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Centro Studi C.N.I. 6 ottobre 2018

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  • Centro Studi C.N.I. 6 ottobre 2018

  • INDICE RASSEGNA STAMPA

    Indice Rassegna Stampa

    Centro Studi C.N.I. 6 ottobre 2018

    Pagina I

    SOCIETÀ DI INGEGNERIA

    Società di ingegneria, elenco prontoItalia Oggi 06/10/18 P. 34 1

    FISCO E PROFESSIONISTI

    PROFESSIONISTI, PRESUNZIONE LEGALE SOLO SUI VERSAMENTISole 24 Ore 06/10/18 P. 18 2

    ASTALDI

    Cpi, in Sicilia record defili addettiItalia Oggi 06/10/18 P. 34 3

    Astaldi studia una manovra da 1,5 miliardi di euroSole 24 Ore 06/10/18 P. 1-13 4

    AVVOCATI

    Per l'avvocato monocommittente l'ipotesi di un contratto su misuraSole 24 Ore 06/10/18 P. 20 Giovanni Negri 7

    BANCHE

    Bankitalia, proposta shock di FdI «Passi allo Stato per 156mila euro»Sole 24 Ore 06/10/18 P. 1-7 Davide Colombo 8

    COMMERCIALISTI

    Giovani commercialisti: rischi-storture nella flat taxSole 24 Ore 06/10/18 P. 20 Federica Micardi 11

  • Società di ingegneria Pagina 1

  • D Sole28

    0IS Pagina 1 8Foglio i

    Professionisti, presunzione legale solo sui versamentiCASSAZIONE

    Nel processo penaledi merito le presunzionifiscali non sono «prova»

    Laura Ambrosi

    È legittimo il sequestro preventivosui beni del professionista fondatosolo sulle presunzioni legali conse-guenti ad indagini finanziarie, acondizione che siano consideratisolo iversamenti non giustificati suiconti e non anche i prelevamenti.

    Ad affermarlo è la Corte di cassa-zione , terza sezione penale, con lasentenza 44562 depositata ieri.

    Un professionista veniva indaga-to per diversi reati tributari tra cui ladichiarazione infedele ai fini delleimposte dirette perché, in esito adun'indagine finanziaria , sui suoiconti correnti erano contestatimaggiori compensi.

    Il Gip emetteva un decreto di se-questro preventivo che veniva suc-cessivamente ridotto dal Tribunale.

    Il Procuratore proponeva alloraricorso per Cassazione lamentan-do che le presunzioni legali previ-ste in ambito tributario sulle mo-vimentazioni dei conti correntihanno valore indiziario del reato epertanto il sequestro era stato ille-gittimamente ridotto.

    La Suprema corte ha ritenutofondato il ricorso pur precisando ilimiti dell'applicabilità della citatapresunzione.

    Sotto un profilo fiscale, la normaprevede che sia i prelevamenti sia iversamenti possano essere consi-derati ricavi se il contribuente nonfornisce adeguata prova contraria.

    Nel 2014 la Corte costituzionale(228/2014) ha ritenuto che peri lavo-ratori autonomi la presunzione po-tesse operare solo con riferimento aiversamenti, con la conseguenza chei prelevamenti non potevano consi-derarsi compensi non dichiarati.

    Il Tribunale, nel ridurre il se-questro, aveva ritenuto che per iprofessionisti non operasse la pre-sunzione sulle indagini bancarieneanche per i versamenti, ma tale

    interpretazione si poneva in con-trasto con l'orientamento dellagiurisprudenza in materia.

    I giudici di legittimità hanno cosìaffermato il principio secondo ilquale peri professionisti la presun-zione legale è operativa solo per iversamenti non giustificati.

    Ne è così conseguito che il prov-vedimento di sequestro doveva es-sere ridotto solo nella misura corri-spondente alle imposte calcolate suiprelevamenti e non integralmente.

