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ECONOMIA DEI SISTEMI
INDUSTRIALI
Ing. Marco Greco
m.greco@unicas.it
0776/2994353
V LEZIONE 08/10/2012
Le forme di mercato
Il mercato definizione
Un mercato è un complesso dinamico di
negoziazioni che hanno per oggetto una
certa classe di beni, che si manifestano
con continuità, con caratteri omogenei e
con elevata interazione reciproca.
Il mercato
• Scambio volontario e intenzionale.
• Libertà di scelta delle parti.
• Decisioni decentrate.
• Condizioni sociali ed istituzionali.
• Uso di contratti.
Forme di mercato
• Monopolio
• Concorrenza perfetta
• Concorrenza Monopolistica
• Oligopolio
Monopolio
• Un unico produttore che fissa il prezzo p in corrispondenza del quale i consumatori domandano la quantità D(p)=q
• Il produttore sostiene costi pari a C(q)
• Egli fissa il prezzo in modo che ricavo marginale eguagli il costo marginale
• Questo implica che MR = MC → p′ q q + p q − c′ q = 0
𝑝(𝑞) − 𝑐′(𝑞)
𝑝(𝑞)= −
𝜕𝑝 𝑞
𝜕𝑞
𝑞
𝑝(𝑞)= −
1
𝜀
Regola dell’elasticità
7
p
Quantità QM QM
MC
Ricavo
Marginale (tratteggiato)
Domanda inelastica
Domanda elastica
pM
pM
Un’impresa dominante
• Detiene una quota di mercato tale da
permetterle di stabilire il prezzo di mercato
• Se i concorrenti non hanno una capacità
produttiva tale da soffiare una quota
rilevante della domanda, allora anche se
scelgono un prezzo più basso, fanno
danni contenuti
8
Il prezzo ottimale per l’impresa
dominante
9
p
Quantità QM QD
MC
Ricavo
Marginale (tratteggiato)
pM
pD
K
Il potere monopolistico
• E’ la capacità di vendere ad un prezzo superiore al costo unitario
• La chiave del «monopolio» non è necessariamente la quota di mercato: – Un’alta elasticità può ridurre moltissimo il prezzo di
monopolio
– La definizione del mercato rilevante può essere molto complicata (Es. Coca Cola, Apple, …)
• …tant’è che per l’Antitrust non è illegale possedere una quota di mercato elevata, ma abusare di tale quota, per esempio stabilendo un prezzo elevato
10
• Un’industria è un monopolio naturale quando una singola impresa può fornire un certo bene o servizio all’intero mercato ad un costo medio inferiore di quello che (complessivamente) dovrebbero sostenere due o più imprese per garantire complessivamente la stessa offerta.
• Questo fenomeno si verifica quando, a causa della presenza di forti economie di scala, la dimensione efficiente di un’impresa è così grande che in quel dato settore soltanto un’unica impresa può fornire il prodotto al mercato al minimo costo medio.
• In altre parole, in caso di monopolio naturale l’AC minimo di un’impresa piccola è maggiore di quello di un’impresa grande, per cui “frazionare” la produzione totale tra più imprese è inefficiente.
Il monopolio naturale
• Solo l’espansione del mercato (cioè l’aumento della domanda) può eliminare il monopolio naturale.
• Investimenti di grandi dimensioni rispetto al mercato dovuti alle infrastrutture di rete
• Tipici esempi di monopolio naturale sono le industrie che richiedono la realizzazione delle c.d. reti (telefonica, ferroviaria, elettrica, del gas, ecc.), cioè infrastrutture con enormi costi fissi la cui duplicazione non è economicamente razionale.
Il monopolio naturale
13
p
Quantità QM QC
MC
Ricavo
Marginale (tratteggiato)
Domanda pM
pc
AC
cM
Profitto
unitario
cC
Il monopolio naturale
Servizi spesso considerati essenziali dal legislatore (acqua, gas, elettricità, telecomunicazioni, posta) il quale impone vincoli di servizio universale
Il monopolista privato non regolamentato può determinare un’elevata perdita secca del consumatore
Un monopolista privato non regolamentato ha potere negoziale elevato e non garantisce la fornitura universale
Il rischio del monopolio naturale
Politiche pubbliche anti-monopolio
Il policy-maker può affrontare il problema della perdita di benessere indotta dal monopolio in diversi modi.
