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Nuovi modelli di comunicazione scientifica: ilparadigma dell'Open Access
Antonella De RobbioCAB Centro di Ateneo per le Biblioteche
Università degli Studi di Padova
Perugia, 26 novembre 2007
Le due mission delle università1. la ricerca e i processi
di disseminazione delleproduzioni intellettualientro i circuiti dicomunicazionescientifica
disseminazione
2. la didattica e i processicorrelati� alla creazione dei contenuti
per la didattica� alla distribuzione dei
materiali didattici� alle nuove modalità di
fruizione di tali contenutientro piattaforme e-learning
distribuzione
•Rielaborazione•Riutilizzo•Pubblicazioniin altre operein altre forme
Creazione di nuova conoscenza
Comunicazione scientifica� La comunicazione scientifica è il processo di
disseminazione dei risultati della ricerca diuniversità, enti o centri di ricerca
� Tali risultati prendono la forma di produzioniintellettuali: preprint, articoli su riviste, saggi,monografie, tesi, relazioni a congressi, …
� Spesso tali produzioni intellettuali si concretanoin articoli pubblicati in riviste destinate allacomunità scientifica (un esempio illustre èNature)
Editoria scientifica?� dovrebbe assicurare che i risultati della ricerca siano resi
noti, condizione necessaria allo sviluppo di ricerchesuccessive e alla trasformazione della conoscenza in prodottie servizi innovativi (innovazione).
� è importante in quanto parte nella certificazione di qualitàdel lavoro svolto (valutazione)
� Le pubblicazioni scientifiche sono un canale essenziale alladisseminazione delle scoperte scientifiche, di fatto oggiinvece si parla di distribuzione ad un numero ristretto dipaganti
� A seguito dei grandi finanziamenti pubblici che si investononella ricerca, diventa ancora più importante� riprendere il controllo della situazione sfuggita di mano� ridefinire le strategie affinché la ricerca e i suoi risultati siano
disponibili e accessibili ad un pubblico il più ampio possibile
Disseminazione = massimo impatto� Ogni ostacolo posto alla diffusione delle ricerche
scientifiche, è una barriera posta all’accessoalla conoscenza� l’alto costo delle riviste influenza negativamente
l’impatto entro la comunità scientifica� gli interessi economici degli editori aumenta il Digital
Divide tra Paesi info-ricchi e info-poveri
� Si genera così un conflitto di interessi tral’accesso a pagamento e la ricerca, proprioperché il massimo impatto è dato dalladisseminazione dei risultati della ricerca tratutti i potenziali lettori in ogni parte delmondo e in ogni tempo [Stevan Harnad]
Editore / SettoreGiuridico % Scientifico
Thomson 29,6 Elsevier 38,6%
Kluwer 26,4 Kluwer 25,8%
Elsevier 19,7 John Wiley 48,1%
Business Finanziario
Elsevier 15,8% McGraw Hill 31,6%
United BusinessMedia
18,8% Reuters 27,9%
VNU 18,1% Thomson 27,6%
Primedia 19,6%
Margini di profitto di alcuni editori STM
%
%
%
Politiche editoriali per la cessione dei diritti d’autore di tipo esclusivo
Institutional price: Order formEUR 20,011 for European countriesJPY 2,657,000 for JapanUSD 22,386 for all countries except Europe and Japan
AudienceNeuroscientists, neurophysiologists,neuroendocrinologists, neurochemists, neuroanatomists,neuropharmacologists, neurologists.
L’ampia ed efficiente disseminazione dei risultati della ricercaattraverso il sistema di editoria scientifica alla comunità scientificaprima e alla società su larga scala poi, è considerata unostrumento importante per raggiungere l’obiettivo della Strategiadi Lisbona definizione del processo e delle politichedell’innovazione attraverso la stimolazione dell’eccellenza edell’innovazione nella ricerca.
