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Stefano Urso I Fantasmi di Dickens Archaeus

Quando si avvicina il Natale, una delle storie di fantasmi che ci viene in mente è senzadubbio A Christmas Carol (il Canto di Natale, nella versione italiana) di Charles Dickens(1812-1870).

Dickens era un romanziere, giornalista, editore, illustratore e commentatore socialebritannico che scrisse romanzi classici molto amati come Oliver Twist e David Copperfield.Dickens è ricordato come uno dei più importanti e influenti scrittori del XIX secolo, elogiatoper aver fornito un netto ritratto dell’epoca vittoriana, contribuendo a provocare uncambiamento sociale. Questo articolo è dedicato soprattutto a quel momento e al suoracconto A Christmas Carol pubblicato il 19 dicembre 1843, nel quale il protagonista senzatempo Ebenezer Scrooge, un vecchio avaro sprezzante, riesce a ritrovare lo spirito nataliziocon l’aiuto di fantasmi. Un libro scritto in sole sei settimane, a partire da ottobre e finendogiusto in tempo per le celebrazioni delle vacanze natalizie. Il racconto era più una criticasociale, scritta per attirare l’attenzione sulle difficoltà affrontate dalle classi più poveredell’Inghilterra. Il successo fu strepitoso, ben oltre seimila copie vendute nel momento dellasua pubblicazione. Rimane ancora oggi una delle opere più famose e amate di Dickens. Nonera in realtà il suo primo racconto sui fantasmi, ma indubbiamente questo è il racconto piùconosciuto. Come ho già accennato nell’articolo speciale dedicato alla storia del GhostHunting, Dickens fu uno dei fondatori del Ghost Club, la più antica organizzazione al mondoassociata alla ricerca psichica, fondata a Londra nel 1862.

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Charles Dickens

Il Ghost Club e le altre società di ricercapsichica

Le radici del Ghost Club sono a Cambridge, quando nel 1855 alcuni compagni del TrinityCollege iniziarono a discutere di fantasmi e fenomeni psichici. Nel club spiccavano alcuninomi importanti come: Arthur Conan Doyle (1859-1930) che ricordiamo per il suo SherlockHolmes, William Crookes (1832-1919) che contribuì alla scoperta degli elettroni e dei raggicatodici, Oliver Lodge (1851-1940) che deteneva i brevetti chiave della radio, Nandor Fodor(1895-1964) che ha aperto la strada alla teoria secondo cui i poltergeist sono manifestazioniesterne di conflitti all’interno della mente subconscia piuttosto che entità dispettose, eWilliam Barrett (1844-1925), anche lui impegnato nello studio sui poltergeist e sullarabdomanzia finendo con screditare quest’ultima; Barrett fondò poi nel 1884 l’AmericanSociety for Psychical Research, sezione americana della londinese Society for Psychical

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Research (SPR) del 1882. Il Ghost Club intraprese indagini pratiche sui fenomeni spiritici, cheerano allora molto in voga in quel periodo e i loro incontri erano dedicati ad argomenti in cuigli spiriti erano il tema centrale. Dopo essersi sciolto con la morte di Dickens nel 1870, furilanciato nel 1882 contemporaneamente alla SPR con la quale vi fu una sovrapposizioneiniziale di membri.

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I membri del Ghost Club

Il movimento spiritista americano delle sorelle Fox e le pubblicazioni di Allan Kardec(1804-1869) in Europa, furono base solida per molte credenze nate in quella definita epocaVittoriana. Dopotutto la Gran Bretagna vittoriana visse una vera e propria età dell’oro per lastoria letteraria di fantasmi, ma allo stesso tempo, non sembrava esserci un angolo oscuroche una mente razionale e scientifica non potesse illuminare. Ricercatori come il medicoscozzese John Ferriar (1761-1815) e il geologo inglese Samuel Hibbert (1782-1848), eranomolto desiderosi di chiarire tutte le questioni spiritiste nate attorno a quel periodo.

