alcuni argomenti di questo numero...più da vicino. situato nella zona del bio-mediterraneo, nel...
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MAGAZINE
N. 40
luglio-agosto 2015
ANNO X
ALCUNI ARGOMENTI
DI QUESTO NUMERO
Soluzioni AluK all’Expo 2015
Superare ogni sfi da progettuale e costruttiva
Posa in opera? Un lavoro d’équipe
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EDITORIALE
Gentili lettori,
l’attuale fase di mercato richiede a tutte le aziende, di ogni dimensione, la capacità di
essere maggiormente fl essibili, di riuscire a determinare con maggiore precisione le aree in
cui dover concentrare le proprie risorse, di monitorare le attività in modo da individuare e
risolvere potenziali problemi, e cogliere le nuove opportunità che possono presentarsi sul
mercato. Per queste ragioni in AluK esiste un reparto Information Technology. Si può dire,
utilizzando una metafora, che il sistema informativo è il sistema nervoso dell’azienda, da
cui partono e si propagano i dati e le informazioni per tutte le aree di competenza.
Negli ultimi anni vi è stato un grosso impegno nello sviluppare un sistema di Business
Intelligence (BI). Di solito, con tali termini, si indica il processo di “trasformazione di dati e
informazioni in conoscenza”. In effetti lo strumento di BI ci consente di convertire i dati in
informazioni utili e signifi cative, e di distribuirle a coloro che ne hanno bisogno, quando ne
hanno bisogno, mettendoli in grado di prendere decisioni tempestive.
Devo riconoscere che è uno dei progetti che mi sta dando maggiore soddisfazione,
riconosciuto dall’intero Gruppo AluK come uno strumento valido, che fornisce risultati
importanti. Attraverso la predisposizione di vari “cruscotti aziendali” l’azienda è in grado
di monitorare la situazione e di decidere come muoversi sul mercato. Continueremo
sicuramente a lavorare molto su questo strumento anche in futuro.
Il lavoro e i progetti che sto portando avanti assieme ai miei collaboratori puntano a
migliorare e a ottimizzare i vari processi aziendali, per aumentare la velocità e la precisione
delle risposte AluK, in modo particolare verso clienti e fornitori. Obiettivi? Innanzitutto
la possibilità di comunicare ai nostri clienti, con precisione e certezza, il giorno in cui il
materiale sarà consegnato. Desideriamo, inoltre, monitorare maggiormente la qualità del
prodotto, gestendo al meglio le non conformità e i problemi di produzione, e ottimizzare la
logistica anche a livello di picking.
A ben vedere sono tutti obiettivi che hanno un elemento in comune: fornire a tutti voi un
servizio migliore, più rapido e preciso. Il reparto di Information Technology, e l’azienda tutta,
si stanno impegnando per assicuravi tali vantaggi il prima possibile e il nostro Magazine vi
terrà informati su ogni novità.
Il numero che state sfogliando invece riserva grande attenzione ai lavori realizzati dai clienti
AluK per l’Expo 2015 di Milano, mentre l’arch. Davide Galassi, nella sua intervista, ribadisce
questa attenzione verso le vostre esigenze e illustra come questa si estenda anche al
mondo della progettazione. Seguono la consueta intervista a un nostro cliente, articoli su
come migliorare il marketing della propria azienda, su aspetti della posa in opera che non
vanno dimenticati: a pagina 3 trovate il sommario completo. In un certo senso, a partire dai
propri magazine, AluK ha sempre cercato di migliorare l’uso delle informazioni disponibili:
per sé e per i propri clienti. Lo abbiamo fatto ieri e continueremo a farlo anche domani.
Buona lettura.
Massimo Giglioli
Direttore IT AluK Italia
ALUK MAGAZINE
DIREZIONE:
Aluk Group spa
Via Monte Amiata 3a
37057 S. Giovanni Lupatoto (VR)
tel 045 9696611
REDAZIONE:
StudioCentro Marketing srl (VI) e
Uffi cio Immagine&Comunicazione Aluk
PUBLISHING:
4 FLYING s.r.l.
37059 Campagnola di Zevio (VR)
STAMPA:
Simeoni Arti Grafi che srl
Caselle di Sommacampagna (VR)
Il successo o il fallimento di un’impresa
dipendono dal modo in cui si raccolgono,
gestiscono e utilizzano le informazioni.
Bill Gates
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SOMMARIO
IN QUESTO NUMERO:
4 Massima disponibilità verso il cliente Intervista a Simone Galardi
(GS di Galardi Simone Srl)
6 Soluzioni AluK all’Expo 2015
17 Superare ogni sfida progettuale e costruttiva Intervista all'Arch.
Davide Galassi, Responsabile DPS e Ufficio assistenza tecnica
19 Posa in opera? Un lavoro d’équipe Intervista a Klaus Pfitscher
22 Il fascino dell’anta nascosta
23 Scorrevole SC156TT: arriva il due ante
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IL CLIENTE
di Mauro Zamberlan
Signor Galardi, se lei dovesse presentare l’azienda in un
pensiero o poco più, che direbbe?
Userei gli aggettivi che sono stati utilizzati nel nostro spot
televisivo, che sta andando in onda su alcune reti regionali,
ossia giovane, dinamica e professionale. Ho fondato l’azienda
nel 2003 dopo alcune esperienze in aziende serramentistiche
come dipendente. Produciamo infissi in ferro, alluminio e da
circa un anno anche in Pvc.
Quali sono gli elementi che vi distinguono dalla concorrenza?
Ai nostri clienti diamo tutto l’aiuto possibile nella scelta del
prodotto più adatto alle loro esigenze, offriamo massima
trasparenza nel prezzo, puntualità di consegna e assistenza
nel post-vendita.
Ma forse il punto di forza è la completa disponibilità: in
ogni momento un cliente mi chiami, se posso, sono a sua
disposizione.
La crisi del mercato ha portato cambiamenti importanti. Quali
strategie avete adottato per fronteggiarli?
Nella zona in cui opera – grosso modo tutta la Regione Toscana
– l’azienda è molto conosciuta da fabbri, piccoli serramentisti,
ecc., che oltre alla richiesta di prodotti in alluminio, hanno
iniziato a chiedere anche il Pvc. In accordo con la nostra
filosofia di dare sempre la migliore risposta al cliente, abbiamo
deciso di produrlo.
"In generale posso dire che abbiamo risposto alla crisi andando
controcorrente: abbiamo investito nell’acquisto di nuovi
macchinari e nell’assunzione di nuovo personale. Nell’ultimo
anno si sono aggiunti quattro nuovi collaboratori per un totale
di nove persone.
Da pochi mesi è online il nuovo sito Gsdigalardisimone.it: con
quali obiettivi?
Il nuovo sito internet ci consente di mostrare l’ampia gamma
di nostri prodotti: cosa che non potremmo fare in azienda
visto che non abbiamo uno showroom. Possiamo mostrare ai
potenziali clienti le nostre realizzazioni augurandoci di poter
ampliare il mercato di riferimento.
Chi sono i vostri clienti tipo?
Circa il 50% della nostra attività è rivolta alla produzione conto
terzi. Lavoriamo anche con i privati e alcune imprese edili. Se
volessimo fare delle percentuali, potremmo dire che il 40%
sono privati e un 10% imprese.
Che servizi offrite? In quali andate oltre lo standard?
Dalla scelta del prodotto all’installazione, ai servizi post vendita,
accompagniamo il cliente in ogni fase. Probabilmente
non rientra nello standard il fatto che io eseguo sempre un
sopralluogo gratuito in tempi brevi.
Naturalmente anche i preventivi sono gratuiti: dall’inizio
dell’anno ne abbiamo redatti circa 500, chiudendone in
media sei su dieci.
Su quali strumenti state facendo leva per ampliare la
clientela?
Puntiamo essenzialmente sulla pubblicità: affissioni, tv e radio
locali. Partecipiamo inoltre alla fiera di Scandicci che si tiene
a ottobre: una delle più importanti della zona.
Massima disponibilità verso il cliente
Per contrastare la crisi e assicurare al cliente la massima disponibilità,
l’azienda GS di Galardi Simone Srl (Scandicci, Firenze) ha deciso di
crescere e strutturarsi, investendo in nuovi prodotti e assumendo nuove
persone. Una strategia che finora si è rivelata vincente. Ci presenta
l’azienda Simone Galardi, il suo fondatore.
