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Corrier Dello Sport 15/01/2013

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«Sempre stati in corsa: con me la società non ha mai deluso i suoi tifosi»«Tengo Mazzarri perché grintoso: meglio di uno che ride ma è moscio»

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«Non si possonocondizionare itornei Norme createquando i club nonerano Spa»

«Ora è il momentodi mettersi tuttiintorno a un tavoloe cambiare le cose»

Aurelio De Laurentiis, 63 anni,presidente del Napoli,all’assemblea della Figc.Accanto, il patron con ilpresidente Abete e l’admilanista Galliani. Accanto,Edinson Cavani, 25 anni(Bartoletti)

«Ridateci i due punti!»«Campionato falsato, giustizia da riformare»De Laurentiis attacca Guarda sul nostro sito il video dell’intervista

di Ettore Intorcia

ROMA - Mazzarri è la sua garanzia, un tecnico che vuole tenersi stretto e chenelle ultime due settimane è stato capace di recuperare cinque punti alla Juve.Però per rincorrere i bianconeri si gioca anche di giovedì, questo giovedì: tradue giorni la Corte di Giustizia Federale discuterà il ricorso del Napoli contro il -2 in classifica. Si gioca nelle aule della giustizia sportiva, non c’entra nullal’Europa League, competizione peraltro mai amata più di tanto e che DeLaurentiis vorrebbe veder confluire in un nuovo format. Ma questo è un altro

discorso. Il presidente vuole indietro i due punti tolti dallaDisciplinare in primo grado, proprio quei due punti cheoggi restituirebbero al Napoli il secondo posto che haconquistato sul campo, portandolo a tre lunghezze dallaJuve. Praticamente a tiro di... scontro diretto. Ma c’è dimezzo quel “meno due”. «Così si rischia di falsare ilcampionato» , mette subito in chiaro De Laurentiis prima

di tuffarsi nell’assemblea elettiva della Figc che di lì a poche ore rinnoverà lafiducia al presidente uscente Abete. «La giustizia sportiva non puòcondizionare in maniera impropria i campionati. Va cambiata. Non si puòabdicare alla verità, se ci sono principi giuridici calpestati io mi appello alrispetto della legge. La giustizia sportiva è stata creata quando i club nonerano società per azioni, ora bisogna mettersi intorno a un tavolo e cambiarele cose» , affonda il presidente azzurro.

BRIEFING - Giovedì il Napoli giocherà una partita importantissima in Corte diGiustizia Federale. E il presidente non vuole trascurare alcun dettaglio.L’assemblea elettiva della Figc diventa l’occasione per un nuovo briefing conl’avvocato Mattia Grassani, il legale del Napoli. Parlano a lungo, De Laurentiise Grassani, sotto lo sguardo attento di Andrea Chiavelli, il consigliere delegatodel club. «Sono venuto qui per lavorare» , sussurra il numero uno azzurroalludendo, appunto, al summit con il legale della società. La sala che haospitato i lavori dell’assemblea si è appena svuotata, De Laurentiis ha seguitocon attenzione l’intervento di Abete, presidente uscente, unico candidato e quindi presidente rieletto. E sì, haascoltato con attenzione le sue frasi sulla giustizia e sulla responsabilità oggettiva che, insiste Abete, «è un

caposaldo dell’ordinamento sportivo a livello internazionale» . E’ per quel principio che ilNapoli si ritrova con due punti in meno, trascinato in questo pasticciaccio da un ex “terzo”portiere. Rimettendoci, oltre ai punti, anche il capitano, Cannavaro, e un altro difensore,Grava. Per giunta, nel bel mezzo della stagione.

RISPOSTE - Un brutto colpo, quel -2. «Ma il Napoli - spiega De Laurentiis - è sempre stato in corsa per loscudetto. Certo, quella penalizzazione ha determinato un grande rammarico nello spogliatoio, la squadra ne harisentito e sono arrivate le due sconfitte con il Bologna, ma nel calcio ci sta, siamo uomini» . Bello il 4-1 allaRoma, bella anche la risposta con il Palermo. Sì, il Napoli ci crede: «Partecipiamo sempre per vincere,dobbiamo rispondere al nostro pubblico e ai nostri tifosi che sono i nostri “clienti”. Ce la giochiamo partita dopopartita, senza fare proclami perché nel calcio può succedere di tutto. C’è anche l’Europa League, che andremoad onorare. La Champions? Manca a tutti, speriamo che presto Champions ed Europa League possanofondersi in un unico grande torneo, è una mia idea che ora ha ripreso anche Platini» .

COLPI PER WALTER - Il Napoli farà la sua parte davanti alla Corte di Giustizia, il resto toccherà a WalterMazzarri. E se domenica il tecnico è tornato a puntualizzare sull’ipotesi di anno sabbatico - «Ho solo detto cheavrei lasciato il contratto in scadenza e ne avrei riparlato con la società a fine anno» - ecco che De Laurentiis loblinda: «Preferisco tenermi un tecnico grintoso piuttosto che uno sorridente ma moscio...» . Gli ha regalato un

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innesto prezioso a sinistra, Armero, e un vice Cavani d’esperienza, Calaiò, sapendo che a gennaio «lamercanzia migliore non è in mostra» e che si rischia di pagare molto più del reale valore. Il Napoli c’è: «Mazzarriha fatto meglio di un anno fa, abbiamo 13 punti in più. Il Napoli da quando ci sono io non ha mai deluso inapoletani, e pensare che all'inizio ero uno che di calcio ne masticava zero... Ho fatto sempre il mio lavoro congrande dedizione e con i giusti investimenti» . @ettoreintorcia

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RISCRIVERE LE REGOLE UNA PRIORITA’ PER ABETEdiAntonio Maglie

Giancarlo Abete, appena confermato presidente federale, ieri ha sottolineato che la riforma dellagiustizia sportiva è una delle priorità della sua agenda di lavoro. La dichiarazione di principio giunge apochi giorni dalla pronuncia della Corte Federale sulla penalizzazione del Napoli e la squalifica diCannavaro e Grava. Società e calciatori hanno “pagato”, in primo grado, per un tentativo di combine“proposto” dal terzo portiere, Gianello. La società è stata punita per responsabilità oggettiva, i giocatoriper omessa denuncia. Mai il bisogno di una giustizia veramente giusta è stato tanto avvertito nelcalcio. Mai come in questo momento le corti e i codici sportivi sono apparsi tanto inadeguati a farfronte a una realtà chiamata a fare i conti con inquinamenti criminali (di grandi organizzazioni criminali)che possono condizionare la trasparente evoluzione dei campionati.La giustizia sportiva è obbligata, oggi più che nel passato, ad adottare le sue sentenze su dati di fattoperché la tecnica del “sentito dire”, delle confessioni ricche di contraddizioni da un lato possonorispondere a interessi che con l’accertamento della verità dei fatti non hanno nulla a che spartire,dall’altro possono provocare pene sproporzionate o infondate che non aiutano certo a costruire quella“solidarietà attiva” tra i vari protagonisti del calcio fondamentale per affrontare con qualche successoun problema così ampio e complesso come quello delle scommesse.La responsabilità oggettiva, pilastro della giustizia sportiva, non può, ad esempio, non tener contodelle difficoltà di un club a tenere sotto controllo trenta, quaranta tesserati, dei limiti imposti dallenormative sulla privacy, dell’abilità delle organizzazioni criminali a muoversi a “fari spenti”. Punire ilNapoli con una penalizzazione addirittura raddoppiata rispetto alle richieste dell’accusa, èoggettivamente un atto di ingiustizia, soprattutto se a muovere l’accusa, fra numerose contraddizioni, èun terzo portiere che in quella stagione non è mai stato convocato: come possa influire sulledinamiche dello spogliatoio un tesserato praticamente ai margini visto che il suo contratto era inscadenza è un mistero abbastanza insolubile.Cannavaro e Grava, che giocavano sempre o quasi, contestano la versione di Gianello, che nongiocava mai. La parola dell’uno contro la parola dell’altro: o c’è una prova fattuale a sostegno di unadelle due tesi oppure le due tesi si annullano. Può la giustizia sportiva punire, per giunta a distanza ditre stagioni, nel mezzo di un campionato quando i danni sono superiori a quelli che puoi subire se lasanzione arriva prima del fischio d’avvio, sulla base quasi di un “pettegolezzo”? Il fatto che la partitaincriminata non sia stata in alcun modo “inquinata” ai fini del giudizio può essere considerato un datoirrilevante?

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Stage per “tre” voluto da Sacchi

FIRENZE - Tre nazionali insieme, riunite se non sotto lo stesso tetto almeno dentro lo stesso centro, quello diCoverciano. La Under 21 di Mangia, la Under 20 di Di Biagio e la Under 19 di Evani hanno iniziato ieri adallenarsi sotto gli occhi del responsabile del settore giovanile della Federcalcio, Arrigo Sacchi, che ha parlato aitre gruppi. Oggi nuovo allenamento e domani, alle 14, le tre rappresentative giocheranno fra loro un triangolarecon partite di 45' ciascuna. In tutto sono 69 azzurrini, molti dei quali freschi debuttanti in Serie A, come ilpalermitano Sanseverino, il napoletano Roberto Insigne e il cagliaritano Murru della Under 19, mentre per laUnder 20 Di Biagio ha pescato nelle categorie inferiori. Dall’allenamento di ieri sono usciti con qualche problemagli under 21 del Bari, Stefano Sabelli, e dell’Espanyol, Samuele Longo, ma tutt’e due sono rimasti a Coverciano,dove Mangia ha convocato Rozzi al posto dell’infortunato Berardi, mentre ha dovuto rinunciare a Benassi cheStramaccioni ha tenuto alla Pinetina in vista della partita di Coppa Italia col Bologna. La prossima settimana, aCoverciano si riuniranno altre tre nazionali giovanili, la Under 18, la Under 17 e la Under 16.a.pol.

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Lorenzo Insigne, 21 anni, eRoberto Insigne, 19 anni, sisono ritrovati ieri insieme per laprima volta a Coverciano e oggisi sfideranno con le rispettiveUnder (la “21” e la “19”) in untriangolare che vedrà in campoanche l’Under 20 (Sestini)

Insieme nel club come i Cannavaro e in Nazionale come gli InzaghiDai Cevenini ai Mazzola, passando per i tre Sentimenti (su quattro) riuniti allaLazio: le nostre dinastie del calcio

FIRENZE - Ai fratelli Insigne è successo in Serie A, nella squadra che hannosempre amato. Ai fratelli Inzaghi accadde invece in Nazionale, a Torino control’Inghilterra, nel maggio del 2000. Fratelli attaccanti insieme, Lorenzo e Robertonel Napoli contro il Palermo, Pippo e Simone con la maglia azzurra davanti auno solo dei fratelli Neville, Gary. In Nazionale si sono riunite autentichedinastie. La prima è stata quella dei Cevenini, erano cinque fratelli e in tre,Luigi, Aldo e Mario, hanno giocato insieme anche nella Novese prima dellaSeconda Guerra. Subito dopo, invece, è stata la famiglia Sentimenti a ritrovarsinella Lazio: insieme al portiere Lucidio c’erano Vittorio e Primo. Lucidio era il IVdei Sentimenti ed è ricordato come il primo portiere a battere i calci di rigore, uno lo realizzò con la maglia delNapoli contro suo fratello Arnaldo, Sentimenti II, portiere del Modena: le cronache raccontano che Arnaldo,battuto dopo 9 rigori parati consecutivamente, cominciò a rincorrere Lucidio per tutto il campo.

I MAZZOLA - Sandro e Ferruccio, i figli del grande Valentino, hanno giocato insieme solo una partita in Serie Anell’Inter contro il Vicenza, l’8 ottobre 1967. I tre Maldera sono passati tutti dal Milan, ma in anni diversi. SoloLuigi (Maldera I) e Attilio (Maldera II) sono stati insieme in rossonero nella stagione 68-69, ma Attilio non ha maidebuttato in campionato. Tempi più recenti per i gemelli Filippini, Antonio ed Emanuele, insieme per tutta lacarriera, nel Brescia, nella Lazio, nel Treviso e nel Livorno, e sempre in fatto di gemelli ci possiamo spostare aMosca, nel Cska, con i difensori Vasili e Aleksei Berezutski. Anche ad altri due napoletani, Fabio e PaoloCannavaro, è capitato di giocare nella stessa squadra, non il Napoli come gli Insigne, ma il Parma. Kakà e Digao(una meteora) sono passati in coppia al Milan, Gabi e Diego Milito erano uno accanto all’altro nel RealSaragozza, Yaya e Kolo Touré nel Manchester City, adesso i figli dell’ex fiorentino e foggiano Mazinho, Thiago eRafael Alcantara, giocano nel Barcellona. Come gli Insigne forse ci sono solo i Lucarelli, Cristiano e Alessandroche, da livornesi, hanno indossato la maglia amaranto che amano di più, quella del Livorno.a.pol.

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Roberto Insigne si congratulacon suo fratello Lorenzo cheha appena segnato la rete del3-0 contro il Palermo. PerRoberto è stata la garad’esordio in A (Ansa)

SEMPRE PIU’ PROTAGONISTICoverciano è casa Insigne ecco i nuovi fratelli d’ItaliaDomenica Lorenzo ha fatto gol, Roberto ha esordito in A Si sono ritrovati anchenell’università del calcio. E oggi si sfideranno in un triangolare con le rispettiveUnder...

di Alberto Polverosi

FIRENZE - Gli Insigne sono quattro, giocano tutti a calcio e chi conosce bene lafamiglia di Frattamaggiore non ha dubbi: il fratello più dotato di talento nonarriverà mai in Serie A, si chiama Antonio, è il più vecchio, gioca nel RealOrtense, nei dilettanti. Il quarto è Marco, classe ‘95, è tesserato per la Frattese,ma per ora non promette quanto gli altri due che hanno fatto la scalata e sonoarrivati insieme, quasi a braccetto, nel posto dove il calcio diventa università,Coverciano. Questi sono i giorni di Lorenzo e Roberto Insigne, da domenicasera insieme al centro tecnico fiorentino, dopo che insieme avevano giocatocontro il Palermo, battuto anche da un gol di Lorenzo che nel suo felicepomeriggio aveva tenuto a battesimo il debutto in Serie A di suo fratelloRoberto. Una specie di matrioska degli Insigne: una festa dentro l’altra.

TUTTO INSIEME - Convocato nella Under 19, convocato nella prima squadra del Napoli, subito l’esordio in A epoi, in serata, il viaggio verso Coverciano. Già era un sogno, per Roberto Insigne, ma che potesse realizzarsitutto in una volta e soprattutto insieme a suo fratello Lorenzo era inimmaginabile. Carmine e Patrizia, i genitori diquei ragazzi, hanno faticato a prendere sonno. Hanno centrato il jackpot del pallone, un’emozione che tarda asfumare, anzi, che si rinnova e si alimenta di scena in scena. Comiceranno a riprendersi, forse, da domani sera.

IN AUTO DA NAPOLI - Roberto era atteso a Coverciano già domenica pomeriggio, mentre Lorenzo sarebbearrivato in serata. Dopo la convocazione di Mazzarri, il Napoli, d’accordo con la federcalcio, ha cambiatoprogramma e un’auto ha prelevato i due fratelli al San Paolo, insieme all’altro azzurrino Giuseppe Fornito, e li haportati a Firenze. Qui però si sono divisi. Lorenzo con la Under 21 di Mangia in un albergo a due passi dal centrotecnico, Roberto con la Under 19 di Evani nella struttura alberghiera all’interno di Coverciano. Si sono visti per ilpranzo e per la cena, anche se erano seduti a tavoli diversi, ciascuno con la propria squadra. Nemmeno gliallenamenti sullo stesso campo: Insigne senior su quello principale, che conosce bene perché lì si allena anchela Nazionale maggiore, Insigne junior sul sintetico.

UNO CONTRO L’ALTRO - Domani, però, sarà un altro grande giorno. Nel triangolare di Coverciano (inizio alle14), quando le tre Under (21, 20 e 19) si sfideranno in partitelle da 45' ciascuno, Lorenzo e Roberto giocherannouno contro l’altro. Così si potrà notare ancora di più la differenza che per molti tecnici è già netta. Lorenzo è unfantasista, più trequartista che attaccante; Roberto è più attaccante, è uno che non si intimorisce davanti alportiere. Secondo i pronostici, il più giovane segnerà di più, bisogna vedere però in quale categoria. «Lorenzo èpiù riflessivo, Roberto più istintivo, ma ci sono anche tre anni di differenza», spiega Giuseppe Santoro, oggiteam manager del Napoli dove fino a poco tempo fa è stato responsabile del settore giovanile. Ha cresciuto ifratelli Insigne che oggi, in coppia, portano il Napoli dentro un altro sogno.

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Grassani: Il club farà valere le sue ragioni

ROMA - Fianco a fianco, lui e De Laurentiis, per vincere la battaglia. Parla l’avvocato Mattia Grassani, il legaledel Napoli: «Non intendiamo ricorrere a mezze misure o compromessi di sorta. Una battuta da bar, un tentativomaldestro, un'ideazione assolutamente goffa, non possono determinare rischi e conseguenze così importanti acarico di una società in lotta per il primato». Ieri ha incontrato De Laurentiis durante l’assemblea elettiva dellaFigc, facendo il punto in vista dell’appello di giovedì: «Siamo fiduciosi, ci sono ancora due gradi di giudizio equindi il Napoli farà valere in quelle sedi le proprie ragioni, non legittimando nessun tipo di illecito econfutando dalla base la sanzione».

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«Tutto puòsuccedere Petkovicè un grandeAbbiamo alti valorimorali. E se arrivapure la DivinaProvvidenza...»

PROGETTI Claudio Lotito, 55anni, all’assemblea federale(Bartoletti)

LOTITO, RIMONTA SENZA CONFINI «Non firmo per il secondo posto»

di Andrea Santoni

ROMA - No, di lunedì neri lui non ha traccia in casa sua. Si naviga sicuri, dallasua parte del Tevere, sotto un cielo azzurro Lazio. Seguire Claudio Lotito ierimattina, caricato a molla, che pattinava tra i saloni del Marriott, sededell'Assemblea Generale della Figc, era uno spettacolo nel grande rito federale.Conciliaboli, abbracci, colloqui più o meno serrati, passando da AntonioMatarrese (fresco membro onorario della Federcalcio, autore di un interventoliberatorio "fuori categoria") a De Laurentiis (« noi andiamo d'accordo e siamosinergici »), fino al buffet finale, quasi alle 15, condiviso con il dg della LegaPro, Ghirelli. In mezzo una serie di interviste volanti, in più riprese, che

compone il manifesto del Lotito a -3 dalla Juve. Grandipreamboli, grande prudenza, qualche battuta in stile maanche una confessione di getto, il concetto menomediato: « La Juve non ha paura di noi e non deveaverne. Noi andiamo avanti coi piedi per terra. Ma io,per il secondo posto non firmo. Perché vorrebbe direche tutto è precostituito. Invece il calcio è bello perchélegato all'imponderabile. Che io non chiamo fortuna ma

Divina Provvidenza, avendo io una visione escatologica ». Ecco, capito lospirito? E nell'analisi del suo tempo ultimo, Lotito non ammette ombre. Guai aparlargli della mano di Floccari che ha preceduto il gol partita contro l'Atalanta: « Quando la Lazio vince, c'èqualcuno che pone sempre dei problemi. eppure anche noi ne abbiamo avuti... Il gesto di Floccari èinvolontario, il pallone lo ha colpito in obliquo, lui me lo ha detto e io gli credo, perché è una persona perbene.Come Marchetti: visto quando ha ammesso di aver messo la palla in angolo mentre l'arbitro non lo avevaconcesso? Questa è la Lazio, una squadra che ha valori morali prima che tecnici ».

CILIEGINA E "OSSO" - E che ora gira sinergicamente, tanto da sconsigliare inserimenti a ogni costo, anche sesi tratta di un Lampard. Il presidente così usa il ricorso storico per negarne una riedizione: « Noi costruiamo sulcemento non sulla sabbia. Quando c'è stata necessità di dare una svolta, una scossa, ho chiamato al capezzaledel morente Reja, sul mercato ho pescato Dias, Biava e Floccari. Adesso la situazione è completamentediversa, e occhio anche alla ciliegina sulla torta: perché uno rischia di strozzarsi con l'"osso"... ».

ODE A PETKOVIC - Al di là di noccioli indigesti, quello che a Lotito va giù come bere un bicchier d'acqua èl'universale riconoscimento che ora raccoglie il suo Petkovic: « Certo, c'erano dei miscredenti. Ma io sapevo chistavo portando a Roma. Un grande allenatore, un grande professionista, un grande uomo, il cui percorso nellaCaritas gli permette di gestire lo spogliatoio seguendo anche gli aspetti etici del gruppo ». Non c'è niente che lo turba, neppure il nodo Zarate: « Vediamo come risolvere anche questa situazione. Non èuna nota dolente, ognuno suona le sue, guardiamo quello che accadrà, che soluzioni ci proporrà anche lui... ».

POLITICHE - Non di sola Lazio viveva ieri mattina Lotito. Molta politica sportiva nelle sue osservazioni: « Larielezione di Abete? La continuità nell'ottica del rinnovamento. La querelle sulla presidenza della Lega di A?Troveremo la soluzione giusta, tutti i presidenti c'è la volontà di un'intesa che li riporti al centro delle sceltepolitiche, mentre troveremo poi figure specifiche che s'impegnino in settori specifici da rilanciare ». Ultimabattuta sulla sua Salernitana, lanciatissima tra i Pro: « Il modello non è quello delle seconde squadre ma delleseconde società: solo così si garantiscono grandi piazze, investimenti, maturazione dei giovani ».

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Deferimenti adinizio febbraioanche per il Genoae il Lecce Il clubbiancocelesterischia fino a 5punti

Scommesse, subito processo a Mauri e Lazio

di Edmondo Pinna

ROMA - Lazio, Genoa e Lecce a processo ad inizio febbraio (giorno più, giorno meno). La Procura federale hagià tutto in mano per far scattare i deferimenti relativi alle partite, combinate per l’accusa, Lazio-Genoa 4-2 del 14maggio 2011 e Lecce-Lazio 2-4, che si giocò una settimana più tardi. Si pensava ad un processo a fine stagione.Un po’ perché i magistrati di Cremona, su questo filone, avevano chiesto un rinvio di sei mesi sulla chiusura delleindagini. Un po’ per garantire il regolare svolgimento di questo campionato, già condizionato dalla condanna delNapoli (giovedì l’appello davanti alla Corte di Giustizia federale contro i due punti di penalizzazione e le

squalifiche di sei mesi di Cannavaro e Grava). E invece, subito i deferimenti. Trema laLazio e con lei anche il suo capitano, Stefano Mauri, ascoltato due volte dal procuratorePalazzi, prima e dopo il suo arresto, avvenuto il 28 maggio scorso. Trema il Genoa,coinvolto a causa di Milanetto. Trema (un po’ meno) il Lecce, il suo difensore Ferrariorifiutò la proposta di Zamperini, ma ci sono altri nomi coinvolti.

CELLE E ZINGARI - La posizione della Lazio è molto delicata. Il club, lanciato verso ilprimo posto, rischia di vedersi penalizzato in classifica (fino a 5 punti: due partita più uno

per le aggravanti, pluralità e consumazione del reato) per responsabilità oggettiva. La Procura federale potrebbeprevedere, come capo d’imputazione, l’illecito per il suo capitano, Stefano Mauri. Ci sono testimonianze, riscontri,verifiche fatte dallo Sco sulle celle agganciate dai cellulari, le ammissioni dello stesso giocatore, che ha sempresostenuto di scommettere, ma su basket e tennis. Per farlo, però, si è servito di una scheda telefonicaappartenente ad un’altra persona, che la Procura di Cremona definisce “coperta” utilizzata «con la finalità dieludere ogni tipo di investigazione per conseguire gli scopi illeciti che costituiscono il disegno comune delgruppo balcanico, ruotante attorno a Ilievski e Zamperini per le alterazioni delle gare Lazio-Genoa e Lecce-Lazio» . Un teorema che la Procura federale avrebbe fatto proprio. Lo aveva anticipato Gervasoni, nelle suedichiarazioni e nelle sue deposizioni alla Procura di Cremona: «“Zamperini e Ilievski sono andati a Formellodove hanno incontrato Mauri. Non so quali altri calciatori della Lazio fossero coinvolti» . Le conferme dagliaccertamenti dello Sco, dai quali emerge che il giorno della partita, fra le 12.42 e le 12.45 circa, quella schedausata da Mauri e quelle di Zamperini e Ilievski agganciano le celle telefoniche vicine al centro sportivo diFormello. Lo stesso giorno, poi, Ilievski andrà al Duke, hotel in zona Parioli, dove incontrerà Milanetto. La scheda“coperta” di Mauri contatta centinaia di volte il cellulare di Zamperini la settimana precedente la partita.

SETTE GIORNI - Sette giorni dopo, ecco Lecce-Lazio, altra partita per l’accusa truccata. Anche in questo caso,tutto parte da Gervasoni, «Ilievski e Gecic sentirono Zamperini che disse che tutto era a posto perché la Laziovincesse con un over con due gol di scarto. Zamperini si mise in contatto con Mauri, non so quale sia stato ilcontatto per arrivare ai giocatori del Lecce. Quello che posso dire è che tutte e due le squadre furono coinvolte.Gecic disse che aveva investito circa 400mila euro per pagare i giocatori di entrambe le squadre» . Unaconferma arriverebbe dall’inchiesta ungherese sulle scommesse. Il giocatore Horváth Gábor, arrestato perchécoinvolto in un giro di combine di casa sua, avrebbe fornito indicazioni sulla combine di Lecce-Lazio 2-4,rivelando come alcuni suoi connazionali avessero recapitato una somma intorno ai 600mila euro in Puglia peraggiustare quella partita.

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UN TECNICO IN COPERTINA Petkovic ha un segreto: riesce solo a vincere

Con la Lazio ok in due gare su tre, in carriera hail 75% di risultati-sì. Con lo Young Boys duerecord

di Fabrizio Patania

ROMA - Dietro alla scalata della Lazio c’è il grande lavoro di Lotito e Tare, capaci di costruire una squadra daprimi posti con uno sbilancio di 13-14 milioni di euro (nel saldo tra cessioni e acquisti) dal gennaio 2010 a oggi,ma anche i miracoli di Petkovic. Ha sviluppato il progetto di Reja, ha portato nuovi sistemi di allenamento e dipreparazione, ha dimostrato sul campo di essere un allenatore pragmatico. Sa leggere le partite dalla panchina,riesce a cambiarle con le sue mosse, lavora inseguendo il risultato e non un’illusione. I numeri lo confermanoallenatore di eccellenza. Petkovic sa soltanto vincere. E lo fa con estrema regolarità. Solo per prendere in esameil suo cammino con la Lazio, in 30 partite ufficiali dall’inizio della stagione ne ha vinte 20 (compresa quella airigori in Coppa Italia con il Siena), ne ha pareggiate 7 e ne ha perse 4.

