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Centro Studi C.N.I. 11 ottobre 2017

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Centro Studi C.N.I. 11 ottobre 2017

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 11 ottobre 2017

Pagina I

APPALTI PUBBLICI

Appalti pubblici, via alla banca dati contro l'evasioneSole 24 Ore 11/10/17 P. 30 1

REATO EDILIZIO

La Super Scia successiva non sana i vecchi abusiItalia Oggi 11/10/17 P. 37 Dario Ferrara 2

EDILIZIA SCOLASTICA

«Le scuole cadono a pezzi, sicurezza non garantita>> La denuncia dei presidi a Fedeli,Zingaretti e Raggi

Corriere Della Sera Roma 11/10/17 P. 2 Valeria CostantiniClaudia Voltattorni

3

«Segnaliamo i pericoli, ci dicono di chiudere»Corriere Della Sera Roma 11/10/17 P. 3 Claudia Voltattorni 4

EQUO COMPENSO

Equo compenso per tuttiItalia Oggi 11/10/17 P. 43 Simona D'Alessio 6

Equo compenso anche ai senza alboSole 24 Ore 11/10/17 P. 30 7

CNP

Sugli esami urge il nuovo regolamentoItalia Oggi 11/10/17 P. 43 8

FONDAZIONE INARCASSA

Zero compenso, qualità zeroItalia Oggi 11/10/17 P. 45 9

POLIZZE PROFESSIONISTI

Agli avvocati pubblici basta la polizza dell'enteSole 24 Ore 11/10/17 P. 32 11

Polizza di rigore per i legaliItalia Oggi 11/10/17 P. 38 Gabriele Ventura 12

ICT

L'elettronica chiuderà il 2017 in progressoSole 24 Ore 11/10/17 P. 17 Laura Cavestri 13

GEOMETRI

Geometri, best practice spiegate agli entiItalia Oggi 11/10/17 P. 42 14

COMMERCIALISTI

I commercialisti: «Il collegio sindacale torna un valore»Sole 24 Ore 11/10/17 P. 10 Francesca Milano 15

AVVOCATI

Avvocati, meno contributi per chi guadagna pocoSole 24 Ore 11/10/17 P. 30 Federica Micardi 16

INPS

Appalti pubblici,via allabanca daticontro l'evasione

Individuare le imprese che,con ogni probabilità, non ri-spettano gli obblighi contribu-tivi.Procedendo,poi,aunavigi-lanza mirata. È l'obiettivo dellanuova banca dati appalti del-l'Inps, presentata ieri dal presi-dente Tito Boeri. La piattafor-ma consentirà di recuperarel'evasione nel settore degli ap-palti pubblici grazie all'incro-cio tra le informazioni delle Pa,che forniranno indicazioni sul-la forza lavoro prevista dai con-tratti e le relative denunce con-tributive. Da questo "data cros-sing" emergeranno sospette ir-regolarità, sulle quali poi l'Inpsfarà verifiche. I dati servirannoanche ai committenti, che rac-coglieranno informazioni pre-ziose in caso di attivazione del-la responsabilità solidale.

Gi.L.© RIP RODI ZLO NE RISERVATA

Appalti pubblici Pagina 1

REATI EDILIZI/ Una sentenza della Corte di cassazione

La Super Scia successivanon sana t vecchi abusi

DI DARIO FERRARA

J nutile invocare il decreto Scia 2 per fardissequestrare l'immobile a rischio abu-so edilizio. E ciò perché c'è continuitànormativa fra la vecchia Super Dia e

le nuova Super Scia. Se dunque i locali sonostati ristrutturati con la sola segnalazionedi inizio attività, è inutile presentare la do-manda in base all'articolo 23 del testo unicodell'edilizia così come novellato dal decretolegislativo 222/16 per tentare di sanare l'abu-so: per gli interventi edilizi per i quali la Sciasi pone come titolo abilitativo alternativo alpermesso di costruire la sanatoria può avve-nire soltanto con la procedura di accertamen-to di conformità ex articolo 36 del dpr 380/01.È quanto emerge dalla sentenza 46480/17,pubblicata dalla terza sezione penale dellaCassazione.

Contributo di costruzioneAccolto il ricorso del pubblico ministero

dopo il no al sequestro pre-ventivo dell ' immobile sulquale si procede per il reatoex articolo 44, comma primo,lettera b ) del dpr 380/01. C'è locumenti

a regime per i fatti commessiprima del decreto legislativo222/16. La parola torna al tri-bunale del riesame.

-© Riproduzione riservata-

F

P1

mativa fra Super Dia e Super Scia sia perla natura degli interventi sia sulle modalitàprocedurali. E la questione della dell'entra-ta in vigore della riforma «è più complessadell'applicazione che ne ha fatto il tribunalecautelare», spiegano i giudici di legittimità.Ha ragione l'accusa: la Scia prevista primadel dlgs 222/16 e la Super Scia ex articolo23 Tue postriforma non sono sovrapponibilima nettamente distinte. E ciò per una sceltaprecisa del legislatore che scaturisce dall'in-terpretazione degli articolo 3, 10, 22, 23. LaSuper Scia è alternativa al permesso di co-struire e i lavori possono cominciare soltantoa trenta giorni dalla presentazione allo spor-tello unico. E la continuità con la Super Diasi rileva perché anche ora è richiesto un con-tributo di costruzione. Insomma: la sanatoriaex articolo 37 del Tue è applicabile soltantoagli interventi edilizi realizzati in assenza oin difformità della Scia semplice. Mentre perla ristrutturazione pesante avvenuta con lamera Scia serve l'accertamento in conformità

La sentenza sul sito,cwww.italiaoggi.it/

Diritto C

.i,A

Reato edilizio Pagina 2

L'edilizia scolastica

«Le scuole cadono a pezzi, sicurezza non garantita»La denuncia dei presidi a Fedeli, Zingaretti e RaggiI diligenti di decine di istituti (Cactani, Tacito, lllbertclli, Caravillani) lanciano l'allarme sulla precarietà degli edifici

«Adesso basta». Le scuole diRoma cadono a pezzi, la sicurez-za degli alunni non può esseregarantita, i fondi non ci sono eperò la responsabilità ricade so-lo sui presidi. C'è un'emergenzaseria che va affrontata. «E non sipuò più aspettare». Dopo il crol-lo del tetto del liceo Virgilio av-venuto lo scorso sabato mattina,decine di dirigenti scolasticidelle scuole di Roma, del centrosoprattutto, si sono incontrati ehanno deciso di mettere nero subianco le loro preoccupazioni ele loro richieste in una letteradestinata al ministero dell'Istru-zione, all'Ufficio scolastico re-gionale, alla Regione Lazio, alComune di Roma, alla Città me-tropolitana, all'Anci, ai capi-gruppo di Camera e Senato.