Massima disponibilità verso il cliente
Intervista a Simone Galardi (GS di
Galardi Simone Srl)
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IL CLIENTE
L’azienda offre un’ampia gamma di prodotti, ma quali sono le
soluzioni che vanno per la maggiore o che vi danno maggiori
soddisfazioni?
Non c’è una soluzione che ha più “successo” delle altre. La nostra
politica del resto è quella di offrire al cliente il più ampio ventaglio
di possibilità. Facciamo riferimento inoltre a una vasta tipologia
di clientela, per cui realizziamo dalla finestra per abbaino alla
facciata continua, dall’inferriata alla completa ristrutturazione di un
appartamento. E ogni lavoro ti dà la giusta dose di soddisfazione.
Risparmio energetico, design, sicurezza: quali aspetti
interessano maggiormente ai clienti?
La conferma delle agevolazioni fiscali continua ad attirare
l’interesse dei clienti. Ma a fianco del bisogno di risparmiare
energia vi è anche quello della sicurezza contro le effrazioni
(grate, inferriate, ecc.) senza dimenticare, però, la
gradevolezza estetica.
Dato che l'azienda non ha uno showroom, pensa di realizzarne
uno?
No, per ora abbiamo un’area esposizione all’interno
dell’officina, in cui vi sono pochi pezzi, ma che girano molto.
Ogni tre o quattro mesi sostituiamo qualche elemento con
uno di un’altra tipologia, ad esempio un profilo nuovo o una
nuova colorazione.
I vantaggi di essere un partner AluK?
Grazie ad AluK poss iamo avere quel “di più” in
termini di supporto tecnico. Recentemente abbiamo
real izzato una facciata continua, un lavoro
complesso, e AluK ci ha seguit i costantemente. A
questo s i aggiungono la puntual i tà nel le consegne
e una gamma di soluz ioni dotate di un design e di
prestazioni che piacciono s ia al pr ivato che agl i
uff ic i tecnici .
In quali realizzazioni siete impegnati attualmente?
Più che una realizzazione, siamo in trattativa per un
lavoro molto interessante: la realizzazione di una
schermatura frangisole con la serie AluK FRS presso un
rinomato complesso industriale nel territorio aretino.
Ci sono già stati diversi appuntamenti. La committenza è
molto soddisfatta delle soluzione offerta: stiamo aspettando
una decisione.
Progetti per il futuro? Un sogno nel cassetto dal punto di vista
imprenditoriale?
Stiamo valutando l’ipotesi di una produttiva di persiane con il
sistema AluK. Un progetto che ci permetterebbe, a mio avviso,
di dar seguito allo sviluppo iniziato nel 2012, rafforzando la
nostra presenza nel mercato.
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CASE HISTORY
Soluzioni AluK all’Expo 2015
In questo numero la case history singola lascia il posto a una carrellata di
alcuni lavori che i nostri clienti hanno realizzato per l’Expo 2015 di Milano.
Nel momento in cui scriviamo sono passati circa due mesi dal via ufficiale dell’Expo 2015 di Milano, e il primo bilancio può dirsi
positivo. Nonostante le polemiche sui lavori ancora incompiuti e sui ritardi, sono molti i biglietti venduti e si registra una buona
affluenza di pubblico. Un comunicato della società Expo 2015 Spa fornisce già alcuni dati: nel solo mese di maggio sono stati
più di 2,7 milioni i visitatori che hanno varcato i cancelli dell’Esposizione Universale. Aumentano anche i contratti sottoscritti con i
rivenditori autorizzati: ad oggi sono 24 milioni i biglietti venduti.
Cresce del 23% anche il web sentiment positivo, ovvero i commenti e i giudizi positivi pubblicati sulla Rete. I padiglioni sono
naturalmente l’aspetto più commentato (60,9% delle conversazioni). I tratti più positivi si focalizzano soprattutto sulla spettacolarità
delle attrazioni: quelle più fotografate, commentate e pubblicate su Instagram sono l’Albero della vita e il Palazzo Italia. Anche
se per alcuni il numero dei visitatori si è rivelato inferiore alle attese, l’esposizione è da ritenersi a buon diritto un orgoglio italiano.
Può dirsi positivo anche il bilancio di AluK all’Expo: in 11 padiglioni su 96, infatti, si possono trovare soluzioni di AluK Italia. Vediamoli
più da vicino.
Situato nella zona del Bio-Mediterraneo, nel cuore dell’Expo
2015, il padiglione di Alitalia-Etihad è un edificio di circa 1.150
mq, articolati su due piani, ognuno di circa 575 mq.
Al piano terra tutti i visitatori saranno accolti da un avveniristico
Social Hub che favorirà la conoscenza del globo, attraverso i
social media, e di Alitalia ed Etihad con le loro destinazioni,
i servizi, le offerte: un vero e proprio spazio multimediale
pensato per intrattenere sia adulti che bambini grazie al ricco
programma di attività ed eventi in programma. Al piano
superiore invece troviamo la Premium Lounge, uno spazio
esclusivo dedicato ai frequent flyers e agli stakeholder delle
due compagnie aeree, e una meeting room a disposizione
degli ospiti.
Facciate SL50
Con il sistema SL50 a montanti e traversi è stata realizzata
una facciata, con inserimento di porte automatiche, che
potremmo definire “interna” dato che poi all’esterno è stata
realizzata una “pelle” con vetri extrachiari ricoperti da pellicole
e fissati a una struttura metallica. La facciata AluK ha una
superficie complessiva di 263 mq e monta un vetro 4-2.2/16
gas argon/ 4-4.1 extrachiaro. All’interno, nella zona VIP, con lo
stesso sistema è stata costruita una vetrata di 45 mq.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Alitalia-Etihad
Committente• Alitalia-Etihad
• CCW – Concept Communications Worldwide, Londra
Coordinamento generale, project management,
progetto esecutivo, strutturale, impianti, direzione
lavori, coordinamento sicurezza.
ETS Spa - Engineering and Technical Services, Bergamo
Progetto facciateGeom. Valeriano Mignani, Geom. Luca Lanfranchini – Essetielle Spa,
Bergamo
Impresa esecutrice e fornitrice dei serramenti Essetielle Spa, Bergamo
Sistemi AluK Serie AluK SL50 per facciate continue a montanti e traversi
Alitalia-Etihad
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CASE HISTORY
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Angola
Committente• Sen. Eng. Albina Assis Africano – Repubblica Angola
• ETS Spa - Engineering and Technical Services, Bergamo
Progetto
• Paola Nascimento e Antonio Gameiro
• AA & Muse Architecture Department
• Masterplanstudio Srl
Progetto architettonico e direzione lavori Arch. Federico Acuto, Masterplastudio Srl, Milano
Progetto strutturale Ing. Luca Bellomi
Impresa esecutrice Nessi & Majocchi Spa, Como
Impresa fornitrice dei serramenti Lisa Alluminio Sas di Rovelli Daniela, Monza-Brianza
Sistemi AluK Serie AluK 45N per porte e finestre non isolate
Angola
Il padiglione si presenta come una sequenza di elementi ben
distinguibili:
il percorso espositivo principale, caratterizzato da un
grande spazio a tutta altezza;
il corpo di rappresentanza e lo spazio delle esposizioni
temporanee;
le aree di gestione della stampa e il palco per spettacoli
all’aperto;
il tetto giardino con gli orti e il ristorante.
A risolvere il prospetto principale del padiglione una facciata
di legno modulato secondo le geometrie tipiche dei tessuti del
Paese.
Porta di ingresso e uscite di sicurezza
Con la serie 45N sono state realizzate otto porte-uscite di sicurezza,
ad un’anta battente, complete di maniglioni antipanico e cerniere
blindate a tre ali, e una porta di ingresso di due metri per due metri
e mezzo di altezza, a due ante scorrevoli manuali, complete di
carter di mascheramento, guide e maniglione in acciaio inox.
