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dicastelincastello Un’estate di spettacoli nei castelli trentini tra arte, musica e teatro 2014

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dicastelincastelloUn’estate di spettacoli nei castelli trentinitra arte, musica e teatro

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2014

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Sede dei principi vescovi fin dal 1255, il Castello del Buonconsiglio di Trento è il più importante monumento storico-artistico della regione. All’antica fortezza medioevale, Castelvecchio, ingentilita da una raffinata loggia, si aggiunse nel Cinquecento il Magno Palazzo, una delle più sontuose residenze rinascimentali d’Italia. Gli ambienti sono decorati con splendidi affreschi di Girolamo Romanino, Dosso Dossi, Marcello Fogolino e stucchi di Zaccaria Zacchi. Torre Aquila custodisce il celebre “Ciclo dei Mesi”, una delle più importanti testimonianze del gotico internazionale, realizzato nel 1400 dal pittore boemo Venceslao. Fino al 2 novembre 2014 si potrà visitare la mostra “Dosso Dossi. Rinascimenti eccentrici al Castello del Buonconsiglio”.

CASTELLODEL BUONCONSIGLIO

15, 25, 27 luglioore 21.00

Festival Risonanze armonicheConcerti di musica classica

domenica 20 luglioore 21.00

Jazz on RomaninoGiovanni Colombo, pianoforteMatteo Lorito, contrabbassoFederico Donati, batteria

L’incontro tra il Rinascimento barbaro e folgo-rante di Romanino e il multiforme vocabolario del jazz, in un sorprendente progetto musi-cale di Giovanni Colombo a suon di contrap-punto e swing, tango e polifonia, melodie cinquecentesche e ritmi latinoamericani.

giovedì 24 luglio ore 21.00

Allo cospecto dello Cardinal Cristorofo Madruzzo tenesi regolar processo…Processo-spettacolo ricco di umorismo e colpi di scena, con frequenti passaggi tra passato e presente, nel quale viene giudi-cato l’imputato di turno alla presenza del cardinal Cristoforo Madruzzo. Conduce il processo il Capitano del Castello

Gruppo Storico Cardinal Madruzzo Calavino

domenica 3 agostoore 21.00

L’organo a coloriPaolo Oreni, organo

Le mille voci dell’organo, dal Rinascimento a oggi. Uno spettacolo che rilegge l’opera di Romanino con gli occhi – e le orecchie – di oggi. Sulle orme dell’artista, da Bre-scia a Venezia, un racconto musicale che rimescolerà i colori del Rinascimento, chiu-dendosi nel segno dell’improvvisazione e di spiazzanti squarci di modernità.

Orari: tutti i giorni tranne lunedì 10.00-18.00 lunedì di agosto aperto

Ingresso: 8 euro

Via Bernardo Clesio, 5 - TrentoTel. 0461 492803 - 0461 233770www.buonconsiglio.it

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mercoledì 16 luglioore 20.00

Un libro ogni trenta secondiUn itinerario curioso e sorprendente in compagnia di Carlo Marti-nelli, scrittore e giornalista “devoto alla carta”, ma che non disde-gna il confronto con l’ebook. E che tenta una sfida impossibile: si calcola che al mondo venga pubblicato un libro nuovo ogni trenta secondi. E dunque a chi ama i libri cosa resta, per possederli e conoscerli tutti, se non parlare di un libro ogni trenta secondi? Spa-ziando fra romanzi proibiti, poesie misteriose, autori clandestini e titoli bugiardi.

giovedì 17 luglio, giovedì 31 lugliogiovedì 7 agosto, giovedì 28 agostoCastello del Buonconsiglio e Centro Storico di Trentoore 20.30 e 22.00

Trento AlchemicaProsegue il viaggio alla scoperta degli aspetti nascosti della Cit-tà. A partire dalla mostra in corso al Castello del Buonconsiglio, dedicata a Dosso Dossi, gli spettatori saranno accompagnati a ritrovare i segni alchemici nascosti nei palazzi e nelle architetture di Trento.

martedì 22 luglioore 16.30

Storie a CastelloSpettacolo per ragazzi. Princispruzze e principerse, storie del bo-sco e storie a castello, classiche ma non troppo. I quattro narratori della Compagnia Bandus raccontano divertenti avventure, coinvol-gendo i piccoli spettatori con il solo utilizzo della voce, con tavole disegnate e piccoli oggetti di scena. Con tanta voglia di divertire e altrettanta fantasia.

mercoledì 23 luglioore 18.30

Le ore del CastelloUn appuntamento insolito per scoprire le atmosfere del castello all’imbrunire. Ritrovare i colori del tramonto, le storie che si raccon-tano prima che cali la notte. Mentre la valle diventa buia, gli ultimi bagliori del sole sulle montagne circostanti ci suggeriscono storie di maghi e streghe. Seguirà una visita guidata al Castello.

sabato 26 luglioore 20.00

Di tutto un popL’atmosfera particolare dei castelli conferirà suggestioni inedite alla musica dei “No labels”, un affiatato quartetto che propone una musica, come spiega il loro nome, senza etichetta. Una musica che non si pone confini e spazia, in una festa di note, dal rock al pop, da folk ai ricami jazz, al melodico. Un gruppo che, con le corde degli strumenti e le corde vocali, si muove con spirito “di strada” sulla strada maestra di una musica fatta per divertire chi la suona e chi l’ascolta.

martedì 29 luglio, martedì 12 agosto, martedì 26 agostoore 18.30

La magia del quadro: quando la mostra diventa vivaUna suggestiva animazione nelle sale del Castello che ospitano i capolavori di Dosso Dossi. I personaggi del quadro escono dalla tela e prendono vita per accompagnarci in un percorso animato all’interno della mostra.

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mercoledì 6 agostoore 16.30

Circo e d’intorniIl gruppo CircOfficina porterà a castello l’atmosfera allegra e sor-prendente propria del mondo del circo. “In pista” insegnanti e allievi della scuola di circo Bolla di Sapone che proporranno, in chiave rinnovata, le discipline classiche dell’arte circense: giocole-ria, equilibrismo, acrobatica aerea, funambolismo e teatro comico.

mercoledì 20 agostoore 21.00

Scienza et arte del danzareMusiche e danze tra il XV e il XVI secolo, presentate da danzato-ri in costume d’epoca e musici con strumenti coevi, frutto di un paziente lavoro di ricostruzione di antiche coreografie, piacevoli e divertenti.

venerdì 29 agostoore 20.00

La magia del BayanVirtuoso della fisarmonica russa (il bayan), è stato per anni solista nell’Orchestra di Moni Ovadia. Vladimir Denissenkov è però anche un abilissimo intrattenitore, capace di coinvolgere il pubblico con il racconto delle esperienze artistiche vissute anche al fianco di Fa-brizio De Andrè e, più recentemente, del duo comico “Ale & Franz”.

giovedì 4 settembreore 20.00

Letture a crepapelleI quattro narratori della Compagnia Bandus ci aiuteranno a scopri-re, con le loro voci, il mondo meraviglioso della letteratura.

CASTELLODEL BUONCONSIGLIO

A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara

A cura del Coordinamento Teatrale Trentino

Info, prezzi e prevendite:da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00N. verde 800-013952www.csc.tn.it

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La prima notizia documentaria riferibile al castello è indiretta e risale al 1171 quan-do viene nominato Carbonio de Beseno come testimone in un convegno feudale presieduto a Trento dal vescovo Adel-preto, che in quella occasione con tutta probabilità gli affidò la collina di Beseno, punto nevralgico a sud di Trento. E’ tut-tavia con il principe vescovo Corrado II che i “da Beseno” raggiungono l’apogeo della loro potenza. Dagli inizi del ‘200 en-tra in possesso del principato vescovile di Federico Vanga anche se una parte del castello rimase sotto il controllo della famiglia da Beseno, che viene ben presto sostituita dai “da Castelbarco”. Dal 1470 il maniero passò alla prestigiosa famiglia tirolese dei Trapp e fu teatro della batta-glia di Calliano (1487) in cui si scontrano le truppe tirolesi e l’esercito della Sere-nissima, duramente sconfitto. L’impianto primigenio del complesso feudale vide una profonda trasformazione fino a rag-giungere la fisionomia odierna di fortezza rinascimentale.

CASTEL BESENO

dal 19 luglio al 31 agosto il sabato e la domenica

Rievocazioni storiche con armigeriNei week end si potrà rivivere l’atmosfera cinquecentesca dei campi di battaglia, con tende, soldati, armi, stendardi, abbigliamento e attrezzature che ricreano la vita quotidiana del tempo e delle battaglie.

sabato 5 luglioore 18.30

Le ore del castelloUn appuntamento insolito per scoprire le atmosfere del castello all’imbrunire. Ri-trovare i colori del tramonto, le storie che si raccontano prima che cali la notte. Mentre la valle diventa buia, gli ultimi bagliori del sole sulle montagne circostanti ci suggeriscono storie di maghi e streghe. Seguirà una visita guidata al Castello.

mercoledì 16 luglioore 18.30

Il Trionfo TridentinoLa ricostruzione di una festa rinascimentale avvenuta nel 1547 nel Castello del Buonconsiglio alla corte del Cardinale Cristoforo Madruzzo e descritta in un po-emetto coevo di Leonardo Colombino. In quell’occasione si presentò uno spet-tacolare corteo di personaggi rappresentanti le figure dei Tarocchi. È proprio nel Rinascimento che si conferma la moda di questo gioco di carte divinatorio e allegorico. Nello spettacolo ricostruito ci saranno i dieci Arcani maggiori, con i preziosi costumi realizzati da Chiara Defant, che saranno accompagnati dalla lettura del poemetto di Leonardo Colombino e da musiche rinascimentali.

Orari: tutti i giorni tranne lunedì 10.00-18.00

Ingresso: 5 euro

38060 Besenello (TN) - Via al Castello, 4 Tel. 0464 820021www.buonconsiglio.it

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sabato 2 agosto, dalle 10.00 alle 23.00domenica 3 agosto, dalle 10.00 alle 18.00

All’armi all’armiIl classico appuntamento con i gruppi europei di rievocazione sto-rica, quest’anno sarà caratterizzato dalla presenza di armi e mac-chine da guerra inventate dal genio leonardesco. Sarà ricostruita la vita castellana del Rinascimento, guerrieri in armi, campi di bat-taglia, con musica e giullari.

