buon compleanno italia - iiss luigi russo · 2019-08-22 · 150° anniversario dell’unità...

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Dall’I.I.S.S. “Luigi Russo” Anno scolastico 2010-2011 Buon Compleanno IT AL IA

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Page 1: Buon Compleanno ITALIA - IISS Luigi Russo · 2019-08-22 · 150° Anniversario dell’Unità d’Italia Anche noi studenti dell’I.I.S.S. “Luigi Russo”, il 16 Marzo 2011, abbiamo

Dall’I.I.S.S. “Luigi Russo”Anno scolastico 2010-2011

Buon Compleanno

IITTAALLIIAA

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PRESENTAZIONE150° Anniversario dell’Unità d’Italia . . . . . . . 3Riflessioni sull’Inno di Mameli . . . . . . . . . . . . 4

ADOZIONI A DISTANZASostegno a distanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

SCUOLA CITTÀ E DINTORNIIl Novecento di Luigi Russo . . . . . . . . . . . . . . . . 8Corso di giornalismo radiofonico . . . . . . . . . 9Incontro con Salvatore Pasqualetto . . . . . . . . 10Manifestazione per la “zona franca” . . . . . . . 11Tendopoli a Caltanissetta . . . . . . . . . . . . . . . . 12Dalla rivolta per il pane alla fuga per la libertà 13La “Medea” di Euripide . . . . . . . . . . . . . . . . 14Intervista a Davide Sbrogiò . . . . . . . . . . . . . . 15Matematica e Realtà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16Corso di biotecnologie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16Precetto Pasquale con il nostro Vescovo. . . 17Studenti pendolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18“Viva la Mafia” di A. Rapè . . . . . . . . . . . . . . . . 19Gemellaggio Italia-Norvegia . . . . . . . . . . . . . . 20Una gita “multinazionale” . . . . . . . . . . . . . . . . . 21Stage a Bolzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22Stage a Londra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23La Riforma Gelmini: pro e contro . . . . . . . . . 24Incontro con la Marina . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

LE NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZABiocoltura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30La molecola della memoria . . . . . . . . . . . . . . 30

SOS PIANETA TERRA Un mammut per amico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32Acque inquinate e velenose . . . . . . . . . . . . . . 33L.I.D.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33

RIFLESSIONI E CURIOSITÀBocciati in italiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36INSERTO Foto “Murales” sul Risorgimento 37Consumo di alcolici tra i giovani . . . . . . . . . . 45Squilibri alimentari e malattie genetiche . . . . 46

RECENSIONIBenvenuti al Sud . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4820 sigarette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49Che ne sarà di noi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50Come te nessuno mai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51I passi dell’amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52Bianca come il latte, rossa come il sangue . . 53

MUSICIntervista alla Band dell’istituto . . . . . . . . . . . . 56Robbie Williams . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57Gli Slipknot a lutto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58Paul Gray . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58

SPORTTornei di danza sportiva . . . . . . . . . . . . . . . . 60Il nuoto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61

L’ANGOLO DEI POETI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

SCRITTURA CREATIVALe avventure di Matic . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70Una aragosta fortunata . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71Un barattolo racconta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

C’È POSTA PER TE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

UMORISMO IN CLASSE . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

INDICE

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150° Anniversario dell’Unità d’ItaliaAnche noi studenti dell’I.I.S.S. “Luigi Russo”, il 16 Marzo 2011, abbiamo celebrato i 150anni dell’Unità d’Italia e ci siamo sentiti veramente protagonisti di questo eccezionalecompleanno. I preparativi a scuola sono iniziati circa due settimane prima della manifestazione. Su pro-posta della Preside e dei rappresentanti di Istituto, ciascuna classe ha partecipato addob-bando le proprie aule e dipingendo alle pareti vari e originali murales e decorazioni lega-te al tema del nostro Risorgimento. I personaggi più gettonati sono stati sicuramenteMazzini, Cavour e Garibaldi, protagonisti che abbiamo imparato a conoscere e ad amare,a partire dalle loro immagini e, soprattutto dalle loro frasi più famose,riportate sui muri.In questo modo noi ragazzi siamo stati tutti coinvolti in prima persona e non solo perchéci siamo improvvisati “pittori”, ma anche perché ci siamo cimentati nel canto, imparan-do a memoria tutte le strofe dell’ Inno di Mameli. Questa è stata ,forse, la prova di resi-stenza più dura perché, solo dopo tantissime prove davanti ai professori e alla Preside ,siamo riusciti a tenere il ritmo, seguendo la base musicale. Alla fine, dopo tanta fatica, il giorno tanto atteso è arrivato e tutto è andato bene. E’ statoun colpo d’occhio, dall’alto della terrazza dove si trovavano le massime autorità cittadi-ne - così ci hanno riferito - vedere noi ragazzi divisi in tre gruppi: ottocento magliettecon i tre colori della nostra bandiera. L’emozione durante il canto è stata grande, per-ché ci siamo sentiti, in quel momento, con la coccarda al petto, anche noi piccoli eroidi questa nostra grande Italia, uniti agli eroi del passato in una vera, grande famiglia. Prima della nostra esibizione è stata una sorpresa anche per noi ascoltare la Fanfara deiBersaglieri, invitata per l’occasione dalla Preside, e che si è esibita nel “Silenzio”, in onoredei Caduti di tutte le guerre.E’ stata veramente un’esperienza unica e indimenticabile quella da noi vissuta quel gior-no, e meritati sono arrivati i complimenti da parte di tutti i partecipanti che, al terminedella cerimonia, hanno visitato le varie classi e ammirato i nostri lavori.In conclusione un grazie di cuore a quanti - docenti e non - ci hanno pazientementeseguiti in questa avventura e, in particolare alla nostra dirigente Annalisa Fazia che, dasubito, ha creduto in noi e ha pure voluto un concorso interno per premiare i migliorimurales della scuola; così , parlando di noi ,ha riferito: “E’ stata l’occasione per i ragazziper fare “proprio” questo importantissimo momento di riflessione; scegliendo linguaggipiù vicini alla loro sensibilità infatti, abbiamo dato loro la possibilità di raccontarci la loroprospettiva su questo evento storico”.Quel giorno è stato come festeggiare il compleanno di ognuno di noi!!

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Presentazione

BuonCCoommpplleeaannnnooItalia

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L’Inno di Mameli rappresenta meglio diogni altra opera i valori sui quali sonocresciute generazioni di patrioti italiani.

Dentro quest’opera c’è tutto: la bellezza dellalingua, la poesia, la religione, le metafore espres-se con raffinatezza,ma nello stesso tempo fram-menti della storia millenaria di questo nostroPaese.E pensare che a scrivere questo inno è stato ungiovane ragazzo, che ha avuto il coraggio e lapassione per esprimere le sue speranze, i suoidesideri e le sue idee.Ogni giorno di questi 150 anni è prezioso, per-ché rappresenta il percorso di una Nazione libe-ra, di gente che ha contribuito a costruire il pro-prio futuro e quello della sua patria.I versi del nostro Inno Nazionale vennero scrittidal mazziniano Goffredo Mameli, poeta epatriota genovese il quale, durante gli anni risor-gimentali, faceva parte di quella generazioneche aveva a cuore gli ideali risorgimentali.All’epoca l’Italia era suddivisa in otto piccolistati governati da dinastie, in parte straniere.Questa frantumazione politica e la mancanza dilibertà e di democrazia fecero ipotizzare al gio-vane e agli ideali mazziniani un’Italia libera eunita. L’attivismo “rivoluzionario” di Mameli sievidenziò nel capoluogo ligure durante le ceri-monie per ricordare il leggendario episodio delpiccolo G. Perasso, detto “Balilla”.Le varie manifestazioni vennero trasformate inveri moti popolari per costringere Carlo Albertoa concedere lo Statuto. Mameli scrisse allora ”Il

canto degli italiani” per esprimere con commo-zione le tensioni di quel particolare momentostorico ed esaltare i valori della Patria, infattiviene sottolineato che gli italiani devono unirsied amarsi; c’è anche un fugace riferimento aScipione, all’evidente scopo di richiamare lememorie e le glorie lasciateci dai nostri antichiprogenitori: i Romani.Mameli perse la vita il 6 luglio 1849, a seguitodi ferite riportate combattendo con Garibaldi,durante l’assedio di Roma.Per noi ragazzi i valori più importanti della con-temporaneità, per l’Italia di oggi che guarda alfuturo, devono essere la giustizia, il lavoro, lalibertà. Seguono la famiglia, l’onestà, la sicurez-za, l’uguaglianza e il rispetto.Per la gran parte dei giovani la patria è, e resta,un valore attuale, ma se una maggioranza ampiasi riconosce nel tricolore, l’Inno di Mameli nonmiete consensi universali: per questo a parernostro, sarebbe molto importante inserire l’inse-gnamento dell’inno e della sua storia nell’educa-zione civica.Unica soluzione che intravedo per mantenerevivo il “sentirsi italiani” è lo studio della “Culturaitaliana”, partendo dai valori civili e umani dura-mente conquistati.Personalmente mi sento sempre più orgogliosadi essere italiana e ogni volta che ascolto l’Innodi Mameli mi vengono i brividi per le emozioniche mi trasmette.

Simona PrestiII A Biologico – Sanitario

RIFLESSIONI SULL’INNO DI MAMELI

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ADOZIONE A DISTANZA

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Sostegno a distanza

Cari lettori,anche quest’anno vi invitiamo a partecipare con generosità al rinnovo del sostegno a distanza che,ormai da dieci anni portiamo avanti attraverso le pagine del nostro giornale. Tale sostegno ha permes-so a tanti bambini o giovani di migliorare le proprie condizioni di vita e di fare un percorso educativoattraverso operatori qualificati che lo accompagnano e che hanno soprattutto a cuore il suo bene e lasua dignità umana.Quello sotto riportato è il profilo del ragazzo che ci è stato affidato da quest’anno e che spero divente-rà per tutti noi il nuovo compagno di viaggio.

Associazione: Escola Agrìcola Rainha dos ApòstolosNome: Manoel

Cognome: Paulino NetoMaschio: X

Data o anno di nascita: 11/12/1992.Luogo di nascita: Manaus-AM

Città di residenza: Manaus

Nome della madre: Maria Auxiliadora P. da Silva Nome del padre: Josè Bento S. da Silva

Occupazione della madre: domestica Occupazione del padre: autonomoNr. Componenti nucleo familiare: 9Tipo di abitazione: di loro proprietà

Frequenza scolastica: NormaleSituazione familiare e personale

L’alunno proviene da Manaus e sta frequentando la 1° seriedell’Insegnamento Medio Professionalizzante. Il padre è unautonomo che fa un pò di tutto e la mamma aiuta curan-do la casa ed altri 7 figli. Entrambi i genitori lottanocon molte difficoltà per mantenere la famiglia.Manoel è uno studente estroverso e impegnatonegli studi. Desidera restare in questa scuola, perdiventare un tecnico e aiutare la sua famiglia. Glipiace lo sport, giocare a football e studiare.

È auspicabile iniziare un rapporto epistolare conPaulino Neto, che già ci ha mandato una letterache pubblichiamo sotto, in traduzione dal portoghe-se, sua lingua madre.Chiunque volesse scrivergli, può rivolgersi per informa-zioni alla prof. Maria Cristina Benintende

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SCUOLA CITTÀ E DINTORNI

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“Un idealista sovversi-vo, un umanista d’as-salto, un Belfagor del-

la critica, un polemista irresistibi-le, un maestro, la durlindanadella sinistra crociana”, ma egliamava essere chiamato il profes-sore per antonomasia poichécome disse testualmente “il piùgrande titolo onorifico di unuomo non si conquista perdiscendenza o per censo ma siconquista con il proprio intellet-to”.Sono queste alcune tra ledefinizioni che meglio caratteriz-zano la personalità di Luigi Rus-so, grande critico letterario italia-no.Promosso dall’assessorato allaCultura del Comune di Delia,in collaborazione con l’associa-zione di studiosi “Officina dellibro Luciano Scarabelli” diCaltanissetta e il coordinamentodi Antonio Vitellaro, presidentedell’associazione, si è tenuto aDelia, ed in seguito nel nostro istituto , che portail nome del grande critico, nei giorni 10 e 11aprile, il convegno “Il Novecento di LuigiRusso”. Presenti a questa manifestazione ancheil Sindaco di Delia, Calogero Messana, l’assesso-re alla Cultura, Vincenzo La Verde e l’ex presideMangiavillano .All’apertura dei lavori, , la Preside del nostro isti-tuto, professoressa Annalisa Fazia, ha voluto leg-gere l’intervista di uno studente di Luigi Russo,intervista molto significativa per definire megliola complessa personalità del critico in veste diinsegnante.Dopo il discorso del coordinatore dell’associa-zione, prof. Antonio Vitellaro, e dopo le paroledel preside Mangiavillano, la manifestazione èproseguita con l’esposizione dei lavori di appro-fondimento elaborati da due classi dell’IstitutoMagistrale di Caltanissetta e da due classi delnostro istituto.Gli studenti dell’Istituto Magistrale si sono soffer-mati sull’analisi dei saggi critici di Luigi Russo inmerito alla letteratura risorgimentale e alla pro-duzione letteraria di Cesare Abba.La V A linguistico del nostro istituto ha rivisitatoi personaggi del capolavoro di Manzoni alla lucedegli aspetti più significativi della società delSeicento, vero protagonista, secondo il criticosiciliano, del celebre romanzo storico. Il nostro lavoro ha preso invece in esame “IMalavoglia” , seguendo il commento di LuigiRusso , che aveva scoperto nelle opere di Verga

affinità di ideali e sentimentianche di conterraneità. Egli eraaffascinato a tal punto dalloscrittore catanese da volerloscegliere come tema della tesidi laurea, anche se poi si orien-tò su Metastasio, autore allorapiù noto.Fedele alla lezione di Bene-detto Croce, il critico deliano èandato alla ricerca del senti-mento ispiratore dell’opera ver-ghiana e lo ha rintracciato “nel-l’esaltazione della casa e dellafamiglia, nell’insurrezione liri-ca dei primitivi”.Egli, inoltre, ha attribuito alromanzo”I Malavoglia” qualitàdi poema lirico, considerando-lo una sorta di tragedia “dovegli uomini non si atteggiano aderoi e sono eroi, silenziosi eroidel dovere, eroi dell’onoredomestico, del lavoro e dellafedeltà”. Nel romanzo, affermaancora Russo, protagonista non

è il singolo, ma protagonisti lo sono tutti gli abi-tanti del paese. Secondo il critico, padronN’Toni è la saggezza in persona, che con i suoiproverbi dà importanti lezioni di vita.Nel presentare i nostri lavori, realizzati sotto la

guida delle professoresse Ersilia Blandino eCarla Leonardi, abbiamo usato i linguaggi piùcongeniali a noi giovani: immagini, drammatiz-zazione, musica, ma soprattutto abbiamo volutorestituire il giusto valore alle parole di LuigiRusso.A conclusione del convegno, uno “studentemodello”, l’onorevole Arnone, ha voluto mani-festare il suo compiacimento per la conduzionedei lavori e per gli approfondimenti realizzatidagli studenti che hanno lavorato con impegnoe creatività. Nel suo intervento il dott. Arnone hacontinuato sostenendo che la scuola non è fattasolo di banchi, sedie, libri e studenti. La scuolaè molto di più: è capace di rievocare grandiautori, capace di dare grande importanza a queivalori che la politica sembra dimenticare. Anche se la politica dimentica, sono queste, aparer nostro, le esperienze che accrescono lanostra conoscenza, la nostra cultura e, come tali,andrebbero incentivate e promosse con maggio-re impegno e attenzione. E la scuola organizzaqueste manifestazioni, e continuerà a farlo,appunto per onorare e dare dignità a ciò che, avolte, viene trascurato.

Oriana Mela V A Biologico- Sanitario

Il Novecento

di Luigi Russo

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Quest’anno la didatticalaboratoriale del “Gior-nale d’Istituto” ha am-

pliato la sua offerta formativa,coinvolgendo noi studenti dellaredazione in una attività di gior-nalismo radiofonico, organizza-ta e magistralmente condottadal dott. Alberto Sardo, redatto-re del radiogiornale locale diRadio CL1.Fin dalle prime battute noiragazzi ci siamo cimentati conmicrofoni, mixerprofes-

sionale e strumenti di montag-gio audio, gentilmente messi anostra disposizione dalla reda-zione di Radio CL1. In un climadi collaborazione e familiaritàabbiamo imparato a ricercare lefonti per predisporre interviste eservizi, soprattutto su temi diattualità locale. Individuati poi idue argomenti “caldi” delmomento – nuova immigrazio-ne e progetto di “zona franca” aCaltanissetta – abbiamo predi-sposto interviste con ospiti pre-

cedentemente selezio-nati.