Il tema del padiglione è “Cibo e Cultura: educare per innovare” e ha
come obiettivo quello di offrire ai visitatori una riflessione basata sulla
cultura, sull’anima e sull’espressione di un Paese, focalizzandosi sulla
cultura alimentare e sulle sue risorse, così come sull’importanza di
uno sviluppo sostenibile. La struttura è divisa in tre piani più terrazzo, e
si estende su una superficie di 2.000 mq, il che la rende il più grande
padiglione africano presente all’Expo. La struttura, realizzata con
materiali sostenibili, è molto semplice e può essere facilmente smontata
e riutilizzata. Il concept
architettonico è ispirato
alla riproduzione
dell’imbondeiro, il baobab
africano, albero sacro nella
cultura angolana: una sua
stilizzazione in legno lamellare
è posizionata al centro
della struttura e cattura
inevitabilmente l’attenzione
del visitatore appena entra
nell’edificio. Altro aspetto
caratteristico sono gli spazi
verdi coltivati con frutta,
ortaggi e piante tipiche sulla
terrazza all’ultimo piano.
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CASE HISTORY
Il padiglione Casa Don Bosco ha coniugato il tema generale
dell’Expo con quello dell’educazione, immaginandolo come
una casa, luogo di accoglienza ed educazione. La struttura è
stata costruita tenendo presente il criterio di sostenibilità, per
essere facilmente smontata e rimontata: dopo l’esposizione,
infatti, verrà donata alla missione salesiana in Ucraina per
diventare casa-scuola-centro di accoglienza per centinaia di
giovani.
L’idea e la forma del padiglione propongono un’immagine
asciutta, quasi primordiale, alla ricerca dell’archetipo di casa,
al fine di dar vita a un progetto fortemente riconoscibile pur
nella sua semplicità. Un qualcosa di facilmente memorizzabile
e interpretabile subito come casa, in quanto immagine
sedimentata nella memoria di tutti.
Della casa vengono proposti i concetti principali: il tetto a
capanna e il portico. Il tema del portico è tema caro alla
casa perché si pone come elemento con funzioni miste: un
po’ pubblico, un po’ privato e allo stesso tempo uno spazio di
accoglienza, riparo, riposo e incontro.
La forma del padiglione è molto tradizionale: un rettangolo
con due fronti importanti sui lati corti e con i lati lunghi trattati
con due superfici rigorosamente chiuse, perché la gerarchia è
data dalla presenza del decumano e di una piazzetta.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Casa Don Bosco
Committente Don Bosco Network – VIS
Responsabile dei lavori Don Claudio Belfiore
Progetto architettonico Architetti Vittorio Giacomin, Maurizio Boldrin, Ilaria Saugo
Impresa affidataria Impresa Rigamonti Spa, Sondrio
Carpenteria in legno e ferro Fratelli Borromini Snc, Sondrio
Impresa fornitrice dei serramenti Allmetal Srl, Sondrio
Sistemi AluK
• Serie SL50 per facciate a montanti e traversi
• Serie 67IW per finestre a taglio termico
• Serie 67ID per porte isolate
• Serie 50PI per porte interne
Facciate SL50
Sui due fronti principali sono state realizzate due facciate in
pendenza, speculari, con la serie SL50 a montanti e traversi.
I vetri utilizzati sono tutti antisfondamento, a basso consumo
energetico con warm edge: trasmittanza termica Ug pari a
1,0 W/m2K. Complessivamente le due facciate hanno una
superficie di 115 mq. Nelle facciate sono stati inseriti dei
serramenti con apertura a vasistas – serie 67IW – e delle porte –
serie 67ID -. Internamente sono state montate delle porte 50PI.
Casa Don Bosco
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CASE HISTORY
Il padiglione Enel più che un volume contenitore si tratta di un
paesaggio che occupa una superficie di 900 mq. L’elemento
centrale del progetto è la smart grid che Enel ha realizzato per
alimentare il sito di Expo. In modo molto didattico la smart grid è
rappresentata da una rete posta sul pavimento del padiglione
che ha la funzione di connettere gli spazi, condividere energia
e trasmettere dati. Dal pavimento si sviluppa un bosco virtuale
costituito da 650 pali di altezze variabili da 5 a 7 metri, che
coinvolgono il visitatore in un’atmosfera giocosa. Questi tubi
di policarbonato sono illuminati con vari effetti attraverso
lampade a led collocate sulla griglia, e contengono al loro
interno il sistema audio e quello di raffrescamento.
Cuore nevralgico del progetto è la Control Room, ambiente
specchiato immerso nel bosco virtuale, dove Enel mostra
come funziona il sistema di gestione energetica. Un secondo
volume vetrato ospita uno showroom e un’area vip che si
affacciano da una parte sul bosco virtuale e dall’altra su un
terrazzo.
Facciata SG50
Per il volume vetrato che ospita lo showroom e la vip room,
è stata utilizzato il sistema SG50 per realizzare una facciata
continua con incollaggio strutturale, profili anodizzati con
finitura acciaio lucido. Si tratta di una facciata continua dove
sono state montate parti vetrate e parti con pannelli tipo
Alucobond, per una superficie totale di circa 100 mq.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione ENEL
Committente Enel Spa
Progetto Studio Piuarch, Milano
Impresa di costruzioni Redaelli Costruzioni Srl, Concorezzo (MB)
Impresa fornitrice dei serramenti Cianciolo Group Srl, Palermo
Sistemi AluK Sistema AluK SG50 per facciate continue strutturali a montanti e traversi
Enel
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CASE HISTORY
La struttura è composta da due volumi -
uno rettangolare e uno curvo- e si sviluppa
su una superficie complessiva di 1.200 mq.
La parte rettangolare si articola su tre piani,
costruita interamente in X-Lam e i pannelli
all’esterno sono lasciati a vista. Le quattro
facciate sono rivestite da lamelle verticali
con passo variabile.
Il volume curvo è caratterizzato dalla
presenza di una grande vela che si
appoggia su una vasca d’acqua, delimita
lo spazio espositivo e lo ombreggia.
Il rivestimento è costituito da lamelle
orizzontali e lastre in policarbonato. In
copertura una terrazza si apre sullo spazio
a giardino ed è utilizzata per i vari eventi in
programma.
Al piano terra è presente un’installazione
ad alto impatto che riproduce l’ambiente
naturale dell’Isola di Smeraldo, con luci,
nuvole e particolari effetti sonori. La galleria
centrale – circa 70 mq – è dedicata invece
a un’area informativa su Origin Green,
progetto avviato dall’Irish Food Board nel
2012 con l’intento di rendere l’Irlanda un
leader mondiale nella produzione sostenibile
di alimenti e bevande di alta qualità.
Facciate SG50 e serramenti 45N
Sui due lati più corti del volume rettangolare sono
state realizzate due facciate con il sistema SG50 per
facciate continue strutturali a montanti e traversi, con
l’inserimento di una porta. Il vetro utilizzato è un 3+3.1
trasparente esterno, ma che funge anche da selettivo,
e un basso-emissivo interno. Sui due lati più lunghi sono
state montate finestre e vetrate 45N di colore grigio
scuro: l’alluminio va quasi a scomparire dato che i
pannelli in X-Lam sono anch’essi di colore grigio scuro/
nero. Siccome alcune finestre sono state posate a filo
esterno, all’interno è stata fatta una riquadratura in
alluminio; su parecchie sono stati realizzati una specie
di davanzale e un’imbotte in lamiera.
Internamente sono stati costruiti anche dei
lucernari e una nastrata curva, sempre con la serie
non isolata.
Irlanda
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Irlanda
Committente Department of Arts heritage and the Gaeltacht
Progetto OPW – Bmmc Milano
Impresa di costruzioni Airaudo Costruzioni Srl, Cuneo
Impresa fornitrice dei serramenti Seral Tecno Srl, Trezzo s/Adda, Milano
Sistemi AluK• Sistema SG50 per facciate continue strutturali a montanti e traversi
• Serie 45N per porte e finestre non isolate
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CASE HISTORY
La KIP International School (Knowledge, Innovations, Policies and Territorial Practices for the
United Nations Millennium Platform) è un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro,
fondata su impulso del filosofo Edgar Morin e sostenuta dalle principali agenzie dell’Onu. Ha la
sua sede principale a Roma, presso la FAO. Il padiglione – ispirato dal concept Territori attraenti
per un mondo sostenibile – si propone come punto d’incontro tra istituzioni, associazioni e
settore privato sui temi dello sviluppo locale. La struttura evoca l’idea del Villaggio del Mondo.
Quattro edifici dalle forme semplici, eleganti ed essenziali, ispirati alle costruzioni degli antichi
villaggi rurali, si affacciano verso una piazza centrale, luogo da cui partono i percorsi espositivi
e d’incontro dei visitatori. Il progetto evoca le aree rurali, depositarie delle risorse naturali e
storiche del territorio e delle culture produttive e alimentari locali.
