la poetica della memoria negli scritti di ... buonissimi livelli e con ottimi risultati. gli scritti...
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI «FEDERICO II»
DIPARTIMENTO DI STUDI UMANISTICI
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE
IN FILOLOGIA MODERNA
TESI DI LAUREA
IN
LETTERATURA ITALIANA
LA POETICA DELLA MEMORIA
NEGLI SCRITTI DI ALBERTO SAVINIO
ABSTRACT
Relatore: Candidato:
Ch.mo Prof. Generoso Vella
Pasquale Sabbatino matr. N55000284
A N N O A C C A D E M I C O 2 0 1 4 – 2 0 1 5
2
Indice
INTRODUZIONE p. I
CAPITOLO PRIMO
PROFILO BIOGRAFICO DI ALBERTO SAVINIO
1. L'infanzia e l'adolescenza p. 4
2. Il periodo francese p. 7
3. Ferrara e la nascita della Metafisica p. 17
4. Gli anni della rivista Valori Plastici p. 21
5. Gli anni della maturità p. 26
CAPITOLO SECONDO
LA SCRITTURA GIORNALISTICA DI SAVINIO
1. Una scrittura accattivante e coinvolgente p. 29
2. Primi saggi di filosofia delle arti p. 38
3. Le prime esperienze giornalistiche p. 44
4. Gli anni del fascismo p. 55
5. Gli anni Quaranta e Cinquanta p. 60
CAPITOLO TERZO
L'ARTE COME SENTIMENTO DELLA MEMORIA
NEGLI SCRITTI E NELLE OPERE DI SAVINIO
1. L’estetica di Savinio p. 65
3
2. Arte come espressione della ragione p. 68
3. L'Ironia saviniana p. 73
4. Savinio e il culto della memoria p. 83
5. La Grecia, il mito e il primordiale p. 95
6. Il recupero dell’infanzia p. 125
INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI p. 151
TAVOLE DELLE ILLUSTRAZIONI p. 153
BIBLIOGRAFIA p. 156
I
INTRODUZIONE
Alberto Savinio restò sempre legatissimo agli ambienti
e ai personaggi vissuti e conosciuti in giro per l'Europa
e di ogni particolare situazione e incontro conservò
sempre una traccia indelebile in quella sua intensa
esistenza a contatto con tre civiltà diverse: quella
greca, francese e italiana. Un incrocio di culture che
caratterizzarono certamente la sua vita e la sua
professione ma soprattutto influirono sulla sua scrittura
che riportava quel patrimonio di conoscenze, di
esperienze, di studi svolti e una poetica sempre rivolta
al passato ma con uno sguardo sulla sua epoca con cui
interagì in diversi settori senza mai preferirne uno solo.
Rinunciò a chiudersi in una singola arte, perché
considerava stupido e disonesto limitarsi a una sola
materia e la scelta di più percorsi l'avrebbe salvato
invece dall'inebetimento.
Egli si poteva considerare certamente un artista totale:
si occupò di musica, pittura, scenografia, costume,
cinema, teatro, scrittura, giornalismo con cui riuscì a
farsi strada in ogni particolare ambito sempre a
II
buonissimi livelli e con ottimi risultati.
Gli scritti giornalistici di Savinio si palesavano come il
materiale di studio più consono alla diffusione
dell'importanza e del valore di questo grande uomo di
cultura che dalle colonne dei giornali più importanti e
per una vita intera promosse il suo universo artistico e
la sua acuta intelligenza mediante recensioni teatrali,
critiche musicali e cinematografiche, riflessioni
sull'arte e sull'attualità e nel racconto di vicende
personali soprattutto dell'infanzia. Moltissime le testate
che hanno ospitato i suoi pezzi e con cui ha
collaborato, in Italia e all'estero, presentandosi come un
personaggio controcorrente, progressista e multiforme.
Fu proprio la scrittura giornalistica a rappresentare la
sua fortuna, grazie a essa entrò in contatto con
personaggi importantissimi di quegli anni (Max Jacob,
Picasso, Soffici, Papini per citarne qualcuno). Il primo
tra tutti, Apollinaire, responsabile de Les Soirèes Paris,
dove apparvero i primi articoli di Andrea De Chirico. I
suoi scritti sul foglio francese gli fecero assumere una
posizione di prestigio nella cultura europea
d'avanguardia proprio per il suo pensiero nuovo e
III
rinnovatore che piacque molto ai surrealisti da cui fu
riconosciuto come iniziatore della loro corrente.
