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Giacomo Longo  – Corso di Storia dell'Architettura – Ing. Edile Architettura – Anno I 3

Si tratta di un edificio importante perchè di fatto è ilmonumento nazionale, in un paese di mercanti!Importante come rispetto a D armstadt  è nella città ,nella società .Nella grande sala merci si nota la convivenza delleideologie di Viollet-le-Duc e di Semper: lo scheletro

metallico della copertura a vista poggia infatti su deipiloni che finiscono per “immergersi” nelle pareti (eche assorbono anche le spinte degli archi laterali). Ifianchi sono articolati a tre livelli, con due balconate;

nella parte bassa si nota (è stato di proposito evidenziato) un intervento strutturale per ovviare ad unproblema di fondazioni (non attribuibile a Berlage). Molto particolare il passaggio tra le sale, strutturato inmodo da permettere la visione dell'intero spazio interno. Proprio in questo punto c'è un particolare strano:gli archi a pianterreno e la balconata fanno un angolo strano, sembrano frutto di un errore progettuale. In realtà Berlage vuole enfatizzare come si tratti

Endrik Petrus Berlage (1856 – 1934) 12-03-2004

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di un'intersezione tra due superfici, che idealmente continuano.Ovunque si nota la distinzione tra pareti lisce e scheletro articolato, e come siano ben distine edevidenziate le varie componenti. Le pareti delle varie sale sono trattate proprio come dei tessuti, degliarazzi, con variazione delle cromature dei mattoni, o ancora con dei “festoni” sulla parte sommitale.Ricorrono anche dei simboli: ad esempio nei cancelli delle sale del grano (sacco) e dei valori marittimi(ancora), o nel grande dipinto parietale della semina.È importante considerare anche che Berlage introduce valori sociali nel commercio: realizza unsimbolo comunitario, nel quale tutti si identificano e dove lavorano delle persone per il progressodi tutti.

Nel 1905, in una conferenza, Berlage cita un passo di Semper, in cui il maestro individuava la radicena th (cucitura) e di not  (necessità), e usava questa affinità per reinterpretare “far di necessità virtù” con“far di cucitura virtù”. È importante tenere presente che le cuciture sono nei passaggi tra gli elementi, eche offrono la possibilità di esaltarli, decorarli. Secondo Berlage ciò è perfettamente in sintonia con quanto sostenuto da Viollet-le-Duc.

Berlage è stato anche un urbanista: in quel periodo architettura e urbanisticaerano intrecciata, ed erano uno dei temi principali, molto dibattuti.L'opinione della manualistica tedesca (J. Strubben, ...) sosteneva unaposizione pratica, concreta, secondo cui il piano regolatore deve pianificareuna libera espansione, garantendo razionalità e uguaglianza economica,dunque assecondando la naturale evoluzione degli agglomerati urbani. Loscritto “l'Arte di Costruire le Città” di Camillo Sitti avvia una riflessione inmerito, in quanto considera come le città siano brutte, in quanto costruite daingegneri, che non considerano affato i valori artistici (le strade servono percollegare, ...). Berlage è ovviamente d'accordo, anche se nel suoapprofondimento arriva oltre: coglie l'importanza del rapporto architettura

 – spazio, si concentra più sulla strada che sulla piazza e sui block-bau, leunità da lui considerate per stabilire l'espansione, gli isolati. È convinto cheil piano deve regolare le linee principali delle comunicazioni e dei blocchiedilizi, senza entrare nel particolare delle tipologie delle singolecomponenti.

Nella sua conferenza del 1894 titolata “l'arte costruire e impressionismo”affronta il tema della costruzione di abitazioni a basso costo per la gente,

Endrik Petrus Berlage (1856 – 1934) 12-03-2004

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ma comunque di qualità. Per questo gli architetti devono farsi impressionisti, non più ragionare al dettaglio ma all'insieme, definire i profili.Nel 1907-'11 Berlage realizza il piano per l'Aja, al quale allega prospettive che prefigurano proprio impressionisticamente alcune viste. Nel 1914-'17presenta la seconda versione del piano di espansione per Amsterdam Sud, poi realizzato: si oppone all'idea di prolungare le linee principali, mariprende il principio (storico) dei canali concentrici, tra i quali si costruiscono i block-bau. È evidentemente una città in scala monumentale, l'unitànella molteplicità. Interessante notare come Berlage non costruisca in pratica quasi niente neinuovi quartieri, ma rimane la sua impostazione.

