ciascun confusamente un bene apprende nel qual si quieti lanimo, e disira: per che di giugner lui...

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Ciascun confusamente un bene apprende

nel qual si quieti l’animo, e disira:

per che di giugner lui ciascun contende

(Purgatorio, XVII, 127-129)

Santo Natale 2013

Natività, Palermo (rubata il 18 ottobre 1969)

Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nellacittà di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia.

(Luca 2,10-12)

C'è un annuncio che corre per l'aria della storia e giungeràfino alla fine. È l'eco di un avvenimento, di un fatto talmente

originale da non credergli: "Dio fatto uomo".

Il Natale è l'annuncio dell'avvenimento più impensabile,più apparentemente irrazionale, più contraddittorio

che abbia attraversato la storia.

Se Dio, cioè il Mistero premuroso, con le sue mani crea lefattezze del piccolo uomo, perché questo stesso Dio non può- proprio come suo metodo sistematico - avere con l'uomo un

rapporto familiare? Così che la sua conoscenza sia,innanzitutto, attenzione a questa presenza familiare piuttostoche un grintoso affronto di una realtà enigmatica e lontana.

Perché non potrebbe essere così?

Adorazione dei pastori, Messina

Allora i pastori dicevano fra loro: “Andiamo fino aBetlemme, vediamo questo avvenimento che il Signoreci ha fatto conoscere” Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giacevanella mangiatoia.

(Luca 2, 15-16)

Ora, proprio dal passato giunge una notizia: il Mistero, ciò che i popoli chiamano «Dio», ha voluto comunicarsi a tutti gli uomini

come un uomo, dentro un pezzo di tutta la realtà.

Il Mistero nascosto da secoli, il termine del desiderio di felicità, quello che il cuore da sempre confusamente attende - tanto che sobbalza continuamente, parendogli di intuirlo in ogni cosa, in

ogni attrattiva – si è fatto uomo.

Si chiama «Natale» l'iniziale attuarsi del metodo con cui il Mistero si manifesta comunicandosi nella vita: l'incarnazione di Gesù di

Nazareth, come risposta all'attesa di ogni cuore umano in tutti i tempi, che ha avuto la prima e più dignitosa intuizione nel genio ebraico.

Si è fatto uomo

Per quei pastori, duemila anni fa, il rapporto con Dio, con il Mistero che fa tutte le cose, con ciò che il cuore da sempre attende, divenne d’improvviso semplicissimo: bastava guardare.

Il Mistero ha scelto di entrare nella storia dell’uomo con una storia identica a quella di qualsiasi uomo.

Ad un certo punto si è posto e per chi lo ha incontrato quello è stato il grande istante della sua vita e della storia tutta, il grande istante in cui il cuore dell’uomo ha incontrato “il bene” confusamente atteso.

E il verbo si è fatto carne ed abita in mezzo a noi e noi abbiamo visto la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.

(Giovanni 1, 14)

Madonna dei pellegrini, particolare, Roma

Il Mistero, la felicità, ciò che il cuore da sempre desidera, abita ora nelle nostre strade, si offre, tra le braccia di sua Madre, allo sguardo stupito dell’uomo povero, di chi sente sé come pellegrino dell’assoluto, di chi sente sé come cercatore della felicità...

…mendicante della felicità

L’avvenimento del Natale, Dio che si fa uomo, continua ad irrompere nelle nostre strade, chiamando l’uomo a sé e facendolo diventare se stesso.

Si chiama carità questo compimento dell’uomo, questa inattesa possibilità di amicizia tra gli uomini.

Vocazione di Matteo, Roma

Gesù vide un uomo seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: “Seguimi”.

Ed egli si alzò e lo seguì. (Matteo 9,9)

Il Cristianesimo, oggi come duemila anni fa, è un Avvenimento che ha la forma di un incontro.

E Cristoha il corpo di Pietro, ha il corpo della Chiesa.

L’Incarnazione non descrive solo l’inizio del Cristianesimo, ma anche il metodo della sua permanenzanella storia. E’ attraverso una realtà umana che oggi Cristo si rende presente, proprio come duemila anni fa.

Nella sua concretaumanità Gesù nonpoteva vivere se nonin una casadove c'era un letto,dove c'erano tavoli esedie, dove c'eranoun padre e unamadre: la casa diNazareth, unapresenza integralmenteumana in cui c'è Dio.

Questa è l'origine della «pretesa» cristiana, la Bibbia la chiama «dimora» o «casa di Dio».

E noi sappiamo quanto desideriamo anche inconsapevolmente un luogoin cui riposare e vivere rapporti in pace, cioè riscattati dalla menzogna,

dalla violenza e dal nulla in cui tutto tenderebbe altrimenti a finire.

Il Natale è la buona notizia che questo luogo c'è, non nel cielo di un sogno,

ma nella terra di una realtà carnale.

Cari auguri di un Santo Natale

Viene il Natale per assicurare la gioia all’uomo: l’uomo raggiungerà la felicità, che è lo scopo della vita.

La sicurezza della gioia! La certezza di questo è necessaria per vivere, e la certezza c’è quando si è in compagnia.

Cristo è la suprema compagnia che Dio fa all’uomo.

(Don Luigi Giussani)

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