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A. Pisante, Economia Monetaria a.a. 2016-17; Lezione 8 Pagina 1
Lezione 8. Le scelte operative della BC
8.1 Strumenti, obiettivi operativi, obiettivi intermedi e obiettivi finali
Le funzioni centrali della BC sono: garantire la stabilità del sistema monetario e
contribuire al controllo dell’inflazione e alla crescita economica. Riguardo il
secondo obiettivo possiamo articolare gli obiettivi in:
Obiettivi finali riguardanti l’equilibrio macroeconomico: livello del reddito e
dell’occupazione, stabilità dei prezzi interni, tasso di cambio ecc.
A livello strategico, obiettivi intermedi: equilibrio del sistema finanziario
(tassi d’interesse, credito disponibile e quantità di moneta), attraverso il quale la
BC influenza l’accumulazione (via tasso d’interesse), i livelli produttivi e
l’inflazione (via spesa monetaria).
A livello tattico, per conseguire l’obiettivo intermedio, fissa obiettivi operativi
per variabili che hanno rapporti stabili con gli obiettivi intermedi e che sono
influenzate dagli strumenti.
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Per l’efficacia dell’intervento è necessario che:
1. obiettivi operativi siano influenzabili da variazione degli strumenti;
2. obiettivi operativi abbiano una relazione stabile con gli obiettivi intermedi;
3. obiettivi intermedi abbiano una relazione stabile con gli obiettivi finali.
La variazione degli strumenti influenza con ritardo gli obiettivi finali: la
fissazione di obiettivi operativi consente di modificare con celerità
comportamenti errati.
Cap 13: come la gestione degli obiettivi operativi influenza gli obiettivi intermedi.
Parte Quarta: come gli obiettivi intermedi influenzano quelli finali.
Questa lezione: obiettivi operativi e confronto tra gli strumenti utilizzati dalla
BCE e dalla FED.
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8.2 Strumenti per il controllo della base monetaria
La quota di moneta legale utilizzata dalle banche per soddisfare le esigenze di
cassa e rispettare l’obbligo di riserva obbligatoria ha valore strategico per il
funzionamento del sistema monetario. (Cfr cap. 4) Esistono canali autonomi di
variazione della base monetaria e strumenti di intervento della BC.
L’offerta di base monetaria è (sostanzialmente) nelle mani della BC. La
parte disponibile come liquidità bancaria (libera od obbligatoria) è l’obiettivo
operativo di breve periodo della BC, insieme ai tassi a brevissimo termine
che influenzano, tramite il mercato monetario, l’equilibrio del sistema finanziario.
Principali strumenti di controllo indiretto del credito e della moneta sono:
a. operazioni di mercato aperto per modificare la BM in circolazione;
b. tasso ufficiale di sconto e altri tassi di policy per influenzare le scelte delle
banche sul volume di riserve complessive da detenere;
c. manovra della riserva obbligatoria (coefficiente e modalità di utilizzo), per
controllare la liquidità nelle mani delle banche.
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Operazioni di mercato aperto: acquisti o vendite di titoli sul mercato. Con
l’acquisto, BC cede moneta legale che accresce BM e liquidità delle banche,
influenzando in senso espansivo il credito; effetto opposto se vende sul mercato
titoli che ha in portafoglio.
Operazioni di acquisto/vendita possono essere “definitive” o “temporanee” (pct).
Dimensione e caratteristiche delle operazioni incidono sulla situazione di liquidità
corrente e futura attesa dal settore bancario, con conseguenze, restrittive o
espansive, sui comportamenti correnti.
Tra gli strumenti per il controllo della liquidità: possibilità delle banche di
ricorrere al finanziamento della BC. In alcuni paesi la concessione di credito è
discrezionale; in altri BC si impegna ad accogliere le richieste delle banche.
“Rifinanziamento” delle banche in base a uno o più tassi di interesse ufficiali
(più o meno alti penalizzanti).
Orientamento prevalente: BC disponibile: a concedere, ad un tasso da
prefissato, l’ammontare di liquidità domandato dalle banche; e ad accogliere i
fondi che le banche ritengono opportuno depositare presso di essa,
remunerandole a un tasso di norma inferiore a quello di rifinanziamento.
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Riserva obbligatoria. Variando il coefficiente, BC modifica in senso opposto
la quantità di riserve libere per l’attività di investimento in titoli o in prestiti.
Oggi le modifiche del coefficiente di riserva obbligatoria hanno carattere solo
strutturale ed eccezionale.
