costana e i meccanismi compositivi della «glosa»

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ADRIANA D E STEFANO Costana e i meccanismi compositivi della glosa Mi è parso non del tutto privo di interesse, in tema di riscrittura, dedicare qualche breve osservazione alla glosa, genere metrico che fa della citazione, e cioè della forma più esplicita e letterale di intertestua- lità ', il suo principio costitutivo ed insieme il suo modulo strutturale. Due atti di scrittura corrono paralleli all'interno della glosa: il primo ri- prende a intervalli regolari sequenze di una precedente unità lirica, il se- condo le ingloba e prolunga in diramazioni esplicative; entrambi, pur rimanendo costantemente separati, si armonizzano nella continuità del metro e della sintassi, del tema e delle metafore. Alla glosa è dedicato un articolo di Hans Janner dal titolo La glosa española. Estudio histórico de su métrica y de sus temas 2 : nel corso di cin- quanta pagine Janner delinea il profilo metrico, strutturale e stilistico di questa forma strofica, ne racconta la plurisecolare vicenda letteraria, ar- gomenta la tesi della sua ispanità. Proverò a ridurre in un'esposizione schematica, necessaria pre- messa alle mie successive considerazioni, i tratti salienti che compon- gono la fisionomia formale e stilistica della glosa, quale emerge dalla ben più ampia descrizione fattane da Janner. - Il termine glosa possiede una duplice accezione: esso indica sia una tecnica compositiva che un sistema strofico. - In quanto forma strofica, la glosa comprende un nucleo poetico preesistente scelto per essere glossato, il texto, e la glosa vera e propria, ovvero l'insieme delle strofe che riprendono ed inseriscono in un luogo 1 È la definizione che ne da Gerard Genette in Palimpsestos. La literatura en se- gundo grado, Madrid, Taurus, 1989, p. 10. 2 Pubblicato in Revista de filología española, XXVII, 1943, pp. 181-232, poi ripreso in La glosa en el siglo de oro, Madrid, Nueva Época, 1946.

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Page 1: Costana e i meccanismi compositivi della «glosa»

ADRIANA D E STEFANO

Costana e i meccanismi compositividella glosa

Mi è parso non del tutto privo di interesse, in tema di riscrittura,dedicare qualche breve osservazione alla glosa, genere metrico che fadella citazione, e cioè della forma più esplicita e letterale di intertestua-lità ', il suo principio costitutivo ed insieme il suo modulo strutturale.Due atti di scrittura corrono paralleli all'interno della glosa: il primo ri-prende a intervalli regolari sequenze di una precedente unità lirica, il se-condo le ingloba e prolunga in diramazioni esplicative; entrambi, purrimanendo costantemente separati, si armonizzano nella continuità delmetro e della sintassi, del tema e delle metafore.

Alla glosa è dedicato un articolo di Hans Janner dal titolo La glosaespañola. Estudio histórico de su métrica y de sus temas2: nel corso di cin-quanta pagine Janner delinea il profilo metrico, strutturale e stilistico diquesta forma strofica, ne racconta la plurisecolare vicenda letteraria, ar-gomenta la tesi della sua ispanità.

Proverò a ridurre in un'esposizione schematica, necessaria pre-messa alle mie successive considerazioni, i tratti salienti che compon-gono la fisionomia formale e stilistica della glosa, quale emerge dallaben più ampia descrizione fattane da Janner.

- Il termine glosa possiede una duplice accezione: esso indica siauna tecnica compositiva che un sistema strofico.

- In quanto forma strofica, la glosa comprende un nucleo poeticopreesistente scelto per essere glossato, il texto, e la glosa vera e propria,ovvero l'insieme delle strofe che riprendono ed inseriscono in un luogo

1 È la definizione che ne da Gerard Genette in Palimpsestos. La literatura en se-gundo grado, Madrid, Taurus, 1989, p. 10.

2 Pubblicato in Revista de filología española, XXVII, 1943, pp. 181-232, poiripreso in La glosa en el siglo de oro, Madrid, Nueva Época, 1946.

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fisso uno o più versi del testo glossato. Nel corso della sua traiettoriaevolutiva la glosa assume estensione e configurazioni mutevoli, sino almomento della codificazione, la seconda metà del secolo XVI, quandola sua struttura diviene obbligatoriamente quella di una redondilla i cuiquattro versi sono ripresi e commentati in altrettante décimas.