Interessante,in partico-lare, è sta-to l’incon-

tro con Sal-vatore Pas-

qualetto, Pre-sidente del “Ta-

volo unico di Re-gia per la legalità elo sviluppo” e Se-gretario provinciale

dalla UIL della città. Si è passati poi allapreparazione di unaserie di articoli, ripor-tati nelle pagineseguenti, ma l’attivitànon si è limitata aquesto: la conoscen-za diretta delle sopracitate tematiche, ciha visto scendere in

campo in occasionedella manifestazio-ne “Per la zona

franca e contro la Mafia, per unnuovo sviluppo fatto di investi-menti e lavoro”,organizzata il12 marzo nella nostra città.Nel corso dell’attività c’è statoanche tempo per realizzarealcune interviste interne, inpresa diretta, con i protagonistidi alcune nostre attività labora-toriali; i ragazzi della “band”della scuola e Davide Sbrogiò,regista del “laboratorio teatrale”dell’istituto.Tra montaggi audio e momenti

di riflessione e scrittura, le diecilezioni sono così letteralmente“volate”, ma grande è stata lanostra soddisfazione nell’ap-prendere tecniche nuove, lega-te al mondo della scrittura gior-nalistica radiofonica.Che dire allora in conclusione :un grazie di cuore alla nostraprof. Maria Cristina Benintendeche, con tanta pazienza, ci haaccompagnato in tutti questianni; un altro grazie va infine algiornalista Alberto Sardo che,con grande professionalità, ciha fatto amare il mondo delgiornalismo radiofonico, dan-doci al contempo la possibilitàdi acquisire nuove competenzeche, sicuramente, ci tornerannoutili.

La Redazione

CCoorrssoo ddii Giornalismo Radiofonico

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Il 9 marzo del 2011, nell’am-bito del laboratorio di giornali-smo radiofonico degli studentidell’Istituto Tecnico per AttivitàSociali, “Luigi Russo“ di Calta-nissetta, si è tenuto l’incontrocon il presidente del TavoloUnico di Regia per la legalità e losviluppo della provincia di Calta-nissetta, Salvatore Pasqualetto.Una sorta di lezione civile tenu-ta agli studenti su mafia, antima-fia e legalità alla quale è seguitoun dibattito con domande postedagli studenti. L’incontro è statoregistrato in presa diretta conl’ausilio di una regia mobileradiofonica e la collaborazionedi alcuni studenti che hannofatto i tecnici. Nella sua introduzione, Pasqua-letto ha spiegato le radici stori-che del potere mafioso nellapolitica e nell’economia fin daitempi del fascismo, passandoper la costituzione dellaRepubblica e infine arrivando ainostri giorni. Un quadro a tintefosche con il quale il Presidentedel tavolo unico ha inteso farcomprendere l’importanza stra-tegica della mafia nissena nelledecisioni di Cosa Nostra a livel-lo regionale, se non addiritturanazionale. In tal senso sono staticitati i casi di Luciano Liggio,detto “Luky Luciano”, utilizzato come mediatorecon la triade mafiosa del tempo di cui facevanoparte il padrino di Villalba, Don Calogero

Vizzini e quello di Mussomeli,Genco Russo, considerati pedinefondamentali per consentire losbarco alleato in Sicilia con ilquale è iniziata la liberazionedal nazifascismo. Sono stati duemafiosi nisseni – ha spiegatoPasqualetto – a dare il propriobenestare allo sbarco alleato.L’incontro è poi proseguito sutemi d’attualità quali la presenzadella mafia nell’economia e lacapacità di Cosa Nostra di offrireopportunità di lavoro. In talsenso il Presidente del tavolounico di regia ha spiegato i moti-vi e le istanze che hanno portatoalla richiesta di istituire una“zona franca” per la legalità e losviluppo in provincia diCaltanissetta. In primis per con-sentire investimenti di grandigruppi imprenditoriali sul territo-rio, liberi dal ricatto mafioso, conl’ obbligo di collaborazione conle forze dell’ordine per ottenerein cambio sgravi fiscali e contri-butivi per le proprie aziende. Nella seconda parte del’incontrogli studenti della redazione diclasse, hanno posto alcunedomande al Presidente del tavo-lo unico di Regia, SalvatorePasqualetto, per meglio com-prendere il concetto d zona fran-ca e le ragioni della manifesta-

zione del 12 marzo, “contro la mafia, per il lavo-ro”.

IV A Biologico-Sanitario

ZONA FRANCA A CALTANISSETTAINCONTRO CON SALVATORE PASQUALETTO PRESIDENTE DEL TAVOLO UNICO DI REGIA PER LA LEGALITÀ E LO SVILUPPOIl presidente del Tavolo Unico, Pasqualetto, spiega ai ragazzi dell’I.I.S.S. “L. Russo”la “Zona Franca”

««LLaa mmaaffiiaa ddii CCaallttaanniisssseettttaa èè sseemmpprree ssttaattaa ddeetteerrmmiinnaannttee nneellllee ssttrraatteeggiieeddeellll’’iinntteerraa SSiicciilliiaa»»

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C’eravamo anche noi,la Redazione del giornale d’istituto dell’I.I.S.S. “Luigi Russo”, alla grande manifestazione cheha coinvolto le parti sane della società civile, le scuole, i sindacati e il mondo produttivo, perchiedere a gran voce l’istituzione della zona franca per la legalità e lo sviluppo in provinciadi Caltanissetta. È stata questo e molto altro la manifestazione del 12 marzo organizzata da Cgil, Cisl e UIL,“Contro la mafia, per il lavoro” che ha visto l’adesione di numerose sigle del mondo associa-tivo, imprenditoriale , delle scuole e di circa 6 mila cittadini nisseni e di tutta la provincia. Uno slogan semplice, “contro la mafia, per il lavoro”, quanto efficace a spiegare l’istanzaunanime di un territorio, la zona franca, che rappresenta, come ha spiegato il ProcuratoreGenerale presso la corte d’ Appello, Roberto Scarpinato, l’unica via per evitare il baratro eco-nomico e sociale della provincia nissena.Il corteo, partito da viale Regina Margherita con in testa i gonfaloni istituzionali dei numerosicomuni partecipanti, seguiti da numerosi alunni di tutte le scuole della provincia, si è poi sof-fermato davanti alla sede della Prefettura dove i segretari provinciali dei sindacati hanno con-segnato nelle mani del prefetto ,Umberto Guidato, la richiesta formale di istituzione dellazona franca per la legalità e lo sviluppo in provincia di Caltanissetta , chiedendo di inoltrar-la al ministro dell’Interno Roberto Maroni. Subito dopo il serpentone è ripartito tra canti e slo-gan ,snodandosi per le vie del centro storico.Al termine del corteo , confluito in Corso Vittorio Emanuele, si sono alternati sul palco varirappresentanti dei sindacati e degli studenti.“Stiamo cercando di rompere un silenzio – ha detto dal palco il segretario confederale nazio-nale Cisl, Giorgio Santini – che dura da troppo tempo sulle politiche per il sud: bisogna incal-zare i governi affinché escano dalla paralisi e soprattutto convincere la Regione Siciliana adusare meglio i fondi che già in parte il governo nazionale ha usato per altro. La zona franca– prosegue Santini – è il paradigma di come si possono e si devono usare queste risorse ed èora che la politica prenda decisioni importanti”. Altrettanto accorato l’intervento del segretario confederale nazionale della CGIL, SerenaSorrentino, che dal palco ha parafrasato le parole di Napolitano, affermando che l’Unità peril sindacato, è Unità nella legalità, nello sviluppo e nel lavoroA concludere gli interventi del comizio finale il segretario nazionale organizzativo della UIL,Carmelo Barbagallo, che ha sottolineato il rischio inoccupazione per il 70% dei giovani delterritorio e del’intera regione, come peraltro rivelano i recenti dati sull’ occupazione in Sicilia.

Mirko Costa4 A Bio

Contro la mafia per un nuovo sviluppo fatto di investimenti e lavoro

MANIFESTAZIONE PER LA ZONA FRANCA

MANIFESTAZIONE PER LA ZONA FRANCA

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La tendopoli a Caltanissetta che ospita circa500 migranti è ormai “cosa fatta”. Sonoinfatti arrivati, nei giorni scorsi, i cittadini

tunisini precedentemente sbarcati a Lampedusa.Ci siamo chiesti qual è il punto di vista dei poli-tici . Il deputato del Pdl, Alessandro Pagano, harivolto un appello al Presidente Berlusconi inmerito al problema delle tendopoli affinché ven-gano adottate le giuste misure per far fronteall’emergenza immigrati. Fra le richieste esplicitate vi è “la concessione diun permesso di soggiorno temporaneo per moti-vi umanitari agli immigrati clandestini di originetunisina”. La lettera precisa come stia avvenendoun totale sbilanciamento della distribuzione deimigranti nei confronti delle regioni meridionali,anche se quest’ultima ha raccolto la piena ade-sione di parlamentari del Pdl da Nord a Sud, inmodo che si affronti il prima possibile questadivergenza. Al contrario, invece, il Pd parla di “un fallimen-to evidente del Piano del Governo Berlusconiper far fronte all’emergenza sbarchi di migliaiadi disperati provenienti dal Nord Africa”. “E’ tri-ste constatare – si legge in una nota - che a voltel’Occidente riesce a trovare grandi solidarietàquando deve bombardare, quando deve inviarele imprese nei Paesi del terzo mondo, quandodeve prendere il petrolio, e al contrario tuttodiventa difficile quando deve fare le politiche disolidarietà e di immigrazione”. Per i Democratici “la Tunisia in questo momen-to ospita 150.000 migranti provenienti dallaLibia e dimostra di fare vera solidarietà”, puressendo un paese povero. Tutti, da destra a sini-stra, lamentano la concentrazione di tante perso-

ne in pochi luoghi e il rischio di un sovraffolla-mento. “La Tendopoli allestita a Pian del Lagodeve quindi necessariamente avere un carattereassolutamente temporaneo”, ha dichiarato daparte sua il sindaco Michele Campisi, mentre IlPD chiede di trarre le necessarie conseguenzesui ritardi,le inadeguatezze e le assurdità delPiano del Governo. Campisi si sofferma su trepunti: ha rinnovato l’ordinanza di divieto disomministrazione di alcolici agli extracomunita-ri per evitare risse e problemi di ordine pubbli-co;ha chiesto ai nisseni di essere tolleranti mavigili; ha annunciato una lettera a Berlusconiperché “Caltanissetta subirà danni e non puòessere considerata una città di serie B”, chieden-do così anche un risarcimento compensativo perl’emergenza migranti .

Beatrice Rogato2 ^Pacle

Tendopoli a CaltanissettaLa politica si divide

Cronaca di un evento

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DALLA RIVOLTA PER IL PANE alla fuga per la libertà (economica)

Sono arrivati a Caltanissetta 500 migranti presso la nuova tendopoli di Pian de Lago,dove ciascuna tenda ospita da sei a otto persone. Chi sono in realtà questi migranti?La maggior parte di loro proviene dalla Tunisia, paese oppresso per molto tempo dal

regime poliziesco di Ben Ali. Molti tunisini hanno preso il coraggio e sono scesi in piaz-za per manifestare la rabbia e la voglia di libertà. Ben Ali è fuggito dalla Tunisia dopo oltreun mese di rivolta popolare, per l’aumento dei prezzi del pane e dei generi alimentari. E’evidente che, nonostante i grandi sforzi che la Tunisia sta facendo per gestire questa veraemergenza sociale, si tratta di un Paese che non è in grado di farcela da solo. Inizialmentela rivoluzione tunisina è stata una “rivolta per il pane”, ma è pur vero che i protagonistidi questa stagione di cambiamento sono stati i giovani. Questi ultimi, anche grazie aisocial network, hanno avanzato istanze di libertà e diritti civili. Non solo una rivolta peril pane, quindi. Cacciato il dittatore, per migliaia di persone si è posto il problema dellasopravvivenza quotidiana. Ad una libertà politica non è poi coincisa quella economica. Inmigliaia, tra i Tunisini sbarcati in Italia, cercano di sbarcare il lunario nel nostro paese ein Europa, per mantenere le famiglie di provenienza o semplicemente sopravvivere. Negliultimi anni è aumentata l’immigrazione clandestina e il nostro paese è quello più sogget-to a questo grande problema poiché è tra quelli più sviluppati nel Mondo, ma anche perla sua posizione centrale nel Mediterraneo. Caltanissetta con il suo centro per migranti diPian del Lago, e oggi anche con la tendopoli, è ormai abituata a flussi migratori di unacerta consistenza. A supporto della nostra tesi, ovvero che dalla rivolta per il pane si è arri-vati alla fuga per la libertà (economica), dei 500 Tunisini ospitati inizialmente nella ten-dopoli di Caltanissetta nessuno sitrova oggi in città. Sono tutti andatial nord o in altri paesi europei. Sonoinvece tuttora ospiti a Caltanissetta imigranti in fuga per la libertà (poli-tica) come eritrei, sudanesi, libici,nigeriani e più in generale cittadi-ni provenienti dall’Africa Subsa-hariana. Si tratta di rifugiati politi-ci e richiedenti asilo politico,persone in fuga da persecuzionie guerre ospitati nei nostri centridi accoglienza.

Miriana Martoranaed Elisa Urso

IV A Bio

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La “Medea”di Euripidecon gli studenti diretti da Davide Sbrogiò

II ppiiccccoollii aattttoorrii ccrreessccoonnoo......

e , anche quest’anno, il “Laboratorio teatrale” del "Russo” ha riscosso grande successo, rap-presentando una “nuova” Medea, liberamente rielaborata dal regista Davide Sbrogiò dall’anticotesto di Euripide e da “Le lunghe notti di Medea” di Corrado Alvaro. Antico e moderno, dunque,in una storia tanto vera e sempre attuale.La vicenda si svolge a Corinto dove Medea, nata nella lontana Colchide,suo marito Giasone e iloro due figli vivono tranquillamente.La donna ha aiutato il marito nell’impresa del vello d’oro,abbandonando così il proprio padre. Il vello d’oro era, secondo la mitologia greca, il vello di arie-te d’oro capace di volare che Ermes donò a Nefele e che fu, in seguito, rubato da Giasone.Dopo dieci anni, Creonte,re della città, vuole dare sua figlia in sposa a Giasone, offrendogli lasuccessione al trono. Giasone accetta, abbandonando sua moglie Medea. Quest’ultima, presadalla disperazione, medita, dunque, una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda indono un mantello alla futura sposa Glauce, la quale, non sapendo che il dono è intriso di vele-no, lo indossa e muore tra dolori strazianti, annunciati, all’interno della tragedia, dalMessaggero.Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch’egli il mantello , morendo a sua volta.Ma la vendetta di Medea non si limita alla morte del re Creonte e della giovane figlia : per assi-curarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide anche i figli avuti con lui, condannandoloall’infelicità perpetua.La tragedia è stata rappresenta in tre momenti importanti:Il 14 maggio, durante la rappresentazione della “Notte dei Musei” a CaltanissettaIl 21 maggio a Palazzolo Acreide, in occasione del Festival dei GiovaniIl 6 giugno, presso il cineteatro “Supercinema”di CaltanissettaMa il bello di questa fantastica esperienza è legato alla mini- vacanza, dal 20 al 24 maggio pres-so lo splendido albergo “Arenella”, resort dove abbiamo trascorso momenti indimenticabili.Anche se il tempo non ci ha aiutati, sicuri di noi stessi, non abbiamo esitato a “buttarci” in pisci-na; l’acqua era gelida e il bagnino aveva già terminato il suo turno di lavoro, non immaginandoche, da lì a poco, saremmo arrivati noi! In altre parole ci siamo divertiti, e confesso di essere con-tenta, poiché, essendo ancora al 2° anno, so che mi aspettano altri tre anni di esperienze che,spero, siano altrettante belle come quest’ultima. GRAZIE

PP..SS..Giuro che se ci fosse stata un’altra occasione per esibirmi nuovamente, non avrei esitato nemme-no un istante. Questi gli studenti che hanno partecipato al laboratorio teatrale: Lucia Arcarisi(Medea), Fabiola Caramanna (Nutrice), Giulia Lapaglia(Pedagogo), Federica Anzalone (Perseide),Vittoria Verde (Layalé), Giovanni Asaro (Creonte), Francesco Tumminelli (Giasone), VincenzoFonte (Egeo), Salvatore Mattia Nalbone (Messaggero), Beatrice Rogato (I Donna col mantello),Maria Grazia Trovato (II Donna col mantello). Alessandra Arcarese,Serena Di Franco, Ilaria DePaolis, Jessica Orefici, Desirée Natale (Coro) Andrea Arcarisi, Andrei Arame (Figuranti) GiovanniBlandino, Alberto Vullo (Bambini)

Beatrice Rogato 2^ A Pacle

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Anche quest’anno il laboratorio teatraledell’I.I.S.S. “Luigi Russo” sta lavorando allapreparazione della conosciutissima tragedia

greca, “ Medea” di Euripide. La rappresentazionedovrebbe andare in scena prima della fine dell’an-no scolastico. Il laboratorio teatrale ,che ha unalunga tradizione nella nostra scuola ,è seguito que-st’anno da una ventina di studenti, “catturati” dalfascino dell’arte della recitazione. A tal propositogrande merito va dato al nostro regista-attoreDavide Sbrogiò che ha già collaborato alla rappre-sentazione di diverse tragedie nel corso degli anniscolastici, raccogliendo sempre l’attenzione deiragazzi e l’apprezzamento del pubblico.

