asprocarne piemonte s.c.c. - gestione dei... · terreni con immediate ripercussioni positive sulla...
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ASPROCARNE PIEMONTE s.c.c.Via Sommariva, 31/9 10022 Carmagnola – TO www.asprocarne.com
Cuneo – Venerdì 11 marzo 2016
Sala convegni MIAC
LA GESTIONE DEI REFLUI ZOOTECNICI, OBBLIGHI E OPPORTUNITA’
“Confronto aperto tra i diversi protagonisti”
“Esperienze dirette in azienda: realtà, criticità e suggerimenti. Il punto di vista degli allevatori”
Simone Mellano – direttore asprocarne [email protected]
Chi è ASPROCARNE PIEMONTE
Unica organizzazione dei produttori di carne bovina inPiemonte, tra le principali in Italia per rappresentanza
Cooperativa di servizi costituita da circa 700 soci cheallevano bovini da carne di razza Piemontese e delleprincipali razze da carne estere e loro incroci
130.000 capi allevati che rappresentano circa un terzo deibovini da carne allevati in Piemonte
AREE DI ATTIVITA’
Assistenza tecnica specialistica agli allevamenti
Commercializzazione del prodotto dei soci
Etichettatura volontaria e tracciabilità della carne dall’allevamento al punto di vendita
Gestione delle filiere e dei marchi
Promozione del prodotto a marchio
Attività istituzionale
LA FILIERA ASPROCARNE
1433 ALLEVAMENTI
54 MACELLI
19 SEZIONAMENTI
164 PUNTI VENDITA
ETICHETTATURA e CERTIFICAZIONE…MA NON BASTA
L’OBIETTIVO E’ IL MERCATO
Risulta quindi fondamentale conoscere il contesto in cui gli allevamenti piemontesi si trovano ad operare
IL CONTESTO IN CUI CI MUOVIAMO
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
n. aziende 34.113 32.149 31.274 30.600 28.725 26.114 25.350 23.721 22.820 22.623 22.155 21.156 19.615 19.141 18.874 18.136 17.841 17.182 16.745 16.594 15.598
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
ALLEVAMENTI DI BOVINI IN PIEMONTE
Fonte: servizio veterinario regionale
IL CONTESTO IN CUI CI MUOVIAMO
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
n. capi 988.95 932.32 908.33 898.69 905.81 891.30 871.71 856.58 846.99 901.64 933.92 917.51 883.36 846.15 835.43 850.37 858.01 841.89 834.60 828.21 812.33
800.000
820.000
840.000
860.000
880.000
900.000
920.000
940.000
960.000
980.000
1.000.000
CAPI BOVINI ALLEVATI IN PIEMONTE
Fonte: servizio veterinario regionale
IL CONTESTO IN CUI CI MUOVIAMO
Fonte: BDN – elaborazione Asprocarne Piemonte
IL CONTESTO IN CUI CI MUOVIAMOandamento delle macellazioni in Italia
Fonte: CRPA
IL CONTESTO IN CUI CI MUOVIAMOi consumi di carne in Italia
Fonte: CRPA
Bilancio commerciale della filiera
Fonte: CRPA
IL CONTESTO IN CUI CI MUOVIAMOl’opinione pubblica condizionata …
IL CONTESTO IN CUI CI MUOVIAMO…. e confusa!
IL CONTESTO GENERALE: I COSTI DI PRODUZIONE E I RICAVIfonte CRPA
Fonte
: C
RP
A
REFLUI ZOOTECNICI
DA RISORSA A RIFIUTO …
COSA E’ ACCADUTO?
TRE SEMPLICI CONSTATAZIONI CONSEGUENTI
Per millenni il rapporto di forza tra natura e uomo è stato sproporzionalmente a favore della prima
Dal XIX sec. con l’industrializzazione dei processi produttivi il rapporto si è repentinamente invertito
Attraverso l’utilizzo dei nuovi mezzi tecnologi ha inizio la fase di sfruttamento delle risorse che di fatto ha alterato equilibri biologici,
chimici e fisici su cui per milioni di anni si era regolata la vita sulla terra
REFLUI ZOOTECNICIpartiamo dall’inizio … un po’ di storia
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
(da un lavoro dell’ufficio agricoltura della provincia di Parma)
La produzione agricola, da cui tutti noi dipendiamo per il sostentamento alimentare, è resa possibile dall’utilizzo (o sfruttamento)
di due risorse naturali:
L’ACQUA E IL SUOLO.
