bonifica del sito caffaro, un passo avanti... e due indietro

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Page 1: Bonifica del sito caffaro, un passo avanti... e due indietro

Bonifica del Sito CaffaroUn passo avanti… e due indietro

Un passo avanti…I Dodicimila manifestanti del 10 aprile non potevano lasciare indifferenti le istituzioni locali, chefino ad un mese prima, di fronte al fatto che il Ministero non concedeva adeguati finanziamenti perle bonifiche, avevano gettato la spugna, chiedendo in sostanza che il Sin Brescia Caffaro venisseazzerato, mettendo quindi una definitiva pietra sopra il processo di bonifica(http://www.ambientebrescia.it/CaffaroRiperimetrazione2016Commento.pdf).Così il 19 aprile il sindaco Emilio Del Bono, l’Assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra ed ilCommissario straordinario Roberto Moreni si sono precipitati a Roma, avendo capito finalmenteche, se loro avevano in mente di insabbiare definitivamente il “caso Caffaro”, non la pensavanonello stesso modo i cittadini di Brescia. Insomma la lezione dei Dodicimila a qualcosa sembrasia servita. Così dal Comunicato del Ministero che sotto riportiamo, si annuncia che la macchinadella bonifica dovrebbe ripartire, si mettono a disposizione subito 1.700.000 euro e se nepromettono altri 4 milioni per l’estate. Inoltre, stando a notizie di stampa, il sindaco sembra averfatto autocritica, annunciando “che scriverà all’assessore Terzi per ribadire la sua rinuncia allariperimetrazione del sito Caffaro”, ovvero alla richiesta autolesionista di drasticoridimensionamento del perimetro del sito, presentata formalmente, e sciaguratamente, il 4 marzoscorso. Una salutare e clamorosa marcia indietro che non si può che apprezzare, se seguirà attoformale conseguente (sono rari i politici che riconoscono i propri errori).E fino qui registriamo con soddisfazione il passo avanti che i nostri rappresentanti istituzionalisono stati costretti a compiere sospinti dall’incalzare dei Dodicimila.

…e due passi indietro.Purtroppo, tornati a Brescia, i nostri tre non hanno saputo resistere alla tentazione dellapropaganda un tanto al chilo per raggranellare qualche voto e per appendersi qualche medagliettada mostrare alla stampa. Del resto “la pubblicità – si dice – è l’anima del commercio”, pratica chepurtroppo ha sempre più contaminato una politica che si è fatta marketing, a volte anche affaristico.E allora, senza ritegno, si sarebbe paragonato l’incontro romano ad una “rivoluzione copernicana”(sic!), perché dopo 15 anni di inerzia si è timidamente tornato a parlare di bonifiche. Insuperabile,per mancanza di senso del ridicolo, l’Assessore all’Ambiente che, a proposito del milione e 700mila euro portati a casa e dei 4 milioni promessi, avrebbe esordito soddisfatto: “Qui a forza dibriciole facciamo una pagnotta”. Dimenticando che lo stesso Ministro dell’ambiente che orapromette per l’estate prossima altri 4 milioni, nella primavera scorsa aveva promesso per l’estatescorsa 50 milioni di euro (mai visti, ovviamente). I nostri anziani, che la miseria l’hanno vissuta,sanno bene che con le briciole non si fa la pagnotta, ma la fame e che per fare le pagnotte(bonifiche) per decine di migliaia di cittadini ci vuole tanta farina (finanziamenti) in grandi quantità,nell’ordine di centinaia di milioni di euro. Inoltre, enfatizzare di aver triplicato i fondi,comunque sempre pressoché vicini alla zero, è come dire che la giunta precedente di Paroli, nel2009, li avrebbe addirittura quintuplicati, da 1.248.000 a 6.752.000 euro. Come si vede, unclamoroso autogol nell’ansia di sparare messaggi pirotecnici, con l’illusione di coprire la pochezzadei risultati ad oggi ottenuti.