Davide Sbrogiò quali sono le motivazioni che tihanno portato a insegnare nella scuola? “Il desiderio di confrontarmi con qualcosa di diver-so perché quando fai l’attore non puoi servirti dellatua creatività totalmente, ma segui le direttive di unregista e magari lavori sul personaggio cercando didare le sfumature che sono tue. Lavorare in unascuola e firmare una regia significa concepire davve-ro lo spettacolo, concepire le musiche e pensare acome si devono muovere gli attori e come dire lebattute, ed è un lavoro che nella mia professione mimancava, in quanto reputo quello dell’attore un la-voro che ha come connotazione l’esecuzione. Met-tere invece in piedi dal nuovo uno spettacolo ti per-mette di confrontarti con una creatività maggiore,senza la quale non puoi affrontare un lavoro del ge-nere. Devi avere delle idee e le devi cercare. È statauna scommessa con me stesso e mi serve anche nelmio lavoro di attore, perché ti fa vedere le cose inmodo diverso e quindi è stato molto formativo.” Che grado di interesse e preparazione ha trovatonei ragazzi?“Trovi quelli che sono più bravi e quelli menobravi. Alcuni lo sono perché magari facevano tea-tro in compagnie amatoriali ma non sempre è così.Ma la cosa più interessante è la voglia di confron-tarsi e con voi, in questo laboratorio, non ho maitrovato eccesive resistenze. Il ragazzo sa che deveaprirsi, ascoltarsi e ascoltare il proprio insegnante. “Quali sono gli obiettivi del corso? Tra questi c’ègià in cantiere una rappresentazione? “La rappresentazione andrà in scena a fine maggionel festival di teatro dei ragazzi di PalazzoloAcreide. La finalità è quella più ovvia, ovvero quan-do si insegna teatro nelle scuole lo si fa perché sicrede nel valore formativo che permette ai ragazzidi relazionarsi tra loro sperimentando nuovi codicie linguaggi, e io sono incaricato di prendermi curadi un progetto del genere “

Da cosa è nata la passione per l’arte del teatro?“Casualmente nel 1986 quando ero uno studentedi 17 anni , la professoressa di Greco mi fece reci-tare Creonte di Sofocle al teatro greco in una gior-nata dedicata agli spettacoli con protagonisti iragazzi e, da lì è arrivata una folgorazione ma tuttal’arte è una folgorazione. Non riuscivo a toglierme-lo dalla testa e dissi beh vediamo ... un giorno“Qual è la rappresentazione teatrale che ti ha datopiù soddisfazione a livello artistico e personale?“Mi diverto molto in questo “Tutto per bene” diPirandello andato in scena anche al Bauffremont diCaltanissetta sia perché amo Pirandello ma ancheperché ho lavorato molto su me stesso. Ma anchealtri spettacoli molto belli come “Elena” di Ritzov,perché parlava di Elena di Troia ridotta a vivere inuna sedia a rotelle . Una riscrittura del mito in cuiio interpretavo il militare in borghese che l’ andavaa trovare e si confrontava con il tempo che passava.Ho un bellissimo ricordo perché quello spettacolosperimentava linguaggi molto nuovi per il tempo”. Ti sei mai ispirato ad un attore celebre del teatro?“No perché sfigurerei e quindi penso a me stesso ecerco di migliorare ogni giorno. Però ne apprezzotanti , ho apprezzato Lorenz … e mi piaceva moltis-simo Marlon Brando. Ricordiamo che molti di que-sti divi hanno iniziato con il teatro, erano attori tea-trali. Beh, mi piace Lavia e Mauri, sono attori versoi quali non si può che nutrire stima e invidia. “Un sogno nel cassetto?“Mi piacerebbe interpretare un bel ruolo nel teatrogreco di Siracusa perché vengo da quella scuolafrequentata circa 25 anni fa e il mio sogno nel cas-setto è interpretare qualcosa in quel teatro che mipermetta di esprimermi al meglio. La mia formazio-ne è di quella scuola. Non mi sento vecchissimo espero si possa verificare. “Alcune informazioni sul nostro famoso regista …

Beatrice Rogato 2° A P.A.C.L.E.

Intervista al regista Davide Sbrogiò

Curriculum

Davide Sbrogiò si è diplomato nel 1994 alla scuola diteatro dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico. Hapreso parte a numerose rappresentazioni tra cui: “Elet-tra” di Euripide, regia di Piero Maccarinelli, (Teatro Gre-co di Siracusa, 2000); “Odissea” di Omero, regia diMatteo Tarasco, con Monica Guerritore (ProduzioneCompagnia Lavia, 2001); “Sogno di una notte di mezzaestate” di W. Shakespeare, regia di Franco Però (Ras-segna Premio Randone, 2002); “Edipo Re” di Sofocle,regia di Roberto Guicciardini (Teatro Greco di Siracusa,2004); “La lunga notte dei miti”, da Saffo a CorradoAlvaro, regia di Manuel Giliberti, con Piera Degli Esposti(2004); “Ecuba” di Euripide, regia di Giovanni Anfuso,con Paola Gassman (tournée nazionale estiva, 2005) e“Cassandra” di Renzo Rosso, regia di Manuel Giliberti,con Mita Medici (Teatri di Pietra, 2006)…

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Presso il nostro istituto I.I.S.S. “Luigi Russo”,anche quest’anno si è tenuto il corso di biotec-

nologie rivolto ad alcuni ragazzi delle quinte clas-si. Il corso ha proposto, nell’ambito di attività dilaboratorio, gli stessi argomenti trattati in classe, inmaniera teorica, durante la normale attività didat-tica. Tali attività hanno riguardato l’estrazione delDNA, l’elettroforesi su gel di DNA Ï trattato conenzimi di restrizione e il clonaggio dei geni trami-te vettori plasmidici in un ceppo batterico diE.coli. Il corso ha permesso agli studenti di appro-fondire le conoscenze relative alle nozioni appre-se dai libri e consentito di apprendere le regolefondamentali per lavorare in un laboratorio, comegli accorgimenti da seguire per non incorrere inerrori, ad esempio l’uso del camice e dei guanti daindossare sempre quando si manipolano batteri osostanze pericolose come acidi, il corretto dosag-gio delle sostanze e l’ordine da mantenere. Findall’inizio dell’attività di laboratorio i ragazzi sisono cimentati con pipette e provette, confrontan-

dosi con gli insegnanti in un percorso formativoorizzontale ,in un clima di collaborazione e dialo-go. I protagonisti degli esperimenti e delle attivitàdi laboratorio, infatti, siamo stati noi studenti, pursempre con l’indispensabile ausilio della professo-ressa Marina Miccichè e del nostro tecnico dilaboratorio, il signor Cinardo.

Lucia Arcarisi 5^ A Bio

1166

RealtàL’

&I.I.S.S. “Luigi Russo” , anche quest’anno, ha attivato il Progetto

“Matematica & Realtà” (PON Obiettivo C Azione 4) che ha visto coinvol-ti 30 ragazzi del triennio seguiti dai proff. C. Milia, R. Renda e M. G. Savoja.Questo Progetto è stato ideato dai proff. Primo Brandi e Anna Salvadori delDipartimento di Matematica dell’Università di Perugia e il suo scopo è quel-lo di riuscire a creare un modello matematico partendo da dati reali.Quest’ anno noi studenti abbiamo deciso di affrontare il tema degli incendiboschivi perché è molto significativo per la nostra regione.Per conoscere meglio questo argomento ci siamo rivolti al Corpo Forestaledella Regione Sicilia che ci ha fornito i dati da tabulare sul numero di incen-

di avvenuti in Sicilia dal 1978 ad oggi.Dopo averli tabulati, è stato da noi creatoed esaminato un modello matematico. Illavoro svolto è stato presentato in PowerPoint al XIII convegno “Esperienze a con-fronto” che si è tenuto presso l’Aula ma-gna della facoltà di Matematica di Perugia.È stato il modo diverso di studiare mate-matica, materia non sempre totalmenteapprezzata da noi studenti , che ci ha en-tusiasmato a conferma dell’importanza diquesto progetto che, per il terzo annoconsecutivo, è stato attivato nella nostrascuola.Il gruppo di studenti di “Matematica &Realtà” si è recato a Perugia dal 2 al 7

Maggio anche per poter permettere agli alunni, che hanno superato la Ifase, L. Mela, G. Asaro (3 A bio) A. Amico, L. Mangione, R. Speciale (4Abio)e S. Scarano (5Abio), la partecipazione alla seconda fase della Gara diModellizzazione che si è svolta il 4 Maggio.

Matematica

CCoorrssoo ddii

Biotecnologie

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Anche quest’anno il nostro Vescovo, mons.Mario Russotto, ha voluto incontrare glistudenti di tutte le scuole, e venerdì 15

aprile è toccato al nostro istituto che, da solo, hariempito la cattedrale.Durante l’omelia mons. Russotto ci ha subitoincoraggiato a prendere coscienza di quello chesiamo e di quello che saremo chiamati a farenella Chiesa. Partendo dalla lettura di Geremia,anche lui allora giovane e inserito in una socie-tà consumistica che ignorava i poveri e gli indi-genti, il Vescovo ci ha fatto capire il coraggio delprofeta nel richiamare a tutti i valori dell’onestàe della solidarietà. Oggi, ha poi aggiunto, “i gio-vani sono talmente assuefatti a questa società danon essere neanche in grado di ribellarsi; vi sietefatti “rubare l’anima”(…); “ ma la colpa non è divoi giovani, ma degli adulti”, ha sottolineatoperò il Vescovo, e ci ha quindi invitati con forzaa costruire il nostro futuro, chiedendoci, però, suquale verità lo stiamo costruendo. I potenti diallora avevano messo il profeta nella cisterna,ma la sua voce si sentiva anche da lì dentro, e lesue erano parole di verità : “ gli uomini passanoma le parole di verità restano”.Il Vescovo poi ha parlato della nostra “grigia”città e citato alcuni fatti piuttosto sconvolgentirelativi a ragazze minorenni che vanno ad abor-tire fuori per non farsi riconoscere. È questa, haallora aggiunto rivolto a noi, “l’avventura dellavita che volete vivere, fatta solo di calcio esesso?”Il Vangelo, ha continuato il Vescovo, “ci ha con-segnato un Gesù che non vive come i benpen-santi, un Gesù che consente che lo incatenino,ma non che gli chiudano la bocca, un Gesù cheaccetta anche la flagellazione. E Lui tace. Era

quello il tempo dell’amore. E Lui, dopo averetanto parlato e annunziato la visione di unmondo migliore, ha mostrato il segno diun’umanità possibile, perché il modo più elo-quente per Gesù è quello di amare. Nessuno divoi può dire di essere solo”. Alla fine dell’omelia il Suo messaggio è statochiaro: occorre “tornare a vivere l’avventuradelle idee e purificare il cuore per incidere neisolchi di questa storia. Voi siete chiamati adessere ribelli non violenti, fate sentire la vostravoce in questa società ingiusta”, e ancora hacontinuato “fatevi intercettare da Dio. Lui è ilflagellato e ancora si fa flagellare perché possia-te avere la vita grazie al Suo amore per voi.Cercate , vivete e testimoniate la verità perchépossiate avere il coraggio di costruire il vostrofuturo. Se una goccia non fa rumore , millegocce possono rigenerare il deserto. Abbiatefiducia nel Signore”.

Federica Romano.2^ a Pacle

Precettopasqualecon il nostro Vescovo

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Ogni giorno noi studenti provenienti da altri paesidella provincia di Caltanissetta siamo costretti aprendere l’autobus per andare in una delle scuo-

le del capoluogo. Purtroppo giorno 11 aprile è succes-so un grave incidente a una nostra compagna, primache l’autobus partisse da Santa Caterina alle 7:30 perportarci a scuola. Il piede della ragazza è stato schiac-ciato dall’autobus durante una manovra a causa dellaressa degli studenti che si spintonavano tra loro,lasciandola ferita a terra.Soltanto nel nostro istituto, circa 450 ragazzi proven-

gono da diversi centri della provincia, più o meno lon-tani dal capoluogo come San Cataldo, Villarosa, SantaCaterina, Riesi, ecc. La vita da pendolari non è sempli-ce come si crede, la giornata tipo di un pendolare com-prende la sveglia alle sei del mattino circa, per esserepuntuali alla fermata dell’autobus. Ogni giorno bisognafare vere e proprie lotte per salire sui pullman, spessoinsufficienti rispetto al numero di noi studenti, cosìcome i posti a sedere. Dopo un viaggio a volte anchelungo, l’arrivo a Caltanissetta e la giornata scolasticadeve ancora iniziare. Tutto questo i pendolari lo affron-tano con impegno. Il problema, semmai, sta nellaperenne mancanza di mezzi, nonostante le numerosesegnalazioni delle istituzioni scolastiche, degli enti

locali e dei sindaci del comprensorio. Ad esempio, aSanta Caterina, in piazza Marconi si radunano almeno200 studenti ogni giorno. Considerata la media deiposti di ogni pullman, dovrebbero esserci semprealmeno quattro automezzi e quando questo non avvie-ne, si verificano problemi di ordine pubblico. Proprio inuna di queste situazioni, a causa della ressa di studen-ti, è accaduto il drammatico incidente alla studentessadella classe 3E “bio”. Quel lunedì di Aprile la società deitrasporti pare avesse messo a disposizione un autobusin meno rispetto ai consueti quattro. Per paura di per-dere le lezioni, un centinaio di studenti, all’arrivo delpullman, sono andati pericolosamente incontro almezzo ancora in movimento. A nulla sono valsi isegnali dell’autista che avvertiva del pericolo. La nostracompagna, spinta dalla calca dietro di lei, è caduta conil piede sinistro incastrato sotto la ruota anterioredestra del pesante mezzo che stava accostando perfermarsi. Si sono registrati attimi di panico tra i ragaz-zi e abbiamo subito chiamato i soccorsi. L’incidente èstato grave a tal punto da rendere necessaria un ope-razione urgente al piede della nostra compagna, allaquale esprimiamo tanto affetto e solidarietà.

Grazia Maria GiuntaI.I.S.S. Luigi Russo

Cronaca di un incidente annunciato

STUDENTI PENDOLARI

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Il 21 marzo,in occasione della “Gior-nata dell‘antimafia”, ungruppo di noi ragazzidell’I. I. S.S. “L. Russo”siè recato al Pala Galileoper assistere allo spetta-colo teatrale di AldoRapè dal titolo provoca-torio “Viva la Mafia”.Sullo sfondo di unaSicilia mitica, riprodottasu carta, sopra un palco-scenico essenziale, ilprotagonista eil suo immagi-nario interlocu-tore, Gino, neipanni diPinocchio, cihanno intratte-nuto piacevol-mente per piùdi un’ora, tra-s m e t t e n d o c iforti emozionie chiari mes-saggi, attraver-so la storiaemblematica diun ragazzo,uno come tanti,uno come noiche, giovanissimo, a causa della mafia, ha vistodistrutta l’intera sua famiglia. Forte e amaro ilcontrasto tra “il prima” e il poi”: “Noi c’eravamoabituati a credere nelle favole” e alle più bellestorie d’amore della nostra terra e della nostranatura: “Avete mai visto il sorriso del cielo quan-to è bello!”. Ma poi “quel giorno la mafia decisedi bussare alla mia porta per festeggiare il mio12° compleanno … e i miei genitori stesi perterra e la mia camicetta nuova sporca di sangue… Poi più niente , il buio, il silenzio… Ricordosolo piccolissimi pezzi di vetro che mi trapassa-vano il cuore…La mafia mi stava guardando drit-ta negli occhi quel 12 agosto 1988” Si è trattatodi una vendetta trasversale perché un lontanoparente della madre aveva parlato.E di fronte a tanta tragedia il protagonista, allora,non ha voluto dire niente… ha solo “chiesto divoler entrare nelle favole”.

Ma oggi… “oggi compio30 anni e sono diventatogrande”, e oggi(rivolto aGino) dobbiamo festeg-giare il nostro complean-no”. Fino ad oggi “ilbuio, il silenzio “…poiho giurato di scendere ,di gridare a tutti “Viva lamafia” perché mi harubato l’infanzia, perchémi ha fatto smettere dicredere nelle favole”,perché ha decretato lamorte di tanti uomini,

donne e bambi-ni , e lungo èstato, a questopunto, l’elencodei tanti cadutiper mano dellamafia: e questitanti perché , cidevono porta-re, ha detto an-cora Aldo Ra-pè, al terminedello spettaco-lo, a ricordarenon solo i nomieccellenti, matutti i martiri,indistintamen-te, anche quelli

che sono morti e con la mafia non c’entravanoniente. E poi, rivolto a noi spettatori ci ha chie-sto che cosa oggi possiamo fare: “E noi possiamoscegliere, decidere da che parte stare. E voi oggiavete scelto da che parte stare”.Subito dopo, interessante è stato anche l’inter-vento del dottore Lacagnina, Vice questore dellaPolizia di Stato, che ci ha ricordato che la legali-tà non è solo quella dell’Antimafia, ma quelladel quotidiano, di ogni giorno che parte propriodalle piccole cose.Questi stessi concetti sono poi stati ripresi dalpreside Vizzini che, in conclusione, ringrazian-doci per la nostra convinta partecipazione allospettacolo, ha sottolineato il grande ruolo dellascuola come veicolo primario per l’informazio-ne e la sensibilizzazione su tale argomento.