DEFINIZIONE DI SUOLO
«è un corpo dinamico naturale che costituisce laparte superiore della crosta terrestre, derivantedall’azione integrata nel tempo del clima, dellamorfologia, della roccia madre e degli organismiviventi (Sequi 1998)»
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
IL SUOLO E’ UN PRODOTTO DELL’ATTIVITA’ DEI MICRO ORGANISMI
SENZA LA PRESENZA DI ORGANISMI VIVENTI SULLA TERRA NON ESISTEREBBE IL SUOLO E VICEVERSA!
Il lavoro naturale svolto dal suolo è stato sfruttatodall’uomo a partire da più di 8.000 anni fa ai finidella coltivazione e della produzione di riservealimentari sempre più consistenti e stabili.
NOMADISMO SEDENTARIETA’
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
Un esempio: l’antico Egitto
Fino al XVIII sec. (rivoluzione agricola in Europa) il suolo veniva semplicemente sfruttato
Poi si è passati ad utilizzarlo con lo scopo di migliorare sistematicamente le sue caratteristiche strutturali al fine di
aumentare e migliorare le produzioni
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
RISULTATO?
- AUMENTO DELLE RESE A ETTARO
- SICUREZZA E GARANZIA DELL’APPROVVIGIONAMENTO ALIMENTARE
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
L’ultima carestia vera in Europa è fatta risalire storicamente all’inverno 1846/47 e fu il preludio per i moti insurrezionali che portarono alla
rivoluzione del 1848 (terza rivoluzione francese)
Alla base della rivoluzione agricola vi sono diversi fattori ad esempio l’utilizzo di NUOVE TECNICHE AGRONOMICHE
(rotazioni e selezione varietale)
ma soprattutto
l’interazione sempre più stretta tra
AGRICOLTURA ALLEVAMENTO
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
Si innesca così un ciclo virtuoso in cui le maggiori rese e la maggior qualità delle produzioni foraggiere vengono messe
a disposizione degli allevamenti che a loro volta implementano produttività e qualità.
INIZIA IN QUESTA FASE L’UTILIZZO DELLE DEIEZIONI ZOOTECNICHE (IN PARTICOLARE LETAME E STALLATICO) SUI TERRENI CON IMMEDIATE RIPERCUSSIONI POSITIVE SULLA
STRUTTURA DEL TERRENO
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
L’aumento della capacità produttiva agricola e il miglioramento della qualità delle produzioni primarie
genera notevoli ripercussioni positive sia sul piano economico che sociale
- Allungamento della vita media degli individui
- Crescita demografica
- Meno mano d’opera da utilizzare in agricoltura a favoredelle fabbriche (contemporanea rivoluzione industriale)
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
Dalla metà del 1800 le neonate industrie chimica e meccanica contribuiscono ulteriormente ad
innalzare il livello di produttività dell’agricoltura Europea. Nascono in quel periodo i primi
macchinari utilizzati su vasta scala e i mezzi tecnici in grado di aumentare ancora le rese dei terreni e
degli allevamenti
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
Si arriva così al XX secolo …
- Dal 1870 vengono impiegati in agricoltura i primi fertilizzanti di sintesi
- Dall’inizio del 1900 la meccanizzazione trova concreto avvio portando un salto in avanti enorme nelle tecniche produttive e nelle rese a ettaro
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
Fino alla metà degli anni ‘50 del 1900 (secondo dopoguerra) poco cambia
In Europa le grandi guerre hanno dimezzato la popolazione e l’agricoltura non si è evoluta
Il rapporto di equilibrio tra uomo e ambiente non è in discussione. Lo sfruttamento delle risorse naturali sembra poter proseguire all’infinito
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
Poi quasi all’improvviso in Europa si inizia a parlare di «boom» economico
E’ in questa fase, tra la metà degli anni ‘50 e la fine degli anni ’80, che l’agricoltura e l’allevamento
fanno il vero salto di qualità spinti da una sempre maggior richiesta di generi alimentari differenziati
ECONOMIA DI SUSSISTENZA
ECONOMIA DI CONSUMO
VALORE E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI
A questo punto si intersecano tre fattori che saranno fondamentali per capire come siamo arrivati all’attuale normativa sull’utilizzo delle
deiezioni zootecniche
1. Aumento della produzione primaria consempre maggiore impiego di fertilizzanti disintesi
2. Aumento sproporzionato degli allevamenti,soprattutto industriali (senza terreni) di suinie avicoli
3. Per la prima volta nella storia inizia unadiminuzione costante della disponibilità disuolo agricolo a causa dello sviluppoindustriale e urbano
IL SISTEMA VA IN «TILT»
Fonte: MiPAAF
Fonte: FAO
RISULTATO?
