo 7 aprile Confessioni dalle 16 alle 17 nella chiesa della Madonna Bella a Pocaia e dalle 17 alle 18 nella chiesa di S. Simeone. Alle ore 21 veglia pasquale e S. Messa a Pocaia. Alle ore 23 confessioni in pieve-arcipretura a Monterchi. Alle 23,30 veglia pasquale seguita dalla Messa di mezzanotte della Risurrezione del Signore nella chiesa di S. Simeone Profeta.Domenica 8 aprile PASQUA DI RISURREZIONE. Alle ore 8 S. Messa nella chiesa di S. Biagio a Pocaia. Alle ore 9 S. Messa nella chiesa di S. Michele Arcangelo a Padonchia. Ore 10 S. Messa nel Santuario della Madonna Bella a Pocaia. Ore 11,15 S. Messa nella Pieve – Arcipretura a Monterchi. Ore 18 S. Messa Vespertina a Monterchi.Lunedì di Pasqua 9 aprile Confessioni e Comunioni pasquali nella Chiesa di S. Biagio a Pocaia dalle ore 8 alle ore 12.

Monterchi notizie

Rallegramenti a tutti gli organizzatori del Presepe vivente di Le Ville e di quello artigianale di Monterchi, che hanno

avuto anche quest’anno notevole successo e partecipazione. Nella cripta della chiesa di S. Simeone a Monterchi, il classico presepio, realizzato dai parrocchiani Verdinelli Giuseppe, Rondini Roberto, Galletti Massimo, Testerini Enrico, Raini Antonella, Armati Michele, Barili Daniele, è stato arricchito di particolari costruzioni artistiche, riguardanti l’antico cassero medioevale, caratterizzato da torri, archi, mura e cappelle oggi scomparsi.

Il comitato parrocchiale di S. Biagio a Pocaia, che organizza l’annuale Festa della Madonna Bella, ha organizzato una

tombola lo scorso 17 dicembre presso il teatro di Monterchi. L’iniziativa cui hanno partecipato molti fanciulli e ragazzi assieme ai propri genitori è perfettamente riuscita. Il ricavato (oltre 600 euro) è stato devoluto al CALCIT di Arezzo.

Nella mattinata del 17 dicembre per iniziativa dell’assessore al Sociale Roberta Zati si è svolta nel Ristorante

“La Pieve Vecchia” la festa dei nonni e degli anziani, con la collaborazione delle varie Associazioni paesane. Alla celebrazione della S. Messa da parte dell’arciprete don Quinto Giorgini è seguito il pranzo sociale e lo scambio degli auguri per le festività natalizie.

L’Arcivescovo Fran-cesco Coccopalmerio è stato creato Cardinale dal Papa benedetto XVI e riceverà la berretta cardinalizia il prossimo 18 febbraio.

Il neo porporato ha uno speciale legame con Anghiari: lo scorso 3 maggio, in occasione della festa del SS. Crocifisso ha presieduto la solenne celebrazione in Propositura e la relativa processione, dopo aver cresimato i ragazzi della nostra parrocchia.

In verità l’Arcive-scovo, ora Cardinale, sostava ad Anghiari ospite di una famiglia a cui è legato da profonda amicizia. Ci auguriamo che il Cardinale possa ritornare presto ad Anghiari.

Nel frattempo il giornale si fa portavoce di tutta la popolazione anghiarese ed esprime le proprie felicitazioni e auguri al neo Cardinale.

Nella foto l’Arcivescovo Francesco Coccopalmerio lo scorso 3 maggio durante la Processione del SS. Crocifisso. Il 18 febbraio prossimo diventerà Cardinale.

Nomina a Cardinale

19

Dalle nostre parrocchieEcco quello realizzato al Carmine

Un presepe in crescita da Santo Stefanoa cura di GM

Anche quest’anno siamo riusciti a creare un Presepe di notevole impatto scenografico con la oramai classica montagna che si erge maestosa ed austera da cui nasce la sorgente del fiume e che va a caratterizzare la pia-nura, la quale rispetto all’anno scorso, grazie anche alla collaborazione di alcuni parrocchiani, è stata più curata inserendo alberi, ulivi ed un piccolo orticello.

Pure il paesaggio delle case, collocate più vicine le une alle altre, ha raffigurato più realisticamente il tipi-co villaggio di campagna; ma la miglioria che risaltava immediatamente rispetto all’anno scorso è stata senza dubbio la Natività, collocata, non più in una spartana capanna ma in una grotta, che oltre ad essere di per sé più suggestiva, emanava più calore e riuscendo a trat-tenere meglio la luce gialla del faro sprigionava decisa-mente più lucentezza.

In sintesi possiamo dire, senza alcun dubbio, stan-do anche al giudizio di alcuni consueti visitatori, che ci siamo migliorati e questo ci stimola a fare persino meglio per il prossimo Natale.

A questo proposito, avrei una richiesta da fare: cioè quella di acquistare piccole case da collocare nel con-testo montuoso, per impreziosirlo oltrechè dare mag-gior senso della profondità e lontananza che aggiungerà sicuramente un tocco di fascino in più; sarebbe altresì interessante tenere un registro per la raccolta firme dei visitatori.

Epifania

Il 6 gennaio, durante la celebrazione della S. Messa a Santo Stefano come nelle altre parrocchie, e come si fa da sempre, il sacerdote ha comunicato le principali feste mobili dell’anno liturgico che sono collegate di-rettamente alla Pasqua che quest’anno cade l’8 di apri-le.

Quindi le Ceneri mercoledì 22 febbraio, l’Ascensio-ne domenica 20 maggio (giovedì 17 maggio prima del-lo spostamento alla domenica), la Pentecoste domenica 27 maggio.

L’Avvento quest’anno inizierà domenica 2 dicembre.

Ricordiamo Costantino

Il 29 novembre il nostro carissimo parrocchiano ci ha lasciato quasi improvvisamente lasciando nel dolore e nello sconforto la famiglia e tutti gli amici e conoscenti.

Questa morte prematura e inaspettata considerando la vitalità e la forza che Costantino esprimeva data la sua robusta costituzione, ci ha rattristato ancora di più.

Costantino era stato cantoniere, perciò conosciuto anche da molte persone all’infuori della nostra parrocchia.

Viveva già da diversi anni nella comunità di Santo Stefano partecipando a molte manifestazioni tanto che negli anni 1978 e 1979 ha fatto parte dei Festarini collaborando abbastanza bene per la buona riuscita delle feste. Lo vogliamo ricordare con grande affetto. Che era benvoluto da tutti lo ha dimostrato la presenza ai funerali di tantissime persone. Speriamo che anche questo sia di conforto per la famiglia.

La Comunità di Santo Stefano rinnova le condoglianze e siamo vicini alla moglie Giovanna e alle figlie.

Presepe

Non ha nulla da invidiare ai presepi degli anni passati questo creato quest’anno dai nostri volenterosi e dinamici operatori. Sempre piacevole da vedere e da ammirare il gruppo si è distinto nell’opera che hanno realizzato.

I visitatori, che sono stati abbastanza numerosi, hanno ammirato ed apprezzato il lavoro fatto: dalle luci all’ambiente, alle presentazioni dei mestieri con tanto di movimenti. Ma sempre l’importanza centrale rimane nella Natività che è stata collocata in primo piano.

Bravi quei volontari che per molte sere, dopo cena, si sono sacrificati a portare a termine l’opera.

Grazie ancora, la Comunità vi deve essere riconoscente per quello che fate.

Ricordo di Settantino

Il 17 novembre è morto improvvisamente Antonio Leonardi che però tutti conoscevano come Settantino. Viveva all’Intoppo da tanti anni con la passione delle cose antiche che, a tempo perso, restaurava lui stesso con grande maestria e le teneva con cura ed affetto nella propria abitazione.

La parrocchia lo ricorda per la sua presenza domenicale alla Messa a Santo Stefano e volentieri si intratteneva per parlare di cose di Anghiari e di altro di cui era un ottimo intenditore e conoscitore.

Da notare che l’armadio che si trova nella nostra sacrestia, fu restaurato proprio da Tonino, senza nulla pretendere, facendo un ottimo lavoro nonostante fosse abbastanza deteriorato.

Grazie anche per questa tua dimostrazione di attaccamento alla Comunità e alla parrocchia di Santo Stefano.

Le nostre condoglianze vanno alla moglie e ai figli.

20

Novena e poesie di Natale

Accorrete…la Sua venuta è più certa dell’aurora

15 dicembre 2011, come ogni anno il Natale è ormai alle porte ed in ogni famiglia ci si preoccupa dei regali da fare, del presepe da allestire, del pranzo, dei parenti e amici da invitare...

Tutto questo manifesta la gioia di celebrare il Natale di Gesù, ma c’è il rischio di vivere il Natale come una bella festa e una favola fatta di poesia e di bontà momentanea.

