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Consiglio Nazionale dei Geologi 11-12-13 novembre 2017

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Consiglio Nazionale dei Geologi

11-12-13 novembre 2017

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AMB, 10/11/2017

AMBIENTE. TRA SICCITÀ E ALLUVIONI, A CATANZARO PUNTO SU STUDIOCLIMA

IL 17/11 GEOLOGI A CONFRONTO CON ESPERTI, STUDIOSI E ISTITUZIONI (DIRE) Reggio Calabria, 10 nov. - 'Acqua: analisi e gestione della risorsa idrica tra siccita' e alluvioni' e' il convegno in programma il 17 novembre a Catanzaro nel corso del quale si analizzeranno i due fenomeni estremi, sempre piu' frequenti, causati dai cambiamenti climatici in atto. L'appuntamento e' organizzato dal Consiglio nazionale dei geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e con l'ordine dei geologi della Regione Calabria, e si svolgera' nella sede della Cittadella regionale (loc. Germaneto) a partire dalle 9.00. Gli esperti discuteranno il tema dell'acqua e le due emergenze antitetiche ad essa correlate, provocate dal climate change: da un lato la fase di grave siccita' che abbiamo attraversato con l'ottobre piu' asciutto da fine '800, che ha causato gravi ripercussioni sulla produzione agricola; dall'altro le intense precipitazioni e l'aumento delle temperature, spesso al di sopra della media su vaste aree dell'Italia. Saranno analizzati gli aspetti tecnico-scientifici e normativi sulla gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre piu' ricorrenti eventi estremi che aumentano il rischio di dissesto idrogeologico in Italia. Tra i relatori saranno presenti anche esperti in meteorologia e docenti universitari. A introdurre l'incontro sara' Giovanni Andiloro della Commissione nazionale risorse idriche (CNG), cui seguiranno gli interventi, tra gli altri di: Alfonso Aliperta, presidente dell'Ordine dei geologi della Calabria e di Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi. Prevista anche la presenza del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio e di Riccardo Nencini, viceministro alle Infrastrutture e trasporti. (Mav/Dire) 14:57 10-11-17

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QBXU, 10/11/2017

LA PROSSIMA SETTIMANA IN CALABRIA

LA PROSSIMA SETTIMANA IN CALABRIA (ANSA) - CATANZARO, 10 NOV - Questi i principali avvenimenti previsti in Calabria nella prossima settimana :

LUNEDI' 13 NOVEMBRE REGGIO CALABRIA - Sala conferenze Palazzo Alvaro ore 09:00

Prima giornata del workshop sui beni confiscati organizzato, tra gli altri, dalla Citta' metropolitana e dall'Anci. In apertura e' prevista la presentazione dell'iniziativa con la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Commissione contro la 'ndrangheta del Consiglio regionale Arturo Bova. CATANZARO - Sala Oro Cittadella regionale ore 10:00 Incontro sul tema "Vivere sociale in Calabria" organizzato dall'Amministrazione regionale. Annunciata presenza presidente Regione Mario Oliverio e assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno. RENDE (CS) - Sala De Cardona Centro direzionale ore 10:30 Presentazione del tredicesimo Rapporto Bcc Mediocrati sull'economia cosentina. Partecipano, tra gli altri, il presidente del Credito Cooperativo Mediocrati Nicola Baldino e il presidente della Federazione lombarda delle Bcc Alessandro Azzi. Conclude l'arcivescovo di Cosenza, mons. Francesco Antonio Nole'. LAMEZIA TERME (CZ) - T Hotel ore 15:00 I dirigenti di Confartigianato Imprese incontrano i parlamentari calabresi per illustrare loro le proposte dell'associazione sulla manovra di bilancio e sul decreto legge fiscale, con particolare attenzione a quelle che valorizzino il territorio regionale.

MARTEDI' 14 NOVEMBRE REGGIO CALABRIA - Sala conferenze Palazzo Alvaro ore 09:00 "Workshop sui beni confiscati" organizzato, tra gli altri, dalla Citta' metropolitana e dall'Anci. In programma, tra l'altro, un incontro sul tema "L'esperienza del Comune di

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Reggio Calabria: acquisizione, programmazione degli interventi e restituzione alla collettivita'. Procedure e trasparenza". Partecipa il sindaco Giuseppe Falcomata'. REGGIO CALABRIA - Palazzo Campanella ore 15:00 Riunione del Consiglio regionale convocata dal presidente Nicola Irto. CASTROVILLARI (CS) ore 18:00 Cerimonia d'inaugurazione del "Punto informativo" del Parco nazionale del Pollino. Partecipano il presidente del Parco, Domenico Pappaterra, il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, e il vescovo di Cassano, mons. Francesco Savino. CROTONE - Le Stanze, Porto Vecchio ore 20:30 Iniziativa nell'ambito del tour gastronomico "Medtaste, piccola Odissea tra i sapori mediterranei". GIOIOSA JONICA (RC) - Teatro "Gioiosa" ore 21:00 Rappresentazione dello spettacolo teatrale "Due donne in fuga", interpretato da Marisa Laurito e Iva Zanicchi, di Pierre Palmade e Cristophe Duthuron, per la regia di Nicasio Anzelmo. Lo spettacolo e' messo in scena dalla compagnia "Spettacoli Teatrali Produzioni". GIOVEDI' 16 NOVEMBRE RENDE (CS) - Hotel Europa ore 09:00 Prima giornata del congresso meridionale di neurologia "L'importanza di fare 'rete'. Yes we come, free handicap" che si concludera' il 18 novembre. CATANZARO - Concentramento piazzale antistante Cittadella regionale ore 09:30 Manifestazione promossa dalle segreterie regionali dei sindacati Cgil e Uil per sollecitare alla Giunta regionale interventi per favorire lo sviluppo della Calabria. SOVERATO (CZ) - Jazz Club Room 21 ore 22:00 Concerto di musica jazz del pianista Roberto Cherillo. L'esibizione si svolge nell'ambito della rassegna "Jazz Time" ideata dal Jazz club Room 21 di Soverato. VENERDI' 17 NOVEMBRE CATANZARO - Sala Verde Cittadella regionale ore 09:00 Convegno organizzato dal Consiglio nazionale dei geologi sul tema "Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccita' e alluvioni". Introduce i lavori Giovanni Andiloro, della Commissione nazionale risorse idriche del Consiglio dei geologi. Annunciata presenza, per le conclusioni, del

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presidente della Regione, Mario Oliverio. REGGIO CALABRIA - Aula Magna Seminario Pio XI ore 18:00 Presentazione del libro "L'economista di Dio", dedicato al Beato Giuseppe Toniolo, maestro del cattolicesimo sociale. L'iniziativa e' promossa dall'associazione "Alleanza cattolica" e dal Movimento cristiano lavoratori. Annunciata presenza dei vescovi di Reggio ed Assisi, Giuseppe Fiorini Morosini e Domenico Sorrentino.

SABATO 18 NOVEMBRE REGGIO CALABRIA - Palazzo Campanella ore 11:00 Il presidente della Regione Mario Oliverio incontra una delegazione dei lavoratori del settore forestazione dell'area sud della Calabria. (ANSA). 10-NOV-17 18:09

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NOVC, 13/11/2017

GEOLOGI, 17/11 A CATANZARO CONVEGNO SU RISORSE IDRICHE (1)

GEOLOGI, 17/11 A CATANZARO CONVEGNO SU RISORSE IDRICHE (1) (9Colonne) Roma, 13 nov - L'emergenza siccità e le violente alluvioni che colpiscono sempre piùspesso il nostro Paese. Sono questi due fenomeni estremi, sempre più frequenti e causati daicambiamenti climatici in atto, gli argomenti principali che saranno affrontati nel corso del convegnonazionale "Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni", organizzato dal ConsiglioNazionale dei Geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e con l'Ordine dei Geologi dellaRegione Calabria, che si terrà venerdì 17 novembre 2017, dalle ore 9:00 alle 17:30, a Catanzaro(località Germaneto) presso la Sala Verde della Cittadella Regionale (Viale Europa). Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell'acqua e le due emergenze antitetichead essa correlate, provocate dal climate change: da un lato la fase di grave siccità che abbiamoattraversato con l'ottobre più asciutto da fine '800 che ha causato gravi ripercussioni sullaproduzione agricola; dall'altro le intense precipitazioni e l'aumento delle temperature, spesso al disopra della media su vaste aree dell'Italia. A queste problematiche, gli esperti del settore insiemea personalità istituzionali cercheranno di fornire risposte concrete auspicando una correttamitigazione del rischio, razionale e pianificata. In primis, saranno analizzati gli aspetti tecnico-scientifici e normativi sull'analisi e sulla gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre piùricorrenti eventi estremi che aumentano il rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese.(SEGUE) 131005 NOV 17

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NOVC, 13/11/2017

GEOLOGI, 17/11 A CATANZARO CONVEGNO SU RISORSE IDRICHE (2)

GEOLOGI, 17/11 A CATANZARO CONVEGNO SU RISORSE IDRICHE (2) (9Colonne) Roma, 13 nov - A introdurre l'incontro sarà Giovanni Andiloro della CommissioneNazionale Risorse Idriche CNG, cui seguiranno gli interventi di: Alfonso Aliperta, Presidentedell'Ordine dei Geologi della Calabria; Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studidel Consiglio Nazionale dei Geologi e di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionaledei Geologi. A fare i saluti istituzionali saranno: Gerardo Mario Oliverio, Presidente della RegioneCalabria; Gino Crisci, Rettore dell'Università della Calabria; Armando Zambrano, Presidente delConsiglio Nazionale degli Ingegneri; Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell'Ordine Nazionaledei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali; Carmelo Gallo, Soggetto Attuatore dell'Ufficio delCommissario all'Emergenza Dissesto Idrogeologico; Fabiola Anitori, Componente XIIICommissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali al Senato della Repubblica eRiccardo Nencini, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il Consigliere CNG, DomenicoAngelone, modererà la sessione tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici in cui si alternerannonumerosi professionisti, tra cui: Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento Nazionale dellaProtezione Civile; Pasquale Versace dell'Università della Calabria; Silvia Fabbrocinodell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" ed esponente della Commissione NazionaleRisorse Idriche CNG; Giuseppe Mendicino dell'Università della Calabria; Mauro Grassi dellaStruttura di missione #ItaliaSicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Endro Martini,Alta Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di Fiume. Nella tarda mattinata si svolgerà la tavolarotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice Presidente CNG, nella quale interverranno ancheArcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG; Gabriele Ponzoni, Segretario dellaFederazione Europea dei Geologi; Gianluca Callipo, Presidente dell'Associazione RegionaleComuni (ANCI Calabria); Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile; DomenicoPallaria, Direttore Generale del Dipartimento Presidenza Regione Calabria; Chiara Braga,Componente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.La tavola rotonda terminerà con l'intervento del Presidente della Regione Calabria, Gerardo MarioOliverio. Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto, Consigliere CNG, modererà la sessione sugli aspettigestionali e normativi legati alla gestione dell'acqua, nella quale interverranno rappresentanti delCNR-IRPI di Bari e Cosenza, ISPRA, Arpa Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrograficidell'Appennino Meridionale e del Po. L'evento sarà anche un'occasione per dibattere sull'importanza dell'oro blu come risorsa preziosaper la sopravvivenza del pianeta in cui viviamo e sull'urgenza impellente di salvaguardarla, al finedi non sprecarla e di preservarne la qualità. L'acqua come argomento prioritario anche alla lucedel raggiungimento, entro il 2030, del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie. (red) 131015 NOV 17

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Home / CALABRIA / Il 17 novembre a Catanzaro si discute di siccità e alluvioni

IL 17 NOVEMBRE A CATANZARO SI DISCUTE DI SICCITÀ E ALLUVIONI

08:21 - 11 novembre 2017 CALABRIA, Catanzaro

I due fenomeni estremi, sempre più frequenti, causati dai cambiamenti climatici in atto sono i temi

del Convegno, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con la Regione

Calabria e con l’Ordine dei Geologi della Regione Calabria,che si svolgerà il 17 novembre a

Catanzaro

L’emergenza siccità e le violente alluvioni che colpiscono sempre più spesso il nostro Paese. Sono

questi due fenomeni estremi, sempre più frequenti e causati dai cambiamenti climatici in atto, gli

argomenti principali che saranno affrontati nel corso del convegno nazionale “Acqua: analisi e

gestione della risorsa tra siccità e alluvioni”,organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in

collaborazione con la Regione Calabria e con l’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, che si

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terrà venerdì 17 novembre 2017, dalle ore 9:00 alle 17:30, a Catanzaro (località

Germaneto) presso la Sala Verde dellaCittadella Regionale (Viale Europa).

Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell’acqua e le due emergenze antitetiche ad

essa correlate, provocate dal climate change: da un lato la fase di grave siccità che abbiamo

attraversato con l’ottobre più asciutto da fine ‘800 che ha causato gravi ripercussioni sulla

produzione agricola; dall’altro le intense precipitazioni e l’aumento delle temperature, spesso al di

sopra della media su vaste aree dell’Italia. A queste problematiche, gli esperti del settore insieme a

personalità istituzionali cercheranno di fornire risposte concrete auspicando una corretta

mitigazione del rischio, razionale e pianificata. In primis, saranno analizzati gli aspetti tecnico-

scientifici e normativi sull’analisi e sulla gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre più

ricorrenti eventi estremi che aumentano il rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

A introdurre l’incontro sarà Giovanni Andiloro della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG,

cui seguiranno gli interventi di: Alfonso Aliperta, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria;

Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e di

Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. A fare i saluti istituzionali

saranno: Gerardo Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria; Gino Crisci, Rettore

dell’Università della Calabria; Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli

Ingegneri; Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei

Dottori Forestali; Carmelo Gallo, Soggetto Attuatore dell’Ufficio del Commissario all’Emergenza

Dissesto Idrogeologico; Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio,

Ambiente, Beni Ambientali al Senato della Repubblica e Riccardo Nencini, Vice Ministro delle

Infrastrutture e dei Trasporti. Il Consigliere CNG, Domenico Angelone, modererà la sessione

tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici in cui si alterneranno numerosi professionisti, tra cui:

Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; Pasquale Versace

dell’Università della Calabria; Silvia Fabbrocino dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”

ed esponente della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG; Giuseppe Mendicino

dell’Università della Calabria; Mauro Grassi della Struttura di missione #ItaliaSicura presso la

Presidenza del Consiglio dei Ministri; Endro Martini, Alta Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di

Fiume. Nella tarda mattinata si svolgerà la tavola rotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice

Presidente CNG, nella quale interverranno anche Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale

CNG; Gabriele Ponzoni, Segretario della Federazione Europea dei Geologi; Gianluca Callipo,

Presidente dell’Associazione Regionale Comuni (ANCI Calabria); Angelo Borrelli, Capo

Dipartimento della Protezione Civile; Domenico Pallaria, Direttore Generale del Dipartimento

Presidenza Regione Calabria; Chiara Braga, Componente VIII Commissione Ambiente, Territorio e

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Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. La tavola rotonda terminerà con l’intervento del

Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio. Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto,

Consigliere CNG, modererà la sessione sugli aspetti gestionali e normativi legati alla gestione

dell’acqua, nella quale interverranno rappresentanti del CNR-IRPI di Bari e Cosenza, ISPRA, Arpa

Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrografici dell’Appennino Meridionale e del Po.

L’evento sarà anche un’occasione per dibattere sull’importanza dell’oro blu come risorsa preziosa

per la sopravvivenza del pianeta in cui viviamo e sull’urgenza impellente di salvaguardarla, al fine

di non sprecarla e di preservarne la qualità. L’acqua come argomento prioritario anche alla luce del

raggiungimento, entro il 2030, del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:

garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-

sanitarie.

