diario di bordo - istitutosuperioreaeclanum.it · triennio liceo scientifico ... e l'uomo...
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PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
APPIA ANTICA DA BENEVENTUM A VENUSIA
Laboratorio Teatrale Mirabella Eclano
HYPOKRITÉS Teatro Studio
DIARIO DI BORDO
TRIENNIO LICEO SCIENTIFICO
LICEO MUSICALE
A.S. 2016/2017
ISTITUTO SUPERIORE AECLANUMVia Bosco Ortale, 21 – 83030 Mirabella Eclano (AV)
ASL
PREPARAZIONE PRIMA DELLO SPETTACOLO
PREPARAZIONE PRIMA DELLO SPETTACOLO
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
(NOME ATTORE): [Roma e le sue strade pag.56] In principio fu l'idea, l'idea generò la Linea e la Linea si
fece strada. La strada saldò Roma e Capua vecchia, la città alleata, e fu percorsa da legioni e mercanti,
poi duplicò se stessa fino a Benevento, per tenere d'occhio i bellicosi abitanti del Sannio. Ma non bastò,
perchè la Linea volle superare l'osso dello Stivale e spingersi verso Oltremare fino all'imbarco di Brindisi
attraverso le plaghe riarse dell'Apulia. Nel frattempo aveva cominciato a figliare altre vie: Cassia, Popilia,
Flaminia, Emilia, Valeria, e altre ancora oltre le Alpi e il Mediterraneo.[...] Ma al Numero Uno restava lei, la
fantastica direttrice italica firmata Appio Claudio Cieco. La via dell'imperialismo romano, l'imbarco per
l'Oriente. [Incipit pagg. 15-16] L'abbiamo ricoperta di tangenziali, parcheggi, supermercati, campi da
arare, cave, acciaierie, sbarrata con cancelli, camuffata con cento altri nomi, presa talvolta a picconate
peggio dell'Isis. Abbiamo lasciato che quattro quinti dei monumenti del tratto romano finissero in mano a
privati. Ma lei resisteva, testardamente. Ci lanciava segnali. Dagli anni del Grand Tour in poi si sono
accorti di lei urbanisti, storici, archeologi, fotografi, scrittori, giornalisti, pubblici amministratori. Ma essa
chiedeva qualcosa di più semplice e modesto. Essere lasciata in pace. Essere percorsa, vissuta.
L’Appia, ricoperta di tangenziali, parcheggi, supermercati, campi da arare,
chiedeva di essere lasciata in pace, essere percorsa, vissuta.
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
E così un giorno una pattuglia di esploratori, sentito il suo richiamo, è partita per rifarla. A piedi,
dall'inizio alla fine. Il loro viaggio – il nostro viaggio – si è concluso in data 13 giugno 2015, a 2327 anni
esatti dall'inizio dei lavori di costruzione, dopo 612 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione
di passi. Quel cammino ha portato alla tracciatura del percorso integrale della madre di tutte le vie,
dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza. L'Appia. Un'avventura magnifica e terribile,
vissuta attraverso meraviglie ma anche devastazioni, sbattendo talvolta il naso contro l'indifferenza di
un Paese cinico e prono ai poteri forti, ma capace di slanci ospitali e di straordinari atti di resistenza
"partigiana" contro lo sfacelo. Un viaggio – dirà forse qualcuno – poco "patriottico", perchè non
omette il brutto e i panni sporchi li lava in pubblico anziché in famiglia. In realtà è un atto di amore
disperato verso il Paese e una chiamata a raccolta della sua componente migliore. L'itinerario non ha
la pretesa di ricalcare al cento per cento la strada originale [...] Abbiamo liberato l'Appia dalle
ragnatele che l'avevano sepolta.
Così abbiamo iniziato il nostro cammino lungo la madre di tutte le vie,
dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
(NOME ATTORE): [...] La nostra storia non descrive dunque il viaggio, ma quel viaggio iniziatico, compiuto
in quella stagione e in quella cornice irripetibile di incontri. Uno zibaldone, una risma di appunti italiani
dove la ricerca del passato affonda solidamente i piedi nel presente. È importante anche dire che questa
traversata è stata compiuta non una ma quattro volte. La prima a piedi, la seconda in macchina in senso
contrario, la terza a studiare da vicino i punti più complessi, la quarta durante la scrittura del libro.
[...] Come spesso accade nei viaggi, più si procede con una riscoperta, e maggiore è la difficoltà di sintesi.
