cos'è il ddl anti-corruzione

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DDL ANTICORRUZIONE “DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL’ILLEGALITA’ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE” Iniziativa Governativa Ministro della giustizia Angelino Alfano (Governo Berlusconi-IV) Iter Successione delle letture parlamentari PRIMA LETTURA SENATO Disegno di legge S.2156 assorbe S.2044, S.2164, S.2168, S.2174, S.2340, S.2346 stralcio di S.2156-BIS, S.2156- TER, S.2156-QUATER Approvato 15 giugno 2011 PRIMA LETTURA CAMERA Disegno di legge C. 4434 assorbe C.3380, C.3850, C.4382, C.4501, C.4516, C.4906 Approvato con modificazioni Il provvedimento stato ampiamente modificato dalla Camera in prima lettura, sia quantitativamente che qualitativamente: ai 10 articoli originari, peraltro fortemente modificati, ne sono 14 giugno 2012

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Scheda riassuntiva del provvedimento del governo Monti di contrasto alla corruzione. Testo aggiornato dopo la votazione in Senato dell'ottobre 2012. Maggiori informazioni sul sito enricoletta.it all'indirizzo http://bit.ly/schedacorruzione

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Page 1: Cos'è il DDL anti-corruzione

DDL ANTICORRUZIONE

“DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA REPRESSIONE DELLA CORRUZIONE E DELL’ILLEGALITA’ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”

Iniziativa Governativa

Ministro della giustizia Angelino Alfano (Governo Berlusconi-IV)

Iter

Successione delle letture parlamentari

PRIMA LETTURA SENATO

Disegno di legge S.2156

assorbe S.2044, S.2164, S.2168, S.2174, S.2340, S.2346 stralcio di S.2156-BIS, S.2156-TER, S.2156-QUATER

Approvato 15 giugno 2011

PRIMA LETTURA CAMERA

Disegno di legge

C. 4434

assorbe C.3380, C.3850, C.4382, C.4501, C.4516, C.4906

Approvato con modificazioni

Il provvedimento e stato ampiamente modificato dalla Camera in prima lettura, sia quantitativamente che qualitativamente: ai 10 articoli originari, peraltro fortemente modificati, ne sono stati aggiunti altri 17

14 giugno 2012

SECONDA LETTURA SENATO

Disegno di legge

S.2156-B

Approvato con modificazioni

Durante la trattazione in Commissione, e stato adottato il testo base delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia, contenente alcune proposte emendative.

18 ottobre 2012

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Nella trattazione in Assemblea e stato poi presentato un maxiemendamento del Governo (1.900 Gov.) sostitutivo del ddl S2156-B, testo Comm.ne, su cui e stata posta la questione di fiducia.

SECONDA LETTURA CAMERA

C. 4434-B Approvato senza modificazioni il testo su cui e stata posta la questione di fiducia.

31 ottobre 2012

SCHEDA ESPLICATIVA

ASSETTO ORGANIZZATIVO – POLITICHE DI CONTRASTO ALLA CORRUZIONE (Art. 1, commi 1-14)

E ridefinito l’assetto organizzativo delle politiche di contrasto alla corruzione a livello nazionale sulla base della collaborazione tra la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrita delle amministrazioni pubbliche – Civit che opera quale Autorita nazionale anticorruzione, il Dipartimento della funzione pubblica e le pubbliche amministrazioni centrali.

La Commissione individua e coordina le politiche di contrasto alla corruzione e vigila, mediante poteri ispettivi, di sollecitazione e sanzione, sull’effettiva applicazione e efficacia delle misure adottate da ciascuna amministrazione. Ciascuna amministrazione deve adottare il proprio piano triennale di prevenzione, su cui in linea di massima si basera il Piano nazionale anticorruzione, predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica e approvato dalla Commissione. In ciascuna amministrazione e istituita la figura ad hoc del responsabile della prevenzione della corruzione (responsabilita dirigenziale, disciplinare e da danno erariale). I piani triennali devono individuare le attivita piu a rischio, le procedure adeguate per la selezione e la formazione del personale, stabilire attivita di monitoraggio dei termini dei procedimenti e dei rapporti tra l’amministrazione e i soggetti esterni.

