accordo di programma per la gestione associata e integrata dei servizi sociali e socio-sanitari...
Post on 01-May-2015
221 Views
Preview:
TRANSCRIPT
Accordo di programma per la gestione associata e integrata dei servizi
sociali e socio-sanitari integrati nel comprensorio forlivese
Verso il piano di zona 2005 -2007
ottobre 2004
Comuni di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Civitella, Galeata, S. Sofia, Predappio, Premilcuore,Castrocaro, Dovadola, Portico San Benedetto, Rocca S. Casciano, Modigliana, Tredozio
Azienda USL Provincia di Forlì- Cesena Terzo Settore
CHI SIAMO E L’ACCORDO DI PROGRAMMA
I soggetti• 15 Comuni del Comprensorio forlivese• A.USL di Forlì• Provincia di Forlì-Cesena• Altri soggetti pubblici o privati cofinanziatori (es. IPAB, Fondazioni)
Hanno aderito all’Accordo di Programma 86 Organismi del Terzo Settore (Associazioni, Cooperative) operanti nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari in ambito comprensoriale
L’Accordo di Programma è una modalità coordinata e integrata di programmazione, gestione e verifica dei servizi ed interventi sociali e socio-sanitari nell’ambito del comprensorio forlivese
AREE STRATEGICHE DI INTERVENTO
• Area Responsabilità Familiari e Diritti dei Minori
• Area Disabili
• Area Promozione Autonomie Adulti(Povertà, Prevenzione delle dipendenze, Immigrazione)
• Area Anziani
• Area Politiche Abitative
• Area Politiche di Genere e Pari Opportunità
Caratteristiche socio-demografiche della popolazione
n. %
Popolazione residente 173.780
Anziani (65 anni o più) 40.746 23,4
Grandi anziani (75 anni o più) 20.566 11,8
Minori (fino a 17 anni) 23.580 13,6
Adulti (18-64 anni) 109.354 62,9
N. Famiglie 70.952
Composizione media famiglie 2,43
Stranieri residenti 5.769 3,3
INDICE DI VECCHIAIA
Comprensorio forlivese
Provincia di Forlì-Cesena
TASSO DI OCCUPAZIONE Maschi % Fem.ne % Totale %
Provincia di Forlì-Cesena 61,2 45,2 53,0
Emilia Romagna 61,0 42,9 51,6
Italia 57,4 32,3 44,4
TASSO DI DISOCCUPAZIONE Maschi % Fem.ne % Totale %
Provincia di Forlì-Cesena 2,5 4,9 3,6
Emilia Romagna 2,3 4,6 3,3
Italia 7,0 12,2 9,0
208,60
181,60
Caratteristiche socio-demografiche della popolazione
Composizione dei nuclei familiari a Forlì
31/12/1999 31/8/2004
N. Nuclei familiari 43.184 46.557Composizione media 2,49 2,39
N. e % nuclei fam. con minori
9.922
23%
10.441
22%N. e % nuclei fam.monogenitoriali con minori
1.458
15%
1.897
18%
Andamento delle nascite
COMUNIN° nati
c/o OSP. Forlì
N° fam. Stran.
Tot. nati/a.
N° nati c/o OSP.
Forlì
N° fam. Stran.
Tot. NatiN° nati
c/o OSP. Forlì
N° fam. Stran.
