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CORSO APICOLTURA 2014 NORMATIVA PROVINCIALE SETTIMA LEZIONE MORI - MARTEDÌ 06/05/2014 PAOLO CHIUSOLE & GABRIELE DEIMICHEI

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Page 1: corso apicoltura MORI 2014 LEZIONE 7-1Legge provinciale 11 marzo 2008, n. 2 (Norme per la tutela e la promozione dell'apicoltura) e s.m. D.P.P. 08.08.2012 n. 14-89/Leg – Regolamento

CORSO APICOLTURA 2014 NORMATIVA PROVINCIALE

SETTIMA LEZIONEMORI - MARTEDÌ 06/05/2014

PAOLO CHIUSOLE & GABRIELE DEIMICHEI

Page 2: corso apicoltura MORI 2014 LEZIONE 7-1Legge provinciale 11 marzo 2008, n. 2 (Norme per la tutela e la promozione dell'apicoltura) e s.m. D.P.P. 08.08.2012 n. 14-89/Leg – Regolamento

La normativa di riferimento in Provincia di Trento è costituita essenzialmente da:

Legge provinciale 11 marzo 2008, n. 2 (Norme per la tutela e la promozione dell'apicoltura) e s.m.

D.P.P. 08.08.2012 n. 14-89/Leg – Regolamento attuazione della LP 11.03.2008.

Deliberazione della Giunta Provinciale n. 398 del 26.02.2010 -Disposizioni regolamentari concernenti la realizzazione di particolari opere e interventi nelle aree agricole e di apiari

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE n. 351 del 14.03.2014 - Direttive per l'attuazione da parte dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari delle funzioni demandate dal legislatore provinciale in materia di denuncia degli apiari e degli alveari e comunicazione di inizio attività, piani d i pro filassi e vigilanza d elle malattie che colpisco no le famiglie di api, notifica della movimentazione per nomadismo e rilascio dei certificati sanitari per nomadismo o per compravendita.

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LEGGE PROVINCIALE 11 marzo 2008, n. 2 Art. 1 - Finalità

Art. 2 - Definizioni

Art. 3 - Misure a sostegno dell'apicoltura

Art. 4 - Denuncia degli apiari e degli alveari e comunicazione di inizio attività

Art. 5 - Profilassi e denuncia delle malattie delle api

Art. 6 - Cessione di api

Art. 7 - Disciplina del nomadismo

Art. 8 - Distanze minime tra gli apiari

Art. 9 - Disciplina per l'installazione degli apiari

Art. 10 - Api regine di razze dell'arco alpino

Art. 11 - Disciplina dell'uso di agrofarmaci

Art. 12 - Esperti apistici

Art. 13 - Promozione delle forme associative di apicoltori

Art. 14 - Commissione apistica provinciale

Art. 15 - Compiti della commissione apistica provinciale

Art. 16 - Vigilanza e sanzioni

Art. 17 - Regolamenti

Art. 18 - Abrogazione

Art. 19 - Norma finanziaria

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Art. 1 - Finalità

1. La Provincia autonoma di Trento tutela l'apicoltura e ne riconosce la funzione nella protezione e nella conservazione dell'ambiente naturale e della biodiversità e nel miglioramento della produzione agroforestale.

2. La Provincia, anche al fine dello sviluppo delle potenzialità produttive delle piante agrarie, forestali e spontanee, promuove e sostiene l'apicoltura attraverso:

•a) la tutela, la valorizzazione e la promozione dei prodotti dell'apicoltura trentina;

•b) il riconoscimento del ruolo dell'apicoltura nel miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni agricole, con particolare riguardo alla frutticoltura nonché alla forestazione ed alle superfici destinate all'attività di pastorizia o di allevamento; •c) la difesa, la conservazione, l'inserimento di specie vegetali autoctone d'interesse apistico, compatibili con le condizioni ambientali negli interventi per la difesa del suolo; •d) la formazione degli addetti del settore e in particolare di coloro che intraprendono per la prima volta l'attività di apicoltore.

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Art. 4 - Denuncia degli apiari e degli alveari e comunicazione di inizio attività

1. Ai fini della profilassi e del controllo sanitario è fatto obbligo ad ogni apicoltore di denunciare all'Azienda provinciale per i servizi sanitari gli alveari e gli apiari detenuti a qualsiasi titolo.

2. Chiunque intraprenda per la prima volta l'attività di apicoltore nelle forme previste dall'articolo 2, comma 1, lettera c), numeri 6), 7) e 8), è tenuto a darne comunicazione all'Azienda provinciale per i servizi sanitari.