Oltre agli spazi per esposizioni, incontri e riunioni, ci sono un teatro da 250 posti e un’area
allestita con una cucina a vista per attività di show cooking e scuola di cucina.
Finestre e vetrate 45N
È stato impiegata la serie 45N per realizzare tutte le finestre dei quattro edifici che compongono
il padiglione. Sempre con il profilo freddo, nell’area allestita a cucina, sono state realizzate due
vetrate curve – di cui una con uno sviluppo di 10 m – in cui sono stati inseriti i vetri a spicchi con
filo lucido. Sono state costruite, inoltre, altre piccole vetrate, che assommate alle prime due,
coprono complessivamente una superficie di circa 30-40 mq.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione KIP International School
Committente United Nations
Progetto• Rimond Srl, Milano
• Toni Marincola & Partners, Roma
Impresa di costruzioni Costruzioni Giuseppe Montagna Srl, Pesaro
Impresa fornitrice dei serramenti Cianciolo Group Srl, Palermo
Sistemi AluK Serie 45N per finestre e porte non isolate
KIP International School
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IL GRUPPO
ALUK MAGAZINE n. 40 - LUGLIO-AGOSTO 201512
Il padiglione richiama un grande Suk, l’antico mercato
mediorientale, sormontato da una struttura che ricorda
il tradizionale cesto per alimenti, lo “Jefeer” (11 metri di
diametro per 8 di altezza), attorniato da torri dallo stile
arabeggiante su una superficie totale di circa 2.450 mq.
Questa sorta di palazzo-fortezza è introdotto sul Decumano
da una scalinata trionfale.
Il concetto principale della struttura è la trasformazione del
suk tradizionale, simbolo storico del Paese, in un Jefeer, cesto
di foglie di palma secche che rappresenta la conservazione
degli alimenti, la diffusione di doni e lo scambio delle merci
all’interno della comunità. Un giardino pensile e tecnologie
innovative completano l’esperienza interattiva che il
padiglione offre ai visitatori, sviluppando il tema “Seminare
sostenibilità: soluzioni innovative per la sicurezza alimentare”:
il Paese infatti è impegnato nella diffusione della cultura del
vivere sano, attraverso la promozione dello sport e la gestione
responsabile dell’acqua e delle risorse della terra.
Facciata SL50 e vetrate 45N
È stata utilizzata la serie 45N per realizzare le vetrate di una
sorta di loggiato del corpo scale che porta al terrazzo del
primo livello. Queste vetrate hanno una larghezza di 1,40 m e
altezze varie. Si è scelto il profilo freddo (grigio, Ral 9006), dato
che non erano richieste particolari prestazioni di trasmittanza
termica: non c’è diretto contatto con il pubblico – le pareti
del loggiato sono staccate dalle scale mobili – inoltre sulla
facciata è stato applicato un policarbonato. Anche per le
vetrate e le porte di accesso che danno al terrazzo del primo
livello sono stati impiegati i profili della 45N.
Sul lato della hall interna c’è un prospetto costruito con i profili
del sistema SL50. Si tratta di una facciata ad “L”, quindi con
una parte verticale e una orizzontale in copertura. Sono state
montate delle vetrocamere con una serigrafia creando una
specie di “gelosia”: sono delle x a incrociare per un motivo
che ben si armonizza con le linee e le forme arabeggianti
dell’edificio.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Qatar
Committente Qatar Ministry of Business and Trade
Progetto CityNeon, Singapore
Impresa di costruzioni Costruzioni Giuseppe Montagna Srl, Pesaro
Impresa fornitrice dei serramenti Cianciolo Group Srl, Palermo
Sistemi AluK• Serie 45N per finestre e porte non isolate
• Sistema SL50 per facciate continue a montanti e traversi
Qatar
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IL GRUPPO
“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola
che esce dalla bocca di Dio”, è da questa frase
del Vangelo che si sviluppa il messaggio che la
Santa Sede vuole trasmettere attraverso la sua
partecipazione all’Expo. Il cibo quindi non solo
come nutrimento per il corpo, ma come momento
di incontro e di comunione, di educazione e di
crescita. Tutto ciò in netta contrapposizione con
quella “cultura dello scarto”, che sempre di più
oggi influenza la nostra società.
Dal punto di vista architettonico, la parole d’ordine
è sobrietà: il padiglione della Santa Sede è uno dei
più piccoli tra quelli presenti all’Expo: la base è di
15 per 25 metri, altezza 15.
L’aspetto complessivo è quello di un blocco
costituito da un unico materiale, quasi fosse
una pietra. La struttura si ispira all’architettura
conventuale, del chiostro: lo si intuisce dalla
forma della parete nord, modellata da due
sezioni di arcata, a tutto sesto e a sesto acuto,
dalle quali emerge, come da una spaccatura
delle roccia, la vegetazione che cresce sul tetto.
Si è voluto comunque evitare di renderlo simile a
una chiesa: non si tratta della cappella dell’Expo.
Sulle pareti esterne, infatti, mancano del tutto
elementi esplicitamente cristiani. Il messaggio è
affidato a scritte leggere e sottili, in acciaio, poste
sulla facciata e sulle pareti esterne con le parole
“non di solo pane” e “dacci oggi il nostro pane”,
tradotte in 13 lingue. Altro elemento caratteristico,
l’enorme vela gialla in tessuto che maschera
l’ingresso, colora la luce e contribuisce a rendere
la facciata simile alla bandiera Vaticana.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Santa Sede
Committente Santa Sede
Progetto architettonico AAAA Quattroassociati, Milano
Progetto strutturale Biesse Consulting Sas, Milano
Impresa di costruzioni MAP Spa, Milano
Impresa fornitrice dei serramenti Canonica Vetro Srl, Bergamo
Sistemi AluK Sistema SL50 per facciate continue a montanti e traversi
Santa Sede
Sistema SL50
Si è scelto il sistema SL50 per realizzare due nastrate in copertura, con
l’inserimento di elementi apribili a sporgere ed elementi con il nuovo profilo
abbaino a taglio termico. Per gli sporgere si è inserito il profilo anta con
la maniglia a sporgere AluK. Tutti gli elementi apribili, sia a sporgere che
abbaino, sono motorizzati.
Si è montata una vetrocamera (con warm edge) dotata di vetro 8
temperato esterno e vetro basso-emissivo interno: un 3-3.2 o un 4-4.2 a
seconda della posizione in cui andava installato. Data la trasparenza dei
vetri, successivamente, sono state applicate delle pellicole protettive per
proteggere dalla luce solare le sottostanti aule visive.
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IL GRUPPO
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Progettato dall’architetto slovacco
Karol Kállay, il padiglione riprende
il tema “Il mondo in tasca”. Situata
al centro di regioni geografiche
differenti tra loro, la Slovacchia
riunisce, in un piccolo fazzoletto di
terra, tante possibilità diverse nella
filiera alimentare. Nei circa 1.000
mq di padiglione, la Slovacchia
vuol proporre sistemi innovativi
che possano coniugare tradizione
e modernità, passato e futuro. La
struttura si articola in due sezioni
fondamentali: la prima, chiamata
Recharging Zone, è l’area esterna
in cui i visitatori potranno rilassarsi e
ricaricare i loro dispositivi elettronici
comodamente seduti su una
poltrona Tuli. A dominare la scena
dello spazio esterno si erge la
torre di energia recante il logo del
padiglione.
La seconda sezione rappresenta l’energia e la varietà della Slovacchia. È situata all’interno del padiglione ed è uno spazio dove
i visitatori possono scoprire l’idea dell’energia collegata alla modernità e alle tradizioni culturali attraverso sei temi: tradizione,
innovazione, sport, cultura, esperienze e nutrizione, resi visibili attraverso l’esposizione da un logo a forma di cuore.
All’interno del Padiglione Slovacchia è presente un ristorante dove sarà possibile assaggiare piatti tipici con ricette tradizionali
della cultura culinaria slovacca riviste in chiave moderna.
Serie SC140TT, 67ID e 67IW
È stato realizzato l’angolo di vetrata del ristorante al piano
terra con scorrevoli SC140TT di notevoli dimensioni – 4x3h
metri – accompagnati da vetrate fisse costruite con la
serie 67IW e due porte d’ingresso vetrate a due ante della
serie 67ID, dotate di maniglioni antipanico e apribili verso
l’esterno.