10.00 – 13.00 e 14.00 – 17.00

Il piccolo alchimista, laboratorio di pozioni magicheVerrà allestito un laboratorio alchemico medievale, nel quale i bambini troveranno pozioni magiche, ciotole di erbe aromatiche e aromi naturali, dove tre fattucchiere, un po’ streghe e un po’ scienziate, mostreranno ai piccoli ospiti le loro mille invenzioni ed esperimenti alchemici.

martedì 5 agosto, ore 16.30

Storie a Castello Spettacolo per ragazzi. Princispruzze e principerse, storie del bo-sco e storie a castello, classiche ma non troppo. I quattro narratori della Compagnia Bandus raccontano divertenti avventure, coinvol-gendo i piccoli spettatori con il solo utilizzo della voce, con tavole disegnate e piccoli oggetti di scena. Con tanta voglia di divertire e altrettanta fantasia.

mercoledì 13 agosto, ore 16.30

Circo e d’intorniIl gruppo CircOfficina porterà a castello l’atmosfera allegra e sor-prendente propria del mondo del circo. “In pista” insegnanti e allievi della scuola di circo Bolla di Sapone che proporranno, in chiave rinnovata, le discipline classiche dell’arte circense: giocole-ria, equilibrismo, acrobatica aerea, funambolismo e teatro comico.

venerdì 29 agosto, ore 20.00

Un libro ogni trenta secondiUn itinerario curioso e sorprendente in compagnia di Carlo Marti-nelli, scrittore e giornalista “devoto alla carta”, ma che non disde-gna il confronto con l’ebook. E che tenta una sfida impossibile: si calcola che al mondo venga pubblicato un libro nuovo ogni trenta secondi. E dunque a chi ama i libri cosa resta, per possederli e conoscerli tutti, se non parlare di un libro ogni trenta secondi? Spa-ziando fra romanzi proibiti, poesie misteriose, autori clandestini e titoli bugiardi.

domenica 31 agosto, ore 20.00

Di tutto un popL’atmosfera particolare dei castelli conferirà suggestioni inedite alla musica dei “No labels”, un affiatato quartetto che propone una musica, come spiega il loro nome, senza etichetta. Una musica che non si pone confini e spazia, in una festa di note, dal rock al pop, da folk ai ricami jazz, al melodico. Un gruppo che, con le corde degli strumenti e le corde vocali, si muove con spirito “di strada” sulla strada maestra di una musica fatta per divertire chi la suona e chi l’ascolta.

martedì 9 settembre, ore 20.00

Letture a crepapelleI quattro narratori della Compagnia Bandus ci aiuteranno a scopri-re, con le loro voci, il mondo meraviglioso della letteratura.

A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara

A cura del Coordinamento Teatrale Trentino

Info, prezzi e prevendite:da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00N. verde 800-013952www.csc.tn.it

CASTEL BESENO

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La prima notizia documentaria del castello della Pietra si ha nel 1303, quando Guglielmo di Castelbarco acquista Castrum Lapidis dagli ultimi da Beseno. La particolare posizione lascia supporre che un castello con funzioni di chiusa esistesse già dal XII secolo e che comunque il luogo fosse stato presidiato fin dall’ antichità. Benché il castello comparisse nell’elenco delle proprietà inalienabili del Principato Vescovile di Trento, di fatto fu governato per 153 anni dai Castelbarco, che ne misero in risalto la fortificazione con funzioni daziarie e di controllo sui transiti. Sono da attribuire a questa fase di vita del castello sia la ristrutturazione e l’am-pliamento dei fabbricati, sia il potenziamento della cinta muraria. Come il sovrastante Castel Beseno, Castel Pietra fu teatro degli scontri fra la Sere-nissima, i duchi d’Austria e i principi di Trento. Dopo la guerra ebbe inizio una lunga serie di infeudazioni, che vide come presenza diretta quella di Massimiliano I, arciduca d’Austria. Egli ripensò il sistema fortificato del complesso, facendogli conferire la fisionomia nota attraverso le miniature cinquecentesche.Nel 1509, poiché continuava l’ostilità con Venezia, Massimiliano I affidò la gestione del castello a Giorgio Trapp, signore di Beseno, al fine di eserci-tare un controllo più efficiente. Ebbero così corso una serie di “passaggi di proprietà” che videro il presidio amministrativo e daziario del sito, ma non la sua occupazione residenziale. Tra i vari signori che si succedettero meritano di essere ricordati i Giovanelli, che tennero il castello fino al 1738 e che avviarono una significativa opera di restauro.

CASTEL PIETRACALLIANO

Orari: solo su prenotazione ([email protected] / cell. 335 5882892)

Ingresso: 5 euro

Calliano - Via Castel Pietra, [email protected]

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Le prime notizie documentarie che possono essere riferite a Castel Nuovo riguardano un certo Adelperone de Castro Novo, il cui nome compare nel 1189, quale testimone di un’investitura vescovile avvenuta nella valle del Chiese. Non sono chiare le sorti del castello nel corso del XIII secolo, ma appare evidente l’operato dei Castelbarco, che, appoggiando la volontà vescovile riguardo l’infeudazione dei Castelnuovo, poterono estendere il loro controllo anche su questi territori, sopraffacendo il casato ormai de-potenziato. Infatti nelle investiture del 1307 e del 1314 Castel Nuovo è affidato a Guglielmo di Castelbarco; alla sua morte il castello passa al pro-nipote Aldrighetto, capostipite del ramo castrobarcense di Castel Nuovo – Castellano – Castel Corno. I Castelbarco ressero la giurisdizione fino al 1456, quando Giovanni si rifiutò di chiedere al principe vescovo l’investitu-ra, sperando nell’appoggio del duca d’Austria. Il principe vescovo Giorgio II di Hack, che da sempre era stato in buoni rapporti con la famiglia Ca-stelbarco, dinanzi al mancato riconoscimento della sua autorità, decise di privare Giovanni di tutti i suoi possedimenti, e concesse il suo beneplacito affinché Giorgio e Pietro Lodron ponessero sotto assedio il castello. Dopo la sua “resa” il maniero fu concesso dal vescovo ai Lodron. Pietro, che amava risiedere a Castel Nuovo, avviò nuove opere volte al rinnovo delle difese della fortificazione, che però non fu più coinvolta in fatti d’arme. Ca-stel Nuovo fu anche teatro delle detenzioni e delle torture conseguenti ai processi per stregoneria, protrattisi fino al 1717. Dagli inizi del XVIII secolo Castel Noarna rimase disabitato; i Lodron preferirono risiedere nel palazzo di Nogaredo e adibire il castello a dimora dei contadini che lavoravano i loro fondi.

CASTEL NOARNA

Orari: sabato e domenica, prefestivi e festivi 10.00-12.30 / 15.00-18.30 Per gruppi tutto l’anno su prenotazione (tel. 335 6295965)

Ingresso: gratuito

NogaredoFraz. Noarna - Via CastelnuovoCell. 335 6295965 (orari ufficio)[email protected]

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La prima menzione relativa alla signoria di Castel Corno risale al 1178, quando in una contesa tra gli abitanti di Nago, Mori e Gardumo, è no-minato un Olderico di Brentonico e Castel Corno. Il castello, che prende il nome dalla roccia “a corno” su cui sorge, è situato sopra l’abitato di Lenzima, nel comune di Isera. Pare che i signori di Castel Corno già nella prima metà del XIII secolo non controllassero più la fortificazione. L’inve-stitura del nuovo principe vescovo di Trento, Aldrighetto da Campo, diede avvio a una rivolta capeggiata dai nobili Jacopo da Lizzana e Umberto da Brentonico che portò ad una risposta vescovile molto dura: i castelli dei rivoltosi furono presi e tra questi anche Castel Corno. Dapprima affidato alla custodia di Aldrighetto di Toblino, venne poi assegnato ai Castelbarco. La prima metà del Quattrocento si caratterizzò per dissidi e lotte tra i rami della famiglia castrobarcense per il controllo di Castel Corno e ciò favorì l’emergere dei Lodron, signori delle Giudicarie. Proprio nel marzo 1456 Castel Corno dovette capitolare dopo l’attacco subito da parte di Giorgio e Pietro Lodron: il vescovo Giorgio Hack riuscì a ottenerne la restituzione pagando 600 ducati ai Lodron. Dopo l’occupazione napoleonica, per il castello inizia un lento e inesorabile declino. Oggi i ruderi del castello sono di proprietà del Comune di Isera; recenti restauri hanno permesso l’aper-tura al pubblico.

CASTEL CORNODI ISERA

Orari: sabato, domenica e festivi 10.00 -18.00

Ingresso: gratuito

Isera Tel. 0464 433792 (Comune Isera)www.comune.isera.tn.it

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Edificato in posizione strategica su un dosso tra Isera e Ravazzone, Castel Pradaglia è menzionato a partire dal 1183, quando venne in parte acqui-stato dal vescovo di Trento Salomone. Fin dagli inizi del ‘200, il castello, che esercitava sia una funzione di controllo sia di asilo e dimora per gli abitanti dei territori limitrofi, fu legato all’abitato di Sacco e al dazio che lì veniva riscosso, fonte irrinunciabile per l’episcopato tridentino. Nel 1416 il maniero fu ceduto da Aldrighetto di Castelbarco al Duca Federico d’Au-stria, conte del Tirolo, in cambio del castello di Nomi; l’instabile situazione politica creatasi in Vallagarina vide ancora una volta Castel Pradaglia tor-nare in possesso dei Castelbarco e qualche anno dopo lo stesso vescovo Alessandro di Mazovia vi pose a custodia un capitano vescovile. Sul finire del ‘400 il castello era già in stato di rovina, ma continuò ad essere con-cesso quale possesso fondiario fino alla soppressione ottocentesca dei feudi. Dell’originale complesso castellare, oggi allo stato di rudere e re-centemente restaurato, si conservano parte della cinta muraria più interna, la cisterna con volta a botte e alcuni ambienti.