3. Con regolamento sono stabiliti:

a) le modalità e i termini per la denuncia degli alveari e degli apiari prevista al comma 1, nella quale devono essere specificati il numero e la collocazione degli stessi;

b) le modalità e i termini per la comunicazione prevista dal comma 2; c) le modalità per l'identificazione degli apicoltori, degli apiari e degli alveari.

4. La mancata denuncia o comunicazione prevista rispettivamente dai commi 1 e 2 comporta, in aggiunta al pagamento della sanzione amministrativa stabilita dall'articolo 16, comma 2, lettera a), l'esclusione per due anni dai benefici previsti dalla legislazione provinciale concernente la promozione e lo sviluppo dell'apicoltura.

5. L'Azienda provinciale per i servizi sanitari, sulla base delle denuncie e delle comunicazioni previste dai commi 1 e 2 provvede al censimento del patrimonio apistico provinciale secondo le modalità definite dal regolamento.

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Art. 5 - Profilassi e denuncia delle malattie delle api

1. La Provincia predispone piani di profilassi e di vigilanza in materia di apicoltura avvalendosi per la loro attuazione dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.

2. E' fatto obbligo agli apicoltori di denunciare al sindaco e all'Azienda provinciale per i servizi sanitari le malattie sospette od accertate, previste dal decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320 (Regolamento di polizia veterinaria), od indicate con deliberazione della Giunta provinciale.

3. E' fatto obbligo agli apicoltori di denunciare al sindaco e all'Azienda provinciale per i servizi sanitari le malattie sospette od accertate, previste dal decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320 (Regolamento di polizia veterinaria), od indicate con deliberazione della Giunta provinciale.

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Art. 6 - Cessione di api

1. Chiunque cede a terzi a qualsiasi titolo famiglie di api vive, oppure trasferisce alveari anche per scopi diversi dal nomadismonei casi previsti dal regolamento, è tenuto a munirsi di un certificato sanitario, rilasciato da non oltre dieci giorni dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari, previa visita veterinaria, con il quale si attesta:

a) la provenienza dell'alveare;

b) la non rilevazione di manifestazioni conclamate di malattie delle api soggette a denuncia ai sensi della normativa vigente;

c) l'esecuzione di adeguati trattamenti annuali nei riguardi della varroasi secondo le disposizioni impartite dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari;

d) l'assenza di provvedimenti di polizia veterinaria a carico dell'alveare.

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Art. 7 - Disciplina del nomadismo

1. L'apicoltore che intende esercitare il nomadismo sul territorio provinciale deve preventivamente notificare all'Azienda provinciale per i servizi sanitari il trasferimento degli alveari o degli apiari, nei termini e secondo le modalità stabilite con regolamento. Con la notificazione l'apicoltore deve produrre il certificato sanitario di cui all'articolo 6.

2. Nel caso di alveari o di apiari provenienti da fuori provincia, gli stessi devono riportare le generalità e il recapito dell'apicoltore secondo le modalità stabilite con regolamento. Inoltre l'apicoltore deve dotarsi di un certificato attestante la sanità dell'alveare o dell'apiario sulla base di esami effettuati da un istituto zooprofilattico ed esibirlo all'Azienda provincial e per i servizi sanitari, secondo modalità stabilite conregolamento.

3. Nel rilascio di autorizzazioni di uso, a qualsiasi titolo, di aree pubbliche per il posizionamento temporaneo degli apiari, gli enti pubblici proprietari di tali aree devono dare la preferenza agliapicoltori residenti nel comune dove l'area è collocata ed in subordine agli apicoltori residenti in un comune della provincia di Trento.

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Art. 9 - Disciplina per l'installazione degli apiari

1. Nel quadro delle finalità di cui all'articolo 1, le disposizioni regolamentari previste dall'articolo 150 della legge provinciale 4 marzo 2008, n. 1 (Pianificazione urbanistica e governo del territorio), stabiliscono:

a) i criteri per una corretta collocazione territoriale e paesaggistica degli apiari, anche indipendentemente dalle destinazioni urbanistiche previste dagli strumenti di pianificazione territoriale;

b) i criteri e le modalità costruttive e strutturali degli apiari, con l'eventuale indicazione dei materiali utilizzabili nella costruzione degli stessi tenuto conto dei requisiti di cui alla lettera a);

c) gli standard e i criteri dimensionali, minimi e massimi, degli apiari per le finalità di questo articolo;

d) eventuali requisiti soggettivi, in coerenza con quanto previsto da questa legge, ai fini dell'applicazione del presente articolo.

