2009 convegno malattie rare rapellino [23 01]
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Diseguaglianze assistenziali in Italiaassistenziali in Italia
Marco Rapellino
Direttore SCDO Qualità, Risk Management e
Accreditamento
AOU S.Giovanni Battista, Torino
� Differenze genetiche tra le classi
� Differenze nella qualità dell’assistenza sanitaria
� Diversa propensione ad adottare comportamenti insalubriinsalubri
� Effetto selezione dello stato di salute
� Accumulazione selettiva di vantaggi o svantaggi derivanti dai processi sociali
� Influsso preminente dell’ambiente di vita
(G. Costa, T. Spadea, EP, 2004)
� Risorse
Organizzazione� Organizzazione
� Risultati
Spesa procapite SSN per Regione 1995-2004 (Fonte ASSR su dati NSIS)
(Fonte ASSR su dati NSIS)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
Numero
Presidi Ospedalieri 33
Aziende Ospedaliere o IRCCS 6Aziende Ospedaliere o IRCCS 6
Case di Cura private 37
In alcune ASL della Calabria il rapporto Case di Cura private / Presidi Ospedalieri è maggiore di 3/1
Posti letto DH Ordinari Totale
Presidi pubblici 975 (95.6%) 4776 (59%) 5751 (63%)
Case di cura 45 (4.4%) 3323 (41%) 3368 (37%)
Totale 1020 (100%) 8099 (100%) 9119 (100%)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
Classi di posti letto Numero Presidi Posti letto totali %
Fino a 50 pl 8 313 (5.44)Fino a 50 pl 8 313 (5.44)
51-120 pl 17 1494 (25.98)
121-200 pl 8 1165 (20.26)
Oltre 200 pl 6 2779 (48.32)
Totale 39 5751 (100)
(Annuario Statistico Italiano 2007)
(Annuario Statistico Italiano 2007)
(Annuario Statistico Italiano 2007)
(Annuario Statistico Italiano 2007)
(Annuario Statistico Italiano 2007)
ASL 1996 2005
Paola 280 241
Castrovillari 246 240
Rossano 209 243
Cosenza 202 229
Crotone 238 244
Lamezia Terme 217 244
Catanzaro 200 211
Vibo Valentia 198 245
Locri 222 268
Palmi 172 208
Reggio Calabria 212 221
Totale Calabria 214 233
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
Sesso Anni
Femmine 39.3Femmine 39.3
Maschi 42.6
La Calabria è all’ultimo posto della classifica nazionale. La media nazionale è di 48.1 per le femmine e di 49.9 per i maschi (Dati HFA, dicembre 2005)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
ASL Parti Cesarei %
Reggio Calabria 54.9
Palmi 53.5
Locri 51.8
Vibo Valentia 49.2
Catanzaro 38.1
Lamezia Terme 42.5
Crotone 33.6
Cosenza 38.9
Rossano 29.2
Castrovillari 37.2
Paola 54.2
Totale Calabria 43.7
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
(Da E.Granaglia, V. Compagnoni, 2007)
Ricoveri 1996 2005
Intra Azienda 55.2 50.2
Intra Regione 31.5 34.7
Fuori Regione 13.3 15.1
La quota di mobilità in assoluto più consistente è quella relativa alle specialità di base (66%), seguita dalla mobilità per media assistenza (22%) e da quella per elevata assistenza (7%)
(ISTAT, Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari, 2005)
(ISTAT, Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sanitari, 2005)
Italia Nord Centro Sud-Isole
Molta 5 5 7 3Molta 5 5 7 3
Abbastanza 49 61 39 38
Molta+abbast. 54 66 46 41
Poca 40 31 48 51
Nessuna 6 3 6 8
Italia Nord Centro Sud-Isole
Del tutto 8 12 5 3Del tutto soddisfacente
8 12 5 3
Soddisfacente 43 62 36 20
Del tutto sodd.+soddisfacente
51 74 41 23
Poco soddisfacente
35 24 44 46
Per nulla soddisfacente
14 2 15 31
Carenze organizzative
Nord Centro Sud-Isoleorganizzative
Molto diffuse + diffuse
37 57 82
