comune di donnas...quelle classificate nelle categorie catastali a/1, a/8 e a/9, il possessore versa...
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Copia
COMUNE DI DONNAS Regione Autonoma Valle d’Aosta
Verbale di Deliberazione
Della Giunta Comunale N. 30
OGGETTO :
IMPOSTA UNICA COMUNALE - APPROVAZIONE ALIQUOTE E
TARIFFE PER L'ANNO 2016.-
L’anno duemilasedici addì diciannove del mese di aprile alle ore diciotto e minuti zero nella sala
delle adunanze. Regolarmente convocata si è riunita Giunta Comunale nelle persone dei signori:
COGNOME e NOME PRESENTE
FOLLIOLEY AMEDEO - Sindaco Sì
NICCO SILVIA - Vice Sindaco Sì
CHAPPOZ CHADEE - Assessore Sì
CURTI FABRIZIO - Assessore Sì
PRAMOTTON GIULIANO - Assessore Sì
Totale Presenti: 5 Totale Assenti: 0
Assiste alla adunanza il Segretario Comunale LONGIS MARINA.
Essendo legale il numero degli intervenuti, il/la signor/a FOLLIOLEY AMEDEO
nella sua qualità di SINDACO assume la presidenza e dichiara aperta la seduta per le
trattative dell’oggetto sopra indicato.
OGGETTO : IMPOSTA UNICA COMUNALE - APPROVAZIONE ALIQUOTE E TARIFFE
PER L'ANNO 2016.-
LA GIUNTA COMUNALE
RICHIAMATO l’art. 54 D.lgs. 15 dicembre 1997 n. 446, in materia di approvazione delle tariffe e
dei prezzi pubblici, in base al quale «le Province e i Comuni approvano le tariffe e i prezzi pubblici
ai fini dell’approvazione del bilancio di previsione»;
RICHIAMATO in tal senso quanto stabilito dal successivo art. 1, comma 169 L. 27 dicembre 2006
n. 296, il quale dispone che «gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro
competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione.
Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all’inizio dell’esercizio purché entro il
termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1° gennaio dell’anno di riferimento. In caso di mancata
approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in
anno»;
VISTO il DECRETO DEL MINISTERO DELL'INTERNO 28 ottobre 2015, il quale ha disposto
che Il termine per la deliberazione del bilancio di previsione per l'anno 2016 da parte degli enti
locali é differito dal 31 dicembre 2015 al 31 marzo 2016 e visto il successivo DECRETO 1 marzo
2016 di ulteriore differimento dal 31 marzo al 30 aprile 2016 dello stesso termine;
VISTA la L.R. 11/12/2015 n. 19 all’art. 29 c. 6 per il quale per l'esercizio finanziario 2016 il
termine di approvazione del bilancio di previsione è posticipato al 31 marzo 2016;
VISTO l’art. 1, comma 639 L. 27 dicembre 2013 n. 147 (Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge di stabilità 2014), il quale dispone che, a
decorrere dal 1° gennaio 2014, è istituita l’imposta unica comunale (IUC), che si basa su due
presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore e
l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali;
CONSIDERATO che, in relazione a tali presupposti impositivi, la IUC si compone dell’Imposta
municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le
abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel Tributo per i servizi
indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, e nella Tassa sui
rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico
dell’utilizzatore;
RITENUTO pertanto opportuno procedere con una sola deliberazione all’adozione delle aliquote e
delle tariffe applicabili nel 2016 nell’ambito dei singoli tributi che costituiscono l’Imposta unica
comunale, sulla base delle motivazioni di seguito riportate, distinte in relazione ai singoli tributi;
CONSIDERATE le modifiche apportate dalla Legge 28/12/2015, n.208 all'articolo 13 del decreto-
legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214
e alla L. 27 dicembre 2013 n. 147, la disciplina relativa all’Imposta municipale propria (IMU) e al
tributo sui servizi indivisibili TASI per l’anno 2016 presenta alcune differenze rispetto a quella del
2015, ovvero:
- è stata abrogata la facoltà di previsione dell’equiparazione all’abitazione principale, nel caso di
comodato d’uso gratuito a favore di parenti entro il primo grado in linea retta, per cui è invece
imposto ex lege il beneficio della base imponibile ridotta del 50 per cento sussistendo le
condizioni ex art. 13 c. 3 lett. 0a) Decreto Legge - 06/12/2011, n. 201 come modificato ex c. 10
art. 1 L 208/15;
- è stata introdotta la previsione per la quale dal 2016 l’esenzione dall’imposta municipale propria
(IMU) prevista dalla lettera h) del comma 1 dell’articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre
1992, n. 504 è applicata sulla base dei criteri individuati dalla circolare del Ministero delle
finanze n. 9 del 14 giugno 1993;
- è stata modificata l’esenzione dall’IMU per i terreni agricoli ai sensi dell’ art. 1 c. 13 Legge -
28/12/2015, n.208, risultando dunque esenti i terreni agricoli:
a) posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui
all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola,
indipendentemente dalla loro ubicazione;
b) ad immutabile destinazione agrosilvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e
inusucapibile;
- è stata abrogata l’imposta municipale secondaria IMUS;
- che per i terreni agricoli cui non si applica l’esenzione permane la previsione di cui all’art. 13, c.
5, L 201/11 per la quale al fine di determinare la base imponibile il valore é costituito da quello
ottenuto applicando all'ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1°
gennaio dell'anno di imposizione, rivalutato del 25 per cento ai sensi dell'articolo 3, comma 51,
della legge 23 dicembre 1996, n. 662, un moltiplicatore pari a 135;
- è stato previsto come a decorrere dal 1° gennaio 2016 la determinazione della rendita catastale
degli immobili a destinazione speciale e particolare, censibili nelle categorie catastali dei gruppi
D ed E, é effettuata, tramite stima diretta, tenendo conto del suolo e delle costruzioni, nonché
degli elementi ad essi strutturalmente connessi che ne accrescono la qualità e l'utilità, nei limiti
dell'ordinario apprezzamento. Sono esclusi dalla stessa stima diretta macchinari, congegni,
attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo.
Gli intestatari catastali degli immobili di cui al periodo precedente possono presentare atti di
aggiornamento ai sensi del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 19 aprile
1994, n. 701, per la rideterminazione della rendita catastale degli immobili già censiti, nel
rispetto dei criteri di cui al medesimo periodo precedente. Limitatamente all'anno di imposizione
2016 per gli atti di aggiornamento entro il 15 giugno 2016 le rendite catastali rideterminate
hanno effetto dal 1° gennaio 2016.