Per la gestione della liquidità bancaria sono rilevanti anche le norme relative
all’utilizzo della riserva obbligatoria (remunerazione e possibilità di
“mobilizzarla” per soddisfare le esigenze di tesoreria).
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8.3a Gli strumenti per la gestione della politica monetaria della BCE
Anche la BCE controlla gli aggregati monetari in maniera indiretta, sfruttando le
reazioni di mercato ai suoi interventi. Gli Strumenti utilizzati: Operazioni di
Mercato Aperto, Operazioni su Iniziativa delle Controparti e Riserva Obbligatoria.
«L’esistenza di un deficit di liquidità (del sistema bancario, nel suo complesso)
migliora la capacità della BC di manovrare i tassi di mercato» e di controllare
l’evoluzione degli aggregati monetari. Con deficit di liquidità, il mercato deve fare
affidamento sul rifinanziamento per aumentare i mezzi liquidi a disposizione; più
facile perseguire l’obiettivo operativo: il controllo della liquidità bancaria.
Il controllo della liquidità delle banche fa affidamento sulle Operazioni di
Mercato Aperto. Intervento primario: Operazioni di Rifinanziamento
Principale; acquisti pct a 7 giorni collocati mediante aste settimanali deliberati da
BCE e realizzate da BCN (Banche centrali nazionali): BCE annuncia il volume e il
tasso di interesse minimo d’asta (tasso di riferimento principale), ovvero (come
ora) fissa il tasso e lascia la quantità alle decisione delle banche; BCN raccolgono
le offerte dalle banche e le trasmettono alla BCE che individua le offerte vincitrici. Molteplicità delle operazioni di mercato aperto: esigenza di disporre di procedure
flessibili per fronteggiare in maniera tempestiva qualsiasi necessità.
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Seconda classe di interventi: Operazioni su Iniziativa delle Controparti;
immettere o assorbire liquidità overnight a discrezione delle banche (controparti
della BCE). Due tipi di operazioni gestite a livello decentrato dalle singole BCN:
a. Operazioni di Rifinanziamento Marginale consentono alle banche, dietro
garanzia di attività stanziabili, di ottenere liquidità overnight ad un tasso di
interesse prestabilito;
b. depositi presso la BC consentono alle banche di depositare liquidità
overnight presso le BCN ad un tasso prestabilito, e dunque permettono di
assorbirla, su loro richiesta, per brevissimi periodi di tempo.
OIC attivate dalle banche sulla base della loro convenienza; le richieste non
hanno vincoli di ammontare (all’interno delle attività stanziate a garanzia), ma si
devono accettare i tassi d’interesse applicati dalla BCE; quello su operazioni di
rifinanziamento marginale superiore al tasso sulle operazioni di rifinanziamento
principale, mentre quello sui depositi è inferiore. irm > irp > id.
Comitato esecutivo BCE: decisione su ammontare ORP, sul tasso e sul livello
dei due tassi delle OIC.
Differenziale tra tasso sulle ORM e sui depositi presso la BC: “corridoio” per
tasso mercato interbancario. (Cfr cap. 13)
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EONIA, Euro Overnight Index Average: media ponderata dei tassi dei contratti
overnight senza garanzia comunicati da un gruppo selezionato di banche operanti
sul mercato interbancario dell’area.
Nessuna banca prende a prestito (concede prestito) a un tasso superiore (inferiore)
a quello che pagherebbe (otterrebbe) rivolgendosi direttamente alla BC.
http://sdw.ecb.europa.eu/quickview.do?SERIES_KEY=143.FM.M.U2.EUR.4F.MM.EONIA.HSTA
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BCE, Bollettino Mensile, marzo 2011, marzo 2012 e marzo 2014
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Prima cosa è successo?
BCE, Bollettino Mensile, marzo 2010
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Riserva obbligatoria. 2% della raccolta di fondi (depositi, titoli di debito e
titoli del mercato monetario con scadenza inferiore ai due anni, esclusi tutti i
rapporti intercreditizi).
Deposito remunerato al tasso medio delle ORP nel periodo di mantenimento
(un mese a partire dalla data di regolamento del pct successivo alla riunione
mensile della BCE).
Obbligo soddisfatto se la media dei saldi di fine giornata del conto di riserva non
è inferiore all’importo calcolato sulla base delle consistenze rilevate alla fine del
mese precedente.
Possibilità di “mobilizzare” la riserva obbligatoria, utilizzandola per le esigenze
correnti di tesoreria, anziché ricorrere al mercato interbancario.