Tot. Nati
Forlì 659 54 854 705 64 907 838 95 964Bertinoro 31 9 78 30 8 73 42 10 109Castrocaro 34 5 50 43 2 59 45 5 50Civitella 38 13 45 25 5 31 23 6 29Dovadola 9 2 10 7 1 14 14 2 15Forlimpopoli 53 3 88 67 7 89 65 7 99Galeata 21 3 23 19 5 23 16 6 22Meldola 61 10 76 63 11 76 63 11 76Modigliana 0 8 41 0 5 36 0 10 42Portico 2 0 2 3 0 5 6 0 8Predappio 41 3 50 39 7 46 52 13 63Premilcuore 3 1 3 4 0 4 6 1 6Rocca S. Casciano 18 2 20 11 0 12 14 3 15S. Sofia 24 3 33 20 3 26 30 6 35Tredozio 1 0 10 0 0 9 0 1 7TOTALE 995 116 1383 1036 118 1410 1214 176 1540
2001 2002 2003
Andamento separazioni e divorzi
Andamento separazioni 1997- 2003
0
200
400
600
800Separazioniconsensuali
Separazionigiudiziali
Totaleseparazioni
Andamento divorzi anni 1997-2003
0
100
200
300
400Divorziconsensuali
Divorzi giudiziali
Totale divorzi
L’organizzazione dei servizi e le risorse umane in campo
Unità Am m in istrativan. 1 funzionar io
n.2 is trut to ren. 1 co llabora to re
Ufficio un ico in valid i civiliD ir igente
n. 3 co llabora to r i am m inis tra t ivi
U n ità P ro g ra m m a zio n ee G e s t io n e
n. 1 Responsabile
U n ità P ro m o zio n ee D ir itt i
n. 1 Responsabile
S e r vizi d i t e r r i to r ion . 9 A ss is ten ti S o cia li
A R E AA D U L T I E D IS A B IL I
U n ità P ro m o zio n eP o lit ic h e F a m ilia r i
n. 1 Responsabile
U n ità G e s t io n e I n te rv e n t iI n te g ra t iv i e d i s o s te g n o
n. 1 Responsabile
U n ità G e s t io n e I n te rv e n t id i T u te la e P ro te z io n e
n. 1 Responsabile
S e r vizi d i t e r r i to r ion . 1 7 A ss is ten ti S o cia li
A R E AFA M IG L IA IN FA N Z IAE D E T A ' E V O L U T IV A
Ufficio di direzioneAccordo di Program m a
D irig en te
Ufficio un icoprog ram m azion e d isab ili
Servizio Assisten zaAnzian i T errito riale
n . 1 0 ass iten ti soc ia li
Servizio Assisten zaAnzian i
D irig en te
Ufficio integrazioneSocio-sanitaria
LE RISORSE UMANE DEL TERZO SETTORELe risorse umane del terzo settore settore
AREA ANZIANI
N. 1.229 operatori di cuin. 305 a part-time
AREA DISABILI
N. 292 operatori di cui n. 106 a part-time
AREA MINORI
N. 159 operatori di cui n. 38 a part-time
In totale n.1.680 operatori del terzo settore che operano nel sociale
LE RISORSE FINANZIARIE DEL PIANO DI ZONA
Entrate piano attuativo 2004
3%21%
39%1%
29%
7%
Fondo sociale regionaleL.R. 2/85 e L. 328/00
Risorse proprie deicomuni
Risorse AUSL
Risorse Provincia
Compartecipazioneutenti
Fondi vincolati
LE RISORSE FINANZIARIE DEL PIANO DI ZONA
Spese piano attuativo 2004
6%18%
17%54%
4% 1% Responsabilità familiari
Infanzia e adolescenza
Disabili
Anziani
Adulti
Altro
LE RISORSE FINANZIARIE DEL PIANO DI ZONA
SPESE PROGRAMMA ATTUATIVO 2004
Responsabilità familiari 2.774.796,26
Infanzia e adolescenza 7.506.437,22
Disabili 7.219.250,27
Anziani 22.920.252,40
Immigrazione 835.634,82
Esclusione sociale, povertà 803.087,00
Dipendenze 246.645,00
Spese PDZ (predisposizione, gestione, valutazione)
35.229,00
Area altro (spese generali e spese "trasversali")
402.056,00
Totale spese 42.743.387,97
PRINCIPI ISPIRATORI
Principi ispiratori per la costruzione del Piano di Zona
equità e solidarietà
sussidiarietà e coordinamento
partecipazione e coinvolgimento
nuovo concetto e ruolo del pubblico e della società civile
la concertazione con le organizzazioni sindacali
intersettorialità di politiche e interventi
LINEE GUIDA
Linee guida per la costruzione del Piano di Zona il soggetto persona nella sua globalità è posto al centro di un sistema integrato di interventi volti a garantire una effettiva cittadinanza socialela famiglia, con le sue potenzialità interne, costituisce una delle risorse più importanti è definito come prioritario l’impegno in termini di risorse umane e finanziarie per la prevenzione si pone per tutti i Comuni l’obiettivo di disporre di uguali opportunità - risposte locali ai bisogni più comuni e di facile soluzione e risposte comprensoriali per quelli più particolari e specialistici gli operatori sociali - sanitari, pubblici e privati, grazie alla formazione congiunta e report continui, devono operare sul territorio con sistemi omogenei di intervento e debbono disporre di informazioni sicure ed univoche è importante codificare la collaborazione nel territorio con associazioni di volontariato e privato sociale mediante convenzioni chiare e facilmente verificabili
Responsabilità familiari e diritti dei minori
AREA
AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DIRITTI DEI MINORI
… la famiglia - risorsa ...
è diritto di ogni bambino crescere in un ambiente sereno, ricco di affetti, stimoli ed opportunità.
la famiglia dovrebbe essere la risposta naturale a questi bisogni e costituire la più grande risorsa del bambino.
la famiglia è il centro del progetto educativo in quanto tramite tra il bimbo e la società.
