20131206 ricambio generazionale.pptx
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IL RICAMBIO GENERAZIONALE NELLE IMPRESE
ASPETTI FISCALI
DOTT. GIOVANNI RUBIN
Tarzo, 6 dicembre 2013
1 do3. Giovanni Rubin
2 do3. Giovanni Rubin
INTRODUZIONE
Il ricambio generazionale
Con il termine passaggio generazionale si intende quel fenomeno per cui il patrimonio personale viene trasferito ai figli ed ai familiari. Si tra3a di un fenomeno naturale, che tu3avia può essere gesFto.
3 do3. Giovanni Rubin
DATI STATISTICI
Il ricambio generazionale
• 95% delle imprese italiane sono PMI; • 94% delle imprese italiane sono imprese familiari (rec:us sogge3e a controllo
familiare); • 70% delle imprese con più di 50 dipendenF sono a controllo familiare;
4 do3. Giovanni Rubin
DATI STATISTICI
Il ricambio generazionale
• 80% degli imprenditori considera il passaggio generazionale una fase criFca • 68% gli imprenditori intenzionaF a trasme3ere l'azienda ad un discendente • 43% gli imprenditori con età superiore a 60 anni • 7% degli imprenditori ha pianificato la successione (negli USA 44%) • 16% le aziende familiari del Nord-‐Est che ricorrono all'ausilio di manager
esterni o si aprono al capitale di terzi
5 do3. Giovanni Rubin
DATI STATISTICI
Il ricambio generazionale
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
Nonno Padre Figlio
I generazione
II generazione
III generazione
Arco temporale di sopravvivenza a seguito del passaggio generazionale: 5 anni.
6 do3. Giovanni Rubin
DATI STATISTICI
Il ricambio generazionale
Le cause dell'insuccesso:
-‐ mancanza di un erede; -‐ mancanza di capacità, esperienza, moFvazione dell'erede; -‐ confli_ decisionali tra eredi; -‐ problemi finanziari personali degli eredi.
7 do3. Giovanni Rubin
PIANIFICAZIONE DEL PASSAGGIO GENERAZIONALE
Il ricambio generazionale
Per pianificazione del passaggio generazionale deve intendersi l'insieme delle
operazioni idonee a garanFre la successione degli eredi nell'esercizio, dire3o o
indire3o, dell'impresa, conservando il più possibile la capacità di produrre
ricchezza dell'impresa a favore dei proprietari, dei lavoratori e più in generale di
tu_ gli stakeholders.
8 do3. Giovanni Rubin
PIANIFICAZIONE DEL PASSAGGIO GENERAZIONALE
Il ricambio generazionale
Il passaggio generazionale è un aspe3o complesso, poiché associa problemi di
natura tecnico-‐giuridica a problemi di natura "umana"
La pianificazione non può risolvere tu_ i problemi connessi al passaggio
generazionale, ma può creare le premesse per evitare i rischi più ricorrenF
La pianificazione contribuisce a migliorare la qualità della vita di tu_ i sogge_
coinvolF nel passaggio generazionale.
9 do3. Giovanni Rubin
APPROCCIO PROFESSIONALE
Il ricambio generazionale
Gli intervenF devono mirare a:
-‐ distribuire il patrimonio tra gli eredi;
-‐ precosFtuire adeguaF sistemi decisionali o di governance;
-‐ precosFtuire adeguaF sistemi di risoluzione dei confli_ tra eredi.
Il tu3o in modo funzionale alla conGnuità aziendale
10 do3. Giovanni Rubin
APPROCCIO PROFESSIONALE
Il ricambio generazionale
Ogni caso deve prevedere una soluzione su misura, tu3avia
Inventario delle proprietà e delle
attitudini
Obiettivi condivisi
dagli eredi
Strumenti idonei per il passaggio generazionale
11 do3. Giovanni Rubin
GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE
Il ricambio generazionale
- Testamento
- Donazione
- Holding di famiglia
- Regolamento di famiglia
- Patti di famiglia
- Trust
Litigiosità crescente
12 do3. Giovanni Rubin
LA CIRCOLAZIONE DELL’IMPRESA
Il ricambio generazionale
Beni di primo grado: insieme di beni detenuF dire3amente dalle persone fisiche Beni di secondo grado: insieme di beni detenuF indire3amente per il tramite di stru3ure societarie e partecipaFve.