Complessivamente sono state montate una decina di
porte con uscita di sicurezza: a una o due ante, vetrate
o cieche.
È stato scelto il sistema SC140TT perché consente una
facile movimentazione di telai pesanti. I serramenti, infatti,
montano dei doppi vetri antinfortunistici (doppi 4+4) che
nel caso degli scorrevoli hanno un peso di circa 300 Kg:
nonostante questo la capacità di manovra rimane fluida
e leggera.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Slovacchia
Committente Stato della Slovacchia
General contractor Agentura Evka, Bratislava
Impresa fornitrice dei serramenti Marenzi Srl, Voghera
Sistemi AluK
• Serie SC140TT per scorrevoli e alzanti-scorrevoli a taglio termico
• Serie 67IW per finestre a taglio termico
• Serie 67ID per porte a taglio termico
Slovacchia
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IL GRUPPO
Serie 45N
Le pareti vetrate del palazzo situato nella parte coperta sono
state costruite con la serie 45N per finestre e porte non isolate.
Sebbene per la maggior parte siano composte da moduli
fissi, sono state inserite alcune aperture e delle porte con vie
d’uscita dotate di maniglioni antipanico (realizzate sempre
con la 45N). Le vetrate in seguito sono state coperte da
pannellature in legno che richiamano i simboli e le decorazioni
tipici della cultura turca, che si ritrovano raffigurati anche nella
fontana, nelle pietre naturali e nei prodotti artigianali in vetro.
Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Turchia
Committente Repubblica della Turchia
Progetto dDf/dream Design factory, Istanbul
Impresa fornitrice dei serramenti Seral Tecno Srl, Trezzo s/Adda, Milano
Sistemi AluK Sistema 45N per finestre e porte non isolate
Il padiglione della Turchia è costruito su uno spazio aperto,
semiaperto e chiuso di 4.170 mq che contiene 3 sezioni
principali e 7 camere semi-aperte ognuna diversa dall’altra.
Tra queste, 5 sono luogo di mostre ed eventi a orientamento
tematico, mentre le restanti contengono un ristorante turco
e un negozio di souvenir. L’entrata principale è localizzata
nell’area aperta del padiglione, coperta da un tetto semi-
aperto di acciaio, che riporta una moderna interpretazione
del disegno della Stella anatolica di Selçuk.
Nella sezione scoperta del padiglione, all’ombra dei platani,
i visitatori possono gustare il tè e il caffè turchi, godendo
dell’atmosfera della famosa fontana ottomana. Ci sono
inoltre l’area del mercato, i chioschi, le Tavole anatoliche.
Si svolgeranno periodicamente mostre e laboratori in cui si
potrà prendere contatto con la raffinatezza della storia e della
cultura turche.
La parte semi-aperta è disegnata e ispirata agli archi e ai
caravanserragli turchi. L’atrio è l’area che ospita le attività
culturali e i ricevimenti, e contiene anche un palco per le
esibizioni. Nella parte coperta si trova un palazzo-ufficio che
riflette la forma storica e lo stile delle case tradizionali turche
conosciute in tutto il mondo.
Turchia
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IL GRUPPO
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Scheda progetto in sintesi
Tipo di edificio Padiglione Ungheria
Committente• Governo Ungherese
• Carpathia Srl
Progetto Architetti Attila Ertsey, Ágnes Herczeg e Sándor Sárkány
Impresa di costruzioni Redaelli Costruzioni Srl, Concorezzo (MB)
Impresa fornitrice dei serramenti Cianciolo Group Srl, Palermo
Sistemi AluK• Sistema SL50 per facciate continue a montanti e traversi
• Serie 67IW per finestre a taglio termico
Ungheria
Il padiglione, progettato dagli architetti Attila Ertsey, Ágnes
Herczeg e Sándor Sárkány, si sviluppa su tre piani e si estende
su un lotto complessivo di 1.910 mq. Le forme e i materiali
riprendono aspetti tipici del paesaggio ungherese (come i
granai, i silos di campagna e le stalle) e sono concepiti secondo
i principi dell’architettura organica, sviluppatasi a metà del
Novecento e basata sulle tradizioni locali, sulla comprensione
delle leggi della natura, sull’esaltazione del rapporto tra
l’uomo e l’universo. La zona centrale del Padiglione è ispirata
all’Arca di Noè, simbolo di salvezza degli esseri viventi, mentre
le due estremità laterali richiamano i tamburi sciamanici.
I tamburi rimandano a radici antiche evidenziando il
rapporto mistico con la natura e sono solcati dall’antico
simbolo dell’albero della vita nel quale scorre l’acqua:
quella ungherese, infatti, è nota per le celebri proprietà
termali. L’ultimo piano ospita un giardino a cielo aperto,
mentre nell’area verde esterna al padiglione sono coltivate
33 tipologie di frutta, verdura ed erbe medicinali. La maggior
parte dei materiali utilizzati per la costruzione sono rinnovabili.
L’intera costruzione inoltre sarà smontata, ricostruita e utilizzata
come centro di ricerca in Ungheria.
Sistema SL50 e serie 67IW
Le chiusure, interne ed esterne, dei due tamburi sciamanici
sono state realizzate con serie AluK. Per i prospetti principali,
solcati dal simbolo dell’albero della vita, è stata utilizzato il
sistema SL50 per facciate a montanti e traversi: ogni facciata
ha una superficie totale di circa 90 mq. Per le vetrate interne
invece è stata utilizzata la serie 67IW per finestre a taglio
termico. Le vetrate, di 4x3h m, hanno la forma di mezzo arco
e sono composte da una porta apribile con maniglione
antipanico e un laterale fisso.
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IL GRUPPO
Superare ogni sfi da progettuale e
costruttiva
Assistenza tecnica ai clienti e ai progettisti: l’arch. Davide Galassi ci illustra
caratteristiche, obiettivi e punti di forza di queste due attività.
Superare ogni sfi da progettuale e costruttiva Intervista all'Arch. Davide Galassi,
Responsabile DPS e Uffi cio assistenza tecnica
Oltre ad essere il Responsabile DPS
è divenuto anche responsabile
dell’Uffi cio assistenza tecnica: può
descriverci brevemente questa sua
duplice attività?
Ritengo che le attività di assistenza
e preventivazione per i nostri clienti
tradizionali e l’attività DPS (Develop
to Project Specifi cation) rivolta al
mondo della progettazione siano
strettamente collegate.
AluK ha la fortuna di poter mettere in gioco nell’area tecnica
risorse che provengono da percorsi di crescita professionale
nel mondo dell’involucro leggero diversi tra loro:c’è chi è
cresciuto inizialmente in strutture serramentistiche artigiane
e chi proviene da studi di progettazione architettonica e
ingegneristica.
Con la direzione si crede molto in questo mix di know-how e
nel fatto che la collaborazione all’interno del team tecnico
ci possa consentire di partire dall’assistenza fornita in fase
progettuale per arrivare, con l'ausilio dei nostri clienti partner,
all'acquisizione e realizzazione dei progetti.
Da quante persone è formato l’Uffi cio assistenza tecnica e il team
DPS?
La struttura tecnica di supporto alla clientela, oltre al sottoscritto,
conta di tre tecnici - Michele Brugnoli, Cristian Cazzaniga, Ivan
Pravisano - che orientano la loro attività all'assistenza tecnica di
prodotto e alla preventivazione. Per quanto riguarda la struttura DPS,
due tecnici-commerciali - Michele Biondani e Davide Malvestio - si
confrontano e supportano il mondo della progettazione, ingegneri,
architetti e imprese, nella defi nizione dei loro progetti, nella ricerca
di soluzioni all’interno della gamma prodotti AluK e nel mettere in
contatto tale mondo con i nostri partner serramentisti.
Inoltre, non è da dimenticare il fatto che tutti noi troviamo notevole
supporto e collaborazione nella Divisione Sistemi AluK in termini
sia di specifi che di prodotto che di sviluppo di progetti ad hoc e
personalizzazioni.
Qual è la parte più complessa da gestire in questa sua duplice
veste?
Le complessità di gestione non sono collegate tanto alla duplice
funzione, quanto a un andamento abbastanza “frenetico” del
mercato e delle richieste. Spesso i progetti rimangono in standby
per periodi medio lunghi, per poi avere delle accelerazioni
improvvise: è necessario essere pronti a cogliere le opportunità
che si presentano.
