ruolo dell'alimentazione nell'efficacia della terapia con levodopa

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RUOLO DELL’ALIMENTAZIONE NELL’EFFICACIA DELLA TERAPIA CON LEVODOPA

DOTT. ALFIERO MOLARINUTRIZIONISTA

Padova, 27 marzo 2014

Morbo di Parkinson

• Alterazione dei meccanismi antiossidanti (insorgenza e progressione)

• Accumulo di prodotti dell’ossidazione

• Tessuto cerebrale con livelli bassi di antiossidanti

ALIMENTAZIONE E TRATTAMENTO FARMACOLOGICO NEL MP

DISTRUTTA DALLA PERMANENZA A LIVELLO DELLO STOMACO

EMIVITA BREVE

INTERFERENZA DEGLI AA NEUTRI SULL’ASSORBIMENTO

PERDITA DI EFFICACIA DELLA SINGOLA DOSE SOMMINISTRATA

Trattamento sintomatico (manca la dopamina, la

ripristiniamo come farmaco)LEVODOPA

• Viene assorbita nel primo tratto dell’intestino

• Deve attraversare lo stomaco rapidamente

• Effetti da evitare: 1) ritardante: stazionamento

eccessivo nello stomaco (grassi, fibre, acidità, stipsi)

2) Competizione con il farmaco: eccesso di proteine in vicinanza dell’assunzione (aa neutri come isoleucina, leucina, valina, fenilalanina, triptofano e tirosina)

L-dopa

FATTORI DETERMINANTI L’ASSORBIMENTO DI LEVODOPA

• Orario di assunzione in rapporto ai pasti• Natura dell’alimento e velocità di svuotamento

gastrico• Competizione tra levodopa e AA neutri della

dieta per il sistema di trasporto attivo intestinale al torrente ematico

• Competizione tra levodopa e AA neutri per il trasporto attivo attraverso la BEE

• 15 – 30 minuti PRIMA DEI PASTI (meglio 1 ora prima) o 2 ore dopo il pasto

• 1 o 2 ore di distanza dall’assunzione di cibi ricchi in ferro o terapie marziali

• Situazioni particolari dieta specifica

L-dopaATTENZIONE ALLE MODALITÀ DI ASSUNZIONE

Alimentazione corretta

Favorire la terapia

Favorire lo stato di

benessere

Dieta particolare?

• Se si rispettano le modalità di somministrazione del farmaco “Levodopa” praticamente NO

• Quindi dieta equilibrata senza eccessi di proteine

• Deve garantire il benessere della persona

Antiossidanti

Contenimento calorie

Vitamine

Contrastare la progressione

ATTENZIONE ALL’EQUILIBRIO

CALORIE

STITICHEZZA

GRASSI SATURI

DISTRIBUZIONE PROTEINE

LEVODOPA

PIATTO

CARBOIDRATI

GRASSIPROTEINE

Combinare il piatto

Le proteine, solo se assunte in ABBONDANZA con il pasto e nei TEMPI SBAGLIATI rispetto alla somministrazione del farmaco, possono interferire con la levodopa, sia a livello di assorbimento intestinale, sia nel passaggio al cervello, riducendone l’efficacia.

PROTEINE

PROTEINE: alcuni esempi

PROTEINE: alcuni miti da sfatare

PIATTO COMPOSTOQualsiasi pietanza composta contiene, in proporzioni diverse e variabili, PROTEINE, CARBOIDRATI e LIPIDI oltre ad altri MICRONUTRIENTI (metalli, vitamine).Gli aspetti nutrizionali da tenere sotto controllo per la salute sono:• Calorie• Tipologia di grassi (trans,

saturi)• Indice glicemico globale• Provenienza (allevamenti

bio o meno)

CARBOIDRATI• La dieta deve essere composta

da carboidrati a basso indice glicemico

• Preferire cereali integrali• Variare il più possibile (grano,

farro, avena … )• Dolci solo occasionali

FIBRE

FIBRE

• Necessario un buon apporto di fibre (e di acqua) per favorire la motilità intestinale

• Le fibre dovrebbero essere assunte 2 ore dopo qualsiasi farmaco

GRASSI

• Gli acidi grassi monoinsaturi e gli ɯ-3 sono stati associati ad un rischio più basso per la malattia di Parkinson.

• Preferire: olio extravergine di oliva, noci, frutta a guscio, pesci grassi, integrazione specifica

• Pasti ricchi in grassi rallentano lo svuotamento gastrico e ritardano significativamente l’assorbimento della levodopa e la relativa risposta terapeutica, compromettendone l’efficacia.

Quale regime alimentare?

