sede locale di fermo · diploma di alta formazione in psicologia dell'apprendimento della...
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Sede Locale di Fermo
La scuola e i Bisogni Educativi Speciali
Corso di Formazione – 3 Novembre 2015 Istituto Scolastico Comprensivo di Sant’Elpidio a Mare
Dott.ssa Rachele Zeppilli Dott.ssa Laura Sguigna
Chi Siamo Sede Locale di Fermo
Il C.N.I.S. è stato fondato nel 1982. La sede nazionale del C.N.I.S. è a Padova ed è presieduta dalla prof.ssa Daniela Lucangeli dell’Università di Padova. Hanno presieduto il C.N.I.S. il prof. Cesare Cornoldi, primo presidente e successivamente e per molti anni, il prof. Renzo Vianello.
Il C.N.I.S. ha come scopi: promuovere studi e ricerche nel settore della psicopatologia dell’apprendimento,
della psicopedagogia delle situazioni di handicap e dell’intervento pedagogico individualizzato;
favorire la diffusione di informazioni, di conoscenze scientifiche e tecniche fra coloro che operano in tali settori a fini di ricerca, formazione dei docenti, insegnamento.
L’Associazione non persegue alcuno scopo di lucro o finalità commerciali ed è inclusa nell’elenco delle Associazioni accreditate per la formazione del personale della scuola del MPI, con Decreto 8 agosto 2005.
C Socie Fondatrici CNIS Fermo
Laura Sguigna Socia Fondatrice del CNIS - Sede locale di Fermo,
(Direttore Scientifico: prof.ssa Daniela Lucangeli) Referente Polo Apprendimento, (Direttori Scientifici
prof.sse Daniela Lucangeli, Elisabetta Genovese) Formatrice e consulente sui disturbi dell’apprendimento
scolastico – C.N.I.S. Esperta nel trattamento delle difficoltà e/o disturbi
dell’Apprendimento – POLO APPRENDIMENTO Diploma di Alta Formazione in Psicologia
dell'apprendimento della matematica, letto-scrittura e ADHD- UNUPD/CNIS, (Direttore Scientifico: prof.ssa Daniela Lucangeli)
Laureata in Filosofia Morale, UNIMC Master di 2° livello in Didattica e Psicopedagogia per i
Disturbi Specifici dell’Apprendimento, DSA – UNIPD, (Direttore Scientifico: prof.ssa Daniela Lucangeli)
Lavora presso Copernico, Studio convenzionato con il Polo Apprendimento di Padova.
Rachele Zeppilli Presidente del CNIS - Sede locale di Fermo,
(Direttore Scientifico: prof.ssa Daniela Lucangeli) Referente Polo Apprendimento, (Direttori
Scientifici prof.sse Daniela Lucangeli, Elisabetta Genovese)
Formatrice e consulente sui disturbi dell’apprendimento scolastico – C.N.I.S.
Diploma di Alta Formazione in Psicologia dell'apprendimento della matematica e letto-scrittura - Unipd/CNIS
Fisioterapista presso Asur Marche - Area Vasta 4
Fermo.
Temi dell’intervento
Normativa,
tipologia BES
e problemi di confine con i DSA
Evoluzione del quadro Normativo
Legge 170/2010 sui DSA
La Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 sui BES
La Circolare Ministeriale n. 8 del 6/03/2013
Difficoltà vs. Disturbo dell’ Apprendimento
Difficoltà di Apprendimento: basso rendimento scolastico PERCHÈ?
• Basso livello socio-culturale
• Caratteristiche della famiglia
• Fattori emotivi/motivazionali
• Difficoltà di socializzazione
• Handicap sensoriali e/o motori
Impotenza appresa
Basi neurologiche
DIFFICOLTÀ
DISTURBO
Il profilo appare simile al disturbo
L’intervento di recupero e potenziamento ottiene buoni risultati in
breve tempo e normalizza il profilo
Comorbilità Specificità
L’intervento di recupero e potenziamento, pur migliorando il profilo,
non riesce a normalizzarlo
DSM-V, Diagnosi e Potenziamento
Nel DSM V
(Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, utilizzato dai clinici e dai ricercatori per diagnosticare e classificare i disturbi mentali)
si arriva alla diagnosi di DSA soltanto dopo aver verificato la resistenza al cambiamento proponendo al bambino il potenziamento specifico in linea con la metodologia di lavoro di tre enti: IARLD, AIRIPA, CNIS. Tale metodologia a cui i Centri Polo Apprendimento si riferiscono si articola su tre principi fondamentali:
Prevenzione: questo è l’aspetto più importante affinché non si stabilizzino i disturbi;
Potenziamento: rendiamo plastica la funzione;
Riabilitazione: solo in situazioni di DSA.