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Ma di questo spettacolo, cui la politica ci ha abituato, potremmo limitarci a sorridere, se non avesseconseguenze devastanti nel rapporto con il governo e con il Ministero dell’Ambiente. A Roma,leggendo la stampa bresciana del 23 aprile (che sotto riportiamo), si possono immaginare icommenti: “Caspita, questi bresciani li abbiamo infinocchiati davvero con poco, gli abbiamoconcesso qualche briciola ed eccoli più che soddisfatti, perfino eccitati. Per nostra fortuna nonfanno casino come quelli della Terra di fuochi, che, con un inquinamento molto meno importante,ci hanno costretto ad investire oltre 300 milioni di euro, o come quelli di Taranto, dove per labonifica abbiamo messo a disposizione 800 milioni di euro, o come quelli del sito di Bagnoli, cuiabbiamo destinato 272 milioni di euro proprio in questi giorni”.

Insomma, i nostri rappresentanti istituzionali, per raggranellare qualche voto in più a Brescia, nonhanno alcuna remora ad assumere un atteggiamento rinunciatario, se non umiliante, neiconfronti del governo e del suo reiterato disinteresse per il Sin Brescia – Caffaro. Del resto,recuperare l’incredibile passo falso della richiesta presentata dal Sindaco il 4 marzo scorso perazzerare di fatto il sito inquinato di interesse nazionale sarà impresa non semplice (a questoproposito in coda si veda l’articolo di Andrea Tornago per “Il fatto quotidiano on line”).

Ed ecco dunque i due passi indietro, che non fanno ben sperare per il futuro della bonifica, vera, ditutto il territorio inquinato dalla Caffaro. Obiettivo per il quale saranno necessari un’ulterioremobilitazione ed il massimo impegno del “popolo inquinato” all’insegna di Basta Veleni.

Brescia 28 aprile 2016 Marino Ruzzenenti

Il comunicato ufficiale

Brescia: Galletti, pronti fondi per progettazione su faldaCaffaro

Ministro vede sindaco Del Bono, commissario Moreni e assessore Fondra: subito 1,7 milioniper progettazione, in estate altri 4 per Passo Gavia e Campo Calvesi

Roma, 19 apr – Un milione e 700 mila euro messi subito a disposizione dal ministero dell’Ambienteper avviare la progettazione dell’intervento di messa in sicurezza della falda sotto il sito industrialeCaffaro, più 4 milioni entro l’estate per la bonifica di Passo Gavia e Campo Calvesi, non appena ilCommissario integrerà gli elaborati necessari per l’approvazione in Conferenza dei Servizi, che siaggiungano ai fondi già nelle sue disponibilità. Con questi risultati si è concluso il confronto nellasede di Via Cristoforo Colombo a Roma tra il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il sindacodi Brescia Emilio Del Bono, il commissario della Caffaro Roberto Moreni, l’assessore all’AmbienteGianluigi Fondra. Presenti all’incontro il capo di Gabinetto del ministro Guido Carpani e il direttoregenerale per la salvaguardia del territorio e delle acque Gaia Checcucci. A fronte delle richiestedell’amministrazione comunale e della gestione commissariale, il ministro ha ritenuto di imprimereun’accelerazione nello stanziamento delle risorse, dando priorità agli interventi ambientali piùurgenti e attesi dalla popolazione. Sugli interventi di bonifica della falda il ministro si è resodisponibile a individuare i fondi necessari, a valere sulla programmazione 2014-2020 e sui Fondi diSviluppo e Coesione, con il supporto del territorio e dei rappresentanti istituzionali. Il commissarioMoreni fornirà nelle prossime ore al ministero un dettagliato cronoprogramma necessarioall’individuazione dei futuri stanziamenti.