MEDIA - La tendenza conferma i suoi precedenti, quasi tutti positivi, fatta eccezione per la parentesi sfortunata inTurchia (ma il Samsunspor era un club neopromosso e senza grande organizzazione). E’ un tecnico abituato alsuccesso. Tra Svizzera, Turchia e Italia, ha vinto 146 partite ufficiali su 268 con una percentuale del 54,4%, neha pareggiate 68 (20,1%) e ne ha perse soltanto 68 (25,1%). Nel complesso 200 risultati utili su 268 panchinecon una percentuale positiva del 75%.

CRESCITA - E’ umile e ambizioso, cerca di trasmettere una fame infinita al suo gruppo. Sta compiendo unmiracolo Petkovic perché questa Lazio è quasi la stessa della passata stagione. Sul campo l’unico vero acquistosinora è stato il francese Ciani. Ederson, bloccato dagli infortuni, non c’è quasi mai stato. E Candreva, riscattatoa giugno con un’intelligente operazione di mercato, aveva giocato il girone di ritorno del passato campionato.Petkovic viaggia alla stessa media di Eriksson (42 punti dopo 20 giornate) nella stagione dello scudetto e ha unvantaggio di sei punti su Reja, rimasto in corsa sino all’ultima giornata per la Champions.

SUCCESSI - Chissà dove porterà la Lazio, salita a meno 3 dalla Juve, pronta a sfidare Conte nelle semifinali diCoppa Italia e qualificata ai sedicesimi di Europa League, dove troverà il Borussia Moenchengladbach. Petkovic,sconosciuto alla platea italiana sino a quando non è stato ingaggiato da Lotito, aveva già dimostrato in Svizzeradi essere un vincente, Record di punti (150) e di vittorie in Super League (25) con lo Young Boys.

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Sette vittorie e due pareggi nelle ultime 9 gare

Dopo i quattro gol incassati a Catania il 4 novembre scorso, la Lazio ha cominciato a volare: in nove partite haottenuto sette vittorie (sei su sei partite giocate in casa e una in trasferta) e due pareggi, a Torino con laJuventus e a Bologna. In questi due mesi ha preso sei punti alla Juventus (da -9 a -3).

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Nessuna come la Lazio in casa: presi 28 punti

Nove vittorie, un pareggio (contro il Torino) e una sconfitta (0-1 contro il Genoa il 25 settembre scorso), 28 puntiottenuti sui 33 possibili. Nessuna squadra può vantare lo stesso curriculum della Lazio in casa. Alle spalle deibiancocelesti c’è il Napoli (26 punti), poi Fiorentina e Catania (23), Juventus e Parma (22).

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I BABY BIANCONERI IN GIRO PER L’ITALIA

IN SERIE AMANOLO GABBIADINI a '91 Bologna prest. (compropr. Atalanta)CIRO IMMOBILE a '90 Genoa comproprietàCRISTIAN PASQUATO a Bologna prestito (comproprietà Udinese)FREDERIK SORENSEN d '92 Bologna comproprietàJAMES TROISI '88 a Atalanta comproprietà

IN SERIE BGABRIEL APPELT PIRES c '93 Pro Vercelli prestitoRICHMOND BOAKYE a Sassuolo prest. (comproprietà Genoa)FILIPPO BONIPERTI c '91 Empoli prestitoOUASIM BOUY c '93 Brescia prestitoLUCA CASTIGLIA c '89 Vicenza comproprietàYUSSUF CHIBSAH a '93 Sassuolo prestito (compropr. Parma)ELIO DE SILVESTRO c '93 Pro Vercelli comproprietàSIMONE ESPOSITO c ‘90 Grosseto comproprietàMANUEL GIANDONATO c '91 Vicenza prestitoNICOLA LEALI p '93 Lanciano prestitoALBERTO LIBERTAZZI a '92 Novara comproprietàTIMOTHY NOCCHI p '90 Juve Stabia prestitoALBERTO MASI d '92 Pro Vercelli prestitoCARLO PINSOGLIO p '90 Vicenza comproprietàFAUSTO ROSSI c '90 Brescia comproprietàLEONARDO SPINAZZOLA c '93 Empoli prestitoSono appena rientrati per fine prestito NAZZARENO BELFASTI, d '93 dal Modena e PRINCE-DÉSIRGOUANO, d '93 dal Lanciano

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Ciro Immobile, 22 anniCresciuto nella Juventus, halavorato con Conte a Sienanella stagione 2010-2011: lo hafatto fino a gennaio, quandopoi scelse Grosseto pergiocare di più

«La Juve? Per me è una grande chance»Immobile: Decideranno Preziosi e Marotta e io accetterò. Conosco Conte, è unmotivatore Capisco i tifosi bianconeri, aspettano Drogba o Llorente. Ma per menon sarebbe un problema!

di Alberto Polverosi

FIRENZE - Il sogno è lì, a portata di mano e di gol. Ciro Immobile ne ha segnati5, senza rigori e in una squadra che ne ha fatti 21 in tutto. Ha segnato unquarto dei gol del Genoa, in proporzione più di quanti ne hanno fatti Vucinic (4),Matri (3), Giovinco (6) e Quagliarella (6) nella Juventus (totale 41). Il problema,per la Juve, non è convincere Immobile, perché il ragazzo sa bene (e lo dice)che il ritorno invernale alla casa madre sarebbe una grande occasione per lui.No, il problema è convincere la gente che Immobile, soprattutto in prospettiva, èmeglio di Drogba e Llorente.L’attaccante del Genoa è a Coverciano per il raduno delle nazionali giovanili. E’qui che immagina il suo nuovo futuro bianconero, con una ovvia premessa:«Per sapere dove giocherò alla fine del mercato di gennaio dovete chiedere aPreziosi e a Marotta. Io a Genova sto bene e il mio futuro dipende da tantesituazioni, una agganciata all’altra: se decidono di farmi restare sonocontento, se decidono di farmi tornare alla Juve vado volentieri». Al momento,lo stato delle cose è questo: «Ho parlato con Preziosi prima di Natale e mi hadetto che sarei rimasto a Genova, però questo incontro era antecedente alle notizie sulla Juventus». In pratica:non vale.

L’OCCASIONE - Legge e ascolta, Immobile segue la storia del suo mercato con grande attenzione. «So chestanno parlando di me. A Genova ho legato col gruppo, ma non mi dispiacerebbe nemmeno tornare alla Juve.Conosco già l’ambiente, so quanto pesa quella maglia, ma sono pronto». Correzione in corsa: «Sarei pronto».Le idee sono chiare: «Andrei a lottare per lo scudetto e poi c’è anche la Champions League. Sarebbeun’occasione importante per me, può essere la svolta della mia carriera. Come si dice, “o bene bene, o malemale”». Sorrisetto. Male male è difficile, anche perché ritroverebbe Conte, una garanzia per il ragazzo di TorreAnnunziata. «E’ stato il mio allenatore a Siena e so cosa vuole dai suoi giocatori». Vorrebbe magari qualche golin più dai suoi attaccanti, ma Immobile tratta l’argomento con cautela: un passo falso, su un tema così delicato,potrebbe pregiudicare le mosse della Juve. «Se segnano poco non è per colpa loro, per colpa degli attaccanti. Ilgioco della Juve porta tutti in zona-gol, i centrocampisti e gli esterni si buttano dentro. E poi può capitare unperiodo negativo».

LA CONCORRENZA - Conte lo aspetta e Immobile sarebbe ben lieto di riabbracciarlo. «E’ un motivatore, ungrande professionista con una mentalità vincente. Da quando è arrivato a Torino, la Juve è cambiata». E se,come dice proprio Conte, la Juve non ha i mezzi per puntare sui grandi nomi, allora la strada per l’attaccantenapoletano si fa meno complicata. Solo che mettere il giovane Ciro accanto ad altre stelle può sembrare unascelta di ripiego. «Capisco: uno aspetta Drogba e Llorente e poi arriva Immobile... Ma questo per me non è unproblema». A Torino ritroverebbe Marrone che è stato suo compagno nella Primavera bianconera e nel Siena.Da quella squadra si è mosso anche Larrondo: pure lui giocava con Immobile sotto la guida di Conte. «E’ unottimo acquisto per la Fiorentina. E’ forte fisicamente e anche sul piano tecnico, il suo pezzo migliore è il colpodi testa. Anche per lui questo trasferimento può essere la svolta della sua carriera». Mentre i pensieri volanoverso Torino, il presente è il Genoa. «La sconfitta di Cagliari non ci voleva, adesso dobbiamo ricominciare tuttoda capo». La domanda è: con o senza Ciro Immobile?

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E Marrone fa da sponsor «Vedrei bene Ciro con noi»«Per lo scudetto sto con Marchisio che ha spiegato il senso dell’antipatia delNapoli. Se siamo antipatici noi perché non possono esserlo loro?»

FIRENZE - Luca Marrone ha una faccia da Juve bonipertiana. Senza creste, senza orecchini, solo un filo dibarba e un ciuffo appena impomatato. E anche i pensieri sono da Juve. «Se devo scegliere fra 10 presenzenella Juventus e 30 in un altro club, dico che è meglio la Juve. La pressione che bisogna sopportare in ungrande club ti forma davvero. E poi se resto in mezzo a quei campioni posso imparare molto». Ne ha parlatocon Conte e con questi argomenti il tecnico non ci ha messo molto a convincerlo: Marrone già sapeva cosachiedere al suo futuro. Il problema è che 10 presenze in una stagione sono pochine. «In effetti diciamo chepunto a 15 partite». Andrebbe un po’ meglio. «Per ora sono a 7 e siamo metà stagione: se la Juve va avanti intutte le competizioni ce la posso fare». In ogni caso: «Per quanto mi è stato detto, a gennaio non mi muovo».

SPONSOR DI IMMOBILE - Anche per fargli un po’ più di spazio, a inizio stagione Conte ha cominciato a provarlopure da difensore centrale, ma se uno gli chiede se si sente di più vice-Bonucci o vice-Pirlo la risposta è chiara enetta: «Vice-Pirlo. Io però ci provo, in allenamento gioco in tutt’e due i ruoli. I difensori mi aiutano con i loroconsigli, mi dicono di cercare la giocata più semplice perché quello è un ruolo delicato. Cosa mi manca perdifendere? Un po’ di cattiveria». E’ cresciuto con Immobile e per questo lo sponsorizza. «Lo vedrei benissimonel gruppo della Juve, è un grande attaccante ed è già maturo per una squadra come la Juve». Una squadrache secondo Marrone non ha un “anti”. «Questo dell’anti-Juve non è un problema che ci riguarda, perché noisiamo quelli davanti». Ma è più antipatica la Lazio o il Napoli? «La Lazio è più vicina in classifica, ma io lapenso come Marchisio, che ha spiegato bene il senso dell’antipatia. Del resto se è antipatica la Juve perchénon può esserlo anche il Napoli?»a.pol.

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Oggi Sebastianivuole chiudere E inattacco spuntaSansone Pozzi aSiena, ci siamo. LaSamp puntaFabbrini. Larrondoviola tutto ok. IlBayern perGuardiola

Gaetano D’Agostino 30 anni: ilSiena e il Pescara aspettanoche il regista palermitanosciolga le riserve sul suofuturo. Ieri era attesa la firma,alla fine il giocatore ha chiestodi riflettere ancora

IL MERCATO - AFFARI E TRATTATIVED’Agostino frena, Pescara si cautela e allerta Kurtic Cagliari, idea Camporese

di Fabio Massimo Splendore e Paolo Vannini

Doveva essere il giorno del sì, sostanzialmente bisogna parlare ancora di unafumata grigia nella trattativa per il passaggio di Gaetano D’Agostino (30) alPescara: una giornata intera a trattare, il presidente Sebastiani deciso aconfermare la volontà all’acquisto a titolo definitivo davanti al collega del SienaMezzaroma, e in serata una piccola frenata da parte del giocatore che hachiesto altro tempo per riflettere. Ora bisogna capire se il Pescara vorràaspettare questo tempo: perché il mercato è fatto di opportunità e in quellazona di campo Bergodi ha bisogno di “fosforo”. Ecco che si è subito ricucita lapista Jasmin Kurtic (23), su cui si muove anche il Chievo. A questo punto ilPescara viaggia su un doppio binario, il primo sì che arriverà sarà quello con

cui brindare all’intesa.

IL MERCATO ROSANERO - Ormai manca soltanto larisposta del Chievo per chiudere - chiamiamola pure così - la telenovela tra StefanoSorrentino (33) e il Palermo. Una corte lunga un paio d’anni, un matrimonio sfiorato piùvolte. Stavolta il club rosanero è arrivato ad offire 3 milioni e 1 di bonus in caso disalvezza: la distanza dalla richiesta della società veneta si è davvero ridotta e quindidovrebbe arrivare anche il sì. Per l’attacco, sfumati per varie ragioni una serie di obiettivi,c’è una pista estera che porta a Hugo Almeida (28) e una italiana che conduce a RobertAcquafresca (25), che però il Bologna non regala, che ha un ingaggio importante e su cui

si è informato anche il Pescara. Indipendentemente da questo, l’ad Lo Monaco aspetterà fino all’ultimo giorno dimercato per rinunciare a Diego Buonanotte (24), che il Malaga ha dichiarato per ora incedibile. Fase di stalloper la cessione di Egidio Arevalo Rios (30) dopo che le porte del Boca Juniors sembrano essersi chiuse per lui.

CORSA A CINQUE! - Il club abruzzese per l’attacco - in attesa di capire se uscirà qualcuno tra ElvisAbbruscato (31) o Jonathas (23) - non molla Igor Budan (32) e si è inserito pesantemente nella corsa aGianluca Sansone (25), che verosimilmente andrà via da Torino nonostante il club granata faccia resistenza:l’operazione di scambio con la Samp, che prevedeva Pozzi in maglia granata, è saltata, ma il club doriano restavigile sul giocatore, come il Chievo, il Bologna e leggermente più arretrata, l’Atalanta.

DUE PUNTE PER IACHINI - Il Siena vuole chiudere oggi per Nicola Pozzi (26) e ha formulato alla Sampdoriaun’offerta sulla base del prestito: la trattativa sembra incanalata verso il sì che arriverà oggi. I doriani puntanoDiego Fabbrini (22). E poi sarà assalto a Nikola Livaja (19) dell’Inter che se arriverà non potrà farlo prima digiovedì o venerdì, visto che mercoledì Stramaccioni lo schiererà in Coppa Italia. Il ds Antonelli è sempre moltoattento alle evoluzioni relative all’attaccante francese del Mons Jeremy Perbet (28).

L’OSSERVATORIO DEI POZZO - L’Udinese sta per chiudere per l’attaccante colombiano del Deportivo CaliBrayan Perea (19) e segue un’altra punta cilena, Nicolas Castillo (19) dell’Universidad Catolica, impegnato nelSudamericano Under 20 con il Cile.

ALTRE TRATTATIVE - Si sta scatenando un’asta attorno a Nicola Bellomo (21), il talento del Bari consideratoil nuovo Cassano: piace all’Inter, al Milan, alla Roma e anche la Fiorentina è alla finestra. Marcelo Larrondo (24)ieri è arrivato a Firenze. Anche Ruben Olivera (29) al Genoa è un’operazione fatta. Michele Camporese (20) èil difensore della Fiorentina su cui ha chiesto informazioni il Cagliari: siamo ai prodromi di una reale trattativa cheancora non c’è. Per Dorlan Pabon (24) c’è la proposta di prestito dell’Espanyol. E in settimana l’ad Leonardivedrà il Milan per definire la vicenda relativa a Riccardo Saponara (21) che a giugno sarà in comproprietà tra idue club e dovrebbe restare in rossonero.

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IL FUTURO DI PEP - Una indiscrezione trapelata tra qualche conferma: il manager di Pep Guardiola (41) haincontrato il Bayern che lo aveva puntato da un po’.

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IL DG ALLONTANA LA CRISIMarotta rilancia «Conta soltanto il traguardo finale»

TORINO - La Juve fatica a comprendere come due domeniche avare possanodiffondere bagliori di crisi: s'interroga sulla flessione e confessa un filo d'ansia,però ricorda il primato intatto e la classifica migliore rispetto all'anno scorso. «Siamo tranquilli e allontaniamo il pessimismo - dice l'ad Beppe Marotta - ilcampionato è paragonabile al giro d'Italia, non alla Milano-Sanremo, quindi èuna corsa a tappe e non tutte si possono vincere, conta il traguardo finale».L'inquietudine è contenuta anche perché un calo caratterizzò già la prima partedel 2012, senza impedire poi la magìa dello scudetto: «A gennaio, dopo laprima vittoria di Lecce, nelle successive partite abbiamo fatto tre vittorie e quattro pareggi di fila. Grosso modo,lo stesso copione di quest'anno, senza dimenticare che in questo momento ci mancano giocatori importanticome Marchisio, Chiellini, Asamoah e Pepe, inoltre Vucinic, per un problema fisico, non gioca in modocontinuativo e così Conte non può disporre di un gruppo più omogeneo. E' chiaro che queste assenze incidano,ma la considerazione, come direbbe Lotito, non vuol essere una "excusatio"».Distensione, in ogni caso, non significa superficialità: «Siamo tranquilli, però realisti. Non abbiamo l'intensità, labrillantezza di inizio campionato e almeno apparentemente è un momento di apprensione: il timore dellesquadre dietro c'è. La classifica rispecchia i valori, Lazio e Napoli in questo momento si esprimono a un livellosuperiore rispetto alle altre: possono sicuramente competere per il massimo traguardo».

OTTIMISTI - La sensazione, in alcune sfide, è che sia venuta meno quella fame determinante per ilconsolidamento ad altissimi livelli, comunque l'appagamento, pur minimo e inconscio, diventa un rischio damettere in conto: «Credo che nell'ultima stagione, con un gruppo nuovo, fatto di buoni valori anche se nonstraordinario, grazie soprattutto al lavoro e alla capacità di un allenatore anch'egli nuovo, la Juventus abbiadimostrato di meritare i traguardi raggiunti. Ebbene, quel gruppo c'è ancora e il tecnico ha superato indenne unmomento negativo che lo ha visto protagonista con il calcioscommesse e che avrebbe potuto intaccare il suomodo di lavorare: si è ripresentato con grande fame, con grande voglia di arrivare, e questi sono i presuppostiimportanti per essere molto ottimisti. La Juventus, nel momento in cui partecipa a una competizione, è sempreobbligata a vincere, poi chiaramente ci sono anche gli avversari...».

GRUPPO - Le statistiche dicono che la squadra crea tanto ma non finalizza adeguatamente, Marottaridimensiona il problema e snocciola numeri d'opposto tenore: «Il nostro modello, anche tattico, privilegia lavalorizzazione del gruppo: Sacchi lo definisce gioco moderno, dove tutti i giocatori vengono coinvolti. Ladimostrazione è che in questa stagione e mezza siamo la squadra più prolifica e se togliamo alla Roma i tre golottenuti a tavolino con il Cagliari, siamo anche quella che ha segnato di più in questo campionato e che haancora la differenza reti migliore. Direi che nelle ultime due partite, gli episodi ci sono stati contrari. Poi èchiaro che se vediamo il gioco sviluppato, forse potremmo realizzare di più».

OBIETTIVO - Sui risultati bianconeri, attraverso il web, torna anche Leonardo Bonucci: «Siamo primi edobbiamo essere felicissimi, invece molti parlano di crisi: ma se è crisi per noi, gli altri che vengono dopo chedevono fare? Siamo la Juventus e abbiamo solo un obiettivo, vincere e ripeterci: se c'è una squadra più forte,complimenti, ma fino a prova contraria siamo noi primi e vogliamo rimanerci».a.ba.

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DENTRO I NUMERITroppi infortuni ma da 10 giornate juventini più lenti

di Antonio Barillàe Massimo Grilli

Un punto in due partite non può scatenare processi, demolire ottimi giudizi,oscurare la leadership in campionato, rimpiccolire i successi in Coppa Italia eChampions League: deve però suggerire riflessioni attente, anche perché laflessione ha radici più lunghe. Suscita infatti clamore il vantaggio dissipato negliultimi centottanta minuti, ma la Juve padrona s'è fermata a metà cammino: 28punti e l'intera serie A alle spalle nelle prime dieci giornate, soltanto 17 (comeCatania e Udinese) e ben quattro squadre davanti (compreso il Milan attardato)dall'undicesima alla ventesima.

FEROCIA - Non ha funzionato nemmeno l'effetto Conte, tornato in panchina senza riuscire a trasmettere caricasufficiente per ritrovare il vecchio passo: lo dimostra - semplice statistica, perché la Juve è sempre stata sua - lamedia punti personale, 2 a partita contro i 2,33 dei reggenti Massimo Carrera e Angelo Alessio. Ma cosa c'èdietro la flessione? Innazitutto, un pizzico di cattiveria in meno e di stanchezza in più: la Juve è una squadra dispessore, ma i top player si contano sulle dita di una mano, così se perde intensità, brillantezza e ferocia sinormalizza. Conte l'ha fatto notare più volte, perfino quando il distacco misurava otto lunghezze, ribadendo peròsempre di fidarsi dei suoi ragazzi, al centro d'un processo di crescita ma già abbastanza maturi per nonimborghesirsi.

ASSENZE - In questa fase, per la verità, incidono molto anche le assenze. L'infortunio di Giorgio Chiellini (neavrà per un paio di mesi) e la convocazione di Kwadwo Asamoah in Coppa d'Africa indeboliscono, in particolare,la fascia sinistra: in difesa, nelle ultime due partite, hanno vacillato sia Federico Peluso che Martin Caceres,mentre a centrocampo si sono avvicendati senza incidere Paolo De Ceglie, Mauricio Isla e Simone Padoin.Sarebbe prezioso Simone Pepe, ma anche lui è ko, per fortuna Claudio Marchisio tornerà in medianaprobabilmente già sabato. Discorso a parte per Mirko Vucinic: il part time imposto dall'infiammazione tendineasottrae imprevedibilità a un attacco già discusso, perché è vero che la Juve è una macchina da gol con marcatoriin tutti i reparti, ma è anche vero che spesso le punte smarriscono lucidità sottoporta e che i dati indicano un gologni otto tiri. Al di là della tattica che privilegia il collettivo, un bomber di razza in organico non c'è. L'importante ècostruire occasioni, sostiene Conte, che però, giustamente senza drammatizzare, lavora per migliorare lafinalizzazione come per rattoppare le altre lacune. Ma il primo step è reggere nei prossimi trenta giorni: settepartite e ancora tante assenze.

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LEONARDI«Ora in galera i devastatori del Tardini»

PARMA - L'amministratore delegato del Parma Pietro Leonardi ha chiesto la condanna nei confronti degli ultràbianconeri responsabili della devastazione di un bar nei pressi dello stadio Tardini ed il ferimento di alcuni tifosigialloblù prima della partita con la Juventus, domenica. L’altra notte, la polizia ha identificato 107 tifosibianconeri.«Dato che i responsabili pare siano tutti schedati, perché in possesso della Tessera del Tifoso, è ora che sifaccia vedere se questo provvedimento ha un senso pratico, se è davvero così efficiente. Altrimenti sicomprova la sua inutilità - ha sottolineato il dirigente ducale - Sanno chi sono. Li mettano in galera, non silimitino alla semplice diffida che li lascia lontano dagli stadi solo momentaneamente, anche se questo è undiscorso legato alla certezza della pena più ampio da affrontare».

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NEL MIRINO A sinistra, ManoloGabbiadini, 21 anni, e, a destra,Fernando Llorente, 27,attaccante in rotta con l’AthleticBilbao (Ap) PRIMI A fianco,Andrea Agnelli e il dg BeppeMarotta. Anche se reduce da unpunto nelle ultime due gare, laJuve conserva il primo postocon tre punti di vantaggio sullaLazio. In basso, Chiellini(LaPresse)

Immobile-Llorente il bivio bianconeroIl baby favorito, ultimo assalto allo spagnoloTra i candidati c’è Gabbiadini, su di lui garantisce Bonucci «Non molla maiBalotelli? Non è il nostro prototipo...»Marotta sul mercato e Agnelli con Abete video e foto sul sito

di Antonio Barillà

TORINO - «Non ci sono soldi per un top player, cerchiamo soluzioni lowcost».Antonio Conte non s'illude, né l'ad Beppe Marotta apre spiragli: «Il mercato nonoffre nomi importanti per una società come la Juventus: la sessione invernalefinirà senza nessun botto». Poiché però un innesto offensivo è obbligato,complice l'infortunio di Niklas Bendtner, le parole dell'allenatore e del dirigenterafforzano le candidature di Ciro Immobile, favorito, e di Manolo Gabbiadini,gestiti in compropietà rispettivamente con Genoa e Atalanta. La Juve nonbluffa, è cosciente che allo stato attuale i due giovani (il genoano soprattutto:oggi nuovo contatto) sono gli obiettivi più semplici, però prima di chiudere vuolegiocare le ultime carte sui big: si riserva così di tirare le fila nell'ultima settimanadi trattative, dedicando questa a nuovi aggiornamenti su Didier Drogba,Fernando Llorente e Lisandro Lopez.

INCERTEZZE - Sull'ivoriano, in realtà, la posizione è di attesa: deve far saperelui se la proposta (3 milioni più bonus per sei mesi) interessa e, in questo caso,chiarire il legame con lo Shanghai Shenhua che non sottoscrivel'interpretazione degli agenti su una possibile rescissione unilaterale delcontratto. La Juve, infatti, non intende trattare con il club cinese se non,sfumando il parametro zero, per un prestito a titolo gratuito. Una speranziellaresta, anche perché in corso Ferraris ribadiscono d'essere gli unici ad averinoltrato un'offerta concreta, ma il silenzio dell'entourage del centravanti, la suaconcentrazione sulla Coppa d'Africa e le incertezze sul cartellino incrinanol'ottimismo.

PROPRIETA' - Per Llorente, invece, è previsto un nuovo blitz, affidato a unagente Fifa italiano: proverà ancora una volta a convincere Josu Urrutia,presiente dell'Athletic Bilbao, a lasciar partire subito, compensato, il calciatoregià promesso alla Juve per giugno quando sarà svincolato. Anche in questocaso, non si prevede nulla di buono, perché Urrutia è apparso fin quiirremovibile, ma è giusto tentare il tutto per tutto. La terza pista conduce aLisandro Lopez. Secondo il quotidiano francese Le Progres, vicino allaproprietà dell'Olympique Lione, dopo la richiesta di prestito con diritto di riscattorespinta dal presidente Jean-Michel Aulas, la Juve valuta l'acquisto per 10milioni: in corso Ferraris escludono investimenti immediati, semplicementerilanceranno per l'acquisizione a titolo temporaneo confidando - ma è dura -nella tentazione dell'argentino e nei problemi economici del club transalpino.

COMPLETO - In serata, ospite di Mondo gol su Sky, Leo Bonucci fa una carrellata sugli attaccanti abbinati allaJuve: «Penso che Drogba sia uno dei più forti al mondo: è completo e ti fa vincere da solo le partite. Llorenteha grandi qualità, sembra una punta di peso, ma anche tecnicamente è forte, quindi può far bene certamentenel gioco della Juve. Lisandro Lopez l'ho visto poco, ma dimostra di essere un grande attaccante e potrebbedarci di sicuro una grossa mano. Con Immobile ho diviso un ritiro e mi ha sorpreso perché ha doti tecnicheimportanti e tanta fame, corre sempre e può diventare un grande bomber. Contro Gabbiadini ho giocato alloStadium: a fine partita ho detto a Paratici che ha dei grandi movimenti e anche lui è uno che non molla mai,non ti lascia neanche un centimetro». Oltre i candidati reali, sbuca una domanda su Mario Balotelli: «Si parlavadi soldatini e di professionisti - scherza Bonucci - non è il prototipo ideale...».

