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Centro Studi C.N.I. - 4 luglio 2018

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Centro Studi C.N.I. - 4 luglio 2018

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 4 luglio 2018

Pagina I

SPLIT PAYMENT

IVA PROFESSIONISTI, RETROMARCIAItalia Oggi 04/07/18 P. 1 RICCA FRANCO 1

Professionisti soddisfattiItalia Oggi 04/07/18 P. 29 3

Split payment come alle originiItalia Oggi 04/07/18 P. 29 4

FISCO E PROFESSIONISTI

Iperammortamento incedibileItalia Oggi 04/07/18 P. 30 6

DECRETI

La delocalizzazione costa caraItalia Oggi 04/07/18 P. 32 8

Per le imprese un segnale negativo e il rischio rigiditàItalia Oggi 04/07/18 P. 32 Michele Damiani 10

AVVOCATI

AVVOCATI E COMUNE CON UNA SOLA VOCE: "RIDATECI IL TRIBUNALE"Corriere Umbria 04/07/18 P. 33 11

Pagina 1Foglio 1 1 2

Uva professionisti, retromarciaLa scissione dei pagamenti torna alle origini: non si applicherà più ai servizigià soggetti a ritenuta alla fonte. Modifiche marginali per lo spesometro 2018Lo split payment dell'Iva ritornaalle origini: non si applicherà piùalle prestazioni di servizi assogget-tate a ritenuta Irpef. Pertanto i pro-fessionisti torneranno a riscuoterel'imposta sui compensi fatturati alleamministrazioni pubbliche e aglialtri soggetti rientranti nel mecca-nismo speciale. Modifiche margina-li, invece, per lo spesometro 2018.Questo il quadro che emerge dallenovità fiscali del decreto Dignità.

Ricca a pac 29

DECRETO DIGNITÀ /Spesometro, al 28 febb1'alO 2019 le fatture de/ 111 trim estre

Split payment come alle originiEsclusione per le prestazioni assoggettate a ritenuta

DI FiANCo RICCA

Lo «split payment»dell'Iva ritorna alleorigini: non si appli-cherà più alle presta-

zioni di servizi assoggettatea ritenuta Irpef. Pertanto iprofessionisti torneranno ariscuotere l'imposta sui com-pensi fatturati alle ammini-strazioni pubbliche ed aglialtri soggetti rientranti nelmeccanismo speciale. Modifi-che marginali, invece, per lo«spesometro 2018»: slitteràal 28 febbraio 2019 il ter-mine per inviare i dati dellefatture del terzo trimestre,un risultato peraltro conse-guibile anche a legislazionevigente, sfruttando l'oppor-tunità di «semestralizzare»l'adempimento. Vengonoinoltre precisati normativa-mente i termini, oggi desu-mibili in via interpretativa,degli invii semestrali. Que-ste, per quanto riguarda gliadempimenti Iva, le novitàcontenute nel decreto-leggeapprovato lunedì sera dalconsiglio dei ministri (si vedaItaliaOggi di ieri).

Calendario dello speso-metro . Marcia indietro, dun-que, rispetto all'intenzione diabolire l'obbligo di trasmet-tere all'agenzia delle entratei dati delle fatture (il cosid-detto spesometro), istituitodall'art. 21 del dl n. 78/2010,come modificato dal dl n.

193/2016. Obbligo, peraltro,giunto al canto del cigno:l'avvento della fatturazioneelettronica obbligatoria, dal1° gennaio 2019, manderàinfatti in soffitta, giacchéinutile, l'adempimento,del quale è infatti espres-samente sancita l'abroga-zione, a decorrere dalleoperazioni 2019, dall'art.1, comma 916, della leggen. 205/2017.

Nella decisione dinon togliere allospesometro ilsuo ultimoanno di vitaha proba-bilmenteprevalso lavolontà dimantenereuno stru-mento che -al netto deicosti e disagisopportati, in

fase di avvio, dalle impresee dai professionisti, oramaiin larga misura scontati,nonché delle segnalazionidi «falsi positivi» dovute adisallineamenti per lo piùtemporali nella fornituradelle informazioni - si è ri-velato efficace per il contra-sto di varie forme di evasionefiscale, dalle false fatturazio-ni alle fatture «divergenti»,agli operatori con partita Ivacessata.

