caso moro, ecco i documenti che provano i “taroccamenti” sulla honda di via fani

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Ultime notizie Home » Misteri italiani » Caso Moro, ecco i documenti che provano i “taroccamenti” sulla Honda di via Fani Caso Moro, ecco i documenti che Caso Moro, ecco i documenti che Caso Moro, ecco i documenti che Caso Moro, ecco i documenti che provano i “taroccamenti” sulla Honda provano i “taroccamenti” sulla Honda provano i “taroccamenti” sulla Honda provano i “taroccamenti” sulla Honda di via Fani di via Fani di via Fani di via Fani Il giornalista Paolo Cucchiarelli racconta a Lettera35 come sono state "spuntate" le dichiarazioni sulla moto dei misteri Pubblicato il 7 aprile 2014 da redazione in Misteri italiani // Nessun commento Lettera35 ha chiesto al giornalista dell’Ansa, Paolo Cucchiarelli Paolo Cucchiarelli Paolo Cucchiarelli Paolo Cucchiarelli, di illustrare gli elementi che lo hanno portato a rivelare nelle scorse settimane quanto ha riferito, successivamente anche alla magistratura, l’ex ispettore dell’antiterrorismo, Enrico Rossi Enrico Rossi Enrico Rossi Enrico Rossi, in merito alla presenza di due uomini dei Servizi segreti in via Fani via Fani via Fani via Fani, in sella a una moto Honda Honda Honda Honda, negli istanti che precedono il sequestro del presidente delle Dc Aldo Moro Aldo Moro Aldo Moro Aldo Moro. Nel lungo articolo che segue Cucchiarelli mostra per la prima volta i documenti che provano le manipolazioni e gli occultamenti che in trentasei anni non hanno permesso di fare luce su uno degli aspetti più misteriosi del sequestro Moro. Non è un caso se le due novità ultime sull’affaire Moro Moro Moro Moro siano arrivate da due ex: l’ex artificiere Vitantonio Raso e l’ex ispettore di polizia Enrico Rossi Enrico Rossi Enrico Rossi Enrico Rossi. Il primo ha parlato di via via via via Caetani Caetani Caetani Caetani, l’altro di via Fani via Fani via Fani via Fani. Sono due uomini che sono appartenuti a strutture dello Stato; non stiamo parlando di pentiti, ex brigatisti oppure uomini spuntati dal nulla. Hanno una storia da raccontare con possibili riscontri, se si vuole veramente farlo. Ho parlato con i due, anche recentemente, delle “resistenze” che sarebbero arrivate dalle strutture cui sono appartenuti perché pochi tengono conto che la vera continuità di logiche, appartenenze e di “conservazione” di alcuni segreti in Italia, è affidata alle strutture statali, come ha ricordato anni fa Corrado Guerzoni Corrado Guerzoni Corrado Guerzoni Corrado Guerzoni, il segretario di Aldo Moro, davanti alla Commissione stragi Commissione stragi Commissione stragi Commissione stragi. Su quella “conservazione” si sono costruite carriere che si “tramandano” di generazione in generazione. Ancora oggi. Questo è lo Stato e come diceva Leonardo Sciascia Leonardo Sciascia Leonardo Sciascia Leonardo Sciascia, lo Stato non può processare se stesso. Che vuol dire tutto ciò, in concreto? C’è chi ha a lungo esitato, prima di ri-affermare pubblicamente quello che pure aveva scritto in un libro, perché temeva fortemente che potesse essere rivista la sua situazione previdenziale, e chi – da subito – ha messo in conto Segui Lettera35 Segui Lettera35 Segui Lettera35 Segui Lettera35 Articoli più commentati Articoli più commentati Articoli più commentati Articoli più commentati Ingroia è in causa con i suoi ex compagni, gli devono 896 mila euro 23 Commenti Sequestro Moro, sul ruolo dei Servizi segreti in via Fani interviene la procura generale 8 Commenti Il giallo del “cecchino” di via Fani, non era un brigatista e sparò 49 colpi 6 Commenti Caso Moro: via Fani. Una cosa è certa, sulla Honda né Br né militanti rossi 3 Commenti Cerca Cerca Cerca Cerca Per cercare, scrivere e premere Invio 6 aprile 2014 in Misteri italiani // Moro, Honda degli 007: figli smentiscono la presenza dell’uomo di Bra in Via Fani. L’ex Ispettore HOME POLITICA GOVERNO RENZI ECONOMIA&LAVORO ESTERI ATTUALITÀ GIUSTIZIA INTELLIGENCE&GEOPOLITICA MISTERI ITALIANI MAFIE MEDIA&COMUNICAZIONE VISTI DA TWITTER Redazione Contattaci Pagina 1 di 9 Moro, ecco i documenti che provano i "taroccamenti" sulla Honda di via Fani | Lette... 08/04/2014 file:///C:/Users/Andrea/AppData/Local/Temp/1J9D78U1.htm

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via Fani

Caso Moro, ecco i documenti che Caso Moro, ecco i documenti che Caso Moro, ecco i documenti che Caso Moro, ecco i documenti che provano i “taroccamenti” sulla Honda provano i “taroccamenti” sulla Honda provano i “taroccamenti” sulla Honda provano i “taroccamenti” sulla Honda di via Fanidi via Fanidi via Fanidi via FaniIl giornalista Paolo Cucchiarelli racconta a Lettera35 come sono state "spuntate" le dichiarazioni sulla moto dei misteri