CASTEL PRADAGLIA

Orari: sabato, domenica e festivi 10.00-18.00

Ingresso: gratuito

Isera, fraz. Cornalé, loc. Pradaglia

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Le prime fonti che citano il castello di Rovereto risalgono alla fine della prima metà del XIV secolo: la rocca è menzio-nata come Casteljunclum de novo edificatum ed è di diritto vescovile. Risale al 1354 la notizia che vede Marcabruno di Castelbarco sottoscrivere un contratto feudale nella sala del camino della fortezza roveretana. I Castelbarco restarono nel capoluogo lagarinofino al primo decennio del 1400, quando per volontà testamentaria cedettero ai veneziani il controllo di tutta la valle. Nel 1416, infatti, i veneziani assediarono e presero la città della quercia. A seguito di accordi “diplomatici”, ad Aldrighetto Castelbarco furono consegnati Castel Nomi e una pensione annua in cambio del castello di Rovereto, del suburbio e di castel Pradaglia. I veneziani iniziarono un’opera di ristrutturazione e fortificazione del maniero che ne modificò l’assetto medievale; a questi interventi sono da ricondurre la costruzione della seconda cinta muraria, i camminamenti, i torrioni – Marino, Malipiero e Coltrino – lo sperone e il bastione. Dopo la stagione veneziana, Rovereto fu liberata dalle truppe imperiali il 1° giugno del 1509, e fu elevata da Massimiliano al rango di città. Morto l’imperatore, si pensò di annettere la città al Tirolo, fatto questo che incontrò l’opposizione dei cittadini, timorosi di perdere privilegi e autonomia. Nel 1564 la città fu occupata nuovamente dagli imperiali, che costrinsero i cittadini a giurare fedeltà a Ferdinando I e che per tutta risposta aggregò la città ai territori tirolesi, privandola dell’autonomia concessa da Massimiliano. Dalla prima metà del XVII secolo il castello perse importanza come piazzaforte e cominciò un lungo processo di abbandono, che vide la con-versione del territorio contiguo in area agricola. Nel 1920 iniziarono i lavori di recupero e restauro degli edifici costituenti il castello, finalizzati ad ospitare il Museo Storico Italiano della Guerra, di cui ancora oggi è sede.Nel novembre 2013 sono iniziati i lavori di restauro del 4° lotto del Castello di Rovereto. Nonostante i lavori il Museo rimane aperto. È possibile visitare parte dell’esposizione permanente che presenta armi, uniformi, fotografie, cimeli, manifesti, onorificenze, lettere e diari, coprendo un arco di tempo che va dall’Ottocento alla Prima guerra mondiale. Nel 2013 il percorso di visita si è arricchito con un nuova sala intitolata “La guerra sul fronte italo-austriaco”. Fino all’autunno 2014 è inoltre visitabile la mostra temporanea “Pasubio 1915-1918”. Il Museo ospitato nel Castello di Rovereto presenta barriere architettoniche. Purtroppo la presenza di un cantiere di restauro non permette di garantire l’accesso a disabili su carrozzine/sedie a rotelle.

CASTELLODI ROVERETO

Orari: tutti i giorni tranne lunedì (non festivi) 10.00-18.00

Ingresso: 5 euro

Rovereto Museo Storico della GuerraTel. 0464 438100www.museodellaguerra.it

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Le prime notizie documentarie dell’esistenza del castello risalgono al 1270, mentre pare che nella zona di Avio esistesse già un sito fortifica-to menzionato nel 1053 quando il monaco bavarese Gotschalcus sulla via del ritorno da Verona vi sostò, ma non è certo si tratti del Castello di Avio. Le fonti divengono più consistenti sul finire del XIII secolo, ossia con l’incastellamento da parte della famiglia Castelbarco. È con Guglielmo “il Grande” che il maniero assume funzione di rappresentanza, in quanto diviene –unitamente al castello di Lizzana – la residenza castrobarcense. Agli inizi del ‘400, a seguito della volontà testamentaria di Azzone, i domini castrobarcensi furono assorbiti dalla Repubblica di Venezia che consolidò le strutture difensive affidandole a una guarnigione. Il dominio veneziano durò fino al 1508, quando le truppe imperiali liberarono tutta la Vallagarina, il castello fu ipotecato poi a Gerardo conte d’Arco che avviò un’ imponente opera di restauro, necessaria dopo gli eventi bellici. Nel 1533 il principe vescovo ne riscattò l’ipoteca. I Quattro Vicariati, e con loro il castello di Avio, furono così retti dal nuovo principe vescovo, Cristoforo Madruzzo, la cui casata dominò la zona fino alla sentenza del consiglio aulico di Vien-na del 1654, che riassegnava i Quattro Vicariati ai Castelbarco – ramo di Gresta. Nel 1703, come molti altri castelli lagarini, il maniero fu dato alle fiamme ad opera dei soldati francesi guidati dal Vendôme; il castello per quasi due secoli subì continue spogliazioni che portarono alla sua trasfor-mazione in zona agricola. Dopo la nuova acquisizione dei Castelbarco, nel 1937 si avviarono una serie di lavori di consolidamento delle strutture, ma decisiva per il recupero e la valorizzazione del castello fu la sua cessione al F.A.I. sul finire degli anni settanta del ‘900.

CASTELLO DI AVIO

Orari: 10-18 tutti i giorni tranne lunedì e i martedì non festivi In agosto aperto anche martedì

Ingresso: 6 euro

Avio - Via Al CastelloTel. 0464 684453

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Castel Penede occupa il limite meridionale del promontorio roccioso di Nago, che si protende verso il lago di Garda, posto in un luogo strategico a controllo dell’intera area e della viabilità. Le prime notizie documentarie sul castello risalgono al 1210 e fu con tutta probabilità eretto, nel periodo compreso tra il 1203 e il 1207, da Ulrico II d’Arco, che ne fece la dimora della sua famiglia. Estintosi questo ramo famigliare, il maniero passò dap-prima ai conti del Tirolo, poi ai Castelbarco, anche se i d’Arco della linea di Federico III non accettarono mai questa infeudazione, cosa che generò una serie di scontri con l’episcopato di Trento. I Castelbarco continuarono tuttavia a mantenere il controllo del castello fino al 1340, baluardo che rappresentò la punta più estrema dei loro possessi in Vallagarina, nonché l’unico sbocco sul lago di Garda. Proprio nel 1340 il maniero fu posto sotto assedio da Nicolò d’Arco, sostenuto dalle truppe milanesi del Visconti; i Castelbarco per difendere il castello lo posero sotto la protezione vesco-vile che vi insediò dei capitani trentino-tirolesi. Nel 1703 fu assediato e diroccato dalle truppe francesi nel contesto della guerra di successione spagnola. Da allora il castello cadde in stato di rovina fino al 1993 quando la Provincia autonoma di Trento avviò un importante opera di restauro. Oggi il sito è interamente visitabile.

CASTEL PENEDE

Orari: tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00

Ingresso: libero

Nago-Torbole – via al Castel Pende, loc. Nago(Percorso sterrato per raggiungere il Castello)

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Il nucleo originario della Rocca di Riva venne edificato a partire dal 1124, anno in cui il principe vescovo di Trento Alte-manno concesse di costruire una nuova fortificazione nel borgo.Detta anche Castello nuovo, perché era già presente una più antica fortificazione oggi andata perduta, la Rocca venne innalzata in riva al lago. Scopo primario della struttura era il controllo e la difesa del porto cittadino, preziosissima risorsa economica per l’intero Principato.Col passare del tempo l’aspetto primigenio della Rocca andò trasformandosi: fu modificata e ammodernata. Circondata da un fossato attraversabile grazie a un ponte levatoio dotato di rivellino, stando a quanto racconta Marin Snudo nel 1483, essa era altresì protetta da due ordini di mura oggi scomparse. Con tutta probabilità il complesso subì un consi-stente intervento da parte degli Scaligeri, che governarono Riva alla metà del XIV secolo; la Rocca fu dotata di quattro torri angolari, una delle quali forse il più antico mastio, e di edifici che formarono un cortile interno.Un successivo adeguamento delle strutture difensive conseguente all’introduzione delle armi da fuoco fu operato dai Veneziani, che ebbero il controllo del borgo dal 1440 al 1509. Fu abbellita dagli interventi voluti dal principe vescovo Bernardo Cles e dai suoi successori. Risulta pertanto difficile comprendere l’entità dei diversi contributi architettonici e decorativi apportati in questi anni. La struttura agli inizi del ‘700 venne profondamente danneggiata dai bombardamenti francesi; nel secolo successivo, durante l’occupazione austriaca, venne adibita a caserma per lo stazionamento delle truppe. Il complesso fortificato si presenta oggi nella sua integrità, seppur come il risultato delle continue modifiche subite nel corso del tempo. L’elemento più genuino risulta essere il mastio. Attualmente la Rocca ospita il museo civico di Riva del Garda.

ROCCA DIRIVA DEL GARDA

Orari: 10.00-18.00 da giugno a settembre tutti i giorni

Ingresso: 3 euro, compresa salita al Mastio

Riva del GardaComune di Riva del GardaTel. 0464-573869www.museoaltogarda.it

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14 giugno - 2 novembre

Viaggi fotografici sul Garda. 1880-1910Con questa mostra, il Museo Alto Garda rinnova la sua attenzione verso la fotografia storica del paesaggio gardesano, proponen-do un itinerario dentro le collezioni e la memoria delle esposizioni del Museo, attraverso una selezione di riproduzioni di fotografie scattate a cavallo tra 1800 e 1900. Da sempre il lago di Garda ha affascinato viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Tra fine Ottocento e inizio Novecento numerosi fotografi si sono misurati con i panorami del Garda e degli abitati circostanti. Tra questi, la famiglia tedesca dei Lotze, l’austriaco Alois Beer e infine, a inizio Novecento, Alessandro Oppi, che ha documentato da fotografo amatore un’escursione in battello nell’estate 1910.

mercoledì 9 luglioore 21.30

Castelli in cinemaRassegna cinematografica itinerante a tematica ambientale, pro-mossa dall’Associazione culturale MAE. In programma la pro-iezione di cortometraggi prodotti da giovani talenti e premiati al Film Festival MontagnAmbientEnergia 2014, abbinata a momenti di lettura animati dall’Associazione culturale Amici di Parola e alle performance live del gruppo musicale “pOOr worKs”.