La nascita di Gesù è un avvenimento concreto che cambia la storia. Dio si incarna nella storia e si fa uomo, pur rimanendo Dio, per vivere la condizione umana.

Tutto ciò si compie per noi se viviamo come Gesù da figli di Dio.Come possiamo allora vincere la forte tentazione di lasciarci trasportare

dall’euforia di non indispensabili preparativi, trascurando la nostra vera preparazione al Natale?

Vorrei riprendere le parole usate da Gesù:- Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli-, poiché spesso sono proprio loro, i più piccoli, a farci da maestri.

Anche quest’anno nei nove giorni prima del Natale, un nutrito gruppo di fanciulli, ha assiduamente svolto il servizio di chierichetti durante la novena, a volte anche un po’ stanchi per la preparazione della recita, ma sempre pieni di entusiasmo ed anche di un po’ di orgoglio per essere parte viva della Comunità.

La novena di Natale, costituisce ogni anno un momento significativo nella vita della nostra comunità cristiana ed è una vera e propria “antologia biblica” ricca di nutrimento per il nostro spirito.

È proprio la partecipazione alle celebrazioni liturgiche che fa sentire, grandi e piccoli, Comunità e popolo di Dio.

Con i fratelli riviviamo la storia della salvezza, lodiamo Dio e cresciamo nella fede e nell’amore. Sforziamoci allora di far passare in secondo piano le cose superflue e senza lasciarci prendere da troppo sentimentalismo momentaneo, con il cuore pieno di entusiasmo e di attesa, insieme ai nostri bambini “accorriamo… la Sua venuta è più certa dell’aurora!”

Una catechista

Poesie di alunni della Scuola Primaria di Anghiari

È arrivato il NataleSuonano le campanea festa e indicano cheil bambino Gesù è natoper salvare il mondo.La fredda neve in silenzio cadee ricopre il paese con la sua biancacoperta gelata.Tutte le luci nelle luci nelle caseci rallegrano i cuori.Dai comignoliil fumo si dissolve nell’aria,il fuoco con le sue grandi fiammeriscalda il Natale!Valentina C.

È arrivato il NataleBianco è il candore, all’alba,che scende piano piano,nel silenzio del mattino.Luci e campanesi vedono e si sentono da lontano,scende la neveche scalda ogni cuore,e nel silenzioun fulmine minuscolo d’amorecolpisce i nostri cuoripieni di gioia.Nell’aria fredda dell’invernoc’è profumo di festa,c’è profumo di Natale,ma soprattuttoc’è profumo di amore!Federica M.

Natale è…Natale èla nascita di Cristo.Natale èquando risvegli la tua gioia ela tua tenerezza.Natale non èi regali o i dolciumi,Natale è la famiglia tutta unita.Amedeo D.

Natale è…Il Natale èuna cosa incredibileporta amore, felicitàe tanta gioia fra tutti noi. Il Natale èuna festa di tradizionema nascerà un bambino cheda adulto ci libererà.Eugenio S.

Nelle foto una parte dei chierichetti... al lavoro e poi i bambini presenti alla novena mentre ritirano il bollino della presenza.

chierichetti

21

Lo trovate anche su www.bancadianghiariestia.it

Il calendario delle gite sociali per il 2012a cura della Banca di Anghiari e Stia

Anche quest’anno la Banca di Anghiari e Stia ha predisposto il calendario delle gite sociali, che rappresentano, nell’ottica mutualistica del Credito Cooperativo, valide occasioni per approfondire la conoscenza e l’integrazione tra soci e clienti. La partecipazione è comunque aperta a tutti coloro che sono interessati agli itinerari proposti, differenziati per tipologia di destinazione, impegno e durata, in modo da soddisfare le esigenze del maggior numero di persone.

CROCIERA IN EGITTO “Horus”Partenza lunedì 26 marzo 2012Rientro lunedì 2 aprile 2012Trasferimento A/R Sansepolcro-Bologna in autobus riservato. Volo speciale Bologna-Il Cairo. Tre giorni di visita del Cairo, voli speciali per raggiungere Abu Simbel e Assuan, la crociera vera e propria farà soste a Kom Ombo, Edfu e Luxor. Volo speciale di rientro Luxor-Bologna.Quota di partecipazione: € 1.310,00Supplemento singola € 270,00Riduzioni 3° letto adulto € 40,00Riduzioni 3° letto 2/11 anni € 320,00Scadenza prenotazioni: 16 febbraio 2012

MUSEO GUZZI E LAGO DI COMOPartenza sabato 5 maggio 2012Rientro domenica 6 maggio 2012Partenza autobus da Sansepolcro in primissima mattina. Arrivo in hotel per il pranzo. Nel pomeriggio visita guidata al museo Guzzi di Mandello del Lario. A seguire giro panoramico del Lago di Como in bus. Cena e pernottamento in hotel.Quota di partecipazione: € 210,00Supplemento singola € 25,00Scadenza prenotazioni: 6 febbraio 2011

TOUR DELL’UZBEKISTAN “La terra di Tamerlano”Partenza venerdì 3 agosto 2012Rientro venerdì 10 agosto 2012Trasferimento A/R Sansepolcro-Milano Malpensa in autobus riservato. Volo di linea Uzbekistan Airwais. Il Tour dell’Uzbekistan toccherà Urgench, Khiva, Bukhara, Shakhrisabz, Samarcanda e Tashkent. Oltre all’accompagnatrice dell’agenzia sarà presente durante il tour una guida locale parlante italiano.Quota di partecipazione: € 1.600,00Supplemento singola € 150,00Non sono disponibili camere con 3° lettoScadenza prenotazioni: 31 marzo 2012

MOTOMONDIALE DI SAN MARINO (Misano)Domenica 16 settembre 2012Partenza autobus da Sansepolcro alle ore 10.00. Arrivo al circuito e ingresso nell’area del circuito denominata Prato 1,2 Via Larga (Zona artigianale) Via Cupa. Pranzo libero. Al termine della gara rientro.Quota di partecipazione: € 170,00Scadenza prenotazioni: 10 febbraio 2012

TORINO TRA CULTURA E LANGHEPartenza venerdì 5 ottobre 2012Rientro domenica 7 ottobre 2012Partenza autobus da Sansepolcro in primissima mattina. Arrivo a Torino per il pranzo. Nel pomeriggio visita guidata della città. Cena e pernottamento in hotel.Sabato mattina visita guidata di Alba, “città dalle cento torri”. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio panoramica attraverso le “Colline del barolo” per ammirare tutti i colori delle colline langarole. Visita e degustazione in enoteca. Cena e pernottamento in hotel.Domenica mattina visita guidata alla Reggia di Venaria. Pranzo in ristorante. Rientro con cena libera lungo il percorso.Quota di partecipazione: € 310,00Supplemento singola € 40,00Riduzione 3°/4° letto € 25,00Scadenza prenotazioni: 16 luglio 2012

Le prenotazioni dovranno essere comunicate telefonicamente all’Agenzia Biturgia Travel, tel. 0575 741747, accompagnate dal versamento di una caparra da effettuare presso una delle succursali della Banca entro 24 ore dalla prenotazione, negli importi e nei termini sotto indicati:I programmi dettagliati di ogni singola iniziativa sono disponibili sul sito internet www.bancadianghiariestia.it e in tutte le succursali della Banca. Ciascun itinerario proposto sarà confermato al raggiungimento del rispettivo numero minimo di partecipanti. Servizi e quote potrebbero subire lievi variazioni a causa di adeguamenti per il costo del carburante, tasse aeroportuali, nonché tassa di ingresso nelle diverse città e per il costo dei parcheggi.

Destinazione Caparra Versamento caparra entro Saldo Versamento

saldo entroCrociera in Egitto “Horus” € 300,00 16.02.2012 € 1.010,00 27.02.2012Museo Guzzi e Lago di Como € 50,00 06.02.2012 € 160,00 02.04.2012Tour dell’Uzbekistan € 400,00 31.03.2012 € 1.200,00 29.06.2012Motomondiale di San Marino (Misano) € 100,00 10.02.2012 € 70,00 20.08.2012Torino tra cultura e Langhe € 90,00 16.07.2012 € 220,00 01.09.2012

22

Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Befana al Centro

Il 6 gennaio è stato un vero exploit al centro parrocchiale di Tavernelle. Roba da tutto esaurito. Dapprima, nelle ultime ore di sole, si sono consumate diverse tombole per la gioia di bambini piccoli e di bambini grandi: insomma un pomeriggio di divertimento per tutte le età. Una tombola l’ha vinta anche il giovane don Tommaso!

