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ANESTESIA E GRAVIDANZA
Dott. Candiano
Ospedale Papa Giovanni XXIII
Bergamo
INCIDENZA
0,15-2%
42% 1° trimestre
35% 2° trimestre
23% 3° trimestre
0,3-2,4% gravidanza non
conosciuta
Van de Velde M et al .Minerva Anest. 2007; 73: 235-40
TIPI DI CHIRURGIA
• Legata alla gravidanza
Cerchiaggio cervicale
Cisti ovariche (torsioni, rotture, tumori)
Chirurgia fetale in utero (250-500 casi/anno in UE)
• Non legata alla gravidanza
Appendicectomia 1/2000 gravidanze
Colecistectomia 1-6/10000 gravidanze
Occlusione intestinale 1/1500-3500
Traumi
Chirurgia Oncologica
CCH/NCH/ trapianto di fegato
OBIETTIVI dell’ANESTESISTA
Sicurezza materna
Modificazioni fisiologiche in gravidanza
Sicurezza fetale
Possibile teratogenicità degli
agenti anestetici
Evitare asfissia fetale
Prevenire il travaglio e parto pretermine
Un’appropriata e sicura anestesia richiede la piena conoscenza di queste aree
MODIFICAZIONI RESPIRATORIE
• 40% consumo di O2
• 20% CFR
riserva di O2 e rapida desaturazione O2 durante apnea o ostruzione vie aeree
• Ventilazione alveolare (25% 1^ trim - 70% a termine) PaCO2 28-32 mmHg
Alcalosi respiratoria cr. [HCO3] e potere tampone spostamento a sin. curva dissociazione Hb
• Edema vie aeree, ingorgo capillare, peso corporeo
Difficoltà ventilazione in maschera
Intubazione difficile x 8
MODIFICAZIONI
CARDIOVASCOLARI
• Cardiac output 45-50% dalla 28 sett. gest.
• SV 25-30%
• HR 15-25%
• SVR 15-20% e PVR
• Sindrome da compressione aorto-cavale (dalla 20° sett.) – Ipotensione supina
–Ridotta perfusione utero-placentare
–Distensione dei plessi venosi epidurali
(aumentato rischio di iniezione intravascolare ridotta dose di an. locali)
MODIFICAZIONI
EMATOLOGICHE • Volume ematico 45% a termine
• Volume plasmatico 55%, GR 20-30%
Anemia da diluizione
• Leucocitosi benigna (difficoltosa diagnosi di infezioni)
• Fattori I, VII, VIII, X, XII e FDP
• Turnover piastrine, coagulazione, fibrinolisi
Stato di coagulazione intravascolare
compensata
• Rischio di complicanze trombotiche
MODIFICAZIONI
GASTROINTESTINALI
Incidenza di reflusso gastro-sofageo
Tono sfintere esofageo inferiore
Pressione gastrica da utero gravido
Aumentato rischio di rigurgito e
aspirazione dalla 20° sett.gest.
o prima in pz sintomatiche
ALTERATE RISPOSTE AGLI
ANESTETICI
• delle dosi di anestetici volatili ed endovenosi 30-40% (progesterone, iperventilazione, endorfine, albumina)
• Aumentata sensibilità agli an. locali
( dose 25%)
• Blocco epidurale e spinale più esteso
• Maggior durata curari non depolarizzanti
• Ridotta attività delle colinesterasi plasmatiche ma aumentato volume di distribuzione: durata d’azione SCH non modificata
TERATOGENICITA’ • Quasi tutti i farmaci sono stati dimostrati essere
teratogeni in alcune specie e ad alcune dosi
Nell’uomo il timing di esposizione è cruciale: 0-15 gg gestazione Legge del tutto o nulla 15-60 gg (organogenesi) Maggior rischio di anomalie strutturali Poi anomalie funzionali o IUGR
– Dose somministrata – Passaggio barriera placentare – Via di somministrazione – Timing dell’esposizione fetale – Specie esposta al farmaco
TERATOGENICITA’ dei FARMACI
ANESTETICI
Protossido d’azoto
• Teratogeno nei roditori • Aumentata incidenza di morte fetale e anomalie scheletriche e viscerali (situs inversus) • Esposizione > 50% per > 24H • Inattivazione metionina sintetasi mediante ossidazione della Vit. B12 interferenza con sintesi DNA • Stimolazione alfa-adrenergica
(Fujmaga et al Teratology 1991; 43: 151-7)
TERATOGENICITA’ dei FARMACI
ANESTETICI
(Kohen-Kerem et al Am J Surg 2005; 190: 467-473)
•Più ampio studio retrospettivo 5405/720000 grav. Svedesi •54% anestesia generale, 97% con N2O •Nessun aumento di anomalie congenite (anche 1° trimestre) •Aumentato rischio di parto pretermine e IUGR • Morte fetale nella 1° settimana post-operatoria
•Review di 54 studi su chir. non ostetrica 12452 pz.gravide •Non aumentato rischio di difetti alla nascita o aborto spont. •Mortalita’ materna bassa ( 1/12452) •Appendicite con perit. maggior rischio morte fetale (10.9%)
(Mazze, Kallen. Am J Obstet Gynecol 1989; 161: 1178-85)
TERATOGENICITA’
dei FARMACI ANESTETICI
Nessun farmaco anestetico è stato dimostrato essere teratogeno nell’uomo quando sia usato a concentrazioni standard in ogni periodo di gestazione (ACOG Committee Opinion N° 474. Feb 2011)
Benzodiazepine aumentato rischio di difetti di chiusura orale ( Safia et al. Lancet 1975; 2: 478-80)
Nessuna correlazione tra diazepam e cleft orali (Rosemberg et al. N Eng J Med 1983; 309: 1282-5)
TERATOGENESI non farmacologica
• Prolungata ipossia , ipercapnia grave
ipoglicemia materna
•Ipertermia materna > 38,9°C durante le prime 20 sett. gest associata ad anomalie congenite SNC
•Radiazioni ionizzanti: nessun aumento di malformazioni o ritardo di crescita per dosi < 5 rads esposizione fetale per Rx torace materno= 800 millirads
EVITARE ASFISSIA FETALE
L’asfissia fetale è il più importante rischio
fetale perioperatorio
Il trasporto di O2 al feto è determinato da: Concentrazione materna di Hb Saturazione arteriosa di O2 Flusso utero-placentare
Il flusso utero-placentare non è soggetto ad autoregolazione ed è strettamente dipendente
dalla PA materna
FU = pressione arteria uterina- pressione vena uterina resistenze vascolari uterine
EVITARE ASFISSIA FETALE
– Ipossia prolungata e severa vasocostrizione uterina ridotto flusso uterino ipossia fetale
acidosi depressione miocardica morte
– Ipercapnia acidosi fetale diretta
– Ipocapnia spinta vasocostrizione ut. Flusso uterino
spostamento a sin. Curva dissoc. Hb minor cessione O2 al feto
– Ipotensione (<60 mmHg media) riduzione flusso ut.