Ingresso libero.

Info: 327 9364861 (Associazione culturale MAE).

22 marzo – 2 novembre

Areonatura. Lo sguardo di Tullio Pericoli sul paesaggio dell’Alto GardaMostra a cura di Claudio Cerritelli

A bordo di un aereo da turismo Tullio Pericoli ha sorvolato, in una mattina di fine novembre 2013, il territorio dell’Alto Garda, con l’inten-to di cogliere la forma che il paesaggio gli avrebbe potuto restituire da quel particolare punto di vista. Durante il volo sono state scattate numerose fotografie (dall’artista stesso e dal fotografo Pierluigi Cat-tani Faggion) di quella zona che dalla Valle dei Laghi si estende fino alle rive settentrionali del Garda. È attraverso la personale sugge-stione “aerea” e l’aiuto delle immagini fotografiche che Pericoli - nei mesi successivi - ha creato il ciclo di tavole esposte al MAG. Si tratta di circa sessanta opere su carta di diverse dimensioni e tecniche (olii, acquerelli e matite). Il titolo della mostra, Areonatura, è un neo-logismo ideato dall’artista per raccontare l’esperienza di un volo fatto per meglio decifrare la forma di quel particolare paesaggio.

Fino al 20 luglio

Aldo Schmid. Astrazioni cromaticheMostra a cura di Daniela Ferrari

La ricerca pittorica dell’artista trentino Aldo Schmid (1935-1978) rap-presenta una delle esperienze più compiute e coerenti, all’interno del panorama culturale territoriale, dedicata all’indagine sulle potenzialità espressive del colore. Schmid aveva iniziato a occuparsi del proble-ma del colore come elemento fondante della sua poetica nel 1964, affidando la sua instancabile ricerca teorica a una serie di manoscritti, pubblicazioni, nonché ad alcuni fondamentali cicli pittorici. Nell’evol-versi della sua ricerca, Schmid approfondisce la complessa feno-menologia delle opposizioni e delle simultaneità cromatiche tramite comparazioni percettive, seguendo pratiche metodologiche rigorosa-mente verificabili e studiate sul piano teorico. Nel 1977, insieme ad altri artisti trentini, dà vita al Movimento di Astrazione Oggettiva.

In collaborazione con Mart Museo di arte moderna e contempora-nea di Trento e Rovereto.

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La prima menzione del castello di Arco si ha in un documento del 1196, quando Federico d’Arco - pur rimanendo il bene proprietà della comunità - conferma il suo diritto sul castello, ossia rivendica per sé l’amministrazione e la difesa del territorio ad esso afferente. La fortificazione venne edificata su un sperone roccioso, posta a controllo di un terri-torio compreso tra il basso Sarca e l’alto Garda. La storia del castello è strettamente legata alla dinastia dei d’Arco, presenti nella zona già dai primi decenni del XII secolo. I successivi scontri avvenuti nel 1267 con i signori di Sejano per l’egemonia territoriale, portarono i d’Arco, usciti vincitori, ad acquisire via via sempre più potere, tanto da divenire una delle famiglie più influenti del Principato. Dal Duecento a tutto il Quattrocento il castello dovette affrontare due secoli di lotte, minacce e interferenze politiche, spesso risolte con accordi diplomatici. Il Principato vescovile di Trento, che ne manteneva la proprietà, lo vendette a Mastino II della Scala, signore di Verona; tuttavia i d’Arco mantennero il controllo e l’amministrazione del castello, quali feudatari. La conquistata delle truppe di Gian Galeazzo Visconti dell’intera area determinò la necessità per i d’Arco di allearsi con i milanesi. Nel 1413, in seguito a un ulteriore cambio di alleanza, i d’Arco divennero conti dell’Impero. A fine Quattrocento il castello subì un assedio veneziano: il borgo venne distrutto, ma la fortificazione resistette. Nel 1703, con l’arrivo del generale francese Vendôme, il castello fu posto sotto assedio: le difese si opposero per otto giorni, finendo poi per capitolare. Una volta saccheggiato, le truppe francesi lo distrussero, dando l’avvio alla successiva spogliazione e decadenza. Il castello, un tempo complesso di straordinaria vastità, come testimonia il celebre affresco del Dürer del 1495, si presenta oggi allo stato di rudere. Poco o nulla si è salvato delle cinte murarie e dei bastioni che scendevano dal castello a protezione del borgo. Delle strutture che erano parte del castello, oggi si conserva la Torre Grande simbolo, della fortificazione stessa. Il recente restauro condotto sul complesso ha permesso di individuare uno straordinario ciclo di affreschi di tema cortese, preziosa testimonianza della pittura gotica in ambito trentino.

CASTELLO DI ARCO

Orari: tutti i giorni 10.00 -19.00 (ultima visita un’ora prima della chiusura)

Ingresso: 3,50 euro

Arco - Via Castello, 10Tel. 0464 510156www.comune.arco.tn.it

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venerdì 25 luglioore 20.30

Concerto del Coro Castel di ArcoIn occasione del 70˚ anniversario della fondazione.

Ingresso: libero

lunedì 4 agostoore 21.00

Teatro-concerto con i Medieval GypsiesSpettacolo musicale teatrale che rievoca musiche medievali e rinascimentali, con proiezioni 3D.

Ingresso: libero

Info:www.medievalgypsies.it

sabato 9 agostoore 21.00

“Be yourself”. Nick the nightfly QuintetConcerto nell’ambito di Garda Jazz Festival.

Ingresso: a pagamento

Info:www.gardajazz.comIn caso di pioggia il concerto si terrà al Casinò Municipale di Arco

domenica 24 agostodalle 15.00 alle 18.00

Le macchine di LeonardoLaboratorio per famiglie. I bambini verranno accolti da tre perso-naggi: inventori specializzati in macchine volanti per bambini e adulti di ogni età, oggetti semplici e più complessi per sfidare la gravità e immaginare di volare. I partecipanti con materiali leggeri potranno realizzare un oggetto volante, trasformandosi così tutti in piccoli e grandi inventori, per poter sognare e forse un giorno mettere le ali, proprio come il grande Leonardo.

ore 18.00

Il Tasso a spasso: storie strambe e ramingheLa Compagnia “Teatri soffiati” presenta le divagazioni eccentri-che di due bizzarri narratori girovaghi, in cammino alla volta della gran festa a corte. Incontri straordinari e misteriosi accadimenti tra racconti, musica, canti, magie, improbabili allegorie, filastrocche nonsense e riflessioni semiserie, poetiche e surreali. In un gioco di specchi e di scatole magiche, si delinea il ritratto di due incredibi-li perdigiorno innamorati della vita, dell’amicizia, delle strade che portano lontano e delle storie che non hanno fine.

A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara

Info, prezzi e prevendite:da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00N° verde 800-013952 / 0461-213834www.csc.tn.it

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Castel Drena è nominato per la prima volta nelle fonti nel 1175, quando i Sejano lo vendettero ai d’Arco, vicini rivali. Edificata su di un aspro sperone roccioso, l’austera struttura sorgeva in posizione strategica tra Castel Ma-druzzo, a nord, e il Castello di Arco, a sud.Al centro delle violente lotte tra le famiglie dei Sejano e dei d’Arco, per lungo tempo il castello subì alterne vicende politiche; i continui rovesci e colpi di mano che caratterizzarono la storia del castello ne suggeriscono la straordinaria importanza strategica. Solamente dal 1398 i d’Arco se ne impadronirono definitivamente; in quell’epoca, tuttavia, erano ormai venute meno le esigenze militari proprie dell’età feudale, perciò la rocca venne trasformata in casino di caccia signorile. Dato alle fiamme dalle truppe del generale Vendôme nel 1703, venne definitivamente abbandonato cadendo in rovina. Recentemente acquisito dal Comune di Drena e restaurato, il castello si presenta come un complesso dalle evidenti caratteristiche me-dievali, in cui il mastio rappresenta l’elemento di maggior spicco.La torre, che raggiunge un’altezza di venticinque metri, è dotata di feritoie che rimarcano il carattere difensivo del castello; al suo interno la presenza di sedili ricavati nelle murature sottolinea come la stessa fosse abitata nei momenti di particolare pericolo. Il complesso castellare appare cinto da una cortina esterna, oltrepassata la quale ci si ritrova nel cortile su cui si affacciano vari edifici e stanze con funzioni residenziali.

CASTEL DRENA

Orari: da martedì a domenica luglio e agosto 10.00 - 19.00 settembre 10.00 - 18.00

Ingresso: 3 euro

Drena - Via al Castello, 2Tel. 0464 541220www.comune.drena.tn.it

domenica 20 luglio e domenica 3 agostoore 15.00 e 17.00

Quel matto di LeonardoSpettacolo per famiglie. Una nuova av-ventura con gli attori del gruppo “Lupus in fabula” alla scoperta del genio rinasci-mentale di Leonardo. Non solo inventore di straordinarie macchine, ma anche nar-ratore di racconti e favole.

A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara

Info, prezzi e prevendite:da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00N° verde 800-013952 / 0461-213834www.csc.tn.it

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dal 14 giugno al 17 agosto

Spazio ContemporaneoMostra di pittura, scultura, installazioni al castello di Drena

DIMENSIONE VERTICALE (sculture e installazioni di Gabriella Bais - Nicola Cozzio - Florian Grott - Goghi & Goghi - Andrea Benuzzi - Cristina di Cristina - Gio-vanni Bailoni – Paolo Pisetta/Antonella Zambelli/Claudia Petroni)

IL LATO OSCURO (Selena Leardini)

COLORE ASSOLUTO (Claudia Mangeli)

SOCIAL (Istituto d’Arte A.Vittoria di Trento)

domenica 20 luglio ore 21.00

Guerrieri dell’asfalto // Break dance battleKermesse di Break dance. Finali e premiazioni, inoltre esibizione dei Seven to death 7 bboy.