Poi è stata la volta del rinfresco-cena organizzato dalle nostre donne. Infine, nel dopo cena ma non tardi, sono andati in scena i più piccoli, con uno spettacolo realizzato in diverse sere di lavoro grazie a delle amiche più grandi e alcune catechiste. Per questo il plauso della comunità va alla catechista Catia e poi alla Chiara, alla Giulia e all’altra Giulia. Il tema del recital di quest’anno era “Una capanna in prestito”, e la trama del musical è girato attorno alla fatidica capanna che alla fine avrebbe accolto Maria e Giuseppe per dare alla luce Gesù. I nostri uomini si sono prodigati per costruire una bella capanna per l’occasione: chi ha pensato a raccogliere legna, chi le scope e chi ha assemblato il tutto. E pensare che poi alcuni di questi uomini sono anche quelli che hanno lavorato per il presepe in chiesa: quest’anno la coreografia è aumentata con il castello della Barbolana che è venuto molto molto bene.

Infine il personaggio imperdibile, quel giorno, è stata la befana, l’allegra vecchietta rugosa che per la festa dell’Epifania, sia nella vigilia ma anche nel giorno stesso, usa portare dolci e caramelle ai più piccoli. Con questo gesto si suole, solitamente, chiudere le festività natalizie, anche se il prete ci ricorda che il tempo di natale chiude i battenti la domenica del battesimo di Gesù. Ma tant’è, e a Tavernelle con un bellissimo 6 gennaio siamo entrati a pieno ritmo nel nuovo anno, con gioia e simpatia. Non c’è che dire: è il miglior augurio e auspicio per il 2012.

In alto due foto che documentano a dovere alcuni dei piccoli interpreti dello spettacolo “Una capanna in prestito”.

Una storia dimenticata

Don Marco ha portato a Tavernelle un bel crocifisso regalatogli dalle suore del cenacolo di Roma. Il bel manufatto ligneo stava quindi per trovare posto nella chiesa parrocchiale, al posto di quello che c’è tutt’ora, che sarebbe andato in pensione dopo tanti anni di servizio. Ma poi le cose sono cambiate poiché si è scoperto un valore affettivo per il crocifisso esposto in chiesa. Benché non di pregevole valore artistico o storico, il crocifisso fu donato dal Chiochi (al secolo Santi Tavernelli) quando si accorse che la chiesa di Tavernelle, da poco aperta al culto, era sprovvista di tale arredo liturgico.

Il Crocifisso arrivò (siamo nei primi anni ’70) ma senza croce, che fu costruita giustappunto assieme ad un falegname anghiarese e istallata sulla parete dietro l’Altare dallo stesso Chiochi con l’amico Pietro Camaiti. Molti di noi più giovani, compreso don Marco, non conoscevano la storia che è invece emersa e che ha portato alla decisione di non sostituire il crocifisso che è ormai esposto in chiesa.

Notizie dalla Compagnia

I fratelli Mauro e Giampietro Cantini hanno lodevolmente elargito alla Compagnia di Galbino le offerte raccolte in occasione del funerale della mamma, Giuseppina Brandinelli vedova Cantini.Il Consiglio dei Confratelli con Cappa, riunito in occasione straordinaria per prendere visione della donazione, ha stabilito di far celebrare alla memoria della defunta Giuseppina l’uffizio funebre di suffragio riservato ai confratelli e consorelle. La destinazione di questa generosa offerta inoltre sarà per le opere di carità e servirà come sostegno per la Compagnia, che rivolge fin da subito ai fratelli Cantini il proprio sentito ringraziamento: “che Dio ve ne renda merito”.

23

anghiari di nataleIl Centro Commerciale Naturale Vie d’Anghiari,

dopo le varie iniziative svolte prova ad ampliare il suo raggio di azione, coinvolgendo, poi come dovrebbe essere in tutte le manifestazioni paesane, altri enti sia pubblici che privati per la gestione ed organizzazione di eventi.

Nel mese di dicembre insieme alle scuole del paese di Anghiari, grazie alla Dirigente Scolastica la sig.ra Cicalini Monica, abbiamo deciso di promuovere un concorso “DISEGNA ANGHIARI SOTTO NATALE” nel quale i bambini delle classi partecipanti hanno raffigurato un luogo, una via, un monumento del paese sotto il periodo natalizio.

Un ringraziamento per lo splendido aiuto alle maestre:

* della Scuola dell’Infanzia “Gli Angeli di San Giuliano di Puglia” le sig.re Andrzejevski Teresa, Cima Sabrina, Manenti Elia e Tanguenza Carla con la I e II sezione.

* della Scuola Elementare le sig.re Imola e Michela con le classi II sezione A ed E.

Il progetto si è concluso con la giornata del 6 Gennaio (giorno della Befana) con musica ed intrattenimenti presso il Teatro dei Ricomposti di Anghiari. Nella stessa giornata, i genitori partecipanti, hanno votato il disegno più bello, che è la copertina di questo numero dell’Oratorio.

Vogliamo ricordare a tutti i lettori che il Centro Commerciale Naturale Vie d’Anghiari, con i negozianti associati del centro storico, è sempre attivo nella ricerca di avvenimenti che possano mantenere attivo il nostro bellissimo paese ma abbiamo bisogno di tutti per la buona riuscita.

I commercianti Vi augurano un buon 2012.

Qui sopra il disegno vincitore che trovate in copertina.

ContadiniSementère el grèno a voialtri ve sembra ‘na cosa

normèle. Se io vengo a chèsa tua, oggi al tocco, te piglio el piatto de maccaroni da sotto el nèso e rimeni co’ la forchetta a mezz’aria, ‘un te fa piacere per niente.

Te dico: Aspetta, non lo mangère, se sementa e quest’altranno, se tutto va bene, n’arcatti na novantina. Certo sementère i maccaroni ‘unnè normèle ma anche buttère el grèno bono ‘n mezzo a le zolle sembrerebbe da matti, soprattutto se el grèno è guasi finito e l’anno unn’è comincio.

Buttèvi via el grèno bono e te raccomandèvi a tutti i Santi del Paradiso che la stagione andesse bène e quel chicco ne granisse altri novanta almeno. L’aete mai sintito dire: Butta giù e spera ‘n Dio. Cusì se faciva. Quei fagioli cusì boni: li mittivi sotto terra e sperèvi. I ceci, uguèle, tutta robba che fa scureggère ma son tanto boni. Raccomandete oggi, raccomandete domèni, col tempo la confidenza con Dio e coi Santi era parecchia, s’era come fratelli.

El Prete lo diciva de non nominalli ‘n vano ma, come facivi, al tu fratello maggiore che te fa i dispetti ‘un gli dici niente?

M’accordo che Goro, Gurino dei Ragni, era vito a fère l’erba, n’aiva fatta un fastello grosso che appena lo portèva. Tornèva a chèsa, suppe la via costeggièva la macchia e rimaniva alla poventa ma quande arivò nel crinèle, el vento con uno schiaffo lo fece artonnère ‘ndietro, fece du passi per cerchère d’arpigliasse ma cadde a sidere apoggèto al fastello. Lì a sidere e nel

mentre se rizzava Gurino nominava el santo che gli aiva fatto dispetto: San Paolo. Quanto lo nominò! Fino a chèsa e anche doppo quande lo raccontèva. San Paolo s’era divertito e non se n’ebbe a mèle ‘n fatti non gli dette più noia per tutto l’anno.

Il 3 maggio, per Santa Croce, s’andèva a mettere nei campi del grèno le canne che s’era preparèto, se taglièvono alte fino alle spalle, se spacchèvono ‘n vetta per mettici un pezzetto de canna de traverso per facci una croce e incastracce un rametto d’ulivo benedetto. Tu mittivi el segno e Dio sapiva che duviva guardère el grèno, che eri suo amico anche se l’avivi nominèto troppe volte.

Se diciva: Per Santa Croce spiga el grano e se crea la noce.

San Banaba è il santo protettore della vite, dell’uvva e del vino. Per questo aiva un gran rispetto da tutti e difficilmente lo nominevano ‘nvano. Noi contadini s’era i preti d’una messa perenne.

(Gian Carlo M.)Questo brano (g.c.) è tratto dal periodico "Il Giornalino" edito dalle Comunità parrocchiali di Tregozzano, Puglia, Ca’ de Cio, Campriano e Libbia. Qui sotto la testata del periodico.

24

Anche Antonioa tutti à lasciatocon tutta la stimadel suo operato

Lui benvolutodai concittadiniche li sentivasempre vicini

Compagni di scuolanegli anni ruggentiora anche luiè tra gli assenti

Nella nostra fotodi allora scolariun’altra personapassata agli altari

In questa fotoun altro bucodi un altro compagnoche è andato perduto

Lo incontrail’ultima voltala sua amiciziamai distorta

A questa famigliaio sempre attaccatofino da ragazzoil mio saluto ò dato

Siamo Anghiaresidi vero stampocol caro Maschioamico da tanto

Alla cara Moglieed al figlio caroad altri parentiò stretto la mano

Feci coraggionel brutto momentodove la morteporta scontento

Tanta la follaà fatto amoreal nostro Antoniotutta col cuore

Lo ricorderemoda grande paesanoperché lui con noiera sempre alla mano

Amava il paesecome una famiglialo portava al cuorecome fosse la figlia

A questa famigliain pieno doloremi stringo a voicon devozione:

Leonardi Antonio, SettatinoArezzo, 20 novembre 2011di Armando Zanchi

Costantino

Il 29 novembre incredibilmente e silenziosamente il no-stro amico Costantino ci ha lasciato, in suo ricordo vorrei raccontare un aneddoto che già tante volte ci aveva fatto sor-ridere insieme.