IV A BIO

di Aldo Rapé

“VIVA LA MAFIA ”

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Il Progetto curriculare ed extracurriculare“Science teaching/ learning - Exchanging expe-riences” dell’I.I.S.S. “L. Russo” ha la finalità di

motivare e potenziare negli studenti il confronto conrealtà e situazioni scolastiche diverse da quelle diappartenenza, attraverso l’uso della lingua inglese,veicolo necessario per il trasferimento delle cono-scenze acquisite a studenti coetanei di una scuolanorvegese.La visita degli studenti e dei docenti norvegesi si èsvolta dal 7 all’11 di aprile 2011.Gli alunni dell’ I.I.S.S. “L. Russo” si recheranno a

Moss – Norvegia dal 12 al 16 maggio 2011 esaranno ospiti della MALAKOFFSKOLE.Il progetto siarticola in duefasi distinte.Nella primafase gli studentidel “L. Russo”,dopo aver fattolo studio e l’ana-lisi della naturavulcanica di partedel territorio sici-liano, hanno ese-guito approfondi-menti relativi alMonte Etna e al ter-ritorio circostante,seguiti da una analisispecifica delle risorsedel Parco dell’ Etna. La corrispondenza inlingua inglese con lascuola individuata, peruno scambio di espe-

rienze didattiche, scola-stiche e relative alla sfera del quotidiano, ha integra-to in maniera significativa le attività attraverso l’usodel portale TWIN SPACE su progetto approvato da E- TWINNING. NET.Nella seconda fase i dati acquisiti dagli studenti sonostati raccolti e organizzati in un prodotto multime-diale con versione in lingua italiana e in lingua ingle-se che è stato illustrato in Aula Magna Arendt giorno8 aprile, alla presenza degli studenti delle classi IIAe IIB Biologico coinvolte nel progetto, dei docenti edegli studenti ospiti norvegesi, del Dirigente

Scolastico, Dott.ssa A. Fazia e del Vice- Presidentedella Provincia Regionale di Caltanissetta, Dott. P.Milano. Sono state effettuate escursioni al Parco dell’Etna(Museo della lava, escursione sul monte Sartorius),alla città di Cefalù, al centro storico di Caltanissetta eSan Cataldo e al Museo Archeologico di Caltanis-setta . Lunedì 11 aprile la delegazione norvegese èstata accolta dall’Assessore alla PubblicaIstruzione, la professoressa Lo-redana Schillaci

presso lasala gialla del Municipio

di Caltanissetta.Il Gruppo di progetto è formato dalle Proff. Avernae Giglio per le discipline scientifiche, dalle Proff.Callari e Pettinato, docenti referenti del progetto, perla lingua straniera.Il progetto è stato sponsorizzato dalla ProvinciaRegionale di Caltanissetta che ha messo a disposizio-ne il servizio pullman per l’accoglienza degli ospitinorvegesi e successive visite guidate del gruppo ,nonché dal Comune di Caltanissetta, dalla Banca“Toniolo” di San Cataldo e dalla Banca San Micheledi Caltanissetta, che hanno erogato contributi perconsentire sia l’accoglienza dei giovani norvegesiche la realizzazione della seconda fase del gemellag-gio in Norvegia.

GemellaggioI.I.S.S. “L. Russo” (Caltanissetta)

Malakoff Skole / Moss (Norvegia)Classi coinvolte: II A e II B Indirizzo Biologico- Sanitario

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Una gita….Una gita….

multinazionalemultinazionaleGiorno 9 aprile 2011, noi alunni delle classi 2 A bio, 2 B bio ed un gruppo distudenti norvegesi ci siamo recati sul Monte Etna,per visitare la Grotta dei Ladroni,i MontiSartorius e il Museo della Lava. Inizialmente i pantaloncini, le mezze maniche, gli occhiazzurri e i capelli biondi di quei ragazzi ci sembrarono talmente strani da farci dimentica-re domande basilari come “WHAT’S YUOR NAME?”. Ma dopo esserci presentati l’ansia ela timidezza ci hanno abbandonati ed è stato facile fare amicizia con i nuovi compagni.Durante il viaggio tutti abbiamo solidarizzato con i norvegesi (anche se con qualche diffi-coltà di comunicazione )ed ovviamente ben presto ci siamo affezionati a loro. Abbiamo vis-suto insieme un’ avventura diversa ma ci siamo divertiti proprio perché siamo di naziona-lità differenti. Con i ragazzi abbiamo parlato molto e abbiamo anche riso tanto insegnandoai norvegesi alcune canzoni e proverbi italiani (“TRODDOLINA AMOUROSI GIU GIUGIA GIA GIA ”). Il viaggio d’istruzione è già un bellissimo momento da vivere con i propricompagni di classe, ma se avviene in compagnia di persone di un'altra cultura un viaggiod’istruzione è ancora più interessante. In realtà tutti noi pensavamo che la gita,in compa-gnia di ragazzi che non fossero nostri compagni, potesse essere noiosa e, invece, tutti cisiamo ricreduti ed,anzi,non abbiamo avuto minimamente tempo per annoiarci. Inoltre miha stupito trovare ragazzi solo apparentemente diversi da noi. Anche nel gruppo di ragaz-zi norvegesi c’era la ragazza più timida,l’ amante dello shopping, il ragazzo più simpaticoe quello più composto. Sicuramente da questa esperienza ho capito che in fin dei conti,anche se molto diversi per l’aspetto, la cultura,le tradizioni ecc…, tutti siamo adolescenti etutti abbiamo incontrato un ragazzo o una ragazza che aveva qualcosa in comune con noi, per cui abbiamo capito che tutti siamo diversi e tutti siamo uguali! Confrontarsi con un'al-tra cultura è un’esperienza meravigliosa non solo dal punto di vista scolastico (per amplia-re le proprie conoscenze sulla lingua straniera), ma anche personale. Spero che negli annisuccessivi la scuola riproponga di nuovo l’esperienza di una gita….multinazionale.

Fabiola Alletto 2° A Bio

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Anche quest’anno i ragazzi “meritevoli” dellaquarte classi dell’istituto I.I.S.S. Luigi Russo diCaltanissetta, guidati dai professori

Scattareggia, Garito e Bennardo, hanno effettuatouno stage di due settimane in Trentino Alto Adigepresso l’Azienda Ospedaliera di Bolzano eDobbiaco. Appena arrivati ci siamo subito recatipresso l’ospedale della città dove ad attendercic’era il primario del laboratorio di biochimicamedica, il dottor Francesco Rizza che ha spiegatole finalità e l’organizzazione del lavoro in reparto esuccessivamente ci ha assegnati secondo le nostrepreferenze e nei limiti del possibile, nei vari repar-ti, tra gli altri, anatomia patologica, microbiologia,centro trasfusionale, ematologia. Durante la nostrapermanenza a Bolzano, dalla mattina fino all’ora dipranzo, abbiamo svolto attività di stage nei varireparti a noi assegnati apprendendo diverse tecni-che di laboratorio e visto modalità di analisi davve-ro interessanti come la biopsia midollare, l’analisidi organi sezionati che risultavano affetti da gravipatologie e la riproduzione di batteri in speciali ter-reni di coltura, grazie all’aiuto di coordinatori eresponsabili di ciascun ambulatorio. Durante ilpomeriggio, invece, i professori ci hanno lasciatiliberi per le splendide strade e i parchi di Bolzano,dove abbiamo avuto modo di fare shopping eassaggiare i prodotti tipici. Ci siamo recati al MuseoArcheologico dell’Alto Adige dove si trova Otzi,

l’uomo venuto dalghiaccio conosciuto intutto il mondo e risalen-te all’età del Rame(3300-3100 a.C.). Nellaprima settimana abbia-mo visto dalla funivia ilmeraviglioso paesag-gio di Renon e la cittàdi Merano. Nella se-conda settimana sia-mo stati a Dobbiaco,piccolo paesino a die-ci chilometri dal con-fine con l’Austria.Dopo aver incontra-to la guida, Walter,che ci avrebbe ac-compagnato in ogni

escursione durante il nostro soggiorno, siamoandati a vedere il lago di Dobbiaco, un lago alpino,oggi in parte palude. Qui abbiamo osservato alcu-ne specie di rane ed uccelli migratori. Nei giorniseguenti, dopo un lungo percorso in bicicletta,abbiamo visitato il lago di Landro, uno stupendospecchio d’acqua naturale situato nella omonimavalle del Parco Naturale delle Dolomiti di Sesto a1.406 metri di altitudine. Nella stessa valle abbia-mo assistito ad un’esercitazione dell’unità cinofilaalpina, alle modalità di rilevazione e di intervento einfine fatto una sosta nel cimitero dei caduti dellaGrande Guerra. Dopo siamo stati a San Candido, dove la maggiorparte di noi ha comprato i prodotti tipici locali e poivisitato la città di Brunico. Presso l’Istituto pluri-comprensivo della città, con l’aiuto di un ragazzodel quinto anno, abbiamo visitato l’osservatorioastronomico, secondo in Italia a disporre di questasofisticata struttura, dopo il rinomato liceo Parini diMilano. E’ stata una bellissima esperienza perché abbiamoavuto un primo approccio pratico con il mondo dellavoro nel settore sanitario e anche perché abbiamoconosciuto un mondo “diverso” da quello a cuisiamo abituati tutti i giorni. Soprattutto abbiamoapprezzato la cordialità e l’attenzione nei nostririguardi dei medici dell’ospedale di Bolzano e delleguide di Dobbiaco, ma anche la pazienza e la sim-patia dei nostri professori.

Andrea Amico 4Abio

SSttaaggee BBoollzzaannoo

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Giorno 3 Febbraio noi ragazzi delle classi 4 A, 4 B biolo-gico e 3 A linguistico siamo andati a Londra per una set-timana. Già all’aeroporto di Palermo è iniziata la nostra

avventura londinese perché siamo partiti due ore più tardi.Grande era l’emozione che avevamo dentro, tanto che non riu-scivamo neanche a credere a quello che stava accadendo. Dopoaver passato i diversi controlli con un po’ di paura, per le nostre valigie un po’ troppo piene,siamo alla fine partiti. Il viaggio è stato un po’ stancante, ma ci siamo divertiti lo stesso tra foto,giocate a carte, canzoni ed altro. Giunti all’aeroporto di Gateway verso le 19:00 molto stanchi, un autobus ci attendeva fuori per

portarci a Londra dove siamo arrivati un’ ora dopo. Da subito siamo rima-sti colpiti dai colori della città, dai palazzi, dalle persone, ma soprattuttodal modo di guidare dei londinesi “contromano”. Arrivati all’“Ibis Earl’s

Court” abbiamo fatto una piccola sosta per riprenderci un po’ e subitodopo, insieme ai professori abbiamo raggiunto il più vicino Mc Donald.La mattina seguente, in metropolitana, siamo arrivati a Westmister, sededel parlamento inglese dove abbiamo assistito ad un dibattito tra i parla-mentari presenti. Ci ha colpito del palazzo del Parlamento l’orologio più

famoso al mondo, il Big Ben e la vicina Abbazia di Westmister dovesi sono sposati il principe William e la fidanzata Kate Middlenton.Successivamente ci siamo recati alla London Eye, una grandissimaruota panoramica dalla quale abbiamo osservato il bellissimo pano-rama della città. Il pomeriggio siamo stati a Buckingham Palace,dove abbiamo assistito al cambio della guardia, una vero e propriorito per i londinesi, per noi turisti un po’ meno. Dopo aver fatto lefoto con dei canadesi, ci siamo recati all’ Hard Rock Cafe, dovemolti di noi hanno comprato cose caratteristiche del locale.

Il giorno seguente siamo stati al museo della medicina doveabbiamo visto gli strumenti per le operazioni sia del passatosia dei giorni nostri, dei video che ci mostravano le fasisalienti di operazioni quali un tumore al cervello, l’asporta-zione della prostata e il by-pass aortico. Nel pomeriggioabbiamo visitato il British Museum che ci ha permesso,attraverso le numerose sale, di ripercorrere le varie tappe

della storia. Nel tardo pomeriggio i professori ci hannolasciati liberi per girare tutta Oxford Street, una delle prin-

cipali vie dello shopping londinese. Domenica mattina siamo stati a Camden Town, la cittàfamosa per l’affollato mercato popolare. Di pomeriggio noiragazzi ci siamo recati a Piccadilly Circus dove abbiamovisitato il negozio sportivo più famoso di Londra ovvero il“Lillywhite”, infine siamo stati a Tower Bridge dove abbia-mo ammirato il paesaggio dal ponte.Nei giorni successivi siamo entrati nei grandi magazzini

Harrods, visto il Globe Theatre, il Millennium Bridge,Saint. Paul Cathedral e visitato il bellissimo Castello diWindsor, altra residenza dei reali inglesi.Una settimana intensa quella londinese che, purtroppo, èpassata in fretta; a parte il cibo inglese “troppo fast…” è statauna bellissima esperienza che ricorderemo sempre!

Andrea Amico Roberta Calì 4Abio

Stage a Londra

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Quest’anno tutti noi studenti, prima,durante e dopo l’approvazione delDDL sulla Riforma universitaria,abbiamo partecipato con incontri ascuola e manifestazioni pubbliche aldibattito su questa questione che ciriguarda da vicino perché interessa ilnostro futuro. Alla fine, e non solo perdiritto di cronaca, a memoria futuraabbiamo messo insieme le nostreriflessioni ricavate direttamente dallalettura del testo di legge e da altreassociazioni di studenti, al fine dioffrire ai nostri lettori un quadro diriferimento, quanto più possibileobiettivo, sull’argomento.

PRO Gelmini1) I Rettori potevano rimanere in carica a vita(l’università decideva il numero dei mandatipossibili).Adesso potranno rimanere in carica un solomandato,per un massimo di sei anni.

2) Fino ad ora non si è garantita trasparenzanelle assunzioni e nell’amministrazione, né si èadottato alcun codice etico per evitare incompa-tibilità e conflitti di interesse legati a parentele.

• Adesso si impone il divieto di chiamata , daparte delle università, per docenti che abbia-no un grado di parentela “fino al quartogrado, compreso con un professore apparte-nente al dipartimento o struttura che effettuala chiamata, ovvero con il rettore, il direttoregenerale o un consigliere di amministrazionedell ‘ateneo”.

3) Finora venivano banditi “finti” concorsi perpromuovere un interno.

• Adesso gli aspiranti docenti ,in possesso diabilitazione nazionale al ruolo superiore,potranno essere promossi con meccanismichiari e meritocratici.

4) Molti nuclei di valutazione erano, in mag-gioranza, composti da docenti interni.

• Con la riforma, si garantirà una maggiorepresenza di membri esterni per garantire unavalutazione quanto più oggettiva e parzialepossibile. Prevista anche la valutazione deiprofessori da parte degli studenti, e ciò saràdeterminante per l’attribuzione dei fondi delMiur agli Atenei.

5) Per i ricercatori la situazione migliorerà conla riforma del reclutamento e contratti a tempodeterminato di sei anni(3+3). Al termine dei seianni, se il ricercatore sarà ritenuto valido dall’A-teneo, sarà confermato a tempo indeterminatocome associato. In caso contrario, per evitare ilfenomeno dei “ricercatori a vita”,terminerà ilrapporto con l’università, ma il ricercatore matu-rerà titoli utili per i concorsi pubblici.

6) Finora per entrare di ruolo in università,occorrevano 36 anni.

• La Riforma abbassa l’età a 30 anni, con unostipendio che passa dai 1300 a 2100.

7) Per quanto riguarda le borse di studio, saràcostituito un fondo nazionale per il merito al finedi erogare borse di merito e di gestire su baseuniforme, con tassi bassissimi i prestiti d’ onore.

8) In merito agli sprechi, gli Atenei potrannofondersi tra loro su base federativa per evitareduplicazioni e abbattere i costi inutili a favoredella qualità della didattica e della ricerca.

9) A fronte di una indiscriminata proliferazio-ne di facoltà (Benessere degli animali, Igiene delcane, etologia ecc) ogni ateneo potrà avere almassimo 12 facoltà.

10) Finora i bilanci delle università non eranochiari e non calcolavano la base di patrimoniodegli Atenei.

• Adesso, invece, i bilanci dovranno rispon-dere a criteri di maggiore trasparenza inmodo che debiti e crediti siano resi più chia-ri, pena la riduzione dei finanziamenti mini-steriali.