- è stata prevista l’esenzione IMU, nel caso di unità immobiliari appartenenti alle cooperative
edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci
assegnatari, anche l’ipotesi relativa alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie
a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari, anche in deroga al richiesto
requisito della residenza anagrafica;
- è stata prevista che nel caso di immobili locati a canone concordato di cui alla legge 9 dicembre
1998, n. 431, art. 2, comma 3, e 4, commi 2 e 3, l’imposta è determinata applicando l’aliquota
stabilita dal Comune, è ridotta al 75 per cento ai sensi della legge 208/2015, articolo 1, comma
53).
- mentre permane la spettanza esclusiva allo Stato del gettito derivante dagli immobili ad uso
produttivo classificati nel gruppo catastale D, sulla base dell’aliquota standard dello 0,76 per
cento, con possibilità per il Comune di aumentare sino a 0,3 punti percentuali tale aliquota,
introdotta dall’art. 1, comma 380 L. 24 dicembre 2012 n. 228, che peraltro non si applica ai
Comuni della Valle d’Aosta, tenuti a garantire la restituzione allo Stato a seguito di
accantonamento del maggior gettito IMU in base a quanto previsto dall’art. 13, comma 17, D.L.
201/2011, convertito in L. 214/2011;
- ai sensi dell’art. 1 L 147/13 c. 669 come modificato dall’art. 1 c. 14 L 208/15 sono escluse
dall’imposizione della TASI i terreni agricoli e l’abitazione principale, come definiti ai sensi
dell’imposta municipale propria di cui all’articolo 13, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre
2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, escluse quelle
classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
- ai sensi dell’art. 1 L 147/13 c. 681 come modificato dall’art. 1, c. 14, L 208/15 nel caso in cui
l’unità immobiliare è detenuta da un soggetto che la destina ad abitazione principale, escluse
quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, il possessore versa la TASI nella
percentuale stabilita dal comune nel regolamento relativo all’anno 2015. Nel caso di mancato
invio della delibera entro il termine del 10 settembre 2014 di cui al comma 688 ovvero nel caso
di mancata determinazione della predetta percentuale stabilita dal comune nel regolamento
relativo al 2015, la percentuale di versamento a carico del possessore è pari al 90 per cento
dell’ammontare complessivo del tributo;
- ai sensi dell’art. 1, c. 28, L 208/15 per l'anno 2016, limitatamente agli immobili non esentati ai
sensi dei commi da 10 a 26 dell’articolo l’art. 1 L 208/15, i comuni possono mantenere con
espressa deliberazione del consiglio comunale la maggiorazione della TASI di cui al comma 677
dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nella stessa misura applicata per l'anno
2015;
- ai sensi dell’art. 1 L 147/13, c 678, come modificato dall'articolo 1, comma 54, della Legge 28
dicembre 2015, n. 208 per gli immobili locati a canone concordato di cui alla legge 9 dicembre
1998, n. 431, l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal comune ai sensi del
comma 683, è ridotta al 75 per cento;
CONSIDERATO inoltre che per quanto attiene alla TARI, ai sensi del c. 27 art. 1 L 208/15 viene
prorogata fino al 2017 la facoltà prevista dal terzo periodo art. 1 L 147/13 c. 652 in merito ai criteri
di quantificazione delle tariffe;
VISTE le bozze dei nuovi regolamenti relativi alla IUC, e dunque IMU, TARI e TASI, portanti
ulteriori modificazioni rispetto a quelle conseguenti all’entrata in vigore della L n. 208/15 sopra
indicate come segue:
in particolare nel Regolamento IMU è stato chiarito sub art. 11, c. 1, che a partire dall'anno 2015 è
considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare
posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli
italiani residenti all'estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di
proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d'uso;
in particolare nel Regolamento IMU è stato chiarito all’art. 8, c. 1, che sono esenti i fabbricati rurali
ad uso strumentale di cui al comma 8 dell’articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito
con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 e che si definiscono fabbricati rurali ad uso
strumentale gli immobili accatastati nella categoria D/10 o quelli per i quali qualora iscritti i nel
catasto in categorie diverse, la caratteristica di ruralità risulti dagli atti catastali;
in particolare nel Regolamento TASI art. 11, c. 2, è considerata direttamente adibita ad abitazione
principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel
territorio dello Stato ed iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), già pensionati
nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non
risulti locata o data in comodato d'uso. Sull'unità immobiliare di cui al comma 1, la TASI è
applicata, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi;
in particolare nel Regolamento TARI è stato disposto al comma 4 dell’art. 10 che nel caso di utenze
domestiche di non residenti, il numero di componenti il nucleo familiare sarà considerato pari ad un
unico componente ed il comma 6 dell’art. 10 stabilisce che:
Non vengono considerati, o considerati in modo proporzionale all’effettivo periodo di assenza, al
fine del calcolo della tariffa riguardante la famiglia anagrafica ove mantengano la residenza, con
riferimento alla sola quota variabile della tariffa:
- gli utenti, iscritti come residenti presso l’anagrafe del Comune, per il periodo in cui dimorino
stabilmente presso strutture per anziani, autorizzate ai sensi di legge;
- gli utenti, iscritti come residenti presso l’anagrafe del Comune, per il periodo in cui svolgano
attività di studio o di lavoro all’estero, previa presentazione di adeguata documentazione
giustificativa;
- i soggetti iscritti all’A.I.R.E., ovvero i soggetti che risiedano o abbiano la propria dimora per più
di sei mesi all’anno in località ubicata fuori dal territorio nazionale, a condizione che tale
presupposto sia specificato nella denuncia originaria, integrativa o di variazione, indicando il luogo
di residenza o dimora abituale all’estero e dichiarando espressamente di non voler cedere l’alloggio
posseduto nel Comune in locazione o in comodato.
in particolare nel Regolamento TARI è stato introdotta nell’art. 14 in applicazione dell’art. 1 c. 649
primo periodo L 147/13 l’esclusione nella determinazione della superficie assoggettabile a tributo di
quella parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali non assimilati
agli urbani e/o pericolosi, oppure sostanze escluse dalla normativa sui rifiuti, al cui smaltimento
sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a condizione che ne dimostrino
l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente; indicando altresì i relativi casi;
in particolare nel Regolamento TARI è stato disposto al comma 3 dell’art. 15 e dal comma 4
dell’art. 16 e dal comma 6 dell’art. 19 che le esenzioni ed agevolazioni di cui ai citati articoli sono
iscritte in bilancio come autorizzazioni di spesa e la relativa copertura è assicurata da risorse diverse
dai proventi del tributo relativo all’esercizio cui si riferisce tale iscrizione, ferma restando la
possibilità per l’organo competente di stabilire che la relativa copertura possa essere disposta
attraverso la ripartizione dell’onere sull’intera platea dei contribuenti, senza più il limite del 7% del
costo complessivo del servizio.