TRASPARENZA DELL’ATTIVITA’ AMMINISTRATIVA (Art. 1, commi 15-38, 51-62)

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E prevista una delega molto dettagliata al Governo per il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle PPAA, nonche una delega al Governo per la definizione degli illeciti e delle sanzioni concernenti i termini dei procedimenti. La trasparenza dell'attivita amministrativa, che costituisce livello essenziale delle prestazioni, deve essere assicurata tramite la pubblicazione delle informazioni relative a: procedimenti amministrativi, anche se realizzati in deroga alle procedure ordinarie, bilanci e conti consuntivi delle PPAA, costi unitari di realizzazione delle opere pubbliche e di produzione dei servizi erogati ai cittadini; risultati del monitoraggio periodico del rispetto dei tempi procedimentali. Le pubbliche amministrazioni devono rendere noto, tramite il proprio sito istituzionale, almeno un indirizzo di posta elettronica certificata cui il cittadino possa rivolgersi per trasmettere istanze e dichiarazioni e ricevere informazioni circa i provvedimenti e i procedimenti amministrativi che lo riguardano. Le amministrazioni possono anche rendere accessibili in ogni momento agli interessati - tramite strumenti di identificazione informatica - le informazioni relative ai provvedimenti e ai procedimenti amministrativi che li riguardano, comprese quelle relative allo stato della procedura, ai relativi tempi e allo specifico ufficio competente in ogni singola fase. L'intera disciplina del procedimento amministrativo garantisce il diritto di partecipazione degli interessati attraverso alcune specifiche disposizioni riguardanti ciascuna fase del procedimento.

Sono stabilite novelle alla disciplina del procedimento amministrativo (rafforzamento degli obblighi dei soggetti privati preposti all'esercizio di attivita amministrative; forma semplificata della motivazione del provvedimento conclusivo del procedimento amministrativo, per casi determinati; obbligo di astensione dal procedimento in caso di conflitto di interessi, che va segnalato; obbligo di motivazione degli accordi integrativi o sostitutivi del provvedimento).

Sono previsti meccanismi di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (tutela disciplinare: no sanzioni, licenziamenti o misure discriminatorie, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Tutela riservatezza: identita denunciante rivelata solo quando la sua conoscenza e assolutamente indispensabile per la difesa dell’incolpato).

Tutte le disposizioni di cui sopra valgono per tutte le amministrazioni pubbliche, ossia anche nei livelli pubblici sub-statali, nonche per i soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo.

TRASPARENZA DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI (Art. 1, commi 39-50, 59-62)

Si introduce una sorta di censimento delle posizioni dirigenziali attribuite discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico, senza procedure pubbliche di selezione (obbligatorio per PPAA e societa a partecipazione pubblica). Sono introdotte modifiche in materia di incompatibilita, cumulo di impieghi e di incarichi dei dipendenti pubblici (divieto di conferimento di incarichi non previsti o disciplinati da legge o altre fonti normative, o non espressamente autorizzati; obbligo di verifica dell'insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse, ai fini dell’autorizzazione a svolgere tali incarichi; trasparenza degli incarichi conferiti e degli eventuali compensi; limitazioni per dipendenti

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con precedenti poteri negoziali; sanzioni e restituzione compensi; disposizioni per la prevenzione del fenomeno della corruzione nella formazione di commissioni e nelle assegnazioni agli uffici).Si specifica puntualmente il codice di comportamento dei dipendenti della pubblica amministrazione, e in particolare le sanzioni per il mancato rispetto.

E prevista una delega al Governo per la disciplina dei casi di non conferibilita e incompatibilita degli incarichi dirigenziali (non conferibilita per - condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per delitti contro la pubblica amministrazione - coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato sottoposti a controllo o finanziati dall'amministrazione conferente, per un periodo di tempo; non conferibilita dell'incarico per chi abbia svolto incarichi di indirizzo politico o ricoperto cariche pubbliche elettive per un anno almeno immediatamente antecedente, deroga se l'attivita svolta sia consistita nell'assunzione di un indirizzo politico. Incompatibilita, verso: - attivita svolte (anche gratuitamente) presso enti di diritto privato sottoposti a regolazione o a controllo ovvero finanziati da parte dell'amministrazione conferente l'incarico; - attivita professionale in proprio, se l'ente fruitore o l'attivita professionale siano regolati o finanziati dall'amministrazione; - l'esercizio di cariche negli organi di indirizzo politico)

Tutte le disposizioni di cui sopra valgono per tutte le amministrazioni pubbliche, ossia anche nei livelli pubblici sub-statali, nonche per i soggetti di diritto privato sottoposti al loro controllo.