Si poté invece considerare il manifesto della metafisica
il saggio Le drame et la musique, in cui fecero la loro
apparizione alcuni argomenti fondamentali
dell'ideologia saviniana e soprattutto il proposito su
un'arte che poteva far conoscere quella parte nascosta e
sconosciuta della realtà e tirare fuori quella
componente metafisica delle cose.
Questioni che affrontò in maniera approfondita nella
rivista Valori Plastici dove si dedicò ad argomenti di
filosofia sull'arte ed esortava gli artisti all'uso della
ragione, attraverso il quale si poteva meglio
concretizzare l'atto creativo.
Il giornalismo lo impegnò per oltre un ventennio, dagli
anni Trenta fino alla sua morte e per tantissimo tempo
alternò e affianco al mestiere di pubblicista quello di
pittore le cui opere erano il frutto di un connubio
perfetto tra testo e immagini.
In migliaia di pagine di scritti Savinio coinvolgeva i
suoi lettori con serietà e passione, esplicitando un
nuovo modo di guardare alla realtà e un nuovo metodo
IV
per interpretarla, un metodo metafisico che trasferisce
nella sua scrittura e nella sua pittura. Savinio fu un
attento e insolito osservatore della natura e proprio da
questa particolare abilità scaturì un’estetica e un'arte
che non si fermavano alle apparenze e alla normale
visione delle cose.
I suoi quadri nascevano alla luce dei suoi scritti apparsi
sui giornali dell'epoca e da annotazioni, studi personali,
appunti che consentirono a Savinio di costruirsi un
proprio stile e una propria estetica. Era una estetica che
si fondava su alcuni capisaldi come il riconoscere
l'origine dell'opera d'arte dal pensiero dell'artista e
quindi dalla memoria. Non meno importante fu poi
considerare le opere d'arte come mondi e come tali non
potevano essere giudicati come neanche il mondo
stesso poteva essere oggetto di critica.
Le sue opere, dichiarò Savinio, sono nate già prima di
fare la loro apparizione sulla tela e proprio perché
generate prima di esser dipinte, come mai accaduto
prima, non finivano entro le loro dimensioni della
superficie ma si estendevano oltre la stessa.
Per Savinio non esistevano restrizioni o limitazioni e
V
concepì l'artista in colui che si lasciava andare a un
generoso abbraccio verso la natura, rintracciando in
essa la sua totalità e penetrando in ogni suo particolare.
La carta che favorirà la rappresentazione di una propria
realtà fu l'ironia con cui l'uomo si curò da quella
profonda depressione che lo fece sentire estraneo della
sua epoca. E solo attraverso l'ironia l'essere umano
poteva alleggerire il drammatico presente e trovare la
sua memoria che lo collegava con l'essenza originaria
creativa. Da qui la necessità di denudare la natura per
coglierne gli aspetti meno conosciuti, alterandone le
forme per pudore.
Si costituì in questa maniera la sua poetica dell'ironia
(alla quale seguirà quella della memoria), su cui si
fondava la sua carriera di pittore, scrittore e filosofo
delle arti e solo con questi presupposti si comprendono
alcune sue opere e quadri e le sue stesse teorie che
consegnarono al pubblico un'arte nuova, quel nuovo
classicismo concretizzato dalla metafisica di Carrà e
De Chirico. Uno stile che decretò il primato delle arti
plastiche sulle altre nel suo rappresentare la vita «non
come dovrebbe essere ma com' è» e sempre al seguito
VI
di modelli di cui invece si privarono invece gli
impressionisti. Col gruppo dei metafisici Savinio si
proponeva di superare le tendenze al naturalismo e al
realismo e dirigersi verso un'arte orientata sulla strada
del classicismo e della ragione.
Savinio propose un ritorno all'umanesimo e forse non a
caso come i grandi del Rinascimento si concesse a una
carriera poliedrica e variegata che ne fece uno degli
artisti più eclettici e originali del Novecento.
Queste le premesse che incoraggiarono l'artista alla
trattazione di variegati temi in letteratura e in pittura
che si allentavano e convergevano tra loro. Attraverso
il filo della memoria e immagini di una natura in
perenne divenire sintetizzò la sua arte nella riscoperta
di epoche primordiali, nel recupero dell'infanzia e nella
rievocazione di figure e forme del mito con cui seppe
brillantemente caratterizzarsi.
Per classicismo s'intendeva la realizzazione di un
rapporto forte e vivo tra la memoria e le ultime
tendenze, tra spiritualità e forme nuove, tra il prima e il
dopo.