in particolare nel Regolamento TARI è stato chiarito all’art. 16, c. 1, lett. a), che la riduzione della
TARI ivi prevista è esclusa solo nel caso di locazione o comodato superiore ai trenta giorni
complessivi per ciascun anno;
in particolare nel Regolamento TARI è stato eliminato il precedente contenuto dell’art. 18 ed
introdotto l’art. 18 bis in applicazione dell’art. 1 c. 649 secondo periodo L 147/13 che prevede che
le utenze non domestiche che dimostrano di aver avviato al riciclo, direttamente o tramite soggetti
autorizzati, rifiuti speciali assimilati agli urbani hanno diritto ad una riduzione della quota variabile
della TARI proporzionale alla quantità avviata al riciclo; e che a riguardo di tale ultima previsione
deve essere ricordato come la stessa sia condizionata alla preventiva determinazione comunale che
individui i rifiuti speciali assimilati;
in particolare nel Regolamento TARI è stato introdotto il nuovo art. 18 che prevede che per le
utenze non domestiche, in caso di contestuale produzione di rifiuti urbani o assimilati e di rifiuti
speciali non assimilati agli urbani e/o pericolosi o di sostanze comunque non conferibili al pubblico
servizio, qualora non sia obiettivamente possibile o sommamente difficoltoso individuare le
superfici escluse dalla TARI, la superficie imponibile è calcolata forfettariamente, applicando
all’intera superficie su cui l’attività è svolta le percentuale di abbattimento indicate nello stesso
articolo per le attività ivi specificamente elencate;
in particolare nel Regolamento TARI è stato introdotto il comma 2 dell’art. 19 bis dove il Comune,
in sede di adozione del provvedimento tariffario annuale, può prevedere una riduzione generalizzata
accordata alla tariffe di tutte le categorie. La spesa e la relativa copertura è assicurata attraverso il
ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune.
CONSIDERATO che ai sensi dell’art. 1 c. 26 L 208/15 per l'anno 2016 è sospesa l'efficacia delle
leggi regionali e delle deliberazioni degli enti locali nella parte in cui prevedono aumenti dei tributi
e delle addizionali attribuiti alle regioni e agli enti locali con legge dello Stato rispetto ai livelli di
aliquote o tariffe applicabili per l'anno 2015; e che la sospensione di cui al primo periodo non si
applica alla tassa sui rifiuti (TARI) di cui all'articolo 1, comma 639, della legge 27 dicembre 2013,
n. 147, né per gli enti locali che deliberano il predissesto, ai sensi dell'articolo 243-bis del testo
unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, o il dissesto, ai sensi degli articoli 246 e
seguenti del medesimo testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000;
CONSIDERATO che l’art. 1, comma 712 L. 147/2013 disponeva che, a decorrere dall’anno 2014,
per i Comuni ricadenti nei territori della Regione Valle d’Aosta, ai fini di cui al comma 17 dell’art.
13 D.L. 201/2011, convertito in L. 214/2011, non si sarebbe tenuto conto del minor gettito IMU
derivante dalle disposizioni recate dal comma 707, che esenta dall’IMU l’abitazione principale e gli
immobili alla stessa equiparati per legge e/o regolamento;
CONSIDERATO che l’art. 1, comma 711, L. 147/2013 aveva previsto, per i Comuni ricadenti nei
territori della Regione Valle d’Aosta, la compensazione del minor gettito IMU derivante dai commi
707, lettera c), e 708 (riduzione del moltiplicatore del valore catastate dei terreni agricoli ed
esenzione IMU dei fabbricati rurali strumentali), attraverso un minor accantonamento a valere sulle
quote di compartecipazione ai tributi erariali, ai sensi del comma 17 del citato art. 13 D.L.
201/2011, convertito in L. 214/2011;
CONSIDERATO che l’art. 1 L 208/15, c. 19, stabilisce che al fine di tenere conto dell'esenzione di
cui ai commi da 10 a 16, 53 e 54 dello stesso articolo prevista per l'IMU e la TASI, per i comuni
delle regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta a cui la legge attribuisce competenza in materia
di finanza locale, la compensazione del minor gettito IMU e TASI avviene attraverso un minor
accantonamento di 85,978 milioni di euro, a valere sulle quote di compartecipazione ai tributi
erariali, ai sensi del comma 17 del citato articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito,
con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, sulla base del gettito effettivo IMU e TASI
derivante dagli immobili adibiti ad abitazione principale e dai terreni agricoli, relativo all'anno
2015;
CONSIDERATO quindi che, nel 2016, pur a fronte delle difficoltà di definire quale potrà essere il
gettito effettivo IMU alla luce delle previsioni normative sopra citate, il Comune potrà
sostanzialmente continuare a definire le aliquote IMU sulla base di parametri analoghi a quelli
dell’anno precedente, anche in quanto la determinazione del maggior gettito IMU 2016 da
accantonare per la successiva restituzione allo Stato per il tramite della Regione dovrebbe
intervenire con modalità analoghe a quelle degli anni precedenti;
CONSIDERATO che, nella determinazione delle aliquote IMU si dovrà tenere conto della necessità
di affiancare alle aliquote IMU quelle della TASI, in considerazione della disposizione dettata
dall’art. 1, commi 640 e 677 L. 147/2013, in base al quale l’aliquota massima complessiva
dell’IMU e della TASI non può superare l’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’IMU
al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse
tipologie di immobile;
RITENUTO, quindi, nelle more dell’adozione di eventuali ulteriori modifiche normative in materia
di Imposta unica comunale, di poter procedere all’approvazione delle aliquote IMU relative
all’anno 2016, nell’ambito del relativo bilancio di previsione, sulla base delle disposizioni
normative attualmente vigenti;
CONSIDERATO che, con riferimento al Tributo per i servizi indivisibili (TASI), l’art. 1, comma
669, L. 147/2013, come sostituito dall’art. 2, comma 1, lett. f), D.L. 16/2014, prevede che il
presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati e di
aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli e dell’abitazione principale, come
definiti ai sensi dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13, comma 2, del decreto-legge 6
dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, escluse
quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
CONSIDERATO che l’art. 1, comma 675 L. 147/2013 prevede che la base imponibile della TASI
sia quella prevista per l’applicazione dell’IMU;
CONSIDERATO che l’art. 1, comma 675 L. 147/2013 prevede che e che l'aliquota di base della
TASI è pari all'1 per mille;
CONSIDERATO che l’art. 1, comma 678 L. 147/2013 prevede che per i fabbricati rurali ad uso
strumentale di cui all’art. 13, comma 8 D.L. 201/2011, convertito in L. 214/2013, con
modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni, l’aliquota
massima della TASI non può comunque eccedere il limite dell’1 per mille;
CONSIDERATO l’art. 1 L 208/15 c. 28 per cui per l'anno 2016, limitatamente agli immobili non
esentati ai sensi dei commi da 10 a 26 del presente articolo, i comuni possono mantenere con
espressa deliberazione del consiglio comunale la maggiorazione della TASI di cui al comma 677
dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nella stessa misura applicata per l'anno 2015;
CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 1, comma 677, L. 147/2013, la somma delle aliquote della
TASI e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile non può essere superiore all’aliquota massima
consentita dalla legge statale per l'IMU al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre
minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile; e che, come già rilevato, ai sensi
dell’art. 1, c. 28, L 208/15 per l'anno 2016, limitatamente agli immobili non esentati ai sensi dei commi da
10 a 26 dell’articolo l’art. 1 L 208/15, i comuni possono mantenere con espressa deliberazione del consiglio
comunale la maggiorazione della TASI di cui al comma 677 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n.