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Il tecnico:«Vogliamo arrivarepiù avanti possibile.Il Bologna è informa e Pioli stalavorandobenissimo»

UNA VITTORIA IN COPPAITALIA Andrea Stramaccioni, 37anni, 17 vittorie in campionatoalla guida dei nerazzurri (GettyImages)

Da Moratti istruzioni per la Coppa«E’ un traguardo importante per i giocatori e la società Sarà affrontataseriamente». E Stramaccioni assicura: «Per noi vale come il campionato el’Europa League»

Dall’inviato Andrea Ramazzotti

APPIANO GENTILE - L’Inter non si fida del Bologna che è stato capace dieliminare dalla Coppa Italia il Napoli e sia Moratti sia Stramaccioni si aspettanoche stasera Zanetti e compagni rispettino la tradizione positiva che vede inerazzurri mai sconfitti in casa nella coppa nazionale negli ultimi 10 anni. Lapossibilità di giocarsi la semifinale contro la vincente di Fiorentina-Roma ètroppo invitante e allora ieri l’invito alla squadra alla massima attenzione è statoduplice: «La Coppa Italia - ha sottolineato il numero uno di corso VittorioEmanuele - è importante per i nostri giocatori e per la società. Sarà affrontata

seriamente. Grazie alla vittoria contro il Pescara siamousciti da un periodo con risultati negativi e averinterrotto quella serie è un fatto positivo. Quella con ilPescara è una gara che è sembrata facile solo dopo cheabbiamo conquistato i tre punti, ma in realtà non è statocosì perché l’abbiamo giocata contro una formazioneche giustamente tendeva a difendersi bene. L’abbiamomessa in difficoltà con la nostra velocità e il successo è

stato pesante soprattutto sotto il piano del morale».

CARICA STRAMA - Il diktat di Moratti sulla Coppa Italia è stato perfettamente recepito dalla squadra e daStramaccioni. Ieri sera i giocatori non si sono ritrovati per il ritiro alla Pinetina (appuntamento per l’ultimoallenamento stamani, poi verrà diramata la lista dei convocati), ma l’allenatore ex Roma ha chiesto a tutti lamassima attenzione e non ha nessuna intenzione di snobbare la sfida: « Daremo la giusta importanza allaCoppa Italia perché per noi è un obiettivo che mettiamo sullo stesso piano del campionato e dell'EuropaLeague. Cercheremo di arrivare il più avanti possibile anche se siamo consapevoli che non sarà facile perchéincontreremo una squadra in forma come il Bologna e perché sarà una gara secca nella quale può succederedi tutto. I rossoblù hanno già eliminato il Napoli e possono mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Eccoperché dico che sarà un incontro da affrontare con grande concentrazione e da onorare fino al termine». Laprova di sabato degli uomini di Pioli contro il Chievo l’ha fatta visionare dai suoi tattici e poi ha guardato conattenzione la registrazione della sfida. Ottima l’impressione ricavata tanto che non sono mancati i complimenti perl’ex tecnico del Chievo: «Il Bologna è in un grande momento e sta dimostrando di avere solidità, ma anchequalità là davanti. Credo che Pioli sia uno degli allenatori più preparati del nostro campionato e lo haconfermato trovando anche quest’anno l’equilibrio giusto per schierare tre giocatori offensivi come Gabbiadini,Diamanti e Gilardino. Per il Bologna abbiamo grande rispetto perché sappiamo che verrà a San Siro pergiocarsela alla morte, ma vogliamo arrivare in semifinale e poi fino in fondo».

EFFETTO CAMPIONATO - I due punti recuperati sulla Juventus non hanno invece portato in Stramaccionieccessiva euforia: «Dobbiamo fare il nostro percorso, senza guardare chi ci sta davanti. Il nostro obiettivo èritornare assolutamente in Champions League e per riuscirci è necessaria quella continuità, sia nei risultati chenella prestazioni, mancataci nel girone di andata. Chi ci precede è stato più continuo e ha perso meno punti perstrada. Sta a noi migliorare in questo girone di ritorno nel quale non potremo commettere errori».

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Pereira in campononostante lafrattura al settonasale. Ranocchiae Juan in difesa

LE SCELTE Spazio a Rocchi e Livaja (oggi test decisivo). Benassi e Mudingayi acentrocampo

Dall’inviato APPIANO GENTILE - Le precarie condizioni fisiche di Milito, il cui ginocchio sinistro gli impedirà di essere incampo domenica all’Olimpico e forse anche contro il Torino, potrebbero portare Stramaccioni a risparmiarecontemporaneamente Cassano e Palacio, titolari sabato contro il Pescara, e a dar spazio in Coppa Italia aRocchi e Livaja. L’ex laziale e il croato ieri sono stati provati insieme, ma il test “finale” è previsto per stamani,

nell’ultimo allenamento alla Pinetina. Per Rocchi sarebbe l’esordio dal primo minuto innerazzurro dopo i due spezzoni contro Udinese e Pescara, mentre per Livaja potrebbeanche essere l’ultima gara prima di finire in comproprietà all’Atalanta nell’affare Schelottoo in prestito a una tra Siena ed Eintracht Francoforte (opzione per Jung?).

ANCORA BENASSI - In mezzo al campo Zanetti giocherà a destra, con Pereira che saràutilizzato a sinistra nonostante la frattura al setto nasale. Guarin fungerà da trequartista, mentre i due centralisaranno Mudingayi, che torna titolare a oltre 2 mesi dall’infortunio in Europa League, e Benassi, favorito suCambiasso. Il diciottenne che ha esordito in A sabato garantisce freschezza atletica, una dote che senzaGargano (ieri l’uruguaiano ha ripreso a correre) all’Inter manca. E siccome Stramaccioni in mezzo al campo habisogno di corsa, non è da escludere che il Cuchu in futuro sia usato più in difesa. Soprattutto se i tempi direcupero di Samuel saranno lunghi e se sarà acquistato Paulinho. In difesa torneranno Ranocchia e Juan Jesus,reduci dalle rispettive squalifiche in campionato. Confermato Silvestre che l’Inter ora ha intenzione di tenere finoal termine della stagione. Nagatomo oggi si sottoporrà ad esami al polpaccio sinistro. Chivu, che sta giocandostringendo i denti perché il piede destro avrebbe dovuto essere di nuovo operato, sarà risparmiato.

CERIMONIA - Stasera a San Siro cerimonia in onore di Arpád Weisz, ebreo ungherese, giocatore e allenatore diInter e Bologna, nonché scopritore di Meazza. Fu deportato e ucciso ad Auschwitz nel 1944. A lui verrà dedicatala partita di Coppa Italia tra i nerazzurri e i rossoblù. A San Siro per l’occasione aperto solo il primo anello, oltre alsettore ospiti. and.ram.

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Decide la... RomaIl 22 la prima semifinale: in casa della Lazio o della Juve?

DOMANI si chiudono i quarti con Fiorentina-Roma (ore 21 Rai2). Gara unica: in caso di parità al 90’supplementari e rigori.�l SEMIFINALI - Andata: martedì 22/1 Lazio-Juve; mercoledì 23 vinc. Fiorentina/Roma-vinc. Inter/Bologna.Ritorno: martedì 29/1 Juve-Lazio: mercoledì 30 vinc. Inter/Bologna-vinc. Fiorentina/Roma. Sedi da definire aquarti conclusi: gioca il ritorno in casa la squadra col numero più basso nel tabellone. Ma se due società colmedesimo campo hanno concomitanza di gare in casa, quella meglio piazzata nello scorso campionato ha ildiritto di giocare il ritorno in casa, mentre l’altra gioca in casa l’andata. Nelle semifinali, in caso di parità nei180’ valore doppio alle reti in trasferta; se sussiste parità, supplementari (anche qui valore doppio alle retiesterne) ed eventuali rigori.�l MARCATORI - 3 reti: Thiago Ribeiro (Cagliari); Filippini (1 rig.) (Cremonese); Dionisi (1 rig.) (Livorno);Clemente (1 rig.) (Perugia).�l ALBO D’ORO - La Coppa Italia 2011-12 è stata vinta dal Napoli. La Juve e la Roma vantano 9 successi.Seguono: Inter 7; Fiorentina 6; Lazio, Milan e Torino 5; Napoli e Samp 4; Parma 3; Bologna 2; Atalanta, Genoa,Vado, Venezia e Vicenza 1.

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GLI AVVERSARIIL BOLOGNA PROVA A REGALARSI UNA NOTTE STORICA Pioli: A San Siro per giocarcela,una semifinale trasmette tantissimi stimoli

di Claudio Beneforti

BOLOGNA - Una semifinale di Coppa Italia val bene un sacrificio in più. « Andiamo a Milano a giocarcela, poi infondo in una partita secca può succedere di tutto. La parola d’ordine è essere competitivi, per noi questa nottedi San Siro contro l’Inter rappresenta una bella occasione e ci teniamo a viverla come si deve, fino in fondo».Stefano Pioli non si nasconde e non nasconde quello che è il sogno di tutto il Bologna, davanti ha l’Inter maperché non provarci? Ecco il motivo per il quale stanotte Pioli sta pensando di impiegare un bel pezzo di Bologna1, compresi i suoi tenori, qualcuno fin dal primo minuto e qualcun altro magari a giochi avviati. « Inutilenascondere che partiamo svantaggiati, perché l’Inter è forte, perché gioca in casa, perché ha un ottimoallenatore, ma la nostra speranza è quella di tenerle testa. No, non ho ancora deciso chi giocherà, le scelte lefarò domattina (stamani, ndr) al termine della rifinitura, ma di sicuro andrà in campo un Bologna dacampionato. Dopo aver detto che io considero titolari tutti i miei giocatori, aggiungo che punterò su quelli chehanno recuperato meglio dall’impegno contro il Chievo, volendo evitare che qualcuno possa incorrere in guaifisici». Non conta niente insistere, gli chiedi di Diamanti e accenna un sorriso, gli chiedi se giocheranno da subitoPerez e Gilardino ed ecco che Pioli torna serio. « Le scelte sulla formazione devo ancora farle, ma anche nelcaso in cui le avessi già fatte le terrei per me, non volendo dare un vantaggio in più a un allenatore bravo comeStramaccioni, perché per quello che mi riguarda la pretattica conta nel calcio».

GRANDI MOTIVAZIONI - Non si illude, anche perché sa bene che l’Inter tiene a questa competizione quanto citiene il Bologna. « E’ una squadra solida con giocatori che hanno la zampata vincente, ma arrivati a questopunto è giusto e doveroso provare a costruire un’impresa. Certo, il Bologna ha grandi motivazioni e una grandevoglia di giocarsela, il fatto di poter arrivare a una semifinale di Coppa Italia ci trasmette tanti stimoli, ancheperché non è roba da tutti i giorni, anche perché arrivare eventualmente a giocarsi una semifinale in unacompetizione del genere vorrebbe dire nobilitare la nostra stagione, anche se...». Non molla mai Pioli, perché èvero che ha nella testa la sfida contro l’Inter, ma è anche vero che non dimentica quella che deve essere lapriorità del Bologna. « Il sapore della vittoria è sempre bello, riconosco che contro il Chievo abbiamo vinto unapartita importante e che con questa vittoria abbiamo fatto un passo avanti, ma ricordo a tutti che dobbiamofarne ancora tanta di strada per arrivare a 40 punti». Come dire: fino a stanotte pensiamo pure al sogno CoppaItalia, ma da domani mattina tutti i pensieri dovranno tornare sul campionato, alla sfida di domenica prossimasempre a San Siro contro il Milan. « Per una notte non saremo condizionati dalla classifica e potremoconcentrarci solo sulla partita, ma solo per una notte».

BRAVO GILA - Pioli non ha un buon rapporto con la Coppa Italia, « sia da giocatore che da allenatore non miha mai regalato soddisfazioni», ecco un altro motivo per il quale sarebbe felice di regalarsi un sogno e diregalarlo anche a Bologna. « Ripeto che faremo di tutto e di più per essere all’altezza, non dimenticando maiche davanti avremo l’Inter». Prima di lasciare la sala stampa l’allenatore del Bologna torna su Gilardino, checontro il Chievo ha ritrovato quei gol che gli mancavano dal 18 novembre. « Anche se non segnava, Gila nonaveva perso la fiducia in se stesso e la squadra non l’aveva persa nei suoi confronti, Gila era, è e sarà unvalore aggiunto per il Bologna. Posso dire una cosa su Gabbiadini?». Prego, ci mancherebbe. « Ha fatto ungrande lavoro e ha segnato un gol bellissimo». Vero.

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Stasera il ricordo di Arpad Weisz

BOLOGNA - Dedicata a Arpad Weisz, Inter e Bologna dedicheranno la gara a un uomo (morto ad Auschwitzinsieme a tutta la sua famiglia) che con le due squadre ha vinto 3 scudetti tra campo e panchina. Giocatori earbitri scenderanno in campo con una maglietta bianca “Arpad Weisz - No al razzismo” e prima i sindaci di Milanoe Bologna Pisapia e Merola ribadiranno un ricordo comune.

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L’attesa rispostaper il trasferimentonon è arrivata. Oggivertice tra l’agentedi Wes e il clubturco

Wesley Sneijder, 28 anni, 8presenze e 2 gol in questastagione (Ap)

SNEIJDER-GALATASARAY, È GIALLO Yolanthe accusa: «Alcune persone stanno facendogiochi sporchi»

Dall’inviato Andrea Ramazzotti

APPIANO GENTILE - La risposta ufficiale di Sneijder al Galatasaray, cheaspettavano in Turchia, ma che anche in corso Vittorio Emanuele speravanoarrivasse ieri sera, non c’è stata. Soren Lerby ha chiesto altre 48 ore, fissandoper oggi a Milano un incontro con il dirigente del Galatasaray Alì Guven. Incompenso su Twitter la moglie dell’olandese ha lanciato sinistri messaggiparlando di «giochi sporchi» senza specificare gli autori. Niente fumata bianca,insomma, e le possibilità che la trattativa possa naufragare iniziano adaumentare.

PRESSING TURCO - Sneijder ieri mattina si è allenato alla Pinetina ed è tornato a casa. E’ rimasto sempre incontatto con il suo agente, Soren Lerby, ma quest’ultimo, ancora in Olanda, non hacomunicato alla dirigenza del Galatasaray nessuna risposta riguardo all’offerta ditrasferirsi nella capitale turca nonostante le sollecitazioni ricevute. L’ad del Gala, LutfiAribogan, ha parlato di Wes come «del più grande colpo della storia del calcio turco» ,mentre un altro degli azionisti del club, Abdurrahim Albayrak, ha rivelato che «Sneijder havisto il nostro presidente, che è andato tutto bene e che vorrebbe essere il nuovo Hagi».Il vice presidente Refik Arkan ha sparso ulteriore ottimismo: «Aspettiamo una rispostaentro stasera (ieri sera, ndr) e, pur essendoci stato un ritardo, la situazione è

estremamente positiva. Lui vuole giocare nel Galatasaray e secondo me al 95% ci dirà di sì».

MORATTI PREME - Anche il presidente nerazzurro ha cercato di dare una mano al Galatasaray, con il quale ègià stato raggiunto un accordo firmato. «Sarebbe serio che Sneijder desse una risposta entro stasera (ieri sera,ndr) e credo che il vicepresidente del Galatasaray abbia ragione ad aspettarla» ha osservato in tarda mattinataMoratti. L’Inter chiaramente non gradisce questo tira e molla perché vorrebbe avere i soldi garantiti dallacessione di Sneijder (8-10 milioni a seconda dei bonus che scatteranno) e investirli sul mercato. E invece Westemporeggia, esattamente come nell’estate 2009 quando dal Real passò all’Inter.

NERVOSISMO - Moratti conosce molto bene il mercato e sa che il Galatasaray non aspetterà in eterno.L’olandese è la prima scelta, ma non l’unica. Dalla Turchia in questo senso il patron ha ricevuto messaggiinequivocabili: se Sneijder non accetterà nelle prossime ore/giorni, sarà il Gala a fare un passo indietro e ainterrompere la trattativa. E siccome all’orizzonte non ci sono altre offerte dall’Inghilterra (i tabloid parlano di unritorno di fiamma del Liverpool, ma la dirigenza dei Reds smentisce), l’Inter non vorrebbe trovarsi di nuovo senzaun compratore per un giocatore che, al momento, non intende “rientrare” nel progetto e che guadagna oltre 6milioni fino al 2015.

YOLANTHE SPIEGA - Il tardo pomeriggio è stato invece movimentato da Yolanthe: «Solo Dio sa il futuro diSneijder» ha scritto la moglie rispondendo ad alcuni tifosi su Twitter. « Non ho mai avuto dubbi su Istanbul: cisono stata cinque volte e la AMO! Credetemi... Però non siamo andati via (da Milano, ndi). F orse non andiamovia, non so cosa accadrà. Questo periodo mi rende nervosa. Spero che presto ci sarà chiarezza. Per ora possosolo dire che sto aspettando. Non è facile. L'Inter? La amo sempre, come amo sempre anche i tifosi» . Finalecon... la bomba: «Il Galatasaray? Non lo so, sto aspettando anch’io. Alcune persone stanno giocando giochisporchi. Presto tutti sapranno» . C’entra qualcosa la buonuscita richiesta sotto forma di stipendio digennaio/febbraio da Sneijder all’Inter? Ieri sera a casa Sneijder nuovo contatto tra Guven e il giocatore.

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Ezequiel Schelotto, 23 anni, 18partite in questa stagione(Ansa)

LE ALTRE MOSSE E Schelotto si avvicina all’Inter

Su Twitter la foto della nuova casa sul lago diComo, a 16 chilometri da Appiano Gentile

Dall’inviatoAPPIANO GENTILE - La settimana nerazzurra è iniziata con un vertice dimercato alla Pinetina tra il dt Branca, il ds Ausilio e il tecnico Stramaccioni. Allavigilia della gara di Coppa Italia di stasera, i dirigenti comunque hanno volutofissare alcuni “paletti” insieme all’allenatore romano che, parlando con la Rai,ha poi ribadito: «Non voglio illudere i nostri tifosi e, se non saranno abbinati acessioni importanti, i grandi colpi di mercato non arriveranno. Nel momento incui si concretizzerà qualche partenza, tutto è possibile». Il discorsonaturalmente va applicato a Paulinho, che intanto ha preso come agenteGiuliano Bertolucci, procuratore che ha buoni rapporti con il club nerazzurrodopo l’affare Juan Jesus. La mossa farà tutt’altro che dispiacere a Branca eAusilio, pronti a un nuovo assalto con il Corinthians quando avranno incassato isoldi di Sneijder o quelli della cessione di uno tra Alvarez e Coutinho.

CASA SCHELOTTO - Il centrocampista dell’Atalanta ieri ha twittato la foto della sua nuova casa sul lago diComo. Lì vicino, prima di cambiare abitazione, aveva vissuto anche Zanetti. Chiaro che quello di Schelotto sia unaltro segnale della sua scelta professionale già fatta visto che la distanza è minima da Appiano Gentile (16chilometri) e decisamente maggiore da Zingonia (una novantina). Se come sembra Moratti scenderà in campo,trovare un accordo con Percassi potrebbe essere più semplice.

BENASSI, QUASI FATTO - Ieri intanto incontro con il Modena per l’acquisto dell’altra metà di Benassi, chestasera giocherà in Coppa Italia e non è andato a Coverciano per lo stage dell’Under 19. Accordo più vicino: aModena potrebbe andare in prestito Bianchetti, che è stato chiesto anche dal Verona. Possibile contropartitaanche la comproprietà di Romanò, passato fino a giugno in prestito al Prato.

GIOVANI - Per Bellomo l’Inter rimane ottimista. Branca e Ausilio monitorano anche Berardi del Sassuolo. Piacepure alla Juve e al Napoli. Occhio anche a Jorginho, seguito dal Milan. Il Verona adesso non vuole cederlo. Agiugno si vedrà.and.ram.

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E’ necessariofavorire un prontochiarimento fraZeman e ilgiocatore C’è inballo un tesoroeconomico etecnico

GELO GIALLOROSSO DanieleDe Rossi e Zdenek Zeman inpanchina (Ansa)

SALVATE DE ROSSI! La sua gestione sta costando punti e soldi Obbligatorio trovare unasoluzione immediata

di Roberto Maida

ROMA - Qui non si tratta solo di sentimenti o di questioni tattiche. Qui è in balloun patrimonio tecnico ed economico imprigionato in un rapporto umanoinesistente. La gestione di De Rossi sta costando punti e soldi alla Roma,lontana dalla Champions League e non lontana da un altro anno senza Europa.E’ un problema che non può più essere trascurato, per nessuna ragione. Serveun intervento forte dei dirigenti che salvi uno dei principali asset della societàamericana e uno dei migliori centrocampisti d’Europa.

LA DISTANZA - Qualcuno ha sbagliato in questa storia. Forse tutti, De Rossicompreso: con una serie di comportamenti e di prestazioni scadenti ha

indirizzato le scelte di Zeman, che oggi lo tratta comeuna pedina da utilizzare a seconda che giochino Pjanic oTachtsidis. Ma non è più il tempo dei rimpianti o deigiudizi. Bisogna consentire ad allenatore e giocatore divenirsi incontro, parlarsi, capirsi, magari anchedisistimarsi, ma alla fine rispettarsi per il bene dellaRoma e per il reciproco interesse. Nessuno chiede aBaldini o Sabatini di fare la formazione, ma solo disfruttare il buon senso per convincere Zeman che gli

schemi sono più belli quando sono accompagnati dagli uomini giusti al posto giusto. Ieri, durante il confronto diTrigoria, a Zeman è stato chiesto conto della questione. Zeman sostiene che De Rossi abbia giocato «da DeRossi» soltanto una volta, contro il Milan prima di Natale, e che per il resto non si sia applicato a dovere inallenamento e in partita. Sa benissimo di rischiare in proprio escludendo un’icona romanista ma non è soddisfattodi come il giocatore recepisce i suoi messaggi e non ha alcuna intenzione di derogare alla sua logica: continueràa gestire De Rossi come se fosse uno dei tanti, da mettere o da togliere a seconda delle esigenze.

NEUTRALITA’ - La Roma preferisce (per ora) non prendere una posizione decisa a favore di De Rossi, perchéintende tirare le somme a fine stagione, confermando la fiducia a tempo a Zeman. Ma così si è infilata in unpercorso di autolesionismo che non le può giovare nemmeno a lungo termine. Perché delle due l’una: 1) se l’ideaè di continuare con De Rossi, che ha un contratto fino al 2017 da 6 milioni netti a stagione, dovrànecessariamente essere licenziato Zeman, a cui per la prima volta in carriera è stato chiesto di firmare per dueanni; 2) se De Rossi andrà al Paris Saint-Germain, dove probabilmente lo chiamerà Mourinho e dove ha giàdeciso di andare in caso di addio alla Roma, il suo valore di mercato sarà sceso di molto rispetto all’estatescorsa.

CENTRALITA’ - Con questo non si afferma il principio che De Rossi debba giocare sempre, a prescindere, inragione di quanto guadagna. Sarebbe la certificazione di un privilegio inaccettabile. Ma è corretto creare lecondizioni per permettere a De Rossi di rendere al meglio delle proprie possibilità. Se De Rossi finisce inpanchina perché insulta l’allenatore o i compagni, è giusto. Se De Rossi finisce in panchina perché non siimpegna, anche. Allora venga spiegato ai tifosi, lasciando naturalmente a De Rossi il diritto di replica. Ma seDaniele viene escluso per una questione tattica a vantaggio di Bradley, Tachtsidis e Florenzi, che insieme fanno82 presenze in serie A contro le 294 di De Rossi, che nel frattempo ha vinto anche un Mondiale e giocato unafinale dell’Europeo, è quasi uno schiaffo alla miseria. E la Roma, faticosamente e felicemente impegnata sulfronte manageriale per l’accrescimento dei ricavi su scala internazionale, non può tollerare un’inefficienza cosìvistosa nella valorizzazione delle risorse interne.

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Fenucci: «Ma pernoi Daniele èimportantissimo»Ieri vertice tecnicoBaldini-Sabatini

La società: Zeman ha libertà di scelta e lo rispettiamo

di Alberto Ghiacci

ROMA - Un confronto. Il direttore generale, quello sportivo e il tecnico. Per approfondire le problematiche, percapire quanto più possibile da cosa derivino le difficoltà della Roma. E, se possibile, per trovare le soluzioni ecorrere ai ripari. Baldini, Sabatini e Zeman ieri si sono riuniti a Trigoria: dopo le sconfitte di Napoli e Catania èstato fatto il punto. Sul tavolo anche le possibili ragioni fisiche e psicologiche che hanno portato la squadra a

diventare nervosa, a perdere, a sembrare un’altra rispetto a quella vista prima di Natale.Anche, ovviamente, il perché del non inserimento di De Rossi, un altro tema molto caldo.

AVANTI - E’ stata presa in considerazione anche l’ipotesi di poter apportare qualchepiccola modifica anche ai metodi di allenamento. Presto, invece, per pensare alle voci chedavano Tovalieri (tecnico degli Allievi Nazionali) pronto per la panchina giallorossa già a

novembre scorso, per sostituire Zeman dopo il ko nel derby. La società, smentito questo retroscena circolato ieri,si è schierata dalla parte di Zeman. Né Baldini, né Sabatini, però. A fare il punto è stato l’amministratore delegatoClaudio Fenucci: «L’allenatore, guardando settimanalmente il lavoro della squadra, decide per il megliosecondo le sue convinzioni e siccome abbiamo scelto Zeman, rispetteremo le sue decisioni» . Il dirigentegiallorosso si riferisce anche alla decisione, ormai ripetuta, di escludere De Rossi dai titolari: «De Rossi èimportantissimo per la Roma, non per quello che fatto ma per quello che può dare visto che è uno dei miglioricentrocampisti al mondo. Ha un contratto che si è meritato in relazione al suo valore. La questione ce la siamoposta quando abbiamo rinnovato, eventualmente del guadagno ne avremmo dovuto parlare allora, adesso nonè un problema immediato» .

RIPRESA - De Rossi, nel frattempo, è pronto a tornare in campo domani sera in Coppa Italia. «Si sta allenandoseriamente - ha chiuso Fenucci - e con professionalità, sarà pronto quando sarà chiamato in causa ma dipendedalle scelte dell’allenatore» . E per domani le scelte di Zeman sembrano puntare di nuovo su De Rossi. Daintermedio, per la famosa teoria dei «giocatori di costruzione» più volte spiegata dal tecnico giallorosso. La cosache maggiormente si augurano i tifosi della Roma è che De Rossi possa tornare lui, il giocatore visto contro ilMilan. Già a partire da domani sera è atteso alla prova del nove.

