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Atelier Picai – Patronato Italo-Canadese di Assistenza agli Immigrati
9 novembre 2013
Introduzione all’approccio
comunicativo e al QCE Insegnamento dell’italiano a stranieri
Massimiliano Zanoletti
La formazione al PICAI
2
Introduzione
del Quadro
Comune
Europeo
Gruppi di
programmazion
e
per livelli
Seminari
sull’approccio
comunicativo
• L’Approccio comunicativo : alcuni aspetti teorici 2010-2011
• Applicazioni pratiche dell’approccio comunicativo 2011-2012
• Tecniche didattiche per l’insegnamento dell’italiano 2012-2013
• Giochi, attività multimediali e pratica della grammatica 2013-2014
2004 2005-2009 2010-2013
Prima di iniziare… Girotondo 1, percorso 2
Analizzando le differenti parti del percorso 2 del testo Girotondo 1, qual è secondo voi la prima attività da svolgere in classe e perché.
5 min.
3
approccio comunicativo
ANALISI
USO
Approccio formalistico
Metodo grammatico-traduttivo
Approccio diretto
Metodo diretto - Berlitz
Reading Method
Approccio strutturalistico
Audio-Orale
APPROCCI E METODI
Situazionale
Nozionale-Funzionale Umanistico-Affettivo
Approccio comunicativo
Approccio
grammatico-traduttivo
Approccio
comunicativo
Docente Lingua
Studente Docente Lingua
Studente
Gli ‘attori’ nel processo glottodidattico
“Si è spostato il focus dalla lingua come sistema alla lingua in
atto [...]. In altre parole, si è spostato il focus dall’oggetto da
apprendere, la lingua, al soggetto che apprende, lo studente.”
Balboni, Le sfide di Babele, pag. 14
Studente
Lingua
Cultura
Docente
Bimodalità e direzionalità
Teoria sviluppata da Marcel Danesi (1988 e 1998)
Il cervello umano è composto da due emisferi quasi identici, ma che operano in modo differente. L’apprendimento di una lingua deve tenerne conto (cfr. Neurolinguistica)
Ognuna di queste metà sembra avere sviluppato funzioni specifiche e la prevalenza di uno dei due lobi ha delle conseguenze sulle attitudini di ciascuno di noi.
Che tipo sei? Emisfero destro o sinistro?
Bimodalità e direzionalità
Emisfero destro
Olistico-intuitivo
sintetico, globalizzante, induttivo
pratica, intuizione, pensiero sub-
cosciente, consapevolezza interiore,
creatività, lingua parlata, perspicacia,
pensiero astratto e figurativo,
immaginazione, musica, arte, passività,
simultaneità, intelligenza pratica,
sensualità, sinteticità.
Emisfero sinistro
Logico-razionale
sequenziale, analitico, deduttivo
analisi, logica, pensiero cosciente,
consapevolezza esterna, metodo, regole,
lingua scritta, grammatica, abilità
numeriche, ragionamento, abilità
scientifiche, reattività, sequenzialità,
intelligenza verbale, intellettualità,
analiticità;
Bimodalità e direzionalità
ROSSO
GIALLO
BLU
ROSA
VERDE
NERO
ROSSO
BLU
GRIGIO
ROSSO
ROSA
BLU
AZZURRO
VERDE
GIALLO
NERO
ROSA
MARRONE
AZZURRO
GIALLO
ARANCIONE
BLU
ROSA
NERO
Bimodalità e direzionalità
Approccio formalistico – traduttivo
Insegnamento di tipo grammaticale
Fa riferimento esclusivamente all’emisfero sinistro
Approccio comunicativo
Insegnamento funzionale
Fa riferimento ad entrambi gli emisferi bimodalità
La direzionalità va dall’emisfero destro al sinistro.
Occorre attivare l’aspetto emozionale prima e l’aspetto razionale poi.
È la tecnica del far scoprire.