147, nella stessa misura applicata per l'anno 2015;
CONSIDERATO che, a fronte della previsione dettata dallo stesso comma 676, secondo cui il
Comune può ridurre con deliberazione del consiglio comunale l’aliquota minima fino
all’azzeramento, ai Comuni viene attribuita la possibilità di introdurre aliquote inferiori all’1 per
mille, graduandole in relazione alle diverse tipologie di immobili, in conformità con quanto previsto
dal successivo comma 682, in base al quale le aliquote possono essere differenziate in ragione del
settore di attività nonché della tipologia e della destinazione degli immobili;
CONSIDERATO che per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all'articolo 13, comma 8, del
decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre
2011, n. 214, e successive modificazioni, l'aliquota massima della TASI non può comunque
eccedere il limite di cui al comma 676 dello stesso articolo (per cui l'aliquota di base della TASI è
pari all'1 per mille e il comune, con deliberazione del consiglio comunale, può ridurre l'aliquota fino
all'azzeramento). Per i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto
che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, l'aliquota è ridotta allo 0,1 per cento.
I comuni possono modificare la suddetta aliquota, in aumento, sino allo 0,25 per cento o, in
diminuzione, fino all’azzeramento. Per gli immobili locati a canone concordato di cui alla legge 9
dicembre 1998, n. 431 , l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal comune ai sensi del
comma 683, è ridotta al 75 per cento;
CONSIDERATO peraltro che, in sede di approvazione del regolamento TASI, il Comune ha
ritenuto opportuno (art. 3, comma 2 del regolamento) stabilire che la TASI non si applicherà ai
terreni agricoli ed ai fabbricati strumentali all’attività agro-silvo-pastorale, a fronte della loro
esenzione anche dall’IMU nei Comuni valdostani, in quanto interamente compresi nelle aree
montane delimitate ai sensi dell’art. 15 L. 27 dicembre 1977 n. 984 e nell’elenco dei Comuni
predisposto dall’ISTAT, ai sensi dell’art. 9, comma 8 D.lgs. 23/2011; e che comunque il Comune
può azzerare per la stessa fattispecie l’aliquota ai sensi dell’art. 5 c. 4 del Regolamento, applicativo
1 c. 676 L 147/13;
CONSIDERATO che, sempre nel proprio regolamento, il Comune ha introdotto, ai sensi dell’art. 1,
comma 679 L. 147/2013 la possibilità di prevedere specifiche riduzioni o agevolazioni;
CONSIDERATO che, nell’ambito della TASI, l’art. 1, comma 681, L. 147/2013 prevede che, nel
caso in cui l’unità immobiliare sia occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale
sull’unità immobiliare, quest’ultimo e l’occupante sono titolari di un’autonoma obbligazione
tributaria, rimettendo al Comune la determinazione della quota di imposta dovuta dall’occupante in
misura compresa fra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare complessivo della TASI dovuta, salvo il
caso ricordato nella precedente premessa dell’occupante a titolo di abitazione principale, come
introdotto dalla L 208/15;
CONSIDERATO che, sempre nell’ambito della TASI, l’art. 1, comma 682 L. 147/2013 prevede
che, con norma regolamentare, il Comune determina la disciplina per l’applicazione del tributo, con
particolare riferimento:
a) all’individuazione dei servizi indivisibili e l’indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei
relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta;
b) RITENUTO di conseguenza necessario provvedere con la presente deliberazione, stante l’espresso
rinvio adottato in sede regolamentare, ad individuare i servizi indivisibili prestati dal Comune, con
indicazione analitica dei relativi costi, che sono i seguenti:
Servizi indivisibili Costi
Illuminazione pubblica €. 95.587,00
Cura del verde pubblico €. 29.580,00
Gestione rete stradale comunale (viabilità, segnaletica, circolazione
stradale, manutenzione) €. 76.364,00
Sgombero neve €. 15.000,00
Servizi di polizia locale €. 81.468,00
Servizio di protezione civile €. 4.481,00
Videosorveglianza, urbanistica e gestione territorio €. 7.132,00
TOTALE €. 309.612,00
CONSIDERATO che l’art. 1, comma 683 L. 147/2013 prevede che le aliquote della TASI devono
essere fissate in conformità con i servizi e i costi individuati ai sensi della lettera b), numero 2), del
comma 682 e possono essere differenziate in ragione del settore di attività nonché della tipologia e
della destinazione degli immobili, senza peraltro prevedere alcuna corrispondenza diretta tra i
servizi prestati e le aliquote differenziate introdotte dal Comune;
RITENUTO, quindi, nelle more dell’adozione di eventuali ulteriori modifiche normative in materia
di Tributo sui servizi indivisibili, di poter procedere all’approvazione delle aliquote TASI relative
all’anno 2016, nell’ambito del relativo bilancio di previsione, sulla base delle disposizioni
normative attualmente vigenti;
CONSIDERATO che, con riferimento alla Tassa rifiuti (TARI), la disciplina dettata dalla L.