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Riforma dell’Università

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CONTRO Gelmini

1) La gestione degli Atenei (la cosid-detta governance)

Le Università sono gestite da tutta una serie diorgani composti da docenti, rappresentanti deglistudenti e del personale tecnico amministrativocon diverse funzioni stabilite dagli Statuti chesono un po’ le piccole “costituzioni” delle uni-versità.

1.1 Il Rettore

Il rappresentante dell’Ateneo è il Rettore che hacompiti di rappresentanza, presiede il Senato e ilConsiglio di Amministrazione (cda), è responsa-bile del personale dà l’indirizzo nella gestiolnedella politica dell’Ateneo. Il Rettore è eletto datutte le componenti dell’università secondomodalità previste dagli statuti, ed in genere pergli studenti votano i rappresentanti.

Con il DDL al Rettore vengono aumentati note-volmente i poteri ed è possibile che possa nomi-nare direttamente alcuni membri del cda aven-do cosi un controllo maggiore sul suo operato.

1.2 Il Senato Accademico

Il Senato Accademico è l’organo di indirizzopolitico dell’Ateneo. Approva il bilancio insiemeal Cda e decide la prigrammazione della didatti-ca e della ricerca, l’attivazione e la chiusura deicorsi di laurea, la programmazione del calenda-rio accademico e delle risorse per la didattica. E’composto dal Rettore che lo presiede, dai presi-di, e da una rappresentaza di docenti, studenti,ricercatori e personale tecnico amministrativo.

Con il DDL il Senato da organo di autogovernodella comunità accademica diventa solo organoconsultivo e di proposta, anche sulla didattica esulla ricerca e tutti i suoi poteri passano al

Consiglio di Amministrazione. Di fatto studen-ti, docenti, personale e riercatori non conteran-no più nulla nelle scelte di gesitone.

1.3 Il Consiglio di Amministrazione (cda)

Il Consiglio di Amministrazione è l’organo digestione economica e contabile dell’Ateneo.Approva il bilancio di concerto con il SenatoAccademico e la programmazioone di spesa peril personale universitario. E’ composto dalRettore che lo presiede, da un membro nomina-to dal Ministero dell’Università e da una raprre-sentanza di studenti, docenti, ricertcatori e per-sonale tecnico amministrativo. Gli statuti posso-no prevedere la prresenza di altri componenti.

Con il DDL il cda diventa l’unico organo deci-sionale dell’università con tutti i poteri digestione economica, didattica e di ricerca. Saràcomposto da massimo 11 membri di cui alme-no 2-3 “esterni” cioè privati, politici, aziende.La rappresentanza degli studenti è ridotta alminimo. I poteri del Rettore e quelli del Cda difatto trasformano l’università in un luogo nondemocratico, in cui il potere è concentrato solonelle mani di poche persone, ed in particolarenelle mani dei pochi docenti-baroni più poten-ti. Tutte le scelte non saranno dettate da obiet-tivi culturali, ma solo da criteri economici.Inoltre la presenza dei privati condizionerà ladidattica e la ricerca agli interessi economiciesterni. Ad esempio nella ricerca scientifica suifarmaci nessuna azienda sarà disposta a finan-ziare la ricerca per le malattie rare perchè nonsono economicamente remunerative.

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L

Come cambia (in peggio) l’università

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1.4 Le Facoltà, i Dipartimenti e i Corsi di laurea

Le Facoltà sono le strutture che raggruppano icorsi di laure simili per materia e disciplina:Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche Fisichee Naturali, Ingegneria, Medicina. Ovviamenteogni facoltà può avere nomi e corsi diversi, main genere raggruppa corsi omogenei dal punto divista culurale. Le Facoltà e i Corsi di laurea sonogestite da un Consiglio incui sono presenti tutti idocenti e i rappresentantidegli studenti, e organizza-no tutta la programmazionedell’attività di didattica:piani di studio, orari... IDipartimenti invece sonoquelle strutture che organiz-zano le attività di ricerca deidocenti e dei ricercatori.Anche questi ultimi sonoorganizzati per “aree” cultu-rali e di ricerca.

Con il DDL le Facoltà ven-gono accorpate aiDipartimenti, la rappresen-tanza degli studenti ridottaal minimo e tutte le decisio-ni vengono prese da unristretto numero di profes-sori. Già oggi le Facoltàsono il luogo dove i baroni si scontrano peravere maggiore peso e potere. Con il DDL saràpeggio.

1.5 La rappresentanza degli studenti

Oggi le università non sono sicuramente unluogo democratico. Gli organi accademici sonocomposti in maggioranza dai professori chespesso calpestano i diritti degli studenti e gesti-scono la didatica in modo autoreferenziale. Perlegge gli studenti devono essere almeno il 15%in ogni organismo.

Il DDL in alcuni organi porta la percentuale al10%, e in alcuni la cancella. Si tratta di unascelta grave perchè in questo modo si escludo-no dalle scelte gli studenti, che sono la partemaggioritaria della comunità accademica e iprimi destinatari della didattica. Senza rappre-

sentanti non ci sarà modo di contrastare l’au-mento delle tasse, la violazione dei diritti deglistudenti negli esami, la possibilità di controlla-re e decidere cosa e come studiare.

2) Il Diritto allo Studio

2.1 Le borse di studio

Le borse di studio permetto-no a migliaia di studenti dipotersi iscrivere all’universitàe portare a termine il propriopercorso di studi. Per ottene-re la borsa di studio oltre adavere un reddito basso glistudenti devono soddisfaredei criteri di merito che corri-spondono all’acquisizione dicrediti universitari (cioè gliesami fatti). La Legge390/1991 prevede anche lostrumento del prestito d’ono-re (cioè un prestito da restitui-re dopo l’università) che perònon è utilizzato quasi in nes-suna regione. Un prestitonon può essere compreso trai benefici che fanno parte delsistema di diritto allo studio,

è compito dello stato assicurare il diritto allo stu-dio agli studenti con proprie risorse non attraversodei prestiti che devono essere restituiti alle banche

Il DDL Gelmini istituisce il fondo per il merito.Attraverso questo fondo verranno erogati deicontributi che dovranno essere restituiti daglistudenti, quindi sottoforma di prestiti. Per acce-dere a questi prestiti gli studenti di primo annodovranno superare una prova nazionale stan-dard, ovvero un test a crocette, gli studenti iscrit-ti agli anni successivi per mantenere il prestitodovranno raggiungere non ben definiti criteri dimerito. Questo fondo dunque snatura completa-mente il diritto allo studio sganciando i requisitidi merito da quelli di reddito e sostituendo leborse di studio con i prestiti d’onore. Vienecapovolta anche l’idea di merito in quanto nonvengono considerate le condizioni economichedegli studenti e il merito viene individuato attra-verso il criticatissimo metodo usato per i testd’accesso alle facoltà a numero chiuso.

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2.2 La delega al Governi per ridisegnare ildiritto allo studio (c’è poco da fidarsi!)

Oggi in Italia il sistema di diritto allo studio èregolato dalla L.390/1991 e dal D.P.C.M 9Aprile 2001. Il beneficio principale è la borsa distudio che viene assegnata agli studenti in pos-sesso di requisiti di reddito e di merito.Purtroppo il finanziamento insufficiente da partedello stato e delle regioni non permette a moltistudenti di ottenere la borsa pur avendone irequisiti.Mentre in finanziaria viene tagliato il 90% delfondo per le borse di studio all’interno del ddl èpresente una delega per cambiare il sistema didiritto allo studio attuale. Che nuovo sistema didiritto allo studio si immagina questo governoche stanzia in finanziaria solo 12 milioni di europer le borse di studio nel 2013, quando non nesono bastati 150 per garantire la borsa di studioa tutti gli aventi diritto?

3)I ricercatori e l’assunzione dei docenti

3.1 I ricercatori in questi anni sono stati fonda-mentali per garantire la ricerca nel nostro paesee il funzionamento delle attività didattiche.

Con il DDL i ricercatori verranno assunti atempo determinato con un contratto di 3 annirinnovabile per altri 3 ma senza la certezzadelle risorse: questo comporterà che solo alcu-ni potranno continuare, gli altri saranno fuoridall’università.

Il sistema di assunzione dei docenti (gia pocotrasparente oggi) diventa completamente “loca-le” senza che vi siano commissioni indipenden-ti per decidere l’assunzione.

…”Ai posteri l’ardua sentenza”…

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Quest’anno il nostro istituto ha invitato unufficiale e un allievo in rappresentanza delCorpo delle capitanerie di porto-Guardia

Costiera che hanno illustrato le finalità di uno deicorpi tecnici della Marina Militare del Ministerodella difesa.Questo primo incontro è stato una nuova espe-

rienza per noi ragazzi delle classi quarte, in parti-colare per noi ragazze che abbiamo avvertito nel-l’aria il fascino della divisa! Con molto interesse e curiosità studenti e professo-ri hanno seguito i due rappresentanti che si sonoalternati a parlare, illustrandoci i vari compiti isti-tuzionali del Corpo, suddivisi in tre settori: la pro-tezione della vita umana in mare e le attività disoccorso, la polizia marittima e la sicurezza marit-tima. I due rappresentanti ci hanno riferito inoltre che laGuardia Costiera è composta da oltre 300 unitànavali di vario genere, dislocate in 113 porti eapprodi della nostra penisola Italiana; si tratta dinavi, velivoli, elicotteri particolari come il “koala”e infine di idrovolanti come “l’orca”, mezzi chevengono utilizzati in specifici casi di “emergenza”,

soprattutto in situazioni di mare estremamente agi-tato. Oltre a questo hanno spiegato che il Corpoha anche funzione di pronto intervento nei casi dicrimini commessi in mare o di soccorso marittimo. Infine sono state fornite tante informazioni, e spie-gate le opportunità per noi ragazzi di entrare ungiorno a far parte di questo settore, strategico peruna nazione circondata dal mare.Attraverso l’incontro organizzato dalla scuolaabbiamo così conosciuto più da vicino l’ampiezzae la varietà delle attività svolte dal Corpo che siconfigura come una struttura operativa. Abbiamoaltresì appreso come le capitanerie di porto si pon-gono come organo di riferimento per le attivitàmarittime e ne fanno un vero e proprio “sportellounico” nei rapporti con l’utenza del mare. Questo incontro è stato per noi molto interessanteperché abbiamo capito che il compito dellaGuardia Costiera non è così facile come si potreb-be pensare, ma è impegnativo e faticoso, faticacomunque ripagata ogni giorno dalla consapevo-lezza di avere prestato servizio per il bene dellacomunità!

Celestre Valentina 4Abio

INCONTRO CON LA MARINA

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LE NUOVE FRONTIERE

DELLA SCIENZA

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Oggigiorno tra noi giovani si parlasempre più di moda. Ma io vi chie-do:se un giorno le materie prime -

cotone, lino, canapa, ecc… che ci permet-tono di creare vari capi di abbigliamento sidovessero esaurire, cosa indosseremo?Certo la moda ha fatto passi da gigante dafine ‘800 fino ai giorni nostri. Pensiamo adesempio che con la RivoluzioneIndustriale è stato inventato il primo tela-io meccanico che, a poco a poco, ha sem-plificato la vita dei tessitori, ma oggi bastasolo il mondo virtuale per disegnare unaborsa e crearla; ad esempio, partendo daun file virtuale, possiamo già riprodurreuna borsa o una camicia, istruendo unamacchina a stampare il prodotto ottenutocon nylon o altri materiali.E’ di ultima generazione, invece, il proget-to chiamato «Biocolture».Vi starete chie-dendo cos’è?Bene, la biocolture è la colti-vazione dei tessuti a partire dai batteriche, sotto in processo di fermentazione,producono un filo di cellule il quale, selavorato e modellato in vari modi, puòdare origine a capi d’abbigliamento com-pletamente naturali.Questi processi di lavorazione però anco-ra sono molto costosi in quanto la fer-mentazione richiede molto tempo. Per ilmomento molti designer e scienziati lavo-rano su questo progetto per dare a questitessuti tutti i requisiti necessari per esse-re commerciabili ed economici.Come ben sappiamo, la moda ha sempreguardato avanti con progetti sempre piùavanzati,quindi non ci resta che sperareche essa soddisfi, ancora una volta, lenostre esigenze future.

Grazia Maria Giunta2C Bio

LLaa mmoolleeccoollaa

della memoria

Ovunque noi andiamo apprendiamo semprequalcosa. Alcune cose,ritenute più signifi-cative, vengono memorizzate rispetto ad

altre. Ma in ogni caso gli scienziati hanno deciso divoler studiare più a fondo le capacità intellettivedel cervello umano;è stata proprio un èquipe italo-spagnola guidata da Liliana Minichiello a scoprirecome una molecola,chiamata TrkB,riesca ad intera-gire in modo “positivo” con i neuroni del nostrocervello e a trasformare una semplice informazionein un ricordo stabile causato da un forte legame trale cellule celebrali perché ha il ruolo di “attaccare”l’informazione di un attimo in un ricordo stabile. Ineuroni sono in grado di riconoscerla e fare inmodo di attivare una serie di reazioni a catena cheformano appunto questo legame tra i neuroni.Minichiello per fare questo esperimento si è servi-to di alcuni topi modificati geneticamente e hanotato che in essi la formazione del ricordo si bloc-ca sul nascere ,impedendo qualsiasi tipo di appren-dimento. Una fonte luminosa ricorda ai topi che unflusso di aria sta per colpire i loro occhi e quindisono costretti a chiuderli. I topi non modificatichiudono gli occhi alla vista della luce,quelli inve-ce modificati non ricordano il collegamento traluce e il soffio d’aria e quindi tengono gli occhiaperti perciò era facile capire che ei loro neuroninon era presente la molecola di TrkB e che quindiera impedito ogni processori apprendimento.

Biocoltura

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SOS PIANETA TERRA

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MAMM

UT

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Esi ragazzi è tutto vero, sembra che fra cinque o seianni vedremo rinascere un cucciolo mammut, unanimale estinto circa diecimila di anni fa.

Un gruppo di giapponesi dell’università di Kyoto , in col-laborazione con i russi e gli americani, ritengono possibi-le poter ricreare un esemplare di questo mammifero favo-loso. Secondo loro è possibile ricavare del dna conserva-to da un mammut congelato, metterlo in una cellula-uovodi elefantessa svuotato del proprio nucleo.Successivamente l’ovulo viene fatto crescere in laborato-rio per alcuni giorni per poi impiantare l’embrione chenascerà nell’utero di un’altra elefantessa. Alla fine il pic-colo mammut dovrebbe essere identico all’originale. Perfar si che questa procedura avvenga nel migliore deimodi, occorre che tutti i passi funzionino al meglio. Sel’esperimento dovesse riuscire l’orologio del tempoandrebbe indietro per la prima volta e noi potremmoricreare uno zoo preistorico. Innanzitutto si spera che lacellula dell’elefante accetti il dna dell’estraneo e che l’em-brione cominci a svilupparsi. L’ ottimismo degli scienziati nasce anche dal fatto che direcente si è riusciti a riprodurre un topolino utilizzando lecellule di un topo morto e congelato da anni. Resta il problema che il cucciolo avrà bisogno di nutri-mento, di compagnia e soprattutto di un ambiente appro-priato in cui vivere e riprodursi.

Martorana Chiara Bennici Giusy

1° A bio

Unmammutperamico

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LE ACQUE CHE OGGI UTILIZZIAMO PER CUCINARE,BERE E LAVARCI SONO AVVELENATE!Il fatto che le molecole d’ acqua siano mischiate all’ar-senico, all’alluminio, al cromo e al nichel è nascosto,ma coinvolge centinaia di paesi italiani. Ma non soloqueste sostanze, sono mischiate anche al piombo, alvanadio, al fluoro, al selenio, al trialometanio e all’atra-zina.Il 30 settembre 2009, il sindaco di Dossobuono MarioFaccioli, ha stabilito con un’ordinanza «l’interdizionedel consumo dell’acqua da parte della popolazione,fino all’ avvenuto ripristino della qualità-idoneitàdell’acqua erogata».Il sindaco di Talamone, in Toscana, ha suggerito aisuoi cittadini di «far bollire l’acqua per almeno quin-dici minuti se la si vuole usare per gli alimenti».Che cosa contamina le nostre acque? Ci sono diverseteorie, ad esempio, la morfologia del territorio, gli sca-richi industriali, la carenza delle condutture. Si sospet-ta che l’ acqua sia contaminata e avvelenata da arseni-co, cadmio e altri minerali tossici.Quindi pensiamo un po’ prima di aprire una bottigliet-ta d’acqua, assicuriamoci che sia acqua pura e pulita.