I “miti” contro il bilinguismo precoce
Primo mito: la competenza alfabetica monolingue è un
prerequisito per la scolarizzazione
Secondo mito: l’apprendimento di più lingue in contesti scolastici
formali comporta difficoltà cognitive e apprenditive
Terzo mito: per facilitare l’apprendimento di una lingua bisogna
esporre il bambino in modo intenso a quella lingua
Quarto mito: esiste uno spazio limitato nel cervello per il
linguaggio
Autovalutazione dell’insegnante
Dalla scheda di autovalutazione dell’insegnante
selezionate tre domande chiave che ritenete
particolarmente importanti e argomenta la vostra
scelta.
Testo tratto da Mezzadri M., I ferri del mestiere Guerra ed. Perugia, 2003
Il processo di apprendimento
“Ho valutato l’input della lezione in modo da renderlo né troppo alto né
troppo basso?”
Bisogna evitare di trasmettere un obiettivo troppo elevato. Lo studente apprende se
l’input è proporzionato alle conoscenze già acquisite. Bisogna salire un gradino alla
volta.
Krashen e la teoria dell’input +1
L’acquisizione di nuovi elementi si fa in modo spontaneo e naturale
(emisfero destro) e viene prima.
Prima di ogni lezione è essenziale il riferimento alle conoscenze precedenti
dell’apprendente. La motivazione ha come scopo l’attivazione delle preconoscenze.
I nuovi concetti si imparano sulla base di quanto già appreso.
La teoria di Krashen (1983)
o Differenza tra acquisizione e apprendimento
o Input comprensibile
o Ordine naturale e i + 1
o Interlingua
o Filtro affettivo
Acquisire è uno sforzo: l’energia per farlo ci viene dalla motivazione.
La teoria di Krashen (1983)
o Motivazione
o Dovere in genere non porta all’acquisizione
o Bisogno bisogna esserne consapevoli
o Piacere o Apprendere
o Novità, imprevisto, insolito
o Varietà
o Sfida
o Sistematizzazione (capire come funziona il mondo, la regola)
grammatica induttiva
Autovalutazione dell’insegnante
“Ho gestito la lezione attraverso una notevole varietà di attività?”
L’approccio a spirale permette di riproporre i contenuti con attività variegate.
Il concetto di spirale nell'insegnamento linguistico si basa sul principio dell’input +1.
Bisogna prevedere la necessità di ritornare sugli argomenti trattati, ma salvaguardando un
altro principio fondamentale che potremmo riassumere così: perché ci sia apprendimento
deve esserci motivazione e non esiste motivazione senza lo stimolo dato dalla scoperta del
nuovo. Quindi non ripasso, ma revisione e ampliamento, come espressione didattica
dell'approccio a spirale.
Autovalutazione dell’insegnante
“Ho evitato di correggere gli errori quando non era necessario?”
La correzione dell'errore e la susseguente valutazione dell'insegnante sono spesso vissuti come
momenti di forte stress emotivo da parte dello studente.
La paura di sbagliare può indurre nello studente uno stato d'ansia che non gli permette di
affrontare il percorso d'apprendimento senza erigere delle barriere psicologiche (Teoria del
filtro affettivo, Krashen 1983).
Un approccio negativo all'errore è tipico di approcci di tipo formalistico e strutturalistico. A
una risposta sbagliata corrisponde immediatamente un rinforzo negativo e la correzione
dell'errore.
L'errore è una componente naturale del percorso di apprendimento interlingua
Qual è l’obiettivo dell’attività? Accuratezza o fluency?
1)
Insegnante: - Cosa farai l'estate prossima?
Studente: - Ancora non lo so. Forse anderò a Firenze a fare un corso di italiano e...
I.: Non ti ricordi? Andrò non anderò.
S.: Ah, giusto… e spero di conoscere molte ragazze italiane.
2)
Insegnante: - Cosa farai l'estate prossima?
Studente: - Ancora non lo so. Forse anderò a Firenze a fare un corso di italiano e...