2. L'installazione degli apiari , nel rispetto delle disposizioni regolamentari di cui al comma 1 è soggetta a denuncia di inizio di attività ai sensi dell'articolo 105 della legge provinciale n. 1 del 2008 nonché, ove ne ricorrano i presupposti, al rilascio dei provvedimenti permissivi previsti dall'articolo 101 della medesima legge provinciale. ??

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Decreto Presidente Provincia 08.08.2012

Art. 1 – Oggetto

Art. 2 - Comunicazione dell'avvio dell'attività

Art. 3 - Denuncia degli alveari e degli apiari detenuti a qualsiasi titolo

Art. 4 - Modalità di identificazione

Art. 5 - Censimento apistico

Art. 6 - Comunicazione variazione di attività

Art. 7 - Trasferimento degli alveari o degli apiari a scopo di nomadismo

Art. 8 - Distanze minime tra gli apiari

Art. 9 - Albo provinciale degli allevatori di api regine a scopo commerciale

Art. 10 - Linee di selezione per le api regine

Art. 11 - Condizioni di isolamento sanitario e genetico per l'allevamento delle api regine a scopo commerciale

Art. 12 - Trattamenti con prodotti fitosanitari

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Art. 2 - Comunicazione dell'avvio dell'attività

1. Chiunque intraprenda per la prima volta sul territorio provinciale l'attività di apicoltore nelle forme previste dall'articolo 2, comma 1, lettera c) numeri 6), 7) e 8) della legge, ne dà immediata comunicazione alla struttura competente in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, avvalendosi degli appositi moduli..

2. Indipendentemente dal numero di alveari e apiari posseduti, nella comunicazione vanno indicati:

a) dati identificativi dell'apicoltore; b) sede/sedi stanziale o invernale del proprio apiario completa di

riferimenti catastali deiterreni sui quali insistono gli alveari e gli apiari;

c) il numero degli alveari, specificando se si tratta di apiari stanziali o nomadi e distinguendo tra quelli detenuti almeno per una parte dell'anno sul territorio provinciale e quelli allevati permanentemente al di fuori dal predetto territorio;

d) tipologie produttive fra quelle indicate dall'articolo 2, comma 1, lettera b) della legge.

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Art. 4 - Modalità di identificazione

1. Ad ogni apicoltore, entro trenta giorni dalla comunicazione di inizio attività, èassegnato un codice identificativo.

2. Il codice di cui al comma 1 è costituito dalla sigla "IT" seguita dal codice ISTAT del comune, dalla sigla "TN" e da un numero progressivo assegnato dalla struttura competente in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari. Nell'assegnazione del codice, viene preso come riferimento il comune in cui è sita la sede stanziale o invernale dell'apiario.

3. Al fine di favorire i controlli sanitari, ogni apicoltore deve, inoltre, identificare gli alveari con un numero progressivo.

4. Entro un anno dall'assegnazione del codice, ogni apicoltore deve applicare su ogni alveare gli identificativi di cui ai commi 2 e 3. Se gli alveari sono incernierati su un bancale, il codice identificativo di cui al comma 2, può essere riportato sul bancale.

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Art. 5 - Censimento apistico

1. La struttura competente in materia di igiene e sanitàpubblica veterinaria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari provvede al censimento del patrimonio apistico attraverso l'inserimento delle denunce e delle comunicazioni degli apicoltori su un'apposita banca dati provinciale. I dati saranno utilizzati anche per implementare la banca dati dell'anagrafe apistica nazionale..

2. Entro il 31 gennaio di ogni anno, la struttura competente in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari provvede a trasmettere in via telematica, al servizio provinciale competente in materia di sanità pubblica veterinaria, i dati relativi al censimento apistico.

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Art. 6 - Comunicazione variazione di attività

1. Nel caso di temporanea interruzione di attività per moria delle api, gli apicoltori che intendono proseguire l'attività presentano la denuncia annuale dichiarando il "possesso zero" per l'anno di riferimento.

2. In caso di variazione della sede stanziale o invernale dell'apiario, la struttura competente in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari assegna i nuovi codici identificativi secondo le modalità previste all'articolo 4 commi 1 e 2. L'apicoltore effettua la nuova identificazione degli alveari entro un anno dal trasferimento della sede dell'apiario. (ogni commento è superfluo!!)

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Art. 7 - Trasferimento degli alveari o degli apiari a scopo di nomadismo

1. Chiunque intenda esercitare il nomadismo sul territorio provinciale è tenuto a munirsi del certificato sanitario previsto all'articolo 6 comma 1 della legge.