Quando si apre una strada, la comparsa improvvisa di intrusi in territori marginali e non sempre usi ai
vandali crea talvolta scompiglio. [Roma e le sue strade pag. 57] Roma era le sue strade, e quando cadde,
anche le strade decaddero. Le parti più basse si impaludarono, la manutenzione cessò, briganti e avidi
esattori di pedaggi resero viaggi insicuri, e l'uomo medievale tornò a infrattarsi nelle terre del Lupo e del
Cinghiale, tra boscaglie e dirupi, lungo le vie contorte dei pellegrinaggi e dei pastori, raccomandando
l'anima sua alla protezione di un Dio unico. Anche l'Appia decadde, abbandonata per sentieri più montani,
per diventare miniera. I possenti cippi miliari furono espiantati, i lastricati spolpati, le tombe e i mausolei
depredati. [...]
Un viaggio iniziatico dove la ricerca del passato affonda
solidamente i piedi nel presente
PRIMA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
Ma la magnificenza monumentale della strada e la robustezza dei suoi ponti continuarono a incutere
meraviglia e timore fino alle soglie del tempo attuale, finchè anche questa superstiziosa reverenza
scomparve e venne lo scempio finale, con templi, sepolcri e fortificazioni sottratti alla Res Publica e
ridotti a scenografia di ville private. [Incipit pag. 17] Ora non ci resta che augurarci che un esercito di
viaggiatori venga a prendere in mano il filo d'Arianna che abbiamo steso sulla mappa dello Stivale.
[...] È compito di ciascuno di noi, come cittadini, restituire alla Res Publica questo bene
scandalosamente abbandonato, ma ancora capace – dopo ventitré secoli – di riconnettere il Sud al
resto del Paese e di indicare all'Italia il suo ruolo mediterraneo. [...] La battaglia per questa strada è
solo un capitolo della guerra infinita tra sedentari e nomadi, e non è difficile indovinare a quale delle
due tribù noi si appartenga. Sarà possibile vincerla soltanto se i secondi, per dirla con Orazio Flacco,
batteranno la terra "con piede libero", forte e con gioia. Così la nostra fatica non sarà stata inutile.
È compito di ciascuno di noi, come cittadini, restituire alla Res Publica questo bene
scandalosamente abbandonato, ma ancora capace – dopo ventitré secoli – di
riconnettere il Sud al resto del Paese e di indicare all'Italia il suo ruolo mediterraneo
PRIMA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) -
Recitato in latino e spagnolo
LATINO
(NOME ATTORE)
Egressum magna me accepit Aricia Roma hospitio modico; rhetor comes Heliodorus,
Graecorum longe doctissimus; inde Forum Appi differtum nautis cauponibus atque malignis.
Hoc iter ignavi divisimus, altius ac nos praecinctis unum: minus est gravis Appia tardis. Hic ego
propter aquam, quod erat deterrima, ventri indico bellum, cenantis haud animo aequo exspectans
comites. Iam nox inducere terries umbras et caelo diffundere signa parabat: tum pueri nautis,
pueris convicia nautaeingerere: "Huc adpelle"; "Trecentos inseris"; "Ohe, iam satis est". Dum
aes exigitur, dum mula ligatur, tota abit hora. Mali culices ranaeque palustres avertunt somnos;
absentem cantat amicam multa prolutus vappa nauta atque viator certatim; tandem fessus
dormire viator incipit ac missae pastum retinacula mulae nauta piger saxo religat stertitque
supinus. Iamque dies aderat, nil cum procedere lontre sentimus, donec cerebrosus prosilit unus
ac mulae nautaeque caput lumbosque saligno fuste dolat: quarta vix demum exponimur hora.
Ora manusque tua lavimus, Feronia, lympha.
PRIMA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) -
Recitato in latino e spagnolo
ITALIANO
Uscito dalla grande Roma, m'accolse ad Ariccia una modesta locanda; m'era compagno il retore
Eliodoro, senza confronti il più dotto dei greci: di lì a Forappio, brulicante di barcaioli e di osti
malandrini. Noi, sfaticati, dividemmo in due questa tappa, che per gente più svelta è una sola; ma
l'Appia è meno faticosa a chi la prende comoda. Qui, per via dell'acqua, ch'era pestifera, mi metto a
dieta e attendo di cattivo umore i compagni che cenano. Già si preparava la notte a stendere le ombre
sulla terra e a spargere di stelle il cielo, quand'ecco i servi lanciare improperi ai barcaioli e i barcaioli
ai servi: "Attracca qui!"; "Vuoi imbarcarne trecento?"; "Ehi, basta!". Mentre si riscuote il nolo e si lega
la mula, se ne va un'ora buona. Zanzare malefiche e ranocchi palustri ci tormentano il sonno; un
barcaiolo, fradicio di vino, canta l'amica lontana e con lui a gara un passeggero, finché sfinito questo
si mette a dormire e il barcaiolo insonnolito, mandata a pascolare la sua mula, lega le redini a una
roccia, poi supino prende a russare. Era ormai quasi giorno, quando ci accorgiamo che la barca non si
muoveva: allora salta su una testa calda che con una verga di salice spiana capo e lombi a mula e
barcaiolo: solo verso le dieci finalmente sbarchiamo. Con l'acqua di Feronia ci laviamo mani e faccia.