Circa quindici anni fa, quando ancora i miei figli erano piccoli una sera, come tutte le altre, eravamo nel lettone per le preghiere quando la Serena, che aveva 4 anni con le sue manine giunte esclamò:

GRAZIE SIGNORE, CHE HAI INVENTATO IL CAR-TOCCI!!!!!!!!

Questo è il sentimento che da sempre ci ha unito a Tino e che per sempre ci legherà alla sua famiglia.

Mariella Guido Serena Francesco

Costantino io lo voglio ricordare così!

Era il maggio 2005 e la Scampanata aveva già iniziato il suo compito di punire i dormiglioni che preferiscono il letto alla fresca aria mattutina.

Perché la punizione fosse completa si studiavano di tutti i colori ma ecco che una mattina arriva Costantino con un marchingegno abbastanza inusuale: è una macchinetta per dare lo zolfo ma non come le solite. È dotata di una manovella che quindi aumenta la forza dell’aria in modo notevole.

Naturalmente è “caricata” a farina e appena il corteo parte per la punizione del dormiglione di turno il nostro si accoda agli altri aguzzini e mette in moto la sua macchina infernale cominciando a lanciare con forza la farina sul condannato nonché sugli astanti e anche quelli più lontani.

Il giro si completa come di consueto ma quando si ritorna in piazza per la kermesse finale ci si rende conto che il nostro Costantino, causa lo sganciamento del tubo flessibile, si lanciava la farina addosso ed era diventato tutto bianco da capo a piedi. Sembrava la pubblicità di quella pizza che viene congelata e diventa tutta bianca. Si vedevano solo gli occhi.

Costantino, non ti dimenticheremo e la tua simpatia e la voglia di stare assieme agli altri ti farà ricordare con piacere da chi ti conosceva.

Mario Del Pia

Sulle orme di Francesco

Una rinata voglia di scoprire il passato è presente in tutti noi, oggi. Soprattutto quando il passato lascia in noi e nel paesaggio tracce così visibili, così profonde.

San Francesco ha lasciato in Terra d’Anghiari più di un segno. Lascia le sue orme nella storia, negli edifici, nella devozione, quest’ultima a volte sopita ma non inconsapevole.

La chiesa della Croce, il castello di Montauto e la maestà di San Francesco, prima di raggiungere la Verna, sono lì a ricordare un momento storico che lascia trasparire profondi messaggi, essi stessi parte integrante della comunità. È con questa sensibilità che una cordata di comuni fra Umbria e Toscana, fra i quali Anghiari e Citerna, con Subbiano, Città di Castello, Chiusi della Verna e Chitignano, promuove il tragitto legato alla memoria del poverello di Assisi da percorrere a piedi, un lento spostarsi che è l’unico modo per essere nuovamente “parte del tutto”. L’ultima manifestazione si è svolta il 24 e 25 settembre 2011, partendo da Citerna per arrivare al Santuario della Verna.

Gabriele Mazzi

Gli abitanti di Anghiarial 31 dicembre 2011 erano

5.745di cui uomini: 2797

e donne: 2948

Le famiglie erano: 2416

25

Affetti & Effetti“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”

Il famoso incipit di Anna Karenina chiosa con un implicito interrogativo la lettura avvincente e dolorosissima dell’ultima fatica di Daniele Finzi: Affetti & Effetti, “Storie di ebrei che non erano ebrei”: il destino tragico della famiglia Finzi (e della sua vasta rete parentale) è davvero un modo solo suo di essere infelice o è un modo in cui ogni lettore deve sentirsi coinvolto, partecipe, ben al di là di un’empatica ma passiva pietas nei confronti della disgrazie altrui? Sono semplici disgrazie altrui (con cui il lettore non ha nulla a che fare) quelle narrate in questo libro -le morti tragiche in campo di concentramento, le deportazioni e le marce forzate, le carcerazioni nella risiera di San Sabba, le torture, le persecuzioni, le discriminazioni, l’allontanamento dal lavoro, dal contesto sociale, le abiure forzate, la clandestinità, l’esilio, la diaspora delle famiglie, la rottura con le proprie tradizioni e la propria comunità di appartenenza fino alla rimozione silenziosa quanto lacerante degli elementi costitutivi della propria identità-?

Decenni, un’eternità, ci separano da quelle famigerate leggi razziali promulgate dal regime fascista nel 1938, che come un’affilata mannaia di carnefice spezzano in due (tra affetti ed effetti) il libro e il destino dei Finzi (in termini individuali e di famiglia). Chi legge può dirsi spensieratamente che il passato è passato e che le colpe dei padri non ricadono sui figli, che l’ignominia fascista non ha alcun seguito nel presente democratico dell’Italia contemporanea (in cui ogni forma di discriminazione razziale, etnica e religiosa è severamente sanzionata per legge): la storia della famiglia Finzi appartiene a un’epoca ormai lontana e il lettore può provare compassione, ma non sentirsi chiamato in causa. È tuttavia precisamente questa pretesa estraneità storica e morale del nostro presente che nel libro è messa in questione, nella ricostruzione (chirurgica nella sua spassionata lucidità) degli “effetti” devastanti che la distruzione operata dall’odio razziale ha avuto non solo nella vita delle sue vittime più dirette, ma anche in quella delle generazioni successive, la cui relazione con il proprio Paese di appartenenza, con la propria provenienza storica e religiosa, con la propria famiglia e dunque –in ultima istanza– con se stessi, è ancora ‘corrosa’, ferita, dalla terribile violenza arrecatale dal pregiudizio antisemita.

“Alle responsabilità dei singoli si sommano quelle della storia, che non guarda in faccia nessuno, tanto meno gli ebrei. Dal polverone delle persecuzioni e della shoah, escono frastornati i figli, titolari della storia. Bastano pochi anni perché gli stessi, già stritolati dagli ingranaggi della vita, appena ricordino il proprio passato. Con i nipoti e i pronipoti tutto sfuma, gli affetti si riducono a niente, e l’effetto è il nulla!” (Affetti & Effetti, p.14). I meccanismi di prevaricazione sociale, di sanzione collettiva del diverso, di intolleranza etnica e religiosa, sono disattivati sul piano giuridico del nostro Stato di diritto, ma restano presenti nel livello profondo del corpo sociale, inerendo a memorie culturali arcaiche non interamente oltrepassate, a pulsioni irrazionali mai del tutto sopite. Ancora oggi “l’ebreo” (al pari dello zingaro) è una figura non pacifica nell’inconscio popolare dell’Occidente democratico (figura generalmente indeterminata, avulsa dalla sua realtà storica, svuotata a vulnerabile ricettacolo dei liquami dell’immaginario collettivo), fatta segno di pregiudizi e diffidenza, quando non di esplicita e aggressiva ostilità (gli episodi di attivo antisemitismo sono purtroppo ricorrenti e molto meno infrequenti di quanto si voglia ammettere).

Certamente, quella attuale non è paragonabile alla tragica situazione del 1938, in cui i tanti “ebrei che non erano ebrei” (ebrei, cioè, che erano interamente secolarizzati e assimilati, e avevano nei confronti della propria appartenenza religiosa e di popolo una grande distanza soggettiva e oggettiva) furono costretti dalla pressione esterna della persecuzione a riappropriarsi ‘involontariamente’ della propria identità. L’amara realtà, tuttavia, è che oggi, paradossalmente, l’ebreo è accettato soprattutto quando “non fa l’ebreo”, quando cioè non vive attivamente la propria appartenenza a una tradizione molto specifica e di grande consistenza in termini di cultura e civiltà, perché non si è dato in passato e continua largamente a mancare, a livello nazionale, quel dialogo pubblico, diffuso, aperto, informato e critico (e soprattutto autocritico) con la diversità di questo popolo, che è la premessa essenziale per una coesistenza condivisa e non esclusiva.