(in caso di pioggia le finali si svolgeranno a Cantiere 26, Arco)

Ingresso gratuito

domenica, 27 luglio

Il castello che eraore 18.00 Sfilata con i Tamburi di sant’Abbondio di Droa seguire: breve corso di percussioni per bambini e apertura del “Mercato del tempo antico”

ore 19.30 I fantasmi del castello - racconti (da paura!)

per bambini a cura del Gruppo Té delle Letture

ore 20.30 Musiche e danze celtiche con il gruppo “Alice Castle”

Ingresso: euro 5.00

per bambini e ragazzi fino a 14 anni ingresso libero

Info: Associazione AnDROmeda Fraz. Ceniga - Dro, tel. 349 [email protected] - www.associazioneandromeda.com

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In un documento del 1124 è nominato un certo Ulrico de Toblino, con ogni probabilità signore del castello, mentre una non meglio specificata “domus de Toblino” è citata per la prima volta dalle fonti nel 1190.Quello di Toblino, assieme alla Rocca di Riva, rappresenta l’unico sito forti-ficato lacustre del Trentino. Venne edificato su un enorme masso staccato-si dal fianco della montagna e finito nel lago. Sorge quindi nel fondovalle e non, come di consueto, in posizione di rilievo facilmente difendibile.Castel Toblino non fu mai centro di potere giurisdizionale e ciò ha fatto ipotizzare che in età medievale possa essere stata una rocca con compiti esclusivamente militari e di controllo della fondamentale via che passava per la Valle del Sarca e la Valle dei Laghi. Nel corso del XIII secolo i Toblino vennero scacciati per mano dei da Campo, influente famiglia delle Valli Giudicarie. Questi ultimi, che a metà del secolo potevano vantare la consa-crazione di uno di loro, Aldrighetto, a principe vescovo di Trento, in quegli anni avevano avviato una forte espansione territoriale. Nei due secoli suc-cessivi i protagonisti furono i potenti Tirolo, che occuparono a lungo Ca-stel Toblino. Solo nel Cinquecento Castel Toblino divenne bene diretto dei principi vescovi: il principe vescovo Bernardo Cles avviò importanti lavori di ammodernamento e abbellimento del castello, a cui seguirono quelli voluti dai Madruzzo. Successivamente entrò in possesso della famiglia Wolken-stein. Nel 1703 subì un destino comune ad altri castelli della valle del Sar-ca: venne incendiato e distrutto dalle truppe francesi che marciavano su Trento. Oggi Castel Toblino è considerato uno dei castelli più suggestivi del territorio trentino proprio per il contesto paesaggistico nel quale è inserito.

CASTEL TOBLINO

venerdì 25 luglio dalle 18.00 alle 20.00

Il piccolo alchimista laboratorio di pozioni magicheVerrà allestito un laboratorio alchemico medievale nel quale i bambini troveranno pozioni magiche, ciotole di erbe aromati-che e aromi naturali, dove tre fattucchiere, un po’ streghe e un po’ scienziate, mostre-ranno ai piccoli ospiti le loro mille invenzio-ni ed esperimenti alchemici.

dalle 20.00 alle 24.00

La notte dei maghiRitorna un appuntamento diventato ormai classico per Castel Toblino: quest’anno saranno i maghi e gli alchimisti (rivisti natu-ralmente in chiave comica e spettacolare) a riempire con la loro arte un’intera notte nei suggestivi angoli del Castello.

A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara

Info, prezzi e prevendite: da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00N° verde 800-013952 / 0461-213834www.csc.tn.it

Orari: ingresso libero - visitabile dall’esterno

Sarche - Via Caffaro, 1www.apt.trento.it

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La prima notizia relativa a Castel Restór risale al 1265, anno in cui il prin-cipe vescovo di Trento Egnone di Appiano concesse in feudo a Federico d’Arco il Dosso della Vedova. Con quest’atto il presule permise di costruirvi un castello per proteggere dai pericoli esterni la popolazione della zona, ri-mastagli fedele durante le insurrezioni contadine contro il potere vescovile verificatesi nelle Giudicarie. La fortificazione, oggi nel comune del Bleggio, sorse in un territorio di fondamentale importanza per il collegamento tra il Banale, le Giudicarie, il Lomaso e il Basso Sarca. Feudo degli Arco per lunghissimo tempo, Castel Restór si trovò al centro delle furibonde lotte per l’egemonia territoriale tra le famiglie nobili della zona. Nella prima fase della sua storia, i nemici furono i da Campo. Gli Arco, che già possedeva-no Castel Spine, con la costruzione della nuova struttura chiusero in una morsa il baluardo degli acerrimi rivali, Castel Campo. Più tardi, nel corso del XV secolo, la minaccia provenne dai Lodrón, desiderosi di espandersi verso nord. Durante gli anni di guerra tra Venezia e Milano il Trentino oc-cidentale divenne teatro di continue e feroci battaglie. In questo contesto, Castel Restór venne dapprima occupato dal Gattamelata, capitano della Serenissima, più tardi espugnato e distrutto da Paride Lodrón. Una volta ricostruito, mantenne le sue funzioni difensive fino al XVIII secolo, quando venne trasformato in casino di caccia. Castel Restór doveva presentarsi originariamente con un impianto piuttosto simile alle altre fortificazioni dei conti d’Arco, quali Drena e Castellino: una torre quadrangolare circondata tutt’intorno da una cinta muraria curvilinea. Oggi si presenta allo stato di rudere, nonostante se ne possa ancora apprezzare la possente torre.

CASTEL RESTÓR

Orari: visita ai ruderi tutti i giorni

Ingresso: liberoComano Terme (Fraz. Vergonzo)Tel. 0465 702626(APT Terme di Comano - Dolomiti di Brenta)www.visitcomano.it

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Arroccato sul dosso che domina l’abitato di Stenico, il castello conserva ancora il suo aspetto imponente e massiccio di edificio fortificato. Al suo interno, l’elegan-za degli ambienti e la raffinatezza di affreschi e sculture rivelano la destinazione a residenza estiva del principe vescovo di Trento. Un nuovo percorso espositivo dedi-cato alle arti applicate si snoda nelle sale.La prima menzione del Castello di Stenico risale al 1163: in quell’anno il principe vescovo di Trento Adelpreto con-cesse in feudo ai fratelli Bozone e Ottone una casa eretta sul dosso del castrum di Stinigo, probabilmente all’epo-ca non ancora un castello, ma un insieme di fortificazioni rudimentali allestite per la difesa degli abitanti dei villaggi circostanti. Col passaggio del Trentino all’Italia fu sede della pretura e in seguito caserma dei carabinieri, fin-ché, nel 1973, passò sotto la competenza del Provincia autonoma di Trento. Oggi il Castello di Stenico, aperto al pubblico, si conserva in ottimo stato: composto da diversi edifici, ospita ambienti di notevole interesse tra i quali la Sala del giudizio, la Sala del consiglio e la Cap-pella di San Martino, in cui si possono ancora osservare le pitture romaniche risalenti al XIII secolo.

CASTELLO DISTENICO

Orari: tutti i giorni tranne lunedì 10.00-18.00

Ingresso: 5 euro

Stenico

Tel. 0465 771004www.buonconsiglio.it

10 luglio, 15 luglio e 8 agostoore 21.00

Nuovo ensembleConcerti di musica classica

In collaborazione con la Fondazione Caritro

venerdì 18 luglioore 20.00

Castelli in cinemaRassegna cinematografica itinerante a tematica ambientale, promossa dall’Associazione culturale MAE. In programma la proiezione di cortometraggi prodotti da giovani talenti e premiati al Film Festival MontagnAmbientEnergia 2014, abbinata a mo-menti di lettura animati dall’Associazione culturale Amici di Pa-rola e alle performance live del gruppo musicale “Alì’nghiastrë”.

Ingresso libero.

Info:Associazione culturale MAE - Tel. 327 9364861

domenica 17 agosto 2014ore 20.00

A tavola nel rinascimentoRievocazione di un banchetto rinascimentale: tra spettacolo e cibo, si rivive l’atmosfera del ‘500.

Gruppi: Antico Rango - Luporum Filii

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venerdì 25 luglioore 16.30

Circo e d’intorniIl gruppo CircOfficina porterà a castello l’atmosfera allegra e sor-prendente propria del mondo del circo. “In pista” insegnanti e allievi della scuola di circo Bolla di Sapone che proporranno, in chiave rinnovata, le discipline classiche dell’arte circense: giocole-ria, equilibrismo, acrobatica aerea, funambolismo e teatro comico.

mercoledì 30 luglioore 18.30

Il Trionfo TridentinoLa ricostruzione di una festa rinascimentale avvenuta nel 1547 nel Castello del Buonconsiglio alla corte del Cardinale Cristoforo Ma-druzzo e descritta in un poemetto coevo di Leonardo Colombino. In quell’occasione si presentò uno spettacolare corteo di perso-naggi rappresentanti le figure dei Tarocchi. È proprio nel Rinasci-mento che si conferma la moda di questo gioco di carte divinatorio e allegorico. Nello spettacolo ricostruito ci saranno i dieci Arcani maggiori, con i preziosi costumi realizzati da Chiara Defant, che saranno accompagnati dalla lettura del poemetto di Leonardo Co-lombino e da musiche rinascimentali.

sabato 9 agostoore 18.30

Le ore del CastelloUn appuntamento insolito per scoprire le atmosfere del castello all’imbrunire. Ritrovare i colori del tramonto, le storie che si raccon-tano prima che cali la notte. Mentre la valle diventa buia, gli ultimi bagliori del sole sulle montagne circostanti ci suggeriscono storie di maghi e streghe. Seguirà una visita guidata al Castello.