PRIMA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in latino e spagnolo
SPAGNOLO
(NOME ATTORE)
Entonces después de haber desayunado nos trepamos por tres millas hasta las faldas del Auxur,
ubicado en rocas que blanquecían muy lejos. Aquí junto a Cocceio tendría que alcanzarnos mi querido
Mecenas, embajadores los dos de asuntos muy importantes y ya acostumbrados a calmar amigos en
discordia. Yo, por la conjuntivitis, me estaba untando los ojos con colirio negro cuando llegaron
Mecenas, Cocceio y con ellos Fonteio Capitone, hombre muy amable y re amigo de Antonio. Con alivio
nosotros dejamos Fondi, donde es juez Aufidio Lusco, riendo de las insignas del escribano loco: toga,
banda y brasero encendido. Agotados, pasamos la noche en Formia, la ciudad de Mamurra: Murena nos
ofreció el alojamiento, Capitone la cena. El día después era alegre como nunca lo ha estado: en
Sinuessa, nos alcanzan Plozio, Vario y Virgilio, las almas más puras que han nacido sobre esa tierra y a
los que nadie está más legado que yo. Que gran abrazos fueron los nuestros y que alegría! Hasta
cuándo voy a ser cuerdo, no compararé nada a un amigo querido! Una cabana muy cerca del puente
Campano nos ofreció un techo y los superintendentes, como su deber, nos ofrecieron leña y sal.
PRIMA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in latino e spagnolo
ITALIANO
Dopo colazione, ci arrampichiamo per tre miglia fin sotto alle pendici di Anxur, arroccata su rupi
che biancheggiano lontano. Lì, con Cocceio, doveva raggiungerci il mio buon Mecenate,
ambasciatori entrambi di affari importanti e abituati ormai a rabbonire gli amici in discordia.
Stavo, per la congiuntivite, ungendomi gli occhi con il collirio nero, quando giungono Mecenate,
Cocceio e insieme a loro Fonteio Capitone, uomo di grande cortesia e amico di Antonio quant'altri
mai. Con sollievo lasciamo Fondi, dov'è pretore Aufidio Lusco, ridendo delle insegne di quello
scribacchino matto: pretesta, laticlavio ed il braciere acceso. Affaticati pernottiamo a Formia, la
città di Mamurra; Murena ci offre l'alloggio, Capitone la cena. L'alba seguente sorge lietissima
come non mai; a Sinuessa ci vengono incontro Plozio, Vario e Virgilio, anime che più candide non
nacquero su questa terra e a cui nessun altro è più legato di me. Che abbracci furono i nostri e
che gioia! Finché avrò senno, niente paragonerò a un amico diletto. Una casetta vicina al ponte
Campano ci offrì ricovero e i provveditori, com'è loro dovere, legna e sale.
PRIMA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) -
Recitato in latino e spagnolo
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera
latina Satire (Sermones) – Recitato in arabo e italiano
(NOME ATTORE)
.يكمناألطرافهناالبغالمثقلةفيالوقتالمحددفيكابوا
Maecenas ،وأناوفرجيإللىالنوميذهبللعب،
فإنالكرةاللعبهوضارللعيونوالمعدةفيالواقع، .
