risposta immunitaria umorale nel fluido crevicolare
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K’’RISPOSTA IMMUNITARIA UMORALE NEL FLUIDO CREVICOLARE: IMPLICAZIONI SISTEMICHE E
LOCALI’’
UniCT – CLMOPD Corso di Patologia Odontostomatologica 2 aa 17/18
Docente – Prof. Giovanni Barbagallo
Relazione descrittiva di gruppo
Jeffrey L. Ebersole, Periodontology 2000, Vol. 31, 2003, 135–166
PARTE A
Concetto Giurato
Giuseppe Leanza
Francesco Calanna
Pietro La Paglia
Rosario Sapienza
• La cavità orale presenta un microbiota composto sia da batteri in simbiosi con l’ospiteche patogeni (come S. Mutans e A. Actinomycetemcomitans) e per mantenerel’omeostasi tre sistemi immunitari integrati controllano la colonizzazione: il salivare, ilsistemico (dal siero) e quello del tessuto gengivale.
• Il terzo sistema, insieme al fluido crevicolare (GCF – gingival crevice fluid), è il maggiorecontribuente all’ambiente del solco.
ASPETTI GENERALI DELLE IMMUNOGLOBULINE NEL FLUIDO CREVICOLARE
• Il GCF trasuda dal solco gengivale minimizzando l’accumulo batterico e contienecomponenti immunitarie che contribuiscono a molti meccanismi antibatterici.
• Il GCF contiene macromolecole (dal siero e dagli interstizi gengivali) come le IgGe IgA, inibitori delle proteasi, β2-microglobuline, fibrinogeno, albumina elipoproteine la cui concentrazione è correlata alle dimensioni (suggerendo unfiltraggio passivo dei tessuti gengivali sani) e ai valori sierici.
• Con l’infiammazione diventa un essudato con più molecole sieriche e di originelocale come anche cellule di origine vascolare (come i leucociti).
• La maggior parte dei leucociti sono neutrofili(95-97%), indipendentemente dallo stadio dellaparodontite.
• I mononucleati aumentano conl’infiammazione: linfociti T e B (1-2%) e monociti(2-3%).
• Infine si rilevano prodotti batterici modificanti lerisposte dell’ospite, molecole regolatoriedell’ospite alteranti le percentuali didistribuzione cellulare e molecole esclusive deitessuti gengivali.
• Il GCF deriva daicapillari e dallecelluleinfiammatorie.
• Le IgG ed IgAprovengono dalsiero e dalleplasmacellule neitessuti gengivali.
• Nelle parodontiti c’è una produzionelocale estesa di Ig con specificitàanti-genica per batteri locali e lamaggior parte deriva dallaattivazione policlonale delle celluleB (mentre Ig e anticorpi sono pococon-centrati nel GCF di siti sani).
• I mediatori infiammatori/ immunitari ricercati nei siti con gengivite sia di pazientiparodontalmente sani che malati, sono in maggiore concentrazione nei siti congengivite, meno nei siti sani di persone sane.
• Il GCF di siti con gengivite di adulti con parodontite ha livelli alti di IgG, mapiù bassi di IgA che invece sono maggiori nel GCF di siti con gengiviterispetto a quello di siti con parodontite (avrebbero localmente una funzioneprotettiva contro i processi distruttivi).
• Il profilo infiammatorio nel parodonto, clinicamente identificabile comegengivite, potrebbe essere regolato anche dalle caratteristiche geno-tipiche del paziente.
• L’infiltrato cellulare infiammatorio nei tessuti gengivali e nel GCF è predominatodai leucociti PMC; le cellule B e le plasmacellule sono buona parte dell’infiltratomononucleato nelle parodontiti aggressive (es. parodontiti ad esordio precoce).
• Nei tessuti di granulazione di questi pazienti si ha un minore numero di cellule T.
• Le plasmacellule producono principalmente IgG ed in quantità minore IgA.
• Questi contribuirebbero localmentealla regolazione o disregolazioneimmunitaria
• Principalmente vi sonoplasmacellule produttrici di IgGcon poche IgA; nellaparodontite aggressiva non visono plasmacellule produttricidi IgM. Oltre alla rispostaimmunitaria acquisita, cioèanticorpi e complemento, sipossono misurare nel GCFmediatori e citochineinfiammatorie/immunitarie tracui prostaglandine, leucotrieni,IL-1, IL-6, IL-8, TNF-α.
• L’infiltrato infiammatorio di pazienti con parodontite cronica presenta le seguenticellule mononucleate: plasmacellule (5-15%), linfociti (30-35%), e macrofagi (40-55%).
EVIDENZE PER LA PRODUZIONE LOCALE DI IMMUNOGLOBULINE IN GFC
• La figura mostra la distribuzione degli
anticorpi nel GFC in risposta all’A.
Actinomycetemcomitans nei pazienti
affetti da parodontite aggressiva (AP) e
cronica (CP).
• Ogni linea rappresenta un paziente
raffigurando la percentuale di campioni
di fluido con IgG alti se paragonato con
del siero prelevato dalla stessa
persona.