Come abbiamo potuto notare nel simpatico film Ghostbusters del 1984 di Ivan Reitman, alquale ho dedicato un articolo che racconta del nonno dell’attore Dan Aykroyd alle prese con ilghost hunting (vedi l’articolo: i Ghostbusters sono esistiti?), i veri credenti nel soprannaturaleraramente prosperano nell’establishment scientifico. Nel corso della storia, gli scienziati chehanno intrattenuto teorie su fantasmi, come ad esempio William Crookes, sono statiscreditati dalla comunità scientifica. Isaac Newton (1643-1727), cui dobbiamo i principi delladinamica e la legge di gravitazione universale, ha dovuto minimizzare il suo interesse perl’alchimia, perché come scienziato doveva preservare la sua reputazione di padre dellascienza moderna. Newton da una parte rappresentava la presidenza della Royal Society, unasocietà londinese fondata nel 1660 per lo sviluppo della conoscenza naturale e, dall’altra, sioccupava di alchimia. Su Conan Doyle cosa si potrebbe dire sennonché tutta la logica eanalisi del suo Sherlock Holmes è andata a perdersi in qualsiasi tipo di assurdità che ha

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incontrato e sostenuto, come fra tutte la frode sulle fate di Cottingley. Il primo casoimportante del Ghost Club fu di indagare sui fratelli Davenport e sul loro cosiddetto“Armadietto degli Spiriti” che ho già trattato nel compendio dedicato alla storia del GhostHunting.

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L’Armadietto degli Spiriti dei Fratelli Davenport

Nonostante il movimento spiritista si stava espandendo a macchia d’olio sia in America sia inEuropa, gli scienziati pionieristici di quel periodo interpretavano le apparizioni di fantasmi noncome entità esterne, bensì come il prodotto di anomalie del cervello o “immagini secondarie”prodotte dai nervi ottici sovra stimolati. Per loro, quindi, non erano i morti ad apparire ai vivi,ma semplicemente fugaci illusioni di una psiche sempre più imprevedibile o con qualchedisturbo dovuto a una scarsa salute.

Questo lo possiamo riscontrare proprio nel racconto di Dickens, quando il cinico protagonistaEbenezer Scrooge si rivolge al fantasma di Jacob Marley, il suo socio defunto con questafrase:

“Potresti essere un po’ di carne non digerita, una macchia di senape,una mollica di formaggio, un frammento di patata poco cotta. C’è più

sapor di salsa in te che odor di tomba!”

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EBENEZER SCROOGE IN A CHRISTMAS CAROL DI CHARLES DICKENS

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Il fantasma di Marley appare a Scrooge nell’illustrazione di John Leech

A seguito delle sedute spiritiche dell’epoca vittoriana, nelle quali si è cercato di mettersi incontatto con il defunto attraverso un medium, con tanto di sedie e tavoli in movimento eapparizioni più in carne e ossa che vanescenti, l’eminente fisico britannico Michael Faraday(1791-1867), decise di chiarire questi strani avvenimenti. Faraday riuscì a riprodurre l’effettodimostrando che quei fenomeni erano solamente movimenti ideomotori, mentre l’illusionistaHarry Houdini (1874-1926) svelò i trucchi di prestigio utilizzati da molti medium. Nonostantequeste dimostrazioni, molte persone si ostinarono a credere che si trattasse di fenomeni diorigine spiritica. Persino la Society for Psychical Research, riteneva che nulla dovesse andareoltre il regno dell’indagine scientifica, incluso il soprannaturale.

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Sir Arthur Conan Doyle con il mago Houdini

Seppur i fantasmi nella letteratura fossero presenti anche prima dei Vittoriani, indubbiamenteDickens ne è stato un forte influente. Dickens in realtà non credeva nell’esistenza deifantasmi, ma ne era molto affascinato. A testimoniarlo fu il suo intimo amico e biografo JohnForster (1812-1876) e, A Christmas Carol, è l’opera che più di altre sfrutta il soprannaturale inuna naturale estensione del mondo reale di Scrooge e delle sue vittime. Con Dickens glispettri assumono caratteristiche molto diverse da quelli della narrativa gotica. Ed è forseanche grazie a questo racconto che più tardi lo scrittore statunitense Harry James(1843-1916) pubblicò nell’autunno del 1898 quello che personalmente considero IL raccontodi fantasmi per eccellenza: Il Giro di Vite, un romanzo che non a caso inizia proprio nellavigilia di Natale. Non solo questo romanzo ha ispirato film come The Others del 2001 direttoda Alejandro Amenábar e interpretato da Nicole Kidman, ma fu anche uno dei nomi candidatiper questo blog.