Azienda Partecipazioni
13 do3. Giovanni Rubin
TESTAMENTO
Il ricambio generazionale
Livello minimo di pianificazione. Soddisfare il diri3o dei legi_mari (coniuge, figli, ascendenF) a ricevere la quota minima legale ("legi_ma") di patrimonio, salvaguardando la gesFone dell'azienda. Due funzioni fondamentali:
• Esonero degli eredi dall'obbligo di collazione; • A3ribuzione di beni specifici a eredi specifici per evitare la comunione
ereditaria.
14 do3. Giovanni Rubin
SUCCESSIONE MORTIS CAUSA DELL’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indire3e -‐ Imposta di Successione (D.Lgs. 346/90)
15 do3. Giovanni Rubin
SUCCESSIONE MORTIS CAUSA DELL’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ Imposta di Successione (D.Lgs. 346/90) • L'importo va pagato per la sola eccedenza sulla franchigia. • In caso di immobili sono dovute altresì l'imposta ipotecaria (1,00%) e l'imposta
catastale (2,00%). • Base imponibile pari al patrimonio ne3o contabile (escluso l'avviamento), per
gli immobili determinazione catastale. • Ai fini della franchigia rilevano altresì tu3e le donazioni effe3uate in vita dal
de cuius (anche quelle poste in essere tra il 2001 ed il 2006) • Il termine è di 12 mesi dalla data di apertura della successione (coincide con il
decesso)
16 do3. Giovanni Rubin
SUCCESSIONE MORTIS CAUSA DELL’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ Imposta di Successione (D.Lgs. 346/90) Sono esenF da imposta di successione (e imposte ipotecaria e catastale in presenza di immobili) i trasferimenF mor:s causa se i discendenF e/o il coniuge proseguono l'a_vità d'impresa per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento, rendendo contestualmente alla presentazione della dichiarazione di successione apposita dichiarazione in tal senso.
17 do3. Giovanni Rubin
SUCCESSIONE MORTIS CAUSA DELL’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ Art. 58 TUIR Operazione fiscalmente neutra (non si realizzano plusvalenze latenF) se l'azienda è assunta in conFnuità di valori. Tale disciplina di favore non vale solo nei confronF dei familiari, ma anche degli estranei. Non è necessario che vi sia prosecuzione dell'a_vità d'impresa.
18 do3. Giovanni Rubin
SUCCESSIONE MORTIS CAUSA DELLE PARTECIPAZIONI – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ Imposta di successione (D.Lgs. 346/90) Medesime aliquote previste per la successione di aziende. La base imponibile è cosFtuita dalla quota di patrimonio ne3o desumibile dall'ulFmo bilancio pubblicato o dall'ulFmo inventario regolarmente reda3o. Ai fini della franchigia rilevano altresì tu3e le donazioni effe3uate in vita dal de cuius (anche quelle poste in essere tra il 2001 ed il 2006) Il termine è di 12 mesi dalla data di apertura della successione (coincide con il decesso)
19 do3. Giovanni Rubin
SUCCESSIONE MORTIS CAUSA DELLE PARTECIPAZIONI – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ Imposta di successione (D.Lgs. 346/90) Esenzione da imposta di successione per il trasferimento di partecipazioni • in società di persone, purché i discendenF ed il coniuge proseguano l'esercizio
dell'a_vità; • in società di capitali, purché sia acquisito o integrato il requisito del controllo
ai sensi dell'art. 2359, comma 1, c.c. (anche "controllo indire3o"); Dichiarazione da parte degli avenF causa che il controllo sarà mantenuto per almeno cinque anni.