In sostanza, come antici-pato prima, il dl si limita a

stabilire:- che i dati relativi al terzo

trimestre 2018 potranno es-sere inviati, anziché entro il30 novembre 2018, entro il28 febbraio 2019, ossia nellostesso termine previsto perl'invio dei dati del quartotrimestre;

- che per i contribuenti chesi avvalgono della facoltà diinviare i dati con cadenza se-mestrale anziché trimestrale,i termini per la trasmissionedello spesometro 2018 sono il30 settembre 2018 per il pri-mo semestre ed il 28 febbraio2019 per il secondo.

Professionisti esclusidallo «split payment». Tor-nando allo «split payment»,anche in questo caso la con-clamata intenzione di abo-lire il meccanismo speciale,che sottrae ai fornitori l'in-casso dell'Iva fatturata allepubbliche amministrazionie agli altri soggetti elenca-ti nell'art. 17-ter del dpr n.

633/72, dando inca-rico ai destina-

tari di versa-re il tributodirettamenteall'erario,ha ceduto ilpasso ad unridimensio-namento del

relativo peri-metro appli-

cativo. Saranno infatti (nuo-vamente) esclusi dallo split

payment i compensi per pre-stazioni di servizi assoggettia ritenute alla fonte a titolodi imposta sul reddito, con ilripristino della versione ori-ginaria dell'art. 17-ter deldpr n. 633/72, antecedentealla modifica apportata dal dln. 50/2017. Viene contestual-mente abrogata la norma deldl n. 50/2017 che, modifican-do la norma originaria, daluglio dell'anno scorso ave-va attratto nell'ambito dello«split payment» anche le pre-stazioni soggette a ritenutaIrpef.

Sorgerà l'interrogativo del-la decorrenza della modifica,non espressamente regolata.Al riguardo, infatti, è fissa-ta soltanto, in via generale,l'entrata in vigore del dl algiorno successivo a quello dipubblicazione nella G. U, in-dicazione che però non è suf-ficiente per risolvere le que-stioni transitorie. Assumendoi criteri seguiti in occasionedelle precedenti modifiche,tutte di segno opposto (ossiaestensive dell'area dello splitpayment), dovrebbe ritener-si che il meccanismo specialenon debba più applicarsi allefatture emesse dalla data dientrata in vigore del dl, tra-lasciando, in considerazionedella portata restrittiva dellamodifica, l'ulteriore condizio-ne della esigibilità successi-va dell'Iva (esigibilità che,oltretutto, nel regime dellosplit payment è regolata in

Ritaglio stampa ad uso esclusivo dei destinatario, non riproducibile.

Split payment Pagina 1

Pagina 1Foglio 2 1 2

modo speciale dalle dispo-sizioni dell'art. 3 del dm 23gennaio 2015).

Analogo discorso dovrebbevalere per le note di variazio-ne in aumento, che in sostan-

za sono fatture integrative.Quanto alle variazioni indiminuzione, invece, è logicosostenere che anche quelleemesse dopo l'entrata in vi-gore del dl debbano seguire

II ministro dei lavoroe dello sviluppo Luigi Di Maio

lo stesso regime dell'opera-zione originaria, non poten-do ovviamente il prestatorerestituire al cliente un'impo-sta che non ha riscosso.

Riproduzione riservata

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Splil i ymenl come alle origini

Ritaglio stampa ad uso esclusivo dei destinatario, non riproducibile.