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IL BOEMO CHIAMATO A NUOVE SCELTE PER FIRENZE Totti ko, attacco tutto dainventare

Elongazione per il capitano: stop di 3-4 giorni.Osvaldo e Lamela squalificati, e Destro non stabene

ROMA - Fine dei dubbi: Totti salta Firenze e la Coppa Italia, per non compromettere il campionato. L’ecografia haconfermato che la sua coscia sinistra ha un problema: non proprio una lesione ma una «elongazione», che dopoavergli tolto Catania-Roma all’ultimo secondo lo costringe ad altri tre-quattro giorni di riposo. Con ogni probabilitàtornerà ad allenarsi giovedì, quando la squadra comincerà a dedicarsi alla partita contro l’Inter, sperando che ilfastidio nel frattempo sia scomparso.

MINIMI TERMINI - Non poteva esserci notizia peggiore per Zeman, l’uomo che esalta gli attaccanti: contro laFiorentina dovrà rinunciare ai tre attaccanti titolari, l’infortunato Totti e gli squalificati Osvaldo e Lamela, e tremaanche per il bistrattato Destro, che è tornato da Catania con tanti rimorsi e una caviglia gonfia (la destra).Giocherà ma non è sicuramente al top. Non solo: con Nico Lopez in Sudamerica e Tallo che è stato prestato alBari, mancano pure le possibili alternative in panchina.

RISCHIO - Problemi anche per la linea difensiva, con i due terzini in condizioni approssimative: Piris ha ancorauna coda di influenza, mentre Balzaretti è alle prese con un affaticamento muscolare che lo ha frenato anche nelsecondo tempo di Catania. Proveranno a esserci tutti e due, ma Zeman a sinistra è tentato di provare Dodòdall’inizio: negli ultimi minuti di domenica, anche se fuori ruolo, ha dato buone garanzie sul piano fisico epotrebbe essere promosso titolare, come non gli capita dal 31 ottobre.

L’INCOGNITA - Da definire anche il centrocampo, dove Pjanic e Marquinho (in arrivo la multa per lo sputo e laribellione di Catania) saranno piazzati in attacco per riempire le caselle del 4-3-3. De Rossi stavolta giocherà,probabilmente come interno, insieme con Tachtsidis e Bradley.

OSVALDO SI’ - Intanto, in tempi difficili arriva pure una buona notizia: Osvaldo ha quasi superato il problema alginocchio e sarà disponibile per la partita di domenica contro l’Inter.rob.mai.

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Dodici presenze in questo torneo nove volte titolare

In questo campionato, Daniele De Rossi ha totalizzato finora 12 presenze. Il centrocampista nativo di Ostia èpartito titolare in nove occasioni, giocando tutta la gara in sette, mentre in due è uscito anzitempo: contro l’Inter(3-1 per la Roma) per infortunio e nel derby (perso 3-2) per espulsione.

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Con Luis Enrique aveva già giocato 17 volte dall’inizio

Rispetto al passato campionato, dopo 20 giornate, con Luis Enrique in panchina, Daniele De Rossi avevagiocato 17 partite e sempre dall’inizio. Ma soprattutto era andato in gol due volte: contro il Cagliari - rete dellabandiera nel 2-1 per i sardi all’Olimpico - e contro la Juventus (1-1): gol del vantaggio giallorosso.

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DOMANI COPPA ITALIAMontella ha il dubbio portiere Stek e De Rossi dal 1’ minuto

FIRENZE (atc) - Montella deciderà oggi quale portiere schierare. Per il resto sarà la miglior Fiorentina possibileper conquistare le semifinali. In difesa tornerà Roncaglia, mentre davanti largo a Toni. Abile Borja Valeromalgrado la botta alla caviglia sinistra. Per Pizarro si valuterà oggi, ma difficilmente sarà in campo.�l Probabile formazione (3-5-2): Viviano; Roncaglia, Gonzalo, Savic; Cuadrado, Aquilani, Migliaccio, BorjaValero, Pasqual; Toni , Jovetic. A disp. Lupatelli, Neto, Romulo, Tomovic, Fernandez, Llama, Ljajic, Seferovic,Madrigali, Capezzi. All. Montella. Indisponibili: Cassani, El Hamdaoui, Hegazi, Camporese, Pizarro.Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. ROMA (rob.mai.) - Fuori Totti, la Roma è senza attaccanti a parteDestro, che tra l’altro non sta bene per una caviglia gonfia, ricordo di Catania. Torna De Rossi in mezzo alcampo. Fra i pali dovrebbe tornare Stekelenburg, preferito a Goicoechea.�l Probabile formazione (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Burdisso, Marquinhos, Dodò; De Rossi, Tachtsidis,Bradley; Pjanic, Destro, Marquinho. A disp. Goicoechea, Lobont, Taddei, Balzaretti, Castan, Perrotta, Florenzi.All. Zeman. Indisponibili: Totti, Romagnoli, Lopez. Squalificati: Osvaldo (3), Lamela. Diffidati: nessuno.�l ARBITRO: Rizzoli di Bologna (guardalinee Stefani e Faverani; quarto uomo De Marco).

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L’esterno delRacing piace per ilprossimo anno,costa 9 milioniSeguito pureJorginho Under 21del Verona

Adrian Ricardo Centurioncompirà 20 anni il prossimo 19gennaio, una carriera al RacingAvellaneda

CONTATTO PER CENTURION Braida ha incontrato il manager dell’argentino. E Icardipiace sempre più

di Pietro Guadagno

MILANO - E allora non è per nulla una boutade quella di Berlusconi, che dasettimane ormai va in giro ripetendo che sono addirittura un centinaio i giovanisotto costante osservazione. Il Milan, insomma, è davvero scatenato nellacaccia ai migliori talenti suo mercato. Tanto che ogni giorno escono uno piùnomi nuovi: adesso è il turno di Adrian Centurion, vent'anni sabato prossimo,esterno offensivo (destro di piede ma capace pure di agire a sinistra) delRacing Avellaneda, e di Mauro Icardi, bomber della Sampdoria, avversario sulcampo giusto domenica sera, di un mese esatto più giovane. La precedenza,però, va all'attualità e ieri a pranzo Ariedo Braida ha incontrato Alejandro

Mazzoni, procuratore proprio di Centurion. L'idea èquella di farlo sbarcare a Milanello la prossima stagione,anche perché è extra-comunitario e il club rossonero haesaurito gli spot per il 2012-13, nell'ambito di un ulteriore ringiovanimento della squadra.Su Centurion c'è (o c'era visto che il pressing ultimamente pare essersi allentato) pure ilNapoli, ma il Milan sta meditando se sferrare l'assalto decisivo in tempi rapidi, così dabloccarlo per giugno. La concorrenza, infatti, va oltre i nostri confini e arriva fino inPortogallo: Benfica e Porto si sarebbero già mosse con il Racing. Ma, con il giocatore, viaTurati potrà far valere il fascino dei colori rossoneri. Il vero ostacolo semmai è il prezzo di

Centurion: non è tra quelli più economici, visto che si parte da un richiesta di 9 milioni di euro. Ma nell'ambito diuna trattativa ci sono comunque i margini per strappare uno sconto.

SAMPDORIA - Per quanto riguarda Icardi, invece, la situazione è decisamente più fluida, nel senso che ilgiocatore è finito sui taccuini rossoneri ma non risultano ancora veri e propri sondaggi. Certe prodezze, però, inparticolare quelle allo Juventus Stadium che hanno regalato il successo alla Sampdoria, hanno destato grandeimpressione. E' già scattata, quindi, la raccolta di informazioni. Il talento italo-argentino ha un contratto con lasquadra blucerchiata fino al 2015. Ovviamente a cifre particolarmente basse, rispetto a ciò che è riuscito adimostrare sul campo. La prima proposta di rinnovo, però, è stata respinta da Icardi, che evidentemente sa dipoter puntare a qualcosa di più. Anche la Roma si è mossa su questo fronte, tanto che alla fine della scorsasettimana ci sarebbe stato un contatto diretto. Il Milan, per il momento, ha scelto una posizione più attendista,anche se Icardi, con le sue caratteristiche, sarebbe il completamento ideale per un attacco che ha già ElShaarawy e Niang, che avrà Saponara e che potrebbe avere pure Centurion. Peraltro, con la Sampdoriapotrebbe crearsi un vero e proprio asse, visto che sui taccuini rossoneri sono appuntati pure i nomi di Poli eObiang.

VERONA - A proposito di potenziali investimenti in prospettiva, Il Milan, al pari dell'Inter, si è messo in fila ancheper Jorginho, talento (classe '91) del Verona, che, dotato di passaporto italiano, è stato già convocato nell'Under21 di Mangia. Jorginho è un centrocampista centrale che si sta imponendo come uno dei migliori giocatori dellaserie B. Il problema è che se ne sono accorti anche all'estero, soprattutto in Russia. Così, in caso di offertaparticolarmente allettante, i programmi del club scaligero potrebbero subire un aggiornamento. Nel senso che, almomento, l'idea è quella di trattenerlo soprattutto se a fine campionato dovesse arrivare la promozione nellamassima categoria: restare per un'altra stagione a Verona, infatti, sarebbe utile per valorizzare ulteriormenteJorginho e alzarne la quotazione. Ma se le cifre sul tavolo dovessero essere alte, allora sarà difficile respingere ilcorteggiamento.

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«Il mio discorso erain generaleSperiamo che arrivisubito qualcunoNomi top secret»

Missione fallita a Manchester: ilTapiro d’Oro di «Striscia lanotizia» che Valerio Staffellivoleva consegnare a Balotellidopo che Berlusconi lo avevadefinito «mela marcia», gli èrimasto in mano, non essendoriuscito ad avvicinareSuperMario.

LO AVEVA DEFINITO «UNA MELA MARCIA» Balotelli, le scuse di Berlusconi

Balotelli scappa Il Tapiro d’Oro resta nelle mani di Staffelli

MILANO - Le scuse a Balotelli, un sostegno quasi obbligato alla panchina diAllegri e una pungolo a Galliani perché chiuda qualche acquisto già in questomese di gennaio. Berlusconi torna a parlare di Milan e, parzialmente, torna suisuoi passi. A cominciare da SuperMario. «Quando ho parlato di mela marcianon era riferito a lui - spiega a Sky - Il mio era un discorso in generale sullanecessità che dentro lo spogliatoio ci siano presenze positive. Se è stataintesa in altro modo, me ne scuso». Potrebbe essere una riaperturaall'attaccante sul mercato, ma in questo senso la linea pubblica del Cavaliere

non cambia: «Mai sentito di trattative per Balotelli enemmeno Galliani o Allegri me lo hanno indicato comeobiettivo».

INNESTI OBBLIGATI - Se non sarà SuperMario,Berlusconi vuole comunque che il Milan si rinforzi.

«Speriamo che arrivi qualcuno subito - rivela - Avendo individuato possibiliacquisti, sto tormentando Galliani affinché li perfezioni entro fine mese. Nomi?Non li posso fare, è lo stesso Galliani a impedirmelo». Beh, in verità, le esigenze della squadra rossonera sonoevidenti: un centrocampista, anche perché dopo aver perso De Jong per il resto della stagione e senza alcunacertezza sui tempi di recupero di Muntari, si è bloccato pure Ambrosini, e un difensore. Finora il Milan ha sondatoil terreno per Lodi, ma il Catania ha detto no, mentre potrebbero essere migliori i margini di manovra sui variKucka, Poli e Astori. Non è da escludere però che Galliani stia lavorando sotto traccia anche su altri fronti. Ieri, intanto, nella sua trasferta romana per l'elezione del presidente federale, Galliani ha garantito che «se nonparte nessuno, non arriva nessuno». Chiaro che faccia parte di una strategia mediatica. Da registrare però lablindatura di Berlusconi su Abate: «E' il nostro terzino destro, non vogliamo cederlo».

CONTRATTO - Il discorso sull'allenatore è decisamente più criptico. Nel senso che a parole il Cavaliere rafforzala posizione del tecnico, ma dietro quelle frasi non si nascondono assolute certezze. Anzi, sembrano più che altroun atto dovuto: «Allegri è il nostro allenatore. Abbiamo con lui un rapporto che continua nel futuro. Fino al2014? Abbiamo un contratto anche per l'anno prossimo...». Già ma senza qualificazione in Champions èimpensabile immaginare un quarto anno di Allegri. E, dopo il pareggio con la Samp, la corsa all'Europa che contasi è oggettivamente complicata. «Ci crediamo ancora, con 2 punti di media a partita siamo assolutamente nelleprime 3 posizioni - ha ribattuto Galliani - Una nuova cessione importante in caso di mancata Champions? No,abbiamo sistemato i conti, stiamo seguendo il fair-play finanziario e ormai i bilanci sono sono in pareggio,quindi lo escludo».

APERTURA - A proposito di allenatori, Donadoni, di sicuro, non respinge la sua candidatura. «Se mi chiamasseil Milan cosa farei? E’ chiaro che verrebbero un po' di pensieri in testa e un po' di difficoltà ci sarebbero - haammesso a Rtl 102,5 - Mai porre limiti alla Provvidenza, ma non c'è stato assolutamente alcun contatto con ilMilan. Se dovessero chiamare, da persona corretta risponderei».

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José Mourinho si copre: tirauna brutta aria (Ansa)

ESTERO - COPPA DI SPAGNARONALDO RESTA, MOU SI NASCONDE CR7: «Rispetterò il contratto, poi...». Il tecniconon parla prima del Valencia

di Andrea De Pauli

BARCELLONA - Con la Liga data ormai per persa al giro di boa, inconsiderazione dei 18 punti di ritardo dalla capolista Barça, il Real Madrid, oltrea puntare dritto sulla Champions, non può permettersi di snobbare la Coppa delRe, che questa sera lo vedrà di scena al «Bernabéu», impegnato nell'andatadei quarti contro l'insidioso Valencia. Un nuovo passo falso, dopo il deludentepari a reti bianche con il fanalino di coda Osasuna, potrebbe aumentareulteriormente la pressione sullo Special One, che anche ieri, ha preferitodribblare i giornalisti, facendosi sostituire in sala stampa da Di María.

DIPENDENTI DA CR7 - Una squadra in piena crisi di gioco, la conclamata Ronaldo-dipendenza, riconfermatadalla pochezza offensiva di Pamplona, dove le merengues si sono presentate prive dello squalificato attaccantedi Madeira, le nuove polemiche seguite alle stucchevoli recriminazioni sui presunti favori d'inizio temporada alBarça hanno consigliato ancora una volta a Mou di sfuggire all'assalto dei cronisti. Tocca, così, al «Fideo»,relegato ultimamente tra le riserve a causa di una preoccupante involuzione, prendere in mano il microfono,senza rinunciare alla stoccata al profeta di Setubal. «Il mister non mi ha parlato né quando ero titolare, né orache non sto giocando. Quando gli tornerà la voglia, lo farà». In Coppa mancheranno ancora i due centrali SergioRamos e Pepe, ma torna il salvatore della patria CR7. «Per noi è importantissimo, si merita un pronto rinnovo».Peccato che il diretto interessato, attraverso il sito della Fifa, abbia glissato sull'argomento. «Voglio rispettare ilmio contratto, che scade nel 2015. Poi, non so che succederà». La sensazione è che il lusitano stia pensandoseriamente di liberarsi a costo zero, per poi scegliere liberamente a che acquirente strappare l'ultimo contrattofaraonico, prima del fisiologico declino.Almeno da Cristiano, però, arriva l'appoggio al proprio mentore. «Mourinho per me rimane il miglior allenatoredel pianeta. Ha molta esperienza e ha vinto tutto». Intanto crollano le quotazioni di Míchel dato tra i possibilisuccessori di Mou, sulla panchina blanca. Il Siviglia, in considerazione dei cattivi risultati, ha deciso di sostituire ilmitico numero «8» merengue, sostituendolo con Unai Emery, reduce dalla fallimentare esperienza allo SpartakMosca.�l QUARTI (andata) - OGGI: ore 21 Real Madrid-Valencia. DOMANI: ore 19.30 Saragozza-Siviglia; ore 21.30Barcellona-Malaga. GIOVEDI’: ore 22 Atl. Madrid-Betis Siviglia.�l LIGA (19ª giornata-posticipo) - Getafe-Granada 2-2.

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FRANCIA Il Psg perde Thiago Silva per un mese

Pesante tegola sul Paris SG, che perde Thiago Silva per almeno 3-4 settimane. Gli esami a cui è statosottoposto il centrale brasiliano hanno confermato, infatti, la lesione al bicipite femorale sinistro che gli era statadiagnosticata dopo che il difensore era stato costretto ad abbandonare il «Parco dei Principi» contro l'Ajaccio (1-1). L'ex milanista si perderà almeno tre gare di Ligue 1 (Bordeaux, Lilla e Tolosa) e una di Coppa di Francia,sempre contro il Tolosa. Salvo complicazioni, invece, il giocatore farà in tempo per la trasferta Champions aValencia, del 12 febbraio. Intanto, il Monaco di Claudio Ranieri non va oltre l'1-1 interno nel posticipo di Ligue 2,contro il Laval. Monegaschi riacciuffati allo scadere del primo tempo, ma primo posto salvo a 37 punti assieme alNantes.an.d.p.

�l COPPA DI LEGA (eliminazione diretta) - OGGI: ore 20.55 St. Etienne-Lilla. DOMANI: ore 21 Rennes-Montpellier.

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SUDAMERICANO U.20 Cile qualificato Argentina, aria di eliminazione

MONDOZA (ecp) - Potrebbe finire oggi, senza giocare, il Sudamericano Under 20 dell'Argentina: infatti dopo ilpari con la Bolivia (2-2) se Paraguay e Colombia vinceranno gli incontri della 4ª giornata i padroni di casa dellaSeleccion saranno eliminati con una partita ancora da disputare. Chi invece vola è il Cile, prima squadra aqualificarsi per l'esagonale finale grazie al successo (2-1) sulla Colombia, arrivato anche questa volta in 9, comeera successo con l'Argentina, e con gli ultimi 10' giocati in porta dal centrocampista Ragusa.�l 3ª GIORNATA - GIRONE A : Cile-Colombia 2-1, Argentina-Bolivia 2-2, ha riposato Paraguay. CLASSIFICA:Cile 9; Colombia, Paraguay 3; Argentina, Bolivia 1. GIRONE B: Perù-Venezuela g. ieri, Uruguay-Ecuador, hariposato: Brasile. CLASSIFICA: Uruguay 4; Venezuela 3; Perù, Brasile, Ecuador 1.�l 4ª GIORNATA - GIRONE A - OGGI: Colombia-Bolivia; Paraguay-Cile, riposa Argentina. GIRONE B -DOMANI: Brasile-Venezuela; Ecuador-Perù, riposa Uruguay.

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IL GIUDICE - Sette squalificati per un turnoMILANO - Squalificati per un turno A Carmona e Raimondi (Atalanta), E. Pisano e Seymour (Genoa), Barreto(Palermo), Bianchi (Torino), Cesar (Chievo) e Legrottaglie (Catania). Ammende: 2.000 euro al Catania, alBologna e al Cagliari. Ammonizione con diffida e ammenda di 3.000 euro al tecnico dell'Atalanta Colantuono.

UDINESE - Brkic operato, torna tra un meseUDINE (g.g.) - Il portiere dell'Udinese Zeljko Brkic è stato operato per la riduzione della frattura dell'indice dellamano destra, riportata domenica contro la Fiorentina. Verrà dimesso oggi, tornerà in campo fra un mese circa.

ALLIEVI A-B - Ok Milan e Inter, Juve e Napoli frenanoROMA (infopress) - Nella 2° giornata di ritorno inarrestabile la corsa dell'Empoli all'11° risultato utile. I risultati:GIRONE A: Pro Vercelli-Cagliari 0-2, Spezia-Empoli 2-5, Torino-Fiorentina 0-1, Siena-Genoa 1-2, Sampdoria-Grosseto 3-1, Parma-Juventus 0-0; Novara-Livorno 5-0. Classifica (prime posizioni): Empoli 35; Parma, Genoa31; Fiorentina 28; Torino 27; Novara, Cagliari 23... GIRONE B: Udinese-Atalanta 2-2, Cesena-Bologna 0-0,Varese-Cittadella 0-1, Milan-Verona 3-0, Modena-Inter 1-5, Brescia-Padova 5-4, Chievo-Sassuolo 5-0.Classifica: Inter 38; Milan, Chievo 36; Atalanta 31; Padova 25; Cittadella 22; Cesena 21... GIRONE C:Reggina-Bari 2-2; Juve Stabia-Palermo 0-2, Napoli-Crotone 0-0, Pescara-Lazio 0-1; Catania-Vicenza 2-1,Ascoli-Roma 1-2, Virtus Lanciano-Ternana 2-3. Classifica: Roma 40; Lazio 38; Catania 28; Palermo 25;Vicenza, Ternana 24; Pescara, Napoli 21...

ITALIA DONNE - Le convocate di CabriniFIRENZE (infopress) - Ventisei giocatrici convocate da Antonio Cabrini per lo stage dell'Italdonne in programma aCoverciano dal 20 al 23 gennaio. PORTIERI: Marchitelli (Tavagnacco), Criscione (Torres), Penzo (Brescia),Schroffenegger (Jena); DIFENSORI: Rodella (Tavagnacco), D'Adda (Brescia), Neboli (Duisburg), Motta,Manieri e Tona (Torres), Di Criscio (Bardolino Verona); CENTROCAMPISTI: Rosucci (Brescia), Domenichetti eStracchi (Torres), Parisi, Tuttino e Camporese (Tavagnacco), Conti (Zorky), Carissimi e Pini (BardolinoVerona); ATTACCANTI: Panico e Iannella (Torres), Sabatino e Bonansea (Brescia), Girelli e Gabbiadini(Bardolino Verona).

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«La Roma è stata lasquadra più fortevista al MassiminoCi è servita fortunaGenova è la svolta»

Nino Pulvirenti, 50 anni,presidente del Catania dal 2004(Bartoletti)

«IN QUESTA SERIE A SOGNIAMO PURE NOI» Pulvirenti a tutto campo: «L’Europa? Cisiamo vicini, prima però mettiamo al sicuro la salvezza Il mercato? Prendo un rinforzoin attacco. Lodi resta qui. Il Palermo così in basso? No comment»

di Concetto Mannisi

CATANIA - Dodici punti di vantaggio sulla zona retrocessione, tre di ritardo sullazona Europa league. Signori, ecco il Catania che Nino Pulvirenti ha affidato aRolando Maran, ovvero la squadra che molti esperti avevano indicato comeuna delle principali indiziate alla retrocessione in B e che invece, a sorpresa,sta facendo sentire il fiato sul collo alle grandi del nostro campionato. Ne sa qualcosa la Roma di Zeman che domenica, al termine di una partitadurissima, ha dovuto pagare dazio alla formazione siciliana. Quantasoddisfazione, presidente Pulvirenti? «Tanta. Anche perché abbiamo battuto lasquadra più forte vista quest’anno al Massimino». Questa volta, a differenza del passato, anche con un po’ di buona sorte. «E’ vero, stavolta ai nostri meriti si è aggiunto quel pizzico di fortuna che

tantissime volte ci è mancato nel girone d’andata, maquesta fortuna ce la siamo decisamente meritata». E adesso siete a tre punti dalla zona «Europaleague». «E’ un dato sotto gli occhi di tutti, che non possiamonascondere e che, comunque, certifica la bontà del nostro lavoro. Ancora di più se siconsidera che per colpe nostre, ma anche per colpe altrui, alla nostra classifica qualche

punto manca. Detto questo, la realtà è che nessuno intende farsi prendere da capogiri da queste parti: abbiamola necessità di fare al più presto i punti che mancano per la quota che ci garantirebbe il raggiungimento delnostro obiettivo principale, la salvezza». Obiettivo che, da principale, si è già trasformato in obiettivo minimo della vostra stagione. «Dissento decisamente. Per noi la salvezza resta sempre l’obiettivo più importante e non staremo tranquilli fino aquando non l’avremo centrata visto che, lo dico io ma lo dicono anche i critici, la serie A si conferma ilcampionato più difficile del mondo. Di più questo è il torneo più duro da quando il mio Catania è in Serie A. Insette anni non avevo mai riscontrato questo livellamento, non c’è domenica in cui non si registrano risultati asorpresa». Sta dicendo che la Juventus che lei aveva pronosticato campione d’Italia rischia di non vincere iltitolo? «No, in questo caso dico che lo scudetto lo può perdere solo la Juve, ma se ciò dovesse accadere sarebbeproprio una diretta conseguenza della considerazione precedente». E in coda cosa prevede? «Qui la situazione è ancora più ingarbugliata, perché le posizioni, a differenza degli anni scorsi, non sonodelineate e, in più, sono coinvolte società dalla grandi potenzialità economiche, che in questo mercato potrannocambiare e migliorare i loro organici». Si aspettava di trovare il Palermo così in basso? «No comment». Allora parliamo di mercato: da Milano le sirene per Lodi sono addirittura due. «Fiato sprecato, tempo perso. Non esiste una sola possibilità che il Catania modifichi in corsa il progetto tecnicoavviato nel luglio dell’anno scorso e qualunque offerta è stata rispedita al mittente». Sarà così anche alla fine di questo campionato? «No. Nel prossimo mese di luglio valuteremo, se ce ne saranno, le offerte per tutti i nostri giocatori». Ma oggi Lodi quanto vale? «Non ha prezzo, come tutti i suoi compagni di squadra. Perché non è in vendita». E in entrata? Cosa accadrà? «C’è da sostituire Morimoto e stiamo seguendo più piste, ma l’identikit del sostituto non si discosterà troppo daquello dei nostri acquisti estivi, in cui il giocatore più anziano era Frison con i suoi ventiquattro anni». Ci dica almeno se questo atleta sarà un altro sudamericano.... «Stavolta potrebbe non esserlo. Ripeto, abbiamo più piste, ma potremmo prendere un giovane che gioca titolarein Europa». Genoa all’orizzonte. «Può essere la partita della svolta. Affronteremo, in un ambiente caldissimo, una squadra che si giocherà la suagara da ultima spiaggia. Noi, però, vogliamo dare seguito alla vittoria di domenica sulla Roma e lo dimostreremosul campo».

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sul campo». Lo diceste anche prima di Pescara, sotto Natale, ed è andata com’è andata. «A Pescara, dove già anche il pari ci sarebbe stato stretto, perdemmo per quello che io definisco l’imponderabile,ovvero quel fattore che rende questo sport il gioco più bello del mondo. A Marassi sarà un’altra storia. Ma a pattoche il Catania riesca a dare quello che può e che sa».

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A GOMEZ LA ROMA PORTA BENE «I miei gol ai giallorossi? Soltanto una coincidenza Maora voglio continuare»

CATANIA - “Habemus Papu”. La battuta, irriverente quanto volete, spiega la verve in fase realizzativa diAlejandro Dario Gomez, detto “Papu”, ventiquattrenne attaccante argentino del Catania che quando si trova difronte la Roma vede, evidentemente, solo rosso. Gomez aveva segnato alla Roma due stagioni fa, con DiegoSimeone sulla panca rossazzurra e un tal Vincenzo Montella su quella giallorossa, nell’ultima giornata dicampionato: i capitolini si giocavano una qualificazione europea e in zona Cesarini subirono la rete beffa dellosgusciante sudamericano.Quest’anno altre due botte. La prima nella gara d’andata, quando mise a segno la rete del 2-1 poi pareggiata inpieno recupero da Nico Lopez; la seconda appena domenica, nel match vinto dagli etnei col minimo scarto:«Curiosa coincidenza - scherza lui - ma giuro che non lo faccio apposta. La verità è che questa è una di quellepartite che ti dà tanti stimoli e tu non vedi l’ora di giocarla. Fra l’altro - prosegue - la Roma ha dimostrato diessere una squadra fortissima. Siamo stati bravi noi a tenere duro quando l’oro acceleravano all’impazzata, poiabbiamo colpito».