147/2013 (commi 641–666) delinea l’applicazione dal 2014 di un tributo analogo alla TARES
semplificata introdotta a fine 2013 con l’art. 5 D.L. 31 agosto 2013 n. 102, convertito in L. 28
ottobre 2013 n. 124;
CONSIDERATO che, in tal senso, la TARI prevede:
l’applicazione da parte del Comune di un tributo dovuto da tutti i soggetti che possiedono e
detengono a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre
rifiuti urbani ed assimilati;
il conseguente obbligo per l’Ente di assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di
esercizio relativi al servizio, ad esclusione dei costi relativi ai rifiuti speciali al cui smaltimento
provvedono a proprie spese i relativi produttori comprovandone l’avvenuto trattamento in
conformità alla normativa vigente;
ai sensi dall’articolo 1, comma 649, della legge 147 del 2013, nella determinazione della
superficie dei locali e delle aree scoperte assoggettabili alla TARI, che non si tiene conto di
quella parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali non assimilati
agli urbani e/o pericolosi, oppure sostanze escluse dalla normativa sui rifiuti, al cui smaltimento
sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori, a condizione che ne dimostrino
l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente;
la possibilità (commi 651–652) di commisurare la tariffa tenendo conto:
a) dei criteri determinati con il regolamento di cui al D.P.R. 27 aprile 1999 n. 158 (cd. Metodo
normalizzato), utilizzato nel 2013 per la definizione della TARES;
b) in alternativa, del principio «chi inquina paga», sancito dall’articolo 14 della direttiva
2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio Europeo, del 19 novembre 2008, relativa
ai rifiuti, commisurando la tariffa, come già avvenuto nel 2013 con la TARES semplificata,
alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione
agli usi e alla tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio sui rifiuti.,
determinando le tariffe di ogni categoria o sottocategoria omogenea moltiplicando il costo del
servizio per unità di superficie imponibile accertata, previsto per l’anno successivo, per uno o
più coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti;
CONSIDERATO che, nell’ambito della TARI, l’art. 1, comma 682, L. 147/2013 prevede che il
Comune deve determinare la disciplina per l’applicazione della tassa, con particolare riferimento:
a) ai criteri di determinazione delle tariffe;
b) alla classificazione delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione di rifiuti;
c) alla disciplina delle riduzioni tariffarie;
d) all’individuazione di categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare,
nell’obiettiva difficoltà di delimitare le superfici ove tali rifiuti si formano, percentuali di
riduzione rispetto all’intera superficie su cui l’attività viene svolta;
CONSIDERATO che il comma 661 dall’art. 1, L. 147/2013 che prevedeva che Il tributo non fosse
dovuto in relazione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al
recupero, è stato abrogato;
CONSIDERATO che l’attuale c. 649 secondo periodo dell’art. 1, L. 147/2013 prevede che per i
produttori di rifiuti speciali assimilati agli urbani, nella determinazione della TARI, il comune
disciplina con proprio regolamento riduzioni della quota variabile del tributo proporzionali alle
quantità di rifiuti speciali assimilati che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, direttamente
o tramite soggetti autorizzati;
CONSIDERATO che come espresso in precedente premessa il regolamento TARI è stato
conseguentemente modificato ed adeguato (N.B. l’applicazione della riduzione come regolata dal
nuovo art. 18 bis del Regolamento ha quale presupposto l’adozione della c.d. delibera di
assimilazione, con la quale il Comune individua i rifiuti assimilati da quelli assimilabili; in assenza
di tale deliberazione la riduzione non parrebbe applicabile; in caso di adozione della deliberazione
dovrà tenersi conto, invece, degli effetti della stessa sui costi di gestione TARI e sul bilancio);
CONSIDERATO che l’art. 1, comma 683, L. 147/2013 prevede che il Consiglio comunale debba
approvare, entro il termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, le
tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani,
redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso ed approvato dal Consiglio comunale o da altra
autorità competente a norma delle leggi vigenti in materia;
CONSIDERATO che tale ultima disposizione deve essere coordinata con le disposizioni statutarie
del Comune in merito alle competenze in tema di approvazione di aliquote e tariffe;
VISTA ed esaminata la bozza del Piano Finanziario per l’anno 2016 per la gestione dei rifiuti
redatto dall’Autorità di subATO Mont Rose che prevede una spesa a carico del Comune di Donnas
per il 2016 pari a complessivi €. 289.369,56 determinata dai costi ripartiti dall’ Unité des
Communes Valdôtaines Mont-Rose (€ 269.602,33) e dai costi sostenuti direttamente dal Comune (€
19.767,23), riservandosi la possibilità di variare il presente provvedimento nel caso in cui l’autorità
di SubATO modifichi i dati contenuti nella bozza del piano;
RITENUTO necessario provvedere, con la presente delibera, alla preliminare approvazione del
Piano finanziario per l’anno 2016 redatto dall’Autorità di SubATO, di cui si allega il Prospetto
economico-finanziario, per fare parte integrante e sostanziale della presente deliberazione,
necessario per poter definire le tariffe applicabili ai fini TARI per l’anno 2016;
CONSIDERATO che, poiché le modifiche normative introdotte dalla Legge di stabilità 2016 non
comportano una sostanziale modifica della disciplina della TARES introdotta nel 2013, il Comune
ritiene opportuno confermare anche nel 2016 i criteri della determinazione delle tariffe deliberate ai
fini TARES nel 2013, tenendo conto peraltro degli effetti derivanti dalla predetta modifica del
regime tributario dei rifiuti speciali assimilati avviati al riciclo al fine comunque di garantire , sulla
base del Piano finanziario approvato dal Comune, la copertura del costo integrale del servizio;
CONSIDERATO che, alla luce della possibilità introdotta dall’art. 1, comma 652 L. 147/2013, il
Comune ritiene opportuno introdurre, nella disciplina della TARI 2016, alcune modifiche al regime
delineato dal D.P.R. 158/1999, per rendere meno rigide le modalità applicative del nuovo tributo;
CONSIDERATO peraltro che, già ai sensi del comma 9 dell’art. 14 D.L. 201/2011, convertito con
modificazioni in L. 214/2011, le tariffe della TARES 2013 avrebbero dovuto essere commisurate
alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e
alla tipologia di attività svolte, per cui l’individuazione di tali tariffe, al pari della definizione del
riparto dei costi tra le utenze domestiche e le utenze non domestiche, non avrebbe dovuto
necessariamente tenere conto dell’effettiva produzione di rifiuti di ogni singola utenza, ma avrebbe
potuto essere basata su criteri presuntivi;
CONSIDERATO peraltro che l’art. 1, comma 652 L. 147/2013 ha permesso di derogare
ulteriormente a tali criteri presuntivi, a fronte dell’applicazione di una entrata che non assume natura
di corrispettivo per la prestazione del servizio, ma che mantiene invece la sua natura tributaria,
rientrando quindi – al pari di quanto disposto per la TARSU dalla giurisprudenza di legittimità – tra
le cd. tasse di scopo, ossia che «mirano a fronteggiare una spesa di interesse generale ripartendone
l’onere sulle categorie sociali che da questa spesa traggono vantaggio, o che comunque determinano
l’esigenza per la “mano pubblica” di provvedere» (Corte di Cassazione, sentenza 29 aprile 2010 n.