Split payment Pagina 2

LO STOP ALLA SCISSIONE PAGAMENTI

Professionisti soddisfattiL'abolizione dello split payment per i professionisti convincetutte le categorie. Se confermata, la misura sarà accolta conentusiasmo dalle varie organizzazioni di rappresentanza.Che già ieri hanno espresso la loro opinione sul decreto di-gnità, in particolare sulla parte relativa alla semplificazionefiscale. «Il decreto dignità presenta luci e ombre», è il com-mento del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro. «lemisure in materia fiscale e contabile sono state ben accoltedai professionisti, sia per la previsione di abolizione dellosplit payment per le prestazioni di servizi rese alla pubblicaamministrazione sia per gli interventi finalizzati a sempli-ficare le attività di studio, come nel caso del rinvio dellascadenza dello spesometro e la revisione del redditometro.In generale, però, le anticipazioni mediatiche del decreto nonconvincono pienamente». Completamente positivo il com-mento del presidente di Confprofessioni Gaetano Stella «ildecreto restituisce dignità ai liberi professionisti. Abbiamolottato in tutte le sedi per rimuovere un provvedimento cre-ato solo per fare cassa e finalmente abbiamo trovato ascolto.Il vicepremier Di Maio è stato di parola: ci aveva assicuratol'abolizione dello split payment e ora dalle promesse siamopassati ai fatti. Certamente l'abolizione dello split paymentconsentirà agli studi professionali di tornare ad investiree a innovare» ha concluso Stella. Più cauto l'approccio delConsiglio nazionale dei commercialisti, che aspetta l'ufficia-lità per esultare definitivamente. «È una delle richieste cheil Consiglio chiede da tempo. Questi primi provvedimentidell'esecutivo tipo l'abolizione dello split payment, qualoradovessero effettivamente concretizzarsi, segnerebbero uninnegabile cambiamento positivo dell'atteggiamento rispet-to agli adempimenti in ambito tributario». Anche la Retedelle professioni tecniche aveva già da tempo segnalato ilproblema e vede di buon occhio l'abolizione della misura.Secondo il presidente Armando Zambrano: «l'applicazio-ne ai professionisti era un'assurdità. Già dobbiamo subireritenute d'acconto, contribuzione, Iva. Misure che, a contifatti, incidono per il 40% del nostro fatturato. Ringraziamoil Governo per questo provvedimento, atteso da tempo. Manon è l'unico atto che ci attendiamo da questo esecutivo.Aspettiamo un segnale sul tema della sussidiarietà, sullamodifica al testo unico sull'edilizia e sulla prevenzione alrischio sismico». «Lo split payment comportava un problemasoprattutto per i grandi studi», dichiara Alberto Vermiglio,presidente Aiga (Associazione italiana giovani avvocati).«Questo perché si andava configurare una situazione com-plicata: molto spesso i grandi studi vedono altri professio-nisti partecipare alle attività richieste da una Pubblicaamministrazione; e ovviamente questi professionisti fattu-rano e devono incassare l'Iva. Perciò il titolare si ritrova anon incassare l'Iva dallo Stato ma a versarla al professio-nista, manifestando un problema di liquidità. Ben vengal'abolizione annunciata dal decreto dignità». «L'abolizionedello split payment per le prestazioni di servizi rese allepubbliche amministrazioni e assoggettate alla ritenuta allafonte è un primo significativo passo verso le istanze degliarchitetti e ingegneri liberi professionisti. Siamo soddisfattiche il governo abbia affrontato da subito una questione cosìdelicata come l'ammanco dell'incasso dell'Iva, causa di unanotevole perdita di liquidità per i lavoratori autonomi». Èquanto afferma Egidio Comodo, presidente di FondazioneInarcassa. Infine, commenti positivi anche dal presidentedei tributaristi Lapet Roberto Falcone: «siamo finalmentegiunti all'avvio di una nuova stagione che va nella direzioneda noi suggerita e rivolta a sostenere gli attori principali delsistema economico italiano: imprese e professionisti»

Michele Damiani

DirittoC

Splil pt.ine,d cornea

Split payment Pagina 3

imestreDECRETO DIGNIT4/ Spesornefro. al 2S fibbralo 2019 le fuiftire del 11111-

Split payment come alle originiEsclusione per le prestazioni assoggettate a ritenuta

DI FRANCO RICCA

Lo «split payment»dell'Iva ritorna alleorigini: non si appli-cherà più alle presta-

zioni di servizi assoggettatea ritenuta Irpef. Pertanto iprofessionisti torneranno ariscuotere l'imposta sui com-pensi fatturati alle ammini-strazioni pubbliche ed aglialtri soggetti rientranti nelmeccanismo speciale. Modifi-che marginali, invece, per lo«spesometro 2018»: slitteràal 28 febbraio 2019 il ter-mine per inviare i dati dellefatture del terzo trimestre,un risultato peraltro conse-guibile anche a legislazionevigente, sfruttando l'oppor-tunità di «semestralizzare»l'adempimento. Vengonoinoltre precisati normativa-mente i termini, oggi desu-mibili in via interpretativa,degli invii semestrali. Que-ste, per quanto riguarda gliadempimenti Iva, le novitàcontenute nel decreto-leggeapprovato lunedì sera dalconsiglio dei ministri (si vedaItaliaOggi di ieri).