Pubblicato il 7 aprile 2014 da redazione in Misteri italiani // Nessun commento

Lettera35 ha chiesto al giornalista dell’Ansa, Paolo CucchiarelliPaolo CucchiarelliPaolo CucchiarelliPaolo Cucchiarelli, di illustrare gli elementi che

lo hanno portato a rivelare nelle scorse settimane quanto ha riferito, successivamente anche

alla magistratura, l’ex ispettore dell’antiterrorismo, Enrico RossiEnrico RossiEnrico RossiEnrico Rossi, in merito alla presenza di

due uomini dei Servizi segreti in via Fanivia Fanivia Fanivia Fani, in sella a una moto HondaHondaHondaHonda, negli istanti che

precedono il sequestro del presidente delle Dc Aldo MoroAldo MoroAldo MoroAldo Moro. Nel lungo articolo che segue

Cucchiarelli mostra per la prima volta i documenti che provano le manipolazioni e gli

occultamenti che in trentasei anni non hanno permesso di fare luce su uno degli aspetti più

misteriosi del sequestro Moro.

Non è un caso se le due novità ultime sull’affaire MoroMoroMoroMoro siano arrivate da due ex: l’ex

artificiere Vitantonio Raso e l’ex ispettore di polizia Enrico RossiEnrico RossiEnrico RossiEnrico Rossi.  Il primo ha parlato di via via via via

CaetaniCaetaniCaetaniCaetani, l’altro di via Fanivia Fanivia Fanivia Fani. Sono due uomini che sono appartenuti a strutture dello Stato; non

stiamo parlando di pentiti, ex brigatisti oppure uomini spuntati dal nulla. Hanno una storia

da raccontare con possibili riscontri, se si vuole veramente farlo.

Ho parlato con i due, anche recentemente, delle “resistenze” che sarebbero arrivate dalle

strutture cui sono appartenuti perché pochi tengono conto che la vera continuità di logiche,

appartenenze e di “conservazione” di alcuni segreti in Italia, è affidata alle strutture statali,

come ha ricordato anni fa Corrado GuerzoniCorrado GuerzoniCorrado GuerzoniCorrado Guerzoni, il segretario di Aldo Moro,  davanti alla

Commissione stragiCommissione stragiCommissione stragiCommissione stragi.

Su quella “conservazione” si sono costruite carriere che si “tramandano” di generazione in

generazione. Ancora oggi. Questo è lo Stato e come diceva Leonardo SciasciaLeonardo SciasciaLeonardo SciasciaLeonardo Sciascia, lo Stato non

può processare se stesso.

Che vuol dire tutto ciò, in concreto? C’è chi ha a lungo esitato, prima di ri-affermare

pubblicamente quello che pure aveva scritto in un libro, perché temeva fortemente che

potesse essere rivista la sua situazione previdenziale, e chi – da subito – ha messo in conto

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che magari si sarebbero “bruciati” possibili riscontri, come avvenuto quando il nome

dell’uomo a suo tempo individuato dall’Ispettore Enrico Rossi come uno dei due possibili

passeggeri dell’Honda di Via Fani è uscito sui giornali, e ciò dopo che Rossi (e chi ha diffuso

quell’intervista), aveva scelto di celare quell’identità proprio per permettere i possibili

approfondimenti da parte degli investigatori.

Si voleva favorire un riscontro della magistratura e per questo Rossi si è deciso a parlare e

invece c’è stato chi ha “bruciato” questa possibilità. E’ Rossi che non vuole che si chiarisca la

questione?

L’Italia è un paese che non vuol sapere. E che su questo “non voler sapere” ha fondato la sua

cecità, la stessa che José SaramagoJosé SaramagoJosé SaramagoJosé Saramago narra nel suo bel romanzo.

L’Italia è cieca perché si è pienamente avverata quella tremenda previsione di Pier Paolo Pier Paolo Pier Paolo Pier Paolo

PasoliniPasoliniPasoliniPasolini buttata lì nell’ultima intervista fatta otto ore prima di essere ucciso: in Italia sì è

persa la verità o meglio “l’evidenza” che è il presupposto per “vederla”.

Rossi cerca di far “vedere” la verità di un’inchiesta interrotta, e nessuno si chiede chi l’abbia

interrotta e perché; perché si sono distrutte le pistole; perché non sono stati fatti gli

accertamenti, neppure i più ovvi; perché il nome di quella persona sia stato “bruciato” a

Torino dopo che proprio il capoluogo torinese aveva messo in “quarantena” l’inchiesta.

Rossi ha aggiunto un elemento di cui finora aveva scelto di non parlare pubblicamente: «Io

non ho mai fatto il nome del soggetto identificato e perquisito per tutelare la possibilità di

svolgere indagini. Sul conto dello stesso non ebbi l’opportunità d’effettuare ulteriori riscontri

che, anche tra molte difficoltà, sarebbero ancora possibili. Bisognerebbe piuttosto chiedersi

chi ha avuto l’interesse a rendere pubblici nome, cognome e relativi indirizzi di residenza e

domicilio della persona identificata. Che cosa dichiarò a verbale in relazione al ritrovamento

della copia de La Repubblica del 16 marzo 1978 insieme alla pistola Drulov e ad alcune

cartoline di Roma che, se non ricordo male, erano in bianco, ciò non scritte (io non ebbi

l’opportunità di farlo). Sono poi stati fatti i riscontri che avrei, a suo tempo, voluto fare?».

Se poi quel verbale non è stato fatto qualcuno dovrà spiegare il perché e ci sarà da ridere o

da piangere.

Stiamo parlando di cose concrete che si potevano fare e cioè perizie, intercettazioni, verifica

sull’attività della persona individuata svolta nel 1978 e altro ancora. Nulla. Si dirà, ma perché

Rossi non ha fatto, nonostante le insistenze dei magistrati sul tema, i nomi di chi mise nel

frigorifero le sue richieste di accertamenti e la stessa inchiesta?

