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NELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE DI AVELLINO IL ETTECENTO NAPOLETANO

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NELLA BIBLIOTECA PROVINCIALE DI

AVELLINO

IL ETTECENTO NAPOLETANO

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Evocata nelle sue figure e simboli più tradizionali

Incisione di Friedrich Bernard Werner e Johann Georg Ringlin, impressa ad Augsburg da Martin Engelbrecht nel 1731

apoli

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«A Partenope, figlia di Eumelo re di Fera della Tessalia, nipote di Farete e dei re diCreta, che con coloni partiti daIl’Eubea diede alla città le prime fondamenta e la governò. Ilpopolo napoletano pose la sua memoria»

“Parthenope non è morta, Parthenope non ha tomba, Ella vive, splendida giovane e bella, da cinquemila anni” (Leggende napoletane M. Serao)

(Historia della città e regno di Napoli di Gio Antonio Summonte , Gessari 1748) (Don. Zigarelli)

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La figura di Pallade, come simbolo per eccellenza del sapere

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Il Sebeto era il fiume che aveva le sue sorgenti alle falde del Vesuvio e bagnava l’antica Neapolis.Secondo la leggenda era una divinità fluviale, innamorato di Partenope, dalla loro unione nacque la ninfa Sebetide che sposò Telone, re di Capri. Il primo re di Partenope, Ebalo, sarebbe stato loro figlio.Viene raffigurato alla maniera tradizionale dei fiumi come vecchio seduto, appoggiato ad un otredal quale scorre l’acqua. Così lo rappresenta anche Cosimo Fanzago nella fontana omonima inlargo Sermoneta. (G.Zappella)

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Il Sebeto sdraiato

L’incisione è firmata da Francesco de Grado e viene impiegata da Domenico Antonio Parrinoin edizioni di opere di poeti arcadi appartenenti alla colonia Sebezia de gli Arcadi

La medesima iconografia con il Sebeto sdraiato che tiene la vanga in mano, sullo sfondo il Vesuvio fumante, il sole nascente e l’aggiunta del motto “Lumen accessit”compare anchenell’impresa della prestigiosa Accademia napoletana delle Scienze e Belle lettere

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Il cavallo libero (senza freno) di colore nero, spesso associato a Napoli15 nasce “dal mito diDiomede, fondatore della città e domatore di cavalli.

(G.Zappella)

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Elementi araldici per la tradizione storica

Capuana un cavallo d’oro in campo azzurro,- Nido un cavallo nero in campo d’oro,- Forcella una pergola ad ypsilon in campo rosso e oro (venne però inglobato nel successivo),- Montagna tre monti verdi in campo d’argento,- Porto il cacciatore Orione (era la costellazione protettrice dei naviganti),- Portanova una porta d’oro in campo azzurro,- il Popolo una P maiuscola in campo oro e rosso.

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Felice Mosca, l’editore che riempì il vuoto lasciato dal decaduto Bulifon e dal decadente Parrino (Benedetto Croce)

Fama, tradizionalmente rappresentata come donna alata in voloCon le iniziali F M nella drappella della tromba e il motto, posto in simmetrica rispondenza nel cartiglio nella mano sinistra “Felix cui faveo”

(G. Zappella)

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La personificazione allegorica della poesia raffigurata come donna coronata di alloro con mammelle scoperte, seduta sotto un albero e circondata da putti alati con trombe e viola, in basso ai lati estremi due cigni, tradizionali attributi della poesia. G. Zappella. Le piacevolezze della musica e del teatro…

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ARRINO, Domenico Antonio. Attore, editore,

scrittore.

Con l’opera del Parrino siamo certamente ad una svolta importante della vita politica-culturale napoletana nella seconda metà del sec. XVII(G. Galasso. Storia di Napoli)

Condivide con lo stampatore Camillo Cavallo lo «ius prohibendi delle stampe d’avvisi e relazioni».

(Enciclopedia Treccani)

Un’altra insegna allusiva alla città partenopea è quella di Domenico Antonio Parrino, con il Gesù benedicente raffigurato significativamente all’ingresso del porto, individuato dal molo con il faro, dietro il quale si disegna il tipico profilo della città, con il Vesuvio fumante e l’emergenzaarchitettonica di castel S. Elmo. Completa la composizione, in uno scudo leggermente inclinato poggiato sul davanti, lo stemma personale del tipografo, che si qualifica come “bibliopola Neap.”

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Aillard : un tipografo a cavaliere di due secoli, oriundo franceseL’azienda tipografica-editoriale-

libraria, si affermò a Napolitra le più importanti del suo tempo, ricca di materiale e di mezzi finanziari (Benedetto Croce)

Nella marca di RaillardLa Sirena bicaudata appare coronata, affiorante dalleacque del golfo, e sostiene lo scudo con le iniziali del tipografo GRIndicativo anche il motto allusivo che anima la figura “Non sempre nuoce” “Dolce e delitiosa Partenope”.

Un dolce canto cominciaro a sciorre:O molto illustre Ulisse, o degli AchéiSomma gloria immortal, su via, qua vieni,Ferma la nave, e il nostro canto ascolta.