Calendario dello speso-metro . Marcia indietro, dun-que, rispetto all'intenzione diabolire l'obbligo di trasmet-tere all'agenzia delle entratei dati delle fatture (il cosid-detto spesometro), istituitodall'art. 21 del dl n. 78/2010,come modificato dal dl n.193/2016. Obbligo, peraltro,giunto al canto del cigno:l'avvento della fatturazioneelettronica obbligatoria, dal1° gennaio 2019, manderàinfatti in soffitta, giacchéinutile, l'adempimento,del quale è infatti espres-samente sancita l'abroga-zione, a decorrere dalleoperazioni 2019, dall'art.1, comma 916, della leggen. 205/2017.

Nella decisione d`non togliere allospesometro ilsuo ultimoanno di vitaha proba-bilmenteprevalso lavolontà dimantenereuno stru-mento che -al netto deicosti e disagisopportati, in

fase di avvio, dalle impresee dai professionisti, oramaiin larga misura scontati,nonché delle segnalazionidi «falsi positivi» dovute adisallineamenti per lo piùtemporali nella fornituradelle informazioni - si è ri-velato efficace per il contra-sto di varie forme di evasionefiscale, dalle false fatturazio-ni alle fatture «divergenti»,agli operatori con partita Ivacessata.

In sostanza, come antici-pato prima, il dl si limita astabilire:

- che i dati relativi al terzotrimestre 2018 potranno es-sere inviati, anziché entro il30 novembre 2018, entro il28 febbraio 2019, ossia nellostesso termine previsto perl'invio dei dati del quartotrimestre;

- che per i contribuenti chesi avvalgono della facoltà diinviare i dati con cadenza se-mestrale anziché trimestrale,i termini per la trasmissionedello spesometro 2018 sono il30 settembre 2018 per il pri-mo semestre ed il 28 febbraio2019 per il secondo.

Professionisti esclusidallo «split payment». Tor-nando allo «split payment»,anche in questo caso la con-clamata intenzione di abo-lire il meccanismo speciale,che sottrae ai fornitori l'in-casso dell'Iva fatturata allepubbliche amministrazionie agli altri soggetti elenca-ti nell'art. 17-ter del dpr n.

633/72, dando inca-rico ai destina-

tari di versa-re il tributodirettamenteall'erario,ha ceduto ilpasso ad unridimensio-namento del

relativo peri-metro appli-

Split payment Pagina 4

cativo. Saranno infatti (nuo-vamente) esclusi dallo splitpayment i compensi per pre-stazioni di servizi assoggettia ritenute alla fonte a titolodi imposta sul reddito, con ilripristino della versione ori-ginaria dell'art. 17-ter deldpr n. 633/72, antecedentealla modifica apportata dal dln. 50/2017. Viene contestual-mente abrogata la norma deldl n. 50/2017 che, modifican-do la norma originaria, daluglio dell'anno scorso ave-va attratto nell'ambito dello«split payment» anche le pre-stazioni soggette a ritenutaIrpef.

Sorgerà l'interrogativo del-la decorrenza della modifica,non espressamente regolata.Al riguardo, infatti, è fissa-ta soltanto, in via generale,l'entrata in vigore del dl algiorno successivo a quello dipubblicazione nella G. U., in-dicazione che però non è suf-ficiente per risolvere le que-stioni transitorie. Assumendoi criteri seguiti in occasionedelle precedenti modifiche,tutte di segno opposto (ossiaestensive dell'area dello splitpayment), dovrebbe ritener-si che il meccanismo specialenon debba più applicarsi allefatture emesse dalla data dientrata in vigore del dl, tra-lasciando, in considerazionedella portata restrittiva dellamodifica, l'ulteriore condizio-ne della esigibilità successi-va dell'Iva (esigibilità che,oltretutto, nel regime dellosplit payment è regolata inmodo speciale dalle dispo-sizioni dell'art. 3 del dm 23gennaio 2015).

Analogo discorso dovrebbevalere per le note di variazio-ne in aumento, che in sostan-za sono fatture integrative.Quanto alle variazioni indiminuzione, invece, è logicosostenere che anche quelleemesse dopo l'entrata in vi-gore del dl debbano seguirelo stesso regime dell'opera-zione originaria, non poten-do ovviamente il prestatorerestituire al cliente un'impo-sta che non ha riscosso.