    La pronuncia recepisce, in am-bito penale, la modifica intervenu-ta in relazione alle presunzioni fi-scali derivanti da indagini banca-rie a carico di professionisti e lavo-ratori autonomi. Tale modifica siera resa necessaria a seguito dellacensura operata dalla Corte costi-tuzionale.

    In ogni caso, viene confermatol'orientamento, secondo il quale,più in generale, le presunzioni fi-scali, non possono considerarsiprova nel processo penale di me-rito ma sono sufficienti per fon-dare il provvedimento cautelaredi sequestro.

    NormeE'Tributi

    Piccole società , soci sono tiroCosì ci si difende dal Fisco

    Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

    Fisco e professionisti Pagina 2

  • CONSULENTI

    Cpi, in Siciliarecorddegli addettiLa Sicilia è la regione doveopera il maggior numero diaddetti ai servizi pubbliciper il lavoro : sono 1.737 su7.934 operatori, pari a pocomeno del 22% del personaleoperativo nei 501 Centri perl'impiego esistenti in Italia.L'attività della rete pubblica,tuttavia , si focalizza sulla ge-stione dei disoccupati e nonha alcun contatto struttura-to con la domanda di lavorodelle aziende locali. Lo di-mostra il fatto che, su 137mila siciliani che ogni annoaccedono alla disoccupazio-ne (Naspi ), ben 85 mila diquesti al quinto mese conti-nuano ancora a percepire ilsussidio . Si pone, dunque, ilproblema di rendere efficien-te il sistema di supporto deidisoccupati nella ricerca diun nuovo lavoro , sia in Sici-lia, ma anche nel resto delpaese. A segnalarlo è la Fon-dazione Studi Consulenti delLavoro che oggi a Siracusa,in occasione del V Congressoregionale dei Consulenti dellavoro della Sicilia, ha pre-sentato l'indagine dell'Os-servatorio statistico deiConsulenti del lavoro «Il la-voro nella Regione Sicilianadopo la fine degli incentivi.L'incremento delle politichepassive».

    Astaldi Pagina 3

  • SALVATAGGI

    Astaldi studia una manovrada 1,5 miliardi di euro

    La manovra di salvataggio diAstaldipotrebbe arrivare a 1,5 miliardi. Il pia-no andrà sottoposto ai creditori, agliazionisti, al Tribunale e i tempi strin-gono. Allo studio aumento di capitale,emissione di strumenti finanziaripartecipativi per le banche creditrici,tagli dell'esposizione. apagina13

    Astaldi Pagina 4

  • Astaldi studia un piano da 1,5 miliardiSul debito uno sconto fino a140%

    SALVATAGGI

    Ipotesi di aumento da 400milioni, di cui metà tramiteconversione di bond

    L'ingresso di un nuovo sociopuò essere favoritoda un'emissione riservata

    Laura GalvagniSimone Filippetti

    La manovra di salvataggio diAstaldipotrebbe arrivare a 1,5 miliardi.Ilmercato comincia a interrogarsi suquale potrebbe essere il contenutodi una manovra che consenta algruppo di grandi opere di tornare adessere un'azienda in bonis. I consu-lenti, ovviamente, sono al lavoro. Ilpiano va infatti sottoposto ai credi-tori, agli azionisti e poi al Tribunalee i tempi stringono. In quest'otticalo scenario attorno a cui si ragionaprevede tre linee d'azione per darenuova linfa alle casse della società:un aumento di capitale, l'emissionedi strumenti finanziari partecipativia favore delle banche creditrici e untaglio dell'esposizione. In tutto, se-condo gli analisti, l'intervento po-trebbe aggirarsi attorno a 1,5 miliar-di. Un'analisi più conservativa fissala cifra vicina a i miliardo ma diversiosservatori ritengono che una talesomma potrebbe rivelarsi non suf-ficiente per rimettere in carreggiatala società di costruzioni.