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8.3b Gli strumenti per la gestione della politica monetaria della FED
Principale strumento: Operazioni di Mercato Aperto (ODMA), acquisti o
vendite di titoli emessi dal Tesoro e dalle agenzie federali.
Banche detengono conti presso la FED e li usano per effettuare pagamenti.
Saldi di fine giornata (Federal Reserve balances) utilizzati per soddisfare la
riserva obbligatoria oppure per offrirli overnight ad altre banche.
Mercato in cui si scambiano i saldi detenuti presso la FED: federal funds market.
Tasso al quale si concedono i prestiti: federal funds rate (prestiti privi di
garanzie reali; banche diverse pagano un tasso diverso, a seconda del loro merito
di credito; il federal funds rate si riferisce al tasso pagato dalle istituzioni più
affidabili).
Offerta di Federal Reserve balances disponibili per le banche determinata dalle
ODMA, attraverso le quali la FED fissa la quantità di liquidità, oppure il tasso
obiettivo sui federal funds (tasso target).
Obiettivi di breve periodo delle ODMA (dichiarati esplicitamente dal 1995)
fissati dal Federal Open Market Committee (FOMC).
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Altri strumenti: riserva obbligatoria e manovra del tasso ufficiale di sconto
applicato alle banche sui prestiti che ricevono dallo sportello per lo sconto.
Gli obblighi di riserva stabiliscono l’ammontare di fondi che una banca
(depository institution) deve detenere a riserva a fronte dei depositi (net
transaction accounts, nonpersonal time deposits, eurocurrency liabilities), sotto
forma di circolante presso di sé, o di depositi presso le banche della Riserva
Federale. Il Consiglio dei Governatori della FED è l’Autorità responsabile di
modificare questi obblighi.
Riserve totali: circolante detenuto dalle banche per soddisfare l’obbligo di
riserva più saldi dei conti detenuti presso la FED.
Domanda di riserve:
1. riserve obbligatorie (required reserves), computate come media da detenere
su un periodo di mantenimento di due settimane;
2. riserve in eccesso (excess reserves, ER), detenute per evitare di sostenere i
costi del prestito nell’interbancario; le banche limitano al massimo le ER
perché non fruttano interesse (gran parte detenute da piccole banche).
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Offerta di riserve:
I. borrowed reserves, fornite attraverso lo sportello di sconto, utilizzabile
dopo aver usato tutte le altre fonti (anche per non rendere nota la necessità di
fondi), anche se il tasso di sconto è in genere inferiore a quello sui federal
funds; riserve offerte in questo modo sono una piccola percentuale
dell’offerta totale;
II. nonborrowed reserves (NBR) obiettivo operativo della FED; includono il
circolante detenuto dalle banche; sono influenzate soprattutto dalle ODMA,
che determinano l’offerta di Federal Reserve balances: acquisti di titoli
aumentano la quantità di Federal Reserve balances perché la FED crea queste
riserve per pagare il venditore, accreditando il conto della sua banca presso la
FED; l’opposto avviene in caso di vendite.
In equilibrio, la domanda di riserve deve essere uguale all’offerta.
Il federal funds rate è la variabile che determina l’equilibrio in questo mercato.
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8.4 La BC e la stabilità del sistema monetario
Rischi della banca: di controparte e di liquidità (difficoltà di reperire fondi
liquidi sul mercato).
Necessità di liquidità: fisiologiche, soddisfatte dal ricorso al mercato
interbancario.
Sistematica difficoltà a garantire un equilibrato flusso di tesoreria di non breve
periodo causata da: eventi interni (carenze amministrative e gestionali, errori
nella valutazione del merito di credito dei clienti ecc); o esterni (caduta inattesa
nelle prospettive di reddito della clientela, perdita di depositi dirottati verso altre
banche o altri mercati, caduta dei corsi del titoli in portafoglio ecc).
Situazioni di illiquidità superabili attraverso interventi gestionali sull’attivo e
sul passivo volti a ripristinare un più equilibrato flusso di cassa.
Situazioni di insolvenza possono generare corse agli sportelli e fallimento. Al
costo rappresentato dalle perdite dei creditori si aggiunge la distruzione di
informazione privata contenuta nei rapporti della banca con i suoi clienti.