Qual è invece l’aspetto che le dà maggior soddisfazione?
Per quanto riguarda l'attività lavorativa, credo che la maggior
soddisfazione si abbia quando collaboriamo con la parte
commerciale nell’acquisizione di una commessa: del resto
è il nostro obbiettivo. Nella sfera più personale sono molto
soddisfatto del nostro gruppo di lavoro: il mix di competenze e
la loro condivisione crea un ambiente favorevole alla crescita
professionale.
Differenze e analogie riguardo l’assistenza a serramentisti e
progettisti?
L'aspetto che differisce maggiormente riguarda la fase di sviluppo
in cui si trova il progetto edilizio. Dando assistenza al mondo
della progettazione, l'obbiettivo è quello di “tradurre” le scelte
architettoniche e progettuali in soluzioni che possano trovare
applicazione concreta in cantiere: i progettisti sono molto attenti
ad aspetti quali l’estetica e le prestazioni. Il progetto è ancora in
progress.
I serramentisti ci sottopongo spesso progetti che sono in uno stato
avanzato di sviluppo: molte scelte costruttive, riguardanti l’edifi cio
nel suo insieme, sono già state fatte e magari anche realizzate. I
nostri partner ci chiedono supporto per defi nire la soluzione tecnica
che rispetta i parametri progettuali richiesti, consentendogli allo
stesso tempo di essere pratici nella realizzazione e competitivi con
i costi.
Che obiettivi si è posto di raggiungere nel breve e medio periodo?
Centralizzando il servizio di assistenza tecnica ci siamo posti
l’obbiettivo di uniformare il supporto proposto ai clienti, sfruttando
al meglio le diverse competenze dei tecnici.
Inoltre si è voluto rafforzare il rapporto con la Divisione Sistemi in
modo sia da avere un supporto in tempo reale, sia di segnalare ai
nostri progettisti di sistema le esigenze che emergono direttamente
dal mercato e che ci vengono segnalate da clienti e mondo della
progettazione.
AluK ha sempre considerato il supporto tecnico come un plus
distintivo e intende mantenere fede a questa idea.
Secondo lei, qual è il punto forte, l’elemento distintivo del vostro
servizio di assistenza tecnica?
Come già detto, ritengo che i diversifi cati percorsi di crescita dei
nostri tecnici ci consentano di affrontare al meglio le differenti
necessità che ci vengono sottoposte. Analisi termiche e statiche,
elaborazione di dettagli preliminari ed esecutivi, preventivazione,
supporto in tema di normative, assistenza in offi cina: possiamo
essere il giusto partner a secondo delle esigenze che si presentano
ai nostri clienti.
Davide Galassi
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IL GRUPPO
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Quali sono invece gli aspetti che punta a migliorare?
Il nostro team è relativamente giovane. Sicuramente è
necessario aumentare il nostro grado di esperienza ed è per
questo che proseguiamo il nostro percorso di formazione
interna sui prodotti e sulla loro applicazione nelle realtà edilizie.
Le soluzioni tecniche che si interfacciano con i nostri prodotti,
inoltre, sono in continuo sviluppo: ad esempio le tecnologie
del vetro e le murature perimetrali degli edifici hanno avuto
una rapida evoluzione per tipologie e prestazioni. È necessario
quindi conoscere anche questi componenti, per proporre
sempre la nostra soluzione più coerente e competitiva al
progetto.
Vi sono delle domande più frequenti dal punto di vista dell’assistenza
tecnica? Pensa che inserirete delle FAQ sul sito web o svilupperete
un vero e proprio servizio di assistenza online?
Le richieste provenienti dal mondo della progettazione
riguardano spesso gli aspetti prestazionali dei nostri prodotti:
isolamento termico e acustico sono i parametri su cui ci
confrontiamo maggiormente con i progettisti.
Le imprese di costruzioni oltre che ad aspetti economici sono
interessate agli aspetti tecnici che riguardano l'applicazione
delle nostre soluzioni nelle loro realizzazioni.
Da parte dei nostri clienti le richieste sono molto sfaccettate:
preventivazione, calcoli termici e assistenza in merito
alle normative.
All'interno della area riservata del sito Aluk.it è possibile
consultare sia documenti tecnici di supporto, sia utilizzare
pagine web che consentono di realizzare calcoli inerenti
le prestazioni termiche, acustiche e statiche delle serie
AluK: strumenti utili sia per i serramentisti che
per i progettisti.
Novità in programma per i servizi DPS?
La struttura DPS intende rafforzare i rapporti con i
progettisti e per concretizzare questa volontà proseguirà
la nostra partecipazione a convegni di formazione
didattica con rilascio di crediti formativi per architetti e
ingegneri. In tal modo vogliamo aumentare la visibilità
del brand AluK negli studi di progettazione e mettere a
disposizione il nostro know-how in materia di serramenti,
facciate e posa in opera.
Che promesse si sente di fare ai clienti che la stanno
leggendo?
AluK vuole essere un partner efficace per i suoi clienti e per
questo intendo confermare la nostra completa disponibilità
ad offrire il nostro approccio tecnico. Insieme ai nostri
clienti possiamo affrontare le sfide progettuali e costruttive
che l'architettura moderna, caratterizzata da trasparenze
e alti livelli prestazionali, ci sottopone quotidianamente.
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Posa in opera? Un lavoro d’équipe
Klaus Pfi tscher di Maico ci ricorda alcuni aspetti della posa in opera
da tenere sempre presenti, auspicando per il futuro una maggiore
collaborazione tra tutte le fi gure coinvolte.
POSA IN OPERA
Posa in opera? Un lavoro d’équipe
Intervista a Klaus Pfi tscher
Com’è la situazione della posa in opera in Italia? Mediamente
a che livello si colloca?
Da 8 anni mi muovo sui cantieri dove si posano infi ssi e posso
dire di aver visto un miglioramento qualitativo, nelle sigillature
e nei giunti. Mi spiego: 5 anni fa nel 90% degli edifi ci nuovi il
controtelaio per la posa del serramento lo montava l’impresa
edile. Oggi ci sono più serramentisti e rivenditori che si fanno
carico del montaggio, e questo ha fatto crescere la cura e
l’attenzione. La diffi coltà è farsi riconoscere la posa come
un servizio di qualità che va pagato: tutti vogliono la fi nestra
isolante e a tenuta, ma non sono disposti a spendere affi nché
la posa sia fatta bene. Quindi il nostro compito è far percepire
al cliente fi nale questo valore in più, fargli capire che se la
posa è fatta a regola d’arte lui risparmierà sui consumi. Si può
mostrargli la differenza tra una posa sbagliata e una corretta,
per esempio, usando la termocamera per fotografare le
dispersioni. Oppure con un blower door test a fi ne lavori,
sull’intero edifi cio o sul singolo serramento sostituito (test del
valore A). O, ancora, il serramentista può lasciare dal cliente
una chiavetta USB con sensore igrotermico che, registrando
temperatura e umidità, ci dice se le stanze vengono arieggiate
abbastanza o se si sta correndo il rischio che compaia la muffa.
Per garantire il proprio cliente, il serramentista a quali “best
practice” può fare riferimento?
Si tratta soprattutto di rassicurare e convincere il cliente fi nale
mostrandogli la qualità del lavoro. Con gli strumenti a cui
accennavo prima o semplicemente con campioni di spaccati
di muro sui quali si vedano nastri e pellicole altrimenti nascosti.
Comunque non voglio dire di usare sempre e comunque i
prodotti “top”. Già usare prodotti semplici in modo corretto può
fare una grande differenza. Per esempio anche usando una
schiuma, al posto del più performante nastro autoespandente,
si possono avere risultati differenti a seconda di come la si
applica. Le schiume monocomponenti, infatti, hanno bisogno
dell’umidità come catalizzatore: se umidifi chiamo la superfi cie
interna al muro con un nebulizzatore, la schiuma si solidifi cherà
in maniera più uniforme e compatta. E quindi isolerà meglio sia
acusticamente (grazie alla massa maggiore) sia termicamente
(grazie all’assenza di passaggi per l’aria).
C’è un'altra cosa che, a costo zero, migliora la resa dei prodotti:
lo stoccaggio. Purtroppo questo aspetto è spesso trascurato e
succede che sigillanti e isolanti vengano lasciati nel furgone,
dove sotto il sole estivo la temperatura può superare i 50°C
oppure di notte, in inverno, scendere a temperature troppo
basse. Questi sbalzi di temperatura compromettono le reazioni
di sigillanti e isolanti che, non dobbiamo dimenticarlo, sono
prodotti chimici.