،Cocceiusاألطرافهناترحبلنامخزنةفيال
أناأتمنىياموسى،اآلن، .Caudioوهوفوقالحانات
أنتتذكرنافيبضعكلماتومهرجالحربسارمنتو
Cicirroووضع .األبولدومنهاواحدواآلخرجاءلمحاربة
Messiusمن OSCIاألسرةالشهيرةهيأنمن
ولدتمنأولئكاألسالف .سارمنتويعيشعشيقة
أقوإلن" :أوالسارمنتو .جاءواالحرب
ونفسالشيء .ونحننضحك ."ستةمثاللحصانالبري
Messius: "كاللحق" ويهزرأسه، . " إذاكانوجهكالأو،
؟لذلكالتشويهالذييهددماذاكنتستفعل،قدقرنبهقطع، »
وحقاكانندبةقبيحةمشوهة .قال
.الجبهةشعرأشعثعلىالجانباأليسرمنوجهه
،بعدمازحامطوالعنمرضكامبانياومظهره
وتساءاللذينرقصوارقصةالراعيالعمالق
.لميكنفيكلمايلزمقناعمخيفأواألزياءالمأساوية
Cicirro تساءلتعماإذاكانقدعرضبالفعإللىالريس :الكثيرمناالمورالتالية (الجواب)
لهسلسلةالرقيقتفضاللواردة؛فيالواقع
.سارةنحنإطالةالعشاء .وكانبأيحالمناألحوالتضاءلتحقالسيادةعليه
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
PRONUNCIA:
Melli khrejna men hna el bghel hatto serj dielom fel wakt fe Capua. Mecenate pcha i lheb,ena
u Virgilio pchina ennehso, lohba diel cora mechi meziena li ki dorroh el heinin ul mehda.
Men hna daifetna villa kbira hemra eia heja diel Cocceio,li hia fok risto diel Caudio. Deba,a
Musa,bgheitek tfakrini deghia fel harb li ukeh bin hedek metkabber diel Sarmento u Messio
Cicirro u bgheit enhraf chkunehuma walidihom u hlech tkhasmo. Messio jei men heila kbira
diel Osci, u Sarmento baka haicha muleto;huma tzedo men hed heilet tkhasmo. Bda fe lowel
Sarmento:"Ena ken gul billa nta ket chebbeh el chi heud diel gheba". Bdeina ndahko u
Sarmento ghel:"Handek sah"- u melmel raso -"Deba gullia,kula jebha dieltek me kenetch
majroha,echno kenti ghadi dir,mha be hed ujeh ket khleh?". U bassah wehed jerha kheiba
kenet mekhzona bin sghab fe jiha lisra diel jebha dielto. Menbehd ma dhak bezzef hla mardo
u hla wejho,tlab menno i chtah raksa diel Ciclope:me kench mehtej niheien la mask wa la
hueij diel momettilin. Me3iuret diel Cicirro me ki thesbuch:sewlo wech 3ta sensla diel 3ebd
el 3eila diel Lari bech i chkorhom;hua wakha ken ketib ra ken baki mehsob kheddem 3ando.
Ferhanin kemmenna hedek lehcha.
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
ITALIANO
Da qui i muli depongono in orario i loro basti a Capua. Mecenate va a giocare, io e Virgilio a dormire: il
gioco della palla con ì certo indicato per chi soffre d'occhi o di stomaco. Più avanti ci accoglie, provviste
di ogni cosa, la villa di Cocceio, subito sopra le osterie di Caudio. Ora vorrei, Musa, che tu mi ricordassi
brevemente la rissa di Messio Cicirro con quel buffone di Sarmento, da quale padre siano nati e come
vennero a lite. La gloriosa stirpe di Messio sono gli osci e di Sarmento vive ancora la padrona: discesi
da tali antenati, vennero a contesa. "Io dico", comincia Sarmento, "che tu assomigli a un cavallo
selvaggio". Ridiamo, e Messio a sua volta: "L'ammetto", e scuote la testa. "Cosa faresti," dice l'altro, "se
non t'avessero reciso dalla fronte il corno, visto che pur mutilato minacci?" E per la verità una brutta
cicatrice gli deturpava in mezzo ai peli della fronte la parte sinistra del viso. Dopo avere a lungo
scherzato sul morbo campano e sulla sua faccia, gli chiede di mimare la danza pastorale del Ciclope:
non gli sarebbero serviti maschera o coturni da attore tragico. Gli insulti di Cicirro non si contano: gli
chiedeva se avesse già donato in voto ai Lari la catena; gli ricordava che, pur essendo scrivano, su lui
non era per nulla scemato il diritto della padrona; voleva sapere infine perché fosse fuggito, dal
momento che, gracile e mingherlino qual era, gli doveva bastare una libbra di farro. Così in piena allegria
portammo a termine la cena.
SECONDA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio,
dell'opera latina Satire (Sermones) –
Recitato in arabo e italiano
(NOME ATTORE):
Di qui filiamo dritti a Benevento, dove l'oste
zelante per poco non si bruciò girando sul
fuoco i suoi magri tordi; divampato
l'incendio, la fiamma guizzando per la
vecchia cucina minacciava di lambire il
soffitto. Avresti dovuto vedere i clienti
affamati e i servi impauriti che cercavano
di mettere in salvo i tordi e tutti insieme di
spegnere il fuoco. A quel punto cominciano
a mostrarsi i monti a me ben noti
dell'Apulia, che sono bruciati dallo scirocco
e che mai noi avremmo valicati, se non ci
avesse ospitato un casale vicino a Trevico
e tutto pieno di fumo da farci lacrimare,
perché il focolare bruciava ramaglie umide
e foglie. Lì sono tanto sciocco da aspettare
sino a mezzanotte una ragazza bugiarda;
poi il sonno mi coglie assorto nelle voglie
d'amore e le visioni lascive di un sogno mi
fanno bagnare supino la tunica da notte e il
ventre.