Importante anche il suo rapporto con i Kröller - Müller,una famiglia di magnati olandesi, dei quali diventa

architetto di fiducia per molti anni. Helene Müller eraun'appassionata di arte contemporanea (da sempre avevaapprofondito la sua passione), raccoglieva molte opereimportanti (soprattutto Van Gogh), e voleva costruire unmuseo, aperto a tutti i cittadini. Per questo interpella variarchitetti, da Behrens a Mies (ma che era ancora giovane)fino a Berlage, che ottiene la sua approvazione, anche sepoi il museo non sarà realizzato. Per la famiglia realizzacomunque molte opere, a partire dal notevole casino di

caccia di Sant' Uberto (1914-1920), nella tenuta Otterlo,dove troverà fra l'altro posto la collezione d'arte. Si tratta diuna reinterpretazione in chiave monumentale di un temacomune; spicca l'alto campanile, su una struttura piuttostosemplice, geometrica. Contemporaneamente progetta lasede di Londra, la Holland House, realizzata nel '15 – '17,senza però la sua supervisione: è un omaggio a Sullivan, lacui opera lo ha molto colpito (era inevitabile l'incontro con

le parallele tendenze americane di Richardson e Sullivan),anche nella struttura (in acciaio rivestita da formelle inceramica). Il successivo progetto per il museo segna larottura con questi committenti, che si rivolgono a van deWelde (che effettivamente costruirà quel museo).

Endrik Petrus Berlage (1856 – 1934) 12-03-2004

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È un'importante opportunità che sfugge a Berlage, che riceve però una richiesta analoga dal comune de l'Aja(Chemente Museum a Den Haag), che ha bisogno di una sede per le sue collezioni. Il primo progetto era una fastosacittadella strutturata attorno ad una lago artificiale, le cui eccesive dimensioni e costo lo rendono irrealizzabile. Nel'28-'34 (ultimi anni di vita) lavora alla costruzione del progetto definitivo, notevolmente ridimensionato e inverso: lastruttura è in centro al lotto, con due specchi d'acqua artificiali. È molto interessante, un Berlage maturo. Lasuperficie è tessuta dal mattone, disposto in maniera accorta (anche per dimostrare come una parete sia sorta dalterreno o sia in aggetto). Lo spazio espositivo è disposto sui lati di una quadrato, su due piani. Il superiore èilluminato da dei lucernari (caratterizzati da veneziane che regolano la luminosità). Ci sono vari percorsi e sale didiverse dimensioni. Tutto l'edificio è costruito sul

modulo del mattone, anche se ricopre solo lafunzione di rivestimento. All'interno si notano lestrutture di c.a.

Il calcestruzzo è materiale al quale si rivolge con unmisto di interesse e timore: la sua versatilità

permette di realizzare pareti senza giunzioni, il che provocherebbe la mancanza dicuciture! Per questo non considera la neue sa chligckeit  un passo avanti, èun'esperienza mancante di ideali. Ciò spingerà i giovani architetti olandesi, cheavevano imparato da lui, a definirlo “arido”, oppure “romantico” (van Dusburg: “ha iuna concezione roma ntica dellospa zio”, cosa da Berlageespressamente confermata).

Endrik Petrus Berlage (1856 – 1934) 12-03-2004

Negli anni '20 Berlage realizza unachiesa scientista a l'Aja, con unastruttura in c.a., comunque rivestitada mattoni. In questa occasioneinserisce una “finestra” compostada vetro-mattone, che di fattomantiene la continuità della parete.

Sempre in quegli anni realizza unasede della De Nederlander, in cui lastruttura in c.a. é a vista, e ilpassaggio tra calcestruzzo(intonacato) e mattoni ditamponamento avviene con una rigadi mattoni neri. Nel complesso unasoluzione non molto interessante.