Andrea Sgarlata 1°A bio

Acque inquinate

e velenose

La L.I.D.A è un’associazione che si batte per ilriconoscimento giuridico dei diritti naturali del-l’animale, e contro tutte le violenze di ogni tipo

e di ogni genere sugliumani e sui non

umani.Noi. Francesca eAlina, siamo dadue anni iscrit-te a questa as-sociazione ecome volonta-rie, almeno

una volta allasettima, ci rechia-

mo presso il canile

comunale di Caltanissetta, situato nella zona diPian del Lago, e trascorriamo piacevolmentequalche ora insieme ai noscri amici a quattrozampe.Inizialmente andiamo a pulire il canili, insiemeai responsabili dell’associazione , poi diamo damangiare ai nostri e teneri cuccioloni e alla fineli facciamo giocare fuori dai recinti, li addestria-mo alla corsa e a riportare indietro oggetti chenoi lanciamo.Questa esperienza è molto bella perché ci educaal rispetto della natura e degli animali che noispesso maltrattiamo,abbandoniamo, o peggio,usiamo come giocottoli.

Francesca Cosentino

LL..II..DD..AA LLEEGGAA IITTAALLIIAANNAA DDEEII DDIIRRIITTTTII DDEELLLL’’AANNIIMMAALLEE

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RIFLESSIONI E CURIOSITÀ

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Una pagina del “Corriere della Sera” del 22gennaio 2010 ha attratto subito la miaattenzione poiché ha messo in evidenza

un problema molto noto a noi studenti:la nostraignoranza nella lingua italiana. I dati ricavati dalgiornale ci fanno notare che la prova scritta, allafine del corso scolastico, rappresenta ancora unserio problema per la metà degli studenti. Le dif-ficoltà di noi diciottenni sono state rilevate daun’indagine condotta dall’Accademia dellaCrusca e dall’Istituto di valutazione su 6000prove scritte d’italiano effettuate durante gliEsami di Stato del 2007. Questi risultati: i com-missari interni, (forse per eccesso di buonismo )hanno assegnato solo al 20% degli studenti unpunteggio basso; altri docenti, scelti per l’occa-sione, hanno invece considerato insufficienti il52% degli elaborati; infine il giudizio più severoè venuto dai correttori che hanno seguito i crite-ri della Crusca: ben il 58% dei temi non ha rag-giunto la sufficienza.

Alla fine dell’articolo il giornalista ci pone unadomanda

“Un ragazzo così che futuro può avere?”

Io non so rispondere a questa domanda, ma sodi certo che non voglio scoprirlo sulla mia pelle.Infatti ho tanta voglia di imparare e ritengo a talfine molto utile l’attività di scrittura che svolgoper il giornale della scuola.

Forza ragazzi, non scoraggiamo-ci, ma lavoriamo sodo per ilnostro futuro!

Federica Romano 2^ A P.A.C.L.E.

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“Metà studenti da bocciare in italiano”

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PRIMO POSTO

V A BIOLOGICO

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4ª B BIOLOGICO

5ª C BIOLOGICO

SECONDO POSTO

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5ª A LINGUISTICO

2ª A PACLE 3ª A LINGUISTICO

TERZO POSTO

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1ª B BIOLOGICO 1ª A LINGUISTICO

2ª B BIOLOGICO 2ª B BIOLOGICO

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3ª E BIOLOGICO 1ª A PACLE

2ª B LINGUISTICO 2ª C BIOLOGICO

2ª E BIOLOGICO 4ª D BIOLOGICO

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3ª A BIOLOGICO 3ª C BIOLOGICO

3ª B BIOLOGICO 4ª A BIOLOGICO

4ª A BIOLOGICO 4ª A LINGUISTICO

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4ª F BIOLOGICO 4ª E BIOLOGICO

5ª A PACLE 5ª B BIOLOGICO

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1ª B LINGUISTICO 1ª D BIOLOGICO

3ª A LINGUISTICO 3ª A PACLE

1ª A BIOLOGICO 2ª A BIOLOGICO

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Il titolo per me è uninterrogativo, ma la-scio alla vostra li-

bertà anche la possibi-lità di leggerlo comesemplice affermazione. Adolescenti, adulti,queste differenze di etànon sembrano più si-gnificative quando l’ar-gomento in questioneè l’alcolismo, perchéormai l’uso di sostanzealcoliche è comune atutti. Oggigiorno siparla spesso di assun-zione di stupefacenti ,di dipendenza da alcolanche tra i minori e idati I.S.T.A.T. relativi al2007 ce lo dimostrano:tra gli 11 e i 15 anni siregistra già un 20%,ma la fascia di etàaumenta tra i 20 e i 24anni, raggiungendo cir-ca il 72%.Inoltre possiamo affer-

mare che alto è anche iltasso di incidenti stra-dali causati dall’abusodi alcol e stupefacenti;oggi sappiamo ,infatti, che perfino piccole quan-tità di queste sostanze sono sufficienti ad anneb-biare la vista e ridurre i riflessi, provocando colpidi sonno. E anche in questo caso, le statisticheriportano dati drammatici: quasi il 50% degliincidenti stradali mortali è causato dall’uso dialcol e stupefacenti.Chi di noi non ha mai assunto una bevanda alco-lica, il sabato sera dopo aver mangiato una pizzain compagnia di amici? Nessuno di noi vuoledemonizzare un bicchiere di birra, ma occorreessere consapevoli che chi guida e ha la respon-sabilità nei confronti di terzi, deve comunquelimitare l’abuso di bevande alcoliche. Ma nonaddossiamoci tutta la colpa, io chiamerei incausa anche i cosiddetti “supermercati”.È vero che è stata promulgata una legge nellaquale si vieta la vendita di sostanze alcoliche aiminori, quindi di norma, i locali notturnidovrebbero rispettarla. Ma è anche vero che, unminorenne, se vuole assumere queste sostanze,può recarsi presso un qualsiasi supermercatodove la vendita non è vietata. Ora mi domandose questi “gestori” provano un senso di colpa nel

sentire i dati relativialle stragi del sabatosera! Allo stato attuale la

nostra generazionepenso non sia adegua-tamente consapevoledel fatto che l’alcoli-smo sia una graveforma di dipendenza.Ma questo avvieneperché, quasi incon-sapevolmente, la per-sona che fa uso abi-tuale di alcol è diven-tato un alcolizzato ,edè scivolato lentamen-te, ma inesorabilmen-te, verso la più subdo-la condizione di tossi-codipendenza: ladipendenza da alcol.Il problema di fondosta nel fatto che nellanostra cultura medi-terranea il vino occu-pa un posto di tuttorispetto ed è perfinoconsigliato in un pastogiornaliero. Per talimotivi, come riferiscelo psichiatra V.

Andreoli, ”è difficile sentirlo come nemico,impossibile combatterlo e certamente assurdoporlo in una lista di sostanze stupefacenti epunirne quindi l’uso”. Inoltre l’alcol, comesostiene lo stesso, è anche simbolo “di forza, divirilità e di vita”, e per tali motivi i giovani nesono attratti. Io personalmente ho un atteggiamento ostile neiconfronti dell’alcol e lo sento come “NEMICO”per la mia salute, anche per l’educazione che horicevuto sia in famiglia che a scuola e, in qual-siasi caso, trovo assurdo che non se ne vietil’uso. È ovvio che non posso persuadere i mieicoetanei a smettere, ma almeno, spero conl’esempio, di convincerli a ridurne il consumo.Un bicchiere di vino, come tutti sappiamo, fabene al sangue e alla circolazione, ma se si esa-gera si fa male a se stessi e agli altri e si danneg-giano anche coloro che non c’entrano niente.E allora …brindiamo alla vita e non all’alcol !!!

Beatrice Rogato 2^ P.a.c.l.e

Consumo di alcolici

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«Il cibo è l’unica fonte da cui rica-viamo energia , ma non sempre vengonoconsiderati gli squilibri qualitativi equantitativi di quello che mangiamo».

Quando non si rispetta ciò, sono le malattie cro-niche ad avere la meglio su di noi come l’obesi-tà,il diabete,l’arteriosclerosi ,addirittura anche itumori.Da recenti scoperte si è messo in luce che non

sono solo le malattie croniche che vengonoindotte dal cibo; alcuni scienziati sospettanoinfatti che la maggior parte di malattie genetichesono causate da squilibri alimentari. Fortunatamente ci verranno in aiuto i nuovi mac-chinari; basterà allora un telefonino o un’apposi-ta carta magnetica per sapere in tempo utile cosasarà salutare per noi . La carta magnetica, adesempio, segnalerà al telefonino i cibi da noi piùtollerati . La nutrizione sarà,dunque, “persona-lizzata” e basata sul genotipo individuale.Questo progetto però richiederà molto tempo,ma si pensa che si otterranno ottimi risultati La ricerca ha già identificato 12 o 15 milioni diSnp (polimorfismi a singolo nucleotide) e preve-de di arrivare a 25 milioni depositati nell’ Hvp(Human variome project).Dopo aver completatoquesto lavoro non resterà che cercare nel sanguedi una donna gravida le cellule circolanti delfeto, identificare gli Snp e intervenire già con ladieta materna. In futuro sarà anche possibilecurare l’infertilità e l’osteoporosi ecc… Ecco unesempio: finora si sa che troppa omocisteina(amminoacido)nel plasma è associata ad atero-sclerosi e a trombosi venosa.

L’omocisteina si accumula perché gli enzimi chehanno il compito di trasformarla non funzionanoa causa di Snp nei rispettivi geni,ma grazie allavoro condotto da Jasper Rine e Nicolas Marini,ricercatori dell’University of California, sarà pos-sibile con una dieta ricca di folati (vitamine) riat-tivare un enzima e con più vitamina B12 saràpossibile ridurre i rischi della trombosi per sé eper le future generazioni. I due ricercatori calco-lano che solo per la categoria degli enzimi ogniindividuo possiede 5 anomalie che disattivanoaltre 5 funzioni, che si potranno rimediare conadeguati interventi alimentari.

Giunta Grazia Maria2 C bio

SSqquuiilliibbrrii aalliimmeennttaarrii e malattie genetiche

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RECENSIONI

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Alberto (Claudo Bisio) da anni è responsa-bile dell’ufficio postale di una cittadinadella Brianza, fredda e nebbiosa. Sotto

pressione di sua moglie Silvia (AngelaFinocchiaro), Alberto è disposto a tutto pur disalire in graduatoria e ottenere il trasferimento alMilano. Si finge cosi invalido ,ma la sua furbataviene scoperta e per punizione viene trasferito alsud in un paesino della Campania. Parte cosicon tutti i suoi pregiudizi alla volta di quella cheritiene terra di Camorra e di rifiuti. Giunto adestinazione , Alberto scoprirà , con immensasorpresa, un paese bellissimo ,abitato da genteospitale e sorridente, e troverà un grandeamico,il postino Mattia( Alessandro Siani) che loospiterà a casa sua. Questo film, secondo me, è molto bello, perchériesce a fare ridere, ma insegna anche a nonavere pregiudizi verso ciò che non si conosce .È importante, infatti, non giudicare cose o perso-ne prima di averle conosciute bene , perché si

potrebbe sbagliare ,come accade ad Alberto nelfilm. Molte persone credono che il Sud sia soloterra di mafia , di “terroni” e scansafatiche, maquesti sono soltanto sciocchi pregiudizi. Ognipaese ha modi e abitudini diversi , ma non perquesto bisogna discriminarli. Spero che moltepersone piene di pregiudizi, capiscano di aversbagliato, e ricevano il messaggio positivo che,in tutta la sua brillante ma amara comicità, il filmtrasmette a tutti noi.

Ottaviano Elide1°A bio

Benvenuti al Sud

USCITA AL CINEMA: 01/10/2010 REGIA: Luca MinieroSCENEGGIATURA: Massimo Gaudisio ATTORI PRINCIPALI: Claudio Bisio, AlessandroSiani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini,Nando Paone.MONTAGGIO: Valentina Mariani GENERE: commedia

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Il regista e anche protagonista Aureliano è ungiovane di 28anni che riceve dal registaStefano Rolla la proposta di affrontare un

viaggio in qualità di aiuto regista per girare unfilm in Iraq. Nonostante la preoccupazione daparte della famiglia ma in particolar modo dellamadre,la quale era contraria a questa scelta,e daparte anche della sua “migliore amica” Claudia ,il nostro personaggio si lascia trascinare nellarischiosa missione da Stefano Rolla,diventandoprotagonista della scena, quest’ultimo in questosuo viaggio non avrà il tempo di finire un pac-chetto di sigarette che si ritroverà nella vicendapiù coinvolto di quanto si aspettava nell’attenta-to alla caserma di Nassirya del 12 Novembre2003.

Beatrice Rogato2^A P.A.C.L.E.

20 sigarette

GENERE: drammaticoREGIA: Aureliano AmadeiTITOLO ORIGINALE: 20 sigaretteDURATA: 94’SCENEGGIATURA: G. Romoli, F. Trento, V. deBiasi, A. AmadeiATTORI: Vinicio Marchioni, Carolina Crescentini

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Dopo la maturità, Matteo convince gliamici Manuel e Paolo ad andare invacanza nell''isola greca di Santorini. In

realtà Matteo vuol cercare di trovare Carmen,una ragazza più grande di lui con cui ha avviatouna storia e che però lo ha salutato bruscamen-te dicendogli che andava con la sorella in quelluogo rinomato. Arrivati sull'isola i tre, alla ricer-ca di un luogo in cui dormire, dapprima si site-mano nella casa di una gruppo di ragazze italia-ne appena conosciute, poi affittano da unasignora una specie di stanzone senza bagno econ i materasssi per terra. Dopo qualche giorno,Matteo vede Carmen, la ferma, le chiede di usci-re insieme, lei lo respinge. È l'inizio di una seriedi situazioni che vedono i due stare insieme,lasciarsi, riprendersi, lasciarsi di nuovo. IntantoManuel, alla notizia che è stato bocciato, cade inprofonda crisi e pensa di tornare a casa per aiu-

tare nel negozio la mamma rimasta vedova eparte con il cane adottato sull'isola, per poi tor-nare, malmenato, dai suoi 'veri' amici. Paolo,che voleva andare all'università a Milano, segueinvece in Turchia Bea, una delle ragazze cono-sciute sul posto. Matteo una sera salva Carmenda una specie di orgia in cui era stata coinvoltada amici più 'grandi'. Poi però capisce che develasciarla. Sul traghetto verso casa, Matteo incon-tra una compagna di classe, soprannominataCicalina, che è da sempre innamorata di lui. Lasaluta rapidamente, poi lui e Manuel rivoltiverso la Turchia lanciano grida di saluto all'ami-co Paolo (a sua volta detto Pio perché devoto diPadre Pio).

Che ne sarà di noi

CAST: Silvio Muccino, Violante Placido, Giu-seppe Sanfelice, Elio Germano, Valeria Solarino,Enrico Silvestrin, Katy Luise Sanders, MyriamCataniaREGIA: Giovanni VeronesiSCENEGGIATURA: Silvio Muccino, GiovanniVeronesiDURATA: 01:40:00DATA DI USCITA: Venerdì 5 Marzo 2004GENERE: CommediaDISTRIBUITO DA: FILMAURO (2004)

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Tutta la storia si svolge nell’arco di tre gior-ni. Silvio è un liceale di Roma grandeamico di Ponzi. Lui è innamorato di

Valentina, la ragazza del suo amico Martino. Idue ragazzi insieme ad alcuni amici accettano dipartecipare all’occupazione della scuola solocon l’obiettivo di fare colpo sulle ragazze. Neparlano la sera con gli altri ragazzi, tra cuiMartino, molto invidiato perché ha già una rela-zione con Valentina. Il giorno seguente Silviodopo un bacio con la ragazza di Martino, simette nei guai confidando tutto a Ponzi che inseguito sparge la voce. Lo apprende poi ancheClaudia, amica di Valentina e segretamenteinnamorata di Silvio. Nel frattempo si assiste allanecessità dei giovani protagonisti di parteciparead un importante evento come l’occupazionedella scuola per manifestare contro il «sistema»con qualsiasi pretesto. Gli studenti sfondano lebarricate ordinate dal preside e si dividono nellevarie aule. L’intento è anche quello di emulare irispettivi padri che hanno vissuto il periodo del1968 e lottato per una causa, un ideale. I genito-ri di Silvio, ex sessantottini, minacciano di cam-biargli scuola e gli impediscono di dormire nel-l’edificio insieme agli occupanti Dopo il con-fronto con Martino e la realtà della scuola asse-diata dalla polizia, Silvio viene colto di sorpresadall’amica Claudia che gli confessa i propri sen-timenti. Lui ne rimane esterrefatto e con lei sco-pre l’amore con relative pratiche tanto attese.