I presidi di istituti come Virgi-lio, Caetani, Mamiani, Tacito,Parco della Vittoria, Albertelli,Regina Margherita, Caravillani«esprimono la loro seria preoc-cupazione in merito alla preven-zione dei pericoli dei nostri edi-fici scolastici, denunciano«l'inadeguatezza» e la «discon-tinuità degli interventi», chie-dono a governo, parlamento eRegione «finanziamenti urgen-ti» e agli enti locali «una proget-tualità per accedere ai fondi» e«una programmazione degli in-terventi». Ma soprattutto ipresi-di denunciano «la sproporzioneesistente tra le responsabilità incapo ai dirigenti scolastici inmateria di sicurezza e gli stru-menti a loro disposizione». Equindi chiedono una «Confe-renza di servizio con tutti gli at-tori coinvolti, per stabilire e de-finire i compiti di ciascuno, e ar-rivare, insieme, al raggiungi-

mento di soluzioni condivise econcrete».

Perché la situazione non èpiù rinviabile. A Roma ci sonoscuole in edifici storici cheavrebbero bisogno di manuten-zione costante e invece sonoignorati, in palazzi degli anni'7ocon il muro che cade a pezzi, au-le e palestre chiuse da anni per-ché pericolose. E da tempo l'As-sociazione nazionale presidi delLazio guidata da Mario Rusconichiede di intervenire: «Bastacon la retorica, rinnoviamo la ri-chiesta di un incontro con glienti proprietari degli edificiscolastici, quest'incuria istitu-zionale non è più tollerabile».Secondo Città Metropolitanaservirebbero 56o milioni di cu-ro per le scuole romane, «manoi - dice la delegata all'ediliziascolastica Maria Teresa Zotta -ne abbiamo messi a bilancio 25:la sofferenza dell'ente è un fat-to».

E la Zotta fa sapere che su Ro-ma intanto continua la battagliacontro l'abusivismo nella Primainfanzia: dallo scorso marzo su95 asili controllati ne sono statimultati 51 e 17 erano del tuttoabusivi.

Valeria CostantiniClaudia Voltattorni

@ RIPRODUZIONE RISERVATA

La vicenda AccusaAlcune Interventi

decine di discontinuipresidi dellescuole di Romahanno scrittouna lettera agoverno,Regione,Comune

I presididenunciano lostato diabbandonodegli edificiscolastici echiedono aiuto

einadeguati

d,. -,ida'. ., _I I, " 1 1 , 1 1 -11

Edilizia scolastica Pagina 3

Segnaliamo i pericoli, ci dicono di chiudere»La direttrice del 1\ lamiani ha firmato la lettera; « Il problema della manutenzione è del tutto sottovalutato»

«Mi sono sentita male quan-do ho visto il tetto del Virgilio: ese lì ci fossero stati degli stu-denti? E stata una disgrazia sfio-rata».

Tiziana Sallusti, preside delliceo Mamiani, è una delle fir-matarie della lettera dei presidie ci tiene a dire di «essere unaprivilegiata rispetto ai dirigentidi altre scuole in condizioniedili critiche», però vuole co-munque fa sentire anche la suavoce.

Quale risultato sperate diottenere con la vostra lettera?

«Questa non è una protesta o

un capriccio, noi vogliamo farcapire che il problema della ma-nutenzione degli edifici è realee invece è del tutto sottovaluta-to: non ci sono soldi, continua-no a ripetere, ma se io come di-rigente scolastico sono respon-sabile della sicurezza degli stu-denti e dei lavoratori, devoessere messa in condizione diagire».

Non è così?«Non è così: noi possiamo fa-

re solo piccoli interventi, coseminime e niente di più. Ma quia Roma ci sono scuole in edificistorici che avrebbero bisogno di

una manutenzione costante eordinaria. Ci sono scuole in cuipiove dentro, scuole con interisettori chiusi e nessuno inter-viene: noi segnaliamo il perico-lo, ci viene detto di chiudere epoi tutto resta così. È manuten-zione questa?».

Città Metropolitana, che è laproprietaria degli edifici sco-lastici , dice che non ci sonoabbastanza fondi per tutti.

«Lo so. il problema è semprequello. Io nella mia scuola sonoriuscita ad organizzarmi e avevodei fondi d'istituto che ho usatoper riparare una parte del tettoche l'ex provincia non aveva fini-to di chiudere: entrava l'acqua erischiavamo di avere ulterioridanni. Ma quei soldi li ho dovutitogliere alla didattica: nelle clas-si non ho tutte le Lim per esem-pio, però ho preferito investiresulla sicurezza. Ma ripeto: noisiamo dei privilegiati. Le altrescuole come possono fare?».

Le scuole del centro di Ro-ma sono più a rischio?

«Tutti gli edifici sono a ri-schio: in centro ci sono quellimolto vecchi, altrove quelli de-gli anni `7o dove i muri di ce-mento si sgretolano. L'emer-

genza è di tutti. Ma si lavorasempre e solo sull'emergenza,con interventi a pezzi, a mac-chia di leopardo. Invece serveun piano di adempimenti, unamanutenzione organizzata estrutturata. Certo che servonopiù fondi: questo chiediamo».

E se non doveste essereascoltati?

«Io spero che ci diano ascol-to, io ho fiducia nelle istituzio-ni. Ma io voglio pagare per i mieerrori, non per quelli degli al-tri».