In Italia, come sottolinea giustamente Daniele Finzi, non si sono fatti i conti fino in fondo con la vergogna delle leggi razziali e delle deportazioni: la leggenda autocompiaciuta degli ‘italiani brava gente’ (rispetto ai diavoli tedeschi) è servita ad occultare sotto una vernice pacificatrice le ragioni dell’adesione (non generale ma molto vasta) del popolo italiano all’antisemitismo di Stato del fascismo e non si è perciò lavorato adeguatamente sulla memoria storica e sulla coscienza etica di errori, ragioni e responsabilità. Dagli ebrei italiani sopravvissuti alla Shoah ci si è aspettati che tornassero pacificamente e silenziosamente ad essere quello che erano prima delle leggi razziali: ebrei che non sono ebrei, che vivono in mezzo agli altri italiani senza arrecare il ‘disturbo’ della loro diversità. Molti ebrei, molti membri della famiglia Finzi, si sono ‘adeguati‘ a questo patto implicito di riaccettazione nel seno matrigno che li aveva rigettati: l’adesione (perché non si può certo parlare di conversione) al cattolicesimo del padre e della madre di Daniele dopo il loro rientro dalla Palestina è il sigillo macroscopico di questo contratto postbellico, che perpetua, piuttosto che curare, le ferite della discriminazione, sottilmente rilanciata nella ‘veste vellutata’ della rimozione, della perdita d’identità.

Quello che resta, a chi deve scontare gli effetti di questa lunga catena (sempre dolorosa anche quando non sanguinosa) di rifiuto e di rimozione, sarebbe solo il ‘nulla’ di un passato distrutto o rinnegato, se non sorgesse nel cuore e nell’intelligenza di un figlio la volontà e la pietas (questa sì non meramente passiva e sentimentale, ma attivamente morale) di riannodare il filo con questo passato attraverso la voce della testimonianza e della narrazione. Ripercorrendo i solchi dolorosi della divisione esplosa in frantumata diaspora, le strade dell’egoismo individuale e dell’odio collettivo; scavalcando le pareti di silenzio alzate dalla paura, dal rimorso, dalla rimozione; riportando alla luce i tesori di umanità, moralità ed affetto che il tempo ha sepolto nella fossa comune della dimenticanza, chi racconta non salva il passato ma gli assicura un posto nel presente, riempiendo il vuoto che la sua assenza creerebbe. Questa voce va ascoltata, perché parla a tutti noi ed è sorgente viva di un futuro pluralistico e realmente pacificato, in cui la diversità e la molteplicità polifonica delle culture e delle religioni sono vissute all’interno di una comunità come una ricchezza e non come una minaccia. Teresa Bartolomei

26

Un’altra iniziativa della nostra Misericordia

Diamoci una scossa!!!Cos’è?È un’iniziativa che può essere considerata di medicina preventiva di notevole importanza e di indubbia utilità per tutta la comunità anghiarese.

Cosa si propone?Si propone di favorire la diffusione, in modo capillare, dei defibrillatori Semi-Automatici Esterni (D.A.E.) sul nostro territorio, nonché la formazione di personale laico, al loro utilizzo.

Perché?Perché gli apparecchi in questione, i Defibrillatori semi-Automatici Esterni, sono capaci di “resettare” il battito cardiaco irregolare e di riportarlo a valori normali.

Cosa è cambiato con i D.A.E.?Fino a poco tempo fa l’utilizzo di attrezzatura in grado di compiere quest’operazione era appannaggio esclusivo dei medici in quanto uniche persone in grado di leggere le irregolarità del battito dal tracciato. Con l’immissione in commercio di questi apparecchi, omologati e testati per interpretare autonomamente il tracciato e capire quali sono le reali necessità del paziente, è data di fatto la possibilità a personale non medico opportunamente addestrato, di poter operare sui pazienti colpiti da morte cardiaca improvvisa.

Questo cambiamento è importante?Certamente. Questo fatto, assieme alla maggior facilità di reperimento del personale e la possibilità di dislocare opportunamente le apparecchiature (i D.A.E.), può aumentare di molto la tempestività degli interventi e di conseguenza le possibilità di salvezza delle persone colpite.

È così importante la tempestività degli interventi? Assolutamente sì. Una ricerca dell’American Heart Association indica che le possibilità di sopravvivenza di un soggetto colpito da arresto cardiaco diminuiscono del 10% per ogni minuto trascorso dal verificarsi dell’evento. Dopo 4-5 minuti dall’evento iniziano i danni permanenti; dopo 10 minuti cessa la possibilità di sopravvivenza.

Qual è l’ordine di grandezza del fenomeno “infarto e/o arresto cardiaco?Il fenomeno dell’infarto e/o arresto cardiaco causa in Italia circa 60.000 morti l’anno. È il più alto tasso di mortalità, ben oltre quello per tumori, per incidenti automobilistici, per droga e AIDS.

Torniamo all’iniziativaL’iniziativa prevede una prima fase di informazione, attraverso più incontri con la popolazione, ai quali interverrà il nostro personale e sicuramente un rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Anghiari. L’obiettivo sarà quello di trasmettere l’importanza sia della presenza di un D.A.E. nei centri abitati e nei luoghi di maggiore affluenza, sia di personale non sanitario addestrato al suo utilizzo. Seguirà una seconda fase con connotazione pratica, durante la quale gli interessati avranno la possibilità di seguire presso la Sala Formazione della Misericordia di Anghiari dei Corsi finalizzati all’ottenimento dell’attestazione per l’utilizzo del D.A.E.In contemporanea con il percorso formativo, ogni realtà locale, ogni frazione, ogni agglomerato urbano numericamente significativo, dovranno strutturarsi ed organizzarsi per potersi dotare di almeno un D.A.E., che a titolo indicativo costa circa Euro 1.600.Il corso di formazione è gratuito.

Potremo in futuro dormire sonni più tranquilli?Potremo in futuro dormire sonni più tranquilli se:

• la comunità anghiarese si convincerà dell’importanza dell’iniziativa• se ogni singola frazione, agglomerato urbano, area di ritrovo, sapranno dotarsi di un D.A.E. e di un congruo numero di cittadini in grado di utilizzarlo

Utilizzare il D.A.E. è molto semplice: il personale della Confraternita di Misericordia di Anghiari, dandovi appuntamento ai prossimi incontri, è fin d’ora a disposizione per qualsiasi necessità riguardante l’iniziativa.

Caritas ParrocchialeEcco i nuovi orari

Centro di ascolto il mercoldì dalle 16,30 alle 18Distribuzione il giovedì dalle 16,30 alle 18

27

Il ricordo della figlia Marida e della nipote Sara

L’ A p o l l o n i aCara mamma,non si è ancora spenta l’eco del tuo trapasso che sento il desiderio di sentirti vicina con una lettera che forse, prima d’ora, non ti avevo mai scritto.

Te ne sei andata in silenzio, in un brumoso pomeriggio di novembre, cinque giorni dopo aver compiuto i tuoi 86 anni.

Da quando, a maggio, i medici hanno tentato ogni possibilità per ridarti la salute, non hai più vissuto, se non per mezzo di macchine che aiutavano il tuo povero corpo a svolgere le essenziali funzioni vitali.

Già da alcuni anni avevi grosse difficoltà nella deambulazione e ultimamente nella deglutizione; non riuscivi nemmeno a parlare in modo comprensibile, eppure ogni giorno pregavi insieme al babbo. È lui adesso che sta soffrendo tantissimo per la tua mancanza, ma tu che tenevi tanto alla sua serenità, ora lo guardi da Lassù con amore e certo preghi per lui.

Mamma, sei sempre stata contenta di quello che la vita ti ha riservato; anche nei momenti più tristi (e sì che ne hai avuti!) avevi la forza di rialzarti e guardare avanti. “La tua vita non è stata una scala di cristallo”, ma la tua fede, l’amore del babbo, di noi figlie e degli adorati pronipoti, ti faceva volare con “ali d’aquila”.

Nell’ultimo anno di vita anche sorridere ti costava fatica, ma i tuoi occhi esprimevano la gratitudine verso chi stava vicino a te e ti sorreggeva. Quando venivo quotidianamente a farti visita, eri così felice di vedermi che non esitavi a definirmi “il tuo sole”, ma al momento del saluto il tuo volto si offuscava e mi pregavi di fermarmi ancora un po’.

Hai trascorso gli ultimi mesi in un letto, immobile, senza poterci riconoscere.

Quel poco che abbiamo fatto per alleviare le tue sofferenze è merito della grazia del Signore che ci ha donato coraggio e forza; spero che tu abbia almeno percepito l’amore che volevamo trasmetterti e la profonda compassione che provavamo di fronte al tuo calvario. Ma ora, mamma, sei giunta sul Golgota e la tua croce si è unita a quella di Cristo che tanto amavi.

Penso che ti uniresti volentieri a me nel ringraziare le persone che via via ti hanno assistito: Santina, Annamaria, Mirena, Tatiana, gli infermieri del distretto e il dottor Checcaglini che ti ha curato con professionalità e sensibilità encomiabili.

Un grazie di cuore anche a Mario, Sara, Stefano che si sono affiancati a me nei momenti cruciali, a mia sorella Frida che ha seguito il babbo con assiduità.

Grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini con la preghiera, le parole e il sorriso.

Grazie a don Marco che nell’omelia funebre ha ricordato la tua devozione alla Madonna e il tuo attaccamento alla Chiesa.