2. Almeno settantadue ore prima dell'effettuazione del trasferimento, l'apicoltore deve notificare il trasferimento degli alveari o dell'apiario alla struttura competente in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari.

3. La notifica deve indicare: a) dati identificativi dell'apicoltore; b) numero massimo di alveari che saranno trasferiti; c) località di provenienza e località di destinazione;d) periodo e durata presumibile della permanenza;e) numero di protocollo e data del certificato sanitario.

4. Nel caso di alveari provenienti da fuori provincia, l'apicoltore effettua la notifica secondo le modalità previste ai commi 1, 2 e 3 dotandosi di un certificato attestante la sanità delle api rilasciato dalla locale struttura competente in materia di igiene e sanità pubblica veterinaria, con data non anteriore ai dieci giorni a quella dell'effettivo spostamento degli animali. Inoltre gli alveari e gli apiari devono essere identificabili attraverso l'apposizione di un cartello ben visibile ed a caratteri indelebili riportanti i dati identificativi dell'apicoltore.

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Deliberazione della Giunta Provinciale n. 398Art. 6 - Manufatti per apicoltura

1. Gli apiari non necessitano di norma di specifici manufatti atti a contenere gli alveari. Eventuali eccezioni sono autorizzate dal comitato per gli interventi nelle aree agricole in casi particolari ed adeguatamente motivati.

2. Per i limiti dimensionali e la collocazione territoriale e paesaggistica degli apiari si applicano i criteri dimensionali e tipologici generali di cui all’articolo 3, commi 4 e 5, di questo regolamento. Il comitato per gli interventi nelle aree agricole autorizza eventuali deroghe ai limiti dimensionali, tenuto conto delle attrezzature a disposizione dell’azienda.

3. La localizzazione degli apiari sugli appositi sostegni, in assenza di strutture edilizie di protezione, non richiede specifica previsione urbanistica.

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14.03.2014 n. 351

Allegato A

A) DENUNCIA DEGLI APIARI E DEGLI ALVEARI: “Banca dati provinciale”

…….

COSTRUZIONE DELLA “BANCA DATI PROVINCIALE”

L’APSS istituisce la “Banca dati provinciale” per permettere il censimento del patrimonio apistico provinciale.

La “banca dati provinciale” gestisce:

a) anagrafica degli apicoltori;

b) anagrafica degli apicoltori provenienti da fuori provincia.

In anagrafica devono essere registrate almeno le seguenti informazioni:

1) Codice fiscale;

2) Codice epidemiologico assegnato all’allevamento;

3) Cognome;

4) Nome;

5) Residenza del proprietario dell’allevamento;

6) Indicazione di: Nomade/Stanziale;

7) Numero alveari posseduti (con indicazione per ogni diversa dislocazione della Regione, Comune (con relativi codici ISTAT e numero di alveari) e coordinate geografiche se rilevate o particella fondiaria/edificiale;

8) Numero alveari ottenuti per sciamatura …….

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GESTIONE DELLA “BANCA DATI PROVINCIALE”

La competente struttura dell’APSS, in armonia con i principi stabiliti dalla normativa in tema di pubblicità, trasparenza e accessibilità, provvede a:

1) mettere a disposizione degli apicoltori la modulistica per la notifica delle comunicazioni obbligatorie previste dalla normativa nazionale e provinciale nonché a pubblicizzare le modalità attraverso le quali intende assolto da parte degli stessi l’obbligo di notifica previsto dalla norma nazionale e provinciale;

2) inserire nella banca dati provinciale le notifiche e le comunicazioni obbligatorie in capo agli apicoltori;

3) rendere disponibile l’accesso alla “banca dati provinciale” ai competenti servizi in materia dell’Amministrazione provinciale ed a individuare le idonee modalità per alimentare la “Banca dati nazionale” con il trasferimento delle informazioni dalla stessa richieste;

4) individuare e rendere disponibili, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di apicoltori, modalità per permettere l’inserimento dei dati richiesti ai singoli apicoltori on-line attraverso il portale dell’APSS.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14.03.2014 n. 351

Allegato A

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A partire dal mese di marzo e fino al 30 novembre di ciascun anno l’APSS provvede a validare le comunicazioni trasmesse dagli apicoltori attraverso un’attività di verifica a campione inserita nell’ambito delle attività di “controllo ufficiale”, di rilascio dei certificati sanitari per il nomadismo o per la compravendita di alveari/nuclei di api, piani di sorveglianza delle malattie delle api.