Il Copyright attuale1. Limite legale alla disseminazione scientifica: il
90% degli articoli pubblicati è chiuso inroccaforti private con accesso a pagamento
2. Danno agli investimenti pubblici a scapitodella ricerca a causa del drenaggio di fondipubblici verso oligopoli privati: crisi del costodei periodici scientifici
3. Limite economico dovuto ad un mercatodistorto: 11 editori hanno in mano il 75% delmercato delle pubblicazioni
Conseguenze� A causa delle norme attuali sul copyright le
conseguenze a danno della ricerca sonoenormi oltre ad aumentare il Digital Divide1. Strumento di controllo del sapere in mano di
pochi privati: la mappatura della ricercamondiale è uno strumento potente e pericolosodi metainformazione
2. Modello attuale della valutazione della ricercanon più applicabile nel digitale: momento dellapubblicazione coincidente con la selezione tipicodell’era della stampa
Soluzioni?� gestione del copyright scientifico intelligente e
consapevole e deve coinvolgere1. gli amministratori degli enti che producono ricerca nel
ruolo di amministratori di un bene pubblico intangibile mapotente (capitale intellettuale)
2. i scienziati nel ruolo di autori (sensibilizzazione)3. dei Governi che non hanno capito che prima di tutelare i
privati devono tutelare il bene comune (vanno cambiatele leggi sul copyright a favore della ricerca)
4. le azione UE verso un’agenda di Lisbona davvero efficacenei processi e nelle politiche dell’innovazione (vannocambiate le regole del gioco nel mercato dell’editoriascientifica)
5. i media che dovrebbero fare informazione seria per unasensibilizzazione dal basso dei cittadini
Per esserci impatto è necessaria un’ampiadisseminazione
Attraverso una corretta riallocazione creativa deidiritti, i membri delle comunità delle universitàpossono usare la protezione data dal copyright permeglio servire i vasti e dinamici interessi associatialla crescita e alla condivisione della conoscenza - cherappresenta la missione principale dell'Università - indiretta corrispondenza con i dettami costituzionali,per i quali il copyright dovrebbe promuovere ilprogresso della scienza e delle arti utili.
Ownership of New Works at the University: Unbundling ofRights and the Pursuit of Higher Learning (CSU, SUNY,CUNY, 1997)
Sito: Create Change
Connessione tra ricerca ed editoria scientifica
� In questi ultimi anni il settore dell’editoria scientifica ha subitotrasformazioni dovute all’utilizzo delle nuove tecnologiedell’informazione e all’evoluzione economica del settoreeditoriale.
� Un sistema efficiente e in buona salute di editoria scientifica èelemento chiave per il successo dell’attività di ricerca.
� Negli ultimi 30 anni i prezzi dei periodici scientifici hannosubito un incremento regolare che ha portato tra gli anni1975 and 1995, ad un aumento del 200%-300% oltrel’inflazione.
� I profitti dichiarati da alcuni oligopoli dell’editoriacommerciale arrivano anche al 48%
� Il futuro dell’editoria scientifica è da vari anni al centro didibattiti sfociati segnatamente nell’adozione,nell’ottobre 2003, della Dichiarazione di Berlino per un liberoaccesso alla conoscenza: movimento Open Access
Università e Open Access� Il termine nasce e si sviluppa da un movimento
internazionale giunto in Europa e recentementeaffermatosi anche in Italia (Conferenza diMessina)
� L’Open Access si riferisce al mondo dellaricerca e alla sfera dei contenuti digitali
� incoraggia scienziati, ricercatori e studiosi adisseminare i propri lavori di ricerca rendendoliliberamente accessibili.
� Lo scopo dell’Open Access è rimuovere ognibarriera economica, legale o tecnicaall’accesso dell’informazione scientifica, ciòal fine di garantire il progresso scientifico etecnologico a beneficio di tutta la collettività.
I due veicoli dell’Open Access1. deposito negli Open Archives delle
produzioni di ricerca attraverso il processodi self-archiving
2. pubblicazioni entro iniziative di editoriaelettronica sostenibile� OA journals (BOAI, SPARC)� Creazione di strumenti per la costruzione e gestione� Supporto a forme di editoria OA completa o
parziale:fase di transizione, modelli economicialternativi, sensibilizzazione autori (varie esperienze,piattaforme, editoria sostenibile ...)
Cosa è un Open Archive� Open Archive, o E-prints server, è un archivio
preposto al deposito dei documenti scientifici,in forma elettronica, alla loro gestione econservazione.
� Può essere organizzato� a livello istituzionale o� a livello disciplinare.