SECONDA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
(NOME ATTORE): A chi appartenete? pagg 167-168] Risalendo i
campi verso Mirabella Eclano in una luce forte segnata da sfolgoranti
apparizioni di una gialla e irraggiungibile birra alla spina, uno
scuolabus dello stesso colore si accosta alla nostra pattuglia di
marcia e il conducente, sporgendosi dal finestrino, ci chiede se per
caso facciamo l'Appia Antica. Ma lei come la conosce, chiediamo noi,
stupiti. "Qui sono uscite fuori montagne di basolati una quarantina
d'anni fa, quando sono entrati in azione i trattori grossi. Lapidi, pezzi
di tombe. Nel Vallone dei Morti ne troverete di sicuro. "Il Vallone dei
Morti? "Sì, lo chiamano così perché ci hanno trovato un sacco di
tombe". Ma perchè dovrebbe essere proprio l'Appia? "I nostri vecchi
lo sapevano. L'avevano saputo dai loro nonni. E poi quindici anni fa è
venuto qui un professore con i suoi allievi proprio a cercare gli ultimi
pezzi della strada." Un archeologo non terrebbe in minima
considerazione una testimonianza orale. Noi sì, invece.
Talvolta è l'unica traccia. [...] Siamo nell'antica Aeclanum, quintodecimo miglio da Benevento. La gente
ci guarda con stupore, come al passaggio dei ciclisti al Giro d'Italia. La meraviglia nei confronti della
fatica si è semplicemente trasferita dalle bici alle scarpe.
"Chi siete? A chi appartenete? "L'irruzione in uno spazio disabituato ai viaggiatori a piedi innesca la
domanda chiave e impone come risposta un atto di dichiarazione anagrafica. È come chiedere chi
sono "li maggior tui". Un pò come l'uso del patronimico nel mondo slavo-bizantino. Conta più sapere
chi è tuo padre che conoscere il luogo da dove vieni. Le radici esibite come garanzia. [... ] [Nostra
Signora delle Pietre pagg. 169-170] [...] Sulla soglia delle rovine di Eclano [...] ci lasciamo guidare
docilmente sui resti di quella che dev'essere stata una grande città commerciale, cresciuta proprio
grazie all'Appia. Un posto con grande vista sulle montagne. Le mura racchiudono ventidue ettari di
resti archeologici, di cui è emerso solo il 5 per cento. "È stata l'Appia a determinare la formula di città".
SECONDA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
"Chi siete? A chi appartenete?
(NOME ATTORE): [...] [L'osso dello Stivale pagg. 172-
173] Al passo di Mirabella l'Appia si stacca sulla destra
della Satale 90 tra fabbriche e supermercati, e prende
quota come non ha fatto mai. Tornati! Da un momento
all'altro la linea retta, cui ha derogato solo al centesimo
chilometro per lo scoglio di Terracina, smette di essere
l'implacabile comandamento della via. Il filo si spezza in
una serie di curve in mezzo alla campagna per
raggiungere la dorsale del Formicoso, una convessità
che fu terra di brigantaggio e segna impercettibilmente
l'osso dello Stivale. Per una cinquantina di chilometri
viaggerà in simbiosi con la sinuosa Statale 303, la quale
a sua volta è come se cedesse alla supremazia di tracce
molto più antiche, consolidate in millenni di passaggi di
uomini e animali. Le nostre vecchie carte IGM al 25 mila
svelano una densità inaudita di toponimi, segno di una
presenza agricola millenaria e capillare. Che nomi! Aria
delle Corde, Montesicco, Toppolo dei Venti,
Stoccafierro, Venticano, Fontana Pisciariello. C'è
persino una Taverna di Annibale. È la memoria lunga
dei territori. Ma ormai solo pochi indigeni ricordano
quei luoghi e conoscono il senso di quei nomi.
Riccardo scuote la testa davanti a quella sinfonia
topografica. "Paolo", mormora, "guarda le mappe degli
anni cinquanta e vedi com'era l'Italia solo ieri. Poi
piangi".