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Nel 2018 l’atletica tornerà al Calvesi http://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera-brescia/textview

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AMBIENTE.Dopol’incontro aRoma conilministro Galletti il sindacoeil commissario straordinarioMoreni fannoil puntosulla complessapartitadel sitoCaffaro

BonificaPcb,risorsetriplicateintreanniDelBono:«Da6milionisiamopassatia22.Abbiamocapitocheisoldièpiùfacileottenerlisesipresentanoprogettimiratiebendefiniti»

L’INTERVENTO. Una tavola rotonda organizzata dal Circolo Brescia Est

PianoCave, ilPdchiedediaprireunconfrontoAffondodi Capra: «IlPianoèscadutoda quindicimesi,sièdimostrato obesoesuperato neicontenuti»

IN SCENA. Allo Spazio Aità da martedì in programma «Basta la salute!»

IlcasoCaffarodiventaunospettacoloteatraleIltesto ripercorreconatteggiamentoscientificoerigorestorico la storiadelPcba Brescia città

Mimmo Varone

Ci vuole metodo per bonifica-re il sito Caffaro. Meglio: civuole metodo per ottenere ifondi necessari alle bonifi-che. A Brescia fino al 2012erano arrivati 6 milioni e 752mila euro con l’accordo diprogramma del settembre2009 (più, 1,2 milioni prece-denti). In poco meno di treanni i milioni sono diventati18,3. Il fatto è che prima sichiedevano sulla base di unagenerica necessità, poi si è ca-pito che i soldi vanno chiestisulla base di progetti di boni-fica precisi, e sono cominciatiad arrivare. Un po’ alla volta,ma arrivano. E per usarel’immagine del sindaco Emi-lio Del Bono, «tante briciolefiniscono per fare una pa-gnotta consistente».

È una sorta di rivoluzionecopernicana, e il primo citta-dino l’ha rivendicata ieri,quando insieme all’assessoreall’Ambiente Gianluigi Fon-dra e al commissario straordi-nario del Sin Caffaro Rober-to Moreni, ha riferito del re-cente incontro con il mini-stro Gianluca Galletti e il suostaff al dicastero di via Cristo-foro Colombo.

«Quando siamo arrivati ave-vamo poco più di 6 milioni ingran parte non spesi – sottoli-nea Del Bono -, in due anni emezzo si sono triplicati e coni soldi messi dal Comune arri-viamo a 22 milioni. Non sa-ranno sufficienti ma possia-mo finalmente iniziare le bo-nifiche».

Da Roma ha portato a casa4 milioni per la bonifica delparco di via Passo Gavia e delCampo Calvesi di via Morosi-ni, e altri 1,7 per dar corso al-la progettazione preliminaredefinitiva ed esecutiva dellamessa in sicurezza della faldasotto il sito industriale Caffa-ro. «Abbiamo ottenuto i fon-

di perché abbiamo potuto di-re quanto ci serve e per farecosa», sottolinea il sindaco.

Con questo metodo la boni-fica del verde della scuola divia Divisione Acqui è cosa fat-ta – elenca – in luglio saràpronto il giardino di via Nul-lo ridisegnato con vialed’accesso anche da via Mila-no e rotonda centrale, in set-tembre i bambini potrannotornare alle scuole Calvi-no-Deledda. E ora si può af-frontare il futuro.

ENTROLUGLIOMoreni deposi-terà i due progetti «già allostadio avanzato» per il parcodi via Passo Gavia e il campoCalvesi, in modo che in au-tunno scatti la gara di appal-to europea, e nel 2017 si pos-sano avviare i lavori. Dopoaver speso per la progettazio-ne, il commissario straordi-nario aggiunge che entroquest’anno potrà partire labonifica del primo e secondostralcio dei 45 chilometri dirogge inquinate.

Intanto si approveranno ilprogetto per il terzo stralcio ei servizi di ingegneria relativialla progettazione dell’inter-vento sul sito Caffaro. Al ri-guardo, «abbiamo intenzio-ne di procedere come 10 annifa per il parco Tarello – preci-sa Moreni -. Sceglieremo ilprogetto e non il progettista,in base alla valutazione delrapporto costi benefici».