17381);
CONSIDERATO che, in base a quanto disposto dall’art. 1, comma 652 L. 147/2013, ai Comuni è
stata quindi attribuita la facoltà di determinare le tariffe sulla base di criteri alternativi a quelli del
D.P.R. 158/1999, nell’esercizio di una maggiore discrezionalità di orientamento politico -
amministrativo che, soprattutto a seguito della modifica del Titolo V della Costituzione, la
giurisprudenza ha sempre riconosciuto nell’ambito degli atti regolamentari e di determinazione
tariffaria dei Comuni, evidenziandone la non sindacabilità in sede giudiziaria (Cass. Civ. 23 luglio
2004 n. 13848; analogo, Consiglio di Stato, 10 febbraio 2009 n. 750 e 10 luglio 2003 n. 4117; Cass.
Civ., Sez. Unite, 6 novembre 1981 n. 5849), in quanto potere esercitato in atti amministrativi di
contenuto generale, per i quali ai sensi dell’art. 3 L. 241/1990 non è previsto un obbligo specifico di
motivazione, poiché tali atti, essendo «applicativi dei principi generali della disciplina regolatrice
dello specifico settore, non richiedono una particolare motivazione in ordine alle singole
determinazioni, essendo sufficiente che le stesse non appaiano manifestamente illogiche o
sproporzionate» e siano adottate al fine di perseguire «una logica di sana amministrazione e di tutela
degli equilibri del bilancio comunale corrispondente al canone di cui all’articolo 97 della
Costituzione» (T.A.R. Piemonte 12 luglio 2006 n. 3825);
CONSIDERATO che tale sistema presuntivo di determinazione delle tariffe è stato giudicato
conforme alla normativa comunitaria con sentenza della Corte di Giustizia del 16 luglio 2009 n. C-
254-08, secondo cui il diritto comunitario non impone agli Stati membri un metodo preciso per
finanziare il costo dello smaltimento dei rifiuti urbani, anche perché è spesso difficile determinare il
volume esatto di rifiuti urbani conferito da ciascun detentore, come confermato dal Consiglio di
Stato nella sentenza del 4 dicembre 2012 n. 6208;
CONSIDERATO che le tariffe approvate ai fini TARES nel 2013 con la deliberazione di Giunta
comunale del 28 febbraio 2013 n. 19, in applicazione dei coefficienti individuati dal D.P.R.
158/1999 e nelle disposizioni dettate dallo stesso decreto, risultano particolarmente gravose per le
utenze domestiche caratterizzate da un numero di componenti superiore a quattro, nonché per alcune
specifiche categorie (ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub; mense, birrerie, hamburgherie; bar,
caffè, pasticceria; ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio; banchi di mercato generi
alimentari), la cui presenza sul territorio comunale deve essere salvaguardata, costituendo tali
attività uno dei principali elementi del tessuto produttivo e dell’economia comunale;
RITENUTO quindi necessario intervenire per calmierare gli aumenti che sarebbero derivati nei
confronti di tali categorie a fronte dell’applicazione delle tariffe determinate in applicazione dei
coefficienti previsti dal D.P.R. 158/1999, anche derogando, per le categorie toccate dai maggiori
aumenti tariffari, ai coefficienti Kb, Kc e Kd di cui al D.P.R. 158/1999;
VISTE le previsioni agevolative contenute nel Regolamento istitutivo della TARI, con particolare
riferimento alle riduzioni accordate alle utenze domestiche per i risultati raggiunti nella raccolta
differenziata ed all’utenza non domestica per l’avvio al riciclo dei rifiuti assimilati;
CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 1, commi 662 - 665 L. 147/2013, il Comune è altresì tenuto
a disciplinare l’applicazione del tributo sui rifiuti in base a tariffa giornaliera per coloro che
occupano o detengono temporaneamente, con o senza autorizzazione, locali o aree pubbliche o di
uso pubblico e che, ai sensi dell’art. 23 del vigente Regolamento TARI, la misura tariffaria è
determinata in base alla tariffa annuale del tributo, rapportata a giorno, maggiorata sino al 100%;
CONSIDERATO altresì che, ai sensi dell’art. 1 L.R. 9 dicembre 2004 n. 30, in Valle d’Aosta non si
applica il Tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali disciplinato dall’art. 19 D.lgs.
504/1992 e dall’art. 1, comma 666 L. 147/2013;
CONSIDERATO pertanto che, a fronte delle suddette disposizioni, si ritiene di approvare per l’anno
2016 il prospetto delle categorie e delle tariffe come elencato in dettaglio nel deliberato del presente
provvedimento al fine di garantire la copertura del 100% dei costi inseriti nel Piano Finanziario del
SUBATO a carico del Comune di Donnas;
RAMMENTATO altresì che il comma 660 della legge 147/2013, come sostituito dall'art. 1, comma
1, lett. e-ter) del decreto legge 16/2014, convertito in legge 68/2014, espressamente prevede che: “Il
comune può deliberare, con regolamento di cui all’articolo 52 del citato decreto legislativo n. 446
del 1997, ulteriori riduzioni ed esenzioni rispetto a quelle previste dalle lettere da a) a e) del comma
659. La relativa copertura può essere disposta attraverso apposite autorizzazioni di spesa e deve
essere assicurata attraverso il ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del comune»;
ATTESO che per riduzione si può intendere non solo la minore tassa richiesta al singolo o ad una
specifica categoria tariffaria, ma anche la riduzione generalizzata accordata a tutte le categorie e che
è volontà dell’amministrazione disporre l’adozione di una riduzione generalizzata, commisurata
nella somma di €. 33.188,00 (provenienti da trasferimento dell’Unité des Communes Valdôtaines
Mont-Rose quale rimborso quota tariffa di smaltimento anno 2014 e 2015), da accordare in favore
di tutte le categorie, volta a contenere gli aumenti tariffari;
CONSIDERATO che è volontà di questo comune mantenere il più possibile invariate le tariffe
2016 rispetto a quelle previste per il 2015, ed al fine di rendere maggiore equilibrio fra le utenze, si
è provveduto a ripartire i costi fissi sulla base delle percentuali così corrette:
utenze non domestiche 20,00%;
utenze domestiche 80,00%:
RITENUTO che, a fronte di tali disposizioni, il prospetto delle categorie e delle tariffe approvate dal
Comune per l’anno 2016 che si ritiene opportuno approvare è il seguente:
Utenze domestiche residenti
Nucleo familiare Quota fissa (€/mq/anno) Quota variabile (€/anno)
1 componente 0,20562 82,51233
2 componenti 0,23988 115,51726
3 componenti 0,26436 148,52220
4 componenti 0,28394 181,52713
5 componenti 0,30353 239,28576
6 o più componenti 0,31821 280,54193
Utenze non domestiche
Categorie di attività Quota fissa
(€/mq/anno)
Quota variabile
(€/mq/anno)
1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi
di culto 0,13216 1,51136
2. Campeggi, distributori carburanti 0,20731 3,97725
3. Stabilimenti balneari 0,16326 1,37878
4. Esposizioni, autosaloni 0,11143 1,98863
5. Alberghi con ristorante 0,34466 2,89809
6. Alberghi senza ristorante 0,23582 1,98597
7. Case di cura e riposo 0,25914 3,71210
8. Uffici, agenzie, studi professionali 0,29283 2,46590
9. Banche ed istituti di credito 0,15030 3,44695
10. Negozi abbigliamento, calzature, libreria,
cartoleria, ferramenta e altri beni durevoli 0,28765 2,41817
11. Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze 0,39389 3,30112
12. Attività artigianali tipo botteghe (falegname,
idraulico, fabbro, elettricista, parrucchiere) 0,26951 2,25378
13. Carrozzeria, autofficina, elettrauto 0,30060 2,51362
14. Attività industriali con capannoni di
produzione 0,23582 1,98863
15. Attività artigianali di produzione beni specifici 0,28246 2,36514
16. Ristoranti, trattorie osterie, pizzerie 1,25424 7,42420
17. Bar, caffè, pasticceria 0,94327 5,03785
18. Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi
e formaggi, generi alimentari 0,61675 5,18368
19. Plurilicenze alimentari e/o miste 0,67636 5,67686
20. Ortofrutta, pescherie, fiori e piante 2,70542 10,60600
21. Discoteche, night club 0,42499 3,56627
22. Depositi non domestici 0,26951 2,12120
23. Garage 0,12957 0,26515
24. Utenze giornaliere: Banchi di mercato beni
durevoli 0,56493 4,71967
CONSIDERATO infine che, per quanto riguarda le modalità di riscossione dell’Imposta unica
comunale, l’art. 1 c. 688 L 147/13 ha previsto che, mentre la riscossione dell’IMU e della TASI
dovrà intervenire alle ordinarie scadenze del 16 giugno e del 16 dicembre, la riscossione della TARI
potrà essere effettuata in un numero di rate e con scadenze di pagamento individuate dal Comune;
CONSIDERATO, sotto questo profilo che l’art. 1, comma 689 L. 147/2013 rimette all’approvazione
di specifici decreti del Ministero dell’economia e delle finanze la determinazione delle modalità di
versamento, assicurando in ogni caso la massima semplificazione degli adempimenti da parte dei
soggetti interessati, e prevedendo, in particolare, l’invio di modelli di pagamento preventivamente
compilati da parte degli enti impositori;
RITENUTO opportuno stabilire, in attesa dell’approvazione di tali decreti, le seguenti scadenze di
pagamento:
IMU Acconto 16 giugno
Saldo 16 dicembre
TASI Acconto possessore 16 giugno
Saldo Possessore 16 dicembre
TASI occupante Unica soluzione 31 ottobre
TARI Acconto o unica soluzione 31 ottobre
Saldo 30 aprile 2017
VISTE le bozze dei Regolamenti comunali per l’applicazione dell’Imposta municipale propria, del
Tributo sui servi indivisibili (TASI) e della Tassa sui rifiuti (TARI);
RICHIAMATO l’art. 23 L.R. 7 dicembre 1998 n. 54 «Sistema delle autonomie in Valle d’Aosta»,
in merito alle competenze del Giunta comunale;
RICHIAMATO l’art. 20 del vigente Statuto comunale in merito alle competenze per l’approvazione
delle aliquote e delle tariffe delle entrate comunali;
CONSTATATO, quindi, che l’adozione del presente atto rientra, sulla base delle previsioni del
vigente Statuto comunale, tra le competenze della Giunta comunale, in deroga a quanto disposto
dall’art.14, comma 23 D.L. 201/2011, convertito con modificazioni in L. 214/2011;
VISTO il parere favorevole in merito alla regolarità tecnica, espresso dal Responsabile del
Procedimento;
VISTO il parere favorevole in merito alla regolarità contabile attestante la copertura finanziaria, ai
sensi degli artt. 3 e 27 del Regolamento comunale n. 1/1999;
VISTO il favorevole parere di legittimità espresso dal Segretario dell’ente, ai sensi del combinato
disposto dell’art. 9 lettera d) L.R. 19 agosto 1998 n. 46 «Norme in materia di segretari degli enti
locali della Regione autonoma Valle d’Aosta» e dell’art. 49bis L.R. 7 dicembre 1998 n. 54
«Sistema delle autonomie in Valle d’Aosta»;
CON VOTAZIONE espressa in forma palese, per alzata di mano, nei seguenti risultati:
Presenti n. 5
Assenti n. ===
Votanti n. 5
Voti favorevoli n. 5
Voti contrari n. ===
Astenuti n. ===
D E L I B E R A
di stabilire, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia, le seguenti aliquote e tariffe in relazione
all’Imposta unica comunale (IUC), con efficacia dal 1° gennaio 2016:
Imposta municipale propria (IMU)
Aliquota ridotta per abitazione principale di
Cat. A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze,
così come definite dall’art. 13, comma 2 D.L.
201/2011, convertito in L. 214/2011
4 per mille
Aliquota per tutti gli altri fabbricati ed aree
edificabili 7,6 per mille
Aliquota per i fabbricati produttivi di Cat. D 7,6 per mille
riservato esclusivamente allo Stato
1. di confermare, con riferimento all’esercizio finanziario 2016, la detrazione per abitazione
principale, applicabile esclusivamente alle abitazioni di Cat. A/1, A/8 e A/9 ed agli eventuali
immobili di edilizia residenziale pubblica, nell’importo di €. 200,00;
2. di richiamare la deliberazione della Giunta comunale n. 39 del 26 aprile 2012 con la quale
sono stati individuati i valori medi delle aree edificabili situate sul territorio comunale, in
termini tali da consentire il versamento dell’imposta per il 2016 da parte dei relativi soggetti
passivi;
Tributo sui servizi indivisibili (TASI)
Aliquota ridotta per abitazione principale
di Cat. A/1, A/8 e A/9 e relative
pertinenze, così come definite dall’art. 13,
comma 2 D.L. 201/2011, convertito in L.