Andrea Amico 4 A bio

Come te nessuno mai

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Attraverso un lungo flash-back NicholasSparks racconta la storia di Landon Carter,un adolescente bello, ma piuttosto ribelle

per l'America degli anni Cinquanta. In bilico tral'assenza di un padre mai conosciuto davvero egli scambi di battute con compagnie poco presti-giose,Landon si vede costretto a frequentare ilcorso di teatro, dove incontra Jamie Sullivan, lafiglia del reverendo, una ragazza dolce e sensi-bile ma soprattutto diversa: sempre desiderosa diaiutare il prossimo, spesso immersa nella letturadella Bibbia.Il ballo di inizio anno si avvicina ma Landon nonha trovato nessuna ragazza disposta ad accom-pagnarlo, così si rivolge a Jamie che accetta apatto che lui non s'innamori di lei. I due inizia-no, così, a frequentarsi, seppure Landon nonprovi nessun sentimento nei confronti della gio-vane. Le prove a teatro si fanno sempre piùnumerose e il giorno della prima lo spettacoloriscuote un successo inaudito, mentre Landon

sembra notare per la prima volta l'angelica bel-lezza di Jamie.Da qui in poi avviene l'inevitabile: il giovaneCarter si innamora della ragazza docile e maturae per quanto assurdo possa sembrare, lei ricam-bia il suo sentimento. I due vivono una meravi-gliosa storia d'amore interrotta, però, da unarealtà ingiusta e inaspettata. Jamie sta morendo.La leucemia consuma ogni fibra del suo corpo,ma prima di morire, Landon riesce a regalarleciò che più desiderava: un matrimonio felice, inuna chiesa gremita di persone.

Film FilmFilm FilmFilm FilmFilm Film

i passidell’amore

CAST: Shane West, Mandy Moore, Al Thompson,Peter Coyote, Clayne Crawford, Charles e. Bailey,Paz De la huerta, Lauren German, Daryl Hannah,Matt LutzREGIA: Adam ShankmanSCENEGGIATURA: Karen JanszenDATA DI USCITA: 2002GENERE: Sentimentale

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Leo è un sedicenne, ama ascoltare musica,giocare a calcetto e scorazzare con il moto-rino in giro per la città. Non ama la scuola

e i professori, sono considerati una specieumana da estinguere. Un giorno a scuola arrivaun nuovo professore di filosofia, Leo si preparaai suoi soliti scherzi, ma capì che il nuovo inse-gnante aveva qualcosa di diverso. Leo odia ilbianco poiché per lui indica sempre qualcosa dinegativo, mentre trova serenità e allegria nelrosso: colore dell’amore, del sangue e dei capel-li di Beatrice, il suo sogno. Il ragazzo era moltoinnamorato di Beatrice, ogni pomeriggio andavadavanti la scuola ad ammirare il suo tenero viso,fino a quando scopre che la ragazza è malata eil bianco fa parte della sua malattia, così iniziaad avere paura ma grazie alla sua migliore amicaSilvia e ai consigli del suo insegnante riesce adavere forza e volontà per continuare a combatte-re.

Parrinello Barbara1 A Biologico

Bianca come il latte rossa come il sangue

AUTORE: Alessandro D’Avenia

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LL’’iinntteerrvviissttaa aall ggrruuppppoo rroocckk ddeellll’’iissttiittuuttoo II.. II..SS..SS.. ““LL..RRuussssoo””

La Scuola è ROCKNon hanno ancora un nome, ma già suonano da diversi mesi nell’aula a piano terra che la

Dirigente dell’ istituto, prof. Annalisa Fazia, ha messo a loro disposizione. Si tratta del grupporock dell’I.I.S.S. “Luigi Russo” d Caltanissetta. Li abbiamo incontrati un mercoledì pomeriggio di

primavera (inizio maggio) al termine di una sessione di prove iniziata alle 15 e terminata dopo circadue ore di musica ad alto volume, rigorosamente suonata dal vivo. Li abbiamo ascoltati per circa mez-z’ora e crediamo siano veramente bravi. E’ sufficiente, il pomeriggio presto, recarsi a scuola e fuori dallefinestre di un locale a piano terra esce, rumorosa e potente, la loro musica. Principalmente chitarredistorte, batteria, basso e voce. Ne abbiamo parlato con alcuni del gruppo, Maria Grazia , Francesco eValerio che, anche se non hanno dato ancora un vero e proprio nome al gruppo, ci sembrano moltoaffiatati e tanto “rock”. Questi i componenti della band:Edoardo Privitera, Emanuele Di Marco,Francesco Rizza, M. Grazia Trovato, Valerio Cerrito, Guido Lo Piano.

QQuuaallee ggeenneerree ddii mmuussiiccaa ssuuoonnaattee??“Rock!”

DDaa qquuaannttii eelleemmeennttii èè ccoommppoossttoo iill ggrruuppppoo ee ccoonn qquuaallii rruuoollii??“Siamo sette e abbiamo due bassisti, due chitarristi, due voci e un batterista”.

IIssppiirraazziioonnii ppaarrttiiccoollaarrii??“Diciamo che ci ispiriamo ai Beatles anche se ognuno di noi ha una ispirazione diversa. Realizziamoe suoniamo cover dei più svariati generi musicali e gruppi. Dagli U2 ai Foo-fighters, passandodall’ Indy rock ai Nirvana etc.”

CCoossaa ppeennssaattee ddeell pprrooggeettttoo ““SSccuuoollaa RRoocckk”” ((llooaabbbbiiaammoo bbaatttteezzzzaattoo nnooii ccoossìì.. NNddrr)),, oovvvveerrooddeellllaa ppoossssiibbiilliittàà ddii pprroovvaarree ee ssuuoonnaarree nneeiillooccaallii ddeellll’’iissttiittuuttoo ““LLuuiiggii RRuussssoo””??“E’ una bella cosa cercare di portare la musicadal vivo a scuola. E’ importante introdur-re la musica e gli strumenti musicalidentro l’istituto scolastico, anzi sipotrebbero anche dare più risorse aquesto tipo di progetti”.

IIll ffuuttuurroo ccoossaa rriisseerrvvaa aallvvoossttrroo ggrruuppppoo??“Ognuno ha una sua aspirazione e unprogetto. Ancora non sappiamo cosa vor-remmo fare. Come gruppo non sappiamose continueremo a suonare insieme. Sivedrà con il tempo”.Intanto continuano con assiduità a “prova-re” e la loro musica filtra dalle finestre dellascuola. Per qualcuno forse è un po’ rumoro-sa ,ma a noi sembra davvero “forte”.

Beatrice Rogato II^ PacleGiuseppe Cosentino – IV^ A – Bio

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La sua carriera musicale iniziò nel 1990 comecomponente dei Take That, che divenne ben prestouno dei gruppi musicali più noti e seguiti del perio-do. Lasciò i Take That nel 1995 per iniziare una bril-lante carriera da solista (a mio parere migliore). levendite delle sue pubblicazioni toccano ben 75 mi-lioni di copie. Dopo aver lasciato i Take That Williamssi immerse in uno stile di vita molto movimentato.Nel 1996 Williams era pronto ad iniziare una veracarriera da solista, il singolo tratto da Life thru a Lensfu Angels, lanciato nel dicembre 1997. La popolaritàdella canzone spinse l'album al numero 1 nelle clas-sifiche degli album, 28 settimane dopo il lancio del-l'album. Per via dell'enorme successo della canzonesi può dire che il vero successo di Robbie Williamsiniziò da questa hit. Egli divenne rapidamente unacelebrità nel Regno Unito con un certo numero dialtri singoli entrati nelle top10. Millenium, creata apartire dal ritornello della colonna sonora dei film diJames Bond, You Only Live Twice, è stata una hitnumero nel tardo 1998. Dal 2010 è poi rientrato a farparte del suo storico gruppo. Vi propongo ora unadelle sue canzoni più conosciute e per me davveroemozionante… Valentina Celestre 4Abio

Robbie Williams

un ruggito che emoziona!Vieni e prendimi per mano Voglio prendere contatto con la vita Non sono sicuro di capire Questa ruolo che mi è stato dato Mi siedo e parlo con Dio E lui ride di fronte ai miei piani La mia testa parla una lingua Che non capisco Voglio solo provare Il vero amore riempire la casa in cui vivo Perché io ho troppa vita Che scorre nelle mie vene Che va perdendosi Io non voglio morire ma non voglio neanche vivere Prima di innamorarmi Mi preparo a lasciarla Sono spaventato a morte Ecco perché sto continuando a correre Prima essere arrivato Posso vedermi arrivare Voglio solo provare

Il vero amore riempire la casa in cui vivo Perché io ho troppa vita Che scorre nelle mie vene Che va perdendosi E ho bisogno di provare Il vero amore e tutto l'amore che vien dopo Non riesco a prenderne abbastanza Voglio solo provare Il vero amore riempire la casa in cui vivo Ho troppo amore Che scorre nelle mie vene Perché finisca per perdersi Voglio solo provare Il vero amore e tutto l'amore che vien dopo C’è un buco nella mia anima Lo puoi vedere sul mio viso È un posto reale e grande Vieni e prendimi per mano Voglio contattare i viventi Non sono sicuro di capire Questa ruolo che mi è stato dato Non sono sicuro di capire.

Come and hold my hand I wanna contact the living Not sure I understand This role I've been given I sit and talk to God And he just laughs at my plans My head speaks a language I don't understand I just wanna feel Real love, fill the home that I live in 'Cause I got too much life Running through my veins Going to waste I don't wanna die But I ain't keen on living either

Before I fall in love I'm preparing to leave her I scare myself to death That's why I keep on running Before I 've arrived I can see myself coming I just wanna feel Real love fill the home that I live in 'Cause I got too much life Running through my veins Going to waste And I need to feel Real love and the love ever after I cannot get enough I just wanna feel

Real love fill the home that I live in I got too much love Running through my veins To go to waste I just wanna feel Real love and the love ever after There's a hole in my soul You can see it in my face It's a real big place Come and hold my hand I wanna contact the living Not sure I understand This role I've been given Not sure I understand Not sure I understand

Fee

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Fee

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Gli Slipknot, un gruppo alternative metal sta-tunitense, hanno subito una grossa perdita,il loro bassista e fondatore Paul Gray.

Il 24 maggio 2010, in una stanza d’ albergonell’Iowa, è stato trovato il cadavere del bassista.Degli esami approfonditi hanno concluso chePaul Gray è morto a causa di un overdose dimorfina e fentanyl.Il gruppo ha commemorato il compagno con

una conferenza stampa in cui gli Slipknot si sonopresentati senza maschera in segno di rispettoverso Paul. Secondo il chitarrista James Root,prima di riprendere a suonare dovranno passareminimo due anni. Ma non è d’ accordo sul fattoche non debba uscire il loro quinto album, Paulnon lo avrebbe permesso.

Andrea Sgarlata 1°A bio

Gli Slipknot a lutto

Paul Gray Nato a Los An-geles, si è poi trasfe-rito a Des Moines, Iowa,dove é sempre vissuto. Oltreche negli Slipknot ha suonato anchenei Vexx, nei Body Pit e negli InveighCatharsis.Paul suonava con la mano sinistra e tendeva a usareil plettro anche se nelle canzoni Wait and Bleed e Purity suonavacon le dita. Utilizzava bassi a 4 corde per mancini della WarwickThumb Bass. Nell'ultimo album ha utilizzato un basso a 5 cordeWarwick Corvette e uno a 4 corde della stessa marca.Recentemente era diventato endorser Ibanez e produceva il model-lo ATK Paul Gray Signature.La tuta di Gray era contrassegnata con il numero 2 e la sua ultimamaschera (tra il 1998 e il 2001 ne aveva una raffigurante un maia-le, che simbolicamente rappresentava il suo animo molto indulgen-te e permissivo) si ispirava a quella del serial killer Hannibal Lecter(Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti).

Addio Paul (1972-2010)

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SPORT

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sportiva

Anche quest’anno la nostra scuola ha parteci-pato alla Fase regionale di “Danza sportiva,tenutasi a Palermo, classificandosi al primo

posto sia nella categoria allievi che juniores.In particolare gli studenti si sono esibiti in ballidi coppia (cha cha, samba, give, salsa cubana,merengue, bachata), e balli di gruppo (syncro-dance, hip hop, modern jazz). Tra i giochi sportivi studenteschi, la fase regiona-le risulta la più impegnativa tra le prove, delmomento che è il risultato di una serie di perfor-mance diverse tra loro che richiedono, dunque,il massimo impegno.La meritata vittoria ha rappresentato, pertanto, ilcoronamento di mesi di lavoro sia da parte deglistudenti che della prof. Josè Lombardo che, comenegli anni precedenti, ha portato la scuola al top

delle classifiche.Durante le varieperformance, si èparticolarmentedistinta la coppiaG i a m b a r r e s i -Palmeri, classifi-candosi al primoposto in sei balli-su sei!!!

Questi gli studenti chehanno partecipato: Di Vincenzo Tiziano, SalernoClaudia, Martorana Rosario, Cardaci Agnese,Ventura Serena, Cordaro Chiara, Salerni Jessica,Giardina Desirée, Orefice Jessica, FavataGaetano, Arcarisi Lucia, Lo Coco Selene,Guraneri lara, Giangreco Enrico, Spanò Serena,Lo Re Jessica, Giambarresi Luca, Curatolo Danilo,Mangione Calogero, Amore Sofia, BelfioreMarika, Moncado Angelo, Presti Claudia, PalmeriStefania, Inserra Silvia, Mastrosimone Lara,Damico Carmen, Bouazizi Oumaina, Lo CelsoGiorgia, Lo Nobile Marika, Labbate Carla,Carruba Esmeralda, Staccia Martina.

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di danza

TORNEI

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Non da molto tempo frequento il corso dinuoto libero alla “Swimming Calta-nissetta” in compagnia di una mia cara

amica.Il nuoto è uno sport che mi ha da sempre appas-sionata ma ,purtroppo ,prima non avendo unascuola di nuoto nei pressi del mio paese,non miè stato possibile coltivare questa passione. Da sempre sono stata una ragazza “sportiva”,poiché da tanti anni faccio danza e ogni tanto, inparticolar modo il sabato (l’unico giorno liberorimasto della mia stracolma settimana), mi dilet-to anche nella corsa di resistenza! Mancava soloil nuoto come esperienza sportiva , che peraltromi avrebbe aiutato a tonificare la mia corporatu-ra piuttosto esile. Oggi posso dire di aver rag-giunto un buon livello nel nuoto ,ma anche inquesto caso devo tutto alla mia mamma.Tutto è iniziato quando … vi racconto la mia fan-tastica esperienza.All’età di soli quattro anni avevo una grandepaura di entrare in acqua e mi limitavo a gioca-re sulla battigia dove spaziavo con la mia fanta-sia nel costruire castelli di ogni genere … maiavrei immaginato di diventare una grande nuota-trice. Un bel giorno,la mamma, stanca di sentir-mi piangere e dei miei capricci (confesso di esse-re sempre stata “viziata” da piccola , forse ancheora lo sono), decise di “buttarmi” in acqua. Nonmi accorsi nemmeno di nuotare come un

pesciolino tra gli altri bambini, … una sensazio-ne bellissima che ricordo ancora oggi. Ero tal-mente presa da questa novità che non ascoltavopiù neanche la mamma ,la quale mi chiamavainsistentemente per farmi uscire dall’acqua.Lascio immaginare a voi come andò a finire …una cosa è sicura: la mamma mi aveva postodavanti ad una paura che non avrei mai pensatodi superare ,e invece, da quel giorno non smisipiù di nuotare ed oggi frequento,per l’appunto,il corso di nuoto !Sapete quanto bene fa il nuoto ?? Ecco a voi i

tanti benefici.In primis bisogna dire che il nuoto è lo sport piùcompleto che possa esistere dopo la corsa,poi-ché consente di sviluppare più fasce muscolaridi qualsiasi altra attività sportiva, aumenta laresistenza, la coordinazione e la capacità polmo-nare.È inutile dire che sono felicissima di questa espe-rienza che ogni giorno mi gratifica molto , piut-tosto invito coloro che non si sono ancoracimentati in questo fantastico sport, a provarel’ebbrezza di una sana nuotata e ad esplorare ilmagico mondo degli “abissi” della piscinacomunale !!

Beatrice Rogato2° A P.A.C.L.E.

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IL NUOTO Unosport

da vivere

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L’ANGOLO DEI POETI

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ALLA MIA MAMMA

Per ogni secondoche lento scorreregalami un sorriso.

Ogni triste momentostammi accantoe cullami ancora.

Ancora domanifammi sentireil tuo amore.

Per ogni cadutaprendimi e donamisolo un alito di forza.

Nelle notti scurefammi tu lucee prendimi per mano.

Nei giorni lontaniTi sarò vicina epaziente ti seguirò.

Ogni volta ricordamiche nacqui dall’amoree con amore ti ricorderò.

Bellomo Rossella 2A PACLE

ALLA MIA NONNA …

Perché nonna,quandoti vedo il mio cuore si riempie?Perché nonna,senza di tenon posso stare?Perché nonna,non me lo so spiegare?Mi piace il sorrisoche illumina il tuo viso.Perché nonna,non me lo so spiegare?Il tuo sorrisoè Paradiso.

Perché nonna,non me lo spiegare?Con ogni tua parolache tu solasai dire,nonna,mi hai consolata.E ora sono felice,manon me lo so spiegare,nonna!Spero di rivedere il tuo visoe quel sorrisoNonna, che hai di Paradiso.