fluidi IV e/o efedrina o fenilefrina
dislocazione sin. utero
– Ipertono uterino (ketamina > 2mg/Kg, alfa-agonisti, anestetici
locali ev, contrazioni ut.)
Ansia, anestesia leggera, dolore
MgSO4, indometacina, Vapori alogenati
Per garantire il benessere fetale bisogna evitare nella madre:
PREVENZIONE DEL PARTO
PRETERMINE Nessuna evidenza che farmaci o tecniche di anestesia
aumentino il rischio di parto pretermine
Aumentata incidenza di travaglio e parto pretermine in chir.
addominale specie nel 3° trimestre
Minor rischio di parto pretermine e aborto spontaneo
durante 2° trimestre e per chirurgie che non manipolino
l’utero
Tocolisi profilattica di non provata efficacia
Utile nelle pazienti ad alto rischio (cerchiaggio cervicale) o
dopo la 24° sett. gest.
Monitoraggio tocodinamico post-operatorio per
diagnosi e trattamento precoce del travaglio pretermine.
Garantire ottima analgesia postop.
MONITORAGGIO FETALE • Monitoraggio BCF possibile dopo 18-22 sett. gest.
• Variabilità manifesta dopo 25-27 sett.
• Ottimo indicatore di inadeguata perfusione utero-
placentare
• Non evidenza che l’uso intraoperatorio migliori
l’outcome fetale
• Ridotta variabilità non sempre indicatore di distress
fetale (anestesia fetale)
• BCF non rassicurante migliorare ossigenazione
materna, aumentare PA materna, dislocazione uterina,
riposizionare spatole chirurgiche, sospendere PNP, tocolisi
MONITORAGGIO FETALE
Feto non vitale : BCF doppler prima e dopo intervento
Feto vitale : BCF e tocogramma prima e dopo
Se intraoperatorio : piano per TC urgente o emergente in caso di persistente BCF non rassicurante
ACOG Committee Opinion N° 474 (Feb 2011) ‘The decision to use intraoperative FHR monitoring should be individualized and each case warrants a team approach for safety of woman and her baby ’
LAPAROSCOPIA in GRAVIDANZA
Paure legate a studi su animali Cruz AM et al. Anesthesiology 1996; 85: 1395-402)
Trauma diretto a utero o feto Acidosi fetale da riassorbimento CO2 Ridotto flusso utero- placentare da pressione intraddominale e ridotta gettata cardiaca materna
LAPAROSCOPIA in GRAVIDANZA
• Studio di 5 outcomes fetali da 3 registri della salute Svedese (2015000 gravide)
• 2181 LPS vs 1522 LPT (4-20 sett. gest) • > rischio prematurità, IUGR, basso peso alla nascita
rispetto ai controlli
Non differenze nella sopravvivenza fetale a 1 anno Non differenza in malformazioni fetali
Non differenza in durata gest. o peso alla nascita
Reedy MB, et al. Am J Obstet Gynecol 1997; 177: 673-9
LAPAROSCOPIA in GRAVIDANZA
Raccomandazioni della Società dei Chirurghi
Endoscopici Americani (Sages, 2011)
Sicura in tutti i trimestri Consulto ostetrico preoperatorio Prevenzione trombotica con pressione pneumatica intermittente Monitoraggio EtCO2, CO2 cruenta e BCF Tecnica open per entrare Evitare compressione aorto-cavale Basse pressioni PNP (< 12 mmHg)
CONCLUSIONI Preferibilmente II trimestre gravidanza
Approccio di Team
Profilassi aspirazione gastrica
20° rotazione sinistra
Monitoraggio BCF quando possibile
Preferire anestesia loco-regionale
Se anestesia generale: Iperossigenazione
Manovra di Sellick
Induzione rapida
Intubazione oro-tracheale
CONCLUSIONI
Evitare ipossiemia, iper-ipocapnia,
ipotensione
Ottima analgesia post-operatoria
Profilassi trombo-embolica
Tocografia post-operatoria
Grazie per l’attenzione…