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La Vigilia di Natale e le storie di fantasmi

Nell’epoca georgiana e in seguito in quella vittoriana, era tradizione raccontare storiespaventose intorno al focolare proprio alla vigilia del Natale e gli editori sfruttarono questomomento “magico” per chiedere agli scrittori di produrre storie del terrore. Pare che l’originerisalga a qualche giorno prima di Natale nel 1642, dove una leggenda raccontava di pastoritestimoni dell’apparizione spettrale di soldati della guerra civile mentre combattevanoancora, ma nel cielo.

A quei tempi il Natale non era una festa molto sentita in Gran Bretagna, tant’è che era unagiornata lavorativa come altre. Il paese era in piena rivoluzione industriale e quindi con moltimeno giorni di riposo per tutti e il Natale non era considerato così importante da lasciare ilavoratori a casa. La storia di Dickens, infatti, inizia proprio con il suo dipendente costretto alavorare molto proprio alla vigilia di Natale.

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Christmas Story-Telling di John Everett Millais, 1862

La scelta di lavorare a Natale si doveva al protettore d’Inghilterra Oliver Cromwell(1599-1658), che tentò di sradicare del tutto il Natale perché la Bibbia non menziona nessun“giorno santo” diverso dal sabato e quindi non esorterebbe i cristiani a celebrare la nascita diGesù il 25 dicembre. Cromwell era consapevole che il 25 dicembre era una data scelta conastuzia dai primi funzionari della cristianità che volevano sostituire i riti pagani con quellicristiani. Il 25 dicembre fu, infatti, un giorno scelto per la sua associazione con due festivitàpagane: lo Yule, la festa del solstizio d’inverno che nel paganesimo e nel neopaganesimo(soprattutto in quello germanico) e il Sol Invictus (o per esteso, il Deus Sol Invictus), unappellativo che era usato per diverse divinità nel tardo Impero romano. Si tratta di due festein concomitanza con il solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno, nella quale i confini trail mondo fisico e quello spirituale erano considerati particolarmente permeabili. Si credeva,infatti, che gli spiriti sarebbero tornati sulla Terra per completare ciò che avevano lasciato insospeso, così come avviene per l’ex socio di Scrooge nel romanzo di Dickens.

La popolarità delle ghost stories era molto legata ai cambiamenti economici dell’epoca. Larivoluzione industriale aveva portato, infatti, alla migrazione di molte famiglie che si

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spostavano dai villaggi rurali per andare a vivere in città, creando così una nuova classemedia nella popolazione.

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A Christmas Carol di Charles Dickens

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La passione per i fantasmi di Dickens si deve alla sua tata, Miss Mercy, che gli raccontavastorie spaventose di fantasmi prima di andare a dormire. Uno dei racconti che lo spaventòmaggiormente fu Capitan Murderer, tanto da divenire un altro racconto di fantasmi dellostesso Dickens pubblicato nel 1860: Captain Murderer and the Ghost’s Bargain. L’amore eodio per i fantasmi si alimentò poi durante l’adolescenza, divorando avidamente ogni numerodella collana a puntate The Terrific Register, una rivista di racconti horror. NonostanteDickens visse in un’epoca piena di speculazioni soprannaturali, riuscì tuttavia a svilupparecostantemente la mente di uno scettico; invece di farsi coinvolgere dalla mania dellospiritismo, accettò e abbracciò la teoria scientifica del suo tempo, in quanto, secondoDickens, quel fenomeno paranormale doveva avere una base fisiologica, quindi che leapparizioni dovessero essere il risultato, per così dire, di “una condizione disordinata deinervi o dei sensi”. Il Ghost Club non era visto molto bene neppure dalla stampa, tant’è chepersino The Times lo ridicolizzò in un suo articolo. Dickens iniziò a partecipare a numerosesedute e, il più delle volte, a sfatare l’esistenza dei fantasmi, comprendendo il business chegli spiriti riuscivano a produrre anche al di fuori della carta stampata. Da lì a poco anche altrimembri del Ghost Club iniziarono a seguire il suo pensiero scettico sui fantasmi. Per Dickensle sedute spiritiche erano di certo meno spaventose dei racconti sui fantasmi che eranopubblicati in quel periodo. Pare che i vittoriani desiderassero fervidamente esserespaventati… beh, visto il “boom” di ghost hunting dell’ultimo decennio, forse l’epocavittoriana sta avendo il suo momento revival.