-© Riproduzione riservata-

,a bozza del dlul sito www.aliaoggi.it/docu-

II ministro dei lavoroe dello sviluppo Luigi Di Maio

lenti-italiaoggi

Split payment Pagina 5

DECRETO DIGNITÀ /La norma prevede Za restituzione di tutte le imposte non pagate

Iperammortamento incedibileIl passaggio prima del periodo fa decadere dal bonus

DI ROBERTO LENZI

Occhio all'iperammor-tamento: la cessionedei beni prima dellafine del periodo di

ammortamento fa decaderel'intero contributo. Con uneffetto che è lo stesso del tra-sferimento dei beni all'este-ro. Un esempio: nel caso dibeni con ammortamento disei anni, laddove il bene siaspostato all'estero o ceduto alsesto anno, l'impresa dovràrimborsare in un solo annotutte le imposte non pagateper effetto dell'agevolazione,senza tuttavia sanzioni e in-teressi. Lo prevede il decretolegge Dignità il quale intervie-ne modificando la norma cheprevedeva che sui beni cedutiil beneficio restasse valido pergli anni in cui era stato uti-lizzato. La circolare n. 4 delleEntrate del 30 marzo 2017specificava che, nell'ipotesi incui il bene venisse ceduto pri-ma della completa fruizionedell'agevolazione, la maggio-razione sarebbe stata deter-minata secondo il criterio pro

rata temporis nell'esercizio dicessione, mentre nel prosieguole quote di maggiorazione nondedotte non sarebbero potuteessere più utilizzate, né dalsoggetto cedente, né dal sog-getto cessionario, quest'ulti-mo in quanto acquirente diun bene usato. La precedentenormativa precisava poi chele quote di maggiorazionededotte non sarebbero stateoggetto di «restituzione» daparte del soggetto cedente poi-ché la normativa attuale nonprevede alcun meccanismo direcapture.

Effetto successivo all'en-tra in vigore della norma.Per effetto delle modifiche deldecreto Dignità, che riguarde-ranno solo agli investimentisuccessivi alla data di entratain vigore del provvedimento,le imprese perdono il dirittoall'iper-ammortamento an-che sui periodi d'imposta peri quali è rimasta da fruirel'agevolazione. La normativa,in precedenza, prevedeva chesui beni ceduti l'iper-ammor-tamento restasse valido pergli anni in cui era stato utiliz-

zato e decadesse solo a partiredal momento della cessione. Ildecreto legge Dignità prevedeinvece che l'agevolazione, nelcaso di cessione, decadrà inte-ramente, non solo per la parteresidua di ammortamento maanche per la parte già fruita inprecedenza. Nell'esempio vistosopra, a decadere non sarà solol'ultimo anno di agevolazionedei sei totali, bensì l'intero am-montare del beneficio relativoall'iper-ammortamento di tut-ti e sei gli anni. In questo caso,il recupero avverrà attraversouna variazione in aumento delreddito imponibile del periodod'imposta in cui si verifica lacessione a titolo oneroso o ladelocalizzazione degli inve-stimenti agevolati per un im-porto pari alle maggiorazionidelle quote di ammortamentocomplessivamente dedotte neiprecedenti periodi d'imposta,senza applicazione di sanzionie interessi.

Agevolazione salva incaso di sostituzione delbene. La nuova normativasul recupero totale dell'agevo-lazione non sarà applicata agli

Fisco e professionisti Pagina 6

interventi sostitutivi dei beniagevolati, anche nel caso didelocalizzazione dei beni stes-si. La legge di Bilancio 2018aveva infatti introdotto unanovità sulla sostituzione deibeni oggetto di iper-ammor-tamento. Questa prevede che,qualora nel corso del periododi fruizione della maggiorazio-ne del costo si verifichi il rea-lizzo a titolo oneroso del beneoggetto dell'agevolazione, nonviene meno la fruizione delleresidue quote del beneficio,così come originariamentedeterminate, a condizione che,nello stesso periodo d'impostadel realizzo, l'impresa sostitu-isca il bene originario con unbene materiale strumentalenuovo avente caratteristichetecnologiche analoghe o su-periori a quelle previste perl'iper-ammortamento e atte-sti l'effettuazione dell'inve-stimento sostitutivo, le carat-teristiche del nuovo bene e ilrequisito dell'interconnessionesecondo le regole previste dal-la normativa. Tale situazioneè confermata anche nel casoin cui il costo di acquisizione