INCANDIDABILITA’, DIVIETO CARICHE ELETTIVE E DI GOVERNO PER CONDANNATI (Art. 1, commi 63-65, 81-82)

Delega al Governo, da esercitarsi entro un anno dall'entrata in vigore della legge, per la disciplina relativa, in caso sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a: - l’incandidabilita a cariche elettive e di governo, a livello centrale, regionale e locale, nonche al Parlamento europeo. - il divieto di ricoprire alcune cariche, in particolare alcune proprie degli enti locali (Pres. Provincia, Sindaco, assessore comunale e provinciale).

A LIVELLO SUB-STATALE - La condanna definitiva per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilita e inserita tra le cause ostative alla candidatura alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali ovvero di impedimento a ricoprire cariche presso gli organi rappresentativi degli enti locali. Ad analoga condanna, ma non definitiva, consegue la sospensione di diritto dalle cariche rappresentative degli enti locali.

Prevista la sospensione di diritto, da una serie di cariche pubbliche, delle persone nei cui confronti l’autorita giudiziaria ha applicato la misura coercitiva del divieto di dimora, quando coincida con la sede dove si svolge il mandato elettorale.

FUORI RUOLO MAGISTRATI (Art. 1, commi 66-74)

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Tutti gli incarichi presso istituzioni, organi ed enti pubblici, nazionali ed internazionali attribuiti in posizioni apicali o semiapicali, compresi quelli di titolarita dell’ufficio di gabinetto, a magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, avvocati e procuratori dello Stato, devono essere svolti con contestuale collocamento in posizione di fuori ruolo, che deve permanere per tutta la durata dell’incarico. Gli incarichi in corso alla data di entrata in vigore della egge cessano di diritto se nei centottanta giorni successivi non viene adottato il provvedimento di collocamento in posizione di fuori ruolo.

I soggetti di cui sopra non possono essere collocati in posizione di fuori ruolo per un tempo che, nell’arco del loro servizio, superi complessivamente dieci anni, anche continuativi. Il limite dei dieci anni di fuori ruolo non si applica ai membri di Governo, alle cariche elettive, di mandato elettivo presso gli organi di autogoverno, ai componenti delle Corti internazionali e agli incarichi presso gli organi costituzionali e presso il Consiglio superiore della Magistratura.

l limite dei dieci anni di fuori ruolo non si applica ai ai membri di Governo, alle cariche elettive (Parlamento e Authority, anche presso gli organi di autogoverno (come il Csm), e ai componenti delle Corti internazionali comunque denominate.

Il Governo e delegato ad adottare, entro 4 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto legislativo per l’individuazione di ulteriori incarichi, anche negli uffici di diretta collaborazione comportano l’obbligatorio collocamento in posizione di fuori ruolo (princìpi e criteri direttivi: a) tener conto delle differenze e specificita dei regimi e delle funzioni connessi alla giurisdizione ordinaria, amministrativa, contabile e militare, nonche all’Avvocatura dello Stato; b) durata dell’incarico; c) continuativita e onerosita dell’impegno lavorativo connesso allo svolgimento dell’incarico; d) possibili situazioni di conflitto di interesse).

CODICE PENALE (Art. 1, commi 75, 77-80, 83)

- allungato da tre a quattro anni il minimo sanzionatorio della reclusione per PECULATO. - CONCUSSIONE, diventa riferibile al solo pubblico ufficiale (e non piu anche all’incaricato di pubblico servizio); e espunta la fattispecie per induzione; e previsto un aumento del minimo edittale, portato da quattro a sei anni di reclusione. - CORRUZIONE: interdizione perpetua dai pubblici uffici anche a seguito di condanna per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e in atti giudiziari; nuova formulazione dell’attuale Corruzione per un atto d’ufficio, ora rubricato Corruzione per l’esercizio della funzione, e sanzionato piu severamente con la reclusione da uno a cinque anni, anziche da sei mesi a tre anni. Sono ridefinite le diverse forme di corruzione: da una parte, la corruzione propria di cui all'articolo 319 del codice penale che rimane ancorata al compimento di un atto contrario ai doveri d'ufficio; dall'altra, l’indebita ricezione o accettazione della promessa di denaro o altra utilita di cui al nuovo articolo 318 del codice penale, corruzione impropria, che risulta ora collegata all’esercizio delle funzioni o dei poteri del pubblico ufficiale, e non al