mercoledì 20 agostoore 20.00

Un libro ogni trenta secondiUn itinerario curioso e sorprendente in compagnia di Carlo Marti-nelli, scrittore e giornalista “devoto alla carta”, ma che non disde-gna il confronto con l’ebook. E che tenta una sfida impossibile: si calcola che al mondo venga pubblicato un libro nuovo ogni trenta secondi. E dunque a chi ama i libri cosa resta, per possederli e conoscerli tutti, se non parlare di un libro ogni trenta secondi? Spa-ziando fra romanzi proibiti, poesie misteriose, autori clandestini e titoli bugiardi.

giovedì 21 agostoore 21.00

Nuove inventioni di balliLeonardo Da Vinci e Galileo Galilei sono riconosciuti come i più grandi inventori e scienziati del Rinascimento, ma entrambi sono stati anche eccellenti musicisti. È in questo periodo che la danza italiana vive una stagione di straordinaria ricchezza con capolavori stupefacenti. Lo spettacolo vuole rappresentare una sintesi tra arte e scienza, tra musica e danza.

domenica 24 agostoore 20.00

Di tutto un popL’atmosfera particolare dei castelli conferirà suggestioni inedite alla musica dei “No labels”, un affiatato quartetto che propone una musica, come spiega il loro nome, senza etichetta. Una musica che non si pone confini e spazia, in una festa di note, dal rock al pop, da folk ai ricami jazz, al melodico. Un gruppo che, con le corde degli strumenti e le corde vocali, si muove con spirito “di strada” sulla strada maestra di una musica fatta per divertire chi la suona e chi l’ascolta.

A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara

A cura del Coordinamento Teatrale Trentino

Info, prezzi e prevendite: da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00N° verde 800-013952www.csc.tn.it

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La prima menzione documentaria relativa al castello di San Giovanni pare risalire al 1086, quando viene citato un castrum de summo lacu. La posi-zione su uno sperone roccioso a picco sulle acque del Lago d’Idro sugge-risce l’identificazione del castrum proprio con il castello di San Giovanni.Posto a controllo dell’imboccatura delle Valli Giudicarie, delicata area di confine dei domini vescovili tridentini e feudo dei Lodrón, dal XIII secolo rimase in mano alla potente casata, ininterrottamente fino al Novecento, eccezion fatta per una breve occupazione da parte delle truppe milanesi del Piccinino nel XV secolo. Negli anni Cinquanta del XX secolo venne acquistato da nuovi proprietari, che vi avviarono notevoli lavori di restau-ro. Come per altri castelli della Valle del Chiese amministrati dai Lodrón, l’elemento militare prevale nettamente su quello abitativo-residenziale. Ne è prova che con l’avvento della polvere da sparo si provvide ad ammoder-nare il complesso, trasformandolo in una piccola fortezza rinascimentale. Costruito utilizzando il granito proveniente dalle lontane cave di Daone, il castello cadde in rovina per la continua spogliazione cui fu sottoposto da parte della popolazione, ansiosa di impadronirsi di pregevole materiale da costruzione. Oggi il castello, di proprietà del Comune di Bondone, si pre-senta in ottimo stato di conservazione: i recenti restauri hanno permesso di riportarne alla luce l’antica fisionomia.

CASTELLO DISAN GIOVANNI

Orari: dal 1° luglio al 31 agosto tutti i giorni 14.00-18.00

Ingresso: 2 euro

Comune di BondoneTel. 0465 [email protected]

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Castel Belfort sorge su un dosso isolato nel comune di Spormaggiore, lungo la via che collega l’abitato omonimo a Cavedago. La prima men-zione del castello nella documentazione medievale risale al 1311, quando Tissone di Sporo ricevette in feudo il dosso di Malgolo, affinché vi potesse costruire una torre e degli edifici. A partire dal 1350 il castello divenne sede della giurisdizione tirolese di Andalo e Molveno, che fu affidata al capitano bolzanino Nicola Reifer. Parzialmente distrutto in un incendio nel 1670, il castello fu ricostruito a partire dal 1699, quando i Saracini lo acquisirono quale feudo. La parte più antica del castello è costituita dal mastio a pian-ta quadrata da cui si sviluppava una cinta muraria, oggi scomparsa; a fianco del mastio si trovavano una serie di edifici con funzioni residenziali e di servizio. Gli interventi operati dai Saracini agli inizi del XVIII secolo mutarono la fisionomia antica del complesso: furono costruiti una nuova cinta muraria e il grande portale di accesso con lo stemma, si attuarono la sopraelevazione del mastio e la realizzazione del grande caseggiato fine-strato. Il castello, oggi allo stato di rudere, è stato recentemente restaurato e aperto al pubblico.

CASTEL BELFORT

Orari: tutti i giorni 9.00 – 19.00. Orari ridotti in autunno.

Ingresso: libero

Spormaggiore, lungo la SS 421 che dal paese sale sull’altopiano della Paganella

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Castel Thun viene citato per la prima volta in un atto vescovile del 1258, relativo al conferimento del dosso di Belvesino alla famiglia Thun. La concessione prevedeva il diritto di costruire un castello che prese il nome dal luogo in cui venne edificato. Il nucleo originario del castello, datato alla metà del XIII secolo, era costituito da un mastio probabilmente racchiuso da una palizzata in legno. Nei secoli successivi la struttura fu interessata da continui ampliamenti e migliorie, che la trasformarono da modesto fortilizio a grandiosa residenza. Nel corso del Trecento furono costruiti diversi fab-bricati all’interno della cinta, a ridosso della muratura stessa. Nel Cinquecento la parte residenziale fu sopraelevata e abbellita sulla scia del rinnovamento architettonico e artistico, di gusto rinascimentale, promosso dal principe vescovo Bernardo Cles (1514-1539). Anche gli apparati difensivi furono completamente ridefiniti nel corso del XVI secolo e in quello successivo.Gli ultimi importanti interventi architettonici si ebbero nel Settecento; fu attuata una regolarizzazione generale del palaz-zo mediante il livellamento dei piani, secondo il gusto del tempo. Molte superfici esterne furono intonacate per creare un senso di omogeneità nella costruzione. Le invasioni napoleoniche segnarono profondamente il castello, che venne saccheggiato e spogliato di gran parte degli arredi. Con la fine del principato vescovile (1803) la famiglia perse i proventi delle rendite ecclesiastiche; il loro generoso mecenatismo, unito agli investimenti sbagliati di Matteo II Thun (1813-1892), rese irreversibile il tracollo finanziario. Nel 1926 i proprietari furono costretti alla vendita del castello, che venne acquistato dal ramo boemo della famiglia Thun, gli Hohenstein.Questi lo abitarono fino al 1985 quando il conte Zdenko, ultimo discendente, morì senza lasciare eredi.Nel 1992 il castello fu acquisito dalla Provincia autonoma di Trento, che lo ha aperto al pubblico nel 2010, dopo un impegnativo restauro. Castel Thun rappresenta una delle più prestigiose residenze trentine, con oltre 150 stanze che conservano gli arredi originali delle diverse epoche.

CASTEL THUN

Orari: tutti i giorni tranne lunedì 10.00-18.00 lunedì di agosto aperto

Ingresso: 6 euro

Ton - Via Castel ThunTel. 0461 657816www.buonconsiglio.it

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domenica 6 lugliodalle 14.00 alle 20.00

L’arte della guerra. Uomini e armi al castelloUn pomeriggio alla scoperta delle armi, delle armature e delle tecniche di combattimento tra medioevo e rinascimento: attivi-tà didattiche, riproduzioni fedeli e la possibilità di assistere agli addestramenti militari.

Gruppi Gualdana del Malconsiglio - Ordine della Torre Aldeno

19 luglio - 9 novembre

La seduzione del classicismo. Giuseppe Craffonara nelle collezioni del Castello del Buonconsiglio.

Il 6 aprile 1829 il giovanissimo e erudito Matteo Thun – 17 anni appena – annun-ciava con orgoglio all’amico veronese Giovanni Battista Giuliari di possedere la raccolta di stampe dei Ritratti d’illustri tren-tini, realizzate da celebri incisori romani, su disegno di Giuseppe Craffonara. Intorno a questo episodio di mecenatismo e consa-pevolezza politica e culturale, promosso dal podestà di Trento Benedetto Giovanelli, si snoda il percorso della mostra, che svela collezioni del museo raramente esposte al

pubblico. Dal laboratorio neoclassico della Roma canoviana, fino alle lungimiranti scelte delle acquisizioni pubbliche trentine dal XIX secolo ad oggi, si ripercorre la storia delle numerose opere di Craf-fonara nelle raccolte del Castello del Buonconsiglio. Sono disegni, bozzetti preparatori e dipinti, rare matrici di stampa e incisioni, che consentono di posare lo sguardo sull’atelier dell’artista, nel mo-mento segreto dell’ideazione creativa.

Orario: 10.00-18.00

Ingresso: libero

martedì 8 luglio e martedì 19 agostoore 16.30

Storie a CastelloSpettacolo per ragazzi. Princispruzze e principerse, storie del bo-sco e storie a castello, classiche ma non troppo. I quattro narratori della Compagnia Bandus raccontano divertenti avventure, coinvol-gendo i piccoli spettatori con il solo utilizzo della voce, con tavole disegnate e piccoli oggetti di scena. Con tanta voglia di divertire e altrettanta fantasia.

mercoledì 23 luglioore 20.00

Un libro ogni trenta secondiUn itinerario curioso e sorprendente in compagnia di Carlo Marti-nelli, scrittore e giornalista “devoto alla carta”, ma che non disde-gna il confronto con l’ebook. E che tenta una sfida impossibile: si calcola che al mondo venga pubblicato un libro nuovo ogni trenta secondi. E dunque a chi ama i libri cosa resta, per possederli e conoscerli tutti, se non parlare di un libro ogni trenta secondi? Spa-ziando fra romanzi proibiti, poesie misteriose, autori clandestini e titoli bugiardi.

martedì 5 agostoore 21.00

Con i balli suoni e cantiLa corte rinascimentale è l’ambiente ideale per musici e ballerini. Il contesto del ballo è la festa, caratterizzata da segni, gesti e allego-rie. Lo spettacolo, proposto in costume con strumenti d’epoca, rico-struisce il clima colto e aristocratico di una nobile festa cortigiana.

