commento mercati - novembre 2016
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COMMENTO MENSILENovembre 2016
Gentile Collega,
nel mese di Ottobre il principale elemento caratterizzante imercati finanziari è stato certamente il rialzo che ha interessato irendimenti obbligazionari sia Usa che Euro. Il movimento hariguardato in particolare le scadenze lunghe portando risultatisensibilmente negativi sul comparto delle obbligazionigovernative e generando, contestualmente, qualche incertezza inpiù sul fronte azionario. Su questo frangente gli operatori hannodovuto gestire una significativa rotazione settoriale che ha vistouna correzione dei settori difensivi e ad alto dividendo a favoredei comparti più ciclici in particolare quello bancario, vero leader,nelle passate settimane, in termini di performance. Analizzandocon maggiore dettaglio i risultati evidenziamo una elevataselettività, soprattutto sul frangente azionario dove gli Stati Unitiperdono terreno (-1.94%) ed è, invece, il Giappone (+5.31%) aguidare i rialzi, seguito in generale dall’area Euro (1.77%).All’interno del vecchio continente tuttavia le divergenze sonosignificative: molto bene l’Italia (+4.41%), chiamata a recuperareuna sottoperformance annuale decisamente marcata, mentre èaddirittura in controtendenza il mercato svizzero (-3.82%).Analoga situazione si registra sui mercati emergenti con l’indicegenerale (+0.18%) che poco rappresenta le dinamiche dellesingole borse trainate da un esuberante Brasile (+11.2% nelmese).
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A livello settoriale spicca il settore finanziario, in particolare nella sua declinazione bancaria, unico comparto a livello mondialecapace di generare risultati positivi nel mese appena conclusosi. Sul lato obbligazionario, come già detto, soffrono i governativi (Usa-1.19%, Germania -2.08%, Italia -2.64%) accompagnati da perdite oltre il -1% sia dei temi corporate che dei titoli dei paesi emergenti.Decisamente aumentata la tensione a livello di spread Btp-Bund, indicazione di uno squilibrio latente in area Euro ad oggi lontano dauna risoluzione. Ancora alto il nervosismo sulle materie prime con il Petrolio alla ricerca di una stabilizzazione delle quotazioni e conl’Oro in netta flessione. Qualche tensione in più si inizia a registrare anche sul fronte valutario con gli equilibri di Euro/Dollaro checominciano a scricchiolare e riportano le quotazioni al ribasso fino in area 1.08. In questo scenario di inizio trimestre, la problematicasulla dinamica attesa dei tassi di interesse si va ad incastrare con altre note questioni economiche e geopolitiche, ancora in sviluppo,che contribuiscono ad alimentare sul mercato un clima di incertezza.Il cantiere più importante ancora aperto rimane certamente la Brexit che traccia attorno a sé un percorso lungo e molto complesso icui potenziali effetti risultano ancora tutti da delinearsi. A ciò si affiancano le tensioni ancora vive sul prezzo del Petrolio, conconseguenze a carattere globale, mentre sul lato Euro l’avvicinarsi del referendum italiano non assume solo una valenza simbolica maporta con sé anche il pericolo concreto di una crisi di governo e soprattutto il rischio di una battuta di arresto della fase dirafforzamento del settore bancario con conseguenze importanti non solo a livello domestico.Il mese di Novembre porterà dunque con sé queste tematiche, unite agli esiti elettorali in America, in un contesto di chiusura d’annoin cui riteniamo che i mercati azionari presentino una impostazione positiva in termini di attese.Sono soprattutto le borse dell’area Euro quelle chiamate a confermare i recenti recuperi di forza in grado di ristabilire rinnovatiequilibri dopo il lungo periodo di generale sottovalutazione. I rischi maggiori, in ottica strategica, restano concentrati sul frangenteobbligazionario, sebbene le recenti flessioni sui temi governativi Euro ed Italia in particolare possano rappresentare una interessanteopportunità di breve termine.
Per il MESE DI NOVEMBRE viene mantenuta elevata l’esposizione azionariacomplessiva in un inquadramento atteso positivo per l’intero trimestre.Sul lato allocazione si confermano a livello settoriale le scelte a favore diTelecommunication, Healthcare ed Utilities mentre sul lato geograficorimane basso il peso dei mercati emergenti con investimenti convogliativerso Usa ed area Euro ed in particolare su Germania ed Italia. A livelloobbligazionario restano privilegiate le tematiche a spread in particolare suscadenze di breve. La selezione privilegia un approccio prudenziale con unrischio complessivo del portafoglio ancora contenuto. Rimane invecesostanzialmente bilanciata l’esposizione valutaria extra euro.
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