214/2011
1 per mille
Aliquota per tutti gli altri fabbricati 0,5 per mille
Aliquota per i fabbricati produttivi di Cat.
D 0,5 per mille
Aliquota per le aree edificabili zero per mille
1. di applicare, le seguenti riduzioni della TASI:
- riduzione per immobili inagibili ai fini IMU: riduzione del 50%;
- riduzione per immobili in ristrutturazione, come denunciata ai fini IMU: riduzione del
50%;
2. di stabilire, ai sensi dell’art. 1, comma 681, L. 147/2013, che, nel caso in cui l’unità
immobiliare sia occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale sull’unità
immobiliare, la quota di imposta dovuta dall’occupante sarà pari al 30% dell’ammontare
complessivo della TASI dovuta;
3. di stabilire, ai sensi dell’art. 1, comma 682, L. 147/2013, che la percentuale dei costi dei
servizi indivisibili analiticamente indicati in premessa coperti nel 2016 con la TASI è pari al
12,44 per cento.
Tassa sui rifiuti (TARI)
1. di approvare la bozza di Piano finanziario per l’anno 2016 redatto dall’Autorità di SubATO,
di cui si allega il Prospetto economico-finanziario, riservandosi la possibilità di variare il
presente provvedimento nel caso in cui l’autorità di SubATO modifichi i dati contenuti nella
bozza del piano, per fare parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
2. di determinare per l’anno 2016 le seguenti tariffe della Tassa sui rifiuti (TARI):
Utenze domestiche residenti
Nucleo familiare Quota fissa (€/mq/anno) Quota variabile (€/anno)
1 componente 0,20562 82,51233
2 componenti 0,23988 115,51726
3 componenti 0,26436 148,52220
4 componenti 0,28394 181,52713
5 componenti 0,30353 239,28576
6 o più componenti 0,31821 280,54193
Utenze non domestiche
Categorie di attività Quota fissa
(€/mq/anno)
Quota variabile
(€/mq/anno)
1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi
di culto 0,13216 1,51136
2. Campeggi, distributori carburanti 0,20731 3,97725
3. Stabilimenti balneari 0,16326 1,37878
4. Esposizioni, autosaloni 0,11143 1,98863
5. Alberghi con ristorante 0,34466 2,89809
6. Alberghi senza ristorante 0,23582 1,98597
7. Case di cura e riposo 0,25914 3,71210
8. Uffici, agenzie, studi professionali 0,29283 2,46590
9. Banche ed istituti di credito 0,15030 3,44695
10. Negozi abbigliamento, calzature, libreria,
cartoleria, ferramenta e altri beni durevoli 0,28765 2,41817
11. Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze 0,39389 3,30112
12. Attività artigianali tipo botteghe (falegname,
idraulico, fabbro, elettricista, parrucchiere) 0,26951 2,25378
13. Carrozzeria, autofficina, elettrauto 0,30060 2,51362
14. Attività industriali con capannoni di
produzione 0,23582 1,98863
15. Attività artigianali di produzione beni specifici 0,28246 2,36514
16. Ristoranti, trattorie osterie, pizzerie 1,25424 7,42420
17. Bar, caffè, pasticceria 0,94327 5,03785
18. Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi
e formaggi, generi alimentari 0,61675 5,18368
19. Plurilicenze alimentari e/o miste 0,67636 5,67686
20. Ortofrutta, pescherie, fiori e piante 2,70542 10,60600
21. Discoteche, night club 0,42499 3,56627
22. Depositi non domestici 0,26951 2,12120
23. Garage 0,12957 0,26515
24. Utenze giornaliere: Banchi di mercato beni
durevoli 0,56493 4,71967
di dare atto che sull’importo della TARI non si applica, ai sensi dell’art. 1 L.R. 9 dicembre 2004
n. 30, il Tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali di cui all’art. 19 D.lgs.
504/1992 e di cui all’art. 1, comma 666 L. 147/2013;
di stabilire che la riscossione dell’Imposta unica comunale dovrà essere effettuata nei termini di
seguito indicati, specificando che, in ogni caso, la riscossione della TARI dovrà essere effettuata
in n. 2 rate;
IMU Acconto 16 giugno
Saldo 16 dicembre
TASI Acconto possessore 16 giugno
Saldo Possessore 16 dicembre
TASI occupante Unica soluzione 31 ottobre
TARI Acconto o unica soluzione 31 ottobre
di stabilire altresì che l’intero importo del tributo dovuto potrà essere versato in un importo
unico entro la scadenza della prima rata;
di riservarsi, per quanto di competenza, di apportare le variazioni che risulteranno necessarie,
per effetto di norme statali in merito;
di dare atto che tali aliquote e tariffe decorreranno dal 1° gennaio 2016 e saranno valide per gli
anni successivi, anche in assenza di specifica deliberazione, ai sensi dell’art. 1, comma 169 L.
296/2006;
di stabilire che la suddetta deliberazione dovrà essere inviata esclusivamente per via telematica,
mediante inserimento del testo degli stessi nell'apposita sezione del Portale del federalismo
fiscale, per la pubblicazione nel sito informatico di cui all'articolo 1, comma 3, del decreto
legislativo 28 settembre 1998, n. 360, e successive modificazioni ai sensi e con le modalità
disposte dall’art. 13, comma 13bis D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, convertito, con modificazioni,
in L. 22 dicembre 2011 n. 214; l'efficacia delle deliberazioni e dei regolamenti decorre dalla
data di pubblicazione degli stessi nel predetto sito informatico;
di dare la più ampia diffusione alla presente deliberazione, mediante avvisi pubblici,
comunicati stampa e la pubblicazione sul proprio sito web istituzionale nella sezione dedicata;
di trasmettere, per le motivazioni di cui in premessa, la presente deliberazione al Consorzio
degli enti locali della Valle d’Aosta (CELVA).-
Letto, confermato e sottoscritto
IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to FOLLIOLEY AMEDEO F.to LONGIS MARINA
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RELAZIONE DI PUBBLICAZIONE
(Ai sensi dell’articolo 52 BIS della L.R. 54/1998 e successive modificazioni ed integrazioni).
Affisso all’Albo Pretorio del comune per 15 giorni consecutivi dal 20/04/2016 al 05/05/2016.
Donnas li 20/04/2016
IL SEGRETARIO COMUNALE
F.to LONGIS MARINA
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Ai sensi dell’articolo 52 ter della L.R. 54/1998 e successive modificazioni ed integrazioni DELIBERA
ESECUTIVA DAL
20/04/2016.
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Copia conforme all'originale. Donnas, 20/04/2016
IL SEGRETARIO COMUNALE
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