Dickens e il mesmerismo

Sebbene Charles Dickens abbia condotto una battaglia contro gli spiritisti criticandopesantemente le loro affermazioni sulle riviste o le sedute spiritiche, credeva invece nellacosiddetta nuova scienza del mesmerismo. Quando Dickens incontrò il mesmerismo nel1830, la pratica era ben radicata nella comunità medica. Era convinto, infatti, di poter guariregli altri provocando nei pazienti una sorta di trance ipnotica. Se volete approfondirel’argomento del mesmerismo, da Franz Anton Mesmer (1734-1815) noto anche comeMagnetismo Animale, potete leggere l’omonimo articolo dedicato.

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John Elliotson

Dickens assistette per la prima volta da vicino a una seduta di mesmerismo durante una

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dimostrazione del chirurgo londinese John Elliotson (1791-1868), diventato noto perché fra iprimi a utilizzare lo stetoscopio di René Laennec (1781-1826) e la pratica dell’agopuntura;Elliotson fu una delle figure più prolifiche del magnetismo animale ed era anche molto amicodi Dickens. La dimostrazione si tenne all’University College Hospital di Londra nel 1838.Dickens ne fu talmente colpito da supplicare Elliotson di istruirlo per praticare egli stesso ilmagnetismo su pazienti di sua conoscenza. Dickens sembrava essere molto portato, riuscivaad avere molta presa sui propri pazienti, tanto che alcuni anni dopo scrisse, ironicamente, diessere così bravo da poter riuscire a magnetizzare anche una padella.

Dickens rimase comunque un fedele amico leale di Elliotson, tanto da chiedergli persino diessere il padrino del suo secondo figlio. Dickens era sempre convinto che il mesmerismofunzionasse e quindi anch’egli continuò a esercitarlo sui propri pazienti. Nel 1842, mentre eraa Pittsburgh con sua moglie Catherine Hogarth (1815-1879), le chiese di fare da cavia. Gliesperimenti furono poi annotati nel suo diario di viaggio American Notes for GeneralCirculation. Dopo diversi minuti passati ad agitare le mani sopra la testa della moglie, propriocome gli aveva insegnato Elliotson, Catherine iniziò a blaterare con isteria frasisconclusionate e si addormentò. Dickens si convinse allora del suo potere e se ne entusiasmòa tal punto da divenirne ossessionato. Esercitò il mesmerismo con chiunque fosse disposto afare da cavia. Sua cognata Georgina Hogarth, reagì in maniera simile a Catherine, scivolandoquasi immediatamente in un episodio isterico per poi perderei sensi. La notizia che riusciva acurare molti problemi si sparse fra parenti e amici che chiedevano a Dickens di poter essereguariti. Persino l’illustratore dell’originale A Christmas Carol, John Leech (1817-1894), chiesea Dickens di potergli curare la commozione cerebrale procurata da un colpo alla testadurante una nuotata. Leech affermò di sentirsi molto meglio dopo la sessione e Dickens siprese il merito della sua guarigione. Un giorno anche l’attore e imprenditore teatrale WilliamCharles Macready (1793-1873) chiese aiuto a Dickens ma questa volta la seduta non diede irisultati promessi: l’attore descrisse l’esperienza come “molto spiacevole” e che Dickens nonriuscì a metterlo a suo agio e a influenzarlo nell’esperimento.