LA SEDUZIONE DEL CLASSICISMO

MOSTRA A CASTEL THUN

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venerdì 8 agostodalle 19.00 alle 24.00

Alla tavola del cardinale: l’alchimia dei 4 elementiUna proposta per vivere una serata a castello fra pietanze, spetta-coli e animazioni; per incontrare personaggi e sogni di una notte di mezza estate.

sabato 23 agostoore 18.30

Le ore del CastelloUn appuntamento insolito per scoprire le atmosfere del castello all’imbrunire. Ritrovare i colori del tramonto, le storie che si raccon-tano prima che cali la notte. Mentre la valle diventa buia, gli ultimi bagliori del sole sulle montagne circostanti ci suggeriscono storie di maghi e streghe. Seguirà una visita al Castello.

mercoledì 27 agostoore 18.30

Il Trionfo TridentinoLa ricostruzione di una festa rinascimentale avvenuta nel 1547 nel Castello del Buonconsiglio alla corte del Cardinale Cristoforo Ma-druzzo e descritta in un poemetto coevo di Leonardo Colombino. In quell’occasione si presentò uno spettacolare corteo di perso-naggi rappresentanti le figure dei Tarocchi. È proprio nel Rinasci-mento che si conferma la moda di questo gioco di carte divinatorio e allegorico. Nello spettacolo ricostruito ci saranno i dieci Arcani maggiori, con i preziosi costumi realizzati da Chiara Defant, che saranno accompagnati dalla lettura del poemetto di Leonardo Co-lombino e da musiche rinascimentali.

sabato 30 agostoore 20.00

Di tutto un popL’atmosfera particolare dei castelli conferirà suggestioni inedite alla musica dei “No labels”, un affiatato quartetto che propone una musica, come spiega il loro nome, senza etichetta. Una musica che non si pone confini e spazia, in una festa di note, dal rock al pop, da folk ai ricami jazz, al melodico. Un gruppo che, con le corde degli strumenti e le corde vocali, si muove con spirito “di strada” sulla strada maestra di una musica fatta per divertire chi la suona e chi l’ascolta.

martedì 2 settembreore 16.30

Circo e d’intorniIl gruppo CircOfficina porterà a castello l’atmosfera allegra e sor-prendente propria del mondo del circo. “In pista” insegnanti e allievi della scuola di circo Bolla di Sapone che proporranno, in chiave rinnovata, le discipline classiche dell’arte circense: giocole-ria, equilibrismo, acrobatica aerea, funambolismo e teatro comico.

sabato 6 settembreore 20.00

Letture a crepapelleI quattro narratori della Compagnia Bandus ci aiuteranno a scopri-re, con le loro voci, il mondo meraviglioso della letteratura.

A cura del Centro Servizi Culturali S. Chiara

A cura del Coordinamento Teatrale Trentino

Info, prezzi e prevendite:da lunedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00N° verde 800-013952www.csc.tn.it

CASTEL THUN

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Il castello sorge su di un dosso isolato nelle vicinanze della frazione di Vasio, nel comune di Fondo. Posto al centro di una zona adibita a coltivo, si ha menzione del maniero a partire dal 1237, quando viene concesso da Egnone II, cugino dei conti d’Appiano, a Bertoldo da Cloz. Nel 1273, alla morte di Egnone, il castello ritorna nella disponibilità dell’episcopato tren-tino. Dalla fine del XIV secolo le investiture principesche risultano a favore dei signori di Castel Vasio, a cui segue un breve periodo sotto il dominio Trapp. Nel 1518 i Trapp lo cedettero a Baldessare di Castel Cles, ma già sul finire del secolo era possesso dei conti d’Arsio, che lo detennero fino al 1878. Proprio sotto i d’Arsio il castello, ormai in stato di rovina, vede importanti restauri, come testimoniato da alcune epigrafi settecentesche. Recentemente restaurato, il maniero è aperto al pubblico e ospita un agri-turismo, in cui è possibile rilassarsi tra le antiche mura e godere appieno del paesaggio della Valle di Non.

CASTEL VASIO

Orari: tutti i giorni

Ingresso: gratuito

Fondo, località Vasio, Val di NonTel. 349 [email protected]

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Il castello di Altaguardia si trova nella valle di Bresimo, un tempo importante via d’alta quota che collegava la valle di Non con la val d’Ultimo. Le prime notizie indirette sul maniero risalgono al 1272, quando il principe vescovo Egnone concede in feudo il dosso di Fravigo a Reperto di Altaguardia e Livo affinché lo edifichi con la costruzione di magazzini e ambienti desti-nati ad uso agricolo; si tratta probabilmente di un complesso rurale sorto alle dipendenze del castello soprastante. I signori di Altaguardia, oltre al fortilizio, detengono il controllo sulle miniere della Valle di Sole e riscuotono proventi anche nel territorio di Livo; tuttavia il loro dominio si estingue sul finire del Trecento e il castello passa ad Antonio di Sant’Ippolito. Come altre fortificazioni della Valle di Non, durante l’insurrezione contadina del 1407, il castello di Altaguardia viene attaccato e incendiato e benché lo stesso ve-scovo Giorgio di Liechtenstein ne avesse proibito la ricostruzione, a partire dal 1420 figura tra i possedimenti dei Thun che ivi risiedono. Del castello oggi si conservano solo alcuni ruderi: una torre quadrangolare, una cister-na, un forno, una serie di ambienti con funzioni di servizio e residenziali, che si snodano all’interno di più cortine murarie concentriche. Dal castello il panorama spazia su gran parte della val di Non.Il castello è raggiungibile, in circa 45 minuti, percorrendo un comodo sen-tiero che ha inizio presso il Rio Castello sulla strada che porta a Bresimo, poco prima della frazione di Baselga.

CASTELLO DIALTAGUARDIA

Orari: visita ai ruderi tutti i giorni

Ingresso: libero

Bresimo, Val di NonTel. 0463 – 539060 (Comune)

sabato 5 luglioore 21.30

Guerra rustica e difesa del castelloSuggestiva rievocazione storica della Guerra rustica del 1525 con attacco al castello dei popolani e difesa degli arcieri.

Servizio trasporto navetta con partenza dalle ore 19.30 dal paese di Bresimo.

Gruppi: Gruppi d’Anaunia Arceri Castel Thun

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Il Palazzo Assessorile sorge sulla piazza municipale dell’abitato di Cles. Ciò che possiamo ammirare è il risultato dell’affiancarsi di più edifici ad una casa torre medievale, oggi completamente inglobata nella costruzione attuale, ma di cui è ancora possibile scorgere le tracce.La prima menzione relativa alla Torre di Regola di Cles risale al 1356 quan-do venne costruita dalla famiglia de Cles che intendeva disporre di una struttura all’interno dell’abitato; oltre alla torre destinata ad abitazione era-no presenti ambienti di servizio e di conservazione per le derrate alimentari, nonché spazi destinati alle coltivazioni. Nel corso del trecento la proprietà del complesso passò più volte dalla famiglia dei Cles ai Sant’Ippolito e a partire dal quattrocento la casa-torre subì una serie di interventi, quali am-pliamenti dei volumi e la sopraelevazione. Si deve alla volontà di Giorgio de Cles l’importante riconfigurazione architettonica che interessò l’edificio nella seconda metà del XVI secolo e che vide l’inserimento in facciata delle quattro bifore a trilobo e la realizzazione di pregevoli apparati decorativi, nonché dello stemma presente in facciata e datato 1484. Attorno al 1543 è Marcello Fogolino l’esecutore dei fregi a grottesca con figure mitologiche ed allegoriche del secondo piano, e delle stanze di Apollo, Anna e degli Dei del terzo piano, commissionate dal nobile Ildebrando, nipote del prin-cipe vescovo Bernardo Clesio. Nel corso del seicento, il palazzo passò per breve tempo alla famiglia Thun che lo cedette alla Magnifica Comunità di Cles; dal 1679 divenne sede dell’assessore delle Valli di Non e Sole come ricorda l’iscrizione posta sopra il portale di ingresso.

TORRE DI REGOLAPALAZZO ASSESSORILEOrari: 10.00-12.00, 15.00-19.00da martedì a domenica. Lunedì chiusoAperture serali, dalle 20.00 alle 22.00, durante le manifestazioni nel centro storico.

Ingresso: gratuito. Sono disponibili audio guide in italiano, inglese e tedesco.

Cles, Val di NonPiazza Municipio, 21Tel. 04630662091 (Ufficio Cultura Comune di Cles)

dal 5 luglio al 28 settembreOpere di artisti del Novecento e contem-poranei, fra cui Andy Warhol, Lucio Fon-tana, Kate Haring, Fortunato Depero e Mimmo Paladino, a confronto con buratti-ni, pupi e marionette del Museo di Budrio, Collezione Zanella/Pasqualini.

BURATTO, FILI, BASTONI Marionette e burattini dal Cinquecento all’arte contemporanea

MOSTRA

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Le prime notizie documentarie riferite alla fortificazione risalgono al 1216, quando il principe vescovo Federico Vanga concesse a tal Rodolfo il permesso di edificare un castello a Segonzano. Sorto in posizione strategica in rapporto alla viabilità che collegava le sponde opposte della Val di Cembra, il maniero fin dal 1304 fu controllato dai Conti del Tirolo. Tornato tra i domini dei conti del Tirolo, passò poi all’episcopato trentino (primi decenni del XVI secolo) e con il principe vescovo Bernardo Clesio fu infeudato a Giovan Battista a Prato. Gli eredi a Prato lo mantennero fino al 1777, ma il castello continuò a essere un feudo fino oltre la metà dell’Ottocento. Nei pressi del ca-stello fu combattuta la battaglia di Segonzano (1796-97) fra le truppe austriache e l’esercito napoleonico, conferma questa dell’importanza strategica del luogo. Dell’originale complesso medievale oggi si con-servano solo alcuni tratti della cortina muraria e la cosiddetta “torre delle prigioni”, ma è possibile avere un’idea chiara dell’antica maesto-sità del complesso castellare ammirando pregevoli dipinti, tra i quali il più noto è l’acquerello che Albrecht Dürer ebbe modo di dipingere attorno al 1495.