Claudia Voltattorni

I! 1Dirigente TizianaSallusti, presidedel Mamiani

Edilizia scolastica Pagina 4

Via GiuliaIn alto, dasinistra, il tettodel liceo Virgiliocrollato loscorso sabatomattina. Non cisono stati feriti.Da lunedì 2aule sono statechiuse e sonocominciati ilavori direstauro. Sopra,l'ingresso delliceo classico divia Giulia(Proto, Ansa)

Edilizia scolastica Pagina 5

Emendamento Sacconi al ddl all'esame della commissione lavoro

Equo compenso per tuttiGaranzia anche per le professioni associative

DI SIMONA D'ALESSIO

Professioni associati-ve al riparo (insiemealle ordinistiche)sotto l'«ombrello»

del riconoscimento dell'equocompenso: è l'orientamentoemerso ieri nella commissio-ne lavoro del senato, dove èscaduto il termine per lapresentazione degli emen-damenti al disegno di legge2858. Fra le poco meno disessanta proposte correttivedel testo, spicca quella delsuo firmatario, il presidentedell'organismo parlamenta-re Maurizio Sacconi (Epi), incui «si presume, fino a provacontraria, manifestamentesproporzionato all'operaprofessionale e non equoun compenso di ammonta-re inferiore agli usi rilevatied accertati con decreto delministro dello sviluppo eco-nomico, anche avvalendosidelle camere di commercio»ed interpellate le associazio-ni nelle quali sono riunitele diverse categorie di la-voratori autonomi iscritte

Maurizio Sacconi

all'elenco della legge 4 del2013 (all'articolo 2, comma7), che ha disciplinato leprofessioni non regolamen-tate.

Il «problema» delle remu-nerazioni ingiuste «esisteper tutte le professioni»,tuttavia, mentre per quelleordinistiche è stata «sem-plice» la strada dell'utilizzodei parametri «di cui già di-sponiamo» usati dai giudici

nel contenzioso (ed emanatidai ministeri vigilanti degliOrdini), per le altre «bi-sognava individuare unasoluzione differente e inat-taccabile: ho chiesto aiuto,perciò, ad alcuni esperti diantitrust, che hanno buonaconoscenza della disciplinaeuropea della concorrenza»,formulando uno schema chechiama in causa «quegli usiche il ministero dello svi-luppo economico può rile-vare, attraverso il sistemacamerale», spiega a Italia-Oggi l'ex ministro. Con taleimpostazione, viene consi-derata, quindi, «nulla ogniclausola, o patto che deter-mina un eccessivo squilibriocontrattuale tra le parti infavore del committente, pre-vedendo un compenso nonequo», recita l'emendamentodi Sacconi.

Tra le iniziative parla-mentari, ce n'è una a primafirma del senatore del PdPietro Ichino (e, a segui-re, appoggiata dai colleghisenatori del centrosinistraStefano Lepri, Nicoletta

Favero e Maria Spilabot-te), che ha come obiettivo,riferisce l'autore del testo,«di allargare il discorsoall'intera platea del lavoroautonomo e, in particola-re, alla parte più debole diessa, cioè quella non copertada ordini e albi», nonché di«limitare l'intervento allafissazione di un «minimumwage» (salario minimo, ndr)universale, e non alla fissa-zione di minimi differenzia-ti in relazione alla diversaqualità professionale delleprestazioni»; inoltre, per leprestazioni «non contrat-tualmente misurate, in re-lazione all'estensione tem-porale», come «la consegnadi una pizza», si prevedeche «il decreto ministeriale,nel determinare la retribu-zione minima, tenga contodel tempo in media nor-malmente necessario perl'esecuzione» del singoloservizio. L'esame del prov-vedimento riprenderà ogginell'XI commissione di pa-lazzo Madama.

-© Riproduzione riservata---E

Equo compenso Pagina 6

Lavoratori autonomi . Emendamento in Commissione lavoro

Equo compenso anche ai senza alboEstendere l'equo compen-

so anche per le professioninon ordinistiche . Conside-rando «manifestamente spro-porzionato» all'opera profes-sionale un ammontare inferio-re agli usi rilevati e accertaticon decreto del ministro delloSviluppo economico, ancheavvalendosi delle Camere dicommercio, sentite le associa-zioni professionali.

t quanto prevede un emen-damento al Ddl sull'equo com-penso presentato dal presiden-te della commissione Lavorodel Senato, Maurizio Sacconi(Epi), stabilendo che il compen-so inferiore ai minimi stabilitidai parametri vigenti debba ri-tenersi iniquo. La nullità delleclausole contrattuali difformi,

secondo questa proposta, puòessere fatta valere solo dal pro-fessionista individuale.

Si tratta di una novità, dalmomento che il Ddl aveva indi-viduato il perimetro di applica-zione nelle professioni ordini-stiche, considerando per la mi-sura dell'equità delcompensoilriferimento ai parametri vigen-ti ma attualmente limitati nel-l'impiego al contenzioso, fermarestando la discrezionalità delgiudice nel valutare caso percaso.Inbase a questo principio,salvo prova contraria, il com-penso inferiore ai minimi stabi-liti dai parametri vigenti si deveritenere iniquo.IlDdl stabilisceanche il dies a quo, per la decor-renza del termine diprescrizio-ne dell'azione di responsabilità

professionale in caso di noncorretto esercizio della presta-zione, individuandolo nel gior-no del compimento della stessada parte del professionistaiscritto all'ordine.

Alla scadenza di ieri sono sta-te58leproposte dimodificapre-sentate in Commissione Lavo-ro: «ci sono le condizioni per da-re finalmente una risposta alleprofessioni ordinistiche e non -spiega Sacconi -. La prossimasettimana auspico si possa ini-ziare a votare il testo in commis-sione». Ai professionisti noniscritti agli ordini fa riferimentoancheunDdldelpresidente del-la commissione Lavoro dellaCamera, Cesare Damiano (Pd).