� I documenti elettronici possono esseredepositati direttamente dagli autori attraversoun semplice processo noto come self-archivingo auto-archiviazione (da non confondere con ilself-publishing) o da terze persone(bibliotecari)
I repository istituzionali� sono collezioni digitali:
raccolgono e conservano laproduzione intellettuale dellecomunità accademiche
� sono un’estensione naturaledelle responsabilitàdell’istituzione comegeneratori di ricercaprimaria
� sono potenzialmente lacomponente più importantenell’evoluzione dellastruttura dei nuovi modelli dicomunicazione scientifica
� sono indicatori tangibili dellaqualità di un’istituzione,incrementandone lavisibilità, il prestigio e ilvalore a livello pubblico
� giocano un ruolosignificativo nel processoevolutivo dellaristrutturazione dellacomunicazione scientifica
� offrono una rispostastrategica ai problemiesistenti nel sistema cheregola i periodici scientifici
� forniscono un immediatocomplemento di qualità almodello di pubblicazionescientifica esistente
� stimolano l’innovazioneentro una struttura dieditoria disaggregata
� vengono alimentati daglistessi autori tramite ilprocesso di self-archiving
“Skywriting”: All research, accessible to all potential users, anywhere, anytime“Skywriting”: All research, accessible to all potential users, anywhere, anytime
Nuovo ciclo d’impatto:Nuove ricerche sicostruiscono sullaricerca esistente
I ricercatori possono accedereal Post-Print SOLO se la loroistituzione ha un abbonamentoa quel periodico
“Post-Print” riveduto, accettato,certificato e pubblicato dalperiodico
Inizio del ciclod’impatto:Ricerca creata
Il ricercatore scrive ilpaper pre-printpre-refereeing
Sottomissione al periodico
“Pre-Print” referato dalComitato di Esperti dei Pari“Peer-Review” Pre-Print revisionato
dall’Autore dell’articolo
Maximized Research Access and Impact Through Self-Archiving
Pre-Print auto-archiviato nel
WebServeristituzionale di
Ateneo
Post-Print auto-archiviato nel
WebServer istituzionaledi Ateneo
12-1
8M
on
ths
Nuovo ciclo d’impatto:L’impatto di ricerca a
seguito dell’auto-deposito è grande e
veloce dovuto allamassimizzazione
dell’accesso accelerato
Rielaborazione slide tratta dalla presentazione di Tim Brody
La Dichiarazione di Messina
� “I convenuti […] dichiarano di aderire allaDichiarazione di Berlino, “Berlin Declaration onOpen Access to knowledge in the Science andHumanities” a sostegno dell’accesso aperto allaletteratura scientifica, con l’auspicio che questogesto costituisca un primo ed importantecontributo dato dagli Atenei italiani ad una piùampia e rapida diffusione del sapere scientifico.”
� 74/77 atenei hanno aderito a seguito dellaConferenza di Messina del novembre 2004
Firmatari della Berlin Declaration
13%
9%
46%
7%
12%
6%3% 2%2%
Germany
France
Italy
Netherlands
Spain
Switzerland
Sweden
United States
China
183 organizzazioni di tutto il mondo hanno firmato la BerlinDeclaration: 85 istituzioni italiane di cui 74 università
Impatto della Berlin Declaration nelmondo!
Solo il 3% di archivi
Tesi di dottorato? Si grazie!� Normativa sul diritto d’autore in Italia (633/1941)� Nuovo codice sui brevetti� Regolamento sui brevetti, TTO (Area Trasferimento
di Tecnologia) solo per alcune discipline (5 tesi didottorato brevettate in 5 anni su circa 1800 tesi)
� Leggi speciali sul dottorato e conseguenti decretiministeriali per il deposito obbligatorio
� Legge sul deposito legale� Gruppo di lavoro OA/CRUI e documento avv. Grassi
della CRUI (linee comuni)� Sguardo sull’Europa (oltre il 95% delle tesi di
dottorato è ad accesso aperto)
Orientamento: quasi tutto ad accesso apertosenza embargo
Progetto ETHOShttp://www.jisc.ac.uk/publications/publications/pub_ethosbp.aspx
Promise of sciencehttp://www.darenet.nl/en/page/language.view/promise.page
NDLTDhttp://www.ndltd.org/
DRIVERhttp://www.driver-repository.eu/
DART-Europe (Consorzio Europeo)http://www.dartington.ac.uk/dart/
Gli obiettivi della strategia di Lisbona� Uno dei baricentri del processo di Lisbona
del marzo 2000 è condurre la riformadell’economia verso un’economia dellaconoscenza
� Tra i sei obiettivi di questa riforma sicolloca lo spazio europeo della ricerca
� In questo spazio va ascritto il 25-50% dellacrescita economica dove si trovano leprincipali forze trainanti della competitivitàe dell'occupazione.