Si tratterà in primo luogo ditrovare i professionisti in gra-do di compiere un’opera ine-dita, ma i primi due dice diaverli già trovati e si affideràa esperti per cercare altre pro-fessionalità ovunque siano,meglio se a Brescia.

Il nuovo «modello concet-tuale», dunque, apre la stra-da alla soluzione dell’emer-genza con la maiuscola, quel-la della falda che costringe aemungere continuamente ac-qua per evitare la catastrofe

dell’inquinamento diffuso.«Ora concentreremo gli sfor-zi per fare in modo che il com-missario Moreni possa appal-tare il progetto di messa in si-curezza – aggiunge il sindaco-, e il Governo si è già impe-gnato per iscritto ad assecon-dare un emendamento chepresenteranno i parlamenta-ri bresciani alla Legge di sta-bilità 2017, per reperire i fon-di necessari, la cui entità saràdeterminata dal progettostesso». Non accadrà più chei fondi ottenuti restino inuti-lizzati, con il rischio che ritor-nino al mittente in base allacosiddetta perenzione. Per-ché anche questo è accaduto– sottolinea Fondra -, «quan-do un milione e mezzo dei 6,7milioni dell’accordo di pro-gramma stava per ritornare aRoma e sarebbe stato moltodifficile riaverlo». Al contra-rio, «se in passato abbiamomediato, ora tireremo dritto– precisa Del Bono -, e il mini-stro ci ha già assicurato chequando chiederemo le risor-se sarà disposto a trovarle».

LANUOVALOGICAporterà pu-re alla definizione di un «par-co progetti». Moreni pensaalle risultanze delle analisiArpa che potrebbero far al-lungare fino a Capriano lerogge da bonificare. Ma ci so-no procedure avviate pureper le bonifiche dei parchi divia Livorno, Fura, Parenzoed Ercoliani.

In più si provano soluzionialternative alla rimozione delterreno, per ora unica prassiprevista dalla legge. E 1,25milioni sono destinati allasperimentazione del biorime-dio sotto sorveglianza Ersaf,l’ente regionale per le foreste,per capire se si possa risana-re il terreno a sud della Caffa-ro senza spostarlo. Anche perquesto Brescia potrebbe di-ventare laboratorio naziona-le, già riconosciuta taledall’Istituto Superiore di Sa-nità per le indagini epidemio-logiche e le analisi del terre-no.•

© RIPRODUZIONERISERVATA

Ilsito diinteressenazionale SinCaffarohaunasuperficiedioltreduemilioni dimetriquadrati, lametà destinataausoagricolo, 600 milaa usoindustriale,400milaresidenzialie70 milaoccupatidaduediscariche(Capreranordesud) dirifiuti industrialiededili. Leacque sotterraneehannounasuperficie totalediquasi21milioni dimetri quadrielosviluppo lineare delleroggeèdicirca45 chilometri.

Permetteremano a tuttoquestoalmomento cisono18,3milioni,difondi statali piùaltri4milioni circa messidallaLoggiaditasca propriaper labonificadeiparchi fuoriSin.Eccocome vengonoutilizzati.

All’internodeiconfini diBrescia,410 milaeuro vanno aintegrazionedeifondi comunaliperi giardini diviaNullo, 1,250milioniper la sperimentazionedeibiorimedio,2,250per ilprimoesecondostralciodellerogge,3,350 perle rogge delterzostralcio, 2,240per labonificadelparco diPassoGavia,300 mila(prima stima)perla progettazionedelsottosuoloCaffaroe4milioniperla bonifica delcampoCalvesi,per untotaledi13,8milioni.Peril resto,1,360

milionivanno allediscarichePianeraePianerino diCastegnato,786mila eurosono destinati allaVallosadiPassirano, 309milavannoall’AsloraAts e702 milaall’Arpa.Unaltro milione e350milaeuro èdestinatoa indagini,studieaccantonamenti pereventuali interventisostitutiviespesegenerali. Intuttofanno altri4.317.000cheportanoalla cifracomplessiva.