G.Pog.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Equo compenso Pagina 7

CNPI AL MIUR

Sugli esamiurge il nuovoregolamento

DI MICHELE DAMIANI

Approvare al più presto ilnuovo regolamento sugliesami di stato e accelera-re il percorso di approva-zione del provvedimentoin merito alla convenzionesul tirocinio. Inoltre, pie-no appoggio al progettorelativo alle lauree profes-sionalizzanti . Questi i temial centro dell ' incontro trail Consiglio nazionale deiperiti industriali (Cnpi) eil ministero dell'istruzionee della ricerca svoltosi ierinella sede del Miur a vialeTrastevere . Sul nuovo re-golamento le richieste delCnpi sono indirizzate a unasemplificazione dell 'attualequadro normativo . Eviden-ziata , inoltre, la necessitàdi prevedere lo svolgimen-to degli esami di stato negliatenei e non più negli istitu-ti tecnici industriali. Sullaconvezione per il tirocinio,per il Cnpi è necessariosemplificare le proceduredi riconoscimento del prati-cantato attraverso la rego-lamentazione del sistema dicertificazione della praticaprofessionale , del riconosci-mento dei crediti universi-tari e dell 'iscrizione all'albodei praticanti.

CNP Pagina 8

L'a,ppello di architetti e ingegneri a riconoscere 11 diritto a una gir,1,sta retribuzione

Zero compenso , qualità zeroAnche dai professionisti, remunerati , un aiuto alla ripresa

n Italia è una peniso-la soggetta a grandirischi naturali: terre-moti, alluvioni, frane.

Conviviamo con fenomeni at-mosferici, dissesto idrogeolo-gico ed eventi sismici semprepiù frequenti e intensi che simanifestano con sempre mag-giore continuità e gravità.

Fenomeni spesso impreve-dibili e difficili da controlla-re, a cui si somma una crisieconomica che ha colpito inmodo particolare il compartodell'edilizia. Il nostro territo-rio, il patrimonio immobiliare ele infrastrutture pubbliche, dicui il 75% costruito prima del1981 in assenza di normativeantisismiche, hanno subito ene subiscono pesantementele conseguenze, molto spessocon un prezzo elevatissimo diperdita di vite umane.

Queste considerazioni diampio respiro costringonotutti noi, cittadini, liberi pro-fessionisti, amministratoripubblici, classe politica e di-rigente del Paese, a una seriedi profonde riflessioni su comepotere intervenire per evitare,o quantomeno minimizzare,gli effetti catastrofici dellecalamità naturali, sia dalpunto di vista economicoche, soprattutto, per la si-curezza delle persone.

Dobbiamo uscire daglischemi del passato connuove progettualità, che

possano aprire scenariproduttivi capaci di met-tere in sicurezza il Paesee ridare fiato all'economianel rispetto del territorio edella sua vitalità. L'Italiaè straordinaria per le suepeculiarità, merita un'at-tenzione totale in modo dagarantirne contempora-neamente la sostenibilitàeconomica e ambientale,la sicurezza e la qualitàdel costruire.

Un Paese, il nostro, chesul piano della qualità hasaputo far crescere e valoriz-zare personaggi che con leloro idee, le loro opere, il loromestiere hanno fatto la storiadell'arte e dell'architettura, inmodo unico e riconosciuto nelmondo.

Ora, purtroppo, quello spi-rito sembra essersi spento oalmeno assopito, quello spiritoartistico che ci ha consegnatoun patrimonio di ineguaglia-bile valore storico e architet-tonico è stato sopraffatto innome del valore economico edella concorrenza: massimosfruttamento del territorioaccompagnato dalla regolaprevalente del maggior pro-fitto per l'operatore privato,deboli controlli e gare al mas-simo ribasso, nell'ottica di unrisparmio economico per il set-tore pubblico. Il tutto con pocaattenzione all'ambiente, allaqualità delle opere, alla salutee alla sicurezza. A farne le spe-se è l'Italia intera, perdendo ilriconoscimento e la credibilitàcostruite in decenni di lavoronel passato; a pagare il prezzomaggiore è il nostro territorio,con le sue ricchezze e le suefragilità.

Abbiamo opere architettoni-che con secoli e secoli di sto-ria che meravigliano il mon-do intero, ma abbiamo anche

moderni viadotti in cementoarmato con 10-20 anni di vitache ci crollano addosso.

I prossimi anni sarannodeterminanti per il futuro delnostro Paese e della nostraprofessione.

Il territorio, con tutte le suecomponenti, può essere il vo-lano di nuove economie che,sull'esempio di realtà più vir-tuose, possono essere in gra-do di contrastare e superarequesta difficile fase.

Per fare questo bisognaperò ristabilire dei valori mo-rali ed etici, oggi ampiamen-te assenti in gran parte deglioperatori del settore, di ogniordine e grado, privati e pub-blici, che hanno influenzato econdizionato lo sviluppo delnostro territorio dagli anni60 a oggi.

Sostenere e diffondere unanuova cultura degli interventisul territorio significa passarenecessariamente dal coinvol-gimento e dalla sensibilizza-zione di tutta la filiera produt-tiva, progettisti, imprenditori,piccole e grandi imprese, po-litici, amministratori e ufficitecnici locali, per arrivare aicittadini. Questo è il nostrocompito, la nostra responsa-bilità nei confronti delle gene-razioni future.

Bisognerebbe ritornareal mecenatismo del pas-sato, ove la grandezzadell'uomo si identificavacon la grandezza degliinterventi architettonici:abbiamo tanti esempi diciò che sono giunti a noidal passato e sono oggiammirati e invidiati datutto il mondo.

Ogni intervento sulterritorio, ogni opera co-struita, anche il più pic-colo intervento privato,diventa alla fine un'ope-ra di interesse pubblico,sotto gli occhi di tutti.Non dimentichiamo chequanto costruito, bene

o male, sopravvivrà sulterritorio per generazionie generazioni, lasciandoil segno dei nostri tempi

e della nostra cultura a chiverrà dopo di noi. Propriocome i nostri antenati hannosaputo dimostrarci lasciandole tracce della loro storia nellecostruzioni che sono giunte anoi. La nostra architetturacontemporanea deve esserepensata per parlare all'av-venire, al prossimo, deveessere cioè un testimone delnostro tempo, che diventeràper le generazioni future unmomento di riflessione e dimemoria.

Bisognerebbe ristabilireun patto tra le generazio-ni, quelle del passato che cihanno trasmesso il patrimo-nio storico, la nostra con learchitetture contemporaneeche siamo in grado di espri-mere, e quelle future che cigiudicheranno.