• I dati descrivono un’alta variabilità di
frequenza di campioni nel GCF con
evidente produzione di anticorpi locali,
indipendentemente dalla classifi-
cazione clinica del paziente.
• Studi vari hanno descritto ladistribuzione delle sottoclassi deiplasmociti IgG evidenziando unaumento di cellule IgG4 neitessuti malati (nei siti attivi sonocirca 25 volte più alte rispetto aquelle nel siero).
• Studi più recenti hannoidentificato le proporzioni deisottotipi nei tessuti gengivali sanie notato cheIgG1>IgG2>IgG3>IgG4 (IgG1 eIgG4 sono le più prodotte nei sitimalati)e IgA1, con molte celluleIgA2 osservate in lesioniavanzate.
• La letteratura sembra per oragarantire ottimi risultati scientificia supporto della sintesi locale diIgG nel parodonto.
• Recentemente un ampionumero di linee cellulari di tipo Bin tessuti gengivali sono statiosservati presentare un fenotipoche può fortemente stimolare T-cell autoreattive, aventi lacapacità di produrre anticorpipolireattivi e sembrano esserenumerose nei tessuti gengivaliinfiammati.
• Studi trasversali hanno suggeritoche quei campioni di GCF conmolti anticorpi dianofrequentemente asilo a batteriomologhi.
Questa immagine descrive larelazione tra la produzione di IgG nelGCF in seguito all’infezione daactinomicete e la presenza dellostesso nella placca sottogengivale.
I risultati indicano che ilmicrorganismo è presente nellamaggior parte dei siti con anticorpielevati, anche se può essereriscontrato in siti in cui non vi èun’apparente risposta locale.
• Tuttavia, abbiamo ancora poche informazionisull’importanza funzionale di questi anticorpi delGCF, piuttosto in contrasto rispetto ad unamoltitudine di studi “in vitro e in vivo” chedescrivono la capacità degli anticorpi del siero diinterferire con diverse proprietà virulente deipatogeni orali.
• Mallyson esaminò specifici antigeni e attivatoriimmunologici non specifici in un’infiammazionecronica, così come l’effetto dell’infiammazionestessa nella risposta locale gengivale.
• Notò che l’accumulo di plasmacellule nei siti infiammati è accentuatadall’infiammazione cronica, da attivatori di origine microbica e da specificiantigeni.
• L’attivazione delle cellule B policlonali probabilmente favorisce la formazione dianticorpi specifici per antigeni non specifici del cavo orale nella mucosagengivale infiammata.
• Recenti evidenze descrivono la presenza di cellule dendritiche che potrebberocampionare la presenza dell’antigene attraverso i tessuti delle mucose, migrandoai linfonodi drenanti locali.
Contributo sistemico alle immunoglobuline nel GCF
• Le cellule dendritiche fungono così da fonte di presentazione dell'antigene alunga durata correlata alle interazioni ospite-parassita nell’ambiente locale (adesempio quello gengivale).
• Vi è una correlazione positiva tra i livelli di IgG3, IgG4 e IgG2 in campioni di siero enel GCF che evidenziano più anticorpi aumentati per ciascuna di questesottoclassi.
• Gli anticorpi sistemici possono essere una manifestazione delle risposte anticorpalilocali nei tessuti gengivali e che una porzione di anticorpi sierici può derivaredalle risposte gengivali locali all'infezione.
• Al contrario, le IgG1 hanno mostrato una correlazione molto bassa e questopotrebbe suggerire la presenza di diversi meccanismi di elaborazione epresentazione dell'antigene per la sintesi di questa sottoclasse tra i tessuti locali esistemici.
• In particolare, una parte deicampioni del GCF reagivaad antigeni diversi da quellirilevati dalle specificità deglianticorpi sierici. Questascoperta ha fornito prove perdimostrare:
1. Una stimolazione locale diplasmacellule che potreb-be essere sottoposta aimmunoregolazione locale
2. Una presentazione delloantigene limitata allecomponenti immuno-logiche nei tessutigengivali.
• La specificità antigenica degli anticorpi nel GCF è stata generalmente stimatautilizzando microrganismi interi o preparazioni complesse di antigene sonicato.
• È stato utilizzato il Western immunoblotting (immunofissazione) per definire in modopiù critico la specificità antigenica degli anticorpi presenti nel GCF ai componentidella membrana esterna di A. Actino-micetemcomitans.
• Molti dei campioni di GCF di pazienti con parodontite mostravano un pattern direattività dell'antigene identico a quelli osservati con il siero omologo.
• Vi è la possibilità che le specificità deglianticorpi sierici possano riflettere l'elaborazionedell'antigene tissutale gengivale, risultando inuna risposta sia locale che sistemica.
• Prove da vari studi hanno indicato lamigrazione di cellule immunitarie dal siero allalesione infiammatoria nel parodonto, ma sonodisponibili poche informazioni su unaeventuale migrazione delle cellule immunitariedalla gengiva al circolo sistemico.
• Per capire meglio eutilizzare le capacitàfunzionali del risposteimmunitarie locali esistemiche, avremobisogno di chiarirequeste caratteristichedelle interazioni ospite-parassita.
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