L'approdo alla creazione artistica doveva avvenire
VII
riaprendo il baule dei ricordi individuali e collettivi e
Savinio si spinse forse anche oltre, accostando le
proprie memorie col mito, l'età moderna con quella
antica. Savinio interrogava il passato e, per mezzo di
esso, si raccontava ritornando indietro col tempo e
proponendo nei suoi scritti episodi della propria vita
familiare che s'intrecciano a interrogazioni e percezioni
sul presente.
La produzione di Savinio presentò soggetti come
uomini con le sembianze di animali, paesaggi
fantastici, isole dei giocattoli, avvicinando naturali
circostanze ad avvenimenti soprannaturali. I confini tra
verità e fantasia decaddero, mentre faceva la sua
comparsa il tema dell' inatteso e dell'insolito.
Si servì della memoria per rendere eterna l'arte e da qui
nacque l'esigenza di proporre forme senza tempo e
immortali. Lo fece per elevare l'arte e spingersi a
risultati che potevano perfino superare la realtà. Solo
con la memoria si consentiva all'intelletto di sorpassare
i limiti dell'apparenza e dell'impercettibile e, nello
stesso tempo, raccogliere «lo spettro delle cose». Ci
riuscì, servendosi di un passato non solo mitologico ma
VIII
anche attraverso una dimensione più contemporanea e
soggettiva, scavando nelle proprie vicende familiari e
nei propri ricordi fino ad arrivare a una nuova
definizione dell'arte la cui funzione principale era
esibire un ricordo fisso e permanente di cose e persone.
Savinio recuperò la sua infanzia e rivelò che solo
allungandola l'uomo poteva godere dell'appellativo di
artista. La sua vita s’identificò proprio come il
prolungamento dell'infanzia che fu miticizzata e
considerata come il principale motivo d'ispirazione
artistica di tutta l’esistenza. A questo aggiunse che tutta
l'arte nasce dal grembo della memoria per rivivere il
proprio passato (e di chi ci aveva preceduto) e
consegnare in eredità agli uomini il desiderio del
perduto bene.
152
INDICE DELLE ILLUSTRAZIONI
Fig. 1.1 ALBERTO SAVINIO, Le rêve du poète, 1927,
olio su tela, 116 × 88,5 cm, Collezione privata, Torino.
Fig. 1.2 ALBERTO SAVINIO, I Consiglieri, 1930, olio
su tela, 71 x 91 cm, Collezione privata, Roma.
Fig. 1.3 ALBERTO SAVINIO, Atlante, 1927, olio su
tela, 81 x 65 cm, Collezione privata, Milano.
Fig. 1.4 ALBERTO SAVINIO, Souvenir d’un monde
disparu, 1928, olio su tela, 60 x 79 cm, Collezione
privata, Modena.
Fig. 1.5 ALBERTO SAVINIO, Il riposo di
Hermaphrodito, 1944-1945, olio su tela, 20 x 34,5 cm,
Collezione privata,Torino.
Fig. 1.6 ALBERTO SAVINIO, Hommes nus o La
cacciata dal paradiso, 1929, olio su tela, 73.5 x 92 cm,
Collezione privata,
153
Fig. 1.7 ALBERTO SAVINIO, Annunciazione, 1931-
1932, tempera su tela, 55 x 46 cm, Collezione privata,
Milano.
Fig. 1.8 ALBERTO SAVINIO. La sposa fedele. 1930-
1931. olio su tela, 80 x 65 cm, Galleria dello Scudo,
Verona.
Fig. 1.9 ALBERTO SAVINIO, Una strana famiglia,
1947, olio su tela, 90 x 80 cm, Collezione privata.
Roma.
Fig. 1.10 ALBERTO SAVINIO, Alberto Savinio, La
cité des promesses, 1928, olio su tela, 97 x 146 cm,
Collezione privata.
Fig. 1.11 ALBERTO SAVINIO, Oggetti nella foresta,
1927, olio su tela, 73x92 cm, Collezione privata,
Brescia.
157
BIBLIOGRAFIA
A) OPERE DI SAVINIO ANALIZZATE:
A. SAVINIO, Nuova enciclopedia, Milano, Adelphi,
1977.
A. SAVINIO, Torre di guardia, a cura di L. Sciascia
con un saggio di S. Battaglia, Palermo, Sellerio, 1977.
A. SAVINIO, Narrate, uomini, la vostra storia,
Milano, Adelphi, 1984.
A. SAVINIO, Hermaphodito, con una nota di G. C.
Roscioni, Torino, Einaudi, 1988.
A. SAVINIO, Scatola sonora, con introduzione di L.
Rognoni, Torino, Einaudi, 1988.
A. SAVINIO, Casa «La vita» e altri racconti, a cura di
A. Tinterri e P. Italia, Milano, Adelphi, 1999.
158
A. SAVINIO, Tragedia dell'infanzia, a cura di P. Italia,
Milano, Adelphi, 2001.