Credo, scorrendo gli appunti di quell’intervista realizzata il 16 marzo a Torino, che Rossi

abbia capito che se dovesse fare anche un solo nome, gli “pioverebbero” addosso, denunce

per calunnia che inficerebbero per sempre quello che ha segnalato alla magistratura. Di

questo sono sicuro, riguardando i miei appunti. Sono i fatti che devono essere riscontrati non

le idee che questo o quel signore. Rossi ha esposto dei fatti. Ce ne fossero tanti di Signor Rossi

come Enrico Rossi in Italia.

Veniamo alla Honda non prima di aver segnalato quanto detto dal magistrato che stese la

prima sentenza sul caso Moro, quella cioè dove si riportano le affermazioni più rilevanti

sulla moto di Via Fani.

Intervistato da Città NuovaCittà NuovaCittà NuovaCittà Nuova ecco cosa ha detto Gianni Caso, Presidente onorario della Corte Corte Corte Corte

di Cassazionedi Cassazionedi Cassazionedi Cassazione, giudice relatore ed estensore della sentenza d’appello nel primo e più

importante dei cinque processi Moro: «Il racconto di Enrico Rossi mi sembra veridico, anche

perché combacia con altre notizie e altre ricostruzioni dei fatti di via Faniperché combacia con altre notizie e altre ricostruzioni dei fatti di via Faniperché combacia con altre notizie e altre ricostruzioni dei fatti di via Faniperché combacia con altre notizie e altre ricostruzioni dei fatti di via Fani, ma introduce

forti elementi di novità di un’eccezionale gravità, a mio parere credibilia mio parere credibilia mio parere credibilia mio parere credibili. Se le dichiarazioni

dell’ex ispettore Rossi troveranno riscontri – e sono importanti, al riguardo, le indagini

affidate ai magistrati della Procura della Repubblica di Roma– allora l’opinione che ho

espresso in una intervista, secondo cui l’azione delle Brigate Rosse contro Aldo Moro non sia

stata ostacolata da apparati dello Stato, troverebbe conferma, e ciò aprirebbe il sipario su

scenari e responsabilità più ampi. Penso che elementi di conoscenza su tutta la vicenda del

sequestro e dell’uccisione dello statista democristiano possano esserci nei ‘diari’ di Giulio Giulio Giulio Giulio

AndreottiAndreottiAndreottiAndreotti; per cui sarebbe forse opportuno acquisirli come fonti di prova. Di questi diari si

disse, subito dopo la morte dell’ex presidente del Consiglio, che erano custoditi nel caveau di

una Banca».

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Non si tratta anche qui di un ex brigatista o di un pentito, ma di un uomo dello Stato, già

Presidente onorario della Corte di Cassazione. Facciamo spallucce, ritiriamo fuori la favoletta

di ‘Peppa’ e ‘Peppo’ a bordo della Honda che è stata “rivitalizzata” solo per mettere una toppa

alle rivelazioni di Rossi?

Proprio Lettera35 ha recentemente pubblicato l’intervista di Stefania LimitiStefania LimitiStefania LimitiStefania Limiti a Raimondo Raimondo Raimondo Raimondo

EtroEtroEtroEtro che  interrogato il 15 settembre 1994 dice: «Ricordo di aver appreso da Alessio Alessio Alessio Alessio

CasimirriCasimirriCasimirriCasimirri, che era successo qualcosa di imprevisto (in via Fani) che potrebbe riguardare una

moto e chi la guidava».

Anche l’Ansa, con un lancio del 29 marzo scorso, ha riassunto alcuni dei punti fermi di Etro

che chiudono per sempre la  «favoletta di ‘Peppa’ e ‘Peppo’ a bordo della Honda».

(ANSA) – ROMA, 29 MAR – Raimondo Etro, a cui molti hanno attribuito le (ANSA) – ROMA, 29 MAR – Raimondo Etro, a cui molti hanno attribuito le (ANSA) – ROMA, 29 MAR – Raimondo Etro, a cui molti hanno attribuito le (ANSA) – ROMA, 29 MAR – Raimondo Etro, a cui molti hanno attribuito le

affermazioni sulla presenza sulla moto Honda di Via Fani di due componenti del affermazioni sulla presenza sulla moto Honda di Via Fani di due componenti del affermazioni sulla presenza sulla moto Honda di Via Fani di due componenti del affermazioni sulla presenza sulla moto Honda di Via Fani di due componenti del

Comitato Proletario di Primavalle, tali ‘Peppa e Peppo’, smentisce, dicendo che si Comitato Proletario di Primavalle, tali ‘Peppa e Peppo’, smentisce, dicendo che si Comitato Proletario di Primavalle, tali ‘Peppa e Peppo’, smentisce, dicendo che si Comitato Proletario di Primavalle, tali ‘Peppa e Peppo’, smentisce, dicendo che si

tratta di una favola. “Non ho mai detto che sulla moto presumibilmente passata in via tratta di una favola. “Non ho mai detto che sulla moto presumibilmente passata in via tratta di una favola. “Non ho mai detto che sulla moto presumibilmente passata in via tratta di una favola. “Non ho mai detto che sulla moto presumibilmente passata in via

Fani il 16 marzo durante il sequestro dell’onorevole Moro ci fossero i cosiddetti Fani il 16 marzo durante il sequestro dell’onorevole Moro ci fossero i cosiddetti Fani il 16 marzo durante il sequestro dell’onorevole Moro ci fossero i cosiddetti Fani il 16 marzo durante il sequestro dell’onorevole Moro ci fossero i cosiddetti