Qui iniziano i problemi in corso d’anno si controlla la veridicità di una dichiarazione fatta mesi prima quando potrebbero essere successi vari fenomeni in grado di alterare i dati denunciati (mortalità, avvelenamenti, sciamature, pratiche apistiche come l’asportazione della coavata che raddoppiano momentaneamente le colonie…)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14.03.2014 n. 351

Allegato A

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B) PIANI DI PROFILASSI E VIGILANZA DELLE MALATTIE CHE COLPISCONO LE FAMIGLIE DI API.

OBIETTIVO

Controllare la presenza delle pesti delle api in particolare e delle altre malattie delle api allevate su un territorio di un ben precisato numero di Comuni individuati sulla base dei criteri sotto enunciati:

- su base zonale (ex Comprensori);

-per ciascuna zona, primariamente i Comuni dove sono stati notificati casi di malattie soggette a denuncia obbligatoria, ed a seguire i comuni contigui.

DURATA DELL’INTERVENTO

Il piano di vigilanza inizia dal 1 di marzo e termina il 30 novembre di ciascun anno.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14.03.2014 n. 351

Allegato A

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C) NOTIFICA DELLA MOVIMENTAZIONE PER NOMADISMO E RILASCIO DEI CERTICATI SANITARI PER NOMADISMO O PER COMPRAVENDITA.

L’APSS pubblicizza annualmente, attraverso il proprio sito web e attraverso comunicati stampa, le modalità per il rilascio del certificato sanitario necessario per la compravendita di alveari e/o nuclei di api o per il trasferimento per l’attività di nomadismo, nonchél’obbligo da parte degli apicoltori di notificare lo spostamento di alveari o dell’apiario.

L’Azienda provinciale per i servizi sanitari:

1) raccoglie annualmente le notifiche degli apicoltori relative al trasferimento degli alveari o degli apiari sia di quelli siti sul territorio provinciale, sia di quelli provenienti da fuori provincia;

2) rilascia i certificati sanitari per gli alveari per i quali è richiesta la movimentazione. In tale occasione l’apicoltore attraverso una dichiarazione di atto notorio garantisce che tutti gli alveari presenti in apiario siano contrassegnati individualmente e che l’apiario sia identificato attraverso il cartello riportante il codice epidemiologico e fiscale del proprietario;

3) verifica la coerenza delle notifiche ricevute con le informazioni raccolte nell’anno precedente relative alla comunicazione fatta dagli apicoltori di attuare la conduzione dell’apiario, anche attraverso la pratica del nomadismo;

4) verifica sul campo, nella misura di almeno il 10 per cento, le notifiche di “nomadismo”ricevute rilevando, nel report di attività, anche se gli alveari sono individualmente identificati e se la postazione è contraddistinta con il cartello riportante il codice identificativo dell’apicoltore ed il codice fiscale.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14.03.2014 n. 351

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D) CONTROLLO UFFICIALE SUL COMPARTO “ALLEVAMENTO DELLE API E PRODOTTI DELL’ALLEVAMENTO”.

L’APSS nel corso di ciascun anno deve programmare, sulla base dell’analisi del rischio, dei controlli finalizzati a verificare l’adozione, da parte degli apicoltori, di buone pratiche di allevamento, di modalità per documentare l’alimentazione delle api (mangimi) e l’uso del farmaco in apiario, nonché, per gli apicoltori registrati ai sensi del Reg. (CE) n.852/2004 come soggetti pubblici o privati dediti all’allevamento delle api per produrre alimenti (miele, gelatina, pappa reale) non finalizzati all’autoconsumo, le buone pratiche per assicurare l’igiene dei locali e delle lavorazioni finalizzate all’estrazione, maturazione e confezionamento del miele nell’ambito della produzione primaria.

L’APSS per l’espletamento di tali attività deve predisporre specifiche procedureche garantiscano l’uniforme raccolta delle informazioni sull’intero territorio provinciale.

L’APSS entro il 31 gennaio dell’anno successivo all’anno di attività predispone una relazione annuale a consuntivo delle attività di controllo ufficiale e la invia al Servizio politiche sanitarie e per la non autosufficienza, indicando, per quanto riguarda la notifica delle patologie, quale percentuale è stata segnalata da apicoltori professionisti, da apicoltori non professionisti, da veterinari del servizio sanitario pubblico o da veterinari liberi professionisti. La relazione deve inoltre contenere una valutazione critica delle attività condotte ed eventuali suggerimenti per la revisione delle presenti direttive.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE 14.03.2014 n. 351

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La normativa apistica è disponibile anche sul nostro sito

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• Grazie per l’attenzione