Grazie, mamma, per tutto quello che mi hai insegnato, per l’esempio di fede e di onestà che ci lasci.

Forse con le parole non sono mai riuscita a dirti TI VOGLIO BENE: lo faccio ora, con la certezza che il mio messaggio non andrà a vuoto.

Marida

Carissima nonna,sento il bisogno di scriverti proprio adesso perché ho la piena convinzione che tu possa “sentirmi” molto più ora, benché tu non sia più fisicamente con noi, di quanto la tua malattia ti abbia consentito nei tuoi ultimi mesi di vita terrena.

Il dolore umano del distacco da te c’è e ci sarà sempre, non si può nascondere, ma sento comunque più forte che mai la tua presenza in tutto quello che hai lasciato in dono, a rendere più ricca la mia vita e quella di tutti i tuoi cari: per questo desidero ringraziarti profondamente.

Mentre ti scrivo ho davanti una foto, per me bellissima, di tanti anni fa che custodirò sempre come un bene prezioso. In primo piano c’è la mamma Marida, raggiante, con me in braccio il giorno del mio Battesimo; un po’ più indietro ci sei tu che mi guardi e sorridi dolcemente.

Tu mi hai sempre saputo sorridere, anche quando la malattia ti stava pian piano spegnendo la mente e i sensi. Non dimenticherò mai quel sorriso che mi hai regalato ancora una volta, benché già duramente provata, quando sono venuta a trovarti all’ospedale di Sansepolcro a maggio. Quel sorriso-saluto, forse proprio l’ultimo, è stato più significativo di mille parole. È stato l’ennesima conferma dell’amore grande che hai saputo trasmettere a me e a tutti i tuoi familiari.

Questo amore profondo per la tua famiglia ha contraddistinto sempre la tua esistenza e ne ha lasciato tracce indelebili in tutti noi che abbiamo avuto la grazia di averti vicina. Ne farò sempre tesoro, sperando di prendere esempio da te, nonna cara!

Porterò sempre con me anche un altro valore grande di cui sei stata sempre maestra: la generosità e disponibilità verso gli altri. La tua sensibilità e bontà d’animo sono i frutti più belli in cui hanno trovato concretezza la tua fede semplice ma salda in Dio e la tua profonda devozione alla Madonna del Carmine.

Anche la tua vita è stata semplice, ma non per questo sempre facile, fatta anche di ristrettezze economiche quando eri giovane e sempre costellata di piccole-grandi sofferenze interiori; ma la fede in Dio non ti ha mai abbandonata, nemmeno nelle difficoltà più grandi. Ti sei sempre affidata con umiltà e rassegnazione alla Madonna, pregandola tanto insieme al nonno Alfredo, altro pilastro portante della nostra famiglia. Per questo mi conforta molto la convinzione che “nell’ora della morte”, come tu hai instancabilmente pregato, Maria ti sia stata vicina e ti abbia abbracciato nel suo amore materno.

Grazie nonna di tutta questa preziosa eredità che mi hai lasciato. Ringrazio Dio che mi ha permesso di averti nella mia vita perché sei stata una presenza fondamentale per me, un esempio di amore cristiano che spero influenzerà sempre il mio agire e pensare.

Grazie nonna perché sei stata una seconda mamma per me, piena d’amore e di premure. Quello che di buono sono e sarò lo dovrò sempre anche a te!

Questo Natale che si avvicina sarà più triste perché tu non sarai fisicamente con noi, ma sono allo stesso tempo consolata dal pensiero che tu di certo lo vivrai d’ora in poi in maniera davvero piena e dalla speranza che aiuterai anche noi ad accogliere meglio Gesù e a colmare quel vuoto umano che hai lasciato, facendoti sentire sempre spiritualmente vicina.

Ti voglio tanto, tantissimo bene! SaraNella foto l'Apollonia con la figlia Marida e la nipote Sara.

28

Adelmo Mencarini, Motina altaAlberto Camaiani, Borgo CroceAlbino, Trolese, Caronno P.lla VAAlessandro Bruni, TortiglianoAlessandro Graziotti, GiardinellaAlessandro Vichi, USAAlfideo Ruggeri, ViaioAlighiero Padelli, SabinoAlvaro Fedi, CarmineAngiolino Vichi, CallaAngiolo Nevistrelli, TavernelleAnna Maria Draghi, La GeppaAnna Maria Fontanelli, ArezzoAnna Polverini, Borgo CroceAntonietta Giacomini, Maiolo RNAntonietta Pagani, CatiglianoAntonio Agolini, Via di SorciBrunera Falsetti, CalabriaCarla Tanguenza, Via Molin biancoCarlo Cherici, Piazza BaldaccioCarlo Vagnoni, Le VilleCaterina Papi, RomaCatia Bagnoli, AnghiariCentro Sociale AnghiariCesare Corsi, S. Giuliano MilaneseClaudio Cambi, Campo FieraClemente Camaiti, TavernelleCostanza Papi, BesançonDaniela Fedi, PerugiaDelfo Venturi, CasacciaDomenica Pernici, C.vo SabbioniDomenico Del Pia, ArezzoElio Papini, Casotto

Ermida Leonessi, InfrantoioErminio Staccini, BorghettoErnesto Pacini, MilanoEugenia Chieli, InfrantoioFabio Mondani, Villa la querciaFabio Pecorari, Via del CarmineFaliero Pernici, Via della RipaFerdinando Scimia, BotteghinoFernando Primaveri, BelluccioFranca Ciucoli, PortacciaFrancesco Bruschetti, Palazzo ScoianoFrancesco Chieli, InfrantoioFranco Mercati, Il BorgoFranco Giorni, ScarpaiaFulvia Lanzi, San MartinoGemma Tricca, BibbienaGiacomina Mondani, PolverieraGiampaolo Gattari, Campo FieraGian Piero Alberti, BelvederinoGiandomenico Baggi, TavernelleGianna Polcri, MaravilleGianni Natalini, TavernelleGino Cipriani, La CapannucciaGino Giovagnini, TavernelleGiovanni Giorni, Gardone VT(BS)Giovanni Sassolini, TerratoGisella Gennaioli, PalazzoGiuliano Donati, RenicciGiuliano Polendoni, AcquedottoGiuseppe Cagnacci, BanchinaGiuseppe Fontana, StazioneGiuseppe Nespoli, BotteghinoGiuseppina Martini, Arezzo

Grazia Giabbanelli, Campo FieraLamberto Ulivi, Tavarnuzze FILaura Gentili, ArezzoLeandro Burioni, MotinaLeoniero Buscosi, BernoccaOfferta anonimaLorentina Cagnacci, TavernelleLuciano Cecconi, InfrantoioMarcella Pernici, S. Giovanni V.noMarco Gigli, BernoccaMaria Ebe Ricci, MolinelloMaria Maddalena Gori, IsabellaMaria Senesi, CalabriaMariella Ducci, TavernelleMariella Guerrini, RenicciMarinella Miano, StazioneMario Fontecchia, Campo FieraMario Valentini, Via CarmineMassimo Meozzi, TerrarossaMaurizio Manenti, Il BorgoMauro Tanfi, Piazz.ta legneMauro Marziali, FirenzeMichele Baggi, FighilleMiranda Citernesi, ViaioMirna Matteucci, SansepolcroMorena Bartolini, MucinoNatalino Del Pia, TerracinaNella Chieli, RenicciNelly Santi, PiazzolaOdilio Goretti, SansepolcroOrazio Leonardi, SansepolcroOrlando Piomboni, Via CarmineOsvaldo Rosadi, Ponte Piera

Ovidio Mondanelli, GiardinellaPaola Olandesi, GiardinellaPatrizia Coleschi, Il BorgoP. Gerolamo Bartolomei, FontebrinaPierino Puleri, MotinaPierluigi Gallai, C. di CastelloPiero Guerri, BresciaRenato Mariani, BagnolinoRiccardo Ghignoni, PolverieraRosa Vannucci, Borgo CroceRossano Bonini, La CasaSanti Comanducci, IntoppoSecondo Polendoni, Piazzetta CroceSergio Cangi, San RoccoSilvana Cherici, Campo FieraStefania Meoni, GiardinellaTeresa Bartolomei, PortogalloTeresa Mercati, Via di San LeoTersilia Minelli, BucacceTina Del Furia, SansepolcroValentino Petruccioli, PiettoVera Rossi, BernoccaVincenza Ruscetti, Palazzo TestiVincenzo Pernici, Molin del CacciaVittorio Mugelli, Infrantoio

Sono giunte le offerte di Giuliana Lenzi in memoria di Mario e Giovanna Lenzi; Gian Carlo Giabbanelli in memoria della moglie Maria Serpi e della famiglia Cartocci in memoria di Costantino.