dell'investimento sostitutivosia inferiore al costo di acqui-sizione del bene sostituito esempre che ricorrano le altrecondizioni previste dalla nor-mativa; in questo caso, la fru-izione del beneficio prosegueper le quote residue fino a con-correnza del costo del nuovoinvestimento. Questa possibi-lità sembra rimanere intattaper le imprese che intendanovendere il bene agevolato odelocalizzarlo all'estero; inquesto caso, sarà necessarioacquisire un bene analoga-mente iper-ammortizzabileper salvaguardare il benefi-cio. In caso di mancata acqui-sizione di un bene sostitutivoentro il termine dell'esercizio,invece, per l'impresa non saràpossibile invocare questa op-zione e se la cessione/deloca-lizzazione avverrà dopo l'en-trata in vigore del dl dignità,l'iper-ammortamento andràtotalmente perso. La normanon specifica ancora gli effettidell'acquisizione di un bene divalore inferiore in sostituzio-ne di quello ceduto.

-© Riproduzione riservata--M

Fisco e professionisti Pagina 7

DECRETO DIGNITÀ/La clecaclenza (e il rirnborso) anche se si riduce I/Persoliale

La delocalizzazione costa caraBonus restituiti con gli interessi . E sanzioni fino a 4 volte

DI DANIELE CIRIOLI

Sanzionata l'azienda chedelocalizza nei cinqueanni successivi alla fru-izione d'incentivi. Oltre

a restituire il bonus maggioratodel 5% paga una sanzione dadue a quattro volte l'incentivo.Niente sanzione ma solo resti-tuzione maggiorata del 5%, sel'incentivo è legato all'incre-mento occupazionale e questosi riduce più del 50% nei cinqueanni successivi all'investimen-to. A prevederlo è la bozza di de-creto dignità approvato lunedìdal consiglio dei ministri.

Le sanzioni sugli incenti-vi. Le nuove disposizioni sonoun remake della disciplina giàvigente dal 1° gennaio 2014(legge n. 147/2013) in base allaquale qualora, entro tre annidalla concessione di un contri-buto in conto capitale, l'impre-sa (italiana o estera operantein Italia) delocalizzi la propriaproduzione in altro stato nonUe con conseguente riduzionedel personale di almeno il 50%,essa è tenuta a restituire l'aiutoricevuto. Le nuove disposizioni,che vanno ad aggiungersi alleprecedenti, distinguono due ti-pologie di aiuti, prevedendo perciascuna uno specifico regimesanzionatorio applicabile agliincentivi concessi dopo l'entratain vigore del decreto dignità.

Incentivi e delocalizzazio-ne. Sono della prima tipologiagli aiuti concessi per la realizza-zione d'investimenti produttivi.Il decreto dignità stabilisce che,qualora l'attività economica oattività analoga o una loro par-te sia delocalizzata in stati non

Ue entro cinque anni dall'ini-ziativa agevolata, l'impresa:

a) decade dall'agevolazionee deve restituire gli incentivimaggiorati di interessi calcola-ti al tasso pari al Tur più il 5%(oggi il Tur è 0%);

b) è tenuta a pagare una san-zione pari da due a quatto voltel'aiuto fruito.

Per delocalizzazione, spiegail dl, va inteso il trasferimentodi attività economica, o di unasua parte, dal sito produttivoincentivato a un altro sito, daparte della stessa impresa be-neficiaria dell'aiuto o di altraimpresa con cui vi sia rapportodi controllo o di collegamento(art. 2359 del codice civile).

Incentivi e occupazione.Appartengono alla seconda

tipologia gli aiuti legati all'in-cremento dell'occupazione. Ildecreto dignità stabilisce chequalora l'impresa riduca l'occu-pazione degli addetti all'unitàproduttiva o all'attività inte-ressata dal beneficio, nei cinqueanni successivi all'investimen-to, per ragioni diverse dal giu-stificato motivo oggettivo:

a) se la riduzione non supera

il 10% non c'è sanzione;b) se supera il 10% ma non il

50% c'è decadenza dal beneficioin proporzione alla riduzionedell'occupazione;

c) se supera il 50% c'è deca-denza totale.

In ogni caso l'incentivo è re-stituito maggiorato di interessial tasso pari al Tur più il 5%.