Odissea. Libro XII

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Muzio, Mosca , Raillard e Parrino

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È uno dei nomi più importanti tra gli artisti attivi nell’illustrazione libraria. Nella sua vita lunghissima (1657-1747) a cavallo tra due secoli, segnata da un’attività molto ricca al servizio delle maggiori corti europee, non si spostò quasi mai da Napoli.

Francesco olimena

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Illustrazione dedicata a S. Gennaro incisa da Antonio Baldi su disegno del Solimena

Historia della vita, virtù e miracoli di S.Gennaro vescovo e martire. Felice Mosca, 1707

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Antiporta incise da De Louvemont, su disegno di Solimena

Halieutica. Giacomo Raillard, 1689

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Antiporta, incisa da Francesco De Grado

Bonaventura Tauleri, Memorie historichedell’antica città di Atina, Michele Luigi Muzio, 1702Antiporta, incisa da Blondeau

Antonio Mazza, Historiarum epitome de rebus Salernitanis,Giovanni Francesco Paci, 1681

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Tavola incisa da Hubert Vincent su disegno di Solimena

Halieutica. Giacomo Raillard, 1689

Pesca del corallo

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Antiporta con ritratto dell’autore, incisa da Baldi su disegno di Solimena, Giovanni Della Casa.Opere 1733

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Andreaagliarincisore molto presente sulla scena napoletana dal 1683 al 1734Nelle sottoscrizioni il suo nome compare seguito dall’espressione sculpsit, alla quale in qualche caso si aggiunge la specificazione Neapoli, segno che qui svolse di preferenza la sua attività. È incisore abituale di Francesco Solimena e Paolo De Matteis

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Il Calix inebrians dell’oratoriano Vincenzo Avinatri (Raillard, 1694-1695) è un’ampia riflessionesui misteri della Passione, corredata di antiporta e di 20 illustrazioni a piena pagina, tutte sottoscritte

da Andrea Magliar

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Il parto della Vergine Madre. Nicolò Abri, 1702

Antiporta incisa da Andrea Magliar

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Considerazioni affettive sopra i Misteri…fatte nella Basilica Constantiniana diSanta Restituta, Felice Mosca, 1709

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E MatteisPaolo

Cilentano di nascita (1662) Fornisce disegni per molti libri stampati a Napoli (perlopiù presso Raillard) che vengono incisi a preferenza da Andrea Magliar, e in qualche caso da Paolo Petrini e da Francesco Aquila

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Il frontespizio, inciso da Andrea Magliar su disegno di Paolo de Matteis, delle Aestates Surrentinae(Raillard, 1696) è dominato dalla figura della sirena emergente dalle onde

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Dieci illustrazioni (tavole IV-VIII, X-XIV, fig. 108-109) in Nicola Partenio Giannettasio,Bellica, Raillard, 1699, tutte incise da Magliar (partecipa anche Solimena con tre incisioni).

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El Po

Originari della Sicilia, gli artisti di questa famiglia sono attivi soprattutto a Napoli e a Roma,dove svolgono anche il tirocinio e l’alunnato presso i più affermati maestri

Pietro, Teresa, GiacomoPietro, Teresa, Giacomo

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Antiporta disegnata da Giacomo Del Po, de Lo Tasso napoletano di Gabriele Fasano, impressa da Giacomo Raillard nel 1689

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Antiporta (incisa da De Grado) di Giacomo Lubrano, Il cielo domenicano, Raillard, 1691

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de ouvemontFrançoisNato a Nevers nel 1648,

lavora dapprima a Parigi, ma poi si trasferisce a Napoli dove muore intorno al 1695 A Napoli riproduce opere

di Giacomo Del Po, Solimena, inoltre realizza ritratti, antiporte e tavole soprattutto per Giacomo Raillard

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Giacomo Raillard, pubblica nel 1680 anche la serie, da lui incisa, dei dodici apostoli, d’après Lanfranco

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Nell’incisione è raffigurata una donna tenente in una mano una sfera armillare, mentre con l’altra è appoggiata a un grosso vaso dove è piantato un albero

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Poesie del Dottor Signor Basilio Giannelli

Raillard, 1690

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Annus eruditus del Giannettasio pubblicato da

Domenico Raillard 1722

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Bartolomeo Altomonte, Allegoria del Buon governo della casa Harrach a Napoli. 1730 ca. (Collezione privata)

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Allegoria di Napoli

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La città è vista dal mare e si allarga frontalmente in tutti i suoi edifici e monumenti:il porto, la strada di Toledo, Castel dell’Ovo, Castel Nuovo, la riviera di Chiaia, Castel S.Elmo

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Il patrimonio figurativo che illustra il progresso delle scienze con immagini funzionali alla comprensione del testo, ma nel contempo esprime il patrimonio ideale del tipografo, come sintesi iconografica di emozioni, sentimenti e aspirazioni gravitanti intorno alle complesse realtà di lavoro delle tipografie antiche. (Giuseppina Zappella)