Il fantasma della spasimante di Dickens

Nel 1844 Dickens continuò il suo viaggio da sperimentatore in Italia, questa volta per un altrosaggio: Pictures From Italy. La prima tappa fu Genova, dove divenne amico del banchieresvizzero Émile de la Rüe (1802-1870), che era divenuto anche il consigliere personale diCamillo Cavour (1810-1861), da noi noto più come Camillo Benso o Conte di Covour,considerato assieme Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Mazzini, come unodei “padri della patria”. La moglie del banchiere, Augusta Granet (1811-1887), conosciuta

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meglio come Agusta de la Rüe, soffriva di una moltitudine di disturbi derivati dalla sua ansia,come ad esempio l’insonnia. Madame Augusta finì per essere la paziente più avvincente perDickens e quindi si offrì di aiutarla con l’unico modo che sapeva: il magnetismo animale.

La loro prima sessione ebbe luogo nel dicembre 1844 e invece di mettere la donna a suoagio, il movimento delle mani di Dickens la rendevano più agitata. La signora de la Rüecedette a un massiccio attacco di panico e Dickens pensò invece che quell’isteria fosse similealle risposte già avute dalla moglie e dalla cognata durante il processo di trance. Così ladonna si fece convincere a rivedersi e i loro incontri divennero una routine. Madame Augustasembrò rispondere sempre più positivamente alle terapie di Dickens, tant’è che il suo viso,una volta teso dagli spasmi muscolari, iniziò a rilassarsi, fino a riuscire a lasciarsi andare piùfacilmente al “sonno ipnotico”. Dickens fu molto soddisfatto e quindi le chiese di descrivere isuoi pensieri durante le terapie e gli eventuali sogni nello stato di trance, così da potergiungere alla vera problematica legata all’ansia. Una delle visioni più ricorrenti erano quelledi un “fantasma” che la perseguitava, sia nei sogni sia da sveglia. Dickens decise così discrivere una lettera al marito di Augusta spiegando il problema. Decenni prima che SigmundFreud adottasse l’ipnosi come strumento di psicoterapia, Dickens stava già usando ilmesmerismo per tracciare i sintomi visibili della sua paziente nel suo subconscio.

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Catherine Hogarth

Catherine, la moglie di Dickens, era sempre stata gelosa delle donne che suo marito aveva

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ipnotizzato e questa volta si sentiva particolarmente minacciata dal suo rapporto conMadame de la Rüe. Le attenzioni che sperava di avere dal marito durante il viaggio in Italia,furono spazzate via da quelle che Dickens dava alla moglie del banchiere. Infatti, una voltalasciata Genova, Dickens continuava a ricevere lettere da parte di Augusta de la Rüe che loaggiornavano sul suo stato di salute. Anche se i due non condividevano la stessa stanza, aCatherine questo dava molto fastidio. Il culmine fu raggiunto quando vide suo CharlesDickens tentare ogni mattina alle undici, un contatto telepatico con Madame de la Rüe, chedurava anche per un’ora. La nobildonna voleva incontrare Dickens ancora una volta efissarono un appuntamento a Genova nel maggio del 1845, quando lo scrittore sarebbetornato dal viaggio per il resto dell’Italia. Appuntamento che slittò per via di un’indigestionedi Dickens che si scusò prontamente via lettera.

La moglie di Dickens era esausta, le liti fra i coniugi erano all’ordine del giorno. Nel 1850muore anche una dei dieci figli della coppia e il fatidico incontro fra lo scrittore e la suaspasimante, segnarono indelebilmente una rottura coniugale che portò Catherine a volersiseparare da Dickens. Anche la passione per il mesmerismo stava oramai scemando in cambiodi altri hobby mistici, come quello di esibirsi come mago in teatro con lo pseudonimo de RhiaRhama Rhoos, il negromante ineguagliabile. Pensare che un personaggio come Dickens siaarrivato a queste assurdità, mi ha davvero lasciato basito. Nel 1852 scrive un libro dinarrativa, il Bleak House, specificando che conteneva storie vere come quella di unacombustione spontanea. Indubbiamente questo libro fece storcere non poco il naso degliscienziati dell’epoca. Molte assurde mode e linee di pensiero dell’epoca vittoriana sonoandate perdendosi, ma il mesmerismo gettò comunque le basi per l’ipnosi moderna, seppur iltrattamento sia oggi in mano a psicologi e psichiatri professionisti e non da giovaniromanzieri in vacanza.