La riforma del contratto atermine. Diverse le novità:

• solo settore privato: la rifor-ma non si applica alle pubblicheamministrazioni;

• durata e causali: la dura-ta massima scende da 36 a 24mesi incluse proroghe e rinnovi,con queste particolarità. Fino a12 mesi il contratto a terminerimane libero, stipulabile cioèsenza causale. Quando superai 12 mesi, fino a 24 mesi, ancheper rinnovi o per proroghe, ilcontratto è stipulabile in pre-senza di una delle seguenti cau-sali: 1) esigenze temporanee eoggettive, estranee all'ordinariaattività, per esigenze sostituti-ve; 2) esigenze connesse a incre-menti temporanei, significativie non programmabili dell'attivi-tà ordinaria;

• proroghe: fermo restandola durata massima di 24 mesi,è ridotto da cinque a quattro ilnumero di proroghe ammesse;

• addizionale: la misura or-dinaria, pari all'1,4%, è incre-mentata dello 0,5% in occasionedi ciascun contratto a terminesuccessivo al primo (solo rinno-vi, non proroghe).

Le novità si applicano ai con-tratti a termine stipulati dopol'entra in vigore del dl, nonchéa rinnovi e proroghe di contrattiin corso a tale data.

BRUMMIMENOM

Decreti Pagina 8

Le principali novità

• Durata massima: scende da 36 a 24 mesi, incluseproroghe e rinnovi• Causale: non necessaria per assunzioni di duratafino a 12 mesi, incluse proroghe e rinnovi

Contratto a termine • Proroghe: ridotto da cinque a quattro il numero diproroghe possibili nell'ambito dei 24 mesi di duratamassima• Addizionale: misura base all'1,4%; incremento di0,5% per ogni contratto successivo al primo

Ricorsi Passa da 120 a 180 giorni il termine per impugnareil contratto a termine

Licenziamento Indennizzo più pesante: la misura sale all'importo daingiustificato sei (oggi quattro) a 36 (oggi 24) mensilità

Divieto di delocalizzazione per cinque anni all'impresa

Vincoli incentivi/1che riceve incentivi pubblici. In caso contrario va

'restituito l incentivo maggiorato del 5% e va pagata unasanzione pari da due a quatto volte l'aiuto fruito.

Obbligo di mantenere il personale impiegato nell'unitàproduttiva agevolata o gli addetti all'attività interessatada agevolazioni per cinque anni. In caso contrario, se

Vincoli incentivi/2 la riduzione:'• non supera il 10% non c è sanzione

• supera il 10% ma non il 50% c'è decadenza dal beneficioin proporzione alla riduzione dell'occupazione• supera il 50% c'è decadenza totale

Decreti Pagina 9

LE REAZIONI

Per le imprese un segnale negativo e il rischio rigiditàImprese critiche sulle misure legateall'occupazione del decreto dignità.Da Confindustria a Confcommercio,passando per Cna e Fipe, sono molte leperplessità sollevate in merito al prov-vedimento approvato dal Consiglio deiministri. Non solo associazioni: anchei consulenti del lavoro esprimono i lorodubbi.Confindustria . «Il decreto dignità èil primo vero atto collegiale del nuo-vo esecutivo e, anche per questo, è unsegnale molto negativo per il mondodelle imprese». Con queste parole siapre il comunicato di Confindustriadiffuso a commento del decreto. «Leregole possono favorire o scoraggiare iprocessi di sviluppo e hanno la funzio-

ne di accom-pagnare icambiamentiin atto, anchenel mercatodel lavoro.Si dovrebbe,perciò, inter-venire sulleregole quandoè necessarioper tenereconto di questicambiamentie, soprattutto,degli effettiprodotti daquelli prece-denti. Il con-trario di ciò

che avviene col decreto dignità».Confcommercio . «In attesa

dell'annunciata riduzione del costo dellavoro, tutta da verificare, il governodecide di fare una grave marcia indie-tro sui contratti a termine introducen-do, di fatto, forme di inutile e dannosarigidità» è il commento dell'associazio-ne. «Se l'obiettivo era quello di favorirela creazione di nuova occupazione, siva invece nella direzione opposta conl'aggravante di creare un periodo diincertezza e un ritorno del contenzio-so». Secondo Confcommercio, le impre-se del terziario e del turismo avrannoun freno a sviluppo ed investimenti.

Cna. «Il primo atto del governo haprofondamente deluso le aspettativedi artigiani e di piccole imprese», di-chiara in una nota la Confederazionenazionale dell'artigianato e della pic-cola e media impresa. «L'irrigidimentointrodotto dall'utilizzo dei contratti atempo determinato penalizza quantistanno creando occupazione. L'uni-ca certezza è quella di alimentare ilcontenzioso giudiziario annullato inquesti anni proprio dall'eliminazionedelle causali».