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A Catanzaro l’iniziativa “acqua: analisi e gestione della risorsa idrica tra siccità e alluvioni” I due fenomeni estremi, sempre più frequenti, causati dai cambiamenti climatici in atto sono i temi del Convegno, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e con l’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, che si svolgerà il 17 novembre a Catanzaro 13 novembre 2017 11:09 | Danilo Loria

L’emergenza siccità e le violente alluvioni che colpiscono sempre più spesso il nostro Paese. Sono questi due fenomeni estremi, sempre più frequenti e causati dai cambiamenti climatici in atto, gli argomenti principali che saranno affrontati nel corso del convegno nazionale “Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e con l’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, che si terrà venerdì 17 novembre 2017, dalle ore 9:00 alle 17:30, a Catanzaro (località Germaneto) presso la Sala Verde della Cittadella Regionale (Viale Europa). Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell’acqua e le due emergenze antitetiche ad essa correlate, provocate dal climate change: da un lato la fase di grave siccità che abbiamo attraversato con l’ottobre più asciutto da fine ‘800 che ha causato gravi ripercussioni sulla produzione agricola; dall’altro le intense precipitazioni e l’aumento delle temperature, spesso al di sopra della media su vaste aree dell’Italia. A queste problematiche, gli esperti del settore insieme a personalità istituzionali cercheranno di fornire risposte concrete auspicando una corretta mitigazione del rischio, razionale e pianificata. In primis, saranno analizzati gli aspetti tecnico-scientifici e normativi sull’analisi e sulla gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre più ricorrenti eventi estremi che aumentano il rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese. A introdurre l’incontro sarà Giovanni Andiloro della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG,

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cui seguiranno gli interventi di: Alfonso Aliperta, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria; Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. A fare i saluti istituzionali saranno: Gerardo Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria; Gino Crisci, Rettore dell’Università della Calabria; Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali; Carmelo Gallo, Soggetto Attuatore dell’Ufficio del Commissario all’Emergenza Dissesto Idrogeologico; Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali al Senato della Repubblica e Riccardo Nencini, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il Consigliere CNG, Domenico Angelone, modererà la sessione tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici in cui si alterneranno numerosi professionisti, tra cui: Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; Pasquale Versace dell’Università della Calabria; Silvia Fabbrocino dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ed esponente della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG; Giuseppe Mendicino dell’Università della Calabria; Mauro Grassi della Struttura di missione #ItaliaSicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Endro Martini, Alta Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di Fiume. Nella tarda mattinata si svolgerà la tavola rotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice Presidente CNG, nella quale interverranno anche Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG; Gabriele Ponzoni, Segretario della Federazione Europea dei Geologi; Gianluca Callipo, Presidente dell’Associazione Regionale Comuni (ANCI Calabria); Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile; Domenico Pallaria, Direttore Generale del Dipartimento Presidenza Regione Calabria; Chiara Braga, Componente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. La tavola rotonda terminerà con l’intervento del Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio. Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto, Consigliere CNG, modererà la sessione sugli aspetti gestionali e normativi legati alla gestione dell’acqua, nella quale interverranno rappresentanti del CNR-IRPI di Bari e Cosenza, ISPRA, Arpa Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrografici dell’Appennino Meridionale e del Po. L’evento sarà anche un’occasione per dibattere sull’importanza dell’oro blu come risorsa preziosa per la sopravvivenza del pianeta in cui viviamo e sull’urgenza impellente di salvaguardarla, al fine di non sprecarla e di preservarne la qualità. L’acqua come argomento prioritario anche alla luce del raggiungimento, entro il 2030, del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

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Catanzaro, Consiglio Nazionale Geologi: il 17 novembre convegno nazionale “Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni” 11 novembre 2017

CATANZARO – L’emergenza siccità e le violente alluvioni che colpiscono sempre

più spesso il nostro Paese. Sono questi due fenomeni estremi, sempre più

frequenti e causati dai cambiamenti climatici in atto, gli argomenti principali che

saranno affrontati nel corso del convegno nazionale “Acqua: analisi e gestione

della risorsa tra siccità e alluvioni”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei

Geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e con l’Ordine dei Geologi della

Regione Calabria, che si terrà venerdì 17 novembre 2017, dalle ore 9:00 alle

17:30, a Catanzaro (località Germaneto) presso la Sala Verde della Cittadella

Regionale (Viale Europa).

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Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell’acqua e le due

emergenze antitetiche ad essa correlate, provocate dal climate change: da un lato

la fase di grave siccità che abbiamo attraversato con l’ottobre più asciutto da fine

‘800 che ha causato gravi ripercussioni sulla produzione agricola; dall’altro le

intense precipitazioni e l’aumento delle temperature, spesso al di sopra della

media su vaste aree dell’Italia. A queste problematiche, gli esperti del settore

insieme a personalità istituzionali cercheranno di fornire risposte concrete

auspicando una corretta mitigazione del rischio, razionale e pianificata. In primis,

saranno analizzati gli aspetti tecnico-scientifici e normativi sull’analisi e sulla

gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre più ricorrenti eventi estremi che

aumentano il rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

A introdurre l’incontro sarà Giovanni Andiloro della Commissione Nazionale Risorse

Idriche CNG, cui seguiranno gli interventi di: Alfonso Aliperta, Presidente

dell’Ordine dei Geologi della Calabria; Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione

Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e di Francesco Peduto, Presidente

del Consiglio Nazionale dei Geologi. A fare i saluti istituzionali saranno: Gerardo

Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria; Gino Crisci, Rettore

dell’Università della Calabria; Armando Zambrano, Presidente del Consiglio

Nazionale degli Ingegneri; Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell’Ordine

Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali; Carmelo Gallo, Soggetto

Attuatore dell’Ufficio del Commissario all’Emergenza Dissesto Idrogeologico;

Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio, Ambiente,

Beni Ambientali al Senato della Repubblica e Riccardo Nencini, Vice Ministro delle

Infrastrutture e dei Trasporti. Il Consigliere CNG, Domenico Angelone, modererà la

sessione tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici in cui si alterneranno

numerosi professionisti, tra cui: Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento

Nazionale della Protezione Civile; Pasquale Versace dell’Università della Calabria;

Silvia Fabbrocino dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ed esponente

della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG; Giuseppe Mendicino

dell’Università della Calabria; Mauro Grassi della Struttura di missione

#ItaliaSicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Endro Martini, Alta

Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di Fiume. Nella tarda mattinata si svolgerà la

tavola rotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice Presidente CNG, nella quale

interverranno anche Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG;

Gabriele Ponzoni, Segretario della Federazione Europea dei Geologi; Gianluca

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Callipo, Presidente dell’Associazione Regionale Comuni (ANCI Calabria); Angelo

Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile; Domenico Pallaria, Direttore

Generale del Dipartimento Presidenza Regione Calabria; Chiara Braga,

Componente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera

dei Deputati. La tavola rotonda terminerà con l’intervento del Presidente della

Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio. Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto,

Consigliere CNG, modererà la sessione sugli aspetti gestionali e normativi legati

alla gestione dell’acqua, nella quale interverranno rappresentanti del CNR-IRPI di

Bari e Cosenza, ISPRA, Arpa Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrografici

dell’Appennino Meridionale e del Po.

L’evento sarà anche un’occasione per dibattere sull’importanza dell’oro blu come

risorsa preziosa per la sopravvivenza del pianeta in cui viviamo e sull’urgenza

impellente di salvaguardarla, al fine di non sprecarla e di preservarne la qualità.

L’acqua come argomento prioritario anche alla luce del raggiungimento, entro il

2030, del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: garantire a tutti

la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-

sanitarie.

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Catanzaro, il 17 novembre il convegno "Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni"

L'emergenza siccità e le violente alluvioni che colpiscono sempre più spesso il nostro Paese. Sono questi due fenomeni estremi, sempre più frequenti e causati dai cambiamenti climatici in atto, gli argomenti principali che saranno affrontati nel corso del convegno nazionale "Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni", organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e con l'Ordine dei Geologi della Regione Calabria, che si terrà venerdì 17 novembre 2017, dalle ore 9:00 alle 17:30, a Catanzaro (località Germaneto) presso la Sala Verde della Cittadella Regionale (Viale Europa).

Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell'acqua e le due emergenze antitetiche ad essa correlate, provocate dal climate change: da un lato la fase di grave siccità che abbiamo attraversato con l'ottobre più asciutto da fine '800 che ha causato gravi ripercussioni sulla produzione agricola; dall'altro le intense precipitazioni e l'aumento delle temperature, spesso al di sopra della media su vaste aree dell'Italia. A queste problematiche, gli esperti del settore insieme a personalità istituzionali cercheranno di fornire risposte concrete auspicando una corretta mitigazione del rischio, razionale e pianificata. In primis, saranno analizzati gli aspetti tecnico-scientifici e normativi sull'analisi e sulla gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre più ricorrenti eventi estremi che aumentano il rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

A introdurre l'incontro sarà Giovanni Andiloro della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG, cui seguiranno gli interventi di: Alfonso Aliperta, Presidente dell'Ordine dei Geologi della Calabria; Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. A fare i saluti istituzionali saranno: Gerardo Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria; Gino Crisci, Rettore dell'Università della Calabria; Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali; Carmelo Gallo, Soggetto Attuatore dell'Ufficio del Commissario all'Emergenza Dissesto Idrogeologico; Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali al Senato della Repubblica e Riccardo Nencini, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il Consigliere CNG, Domenico Angelone, modererà la sessione tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici in cui si alterneranno numerosi professionisti, tra cui: Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; Pasquale Versace dell'Università della Calabria; Silvia Fabbrocino dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" ed esponente della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG; Giuseppe Mendicino dell'Università della Calabria; Mauro Grassi della Struttura di missione #ItaliaSicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Endro Martini, Alta Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di Fiume. Nella tarda mattinata si svolgerà la tavola rotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice Presidente CNG, nella quale interverranno anche Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG; Gabriele Ponzoni, Segretario della Federazione Europea dei Geologi; Gianluca Callipo, Presidente dell'Associazione Regionale Comuni (ANCI Calabria); Angelo

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Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile; Domenico Pallaria, Direttore Generale del Dipartimento Presidenza Regione Calabria; Chiara Braga, Componente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. La tavola rotonda terminerà con l'intervento del Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio. Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto, Consigliere CNG, modererà la sessione sugli aspetti gestionali e normativi legati alla gestione dell'acqua, nella quale interverranno rappresentanti del CNR-IRPI di Bari e Cosenza, ISPRA, Arpa Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrografici dell'Appennino Meridionale e del Po.

L'evento sarà anche un'occasione per dibattere sull'importanza dell'oro blu come risorsa preziosa per la sopravvivenza del pianeta in cui viviamo e sull'urgenza impellente di salvaguardarla, al fine di non sprecarla e di preservarne la qualità. L'acqua come argomento prioritario anche alla luce del raggiungimento, entro il 2030, del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

Creato Venerdì, 10 Novembre 2017 13:31

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13/11/2017 Geologi CNG: si discute di siccità e alluvioni, conseguenze dei cambiamenti

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CONFERENZA

Geologi CNG: si discute di siccità e alluvioni,conseguenze dei cambiamenti

DATA

venerdì 17 novembre 2017, ore 09:00

LUOGOSALA VERDE DELLA CITTADELLA REGIONALE, VIALE EUROPA,GERMANETO, CATANZARO

"Acqua: analisi e gestione della risorsa idrica tra siccità e alluvioni”

L’emergenza siccità e le violente alluvioni che colpiscono sempre più spesso il nostro Paese. Sono questi duefenomeni estremi, sempre più frequenti e causati dai cambiamenti climatici in atto, gli argomenti principali chesaranno affrontati nel corso del convegno nazionale “Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità ealluvioni”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e conl’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, che si terrà dalle ore 9:00 alle 17:30.

Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell’acqua e le due emergenze antitetiche ad essacorrelate, provocate dal climate change: da un lato la fase di grave siccità che abbiamo attraversato conl’ottobre più asciutto da fine ‘800 che ha causato gravi ripercussioni sulla produzione agricola; dall’altro leintense precipitazioni e l’aumento delle temperature, spesso al di sopra della media su vaste aree dell’Italia. Aqueste problematiche, gli esperti del settore insieme a personalità istituzionali cercheranno di fornire risposteconcrete auspicando una corretta mitigazione del rischio, razionale e pianificata. In primis, saranno analizzatigli aspetti tecnico-scientifici e normativi sull’analisi e sulla gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre piùricorrenti eventi estremi che aumentano il rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

A introdurre l’incontro sarà Giovanni Andiloro della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG, cuiseguiranno gli interventi di: Alfonso Aliperta, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria; FabioTortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e di Francesco Peduto,Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. A fare i saluti istituzionali saranno: Gerardo Mario Oliverio,Presidente della Regione Calabria; Gino Crisci, Rettore dell’Università della Calabria; Armando Zambrano,Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell’OrdineNazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali; Carmelo Gallo, Soggetto Attuatore dell’Ufficio delCommissario all’Emergenza Dissesto Idrogeologico; Fabiola Anitori, Componente XIII CommissionePermanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali al Senato della Repubblica e Riccardo Nencini, Vice Ministrodelle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il Consigliere CNG, Domenico Angelone, modererà la sessione tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici incui si alterneranno numerosi professionisti, tra cui: Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento Nazionaledella Protezione Civile; Pasquale Versace dell’Università della Calabria; Silvia Fabbrocino dell’Università degliStudi di Napoli “Federico II” ed esponente della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG; GiuseppeMendicino dell’Università della Calabria; Mauro Grassi della Struttura di missione #ItaliaSicura presso laPresidenza del Consiglio dei Ministri; Endro Martini, Alta Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di Fiume.

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13/11/2017 Geologi CNG: si discute di siccità e alluvioni, conseguenze dei cambiamenti

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CN24TVReg. Trib. Crotone nr. 01 del 08/05/2013 Direttore Responsabile: Vincenzo RuggieroTermini e condizioni d'uso | [email protected]

Nella tarda mattinata si svolgerà la tavola rotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice Presidente CNG, nellaquale interverranno anche Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG; Gabriele Ponzoni, Segretariodella Federazione Europea dei Geologi; Gianluca Callipo, Presidente dell’Associazione Regionale Comuni(ANCI Calabria); Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile; Domenico Pallaria, DirettoreGenerale del Dipartimento Presidenza Regione Calabria; Chiara Braga, Componente VIII CommissioneAmbiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.

La tavola rotonda terminerà con l’intervento del Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio.Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto, Consigliere CNG, modererà la sessione sugli aspetti gestionali e normativilegati alla gestione dell’acqua, nella quale interverranno rappresentanti del CNR-IRPI di Bari e Cosenza,ISPRA, Arpa Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrografici dell'Appennino Meridionale e del Po.

L’evento sarà anche un’occasione per dibattere sull’importanza dell’oro blu come risorsa preziosa per lasopravvivenza del pianeta in cui viviamo e sull’urgenza impellente di salvaguardarla, al fine di non sprecarla edi preservarne la qualità. L’acqua come argomento prioritario anche alla luce del raggiungimento, entro il 2030,del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: garantire a tutti la disponibilità e la gestionesostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

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13/11/2017 La gestione dell'acqua tra siccità e alluvioni: convegno il 17 novembre a Catanzaro - Protezione Civile, Il Giornale della

https://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/attualita/la-gestione-dellacqua-tra-siccit-e-alluvioni-convegno-il-17-novembre-a-catanzaro

(/home)

A Catanzaro, il 17 novembre, un incontro su siccità e alluvionicome fenomeni conseguenti al cambiamento climatico e sullagestione dell'acqua, elemento indispensabile per lasopravvivenza del pianeta

L'emergenza siccità e le violente alluvioni colpiscono sempre più

spesso il nostro Paese, fenomeni estremi sempre più frequenti

causati dai cambiamenti climatici in atto, saranno gli argomenti

principali che verranno affrontati nel corso del convegno nazionale

"Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni",

L'evento, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in

collaborazione con la Regione Calabria e con l'Ordine dei Geologi della

Calabria, si terrà venerdì 17 novembre 2017, dalle ore 9:00 alle 17:30, a

Catanzaro (località Germaneto) presso la Sala Verde della Cittadella

Regionale (Viale Europa).

Al centro del convegno, il tema dell'acqua e le due emergenze

antitetiche ad essa correlate, provocate dal climate change: da un lato

la fase di grave siccità (lo scorso ottobre è stato il più asciutto da ne

‘800 con gravi ripercussioni sulla produzione agricola); dall'altro le

intense precipitazioni e l'aumento delle temperature, spesso al di

sopra della media su vaste aree dell'Italia. A queste problematiche, gli

esperti del settore insieme a personalità istituzionali cercheranno di

fornire risposte concrete auspicando una corretta mitigazione del

rischio, razionale e pianicata. Saranno analizzati gli aspetti tecnico-

scientici e normativi sull'analisi e sulla gestione della risorsa idrica

alla luce dei sempre più ricorrenti eventi estremi che aumentano il

rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

L'evento sarà anche un'occasione per dibattere sull'importanza e la

salvaguardia dell'oro blu come risorsa preziosa per la sopravvivenza

del pianeta. L'acqua come argomento prioritario anche alla luce del

raggiungimento, entro il 2030, del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile

La gestione dell'acqua tra siccità ealluvioni: convegno il 17 novembrea Catanzaro

Venerdi 10 Novembre 2017, 14:12

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13/11/2017 La gestione dell'acqua tra siccità e alluvioni: convegno il 17 novembre a Catanzaro - Protezione Civile, Il Giornale della

https://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/attualita/la-gestione-dellacqua-tra-siccit-e-alluvioni-convegno-il-17-novembre-a-catanzaro

delle Nazioni Unite (https://www.unric.org/it/agenda-2030/30738-

obiettivo-n6-garantire-a-tutti-la-disponibilita-e-la-gestione-

sostenibile-dellacqua-e-delle-strutture-igienico-sanitarie): garantire a

tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture

igienico-sanitarie.