… il bambino - persona ...
il bambino deve essere riconosciuto come persona e non come risorsa ponendo in primo piano i suoi diritti.
promuovere i diritti del bambino-persona significa offrire risposte ai suoi bisogni.
Obiettivi
• Percorso Nascita• Centri famiglie territoriali• Interventi a sostegno delle famiglie con bambini• Affidamento familiare• Le adozioni• I bambini protetti• Interventi a favore di pre-adolescenti e adolescenti• I minori stranieri• I giovani dalla prevenzione alla promozione: il sistema di interventi del territorio forlivese
AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DIRITTI DEI MINORI
Obiettivi
Percorso Nascita
LE AZIONI
Le principali attività che compongono il Percorso Nascita sono:
• Assistenza alla gravidanza (numero verde, incontri con ostetrica e operatore sociale, incontri con il ginecologo)
• Puerperio (visita domiciliare dell’ostetrica, incontri con ostetrica, ginecologo e consulente familiare dopo il primo mese dalla nascita, visite domiciliari dell’educatore del Centro famiglie)
• Gruppi Cicogna (incontri di approfondimento pre-parto, incontri post-parto relativi alle funzioni genitoriali e alla cura del bambino)
FLUSSO UTENZA GRUPPI CICOGNA AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DIRITTI DEI MINORI
Obiettivi
Flusso utenza Gruppi Cicogna
Periodo Gruppi Cicognaattivati
Gravidanze
raggiunte
Persone coinvolte
Nazionalità
Neogenitorialità
Dicembre 2001
3 27 53 19 % stranieri
41,5 %
Gen.-dic. 2002
29 313 641 3% stranieri
83 %
Gen.-dic. 2003
30 292 698 4,6% stranieri
81 %
Totali 62 632 1392 4,3 % stranieri
80 %
AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DIRITTI DEI MINORI
Obiettivi
I Centri famigliapresenti sul territorio
Forlì v.le Bolognesi, 23 Forlimpopoli Via Mazzini,2 Bertinoro Via A. Garibaldi, 31 Castrocaro Via Pirazzini, 3 Meldola p.zza Orsini, 2 Santa Sofia per Alto Bidente
Via Roma, 5
Predappio Via Becker, 9 Tredozio Via Marconi, 1
AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DIRITTI DEI MINORI
Obiettivi
Interventi di sostegno alle famiglie con bambini
Cinque principali aree di intervento
• Interventi di natura socio-economica
a) Contributi al part-time per mamma e papà
b) Prestiti sull’onore
• Interventi di sostegno e aiuto alle competenze genitoriali• Interventi di mediazione familiare• Appoggi educativi domiciliari
• Interventi nel campo della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DIRITTI DEI MINORI
Tipologie di intervento (dati al 31/12/2003)
Inserimento di minori in strutture socio-educativen. 60 utenti - risorse del Terzo Settore: 14 organizzazioni
(comunità educative, di tipo familiare, di pronta accoglienza, case famiglia, centri diurni)
Affidamenti familiarin. 59 utentirisorse del Terzo Settore: convenzione con 5 associazioni che operano
nel settore
Appoggi educativi domiciliarin. 59 utenti - risorse del Terzo Settore: 2 cooperative
Appoggi educativi in piccoli gruppin. 96 utenti - risorse del Terzo Settore: 7 organismi
(centri educativi pomeridiani e centri di aggregazione)
AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DIRITTI DEI MINORI
DISABILI
AREA
AREA DISABILI
Obiettivi strategici
L’unitarietà e il coordinamento sono possibili grazie alla formulazione di un PROGETTO DI VITA che accompagni il disabile e la sua famiglia-
garantire la continuità tra il sistema scolastico, formativo e dell’inserimento lavorativo attraverso la collaborazione tra gli operatori dei diversi sistemi sostenere lo sviluppo delle cooperative sociali di inserimento lavorativo sostenere le scelte di vita indipendente del disabile anche attraverso la promozione di progetti innovativi a partire dal contesto abitativo, casa e vicinato
• Articolazione di interventi che coinvolge sistemi diversi• Complementarietà e integrazione tra i servizi• Forte ruolo della cooperazione sociale
AREA DISABILI
Obiettivi• Centro di documentazione per