    Il perno della manovra è eviden-temente l'iniezione di liquidità. Inquesto senso, si guarda a un au-mento di capitale da circa 400 mi-lioni, di cui una parte, circa 200 mi-lioni, da eseguirsi sul mercato el'altra fetta come esito della con-versione parziale del bond da 750

    milioni di euro con scadenza 2020.A questo si dovrebbero sommaregli strumenti partecipativi per circaloo milioni e un taglio del debitovicino a i miliardo, con un haircutrispetto all'esposizione complessi-va prossimo al 40%.

    Si tratta, allo stato attuale, di me-re ipotesi funzionali a trovare unaquadra che spinga l'azienda fuoridalle secche. Va considerato, infatti,che al momento Astaldi capitalizzacirca 6o milioni di euro. L'iniezionedi liquidità avrebbe dunque effettiiperdiluitivi, al punto che è plausi-bile immaginare che il tutto vengapreceduto da un raggruppamentodelle azioni. A valle del quale, perdefinire il prezzo di emissione, ver-rebbe poi applicato uno sconto sulvalore della quotazione. Una fettadell'aumento di capitale da circa200 milioni potrebbe poi essere ri-servata all'ingresso di un nuovoazionista. E questo è il tassello cru-

    Astaldi

    Andamento dei titolo a Milano

    0,80

    28/09/18

    0,62

    05/10/18

    ciale dell'intera manovra. Il princi-pale indiziato, in questo senso, èevidentemente Salini Impregilo.«Se andiamo verso un consolida-mento di un settore industriale cheè importante, noi come banca lo ve-diamo positivamente», ha dichiara-to in proposito il presidente di Inte-sa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pie-tro a chi gli chiedeva un commentosul possibile interesse del generalcontractor per Astaldi. Intesa, va ri-cordato, è tra le banche creditricidella società di costruzioni. Dalcanto suo Salini Impregilo è in atte-sa che gli venga presentata una pro-posta concreta. Progetto che verràpoi valutato attentamente soprat-tutto sotto il piano della compatibi-lità finanziaria. Ma non solo, cru-ciale sarà la coerenza del piano conla strategia del gruppo, sempre piùproiettato all'estero e in particolareverso Stati Uniti e Australia.

    In ragione di ciò, non va dimen-ticato che il progetto a cui si sta la-vorando prevede la creazione didue società satellite, una per le at-tività all'estero in alleanza con al-tri soggetti e una per le attivitàsvolte in autonomia dalle succur-sali locali. Uno sdoppiamento coe-rente con la legge Marzano sulconcordato preventivo e necessa-rio per poter partecipare a gare in-ternazionali, che sarebbero altri-menti precluse ad un'azienda inprocedura concorsuale.

    Il quadro dunque non è ancoraben definito. L'unica cosa certa èche bisogna fare presto, per evitarel'esaurimento della liquidità dispo-nibile, con tempi necessariamentepiù rapidi dei 12o giorni previstidalla legge per la convocazione deicreditori in tribunale per l'approva-zione del concordato. Si è parlato di45 giorni, ma c'è chi giudica il ter-mine «irrealistico».

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Astaldi Pagina 5

  • REUTERS

    Le infrastrutture di Astaldi . II ponte sul Bosforo in Turchia

    II bilancio di Astaldi

    Dati in migliaia di euro. Valori comprensivi degli effetti derivanti dallasvalutazione delle attività finanziarie in Venezuela

    31/12/2017

    Postsvalutazione

    3.060.733 366.376 76.345

    31/12/2016 3.004.255 379.858 316.973

    Variazioneannua postsvalutazione

    +1,9 -3,5% n.s.

    TOTALE EBITDA EBIT UTILE /PERDITARICAVI NETTA

    -101.175

    72.457

    n.s.