Questo patto che lega unagenerazione all'altra si ma-nifesta a prima vista pro-

Fondazione Inarcassa Pagina 9

prio nell'architettura e nellamemoria che essa trasmettenel tempo. Ma perché questamemoria si possa conservaree il patto tra le generazionipossa essere mantenuto, oc-corre pensare a interventi diqualità che facciano della pro-pria permanenza sul territo-rio, e nel tempo, un principioguida.

Oggi noi lavoriamo confron-tandoci con opere del passato,anche del recente passato, tu-telate e gravate da un vincolostorico o monumentale, ma c'èda domandarsi cosa avrannoda tutelare coloro che ver-ranno dopo di noi rispetto aquanto costruito negli ultimi50-60 anni.

Serve quindi un'azione diresponsabilità che deve por-tare in primo piano, insiemealla sostenibilità e alla sicu-rezza, la qualità del costruirein tutte le fasi, a partire dallaprima progettazione.

Sono temi di cui discutiamo,anche animatamente, dopoogni evento catastrofico checausa morti e feriti e lasciasenza casa intere famiglie.Ma sono argomenti che, pur-troppo, ancora oggi sembrarimangano solo nei dibattitipubblici, dato che i segnali chericeviamo sempre più spessodalle istituzioni sembrano in-dicare tutt'altra direzione.

ne ne è un esempio la recen-te sentenza del Consiglio distato che ha ribaltato il pro-nunciamento del Tar Calabriadichiarando, quindi, legittimala gara bandita dal Comune diCatanzaro per la redazione delPiano Strutturale della cittàcon un compenso simbolico di1 euro (si veda box).

Un incarico lungo, delicato,complesso e multidisciplinaredal quale scaturiscono le azio-ni di tutela e sviluppo di unaintera comunità territoriale, eche mette in gioco grandi inte-ressi pubblici e privati.

Come si fa anche solo apensare che col lavoro gratu-ito, solo il nostro tra l'altro, cipossa essere un futuro per inostri giovani colleghi, per noie per i nostri figli, per il Paeseintero?

Le prestazioni professionalitecniche, al pari di ogni altrolavoro, devono essere compen-sate per l'effettiva quantità equalità del lavoro svolto. Lanostra Carta Costituzionale,all'articolo 36, non potrebbe es-sere più chiara: «Il lavoratoreha diritto a una retribuzioneproporzionata alla quantità equalità del suo lavoro e in ognicaso sufficiente ad assicurare

a sé e alla famiglia un'esisten-za libera e dignitosa».

Senza un adeguato com-penso al lavoro professionalesi aprono, tra l'altro, le porteal peggiore dei mali del nostroPaese: la corruzione. L'arginea tutto ciò potrebbe esserel'equo compenso, un tema cheè terreno di numerose batta-glie, anche parlamentari. Maancora prima di ciò si trattadi una questione di dignità eonestà.

Come Fondazione Inarcas-sa lo diciamo a gran voce nonsolo in tutela dei 170 mila ar-chitetti e ingegneri liberi pro-fessionisti che ogni giorno, no-nostante le oggettive difficoltàe la burocrazia, si dedicanoal proprio lavoro con grandeprofessionalità, ma soprat-tutto per il futuro del nostroPaese: chiediamo ancora unavolta alla classe politica, allaclasse dirigente che ci governaun sistema che garantisca laqualità delle prestazioni, del-le opere e della sicurezza deinostri concittadini. Non inter-venire a seguito di quanto sen-tenziato dal Consiglio di statosignificherebbe dichiarare ladefinitiva condanna a mortedelle libere professioni.

Per il Cds incarichi professionali gratisCon una recentissima sentenza

In un momento così partico- ( 03/10/17 n. 4614), la Quinta Sezionelare per il nostro Paese e per del Consiglio di stato , riformando lala nostra professione, in cui pronuncia di primo grado (Tar Calabria,c'è bisogno di grande sicurez- Catanzaro, sez. I , n. 2435/2016 ), ha af-za e qualità del costruire, le fermato un principio in virtù del qualeistituzioni e i media spingo- la normativa europea e nazionale cheno l'opinione pubblica verso disciplina gli appalti pubblici non oste-l'idea che la liberalizzazione rebbe alla possibilità che una stazione

delle professioni porterebbe appaltante metta a gara un servizio

alla soluzione dei problemi professionale , senza prevedere alcunaeconomici dell'Italia. E quindi remunerazione in favore del prestatoreparadossale che oggi il dibatti- del servizio . Si tratta di un inaspettatoto non si concentri sulla quali- arretramento delle soglie di garanziatà del costruire e in generale che l 'ordinamento giuridico , sia pure asulla qualità delle prestazio- fatica , aveva costruito negli ultimi annini professionali, ma privilegi a tutela della dignità e del decoro delil mero risparmio economico, libero professionista che, con questacon effetti (se davvero doves-sero esserci) perlopiù solo nelbreve periodo. Le conseguenzele pagheremo solo col tempo.

Di questa deleteria direzio-

sentenza si troverebbe a poter lavora-re senza alcun compenso in denaro e leAmministrazioni Pubbliche sono legitti-mate a bandire gare per l 'affidamento diincarichi tecnici da svolgere gratis, conun rimborso spese, sostenendo quindiche il mancato guadagno economico pos-sa essere sufficientemente compensatoda un ritorno di immagine.

Secondo i giudici del Consiglio di statoquindi è legittimo che il libero profes-sionista possa essere chiamato a contri-buire direttamente col proprio lavoro,oltre che fiscalmente , all'economia delPaese, dimenticando che per essere unlibero professionista bisogna anche es-sere un professionista libero , libero dacondizionamenti!

Egidio Comodo presidenteFondazione Inarcassa

Fondazione Inarcassa Pagina 10

Le istruzioni sull'obbligo in vigore da oggi

Agli avvocati pubblicibasta la polizza dell'ente

Per gli avvocati degli entipubblici è sufficiente la polizzaassicurativa sottoscritta dal-l'ente di appartenenza, e previ-sta dal contratto nazionale delcomparto. Non è necessario,quindi, firmare un'altra assicu-razione personale per soddisfa-re l'obbligo previsto dall'artico-lo 12 della legge professionale, eattuato dal decreto del ministe-ro della Giustizia pubblicatosulla Gazzetta Ufficialel'iiotto-bre 2016 e in vigore da oggi.

