4. presenza web nel non profit
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Slides dal corso di Laboratorio Internet del prof.R.Polillo - Università di Milano Bicocca, A.A.2010-11TRANSCRIPT
Corso Laboratorio Internet – Prof. Roberto Polillo
Università degli Studi di Milano Bicocca – Anno Accademico 2010-11
4. PRESENZA WEB per il non-profit
Perché il non-profit sul Web?
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Per farsi conoscere Per spiegare che cosa si fa e si è fatto Per raccogliere volontari Per raccogliere fondi Per restare in contatto con la propria
comunità
COMUNICAZIONE – INTERAZIONE - FINANZIAMENTO
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Il Web oggi
È molto cambiato rispetto a pochi anni fa (Web 2.0)
Non solo il sito istituzionale, ma una presenza molteplice e distribuita
La comunicazione non è solo unidirezionale, ma bidirezionale
I visitatori contribuiscono alla diffusione dei messaggi (“marketing virale”)
È facile da usare Costa poco – o nulla
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La presenza web tradizionale
Sito web
Visitatore
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La presenza web, oggi
Sito webBlog
Visitatore
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Tutti i siti sono collegati in un “sistema”
Sito webBlog
Visitatore
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Social buttons
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Pagina Facebook: esempio
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Canale YouTube: esempio
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Pagina Flickr: esempio
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Pagina Twitter: esempio
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Sezioni tipiche di un buon sito web per il non profit
Chi siamo Missione Attività/Progetti Gallerie di documenti
fotografici e video Notizie Newsletter Come aiutarci Raccolta fondi Ricerca
Social buttons Share buttons Comunicazione con
organi stampa
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Feeds da altri siti: esempio
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Sito webBlog
Visitatore
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Il visitatore può interagire
Sito webBlog
Visitatore
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Il visitatore come megafono
Sito webBlog
Blog
Sito web
Presenza Web del visitatore
Visitatore
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Il visitatore come megafono
Sito webBlog
Blog
Sito web
Presenza Web del visitatore
Sharebutton
s
Visitatore
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Marketing virale24
La rete dei nostri visitatori
La rete degli amici dei nostri visitatori
La rete degli….
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A che punto siamo oggi in Italia
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Una valutazione della qualità dei siti delle ONG riconosciute dal Ministero Affari Esteri(circa 240)
(Francavilla e Polillo, dic 2009)
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Profilo 1: Siti statici
La grande maggioranza dei siti italiani: Nessuna funzionalità
interattiva (solo motore di ricerca)
Spesso molto ricchi di contenuti
Spesso architettura informativa scadente
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Esempi tipici:www.abcsverona.itwww.africa70.orgwww.africamission.orgwww.puntoapunto.orgwww.iahm.orgwww.ice.itwww.icsitalia.orgwww.lvia.itwww.nuovispazialservire.it
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www.africamission.org
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www.puntoapunto.org
Profilo 2: siti interattivi
Caratteristiche dei siti statici, più: Donazioni on-line Form per inviare msg alla organizzazione (per es.
offerte di collaborazione) Feed RSS per le notizie Share buttons Area riservata (intranet)
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Esempi:www.aispo.orgwww.actionaid.itwww.aifo.itwww.oafi.orgwww.icu.it
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33 www.aifo.it
Profilo 3: Siti sociali
A questo livello, in Italia, solo poche organizzazioni Funzionalità dei siti interattivi, più: Profili sulle principali social network Integrazione delle informazioni sui diversi profili (es. foto
embedding da flickr) Donazioni on-line più articolate A volte, social network per i membri
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Esempi:www.acra.itwww.amref.itwww.emergency.itwww.manitese.itwww.savethechildren.itwww.soleterre.itwww.wwf.it
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Fanpage di Amref su Facebook
Canale di Amref su Youtube
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Canale Youtube di Amref
In sostanza…
Essenzialmente siti “vetrina”, in gran parte rudimentali
No interattività, no community, no donazioni online
Presenza Web 2.0 quasi inesistente Sostenibilità problematica (no CMS
diffusi) Incertezza e diffidenza verso la
tecnologia
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Che cosa si può fare
I siti si costruiscono in fretta (site builder Web 2.0); la loro gestione non richiede competenze tecniche;
Non servono infrastrutture hardware e tecnici in casa (hosting gratuiti o a basso costo)
I costi di realizzazione e gestione sono modestissimi
Le applicazioni social sono gratuite (Facebook, Youtube, Flickr, Twitter, …)
Indispensabile grande attenzione alla comunicazione(grafica e multimedialità, testi, usabilità)
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Vedi tesi di MaggioniR.Polillo – Ottobre 2010
Buon lavoro, ora tocca a voi!
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Queste slides…
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