‘Peppo’ e ‘Peppa’. Questa fu una deduzione di alcuni appartenenti alla Digos a seguito ‘Peppo’ e ‘Peppa’. Questa fu una deduzione di alcuni appartenenti alla Digos a seguito ‘Peppo’ e ‘Peppa’. Questa fu una deduzione di alcuni appartenenti alla Digos a seguito ‘Peppo’ e ‘Peppa’. Questa fu una deduzione di alcuni appartenenti alla Digos a seguito

delle mie dichiarazioni rese davanti al Pm Antonio Marini”, spiega in un lungo delle mie dichiarazioni rese davanti al Pm Antonio Marini”, spiega in un lungo delle mie dichiarazioni rese davanti al Pm Antonio Marini”, spiega in un lungo delle mie dichiarazioni rese davanti al Pm Antonio Marini”, spiega in un lungo

comunicato all’ANSA l’ex Br. “Dal momento della mia uscita dalle Br avvenuta nel comunicato all’ANSA l’ex Br. “Dal momento della mia uscita dalle Br avvenuta nel comunicato all’ANSA l’ex Br. “Dal momento della mia uscita dalle Br avvenuta nel comunicato all’ANSA l’ex Br. “Dal momento della mia uscita dalle Br avvenuta nel

1980 ho sempre avuto un atteggiamento critico e di condanna per l’ideologia 1980 ho sempre avuto un atteggiamento critico e di condanna per l’ideologia 1980 ho sempre avuto un atteggiamento critico e di condanna per l’ideologia 1980 ho sempre avuto un atteggiamento critico e di condanna per l’ideologia

marxista e per le azioni criminali compiute in nome di essa e ho deciso di chiarire marxista e per le azioni criminali compiute in nome di essa e ho deciso di chiarire marxista e per le azioni criminali compiute in nome di essa e ho deciso di chiarire marxista e per le azioni criminali compiute in nome di essa e ho deciso di chiarire

fino in fondo la mia posizione dando anche il mio contributo per i fatti di cui ero a fino in fondo la mia posizione dando anche il mio contributo per i fatti di cui ero a fino in fondo la mia posizione dando anche il mio contributo per i fatti di cui ero a fino in fondo la mia posizione dando anche il mio contributo per i fatti di cui ero a

conoscenza o di cui avevo sentito parlare e non ho avuto più alcun tipo di rapporto conoscenza o di cui avevo sentito parlare e non ho avuto più alcun tipo di rapporto conoscenza o di cui avevo sentito parlare e non ho avuto più alcun tipo di rapporto conoscenza o di cui avevo sentito parlare e non ho avuto più alcun tipo di rapporto

con ex militanti delle Br. Nel corso del mio processo ho avuto come beneficio le con ex militanti delle Br. Nel corso del mio processo ho avuto come beneficio le con ex militanti delle Br. Nel corso del mio processo ho avuto come beneficio le con ex militanti delle Br. Nel corso del mio processo ho avuto come beneficio le

attenuanti prevalenti sulle aggravanti e non ho potuto beneficiare di leggi sulla attenuanti prevalenti sulle aggravanti e non ho potuto beneficiare di leggi sulla attenuanti prevalenti sulle aggravanti e non ho potuto beneficiare di leggi sulla attenuanti prevalenti sulle aggravanti e non ho potuto beneficiare di leggi sulla

collaborazione o sulla dissociazione perché scadute nel 1986collaborazione o sulla dissociazione perché scadute nel 1986collaborazione o sulla dissociazione perché scadute nel 1986collaborazione o sulla dissociazione perché scadute nel 1986″″″″, spiega ancora Etro che , spiega ancora Etro che , spiega ancora Etro che , spiega ancora Etro che

sul giornale online Lettera 35 torna sui due fantomatici centauri che sono stati sul giornale online Lettera 35 torna sui due fantomatici centauri che sono stati sul giornale online Lettera 35 torna sui due fantomatici centauri che sono stati sul giornale online Lettera 35 torna sui due fantomatici centauri che sono stati

effettivamente identificati nelle persone di Giuseppe Biancucci e Angela Cappelletti i effettivamente identificati nelle persone di Giuseppe Biancucci e Angela Cappelletti i effettivamente identificati nelle persone di Giuseppe Biancucci e Angela Cappelletti i effettivamente identificati nelle persone di Giuseppe Biancucci e Angela Cappelletti i

quali, tuttavia, non hanno mai avuto niente a che fare con l’agguato, tanto da non quali, tuttavia, non hanno mai avuto niente a che fare con l’agguato, tanto da non quali, tuttavia, non hanno mai avuto niente a che fare con l’agguato, tanto da non quali, tuttavia, non hanno mai avuto niente a che fare con l’agguato, tanto da non

essere mai stati coinvolti in nessuna inchiesta e tantomeno arrestati per quei fatti: essere mai stati coinvolti in nessuna inchiesta e tantomeno arrestati per quei fatti: essere mai stati coinvolti in nessuna inchiesta e tantomeno arrestati per quei fatti: essere mai stati coinvolti in nessuna inchiesta e tantomeno arrestati per quei fatti:

“Sì, è vero – dice Etro nell’intervista – spero che finisca questa storia, io non ho mai “Sì, è vero – dice Etro nell’intervista – spero che finisca questa storia, io non ho mai “Sì, è vero – dice Etro nell’intervista – spero che finisca questa storia, io non ho mai “Sì, è vero – dice Etro nell’intervista – spero che finisca questa storia, io non ho mai

avuto nessuna idea di chi fossero gli uomini sulla Honda, come si può vedere da avuto nessuna idea di chi fossero gli uomini sulla Honda, come si può vedere da avuto nessuna idea di chi fossero gli uomini sulla Honda, come si può vedere da avuto nessuna idea di chi fossero gli uomini sulla Honda, come si può vedere da

qualsiasi documento giudiziario. Semmai, io sono stato all’inizio sospettato di essere qualsiasi documento giudiziario. Semmai, io sono stato all’inizio sospettato di essere qualsiasi documento giudiziario. Semmai, io sono stato all’inizio sospettato di essere qualsiasi documento giudiziario. Semmai, io sono stato all’inizio sospettato di essere

uno dei due passeggeri, insieme ad un altro mio compagno con cui ero gia’ stato uno dei due passeggeri, insieme ad un altro mio compagno con cui ero gia’ stato uno dei due passeggeri, insieme ad un altro mio compagno con cui ero gia’ stato uno dei due passeggeri, insieme ad un altro mio compagno con cui ero gia’ stato

processato nel 1985: la mia testimonianza al pm Marini contribui’ a scagionarlo del processato nel 1985: la mia testimonianza al pm Marini contribui’ a scagionarlo del processato nel 1985: la mia testimonianza al pm Marini contribui’ a scagionarlo del processato nel 1985: la mia testimonianza al pm Marini contribui’ a scagionarlo del

tutto. Posso solo dire che l’idea che ‘Peppe’ e ‘Peppa’ fossero su quella grande moto tutto. Posso solo dire che l’idea che ‘Peppe’ e ‘Peppa’ fossero su quella grande moto tutto. Posso solo dire che l’idea che ‘Peppe’ e ‘Peppa’ fossero su quella grande moto tutto. Posso solo dire che l’idea che ‘Peppe’ e ‘Peppa’ fossero su quella grande moto

forse, e nella migliore delle ipotesi, e’ stata una ipotesi investigativa, ma la storia mi e’ forse, e nella migliore delle ipotesi, e’ stata una ipotesi investigativa, ma la storia mi e’ forse, e nella migliore delle ipotesi, e’ stata una ipotesi investigativa, ma la storia mi e’ forse, e nella migliore delle ipotesi, e’ stata una ipotesi investigativa, ma la storia mi e’

sempre sembrata davvero poco credibile’”. (ANSA).sempre sembrata davvero poco credibile’”. (ANSA).sempre sembrata davvero poco credibile’”. (ANSA).sempre sembrata davvero poco credibile’”. (ANSA).

Aggiungo un solo elemento (rinviando per rispondere ai molti che hanno criticato la

questione dell’Honda alla documentazione fornita dal sempre prezioso Manlio Castronuovo e

che Lettera35 pubblica dettagliatamente in calce a questo articolo) che vorrei fosse chiarito

proprio a chi stese la prima sentenza.

L’uomo che scrive la lettera anonima a La Stampa dice di essere a volto coperto sul sellino

posteriore della moto blu. Ecco la lettera:

Siria# , a 9 mesi dal sequestro di Padre Dall'Oglio

ancora nessuna novità …sequestr-lettera35.it/siria

pic.twitter.com/xqkmdq5YBJ

Lettera35

Lettera35_@

Espandi

"30 Days for Freedom", Wan-Ifra lancia una

campagna per la stampa libera FreeThePress#

…fr-for-days-lettera35.it/30

Lettera35

Lettera35_@

Paolo Cucchiarelli mostra per la prima volta i

documenti che provano le manipolazioni sul

sequestro Moro# …cucc-moro-lettera35.it/caso

Lettera35

Lettera35_@

PapaFrancesco# approva la riforma dello Ior# , la

banca Vaticana continuerà a esistere

…r-approva-lettera35.it/papa

Lettera35

Lettera35_@

Moro# , Cucchiarelli racconta come sono state

"spuntate" le dichiarazioni sulla Honda in viaFani# :

ecco i documenti …cucc-moro-lettera35.it/caso

Lettera35

Lettera35_@

Espandi

Nasce l'Associazione magistrati delle misure

patrimoniali …associaz-lettera35.it/nasce

Lettera35

Lettera35_@

Moro# , Honda degli 007: figli smentiscono la

presenza dell’uomo di Bra in ViaFani# . L’ex

Ispettore risponde …via-honda-lettera35.it/moro

Lettera35

Lettera35_@

Espandi

Massoneria# il giornalista Stefano Bisi# è il nuovo

Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

…oriente-lettera35.it/grande

Lettera35

Lettera35_@

Espandi

Nessun colpevole a distanza di 15 anni per la morte

di EmanueleScieri# …se-scieri-lettera35.it/caso

pic.twitter.com/oZWQukx5gt

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La prima testimonianza di Alessandro MariniAlessandro MariniAlessandro MariniAlessandro Marini – che secondo alcuni si “autoconvince” di aver

visto la moto – è delle 10.15 del 16 marzo 1978, un’ora e 10 minuti dopo via Fani.

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Marini individua, sulla base di alcune foto comparse sui giornali, uno degli uomini del

commando di via Fani in Corrado AlunniCorrado AlunniCorrado AlunniCorrado Alunni ma i magistrati spostano lo stesso,

inspiegabilmente, proprio a bordo della moto anche se i verbali dell’ingegnere sono molto

precisi.  Alunni – o chi per lui – non è sulla moto.