IL RECORD - E così il “Papu” ha stabilito il suo record di gol in Serie A: cinque. «Finalmente ho superato quotaquattro. Adesso bisogna continuare e cercare di fare ancora meglio». Magari fino alla doppia cifra? «Magari. Iocredo che quest’anno posso avvicinare le dieci reti. Tiro spesso durante la partita e se consideriamo che nelleprime venti giornate ne ho realizzate cinque, beh, magari posso migliorarmi e farne altrettante nelle prossimediciotto».Che fa, punta da subito il Genoa? «A Genoa troveremo un ambiente infuocato, ma a noi questo non cispaventa. Andremo a giocarcela e poi non importa chi segni. Basta fare risultato».c.m.

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Daniele Conti, 34 anni, è aCagliari dall’estate del 1999.Una storia infinita, recordmandi presenze in maglia rossoblù,capitano indiscusso che haereditato la fascia proprio dacolui che l’altro ieri era inpanchina Diego Lopez, oraallenatore Marco Sau 25 anni,primo campionato di serie A egià sette gol al suo attivo aconferma di una capacità diandare a segno già esibita aFoggia in Lega Pro (20 reti) e aCastellammare di Stabia inserie B (21 centri)

CONTI E SAU, SI VINCE COSÌ Il vecchio e il nuovo eroe dei tifosi rossoblù: grazie a lorola squadra respira

di Vincenzo Sardu

Neanche a pensarla prima sarebbe venuta così bene: la trama diCagliari-Genoa sembra fatta apposta per costruire simboli nuovi che nerilanciano altri vecchi, e felici. La partita da vincere a tutti i costi, quellache arriva con uno score da record negativo (sei ko di fila), con unaclassifica preoccupante e contro una concorrente diretta. Che si giocasotto un nubifragio, sfidato da circa diecimila eroi, in un clima riscaldatodalla passione della curva e dalla convinzione che no, stavolta nonpoteva andare male.Eppure, i fantasmi in quello scenario devono essersi sentiti quasicostretti a intervenire, e tutti li hanno visti al 3’ della ripresa, quando ilGenoa è passato. Bene ragazzi, qui bisogna fare qualcosa di nuovo. E divecchio. I ghostbuster hanno miscelato arti consolidate e fresche, i loronomi Daniele Conti e Marco Sau: due sardi, uno felicemente adottato,l’altro nativo. Il Capitano di mille battaglie e il rampante cocciuto isolano,entrambi tifosi di quella maglia. Cinque anni fa, stessa giornata, quasi lostesso film, condizioni forse più disperate ma altrettanto ultimative:furono Matri e ancora lui, Conti, a rimontare lo 0-1 col Napoli in pienorecupero. Da lì, la rinascita culminata con una salvezza davveromiracolosa.Sau e Conti, gli scacciafantasmi, assistiti da una squadra che non havoglia di rassegnarsi. Che ha qualità, che avantieri aveva in panchinauno di loro, Diego Lopez. Se entrano in campo gli uomini veri, la chinapuò soltanto riprendere a salire.

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IL CAPITANOI suoi gol non sono mai stati casuali. La maglia baciata come fosse una belladonna

«C apitano, mio Capitano». L’urlo del collega Vittorio Sanna, in diretta su Radiolina, è diventato un cult nel girodi poche ore per i tifosi. Quante volte lo abbiamo evocato quell’urlo, in questi anni, quante volte ce lo hastrappato dal cuore. E quante altre ce lo scatenerà: era logico che fosse lui a mettere dentro quel dannatopallone che ha riaperto la speranza affossata da sei sconfitte di fila. Non tutte meritate, tante accompagnate dapolemiche. E Daniele Conti che di acqua sotto ai ponti ne ha vista passare assai, chissà che eruzione vulcanicadeve aver sentito dentro quando l’arbitro (il peraltro nella circostanza ottimo Rocchi) non gli ha accordato unrigore piuttosto netto: a volte, sbagliano perché capita. Beh, uno che lo conosce pensa “adesso gliene cantaventi e si becca il cartellino”; in effetti il giallo è arrivato ma non finiva lì. No, perché questo giovanotto di 34 anniquando dice che ha tanto da dire e da offrire al Cagliari non racconta balle. Si è curvato su se stesso, haingobbito la postura ed è partito alla carica: poteva esserci soltanto lui e nessun altro, su quel pallone da trepunti, scodellato da Avelar.

NON CASUALE - Daniele è l’uomo dei gol mai casuali, pesanti; quelli che ha scaricato nella porta della Romahanno scritto un libro di ferite in giallorosso, ma non sono certo gli unici. Al Napoli ne ha fatti diversi, lui chebomber non è quando serve però ci prova. Capitano, mio Capitano: ha imparato da un pezzo la lezione, se lecose le commenti non farlo mai a titolo personale. E infatti: «Sono tre punti fondamentali, ora bisogna pensare afare bene in casa dell’Atalanta».A proposito, quello al Genoa è il primo stagionale, di gol ne ha sfiorati diversi, altri li ha sbagliati proprio. Guardacaso, all’andata, nel cantiere al chiuso di Is Arenas, Daniele ciccò un rigore, bissando analogo errore di Larrivey.Consigli l’eroe, lui a sentirsi il peso addosso. Gli succede così, non c’è niente da fare, la sente troppo sua quellamaglia che avantieri ha baciato ripetutamente neanche fosse Angelina Jolie capitata lì per caso. Lui e il Cagliari,il Cagliari è suo. Non puoi essere leader altrimenti, ai compagni un condottiero che vince fa più effetto e lo fasoprattutto alla gente. Quella gente che ha imparato ad amarlo, e che sa che di lui può fidarsi a occhi chiusi.v.s.

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L’ATTACCANTEUn altro sardo «grande» come Matteoli e Zola, che ora può imitare anche nellabravura

E sono sette, Pattolino. E’ il suo soprannome da sempre, da quando ha iniziato a dare calci al pallone a Tonara.Marco, il calcio, il Cagliari. Il sardo classico, vero, tosto: che sa sorridere senza perdere neanche un grammodella serietà di fondo che lo anima. Gente così il calcio l’ha già vista, e imparata ad amare: ve li ricordatecom’erano Matteoli, Zola? Stesso atteggiamento, identici modi. Marco Sau è discendente biologico di quellapasta di uomini e di campioni.Se Conti è la consuetudine quando il Cagliari ha bisogno di una mano, Sau è un nuovo portato a lievitazioneideale. Pattolino se la può ridere: nonostante i 20 gol a Foggia e i 21 alla Juve Stabia, c’era chi sosteneva che laLega Pro e la B sono una cosa, la serie A è altra faccenda. Bene, sono sette. E lo scialo è appena iniziato, se siconsidera che la gestazione stagionale è stata complicata da qualche fastidio da e di preparazione.

IL FURETTO - Matteoli e Zola non erano (in campo, fuori grazie al Cielo sono tuttora e resteranno a lungo)fisicamente granitici. Ma se partivano... Nella stoccata rifilata al Genoa, Sau ha bissato stile e tecnica già esibitea spese del Siena: identica genesi, fuga per metà campo, e nei pressi dell’area sguardo assassino per metterenel mirino l’angolo giusto dove beffare il portiere rivale.Sette gol, nonostante abbia fatto clamore la doppietta servita in casa dell’Inter, forse la prodezza personale piùpesante è stata proprio quella di avantieri. Senza, erano tre punti in meno e tre in più per il Genoa, con la zonasalvezza che si sarebbe allontanata di quattro mattoncini. Allora, con tali presupposti se non hai nel dna il genedel calcio difficilmente riesci a essere lucido, a ragionare per scegliere l’angolo di fuga e il tocco decisivo.Soprattutto, a fare gol.Massimo Cellino lo ha riportato alla base, nonostante le lusinghe di una pregiata schiera di corteggiatori, perchéera il momento. Dalle giovanili alla Primavera, qualcuno deve aver capito che quello lì aveva numeri importanti,allora appena maturato lo sbocco naturale era il Cagliari. Che gli deve il grazie per aver ricollegato il tubodell’ossigeno e che ora si aspetta nuovi impulsi da lui. Sau, il sardo: è la storia perfetta.v.s.

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Cepagatti,Montesilvano oSilvi, la rosa dellepossibili sedi siriduce a tre: quattrocampi con tribuna,alberghi foresteria esede sociale

Daniele Sebastiani, presidentedel Pescara

il Restyling del club biancazzurroPescara, la salvezza e poi la cittadella

di Michele Marchetti

L a struttura societaria del Pescara rappresenta un unicum nel panoramacalcistico italiano. Una proprietà allargata che, a rotazione, stabilisce le cariche.Dodici soci con quote piuttosto limitate. Basti pensare che il maggior azionistadel club, Daniele Sebastiani, detiene il 20 per cento. Martino, il vicepresidentesi ferma al 15%, Iannascoli al 14,5% e Pagliarone al 10%. Tutti gli altri hanno

percentuali azionarie molto basse. Una proprietàcostituita da tifosi, molti dei quali hanno iniziato la loroavventura nelle sabbie mobili della Lega Pro e oggi siconfrontano con la Serie A. E con sopravvenuteesigenze. In primis quella di dare alla società la rapiditàesecutiva necessaria. Ed è per questo che il cda ha toltole deleghe agli amministratori e le ha tutte convogliatenelle mani dell’unico ad Iannascoli.

la cittadella - L’idea della società diffusa ha un padre certo a Pescara: PeppeDe Cecco, presidente del rilancio dei biancazzurri, prima di decidere di abbandonare l’impresa. Pomo delladiscordia il campo sportivo Poggio degli Ulivi, di sua proprietà, che la società non volle rilevare. L’idea di unacittadella dello sport del Pescara però non è tramontata e dovrebbe vedere la luce al massimo in un anno emezzo. Cepagatti, Silvi o Montesilvano hanno dato la loro disponibilità e da questa rosa uscirà il nome dellalocalità che ospiterà il mondo Pescara (quattro campi dotati di tribuna, alberghi, foresteria e sede sociale)costruito sul modello Torre del Grifo del Catania.

mercato - Il Pescara crede nella salvezza e già si è mossa per rafforzare la squadra. Il transfer per Arcedovrebbe arrivare in settimana. Caraglio è destinato a prendere una maglia sul fronte d’attacco, il repartodestinato a essere maggiormente stravolto. Jonathas e Abbruscato potrebbero essere ceduti. La speranza delladirigenza biancazzurra è quella di racimolare un tesoretto da spendere poi per tentare l’assalto a Cornelius. Ildanese è - visti i costi dell’operazione - il sogno proibito: vederlo all’opera a Pescara innescato dai tagli diQuintero potrebbe essere la formula magica per la salvezza. La dirigenza infatti spera di riuscire a trattenerealmeno fino a giugno il folletto colombiano. Intanto è slittata a oggi l’operazione di mercato che potrebbe portareD’Agostino in Abruzzo. Ma l’affare non appare più così scontato.

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Zamparini: «Hopiena fiducia inGasperini» Ma dopola sconfitta diNapoli ha provato aconvincere Reja

Maurizio Zamparini, 71 anni,vive il momento più difficiledella sua presidenza con lasquadra in grande difficoltà(Getty)

DOPO TANTI KO LA B FA PAURA Lo Monaco e il mercato: «I giocatori importantiguardano la nostra classifica e si spaventano»

di Antonio Maglie

Andiamo avanti con Gasperini. Il tecnico ha la fiducia della società e la mia».Poche parole. Maurizio Zamparini cerca di rasserenare un po’ il clima ma èevidente che il presidente adesso è molto preoccupato: vede il baratro della B esa bene che il suo Palermo potrebbe tranquillamente finirci dentro ancheperché da quando è tornato in A non si è mai ritrovato a giocare in situazionicosì drammatiche. Le ambizioni erano diverse, gli obiettivi rassicuranti: questobrusco richiamo alla realtà può trasformarsi in uno choc senza via d’uscita.Nemmeno Pietro Lo Monaco nasconde la delicatezza della situazione: «Ciavviamo a fare un campionato con il cuore in gola, ogni partita è come se

fosse l’ultima, già a partire da quella con la Lazio». Lasituazione è difficile: il Palermo rischia di pagare in uncolpo e con pesanti interessi gli errori degli ultimi dueanni, le panchine ribaltate a ripetizione, i troppi dirigentiassunti e messi alla porta, strategie mercantili cambiatein corsa, elaborate da un ds e portate a compimento daun altro ds. Insomma, il caos totalmente disorganizzato.

PANCHINA - Le parole di Zamparini dovrebbero dare qualche certezza aGasperini. Ma in realtà, il presidente, come normalmente accade in questesituazioni, ha accarezzato l’idea di affidarsi a un altro «medico pietoso». Lo hapure individuato ma ottenere risposte positive è diventato decisamente piùdifficile dopo i troppi cambi in corsa. Il presidente avrebbe sondato ancora unavolta il suo quasi compaesano Edy Reja. Ma non è riuscito a convincerlo, non èriuscito a ottenere la sua disponibilità. E pur deluso per gli ultimi risultati chehanno spinto la squadra la penultimo posto, ha deciso di confermare sulla panchina Gasperini ribadendo unafiducia che non può che essere legata agli umori presidenziali. Ma ai malumori di Zamparini fanno da contraltare quelli del tecnico che sperava di avere a disposizione sin dallaripresa del campionato un organico corretto e aggiornato. Al momento ha potuto abbracciare solo Aronica eDossena. Non è poco ma il mercato di gennaio è complicato e nemmeno un dirigente abile come Lo Monaco puòvenirne a capo in poche ore o pochi giorni. L’amministratore delegato garantisce: «Qualcosa è stata fatta perpotenziare l’organico, faremo ancora altro prima della chiusura delle liste, per far sì che la squadra possaessere competitiva». Ma chi ha i giocatori giusti se li tiene e se decide di cederli, lo fa in cambio di tanti soldi.

INSODDISFAZIONE - Nell’attesa dei nuovi arrivi, aumenta il nervosismo dell’allenatore che l’ha manifestata conuna battuta: «Più che di gennaio, gli acquisti sembrano di febbraio». Non c’è tempo da perdere, insomma, peròquando i risultati non arrivano, gli equilibri si incrinano, i rapporti diventano più instabili. Le chiavi sono nelle manidi Lo Monaco. E nel portafoglio di Zamparini che per assicurarsi un portiere capace di dare un minimo disicurezza alla difesa, cioè Sorrentino, sarà costretto a sborsare una cifra di un certo rilievo. Lo fa capire LoMonaco: «L’offerta che abbiamo fatto al Chievo è di quelle che non si possono rifiutare» . Insomma, il portierenon arriverà per un tozzo di pane anche perché, poi, bisognerà convincerlo ad accettare una situazione cosìcomplicata ( «Anche i giocatori importanti a guardare la nostra classifica si spaventano» , spiega Lo Monaco). Ilbaratro fa paura perché nessuno si aspettava di vederlo così da vicino. L’amministratore delegato prova arisollevare il morale: «Il campionato ce lo giochiamo in casa, la salvezza è alla nostra portata e dobbiamoottenerla con tutti i mezzi».

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Sabato c’è la Lazio:6 euro il costo delbiglietto di curvaGasperini prepara ladifesa a quattro

Biglietti scontati e appello ai tifosi «Tutti al Barbera»

di Paolo Vannini

PALERMO - Ora il Palermo prova a coinvolgere i tifosi, che da tempo si sono disamorati non solo a causa deirisultati negativi, ma anche di un atteggiamento societario che non ha mai cercato di avvicinarli o di dar loroascolto. Nei guai però ora c’è la realtà rosanero nel suo complesso e dunque si tenta di far fronte comune, ancheperchè la situazione è pesantemente compromessa ma non è irrimediabile. Delle 18 gare che rimangono ben 10

saranno in casa dunque la salvezza passa dalle prestazioni al Barbera, vista la tremendafatica che la squadra fa in trasferta dove ha raccolto appena 3 punti in 11 incontri.

PALERMO PER IL PALERMO - Con un comunicato pubblicato ieri mattina sul sitoufficiale, il club rosa ha lanciato l’iniziativa “Palermo per il Palermo” abbassando

notevolmente i prezzi per la gara interna di sabato (ore 18) contro la vice capolista Lazio. Un posto in curva,originariamente fissato a 15 euro, ne costerà stavolta 6 (cinque più uno di prevendita), diminuiti via via anche iprezzi negli altri settori. «Per agevolare i propri sostenitori e riempire le curve del Barbera - scrive il Palermosull’organo ufficiale - la società ha disposto un’ulteriore riduzione del costo dei tagliandi» . La prevendita è iniziata già ieri presso le rivendite Lottomatica e da giovedì proseguirà anche presso labiglietteria dello stadio; nel pomeriggio però la vendita via web è stata sospesa per questioni tecniche. Il calo dipresenze alla Favorita è impressionante: gli abbonati sono meno di 10.000 e quest’anno solo tre volte sono statisuperati i 20.000 spettatori a fronte dei 25.000 di media di appena due anni fa. Ma il calore del pubblico èsempre stata un’arma in più per la squadra. Ed è quello a cui si prova a far ricorso in un momento di crisiprofonda.

DIFESA A 4 - Sul piano tecnico, Gasperini va avanti in attesa dei rinforzi richiesti e concordati con la società. Lostesso Zamparini ieri ha sostenuto che addirittura sarebbero due le punte di cui avrebbe bisogno la squadra permigliorare profondità e finalizzazione. Il presidente ha anche annunciato qualche variazione a sorpresa in difesasin da sabato contro la Lazio. Una delle novità cui pare stia pensando l’allenatore infatti, è l’abbandono delladifesa a 3 cui Gasperini è da sempre legato. Il Palermo potrebbe provare lo schema ad “albero di Natale” condue trequartisti dietro ad una punta e utilizzare tre centrocampisti centrali col ritorno di Donati in cabina di regia.

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IL FUTURO DEL CALCIO SONOLORO La nazionale Under 17della LND in occasione di unarecente gara

AL VIA LA 7ª EDIZIONE DEL TORNEO INTERNAZIONALE SOTTO L’EGIDA DELLA LNDRoma Caput Mundi, in campo la giovane EuropaCon la regia del CR Lazio, in lizza otto selezioni giovanili. Oggi tocca agli azzurri

ROMA - Torna l’appuntamento con il Torneo Roma Caput Mundi. A partire daoggi fino a sabato 19, sui campi delle provincia di Roma, otto selezioni sisfideranno per la 7ª edizione di quella che nel corso degli anni si è affermatacome una della manifestazioni di maggior fascino e di più alto spessore tecnicodell’intero panorama internazionale. Squadre giovanili under 17 provenientidall’Europa (Albania, Grecia, Inghilterra, Romania, Russia, San Marino e Italia)si affrontano senza distinzioni tra amateur e professionisti. Nata nel 2005 dallafelice intuizione del presidente del Comitato Regionale Lazio della LND,Melchiorre Zarelli, la kermesse ha accompagnato nel corso degli anni lacrescita del movimento giovanile dilettantistico italiano che si è andato a testarecon avversari di altissimo valore e con scuole calcistiche sempre differenti.A farla da padrone, in termini di presenze, è stata ovviamente l’Europa, ma lapartecipazione di selezioni provenienti da Cina, Libia, Costa d’Avorio, Russia e Paraguay (quest’ultima vantaanche un sigillo a sorpresa, nel 2006) rappresenta un premio al lavoro diplomatico intessuto negli anni diconcerto tra LND e Comitato Regionale Lazio. A conferma dello spirito dell'evento, fortemente improntato sulconfronto tra diverse realtà in campo internazionale, venerdì 18 (ore 10) tutte le squadre partecipanti sarannoricevute in Campidoglio dal delegato allo sport di Roma Capitale, Alessandro Cochi, nella prestigiosa aula GiulioCesare.

LA FORMULA - Due raggruppamenti, le prime classificate di ciascun girone si giocheranno la finale inprogramma sabato (ore 10) allo stadio “Anco Marzio” di Ostia. Nell'edizione del 2012 ha trionfato la Romania,che vanta il record di vittorie nell'albo d'oro della competizione avendo collezionato ben quattro successi. L'Italiaha conquistato il trofeo una sola volta nel 2009.L'Italia sarà rappresentata nella competizione dagli azzurrini under 17 di Giancarlo Magrini e dagli juniores delLazio selezionati da Giuliano Giannichedda. Una doppia presenza che conferma l'attenzione massima della LegaNazionale Dilettanti, sia a livello centrale che periferico, per la valorizzazione dei giovani che militano nei propricampionati. «La Lega Nazionale Dilettanti è impegnata al massimo per il futuro dei suoi giovani - ha spiegatoAlberto Mambelli, vicario della LND e responsabile delle rappresentative nazionali della Lega stessa - negli ultimianni abbiamo costruito molto in termini di opportunità per gli atleti, cercando di migliorarci sotto il profilotecnico e didattico, lavorando in sinergia con le nazionali giovanili della FIGC. I risultati hanno premiato i nostrisforzi: ogni anno possiamo registrare con soddisfazione numerosi passaggi ai prof di calciatori che hannoindossato le maglie delle nostre selezioni».

I MEDIA - Il racconto dell'avventura della Nazionale Dilettanti alla settima edizione del Roma Caput Mundi verràaffidato in modo significativo ai social network. Senza dimenticare i canali tradizionali la LND sta incoraggiandomolto all'utilizzo di strumenti quali Facebook, Twitter e Pinterest, con l'obiettivo dichiarato di alimentare il senso diappartenenza alla più grande famiglia dilettantistica d'Europa. Questo il claim che campeggia sulla paginaistituzionale della LND su Facebook (www.facebook.com/LND.paginaufficiale) e che negli ultimi tempi, grazie allapartnership con TIM, è sottoposta ad una dose massiccia di attività, tutte rivolte ad incoraggiare i comportamentipositivi del gioco del calcio così come a dare massimo risalto alle storie dei suoi protagonisti. Le partite dellaNazionale Dilettanti saranno in diretta testuale su Twitter (@LegaDilettanti) e su iPhone grazie all'app iLND. Altermine di ogni giornata di gare, sulle pagine del sito istituzionale lnd.it, spazio a foto, cronache edapprofondimenti.

IL PROGRAMMAOGGI (ore 14.30) - �l GIRONE A: San Marino-C.R. Lazio (“Fraiegari” di Piglio)�l ; Inghilterra-Romania(“Mastrangeli” di Zagarolo)�l GIRONE B: Italia-Grecia (“Le Rose” di Genazzano)�l Albania-Russia (“Montorli” di Boville Ernica)DOMANI (ore 14.30) - �l GIRONE A: C.R. Lazio-Inghilterra (“Chiappitto” di Alatri); �l Romania-San Marino(“Ariola” di Cave)�l GIRONE B :Albania-Italia (“Abbafati” di Lariano); �l Grecia-Russia (“Galeotti” di Carpineto Romano)GIOVEDI (ore 14.30) - �l GIRONE A: Romania-C.R. Lazio (“Caslini” di Colleferro); �l San Marino-Inghilterra

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(“Tozzi” di Colonna)�l GIRONE B: Russia-Italia (“Comunale” di Artena); �l Grecia-Albania (“Comunale” di Supino)

SABATO (ore 10) �l Finale – Stadio “Anco Marzio” di Ostia (RM)

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NAZIONALE DILETTANTI IN RITIROIl ct Magrini: «Fascia di età ridotta per impostare il futuro»

ROMA - La Nazionale Dilettanti, in ritiro da domenica, ha il suo quartier generale a Fiuggi, location ideale peravere a tiro tutte le sedi designate degli incontri. La squadra, inserita dagli organizzatori nel girone B, farà il suoesordio oggi affrontando la Grecia sul campo “Le Rose” di Genazzano, alle ore 14.30. Poi si misurerà conAlbania (domani a Lariano) e Russia (giovedì 17 ad Artena).Il Roma Caput Mundi è diventato il primo grande appuntamento stagionale della Nazionale Dilettanti, utile perdare il massimo risalto alle attività di scouting della LND rivolte ai giovani, classe 1995, dei campionati di Serie Ded Eccellenza (l'unico selezionato per questa manifestazione tra gli juniores regionali è Marco Crocchianti, classe1996, della Nuova Tor Tre Teste). «Abbiamo deciso di lavorare in prospettiva, abbassando l'età dei calciatoriconvocabili – ha dichiarato il supervisore tecnico Giancarlo Magrini – in questo modo è possibile realizzare unaformazione più armonica, che non risenta di concetti e comportamenti legati alle esperienze maturatedall'atleta. Credo fortemente nel progetto della LND. Il futuro del calcio italiano passa per la scoperta e lavalorizzazione dei giovani dei campionati dilettantistici».

UN LAVORO CERTOSINO - Massiccia attività di scouting, confronti di livello, esperienze internazionali, progettiall'avanguardia per l'evoluzione tecnica e la tutela degli atleti. Con questi concetti si può riassumere l'imponenteattività della Lega Nazionale Dilettanti rivolta alle sue rappresentative giovanili, tutte trasformate in veri e proprilaboratori. Dall'attenzione per la didattica con l'uso della video-analisi (grazie all'accordo con MyGreen,distributore italiano del software Dartfish), passando per la salute dei giovani calciatori con il Progetto Posturadel dottor Mario Turani fino al ricorso di moderni metodi di psicologia dello sport utilizzati dal dottor Aldo Grauso,la LND ha dotato le proprie selezioni di strumenti di lavoro innovativi e del supporto di qualificati professionisti,nei diversi ambiti di competenza ed azione.

I convocatiPORTIERI: Enrico Medioli (1995 - Fidenza - Serie D), Filippo Berti (1995 - San Giovanni Valdarno - Ecc.)DIFENSORI: Giampaolo Tuniz (1995 - Sandonajesolo - Serie D), Marco Crocchianti (1996 - Nuova Tor TreTeste - Juniores Reg. Lazio), Edoardo Canestri (1995 - Villabiagio - Ecc.), Filippo Boni (1995 - Solbiasommese -Ecc.), Andrea Barbieri (1995 - Ostiamare - Serie D), Andrea Carminucci (1995 - Sambenedettese - Serie D)CENTROCAMPISTI: Davide Santandrea (1995 - Imolese - Ecc.), Alberto Torelli (1995 - Vis Pesaro - Serie D),Marco Lima (1995 - Lucchese - Serie D), Simone Angelucci (1995 - Sporting Terni - Serie D), Juri Bottino (1995 -Fidentina - Ecc.), Alfredo Saba (1995 - S.E.F. Torres - Serie D), Pietro Ladu (1996 - Portotorres - Serie D)ATTACCANTI: Nicola Galelli (1996 - Darfo Boario - Serie D), Enrico Boschi (1995 - Imolese - Ecc.), GiovanniBongermino (1995 - Taranto - Serie D)

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Il presidente èall’ultimo mandato«La nostra prioritàè recuperare lacredibilità»

Abete (a sinistra) riceve icomplimenti del procuratorefederale Palazzi

Abete rieletto: col 94 per cento ha carta biancaStraconfermato alla guida della Figc «Lavorerò su giustizia e stadi nuovi»

di Antonio Maglie

ROMA - Per spiegare il suo personale contributo al rinnovamento, ha deciso discomodare Metastasio: «Il tempo è infedele a chi ne abusa» . Giancarlo Abeteha cominciato ieri, alle 14,09 il terzo mandato (il secondo intero) da presidentefederale. Più che una elezione, è stata una incoronazione: 94,34 per cento divoti favorevoli, un consenso decisamente bulgaro. Lui preferisce unadefinizione più elegante: «Consenso diffuso». I primi passi dicono che Abeteadesso si muoverà con grande disinvoltura: terminato questo mandato non siricandiderà, nel corso dei prossimi quattro anni lavorerà per inserire all’internodello statuto un limite massimo di mandati (due). Ha accettato l’investitura con

un discorso ecumenico ma al tempo stesso di elevatoprofilo: se l’azione di governo sarà in linea con lepremesse, potremmo conoscere un Abete diverso, piùdecisionista, anche perché affrancato dalla necessità dicostruirsi consensi a futura memoria.