In calce il programma provvisorio.

red/pc

(fonte: CNG)

(https://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/binary_les/_images/06schermata_2017_11_10_alle_15.04.27.png)

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13/11/2017 La gestione dell'acqua tra siccità e alluvioni: convegno il 17 novembre a Catanzaro - Protezione Civile, Il Giornale della

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13/11/2017 CNG, acqua: "Analisi e gestione della risorsa idrica tra siccità e alluvioni"

http://www.lopinionista.it/cng-acqua-analisi-gestione-della-risorsa-idrica-siccita-alluvioni-18321.html 1/1

CNG, acqua: “Analisi e gestione della risorsa idrica tra siccità e alluvioni”

Siccità e alluvioni sono i temi del Convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, con la Regione Calabria, il 17novembre a Catanzaro

Siccità e alluvioni: i temi del Convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi. “Acqua:

analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni”. In collaborazione con la Regione Calabria e con

l’Ordine dei Geologi della Regione Calabria. Il 17 novembre dalle ore 9:00 alle 17:30, a Catanzaro (località

Germaneto). Presso la Sala Verde della Cittadella Regionale (Viale Europa).

Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell’acqua e le due emergenze antitetiche ad essa

correlate, provocate dal climate change. Da un lato la fase di grave siccità che abbiamo attraversato con l’ottobre più asciutto da fine ‘800.

Con gravi ripercussioni sulla produzione agricola. Dall’altro le intense precipitazioni e l’aumento delle temperature, spesso al di sopra della

media. Saranno quindi analizzati gli aspetti tecnicoscientifici e normativi sull’analisi e sulla gestione della risorsa idrica.

Esperti del settore e personalità istituzionali:

A introdurre l’incontro sarà Giovanni Andiloro della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG. Seguiranno gli interventi di: Alfonso

Aliperta, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria. Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale

dei Geologi e di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.

A fare i saluti istituzionali saranno: Gerardo Mario Oliverio, Presidente della Regione Calabria. Gino Crisci, Rettore dell’Università della

Calabria. Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell’Ordine

Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali. Carmelo Gallo, Soggetto Attuatore dell’Ufficio del Commissario all’Emergenza

Dissesto Idrogeologico. Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni Ambientali al Senato della

Repubblica e Riccardo Nencini, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il Consigliere CNG, Domenico Angelone, modererà la sessione tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici. Si alterneranno sulla

questione: Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Pasquale Versace dell’Università della Calabria.

Silvia Fabbrocino dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” ed esponente della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG.

Giuseppe Mendicino dell’Università della Calabria. Mauro Grassi della Struttura di missione #ItaliaSicura presso la Presidenza del Consiglio

dei Ministri. Endro Martini, Alta Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di Fiume.

Nella tarda mattinata si svolgerà la tavola rotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice Presidente CNG. La tavola rotonda terminerà con

l’intervento del Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio. Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto, Consigliere CNG, modererà

la sessione sugli aspetti gestionali e normativi legati alla gestione dell’acqua. Interverranno rappresentanti del CNRIRPI di Bari e Cosenza,

ISPRA, Arpa Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrografici dell’Appennino Meridionale e del Po.

L’evento sarà anche un’occasione per dibattere sull’importanza dell’oro blu come risorsa preziosa per la sopravvivenza del pianeta. Nonché

sull’urgenza di salvaguardarla, al fine di non sprecarla e di preservarne la qualità. L’acqua come argomento prioritario anche alla luce del

raggiungimento, entro il 2030, del 6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione

sostenibile dell’acqua e delle strutture igienicosanitarie.

Da Virginia Chiavaroli novembre 10, 2017

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Siccità, alluvioni e conseguenze dei cambiamenti climatici: il 17 novembre il convegno dei geologi a Catanzaro Il convegno nazionale “Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e alluvioni” è organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi A cura di Filomena Fotia

10 novembre 2017 - 14:07

L’emergenza siccità e le violente alluvioni che colpiscono sempre più spesso il nostro Paese. Sono questi due

fenomeni estremi, sempre più frequenti e causati dai cambiamenti climatici in atto, gli argomenti principali che

saranno affrontati nel corso del convegno nazionale “Acqua: analisi e gestione della risorsa tra siccità e

alluvioni”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con la Regione Calabria e con

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l’Ordine dei Geologi della Regione Calabria, che si terrà venerdì 17 novembre 2017, dalle ore 9:00 alle 17:30, a

Catanzaro (località Germaneto) presso la Sala Verde della Cittadella Regionale (Viale Europa).

Al centro del convegno, dunque, sarà discusso il tema dell’acqua e le due emergenze antitetiche ad essa correlate,

provocate dal climate change: da un lato la fase di grave siccità che abbiamo attraversato con l’ottobre più

asciutto da fine ‘800 che ha causato gravi ripercussioni sulla produzione agricola; dall’altro le intense

precipitazioni e l’aumento delle temperature, spesso al di sopra della media su vaste aree dell’Italia. A queste

problematiche, gli esperti del settore insieme a personalità istituzionali cercheranno di fornire risposte concrete

auspicando una corretta mitigazione del rischio, razionale e pianificata. In primis, saranno analizzati gli aspetti

tecnico-scientifici e normativi sull’analisi e sulla gestione della risorsa idrica alla luce dei sempre più ricorrenti

eventi estremi che aumentano il rischio di dissesto idrogeologico nel nostro Paese.

A introdurre l’incontro sarà Giovanni Andiloro della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG, cui

seguiranno gli interventi di: Alfonso Aliperta, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria; Fabio Tortorici,

Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi e di Francesco Peduto, Presidente

del Consiglio Nazionale dei Geologi. A fare i saluti istituzionali saranno: Gerardo Mario Oliverio, Presidente della

Regione Calabria; Gino Crisci, Rettore dell’Università della Calabria; Armando Zambrano, Presidente del

Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Andrea Sisti, Presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori

Agronomi e dei Dottori Forestali; Carmelo Gallo, Soggetto Attuatore dell’Ufficio del Commissario all’Emergenza

Dissesto Idrogeologico; Fabiola Anitori, Componente XIII Commissione Permanente Territorio, Ambiente, Beni

Ambientali al Senato della Repubblica e Riccardo Nencini, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il

Consigliere CNG, Domenico Angelone, modererà la sessione tecnica sugli aspetti conoscitivi e scientifici in cui si

alterneranno numerosi professionisti, tra cui: Filippo Thiery, meteorologo del Dipartimento Nazionale della

Protezione Civile; Pasquale Versace dell’Università della Calabria; Silvia Fabbrocino dell’Università degli Studi

di Napoli “Federico II” ed esponente della Commissione Nazionale Risorse Idriche CNG; Giuseppe Mendicino

dell’Università della Calabria; Mauro Grassi della Struttura di missione #ItaliaSicura presso la Presidenza del

Consiglio dei Ministri; Endro Martini, Alta Scuola, Tavolo Nazionale Contratti di Fiume. Nella tarda mattinata si

svolgerà la tavola rotonda moderata da Vincenzo Giovine, Vice Presidente CNG, nella quale interverranno anche

Arcangelo Francesco Violo, Segretario nazionale CNG; Gabriele Ponzoni, Segretario della Federazione Europea

dei Geologi; Gianluca Callipo, Presidente dell’Associazione Regionale Comuni (ANCI Calabria); Angelo

Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile; Domenico Pallaria, Direttore Generale del Dipartimento

Presidenza Regione Calabria; Chiara Braga, Componente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori

Pubblici della Camera dei Deputati. La tavola rotonda terminerà con l’intervento del Presidente della Regione

Calabria, Gerardo Mario Oliverio. Nel pomeriggio, Lorenzo Benedetto, Consigliere CNG, modererà la sessione

sugli aspetti gestionali e normativi legati alla gestione dell’acqua, nella quale interverranno rappresentanti del

CNR-IRPI di Bari e Cosenza, ISPRA, Arpa Calabria ed Emilia Romagna e dei distretti idrografici dell’Appennino

Meridionale e del Po.

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L’evento sarà anche un’occasione per dibattere sull’importanza dell’oro blu come risorsa preziosa per la

sopravvivenza del pianeta in cui viviamo e sull’urgenza impellente di salvaguardarla, al fine di non sprecarla e di

preservarne la qualità. L’acqua come argomento prioritario anche alla luce del raggiungimento, entro il 2030, del

6° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile

dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

AcuradiFilomenaFotia

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AnsaMondo

13 novembre 2017 09:45 NEWS

Terremoto magnitudo 7.2 tra Iraq e Iran, almeno 339 morti e 2530 feritiAvvertito anche Israele e a Dubai, gente nelle strade

Redazione ANSA ROMA

Sale a 339 morti e oltre 2.530 feriti il bilancio del sisma di magnitudo 7.2 che ieri ha colpito la zona di confine tra Iraq e Iran. Nella Repubblicaislamica il maggior numero di vittime, 328, mentre nel Kurdistan iracheno il bilancio è salito a 11 morti. La cittadina più colpita è quella di Sarpole Zahab. Nella provincia iraniana di Kermanshah sono stati indetti tre giorni di lutto. Le autorità hannodisposto la chiusura di scuole e università nella provincia di Kermanshah, dove invece sono chiamati a presentarsi al lavoro tutti i dipendentigovernativi.

"L'obiettivo dei responsabili ora è quello di accelerare gli aiuti e di soccorrere le persone rimaste intrappolate sotto le macerie". Così la Guidasuprema iraniana Seyyed Ali Khamenei, citato dall'Irna, in un messaggio al Paese. L'ayatollah ha chiesto a Esercito e Pasdaran di intervenire nellearee colpite dal sisma. Il ministro dell'Interno, Abdolreza Rahmani Fazli, ha riferito che sono stati allestiti ospedali da campo e di temere per learee rurali "dove si prevedono altre vittime".

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13/11/2017 Terremoto al confine tra Iran e Iraq, si aggrava il bilancio: oltre 300 morti e migliaia di feriti - Repubblica.it

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Esteri

Terremoto al confine tra Iran e Iraq, si aggrava ilbilancio: oltre 300 morti e migliaia di feriti

(ap)

I soccorsi sono resi difficili dalle numerose frane che si sono verificate in seguito alla scossa. L'ayatollahKhamenei mobilita tutti i corpi di sicurezza

13 novembre 2017

È PESANTISSIMO il bilancio, ancora provvisorio del sisma di magnitudo 7.3 che domenica ha colpito l'Iran e l'Iraq. Si parla di 339 morti eoltre 2.530 feriti. Nella Repubblica islamica il maggior numero di vittime, 328, mentre nel Kurdistan iracheno il bilancio è salito a 11 morti. Molte le frane che si sono verificate in seguito alla scossa e che rendono difficili i soccorsi. Le immagini postate su Twitter hanno mostratola gente nel panico che fuggiva da Sulaimaniyah, nel nord dell'Iraq, durante il terremoto. A Danbandikan molte strutture sono crollate.Secondo l'istituto geologico americano, la scossa è stata registrata a una profondità di 25 chilometri, a una trentina di chilometri a sudovest della città di Halabja, in una zona montuosa della provincia irachena di Suleimaniyeh. Il sisma è stato avvertito alle 20:18, oraitaliana, ed è stato chiaramente sentito anche in Turchia, Paese in cui almeno al momento non si registrano né danni né vittime.

Terremoto Iraq-Iran: le ricerche dei superstiti tra lemacerie delle case crollate

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• LE ZONE PIU' COLPITEIn Iran, le città più colpite sembrano essere quelle di Qasre Shirin, alla frontiera con l'Iraq, nella provincia di Kermanshah, e Azgaleh,circa 40km a nordovest. "Stiamo installando tre campi di emergenza nella zona", ha riferito il vicegovernatore di Kermanshah. Unatrentina di squadre di soccorso della Mezzaluna Rossa si stano trasferendo nella zone più colpite ma il loro compito si preannuncia difficileperché molte strade sono state interrotte e ci sono stati smottamenti di terreno. Le scuole rimarranno chiuse nelle provincie diKermanshah e Ilam.

In Iraq, a Darbandajan, e in Iràn, nella provincia di Ilam, le autorità hanno chiesto agli abitanti di dormire fuori casa.

• KHAMENEI MOBILITA FORZE DI SICUREZZA"L'obiettivo dei responsabili ora è quello di accelerare gli aiuti e di soccorrere le persone rimaste intrappolate sotto le macerie". La guidasuprema iraniana Seyyed Ali Khamenei, citato dall'Irna, ha inviato un messaggio al Paese e ha chiesto a esercito e pasdaran diintervenire nelle aree colpite dal sisma. Il ministro dell'Interno, Abdolreza Rahmani Fazli, ha riferito che sono stati allestiti ospedali dacampo e di temere per le aree rurali "dove si prevedono altre vittime". Intanto il presidente iraniano, Hassan Rohani, è in contattopermanente con il ministero dell'Interno. È stato creato un comitato di crisi che ha già tenuto una riunione di emergenza per valutarel'entità della tragedia. Il sisma ha causato importanti danni nei villaggi di Kermanshah, Ghasr Shirin, Sarpul e Azgale, e ha interessatoanche l'Iraq.

• LA MACCHINA DEGLI AIUTIL'agenzia IRNA riferisce intanto che le autorità della regione iraniana di Kermanshah stanno distribuendo tende e coperte tra la gente,rimasta al freddo durante la notte. La corrente è stata ripristinata quasi ovunque, tranne che a Sar pol Zahab. Mobilitati 145 elicotteridelll'aviazione per il soccorso ed il trasporto dei feriti; l'esercito ha inviato 4 dei suoi battaglioni nelle zone terremotate.

Si trovano già a Kermanshah, sia il comandante dell'esercito iraniano, sia il comandante del corpo dei Pasdaran. In particolare, il repartodel genio militare dei Pasdaran, la base Khatam Al Anbiyah, ha spiegato il comandante Abdollahì all'agenzia Mehr, è entrato in azione perrimuovere le macerie nelle regioni di Kermanshah, ma anche in quella di Elam, a sudovest del territorio iraniano.

• SOLIDARIETA' TRA TURCHI E CURDIIl dramma del terremoto ha allentato un po' la tensione tra la Turchia e i curdi iracheni. I rapporti tra i due sono diventati più difficili dopo ilreferendum che lo scorso settembre ha sancito l'indipendenza del Kurdistan Iracheno (il cui risultato è stato poi congelato). Ora, però,davanti alla devastazione la Turchia si riavvicina all'Iraq del nord manifestando solidarietà e inviando aiuti. Un atteggiamento opposto alleritorsioni economiche e alla chiusura del confine, più volte oggetto di minaccia da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nellescorse settimane, che avrebbero al contrario messo in ginocchio la già debilitata economia dell'intera regione.

Il premier turco Binali Yildirim ha inviato un messaggio di cordoglio alle famiglie delle vittime, annunciando che la prima tranche di aiuti èstata già consegnata da un aereo militare: cibo, medicine e 250 tende nella città di Sulaymaniyah, epicentro del sisma. "La Turchia è alfianco delle vittime del terremoto che ha colpito il nord dell'Iraq, li consideriamo nostri fratelli", ha detto Yildirim. Un primo convoglio di aiutiè stato già consegnato per cercare di far fronte alla necessità alimentari e sanitarie della popolazione. La Mezzaluna Rossa si è giàattivata per raggiungere al più presto le aree colpite".

• I PRECEDENTINell'aprile del 2013 la repubblica islamica d'Iran fu colpita da due terribili scosse, a distanza di sei giorni l'una dall'altra, la prima di

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13/11/2017 Terremoto al confine tra Iran e Iraq, si aggrava il bilancio: oltre 300 morti e migliaia di feriti - Repubblica.it

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magnitudo 6,4, la seconda di 7,7, la più alta mai registrata nel paese dal 1957. I due terremoti fecero una quarantina di morti, un numeroesiguo se paragonato alle oltre 40.000 vittime (e i 300.000 feriti) del terremoto di magnitudo 7,4 verificatosi nel paese nel giugno del 1990.

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13/11/2017 Terre e rocce da scavo, per le imprese regime di favore con le dichiarazioni a prova di errori

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13 Nov 2017

Terre e rocce da scavo, per le impreseregime di favore con le dichiarazioni a provadi erroriPaola Ficco

L’orizzonte regolamentare introdotto dal nuovo regolamento per le terre e rocce da scavo (Dpr13 giugno 2017, n. 120 in vigore dal 22 agosto) è particolarmente ampio. Infatti, il decreto incidesu tutti i cantieri, che però sono differenziati in ragione delle dimensioni del volume di scavo: seil volume supera i 6mila metri cubi il cantiere è considerato di grandi dimensioni; al di sotto diquesta soglia, il cantiere è considerato di piccole dimensioni. La volumetria di scavo è calcolatain base alle sezioni di progetto (cosiddetto scavo in banco).

Il decreto trova la sua profonda ragion d’essere nella trasformazione del risultato dello scavo darifiuto a sottoprodotto. Il che consente di prescindere dalle numerose e non sempre chiareregole sulla gestione dei rifiuti, valorizzando così le risorse.

Con le nuove regole per aversi sottoprodotto nei piccoli cantieri assumono un ruolofondamentale la dichiarazione di utilizzo (articolo 21) e la dichiarazione di avvenuto utilizzo(articolo 7). Sono questi gli strumenti attraverso i quali l’impresa ottiene il regime di favore,dimostrando la sussistenza delle condizioni previste dall’articolo 184-bis, Dlgs 152/2006 (Codiceambientale) e dall’articolo 4 Dpr 120/2017 ai fini del concretarsi del sottoprodotto.