20 do3. Giovanni Rubin
SUCCESSIONE MORTIS CAUSA DELLE PARTECIPAZIONI – ASPETI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe Il trasferimento della partecipazione per causa di morte è operazione fiscalmente neutra dal punto di vista delle imposte sui reddiF (non esiste corrispe_vo a fronte di trasferimento). Per quanto riguarda il costo fiscalmente riconosciuto in capo all'erede:
• costo sostenuto dal de cuius per successioni apertesi tra il 2001 ed il 2006;
• valore dichiarato ai fini dell'imposta di successione prima del 25/10/2001 e successivamente al 3/10/2006 (C.M. 12/2008)
21 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE
Il ricambio generazionale
Strumento uFle ai fini della pianificazione successoria:
• produce effe_ immediaF (non posFcipaF alla morte);
• semplice da realizzare;
• fiscalmente in molF casi neutrale;
• possibilità di scissione della nuda proprietà e dell'usufru3o.
22 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ imposta sulle donazioni (D.Lgs. 346/90) La tassazione indire3a è la medesima prevista in caso di successione mor:s causa. Nessuna tassazione ai fini dell'imposta di successione (e delle imposte ipotecaria e catastale in presenza di immobili) se l'azienda è donata ai discendenF o al coniuge e il donatario si impegna a svolgere l'a_vità per almeno cinque anni, dichiarandolo nell'a3o di donazione.
23 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ art. 58, comma 1, TUIR Donatario: persona fisica non imprenditore. Indipendentemente dal grado di parentela, vige sempre il regime di neutralità fiscale, purché il donatario assuma il costo fiscalmente riconosciuto in capo al donante. Tecnica contabile dei saldi aperF:
• cespiF al costo di acquisto/costruzione, fondo ammortamento del donante;
• fondo rischi o svalutazione crediF del donante; • ricostruzione delle riserve in sospensione d'imposta.
24 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ art. 58, comma 1, TUIR Donatario: pluralità di persone fisiche non imprenditori. Indipendentemente dal grado di parentela, vige sempre il regime di neutralità fiscale, anche se successivamente la comunione d'azienda viene trasformata in società (se fosse stata cosFtuita prima la società, il donatario sarebbe tassato). Diversamente dalla successione, se solo alcuni dei donatari decidono di conFnuare l'a_vità, la donazione può generare plusvalenza imponibile in capo al donante (CM 137/97).
25 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ art. 88 TUIR, comma 3, TUIR Donatario: persona fisica già imprenditore. In doLrina si riFene che la donazione di azienda in capo ad un imprenditore persona fisica non riguardi la sfera imprenditoriale e, quindi, non emerga una sopravvenienza a_va ai sensi dell'art. 88, comma 3, TUIR. Tu3avia, DRE Basilicata del 2/10/2005: nessuna tassazione in capo al donante, ma emersione di una sopravvenienza a]va in capo al donatario imprenditore (anche se si tra3a di ente non commerciale con a_vità economica).
26 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe: art. 88, comma 3, TUIR Donatario: società di capitali. Regime di neutralità fiscale per il donante, emersione di una sopravvenienza a]va tassata per il donatario (preferibile optare per la donazione ed il successivo conferimento in neutralità).
27 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ operazioni da evitare. Donazione del mero ramo aziendale e mantenimento dell'immobile in capo al donante: l'immobile si considera desFnato al consumo personale (perdita della qualifica di imprenditore) e assogge3ato a tassazione sulla base del valore normale ai fini IRPEF (possibile resFtuzione anche dell'IVA detra3a). Donazione di azienda a persone fisiche non imprenditori che non conGnuano l'a_vità aziendale: l'a3o verrebbe configurato come mera donazione di beni (e non d'azienda), qualificabile come desFnazione a finalità estranee all'esercizio dell'impresa ai sensi dell'art. 58, comma 3, TUIR.