L'indicazione arriva dalConsiglio nazionale forense, eaccoglie le osservazioni avan-zate da tempo dall'Unaep,l'Unione nazionale degli avvo-cati degli enti pubblici. Osser-vazioni che ruotano intorno al-

la specificità degli avvocatipubblici, che sono dipendentidei loro enti, rispetto a chi svol-ge la libera professione.

Fare l'avvocato all'interno diun ente pubblico, comporta unquadro particolare di respon-sabilità civili, amministrative econtabili, che sono coperte dal-l'assicurazione obbligatoria giàprevista dal contratto.

Il decreto della Giustizia,conclude il Cnf, funziona «conriferimento evidente ed esclu-sivo» agliavvocatidelliberofo-ro: ma il valore minimo deimassimali può essere assuntocome parametro anche per latutela degli avvocati pubblici.

G.Tr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Polizze professionisti Pagina 11

Entra in vigore il decreto del Mingiustizia. Per i collaboratori assicurazione personale

Polizza di rigore per i legaliDa oggi copertura per rischi professionali e infortuni

DI GABRIELE VENTURA

Gatta l'obbligo di assi-curazione per gli av-vocati. Da oggi, tutti i

Slegali dovranno dotar-si di una polizza a coperturadei rischi derivanti dall'eserci-zio dell'attività professionale edegli infortuni, come stabilitodal decreto del ministero dellagiustizia del 22 settembre 2016.L'obbligo non vale, però, per gliavvocati che collaborano peruno studio professionale cheha sottoscritto un'assicurazioneche copre nominativamente isingoli componenti dello studio.In questo caso, infatti, non è ne-cessaria la sottoscrizione di au-tonoma assicurazione da partedei collaboratori. Lo ha precisa-to il Consiglio dell'ordine degliavvocati di Milano, in un parererilasciato sulla base di un que-sito posto da uno studio legale.Da oggi, inoltre, ogni avvocatodeve comunicare al proprio or-dine di appartenenza gli estre-mi della polizza assicurativa edi ogni successiva variazione,aggiornando tempestivamentesia i dati della polizza professio-nale sia quelli relativi alla po-lizza infortuni. Nel frattempo, ilConsiglio nazionale forense, laCassa forense, le associazioni dicategoria e gli ordini territorialihanno messo a disposizione de-gli iscritti delle convenzioni adhoc per ridurre l'impatto dei co-sti della polizza sugli avvocati.Ma sale anche la protesta degli

avvocati che chiedono una pro-roga dell'obbligo per via «dellegravi criticità del testo norma-tivo e della mancata certezzache le polizze assicurative oggisul mercato siano conformi aldecreto ministeriale». La peti-zione, avviata dal Movimentoforense, ha già raggiunto oltre1.500 firme.

Le convenzioni . Da ultimo,il Cnf ha comunicato di aver de-liberato l'aggiudicazione dellagara per una polizza assicura-tiva a condizione di particolarefavore per gli avvocati e gli or-dini professionali. Nonostantel'entrata in vigore dell'obbligo,non sono ancora noti agli iscrit-ti i dettagli della convenzione,che verranno comunicati dallostesso Cnf insieme a una cir-colare esplicativa sui contenutidella polizza e sulle modalità diadesione. Nel bando di gara, inogni caso, è prevista l'ultrattivi-tà illimitata della garanzia as-sicurativa per gli avvocati checessano la loro attività, l'obbligoper l'aggiudicataria di trasmet-tere agli ordini di competenzail nominativo e il numero dellapolizza dei professionisti assi-curati e condizioni particolar-mente favorevoli per gli iscrittiall'albo da meno di un anno.Per avere un'idea dei prezzi, laconvenzione stipulata da Cas-sa forense tramite Aon con QbeEurope prevede premi a partireda 160 euro con fatturato fino a30 mila euro, massimale a 350mila euro e franchigia da 500

euro.Alle stesse condizioni, conmassimale a 500 mila euro, ilpremio sale a 195 euro, e arrivafino a 600 euro con fatturato tra30.001 e 70 mila euro, massi-male a 2 milioni, franchigia damille euro. Il premio più alto èpari a 1.700 euro, per un fat-turato da 500.001 a un milionedi euro, un massimale tra 2 e 4milioni e una franchigia da 2mila euro.

La petizione . La petizione,firmata dal presidente del Mo-vimento forense, MassimilianoCesali, chiede una proroga deltermine per adeguarsi agli ob-blighi assicurativi di almeno unanno e mezzo, provvedendo nelfrattempo a istituire un tavolotra istituzioni forensi e assicu-razioni perché venga approvatoun contratto assicurativo base,approvato dalle rappresen-tanze di categoria, a garanziadella conformità con il dettatonormativo, e perché venganopattuite condizioni affinché ipremi di polizza vengano cal-mierati. Inoltre, la petizionechiede di definire l'ambito dellanozione di fatturato, escluden-do l'Iva e tutte le spese esenti,di regolamentare la fattispe-cie degli avvocati collaborato-ri, escludendo dal computo delloro fatturato quello che derivadal rapporto di collaborazione.Secondo Movimento forenseandrebbe infine abrogato l'ob-bligo di assicurarsi per il dan-no da infortunio occorso allapropria persona.

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Osservatorio Anie. II 58% delle imprese prevede per fine anno aumenti di fatturato e il 68%stima un balzo di quello estero - L'iperammortamento spinge gli investimenti -Tiene l'occupazione

L'elettronica chiuderà il 2017 in progressoLaura Cavestri

MILANO

La spinta di «Industria 4.0»e gli incentivi all'innovazionefanno tornare il sereno sui con-suntivi del primo semestre esulle prospettive di chiusurad'anno delle imprese elettroni-che ed elettrotecniche. A foto-grafare le aspettative positive èuna ricerca dell'Osservatoriodella Federazione nazionaleimprese elettrotecniche edelettroniche (Anie), presentatoieri a Milano e che ha preso inesame un campione di 120aziende (per un fatturato di 13miliardi) per monitorare l'an-damento dei comparti.