SECONDA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
Il filo si spezza in una serie di curve in mezzo alla
campagna per raggiungere la dorsale del Formicoso,
una convessità che fu terra di brigantaggio e segna
impercettibilmente l'osso dello Stivale.
[Cielo solcato da stelle cadenti pag. 265] [...] "Se penso che di qua sono passati Cesare e
Ottaviano, mi prende la frenesia. È il racconto che sta dietro le pietre a rendere affascinante,
irresistibile, l'archeologia." [...] [Profumo di fritto all'arena pagg. 101] [...] "Il difficile," brontola
Gianmatteo, "non è far arrivare i soldi, ma far fruire gli spazi. Perché non è possibile prendere un
aperitivo, la sera, sulle antiche pietre? Perché non portare i ragazzi a scavare con le loro mani
sotto la sorveglianza degli archeologi? Perché non servire, con decoro, un bicchiere di vino
Falerno sulle rovine di Minturnae o di Sinuessa? C'è un intero popolo di innamorati dell'Italia che
si metterebbe in moto, di fronte a un minimo segnale di controtendenza. Il vostro viaggio a piedi
è uno di questi segnali. Fa capire alla gente la ricchezza dei loro luoghi." [...] È l'Italia intera che
manca di orgoglio di appartenenza e ignora le sue meraviglie; che sono molte, nonostante la
sistematica dilapidazione. [...] A chi appartenete?
SECONDA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
Perché non portare i ragazzi a scavare con le loro
mani sotto la sorveglianza degli archeologi?
TERZA POSTAZIONE
Passaggio Corpo – Massa
TERZA POSTAZIONE
Passaggio Corpo – Massa
TERZA POSTAZIONE
Passaggio Corpo – Massa
TERZA POSTAZIONE
Passaggio Corpo – Massa
TERZA POSTAZIONE
Passaggio Corpo – Massa
TERZA POSTAZIONE
Passaggio Corpo – Massa: attributi della via Appia tratti dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
recitati durante il passaggio da un‘area all‘altra
APPIA QUINTESSENZA 33
APPIA ASSE 34
APPIA MONUMENTALE 35
APPIA RESTITUITA 36
APPIA ANTICA 38
APPIA SANATA 39
APPIA BANDIERA 41
APPIA ASSE 74
APPIA RETTILINEO 107
APPIA VISIBILE 119
APPIA SCOMPARSA 117
APPIA PERCHÉ ? 120
APPIA SALVAGENTE 125
APPIA FEMMINA 128
APPIA LEGA 129
APPIA INTERA 143
APPIA NUOVA 146
APPIA ORIGINALE 157
APPIA SOMMERGIBILE 165
APPIA VISIBILE 195
APPIA COINCIDE 201
APPIA ESISTE 210
APPIA CONOSCIUTA 221
APPIA VECCHIA 225
APPIA DICE 235
APPIA IGNORATA 238
APPIA PERICOLO 244
APPIA TRATTURO 247
APPIA TRAIANA 249
APPIA INDISCUTIBILE 251
APPIA INCONTRO 262
APPIA DETERMINATA 271
APPIA SCELTA 280
APPIA
LINEA IN SÉ 20
LINEA RICONSEGNATA 23
LINEA IMBROCCATA 30
LINEA DIAGONALE 31
LINEA INCURANTE 31
LINEA STRADA 56
LINEA CERCATA 60
LINEA RIPRISTINATA 62
LINEA CORRETTA 64
LINEA MAESTRA 70
LINEA PULLULANTE 71
LINEA SIMBOLO 73
LINEA DI SUTURA 76
LINEA IMPAZZITA 85
LINEA INDEFETTIBILE 120
LINEA PERDUTA 137
LINEA PERCORSA 144
LINEA TRACCIATA 159
LINEA ADATTATA 164
LINEA TAGLIA 185
LINEA BREVE 201
LINEA CONTATTO 214
LINEA RIMASTA 226
LINEA MAGICA 243
LINEA SOLCO 263
LINEA SERPEGGIA 271
LINEA SPEZZATA 275
LINEA
TERZA POSTAZIONE
TERZA POSTAZIONE
TERZA POSTAZIONE
TERZA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) -
Recitato in greco e italiano
GRECO
Και έτσι φτάσαμε κουρασμένοι στο
Ρούβο, γιατί κάναμε μια μεγάλη διαδρομή
η οποία και χειροτέρεψε λόγο βροχής.
Την επόμενη μέρα ο καιρός ήταν
καλύτερος, ο χειρότερος δρόμος ήταν
μέχρι το Μπάρι, δημαρχείο γεμάτο ψάρια.