l’integrazione dei disabili•I minori con disabilità• Inserimento lavorativo dei disabili• Le strutture socio-riabilitative diurne e residenziali• Sostegno alla domiciliarità dei disabili gravi•Rete di servizi del territorio (volontariato, associazionismo, ecc.)• Città a misura del disabile• Ufficio unico per gli invalidi civili
AREA DISABILI
I minori con disabilità
Obiettivi
ALUNNI CON SOSTEGNO SCOLASTICO
Materne Elem. Media Inf. Media sup. Totalen. inseriti 2001-2002 36 113 101 94 344n. inseriti 2002-2003 33 139 105 108 385n. inseriti 2003-2004 28 137 112 111 388
Scuole
Andamento n. bambini/ragazzi con sostegno scolastico
0100200300400500
n. inseriti 2001-2002
n. inseriti 2002-2003
n. inseriti 2003-2004
AREA DISABILI
Inserimento lavorativo
Obiettivi
• Servizi mirati e personalizzati di accompagnamento e mediazione da coordinare con l’inserimento scolastico e la formazione professionale
• Crescita e consolidamento della cooperazione di inserimento lavorativo
• Borse Lavoro• Laboratori socio-occupazionali• Tirocini lavorativi• Tutoraggio in Azienda
AREA DISABILIAREA DISABILI
Sostegno alla domiciliarità dei disabili gravi
Obiettivi
Sperimentazione dell’assegno di cura per l’assistenza a domicilio di disabili gravi con disabilità acquisita a seguito di trauma cranico o patologia neurologica degenerativa
• Flessibilizzazione e personalizzazione degli interventi di assistenza domiciliare e Appoggi educativi
COMUNE DI RESIDENZA del
disabile
N. Assegni Attivati
Importo giornaliero €. 15,49
Importo giornaliero €. 10,33
18-45 anni
46-60 anni
Sclerosi multipla
Eventi sanitari
acuti
Traumi cranici
Bertinoro 2 2 1 1 2
Forlimpopoli 2 2 1 1 1 1
Forlì 19 5 14 7 12 8 6 5
Castrocaro 2 1 1 1 1 1 1
Modigliana 2 2 2 1 1
Meldola 3 2 1 3 3
S. Sofia 1 1 1 1
Predappio 1 1 1 1
Totale 32 16 16 13 19 12 11 9
AREA DISABILI
Gli interventiAREA DISABILI
Centri residenziali per disabilin. 64 utenti nel 2000 n. 79 utenti nel 2003risorse del Terzo Settore: 13 strutture
Centri socio riabilitativi diurni per disabilin. 117 utenti nel 2000 - n. 119 utenti nel 2003risorse del Terzo Settore: 15 strutture
Centri socio-occupazionali e laboratori per disabilin. 49 utenti nel 2000 n. 53 utenti nel 2003risorse del Terzo Settore: 5 centri
Assistenza domiciliare disabilin. 36 utenti nel 2000 n. 37 utenti nel 2003 risorse del Terzo Settore: 2 cooperative
PROMOZIONEAUTONOMIEADULTI
AREA
AREA PROMOZIONE AUTONOMIE ADULTI
L’adulto coinvolto si identifica nella persona con difficoltà relazionali, problemi psicologici e sociali. La fascia di età è compresa tra i 16 e i 65 anni.
• integrità della persona che viene salvaguardata con sistemi e metodologie che rendono la comunità centrale nel progetto• comunità come somma dei diritti dei singoli che al tempo stesso è mediatrice tra i suoi membri
• implementazione dei fattori di protezione spontanei presenti nella comunità e attivazione di una rete di aiuti naturali attorno ai soggetti più a rischio
AREA PROMOZIONE AUTONOMIE ADULTI
Obiettivi Sostegno delle persone svantaggiate per inserirle al lavoro Dipendenze: la promozione dei talenti e l’operatore di strada della domiciliarità
Miglioramento della qualità di vita dei carcerati e reinserimento nel mondo del lavoro
Emarginazione ed esclusione sociale: il disagio economico, la difficoltà psico-sociale e la marginalità abitativa
Rete di servizi per l’immigrazione
AREA PROMOZIONE AUTONOMIE ADULTI
Rete di servizio per l’immigrazione
Obiettivi
Obiettivi prioritari
1. Prima Accoglienza in strutture del territorio (1 struttura per richiedenti Asilo, Caritas Diocesana, Casa Albergo di S.Varano)
2. Accesso ai servizi del territorio e Facilitazione dei processi di integrazione (Centri servizi per stranieri e mediazione culturale)
3. Accesso alla casa (Società per l’Affitto)
• Consolidamento della rete dei servizi per l’immigrazione• Sviluppare il coinvolgimento degli immigrati nelle azioni di cittadinanza sociale (dalla Consulta stranieri al voto amministrativo
Sono già attivi:
PIANO SOCIALE DI ZONAAccordo di programma per la gestione associata dei servizi
nel comprensorio forlivese
top related