Il primo semestreGuardando ai dati di consunti-vo, nel I semestre 2017, il 56%delle imprese del campione se-gnala una crescita del fatturatorispetto al II semestre del 2016.Per il 24° si tratta di una cresci-ta a doppia cifra. Indicazioni in-coraggianti anche dal portafo-glio ordini. Nel I semestre 2017,

flette il riavvio degli investimen-ti in beni strumentali e, in parti-colare, nelle componenti piùtecnologiche come quelle indi-viduate dal Piano Industria 4.0.Così come il comparto ferrovia-rio e logistica beneficerà del pia-no di investimenti da 94 miliardiin io anni per ammodernare l'in-frastruttura».

Iperammortamento, digita-lizzazione e rinnovo dei benistrumentali. Per le imprese ètrainante la domanda rivolta alletecnologie per l'industria (oltreil 6o% delle imprese del campio-ne). In crescita anche il mercatodelle infrastrutture di trasportoferroviario ed elettrificato, indi-

cato in positivo da oltre il 45%delle imprese. Il mercato del-l'Energia (39%io) si mantiene sta-bile, anche a causa dell'incertez-za sulle quotazioni dei prodottipetroliferi. Infine il mercato delBuilding, si vede stabile (43%)dopo una lunga crisi.

L'occupazioneSegnali di tenuta. Nel I semestrel'85° delle imprese segnala dinon aver ridotto i livelli occupa-zionali. «Anche se - spiega Bu-setto - la sfida ora è trovare lau-reati e tecnici qualificati. Spessomolti posti restano scoperti».

Sul punto, il vice presidente diAnie, Guidalberto Guidi, non ha

però nascosto «qualche timoresugli effetti negativi proprio sul-l'occupazione». Sia in settori la-bour intensive sia nei segmentiamministrativi.

LA RICERCA DI: PERSONALEIl presidente di Anie, GiulianoBusetto: «La sfida ora ètrovare laureati e tecniciqualificati, spesso molti postirestano scoperti»per quasi il 54°o delle impresel'ordinato totale è in crescitasullo stesso periodo 2016. La ri-presa globale e il riavvio del"motore" cinese portano il 52°oavedere in crescita anche gli or-dinativi esteri

Le stime per fine 2017A fine anno, il 58% delle impreseprevede aumenti di fatturato e il64% stima un balzo di quelloestero. Ma non tutte le partite sigiocano "fuori casa". Il65oio delcampione guarda a un fatturatointerno stabile o in aumento.

«Dopo un 2016 di luci e ombre- ha spiegato il presidente Anie,Giuliano Busetto - sui dati si ri-

74 miliardiFatturato globaleÈ il fatturato aggregato delleimprese iscritte ad Anie (di cui54 miliardi proviene dalsegmento delle Tecnologieelettroniche)

4681nílaGli occupati

È il numero complessivo degliaddetti

1300AziendeSono le aziende del compartotecnologico

Investimenti e InnovazioneInfine, oltre l'8oo delle impresesegnala di aver realizzato o diprevedere, nel 2017, attività di in-novazione. In particolare il 36%hainvestito inR&S,i134°iosulmi-glioramento dei processi azien-dali e il27° o inbeni strumentali.

Ma ritengono che a frenare inItalia il Piano 4.0 siano la scarsaconoscenza delle tecnologie(28%), il lento ritorno degli inve-stimenti e la poca ricettività delmercato (22%), la mancanza diprofili (17°) e i rischi sulla sicu-rezza dei dati (circa il i3oio).

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f.

L produzione saleanche senza aura

ICT Pagina 13

Geometri, best practice spiegate agli entiDal censimento degli immobili attraver-so un portale web a Torino alla riquali-ficazione della centrale di sollevamentoacque a Casale Monferrato , dalla colla-borazione con il comune di Milano peri servizi catastali alla riqualificazione

Antonio Decaro

dei mercati rionalidi Napoli fino allaconvenzione conAnci per la regi-strazione online delpatrimonio immo-biliare dei comunidella provincia diBarletta -Andria-Trani. Sono alcunedelle best practicedi collaborazionecon la pubblica am-ministrazione che ilConsiglio nazionale

dei geometri e dei geometri laureati ela Cassa di previdenza della categoriapresenteranno all'Assemblea Anci diVicenza al fine di condividerla con laplatea dei comuni italiani.«La partecipazione dei geometri all'As-semblea Anci », ha spiegato MaurizioSavoncelli , presidente del Consiglio

nazionale , « è l'espressione di un lungocammino intrapreso insieme, il risulta-to di una assidua e costante collabo-razione al fianco della pubblica ammi-nistrazione , verso la quale svolgiamopiù ruoli , sia come liberi professionisti,quale figura di congiunzione verso lacittadinanza , sia come protagonisti del-la macchina amministrativa locale. Unambito , quest 'ultimo , in cui sono circa1.500 i geometri che rivestono in Italiala carica di sindaco , vicesindaco o con-sigliere comunale».

«Quest 'anno la Cassa è impegnata nelcoinvolgimento attivo dei propri collegiterritoriali nel dibattito dell 'AssembleaAnci , con l ' intenzione di presentare leproprie attività e il contributo allavita della pubblica amministrazione»,ha dichiarato Diego Buono, presidentedella Cassa di previdenza e assistenzadei geometri.

«Riteniamo fondamentale il raffor-zamento del dialogo con i sindaci deicomuni italiani , al fine di costituire unesempio di sinergia pubblico-privato emigliorare la vita sociale delle comunitàlocali».

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Geometri Pagina 14

LA CATEGORIA . LA REAZIONE

I commercialisti:«Il collegio sindacaletorna un valore»Francesca Milano

Quella sui fallimenti èuna riforma che noninteresserà solo le im-

prese ma anche i professioni-sti che per le imprese lavora-no, e che saranno sempre dipiù. Questo perché l'estensio-ne del sindaco unico nelle Srlchiamerà i commercialisti anuovi incarichi. «Siamo pron-ti - commenta Andrea Foschi,consigliere nazionale con de-lega all'area delle crisi d'im-presa -, anche perché da tem-popuntiamo sulle specializza-zioni, che rappresentano il fu-turo della professione.Abbiamo le competenze perricoprire questo ruolo».