A. SAVINIO, Scritti dispersi 1943-1952, a cura di P.
Italia, con un saggio di A. Tinterri, Milano, Adelphi,
2004.
A. SAVINIO, La nascita di Venere: scritti sull'arte, a
cura di G. Montesano e introduzione di V. Trione,
Milano, Adelphi, 2007.
A. SAVINIO, Tutta la vita, a cura di P. Italia, Milano,
Adelphi, 2011.
B) BIBLIOGRAFIA CRITICA ESSENZIALE
1) Sulla vita di Alberto Savinio si veda:
S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo
diventa una soluzione di stile, in Idem, Savinio.Un
temperamento aereo, Roma, Ponte Sisto, 2013, pp.11-
159
24.
M. FAGIOLO (a cura di), Alla ricerca di Savinio, in
Alberto Savinio, catalogo della mostra (Roma, Palazzo
delle esposizioni 18.5.1978-18.7.1978), a cura di M.
Fagiolo, D. Fonti, P. Vivarelli, Roma, De Luca Editore,
1978, pp.11-37.
D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,
catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni
18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,
P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.
A. TINTERRI, Lo spettacolo nella vita e nell'opera di.
Savinio, in Idem, Savinio e lo spettacolo, Bologna, Il
Mulino, 1993, pp. 15-56.
2) Sul giornalismo e saggistica d’arte di Alberto
Savinio si veda:
R. BUTTIER (a cura di), Nota introduttiva in Idem,
Savinio giornalista Itinerario bibliografico, Roma,
160
Bulzoni, 1987, pp. 7-46.
C. ELIA, “Esatta dolcezza”, Alberto Savinio e la
Linea Leopardi, in Passione Savinio. Letteratura arte
politica (1952-2012), a cura di T. Iermano, P.
Sabbatino, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2013,
pp. 35-56.
D. FONTI, Savinio scrittore d’arte, in catalogo della
mostra (Milano, Fondazione Antonio Mazzotta
29.11.2002–2.03.2003), a cura di P. Vivarelli, P.
Baldacci, pp. 197-202.
D. FONTI, Alberto Savinio: Scritti sull’arte. Antologia,
in catalogo della mostra (Milano, Fondazione Antonio
Mazzotta 29.11.2002–2.03.2003), a cura di P. Vivarelli,
P. Baldacci, pp. 203-224.
G. GIORDANO, Savinio e l’isola dei giocattoli, in
Passione Savinio. Letteratura arte politica (1952-
2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit., pp. 57-
62.
161
P. ITALIA, La “poetica della memoria”: «Tragedia
dell’Infanzia» e «Sul dorso del Centauro», in Idem, Il
pellegrino appassionato. Savinio scrittore. 1915-1925,
Palermo, Sellerio, 2004, pp 296- 322.
P. ITALIA, Estetica (e poetica) di una ‘’centrale
creativa’’, in Alberto Savinio: La commedia dell’arte, a
cura di V. Trione, cit., pp. 194-196.
P. ITALIA (a cura di), Pittura, oltre pittura: Scritti di
Alberto Savinio sulle arti, in Alberto Savinio: La
commedia dell’arte, a cura di V. Trione, cit., pp. 197-
207.
P. ITALIA, Note al testo, in A. Savinio, Tragedia
dell’infanzia, a cura di P. Italia, cit., pp. 203-223.
G. MONTESANO, Sotto il segno di Anadioménon, in
A. Savinio, La nascita di Venere: scritti sull'arte, a cura
di G. Montesano e introduzione di V. Trione, cit., pp. 9-
28.
162
M. PALUMBO, Nuova enciclopedia e nuovo sapere, in
Passione Savinio. Letteratura arte politica (1952-
2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit., pp. 19-
34.
L. SCIASCIA, Nota introduttiva, in A. Savinio, Torre
di guardia, a cura di L. Sciascia con un saggio di S.
Battaglia, Palermo, Sellerio, 1877, pp. XXVII-XXVIII.
G. SCOGNAMIGLIO, Alberto Savinio atipico cronista
teatrale, in Passione Savinio. Letteratura arte politica
(1952-2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit.,
pp. 79-90.
V. TRIONE, Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto
Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,
Milano, 24ore Cultura, 2011, pp. 15-31.
V. TRIONE, L’ellisse e il Cerchio, in A. Savinio, La
nascita di Venere: scritti sull'arte, a cura di G.
Montesano e introduzione di V. Trione, cit., 127-157.