NONSONO nell’elenco i parchidiviaLivorno,Fura, ParenzoedEmiliani.Tuttavia l’assessoreall’AmbienteGianluigiFondracontadipoterlibonificarecon gliscontiderivantidallegared’appaltoper le altrebonifiche.Intanto,se ilreticolo diroggeall’internodelSin sarà oggettod’intervento,nonsarà cosìper iterreniprospicienti– precisaFondra-,econ gli agricoltori siècondivisaunastabilità dicoltivazionicon controlli atappetodell’Ats.

Sipuòdire cheèpartito unprocessochepuòportare alrecuperocompletodell’areainquinata.Ma richiederàdiversianni,edovrà continuare –comeauspicail sindaco EmilioDel Bono–a prescindere dal colorepoliticodellegiuntecheamministrerannolaLoggia infuturo. MI.VA.

«Lastradaèancoralungamaèquellagiusta»

Il Piano Cave di RegioneLombardia per il decennio2004- 2014 è scaduto il 25gennaio 2015. Secondo il Pdbresciano è urgente, per unaserie di ragioni, licenziarneun altro. Sulla base di qualefilosofia andrà scritto? Checaratteristiche dovrà avere?Se ne discuterà mercoledì al-la sala civica di via Sabbione-ta 14 (Sant’Eufemia) a parti-re dalle 20.30. La tavola ro-tonda, organizzata dal Circo-lo Brescia Est del Partito De-mocratico, prevede la parteci-pazione del consigliere regio-nale Gianni Girelli, del sinda-co di Castenedolo Gianbatti-sta Groli, dell’assessore rezza-tese Giorgio Gallina e di An-gelo Bergomi, responsabileprovinciale Ambiente dei De-

mocratici. Le conclusioni deldibattito saranno affidate alcapogruppo consiliare in Log-gia del Pd, Fabio Capra. Ed èproprio quest’ultimo, in sededi presentazione dell’iniziati-va, a fare il punto della situa-zione: «Il Piano Cave regio-nale, scaduto da ormai quin-dici mesi, si è dimostrato obe-so e superato. Obeso nel sen-so di esagerato, sovradimen-

sionato, perché stabiliva in70 milioni di metri cubi il fab-bisogno bresciano di ghiaianell’arco di dieci anni, unaprevisione che i fatti hannosonoramente smentito. Soloil 30 per cento (30 milioni dimetri cubi) è stato effettiva-mente cavato».

In attesa di nuove indicazio-ni che da Milano dovrannoarrivare quando sarà varato

un nuovo Piano Cave, la Pro-vincia, già nell’aprile delloscorso anno, diede via liberaa una nuova proroga dal valo-re di circa 7 milioni di metricubi: «Siamo in regime di de-roga - sottolinea preoccupa-to Capra - un contesto che inItalia ha spesso generato le si-tuazioni più incomprensibi-li» Non c’è polemica nei con-fronti del compagno di parti-to Pier Luigi Mottinelli: «IlBroletto è dovuto intervenireper non andare in mora».

RESTA però il fatto che si stavivendo una fase di «interre-gno», con un Piano Cave re-gionale che ha esaurito la suafunzione e nel bel mezzo del-la trasformazione delle Pro-vincie in Aree Vaste, le cui fu-ture competenze non sonoancora del tutto chiare.

Capra punta il dito controquella che a suo parere è unacontraddizione: «La Regio-ne, attraverso la legge31/2014, ha dettato nuove di-sposizioni per impedire ulte-riore consumo di suolo. Per-ché allora mantiene una leg-ge regionale che in prorogapermette ai cavatori di impos-sessarsi di parti del territo-rio?». •M.ZAP.