I.: Ah, ah, attento… forse…
S.: Ah, è vero… forse andrò a Firenze e spero di conoscere molte ragazze italiane.
3)
Insegnante: - Cosa farai l'estate prossima?
Studente: - Ancora non lo so. Forse anderò a Firenze a fare un corso di italiano e...
I.: Ah, un momento… come hai detto?
S.: Forse anderò a Firenze e…
I.: Qualcuno riesce a correggere…
S2.: Andrò a Firenze…
I.: Esatto andrò, ce lo ripeti?
S.: Andrò a Firenze a fare un corso di italiano.
I.: Ottimo! Vai pure avanti: andrai a Firenze e…
S.: Forse andrò a Firenze e spero di conoscere molte ragazze italiane.
I.: (L'insegnante annuisce e sorride).
In classe si sta lavorando sulla forma del futuro semplice e il suo utilizzo.
Correzione dell’errore
Evitare l'errore è spesso considerato una delle priorità del processo
d'insegnamento/apprendimento.
La paura di sbagliare può indurre nello studente uno stato d'ansia che non
gli permette di affrontare il percorso d'apprendimento.
Lo studente protagonista del proprio percorso d'apprendimento dovrà
essere messo in condizione di gestire l'errore.
stimolo > risposta > rinforzo/rinforzo negativo.
Correzione dell’errore
Per Chomsky “l'errore, visto come risultato naturale di un processo di
produzione linguistica. Ogni essere umano produce lingua in modo creativo e la
sua performance è unica”.
Questa impostazione riveste l'errore di una dimensione naturale
inevitabile che lo rende molto meno negativo e didatticamente meno
pericoloso rispetto al passato.
Errore o sbaglio?
La correzione dell’errore: come, quando e perché.
Altre possibili tecniche e strategie.
Autovalutazione dell’insegnante “Ho fatto attenzione a non privilegiare un sillabo (ad esempio la grammatica) a
scapito di altri?”
Attività comunicative
Equilibrio tra le varie abilità (ascolto, parlato, lettura e scrittura)
Elementi culturali e interculturalità
Oltre a stimolare la motivazione, l'approccio induttivo rispetta due criteri fondamentali della
neurolinguistica: bimodalità e direzionalità.
Secondo il principio della direzionalità, il cervello elabora le informazioni solo nel rispetto del
passaggio dall'emisfero destro a quello sinistro nell'ordine, da cui consegue che
l'apprendimento linguistico avviene meglio attraverso metodi induttivi, gli unici che rispettano
la teoria della direzionalità.
Schema della lezione
Quali sono gli elementi importanti da tenere in
considerazione quando prepariamo una lezione?
Come va strutturata?
Quali sono le fasi da sviluppare?
Schema della lezione
Definizione del gruppo classe
Età degli studenti
Livello di conoscenza della lingua (secondo il Quadro
Comune Europeo delle Lingue)
Lingua d’uso (L1)
Lingue parlate (L2, LS)
Schema della lezione
Obiettivi della lezione (coerenti con una
programmazione a lungo termine)
Funzionali (es. sapersi presentare, saper parlare della
propria famiglia, saper raccontare delle proprie vacanze,
dei propri gusti, saper ordinare al ristorante...)
Culturali (cultura italiana o interculturalità)
Linguistici (lessicali, grammaticali, sintattici, fonetici,
ortografici...)
Schema della lezione
Individuazione di eventuali prerequisiti
Gli studenti possiedono già tutti gli strumenti per poter
comprendere quello che farò? Ho inserito la mia lezione in un
percorso logico di scoperta della lingua che rappresenti
un’evoluzione rispetto a ciò che ho fatto in precedenza?
Schema della lezione
Ambiente
Disposizione della classe (qual è la migliore disposizione
degli studenti in classe in previsione delle attività che farò?
Disposizione in cerchio, a piccoli gruppi, a due a due)
Presenza di mezzi multimediali (lettore CD, televisione,
internet) (Ho tutto quello che mi serve per svolgere la
lezione che ho preparato?)