PROTEINE• CARNI MAGRE E PESCE• LEGUMI

VERDURE

CEREALI a basso indice glicemico e integrali

GRASSIolio extravergine di oliva, noci, semi di chia, semi di lino

INTEGRAZIONE ALIMENTAREOmega-3, te, caffè, vitamina D

Problemi “nutrizionali” nella MP

• Obesità: presente soprattutto all’inizio della malattia. Consigliato riportarsi ad un IMC normale

• Perdita di peso (malnutrizione in difetto) e stitichezza sono condizioni tipiche nei malati di Parkinson

• Monitorare l’andamento del peso corporeo: allarmarsi se la perdita di peso è >10% nel breve periodo (es. 3 mesi)

Quali le cause di una malnutrizione in difetto

• Fattori psicosociali (depressione, isolamento conducono a diminuzione dell’appetito e a perdita della «voglia» di prepararsi i pasti, uscire per far la spesa ecc.

• Fattori fisici: problemi di deglutizione, disfagia, discinesie

Supporto non farmacologicowww.amda.com

Tipo di intervento Indicatori Azioni

Terapia nutrizionale Perdita di peso - Bilanciamento dieta e adeguata idratazione- Supplementazione multivitaminica- Dieta personalizzata

Ridotto apporto alimentare

Stato nutrizionale alterato

Costipazione

Guideline. Parkinson’s disease. American Medical Directors Association (AMDA). 2010: la valutazione dello stato nutrizionale dovrebbe essere parte della valutazione di routine dei pazienti con malattia di Parkinson.

Supporto non farmacologico:bioimpedenziometria

The emerging role of nutrition in Parkinson’s disease

• REVIEW ARTICLE • published: 07 March 2014

The Cellular and Molecular Pharmacology Department, The Chicago Medical School, Rosalind Franklin University of Medicine and Science, North

Chicago, IL, USA 2 The Nutrition Department, The College of Health Professions, Rosalind Franklin University of Medicine and Science, North

Chicago, IL, USA

FRONTIERS IN AGING NEUROSCIENCE

LATTE: per possibile presenza di tossine neurotossiche, pesticidi e altre sostanze. Associazione rilevata per consumo quotidiano. No relazione invece per formaggi stagionati e yogurt.

FRONTIERS IN AGING NEUROSCIENCE 7/03/2014The emerging role of nutrition in Parkinson’s disease

NUTRIENTI CHE POSSONO ESSERE ASSOCIATI AD UN INCREMENTO DEL RISCHIO DI PD

FRUTTA, VERDURE: in quanto fonti di vitamine e antiossidanti. In particolare studi interessanti e specifici per: carotenoidi, licopene, vit. B6, solanacee (pomodori, peperoni, patate) e crucifere (cavolfiori, cavoletti, broccoli) per il solforafame e erucina.Il succo di melograno si è rivelato, invece, avere un effetto pro-ossidante: da evitare.

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NUTRIENTI CHE POSSONO ESSERE ASSOCIATI CON UNA DIMINUZIONE DEL RISCHIO O DELLA PROGRESSIONE DEL PD

Omega-3: gli esperimenti su modelli animali mostrano tutti una protezione dal rischio di insorgenza di PD o una riduzione degli effetti del PD. Sono in corso studi su soggetti umani. La biochimica conosciuta degli omega-3 sulle cellule nervose è favorevole ad un suo utilizzo.

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NUTRIENTI CHE POSSONO ESSERE ASSOCIATI CON UNA DIMINUZIONE DEL RISCHIO O DELLA PROGRESSIONE DEL PD

SOIA: la presenza di isoflavonoidi rende la soia neuroprotettiva. Sono in corso studi a lungo termine per meglio definire la relazione con il PD.

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NUTRIENTI CHE POSSONO ESSERE ASSOCIATI CON UNA DIMINUZIONE DEL RISCHIO O DELLA PROGRESSIONE DEL PD

CAFFE’: studi farmacologici indicano che la caffeina riduce l’attività tossica dopaminergica.Alcuni autori evidenziano una associazione inversa tra caffeina e PD.Tea: i polifenoli del tea verde e nero sono potenti antiossidanti. Alcuni studi evidenziano una associazione inversa tra assunzione di 2 o 3 tazze di tea e PD.

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NUTRIENTI CHE POSSONO ESSERE ASSOCIATI CON UNA DIMINUZIONE DEL RISCHIO O DELLA PROGRESSIONE DEL PD

GRASSI: non ci sono relazioni chiare (risultati contrastanti) tra assunzione di grassi saturi e PD. I grassi mono-insaturi sembrano possedere un effetto protettivo. Curiosa la relazione tra bassi valori di colesterolo totale e progressione del PD (da approfondire).

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NUTRIENTI CON UN RUOLO DUBBIO NEL RISCHIO O NELLA PROGRESSIONE DEL PD

CARNE: non ci sono relazioni chiare (risultati contrastanti). Un collegamento logico tra eccessiva assunzione di carne rossa e aumentato rischio di P. potrebbe essere nel fatto che un eccesso di ferro contenuto nella carne possa favorire reazioni ossidative.