    Fonte: dati societari

    Astaldi Pagina 6

  • Avvocati Pagina 7

  • Bankitalia, proposta shock di FdI«Passi allo Stato per 156mi1a euro»

    LA «PROVOCAZIONE»

    La cifrà è lontanissimadai 7,5 miliardi fissaticon la riforma del 2015

    Riportare la Banca d'Italia sottoil controllo dello Stato, al valorenominale del 1936 quando gliazionisti della banca centraleerano solo pubblici. Allora vale-va 300 milioni di vecchie lire o,meglio, 156mila euro di oggi.Una cifra lontanissima dai 7,5miliardi rideterminati tra il 2013e il 2015 con la revisione delloStatuto di via Nazionale e la de-materializzazione delle quote. È

    tutta in queste cifre la «provo-cazione» contenuta nella pro-posta di legge presentata dallaleader dei Fratelli d'Italia, Gior-gia Meloni. «La rivalutazione a7,5 miliardi - afferma il primofirmatario, Guido Crosetto - èstata una svendita alle bancheche erano già partecipanti al ca-pitale. Chi è entrato dopo e hapagato di più dovrà essere in-dennizzato a un valore congruo.Ma la nostra provocazione re-sta». Con il nuovo Statuto nes-sun partecipante al capitale diBankitalia può superare le9mila quote (3%) e se lo fa laparte eccedente non ha diritti divoto né dividendi.

    Davide Colombo a pag. 7

    Banche Pagina 8

  • Bankitalia, la proposta Fc!!:«Allo Stato per l56mila euro»Il documento. Nel testo presentato da Meloni e Crosetto la nazionalizzazione è al valorenominale del 1936, molto lontano dai 7,5 miliardi stimati nel 2013 con la revisione dello Statuto

    Davide ColomboROMA

    Un salto indietro di tredici anni perdare attuazione a una norma finorarimasta sulla carta (la legge 262 del2005) e che prevedevail possibile tra-sferimento allo Stato della proprietàdel capitale della Bancad'Italia. Iltut-to al valore nominale del 1936, quan-do pur con una struttura privatisticala Banca aveva partecipanti al capitalesolo pubblici. Alloravaleva 30o milio-ni di vecchie lire o, meglio,156milaeuro di oggi. Una cifra lontanissimadai 7,5 miliardi rideterminati tra il2013 e il 2015 con la revisione delloStatuto di viaNazionale e la demate-rializzazione delle quote.

    È tutta in quelle cifre la «provoca-zione» contenuta nella proposta dilegge presentata dalla leader dei Fra-telli d'Italia, Giorgia Meloni, che ap-punto vuole riportare lo Stato a Pa-lazzo Koch. «Non si capisce perché laBanca d'Italia, che tra l'altro detienele riserve auree del Paese, non debbaessere controllata dal ministero del-l'Economia o da soggetti pubblici»dice Guido Crosetto, uno dei primifirmatari della proposta. Il quale, ap-punto, parla esplicitamente di pro-vocazione: «La rivalutazione a 7,5miliardi è stata una svendita allebanche che erano già partecipanti alcapitale, chiaro che chi è entrato do-po e hapagato di più dovrà essere in-dennizzato a unvalore congruo. Mala nostra provocazione resta. Seguardo ai partecipanti principali alcapitale della Banca oggi mi chiedo:e se domani quelle banche privatedovessero finire in mani francesi checosa accadrebbe?»

    Con il nuovo Statuto nessun par-tecipante al capitale di Bankitalia

    fq,

    Giorgia Meloni

    La leader di

    Fratelli d'Italia ha

    presentato alla

    Camera una

    proposta di legge

    che vuole

    riportare lo Stato

    a Palazzo Koch.

    Tra i primi

    firmatari anche il

    deputato FdI,

    Guido Crosetto

    Lo StatutoBce sanci-sce la tota-le indipen-denza dellebanchenazionalidai governie dallapolitica.

    può superare le 9mila quote (3%) e selo fa la parte eccedente non ha dirittidi voto né dividendi . Per Statuto ipartecipanti e gli organi da es si eletti(Consiglio superiore e Collegio sin-dacale) non possono influire in alcunmodo sulle attività istituzionali. Unprincipio rispettato per decenni conscrupolo assoluto , normato, e raf-forzato nello Statuto Bce , che all'ar-ticolo 7 sancisce la totale indipen-denza sia della Banca centrale euro-pea sia delle banche nazionali daigoverni e dalla politica.