Struttura del corso
Globalità (fase induttiva e di scoperta, modalità destra del cevello)
◦ Motivazione e attivazione delle preconoscenze (o riscaldamento)
(brainstorming, immagini)
◦ Presentazione del testo di partenza (precisazione del tema della
lezione)
Testo : scritto (dialogo, articolo di giornale, racconto), audio, video
Scoperta della lingua: predire ciò che può comparire in un testo operando
sulla base della situazione, della parte di testo che si è già compresa, del
paratesto, delle conoscenze del mondo.
Analisi e riflessione sulla lingua: fase di lavoro sul testo che comprende
sezioni di fissazione e di reimpiego via via più libero (from skill getting to skill
using)
Sintesi (categorizzazione, fase deduttiva, modalità sinistra del cervello)
Verifica (puntuale o globale, ma non necessariamente attraverso un test)
Recupero o rinforzo delle strutture viste con materiale aggiuntivo
Un sistema di classificazione nel campo delle lingue L2 e LS riconosciuto a
livello internazionale :
• strumento descrittivo vs normativo
• obiettivo: conseguire la comunicazione attraverso lo sviluppo delle
competenze
Una referenza comune che presenta :
• i livelli di competenza per situare l’apprendente
• l’inventario delle competenze, delle abilità e degli atti comunicativi, in
altre parole tutto ciò che l’apprendente deve conoscere per comunicare in
modo efficace
Quadro comune europeo
Quadro comune europeo ascoltare
leggere
comprensione
parlare
scrivere
prendere parte a una
conversazione
monologo
conversare
corrispondere
produzione
interazione
Quadro comune europeo
Dal “sapere” al “saper fare”
Abilità (ascolto, parlato, lettura, scrittura e interazione orale)
Livelli di competenza (A1 C2)
Approccio
grammatico-traduttivo
- verbi riflessivi
- aggettivi qualificativi
- essere e avere
Approccio
comunicativo
- presentarsi e
presentare gli altri
Quadro comune europeo
Per lo studente adulto
ascolto
parlato
lettura scrittura
interazione orale
Quadro comune europeo
Per lo studente bambino
ascolto
parlato
lettura scrittura
interazione orale
Quadro comune europeo
Quadro comune europeo
Didattica ludica
Alla base della didattica ludica c’è l’approccio
comunicativo e il metodo umanistico-affettivo.
La glottodidattica ludica non va identificata con il gioco
in senso stretto, ma nella creazione di un contesto
ludico caratterizzato da una didattica che stimola
curiosità, piacere e desiderio di scoperta, partecipazione
dell’allievo, possibilità di risolvere problemi in gruppo,
favorendo l’interazione sociale.
Uno studente motivato è un soggetto che si attiva.
La glottodidattica ludica ha grandi potenzialità per poter
mantenere negli allievi tempi di attenzione prolungati.
Didattica ludica PAROLE CHIAVE DELLA GLOTTODIDATTICA LUDICA (da Freddi)
SENSORIALITÀ
MOTRICITÀ
BIMODALITÀ
SEMIOTICITÀ
RELAZIONALITÀ
PRAGMATICITÀ
ESPRESSIVITÀ
AUTENTICITÀ
BICULTURALISMO o MULTICULTURALISMO
NATURALITÀ
LUDICITÀ
KRASHEN (1981 E 1983)
RULE OF FORGETTING
Didattica ludica
CARATTERISTICHE DELLA GLOTTODIDATTICA LUDICA
Creare un contesto in cui imparare la lingua in modo motivante, significativo,
autentico.
Far vivere all’allievo un’esperienza totalizzante.
Partecipare attivamente in classe indipendentemente dal livello di competenza in L2.
Apprendere facendo.
Apprendere attraverso il problem solving.
Apprendere competenze sociali.
Sfidare se stessi e gli altri.
Stimolare entrambi gli emisferi cerebrali.
Imparare a interagire e a cooperare.
Acquisire consapevolezza delle strategie di apprendimento e delle conoscenze
acquisite.