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NUTRIENTI CON UN RUOLO DUBBIO NEL RISCHIO O NELLA PROGRESSIONE DEL PD

CARBOIDRATI: anche qui risultati contrastanti. In teoria gli alimenti ad alto indice glicemico dovrebbero favorire la produzione di dopamina e quindi essere inversamente correlati con la progressione di PD. Al contrario, molti lavori evidenziano relazione opposta. Interessante la relazione tra diabete di tipo 2 e rischio di PD.

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NUTRIENTI CON UN RUOLO DUBBIO NEL RISCHIO O NELLA PROGRESSIONE DEL PD

VITAMINA D: non è chiaro se la carenza di vit D in soggetti con PD sia predisponente la malattia o sia la conseguenza. VITAMINA C e E: diverse ricerche con risultati discordanti. Dal punto di vista biochimico queste vitamine dovrebbero essere utili a contrastare il PD per i loro importanti effetti protettivi da ossidanti e radicali liberi.

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NUTRIENTI CON UN RUOLO DUBBIO NEL RISCHIO O NELLA PROGRESSIONE DEL PD

Le ricerche fatte e quelle in corso sulle proprietà dei nutrienti possono essere soggette a fattori confondenti (data la possibilità delle innumerevoli interferenze e interrelazioni). Uno stile alimentare che non escluda a priori un gruppo di alimenti resta fortemente consigliato.

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NUTRIENTI CON UN RUOLO DUBBIO NEL RISCHIO O NELLA PROGRESSIONE DEL PD: quale conclusione?

La sostituzione di frutta e verdura con capsule contenenti vitamine non è consigliabile. In una mela ci sono oltre 100 fitonutrienti (vitamine, antiossidanti ecc) che possono interagire tra di loro e potenziare al massimo i loro effetti positivi. Una capsula contenente 7 o più vitamine non può essere la stessa cosa!

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NUTRIENTI CON UN RUOLO DUBBIO NEL RISCHIO O NELLA PROGRESSIONE DEL PD: quale conclusione?

QUALE DIETA?

Se non siamo in presenza di situazioni personali particolari (obesità, perdita di peso importante, diabete, celiachia ecc) il consiglio è:dieta bilanciata (stile dieta mediterranea) ricca soprattutto in frutta, verdure, con il giusto apporto di proteine provenienti da legumi, carne e pesce. Preferire i cereali alternativi e integrali e come grasso il solo olio extravergine di oliva di qualità. Te, caffè e vino in moderata quantità hanno effetti neuroprotettori.

COLAZIONE

• TE, CAFFE’, ORZO• FETTE BISCOTTATE (GRANO, FARRO)• MARMELLATA TIPO COMPOSTA o FRUTTA

FRESCAoppure

• CREMA BUDWIG• YOGURT MAGRO

PRANZO E CENAPROTEINE CARBOIDRATI LIPIDI

Legumi Verdure Olio extravergine di oliva

Pesce Frutta

Carne magra Cereali (riso, farro, grano, avena ecc)

uova

Esempio di pasto: SalmoneVerdura frescaPane Fragole OppurePiatto di pasta alle verdureVerdura frescaFrutta

SPUNTINI

• YOGURT• FRUTTA• FRUTTA A GUSCIO• CREMA BUDWIG

Per controllare meglio la fame e in particolare i livelli di insulina è consigliabile abbinare la frutta ad una fonte proteica (es. prosciutto crudo 10-20 g)

Crema Budwig• Ecco la ricetta per una persona:• Un cucchiaio di cereali crudi (miglio, avena, orso,

riso, ecc) appena macinati• Un cucchiaio di semi oleosi (girasole, zucca, noci,

nocciole, lino, ecc) appena macinati• Due cucchiai di formaggio magro o yogurt magro (si

possono sostituire con latte di soia o di avena in caso di intolleranza ai latticini)

• Un cucchiaio di olio di semi di lino spremuto a freddo

• Due cucchiaini di miele• Il succo di mezzo limone• Frutta di stagione• Frullate il tutto e gustate!!

ALIMENTI MAGNIFICI

• AGLIO: depurante, diuretico, detossificante• ARANCIA e altri Agrumi: detossificanti,

antinfiammatori, antitumorali• BROCCOLI E CRUCUFERE in generale:

antitumorali• CIOCCOLATO FONDENTE: antiossidante• CURCUMA (polvere gialla di curcuma longa):

antinfiammatorio

ALIMENTI MAGNIFICI

• MIRTILLO: antiossidante e antitumorale• NOCI: antiossidante, omega-3• POMODORO: antiossidante• SALMONE: omega-3• SPINACI: antinfiammatori, antiossidanti• TE’ VERDE: antiossidante, detossificante• ZENZERO: antiossidante, antinfiammatorio

REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI

Si manifestano con vari sintomi:• Gonfiori intestinali• Frequenti scariche• Emicrania• Stanchezza costante• .. altri

RICHIEDONO UN TRATTAMENTO DIETETICO PARTICOLARE.

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