CASTELLO DISEGONZANO

Orari: visita ai ruderi tutti i giorni

Ingresso: libero

Segonzano, Frazione Piazzo, Val di CembraTel. 0461 686103 (Comune di Segonzano)

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L’imponente Castello di Pergine domina, da un isolato dosso, l’an-tico borgo sottostante e l’alta Valsugana, da Civezzano al lago di Caldonazzo. Costruito nel XII secolo, l’antico fortilizio controllava lo sbocco nella piana del perginese della Valle dei Mocheni, ricca di giacimenti minerari, e la strada per Trento. A causa della posi-zione strategica, fu al centro degli scontri fra le potenze che si con-tendevano il controllo della regione. Le prime notizie documenta-rie risalgono al 1147 e si riferiscono a un domini da Pergine, tale Odolricus de Perzene. È certo che il castello era da tempo feudo vescovile quando nel 1256 fu espugnato e incendiato dalle truppe di Ezzelino da Romano. Appartenne ai duchi d’Austria e nel 1531 passò al principe vescovo di Trento Bernardo Clesio. Già dal XV secolo, perso ogni interesse tattico, Castel Pergine fu interessato da alcune ristrutturazioni, volte soprattutto allo sviluppo del nucleo abitativo e di rappresentanza, nettamente separato dalla zona di-fensiva. Il castello presenta ancora le opere medievali di difesa, le due cortine murarie che fanno capo al mastio e le torri, e gli edifici rinascimentali residenziali. Ospita mostre d’arte contemporanea.

CASTELLO DI PERGINE

Orari: tutti i giorni 9.00 - 19.00 dall’11 aprile al 3 novembre

Ingresso: libero

Pergine Valsugana (TN)Via al Castello, 10 - Tel. 0461 531158www.castelpergine.it

dal 26 aprile al 2 novembreForme in ferro forgiate da Paolo BelliniMostra di scultura

domenica 6 luglioore 17.30DomeniCastello: Concerto. Baritono e piano. Un pot-pourri.

domenica 3 agostoore 17.30DomeniCastello: Parola e Musica

domenica 7 settembreore 17.30DomeniCastello: Modern Sax Quartett Dal 1814 al 2014: 200 anni di storia del sassofono

domenica 5 ottobreore 17.30DomeniCastello: Zalas Trio. Clarinetto, violino e piano. Intorno al Mediterraneo

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Del castello di Fornace, situato al centro del paese in posizione dominante sul dosso di San Martino, rimane oggi solo una porzione dell’impianto originario: la cosiddetta porta-torre. Benché la famiglia dei Roccabruna, signori di Fornace, trovi menzione già a partire dal 1189, il primo docu-mento che si riferisce al castello risale al 1214 ed è relativo al giuramento di fedeltà al principe e alla conseguente reinfeudazione dei da Fornace. Il nome de Roccabruna compare unitamente quello da Fornace proprio a partire da tale data ed è attribuito a un ramo della famiglia. I Roccabruna provvidero all’ampliamento dell’impianto fortificato primigenio e avviarono un’ingente opera per la trasformazione del maniero in dimora residenziale, secondo il gusto rinascimentale. Il complesso tuttavia nell’Ottocento fu in parte demolito, per far posto alla costruzione della chiesa parrocchiale e perse la caratteristiche dell’edificio fortificato.Oggi è sede del Municipio di Fornace ed è visitabile negli orari di ufficio.

CASTELLO ROCCABRUNADI FORNACE

Orari: lun. mart. e merc: 9.00-12.00 / 14.45-17.00 giovedì e venerdì: 9.00 -13.30

Ingresso: gratuito. Visita accompagnata (rivolger-si all’Ufficio anagrafe)

Fornace - Tel. 0461 [email protected]

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Posto sul colle delle Rive sopra la Magnifica Corte Trapp, il Castello di Caldonazzo, o Torre dei Sicconi, fu costruito nel 1201 su licenza del principe vescovo di Trento, Cor-rado di Beseno, da Geremia e Alberto figli di Varimberto di Caldonazzo. Unitamente a Castel Brenta, costituiva il sistema di controllo del territorio esercitato dai signori di Caldonazzo; la Torre dei Sicconi dall’alto del monte Rive presidiava le principali vie di comunicazione. Sembra che durante gli scontri con i vicentini il castello sia stato distrut-to e ricostruito solo in parte; fatto certo è che la signoria dei Caldonazzo-Castelnuovo uscì di scena e la Valsugana entrò nella sfera d’influenza austro-tirolese. La Torre dei Sicconi venne demolita dal Genio militare austriaco nel 1915, per ragioni belliche, in quanto costituiva un punto di avvistamento certo. Oggi sull’intera area di monte Rive sorge un parco archeologico; qui è ancora possibile scor-gere il basamento della torre e di alcuni edifici che erano parte del complesso fortificato.

TORRE DEI SICCONI

Orari: 15 giugno - 31 agosto, da merc. a dom., ore 10.00 - 18.00. Chiuso lunedì e martedì.

Ingresso: libero

Loc. Monte Rive, Caldonazzo, ValsuganaPrenotazioni per visita accompagnata: cell. 347 1258958 (Alessia Baldessari)

Mercoledì 16 luglio e mercoledì 6 agostoore 16.00

Visita guidata all’area archeologica di Monte RiveA cura di Nicoletta Pisu, archeologa dell’Ufficio Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento. Ritrovo all’ingresso del Giardi-no della Torre dei Sicconi. Partecipazione gratuita.

Info: Ufficio Beni Archeologici della PAT Tel. 0461 492161.

Giovedì 24 luglioore 15.30

Torre dei Sicconi: il Castello nel giardinoPasseggiata in compagnia dell’Accompagnatore di territorio del Tentino Paola Barducci, alla scoperta di Monte Rive e della Torre dei Sicconi. Lungo sentieri e mulattiere si salirà nei boschi di larici e castagni sopra Caldonazzo, fino al giardino della Torre dei Sicco-ni, luogo ricco di vicende storiche, spunti naturalistici e panorami mozzafiato. Ritrovo alle ore 14.30 davanti al Municipio di Caldo-nazzo. Durata: l’intero pomeriggio. Partecipazione gratuita. Consi-gliato abbigliamento comodo e adeguato a una passeggiata.

Info e prenotazioni: Paola Barducci cell. 333 4861088 [email protected].

A cura dell’Uff. Beni archeologici della PAT

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dal 13 giugno al 14 settembre 2014

Visite guidate seguite da degustazione di prodotti tipici ”I sapori del Lagorai”da martedì a venerdì su prenotazione

domenica 6 luglio dalle ore 14.00

Festa al castello. Nobili, balli, sbandieratoriAnimazione in costume, balli rinascimen-tali, possibilità di indossare vestiti rinasci-mentali, spettacoli di sbandieratori.

Gruppo Amici di Castelfondo e Val di Non - Musici e Sbandieratori di Borgo

Il maestoso complesso medievale domina il paese di Ivano Fracena e la Valsugana Orientale. Il nucleo originario del castello si raccoglie attorno al mastio, racchiuso da una cortina di mura. La prima menzione relativa a una famiglia di Ivano risale al 1187, e vede Jacopino de Yvano essere testimo-ne in un’assemblea feudale “trentina”. Il maniero ha avuto una storia com-plessa, legata alle aspre lotte che, fra il XII e il XV secolo, videro opporsi le maggiori dinastie feudali per il possesso della Valsugana e dell’intera parte sudorientale del Trentino. Successivamente al dominio dei conti vescovi di Feltre, nel 1228, Castel Ivano e la bassa Valsugana vengono contesi per quasi due secoli tra vari Signori, tra cui Ezzelino da Romano, i da Camino della Marca Trevigiana, gli Scaligeri di Verona, i Carraresi da Padova, Gian Galeazzo Visconti. Nel 1413 la bassa Valsugana viene annessa alla Contea del Tirolo ed entra nell’orbita della Casa d’Austria degli Asburgo. Castel Ivano è governato prima da capitani di fiducia e poi dalla famiglia tirolese Wolkenstein–Trostburg. Con la scomparsa dell’ultimo Wolkenstein, Castel Ivano, occupato dal comando italiano in Valsugana nel corso della Grande Guerra, passa all’amministratore del maniero Franz Staudacher di Brunico, che con la famiglia abitava il castello fin dal 1901. Da allora la famiglia Staudacher è proprietaria del castello. Vengono organizzate mostre d’arte, convegni e manifestazioni.

CASTEL IVANO

Orari: dal 13/06 al 14/09: venerdì, sabato e domenica su prenotazione con partenza visita ore 10.30, 14.30, 16.00 da martedì a giovedì su prenotazione. Il resto dell’anno su prenotazione.

Ingresso: 5 euro

Ivano FracenaTel. 0461 763432 - 334 [email protected]

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Castel Caldes a Caldes

Castello di S. Michele a Ossana

Castel Belasi a Campodenno

...presto potrete visitare anche

Il calendario potrebbe subire variazioni.

Castel Caldes

Castel BelasI

CastellO dI s. MICHele

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1. Castello del Buonconsiglio2. Castel Beseno3. Castelpietra4. Castel Noarna5. Castel Corno6. Castel Pradaglia7. Castello di Rovereto8. Castello di Avio9. Castel Penede

10. Rocca di Riva11. Castello di Arco12. Castel Drena13. Castel Toblino14. Castel Restor

15. Castello di Stenico16. Castello di San Giovanni 17. Castel Belfort18. Castel Thun19. Castel Vasio20. Castello di Altaguardia21. Torre di Regola –

Palazzo Assessorile22. Castello di Segonzano23. Castello di Pergine24. Castello di Roccabruna25. Torre dei Sicconi26. Castel Ivano

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