Riflettere sulla propria cultura e comprendere le culture altrui.
Didattica ludica
GLOTTODIDATTICA LUDICA PER BAMBINI
Il mondo del bambino è fatto di gioco, che sottolinea sul piano dello sviluppo
affettivo, cognitivo e sociale le fasi della sua crescita e maturazione.
Il gioco è:
◦ strumento di scoperta e assimilazione del reale;
◦ esercizio preparatorio alla vita quotidiana per mezzo del quale si esercitano i
comportamenti “a vuoto”, senza cioè le conseguenze che avrebbero nella realtà
◦ strumento di interazione sociale: con il confronto, il senso delle regole, il rispetto reciproco;
◦ fattore di maturazione e sviluppo.
Per gioco si possono usare personaggi guida (mascotte, burattini, ecc.) che per
convenzione parlano la lingua target e ai quali ci si può rivolgere parlando solo in
quella lingua.
Autentico è il materiale linguistico intorno al quale si crea interesse: una conta usata
per il gioco del nascondino, una filastrocca che accompagna il salto con la corda, la
fiaba ascoltata e ripetuta, le istruzioni per fare qualcosa.
Didattica ludica
MOTIVAZIONE INTRINSECA
(fattori interni)
interesse
desiderio
curiosità
piacere nell’imparare
MOTIVAZIONE ESTRINSECA
(fattori esterni)
gratificazione
ricompensa
es. un buon voto, la stima dei
genitori
Didattica ludica GLOTTODIDATTICA LUDICA PER BAMBINI
Ai bambini si possono proporre attività come:
manipolare, costruire
disegnare, dipingere
illustrare storie e fumetti
ripetere e memorizzare rime e filastrocche
cantare e ballare
ascoltare e compiere azioni
risolvere problemi e indovinelli
ascoltare e raccontare fiabe, descrivere
immaginare, fantasticare, inventare
mimare e drammatizzare
partecipare a roleplay
imitare e rielaborare creativamente con la lingua
giocare con la lingua alla scoperta delle sue regole, dei suoi suoni,ecc..
Didattica ludica
L’APPLICAZIONE IN CLASSE
utilizzare tecniche ludiche sulla base di precisi obiettivi didattici e educativi prefissati (fissazione
del lessico, reimpiego libero o guidato di strutture, socializzazione,etc..)
selezionare le attività ludiche che meglio si adattano al gruppo classe;
organizzare in modo preciso le fasi e i tempi delle attività didattiche
scegliere e predisporre i materiali
organizzare gli spazi dell’aula in modo funzionale e efficace
assicurarsi che gli studenti rispettino le consegne e le regole
controllare l’andamento della classe durante lo svolgimento delle attività (partecipazione di tutti,
disciplina)
rilevare le difficoltà linguistiche, comunicative o pragmatiche e preparare nuove attività mirate
prevedere un momento di sistematizzazione degli aspetti linguistico-comunicativi
valutare il successo in termini didattici e operativi
utilizzare strumenti di valutazione che siano coerenti con il metodo impiegato.
Didattica ludica
ALCUNI ESEMPI DI STRUTTURE DI BASE
I giochi di azione : sono attività in cui gli allievi compiono delle
azioni in risposta a ordini formulati dall’insegnante (Tombola,
domino, tris)
La transcodificazione: si ha il passaggio da un codice all’altro (dal
codice verbale a quello iconico)
Le attività di abbinamento, i giochi di memoria
Le attività dialogico-conversazionali e gli indovinelli
I giochi cornice
I dialoghi a catena, le drammatizzazioni e i role play
Canzoni e filastrocche
Per finire… Girotondo 1, percorso 2
Analizzando le differenti parti del percorso 2 del testo Girotondo 1, qual è secondo voi la prima attività da svolgere in classe e perché.
5 min.
45
E infine…
Considerazioni conclusive e commenti
Valutazione del seminario
GRAZIE PER L’ATTENZIONE