© RIPRODUZIONERISERVATA

Il caso Caffaro arriva a tea-tro. Allo Spazio Aità in con-trada delle Bassiche 27/c dal26 al 30 aprile è in program-ma «Basta la salute!», lo spet-tacolo coprodotto da TeatroLaboratorio e da Spazio Aitàche ripercorre con atteggia-mento scientifico e rigore sto-rico la storia del Pcb a Bre-scia dal 1976 a oggi e rico-struisce nel dettaglio il succe-dersi di sottovalutazione delproblema, omertà, mancatiadempimenti, che fa del casoCaffaro uno dei più gravi, senon il più grave, disastro am-bientale italiano. Si è occupa-to della drammaturgia Pie-tro Mazzoldi, un giovane cheha fatto le prime esperienzecome attore con il Treatro ela Piccola Compagnia Stabiledi Paolo Peli e, da qualche an-

no, si dedica con ottimi risul-tati alla scrittura; la regia è diFabio Maccarinelli, in scenac’è Sergio Mascherpa che conla sua bravura e con un pizzi-co di ironia guiderà il pubbli-co nel non facile percorso del-lo spettacolo.

«STIAMOlavorando su questotema da un po’ di tempo, - di-ce Fabio Maccarinelli – ab-

biamo raccolto una infinitàdi dati, abbiamo tenuto pre-sente il libro di Marino Ruz-zenenti, le ricerche di LucillaPerrini e gli articoli pubblica-ti su diversi giornali in tuttiquesti anni, abbiamo fatto in-terviste a molte persone con-taminate dal Pcb. Quello checi ha colpito è il disinteresse ela paura, il non voler ammet-tere che Brescia è un postocontaminato, il più contami-nato d’Italia. Tra gli intervi-stati c’è stato un signore, cheabita dalle parti di Chiesa-nuova ed ha un livello eleva-tissimo di Pcb nel sangue;quando gli abbiamo chiestocome viveva il problema, ciha risposto che non se ne pre-occupava, perché “basta la sa-lute!”. Sono parole che ci han-no fatto pensare, ma ci han-no anche dato un’idea per iltitolo». Il biglietto d’ingressocosta 7 euro; i posti dello Spa-zio Aità sono limitati e si con-siglia la prenotazione allo030.302696.•F.D.L.

L’assessoreFondra, il commissarioMoreni eil sindacoDel Bono

Le tappe degli interventi

IrappresentantidelPd BresciaEstalla cavaGaburri aBuffalora Un’immaginedellospettacolo

BRESCIAOGGISabato 23 Aprile 201610 Cronaca

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Brescia, mancano i soldi per la bonifica Caffaro. Sindacoscrive alla Regione: “Limitare le aree contaminate”

Ambiente & Veleni

Ha il sapore di una resa di fronte ad uno dei più gravi inquinamenti da Pcb e diossined’Europa la lettera inviata nel marzo scorso da Emilio Del Bono all’assessore regionaleall’Ambiente Claudia Terzi

di Andrea Tornago | 25 aprile 2016

Non ci sono i soldi per la bonifica. Quindi le aree contaminate dalla Caffaro di Brescia, sitoinquinato di interesse nazionale dal 2002, vanno “limitate”. Ha il sapore di una resa di fronte ad unodei più gravi inquinamenti da Pcb e diossine d’Europa la lettera inviata nel marzo scorso dalsindaco di Brescia, Emilio Del Bono, all’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi. Parlandodella “riperimetrazione del sito di interesse nazionale Caffaro”, in cui il danno ambientale è statostimato in circa 1,5 miliardi di euro, il sindaco di Brescia fa riferimento ai “poco soddisfacentiincontri avuti presso il ministero dell’Ambiente” per chiedere i fondi da assegnare al commissarioRoberto Moreni.