- La composizione di una glosa obbliga a una doppia serie di vin-coli: i vincoli esterni mirano all'organico inserimento, metrico, sintat-tico e metaforico, del verso glossato nella nuova unità strofica; i vincoliinterni coincidono con il carattere «caviloso y meditabundo» 3 dellaglosa, con la «nota ¡ntelectualista» 4 che le è peculiare e, inoltre, conquella sua tendenza a ridurre ogni situazione ad una antinomia.

Nel tentativo di risalire al principio strutturale che organizza in unnuovo sistema metrico, quello della glosa, i frammenti di una prece-dente composizione lirica, ho analizzato due poesie, contenute en-trambe nel Cancionero General del 1511 5, monumentale raccolta dipoesia quattrocentesca, dalle cui pagine affiora gran parte dell'universolirico cancioneril, tematicamente monocromo, stilisticamente uniforme:si tratta della canción Mi vida se desespera, che vi figura adespota6, edella poesia che la glossa, Mi querer y vuestro olvido7, attribuita ad unpoeta cancioneril, Costana, della cui non certo vasta produzione poetica(quindici liriche in tutto), raccolta quasi interamente nelle edizioni del1511 e del 1514 del Cancionero General, sto preparando un'edizionecritica nata come tesi di laurea sotto la direzione del prof. AntonioGargano.

Ho cercato di ricostruire il percorso che dalla canción trovadoresca,

3 Janner, La glosa española cit., p. 1884 Ibidem.5 Cancionero General recopilado por Hernando del Castillo (Valencia 1511), ed.

facsimile a cura di Antonio Rodríguez Mofiino, Madrid, Real Academia Española,1958.

6 Cancionero General cit., f. 80r. La canción è inoltre tramandata dal codiceEsp. 231 della Biblioteca Nazionale di Parigi (f. 119v) e dal manoscritto 617 della Bi-blioteca del Palacio Real di Madrid (f. 167r), che risultano concordi nell'attribuirla adon Pedro González de Mendoza (ma nel Ms. 617 la rubrica che precede i versi recita:«otra suya [di don Pedro González] aunque dizen que la hi$o costana por el»).

7 Cancionero General cit., f. 80r-v.

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di fattura inequivocabilmente cancioneril, conduce sino alla composi-zione della glosa, chiedendomi verso quale coerenza testuale tenda, inquesto caso, la tecnica compositiva del glossatore che, avendo di fronte asé una determinata tessitura poetica, ne scioglie la trama con l'intento diricomporre quei medesimi fili nell'unità di un nuovo, più ampio di-segno.

Primo obiettivo delle mie alquanto modeste mire investigative èstato individuare la configurazione testuale della canción. Verificare setale configurazione si rifletta, con le amplificazioni strutturali d'obbligo,nella glosa ha rappresentato il secondo momento di questa breve inda-gine.

È ormai tempo di far posto ai versi. Leggiamo per ora quelli dellacanción8.

11CG (f. 80r); MP2 (f. I67r); PN9 (f. 119v)Base: 11CG

Mi vida se desesperatemiendo su perdición,pues do yo sigo razónrazón condena que muera.

5 Que si en mi servir parescemerescer por más quereros,visto que nadie os meresce,yo no puedo meresceros;y si algún remedio espera,

10 poniendo por defensiónquerer yo con vos razón,razón condena que muera.

8 Do il testo della canción, preceduto dall'indicazione dei testimoni che la tra-smettono e seguito dall'apparato critico, nell'edizione delle poesie di Costana alla qualelavoro. Con le sigle 11CG, MP2 e PN9 indico rispettivamente l'edizione del 1511 delCancionero General ed i testimoni manoscritti citati nella nota precedente, ovvero ilMs. 617 della Biblioteca del Palacio Real ed il codice Esp. 231 della Nazionale diParigi.

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v. 1 desespera] despera 11CG v. 2 perdición] perdimiento PN9 v. 3 pues]ca MP2 PN9 v. 4 condena] consiente MP2 PN9 v. 5 que] y PN9; en] om.MP2 PN9 v. 10 poniendo] mi vida MP2 PN9 v. 12 condena] consienteMP2 PN9.

Come si vede, la trama di una canción trovadoresca è presto intes-suta: un paio di motivi topici, tratti dall'angusto repertorio tematicocancioneril, riecheggianti nelle iterazioni della derivano e nelle calcolatesimmetrie dello schema metrico, danno vita a un'altrettanto calcolata enon meno convenzionale vicenda stronca di enunciazioni iniziali pre-sentate nella cabeza, variazioni analitiche esposte nella mudanza, ripreseconclusive e speculari richiami riaffioranti nella vuelta.