Limitate + del tutto limitate
63 43 18
Italia Nord Centro Sud-Isole
Molto preparati 7 6 10 4Molto preparati 7 6 10 4
Preparati 68 74 58 68
Molto preparati + preparati
75 80 68 72
Poco preparati 25 20 31 27
Per nulla preparati
0 0 1 1
Area geografica/Regione Percentuale risposte
Nord 98%
Centro 95%Centro 95%
Sud Isole 80%
Calabria 60%
Sicilia 77%
Puglia 57%
ISO 9000 68%, Peer Review 12%, JCI 9%, EFQM 3%, CCHSA 0.5%, Altro 19%
Area geografica/Regione N°°°°medio settori certificati ISO 9000
Nord 12
Centro 4
Sud Isole 4
Calabria 0
Sicilia 2
Puglia 4
(Da V. Mapelli, 2007)
� La realtà nel Mezzogiorno appare assai diversificata. Accanto a regioni (Campania, Sicilia e Calabria) che presentano una significativa concentrazione di diseguaglianze, significativa concentrazione di diseguaglianze, esistono regioni come Basilicata e Puglia che non presentano drammatici scostamenti dalla media nazionale. La Puglia ad esempio ha attesa di vita tra le migliori in Italia e la Basilicata ha valori di utilizzo di ADI tra i più alti e di consumo di farmaci tra i più bassi d’Italia
� E’ indubbia l’influenza dello svantaggio socio-economico sulle disuguaglianze sanitarie e l’importanza del ruolo di interventi extrasanitari nel contrastarlenel contrastarle
� I dati sulle dotazioni di risorse sono emblematici di carenze sanitarie in alcune zone del Mezzogiorno (insufficienza di dotazioni tecnologiche e soprattutto obsolescenza di quelle esistenti). In alcuni casi vi è inoltre una assoluta schizofrenia nella distribuzione delle risorse stesse
� Le responsabilità dei governi locali appaiono rilevanti sia per quanto riguarda problemi strutturali (eccesso di ospedali di piccole dimensioni, concentrazione di tecnologie in ospedali non adeguati), sia organizzativi ospedali non adeguati), sia organizzativi (inappropriatezza dei ricoveri ordinari, sottoutilizzo di strutture residenziali e ADI), sia “politici” (incremento di spesa per la sanità privata, in assenza di valide misure di accreditamento)
Alcuni fattori organizzativo-culturali sono causa di diseguaglianze:
� Mancata organizzazione dell’accesso ai servizi
� Assenza di percorsi DTA
Divisione netta tra attività territoriali e ospedaliere� Divisione netta tra attività territoriali e ospedaliere
� Non adeguato livello di utilizzo delle risorse umane e strumentali
� Frammentazione dei presidi ospedalieri con irrazionale articolazione delle specialità
� Modesta presenza di sistemi di valutazione esterna della qualità
Mentre si vogliono applicare tecnologie avanzate, vi è scarsa cultura della sicurezza dei pazienti.
� Assenza di vigilanza su dispositivi biomedici e strutture
� Mancanza di sistematicità nel controllo e nella sorveglianza delle infezionisorveglianza delle infezioni
� Assenza di piani di emergenza (PEIMAF, emergenza interna)
� Mancanza di rete per le emergenze sanitarie
� Scarsa formazione degli operatori
� Debole gestione della comunicazione e del disservizio
� Differenze genetiche tra le classi
� Differenze nella qualità dell’assistenza sanitaria
� Diversa propensione ad adottare comportamenti insalubriinsalubri
� Effetto selezione dello stato di salute
� Accumulazione selettiva di vantaggi o svantaggi derivanti dai processi sociali
� Influsso preminente dell’ambiente di vita
(G. Costa, T. Spadea, EP, 2004)
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