RAPIDITA’ - E’ stata una assemblea elettiva rapida, presieduta dall’intramontabile Pasquale De Lise, veroesempio di antico che non arretra. E, d’altro canto, il tavolo della presidenza, con qualche eccezione, è una«vetrina» di under 75, segno di un calcio che ha bisogno di un lifting profondo ma fatica a trovare dirigenti nuovi,giovani e con idee fresche. Abete, che pure al problema è sensibile, nega che la questione del rinnovamento sia«solo di età» . Ma è chiaro che il calcio italiano è a metà del guado. Lo ha sottolineato un vecchio lupo di marecome Antonio Matarrese, ieri nominato membro d’onore della Federazione: «Mi avete detto di farmi da parteperché la Lega aveva bisogno di un manager, eppure non mi sembra siate riusciti a risolvere i problemi». Ipresidenti dei club più ricchi e importanti hanno incassato la «stilettata» sapendo che il «vecchio Antonio», nonha tutti i torti e che l’unica componente che veramente ha cercato in questi anni di ringiovanire la suarappresentanza è quella dei calciatori che ieri ha inserito nel suo gruppo di consiglieri federali anche SimonePerrotta, calciatore della Roma ancora in attività: «A Simone siamo affezionati anche per i bei momenti che ciha fatto vivere con la Nazionale». Il riferimento è ai Mondiali.

AGENDA - Saranno anni comunque difficili e impegnativi. Lo sottolinea anche Abete che quando viene invitato aspiegare cosa farà nei primi cento giorni di governo, risponde: «Non esiste un programma dei primi cento giorni,visto che sono stato rieletto e il mio è un mandato nel segno della continuità. Certo, ci sono delle priorità: lariforma della giustizia sportiva, la legge sugli stadi, il rafforzamento della normativa contro la frode sportiva».Basterebbero questi tre temi per andare oltre i cento giorni, anche molto oltre visto che due temi su tredipendono dal lavoro del Parlamento al momento fermo perché stiamo andando verso le elezioni e, comunque,mai troppo agile nelle sue dinamiche. Ma c’è poi un problema più generale: «Il recupero della credibilità.Dobbiamo fare di più sulla formazione, lavorare di più con la scuola» . Lo scandalo delle scommesse è unaferita non facilmente rimarginabile: «Fa male vedere che c’è gente che per pochi soldi assume comportamentiimpropri». E poi c’è la questione degli inquinamenti criminali: «Il calcio sollecita interessi. Dobbiamo alzare illivello di attenzione rafforzando il rapporto con le procure».

CONI - Nella corsa per la presidenza del Coni, Abete si schiera con chiarezza: «Stimo Malagò, è una persona digrandi qualità ma io voterò Pagnozzi. Il mondo del calcio lo conosce, nel ‘96 ha gestito brillantemente dacommissario per tre mesi la Federazione, ha grandi rapporti internazionali, ha governato la macchina del Conisotto diversi presidenti».

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Se venerdì lesocietà nontroverannoun’intesa sullapresidenza, Abete“obbligato” aintervenire perpoter approvare ilbilancio

LA PRIMA GRANA DA RISOLVERE Lega di A, rischio commissario

ROMA - Il tempo scade venerdì. Giancarlo Abete lancia l’ultimo avviso ai presidenti della serie A. Il capo dellaFederazione attenderà la prossima tornata elettorale poi, in assenza del rinnovo delle cariche, prenderà ledecisioni del caso. Aleggia una parola (come sempre, d’altro canto): commissariamento. Abete non la pronuncia,anzi ufficialmente esclude un intervento di questo tipo anche perché solo evocare il commissario rendeincandescenti i rapporti tra via Allegri e via Rosellini. Ma i presidenti procedono in ordine sparso, al contrario di

quelli della serie B che giovedì «restituiranno» la poltrona presidenziale ad Andrea Abodi,una delle ultime vittime della «mattanza elettorale» della Lega più importante. Il copione, infondo, è sempre lo stesso, le repliche stanche. E’ da una quindicina di anni che a Milanoquando si aprono le urne, le diffidenze reciproche esplodono provocando l’immobilismo.Abete ieri è stato di parola: ha evitato di riunire il tradizionale Cf che segue laproclamazione dei risultati: «Aspettiamo che la A e la B definiscano i loro organigrammi».E se anche l’appuntamento di venerdì si risolverà con un nulla di fatto? «Convocherò ilConsiglio Federale». Ed è a questo punto che il quadro si complica.

BLOCCATI - Abete non vuole irritare Milano evocando la figura del commissario ma tra molti presidenti milanesiquella scelta non viene considerata come un «insulto» e c’è qualche dirigente che si spinge oltre affermando che«in fondo l’unica fase in cui la Lega è stata governata è stata quella del commissariamento di Abete». Ilcontrasto, tra l’altro, in questo caso ha assunto connotati veramente strani, legati più al controllo della«macchina» che a questioni strategiche che di solito coincidono con i soldi. Ma su questi ultimi l’accordo per ladistribuzione è stato raggiunto. La questione è lo statuto. Una bozza corretta e riformata in realtà esiste pure magiace in un cassetto. Ci vorrebbe un presidente per affrancarla dall’oblio. E qui nascono i problemi.

OBBLIGHI - Ma se anche Abete non pronuncia la parola commissario, le condizioni per compiere questa sceltaci sono tutte. Ci sono, infatti, obblighi statutari da adempiere entro la fine di questo mese che impongono organinella pienezza delle funzioni, tra questi l’approvazione del bilancio federale. La mancata elezione del presidentedi Lega e dei consiglieri federali di fatto impedirebbe l’ordinato svolgimento dell’attività istituzionale. Motivo validoper spedire a Milano un commissario che poi voterebbe a via Allegri per nome e per conto dei club. La Juventusha provato a superare le difficoltà proponendo una presidenza «tecnica» e quindi limitata nel tempo (MarcoBrunelli, direttore generale, o l’avvocato Stincardini). Claudio Lotito, al contrario, vorrebbe una proroga diMaurizio Beretta, soluzione che sollecita l’irrigidimento delle società che chiedono un presidente a «tempopieno» . Fra le mani di Abete potrebbe così rimbalzare una patata bollentissima. a.m.

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Dopo Tommasi, unaltro romanistaentra nel Palazzo«Abbiamo puntatosu di lui perché hasempre mostrato divoler costruirequalcosa»

ESEMPIO Simone Perrotta, 35anni, legato alla Roma da uncontratto che scade a giugno.Perrotta è entrato a far parte delConsiglio Federale comerappresentante dei calciatori(Ansa)

PRIMA VOLTA PER UN GIOCATORE PROFESSIONISTA IN ATTIVITA’ Perrotta entra nelConsiglio Federale

Presidenti e dirigenti guarda sul nostro sito i video delle interviste

di Alberto Ghiacci

ROMA - Il gol segnato a Siena, nel tardo pomeriggio del 2 dicembre scorso,sembrava un lampo che sarebbe servito a coronare una carriera bella eimportante. L’ennesima corsa, una rete decisiva, una soddisfazione dopo tanto(troppo) tempo che Simone Perrotta aveva trascorso nel dimenticatoio dellaRoma e dei suoi tifosi. D’ora in avanti, però, farà parte del consiglio federale inquota Aic (associazione calciatori) al pari del presidente Damiano Tommasi,

anche lui ex giallorosso. Perrotta sarà il primo giocatoreancora in attività ad entrare nel consiglio federale:«Veramente il secondo...» sorride Tommasi che risultaancora in attività, in seconda categoria. Ma le attenzioni,stavolta, sono tutte per Perrotta: per lui si tratta diun’altra bella soddisfazione, per il calcio italiano è inveceun passo importante con un giocatore che il giorno dopoaver giocato nel massimo campionato sarà al tavolofederale. Un Campione del Mondo 2006, ancora in

attività in un top club di serie A.

SCELTA - La decisione di puntare su Perrotta ha motivi facilmente comprensibili. Li spiega proprio DamianoTommasi: «E’ un ragazzo che ha sempre dato l’impressione di voler fare qualcosa di utile e oltretutto nel corsodella carriera ha tenuto i giusti comportamenti. Gode della credibilità di compagni e avversari, ha vinto ilMondiale e ha dato subito la sua disponibilità» . Perrotta ha il contratto in scadenza con la Roma, al termine diquesta stagione non sarà più “il membro” ancora in attività. Ma Tommasi specifica: «Lui ha intenzione dicontinuare e noi tenteremo di convincerlo a non fermarsi, così si potrà aggiungere esperienza, un modo peravvicinare il campo alle istituzioni e le istituzioni al campo» . E in più, come detto, «Perrotta ha sempredimostrato di avere dei valori, sia come uomo che come calciatore» .

FUTURO - Perrotta per ora sarà giocatore e uomo del consiglio. Il contratto in scadenza con la Roma potrebbeanche essere rinnovato, perché Perrotta ha dimostrato che con il lavoro e il sacrificio si riescono ad ottenererisultati che fino a qualche tempo prima sembravano irraggiungibili. «Sarà presente subito - ha chiuso Abete - esiamo ben lieti perchè è un giocatore che tutti stimiamo e a cui siamo affezionati anche per i trascorsi inNazionale. Darà un contributo importante e segnerà il ringiovanimento del consiglio» . L’Aic, in effetti, daqualche anno a questa parte è la componente federale che più di tutte le altre ha dimostrato di volerintraprendere la strada dei più giovani. Perrotta è solo l’ultimo passo di questo percorso.

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Il nuovo presidentesarà scelto traAntognoni, RiveraSacchi e Zoff. Il nodi Paolo Maldini

OCCASIONE PERSA RobertoBaggio 45 anni da due e mezzopresidente del Settore Tecnicodella Figc La sua carica èscaduta e sarà difficile un bis

SVOLTA AL SETTORE TECNICO Baggio addio Quattro miti per il futuro

di Andrea Santoni

ROMA - Era stata, quella presa da Giancarlo Abete, una delle scelte qualificantidel suo primo quadriennio presidenziale: affidare a Roberto Baggio, il 4 agosto2010, la guida del Settore Tecnico della Federcalcio. E adesso, da numero unodi via Allegri appena rieletto, una delle prime scelte delicate da prendere(appena il nuovo C.F sarà nel pieno dei propri poteri), sarà proprio quella ditrovare un sostituto per quella poltrona di Coverciano (insieme alladesignazione del nuovo presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Gianni

Rivera uscente), d’intesa con il presidente dell’Aiac,Ulivieri, procedura confermata dal nuovo Statutofederale (articolo 14, comma 2), approvato dalla GiuntaConi lo scorso 29 novembre. A meno di clamorosericonsiderazioni infatti, a Baggio, decaduto come tutte lealtre cariche federali (ma ancora formalmente in sella inregime di prorogatio) non succederà Baggio. Le buone

intenzioni di tutti i protagonisti della vicenda sono rimaste solo sulla carta. Daqualsiasi parte la si guardi si tratta di una grande occasione perduta. Per girarepagina i nomi in ballo sono quattro, in ordine alfabetico: Giancarlo Antognoni,Gianni Rivera, Arrigo Sacchi, Dino Zoff. Di questa lista poteva far parte Paolo Maldini. Ma l’ex milanista, sondatoin proposito, non si è reso disponibile.

ITER - Dunque, l’avventura federale di Baggio deve considerarsi conclusa. E la sua assenza ieri all’AssembleaGenerale della Figc fotografava plasticamente la situazione. Abete aveva puntato su di lui nel momento piùdifficile della sua gestione: nell’immediato dopo Sud Africa, con la Nazionale travolta dal peggior risultatomondiale della propria storia centenaria, il presidente aveva chiamato in soccorso tre dei maggiori simboli delcalcio tricolore: Baggio appunto, Rivera, come ricordato, e Arrigo Sacchi, nominato coordinatore delle NazionaliGiovanili.

IL NODO - L’ex Pallone d’oro, ritiratosi da 6 anni, aveva vinto la sua proverbiale ritrosia ottenendo di essereaffiancato in questa avventura da Vittorio Petrone, da 20 anni il suo fedelissimo alter ego, correligionario, amico emanager per lui insostituibile (non a caso ieri diligentemente presente a Roma). Nonostante gli entusiasmi iniziali,i rapporti tra ambiente federale e i due neo dirigenti si è quasi subito deteriorato. Il nodo dello scontro, nonsempre sotterraneo, è stato un progetto di riforma del Settore, annunciato da Baggio, ufficialmente condivisoanche da Abete, ma mai varato né illustrato. A seguire l’eclissi del fuoriclasse, comunque laureatosi allenatore diprima categoria proprio a Coverciano, il 5 luglio scorso.

PAPABILI - Ma chi al posto di Baggio, già erede di Bearzot e Vicini? Come detto, si parla di Antognoni,campione del mondo ‘82, già manager viola e attuale dirigente azzurro delle Nazionali giovanili under 18, 17, 16 e15, di Gianni Rivera, che lascerebbe il Settore Giovanile e Scolastico, di Sacchi, attuale coordinatore delleNazionali giovanili e di Zoff, altro mito italiano.

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Nel 2006 ha vinto il Mondiale

Simone Perrotta, 35 anni, sta gocando l’ultima stagione delle nove trascorse con la Roma (è arrivato a Trigorianel 2004). Dopo Reggina, Juve, Bari e Chievo in giallorosso ha vinto 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa di Lega. Nel2006 ha vinto il Mondiale.

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GIRONE A: IL POSTICIPO La Reggiana in 10 sgambetta il Carpi

Reggiana-Carpi 2-1REGGIANA (4-3-1-2): Tomasig 6; Bani 6 Aya 6,5 Cossentino 6,5 (25' st Scappi sv) Magliocchetti 6,5; Antonelli7 Arati 6 (36' st Iraci sv) Ardizzone 6; Alessi 7 (19' st Viapiana 6); Rossi 6 Sprocati 7. A disp.: Bellucci,Cavalieri, Ferrara, Matteini. All. Apolloni.CARPI (4-4-2): Sportiello 6; Letizia 5,5 Poli 6 Terigi 5 Sperotto 5,5 ; Concas 5,5 Bianco 6 Perini 5,5 (8' stPotenza 5,5) Di Gaudio 6,5; Arma 5 Kabine 5,5 (31' st Cortesi sv). A disp.: Trini, Fusar Bassini, Cenetti,Diagouraga, De Bode. All.: Tacchini.ARBITRO: Diego Bruno di Torino.Guardalinee: Croce e Serpilli.MARCATORI: 7' pt Magliocchetti (R ), 17' pt Antonelli (R ), 41’ pt Poli (C).ESPULSI: 20' pt Rossi (R ) per fallo di reazione.AMMONITI: Ardizzone (R), Poli (C), Perini (C), Magliocchetti (R ), Alessi (R), Cortesi (C), Antonelli (R).NOTE: spettatori 2.441 incasso 17.389 euro. Angoli: 7-2 per il Carpi. Recupero: pt 1', st 4'.REGGIO EMILIA - (s.r.) Risorge la Reggiana. Contro tutto e tutti i granata si dimostrano squadra e battono unCarpi solo ombra di quello visto fin qui. E a rendere l'impresa degli uomini di Apolloni ancor più grande il fatto diaverla conquistata in dieci dal 20' del primo tempo per un'espulsione di Rossi risultata ai più inspiegabile.CLASSIFICA: Lecce p. 34; Trapani 32; Carpie Sudtirol 30; Pavia 29; Entella 27; San Marino* 25; Lumezzane*e Cuneo 23; Cremonese 22; Portogruaro (-2) e Feralpi* e Reggiana 18; Como (-1) 17; Albinoleffe (-10) 16;Tritium* 9; Treviso (-1) 9. * una gara in meno.SABATO LATINA-NOCERINA - E’ anticipata a sabato (ore 16) la gara Latina-Nocerina, che sarà trasmessa indiretta tv su Raisport 1.L’AVERSA RICHIAMA ROMANIELLO - (Lps) Dopo la sconfitta di Fondi e con un bilancio di un punto nelleultime cinque gare l'Aversa Normanna ha esonerato il tecnico Raffaele Sergio, richiamando Nicola Romaniello(39) mandato via dopo lo scorso 9 dicembre.

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IL COLPO DI FOTI Di Michele: Reggina il mio futuro è qui

di Eugenio Marino

REGGIO CALABRIA - La seconda volta in amaranto di David Di Michele per aiutare i giovani della Reggina acrescere e studiare per un futuro da dirigente. «In meno di due ore - racconta Di Michele - ho definito con ilpresidente Foti il futuro. L'idea è di giocare più a lungo possibile e poi fermarmi a Reggio Calabria per un ruolosocietario».

RITORNO - Alla Reggina nelle stagioni dal 2002 al 2004, l'attaccante ha disputato 62 gare in amarantorealizzando 15 reti. Mutti e poi Colomba e Camolese gli allenatori. «Due anni intensi - ricorda Di Michele -entusiasmo alle stelle, rapporti indimenticabili. I reggini mi hanno fatto sentire uno di loro e sempre importante.Credo d'aver lasciato un buon ricordo.Spero di sostenere la Reggina a raggiungere risultati prestigiosi».

AMBIZIONI - Gli obiettivi da raggiungere e le motivazioni che lo sostengono illustrati dall'attaccante in manierasemplice e convinta. «I risultati ottenuti dai miei giovani compagni sono già buoni. Io voglio trasferire loro lamia esperienza e aiutare la Reggina a crescere ancora. Non mi mancano le motivazioni che porto dentro oggicome dieci anni fa. In questi due giorni dai tifosi ho ricevuto attestazioni di stima che mi hanno inorgoglito».

DIONIGI - Sulle difficoltà dell'inserimento nella squadra di Dionigi l'ex attaccante del Chievo ha riferito il suoconvincimento. «Le difficoltà esistono in tutte le squadre e per ogni calciatore. In me ci sono entusiasmofortissimo e solide motivazioni. Inoltre ho visto alcune gare della Reggina e ho potuto verificare la bravura deiragazzi. Sono giovani ma sono convinto che riuscirò a trasferire loro quanto accumulato nella mia lungacarriera e dai miei nuovi compagni riceverò il giusto aiuto per l'immediata integrazione».

GRANILLO - Convinto di poter ritrovare al Granillo i tifosi di qualche lustro fa, Di Michele indica «la ricerca dellacontinuità da recuperare dopo la pausa degli ultimi mesi per poi cercare la vittoria. Questa Reggina riuscirà adivertire». Dionigi manderà in campo l'attaccante nell'amichevole col Sion di Gattuso in programma al Granillovenerdi.

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LE NOSTRE PAGELLE Brillano Agodirin, D’Angelo e Gucher

Il Viareggio si coccola il suo Giovinco. Favasuliincontrastato re del dischetto

Le squadre migliori dei due gironi propongono alla ribalta, anche sotto il profilo individuale, alcuni fra iprotagonisti della settimana. Così il Latina mette in vetrina Agodirin e Sacilotto, l'Avellino evidenzia D'Angelo, ilFrosinone esalta Guidi e Gucher nel Girone B. Nell’A, invece, salgono sul palcoscenico attaccanti risaputi come illeccese Pià, l'attaccate Della Rocca del Portogruaro, l'esterno Abate del Trapani. Ovviamente ci sono sempre igiovani, nelle due formazioni ideali, mentre compaiono anche personaggi che hanno agganci con giocatori diimportanza primaria nel firmamento nazionale. In primis Giovinco, fratello del "reuccio" della Juventus, che stafacendo grandi cose a Viareggio.Vogliamo proporre, per concludere, un nome importante che forse viene un pò sottovalutato: Favasuli. E' lui chepuntualmente trascina il Pisa alle vittorie più importanti, risultando infallibile cecchino dagli undici metri (anchecontro l'Andria), ed è sempre ispirato e lucido nel garantire gioco e produttività ai neroazzurri di Pane.Atc

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Gessa al Grossetoper Delvecchio aCesena: ci siamoAngelozzi manda agiocare Grandolfo

Ciaramitaro, c’èanche il BeneventoLulli alla PaganeseAnche il Trapani suSarno e AlessioViola

DI MICHELE GIA’ AL LAVOROPrimo allenamento ieri con laReggina per David Di Michele,37 anni (Getty Images)

IL MERCATO DI SERIE BWINBari, idea Fatic Colpo TernanaOltre a Frascatore, i pugliesi valutano l’esterno del Verona Scozzarella va daToscano. Gli umbri anche su Farkas

di Tullio Calzone

ROMA - Presentato David Di Michele (37), la Reggina deve sfoltire i ranghi. Ilpezzo forte sul mercato in uscita resta Vincenzo Sarno (24), il fantasista giàemulo di Maradona e maturato nella sua esperienza a Reggio Calabria. Giàprotagonista a Lanciano, a fine contratto il prossimo giugno, potrebbeapprodare da Gautieri per giocare di più. Vicenza e Livorno possibili alternative

in B. Mentre il Trapani spinge per corroborare le proprieambizioni. In entrata Foti ha l’accordo per AngeloAntonazzo (31), l’esterno difensivo che ieri ha rescissocol Grosseto. Ma prima deve andare in porto almeno unadelle trattative avviate in uscita per Alessio Viola (23) eFabrizio Melara (26) che piacciano rispettivamente aCarpi e Trapani il primo e anche alla Nocerina il

secondo. A proposito di talenti che lasciano la cadetteria per la Lega Pro, c’èda segnalare il passaggio in prestito dal Bari alla Tritium di FrancescoGrandolfo (21). Per quanto riguarda il difensore esterno in entrata ai pugliesi,proseguono i contatti per Paolo Frascatore (21). Valutato l’esternomontenegrino Ivan Fatic (24).

AFFARI - Avuto il via libera dall’Inter, il Livorno aspetta l’assenso al trasferimento del centrocampista ghaneseAlfred Duncan (21). Sempre viva la pista che porta al pescarese Simone Romagnoli (22). Intanto, oggi lasquadra si sposterà a Bergamo per l’annunciato omaggio a Pier Mario Morosini, lo sfortunato calciatoreamaranto stroncato da un malore lo scorso anno durante la gara col Pescara all’Adriatico. Ceduto il promettenteMattia Spezzani (20) al Verona e mai troppo rimpianto Marco Benassi (19), il Modena, da ieri a Ischia, lavora

alle cessioni di Maurizio Ciaramitaro (30) e di Juan Surraco (25). Poi si potrannoufficializzare i due arrivi per Marcolin già definiti: Andrea Mazzarani (23) e GianmarioPiscitella (19).

ANCORA TERNANA - Raggiunta l’intesa con l’Atalanta per il centrocampista offensivoMatteo Scozzarella (24), il ds della Ternana, Vittorio Cozzella, prova a chiudere colChievo per il difensore Pavol Farkas (26), in uscita dal Verona. Molto più difficile arrivare

a Ciro Capuano (31) del Catania. Il difensore serbo del Palermo Milan Milanovic (21), che piace anche alGrosseto, è vicino al Vicenza. Il club veneto ha trovato l'accordo per la cessione dell'attaccante senegaleseYoussou L o (20) agli sloveni del Celje. Imminente lo scambio Andrea Gessa (33) a Grosseto e GennaroDelvecchio (34) a Cesena. Il Padova insiste per Emmanuel Cascione (29).

LEGA PRO - Detto dell’interessamento per Ciaramitaro del Benevento e delle trattative sull’asse Reggina-Trapani per Sarno, Viola e Melara, il Pescara chiude oggi la cessione alla Paganese del difensore Luca Lulli(21): prestito con diritto di riscatto della metà. Con i campani il patron Sebastiani sta creando una sinergia, dopole cessioni di Calvarese e Perrotta. L'attaccante Sasha Cori (23) all'Entella: il giocatore, assistito dal managerLuca Urbani, ha annullato il prestito all'Empoli dal Cesena e poi si è trasferito in comproprietà ai liguri per200.000 €. A un passo la firma dell’argentino Adrian Ricchiuti (34) con la Nocerina. Al Foligno il difensore MattiaDesole (19) e l'esterno Dani Verruschi (22). Scambio tra Perugia e Barletta: Francesco Di Tacchio (21) perRomano Tozzi Borsoi (34) in Puglia.

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Franco Lerda, 45 anni MarioBogliacino, 32 anni

Lerda: Dobbiamo essere più concreti

di Elio Donno

LECCE- Quella su Cuneo è stata una vittoria senza botto, propiziata da unaprodezza di Pià, ma forse è la più importante per il Lecce nella storia di questocampionato, perché ha visto la squadra avviare un'operazione di sminamentoche consentirà di riprendere il cammino con più tranquillità.La prima mina vagante era il rapporto coi tifosi che sembrava incrinato alla finedel primo tempo, quando, per la prima volta in questa stagione, la squadra,apparsa in trance per 45', era uscita dal campo subissata dai fischi.Ebbene,dopo un franco faccia a faccia nello spogliatoio, si è visto un Leccediverso che per dieci minuti è andato all'arrembaggio, sfiorando prima il gol conun evidente rigore non visto dall'arbitro e poi passando con una invenzione diIgnacio Pià. Il brasiliano, quindi, è stato il primo testimonial dell'opera disminamento fugando anche i dubbi legati alla sua condizione atletica. Macomincia a diradarsi anche la nebbia attorno a Bogliacino, reduce da un bruttoinfortunio, Chevanton e Jeda, avviati ormai sulla via di un pieno recupero.

PROTAGONISTA - Bogliacino, elemento determinante nell'ingranaggio tatticodella squadra, ha dimostrato di aver superato e dimenticato l'infortunio subito:«Ho ancora qualche dolore alla spalla - dice - ma non mi sono tirato indietro esono contento dell'impatto col primo impegno agonistico. Ero tranquillo e lodimostra anche il modo in cui ho trasformato il rigore. Ma la gioia più bella èavere avuto un ruolo di portafortuna: rientrando ho visto la squadra ritrovarequel successo perduto dopo quel giorno in cui uscì dal campo in barella».

SEGNALI POSITIVI - Si tratta, quindi, di tanti interrogativi che Lerda spera ditrasformare presto in esclamativi. «Mi è piaciuta la reazione della squadra -dice il tecnico - e credo che davvero questa sia stata la gara della svoltaperché stiamo ritrovando giocatori che, per condizione, infortuni o squalificheci sono periodicamente mancati; altri (Falco e Giacomazzi, ndc) li ritroveremopresto e, con essi, i tre che domenica erano assenti per squalifica».Il tecnico però sa che la strada è ancora impervia e lunga e gli inseguitori,Trapani e Carpi in primis, stanno preparando il sorpasso. «Dobbiamo essereconcreti e convinti delle nostre possibilità - conclude - perché le insidie sitrovano in ogni gara».