Study report - "Economic and technical evolutionof the scientific publication markets in Europe (2006)
Study on the economic and technical evolution ofthe scientific publication markets in Europe
� La Commissione Europea ha pubblicato uno studio nel quale siesamina il sistema di editoria scientifica europeo.
� Lo studio è orientato alle evoluzioni tecniche ed economiche deimercati delle pubblicazioni scientifiche in Europa.
� Fu commissionato come un contributo per un dibattito pubblicosulle condizioni di accesso e disseminazione delle pubblicazioniscientifiche.
� Ci sono stati significativi cambiamenti nel panorama negli ultimi30 anni, in particolare a seguito di Internet.
� Data la scarsità di denaro pubblico per fornire l’accesso allepubblicazioni scientifiche, c’è grande interesse nel verificare sel’Europa possieda un sistema operativo e funzionante chediffonda rapidamente i risultati della ricerca presso un ampiopubblico.
� Il rapporto suggerisce un certo numero di raccomandazioni percomportamenti futuri, incluso aumentare l’accesso aperto aricerche finanziate con fondi pubblici.
Le raccomandazioni dello studioeuropeo verso i nuovi modelli� accesso pubblico garantito a ricerche finanziate con denaro
pubblico, al momento della pubblicazione dei risultati della ricercae a lungo termine
� “un campo d’azione equilibrato” in modo che modelli economicidiversi possano competere equamente nel mercato editoriale
� assegnare una posizione alle riviste scientifiche in base allaqualità, definita in modo più ampio che semplice eccellenza,tenendo in conto anche fattori come la gestione del copyright,facilità di ricerca e archiviazione
� sviluppare strategie economiche che promuovano la competizionenel mercato delle riviste
� esaminare le fusioni più rilevanti che potrebbero aver luogo infuturo nel settore
� promuovere lo sviluppo dell’editoria elettronica, per esempioeliminando trattamenti economici sfavorevoli di imposte sullepubblicazioni elettroniche (es. IVA) ed incoraggiandoassociazioni di finanziamento pubbliche e private per crearearchivi digitali in aree con un basso investimento commerciale.
Alcuni dati UE al 2007 (rapporto UE)� Il 90% di tutti di periodici scientifici (studio Cox) sono ad oggi
disponibili online, per la maggior parte in abbonamento, quindi adaccesso chiuso
� 2.000 editori di periodici scientifici a livello globale, e circa 780sono situati nell'UE, producendo il 49% della produzioneintellettuale su periodici
� 23.000 periodici scientifici nel mondo, i quali pubblicanoglobalmente 1.4 milioni di articoli all’anno.
� Solo 3.000 periodici scientifici sono ad accesso aperto� I ricercatori europei pubblicano il 43% dei lavori di ricerca
del mondo� si stima che la spesa in Europa per periodici sia pari al 24-
32% della spesa mondiale� Il numero di articoli pubblicati ogni anno e il numero di periodici
sono aumentati gradualmente nel corso dei due secoli passati, dicirca il 3-3.5% per anno rispettivamente.
� La ragione è la crescita equamente persistente nel numero diricercatori, i quali anch’essi cresciuti del 3% per anno e ora si sonoassestati attorno ai 5.5 milioni
Crescita articoli periodo 1988-2003� Dalla fine degli anni ’90 crescita maggiore delle produzioni
intellettuali Europee rispetto agli USA,� La spesa europea in R&S è minore di quella USA� La crescita più drammatica proviene dalle regione dell’Asia
Orientale (China, Singapore, South Korea e Taiwan), laquale è stata di circa il 14–15% di tutta la produzionedurante il periodo esaminato (1998-2003) (in comparazionela crescita USA è stata pari a 1–2%)
� Nel periodo 1992-2003, le citazioni tra nazioni e areegeografiche diverse crescono dal 42% al 48%, altro segnodell’incremento della globalizzazione della scienza.