Ύστερα η Εγνατία, χτισμένη με την
θέληση των νυμφών, μας προσέφερε
πράγματα για τα οποία να γελάμε και να
αστειευόμαστε, καθώς ήθελε να μας κάνει
να πιστέψουμε ότι το λιβάνι καίγονταν
από μόνο του χωρίς φωτιά πάνω από το
κατώφλι του ναού. Αυτό πίστευε και ο
Εβραίος Απέλλα, εγώ όχι: ….(…)
ITALIANO
Giungemmo quindi a Ruvo, stanchi mortI
per esserci sorbiti un tratto interminabile
di strada, reso in più difficile dalla
pioggia.
Il giorno appresso il tempo migliora, ma
non la strada, almeno sino alle mura della
pescosa Bari. Poi Egnazia, eretta contro il
volere delle ninfe, ci offrì motivo di risa e
di scherni , perché volevano qui farci
credere che l'incenso sulla soglia del
tempio si consumava senza fiamma. Può
pensarlo il giudeo Apella, io no: ….(…)
QUARTA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) -
Recitato in greco e italiano
(..) : infatti so che gli dei
conducono una vita
senza affanni, e, se la
natura fa qualcosa di
straordinario, gli dei
irati non fanno scendere
ciò dall'alto tetto del
cielo.
Brindisi pone fine al mio
viaggio e alla mia satira.
QUARTA POSTAZIONE
Orazio, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera latina Satire (Sermones) -
QUARTA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
[Tornatene a casa pagg. 267-269]
(NOME ATTORE): Ma di notte accade. Nel cuore della notte di Oria, sotto il cielo nitido del solstizio
imminente, alle porte dell'alba. La via emerge come un turbine di polvere nera dal suo tavolato di
pietra e, in un frusciar di uliveti, mi indirizza tremende parole di femmina, avvolta in un peplo
agitato da brividi di vento.
(NOME ATTORE): Lasciami in pace. Interrompi il tuo viaggio. Non raccontare di me. Non mettermi
a nudo. Non lasciare che mi ritrovino.
(NOME ATTORE): "Che fai," le dico cercando di scorgere il suo volto, "mi hai chiamato per
settimane col tuo canto, mi hai guidato con mano ferma per centinaia di miglia, mi hai fatto
captare ogni tua minima vibrazione sotto le suole delle scarpe, e ora salta fuori che no, era tutto
uno scherzo? Proprio ora che sto arrivando alla fine?"
La strada senza volto e senza età risponde con un soffio: non riportarmi alla luce. La mia non è
una preghiera, è un ordine. Torna a casa e seppellisci nel silenzio il tuo segreto. Preferisco
dormire dimenticata sotto una discarica e un parcheggio. Non voglio che la gente si accorga di
me. Se mi tireranno fuori, sarà solo per farmi invadere dalla sterpaglia. Gli italiani non mi vogliono,
non mi amano e non mi ameranno mai, perché li obbligo a onorare la loro terra e li metto di fronte
al loro vuoto di memoria. Non cercarmi più. Tornatene a casa.
QUARTA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
(NOME ATTORE): "Io invece ti dico che tanti italiani hanno avuto un brivido a sapere che c'eri
ancora. E io non rinuncio a riconsegnarti al mio Paese. Sei la grande madre di tutte le vie."
(NOME ATTORE): Sei un illuso. La nostra gente non si indigna più di niente. È cinica, o cieca, o
sedata, o depressa. Il Senso della Storia è scomparso anche dalle scuole. Non c'è più racconto
orale, così anche la memoria si è estinta. So come andrà a finire. Pianteranno qualche centinaio di
cartelli col mio nome, poi verranno ministri e governatori. Ci saranno incontri e inaugurazioni. E
tutto finirà lì.
(NOME ATTORE): "Anche io ho spesso questi dubbi. Ma ho sentito molte anime belle svegliarsi al
tuo richiamo. E poi sento un comando che mi dice di non mollare. E quel comando è venuto da te.«
(NOME ATTORE): Impara a leggere il senso delle parole. "Strada" significa stratificazione di materiali
edilizi. Se sopra le mie fondamenta, il basolato, le crepidini e le ghiaie oggi hanno messo il cemento
e l'asfalto, significa che gli dèi lavorano per la mia sepoltura. Mi ritroveranno forse degli alieni, fra
altri duemila anni.
(NOME ATTORE): "Permettimi di esprimere un dubbio. 'Strada' significa che io devo scavare alla
ricerca delle mie radici.
QUARTA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
QUARTA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
NOME ATTORE): "I nostri mondi sono inconciliabili, viaggiatore che vieni da un altro tempo.