28 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE DI PARTECIPAZIONI – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ Imposta sulle donazioni (D.Lgs. 346/90) Valgono le medesime considerazioni svolta in materia di successione mor:s causa di partecipazioni. Esenzione per le donazioni a discendenF e coniuge nei casi previsF dall'art. 3, comma 4-‐ter, D.Lgs. 346/1990. Unico caso di imponibilità per donazioni a coniuge e discendenF: partecipazione di controllo) in società di capitali con un patrimonio ne3o contabile inferiore a 1.000.000 di euro. Imposta di registro in misura fissa (168 euro -‐ 200 euro dal 1/1/2014)
29 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE DI PARTECIPAZIONI – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ arL. 85, 86, 87, 88 TUIR Donante: imprenditore Donatario: imprenditore. DesFnazione a finalità estranee e tassazione della plusvalenza (impa3o rido3o in caso di PEX) per il donante, sopravvenienza a_va imponibile per il donatario. Donante: imprenditore Donatario: non imprenditore. DesFnazione a finalità estranee e tassazione della plusvalenza (impa3o rido3o in caso di PEX) per il donante, neutralità per il donatario e costo storico pari a quello del donante.
30 do3. Giovanni Rubin
DONAZIONE DI PARTECIPAZIONI – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ art. 88 TUIR Donante: non imprenditore Donatario: imprenditore. Donazione non tassabile in capo al donante per assenza di onerosità, sopravvenienza a_va imponibile ex art. 88 TUIR in capo al donatario. Donante: non imprenditore Donatario: non imprenditore. Neutralità fiscale sia per il donante che per il donatario.
31 do3. Giovanni Rubin
CONFERIMENTO D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Conferimento dell'azienda (o di un ramo d'azienda) in una NewCo o3enendo delle partecipazioni quale controparFta. Art. 176 TUIR: Totale neutralità ai fini delle imposte dire3e, purché la società conferitaria assuma i valori fiscalmente riconosciuF in capo all'azienda conferita (tecnica dei saldi aperF). Imposte indireLe: Imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa.
32 do3. Giovanni Rubin
CONFERIMENTO D’AZIENDA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Una volta conferita l'azienda è possibile donare la partecipazione agli eredi con le modalità e gli effe_ indicaF in precedenza.
• possibilità di mantenere una quota in capo al donante; • redazione dello statuto ad hoc (diri_ ex art. 2468, comma 3, c.c.); • possibilità di sfru3are la PEX in caso di cessione.
33 do3. Giovanni Rubin
PATTI DI FAMIGLIA
Il ricambio generazionale
Art. 768-‐bis c.c. E' paLo di famiglia il contraLo con cui [...] l'imprenditore trasferisce [...] l'azienda e il :tolare di partecipazioni societarie trasferisce le proprie quote ad uno o più discenden:. Ogge3o: azienda e/o partecipazioni Sogge_: imprenditore e discendenF
34 do3. Giovanni Rubin
PATTI DI FAMIGLIA
Il ricambio generazionale
Art. 768-‐ter c.c. A pena di nullità di contraLo deve essere concluso per aLo pubblico. Art. 768-‐quater c.c. Al contraLo devono partecipare anche il coniuge e tuS coloro che sarebbero legiSmari ove in quel momento si aprisse la successione nel patrimonio dell'imprenditore.
35 do3. Giovanni Rubin
PATTI DI FAMIGLIA
Il ricambio generazionale
Art. 768-‐quater c.c. Gli assegnatari dell'azienda o delle partecipazioni societarie devono liquidare gli altri partecipan: al contraLo [...] con il pagamento di una somma corrispondente al valore delle quote previste dagli ar:coli 536 e seguen: [...]. Quanto ricevuto dai contraen: non è soggeLo a collazione o a riduzione. Gli altri eredi hanno facoltà di rinunciare alla somma corrispondente al valore della "legi_ma".
36 do3. Giovanni Rubin
PATTI DI FAMIGLIA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe: totale neutralità ai sensi dell'art. 58, comma 1, TUIR Imposte indireLe: totale neutralità da imposte ipotecarie e catastali (ar3. 1, comma 2, e 10, comma 3, D.Lgs. 347/90). totale neutralità da imposta sulle donazioni (art. 3, comma 4-‐ter, D.Lgs. 346/90) se tra3asi di partecipazione di controllo e gli eredi proseguono l'a_vità per un quinquennio.
37 do3. Giovanni Rubin
PATTI DI FAMIGLIA – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
In presenza di più eredi per o3enere
• esenzione imposte di successione e donazione; • esenzione imposte ipotecarie e catastali
donare i pacche_ azionari o le partecipazioni in modo indiviso, nominando un rappresentante comune e procedere con la divisione trascorso il quinquennio.