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Marini non ha mai identificato uno dei due uomini della Honda, quello a volto scoperto, in

Alunni. Dalla sera stessa della strage Marini subisce minacce di morte. Le Br (?) tra le decine

e decine di testimoni dell’assalto-strage-rapimento s’interessano solo di Marini. E Marini, che

“riconosce” Alunni a bordo della moto secondo i magistrati, dichiara invece a verbale che

non gli è mai stata mostrata alcuna foto “né dalla polizia, né dai magistrati che mi hanno

interrogato fino a questo momento”. Ecco la deposizione, datata 26 settembre 1978, nel corso

della quale Marini disegnerà anche lo ”schizzo“:

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Dunque Marini identifica Alunni, o qualcuno a lui somigliante, ma a piedi, vicino al bar

Olivetti, e non a cavalcioni della moto. Questo è un fatto.

Ma non è finita qui con le “manipolazioni” delle parole di Marini che, ricordiamo, è costretto

a rifugiarsi in Svizzera per 3 anni e cambiare nome e lavoro. Correttamente la sentenza

riconosce che Marini parla di Alunni non sulla moto.

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A lungo si parlò di Alunnni dopo il suo arresto nell’estate del 1978. I giornali pubblicarono

molte foto del presunto brigatista (che poi verrà scagionato dall’accusa di aver partecipato

alla strage; un po’ come accadde a Patrizio PeciPatrizio PeciPatrizio PeciPatrizio Peci) e l’Ingegner Marini segnalò che lui

quell’uomo lo aveva visto vicino al Bar Olivetti, un attimo prima che scattasse l’agguato alle

macchine di Moro e della scorta.

I magistrati chiesero all’Ingegnere di fare un riconoscimento da uno spioncino della cella di

Alunni perché lo stesso si rifiutava di fare qualsiasi confronto. Marini confermò; lo aveva

visto in via Fani. Mai parlò di Alunni sulla Honda.

Marini spiegò a verbale che con il riconoscimento di Alunni (che i giornali scrissero

assomigliare a Eduardo De FilippoEduardo De FilippoEduardo De FilippoEduardo De Filippo da giovane) cessarono anche le minacce nei suoi

confronti. Ecco il verbale nella parte che interessa:

Torniamo all’anonimo che, per sua ammissione, era sul sellino posteriore della moto.

Davanti un uomo che assomiglia, lo abbiamo visto, a Eduardo De Filippo da giovane. Chi

spara sta dietro, con il volto coperto, chi guida è a volto scoperto e assomiglia ad Eduardo De

Filippo.

In sede di sentenza però avviene una cosa stranissima. I due uomini vengono “girati” sulla

moto; l’uomo a volto scoperto dietro, quello con il passamontagna davanti: perché? Marini è

chiarissimo. Non si può sbagliare eppure accade. Ecco la trascrizione del passo della

sentenza della Corte d’Assise di Roma:

Il poliziotto, “scioccato e stravolto”, non fu in grado di intervenire efficacemente, Il poliziotto, “scioccato e stravolto”, non fu in grado di intervenire efficacemente, Il poliziotto, “scioccato e stravolto”, non fu in grado di intervenire efficacemente, Il poliziotto, “scioccato e stravolto”, non fu in grado di intervenire efficacemente,

“perché la sua pistola si era inceppata” e, “mentre scendeva dalla sua Fiat 500 per “perché la sua pistola si era inceppata” e, “mentre scendeva dalla sua Fiat 500 per “perché la sua pistola si era inceppata” e, “mentre scendeva dalla sua Fiat 500 per “perché la sua pistola si era inceppata” e, “mentre scendeva dalla sua Fiat 500 per

correre verso le tre macchine ferme”, gli “sfrecciò vicino una moto di grossa correre verso le tre macchine ferme”, gli “sfrecciò vicino una moto di grossa correre verso le tre macchine ferme”, gli “sfrecciò vicino una moto di grossa correre verso le tre macchine ferme”, gli “sfrecciò vicino una moto di grossa

cilindrata con due persone a bordo”. cilindrata con due persone a bordo”. cilindrata con due persone a bordo”. cilindrata con due persone a bordo”.

Da ultimo, quasi a sintetizzare tutte queste “ricostruzioni”, Marini Alessandro, che Da ultimo, quasi a sintetizzare tutte queste “ricostruzioni”, Marini Alessandro, che Da ultimo, quasi a sintetizzare tutte queste “ricostruzioni”, Marini Alessandro, che Da ultimo, quasi a sintetizzare tutte queste “ricostruzioni”, Marini Alessandro, che

arrivò a bordo del suo ciclomotore dinanzi all’incrocio, dalla parte bassa di Via Fani, arrivò a bordo del suo ciclomotore dinanzi all’incrocio, dalla parte bassa di Via Fani, arrivò a bordo del suo ciclomotore dinanzi all’incrocio, dalla parte bassa di Via Fani, arrivò a bordo del suo ciclomotore dinanzi all’incrocio, dalla parte bassa di Via Fani,

proprio negli attimi precedenti la tragedia, ha consegnato agli inquirenti e alla Corte proprio negli attimi precedenti la tragedia, ha consegnato agli inquirenti e alla Corte proprio negli attimi precedenti la tragedia, ha consegnato agli inquirenti e alla Corte proprio negli attimi precedenti la tragedia, ha consegnato agli inquirenti e alla Corte

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08/04/2014file:///C:/Users/Andrea/AppData/Local/Temp/1J9D78U1.htm

una versione lucida degli eventi, che vale la pena di trascrivere fedelmente. una versione lucida degli eventi, che vale la pena di trascrivere fedelmente. una versione lucida degli eventi, che vale la pena di trascrivere fedelmente. una versione lucida degli eventi, che vale la pena di trascrivere fedelmente.