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Roberto Boscaglia, 45 anni

Boscaglia: Ogni gara per noi è una finale

TRAPANI - (Lps) La rincorsa alla vetta prosegue a suon di gol. Tre allaReggiana, altrettanti al Carpi e ben quattro alla Feralpi Salò. Il Trapani continuaad intonare la dolce musica del gol, l'essenza stessa del calcio, grazie a unasplendida condizione fisica e alla vena realizzativa di Giovanni Abate, fresco dileadership nella classifica dei goleador in coabitazione con Della Rocca delPortogruaro.

ABATE - Lo stesso Abate ha ricordato il precedente relativo all'ultima doppiettarealizzata: «Indossavo la maglia del Portogruaro ed in occasione di un derbydisputato contro il Venezia realizzai due reti. Oggi oltre alla soddisfazionepersonale c'è anche la gioia per una vittoria rotonda, convincente e maidiscussione. Diciamo che abbiamo giocato una partita quasi perfetta. Certo,siamo stati avvantaggiati dal fulmineo vantaggio, ma la differenza si è vistatutta».Un gol di destro ed uno di testa grazie ad un ottimo assist di un ritrovatoGambino: è un Trapani che gira a pieno regime. «Assolutamente sì. Gambinoè fondamentale per la nostra squadra. Il suo modo di giocare crea moltospazio e non offre punti di riferimento all'avversario. Credo che in Lega Pronon c'è nessuno che abbia le sue caratteristiche».

FILIPPI - Se Abate è stato il cecchino di giornata, l'inossidabile Filippi, alla presenza numero 99 con la maglia delTrapani, ha avuto il merito di sbloccare il risultato. Decisivo l'assist di Simone Basso, sempre più beniamino delpubblico granata. «Temevo un errato impatto alla partita dopo l'esaltante vittoria di Carpi ed, invece, grazieanche alla rete di Filippi, tutto è stato più facile. Per mezz'ora abbondante abbiamo martellato il Feralpi,dimostrando un'ottima condizione psico-fisica. Dobbiamo insistere perché la stagione è ancora lunga».

TESTA A TESTA - Nessuno dei giocatori vuole alzare l'asticella delle ambizioni anche se a questo puntopotrebbe defilarsi un testa a testa con il Lecce. Sull'argomento il parere del tecnico Roberto Boscaglia. «Non cifaremo condizionare dall'alta quota. Da anni il Trapani staziona tra il primo ed il secondo posto, dunque perchédovremmo accusare vertigini? E’ fondamentale, invece, pensare alla prossima partita di Treviso ed a quellasuccessiva contro l'Entella. Dovremo considerarle altrettanti finali».

RINFORZO - Il ds Daniele Faggiano ha intanto concluso l'acquisto del centrocampista Mario Pacilli (25) che hagiocato nell'Albinoleffe (9 gare e 2 reti all'attivo).

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La sconfitta siconsola con i 410euro guadagnati perogni minutopassato in campo

Sharapova più veloce di lei 6-0 6-0 alla Puchkova in 55’

MELBOURNE - Maria Sharapova ha fatto anche meglio di Venus Williams: 6-0 6-0 (la famosa “bicicletta”, oppure“double bagel”, doppia ciambella, per dirla all’americana) all’altra russa Olga Puchkova in appena 55’, contro il 6-1 6-0 inflitto da Venere alla Voskoboeva in 1h01’. «Conta solo vincere, anche per 7-6 al terzo set. Stavolta è andata così, forse perché ero particolarmente

concentrata per non aver mai affrontato prima questa avversaria» . Le è stato già chiesto dell’eventuale sfida con la maggiore delle Williams al terzo turno,con riferimento al fatto che Serena abbia concesso giusto un game alla sua rivale,restando in campo 6’ in più. «Non mi interessano punteggi e durata, non contano: né per i miei match, né per quellidelle altre giocatrici» .

SOCIAL NETWORK - Dopo aver raggiunto 9.200.000 “mi piace” su Facebook, per la gioia dei suoi tanti fan labella Maria da ieri è anche su Twitter, dove alla fine della prima giornata ha già superato i 40.000 “follower”. Vadetto però che il marketing ha praticamente dettato il suo primo “cinguettio” ( «È arrivata la tua nuovaSugarmama» ), che si rifà chiaramente alle costose ma richiestissime caramelle (le Sugarpova: 5,99 dollari aconfezione) lanciate sul mercato nel 2012. Insomma, non proprio il tweet più elegante di questo mondo...

PUCHKOVA - Ma torniamo all’avversaria di ieri della Sharapova. Come detto, la Puchkova non ha rimediatoalcun game e la partita è durata 55’, nei quali ha totalizzato appena 23 punti contro i 54 di Maria. La batostatuttavia è stata ben ricompensata: infatti, dopo l’aumento del montepremi, per questa eliminazione al primo turnodegli Australian Open la 25enne Olga, numero 107 del mondo, ha incassato 27.600 dollari locali ai quali vannoaggiunti i 1.000 di bonus a titolo di rimborso spese per la trasferta. Questo vuol dire, convertito in euro, che larussa ne ha guadagnati 410 per ogni minuto che è rimasta in campo, oppure 980 per ogni punto vinto contro laSharapova. Insomma: per le proprie finanze, meglio arrivare a disputare un primo turno di Slam che vincere un challenger(uomini) o un Itf (donne) di quelli ricchi. Quelli da almeno 125.000 dollari complessivi di montepremi, per capirci. r.t.

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IERI ELIMINATI SEI ITALIANI SU SEI

AUSTRALIAN OPEN (cemento, 31.600.000 dollari) - Uomini: 1º turno - Baghdatis (Cip, 28) b. Ramos (Spa) 6-7(0) 7-6(4) 6-4 3-6 6-3, Anderson (Saf) b. LORENZI 3-6 7-6(3) 6-3 6-4, Stepanek (Cec, 31) b. Troicki (Ser) 5-74-6 6-3 6-3 7-5, Tipsarevic (Ser, 8) b. Hewitt (Aus) 7-6(4) 7-5 6-3, Ito (Jap) b. Millman (Aus) 6-4 6-4 3-6 0-6 7-5,Bautista Agut (Spa) b. FOGNINI 6-0 2-6 6-4 3-6 6-1, Querrey (Usa, 20) b. Munoz (Spa) 6-7(2) 6-4 6-2 6-4,Janowicz (Pol, 24) b. BOLELLI 7-5 6-4 6-3, Lacko (Svc) b. Muller (Lus) 6-2 6-4 7-6(3), Ferrer (Spa, 4) b. O.Rochus (Bel) 6-3 6-4 6-2, Kuznetsov (Rus) b. Monaco (Arg, 11) 7-6(3) 6-1 6-1, F. Lopez (Spa) b. Brugues (Spa)6-3 6-2 6-4, B. Baker (Usa) b. Bogomolov jr (Rus) 7-6(4) 6-3 6-7(0) 3-6 6-2, Youzhny (Rus, 23) b. Ebden (Aus)4-6 6-7(0) 6-2 7-6(4) 6-3, Smyczek (Usa) b. Karlovic (Cro) 6-4 7-6(5) 7-5, Devvarman (Ind) b. Phau (Ger) 6-3 6-26-3, Kamke (Ger) b. CIPOLLA 6-1 6-4 6-1, Djokovic (Ser, 1) b. Mathieu (Fra) 6-2 6-4 7-5, Verdasco (Spa, 22) b.Goffin (Bel) 6-3 3-6 4-6 6-3 6-4, Melzer (Aus, 26) b. Kukushkin (Kaz) 6-1 6-1 6-2, Berdych (Cec, 5) b. Russell(Usa) 6-3 7-5 6-3, Roger Vasselin (Fra) b. Bemelmans (Bel) 6-3 6-7(5) 2-6 7-5 11-9, Harrison (Usa) b. Giraldo(Col) 2-6 6-4 7-5 6-4, Donskoy (Rus) b. Ungur (Rom) 6-4 6-4 6-2, Berlocq (Arg) b. Authom (Bel) 1-6 7-6(5) 7-6(4) 6-2, Gimeno Traver (Spa) b. Kubot (Pol) 6-7(4) 6-4 6-0 4-6 6-4, Almagro (Spa, 10) b. Johnson (Usa) 7-5 6-7(4) 6-2 6-7(6) 6-2, Wawrinka (Svi, 15) b. Stebe (Ger) 6-2 6-4 6-3, Rufin (Fra) b. Reister (Ger) 4-6 7-6(4) 6-1 6-2, Nishikori (Jap, 16) b. Hanescu (Rom) 6-7(5) 6-3 6-1 6-3, Malisse (Bel) b. Andujar (Spa) 6-3 6-1 6-2,Benneteau (Fra, 32) b. Dimitrov (Bul) 6-4 6-2 6-4.Donne: 1º turno - Ivanovic (Ser, 13) b. Czink (Ung) 6-2 6-1, Pervak (Kaz) b. Barthel (Ger, 32) 7-5 2-6 6-4, Keys(Usa) b. Dellacqua (Aus) 6-4 7-6(0), Chan (Tpe) b. Hantuchova (Svc) 6-1 1-6 6-1, Watson (Gbr) b. Cadantu(Rom) 2-6 6-3 6-2, Hradecka (Cec) b. Bertens (Ola) 6-2 7-6(8), Foretz Gacon (Fra) b. GIORGI 6-2 6-3, Dolonc(Ser) b. Rogowska (Aus) 5-7 7-5 8-6, Paszek (Aut, 30) b. Voegele (Svi) 4-6 6-4 7-5, Cibulkova (Svc, 15) b. Barty(Aus) 3-6 6-0 6-1, Zheng (Cin) b. Zhang (Cin) 6-1 3-6 6-4, Bartoli (Fra, 11) b. Medina Garrigues (Spa) 6-2 6-4,Savinykh (Rus) b. Minella (Lus) 7-6(4) 6-1, Begu (Rom) b. Rus (Netherlands) 6-4 6-2, Koehler (Por) b. KNAPP3-6 6-3 6-3, Kerber (Ger, 5) b. Svitolina (Ucr) 6-2 6-4, Cornet (Fra) b. Erakovic (Nze) 7-5 6-7(3) 10-8, Jankovic(Ser, 22) b. Larsson (Sve) 6-2 6-2, Doi (Jap) b. Martic (Cro) 6-3 6-4, Zakopalova (Cec, 23) b. Scheepers (Saf) 6-1 6-2, Makarova (Rus, 19) b. Larcher de Brito (Por) 6-2 7-5, Flipkens (Bel) b. Bratchikova (Rus) 6-4 6-3, A.Radwanska (Pol) b. Bobusic (Aus) 7-5 6-0, Stosur (Aus, 9) b. Chang (Tpe) 7-6(3) 6-3, Oprandi (Svi) b.Pironkova (Bul) 4-6 7-5 6-2, Goerges (Ger, 18) b. Dushevina (Rus) 7-5 2-6 6-4, Govortsova (Bie) b. Parmentier(Fra) 2-6 6-3 6-2, Li (Cin, 6) b. Karatantcheva (Kaz) 6-1 6-3, Cirstea (Rom, 27) b. Vandeweghe (Usa) 6-4 6-2,Kr. Pliskova (Cec) b. Jones (Aus) 6-3 6-2, V. Williams (Usa, 25) b. Voskoboeva (Kaz) 6-1 6-0, Sharapova (Rus,2) b. Puchkova (Rus) 6-0 6-0.Tv: diretta su Eurosport dall’1 alle 14.30, su Eurosport 2 dall’1 alle 13.

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«Dopo la malattiaho imparato aconcentrarmi sugliobiettivi che sonodavvero realizzabili»

«A questa età vapreso tutto ciò cheviene. Io amodisegnare, saràquello il mio futuro»

Venus Williams, 32 anni, ancheieri con i capelli raccolti intreccine colorate (Getty eReuters) Venus Williams è oran. 25 del mondo, dopo esserestata 1 nel 2002. Le divise dagioco indossate da Venus edalle altre giocatrici farannoparte della collezionePrimavera della sua linea diabbigliamento

«Italia, sto per arrivare»Anche la maggiore delle Williams (32 anni) dà la sua disponibilità a giocare inFed Cup a Rimini. Intanto a Melbourne vince in 1h01’ e lascia solo un game allaVoskoboeva: «Ho fatto del mio meglio»DA IERI ANCHE MARIA SU TWITTER

MELBOURNE - Dici Williams e pensi a Serena. Intanto però, in questiAustralian Open, a cominciare con un significativo 6-1 6-0 in 1h01’ alla kazakaGalina Voskoboeva è stata l’altra sorellona, Venus. Con una partita perfetta, alpunto che qualche giornalista le ha chiesto se sia stata la migliore da leidisputata in uno Slam da quando è tornata nel circuito, nel marzo 2012, dopo iproblemi di salute che l’avevano costretta a starne fuori per sei mesi.

«Non so dirlo con certezza, ho fatto solo del mio meglioper chiudere in fretta questo match. Però riconosco cheho giocato con particolare energia, in modo brillante. Misono servite le sei partite in Hopman Cup: non sitrattava di un torneo ufficiale, ma mi hanno dato ritmo» .Trentadue anni che diventeranno trentatre a giugno. Equesta è la ventesima stagione nel circuito, per aver

debuttato nell’ottobre 1994 a Oakland. «All’epoca sognavo di fare tutto quello che poi è avvenuto, ma davvero nonpotevo immaginare che ci sarei riuscita» . I diversi infortuni in carriera e soprattutto la scoperta della sindrome di Sjögren(malattia infiammatoria cronica) l’hanno portata a essere più paziente rispettoagli eventi della vita? «Non troppo, non sono così paziente... Però ho imparato a focalizzare gliobiettivi che sono nelle mie possibilità e non quelli irrealizzabili» . Sicuramente Venus ha fatto di necessità virtù, passando all’alimentazionevegana dopo aver iniziato a mangiare solo crudo. Tuttavia, come ha raccontatodopo il ritorno nel circuito e ribadito anche ieri, preferisce essere «cheagan» . Ilneologismo l’ha creato lei, spiegando di «essere una vegana che bara (“cheat” in inglese, appunto - ndr) . Nelsenso che imbroglio e magari prendo qualcosa dal piatto del mio vicino di tavola» . Dal marzo scorso Venus in singolare ha vinto a Lussemburgo e fatto semifinale a Cincinnati, in doppio conSerena si è aggiudicata Wimbledon e Olimpiade.

«Un anno strano, il 2012: prima ferma senza giocare, poi soddisfazioni come quelle. Lamedaglia di Londra? L’ho messa via in un sacco: dovessi impazzire e restare senzasoldi, prenderei quella e le altre (tre: le due di Sydney 2000, singolare e doppio, e quelladi Pechino, sempre in doppio - ndr) e fonderei l’oro per ricavarci qualcosa» . Subito dopo gli Australian Open, o quasi (9-10 febbraio), sarà tempo di Fed Cup: gli StatiUniti sono attesi a Rimini per il primo turno, che poi sarebbero già i quarti, contro leazzurre. Appuntamento per il quale la sorella Serena già da tempo ha dato la sua

disponibilità. «Sì, penso proprio che ci sarò anch’io: al cento per cento. Mi piacciono le competizioni a squadre, anche quelletipo World Team Tennis o Hopman Cup: c’è una motivazione in più, per essere responsabile della sorte deituoi compagni, e poi mi piace essere un buon esempio per le colleghe più giovani. Tuttavia è ancora presto perparlarne, lasciatemi pensare a questo torneo» . E invece, a carriera finita? «Intanto vado avanti, perché a quest’età prendi tutto quello che riesci ancora a prendere. Quando arriverà ilmomento di smettere, ripeto, spero proprio di avere ancora tutti i miei soldi (e giù una risata, stile Williams - ndr)e poter parlare di quello che farò con quelli... Di sicuro, io amo disegnare (nel 2007 s’è diplomata in “fashiondesign” all’istituto d’arte di Fort Lauderdale, la sua “V Starr Interiors” si occupa di arredamento e la “EleVen” è lasua casa di moda - ndr) . Mi piacerebbe quindi continuare con le mie attività partendo proprio dal tennis» . A questi Aus Open ha “vestito” Jarmila Gajdosova e Johanna Konta, dopo averlo fatto nel 2012 con VarvaraLepchenko. Chissà che non diventi numero 1 anche in questo. r.t.

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Venus Williams in carriera havinto 7 Slam (5 Wimbledon e 2US Open).

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Jarmila Gajdosova, 25 anni,australiana Johanna Konta, 21anni, britannica

In campo con le sue creazioni

Qui sotto ecco Jarmila Gajdosova e Johanna Konta, le due giocatrici“vestite” dalla “EleVen” agli Australian Open. Prima di loro, l’annoscorso fino agli US Open c’era stata Varvara Lepchenko

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«Rossi in Yamaha?Con Lorenzo saràdura. Ma lo sapeteche anch’io iniziai acorrere in moto?»

Valentino Rossi, 33 anni, eJorge Lorenzo, 25

DIETRO LE QUINTE Massa, ex “centauro” orfano di Vale

Il nostro inviato l’ha incontrato dallo skiman,scoprendo il ragazzo semplice che è

Dall’inviato MADONNA DI CAMPIGLIO - A preparare l’assetto agli sci di Felipe Massa, ieri,è stato Dario Meneghini in persona. Sono ormai anni che il pilota brasiliano siaffida alle sapienti mani dello skiman campigliano, che cura le lamine dei piùimportanti ospiti di Wrooom, ed anche di qualche indegno giornalista. «Conquesti andrai come un fulmine - ha spiegato al ferrarista il buon Dario - sonol’ultima novità: sulla spatola c’è un particolare elemento che annulla le

vibrazioni» . E come se non bastasse la sua parola,messo l’attrezzo sul banco, ne ha fatto vibrare l’estremitàdi fronte a Massa che osservava scettico. «Ma va come la Red Bull?» , ha scherzato Felipe, chel’anno passato ha raddrizzato la stagione solo sul finalecon il secondo posto in Giappone e il terzo in Brasile. E’ apparso sereno e rilassato, Massa. Del resto i piloti

sono così: ogni nuova stagione si resettano con l’obiettivo di vincere ilmondiale. Ed essendo monomaniaci, pensano solo a quello. «C’è Valentino?» , ha chiesto improvvisamente al vostro cronista, cui è toccatospiegargli che Rossi è tornato in Yamaha perché anche lui nel 2013 proverà arivincere il mondiale. «Lui va forte, ma quest’anno avrà a che fare con JorgeLorenzo - ha replicato Felipe - che non è più un pivello ed è molto piùgiovane...e poi c’è quel ragazzino, come si chiama? Marquez... che dite, puòdargli fastidio?» . Gli abbiamo spiegato, un po’ saccenti, che Marc è l’equivalente nelmotociclismo di Romain Grosjean, ovviamente con più talento. «E’ uno che rischia, eh? Beh, in moto è normale. Anch’io ho iniziato a correrein motocicletta, ma poi mio padre, che correva in macchina in modoamatoriale, si è spaventato e mi ha dirottato sulle auto. Un peccato, in uncerto senso, perché mi piaceva. In Brasile abbiamo avuto solo un pilota forte,Alex Barros. Ma dimmi, ti piacciono i kart?» . E come no? Ma quelli con motore motociclistico Yamaha bicilindrico da 100cv! «Cento cavalli? Sono troppi! Quelli che abbiamo usato l’altro giorno aFlorianopolis erano solo dei 125 e ne avevano una trentina...» . E’ questo il bello di Wrooom, l’appuntamento giunto alla 23ª edizione che segnail lancio invernale di Ferrari e Ducati: i piloti che durante il campionatosembrano irraggiungibili, si trasformano in quello che sono, ragazzi amanti dellavelocità, in qualsiasi forma. Scusateci se non ci dilunghiamo oltre: dobbiamodiscutere della sciolina... p.s.

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Andrea Dovizioso e NickyHayden con l’Audi; Alonso eMassa con la Fiat Freemont(Reuters)

LA ROSSA A 2 RUOTE Comincia l’era dei tedeschi

Dall’inviatoPaolo Scalera

MADONNA DI CAMPIGLIO - Come sempre sarà il tradizionale Wrooom aMadonna di Campiglio ad aprire, oggi, la stagione agonistica del Motomondiale,ma anche della Formula 1, vista la presenza della Ferrari. Del resto le dueCase non hanno solo il colore rosso, in comune. Ad entrambe, infatti, manca iltitolo piloti dal 2007.Furono Casey Stoner e Kimi Raikkonen - due piloti “complicati” - a regalare lagioia più grande alla Nazionale dei motori a due e quattro ruote, ma entrambifanno ormai parte del passato. E se la Casa di Maranello si ripresenta con lamedesima coppia per la quarta stagione, dopo l’uscita di scena di ValentinoRossi la Ducati schiera Andrea Dovizioso a fianco di Nicky Hayden.I due ieri erano già nella località del Trentino, per le foto di rito e oggi terrannola prima conferenza stampa ufficiale. Nel pomeriggio, ci sarà poi il primo bagnodi folla con gli appassionati che ogni anno raggiungono la perla delle DolomitiTrentine per questo imperdibile appuntamento.In realtà quest’anno Nicky ed Andrea non saranno soli: ospiti di questa 23ªedizione sarà anche la coppia del Team Pramac, supportata ufficialmente daBorgo Panigale. Più un secondo team ufficiale “junior”, più che una squadrasatellite. Anche qui un americano ed un italiano: Ben Spies ed Andrea Iannone.

RIVOLUZIONE - Ci perdonino i piloti, ma quest’anno le novità non arriveranno dalle loro parole, che spesso poisono dichiarazioni d’intenti, o meglio, buoni propositi. Ci aspettiamo infatti maggiori novità a partire da domani,quando a rispondere alle domande, per la Casa bolognese, ci sarà il nuovo direttore generale di Ducati Corse,Bernhard Gobmeier, che presenterà i programmi sportivi MotoGP 2013. Il manager tedesco, ex BMW, è l’uomoscelto dalla Audi per rilanciare le ambizioni iridate della Rossa a due ruote.Al suo fianco ci sarà anche Paolo Ciabatti, ex frontman della Superbike ma soprattutto ex ducatista ai tempi deitrionfi iridati di Troy Bayliss.Sempre nella giornata di domani, con orario e luogo ancora da definire, verrà svelata la Desmosedici GP13 che,per la prima volta, vedrà addirittura quattro moto, le due Desmosedici GP13 del Ducati team e appunto quelle delTeam Pramac, che con ogni probabilità vestirà una livrea “invertita”, ma comunque rossa, abbandonando ilverde che lo ha caratterizzato finora.Ma che moto sarà? Molto probabilmente l’evoluzione della GP12 già vista ai test di Valencia, visto che è attesoun nuovo regolamento per il 2014 e non pensiamo che la Ducati si sia lasciata andare a voli pindarici. I primi testsi terranno poi a Sepang, in Malesia, dal 5 al 7 febbraio.

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Sia per la Ferrari(con il finlandeseKimi Raikkonen)che per la Ducati(con l’australianoCasey Stoner),l’ultimo titolomondiale piloti èdatato 2007. Ildigiuno duradunque da cinqueanni

Il fedelissimo tra ipiloti di Wroom èMassa con 8stagioni alla Ferrari(2006- 13), seguitoda Hayden con 5 inDucati (2009-13), daAlonso con 4 aMaranello (2010-13)e da Dovizioso, aldebutto assolutocon la Ducati

I ferraristi Fernando Alonso, 31anni, e Felipe Massa, 31,salutano i tifosi all’arrivo aMadonna di Campiglio (Ansa)

Le Nazionali italiane dei motori lanciano la nuova stagione a Madonna diCampiglio Ciascuno con i suoi problemi da risolvereLA ROSSA A 4 RUOTE Alonso, c’è solo Vettel nel mirino

Dall’inviato Marco Evangelisti

MADONNA DI CAMPIGLIO - Lì nevica, altrove fa tempesta, la Ferrari si attrezzaper un domani di tempo incerto. Costruisce nuovi locali per razionalizzare imeccanismi della fabbrica delle corse, rimette in sesto la galleria del ventoinfiacchita dagli anni, divide in due l’ufficio tecnico - che già da intero non

abbonda di risorse umane - per svilupparecontemporaneamente la macchina di quest’anno e ilprogetto, molto più innovativo per forza di cose e dicambiamento di regole, di quella del 2014. Rinnovaanche la struttura delle relazioni esterne, con RenatoBisignani nuovo responsabile della comunicazionesportiva dall’1 febbraio. A Campiglio, dove semplicemente nevica o nevischia, al riparo momentaneo dalletempeste, come da anni è tradizione comincia a mostrarsi in pubblico tutta questa Ferrariin trasformazione, a cominciare dal nucleo che rimane stabile e ne tutela l’identità: i duepiloti, che parleranno di se stessi e della squadra giovedì, prima di affrontare il giornosuccessivo in kart i colleghi della Ducati sul laghetto ghiacciato al centro del paese, eStefano Domenicali, il Newey dei capisquadra, come l’ha definito Alex Zanardi.

Domenicali domani annuncerà anche il giorno della presentazione della nuova monoposto: sarà uno deiprimissimi di febbraio, quanto basta per essere certi di poter andare in pista una giornata a Fiorano per realizzare

insieme qualche filmato pubblicitario e un nuovo collaudo ed essere poi pronti il 5 febbraioa Jerez per l’inizio dei test.

STRATEGIA - E’ comunque una Ferrari che comincia a non vincere da troppo tempo,anche se siamo lontani dal vuoto lungo un ventennio che ha preceduto l’epoca diSchumacher. Cinque campionati senza titolo, a parte la consolazione dei costruttori nel2008. In più, lasciando perdere la consueta voglia di riscatto di Felipe Massa, c’è l’irarepressa di Fernando Alonso che si è visto strappare da Sebastian Vettel il ruolo di pilotasupremo di questo periodo storico. Nei numeri, se non nel prestigio assoluto. Alonso ha cose da dire e state pur certi che le dirà. Dalla Red Bull gli hanno mandato adire che lo considerano tutto chiacchiere e distintivo. Siccome le chiacchiere

effettivamente le sa usare, e sa anche far male con le medesime, è del tutto prevedibile che a Madonna diCampiglio lancerà un’offensiva verbale e psicologica contro Vettel e i suoi alleati. Sarà divertente ascoltarlo einteressante capire che cosa pensi di questa Ferrari che gli sta cambiando intorno e sempre più si trasformaseguendo le sue istruzioni, i suoi gesti e i suoi desideri. Lui, da bravo apprendista stregone, deve stare moltoattento a non sbagliare una mossa o una sillaba. Ne va di un paio d’anni di futuro almeno.

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Schumi resta nella famiglia Mercedes

DETROIT - Dieter Zetsche, presidente del Gruppo Daimler, è un uomo felice. In meno di 12 ore, a Detroit, hafatto sbarcare sul pianeta auto sei-modelli-sei completamente nuovi, in un momento in cui ci sono Case chefaticano a sfornarne uno. Dalla Mercedes CLA all’intera nuova famiglia della Classe E. Ma a cuore, oltre allapositiva alleanza con Nissan dalla quale nascerà una nuova Smart, ha sempre la F.1: «Abbiamo fatto deicambiamenti - ha detto - e altri ne faremo nelle prossime settimane perché il Mondiale continua ad essere ilnostro obiettivo. Come Michael Schumacher continuerà a restare nella famiglia Mercedes» (p.d.s.)