� Nello stesso periodo in EU aumenta fortemente lacondivisione di citazioni globali, eliminando in parte didivario con gli Stati Uniti
Una distribuzione nel mercato distorta
� La distribuzione dei periodici entro il mercatodell’editoria scientifica è altamente distorta, condue editori (Elsevier and Springer) che hannosui 2000 periodici ciascuno
� Il top 2% (11 editori) produce oltre il 70%del periodici
� 477 editori (73%) e 2334 periodici (20%) sonoNFP not-for-profit
� C’e’ inoltre una lunga coda di organizzazioni cheproducono un piccolo numero di periodici e moltidi questi enti non si possono propriamentedefinire editori (accademie o dipartimenti diricerca governativi …)
L’ostacolo maggiore: il copyright!!!
� E’ possibile gestirlo e controllarlo, Come?� Insegnando agli autori che il copyright va
controllato e non va ceduto in modo totale e/oesclusivo (azioni di sensibilizzazione)
� Creando politiche sul copyright scientifico negliatenei (amministratori delle università e centri)
� Ma prima di tutto è un dovere dei Governiassicurare leggi che tutelino la ricerca e non gliinteressi di lobby di mercato (come invece avvieneora a causa delle leggi attuali)
� Con azioni a livello Europeo!� Gestendo il copyright scientifico si riforma anche
l’economia della conoscenza (obiettivo Lisbona)
L’Europa si sta finalmente muovendo� Brussels, 14.2.2007 COM(2007) 56 final
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THEEUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL AND THEEUROPEAN ECONOMIC AND SOCIALCOMMITTEE on scientific information in the digital age:access, dissemination and preservation
� La Comunicazione deriva da due fronti� Biblioteche digitali – strategia i2020 per creare una Socxietà
della conoscenza (IP/05/643): stimolare un maggioreinteresse nell’uso dell’ambiente digitale rendendo leinformazioni accessibili più facilmente
� Le politiche comunitarie per la ricerca (IP/05/528 ehttp://cordis.europa.eu/fp7/ict/programme/challenge4_en.html ): sguardo alla massimizzazione dei benefici socio economicidella ricerca e dello sviluppo per il bene pubblico
Spazio europeo della ricerca!?� analisi bibliometriche sulle citazioni e statistiche di utilizzo,
sono potenti strumenti applicati alle produzioni intellettualidella ricerca oggi in mano a interessi di pochi privati
� il rischio di uno sviluppo incontrollato di un mercatosecondario di ricerche “metascientifiche” è davveroallarmante
� Le possibilità strategiche di indicatori scientifici su argomenticaldi, come nuovi farmaci, o nuovi materiali o su certiprogetti di ricerca, sono immense proprio perché somiglianoalle indagini di marketing applicate allo studio delle abitudinie dei profili dei consumatori
� Il monitoraggio dei dati, la misurazione dell’uso dellericerche, utili a fare previsioni, oggi in mano a pochi potentiprivati possono influenzare le strategie di investimento e lepolitiche scientifiche nazionali. Lo scenario è inquietantecome ci dice Jean-Claude Guedon
� È necessario invece lavorare su strumenti bibliometriciprogettati come bene pubblico entro un spazio panotticoaperto.
LIBRO VERDE: Nuove prospettive per lo Spazio europeodella ricerca COM(2007) 161 definitivo - Bruxelles, 4.4.2007
� L'Europa possiede un potenziale enorme di ricerca esviluppo da valorizzare.
� Con il Libro verde, la Commissione dà il via adun'ampia consultazione e a un dibattito per discuterealcuni orientamenti, definirli con maggiore precisionee incentivare la formulazione di idee nuove.
� Sulla base dei risultati della consultazione e deldibattito, la Commissione intende proporre delleiniziative nel 2008.
� La Commissione ritiene che gli orientamenti generaliillustrati nel Libro Verde possano rafforzareconsiderevolmente lo Spazio europeo della ricerca(SER), in modo da consentirgli di raccogliere la grandisfide cui l'UE è confrontata in un mondo aperto, e diconseguire gli obiettivi della strategia di Lisbona.
Libro verde3.4. Condividere le conoscenze� La produzione, la diffusione e la valorizzazione delle
conoscenze sono al centro del sistema della ricerca.� L'accesso alle conoscenze acquisite nell'ambito della ricerca
pubblica e la loro utilizzazione da parte delle imprese e deiresponsabili decisionali sono alla base dello Spazio europeodella ricerca, in cui le conoscenze devono circolareliberamente a tutti i livelli della società.