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A questi effetti “micro” se ne aggiunge uno “macro”: diffusione delle
situazioni di insolvenza, con fallimenti a catena (effetto-domino). Ogni banca
intrattiene rapporti con altre banche e quando una fallisce, i crediti delle altre nei
suoi confronti possono risultare inesigibili e le banche creditrici possono
diventare insolventi. Analoghe difficoltà per i clienti, che vedono risolto il loro
rapporto di credito o di debito con modalità diverse da quelle pattuite.
Per prevenire crisi di liquidità e garantire la stabilità del sistema dei
pagamenti: attribuire alla BC il potere di monitoraggio sulle banche, per
(prevenire prima e poi) distinguere le situazioni di illiquidità da quelle di
insolvenza.
BC è Soggetto dotato del potere di vigilanza: accesso a informazioni riservate.
Creatore di BM: può fronteggiare situazioni di illiquidità con l’immissione di
BM.
Ruolo di prestatore di ultima istanza permette di contrastare il deterioramento
della solidità patrimoniale della singola banca, del settore bancario nel suo
complesso e dell’intero sistema finanziario (quando è molto integrato con quello
bancario).
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Attribuire alla BC l’obiettivo di garantire il valore della moneta:
assicurare sia la stabilità dei prezzi che la stabilità del sistema monetario.
Preoccupazione: la disponibilità della BC di fornire tutta la liquidità richiesta
dal sistema bancario sia fonte di distorsioni (privilegiare alcune banche
piuttosto che altre) o di azzardo morale (richieste di mezzi liquidi non
strettamente necessari). (soluzione à la Bagehot: con un tasso penalizzante)
Caratteristiche di bene pubblico della produzione di informazioni finalizzata ad
assicurare l’ordinato funzionamento del sistema dei pagamenti: concentrare i
compiti di vigilanza presso l’Autorità responsabile della politica monetaria.
Ordinato funzionamento del sistema dei pagamenti, vigilanza prudenziale e
prestito di ultima istanza sono funzioni integrate. *
Con asimmetrie informative, la supervisione sulle banche consente alla BC di
svolgere efficacemente la politica monetaria: può tener conto del grado di
solidità degli intermediari e dei mercati finanziari.
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8.5 Vigilanza strutturale e prudenziale
Il ricorso ad un tasso penalizzante, può contrastare l’azzardo morale, ma per
Evitare che il prestito di ultima istanza solleciti aziende di credito illiquide ad
esporsi ulteriormente (selezione avversa): monitoraggio per individuare quelle
che meritano di essere sostenute per superare una situazione di illiquidità.
Attività di vigilanza si integra con quella di prestatore di ultima istanza.
1. Influenzare la struttura [e il comportamento (→ 2.)] del sistema
bancario: vigilanza strutturale (prevalente nel passato). Il fallimento del
mercato può derivare da monopolio, esternalità e informazione asimmetrica:
intervento delle BC diretto a controllare l’attività della singola banca, per
garantire o ripristinare la stabilità del sistema dei pagamenti.
Regolamentazione di alcune decisioni strategiche delle banche
(autorizzazioni per operare nel settore, aprire nuovi sportelli, procedere a
fusioni ecc.; interventi sui limiti di fido e sulla competenza territoriale;
interventi amministrativi, come controlli sui prestiti o massimali sul credito,
e l’obbligo di investire in titoli una parte della propria raccolta, o vincoli di
portafoglio).
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2. Sollecitare comportamenti delle banche conformi al perseguimento della
stabilità monetaria: vigilanza prudenziale (oggi preferita). Perseguire
contemporaneamente la stabilità del sistema finanziario e una più efficiente
allocazione del credito. Creare un sistema di incentivi e di penalizzazioni
che, compensando le asimmetrie informative, stimolino le banche a sfruttare
tutte le opportunità senza che le loro decisioni mettano a repentaglio la stabilità
patrimoniale. Definisce le norme di buon comportamento degli operatori
bancari all’interno di un quadro istituzionale che garantisce libertà di azione.
Presenza di un prestatore di ultima istanza e sistema di assicurazione dei
depositi si inseriscono nella vigilanza prudenziale: il prestatore consente di
intervenire tempestivamente in situazioni di difficoltà; l’assicurazione permette di
evitare la diffusione delle perdite derivanti dall’insolvenza delle banche.
L’intervento che cerca di evitare il verificarsi di situazioni di difficoltà è
l’imposizione di requisiti di capitale (garanzia) delle banche miranti a rafforzare
il patrimonio delle banche, disincentivando l’azzardo morale indotto
dall’assicurazione sui depositi.
Gli accordi di Basilea (rinvio)
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