Indurre condizioni di maggiore concorrenza
Imporre il comportamento ai monopolisti, p.e. riguardo al prezzo.
E’ la c.d. regulation, usata specie in caso dei monopoli naturali.
Nazionalizzare i monopoli privati. Ma la perdita di efficienza nel caso di proprietà pubblica può
essere persino maggiore!
Non fare nulla approccio della scuola di Chicago: • L’inefficienza indotta dall’intervento pubblico è comunque
sempre maggiore di quella generata dal settore privato. • Non esistono monopoli perpetui
Π lordo
Monopolio regolamentato (p=MC)
16
p
Quantità QM QC
MC
Ricavo
Marginale (tratteggiato)
Domanda pM
pR
AC
Perdita
secca cC
Monopolio regolamentato (p=AC)
17
p
Quantità QM QC
MC
Ricavo
Marginale (tratteggiato)
Domanda pM
pR
AC
QA
pA
Monopolio regolamentato
• Rate of return regulation: prezzi imposti in modo da garantire un equo tasso di rendimento
• Scarso incentivo a ridurre i costi, perseguendo l’efficienza produttiva
• Ritardi di regolamentazione sufficientemente lunghi possono procurare all’impresa guadagni transitori
• Meccanismo a «bassa potenza»: il prezzo varia nella misura esatta in cui varia il costo
• Meccanismo ad «alta potenza»: il prezzo è fissato in anticipo e non cambia mai, quindi l’impresa è incentivata a ridurre i costi (Es. «price cap») – Rischio di ridurre la qualità!!
– Rischio di scegliere un prezzo «sbagliato»
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Concorrenza perfetta
• Atomicità: molti offerenti così piccoli che il comportamento di uno non influenza quello degli altri
• Omogeneità del prodotto: il prodotto è identico per tutti
• Informazione perfetta: i consumatori conoscono tutti i prezzi
• Simmetria tecnologica: stesse tecnologie produttive per tutti
• Libertà di entrata: chiunque può entrare ed uscire liberamente nel mercato
Concorrenza perfetta
p=MC
Se l’impresa fissasse un prezzo superiore, le
sue vendite sarebbero nulle
Viceversa, tutti si rivolgerebbero all’impresa, ma
la sua capacità produttiva non sarebbe tale da
permettere di coprire la domanda
Potere di mercato nullo 𝑝−𝑐′
𝑝= −
1
𝜀= 0
domanda orizzontale nel punto di minimo di AC
20
Concorrenza perfetta
21
p
Quantità QC
MC
pc
AC
Concorrenza perfetta
• L’equilibrio in concorrenza perfetta è
efficiente perché:
– Ciascuna impresa produce il livello di output
efficiente (se fosse di meno, parte della domanda
non sarebbe soddisfatta; se fosse di più il prezzo
sarebbe minore del costo)
– Nel lungo periodo le imprese producono un livello
di output tale che il prezzo eguaglia il costo medio
minimo, a causa della libertà d’entrata (se un
mercato è profittevole, le imprese entrano e
cercano di conquistarne una quota) 22
Concorrenza perfetta nella
realtà • Alcune imprese entrano e altre,
contemporaneamente escono
• Molte imprese ottengono profitti positivi anche nel lungo periodo
• Le imprese che entrano ed escono dal mercato sono molto più piccole di quelle che rimangono
• Le dimensioni dei concorrenti non sono uguali, tutt’altro
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La selezione competitiva
• Imprese price taker
• Prodotto omogeneo
• Informazioni sui prezzi perfetta
MA
– Per entrare nel mercato occorre sostenere un costo irrecuperabile
– Non tutte le imprese hanno accesso alla stessa tecnologia efficienza diversa
– Ogni impresa incerta relativamente al proprio livello di efficienza
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La selezione competitiva
• Se l’esperienza dà segnali «negativi» l’impresa pensa di essere inefficiente, quindi diminuisce la produzione, fino a scegliere di uscire dal mercato
• Viceversa rimane sul mercato e aumenta la produzione – Diverse imprese ottengono saggi di profitto diversi
anche nel lungo periodo
– Simultaneamente ha luogo entrata e uscita
– Le imprese più efficienti producono di più (e d’altro canto quelle meno efficienti, che escono dal mercato, producono meno)
• Il modello preserva l’efficienza: il prezzo è uguale al costo marginale atteso, e il processo di entrata e uscita è anch’esso ottimale dal punto di vista sociale.