Guardando con disincanto alla “reale possibilità che vengano assegnati finanziamenti adeguati perla bonifica”, Del Bono propone questa soluzione: “Parrebbe infatti più utile limitare l’area del Sin(sito di interesse nazionale, ndr) al solo sito industriale, alle rogge e a quelle aree pubbliche per lequali si possa prevedere l’intervento diretto da parte del Comune di Brescia”. Una riduzionedrastica del sito che limiterebbe il perimetro del Sin dagli attuali 273 ettari a circa 20 ettari.

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Solo sulla carta, però. Perché stando alle caratterizzazioni dei primi anni 2000, cui fa riferimento ildecreto emesso dal ministero dell’Ambiente nel febbraio 2003, sono più di 1 milione e 700milametri quadrati i terreni agricoli, produttivi, residenziali e pubblici contaminati per effetto dellaproduzione della fabbrica chimica Caffaro. Inquinati da veleni come Pcb e mercurio, se non peggio:secondo le stime dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, nei terreni del sitoinquinato ci sarebbero ancora 500 chili di diossine con tossicità equivalente alla più temibile Tcdd,una quantità di veleno (anche se diluita in grandi volumi di terreno) quasi 20 volte superiore aquella di Seveso.

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La lettera del sindaco Del Bono, scoperta dai consiglieri comunali quasi per caso (“solo perchécitata dal commissario Caffaro, Roberto Moreni, a margine della riunione della commissioneAmbiente”, fanno sapere alcune fonti), ha sollevato subito forti polemiche mentre a Bresciafervevano i preparativi per la manifestazione “Basta Veleni”, che lo scorso 10 aprile ha portato inpiazza 15 mila persone per chiedere le bonifiche e la tutela della salute e dell’ambiente. L’assessoreregionale Terzi, alla richiesta di riduzione del sito inquinato, ha preso tempo e non ha rispostopositivamente. “Non si farà alcuna riperimetrazione – spiega il sindaco Del Bono ailfattoquotidiano.it – Visto che non c’è disponibilità lasciamo cadere, non abbiamo urgenza. Maservirebbe un approfondimento per rendere ancora più efficace il Sin, questo è quello che ci avevasuggerito il commissario Moreni. La situazione più critica in questo momento è il sito industrialee la falda acquifera che passa sotto alla fabbrica, che va messa in sicurezza”.

Martedì 19 aprile il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha stanziato (oltre a 4 milioni di europer la bonifica di alcuni parchi pubblici) altri 1,7 milioni per lo studio di progettazione della messain sicurezza della falda acquifera sotto al sito industriale. Un’emergenza risolta finora pompandoogni anno, a spese dell’azienda che ancora produce cloro nello stabilimento, circa 13 miliardi dilitri d’acqua (con una spesa di circa 800mila euro) per evitare che la falda, rialzandosi, si contaminiirrimediabilmente con il suolo avvelenato che si trova sotto alla fabbrica. Ma la società Todisco, delgruppo Fedeli di Pisa, ha fatto sapere che lascerà la Caffaro nel 2017 smettendo ogni produzione. Eal momento non esiste un piano d’emergenza per subentrare velocemente in caso si dovesseinterrompere l’emungimento della falda, con conseguenze imprevedibili sulle risorse idriche dellacittà di Brescia.

Il ministero dell’Ambiente ha promesso al sindaco Del Bono e al commissario Caffaro 50 milioni dieuro per la messa in sicurezza permanente della falda. Ma quella che rischia di finire neldimenticatoio, dopo il no del tribunale di Milano alla costituzione di parte civile di comune eministero nel processo per bancarotta fraudolenta contro gli ex consiglieri della Snia (impossibilequindi per lo Stato far valere le richieste risarcimento per il danno ambientale sulle aree Caffaro), èla speranza di una bonifica complessiva dai veleni di un sito inquinato in cui vivono almeno 25milapersone.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/25/brescia-mancano-i-soldi-per-la-bonifica-caffaro-sindaco-scrive-alla-regione-limitare-le-aree-contaminate/2667745/