38 do3. Giovanni Rubin
PATTI DI FAMIGLIA – CRITICITA’
Il ricambio generazionale
Il pa3o di famiglia è stato introdo3o nel 2006, tu3avia non si registra un suo uFlizzo diffuso. Possibili moFvi:
• difficile l'acquisizione del consenso di tu_ i legi_mari; • tra3a esclusivamente di azienda e partecipazioni e per i beni estranei vi è
il rischio di violare la norma sul divieto dei pa_ successori (nullità); • i discendenF individuaF per la prosecuzione dell'a_vità non dispongono
delle risorse per liquidare gli altri eredi; • la liquidazione degli altri eredi non può avvenire con beni ogge3o del
pa3o.
39 do3. Giovanni Rubin
TRUST
Il ricambio generazionale
Negozio giuridico "importato" dalla tradizione anglosassone con la L.N. 364/1989, che ha raFficato la Convenzione de l'Aia del 1/7/1985. L'introduzione dell'art. 2645-‐ter c.c. in materia di "vincoli di desFnazione" ha spianato poi la strada all'uFlizzabilità dell'isFtuto. Con il trust un determinato patrimonio viene affidato in proprietà ad un sogge3o (c.d. "trustee") che non può beneficiarne in proprio, ma è obbligato a gesFrlo nell'interesse dei beneficiari indicaF dal proprietario iniziale (Disponente).
40 do3. Giovanni Rubin
TRUST -‐ EFFETTI
Il ricambio generazionale
-‐ segregazione patrimoniale rispe3o ai beni del disponente; -‐ segregazione patrimoniale rispe3o ai beni del trustee; -‐ protezione patrimoniale dai creditori del trustee e del disponente; -‐ esclusione dalla massa dei beni concorsuale in caso di fallimento; -‐ irrevocabilità dell'a3o di desFnazione, salva diversa previsione dell'a3o
isFtuFvo.
41 do3. Giovanni Rubin
TRUST E NORMATIVA ITALIANA
Il ricambio generazionale
-‐ l'Italia riconosce il trust, ma non lo regolamenta; -‐ necessità di rifarsi ad una legge straniera (consigliabile Jersey 2006); -‐ il trust può essere creato con disposizione testamentaria, producendo effe_
dall'apertura della successione; -‐ in caso di a3ribuzione dei beni precedente al decesso, si evita la successione,
purché non siano lese le quote di legi_ma.
42 do3. Giovanni Rubin
TRUST E PASSAGGIO GENERAZIONALE
Il ricambio generazionale
Si tra3a di uno strumento molto flessibile, di norma è uFlizzato per:
• detenere una quota minoritaria e fungere da "ago della bilancia" in caso di stallo o confli_ tra gli eredi;
• fungere da "contenitore" delle partecipazioni allo scopo di assicurarne
una gesFone unitaria ed evitare azioni non coordinate; • limitare l'interferenza di sogge_ estranei alla famiglia in caso di divorzi,
inabilità o morte degli eredi
43 do3. Giovanni Rubin
VANTAGGI DEL TRUST
Il ricambio generazionale
Il mandato fiduciario del trustee è immutabile nel tempo ed il contenuto non può essere modificato nel tempo (anche successivamente alla morte del Disponente). Le regole relaFve:
• all'esercizio dei poteri decisionali in azienda; • alla trasmissione dei diri_ di proprietà relaFvi all'azienda,
sopravvivono, quindi, alla morte del se3lor.
44 do3. Giovanni Rubin
TRUST E PATTI DI FAMIGLIA
Il ricambio generazionale
45 do3. Giovanni Rubin
TRUST – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ art. 73, comma 1, TUIR Il trust è "opaco" se non individua i beneficiari. In questo caso è sogge3o ad IRES (oltre che ad IRAP) sulla base delle regole del reddito d'impresa, se svolge a_vità economica. E' inoltre sogge3o ai seguenF obblighi:
• tenuta contabilità; • a3ribuzione codice fiscale e parFta iva; • redazione della dichiarazione dei reddiF.