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compimento di un atto dell’ufficio. E soppressa l’ipotesi piu lieve per il pubblico ufficiale che riceve la retribuzione per un atto gia compiuto. La disposizione si applica anche all’incaricato di pubblico servizio. Aumentata la pena della reclusione prevista per la corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio da quattro ad otto anni, in luogo della reclusione da due a cinque anni attualmente prevista.

Aumentata da quattro a dieci anni (anziche da tre a otto anni) la pena della reclusione per la corruzione in atti giudiziari. Sono poi introdotte due nuove fattispecie delittuose nel codice penale:

- INDUZIONE INDEBITA A DARE O PROMETTERE UTILITA’ (cd. 'concussione per induzione'). Il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che induce il privato a pagare e punito con la reclusione da tre a otto anni; il privato che da o promette denaro o altra utilita e punito invece con la reclusione fino a tre anni; confisca obbligatoria dei beni per il condannato.

- TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE che, fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli articoli 319 e 319-ter, punisce con la reclusione da uno a tre anni chiunque, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di pubblico servizio, fa dare o promettere denaro o altro vantaggio patrimoniale “in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri d'ufficio o all'omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio”. La stessa pena si applica a chi da o promette denaro o altro vantaggio. Sono previste aggravanti e attenuanti speciali.

ABUSO D’UFFICIO sanzionato piu severamente l’abuso d’ufficio, prevedendo l'applicazione della pena della reclusione da uno a quattro anni, anziche da sei mesi a tre anni.

CODICE CIVILE – CORRUZIONE TRA PRIVATI (Art. 1, commi 76-77)

Sostituita l’attuale fattispecie 'Infedelta a seguito di dazione o promessa di utilita', con quella di Corruzione tra privati (reclusione da uno a tre anni gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori che, compiendo o omettendo atti in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio o degli obblighi di fedelta, cagionano nocumento alla societa; pena della reclusione fino a un anno e sei mesi se il fatto e commesso da chi e sottoposto alla direzione o alla vigilanza, tali pene si applicano anche al soggetto che da o promette denaro o altra utilita alle persone di cui sopra, pene raddoppiate se si tratta di societa con titoli quotati in mercati regolamentati italiani o di altri Stati dell'Unione europea o diffusi tra il pubblico in misura). Reintrodotta la previsione relativa alla procedibilita a querela della persona offesa, gia presente nel testo vigente dell’art. 2635 del codice civile, rispetto al quale e espressamente introdotta la procedibilita d’ufficio nel caso in cui dal fatto derivi una distorsione della concorrenza nella acquisizione di beni e servizi.

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Elementi di criticita emersi durante il dibattito riguardano la mancanza nel testo del disegno di legge di disposizioni relative a:

- reato di auto-riciclaggio (l’utilizzo da parte di un soggetto di denaro, beni o altre utilita derivanti da un reato presupposto da egli stesso commesso), la cui mancata punibilita impedisce di identificare e confiscare i proventi di attivita illecite quando riciclati dall’autore stesso di tali attivita;

- prescrizione lunga dei reati di corruzione, per garantire il tempo necessario al completamento delle indagini e alla pronuncia definitiva del tribunale;

- falso in bilancio, considerato uno dei principali reati spia della corruzione, che dovrebbe essere ripristinato nelle sue caratteristiche originarie;

Un’ulteriore criticita riguarda il termine per l’esercizio della delega al Governo per la disciplina della non candidabilita dei condannati in via definitiva, che il ddl fissa in un anno dalla data di entrata in vigore della legge. In merito, si ricorda che e stato approvato un OdG al Senato, che impegna il Governo ad esercitare la delega entro un mese dall'entrata in vigore della legge, ovvero in tempo per le imminenti elezioni politiche.