163
E. VITTORINI, Savinio secondo Vittorini, in P.
Vivarelli, Savinio, Firenze, Giunti, 2003, p. 42.
P. VIVARELLI, L’arte come esercizio della memoria,
in Idem, Savinio, cit., pp. 9-14.
P. VIVARELLI, Il dinamismo della realtà, in Idem,
Savinio, cit., pp. 17-29.
P. VIVARELLI, Sviluppi della poetica e della pittura
saviniana, in Alberto Savinio, Catalogo Generale,
a cura di P. Vivarelli, Milano, Electa, 1996, pp. 9-14.
3) Sulla pittura di Alberto Savinio si veda:
S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo
diventa una soluzione di stile, in Savinio. Un
temperamento aereo, cit., pp. 11-24.
D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,
catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni
164
18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,
P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.
G. GIORDANO, Savinio e l’isola dei giocattoli, in
Passione Savinio. Letteratura arte politica (1952-
2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit., pp. 57-
62.
V. TRIONE, Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto
Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,
cit., pp. 15-31.
P. VIVARELLI, Alberto Savinio, in Alberto Savinio,
catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni
18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,
P. Vivarelli, cit., pp. 85-102.
P. VIVARELLI, L’arte come esercizio della memoria,
in Idem, Savinio, cit., pp. 9-14.
P. VIVARELLI, Il dinamismo della realtà, in Idem,
Savinio, cit., pp. 17-29.
165
P. VIVARELLI, Sviluppi della poetica e della pittura
saviniana, in Alberto Savinio, Catalogo Generale, a
cura di P. Vivarelli, cit., pp. 9-14.
4) Sulla musica e il teatro di Alberto Savinio si
veda:
S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo
diventa una soluzione di stile, in Savinio. Un
temperamento aereo, Roma, Ponte Sisto, 2013, pp. 11-
24.
D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,
catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni
18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,
P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.
L. ROGNONI, Itinerario musicale di Savinio, in A.
Savinio, Scatola sonora, Torino, Einaudi, 1988, pp. V-
XII.
166
G. SCOGNAMIGLIO, Alberto Savinio atipico cronista
teatrale, in Passione Savinio. Letteratura arte politica
(1952-2012), a cura di T. Iermano, P. Sabbatino, cit.,
pp. 79-90.
A. TINTERRI, Lo spettacolo nella vita e nell'opera di.
Savinio, in Idem, Savinio e lo spettacolo, Bologna, Il
Mulino, 1993, pp.15-56.
V. TRIONE, Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto
Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,
cit., pp. 15-31.
5) Sulla scrittura letteraria di Alberto Savinio si
veda:
S. CIRILLO, Dalla Grecia a Parigi, il nomadismo
diventa una soluzione di stile, in Savinio. Un
temperamento aereo, Roma, Ponte Sisto, 2013, pp. 11-
24.
C. ELIA, “Esatta dolcezza”, Alberto Savinio e la
167
Linea Leopardi, in Passione Savinio. Letteratura arte
politica (1952-2012), a cura di T. Iermano, P.
Sabbatino, cit., 2013, pp. 35-56.
D. FONTI, I tre volti di Savinio, in Alberto Savinio,
catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni
18.5.1978-18.7.1978), a cura di M. Fagiolo, D. Fonti,
P. Vivarelli, cit., pp. 39-101.
P. ITALIA, La “poetica della memoria”: «Tragedia
dell’Infanzia» e «Sul dorso del Centauro», in Il
pellegrino appassionato. Savinio scrittore. 1915-1925,
cit., pp. 296-322.
P. ITALIA, Note al testo, in A. Savinio, Tragedia
dell’infanzia, a cura di P. Italia, cit., pp. 203-223.
V. TRIONE Tra Mercurio e Mickey Mouse, in Alberto
Savinio: La commedia dell’arte, a cura di V. Trione,
cit., pp. 15-31.
168
ALTRI TESTI CONSULTATI
E. BERNINI, R. ROTA, La metafisica, in Idem, Eikon.
Guida alla storia dell'arte, Dal Settecento ad oggi, 3
Voll. III., Roma-Bari, Laterza, 2006, pp. 312-313.
E. BERNINI, R. ROTA, Protagonisti della Metafisica,
in Idem, Eikon. Guida alla storia dell'arte, Dal
Settecento ad oggi, Voll. III, Roma - Bari, Laterza,
2006, pp. 314-319.
G. DE CHIRICO, Zeusi l’esploratore, in De Chirico, a
cura di M. Calvesi, G. Mori, Firenze, Giunti, 1996, p.
35.
G. DE CHIRICO, Memorie della mia vita, Milano,
Bompiani, 1998.
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