In quest'esiguo spazio lirico il poeta-amante ha cristallizzato e ri-condotto entro gli schemi di una rigorosa indagine razionale l'attesa an-gosciosa della morte incombente e il timore della dannazione.

Ad un primo livello d'analisi, quello meramente contenutistico, siprospetta un'organizzazione bipartita del tema, che comprende unaparte enunciativa d'esordio (w. 1-4) e una conclusiva argomentazione(w. 5-12).

Dal punto di vista concettuale i w. 5-12 formulano due ipotesi,entrambe obiezioni all'affermazione contenuta nella cabeza, entrambeconfutate. La struttura della mudanza è scandita da un'argomentazionerigorosamente sillogistica: una prima premessa in forma concessiva, unaseconda premessa, espressa questa volta da una proposizione causale edinfine la conclusione, in cui si nega il ricorso alla costanza del serviziod'amore per l'assiomatica impossibilità di acquisire meriti nei confrontidella dama. La vuelta si apre con una nuova ipotesi, una debole conces-sione alla speranza (v. 9: y si algún remedio espera), ma l'obiezione vera epropria è contenuta nei versi seguenti, i w. 10 e 11, ed Inoltre il per-corso dimostrativo è qui dialetticamente incompleto poiché ridotto adun'unica premessa: con ambiguità semantica costantemente inseguita inquesto tipo di tradizione versificatoria, l'atto affettivo, destinato alladonna, e l'atto volitivo, proiettato sulla ragione, si sovrappongono nelquerer dell'io maschile, probabilmente per invocare, quale remedio di-speratamente atteso, la legittimità razionale della passione. L'ultimoverso della vuelta, il v. 12, rappresenta la risposta negativa alla secondaobiezione, ed è, allo stesso tempo, il riaffiorare dell'idea conclusiva della

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cabeza, quella semanticamente più incisiva, quella dialetticamente illu-strata nel corso della poesia: razón condena que muera.

La canción è pertanto il risultato dell'incontro e dell'integrazionedi due strategie costruttive: uno sviluppo concettuale non sempre rigo-rosamente sillogistico si innesta in un'architettura testuale tripartita,conforme ai moduli metrico-contenutistici della canción.

Ma, dopo che con accurata operazione di restauro il glossatoreavrà ricostruito intorno a ciascun frammento lirico un sistema di versiche con esso combaci in perfetta armonia metrica, sintattica e seman-tica, che cosa rimarrà di questo insieme logicamente architettato di ot-tonari? Sopravvivrà anche in quanto coerente ed organico sistema con-cettuale, nonostante e attraverso le dilatazioni analitiche ed interpreta-tive della glosaì

Preceduta nell'edizione del 1511 del Cancionero General dal testodella canción Mi vida se desespera, la poesia di Costana, Mi querer y vue-stro olvido, ne riprende i versi in corrispondenza del quinto e del decimoottonario di ciascuna delle sei coplas reales che la compongono e che èormai il momento di leggere9.

11CG (f. 80r-v)

IMi querer y vuestro olvidoy mi fe muy verdaderaa tal punto me han traydoque, con dolor muy crescido,

5 mi vida se desespera.Mas mi alma combatidad'aquesta misma ocasión,con temor de ser perdida,no quiere dexar la vidatemiendo su perdición.

10II

Y con esta tal porfía,

9 Presento il testo della glosa, come prima quello della canción, secondo l'edi-zione che sto preparando.

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siendo vida mi passión,la esperanca que teníamás se muere cada día,

15 pues do yo sigo razónestá el contradezir:qu'en el fin, aunque no quiera,pues no se puede sofrirdolor y luengo bevir,razón condena que muera.

20III

Mas este dolor despierto,puesto que '1 peligro cresce,téngolo siempre encubiertoporque sé, cativo, cierto

25 que si en mi servir parescevuestra bondad estimada,a mí que devo temerostornará tan ensañadaque no m'aprovecha nadamerescer por más quereros.

30IV

Pues ¿quién dará confiancaal que por vuestro se ofresce?qu'en tan alta bienandancano se quiere la esperance,

35 visto que nadie os meresce;que si sofrir y querery servir pueden venceros,y vuestro muy gran valerniega a todos merescer,yo no puedo meresceros.

40V

Assi que desventurado,yo que veros no devierà,el descanso que [he] halladoa mi mal desesperado,

45 y si algún remedio espera,

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es de amar vuestra piadad,suplicando con passiónque destierra la crueldad,vuestra nobleza y bondadponiendo por defensión.