“Al di là dell’incrocio, fermi sull’angolo di Via Fani, c’erano quattro individui “Al di là dell’incrocio, fermi sull’angolo di Via Fani, c’erano quattro individui “Al di là dell’incrocio, fermi sull’angolo di Via Fani, c’erano quattro individui “Al di là dell’incrocio, fermi sull’angolo di Via Fani, c’erano quattro individui

indossanti una divisa bicolore, ed esattamente giacca bleu e pantaloni grigi, con indossanti una divisa bicolore, ed esattamente giacca bleu e pantaloni grigi, con indossanti una divisa bicolore, ed esattamente giacca bleu e pantaloni grigi, con indossanti una divisa bicolore, ed esattamente giacca bleu e pantaloni grigi, con

berretto. Per terra, a fianco di costoro, una grossa borsa nera. Dall’altro lato della berretto. Per terra, a fianco di costoro, una grossa borsa nera. Dall’altro lato della berretto. Per terra, a fianco di costoro, una grossa borsa nera. Dall’altro lato della berretto. Per terra, a fianco di costoro, una grossa borsa nera. Dall’altro lato della

strada si trovavano tre autovetture”. strada si trovavano tre autovetture”. strada si trovavano tre autovetture”. strada si trovavano tre autovetture”.

“Dalla Fiat 128 targata CD uscirono l’autista e la persona che gli sedeva accanto e, “Dalla Fiat 128 targata CD uscirono l’autista e la persona che gli sedeva accanto e, “Dalla Fiat 128 targata CD uscirono l’autista e la persona che gli sedeva accanto e, “Dalla Fiat 128 targata CD uscirono l’autista e la persona che gli sedeva accanto e,

avvicinatosi alla macchina dell’on. Moro, scaricarono le loro pistole lunghe avvicinatosi alla macchina dell’on. Moro, scaricarono le loro pistole lunghe avvicinatosi alla macchina dell’on. Moro, scaricarono le loro pistole lunghe avvicinatosi alla macchina dell’on. Moro, scaricarono le loro pistole lunghe

sull’autista e sul carabiniere accanto. Contemporaneamente i quattro vestiti da sull’autista e sul carabiniere accanto. Contemporaneamente i quattro vestiti da sull’autista e sul carabiniere accanto. Contemporaneamente i quattro vestiti da sull’autista e sul carabiniere accanto. Contemporaneamente i quattro vestiti da

aviatori aprirono il fuoco violentemente. aviatori aprirono il fuoco violentemente. aviatori aprirono il fuoco violentemente. aviatori aprirono il fuoco violentemente.

Dall’Alfa Romeo di scorta uscì fuori un uomo con la pistola in mano: contro Dall’Alfa Romeo di scorta uscì fuori un uomo con la pistola in mano: contro Dall’Alfa Romeo di scorta uscì fuori un uomo con la pistola in mano: contro Dall’Alfa Romeo di scorta uscì fuori un uomo con la pistola in mano: contro

quest’ultimo continuarono a sparare due individui che, oltre a quelli vestiti da quest’ultimo continuarono a sparare due individui che, oltre a quelli vestiti da quest’ultimo continuarono a sparare due individui che, oltre a quelli vestiti da quest’ultimo continuarono a sparare due individui che, oltre a quelli vestiti da

aviatori, erano in borghese ed avevano quasi contemporaneamente già aperto il aviatori, erano in borghese ed avevano quasi contemporaneamente già aperto il aviatori, erano in borghese ed avevano quasi contemporaneamente già aperto il aviatori, erano in borghese ed avevano quasi contemporaneamente già aperto il

fuoco. fuoco. fuoco. fuoco.

In conclusione sino ad ora operarono otto persone, tutti maschi. In conclusione sino ad ora operarono otto persone, tutti maschi. In conclusione sino ad ora operarono otto persone, tutti maschi. In conclusione sino ad ora operarono otto persone, tutti maschi.

Poi arrivò, quasi comparendo dal nulla, una Fiat 132 bleu, seguita da una Fiat 128 Poi arrivò, quasi comparendo dal nulla, una Fiat 132 bleu, seguita da una Fiat 128 Poi arrivò, quasi comparendo dal nulla, una Fiat 132 bleu, seguita da una Fiat 128 Poi arrivò, quasi comparendo dal nulla, una Fiat 132 bleu, seguita da una Fiat 128

chiara: dalla Fiat 132 scura uscirono due uomini che, calmissimi, si avvicinarono alla chiara: dalla Fiat 132 scura uscirono due uomini che, calmissimi, si avvicinarono alla chiara: dalla Fiat 132 scura uscirono due uomini che, calmissimi, si avvicinarono alla chiara: dalla Fiat 132 scura uscirono due uomini che, calmissimi, si avvicinarono alla

macchina di Moro e lo tirarono fuori dalla portiera posteriore sinistra. macchina di Moro e lo tirarono fuori dalla portiera posteriore sinistra. macchina di Moro e lo tirarono fuori dalla portiera posteriore sinistra. macchina di Moro e lo tirarono fuori dalla portiera posteriore sinistra.

L’onorevole era in uno stato di abulia, inerme e non mi pare che fosse in alcun modo L’onorevole era in uno stato di abulia, inerme e non mi pare che fosse in alcun modo L’onorevole era in uno stato di abulia, inerme e non mi pare che fosse in alcun modo L’onorevole era in uno stato di abulia, inerme e non mi pare che fosse in alcun modo

ferito. Lo caricarono sul sedile posteriore e si allontanarono per Via Stresa andando a ferito. Lo caricarono sul sedile posteriore e si allontanarono per Via Stresa andando a ferito. Lo caricarono sul sedile posteriore e si allontanarono per Via Stresa andando a ferito. Lo caricarono sul sedile posteriore e si allontanarono per Via Stresa andando a

sinistra. sinistra. sinistra. sinistra.