    Il riassetto azionario del2o13ven-ne deciso avalle delle concentrazionibancarie che negli anni precedentiavevano accresciuto la percentualedel capitale in pochi gruppi maggiori.All'epoca i sei principali quotisti dete-nevano l'83% del capitale , con ecce-denze rispetto al nuovo limite pari al65%. Oggi i partecipanti , grazie allacessione delle quote eccedenti sono119 (il dato è aggiornato afine settem-bre), ci sono 85 i nuovi arrivati dopola riforma Letta: 6 assicurazioni, 8fondi pensione , 9 enti previdenziali,20 fondazioni di matrice bancaria, 42banche e 8 casse previdenziali priva-tizzate che detengono attualmente il

    14,53% del capitale avendo investitooltre un miliardo . Oggi restano cin-que soggetti con quote sopra la sogliadel 3% e i loro diritti congelati equi-valgono al 45% del capitale. SonoBanca Intesa, Unicredit , CariBologna,Generali e Carige. La «provocazione»dei Fratelli d'Italia non è rivolta a que-sti privati : «Ci interessa chiarire unavolta per tutte quale deve essere ilcontrollo di Bankitalia - concludeCrosetto - la nostra proposta è incampo, Lega e M5S erano d'accordo,vediamo se ci seguiranno».

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Banche Pagina 9

  • Palazzo Koch . Sede della Banca d'Italia

    ANSA

    IL VALORE STORICO E QUELLO ATTUALE

    156milaeuroLa riforma del 2013-2015

    Con la riforma e il nuovo Statuto èstato rideterminato il valore deicapitale di Bankitalia (da €156.000 a € 7,5 mid) e le quotesono state dematerializzate. Gliammessi al capitale sonocresciuti (banche, assicurazioni,fondazioni bancarie, enti e istitutidi previdenza e assicurazione,fondi pensione), con un tetto allasingola partecipazione (3%).E alla parte eccedente nonspettano diritti di voto e scattal'imputazione dei dividendoalle riserve

    4,9 miliardiL'ultimo assegno girato al TesoroAllo scorso settembre i partecipantial capitale della Banca d'Italia (labanca centrale Italiana, parteintegrante dal 1998 del sistemaeuropeo delle banche centrali)erano 119 (124 a marzo). Quest'annoBankitalia a fronte di un utile di 3,9miliardi realizzato nel 2017 ha giratoallo Stato un dividendo di 3,365miliardi che, in aggiunta a imposte dicompetenza per 1,563 miliardi,hanno portato l'assegnocomplessivo girato al Tesoro a circa4,9 miliardi, oltre 1,5 miliardisuperiore a quello dell'anno scorso

    LA PROPOSTADI LEGGEFratelli d'Italiavorrebbero faracquisire al Mefle quote diBankitalia inmano ai privatial valore fissatonel 1936

    MANO SOLOPUBBLICASecondola propostail Tesoro puòcedere le quotedi Bakitaliasolo ad altrisoggettipubblici

    LA MOSSAPOLITICANella scorsalegislaturasull'idea dinazionalizzazione s'eranoespressi afavore ancheM5S e la Lega

    Banche Pagina 10

  • Commercialisti Pagina 11

    RASSEGNA STAMPAINDICESOCIETÀ DI INGEGNERIASocietà di ingegneria, elenco pronto

    FISCO E PROFESSIONISTIPROFESSIONISTI, PRESUNZIONE LEGALE SOLO SUI VERSAMENTI

    ASTALDICpi, in Sicilia record defili addettiAstaldi studia una manovra da 1,5 miliardi di euro...Pagina II...Pagina III

    AVVOCATIPer l'avvocato monocommittente l'ipotesi di un contratto su misura

    BANCHEBankitalia, proposta shock di FdI «Passi allo Stato per 156mila euro»...Pagina II...Pagina III

    COMMERCIALISTIGiovani commercialisti: rischi-storture nella flat tax