SOTTOPOSTO AD INNUMEREVOLI SOLLECITAZIONI E PRESSIONI DI DIVERSA ORIGINE (DEIEZIONI ANIMALI, FANGHI DI
DEPURAZIONE URBANI E INDUSTRIALI) E DI CRESCENTE INTESITA’, L’EQUILIBRIO DEL
SUOLO ENTRA LOCALMENTE IN CRISI
Inizia a farsi strada, tra gli operatori agricoli e i varisoggetti istituzionali del settore, la consapevolezzache uno sfruttamento intensivo del suolo, se nonefficacemente governato, oltre a ripercuotersisull’ambiente circostante attraverso l’inquinamentoe il degrado delle risorse naturali, può avere impattinegativi, anche nel breve periodo, sui valori quali-quantitativi delle stesse produzioni e, in ultimaanalisi, sulla redditività e sulla competitività delleaziende.
L’AGRICOLTURA E’ L’UNICO COMPARTO A INTRAPRENDERE UNA VERA AZIONE DI CONTRASTO … E GLI ALTRI?
La PAC (politica agricola comunitaria) fin dal 1992 e poi con i regolamenti di Agenda 2000, definisce il quadro del sostegno comunitario all’agricoltura all’interno di uno «sviluppo rurale» sostenibile
Nascono i PSR (piani di sviluppo rurale) che legano i contributi diretti pagati agli allevatori/agricoltori al
rispetto delle norme comunitarie tra cui la «direttiva nitrati»
L’AGRICOLTURA E’ L’UNICO COMPARTO A INTRAPRENDERE UNA VERA AZIONE DI CONTRASTO … E GLI ALTRI?
LA DIRETTIVA NITRATI
Direttiva europea 91/676/CEE – detta i criteri, i vincoli e i divieti a cui attenersi nella gestione della fertilizzazione organica nei terreni agricoli
Recepita in Italia con il D. Lgs 152/1999, sostituito dal 152/2006 e dal Decreto Ministeriale 7 aprile 2006
Demanda alle regioni l’attuazione sul territorio:
- designazione delle ZVN
- definizione di «programmi d’azione» che stabiliscono i vincoli all’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici (es. 170 Kg/ha di azoto)
In Piemonte avviata nel 2002 con il Regolamento 9/R revisionato nel 2007 con il 10/R e successive modifiche
Gli obblighi amministrativi per l’utilizzo agronomico degli effluenti zootecnici
Una serie infinita di richieste e comunicazioni, a volte inutili, spesso impossibili da attuare, che
gravano ulteriormente su una burocrazia che già pesa sulla gestione degli allevamenti
LA DIRETTIVA NITRATI
UN IMPATTO DEVASTANTE SULL’AGRICOLTURA E LA ZOOTECNIA ITALIANA
- Speculazioni ancora in atto sull’acquisto, l’affitto el’asservimento dei terreni agricoli (valore fondiarioschizzato alle stelle negli ultimi 20 anni)
- Spese enormi per ammodernare o costruire da nuovostrutture di contenimento e stoccaggiosovradimensionate
- Perdita di produzione e di competitività da parte degliallevamenti rispetto ai concorrenti extra europei
LA DIRETTIVA NITRATI
L’agricoltura si è dunque adeguata e ha risposto compatta alle richieste della
pubblica amministrazione nonostante le difficoltà e le criticità che abbiamo
analizzato …
E GLI ALTRI SETTORI?????
LA DIRETTIVA NITRATI
Studio ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricercaambientale) presentato a Roma lo scorso 28 gennaio 2015 daldirettore dell’istituto prof. Bernardo de Bernardis
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Simone Mellanodirettore asprocarne piemonte
Via Sommariva 31/910022 Carmagnola – TOTel. 011/97915308Cell. +39 335 5779510e.mail [email protected]