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Patrick Head (ex Williams) con la FTR

La FTR avrà un solo pilota in Moto2, Gino Rea, britannico di padre italiano che l’anno passato correva conGresini. Il team è l’ESGP - la sigla sta per Ekerold, ex iridato della 350 nel 1980 e Stigefelt GP - ma la cosacuriosa è che fra i supporter della squadra c’è l’ex comproprietario della Williams di F.1, Patrick Head. Non èancora chiaro il suo ruolo, ma la sua esperienza avrà indubbiamente peso. FTR sta facendo un gran lavoro inMotoGP. I suoi telai equipaggiano ben cinque CRT: due BQR Kawasaki, due Forward Kawasaki e la FTR Hondadel team Gresini con Staring. In Moto3, ben dieci piloti, tra cui Romano Fenati. (p.s.)

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E OGGI “DEMURONE” INIZIA IN FRANCIA

(m.v.) Archiviata l’Inghilterra, dopo la consueta trasferta giapponese parte oggi la carriera francese dell’altroDemuro, Mirco. Subito cinque ingaggi a Cagnes su Mer, tra questi anche uno per i Botti (con Toni Fortebracci).In pista anche due italiani: Bijou Bijou e Sunrivaa.OGGI - Ore 18.45 TQQ a Trieste (trotto, 8ª corsa, m. 1660) Jackpot: Quinté 13.409,36 €. Favoriti: 4-10-15-11-3.Sorprese: 13-1-7. Inizio convegno alle 15.30. Corse a Roma (g, 14.25), Torino (t, 15.05).IERI - TQQ a Taranto: Tris 20-12-16, quota 2.174,77 € per 55 vincitori, quota con rit. (n.3) 201,16 €; Quarté 20-12-16-1, quota 17.050,69 € per 1 vincitore; Quinté 20-12-16-1-4, n.v.FRANCIA - Ieri trotto a Vincennes: Prix de Brionne (54.000 €, m. 2700) - 8. Mirror Grif 16.3, Mo Vegh Io rp.

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L’ad Fiat nel futuro«Con Chryslersaremo un’aziendasola, produrremo intutto il mondo»

REGINE Due delle più bellevetture in passerella al Salonedi Detroit. Qui sopra, laMercedez-Benz CLA; in alto, laChevrolet Corvette Stingray(Ap)

MARCHIONNE RILANCIA L’ALFA «Da Ferrari e Maserati le risorse per farla tornareall’altezza della sua storia»

Dall'inviato Pasquale Di Santillo

DETROIT - La terra promessa è sempre l'America, nel bene e nel male.Dall'altra parte dell'Oceano arrivano le grandi crisi e chissà che sempre da quinon possano venire idee e sinergie per superarle. Dai numeri e dalle paroleprofuse all'apertura alla stampa del Salone dell'Auto di Detroit, è lecitoaccendere una bella luce di speranza. E non è poco, visti i tempi. L'automotivemondiale spera di risollevarsi grazie alla spinta americana che nel 2012 con14,5 milioni di auto vendute ha ottenuto, rispetto al 2011, un incremento del13,5%. Un anno record, il migliore dal 2007 con una stima di crescita di un altro5% nel 2013. Speranza convergente con le strategie del Gruppo Fiat che

regalano prospettive più allegre rispetto al buco nero delmercato italiano, tornato ai livelli del 1979.

RINASCITA ALFA - Gioca in casa Sergio Marchionne,ad del Lingotto, a due passi da Auburn Hills, cuorepulsante della Chrysler, l'anima americana della Casa

torinese. Mentre gongola col solito pullover per i dati di vendita americani diChrysler (+21%) e 500 (43.722 consegne negli States contro le 42.918 inItalia!) e negli stand danno spettacolo la Jeep Grand Cherokee con il V6Ecodiesel e le nuove 500 Tenebra e Cattiva, eccolo annunciare il piano di attacco per l'Alfa Romeo. « Quandosono arrivato in Fiat nel 2004 - racconta Marchionne - stavano per lanciare la 159, realizzata su una piattaformacondivisa con G.M. e con motori anche australiani ma con un peso di 400 chili più delle concorrenti. Quellavettura non poteva essere considerate un'Alfa Romeo. Non ci possiamo permettere di ripetere quell'errore, anzi,lavoriamo per creare una base motoristica all'altezza della storia dell’Alfa, con un polo motoristico dove possasfruttare le competenze tecniche dei nostri marchi sportivi di prestigio, Ferrari e Maserati ». Una bella botta per i tedeschi di Volkswagen che domenica sera sostenevano di essere gli "ambasciatori dellostile italiano nel mondo con Lamborghini e Ducati". La risposta di Marchionne è velenosa: « Lo accetto comecontributo allo splendido lavoro che stiamo facendo noi, grazie! », Poi più seriamente: « Volkswagen ha solointeresse ad azzannare Alfa Romeo, perché loro hanno i motori e sanno che il marchio è fortissimo... ». Intanto il piano prodotto, grazie anche alla possibilità di sfruttare la piattaforma Chrysler, è pronto. Da qui al 2016debutteranno 9 nuovi modelli, di cui ben 8 prodotti in Italia. La 4C arriverà a Ginevra, le linee di produzione sonostate già allestite; il duetto condiviso con Mazda procede e presto ci sarà anche la Giulia.

PREMIUM - In definitiva, sarà l'auto premium, di lusso a salvare il gruppo Fiat dalla crisi del mercato italiano. «Industrializzare grandi volumi richiede investimenti ingenti e per non chiudere stabilimenti, come hanno fattoaltre Case, puntiamo sulla Maserati e sull'Alfa. La Lancia? Non morirà ma essendo poco considerata all'esterouserà come portafoglio, oltre alla Ypsilon, le auto del marchio Chrysler, in Italia marcate Lancia ».

OBIETTIVO - Quello finale è completare la fusione con Chrysler, rilevando il restante 40% e spiccioli detenutodalla Veba in rappresentanza del sindacato dei lavoratori Usa: « Fiat e Chrysler diventeranno una cosa sola,un'unica organizzazione, una sola azienda che gestisca il settore auto producendo in tutto il mondo i marchiche abbiamo. Io l'avrei chiusa già prima di Natale ma dobbiamo trovare una maniera intelligente per definirla...». Forse presto, forse tra nove mesi l'importante sarà spendere il meno possibile.

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PALLAVOLO Mastrangelo-Cuneo: divorzio vicino

Stasera Champions: il centrale a casa per laterza partita di fila

di Adelio Pistelli

Nella serata in cui scattano delicate sfide di Champions League, grande assente sarà Gigi Mastrangelo, centraledi Cuneo e della nazionale, medaglia di bronzo olimpica solo la scorsa estate. È in rotta di collisione con lasocietà piemontese che pare starebbe trattando con il giocatore la recessione del contratto. Sarebbe l'epilogo diun caso esploso circa due settimane quando Mastrangelo venne lasciato fuori squadra per la trasferta diRavenna. Infortunio fu la motivazione ufficiale dell'assenza ma è per un disaccordo con il tecnico Piazza seMastrangelo è rimasto fuori anche a Vibo come lo sarà stasera per la gara di Champions League, a Lubiana.Già, le coppe: play off a 12 anche per Trento (a Mosca) e Macerata (ancora senza Savani e Kovar) in Polonia.

VELASCO - Ora è ufficiale: anche per i prossimi due anni Velasco allenerà in Iran dove ha centrato la primastorica partecipazione alla prossima World League.

SALA FERMO - Infortunatosi contro Trento Andrea Sala, centrale di Modena, dovrà restare fermo per almenoquindici giorni.

© riproduzione riservataUOMINI - CHAMPIONS (Play off a 12, andata) Oggi (ore 18) Dinamo Mosca (Rus)-TRENTINO DIATEC (direttaSportitalia 2), Lubiana (Slo)-LANNUTTI CUNEO (diretta Sportitalia 2); (ore 20.30) Resovia (Pol)-LUBEMACERATA (diretta Sportitalia 2), Arkas Izmir (Tur)-Skra Belchatow (Pol). Domani: Berlino (Ger)-Zenit Kazan(Rus), Zaksa Kozle (Pol)-Noliko Maaseik (Bel).CEV CUP (challenge round, andata) Domani (ore 20) Unterhaching (Ger)-ANDREOLI LATINACHALLENGE CUP (ottavi, andata) Domani (ore 18) Cuc Gabrova (Bul)-COPRA PIACENZA.DONNE - CHAMPIONS (Play off a 12, andata) Domani (ore 18) Sc Schweriner (Ger)-YAMAMAY BUSTOARSIZIO, Rc Cannes (Fra)-Rabita Baku (Aze), Dinamo Mosca (Rus)-Dinamo Kazan (Rus), Sopot (Rom)-Vakifbank Istanbul (Tur), Azzeroil Baku (Aze)-Lokomotiv Baku (Aze). Giovedì (ore 20.30) ASYSTEL VILLACORTESE-Eczacibasi Istanbul (Tur).CHALLENGE CUP (ottavi, andata) Oggi (ore 18) Ankara (Tur)-UNIVERSAL MODENA; (ore 20.30) REBECCHIPIACENZA-Ael Limassol (Rom).

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CICLISMO Mondiali in Toscana subito un problema l’ingorgo di Prato

di Nando Aruffo

ROMA - Si è svolta a Palazzo Vecchio a Firenze una riunine operativa tra comitato istituzionale e il comitatoorganizzatore del Mondiali. Discussi diversi argomenti: presenze turistiche, eventi collaterali, promozione,valorizzazione e quindi ritorno economico del territorio.Nessun cenno a un problema che riguarda Prato e la prima giornata dei mondiali. È sufficiente una lettura attentadel calendario ciclistico per accorgersi di una evidente concomitanza. Domenica 22 settembre sono inprogramma due corse: la 68ª edizione del Gran Premio Industria & Commercio di Prato (calendario Europa Tour)e le prove a cronometro a squadre della prima giornata dei campionati del mondo.La gara delle donne partirà da Pistoia, quella degli uomini da Montecatini: entrambe termineranno a Firenze,cuore della settimana (22-29 settembre) mondiale.I tracciati della classica pratese e della cronometro mondiale si sovrappongono a Prato per sei chilometri neltratto della Provinciale che da Casa Rossa porta a Seano dove si imbocca la salita di Carmignano: l’inizio di uncircuito da ripetere otto volte.È singolare che l’Uci (Unione ciclistica internazionale) abbia autorizzato due corse nello steggio giorno e sullastessa strada.Il problema non è tanto il percorso: ci sono così tante strade a Prato e dintorni che il Gran Premio potrebbeanche scegliere un circuito diverso. Le difficoltà importanti - e risolvibili - saranno quelli del traffico e dell’ordinepubblico.L’augurio è che, tra le due corse, non ne faccia le spese una classica del ciclismo italiano.

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SCHERMACipressa alla guida del fioretto

ROMA - Sarà Andrea Cipressa il commissario tecnico che guiderà le Nazionali di fioretto maschile e femminiledopo la decisione dell’ex c.t. Stefano Cerioni di allenare la Russia. Cipressa, 49 anni, veneziano, vicepresidentefederale dal 2008 è stato tra i principali artefici dei successi della scuola schermistica mestrina, guidata dalMaestro Livio Di Rosa.Da atleta ha gareggiato con i colori delle Fiamme Oro. In azzurro, ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984 haconquistato l’oro nella prova di fioretto maschile a squadre assieme proprio a Stefano Cerioni oltre che a MauroNuma, Andrea Borella e Angelo Scuri.Argento individuale e oro a squadre ai Mondiali di Barcellona 1985, ha conquistato il titolo iridato a squadreanche a Sofia 1986 ed a Lione 1990.La designazione di Cipressa arriva dopo le polemiche innescate dall’addio di Cerioni e da quello di GiovanniBortolaso, maestro di Arianna Errigo, che ha seguito l’ex ct nell’avventura russa. Una scelta dettata soprattuttoda motivi economici ma che ha lasciato l’amaro in bocca a molti atleti. Cerioni oltre a essere il commissariotecnico è stato anche maestro di Elisa Di Francisca, oro olimpico nel fioretto individuale ai Giochi di Londra. Lajesina non ha vissuto serenamente questo divorzio anche se poi ha trovato una soluzione suggestiva creandouna collaborazione con un’altra olimpionica del fioretto, Giovanna Trillini.Oggi al Palazzo delle Federazione di Viale Tiziano verranno presentati i commissari tecnici delle tre armi per ilquadriennio olimpico. Oltre a Cipressa nel fioretto, confermati Sandro Cuomo per la Nazionale di spada eGiovanni Sirovich per la sciabola.

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GOLF 38.000 euro al giorno il nuovo Paperone è diventato McIlroy

ABU DHABI - Grazie alla munifica sponsorizzazione della Nike, il campione di golf Rory McIlroy è diventato unodegli sportivi più ricchi del mondo. Il golfista nordirlandese, numero uno del ranking mondiale, ha ufficializzatol'accordo con l'azienda statunitense per una cifra, ipotizza il sito della Bbc, che si aggira sui 90 milioni per iprossimi cinque anni, circa 38.000 euro al giorno.Tutti pensano al calcio, quando ci sono di mezzo i soldi, tuttavia secondo le stime del 2012, avvalorate daSportage e confermate dall'autorevole Forbes, è il pugile Floyd Mayweather Junior l'atleta più pagato del mondo,se è vero che, negli ultimi 12 mesi, ha guadagnato la stellare cifra di 85 milioni di dollari, al netto degli sponsor.Dopo Mayweather Jr c'è Manny Pacquiao, pugile filippino: noto anche per la sua attività politica, guadagna 61milioni di dollari l'anno. Al terzo posto c'è Tiger Woods, con 55 milioni di dollari all'anno.McIlroy succede a un altro campione del golf, Tiger Woods, testimonial della stessa Nike negli ultimi 16 anni.Grazie al nuovo sponsor, il giovane golfista entra di diritto nel gotha degli sportivi più pagati del mondo, traingaggi sponsorizzazioni e premi.

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Cristian Demuro, 20 anni,vincitore con Holdin Bullets

IPPICA “Demurino”, a Miami come a casa

Vittorioso già al secondo ingaggio: «Accolto benedai colleghi, ho fatto festa con Panici»

di Roberto Zanni

MIAMI - C'è voluto poco per ambientarsi. Appena qualche giorno dopo esserearrivato a Miami, Cristian Demuro domenica con Holdin Bullets al secondoingaggio ha centrato la sua prima vittoria americana a Gulfstream Park,l'ippodromo più importante della Florida, la nuova “casa” del fantino italiano,almeno per questo inizio d'anno.«Ho già il biglietto di ritorno per il 19 febbraio - spiega - ma il rientro sarà solouna tappa, perchè poi andrò in Giappone».Una vittoria, la prima made in Usa, che “Demurino” ha festeggiato a cena conLuca Panici, il fantino italiano ormai diventato americano, e alcuni amici.«Un successo che mi ha fatto felice».Una nuova vita, almeno per un mese e mezzo, che non poteva cominciare in un modo migliore.«Difficoltà? Nei primi giorni un po', soprattutto per la lingua: parlano tutti in fretta».Ma il ventenne italiano ha fatto presto a inserirsi nel nuovo sistema.«Qui c'è un'altra organizzazione, si fa davvero soltanto il fantino: per tutto il resto c'è il valet, che ti aiuta».La giornata di Cristian a Miami inizia presto, come è una regola per tutti i fantini: sveglia alle 6.30, colazione e poia Gulfstream Park.«Ho l'albergo vicino e il caffellatte lo prendo da Starbucks. Poi in sella».L'ha aiutato Paolo Romanelli, poi qui ci sono Luca Panici e Ivan Sabol, un altro fantino, adesso infortunato, chegli dà una mano, anche perchè parla italiano.«I colleghi mi hanno accolto benissimo. E oltretutto parlano quasi tutti spagnolo, perchè arrivano soprattutto dalCentro America e non c'è stato nessun problema di ambientamento con loro».E se nei primissimi giorni c'è stato bisogno di assuefarsi a un nuovo ritmo, anche le piccole difficoltà finisconouna volta montato in sella.«Quando sei a cavallo, passa tutto. E non ha nessuna importanza se non li conosco».Sicuro di sè, grande qualità, un background di vittorie impressionante, Cristian si è fatto immediatamenteapprezzare dal mondo ippico di Miami. Ma nonostante tutto l'Italia un po' gli manca.«Stare qui è una esperienza bella e brutta allo stesso tempo - conclude - È un mondo sicuramente affascinante,ma sei anche lontano da casa, dalla famiglia. C'è un po' di nostalgia e soprattutto tristezza nel sentire tutti igiorni quello che sta succedendo in Italia nel mondo dell'ippica».(roz/ecp)

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Erano più di 12 anni che Sienanon perdeva una partita dicampionato di 30 o più punti.L’ultima volta era avvenuto il 15ottobre 2000, quando la VirtusBologna s’impose in casa per90-51 (+39)

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Tony Easley, 25 anni, ieri 18punti e 4 rimbalzi (Ciamillo)

SASSARI TRAVOLGE SIENA Easley incontenibile, il Banco rifila 30 punti di distacco aitoscani

SERIE A

BASKET A- BANCO DI SARDEGNA SASSARI-MONTEPASCHI SIENA 96-66 (19-17; 47-33; 74-46) SASSARI. Devecchi 5 (1/3, 1/1, 1 r.), Thornton 5 (1/4,0/5, 3 r.), Ignerski 7 (3/4, 0/1, 3 r.), T. Diener 12 (0/1, 2/4, 1 r.), B. Sacchetti 15(2/2, 3/3, 3 r.), D. Diener 10 (1/2, 2/3, 6 r.), Vanuzzo 15 (5/6, 7 r.), Pinton 3(1/1), Diliegro 6 (3/7, 4 r.), Easley 18 (8/12, 4 r.) Spissu. All. M. Sacchetti.SIENA: Brown 16 (1/4, 3/7), Eze 7 (3/6, 6 r.), Carraretto 2 (1/2, 1 r.), Kangur 8(1/1, 2/6, 2 r.), Sanikidze 12 (1/1, 2/2, 4 r.), Ress 4 (1/2, 0/2, 3 r.), Lechtaler 2(1/2, 2 r.), Janning 5 (1/5, 1/4), Hackett 10 10 (2/7, 0/1), Moss 3 (0/3, 1/6, 4 r.),ne Rasic. All. Banchi. ARBITRI: Lamonica (6), Giansanti (6,5) e Bartoli (7).NOTE - Tiri liberi: Sassari 16/19; Siena 15/18. Percentuali di tiro: Sassari33/59 (14/24 da tre, ro 8 rd 25); Siena 21/61 89/28 da tre, ro 10 rd 17).Spettatori: 4.550.Pagelle - SASSARI. Devecchi 7 Thornton 6 Ignerski 6,5 T. Diener 7,5 B.Sacchetti 7,5 D. Diener 6,5 Vanuzzo 8 Pinton 6,5 Diliegro 6,5 Easley 8 All. M.Sacchetti 8 SIENA: Brown 6,5 Eze 6 Carraretto Kangur Sanikidze 6 Ress 5,5Lechtaler Janning 5 Hackett 6 Moss 4,5 All. Banchi 6.Il migliore: Easley.La chiave: la difesa di Sassari.di Giampiero Marras

SASSARI- Se il Banco di Sardegna difende come Siena, ha una panchinaproduttiva come Siena, ma attacca spavalda come solo la squadra di MeoSacchetti sa fare, allora non c'è partita: 96-66. Sassari si candida ufficialmenteallo scudetto. E non solo perché è seconda alle spalle della capolista Varese. Con l'intensità sprigionata contro ipluricampioni d'Italia, conferma di avere raggiunto maturità da grande squadra. Mentre il Monday Bloody Mondaydi Siena ( «la stanchezza si accumula» dice coach Banchi) entra nella storia come record negativo. Almeno nelTerzo Millennio. E c'è timore per l'infortunio nel finale di Janning.La gara decide anche gli ultimi accoppiamenti della Final 8 di Coppa Italia: Sassari contro Brindisi e Siena controReggio Emilia.

LA GARA - Bellissima gara già in avvio, dove almeno c'è equilibrio: Sanikidze segna 5 punti, risponde Easleyche schiaccia spesso (9 punti nel primo quarto), poi le triple dei cugini Diener (10-7) e le risposte di Brown.Sassari cambia l'ex Thornton con due falli, ma Devecchi fa gran lavoro su Moss, che si innervosisce e commettespesso passi. La differenza nel primo parziale (19-17) sono i due liberi di "Ala-Diener" (finirà con 12 assist). Nelsecondo quarto ancora bombe di Sassari (Vanuzzo fa 3/3) per il primo strappo convincente al match: +10 al 15'.E non è finita, perché Siena si smarrisce in attacco contro il cambio sistematico dei sassaresi. Il distacco diventaimportante: +18 al 17' con tripla di Brian Sacchetti. Siena si riporta sotto (42-33) ma è l'ultimo sussulto. L'entratadi "Ala-Diener" causa il terzo fallo di Brown, la quarta tripla del sempiterno Vanuzzo (festeggia le 250 gare in A)ristabilisce un distacco consono al riposo lungo: 47-33. Per Meo Sacchetti già 20 punti dalla panchina, Banchinon ha niente dalla coppia Janning-Moss (0/10).Nella terza frazione Easley è incontenibile. Il Banco è incontenibile. Si sveglia anche Ignerski, mentre Sienabalbetta. Il distacco diventa da record: 71-40 al 29'. L'ultima frazione è una passerella (anche +36) per ibiancoblù davanti ad un PalaSerradimigni tutto esaurito e in delirio che sventola il poster del capitano Vanuzzo efa la ola.

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AUTODakar,SAN MIGUEL DE TUCUMAN (Arg) - Il francese, Cyril Despres, (Ktm) ha vinto la 9ª tappa della Dakar-2013nella categoria moto, 852 km da San Miguel a Tucuman e Cordoba, di cui 593 km di speciale. Ilportoghese Ruben Faria (KTM) ha preso il comando della classifica generale. Despres in 5 ore 41'36" hapreceduto lo spagnolo Joan Barreda Bort e l'italiano Alessandro Botturi. Faria, 4° nella tappa, ha unvantaggio di 5'23" su Depres e oltre 9' sul cileno Francisco Lopez (KTM).

SCIBrignone, niente MondialiROMA - Niente Mondiali di Schladming per Federica Brignone, che ieri ha ufficializzato una rinuncia cheera nell'aria. La ciste sulla caviglia, sottoposta a intervento chirurgico, richiede tempi di riposo erecupero non compatibili con i Mondiali che cominciano fra tre settimane.SLALOM DONNE - Sei azzurre gareggeranno a Flachau nello slalom in notturna di oggi. Il d.t. RaimundPlancker ha convocato le veterane Irene Curtoni, Manuela Moelgg e Chiara Costazza, cui si aggiungono ladebuttante Sarah Pardeller (24 anni), Michela Azzola (21) e Marta Benzoni (22), che torna in Coppa dopo quasitre anni.Coppa del Mondo: 1. Maze (Slo) 1.289; 2. Hoefl-Riesch (Ger) 744; 3. Zettel (Aut) 597; 17. I. CURTONI 242.Coppa di slalom: 1. Shiffrin (Usa) 336; 2. Maze (Slo) 310; 3. Velez Zuzulova (Svc) 3605; 19. CURTONI 78.In Tv: 17.45 prima manche, 20.45 seconda: dirette RaiSport 1 ed Eurosport 1.

ATLETICACaravelli, 60 hs in 8”10ROMA - Al centro sportivo Fiamme Azzurre di Casal del Marmo, l’ostacolista Marzia Caravelli (CusCagliari) ha corso alla seconda uscita dell’anno i 60 hs in 8”10: “minimo” per gli Europei indoor diGoteborg (1-3 marzo).DAL MOLIN, DEBUTTO OK - In Germania, a Saarbrücken, debutto stagionale sui 60 hs del tricolore assolutoin carica Paolo Dal Molin in 7”77, a 7 centesimi dal personale. L'azzurro si è poi messo alla prova sui 60 piani,corsi in 6”74 e in 6”71.BORSI, PERSONALE - Ad Ancona, Veronica Borsi ha stabilito il personale nei 60 hs: 8”16 in batteria,abbassando di due centesimi il precedente limite. In finale ha corso in 8”18.

CICLISMOTachira, De Negri e Pozzo ko(r.q.) Quarta tappa della Vuelta del Tachira, secondo posto per Cristiano Monguzzi (Fantini Vini SelleItalia) preceduto in volata da Maky Roman (Ven). Sono tornati in Italia Pierpaolo De Negri (febbre virale) eMattia Pozzo, caduto sull'arrivo di San Cristobal: 3 denti rotti e ferita lacero contusa al mento.

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COPPA ITALIA: IL TABELLONEPIANETA NBA E’ Gallinari il leader di Denver

Uno show: 21 punti, 8 rimbalzi, 6 assist. AncheGolden State s’inchina

di Roberto Zanni

MIAMI - Punti, assist e rimbalzi: fa tutto Danilo Gallinari, è lui il leader di Denver. E i Nuggets, trascinatidall’azzurro, domenica hanno centrato il quinto successo consecutivo, ottenuto contro Golden State, diventatauna grande realtà, squadra tra l’altro micidiale in trasferta (11 le vittorie, meglio solo San Antonio con 13). Ma conun Gallo così adesso c’è poco da fare: 21 punti in 35’ con il 58,3% al tiro, poi 8 rimbalzi (dei quali 3 in attacco) eanche 6 assist. In questo inizio d’anno Gallinari sta viaggiando a una media di 19,1 punti a partita e dei setteincontri disputati i Nuggets ne hanno perso solo uno. Non è un caso, il ko è arrivato quando l’azzurro è sceso unattimo sotto il suo standard abituale, realizzando soltanto 12 punti.

LAKERS E MELO, DIGIUNO FINITO - Un sorriso anche per i Lakers tornati al successo, il primo del 2013, dopo6 ko di fila, superando Cleveland (certo non un grande test) grazie anche al rientro di Dwight Howard. Ma nonc'erano solo i Lakers a digiunare: c'è infatti una spiegazione per le ultime perfomance non proprio eccezionali diCarmelo Anthony. «È una lunga storia - ha detto la star dei Knicks - Per due settimane e mezzo no ho fatto unbuon pasto. Niente carne, niente carboridrati. Non so come ho potuto competere ad alto livello. Nelle ultime tre,quattro partite il mio corpo era come esausto e cercavo la maniera di trovare qualche energia. Ma adesso èfinita, non posso farlo più è il momento di mangiare qualche cosa di buono». Perchè Anthony ha digiunato?Motivi spirituali ha detto, una specie di purificazione, lo fa ogni anno.(roz/ecp)

Così domenica: New York-New Orleans 100-87; Toronto-Milwaukee 96-107; Brooklyn- Indiana 97-106; SanAntonio-Minnesota 106-88; Denver-Golden State 116-105; Portland-Oklahoma 83-87; LA Lakers-Cleveland113-93.

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