Roma era un impero basato sulle cose. "Res": senti la forza lapidaria di questa parola che non
lascia spazio a verbose scappatoie. Il tuo mondo è insanabilmente diverso: è costruito sulle
parole. Dopo tanto cianciare a sproposito, torneranno il cemento, la polvere e il silenzio. Gli
stessi barbari che mi hanno fatta a pezzi saranno in prima fila a sfruttarmi senza capire niente di
me. E un patrimonio millenario andrà alla malora.
(NOME ATTORE): Taccio. Il ragionamento sta facendo breccia. Nella testa e, quel che è peggio,
nel cuore. Tento una debole resistenza: "Questo viaggio è l'ultima occasione per riprendere un
contatto con una memoria perduta. Abbandonare il progetto equivarrebbe a un tradimento".
E la strada, come intuendo la tempesta della mia anima:
(NOME ATTORE): Il tuo è l'ultimo Paese dove puoi sentire il segno di Roma. Il legame con me si è
perduto. Irrimediabilmente. Per capire cosa siamo stati, devi andare in Spagna, in Germania, in
Libia, in Romania, persino nella Siria infelice. Ma non qui. Io stessa comincio a vivere e a
respirare solo oltre Brindisi, là dove mi chiamano Egnazia, sulla strada di Salonicco attraverso i
Balcani. Nella piccola, pastorale Albania.
(NOME ATTORE): Vorrei dire che allora chiamerò gli spagnoli, i tedeschi, i rumeni, e pure gli
albanesi. Che farò venire eserciti di stranieri a pestare quella traccia perchè gli italiani tornino a
camminarci. Intuisco un sorriso di commiserazione nella mia accusatrice. La sua faccia
evanescente ha assunto gli stessi contorni della mia.
Ricevo il colpo di grazia:
QUARTA POSTAZIONE
Testo tratto dal libro di Paolo Rumiz “Appia“
QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
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QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
(NOME ATTORE): Anche il tuo racconto non sarà mai tale. Sarà un canto spezzato e monodico
perché la strada è spezzata. Non troverai l'armonia, e tantomeno la sinfonia. Non sentirai
nascere dentro di te quel basso continuo che accompagna ogni melodia, il bordone. Penerai
orrendamente a descrivermi. Non basta il senso del dovere per costruire una storia come la tua.
(NOME ATTORE): "Ma non sarò io a costruire la sinfonia. La creeranno gli altri, il fiume di gente
che verrà dopo di noi. Noi abbiamo solo trovato il filo d'Arianna."
Non c'è risposta. Il turbine di polvere scompare, inghiottito dagli uliveti, senza lasciare spazio ad
altre autodifese. Da quel momento la notte diventa un percorso di insonnia e pensieri. Una parte
di me sente che la strada ha ragione. Le sue parole hanno scolpito la mia memoria come una
lapide di marmo di Paro. Il pessimismo della ragione è una ruggine che già si attacca
all'ottimismo della volontà.
[Il cercatore di vie pag. 286] [...] È stata un'esperienza strana, solitaria, segnata in certi momenti
dalla disperazione del troppo. Mi rendevo conto che l'Appia era un kolossal, un serial tv che
condensava ventiquattro secoli di storia d'Italia, e che non era possibile pigiare tutta quella roba
in poche miserabili pagine. Dovevamo limitarci a offrire una traccia, in semplicità. Una traccia
probabilmente criticabile e perfettibile, ma viva.
QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
QUARTA POSTAZIONE
Cappuccio Antony
Cappuccio Dominic
Cancelliere Michele
De Simone Raffaella
De Simone Raffaele
Donnarumma Luca
Feola Josephine Anastasia
Fidani Jamila
Flammia Luca
Franza Federica
Galasso Enza
Girolamo Martina
Morella Ernesto
Petrillo Jasmine
Pugliese Carla
Salierno Nicole
Spera Alessia
Stanco Sharon
Tammaro Fausto
Torchella Alessandra
Gli alunni hanno interpretato brani tratti da:
RUMIZ PAOLO, Appia, Feltrinelli, Milano 2016.
ORAZIO, Libro 1, Satira 5 - Il viaggio, dell'opera
latina Satire (Sermones).
Prof.ssa Assante Gabriella
Prof.ssa Cetta RossanaReferenti
Marangelo VincenzoRegista
Dirigente Scolastico Prof. Centrella Sabato
Presidente dell’Associazione
Montesacro di RomaIng. Altavilla Fausto
Coordinatore prof.ssa Gabriella Assante
Funzione strumentale n. 2 – Sostegno al lavoro dei docenti
Locandina Prof. Di Blasi Pasqualino
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