50VI

CaboQue merced tan singular,de tan alta estimación¿cómo averos de ganar?Locura será pensar

55 querer yo con vos razón;si no pues que me vencícon vida tan lastimerade sólo veros que os visi no hay vida para mí

60 razón condena que muera.

v. 25 si en] sin 11CG

Eludendo le ridondanze lessicali così come la tortuosa sintassi dellecoplas cancioneriles, tenterò di esporre in sintesi il contenuto dellaglosa.

Un amante lamenta il suo vivere disperato e teme la dannazionedell'anima (I copiò); vede spegnersi la speranza e soprattutto vede la ra-zionale necessità della fine (II copia); per ben due volte l'ingranaggiodialettico attraverso cui tenta di sottrarsi al suo tragico destino si in-ceppa (III e IV copia): se è vero che il suo servizio — argomenta ilpoeta-amante — pare apprezzato dalla dama, la crudeltà di costei rendeinutile e infruttuosa (v. 29: no me aprovecha nada) l'acquisizione diqualsiasi merito; peraltro, di fronte all'incommensurabile valore delladonna è negata finanche la possibilità logica di acquisire meriti nei suoiconfronti, persino all'amante che abbia percorso per intero la paraboladel servizio d'amore (illustrata e scandita ai w. 36-37 dai tre infiniti so-frir, querer, servir); riconosciuta infine nella costanza della fedeltà l'unicasoluzione al suo male disperato (V copia), l'io lirico avverte nuovamentel'approssimarsi della morte e la condanna della ragione.

Nel suo dipanarsi di strofa in strofa il contenuto della glosa segue

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una precisa traiettoria espositiva. Proverò a delinearla. Le coplas I e IIsvolgono una funzione introduttiva rispetto all'argomento trattato; pre-sentano il tema della sofferenza d'amore inquadrandolo attraversoquattro differenti prospettive sentimentali: la disperazione, il timore,l'affievolirsi della speranza, la persuasione della fine razionalmente rag-giunta. Le due coplas successive, quelle centrali, rappresentano l'appro-fondimento analitico del problema: il progredire del tema si arrestanella schermaglia dialettica delle obiezioni e congetture contrappostealla tesi d'esordio e annullate attraverso concatenazioni sillogistiche. Lestrofe V e VI, con il richiamo speculare al tema d'esordio, segnano in-fine la conclusione della lirica.

Di nuovo, dunque, uno schema ternario; ancora una volta, rac-chiusi entro uno sviluppo circolare e distanziati dall'estendersi di sillogi-stiche deduzioni, un'enunciazione di partenza ed un argomento conclu-sivo si saldano con quasi completa coincidenza tematica.

Ora, quest'organizzazione, tripartita nella sequenza enunciazione-analisi-conclusione, combacia perfettamente con la canonica suddivi-sione metrica della canción trovadoresca: la glosa insomma non farebbeche riprodurre della canción, in una struttura evidentemente dilatata, ilsistema dei rapporti tra le parti, e allo stesso tempo, il principio costrut-tivo della circolarità, dall'affermazione alla riaffermazione di un deter-minato tema (traiettoria del resto obbligata, visto che obbligata è la ri-presa nell'ultima copia della glosa del verso finale della canción, che a suavolta riprende l'ultimo verso della cabeza).

E le analogie strutturali proseguono, investendo quel procedere di-mostrativo già adottato nella canción per condurre il tema da un confineall'altro della struttura metrica. Avevamo visto come la canción risul-tasse composta da una parte enunciativa corrispondente alla cabeza e dauna parte dimostrativa organizzata intorno a un doppio sillogismo, per-fettamente costruito nella mudanza, semplicemente abbozzato nellavuelta. Vorrei ora ritornare alla glosa, in particolare alle strofe centrali,la III e la IV, di cui segnalo rispettivamente i w. 25-30 e 36-40.

que si en mi servir parescevuestra bondad estimada,a mí que devo temerostornará tan ensañada

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que no m'aprovecha nadamerescer por más quereros.

que si sofrir y querery servir pueden venceros,y vuestro muy gran valerniega a todos merescer,yo no puedo meresceros.

Si noterà come queste due porzioni di strofa mettano in funzioneun dispositivo sintattico pressoché analogo, attraverso il quale dispie-gano sillogistiche argomentazioni: il periodare si articola in entrambi icasi secondo una relazione di tipo "premessa (duplice) — conseguenza",modulata sulla ferrea consequenzialità di un sillogismo (ma mentre i w.25-26 segnano l'apertura del periodo con la stessa proposizione di va-lore concessivo vista nella canción al principio della mudanza, nellacopia VI la proposizione d'esordio è ipotetica).