La dichiarazione di utilizzo È resa dal produttore mediante trasmissione della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietàresa ai sensi dell’articolo 47, Dpr 445/2000 (autocertificazione), almeno 15 giorni primadell’inizio dei lavori.

Il produttore è il soggetto che esegue l’opera (o anche solo lo scavo). Costui, usando il modulo dicui all’allegato 6 al Dpr 120/2017 la invia al Comune del luogo di produzione e all’Arpaterritorialmente competente. I tempi previsti per l’utilizzo non possono superare un anno dalladata di produzione di terre e rocce, a meno che l’opera alla quale sono destinate, preveda untermine di esecuzione superiore.

In caso di opera pubblica, la gestione di terre e rocce come sottoprodotti va autorizzata dallastazione appaltante.

Se i requisiti per rientrare nella categoria del sottoprodotto subiscono una modifica sostanziale,il produttore aggiorna la dichiarazione e la invia, anche solo in via telematica, al Comune delluogo di produzione e all’Arpa territorialmente competente. Decorsi 15 giorni, terre e roccepossono essere gestite in conformità alla dichiarazione aggiornata.

Le modifiche sostanziali sono indicate dall’articolo 15, comma 2, e tra queste rientrano il destinodi terre e rocce a un sito di deposito intermedio diverso da quello indicato nel piano di utilizzo ela modifica delle tecnologie di scavo.

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13/11/2017 Terre e rocce da scavo, per le imprese regime di favore con le dichiarazioni a prova di errori

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Se la variazione riguarda il sito di destino o il diverso uso dei materiali, la dichiarazione puòessere aggiornata per non più di due volte (salvo cause di forza maggiore).

Invece, i tempi previsti per l’utilizzo di terre e rocce possono essere prorogati una sola volta e, sequesto avviene per cause di forza maggiore, per non oltre sei mesi. In tal caso, prima dellascadenza del termine di utilizzo indicato nella dichiarazione, il produttore comunica al Comunedel luogo di produzione e all’Arpa territorialmente competente, il nuovo termine di utilizzo,motivandolo. Se l’autorità competente accerta l’assenza dei requisiti o delle cause di forzamaggiore, dispone il divieto di gestire i materiali come sottoprodotti.

La caratterizzazione dei materiali non è prevista, ma si ritiene sia dovuta; diversamente, in casodi controllo il produttore non potrà confermare la veridicità di quanto dichiarato in ordine alla«qualità delle terre» e la loro rispondenza ai requisiti del sottoprodotto.

L’avvenuto utilizzo Il produttore, mediante la dichiarazione di avvenuto utilizzo (Dau) attesta che l’impiego deimateriali è avvenuto in modo conforme a quanto aveva indicato nella dichiarazione di utilizzo.Anche questa dichiarazione è redatta ai sensi dell’articolo 47, Dpr 445/2000, è compilata in baseall’allegato 8 ed è resa anche solo in via telematica. Inoltre, va trasmessa all’autorità e all’Arpacompetenti per il sito di destinazione, al Comune del sito di produzione e a quello del sito didestino. La dichiarazione è conservata per cinque anni e va resa entro il termine di validità delladichiarazione di utilizzo. Se è omessa, i materiali diventano rifiuti con effetto immediato.

Guarda le mosse per non sbagliare

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13/11/2017 Terre e rocce da scavo/2. Viaggi più semplici, cambia il documento per il trasporto

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13 Nov 2017

Terre e rocce da scavo/2. Viaggi piùsemplici, cambia il documento per iltrasportoPaola Ficco

Per ogni automezzo che trasporta terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotto da unsito di produzione verso un sito di destinazione o di deposito intermedio previsti dalladichiarazione di utilizzo (articolo 21, Dpr 120/2017), il produttore deve compilare il documentodi trasporto previsto dall’articolo 6 del decreto. La previsione vale sia per i cantieri piccoli cheper i grandi. Si tratta di un documento che nulla ha a che vedere con il formulario per iltrasporto dei rifiuti per l’ovvia ragione che sugli automezzi sono presenti materiali che sonosottoprodotti e non rifiuti e che, come tali, soddisfano la principale opzione della gerarchiacomunitaria sui rifiuti che risiede nella prevenzione della loro formazione (articolo 4, direttiva2008/98/Ce).

Tuttavia, per non rinunciare alla tracciabilità dei materiali ogni viaggio deve essereaccompagnato, da un documento redatto secondo lo schema dell’allegato 7 che equivale, ai finidella responsabilità per l’autotrasportatore (articolo 8, Dlgs 286/2005) alla copia del contratto informa scritta di cui all’articolo 6 del medesimo decreto, prevista per accompagnare il carico.

Il documento va redatto in triplice copia. Una copia resta all’esecutore delle opere/produttore,una va al trasportatore e l’altra al destinatario dei materiali. Tuttavia, se il proponente è unsoggetto diverso dall’esecutore, le copie diventano quattro. Ciascuno di questi soggetti deveconservare il documento per tre anni e renderlo disponibile, in qualunque momento, all’autoritàdi controllo .

Il documento di trasporto va compilato: • per ogni viaggio dal sito di produzione fino al sito di utilizzo;• per ogni viaggio dal sito di produzione fino al sito intermedio di deposito;• per ogni viaggio dal sito intermedio di deposito a quello di utilizzo.

Se i tragitti sono coperti da più automezzi, ogni automezzo utilizzato deve essere assistito daldocumento di trasporto.

Si ritiene sia meglio utilizzare un solo documento per ogni viaggio compiuto dal singoloautomezzo, anziché indicarli tutti. Questo perché è oggettivamente difficile indicare nellasezione D del modello il numero dei viaggi, gli orari, le date, la quantità e l’orario di arrivo. Lanorma non lo vieta, tuttavia, si determinerebbe una inevitabile confusione che non gioverebbealla tracciabilità.

Nell’abrogato Dm 161/2012 il documento di trasporto presentava una notevole criticità dovuta alfatto che prima del trasporto del materiale da scavo, doveva essere inviata all’autoritàcompetente una comunicazione attestante le generalità di: stazione appaltante, ditta

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appaltatrice dei lavori di scavo/intervento, ditta che trasporta il materiale, ditta che riceve ilmateriale e luogo di destinazione, targa del mezzo utilizzato, sito di provenienza, data e ora delcarico, quantità e tipologia del materiale trasportato.

La comunicazione paralizzava, di fatto, ogni concreta possibilità di una seria logistica neicantieri. Ora questa comunicazione non è più prevista.

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13/11/2017 Strategia energetica nazionale, piano per 9 miliardi di risparmi: 19 opere per l'alt al carbone nel 2025

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13 Nov 2017

Strategia energetica nazionale, piano per 9miliardi di risparmi: 19 opere per l'alt alcarbone nel 2025Carmine Fotina

Eliminazione anticipata del carbone dalla produzione elettrica al 2025 con un patto di ferroproposto alle amministrazioni locali: nessun veto sulle infrastrutture alternative. È uno dei punticentrali della nuova Strategia energetica nazionale (Sen) presentata ieri a Palazzo Chigi dalpremier Paolo Gentiloni e dai ministri dello Sviluppo economico (Carlo Calenda) e dell’Ambiente(Gian Luca Galletti). Il piano quantifica i nuovi obiettivi di mix energetico, investimenti, prezzi.

Secondo alcune stime del ministero dello Sviluppo, elaborate a corredo del documento, le azionidella Sen consentiranno al 2030 di tagliare di 8-9 miliardi la fattura energetica, ovvero quantopaghiamo in termini di materia prima senza considerare le altre voci della bolletta. Nel 2017 lafattura energetica (elettricità e gas) peserà per circa 35 miliardi, nel 2030 salirà ad almeno 50-55miliardi e i risparmi stimati rappresenterebbero dunque almeno il 15 per cento del totale. Il Miseha stimato anche gli impatti sugli investimenti, 175 miliardi tra quota privata e pubblica (reti,fonti rinnovabili ed efficienza energetica). E sull’occupazione: 150mila lavoratori temporaneiall’anno nei cantieri per le nuove opere e 80mila unità permanenti, tra manutenzione e, inbuona parte, assunzioni che potrebbero essere liberate dal risparmio sui costi energetici.

La decarbonizzazione Oggi la quota del carbone nel mix della produzione elettrica è pari al 16%, dovrà arrivare a zeronel 2025. Ma ci sarà bisogno di infrastrutture aggiuntive, per adeguare la rete ai nuovi livellidelle rinnovabili ad esempio, e per far crescere la quota di gas. Qui sarà indispensabile il dialogocon le amministrazioni locali. «Fugge dalla realtà chi pensa di uscire dal carbone senza fare unmillimetro di nuove infrastrutture» dice il ministro Calenda. C’è una lista di opere prioritarie sucui ci saranno un passaggio in Conferenza unificata e poi un Dpcm. Secondo il ministro delloSviluppo, «non possiamo fare scelte senza avere consapevolezza delle conseguenze. Ci sarà unpiano dettagliato, infrastruttura per infrastruttura, quindi si saprà che se un Comuni o unaRegione a caso fanno ricorsi, non si sta mettendo a rischio un’opera specifica ma l’obiettivo didecarbonizzazione». Le azioni minime da realizzare al 2025 sono 19, in parte già comprese neiPiani di sviluppo di Terna per il 2017 e in parte da integrare nel Piano 2018, oltre alpotenziamento della Dorsale adriatica per il gas. Per sostituire 2 gigawatt di capacità a carboneda tagliare al 2025 bisogna accelerare investimenti, in parte già previsti, tra 11,6 e 12,1 miliardi.Invece, con la chiusura di tutte le centrali a carbone e non solo una parte (riduzione di 8 Gw), sidovrebbero aggiungere interventi per 3,7-4,1 miliardi (ad esempio prevedendo l’ulterioreelettrodotto per la Sardegna).

Gli obiettivi La Sen è stata adottata con un decreto interministeriale Sviluppo-Ambiente, non richiede

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13/11/2017 Strategia energetica nazionale, piano per 9 miliardi di risparmi: 19 opere per l'alt al carbone nel 2025

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passaggi parlamentari e le eventuali norme che saranno necessarie su specifiche azioniarriveranno successivamente. In termini di obiettivi, spiega il titolare dell’Ambiente Gian LucaGalletti, al 2030 la quota di fonti rinnovabili su tutti i consumi rispetto all’idea iniziale è stataelevata dal 27% al 28% (saremmo al 22% senza le azioni della Sen) e quella sui consumi elettricisarà al 55% (dal 38%). Sull’efficienza energetica si dovrebbe raggiungere la riduzione deiconsumi finali da 118 a 108 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). Quanto allamobilità sostenibile, invece, la Sen alla fine appare invece più cauta del previsto. L’Italia èpenalizzata da un parco circolante abbastanza datato, con 17 milioni di veicoli tra euro 0 ed euro3. Al 2030 si stimano circa 5 milioni di auto elettriche ma gli incentivi - anche al metano, ibrido -pur restando nelle intenzioni del governo per ora sono congelati. «È un tema complicato -spiega Calenda - perché la fonte finanziaria individuata, che poteva essere una componentedella bolletta, è delicata, quindi abbiamo chiesto al Parlamento un’ampia condivisione delleforze politiche, ma finora non abbiamo avuto risposte».

La competitività La Sen punta a ridurre i differenziali di prezzo italiani grazie tra le altre cose al cambiamento dimix generativo, alla riduzione del costo delle rinnovabili, all’aumento di liquidità nell’offertagas. Il divario sui prezzi finali dell’elettricità rispetto alla media Ue è di 35 euro/megawattora nel2015 per la famiglia media e del 25% per le imprese. Il gap tra il prezzo all’ingrosso del gas equello del Nord Europa è pari a circa 2 euro/Mwh. Sull’elettricità, il ministro dello Svilupporicorda il via libera definitivo arrivato appena due giorni fa alle nuove agevolazioni perl’industria energivora. Nella legge concorrenza è stata già prevista la completa liberalizzazionedel mercato retail sebbene, sottolinea Calenda, vada implementata con estrema delicatezza perevitare effetti opposti in termini oligopolistici. Per quanto riguarda il gas si punta molto sullenuove asta delle capacità di rigassificazione, mentre al momento c’è una frenata sui nuovirigassificatori a causa dei costi di sistema collegati. «Stiamo lavorando anche sul corridoio diliquidità», dice Calenda, ma su questo punto l’industria del settore è abbastanza divisa e ildocumento ritiene ancora eventuale l’adozione della misura, magari in forma graduale.

Tra i primi commenti alla Sen, la nota di Confindustria che esprime apprezzamento. Giudizipositivi sulla decarbonizzazione al 2025 anche dalle associazioni ambientaliste che chiedonopolitiche coerenti nei prossimi anni.

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13/11/2017 Edilizia scolastica, dall'Enea arriva l'app per verificare la vulnerabilità sismica

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13 Nov 2017

Edilizia scolastica, dall'Enea arriva l'app perverificare la vulnerabilità sismicaMila Fiordalisi

Misurare i consumi energetici e la vulnerabilità sismica delle scuole. Il tutto in un colpo solo esemplicemente utilizzando una app per smartphone. Questa l'ultima novità che vedeprotagonista Enea. Ideata specificamente per sostenere la campagna nazionale sull'efficienzaenergetica "Italia in Classe A", l'app Safe School 4.0 consente di effettuare una sorta di screeningdell'edificio scolastico al fine di programmare interventi di messa in sicurezza strutturale e diriqualificazione energetica.

Ad esempio, il confronto fra i consumi energetici effettivi - quelli elettrici e quelli per laclimatizzazione - e quelli a cui bisogna attenersi per legge permette in tempo reale di verificareeventuali "gap": buono, sufficiente e insufficiente i "giudizi" che la app è in grado di assegnare aciascun edificio confrontando i parametri che consentono di valutare lo status quo e leinformazioni inserite per effettuare il test. Proprio come a scuola, dunque, ciascun edificio vieneprima interrogato e poi promosso, rimandato o bocciato.

«Una volta inserite le informazioni nelle apposite sezioni sarà possibile ottenere un report deirilievi completo di foto, il livello della classe di merito energetica e degli interventi perottimizzarne la prestazione, il livello della vulnerabilità strutturale e delle azioni per migliorarela sicurezza dell'edificio, un file contenente tutte le informazioni inserite dal tecnico», spiegal'Enea. Sulla base dei dati forniti l'Agenzia nazionale punta inoltre a dare vita ad una piattaformainformatica che non solo permetterà di individuare le aree in cui le scuole richiedono i maggioriinterventi, ma che consentirà la messa a punto di un piano di recupero degli edifici esistenti incui il miglioramento strutturale delle costruzioni possa tener conto delle diverse criticitàterritoriali, ambientali e climatiche.

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13/11/2017 Beni culturali, in vigore il nuovo regolamento del Mibact per i bandi pubblicati da oggi

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13 Nov 2017

Beni culturali, in vigore il nuovoregolamento del Mibact per i bandipubblicati da oggiAlessandro Arona e Mauro Salerno

Mercato più aperto per i lavori pubblici sui beni culturali (restauro di immobili tutelati esuperfici decorate, scavi archeologici) dopo il Regolamento del Mibact (attuativo del Codiceappalti), che entra di fatto in vigore oggi (formalmente sabato scorso, 11 novembre). Basterà dimostrare di aver eseguito il 70%, e non più il precedente 90%, dell'importo dellaclassifica per cui è richiesta la qualificazione. E soprattutto non sarà necessario dimostrare diaver eseguito quell'ammontare nei cinque anni precedenti la firma del contratto, ma senzalimite temporale (purché si dimostri continuità nell'attività). Anche sui requisiti di idoneità tecnica il nuovo regolamento, nel precisare meglio il costo e lecaratteristiche del personale necessario, rende di fatto più flessibili i requisiti, anche in questocaso ampliando il novero delle imprese che potranno partecipare alle gare.

Nel DOSSIER ON LINE di Edilizia e territorio (a cura di Laura Savelli) tutte le novità (e anche lenorme confermate) del decreto del Ministero dei Beni Culturali 22 agosto 2017, n. 154,contenente appunto il nuovo regolamento su «appalti pubblici di lavori riguardanti i beniculturali tutelati ai sensi del Dlgs 42/2004» (pubblicato in Gazzetta ufficiale il 27 ottobre èentrato in vigore per i bandi pubblicati a partire dall'11 novembre (si veda anche il numero 42 di«Edilizia e Territorio»).

Sul dossier l'analisi dei nostri esperti sull'impatto immediato delle nuove norme e sulle partiinvece ancor "sospese, legat all'emanazione di altri decreti attuativi del Codice, come quello suilivelli di progettazione del Mit e quello dello stesso Mibact sulla progettazione dei lavori sugliimmobili vincolati.