La resistenza del folklore al boomtecnologico

I fantasmi dell’epoca vittoriana non sono un fenomeno isolato, perché nell’ultimo decennio,nonostante ci sia stato un incredibile progresso tecnologico e digitale, la credenza neifantasmi è ancora molto vivida in moltissime persone. Così come allora, anche oggi avvienela stessa cosa: da una parte abbiamo l’evoluzione tecnologica e scientifica che avanza edall’altra persone che depongono la propria fede nella religione e nel folklore. L’epocavittoriana ha vissuto enormi accelerazioni nello sviluppo tecnologico, come il treno per lospostamento rapido delle merci e poi anche delle persone, il telegrafo per la comunicazione

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istantanea a lunga distanza e l’energia del gas che ha permesso un’illuminazione maggiore aminor costo rispetto a quello delle candele. A Londra, il primo sistema fognario risale allametà dell’Ottocento. Eppure, i vittoriani continuavano a essere trascinati da quell’amore perla magia e gli spettacoli paranormali, in realtà più come intrattenimento piuttosto che comedimostrazioni dell’inspiegabile. Lo dimostrano le centinaia di medium smascherati nel corsodel tempo. Oggi, invece, si vuole utilizzare questo intrattenimento in maniera più seria e conlo scopo di dimostrare che quel paranormale esiste.

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Giro di apertura della ferrovia di Liverpool e Manchester, A.B. Clayton, 1830

È singolare pensare che nonostante internet viaggi velocemente attraverso la fibra ottica inogni casa e la comunicazione mobile sia oramai lo standard del momento, i fantasmi non sisiano evoluti, ma anzi si siano adattati alle nuove tecnologie rimanendo invariati nel lorotentativo di comunicazione. Sicuramente in futuro si guarderà indietro a questa epoca cosìcome oggi si guarda l’epoca vittoriana: persone che faticano a stare al passo con i tempi eche s’innamorano del soprannaturale. Forse una differenza fra quest’epoca e quella vittorianasono le illustrazioni: fatta eccezione per qualche romanzo, la maggior parte dei racconti nonera accompagnato da disegni rappresentanti gli spiriti, quindi ci si appassionava di più allestorie che dovevano spaventare il lettore.

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La locandina del film Crimson Peak di Guillermo Del Toro

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Oggi, invece, si dà più importanza alle immagini, non più disegni ma fotografie e video che“uccidono” la fantasia e decidono come dovrebbe essere un fantasma. Questo lo possiamoriscontrare nella televisione, nel cinema e sul web. Eppure tutte le rappresentazioni deglispettri sono strettamente collegate ai racconti spiritici dell’epoca vittoriana, così come questiultimi facevano riferimento ai loro antenati della narrazione gotica. L’epoca vittoriana lavediamo ancora oggi rappresentata nei film: un esempio su tutti è il film Crimson Peak del2015 diretto da Guillermo del Toro, o come ho già accennato, The Others, o ancora ilfantasma della casa dei Grifondoro nella serie Harry Potter.

Dickens morì il 9 giugno del 1870 e cinque giorni più tardi gli spiritisti americani affermaronoche il suo spirito era entrato in contatto durante una seduta spiritica dando vari messaggiattraverso dei colpi e l’intenzione di finire il suo ultimo libro incompiuto, Il mistero di EdwinDrood. I soci di Dickens non riuscirono a partecipare a quella seduta, quindi dovremmosupporre che sia stata reale fino a prova contraria?

La storia dunque si ripete: così come gli spiritisti dell’epoca vittoriana decifravano parole daicolpi (i cosiddetti raps, in inglese) da parte degli spiriti, così oggi gli investigatori delparanormale e i ghost hunters sentono parole tra i crepitii dell’elettricità statica o nei rumoricatturati dai registratori digitali o analogici utilizzati durante le indagini in dimorepresumibilmente infestate. L’incantevole fascino dell’ignoto continua ed è forse per questoche i fantasmi “vivranno per sempre”.

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