Fipe. Anche la Federazione italianapubblici esercizi critica il decreto: «iltermine dignità dovrebbe riguardarenon solo i lavoratori dipendenti, maanche gli imprenditori, che meritanolo stesso rispetto. Il provvedimento sullavoro, purtroppo, non va in questadirezione perché introduce elementidi contrasto alle formule contrattualidi flessibilità di cui le imprese hannobisogno. Il lavoro a tempo determinatonon può essere confuso con la cattivaoccupazione».

Consulenti del lavoro. Se su fiscoe gioco il commento del Consiglio è po-sitivo, «sono di gran lunga migliorabilile novità in materia di lavoro, che difatto irrigidiscono di molto il rapportodi lavoro», si legge nella nota diffusadal Consiglio. «Per di più all'inizio delperiodo estivo, quando ci sarebbe bi-sogno di maggiore flessibilità, in par-ticolare nel settore turistico, per in-centivare l'occupazione. La riduzionedella durata e del numero di proroghedei contratti a termine induce al tur-nover e, quindi, non assicura stabilitàal mercato del lavoro».

Michele Damiani

La drlur.Jizniziuur ruFls ran.

Decreti Pagina 10

CORRIERE

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M MBRIA

Avviati contatti con il ministero della GiustiziaVenerdì è stata convocata la seduta del Consiglio forense

Awocati Comunecon una so la voce:

i o sii tribunale"Rodatecidi Davide Pompei

ORVIETO

- Si riapre qualche timido se-gnale di speranza di riportarea Orvieto il tribunale, soppres-so a settembre 2013 a seguitodella riforma della geografiagiudiziaria. L'accentramentodi sedi e funzioni con relativacancellazione di procure e uffi-ci ha, infatti, finito per ingolfa-re ulteriormente la macchinadella giustizia costringendo al-la spola dalla Rupe alla Concanon solo 130 avvocati - scesi inpiazza, all'epoca, per manife-stare tutto il proprio dissensoad una possibilità poi diventa-ta reale - ma anche forzedell'ordine, cittadini e impresecostretti a raggiungere Ternianche solo per ritirare certifica-ti e atti. I contatti avviati con ilministero della Giustiziadall'amministrazione comuna-le insieme alle altre municipali-tà già sede di tribunali punta-no proprio a contrastare que-sto stato di cose. Per venerdìprossimo è convocata una riu-nione al Consiglio nazionaleforense in cui decidere la stra-tegia da condividere e intra-prendere. "Come Comune - af-ferma la vicesindaco CristinaCroce - siamo sensibili e vicinialle problematiche dei cittadi-ni che hanno bisogno dei servi-zi giudiziari e di una giustiziaefficiente ed efficace, quindi sa-remo con gli altri Comuni percapire come muoverci per unastrategia condivisa. Dopo la

riunione del 6 luglio, propon-go di fare un tavolo comunecon tutte le forze politiche esociali della città".Raccoglie fin da ora in modopositivo la proposta, AndreaSacripanti, il capogruppo delGruppo misto fattosi promoto-re sull'onda del contratto di go-verno a firma Lega-M5s,dell'annunciata interrogazio-ne in materia di geografia giu-diziaria sollecitando in qual-che modo quei contatti con ilMinistero per verificare se visiano o meno le condizioni perla riapertura ad Orvieto degliuffici soppressi a seguitodell'entrata a regime della ri-forma del 2012.Egli stesso aveva anticipato l'at-tivazione di un percorso comu-ne da condividere, al di là de-gli opposti schieramenti. "Fon-damentale - torna a dire ora - èche la politica faccia quadratoattivando i propri contatti conparlamentari ed esponenti na-zionali dei rispettivi partiti omovimenti di appartenenza, alfine di comprendere tempi,procedure, modalità, criteri diattuazione della previsionecontrattuale sulla base dei qua-li sollecitare quanto più possi-bile l'auspicabile ripristino de-gli uffici giudiziari scriteriata-mente soppressi".

Pendolariin togaSono 130i legaliche ognigiornodevonofarela spolacon Terni

ImpegnobipartisanSacripantiè prontoad avviareun percorsocondivisoper rivederela decisionedel 2013

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Foglio i

Mobilitazionedi tutta la città

A destra,le proteste

all'indomanidella decisionedi sopprimere

il tribunale

Avvocati e Comunecon una sola voce:

"Ridateci il tribunale"

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Avvocati Pagina 11