46 do3. Giovanni Rubin
TRUST – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte direLe -‐ art. 44, leL. g-‐sexies, TUIR Se il trust individua i beneficiari il reddito è loro imputato per trasparenza in proporzione alla quota individuata nel deed of trust (in misura pariteFca in caso di silenzio) ed è considerato reddito di capitale. Di norma i reddiF di capitale sono tassaF per cassa, tu3avia nel caso specifico si applica il principio di competenza (C.M. 48/2007), creando potenzialmente dei problemi di natura finanziaria al beneficiario (ritenute applicate per cassa, ma imposte pagate per competenza).
47 do3. Giovanni Rubin
TRUST – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ TUS L'argomento è molto diba3uto. Do3rina e giurisprudenza ritengono che si tra_ di una forma di liberalità che si perfeziona in più fasi, per tanto l'imposta di donazione dovrebbe applicarsi solo al momento della devoluzione ai beneficiari dei beni (CTR Venezia 23/01/2003). L'Agenzia delle Entrate sosFene, invece, la tassazione ai sensi del TUS al momento del trasferimento (rec:us segregazione) dei beni in trust (CTP Treviso 29/03/2001).
48 do3. Giovanni Rubin
TRUST – ASPETTI FISCALI
Il ricambio generazionale
Imposte indireLe -‐ TUS Dal punto di vista operaFvo:
• all'a3o di segregazione/isFtuzione del trust il notaio applica l'imposta di donazione sul valore dei beni desFnaF, consideraF i beneficiari e le loro franchigie;
• successivamente il trustee chiederà il rimborso dell'imposta ed, in caso di silenzio protra3osi oltre 90 giorni, ricorrerà in giudizio con buone probabilità di successo.
• una volta rimborsata l'imposta di donazione, la stessa sarà dovuta al momento del trasferimento finale dei beni ai beneficiari.
49 do3. Giovanni Rubin
TRUST – APPLICAZIONE PRATICA
Il ricambio generazionale
Morte prematura del Ftolare di una farmacia (TAR Brescia 3/9/2013). Art. 12, comma 1, L.N. 475/1968 prevede che dopo un anno dalla morte del farmacista gli eredi possono trasferire la Ftolarità della farmacia a favore di un altro farmacista. I figli, eredi universali, non possiedono il Ftolo di farmacista. Conferiscono in un trust la farmacia, nominando trustee un farmacista abilitato e prevedendo il trasferimento ai figli, dopo aver o3enuto il Ftolo.
50 do3. Giovanni Rubin
CESSIONE D’AZIENDA A FRONTE DI VITALIZIO
Il ricambio generazionale
Viene uFlizzato spesso come un modo per aggirare la quota di "legi_ma". Qualora gli altri eredi riescano a dimostrare che la rendita non è la causa del contra3o, cioè non sia la ragione giusFficaFva del trasferimento dell'azienda, ma sia solo uno dei moFvi dello stesso, sarà prevalente l'intento liberale e il contra3o sarà ricondo3o ad una donazione.
51 do3. Giovanni Rubin
CESSIONE D’AZIENDA A FRONTE DI VITALIZIO
Il ricambio generazionale
Ancor più problemaFci sono gli aspe_ fiscali (R.M. 255/2009 e Cass. 5886 dell' 8/3/2013). Si assiste ad un fenomeno di doppia tassazione: • tassata la plusvalenza come reddito d'impresa per competenza sulla base di
calcoli a3uariali determinaF sulla base dell'età del sogge3o cedente ai sensi dell'art. 46 TUR;
• tassata la rendita come reddito di lavoro dipendente e assimilato per cassa ai sensi dell'art. 50, comma 1, le3. h, TUIR e art. 52, comma 1, le3. c, TUIR.
52 do3. Giovanni Rubin
VI RINGRAZIO DELL’ATTENZIONE
do3. Giovanni Rubin viale Trieste n. 18/d – 30029 San SFno di Livenza (VE) tel. 0421310521 -‐ 0412386911 e-‐mail g.rubin@studiodanielerubin.it twi3er gio_rubin www.mysoluFonpost.it/blogs/crisi-‐dimpresa.aspx
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