� Per il buon esito dei lavori di ricerca in un qualsiasi settorescientifico, sono indispensabili conoscenze molto avanzate.
� L'accesso permanente, affidabile e a prezzi contenuti airisultati della ricerca scientifica, e la loro ampia diffusionedovrebbero pertanto diventare i principi fondamentali dellaricerca europea.
� L'era digitale offre numerose possibilità in questo senso.Emergono opportunità di miglioramento soprattutto nellosviluppo di biblioteche digitali, centri di informazionescientifica e basi di dati di pubblicazioni e risultati dellaricerca pubblica
Molto c’è da fare in Europa!� Occorre istituire, a livello dell'UE, delle politiche e
delle pratiche destinate a migliorare e garantirel'accesso ai dati grezzi nonché alle pubblicazionioggetto di peer-review (revisione dei pari),derivanti dai risultati di ricerche finanziate confondi pubblici
� Individuare la forma del quadro europeo, basatosulle buone pratiche e imodelli individuati, per lacondivisione delle conoscenze tra gli organismi diricerca e l'industria
� Esaminare da una prospettiva europea alcunequestioni legate alla R&S, come il periodo digrazia, i sistemi di proprietà congiunta e laderoga per la ricerca
Tutto da fare ancora in Italia� L’Accesso Aperto siglato in numerose petizioni e
dichiarazioni non è ancora decollato� Mancano le politiche necessarie per un corretto
avvio� Il copyright è un macigno pesante che ostacola il
libero accesso alla conoscenza e costringe leuniversità a pagare tre volte le informazioni esseproducono
� A causa della cessione dei diritti le universitàproduttrici di ricerca sono costrette ad acquistarea prezzi folli entro un mercato anelastico ciò chehanno prodotto e a pagarne pure il copyright peril riuso delle stesse informazioni che producono!
La legge va cambiata!� Va previsto un canale normativo apposito per il
copyright scientifico� L’attuale norma sul diritto d’autore che regola
editoria di varia, produzioni musicali e del mondodello spettacolo non è adatta al mondo dellacomunicazione scientifica
� L’attuale regolamentazione del diritto d’autorecrea distorsioni del mercato questo a livello nonsolo nazionale, ma anche europeo (recentidirettive, in particolare Zingaretti)
� I Governi dovranno quindi promuovere azioni inEuropa a sostegno dell’Accesso Aperto econtemporaneamente agire a livello nazionale
Di chi sono i diritti?� La legge sul copyright riconosce all'autore di lavori
soggetti al copyright la proprietà esclusiva dei diritti, cheinclude principalmente:� il diritto di pubblicare il lavoro in formato cartaceo o
altro medium� il diritto di riprodurlo (per esempio, attraverso
fotocopie),� preparare traduzioni o altro materiale derivato dal
lavoro principale� autorizzare altri ad esercitare questi diritti
� Questi diritti possono essere tutti o in parte trasferiti adaltri
� I detentori del copyright possono� trasferire alcuni o tutti i diritti ad un editore.� trattenere la proprietà ma concedere licenze ad altri per
esercitare uno o più di questi diritti
Azioni nazionali per un copyrightscientifico� Creare leggi adatte ad un copyright
scientifico a tutela della ricerca come benepubblico intangibile che prevedano:� la didattica come linea di sviluppo di una
società futura basata sul rispetto e sull’equitàsociale
� Indicazioni chiare agli amministratori deglienti per una gestione del copyrightresponsabile nell’interesse dell’istituzione enon dei privati
� Forme di sensibilizzazione degli autori chericevono finanziamenti pubblici
Richard J Roberts, Nobel Prize winner for Physiologyor Medicine in 1993, firmatario della Petizione UE hadetto:
� "Open access to the published scientific literature isone of the most desirable goals of our currentscientific enterprise. Since most science is supported bytaxpayers it is unreasonable that they should not haveimmediate and free access to the results of that research.Furthermore, for the research community theliterature is our lifeblood. By impeding access throughsubscriptions and then fragmenting the literature amongmany different publishers, with no central source, we haveallowed the commercial sector to impede progress. It ishigh time that we rethought the model and madesure that everyone had equal and unimpeded accessto the whole literature. How can we do cutting edgeresearch if we don't know where the cutting edgeis?”
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