Circa l'idoneità organizzativa, la nuova disciplina è più articolata di prima, ma di fatto piùmorbida, perché chiede la presenza di una quota di restauratori solo per i lavori in Os-2A e Os-2B (superfici decorate e beni mobili), mentre per la categoria generale Og-2 (restauro emanutenzione di beni immobili tutelati) i requisiti si riferiscono in generale al costo delpersonale dipendente (almeno il 15% del valore dei lavori realizzati nei dieci anni precedenti).

Il mercato dei lavori di restauro, tuttavia, non sta passando un buon momento. Sia i valori a basedi gara sia le aggiudicazioni si sono sostanzialmente dimezzati negli ultimi anni. I bandi sonopassati dagli 800 milioni di euro medi del 2012-2014 ai 400 milioni a base d'asta del 2016, con iprimi sette mesi del 2017 in linea. Per le aggiudicazioni si è passato dai 561 e 518 milioni rispettivamente nel 2012 e 2013, poi saliti

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13/11/2017 Beni culturali, in vigore il nuovo regolamento del Mibact per i bandi pubblicati da oggi

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a 650 milioni nel 2014 e 670 nel 2015, ai miseri 333 milioni nel 2016, con ulteriore calo del 23%nei primi nove mesi di quest'anno.

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13/11/2017 Solo 30 giorni per impugnare l'ammissione o esclusione dalla gara: le novità del Codice e la recente giurisprudenza

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13 Nov 2017

Solo 30 giorni per impugnare l'ammissioneo esclusione dalla gara: le novità del Codicee la recente giurisprudenzaRoberto Mangani

Il D.lgs. 50/2016 (Codice appalti) contiene all'articolo 204alcune disposizioni di naturaprocessuale, che vanno a modificare il Codice del processo amministrativo in relazione allecontroversie aventi ad oggetto contratti pubblici. In particolare, l'articolo 204, comma 1, lettera b), ha inserito il comma 2 – bis all'articolo 120 delCodice del processo amministrativo. La disposizione introdotta sancisce l'onere di immediataimpugnazione per i concorrenti che intendano contestare in sede giurisdizionale iprovvedimenti di ammissione e di esclusione relativi alla procedura di gara. Viene infattistabilito che l'impugnazione deve intervenire entro trenta giorni dalla pubblicazione delrelativo provvedimento di ammissione/esclusione sul profilo del committente. La mancataimpugnazione entro il termine indicato preclude la possibilità di far valere l'eventualeillegittimità derivata dei successivi atti della procedura di gara, anche con ricorso incidentale. In sostanza, il legislatore ha voluto introdurre una sorta di meccanismo di sbarramento, in unalogica di accelerazione e semplificazione del contenzioso. Tale meccanismo opera nel senso chele questioni relative all'ammissione e all'esclusione dei concorrenti debbono essere portatedavanti al giudice amministrativo entro un termine perentorio – trenta giorni - che decorredalla effettiva conoscenza del relativo provvedimento.

Si deve peraltro ritenere che la norna faccia riferimento esclusivamente ai provvedimenti diammissione ed esclusione relativi ai requisiti di qualificazione (sia di idoneità morale cheeconomico - finanziari e tecnico - organizzativi), e non ad esempio alle esclusioni che attengonoa difetti dell'offerta.

La disposizione richiamata ha da subito suscitato un significativo dibattito sia in merito alla suaeffettiva utilità, sia per ciò che concerne la sua concreta modalità applicativa, dando luogo anchea significative pronunce del giudice amministrativo. Tra queste ve ne sono due di recenteemanazione che si occupano da un lato dell'esatta definizione del funzionamento delmeccanismo preclusivo; dall'altro, dei riflessi che tale meccanismo ha rispetto alla tematicadell'accesso agli atti.

La decorrenza del termine per il ricorso giurisdizionale La definizione delle modalità di funzionamento della richiamata disposizione introdotta alcomma 2 – bis dell'articolo 120 del Codice del processo amministrativo è stata affrontata dalTAR Campania, 19 ottobre 2017, n. 4884 con riferimento all'individuazione del momento da cuifar decorrere i trenta giorni per la proposizione del ricorso contro il provvedimento di

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ammissione/esclusione. La fattispecie esaminata dal giudice amministrativo trae origine da una procedura di garaavente ad oggetto l'affidamento del servizio di raccolta di rifiuti urbani e assimilati. A frontedell'intervenuta aggiudicazione, il concorrente secondo classificato proponeva ricorso. A suavolta l'originario aggiudicatario proponeva ricorso incidentale e nell'ambito del medesimocontestava la mancanza in capo al ricorrente principale dei requisiti di idoneità morale. Il giudice amministrativo ha dichiarato il ricorso incidentale tardivo e quindi inammissibile. Ciòin quanto con lo stesso veniva sollevata una questione attinente alla eventuale esclusione delconcorrente aggiudicatario ben oltre il termine di trenta giorni previsto dalla norma.

Al riguardo, il giudice amministrativo ricorda come si siano formati due orientamenti in meritoall'individuazione del momento da cui far decorrere il suddetto termine di trenta giorni. Unprimo orientamento fa decorrere tale termine dalla pubblicazione del relativo provvedimento diammissione o esclusione sul profilo del committente, come peraltro previsto espressamentedalla norma. Secondo un altro orientamento il termine di trenta giorni decorrerebbe comunque, anche incaso di mancata pubblicazione del provvedimento di ammissione o esclusione sul profilo delcommittente, dalla ricezione di tale provvedimento o comunque dal momento in cui ilconcorrente ha avuto notizia certa in merito all'ammissione/esclusione.

Secondo il Tar Campania nel caso di specie, non essendovi stata la pubblicazione sul profilo delcommittente, la decorrenza del termine va identificata nel momento dell'invio a tutti iconcorrenti del provvedimento di intervenuta aggiudicazione. Infatti, tale provvedimentopresuppone che il concorrente aggiudicatario sia stato ritenuto in possesso dei requisitirichiesti; di conseguenza, qualora si intenda contestare la mancanza di tali requisiti – e quindi sicontroverta in tema di ammissione o esclusione alla/dalla procedura di gara – ciò va fatto entratrenta giorni dalla ricezione del provvedimento di aggiudicazione. Né l'intervenuto decorso di tale termine può essere "sanato" proponendo la questionedell'esclusione del concorrente in sede di ricorso incidentale. La norma è infatti chiara nelprevedere che le questioni relative all'ammissione ed esclusione dei concorrenti non possonotrovare spazio neanche nell'eventuale ricorso incidentale proposto a fronte di un ricorsoprincipale. La ratio di questa previsione è evidente: nel momento in cui si sancisce il principio che tutte lequestioni relative all'ammissione e all'esclusione devono trovare soluzione in tempi prefissati eche non possono essere proposte nelle fasi successive della procedura di gara, sarebbecontraddittorio consentire che le stesse trovino spazio in sede di ricorso incidentale.

L'onere di immediata impugnazione e l'accesso agli atti Un'altra pronuncia del giudice amministrativo, TAR Lazio, Sez. III quater, 20 ottobre 2017, n.10561, ha affrontato la questione degli effetti che l'onere di immediata impugnazione deiprovvedimenti di ammissione e esclusione produce in materia di accesso agli atti. La fattispecie affrontata nella sentenza trae origine da una procedura di gara per l'affidamentodel servizio di trasporto e conferimento di rifiuti speciali. Un concorrente aveva formulato istanza di accesso agli atti di gara, e in particolare alladocumentazione amministrativa presentata dalle imprese ammesse a partecipare e ai verbalidella commissione di gara. L'ente appaltante ha negato l'accesso agli atti ritenendo che il concorrente non avesse uninteresse specifico, attuale e concreto. In ogni caso, anche qualora tale interesse avesse avuto icaratteri sopra indicati, l'accesso doveva comunque essere differito in virtù di quanto previsto

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dall'articolo 53, comma 2, lettera c), del D.lgs. 50/2016. Tale ultima disposizione stabilisce infatti che il diritto di accesso relativamente all'offerta puòessere esercitato solo dopo l'intervenuta aggiudicazione; di conseguenza, prima di talemomento i concorrenti non avrebbero diritto ad accedere ad alcun atto della procedura di gara,compresa la documentazione amministrativa degli altri concorrenti.

Questa impostazione dell'ente appaltante è stata totalmente smentita dal giudice amministrativo.Sotto un primo profilo, è stato infatti affermato che è innegabile la sussistenza di un interesseconcreto e attuale del concorrente ad accedere alla documentazione comprovante il possesso deirequisiti soggettivi degli altri concorrenti, poiché l'esame della stessa è essenziale ai fini diverificare la sussistenza di eventuali carenze in merito ai requisiti medesimi. Quanto alla previsione secondo cui il diritto di accesso relativamente alle offerte sarebbe negatofino all'intervenuta aggiudicazione, il giudice amministrativo rileva come proprio la sussistenzadell'onere di immediata impugnazione impone di dare una lettura restrittiva al termine "offerte".Infatti, posto che sussiste il suddetto onere, i concorrenti devono essere messi nelle condizionidi acquisire tempestivamente tutta la documentazione che attiene al possesso dei requisiti. Ne deriva che il termine "offerte" va inteso come riferito esclusivamente ai contenuti tecnici edeconomici delle stesse, i soli per i quali può legittimamente operare il differimento all'accesso. Alcontrario, tale differimento non può trovare spazio con riferimento alla documentazioneamministrativa dei concorrenti, in quanto ciò sarebbe in palese contraddizione con l'onere diimmediata impugnazione dei provvedimenti di ammissione ed esclusione, il cui esercizio sibasa proprio sui contenuti della richiamata documentazione.

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13/11/2017 Opere pubbliche, progettazioni finanziate con gli oneri di urbanizzazione

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13 Nov 2017

Opere pubbliche, progettazioni finanziatecon gli oneri di urbanizzazioneMassimo Frontera

Per i costi delle progettazioni di opere pubbliche si potrà attingere alle risorse derivanti daglioneri di urbanizzazione e dalle eventuali sanzioni per il mancato rispetto di norme edilizie eurbanistiche. Lo prevede un emendamento al Dl fiscale approvato giovedì scorso dalla Commissione Bilanciodel Senato. Il breve emendamento - presentato da quattro deputati del gruppo delle autonomie(primo firmatario Vittorio Fravezzi) - in coda alla (lunga) lista delle possibili destinazioni dellerisorse, aggiunge le «spese di progettazione per opere pubbliche».

La misura (indicata all'articolo 1, comma 460 della legge di bilancio dello scorso anno) scatta dalprimo gennaio 2018 e include già la seguente lista di destinazioni: realizzazione e allamanutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria;risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate;interventi di riuso e di rigenerazione; a interventi di demolizione di costruzioni abusive;acquisizione e realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico; interventi di tutela eriqualificazione dell'ambiente e del paesaggio (anche ai fini della prevenzione e dellamitigazione del rischio idrogeologico e sismico); tutela e riqualificazione del patrimonio ruralepubblico; interventi volti a favorire l'insediamento di attività di agricoltura nell'ambito urbano.

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Post sisma, arrivano in Italia 1,2 miliardi di euro di contributo UE diPaolaMammarella316,5milionisarannodestinatiascuoleeinfrastrutturestradali,208milionialpatrimonioculturale

13/11/2017–LaCommissioneEuropeahatrasferitoall’Italia1,2miliardidieuro.Ilcontributoeconomico,finanziatodalFondodiSolidarietàdell’UnioneEuropea(FSUE),èstatoapprovatoil13settembrescorsodalParlamentoeuropeoafavoredellezonedell’Italiacentralecolpitedalsisma.

CentroItalia,idannielerisorseUEPerl’interasequenzasismica,dal24agosto2016al18gennaio2017,lastimadeidanniammontaacirca22miliardidieuro.ComeprevistodalRegolamentodiistituzionedelFondo,ilcontributo,pariesattamentea1.196.797.579euro,èdestinatoasostenereidannidirettieicostidellaprimaemergenza.

Lerisorsesarannospesesuquattroattività.Quasimetàdellostanziamento,cioè582milionidieuro,saràutilizzatopersostenereicostideiContributi

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diAutonomaSistemazione(CAS),dellasistemazionealberghiera,delleSoluzioniAbitativediEmergenza(SAE),deiModuliAbitativiProvvisoriRurali(Mapre),dellestalleedeifienili.

Altri316,5milionidieuroandrannoagliinterventidiripristinodelleinfrastrutturedellareteviariaprevistinelPianoANAS(1°e2°stralcio),agliinterventidiriparazioneimmediatanegliedificiscolasticieallarealizzazionedistrutturescolastichetemporanee.

Sarannopoinecessari208milionidieuropergliinterventidimessainsicurezzaeprotezionedelpatrimonioculturaleacuradelMibactedelleRegioni.

Quasi89milionidieurosarannoinfinedestinatialleattivitàdigestione,rimozioneesmaltimentodellemacerie.

RisorseUEdaspendereentro18mesiIlDipartimentodellaProtezioneCivilesaràresponsabiledelcoordinamentoedell’attuazionedelFondo.SecondoilRegolamento,ilcontributodovràessereutilizzatoentrounperiododidiciottomesiadecorreredalladatadel6novembre2017,giornoincuilaCommissioneeuropeahaerogatolostanziamento.Lerisorsenonimpiegate,outilizzateperoperazioninonammessealcontributo,dovrannoessererestituite.

Entroi24mesidallaricezionedelcontributoloStatobeneficiariodovràpresentareunarelazionesullostatodiattuazionedelcontributoconlarelativarendicontazione.

FondodiSolidarietàdell’UnioneEuropeaIlFondodisolidarietàdell’UEèstatocreatonel2002.dopoleinondazioniinEuropacentrale.Dal2002aoggi24paesihannobeneficiatodelFondodiSolidarietàdell’UnioneEuropeaperfarfronteadisastriqualiincendi,siccità,inondazioni,tempesteeterremoti.Isoldierogatipossonoessereusatiperiservizidiemergenzaeperoffrirerifugioallepopolazioni,perripulireleareecolpite,perriparareleinfrastrutturecomeacquedottiestradeepermettereinsicurezzailpatrimonioculturale.Ilcontributoerogatoinfavoredell’ItaliaaseguitodeglieventisismicichehannocolpitoilcentroItaliaèilpiùaltomaiconcessonell’ambitodelFondodiSolidarietàdell’UnioneEuropea.

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Periferie, la nuova identità di 10 aree degradate diPaolaMammarellaSpazivuotiridisegnatiperattrarrelasocialità,mobilitàdolce,strettolegameconglielementinaturalielacultura

13/11/2017–Ricucireitessutiurbanieliminandooriconvertendolecostruzioniormaiinutilizzateeregalandoaicittadininuovispaziperlasocializzazioneelamobilitàdolce.SonoitratticheaccomunanoiprogettivincitoridellasecondaedizionedelConcorsodiidee10Periferie2017,banditodallaDirezioneGeneraleArteeArchitetturacontemporaneeePeriferieurbanedelMiBACTedalConsiglioNazionaledegliArchitetti,Pianificatori,PaesaggistieConservatori.

Vediamocosapropongonoivincitori.

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BarcellonaPozzodiGotto(Messina)Sichiama“Zolleurbane”ilprogettosceltoperlariqualificazionedelquartierediViadelMare.Agliedificipopolarierealizzatinelsecondodopoguerrasaràdatanuovadignitàconlacreazionediinfrastruttureviariee“ildisegnodelvuoto”,daimmaginarecomeelementostrutturanterelazioni.

Immagine:piattaformaCnappcconcorsiawnBarlettaIpunticardinedelprogettosonolariduzionedell’areacarrabile,afavoredellamobilitàciclo-pedonalesullalitoranea,elaricucituradeglispazidatidall’irregolaritàplanovolumetricadeifabbricati,chediventerannoareedisosta,perlasocialitàeilristoro,capacidistimolareleattivitàcommerciali.

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Immagine:piattaformaCnappcconcorsiawnBisceglie(Barletta–Andria–Trani)Ilprocessodiriqualificazionetoccaun’areaattiguaalcentrostorico,caratterizzatadallapresenzadiunexmattatoiochediventeràluogodiaggregazioneepereventi.L’areasaràapertaalrestodellacittàerappresenteràun“faro”,cioèpuntodiriferimentoeguida.Perquestosarannocreatetorripermeabilibenvisibili.Letorrisiispirerannoallepostazionidivedettacostruitedasecolisulmare.

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Immagine:piattaformaCnappcconcorsiawnLameziaTerme(Catanzaro)Ancheinquestocaso,lariqualificazionepassaattraversolariconversionediuneximpiantoindustriale.Leexcantinesocialipasserannodacentrodiproduzioneeconomicaacentrodiproduzioneculturaleospitandoauditorium,ristorantecaffetteria,biblioteca,spazidicoworkingepalestra.

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Immagine:piattaformaCnappcconcorsiawnLuccaTrattodistintivoèil“boscodomestico”,cioèl’alberaturadarealizzareperconnetterelastazioneferroviariaalcentrostorico.Completailprogettounapiazzainpendenzadestinataadiventarenuovolandmarkurbano.