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Obiettivi prioritari
in mercati prossimi alla concorrenza perfetta
• Agire sulla capacità produttiva, aumentando o
diminuendo a seconda del prezzo di mercato.
• Controllare i livelli di produzione della
concorrenza e l’entrata di nuovi concorrenti.
• A lungo termine, uscire dall’anonimato della
concorrenza pura tramite la differenziazione.
• Svilupparsi a valle della catena industriale verso
attività a più alto valore aggiunto.
COME SFUGGIRE ALLA CONCORRENZA
BASATA SUL PREZZO ?
• Ricerca sistematica delle opportunità di
differenziazione: anche una commodity (prodotto
ricercato dal cliente per la funzione di base) è un
paniere di attributi; esistono sempre possibilità di
differenziazione.
• Segmentazione accurata del mercato: anche un
mercato commodity non è mai del tutto omogeneo.
Esistono sempre almeno tre tipi di segmenti:
- gli irriducibili: clienti non sensibili al prezzo.
- gli occasionali: clienti interessati al servizio.
- gli esigenti: clienti che puntano sulla fedeltà.
STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE
condizioni per il successo
• L’elemento di differenziazione deve essere unico e deve assumere un valore per il cliente…
• … riducendo il costo o aumentando la soddisfazione per il cliente
• Il valore aggiunto deve essere sufficientemente elevato per giustificare un prezzo premium
• L’elemento di differenziazione deve essere difendibile
• Il prezzo premium deve eccedere il supplemento di costo dovuto alla differenziazione
• L’impresa deve emettere segnali per rendere nota la differenziazione
Concorrenza monopolista e
oligopolio
• Tra monopolio e concorrenza perfetta esistono le forme della concorrenza imperfetta (imperfect competition), caratterizzate dalla presenza di una pluralità di imprese che presentano forme di competizione tra loro, ma non così piccole da considerarsi price taker :
• concorrenza monopolistica: più venditori che offrono prodotti simili, ma non identici
• oligopolio: pochi venditori che offrono prodotti molto simili o identici
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Concorrenza monopolistica
• Grande numero di imprese
• Libertà di entrata o uscita
• Prodotti differenziati
– Per questo le imprese possono stabilire il
proprio prezzo
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Concorrenza monopolistica nel breve e
nel lungo periodo
Quantità
$/Q
Quantità
$/Q MC
AC
MC
AC
DBP
MRBP
DLP
MRLP
QBP
PBP
QLP
PLP
Breve Periodo Lungo Periodo
ACBP
DBP
Inefficienza della concorrenza
monopolistica A. Il prezzo è maggiore del costo medio
minimo
B. Il prezzo è maggiore del costo marginale
• Sono fonti di inefficienza allocativa: – A. riallocando la produzione tra imprese diverse
sarebbe possibile ridurre i costi totali del settore
– B. aumentando la produzione il surplus totale aumenterebbe (ciò che i consumatori sono disposti a pagare è maggiore di quello che le imprese devono spendere per produrre)
• Conseguire profitti nulli non implica l’efficienza!!
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Perdita secca
MC AC
Confronto tra concorrenza monopolistica e
concorrenza perfetta
$/Q
Quantità
$/Q
D = MR
QC
PC
MC AC
DLP
MRLP
QCM
P
Quantità
Concorrenza Perfetta Concorrenza Monopolistica
Un mercato oligopolistico è un mercato nel quale sono
presenti solo poche imprese, ciascuna delle quali, con le
sue scelte, può esercitare un impatto sensibile sul profitto
degli altri venditori. Interdipendenza strategica
L’oligopolio è un tipo di concorrenza imperfetta, nel quale
pochi venditori vendono prodotti simili (petrolio, palle da
tennis, auto, computer, apparecchiature elettriche)
Si distingue dalla concorrenza monopolistica, nella quale
molte imprese vendono prodotti simili ma non identici (CD,
videogiochi).
Oligopolio
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