è stato ospite della nostra parrocchia nel Natale 2011

Don TomaszDon Tomasz Smalcerz, un giovane sacerdote di ventotto anni, durante il periodo natalizio, è stato ospitato presso la nostra parrocchia per “dare una mano” a don Marco. Ma don Tomasz, da dove viene?

Io vengo dalla Polonia da una città che si chiama Jaworzno, a settanta chilometri da Kracovia, con una popolazione di circa centomila abitanti, quindi un po’ grande. Vengo dalla diocesi di Sosnowiec. Attualmente sono a Roma perché sono studente di Diritto Canonico. Adesso sto facendo il terzo anno di Licenza presso la Pontificia Università Gregoriana e a giugno farò l’esame di licenza o, come si dice, Difesa della Tesi di Licenza.

Noi qui ad Anghiari abbiamo cercato di farti trovare bene, ma come è andata?

Molto bene. Io sentivo qui come in casa, come nella mia casa, nella mia città. Io ho incontrato le persone con cuore aperto, molto simpatiche, sempre pronte per aiutare, per dare una mano, per dire le cose buone.Prima di tutto il parroco che ha il cuore aperto per noi stranieri, poi tutte le persone che aiutano, che sono molto vicine alla chiesa e poi tutti i parrocchiani sia a Tavernelle che ad Anghiari. Un grazie alle suore della Ripa che mi invitavano per il pranzo ogni giorno.Sono molto contento che sono venuto qui, sono stato qui otto giorni però molto intensivi. Sono molto contento che avevo

possibilità di incontrare queste persone.

Torniamo ai tuoi studi. Una volta fatto l’esame di giugno?

Dopo questo esame e le vacanze, però resto in Italia, se tutto va bene comincio il ciclo del Dottorato. Ancora da studiare Diritto Canonico e poi approfondire il mio tema che ho scelto.Poi dopo questi anni di Dottorato, come tutti torno in Polonia per compiere il servizio pastorale in mio paese.

E allora tanti auguri don Tomasz, e non è detto che non ci si riveda!

O f f e r t e 2 0 1 2

29

b i m b i d i o g g i

Istituto d’Arte di Anghiari

50 anni di tradizione

b i m b i d i o g g iDiego

Lo vedete da voi. Diego Bag-gi è imbronciato perché la foto voleva farla di-versa. Ma alla fine abbiamo vin-to noi.

Volete sapere un po' di notizie di Diego? Ecco-le: È il figlio di Michele ed Erica Vadi ed abita a Fighille, un po' in collina. Il suo babbo lavora al vivaio di Mezzavia e la sua mamma, momentaneamente, si occupa solo di lui.

Diego, che qui ha un anno, lo potete vedere a spasso per Fighille, nei paraggi della piscina, dove abitano anche i nonni materni, mentre i nonni paterni dimorano in quel di Taver-nelle, anche se il nonno Giandomenico oscilla fra Tavernelle e Valealle.

Margherita

La foto raffi-gura Margherita Capacci, la fi-glia di Mauro e Nada Mazzoni. La vedete mentre vi sorride con il suo bel gilè rosso realizzato dalla nonna Nella ma portato dal Ceppo.

La foto è stata scattata in dicembre e Margherita, con la sua famiglia, abita per la vecchia via di Viaio, dopo il Ponte dei Sospiri. Se bazzicate da quelle parti può darsi che la in-contriate.

Il 12 febbraio Margherita compirà un anno mentre il suo babbo, sempre a febbraio ma dopo nove giorni, ne compirà un po' di più: cinquanta!

Che sia Istituto d’Arte o Liceo Artistico poco importa, la sostanza è sempre la stessa. Una fucina di giovani che creano con la testa, il cuore e le mani. Nel rapporto fra pensiero e azione si può ravvedere la forza dell’evoluzione umana, segnata dalla correlazione fra desiderio e applicazione, fra volontà e miglioria.

È per questo che l’Istituto d’Arte di Anghiari merita di esistere in questi nostri tempi, poiché rappresenta il fine sublime dell’uomo: la capacità di creare e al contempo comprendere. La scuola anghiarese non ha unicamente fornito alla società locale, e non solo, abili restauratori e falegnami competenti o professionisti affermati, ma ha gettato le basi per la propria crescita che non si può arrestare ora.

Proprio ora che è necessario inventare nuovi settori produttivi, per competere ed eccellere, come Anghiari eccelle nell’antiquariato. Così la scuola superiore di

Anghiari rimane ancora, dopo 50 anni, l’appiglio per inventare, far circolare, attuare nuove idee, creando un “made in Anghiari” che non è fatto solo di azioni passate, ma di intriganti sfide future. Di ciò è necessario tener conto quando ci si appresta a festeggiare un anniversario importante come questo, poiché in realtà non è un obbiettivo raggiunto ma una nuova partenza.

Il 16 dicembre scorso, alla presenza del Sindaco di Anghiari La Ferla e del Presidente della Provincia di Arezzo Vasai, è stata inaugurata una scuola rinnovata, negli spazi, nella sicurezza, nell’accessibilità, e l’evidenziare come la scuola superiore anghiarese fosse meritevole è stato il leit motiv degli interventi, assicurando e rassicurando i presenti che le istituzioni fortemente sorreggono le tradizioni ed il futuro di questa nostra istituzione scolastica.

Gabriele Mazzi

Offerta per la Parrocchia

Nei giorni precedenti le feste natalizie è pervenuta in parrocchia l’offerta di Euro 745 da parte della signora Bartolomei. Per volere della donatrice la somma servirà per le opere parrocchiali, cioè per le attività che la parrocchia svolge per la pastorale.

È altresì importante ricordare che l’offerta è elargita alla cara memoria di don Fabio e di don Vittorio, che per tanti anni sono stati sacerdoti instancabili in tutto il nostro territorio.

Giunga alla famiglia il sentito ringraziamento di tutta la Comunità Parrocchiale.

30

Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

Miniere ad Anghiari,un passato da scoprire

Lo sfruttamento delle risorse minerarie all’interno della odierna Riserva Naturale dei Monti Rognosi si è praticamente congelato dall’anno 1848. In seguito vi furono numerosi ma, paesaggisticamente parlando, poco significativi interventi e l’interessamento (l’ultimo è del 1958) per la ricchezza mineraria della zona, ora si direbbe fortunatamente, non produsse significativi cambiamenti. È vero, quindi, che molte testimonianze dell’antica attività sono state lentamente inglobate dal paesaggio naturale, connaturandosi nei romantici scorci di questi luoghi, ma esse sono ancora vive laddove si rinvengono strutture e cumuli prodotti dallo scarto di lavorazione dei minerali. Essi sono in maggior parte Cuprite e Rame nativo ma anche ferro, gli elementi su cui si fonda lo sviluppo delle Civiltà umane.

Il ritrovamento, nel XIX secolo, di una ascia in rame databile a 1500 anni a. C. (oggi conservata presso il Musée de Antiquités Nationales a Saint Germain en Laye in Francia), nei dintorni del luogo deputato allo sfruttamento di queste risorse, farebbe sperare in una antichissima origine del sito produttivo. Di fatto, per il momento, non è plausibile ipotizzare un insediamento di così vetusta data. Certo è, invece, che sussistono e sono ancora oggi ben visibili, rovine di strutture la cui datazione è incerta, ma la cui funzione è nota. Si trattava di altiforni per l’estrazione di metalli dal minerale locale presumibilmente databili dal XV al XVIII secolo, sulla storia dei quali sarà possibile essere più precisi dopo una prima verifica archeologica. Le strutture, riferendosi ad un’antica riproduzione in pianta, sono state di proporzioni notevoli e giacciono sulla sinistra idrografica del torrente Sovara alla confluenza con il torrente Cerfone, il corso d’acqua attraversato dall’antico ponte nel vicino centro abitato di Ponte alla Piera.

***Nel 2012, in primavera, la “Fabbrica della Natura”

centro visita e centro di educazione ambientale (Ponte alla Piera, loc. La Fabbrica) legato alla Riserva dei Monti Rognosi aprirà i battenti, inaugurando la sua attività con laboratori didattici per le scuole, legati allo sfruttamento minerario della zona. Si tratta di un appuntamento importante per la valorizzazione della storia della Comunità anghiarese e della Valtiberina, poiché aprirà un nuovo capitolo, tutto da scoprire, di un passato perduto.

Gabriele Mazzi

Palazzo della Battaglia, tel. 0575787023,E-mail: [email protected]

Le “nostre” bilance

In questi ultimi mesi, in vista dell’apertura del Museo di Pesi e Misure già riferita nel numero precedente dell’Oratorio, ho avuto modo di approfondire la conoscenza della collezione di Velio Ortolani. Alcune bilance sono vere e proprie opere d’arte, bellissime e imponenti, e presto i lettori avranno la possibilità di ammirarle nel Museo.