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Immagine:piattaformaCnappcconcorsiawnMangone(Cosenza)Ilprogettoruotaintornoallaparoladialettale“trasire”,cioèentrare.Conlariqualificazione,l’areanonsaràpiùunpaesaggiolimitrofoconfabbricheedelementinonriconoscibili,maunsistemaarchitettonicoingradodiinvogliareadentrareefermarsi.

Immagine:piattaformaCnappcconcorsiawnNapoli–Municipio6IlPoloacquaticoeculturaleconnetteràalrestodellacittàunazonaoraisolataperlepassatefunzioniindustrialichel’hannocaratterizzata.L’elementounificantesaràlapasseggiatalungomare.

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Immagine:piattaformaCnappcconcorsiawnSanMauroTorinese(Torino)Nell’areadariqualificaresorgeilcomplessodellecartiereBurgo,progettatodaOscarNiemeyeredefinitonel1977dallarivistaDomus“similealsatellite-cittàdiOdisseanellospazio”.Saràcreatounparcoconmuseiinterconnessidaunsistemadimobilitàdolceeverrannoimpiantatepianteautoctone.

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Taurianova(ReggioCalabria)Anchequestoprogettopromuovelamobilitàlenta,conlacreazionediunpercorsoverde,alternativoaquellocarrabile,cheattraversatuttoilquartiere,ediunapiazzacomecentrodiaggregazione.

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Tricarico(Matera)IlprogettodegliOrtisaracenidiTricaricosiinserisceinun’azionedirigenerazionecomplessiva.Proponeilcollegamentotral’areadegliorti,cheuncomitatoad-hocstacandidandoapatrimoniodell’Unesco,eilcentrostorico.Previstoilriassettodelverdeedeimanufatti,comemurettieoperediingegneriaidraulica,chesegnanol’identitàdelluogo,el’inserimentodifunzionididattiche.

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Beni culturali e Direttore dei lavori: vuoto normativo e incertezza 13/11/2017

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensano il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, il Preisidente dell’Anac Raffaele Cantone ed il Presidente della Cabina di regia Antonella Manzione sul vuoto normativo creato, attualmente dall’entrata in vigore, sabato scorso del decreto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo 22 agosto 2017, n. 154 recante “Regolamento concernente gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”.

Ma, anche, sul vuoto normativo creato dall’entrata in vigore del Codice dei contratti relativamente alle norme sulla direzione dei lavori che erano presenti nella Parte II, Titolo VIII, Capi I, II e III del Regolamento n. 207/2010 abrogate dal Codice dei contratti. Ricordiamo che risultano abrogati dall’ormai lontano 18 aprile 2016 gli articoli dal 147 al 177 del Regolamento n. 207/2010 con un vuoto normativocreatosi con l’abrogazione “tout court” e senza alcun periodo transitorio degli articoli (dal 147 al 177). In pratica con tale abrogazione sono state cancellate tutte le norme cui un direttore dei lavori poteva far riferimento relativamente, tra l’altro, alla consegna dei lavori, alla sospensione e ripresa dei lavori, alla sospensione illegittima, ala determinazione dei nuovi prezzi, alle contestazioni tra la stazione appaltante e l’esecutore, ai sinistri alle persone e danni, ai danni cagionati per fora maggiore, all’accettazione qualità ed impiego dei materiali che durerà sin

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quando non sarà pubblicato il decreto del MIT relativo all’articolo 111, comma 1 relativo alle modalità con cui il direttore dei lavori effettua l’attività di controllo tecnico, contabile e amministrativo dell’esecuzione di lavori. È vero che è previsto all’articolo 111, comma 1 la predisposizione di un d.m. ma resta il fatto che dal 18 aprile 2016 e non sappiamo sino a quando c’è un vuoto normativo.

Per quanto concerne il dm 154/2017 si tratta di uno degli innumerevoli provvedimenti previsti dal Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (c.d. “Codice dei contratti” o “Codice Appalti”) già corretto con un avviso di rettifica monstre di quasi 180 modifiche su 100 articoli di un testo composto da 220 articoli (leggi articolo) e con ilDecreto legislativo 19 aprile 201, n. 56 (c.d. “Decreto Correttivo”) costituito da 131 articoli in cui sono riportate circa 400 modifiche a circa 130 articoli del Codice (leggi articolo). Con l’entrata in vigore del decreto e, quindi, da sabato, hanno cessato di avere efficacia le disposizioni di cui agli articoli dal 239 al 248 nonché gli allegati o le parti di allegati ivi richiamate e di cui all'articolo 251 del previgente Regolamento n. 207/2010.

In pratica sono stati cancellati tutti gli articoli del Regolamento n. 207/2010 relativi all’attività di progettazione per i lavori riguardanti i beni del patrimonio culturale, al progetto preliminare per i lavori riguardanti i beni del patrimonio culturale, al progetto definitivo per i lavori riguardanti i beni del patrimonio culturale, al progetto esecutivo per i lavori riguardanti i beni del patrimonio culturale, alla progettazione dello scavo archeologico, alla progettazione di lavori di impiantistica e per la sicurezza riguardanti i beni del patrimonio culturale.

Le norme abrogate sono state sostituite dalle disposizioni dettate dal Titolo III, Capo I del nuovo decreto entrato in vigore sabato scorso (art. 14 - Attività di progettazione, art. 15 - Progetto di fattibilità tecnica ed economica, art. 16 - Scheda tecnica, art. 17 - Progetto definitivo, art. 18 - Progetto esecutivo, art. 19 - Progettazione dello scavo archeologico, art. 20 - Progettazione di lavori di impiantistica e per la sicurezza) peccato però che tali nuove disposizioni entreranno in vigore a decorrere dall'entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 23, comma 3, del Codice dei contratti pubblici (decreto sui livelli di progettazione).

In verità il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone qualche giorno fa, ad Ancona, ad un convegno sulla ricostruzione post sisma ha affermato "Temo che il Codice degli appalti non vedrà mai la luce" ed a tale dichiarazione ha fatto Seguito quella del Presidente dell’Ance Giuliano Campana ha, recentemente affermato che “Il nuovo Codice appalti parte nel 2016, con l'idea di rappresentare una svolta per il settore. Da allora a oggi, però, i problemi anziché diminuire sono aumentati di continuo. E va anche fatta una considerazione: non è vero che prima del nuovo Codice il sistema funzionasse così male” ed, anche che “Bisogna riscrivere il Codice. Ho già proposto di aprire un tavolo con il presidente dell'Anac Cantone, il premier Gentiloni, i ministri Orlando e Delrio e il presidente del Consiglio superiore Sessa. Da lì bisogna partire per trovare una soluzione e gettare la basi per una riscrittura in tempi rapidi. Sia chiaro: per noi le garanzie contro i corrotti sono fondamentali, ma questo sistema chiaramente non ha funzionato”.

A cura di Arch. Paolo Oreto

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APE a 30 euro: il CNI chiede il ritiro del bando 13/11/2017

Pochi giorni fa, nell'articolo "Ape a 30 euro: un nuovo bando pubblico che svaluta le competenze tecniche" abbiamo evidenziato il caso dell'Avviso di indagine esplorativa pubblicato da A.L.E.R. (Azienda Lombarda di edilizia residenziale) di Pavia- Lodi (si tratta di un ente pubblico) per redazione di 98 attestati di prestazione energetica a poco più di 30 euro cadauno, chiedendo quali sarebbero state le mosse del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC (CNAPPC).

La prima è subito arrivata. Il CNI, con la sua consueta attività di monitoraggio dei bandi di gara di progettazione, ha rilevato l'anomalia del bando in questione ed inviato una nota all'A.L.E.R. di Pavia-Lodi e per conoscenza all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con la quale ha richiesto la sospensione della gara al fine di correggere la predetta anomalia, che renderebbe illegittima la procedura di gara.

Nel dettaglio, il CNI ha ricordato che dal 27 luglio 2016 è in vigore il Decreto del Ministero della Giustizia 17/06/2016 recante "Approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione adottato ai sensi dell'articolo 24, comma 8, del decreto legislativo n. 50 del 2016" (Gazzetta Ufficiale

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27/07/2016, n. 174) in cui vengono stabiliti i corrispettivi e la classificazione dei servizi professionali dell'area tecnica.

Come indicato, inoltre, nell'attuale versione del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice Appalti), modificata dal D.Lgs. n. 56/2017 (c.d. Decreto correttivo), sono previsti dei paletti ben specifici per l'importo posto a base d'asta per incarichi di progettazione. In particolare, per quanto riguarda i servizi di architettura e ingegneria resi nei confronti di amministrazioni pubbliche l'art. 24, il comma 8 del Codice Appalti lega l’importo da porre a base di gara all'utilizzo delle tabelle dei corrispettivi previsti dal D.M. 17 giugno 2016 (c.d. Decreto Parametri), che il successivo comma 8-bis prevede il divieto per le stazioni appaltanti di subordinare la corresponsione dei compensi relativi allo svolgimento della progettazione e delle attività tecnico-amministrative ad essa connesse all'ottenimento del finanziamento dell'opera progettata e che il comma 8-ter vieta per la stazione appaltante di prevedere come corrispettivo forme di sponsorizzazione o di rimborso, ad eccezione dei contratti relativi ai beni culturali.

Anche l'ANAC, con le Linee Guida n.1/2016, ha precisato che:

• al fine di determinare l'importo del corrispettivo da porre a base di gara per l'affidamento dei servizi di ingegneria ed architettura e gli altri servizi tecnici, occorre fare riferimento ai criteri fissati dal decreto del Ministero della Giustizia 17 giugno 2016 (Approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione adottato ai sensi dell'art. 24, comma 8, del decreto legislativo n. 50 del 2016);

• per motivi di trasparenza e correttezza è obbligatorio riportare nella documentazione di gara il procedimento adottato per il calcolo dei compensi posti a base di gara, inteso come elenco dettagliato delle prestazioni e dei relativi corrispettivi (Cap. lii par.2.2). Ciò permette non solo ai potenziali concorrenti di verificare la congruità dell'importo fissato e l'assenza di eventuali errori di impostazione o calcolo, ma è anche propedeutico alla determinazione della procedura di gara.

Il CNI ha evidenziato come dalla documentazione pubblicata dall'A.L.E.R. di Pavia-Lodi "si evince che, nonostante il bando faccia riferimento ai criteri del D.M. 17/06/2016 per il calcolo del corrispettivo a base di gara, tale corrispettivo non risulta coincidere con l'importo calcolato secondo detti parametri" come è possibile verificare dal documento in allegato.

Nello specifico, il CNI ha segnalato che, per il calcolo del corrispettivo da porre a base di gara, si è fatto riferimento ad un edificio che misura m 130 x 11 x 25 pari a mc 37.500,

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come desumibile dalla documentazione allegata al bando. Si è stimato un costo di costruzione di 330 € mc, per cui il costo complessivo è di 11.797.500 eurosuddivisi in termini tipici tra edilizia, strutture e impianti sanitari termici ed elettrici:

• Edilizia € 5.800.000,00; • Strutture € 2.900.000,00; Impianti Sanitari € 800.000,00; Impianti Termici

1.350.000,00 ; Impianti Elettrici 850.000,00.

La prestazione di attestazione energetica è richiesta a seguito di ultimazione di lavori per l'intervento di riqualificazione energetica dell'edificio, per cui sono disponibili i dati di stato di fatto e di progetto a base della stessa. La prestazione è stata quindi ricondotta alla aliquota Q.dl.05 della Tav. 2 del DM 17/06/2016, sulla base del quadro economico riferito alle opere esistenti (art. 3 del DM). Il corrispettivo da porre a base gara risulta pari a: € 21.938,31 a mc pari a circa 8 volte quello posto a base di gara.

Per questo motivo, il CNI ha richiesto la sospensione della gara al fine di correggere la predetta anomalia, che renderebbe illegittima la procedura di gara.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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Determinazione corrispettivi

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Riqualificazione urbana e sicurezza periferie: registrata dalla Corte dei conti la delibera CIPE n. 72/201713/11/2017

Tutto pronto per la determinazione e modulazione delle risorse assegnate al Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.

La Corte dei Conti ha, infatti, registrato la delibera CIPE 31 ottobre 2017, n. 72recante "Fondo per lo sviluppo e la Coesione 2014-2020 determinazione e modulazione delle risorse assegnate con la delibera CIPE n. 2/2017 al Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie" che era stata approvata il 7 agosto 2017.

Con la Delibera n. 72/2017 viene rimodulata l'assegnazione precedentemente disposta con la delibera CIPE n. 2/2017 a valere sulle risorse FSC 2014-2020. L'importo complessivo fino ad un massimo di 798,17 milioni di euro è determinato in 761,32 milioni di euro, tenuto conto del finanziamento disposto con il DPCM 29 maggio 2017 in attuazione di quanto previsto dall'articolo 1, comma 140 delle legge n. 232/2016, a favore dei progetti

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inseriti nel Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, individuati dal citato DPCM 6 dicembre 2016.

La ripartizione di tale nuovo importo così determinato,:

• 603,90 milioni di euro, a copertura integrale del fabbisogno finanziario residuo degli interventi delle Città metropolitane e dei comuni capoluogo che appartengono alla macro-area del Mezzogiorno e che si siano collocati utilmente in graduatoria;

• 157,42 milioni di euro, in favore di Città metropolitane e comuni capoluogo del Centro Nord secondo l'ordine di graduatoria e sempre per la parte corrispondente al fabbisogno finanziario non coperto della graduatoria medesima.

Le risorse saranno trasferite secondo le disposizioni contenute nei DPCM 25 maggio 2016 e 6 dicembre 2016, come modificati dal DPCM 16 febbraio 2017 e dal DPCM 16 giugno 2017, che definiscono anche la modalità di attuazione dei progetti.

Il profilo di impiego delle risorse è il seguente:

• 260,00 milioni di euro per il 2017; • 247,00 milioni di euro per il 2018; • 254,32 milioni di euro per il 2019.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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Delibera CIPE

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Protezione Civile: il Governo approva in via preliminare la riforma del sistema del 13/11/2017

Protezione Civile: il CDM ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo di attuazione della legge di riforma del sistema nazionale di protezione civile. Obiettivo del provvedimento è il rafforzamento complessivo dell'azione del servizio nazionale di protezione civile in tutte le sue funzioni, con particolare rilievo per le attività operative in emergenza

La riforma del sistema "protezione civile nazionale" è avviata. Il Governo, nel CDM n.56 del 10 novembre, ha infatti approvato in via preliminare un decreto legislativo che modifica il sistema vigente, in attuazione della legge-delega 30/2017.

L’obiettivo del provvedimento è il rafforzamento complessivo dell’azione del servizio nazionale di protezione civile in tutte le sue funzioni, con particolare rilievo per le attività operative in emergenza.

Principali linee direttrici del decreto

• chiarisce in modo più netto la differenziazione tra la linea politica equella amministrativa e operativa ai differenti livello di governoterritoriale;

• migliora la definizione della catena di comando e di controllo inemergenza in funzione delle diverse tipologie di emergenze;

• definisce le attività di pianificazione volte a individuare a livelloterritoriale gli ambiti ottimali che garantiscano l’effettività dellefunzioni di protezione civile;

• stabilisce la possibilità di svolgere le funzioni da parte dei comuni informa aggregata e collegata al fondo regionale di protezione civile;

• migliora la definizione delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili delfuoco, nell’ambito del servizio di protezione civile, quale componentefondamentale;

• introduce il provvedimento della “mobilitazione nazionale”, preliminarea quello della dichiarazione dello stato d’emergenza;

• individua procedure più rapide per la definizione dello stato diemergenza, con un primo stanziamento non collegato come attualmentealla ricognizione del danno;

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• finalizza il fondo regionale di protezione civile al potenziamento territoriale e al concorso alle emergenze di livello regionale;

• coordina le norme in materia di volontariato di protezione civile, anche in raccordo con le recenti norme introdotte per il Terzo settore e con riferimento alla partecipazione del volontariato alla pianificazione di protezione civile.

Attività e classificazione interventi Tra le attività, sono comprese quelle volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla pianificazione e gestione delle emergenze e al loro superamento. Il testo conferma inoltre l'attuale classificazione degli eventi emergenziali di protezione civile in base alla loro dimensione e gravità. Prevenzione dei rischi? Si stabilisce che il sistema di allertamento, articolato in un livello nazionale e uno regionale, abbia come obiettivo, ove possibile, il preannuncio in termini probabilistici degli eventi, nonché il monitoraggio e la sorveglianza in tempo reale degli stessi e dell’evoluzione degli scenari di rischio, al fine di attivare il servizio nazionale della protezione civile ai differenti livelli territoriali; si prevede inoltre in modo esplicito la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, al processo di elaborazione della pianificazione di protezione civile, in correlazione alle esigenze di diffusione della conoscenza di tali strumenti e della relativa informazione. Gestione delle emergenze? Viene delineato il quadro generale per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale, articolato in diverse fasi:

• la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale della protezione civile, che consente un intervento del sistema nazionale anche in fase preventiva, ove possibile;

• la dichiarazione dello stato di emergenza, con la definizione di un primo stanziamento da destinare all’avvio delle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione. Tale fase si attiva al verificarsi degli eventi di livello nazionale, a seguito di una valutazione speditiva eseguita dal dipartimento della protezione civile, sulla base delle informazioni ricevute in raccordo con i territori, nelle more della ricognizione puntuale del danno (oggi il primo stanziamento avviene dopo la ricognizione del danno con allungamento dei tempi di delibera e di intervento);

• l’individuazione delle ulteriori risorse necessarie per il prosieguo delle attività, a seguito della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento;

Tra le principali novità riguardanti lo stato di emergenza, si prevede, in particolare, che la dichiarazione non possa superare in termini temporali i

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12 mesi più 12, in luogo dei 6 mesi più 6 previsti oggi. Inoltre, le ordinanze di protezione civile sono emanate acquisita l’intesa delle Regioni interessate e possono intervenire, oltre che riguardo all’organizzazione e all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alla gestione dei rifiuti, delle macerie e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa, anche riguardo all’attivazione delle prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale dei cittadini e delle attività economiche e produttive direttamente interessate dall’evento per fronteggiare le necessità più urgenti.