La corrispondenza strutturale tra canción e glosa investe dunquedue differenti livelli compositivi. Il primo è quello macro-strutturale:esso determina all'interno di ciascuna lirica l'organizzazione del tema se-condo un modello di argomentazione tripartita (esposizione dell'argo-mento, confutazione delle tesi contrarie, riconferma della tesi d'aper-tura), in cui riecheggiano metodi di trattazione di scolastica consuetu-dine (penso alla struttura delle quaestiones disputataè); l'altro livellocompositivo è quello delle micro-strategie che realizzano, in un determi-nato punto del testo e cioè nella parte propriamente analitica, schemidimostrativi di impostazione sillogistica.

Spero che non risulti azzardato, a questo punto, congetturare per laglosa un iter compositivo di questo genere: Costana eredita dalla lirica glos-sata un preciso nucleo tematico da modellare in qualche modo. Ha dinanzia sé uno schema preciso, strofico e concettuale a un tempo, e ricalcando ar-ticolazioni strutturali e procedimenti logici che si sovrappongono e si ar-monizzano nella peculiare architettura strofica della canción, mira forse aricreare, ben oltre l'obbligo della ripresa dei singoli versi e con necessariaamplificatio lessicale e tematica rispetto al più lineare sviluppo della can-ción, il calcolato, organico modello strutturale del testo glossato.

C'è ormai solo il tempo per un'ultima citazione e per una conside-razione conclusiva. A proposito delle «características de estilo típicas dela glosa» 10, Janner scrive: «La contraposición del texto y de la glosa pro-

Janncr, La glosa española cit., p. 189.

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voca en el autor de ésta una actitud indecisa, caracterizada por un ín-timo dualismo: es presa de lo positivo y negativo del tema y en el cursode la glosa oscila entre dos polos mentales, entre lo que aboga en favordel juicio formulado en el tema y lo que pugna con él. Esta posiciónversátil del glosador meditabundo conduce precisamente al fenómenomás característico en el estilo de la glosa: a la antítesis» ". E più avanti,dirà ancora dell'antitesi che giunge «hasta el punto de que el poeta di-socia en ella su propia personalidad en partes en pugna, como si dosalmas luchasen en su pecho buscando una decisión que no logran, sinembargo, alcanzar; concluyendo la glosa con una antinomia» 12.

Ho il sospetto che la glosa di Costana non contempli un esitostrutturale collimante con uno schema contrastivo, cioè con quello cheJanner addita come il «fenómeno más característico en el estilo de laglosa»: a me sembra cioè che l'organizzazione macro-testuale della glosanon miri affatto alla costruzione di una struttura antitetica: lo escludonouno sviluppo tematico e un impianto logico che convergono nel trac-ciare una diversa linea di svolgimento della vicenda lirica. Né certa-mente la glosa si orienta verso quell'«antinomia peculiar» 13 che è smarri-mento dell'amante nel mezzo del «laberinto de los sentimientos de amory de odio» u, conflitto che non conosce decisioni risolutive se, come rac-contano i w. 43-46, l'amante ha trovato e riconosciuto nell'amore perla donna il descanso, la possibile tregua, il remedio, se ancora ne attendeuno, al tormento del male.

E questo descanso, questo remedio sono di fatto l'approdo al qualeperviene non solo l'amante ma lo stesso sviluppo testuale: l'avvicendarsidialettico di tesi ed obiezioni che percorre la poesia giunge qui al mo-mento della sintesi, che quella tesi e quelle obiezioni ricompone nell'e-quilibrio di una soluzione razionalmente raggiunta e conforme ai det-tami del codice comportamentale cortese.

Nel narrare la sofferenza assoluta e topica dell'amante, Costana ac-cantona lo schema dicotomico caro, come ricorda Janner, alla maniera

11 Ivi, p. 190.12 Ibidem.13 Ivi, p. 193.14 Ibidem.

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versifìcatoria dei glossatori, prediligendo una prospettiva diversa, seb-bene ugualmente convenzionale: così, mentre il glossatore descritto daJanner rimane intrappolato nelle irrisolte contraddizióni del proprioconflitto sentimentale, Costana tende all'acquisizione, dialetticamenteraggiunta e strutturalmente espressa dalló sviluppo circolare del tema,del punto di vista del perfetto amante, che nella passione d'amóre rico-nosce, con simultaneità paradossale tipicamente cancioneril, la fonte e ilrimedio della sua sofferenza.

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