Nella 128 bianca che tallonava la 132 vi erano altri due individui. Nella 128 bianca che tallonava la 132 vi erano altri due individui. Nella 128 bianca che tallonava la 132 vi erano altri due individui. Nella 128 bianca che tallonava la 132 vi erano altri due individui.

Fino ad ora di tutte le dodici persone nessuna era mascherata. Fino ad ora di tutte le dodici persone nessuna era mascherata. Fino ad ora di tutte le dodici persone nessuna era mascherata. Fino ad ora di tutte le dodici persone nessuna era mascherata.

In quel frangente mi accorsi di una moto Honda di colore bleu di grossa cilindrata In quel frangente mi accorsi di una moto Honda di colore bleu di grossa cilindrata In quel frangente mi accorsi di una moto Honda di colore bleu di grossa cilindrata In quel frangente mi accorsi di una moto Honda di colore bleu di grossa cilindrata

sulla quale erano due individui, il primo dei quali era coperto da un passamontagna sulla quale erano due individui, il primo dei quali era coperto da un passamontagna sulla quale erano due individui, il primo dei quali era coperto da un passamontagna sulla quale erano due individui, il primo dei quali era coperto da un passamontagna

scuro e quello dietro che teneva un mitra di piccole dimensioni nella mano sinistra, scuro e quello dietro che teneva un mitra di piccole dimensioni nella mano sinistra, scuro e quello dietro che teneva un mitra di piccole dimensioni nella mano sinistra, scuro e quello dietro che teneva un mitra di piccole dimensioni nella mano sinistra,

sparò alcuni colpi nella mia direzione, tanto che un proiettile colpiva il parabrezza sparò alcuni colpi nella mia direzione, tanto che un proiettile colpiva il parabrezza sparò alcuni colpi nella mia direzione, tanto che un proiettile colpiva il parabrezza sparò alcuni colpi nella mia direzione, tanto che un proiettile colpiva il parabrezza

del mio motorino. Il mitra si inceppò, cadde un caricatore che finì a terra quasi del mio motorino. Il mitra si inceppò, cadde un caricatore che finì a terra quasi del mio motorino. Il mitra si inceppò, cadde un caricatore che finì a terra quasi del mio motorino. Il mitra si inceppò, cadde un caricatore che finì a terra quasi

all’angolo tra Via Fani e Via Stresa davanti al bar Olivetti. all’angolo tra Via Fani e Via Stresa davanti al bar Olivetti. all’angolo tra Via Fani e Via Stresa davanti al bar Olivetti. all’angolo tra Via Fani e Via Stresa davanti al bar Olivetti.

Mi colpì il fatto che l’uomo che teneva il mitra sulla moto, pur essendo giovane, Mi colpì il fatto che l’uomo che teneva il mitra sulla moto, pur essendo giovane, Mi colpì il fatto che l’uomo che teneva il mitra sulla moto, pur essendo giovane, Mi colpì il fatto che l’uomo che teneva il mitra sulla moto, pur essendo giovane,

somigliava in maniera impressionante a Eduardo De Filippo”.somigliava in maniera impressionante a Eduardo De Filippo”.somigliava in maniera impressionante a Eduardo De Filippo”.somigliava in maniera impressionante a Eduardo De Filippo”.

Il soggetto su cui “innescare” la confusione sembra sempre essere quello che assomiglia a

Edoardo De Filippo, l’altro, infatti, è a volto coperto. La posizione “girata” dei due sulla

Honda, è stata ripresa dalla gran parte dei libri che parlano della questione, eppure

l’anonimo colloca la “sua” posizione e quella di chi guida nell’ordine esatto indicato da

Marini neppure dopo un’ora dalla strage di Via Fani, quasi che fosse stato a cavalcioni di

quella moto. E questo è un fatto. A volto scoperto davanti, a volto coperto e armato dietro.

Se qualcuno avesse voluto “costruire” un falso si sarebbe con maggior probabilità rifatto alla

sentenza non accorgendosi che c’era stata una nuova manipolazione delle affermazioni di

Marini. L’anonimo però non cade in questa trappola. Perché?

C’è ancora un elemento che potrebbe interessare la magistratura. Siamo certi che dalla

Honda si spara contro l’Ingegner Marini. Più colpi. Nel bagagliaio della scorta della macchina

di Aldo Moro, cioè l’Alfetta bianca, si ritrova un proiettile calibro nove cortoproiettile calibro nove cortoproiettile calibro nove cortoproiettile calibro nove corto, un calibro che

secondo il brigatista Valerio MorucciValerio MorucciValerio MorucciValerio Morucci non sarebbe stato utilizzato in Via Fani. Dalla moto

Honda cade un caricatore. Marini l’indica con il dito agli investigatori, anche se questo

elemento – per noi decisivo – non è nella sentenza del processo ma in quella di rinvio. Ecco il

passaggio:

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Ebbene se si consulta la perizia su Via Fani non c’è traccia di quel caricatorenon c’è traccia di quel caricatorenon c’è traccia di quel caricatorenon c’è traccia di quel caricatore: che fine ha

fatto e perché tante  incredibili manipolazioni, se non peggio, sulla Honda e sulle parole

dell’ingegner Marini? E perché l’anonimo torinese conosce l’esatta collocazione dei due sulla

Honda? Che fine ha fatto il caricatore caduto dalla moto blu di via Fani? Ecco, infine, per

completezza, la relazione integrale della perizia balisticaperizia balisticaperizia balisticaperizia balistica.

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