Pertanto in linea con questi tre principi è richiesta
una figura professionale di competenza:
logopedista,
psicologo esperto in valutazione,
esperto nel trattamento,
neuropsichiatra
Potenziamento
Secondo le ricerche attualmente più accreditate i DSA sono di origine neurobiologica,
ma allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano con un’atipia dello
sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati.
Ricercatori e Scienziati dell’Accademia Mondiale delle Scienze per le Difficoltà di
Apprendimento promuovono da anni un forte movimento di azioni, nei diversi paesi, per la
ricaduta della ricerca scientifica nelle prassi di PREVENZIONE, POTENZIAMENTO,
RIABILITAZIONE delle disarmonie dello sviluppo, tra cui anche le Difficoltà di Apprendimento.
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha messo in evidenza come, attraverso
l’intervento precoce nelle diverse “fatiche” dello sviluppo, sia possibile ottenere l’ottimizzazione
dei processi anche nelle situazioni di eventuale disabilità (linguaggio, apprendimento, sviluppo
cognitivo etc.) utilizzando le migliori strategie di aiuto per il massimo di plasticità cerebrale e
quindi per il potenziamento delle risorse individuali.
Potenziamento
Il potenziamento ha a che fare con lo sviluppo tipico e consiste nell’insieme degli interventi volti a favorire e promuovere l’acquisizione ed il normale sviluppo di una funzione non ancora comparsa al meglio.
Per potenziamento si intende predisporre un intervento educativo in grado di favorire il normale sviluppo di un funzione che sta emergendo. In altre parole significa fare utilizzare la funzione al meglio delle potenzialità individuali, offrendo situazioni di apprendimento con elementi di novità e complessità maggiore rispetto a quanto il bambino potrebbe imparare se agisse da solo e per proprio conto.
Un buon metodo di potenziamento implica che:
si conoscano i processi domini specifici e le fasi evolutive della loro maturazione;
l’intervento sia finalizzato ad aiutare il bambino nelle abilità più affaticate;
l’evoluzione del processo risulti migliore rispetto all’evoluzione naturale attesa;
deve essere fondato su dati di ricerca scientifica;
deve proporre in modo esplicito delle ipotesi di miglioramento.
Il migliore sviluppo possibile delle risorse individuali attraverso il potenziamento
Neurone senza aiuto
Neurone con aiuto
Concetti chiave per definire i DSA
Deficit specifico QI nella norma e superiore alla resa scolastica Criteri di Esclusione: Deficit sensoriali, Disturbi Emotivi, Basso livello socio-culturale Criterio di Discrepanza: Permette di stimare la differenza tra successo scolastico e abilità intellettive generali Resistenza al trattamento: Permette di stabilire la persistenza del disturbo a fronte di un adeguato e mirato trattamento
Criterio della discrepanza
Il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di
DSA è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio
specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per
l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale
(adeguata per l’età cronologica).
IL BAMBINO CON DISTURBO SPECIFICO DELL’ APPRENDIMENTO HA
UNA RESA SCOLASTICA INFERIORE ALLE SUE RISORSE COGNITIVE
Risorse Cognitive
Categorizzazione dei DSA (Cornoldi, 2007)
Disturbo della lettura : Accuratezza e velocità (dislessia evolutiva)
Disturbo di comprensione
Disturbo della scrittura : Componente motoria (disgrafia)
Componente linguistica (disortografia)
Espressione scritta
Disturbo del calcolo (discalculia): Conoscenza numerica, Procedure e/o Calcolo
Disturbo nella soluzione di problemi matematici
Hanno delle ripercussioni sugli apprendimenti scolastici altri tipi di disturbi:
ADHD
disturbo da deficit di attenzione e iperattività - che può presentarsi in comorbidità con DSA o portare a difficoltà in diversi apprendimenti.
Disturbo Non Verbale dell’apprendimento:
questi studenti sono penalizzati negli apprendimenti che implicano la manipolazione di informazioni visuo-spaziali (ad esempio il calcolo scritto, la geometria, il disegno, la scrittura).