Prima di tutto, però, occor-rerà attuare la riforma: «Va af-finata con delle migliorie -precisa Foschi - e la nostra ca-tegoria è disponibile a colla-borare per individuarle». Inparticolare, secondo Foschisarà necessario prestare at-tenzione alle procedure d'al-lerta e a come queste sarannointerpretate dal sistema ban-cario . «Inoltre - aggiunge -l'idea di coinvolgere tanti sog-getti (tribunali, camere dicommercio eccetera) potreb-be essere un rischio».

La legge delega prevede in-fatti l'introduzione di una fasepreventiva di allerta volta adanticipare l'emersione dellacrisi. L'allerta è concepita co-me strumento stragiudiziale econfidenziale di sostegno alle

imprese, destinato a sfociarein un servizio di composizio-ne assistita della crisi. Lo stru-mento porta, in caso dimanca-ta collaborazione dell'im-prenditore, in una dichiara-zione pubblica di crisi.

In linea di massima la rifor-ma sui fallimenti soddisfa icommercialisti che leggono inquesto provvedimento «lapresa di coscienza che il siste-ma ha bisogno di controllo e distrumenti per agire». L'obiet-tivo è quello di «lavorare in-sieme per uscire dalla crisi», equando dice «insieme» il de-legato del Consiglio nazionaledei dottori commercialisti edesperti contabili chiama incausa anche notai e avvocati,insieme ai quali la categoriavuole dialogare con Confin-dustria e con il governo.

«Fare una riforma - ag-giunge Foschi - è sempre unvalore positivo, ma adesso bi-sogna ragionare su comemetterla in atto e come affi-nare i suoi principi».

I commercialisti sarannochiamati a nuovi incarichiperché «siè tornati a pensareal collegio come a uno stru-mento di tutela utile per leaziende». Inoltre, la riformamette fine almeccanismo chepermetteva a una società (an-che grossa) di costituirsi inSrl con lo scopo di evitare [email protected]

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Fallico, o,,r,goI ancheI n'uPpi

Commercialisti Pagina 15

INTERVISTA . Presidente di Cassa forense

Avvocati, meno contributiper chi guadagna pocoFederica Micardi

La legge di bilancio parla didecontribuzione per i giovaniprofessionisti. Una strada già in-trapresa da Cassa forense, che il29 settembre ha approvato unadelibera per sospendere per cin-que anni il contributo integrati-vo minimo. Chiediamo al presi-dente di Cassa forense, NunzioLuciano, come siconciliano que-sti interventi e come la legge dibilancio potrebbe andare incon-tro alle professioni ordinistiche.

Cosa nel pensa della decon-tribuzione perigiovaniprofes-sionisti proposta dal vice mini-stro dell'Economia EnricoMorando e anticipata ieri dalSole 24 Ore ?

Quando si parla di dimezzare icontributi vorrei, per prima co-sa, capire di quali contributi stia-mo parlando; poi bisogna verifi-care se c'è una copertura ancheper gli enti di previdenza privaticome siamo noi, altrimenti acca-drà come per il cumulo gratuito,che impatterà sui nostri conti edobbiamo ancora capire come.Poi va capito se il taglio dei con-tributi fa salviiperiodi contribu-tivi, questa misura per dare unaiuto concreto non deve incide-re sull'anzianità contributiva.Per evitare che si creino deifraintendimenti, bisognerebbecoinvolgerei professionisti inte-ressati, basterebbe una consul-tazione veloce, e andrebbe stabi-lito in modo chiaro il perimetrodelle professioni.

La decontribuzione comun-que è un'idea che cipiace, e infat-ti Cassa forense ha appena ap-provato una delibera che preve-de di non applicare per cinqueanni, dal 2o18 al 2022, il contribu-to integrativo minimo (pari a 710euro) periredditipiùbassi. Deli-bera che ora attende l'approva-zione dei ministeri vigilanti.

IMA60ECO NO MICA

Al vertice . Nunzio Luciano

«Deciso l 'esonerodel contributointegrativo minimodi 710 euro»

La legge di bilancio come po-trebbe aiutare le professioniordinistiche?

Come prima cosa mi auguroche i nostri patrimoni, necessaria erogare le pensioni future, nonvengano toccati dalla manovra,che come ben sappiamo serveanche a reperire risorse. Un ti-more legittimo alla luce del re-cente passato.

La legge dibilancio potrebbeincentivare gli investimenti ineconomia reale. Qualche ten-tativo è stato fatto, ma non è an-cora chiaro qual è il perimetrodell"economia reale" e perpri-ma cosa andrebbe chiaritoquesto. Poi il Governo dovreb-be individuare una serie di in-vestimenti prioritari in opereinfrastrutturali, ovviamentecon le dovute garanzie dato

che i soldi che noi gestiamo de-vono per prima cosa garantirele pensioni future. Quandoparlo di opere infrastrutturalipenso, per esempio, alla reteferroviaria, che in alcune partidel Paese è deficitaria. All'este-ro i fondi pensione fanno datraino per gli investitori inter-nazionali, e potrebbe accadereanche in Italia.

Cosa va fatto perché questoaccada?

Serve una programmazioneda parte del Governo che possaessere condivisa da grandi fi-nanziatori.

Detassare questi investimentiper un arco temporale mediolungo, almeno dieci anni, sareb-be una leva importante. Così co-me avere la garanzia che le rego-le non verranno cambiate intempibrevi. Con queste premes-se diventa accettabileunvincoloche ci tenga legati all'investi-mento per alcuni anni, come giàprevisto.

Ogni Cassa deve comunqueessere lasciata libera di decideredove e quanto investire per sce-gliere progetti che possano ave-re ricadute per la professione.

Può fare degli esempi?Ho presentato tempo fa al mi-

nistro della Giustizia un proget-to per il riammodernamento dialcuni tribunali, cioè la costitu-zione di un fondo per investirenelle aule di giustizia e nei siste-mi tecnologici.

Un altro grande progetto acui stiamo lavorando riguardauna Piattaforma telematicaper tutta l'avvocatura, che con-sentirebbe di accelerare i tem-pi della giustizia, su cui l'Italiaha un grosso gap da recupera-re, e allo stesso tempo avrebbericadute positive sui redditidegli avvocati.

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Avvocati Pagina 16