A mio avviso meritano un’attenzione particolare quelle provenienti dal nostro territorio, vale a dire le due bascule da mercato una volta in uso per la pesa del bestiame nelle periodiche fiere di Le Ville e di Molin Nuovo e la stadera per la pesa del sale, proveniente dai magazzini del Monopolio di Città di Castello.

Forse queste bilance sono meno appariscenti e “tecniche” di altre presenti in collezione, ma hanno un notevole valore aggiunto: testimoniano un pezzo importante della nostra storia, raccontano di fiere e mercati del passato, che oggi non esistono più e rimangono solo nella memoria delle persone, ormai anziane, che li hanno frequentati.

Alla storia delle bilance si affianca così la storia, economica ma anche sociale, del nostro territorio.

Lorenzo Minozzi

Museo Madonna del Parto, tel. 0575 70713, E-mail: [email protected]

La vignetta di Scacciapensieri:Tasse!

31

CRONACHETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Dicembre 2011

Mese di Novembre 2011Martedì 1. Oggi è morto Adelmo Bassani di anni 78. Abitava al Campo della Fiera ma era nato a Ticchiena, poi ha abitato a Elci e a Valealle.Mercoledì 2. Oggi sono passato dal Campo della Fiera per vedere se c'erano le castagne e invece non c'era nessuno. Mi sa che ormai sono cadute tutte.Sabato 5. Stamani al campo della Fiera ho visto diversi gazebo ma non ho capito a che servissero.Martedì 8. Dice che stanotte verso i Renicci hanno preso fuoco due capannoni.Venerdì 11. Oggi ho saputo che i gazebo del Campo della Fiera erano serviti per una gara di motociclette.Domenica 13. Oggi è morta Patrizia Lusini in Cangi. Aveva solo 61 anni ed abitava ai Manzi ma era originaria di Chiusi della Verna.* Oggi è nato Stefano Sancamillo di Simone e di Claudia Franchini. La sua famiglia abita a Tavernelle, per la via della chiesa e il suo babbo può darsi che lo conoscete poco perché è originario di Roma.Lunedì 14. Stamani c'era una bella brina e verso le otto, quando il sole cominciava a scaldare, sono cadute tutte le foglie del castagno dindo.Giovedì 17. Passando per la Croce ho visto che Gastone ha “nguluppato” i suoi gobbi. Bella forza, le buste di carta gliele ho date io!* Oggi è morto Antonio Leonardi conosciuto da tutti come Settantino. Aveva 85 anni, abitava al Topo ed era un appas-sionato e conoscitore di oggetti antichi. Viene da una famiglia di barocciai.Sabato 19. L'Elisa m'ha detto che il Torpe, suo marito, ha provato la ricetta delle castagnole del Calendario 2012 (visto in anteprima). Le ha portate al bar dove hanno avuto successo. Ha promesso che le rifarà per il prossimo carnevale.Domenica 20. Oggi è morto Francesco Gorini. Abitava a San Leo. Ma ha abitato anche a Viaio.* Nel pomeriggio sono andato a Tavernelle e da lontano ho visto un gran fumo di qualcuno che bruciava le foglie. Poi passando davanti alla casa della Carla ho visto un gran fiocco celeste. A Tavernelle le cose le fan tutte in grande!Martedì 29. Oggi è morto Costantino Cartocci di anni 62. Abitava verso l'Infrantoio ed era originario del Palazzo del Pero.* Oggi è morta Apollonia Vichi nei Mammoli. Aveva 86 anni ed abitava al Bagnolo di sopra, lì dove c'è la chiesetta del Sacro Cuore. Era nata al Carmine ma la sua famiglia è originaria di Brocco, una località vicina a Montione di Verghereto.* Stamani sono andato da Ivano a Spogliabecco, chiamato anche Postremo. Solo che non c'era, Ivano, poi ho saputo che era andato al Borgo.Mercoledì 30. Oggi è nato Andrea Ligi di Alessandro e Stefania Cartocci. La sua famiglia abita alle Forche del Borgo e il suo babbo è il portiere della squadra del Pistrino. Andrea è nato dodici ore dopo la morte del caro nonno Costantino.* Stamani in cima alla Croce ho visto la Vittorina della Portaccia ma non m'è riuscito a capire che ci faceva.

Giovedì 1. Stamani verso le dieci ho visto un grosso uccello, forse una cicogna, passare davanti alla finestra della cucina. Era diretto verso la Casanuova, dopo Maraville.Venerdì 2. Stasera ho visto che l'albero di piazza era già illuminato.Mercoledì 7. Oggi è morto Giuseppe Molfese di anni 78. Abitava a Caprese ma noi lo conosciamo come il babbo della moglie del Gegio.Domenica 11. Oggi c'era Memorandia ma mi sa che è stata una giornataccia.Martedì 13. Oggi era S. Lucia e verso le 11 è ritornata la nebbia anche ad Anghiari alto e poi volevo passare dalla Croce ma era chiusa che montavano le luci di Natale.Venerdì 16. Oggi è nata Linda Mafucci di Paolo e Beatrice Serafini. Il suo babbo è di Ripalta e la mamma del Borgo ed abitano a Tavernelle lungo la via della chiesa.* Oggi è morto Pietro Cherici di anni 83. Abitava alla Palazza di Caprese Michelangelo ed è il babbo della moglie del Marini del Comune.Domenica 18. Oggi è morta Vittoria Cambi vedova Nocentini. Aveva 86 anni ed abitava ad Anghiari dove era anche nata.* Oggi è morta anche Santina Cangi di anni 84. Abitava per la via delle Mura di sopra ma aveva abitato anche al Bagnolo e nel vicolo della Badia. Da sposa ha abitato alla Poderina, verso il Chiavaretto, e poi di nuovo ad Anghiari.* Alla Novena la Rita di Sant'Agostino ha detto che fra qualche giorno andrà via e ritornerà il 9 di settembre. Purtroppo voleva dire il 9 di gennaio.Lunedì 19. Stamani la neve era ad Aboca e ogni tanto sembrava che arrivasse anche ad Anghiari.Martedì 20. Anche stamani ha fatto la brina, ma mi sembrava che fosse poca: non avevo visto quella dal Bernacchi al Borgo.Mercoledì 21. Oggi è nato Francesco Pucci di Luca e Anna-lisa Picchi. Abita per il Borgo della Croce in quello che fu il Convento di San Martino.* Stamani non sono stato al Mercato del ceppo. Ci andrò la prossima volta.* Oggi è morta Lilia Gaggiottini vedova Francini. Aveva 93 anni ed abitava a Roma ma era originaria di Anghiari.* Nel pomeriggio per la Croce ho sentito un gran bocìo. Erano i ragazzi del catechismo che tornavano dalle prove nella chiesa della Croce e andavano in Propositura per la Novena.Domenica 25. Oggi con la famiglia, compreso mio nipote Giorgio, ci siamo fermati a Pian di Sco e siamo andati a pren-dere il caffè alla Casa del Popolo.Martedì 27. Stamani al caffè di piazza ho trovato Alessandro Vichi, che abita a Washington, che oltre i saluti ha fatto un'of-ferta per l'Oratorio.* Oggi è morta Ermella Rossi vedova Piomboni. Aveva 89 anni ed abitava a Santa Fiora ma era nata alla Doccia ed ha abitato alla Roccanova, o il Palazzo, dei Caldesi.Venerdì 30. Oggi ho telefonato a Massimo Foni ma mi ha risposto sua madre perché aveva fatto le tonsille e non poteva parlare.Sabato 31. Oggi era l'ultimo dell'anno e in Propositura ho cantato il Te Deum di ringraziamento.

Il centro del mondoIo ero tranquillo. Sapevo che a Foligno, in un bar del

centro, in una delle sue sale, nel birillo centrale del biliardo, passava il centro del mondo.

Con disappunto ho constatato invece che quel bar (da me mai visitato) aveva chiuso ed al suo posto c'è una ban-ca. È vero, nel salone hanno messo un cristallo con sotto segnato il punto fatidico. Ma certo non è più la stessa cosa! E io me la sono persa.

Questo giornale lo potrete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

Per le vostre offerte: Propositura Insigne Anghiari - C/C postale N. 11802527

Carnevale 2012Torna la sfilata del Carnevale della Gioventù ad Anghiari

Domenica 19 febbraioLa manifestazione, nata nei locali dell’Oratorio 45 anni fa, coin-

volge gruppi di volontari di Anghiari e delle frazioni.

Martedì 21 febbraio - al mattino - spettacolo e sfilata per i gio-vanissimi con il coinvolgimento dei bambini delle scuole.

Il Sambudellaio, figura carnevalesca tipica di Anghiari, è divenuta ormai

l’emblema del nostro carnevale.

Nel giorno del Ciccicocco andava per le strade di Anghiari con una corona di

sambudelli attorno al collo.

Poi li attaccava ad una canna e i ragazzi, a gara, li addentavano senza l’uso delle

mani.

Il disegno è di Loris Babbini