Categorizzazione dei DSA (legge n. 170/2010)
Disturbo della lettura
Accuratezza e velocità (dislessia evolutiva)
Disturbo della scrittura
Componente motoria (disgrafia)
Componente linguistica (disortografia)
Espressione scritta
Disturbo del calcolo (discalculia) Conoscenza numerica, Procedure e/o Fatti
Dislessia
Specifico disturbo nella velocità e nella
correttezza della lettura.
Essa è caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare
una lettura accurata e/o fluente
e da scarse abilità
nella scrittura e nella decodifica.
Fattori di rischio per lo sviluppo della Dislessia:
1. Secondo alcuni studiosi la presenza di un Disturbo Specifico di Linguaggio attivo dopo i 4 anni ha l’80% di possibilità di concretizzarsi in Disturbo Specifico di Apprendimento.
2. Alcune ricerche inoltre, hanno evidenziato che la familiarità è presente nel 30% dei casi, prevalentemente in linea paterna.
Disortografia
Specifico disturbo nella correttezza (componenti linguistiche) della scrittura, inteso come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola.
Ritroviamo spesso:
a) confusione delle vocali per somiglianza («d» per «t», «v» per «f», «c» per «g», «m» per «n»),
b) omissioni nei gruppi vocalici o dittonghi, in posizione preconsonantica di «l», «m», «n», «r», «s», (per esempio «piagere» per «piangere»).
Disgrafia Difficoltà di esecuzione dei segni grafici e numerici (forma), il cui tracciato
appare incerto, irregolare nella forma e nella dimensione e comunque
inadeguato rispetto ai modelli.
a) Posizione e prensione
b) Orientamento nello spazio grafico
c) Pressione sul foglio
d) Direzione del gesto grafico
e) Dimensione dei grafemi
f) Forme di scrittura allografica (caratteri diversi all’interno della parola)
Discalculia
Specifico disturbo nella comprensione
ed elaborazione del numero (mancata comprensione dei
segni matematici, difficoltà a comprendere i concetti base
di particolari operazioni, scorretta organizzazione spaziale
dei calcoli, incapacità ad apprendere in modo soddisfacente
le tabelline, difficoltà ad allineare correttamente i numeri o
inserire i decimali..)
Discalculia 3 tipologie:
1. DEFICIT DELLA COGNIZIONE NUMERICA Deficit nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica (cecità ai numeri: subitizing, meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente) 2. DEFICIT NELLE PROCEDURE DEL CALCOLO Deficit nell’acquisizione delle procedure (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri) e/o negli algoritmi del calcolo (algoritmi del calcolo scritto). 3. DEFICIF NELL’ACUISIZIONE DEI FATTI NUMERICI Deficit nell’acquisizione di semplici calcoli che possono essere automatizzati (tabelline, operazioni semplici)
Legge 170/2010 sui DSA
Art. 1 - Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
La presente Legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati "DSA", che si manifestano:
1. in presenza di capacità cognitive adeguate,
2. in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali,
ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
È sufficiente?
La legge 170 del 2010 quindi non tutela tutti gli studenti con difficoltà/disturbi che potenzialmente hanno un impatto negativo sull’apprendimento a scuola.
La direttiva sui Bisogni Educativi Speciali integra quindi le indicazioni che emergono dalla legge 170 del 2010 permettendo di estendere ad un più ampio numero di studenti le tutele utili per favorire l’apprendimento.
Principi alla base della Direttiva Ministeriale (12/12) «In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni»
(D.M. 27/12/2012, p. 2)
Viene infatti precisato che
«ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta»
(D.M. 27/12/2012, p. 1).
Obiettivo: potenziare la cultura dell’inclusione
La Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 sui BES
Ha esteso a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, al fine di garantire loro l’inclusione scolastica e il massimo del successo formativo possibile.
A tutti questi alunni possono essere estesi i benefici della Legge 170/2010: didattica personalizzata, strumenti compensativi e modalità di valutazione ad hoc.