Maria Cristina Di Blasi 2^A PACLE

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SE IO FOSSI…

Se io fossi un aquilone,tu saresti filo, che mi favolare in alto.Se io fossi un albero,tu saresti la radice, che minutre e mi sostiene.Se io fossi una nuvola,tu saresti il vento cge miguida verso nuovi orizzonti.Se io fossi terra,tu saresti la pioggiache mi dissetama mi può anche distruggere.

Maria

PER ME...Tu sei la fiamma che mi scioglie,

ed io la candelache ti permette di esistere.

………………TU...

Visione realedurante il giorno.Visione fantasticadurante la notte.Nonostante tu

stia sempre con me...niente ti avvicina a me

Guarneri Letizia2A PACLE

RIFLESSO DI DONNAIl cielo piange.Il passare del tempo l’ha cambiataNon la riconosce più.Lei, il dono a lui più caro,ha deciso di spiccare il voloverso mondi che sino a tempo fale erano sconosciuti…Lei,che con le sue artidoma le fiere selvagge e vaga,spesso invano,alla ricerca della sua libertà.Lei,tormentata dal dolore,ma con in grembo tanto amore.

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FINISCE … COSÌ

L’amore,quel sentimento che occupa la mente in undeterminato periodo.Quando si prova, si pensa soltanto a lei,ti occupa la mente e ti costringe ad essere dipendentedai suoi capelli profumati e dalla fragranzadella sua bocca.Quante notti spese per immaginarsi insieme alei,lei che è un Angelo per me,e così non puoi lasciarla anche se devi farlo.Nel momento in cui,però,non sta più con teNulla ha più sensoCerchi un punto di riferimentoE finisce…così.

Gabriele Riggi2^A Pacle

RIPOSA IN PACETu, animasoltanto anima.Il tuo corpo non c’è piùstrappato viada quelle mani,macchiate per sempre.Ora angelo,hai spiccato il volo

lontano da questo mondoche non ti meritava.RIPOSA IN PACE SARAH

Vincenzo Riggi 2 ^ A PACLE

BRIVIDOL’amore è un brivido che mi travolge;qualcosa che mi sconvolge la vita,qualcosa che mi cambia.I tuoi occhi brillano come stelle,e quando i miei incontrano i tuoiscintille di fuocoche accendono i nostri cuori.

La tua voce mi accende Il tuo sguardo mi fulmina.Come stelle tu brilli,come il fuoco tu mi riscaldi,e sciogli quel cuore ghiacciato che c’era in me.

Guarneri Letizia2A PACLE

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‘A VESPA

‘Na vespa,ch’era ‘n vulu d’ispizioni,‘ttravannu un cani a guardia di ‘na casa,‘nsurtannulu, ppi fari confusioni,cci dissi:a cuccia to’ nun jè ‘sta casa!

U cani,nenza tanta esitazioni,‘bbaiannucci e cc’a cuda com’a rasa,‘a ‘lluntanà ccu tanta educazioni.Ma chidda jè a sbattì ‘nti l’anta chiusa.

Faciva contr’u vitru com’a pazza,ma nuddu cci ‘ncugnava ppi jutalla!Pirchì putiva punciri li brazza

E manu,a cu vuliva libbirallaD’u vitru chi scanciava comu chiazza.U mali ‘nsursu prestu ti rimballa!

Luigi Cinardo(Tecnico di laboratorio)

DONNANon splendi come una stella nel cielo,non abbagli come il sole nei caldi pomeriggid’agosto,non bruci come fuoco…ma come dolce acqua cristallina scorri lentae scalfisci le rocce,come raggio di sole delprimo mattino, porti tepore,come una pianta leggera accarezzi i cuori.Vita che dai vita,amore che dai amore,speranza nel cammino dell’esistenza.Il tuo pugno sofficeStravolge e coinvolgeBasta un tuo assenso o diniego,per cambiare rotta… la rotta di una vita.Pilastro portante,manto che protegge,dolce grande tu…donna.

Mairona SharonI C BIO

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SCRITTURA CREATIVA

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Mi trovi in diverse misure(HB1/HB2), sono in car-tolibreria esposta in

mezzo a tante altre colorate.Indovinate chi sono?Mi chiamo Matic sono gialla eabile. Mi diverto a creare dise-gni , lettere , e quant’altro. Macome tutti , anche io ho unanemica , che si diverte a distur-barmi mentre scrivo , lei èGommix , la più temuta nel bor-sellino ,pronta a cancellare ognitraccia del mio passaggio!È forse la peggiore qui a Pencil-case ,ma fortunatamente graziealla mia padroncina, da un po’di tempo le sto dando “grafite datorcere”. Confesso di esserestata adottata: appartengo aCamilla; tra noi scorre un rap-porto di amore e odio. Mi portasempre con sé e , questa è unanotizia fantastica. Vi chiedereteperché…Il più delle volte vengo”buttata”nello zaino , spesso cado a terrae non solo , mi capita di esserecalpestata da oggetti che nonsono ancora riuscita a spiegarecosa siano , perché cambianosempre forma …Sono oggetti piccoli , grandi ,

enormi , ma soprattuttosporchi.Camilla affermache si chiamanoscarpe, ma io nonci credo.Tornando al discor-so , a causa di Camillapurtroppo rimpiango ilmio aspetto fisico. Inprincipio ero alta e leg-gera , mentre adesso, aforza di girare nel tem-perino sono diventatabassa e tozza, maancora sono in ottime“condizioni fisiche”: rie-sco a scrivere pagine su paginema a fine giornata confesso diessere distrutta e piena di dolori. Mi capita ,infatti , di dormire inmezzo ai libri o nel diario, per-ché Camilla si dimentica di me !Ma ormai sono abituata.Insieme formiamo una squadralei si sta , infatti , abituando anon fare “errori”, così evita diprendere Gommix , ma in com-penso , talvolta subentra ilCorrettore che con un piccolotocco mi elimina!Il momento più bello della gior-nata è quando Camilla mi utizza

per scrivere ed io mi diverto tan-tissimo.Per il momento non sono anco-ra stata sostituita, speriamo beneper il futuro!Per il momento da Pencil-case ètutto Alla …

OPS !!! è in arrivoGommix , meglio scap-pare … !

Beatrice Rogato 2°A P.A.C.L.E.

LL ee aavvvv eennttuurreedi Matic

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Una aarraaggoossttaa fortunata

Ciao ragazzi, sono un’aragosta, …si avete capito bene… sono proprio un’aragosta e voglio rac-contarvi la mia storia.

Quand’ero piccola vivevo in una vastissima “bacinella”, chiamata “ mare” da grandissimi e stra-ni “pesci”, senza pinne né squame .Un giorno, mentre nuotavo, mi sentii trascinare verso l’alto e vidi quegli strani esseri che sele-zionavano i pesci dentro grandi cassette. Io, invece, finii in una vasca, insieme a tanti altri mieisimili e, dopo un po’ di tempo, fui trasferita in una vasca molto più pulita della precedente.

Salendo di tanto in tanto in superficie riuscivo a guardare quello che accadeva al di fuori dellavasca: vedevo strani esseri giganti che mangiavano e parlavano tra loro , attorno a dei tavoli imban-

diti. Non capivo cosa mangiassero, perché la mia vista mi aveva abbandonata da anni, ma dalle lorofacce intuivo che quello che stavano masticando doveva essere molto gustoso.

Osservandoli più da vicino , mi sentivo sempre più inquieta, e poi quell’ambiente non mi era affat-to familiare. Fortunatamente, dopo qualche giorno, feci amicizia con un’altra aragosta che avevavissuto la mia stessa esperienza. La cosa strana che entrambe notavamo,e che si ripeteva pun-tualmente, era il fatto che i nostri compagni, una volta pescati con delle reti molto grandi, nonfacevano più ritorno nella vasca. Con l’andare del tempo la vasca diventava così sempre piùvuota, perché quel grosso essere si avvicinava ogni giorno e portava via un bel po’di pesci che

andavano a finire in una grande stanza. Un giorno, mentre giocavo con la mia amica, vidi che quella maledetta rete cercava di prenderla;

feci tutto il possibile per trattenerla nella vasca, usando anche le chele , ma ogni mio tentativo fu vano.Rimasta sola, riflettei sulla sorte dei miei compagni e finalmente compresi quello che era accaduto

loro, speravo che la stessa sorte non toccasse anche a me. Pochi giorni dopo vidi due occhi chemi guardavano pieni di gioia, ma non era il solito gigante, ma un esserino più piccolo . Non mifacevo molte illusioni, anche perché sentii delle strane pinze che mi stringevano sem-pre di più. Cercai di divincolarmi mentre il cuore mi batteva sempre più forte, poichiusi gli occhi per non vedere cosa sarebbe accaduto di me. Non avrei maiimmaginato che la mia vita stava per essere stravolta : mi sentivo piccola picco-

la in quelle mani , avevo solo voglia di piangere; ad un tratto sentii che veni-vo rimessa di nuovo in acqua. Aperti gli occhi, mi accorsi che non ero nella

solita vasca , ma in un accogliente acquario. Attornoa me vidi un ambiente sereno e familiare :tutti erano attorno a quei vetri e mi guar-

davano sorridendo. Fra i tanti occhiriconobbi subito quelli di quelbambino che mi aveva salvato ,e da allora capii che sarebbe

andato tutto bene.Di tanto in tanto penso ancora aimiei tanti compagni che non hannoavuto la mia stessa fortuna e che,sicuramente, sono finiti sulla braceper allietare i palati di quei

mostruosi giganti.

Federica Romano 2^ A Pacle

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Oggi sono un vec-chio barattoloarrugginito, ma

prima di finire così,dimenticato in una vec-chia discarica, ho avuto -vi assicuro - una vitamolto movimentata.Tutto cominciò, moltianni fa, in una fabbrica dialluminio. Ricordo erolucido come uno spec-chio e sottile come lalama di un coltello. Poi,non so bene cosa accad-de: uscito da una grandepressa mi ero ritrovatorotondo. Per un attimoero stato felice e rotolavogiù velocemente con glialtri barattoli , quasi fosseun bel gioco, facendo unrumore assordante. Maquel gioco durò poco;presto iniziò un nuovoviaggio, questa voltaverso il mare, tanto chepensai ad una possibile vil-leggiatura, ma fu solo unapiacevole illusione.

Dopo lunghi giorni tra-scorsi al buio, chiuso den-tro un magazzino maleodorante, mi vidi catapul-tato in una fabbrica per la conservazione delpesce, Davanti a me enormi tonni venivanotagliati, triturati e poi inscatolati, per finire sulletavole di quelli che si fanno chiamare “umani”,ma che, a mio modesto parere, hanno poco diumano…Come si fa , mi chiedo, ad ucciderecosì tanti pesci, e in quel modo poi, per indivi-dui così famelici ed egoisti, cosa che avevo capi-to da tempo.Per quanto mi riguarda, pensai che la mia vita,

da quel giorno, sarebbe cambiata…in peggio.

Meglio allora “fare buonviso a cattivo gioco”e rasse-gnarsi alla nuova situazio-ne. Forse “esternamente”ero diventato anche piùbello, con quella etichettacolorata che mi stava pro-prio a pennello, ed eroanche in compagnia, anchese condividere il resto deimiei giorni con quel pesce“muto” e per di più viscido,non era il massimo dellemie aspirazioni!!!Avrei preferito, forse un’al-

tra sorte: diventare ricambiodi carrozzeria d’auto, esfrecciare lungo le stradecittadine, o ringhiera di unanave,e allora sì che avreigirato il mondo! Ma pensa-re sempre di essere diversida quello che si è porta solotanta tristezza, quindi dasubito decisi che era meglioper tutti cambiare registro.In fondo ho visto lo stesso ilmondo, anche se da unoscaffale,,,eppure, talvolta,mi lamentavo lo stesso diquella sorte.Ora sono finito in una cuci-

na e sono di nuovo solo: il mio amico tonno ègià sicuramente dentro un piatto di insalata esti-va, mentre io mi ritrovo sporco e tagliato insie-me a tanta spazzatura. Ma la mia vita non èancora finita se qualcuno, con un po’ di intelli-genza, saprà “riciclarmi” . Sicuramente mi senti-rei ancora utile a qualcosa, ma soprattutto avreiancora un’altra possibilità.

Denis Messina e Company2 A Pacle

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UUNN BBAARRAATTTTOOLLOO

racconta...

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C’È POSTA PER TE

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J

¤

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Lettere aperte `

Y

Il tuo nome risuona nella miamente come l’eco di una melodiadolce.Risento il profumo della tuapelle, vedo il tuo sguardo intenso.sento lo sfiorare delle tue labbrasulle mie, percepisco le lacrimerincorrersi sul mio viso.Apro gli occhi, tu non ci sei, lelacrime continuano la loro corsaper poi perdersi nell’immensitàdell’amore che provo per te!

GGrraazziiaa

Le mie labbra e le tue,la neve,il calore delle tue labbra,il fuoco dell’amoreche brucia dentro di me, la neveuna lacrima che scende giù

GGrraazziiaa

Cara Vanessa T. della I D Bio, tivolevo dire che sei molto carina,però non ho il coraggio di presen-tarmi. Ti amo.

Sembrano lontani i momenti contequasi mai esistiti, quasi comesogni…Ogni giorno, ogni notteImmagini di noiproiettate dal mio cuore,immagini di quando stavamo insie-medi quando quella favola si faceva ogni giorno più triste,quando le mie paure erano più intense, più reali.Fin quando quel maledetto giornohai deciso tuttosenza un motivo o una ragionesenza provare a ricominciare, senza ricordare tutto quelloche avevi giuratoquella notte,incaccellabile dal mio cuore.

MMaarriiaa

BESJOLINA SEI UNICA. TI AMO TANTO

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UMORISMO

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Quelli che … Ti amo,ma non possiamo stare insieme.Quelli che … si mamma arrivo e dopo 2 ore sono ancora su facebook .Quelli che … bestemmiano e poi vanno dicendo di credere in Dio.Quelli che … io “ODIO STUDIARE!” e poi sgobbano alla grande .Quelli che … mi ami non è vero? dopo 4 ore che si conoscono!!!Quelli che … su facebook si vantano di essere macho e poi nella realtà piangono,

soffrono e si deprimono!Quelli che … malgrado Silvio. riescono ancora a credere che la politica in Italia sia una

cosa seria!!!Quelli che … studiare è solo l’infinito presente di un verbo che non riescono a coniugare.Quelli che … “l’amore non ha età”: a Silvio Berlusconi piace questo commento.Quelli che … non credono “al per sempre” e poi scrivono io e te forever -.-!!!Quelli che … non me la sento di essere interrogata/o!!Quelli che … chiedono di andare in bagno mentre l’insegnante sta interrogando Quelli che … starnazzano come galline durante le lezioni.Quelli che … dormono ad occhi aperti durante le lezioniQuelli che … “messaggiano” in classe con il cellulare dentro il portacolori credendo di

non essere visti.Quelli che … “non sopporto più questo/a prof!Quando suona la campana?Quelli che … avere tanti soldi è l’unico sogno che hanno, peccato che molto spesso resti

solo un sogno.Quelli che … sputano a terra,e se li guardi ,ti fissano con aria schifata.Quelli che … malgrado tutto, credono ancora che la vita, valga sempre la pena di essere

vissuta. 1°B linguistico

QUELLI CHE...

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IN CLASSE…

Prof: L’uomo Erectus usava il fuoco per riscaldarsi,cuocere la carne, fornire luce, tenere lontano

gli animali feroci, ma mi sapresti dire come venne scoperto?

Alunno: Certo, con l’accendino!

Prof: A cosa servono le pellicce degli animali?Alunno: Per fare i giubbotti, c’è freddo lì!

Prof chiede: cosa vuol dire “LUSSUREGGIANTE”?Alunno: Di lusso!

Per la serie ritenta, sarai più fortunato…

Prof: lussureggiante?Alunno: lussuria!

Prof: La pianura non era abitata, sapresti dirmi il perché?

Alunno: perché dato che era tra i duefiumi, il Tigre e l’Eufrate, la popolazione

non sapeva nuotare e quindi annegò.

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I DIRITTI DELLO STUDENTE

ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO

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Scuola “multietnica”... e “multiculturale”...

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MILLEPIEDIPeriodico dell’I.T.A.S. “L. Russo”

ANNO X n. 18 - 2010-2011

DIRETTOREMIRKO COSTA

VICEDIRETTOREANDREA AMICO

RESPONSABILE DEL PROGETTOPROF. MARIA CRISTINA BENINTENDE

GRAFICA, IMPAGINAZIONE E STAMPALUSSOGRAFICA - CALTANISSETTA 0934 25965

REDAZIONEALINA LACHINA - ALESSANDRA CAMMARATA

ANDREA FALZONE - BEATRICE ROGATOCHIARA MARTORANA - ELISA URSO

FEDERICA ROMANO- GIUSEPPE COSENTINOGIUSEPPE LO VERME - GRAZIA MARIA GIUNTA

LINDA TUMMINELLI - LUCA TUMMINELLIMIRIAM MARTORANA - ROBERTA CALÌ

ROBERTA SPECIALE