Come vede – anche se si pensa sempre e solo al costo dei
materiali – rischiamo di buttar via tempo e denaro con errori
di applicazione e stoccaggio. Un altro consiglio è velocizzare
la posa pre-montando quanto possibile già in azienda, prima
di andare in cantiere: per esempio la barriera al vapore sul
controtelaio.
Nastro autoespandente da applicare tra controtelaio e telaio
della fi nestra: resiste alla pioggia battente e al contempo
permette all’umidità interna di uscire per non creare danni nel
giunto di posa.
Klaus Pfi tscher, nato nel 1972 a Merano (BZ), ex-falegname, oggi specialista Maico della linea
Proposa, cioè dei prodotti (nastri, schiume, sigillanti, pellicole, cassonetti) per installare gli infi ssi senza
dispersioni né infi ltrazioni. Pfi tscher visita i cantieri per migliorare la posa, come qualità ma anche
come ottimizzazione di tempi e costi. Coordina la rete italiana dei System Partner Maico, esperti a
cui i serramentisti si possono appoggiare per l’uso di Libra, una struttura modulare che funge da
controtelaio per la fi nestra, cassonetto per le tapparelle o supporto per le persiane.
Klaus Pfi tscher, nato nel 1972 a Merano (BZ), ex-falegname, oggi specialista Maico della linea
Proposa, cioè dei prodotti (nastri, schiume, sigillanti, pellicole, cassonetti) per installare gli infi ssi senza
dispersioni né infi ltrazioni. Pfi tscher visita i cantieri per migliorare la posa, come qualità ma anche
come ottimizzazione di tempi e costi. Coordina la rete italiana dei System Partner Maico, esperti a
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Come approccia la posa in opera del serramento il progettista?
Qual è o quale dovrebbe essere il suo ruolo?
Secondo la norma UNI 10818, il progettista ha responsabilità
sullo studio preliminare e sul progetto esecutivo architettonico
degli infissi; in sostanza sulla progettazione della posa in opera
del serramento. Purtroppo non interviene più di tanto, per
abitudini storiche e per una non sempre adeguata conoscenza
della materia.
Quando un serramento viene posato, quali sono i punti critici?
Cosa fare per superarli?
Faccio due esempi: il giunto telaio-controtelaio e il
davanzale.
Partiamo dal giunto telaio-controtelaio, dove è ottimo
applicare dal lato esterno un nastro autoespandente con
tenuta alla pioggia battente. Aggiungere, oltre al nastro, un
cordolo di silicone non solo è inutile, ma è proprio dannoso.
Le spiego perché: mentre un nastro autoespandente
multifunzione è sia impermeabile alla pioggia sia traspirante
(cioè permette all’eventuale umidità che dall’interno della
casa si è infilata nel giunto di dissiparsi verso l’esterno) - tipo
Goretex per capirci - il silicone non è traspirante e dunque
imprigiona l’umidità dentro il giunto con conseguenti danni
alla schiuma. E all’isolamento.
L’altro punto critico è il davanzale, che non dovrebbe
mai essere passante (perché veicolerebbe il caldo da
dentro a fuori) bensì dotato di taglio termico, magari con
un’inclinazione di due gradi sul lato esterno per far defluire
l’acqua stagnante. Purtroppo esistono ancora monoblocchi
che isolano su tre lati ma prevedono il davanzale passante
sul quarto lato, il che è un controsenso.
Sigillanti, siliconi, schiume: quali sono le differenze e come
utilizzarli correttamente?
Il silicone appartiene alla famiglia dei sigillanti, insieme
al sigillante acrilico e al nuovo MS-polimero. Questi ultimi
due, rispetto al silicone, hanno il vantaggio di essere
sovraverniciabili.
La funzione dei sigillanti è creare una barriera ad aria e
umidità, per cui sono perfetti per il lato interno, tra telaio e
controtelaio. Invece per la tenuta alla pioggia sul lato esterno
consiglio il nastro autoespandente, che in più è traspirante.
La schiuma “riempie” i vuoti e isola (termicamente e
acusticamente). A proposito delle schiume, vale la pena
fare una precisazione sul loro potere fonoassorbente.
Qualche volta mi chiedono “Ma se ho una finestra da 44 dB
e una schiuma da 58, la schiuma mi migliora l’abbattimento
acustico della finestra?”. La risposta è no! La prestazione
acustica indicata sulle bombole di schiuma non è assoluta
ma relativa, e la capiamo solo se sappiamo come vengono
fatti i test per misurarla. Per le schiume, le prove di laboratorio
vengono eseguite su pannelli in piombo. Prima si testa
l’isolamento acustico del pannello, che è molto buono per
via della pesantezza del materiale, per esempio 60 dB. Poi
sul pannello di piombo viene creata un cava di 20x20 mm
lungo tutta la lunghezza e questa cava viene riempita con
la schiuma. La prova acustica viene ripetuta e il valore che
ne risulta viene riportato sulla bombola, per esempio 58 dB.
Si tratta di un valore ideale non raggiungibile, perché una
finestra non avrà mai il peso del pannello di piombo. Quindi,
se ho una schiuma da 58 dB e una finestra da 44 dB, il
massimo che quella schiuma potrà fare è mantenere e non
far scendere i 44 dB della finestra.
Klaus Pfitscher illustra la prova pratica di posa in opera su un campione durante gli AluK Day.
POSA IN OPERA
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POSA IN OPERA
Ricapitolando: quali sono gli errori che vede
più spesso?
Applicazione non corretta dei materiali (per
esempio schiuma senza prima umidificare),
sigillatura esterna in battuta con cordolo di
silicone anziché con nastro autoespandente,
davanzale passante senza taglio termico,
monoblocchi su solo tre lati anziché su tutti
e quattro.
Merita due parole anche il cassonetto per le
tapparelle: quando si sostituiscono gli infissi non lo
si può ignorare. Se lo si ignora, diventerà il punto
debole e creerà problemi di muffa, condensa,
ponti termici. Se non lo si vuole sostituire con uno
coibente, almeno lo si può rivestire all’interno
con appositi materassini isolanti.
Nonostante se ne parli da tanto tempo,
si facciano vari corsi di formazione, ci
siano stati diversi tentativi di arrivare
a un sistema condiviso, come mai,
secondo lei, non si è ancora arrivati a
una norma capace di “regolarizzare” la
posa in opera?
Qualcosa è in ballo. Si sta rivedendo
la norma UNI 10818 con i ruoli e
le responsabilità delle varie figure
coinvolte nella posa. La nuova versione
della norma dovrebbe entrare in vigore
tra un paio di mesi, speriamo aiuti a fare
chiarezza.
Cosa vede nel futuro della posa dei
serramenti?
Mi auguro che la parola chiave
sia collaborazione. Alcuni (ancora
pochissimi purtroppo) progettisti
“illuminati” coinvolgono le diverse figure
che lavorano in cantiere e le fanno
confrontare tra loro: con riunioni regolari
sullo stato di avanzamento dei lavori,
con pre-prove per vedere se tutto
funziona prima di concludere con le
finiture.
Progettista, muratori, idraulico,
elettricista, serramentista, posatori:
bisogna uscire dall’ottica “ognuno fa
per sé” per lavorare insieme.
Le cinque versioni di Libra, la struttura Maico per posare i serramenti.
Da sinistra a destra: Libra per frangisole, per tapparella con ispezione frontale,
per tapparella con ispezione dal basso, solo controtelaio, per persiane.
Zero ponti termici e isolamento su tutti e quattro i lati.
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ALUK MAGAZINE n. 40 - LUGLIO-AGOSTO 201522
SERIE ALUK
Il fascino dell’anta nascosta
La serie 77IR risponde alle richieste della moderna architettura
residenziale con un design ricercato e prestazioni di rilievo.
Una geometria completamente nuova con anta e ferramenta nascoste, e mostra frontale ridotta sono le caratteristiche distintive
della serie 77IR per serramenti a battente, recentemente proposta a tutti i clienti AluK. Il nodo centrale, di soli 8 cm, ha la stessa
larghezza di quelli laterali. L'anta nascosta rende indistinguibile, esternamente, la parte fi ssa da quella apribile: ne risulta un design
lineare, pulito ed essenziale, adatto alle richieste dell'architettura contemporanea.