Strumenti finanziari Il decreto prevede una ripartizione delle risorse in tre fondi:

1. fondo nazionale di protezione civile per le attività di previsione e prevenzione (risorse per lo svolgimento delle attività di previsione e prevenzione dei rischi assicurate dal dipartimento della protezione civile già iscritte al bilancio);

2. fondo per le emergenze nazionali (per gli eventi emergenziali nazionali); 3. fondo regionale di protezione civile (fondo che contribuisce al

potenziamento del sistema di protezione civile regionale e concorre agli interventi di carattere regionale).

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Beni culturali: in vigore il nuovo regolamento. I dettagli del 13/11/2017

Beni culturali: è entrato in vigore sabato 11 novembre il nuovo regolamento del Mibact per i bandi pubblicati a partire da oggi 13 novembre

Nel regolamento ministeriale sugli appalti pubblici di lavori riguardanti beni culturali tutelati, pubblicato in GU lo scorso 27 ottobre ed entrato in vigore sabato 11 novembre (quindi, formalmente, per gli appalti banditi dalla data odierna) vengono disciplinati molteplici aspetti: livelli di progettazione, qualificazione delle imprese, tipologie contrattuali oggetto di affidamento.

Le principali specifiche del decreto

• livelli progettuali: sono praticamente analoghi a quelli previsti dalladisciplina generale del Codice, con l'aggiunta di una scheda tecnica diprogetto specifica per questo settore e con indicazione delle indaginie dei rilievi necessari. Verranno definiti, entro 6 mesi dal MIT, delleulteriori linee di indirizzo, norme tecniche e criteri preordinati allaprogettazione e alla esecuzione;

• qualificazione imprese: ai fini della partecipazione alle gare, l'impresadeve possedere almeno il 70% dell'importo della classifica per cuiviene richiesta l'iscrizione. Nel decreto si evidenzia che "la certificazionerilasciata ai soggetti esecutori deve contenere anche l'attestatodell'autorità preposta alla tutela del bene oggetto dei lavori del buon esitodegli interventi eseguiti". Oltre ai requisiti generali le imprese devonoinoltre possedere dettagliati requisiti speciali riferiti, ad esempio, alladirezione tecnica (previsto il vincolo di unicità dell'incarico del direttoretecnico che quindi può svolgere tale funzione per una sola impresa). Perle categorie Os2-A e Os2-B sarà necessario inoltre anche un diplomadi restauratore rilasciato dalle scuole di alta formazione o da altri istitutielencati dal codice dei beni culturale. Nei casi in cui non sia previstal’iscrizione a un ordine o collegio professionale, le prestazioni relativealla progettazione di fattibilità, definitiva ed esecutiva delle opere possonoessere espletate anche da un soggetto con qualifica di restauratoredi beni culturali;

• tipologie contrattuali: la regola generale dispone che è necessarial'acquisizione del progetto esecutivo e quindi sussiste l'obbligo diricorso all'appalto di sola esecuzione. Sono previste comunque alcune

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eccezioni: ad esempio si possono affidare lavori sul progetto definitivo quando la natura del bene non consente lo svolgimento di indagini e rilievi esaustivi o l'individuazione di soluzioni solo in corso d'opera, oppure quando i lavori su superfici decorate o beni mobili non comportano complessità realizzativa. Il responsabile del procedimento, inoltre, può disporre motivatamente che la verifica riguardi soltanto il livello di progettazione posto alla base dell'affidamento dei lavori, nonché i tipi di intervento per i quali è ammessa l'esecuzione di lavori con il regime della somma urgenza (se un ritardo può pregiudicare l'incolumità pubblica o la tutela del bene), per rimuovere lo stato di pregiudizio e pericolo e fino all’importo di 300 mila euro;

IL REGOLAMENTO MIBACT 154/2017

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13/11/2017 SEN 2017, previsti investimenti pari a 175 miliardi al 2030

Lunedì 13 Novembre 2017

SEN 2017, previsti investimenti pari a 175 miliardi al 2030casaeclima.com /ar_33140__sen-previsti-investimenti-cento-settantacinque-miliardi-duemilatrenta.html

SEN 2017, previsti investimenti pari a 175 miliardi al 203030 miliardi per reti e infrastrutture gas e elettrico, 35 miliardi per le fonti rinnovabili, 110 miliardi per l’efficienzaenergetica

Con D.M. del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e delMare, è stata adottata la Strategia Energetica Nazionale 2017, il piano decennale del Governo italiano peranticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico.

ITER. La SEN 2017 è il risultato di un processo articolato e condiviso durato un anno che ha coinvolto, sin dalla faseistruttoria, gli organismi pubblici operanti sull’energia, gli operatori delle reti di trasporto di elettricità e gas equalificati esperti del settore energetico. Nella fase preliminare sono state svolte due audizioni parlamentari, riunionicon i gruppi parlamentari, le Amministrazioni dello Stato e le Regioni. La proposta di Strategia è stata quindi posta inconsultazione pubblica per tre mesi, con una ampia partecipazione: oltre 250 tra associazioni, imprese, organismipubblici, cittadini e esponenti del mondo universitario hanno formulato osservazioni e proposte, per un totale di 838contributi tematici, presentati nel corso di un’audizione parlamentare dalle Commissioni congiunte Attività produttivee Ambiente della Camera e Industria e Territorio del Senato.

OBIETTIVI QUALITATIVI E TARGET QUANTITATIVI. L'Italia ha raggiunto in anticipo gli obiettivi europei con unapenetrazione di rinnovabili del 17,5% sui consumi complessivi al 2015 rispetto al target del 2020 di 17% e sonostati compiuti importanti progressi tecnologici che offrono nuove possibilità di conciliare contenimento dei prezzidell’energia e sostenibilità.

La Strategia si pone l’obiettivo di rendere il sistema energetico nazionale più:

competitivo: migliorare la competitività del Paese, continuando a ridurre il gap di prezzo e di costo dell’energiarispetto all’Europa, in un contesto di prezzi internazionali crescenti

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13/11/2017 SEN 2017, previsti investimenti pari a 175 miliardi al 2030

sostenibile: raggiungere in modo sostenibile gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione definiti a livelloeuropeo, in linea con i futuri traguardi stabiliti nella COP21

sicuro: continuare a migliorare la sicurezza di approvvigionamento e la flessibilità dei sistemi e delle infrastruttureenergetiche, rafforzando l’indipendenza energetica dell’Italia

Fra i target quantitativi previsti dalla SEN:

efficienza energetica: riduzione dei consumi finali da 118 a 108 Mtep con un risparmio di circa 10 Mtep al 2030

fonti rinnovabili: 28% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030 rispetto al 17,5% del 2015; in termini settoriali,l’obiettivo si articola in una quota di rinnovabili sul consumo

elettrico del 55% al 2030 rispetto al 33,5% del 2015; in una quota di rinnovabili sugli usi termici del 30% al 2030rispetto al 19,2% del 2015; in una quota di rinnovabili nei

trasporti del 21% al 2030 rispetto al 6,4% del 2015

riduzione del differenziale di prezzo dell’energia: contenere il gap di costo tra il gas italiano e quello del nordEuropa (nel 2016 pari a circa 2 €/MWh) e quello sui prezzi

dell'elettricità rispetto alla media UE (pari a circa 35 €/MWh nel 2015 per la famiglia media e al 25% in media per leimprese)

cessazione della produzione di energia elettrica da carbone con un obiettivo di accelerazione al 2025, darealizzare tramite un puntuale piano di interventi infrastrutturali

razionalizzazione del downstream petrolifero, con evoluzione verso le bioraffinerie e un uso crescente dibiocarburanti sostenibili e del GNL nei trasporti pesanti e marittimi al posto dei derivati dal petrolio

verso la decarbonizzazione al 2050: rispetto al 1990, una diminuzione delle emissioni del 39% al 2030 e del 63%al 2050

raddoppiare gli investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico clean energy: da 222 Milioni nel 2013 a 444 Milioninel 2021

promozione della mobilità sostenibile e dei servizi di mobilità condivisa

nuovi investimenti sulle reti per maggiore flessibilità, adeguatezza e resilienza; maggiore integrazione conl’Europa; diversificazione delle fonti e rotte di approvvigionamento gas e gestione più efficiente dei flussi e punte didomanda

riduzione della dipendenza energetica dall’estero dal 76% del 2015 al 64% del 2030 (rapporto tra il saldoimport/export dell’energia primaria necessaria a coprire il fabbisogno e il consumo interno lordo), grazie alla fortecrescita delle rinnovabili e dell’efficienza energetica

AZIONI TRASVERSALI. Il raggiungimento degli obiettivi presuppone alcune condizioni necessarie e azionitrasversali:

infrastrutture e semplificazioni: la SEN 2017 prevede azioni di semplificazione e razionalizzazione dellaregolamentazione per garantire la realizzazione delle infrastrutture e degli impianti necessari alla transizioneenergetica, senza tuttavia indebolire la normativa ambientale e di tutela del paesaggio e del territorio né il grado dipartecipazione alle scelte strategiche

costi della transizione: grazie all’evoluzione tecnologica e ad una attenta regolazione, è possibile coglierel’opportunità di fare efficienza e produrre energia da rinnovabili a costi sostenibili. Per questo la SEN segue unapproccio basato prevalentemente su fattori abilitanti e misure di sostegno che mettano in competizione letecnologie e stimolino continui miglioramento sul lato dell’efficienza

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13/11/2017 SEN 2017, previsti investimenti pari a 175 miliardi al 2030

compatibilità tra obiettivi energetici e tutela del paesaggio: la tutela del paesaggio è un valore irrinunciabile,pertanto per le fonti rinnovabili con maggiore potenziale residuo sfruttabile, cioè eolico e fotovoltaico, verrà datapriorità all’uso di aree industriali dismesse, capannoni e tetti, oltre che ai recuperi di efficienza degli impiantiesistenti. Accanto a ciò si procederà, con Regioni e amministrazioni che tutelano il paesaggio, alla individuazione diaree, non altrimenti valorizzabili, da destinare alla produzione energetica rinnovabile

effetti sociali e occupazionali della transizione: fare efficienza energetica e sostituire fonti fossili con fonti rinnovabiligenera un bilancio netto positivo anche in termini occupazionali, ma si tratta di un fenomeno che va monitorato egovernato, intervenendo tempestivamente per riqualificare i lavoratori spiazzati dalle nuove tecnologie e formarenuove professionalità, per generare opportunità di lavoro e di crescita

INVESTIMENTI ATTIVATI. La Strategia energetica nazionale costituisce un impulso per la realizzazione diimportanti investimenti, incrementando lo scenario tendenziale con investimenti complessivi aggiuntivi di 175miliardi al 2030, così ripartiti:

30 miliardi per reti e infrastrutture gas e elettrico

35 miliardi per fonti rinnovabili

110 miliardi per l’efficienza energetica

Oltre l’80% degli investimenti è quindi diretto ad incrementare la sostenibilità del sistema energetico, si tratta disettori ad elevato impatto occupazionale ed innovazione tecnologica.

GOVERNANCE, ATTUAZIONE E MONITORAGGIO. Il tema dell’energia è trasversale e necessita di una decisaazione di coordinamento tra i vari soggetti (Amministrazioni centrali, Regioni, istituti scientifici) e di collaborazioneistituzionale con l’Autorità per l’energia. E’ essenziale inoltre integrare le politiche energetiche con quelle di altrisettori e con quelle regionali, in modo da assicurare coerenza d’approccio e cogliere le possibili sinergie, anche peroffrire opportunità di sviluppare nuove filiere produttive 4.0.

Per questo si prevede l’istituzione di una Cabina di regia, per il monitraggio dell’attuazione della SEN, costituita daiMinisteri dello sviluppo economico e dell’Ambiente, con la partecipazione dei Ministeri dell’economia, dei trasporti edei beni culturali, con una rappresentanza delle Regioni e con periodico coinvolgimento degli enti locali, deglistakeholders e delle parti sociali.

Per garantire trasparenza al processo di attuazione, il Governo sarà inoltre tenuto a riferire annualmente alParlamento sullo stato di implementazione della strategia e sulle iniziative adottate utili al raggiungimento degliobiettivi fissati, nonché ad avviare ogni tre anni un processo partecipato e condiviso di revisione della Strategia.

Questa Strategia non va considerata un punto di arrivo, ma di partenza. Con la sua approvazione parte il lavoro perla presentazione alla Commissione europea entro il 2018 della proposta di Piano integrato per l’energia e il clima(CEP) previsto dall’UE, che dovrà indicare obiettivi al 2030, politiche e misure per le cinque “dimensionidell’energia”: decarbonizzazione e rinnovabili, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno,innovazione e competitività.

La Strategia Energetica pone obiettivi ambiziosi e complessi. Per raggiungerli servono policy pubbliche efficienti mail successo della strategia dipende anche dalle azioni di tutti giorni: responsabilizzare i cittadini nelle loro scelte diconsumo verso un utilizzo consapevole delle fonti energetiche è essenziale.

Testo integrale della Strategia Energetica Nazionale 2017

Presentazione

Brochure

Guida interattiva

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13/11/2017 In vigore il regolamento Mibact per gli appalti beni culturali

Lunedì 13 Novembre 2017

In vigore il regolamento Mibact per gli appalti beni culturalicasaeclima.com /ar_33141__in-vigore-regolamento-mibact-per-gli-appalti-beni-culturali.html

In vigore il regolamento Mibact per gli appalti beni culturaliDisciplina i requisiti di qualificazione dei direttori tecnici e degli esecutori di lavori, i livelli e i contenuti dellaprogettazione, le attività di progettazione e di direzione lavori, i tipi di intervento per i quali è consentita l'esecuzionedi lavori di somma urgenza, nonché l'esecuzione e il collaudo dei lavori

È entrato in vigore sabato 11 novembre 2017 il decreto 22 agosto 2017, n. 154 del Mibact di concerto con il Mit“Regolamento concernente gli appalti pubblici di lavori riguardanti i beni culturali tutelati ai sensi del decretolegislativo 22 gennaio 2004, n. 42.”

Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n.252 del 27 ottobre, questo regolamento – IN ALLEGATO è previsto dall'art.146, comma 4, del nuovo Codice dei contratti decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 – il quale stabilisce che “Condecreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministero delle infrastrutture edei trasporti, da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente codice, sono stabiliti i requisiti diqualificazione dei direttori tecnici e degli esecutori dei lavori e le modalità di verifica ai fini dell’attestazione. Ildirettore tecnico dell’operatore economico incaricato degli interventi di cui all’articolo 147, comma 2, secondoperiodo, deve comunque possedere la qualifica di restauratore di beni culturali ai sensi della normativa vigente. Finoalla data di entrata in vigore del decreto di cui al presente comma si applica l’articolo 216, comma 19”. Quest’ultimo,recante “Disposizioni transitorie e di coordinamento”, al comma 19 stabilisce che: “Fino alla data di entrata in vigoredel decreto previsto dall’articolo 146, comma 4, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui alla Parte II, Titolo IX,capi I e II, nonché gli allegati e le parti di allegati ivi richiamate, del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre2010, n. 207”.

Il decreto n. 154 del 22 agosto 2017 disciplina, con riferimento ai lavori riguardanti beni culturali, i requisiti diqualificazione dei direttori tecnici e degli esecutori di lavori, i livelli e i contenuti della progettazione, le attività diprogettazione e di direzione lavori, i tipi di intervento per i quali è consentita l'esecuzione di lavori di sommaurgenza, nonché l'esecuzione e il collaudo dei lavori, anche tenendo conto degli effetti derivanti dal nuovo sistemadi qualificazione delle stazioni appaltanti.