Studenti che hanno Bisogni Educativi Speciali
Nella definizione di Bisogni Educativi Speciali – che è un concetto psicopedagogico, non una categoria clinica – vengono individuate tre grandi aree:
1. Disabilità
2. Disturbi evolutivi specifici
3. Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
Studenti che hanno Bisogni Educativi Speciali
Studenti che hanno Bisogni Educativi Speciali
Diversi profili possono richiedere l’adozione di una didattica personalizzata:
1. Disabilità
2. Disturbi evolutivi specifici
3. Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
Disturbi evolutivi specifici 1. DSA:
Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia,
(già regolati dalla Legge 170/2010);
2. Casi in cui non è possibile porre una diagnosi di DSA;
3. Area verbale:
Disturbi specifici del linguaggio o bassa intelligenza verbale, Disturbi della comprensione;
4. Area non-verbale:
Disturbo della coordinazione motoria, Disturbo non- verbale, disprassia, o bassa intelligenza non-verbale , Disturbi dello spettro autistico lieve (che non rientrano nella Legge 104);
5. Funzionamento Limite (FIL):
detto anche Border cognitivo o cognitivo bordeline;
6. ADHD:
disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività (ADHD).
Studenti che hanno Bisogni Educativi Speciali
Il Funzionamento intellettivo limite(FIL) o borderline cognitivo
Il FIL è una sorta di “limbo” tra quella che definiamo normalità e disabilità intellettiva; infatti, si parla di FIL nei casi in cui il QI è compreso tra 71 e 84.
La ricerca sul FIL è ancora scarsa; si considera fondamentale nella pratica
clinica usare tale etichetta riferendosi non solo al QI ma considerando anche la presenza di difficoltà di adattamento (le stesse della DI) e con esordio prima dei 18 anni: dovrebbe apparire chiara l’importanza e l’estrema delicatezza di differenziare una situazione di DI lieve da una di FIL.
Secondo alcuni autori (Rapaport e Ismond, 2000; House, 2001) questi
bambini tendono ad adattarsi al loro ambiente e diventare adulti “normali”; tuttavia, per quanto tali disturbi non siano gravi, è importante che non vengano trascurati.
Il Funzionamento intellettivo limite (FIL) o borderline cognitivo Molto spesso il profilo cognitivo è omogeneamente
basso, quindi non emerge la specificità che si osserva nei casi di DSA.
I problemi nell’apprendimento possono essere diffusi, cioè coinvolgere diverse aree dell’apprendimento scolastico, soprattutto gli aspetti complessi (e.g. comprensione del testo, espressione scritta, calcolo, ragionamento, studio)
Studenti che hanno Bisogni Educativi Speciali
Diversi profili possono richiedere l’adozione di una didattica personalizzata:
1. Disabilità
2. Disturbi evolutivi specifici
3. Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana (es. alunni di origine straniera di recente immigrazione) è possibile attivare percorsi individualizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc)
Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale
A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative avranno carattere transitorio, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati.
Non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato
I bambini «gifted», Alto Potenziale
«Gli alunni con competenze
intellettive nella norma o anche
elevate, che – per specifici problemi –
possono incontrare difficoltà a Scuola,
devono essere aiutati a realizzare
pienamente le loro potenzialità»
(D.M. 27/12/2012, p.2)
CURVA NORMALE ED ALTO POTENZIALE
Cosa dice la normativa
Per concludere
DSA vs BES
Gli studenti con Bisogni Educativi Speciali includono un numero più ampio di difficoltà/disturbi rispetto ai profili normati dalla legge 170/2010.
I BES non costituiscono un’etichetta diagnostica per sé, ma possono essere la conseguenza di una diagnosi.
Gli studenti con BES possono usufruire degli stessi accorgimenti previsti per i profili di DSA normati dalla legge 170/2010.
In Breve
A tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali possono essere estesi i benefici della Legge 170/2010, vale a dire:
una didattica personalizzata,
strumenti compensativi e
modalità di valutazione ad hoc.
Bibliografia
Bibliografia
Sitografia C.N.I.S - http://www.cnis.it/
POLO APPRENDIMENTO - http://www.poloapprendimento.it/
AIRIPA - http://www.airipa.it/
Linee guida dsa - http://www.lineeguidadsa.it/
Associazione GIFTED and TALENTED EDUCATION-ITALY - http://www.talentgate.it/
MIUR - http://www.istruzione.it/
IARLD - http://www.iarld.com/
Info Laura Sguigna Info: 333.44.99.319
lsguigna@gmail.com
Rachele Zeppilli Info: 338.87.73.484 cnis.fermo@alice.it
Copernico, Studio Convenzionato
Vicolo Degli Orlandi, 9 – FERMO Info: 338.87.73.484 cnis.fermo@alice.it
Sede Locale di Fermo
Vicolo Degli Orlandi, 9 – FERMO Info: 338.87.73.484 cnis.fermo@alice.it
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