Caratteristiche e vantaggi
«La serie 77IR originariamente era stata pensata
per una produzione di tipo industriale» spiega
Alberto Beghetto, Responsabile R&D, «per cui
si era puntato molto sull’ottimizzazione dei
tempi di produzione. I profi li arrivano con una
pellicola di protezione e con le guarnizioni premontate bianche,
nere o marroni: in fase di ordine, infatti, si può sceglierne il colore».
«Anche l’imballaggio è studiato per poter estrarre e lavorare una
singola barra pellicolata senza dover sballare tutto il materiale.
Abbiamo cercato di rendere le lavorazioni il più semplici possibile e di ridurre al massimo tutta l’accessoristica. Grazie a tali
accorgimenti si sono ridotti i tempi di produzione del 20-30%».
«Chi ha testato il sistema, è rimasto colpito non solo dalla semplicità di costruzione, ma anche dalla robustezza del sistema, tanto
che diamo come standard i 120 kg per anta. Il sistema può montare vetrocamere da 28 a 32 mm, che quindi possono essere
anche di sicurezza».
«Si è deciso di aumentare la battuta interna, comparandola ai sistemi tipo Pvc e legno: l’aletta interna, infatti, si presenta con
uno spessore di 16 mm, soluzione che piace a coloro che chiedono sezioni e viste importanti. L’anta, inoltre, presenta una linea
smussata, priva di spigoli vivi, sfuggente alla vista e con un impatto visivo più gradevole».
Prestazioni al top per il mercato residenziale
La serie ha sorpreso durante i test prestazionali. Per quanto
riguarda la tenuta all’acqua si sono raggiunti i 1.200 Pascal
per la fi nestra a due ante. La tenuta è garantita da un’unica
guarnizione di battuta interna in Pvc. Vi è inoltre la possibilità di
installare una guarnizione centrale allo scopo di migliorare le
prestazioni di permeabilità all’aria e di isolamento acustico.
Quest’ultimo ha raggiunto l’apprezzabile valore di 45 dB.
Per quanto riguarda le prestazioni termiche, la trasmittanza
Uf dei telai è pari a 2,4 e 1,7 W/m
2K per il nodo laterale e
centrale due ante, rispettivamente. La trasmittanza termica
Uw di un serramento di 1.230x1.480 mm, con U
g pari a 1,0 W/
m2K e Ψ di 0,05 W/mK, è uguale a 1,5 W/m
2K. «Si tratta di
risultati rilevanti» sottolinea l’Ing. Roberto Beria, Responsabile
dell’Uffi cio tecnico, «soprattutto quello di tenuta all’acqua,
ottenuto senza giunto aperto. La serie 77IR offre al mercato
dell’edilizia residenziale, per il quale è stata progettata, sia
un design ricercato che prestazioni di eccellenza».
Tipologie realizzabili
Questa gamma di profi lati permette la costruzione
di fi nestre e portefi nestre a una o due ante, fi nestre e
portefi nestre ad anta-ribalta, con sopraluce, sottoluce o
specchiature fi sse laterali.
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SERIE ALUK
Nel numero 38 del Magazine avete
apprezzato le prestazioni eccezionali del
sistema SC156TT nella versione HP a un’anta,
capace di raggiungere la Classe E1500
(fi no a 1500 Pascal) di tenuta all’acqua,
nonostante la soglia di altezza ridotta. Molti
di voi probabilmente hanno visto il video
su YouTube - https://www.youtube.com/
watch?v=f4haW6aGqCI - dove si può vedere
che sul banco di prova del nostro laboratorio
l’alzante non presenta nessuna infi ltrazione,
anche con un livello d’acqua di 35 cm, che
equivalgono a una pressione di 3.500 Pascal
alla base del serramento.
Bene. A settembre sarà disponibile la versione
a due ante. «Naturalmente non si potevano
replicare i risultati ottenuti con la versione
HP, che risponde a un concetto costruttivo
specifi catamente concepito per la versione
con una singola anta alzante/scorrevole,
dove tutti i componenti e le geometrie dei giunti perimetrali consentono l'ottenimento di prestazioni tipiche di un serramento a
battente>> spiega Roberto Beria, responsabile dell'Uffi cio Tecnico Sistemi. «Con l’HP, praticamente, ci troviamo di fronte a una
soglia stagna, possibile grazie alla tenuta perimetrale. Ma certe tenute che abbiamo nella parte alta nella versione HP, non sono
possibili nel due ante per questioni di geometrie». La sfi da, pertanto, è stata quella di ottenere delle prestazioni che non sfi gurassero
con la versione HP e fossero superiori alle altre serie per scorrevoli, mantenendo una soglia bassa. Se da un lato risultava complesso
mantenere il concetto della soglia stagna della versione HP, tutti gli elementi di tenuta sono stati progettati per ridurre al minimo
ogni possibile infi ltrazione, ottenendo un sistema con elevata "inerzia idraulica" e conseguente lentissimo riempimento dei canali
di raccolta dell'acqua. Questi canali di raccolta, posti sulla soglia inferiore, alta soli 27 mm, sono in buona parte nascosti per
evitare la visione diretta di antiestetici ristagni d'acqua di infi ltrazione, come avverrebbe nei tradizionali serramenti scorrevoli. In
questo modo, è stato possibile raggiungere la ragguardevole Classe E900 di tenuta all'acqua secondo EN 12208, risultato che
può essere considerato eccezionale per un serramento scorrevole con soglia di soli 27 mm. Se il sistema fosse stato tradizionale, vi
sarebbe stata una corrispondenza abbastanza diretta tra altezza della soglia e livello di tenuta, con un risultato che
sarebbe stato al massimo pari a 250 Pa (Classe 6A), con un riempimento dei canali di drenaggio pressoché
immediato e la visione diretta dell'acqua di infi ltrazione.
Anche in termini di permeabilità all'aria, i risultati sono di grande rilievo. Il sistema è in Classe 4,
la massima secondo EN 12207. Il valore assoluto di permeabilità all'aria è comunque
di circa un terzo rispetto alle altre serie scorrevoli AluK. Tale risultato darà un
contributo certamente positivo sui valori di isolamento acustico di
imminente certifi cazione.
Ci lasciamo quindi con i prossimi appuntamenti progettuali di
questa serie versatile. Gli aggiornamenti riguarderanno altre
tipologie costruttive come il monorotaia, il quattro ante, l'anta
centrale mobile su due laterali fi ssi e l'angolo apribile senza
montante fi sso centrale >>.
Scorrevole SC156TT: arriva il due ante
Nessun complesso di inferiorità per la versione a due ante del sistema SC156TT,
che assicura una tenuta all’acqua e una permeabilità all’aria nettamente
superiori allo standard offerto dal mercato degli scorrevoli a soglia bassa.
può essere considerato eccezionale per un serramento scorrevole con soglia di soli 27 mm. Se il sistema fosse stato tradizionale, vi
sarebbe stata una corrispondenza abbastanza diretta tra altezza della soglia e livello di tenuta, con un risultato che
sarebbe stato al massimo pari a 250 Pa (Classe 6A), con un riempimento dei canali di drenaggio pressoché
immediato e la visione diretta dell'acqua di infi ltrazione.
Anche in termini di permeabilità all'aria, i risultati sono di grande rilievo. Il sistema è in Classe 4,
la massima secondo EN 12207. Il valore assoluto di permeabilità all'aria è comunque
di circa un terzo rispetto alle altre serie scorrevoli AluK. Tale risultato darà un
contributo certamente positivo sui valori di isolamento acustico di
immediato e la visione diretta dell'acqua di infi ltrazione.
Anche in termini di permeabilità all'aria, i risultati sono di grande rilievo. Il sistema è in Classe 4,
la massima secondo EN 12207. Il valore assoluto di permeabilità all'aria è comunque
di circa un terzo rispetto alle altre serie scorrevoli AluK. Tale risultato darà un
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Nuova serie SC156TT: ENTRATE IN UNA NUOVA DIMENSIONE
È il nuovo sistema scorrevole alzante per grandi vetrate, ad elevate prestazioni
di tenuta, progettato con particolare attenzione alle caratteristiche
di permeabilità all’aria, tenuta all’acqua, prestazioni termiche, acustiche
e antieffrazione. La soluzione che aumenta lo spazio e la vostra libertà.
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