28 ARTICOLI. Il decreto è costituito da ventotto articoli suddivisi in sei Titoli: Titolo I (Disposizioni generali)comprendente gli articoli 13; Titolo II (Requisiti di qualificazione), suddiviso in due Capi [Capo I (Requisiti di

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13/11/2017 In vigore il regolamento Mibact per gli appalti beni culturali

qualificazione degli esecutori di lavori riguardanti i beni culturali), comprendente gli articoli 412; Capo II (Requisiti diqualificazione dei direttori tecnici), costituito dal solo articolo 13]; Titolo III (Progettazione e direzione di lavoririguardanti i beni culturali), suddiviso in due Capi [Capo I (Livelli e contenuti della progettazione), comprendente gliarticoli 1421; Capo II (Soggetti incaricati dell’attività di progettazione e direzione lavori), comprendente il soloarticolo 22]; Titolo IV (Somma urgenza), comprendente l’articolo 23; Titolo V (Esecuzione e collaudo dei lavoririguardanti i beni culturali) comprendente gli articoli 2426; Titolo VI (Disposizioni finali), comprendente gli articoli 27e 28.

Il provvedimento mutua in buona parte la previgente disciplina regolamentare contenuta nel d.P.R. n. 207 del 2010 enel d.m. n. 294 del 2000, e si pone in continuità con la disciplina previgente, salvi limitati aggiornamenti. Si tratta diun “regolamento classico”, con la peculiarità che si ha un regolamento autonomo per i lavori relativi a beni culturali,mentre nel vigore del previgente Codice dei contratti la disciplina era contenuta nel regolamento generale.

ENTRATA IN VIGORE E ABROGAZIONI. Il regolamento è entrato in vigore il quindicesimo giorno successivo alladata della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Ai sensi dell'articolo 216, comma 19, del Codice dei contrattipubblici, dall'entrata in vigore del decreto cessano di avere efficacia le disposizioni di cui alla Parte II, Titolo XI, capi Ie II, nonché gli allegati o le parti di allegati ivi richiamate, e di cui all'articolo 251 del decreto del Presidente dellaRepubblica 5 ottobre 2010, n. 207 ed è abrogato il decreto del Ministro per i beni e le attività culturali 3 agosto 2000,n. 294, recante "Regolamento concernente individuazione dei requisiti di qualificazione dei soggetti esecutori deilavori di restauro e manutenzione dei beni mobili e delle superfici decorate di beni architettonici".

Le disposizioni dettate dal Titolo III, Capo I, si applicano a decorrere dall'entrata in vigore del decreto di cuiall'articolo 23, comma 3, del Codice dei contratti pubblici.

I bandi e gli avvisi di gara concernenti lavori su beni culturali restano disciplinati dalle previgenti disposizioni, quandola loro pubblicazione sia intervenuta anteriormente all'entrata in vigore del presente decreto.

Fino all'entrata in vigore del decreto di cui all'articolo 83, comma 2, del Codice dei contratti pubblici, le categorie OS2-A e OS 24 di cui all'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 ricomprendonoanche i lavori relativi, rispettivamente, ai materiali storicizzati di beni culturali immobili e al verde storico di cuiall'articolo 10, comma 4, lettera f), del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Il rinvio contenuto nel presenteregolamento alle categorie OG2, OS 2A, OS 2B, OS 24 e OS 25 di cui all'allegato A al decreto del Presidentedella Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, ovunque ricorra, dalla data di entrata in vigore del decreto previstoall'articolo 83, comma 2, del Codice dei contratti pubblici, si intende riferito alle corrispondenti categorie indicate nelmedesimo decreto.

Per i lavori eseguiti all'estero si continua ad applicare la disciplina prevista dall'articolo 84 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 207 del 2010, fino all'emanazione del decreto di cui all'articolo 83, comma 2, del Codice deicontratti pubblici.

QUALIFICA DI RESTAURATORE DI BENI CULTURALI. La qualifica di restauratore di beni culturali è acquisita aisensi dell'articolo 29 del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Nelle more del completamento della procedura diattribuzione della qualifica di restauratore, di cui all'articolo 182, del Codice dei beni culturali e del paesaggio,attraverso la pubblicazione dei relativi elenchi, i soggetti in possesso dei requisiti di legge possono proseguire losvolgimento di attività lavorative e professionali. A tal fine tutte le stazioni appaltanti e gli uffici preposti alla tutelavalutano l'idoneità allo svolgimento dei lavori di restauro da parte dei soggetti esecutori sulla base dellaqualificazione conseguita ai sensi dell'articolo 29, del Codice dei beni culturali e del paesaggio o sulla base diulteriori requisiti di qualificazione presentati.

CONSIGLIO DI STATO: SERVE UNA DISCIPLINA AD HOC E ANCORA PIÙ SNELLA PER I LAVORI SOTTO I40.000 EURO. Con il parere n. 263 del 30 gennaio 2017 il Consiglio di Stato ha dato l'ok con osservazioni alregolamento. Secondo Palazzo Spada il decreto realizza un passo avanti verso l’obiettivo di un testo organico edunitario per gli appalti dei beni culturali, che dev’essere ulteriormente perseguito attraverso l’attuazione, se noncontestuale, almeno coordinata, anche di altre parti del Codice relative ai beni culturali.

Nel parere favorevole, il Consiglio di Stato ha sottolineato anche l’opportunità di una disciplina ad hoc e ancora piùsnella per i lavori sotto i 40.000 euro. In tali casi, si dovrebbe consentire che il certificato di buon esito dei lavori

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13/11/2017 In vigore il regolamento Mibact per gli appalti beni culturali

possa essere rilasciato, oltre che dalla soprintendenza, anche dall'amministrazione aggiudicatrice.

Palazzo Spada, inoltre, ha espresso parere favorevole su una delle principali novità previste dallo schema diRegolamento, e cioè sulla “possibilità di omettere, in situazioni particolari, il progetto esecutivo e di affidare i lavorisulla base del progetto definitivo”, e ha sottolineato che “per prevenire il contenzioso occorre validaredefinitivamente la scelta con previsioni ad hoc in sede di decreti correttivi al codice appalti”.

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13/11/2017 Riforma della Protezione civile, primo ok del Governo al decreto attuativo

Venerdì 10 Novembre 2017

Riforma della Protezione civile, primo ok del Governo aldecreto attuativo

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Riforma della Protezione civile, primo ok del Governo al decreto attuativoIl provvedimento licenziato in via preliminare dal Consiglio dei ministri rafforza l’azione del servizio nazionale diprotezione civile in tutte le sue funzioni, con particolare rilievo per le attività operative in emergenza

Rafforzare l’azione del servizio nazionale di protezione civile in tutte le sue funzioni, con particolare rilievo per leattività operative in emergenza. È questo l'obiettivo di un decreto legislativo attuativo della legge di riforma delsistema nazionale della protezione civile (legge 16 marzo 2017, n. 30), approvato oggi in esame preliminare dalConsiglio dei Ministri.

Il comunicato di Palazzo Chigi spiega che il decreto:

chiarisce in modo più netto la differenziazione tra la linea politica e quella amministrativa e operativa ai differentilivello di governo territoriale;

migliora la definizione della catena di comando e di controllo in emergenza in funzione delle diverse tipologie diemergenze;

definisce le attività di pianificazione volte a individuare a livello territoriale gli ambiti ottimali che garantiscanol’effettività delle funzioni di protezione civile;

stabilisce la possibilità di svolgere le funzioni da parte dei comuni in forma aggregata e collegata al fondo regionaledi protezione civile;

migliora la definizione delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell’ambito del servizio di protezionecivile, quale componente fondamentale;

introduce il provvedimento della “mobilitazione nazionale”, preliminare a quello della dichiarazione dello statod’emergenza;

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13/11/2017 Riforma della Protezione civile, primo ok del Governo al decreto attuativo

individua procedure più rapide per la definizione dello stato di emergenza, con un primo stanziamento noncollegato come attualmente alla ricognizione del danno;

finalizza il fondo regionale di protezione civile al potenziamento territoriale e al concorso alle emergenze di livelloregionale;

coordina le norme in materia di volontariato di protezione civile, anche in raccordo con le recenti norme introdotteper il Terzo settore e con riferimento alla partecipazione del volontariato alla pianificazione di protezione civile.

FINALITÀ, ATTIVITÀ E COMPOSIZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE. Il testodefinisce le finalità, le attività e la composizione del Servizio nazionale della Protezione civile, quale sistema cheesercita la funzione di protezione civile costituita dall’insieme delle competenze e delle attività volte a tutelarel’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventicalamitosi di origine naturale o dall’attività dell’uomo. Sono comprese tra tali attività quelle volte alla previsione,prevenzione e mitigazione dei rischi, alla pianificazione e gestione delle emergenze e al loro superamento.

AUTORITÀ DI PROTEZIONE CIVILE. Si individuano le autorità di protezione civile che, secondo i principi disussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, garantiscono l’unitarietà dell’ordinamento esercitando, in relazione airispettivi ambiti di governo, le funzioni di indirizzo politico in materia di protezione civile. Il testo conferma poil’attuale classificazione degli eventi emergenziali di protezione civile in base alla loro dimensione e gravità.

PREVISIONE DEI RISCHI. Per quanto riguarda l’attività per la previsione dei rischi, si stabilisce che il sistema diallertamento, articolato in un livello nazionale e uno regionale, abbia come obiettivo, ove possibile, il preannuncio intermini probabilistici degli eventi, nonché il monitoraggio e la sorveglianza in tempo reale degli stessi edell’evoluzione degli scenari di rischio, al fine di attivare il servizio nazionale della protezione civile ai differenti livelliterritoriali; si prevede inoltre in modo esplicito la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, alprocesso di elaborazione della pianificazione di protezione civile, in correlazione alle esigenze di diffusione dellaconoscenza di tali strumenti e della relativa informazione.

QUADRO GENERALE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Si delinea poi il quadro generale per lagestione delle emergenze di rilievo nazionale, articolato in diverse fasi:

la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale della protezione civile, che consente unintervento del sistema nazionale anche in fase preventiva, ove possibile;

la dichiarazione dello stato di emergenza, con la definizione di un primo stanziamento da destinare all’avvio delleattività di soccorso e di assistenza alla popolazione. Tale fase si attiva al verificarsi degli eventi di livello nazionale, aseguito di una valutazione speditiva eseguita dal dipartimento della protezione civile, sulla base delle informazioniricevute in raccordo con i territori, nelle more della ricognizione puntuale del danno (oggi il primo stanziamentoavviene dopo la ricognizione del danno con allungamento dei tempi di delibera e di intervento);

l’individuazione delle ulteriori risorse necessarie per il prosieguo delle attività, a seguito della valutazionedell’effettivo impatto dell’evento.

STATO DI EMERGENZA. Tra le principali novità riguardanti lo stato di emergenza, si prevede, in particolare, che ladichiarazione non possa superare in termini temporali i 12 mesi più 12, in luogo dei 6 mesi più 6 previsti oggi.Inoltre, le ordinanze di protezione civile sono emanate acquisita l’intesa delle Regioni interessate e possonointervenire, oltre che riguardo all’organizzazione e all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza allapopolazione, al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alla gestionedei rifiuti, delle macerie e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa, anche riguardo all’attivazionedelle prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale dei cittadini e delle attivitàeconomiche e produttive direttamente interessate dall’evento per fronteggiare le necessità più urgenti.

PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI. Per dare il giusto risalto alla partecipazione dei cittadini alle attività diprotezione civile, si regolamentano le attività di volontariato organizzato, definendo in maniera chiara i gruppicomunali di protezione civile e introducendo la responsabilità del cittadino rispetto alle indicazioni date dalle autoritàdi protezione civile ai diversi livelli.

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13/11/2017 Riforma della Protezione civile, primo ok del Governo al decreto attuativo

TRE FONDI. Per quanto riguarda, infine, le misure e gli strumenti organizzativi e finanziari per la realizzazione delleattività di protezione civile, il testo prevede una ripartizione delle risorse in tre fondi:

fondo nazionale di protezione civile per le attività di previsione e prevenzione (risorse per lo svolgimento delleattività di previsione e prevenzione dei rischi assicurate dal dipartimento della protezione civile già iscritte albilancio);

fondo per le emergenze nazionali (per gli eventi emergenziali nazionali);

fondo regionale di protezione civile (fondo che contribuisce al potenziamento del sistema di protezione civileregionale e concorre agli interventi di carattere regionale).

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13/11/2017 Strategia Energetica Nazionale, firmato il decreto

Venerdì 10 Novembre 2017

Strategia Energetica Nazionale, firmato il decretocasaeclima.com /ar_33134__strategia-energetica-nazionale-sen-firmato-il-decreto.html

Strategia Energetica Nazionale, firmato il decreto28% dei consumi totali al 2030 coperti da fonti rinnovabili. Abbandono del carbone per la produzione elettrica entro il2025

I ministri Carlo Calenda (Sviluppo economico) e Gian Luca Galletti (Ambiente e tutela del territorio e del mare)hanno firmato il decreto sulla nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN).

Oggi a Palazzo Chigi si è svolta la presentazione della SEN, aperta dall'intervento del Presidente del Consiglio,Paolo Gentiloni.

I TARGET. Questi alcuni dei target cardine della SEN 2017:

riduzione dei consumi finali di 10 Mtep cumulati al 2030;

28% dei consumi totali al 2030 coperti da fonti rinnovabili;

55% dei consumi elettrici al 2030 coperti da fonti rinnovabili;

rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento;

riduzione dei gap di prezzo dell’energia;

promozione della mobilità pubblica e dei carburanti sostenibili;

abbandono del carbone per la produzione elettrica entro il 2025.

La Strategia Energetica Nazionale è il piano decennale del Governo italiano che guarda oltre il 2030 per anticipare egestire il cambiamento del sistema energetico.

Il documento è il frutto di un percorso partecipato a cui hanno contribuito il Parlamento, le Regioni e oltre 250 traassociazioni, imprese, organismi pubblici, cittadini ed esponenti del mondo universitario.

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13/11/2017 Strategia Energetica Nazionale, firmato il decreto

L’obiettivo della Strategia è quello di rendere il sistema energetico nazionale più competitivo, più sostenibile e piùsicuro.

MAGGIORE COMPETITIVITÀ. Previsto l'allineamento dei prezzi energetici a quelli europei sia per le imprese cheper i consumatori; l'apertura di nuovi mercati per le imprese innovative; la creazione di nuove possibilitàoccupazionali; l'incentivazione della la ricerca e dello sviluppo.

PIÙ SOSTENIBILITÀ. La Strategia punta a rendere più sostenibile il sistema energetico italiano contribuendo alladecarbonizzazione in linea con gli obiettivi di lungo termine dell’Accordo di Parigi; migliorando l’efficienza eincentivando il risparmio energetico per mitigare gli effetti ambientali e climatici; promuovendo uno stile di vitaresponsabile, dalla mobilità sostenibile alle scelte di consumo energetico consapevoli; confermando il ruolo dileadership dell’Italia in campo ambientale.

PIÙ SICUREZZA. La SEN 2017 persegue questo obiettivo attraverso il miglioramento della sicurezzadell’approvvigionamento e della fornitura; garantendo flessibilità dell’offerta e rafforzando l’indipendenza energeticadell’Italia.

Testo integrale della Strategia Energetica Nazionale 2017

Presentazione

Brochure

Guida interattiva

Leggi anche: “Consultazione sulla SEN, inviati 805 commenti da 251 soggetti”

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13/11/2017 Stampa Mondoprofessionisti

http://www.mondoprofessionisti.it/stampa.php 1/1

PRIMO PIANO

IL LAVORO DIGNITOSO DEVE INCLUDERE ANCHE I LIBERI PROFESSIONISTI

Il 30 novembre al Teatro Brancaccio di Roma per una grande adunanza del mondo delleprofessioni

È la Presidente del Comitato unitario delle professioni, Marina Calderone, aricordare in web tv l'appuntamento per la manifestazione in favore dell'equocompenso ai professionisti, che il Cup sta organizzando assieme alla Rete delleprofessioni tecniche. L'evento di fine mese nasce con l'intento di rispondere allenumerose amministrazioni pubbliche che ritengono che il lavoro deiprofessionisti si possa svalutare fino al punto di prevedere un compenso di uneuro e di riportare al centro del dibattito i valori costituzionali, che parlano dilavoro dignitoso e della possibilità di vivere un’esistenza libera e dignitosa conquel lavoro. "2.500.000 i professionisti ordinistici italiani che in questo momento

non hanno un sistema di riferimento per poter calcolare i propri compensi sottolinea la Presidente ma soprattutto ancheper poter interloquire con i propri clienti e committenti in tema di compensi e prestazioni". "Non garantire ai professionisti e ainostri giovani una dignità del compenso significa anche non valutare correttamente l’apporto e il contributo che le professionistanno dando a questo Paese", ribadisce la Presidente citando i 27 ordini professionali italiani che costituiscono "la summa diun sapere intellettuale che non si può svilire". Numerosi i rappresentanti delle categorie professionali aderenti al Cup e allaRete che saranno presenti al Teatro Brancaccio per far comprendere alla politica e alle istituzioni che il lavoro dignitoso nonappartiene solo al mondo del lavoro subordinato, "ma deve assolutamente includere anche i liberi professionisti" ovvero"coloro i quali fanno del loro lavoro la fonte del lavoro per altre persone", conclude la Presidente.Guardate il video

Data: Venerdi 10 Novembre 2017

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