creativa/mente 3
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Rivista laboratorio di idee Terzo numeroTRANSCRIPT
GUSELLA ADV_ LABORATORIO DI IDEE_ APRILE2011
/// CREATIVA/MENTE COMUNICAZIONE INFORMALE
Ciao,
oggi voglio essere informale … informale come la comunicazione
di cui parleremo in questo numero di CREATIVA/MENTE.
A proposito, forse non lo sapete ma CREATIVA/MENTE è gia arrivata con questo numero alla sua terza uscita,
e sta diventando una bella abitudine per dialogare con voi.
Il mondo cambia rapidamente, i cambiamenti sono la chiave dell’evoluzione, e le evoluzioni devono essere
condivise al fine di renderle appetibili per tutti.
I rapidi cambiamenti ci sono sempre stati, ad esempio, il grattacielo più alto di New York nel 1908 era il Singer Building,
ma l'anno dopo già non lo era più; il suo posto era stato preso dal Metropolitan Life,
che a sua volta quattro anni dopo avrebbe perso il primato. E così fino ai giorni nostri.
E la comunicazione? La comunicazione cambia ancor più rapidamente.
I media sono in continua evoluzione ed i metodi per far conoscere il proprio brand cambiano e si integrano in continuazione.
Sette anni fa Facebook non esisteva, o meglio, era l'annuario degli studenti di una università statunitense.
Oggi, questo incredibile
social media, generatore di digital PR, creato da Mark Elliott Zuckerberg
mentre era studente dell’università di Harvard, è quello che sappiamo, ovvero quella incredibile rubrica planetaria su cui si trovano i nomi di tutti.
Facebook è probabilmente la più grande invenzione degli ultimi anni permettersi in comunicazione con il mondo, ma non ci si può fermare a questo perché la sfida del
mondo della pubblicità del futuro è quella di abbattere le convenzioni, rendendo le aziende trasparenti,
eliminando i muri di coloro che hanno paura di aprire le proprie porte e che troppo spesso
si nascondono dietro siti web rigorosi o depliant patinati.
Nella comunicazione di una azienda moderna e orientata al mercato bisognerà andare sempre di più oltre alla
pura esposizione del prodotto o del servizio. Sarà necessario aprirsi e dimostrare i valori
su cui si basa la propria azienda e su cui si basanola proprie passioni imprenditoriali.
È per questa ragione che in questo numero presento Xtragroove,
la web agency, specializzata in web marketing e social web marketing, che quest’anno
è entrata a far parte della realtà Gusella adv e che dedica quotidianamente le sue risorse alla creazione di
quella brand reputation online su cui si basa e si baserà sempre più il successo delle aziende del futuro.
Vi auguro una vita comunicativa. Buona lettura.
1CREATIVA/MENTE
2 / SOCIAL NETwORk PER IL BuSINESS
6 / IL TuTTO è PIù dELLA SOMMA dELLE SuE PARTI
7 / CLOSE uP - MAxIM MITkOV
8 / LO STILE dEL BRANd NEL TEMPO
11 / CMS PERCHè?
12 / IL wEB COME STRuMENTO
PER IL SuCCESSO AZIENdALE
13 / COLORIAMO
14 / TOCCARE CON MANO
15 / FOTOgRAFIA PuBBLICITARIA
16 / IL dIZIONARIO INCONTRA IL wEB
18 / PuBBLICITà COMPRESSA
19 / CTRL - ALT - CANC
21 / CLOSE uP - LuCA TONdIN
22 / SPORT NOBILE Ed ANTICO
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cit
ar
ie a
pa
ga
me
nto
.
2CREATIVA/MENTE
/// TUTTI IN RETE SOCIAL NETWORK PER IL BUSINESS
Facebook, Twitter, LinkedIn, My Space, Netlog e Hi5 sono solo
alcuni tra i social network che da alcuni anni si sono ampiamente
diffusi in Italia. Ognuno di essi ha le proprie caratteristiche e le
proprie peculiarità: c’è quello colloquiale, quello formale, quello
per i giovani, etc… Ma che cos’è di preciso un “Social Network”?
wikipedia, l’enciclopedia libera, riporta questa definizione: Social
media è un termine generico che indica tecnologie e pratiche
online che le persone adottano per condividere contenuti testuali,
immagini, video e audio.
un’indagine Nielsen, leader mondiale nelle ricerche e nelle analisi
di mercato, ha dimostrato che gli italiani
sono il popolo che
trascorre più ore al
mondo sulle reti
sociali, in media 6 ore
e 27 minuti al mese,
superando gli
statunitensi di quasi
20 minuti.
è ormai diventato un
fenomeno sociale
globale, ed è impossibile ignorarlo, soprattutto per le aziende in
quanto chiunque è un consumatore di prodotti e servizi: è dunque
fisiologico che all'interno di questi nuovi luoghi virtuali di scambio
di opinioni si parli anche di marchi e di aziende, con un
meccanismo di condivisione di informazioni.
Le aziende possono intraprendere diverse azioni sul web per
“incontrare” i loro utenti e veicolare le loro percezioni. La cosa
fondamentale è che non siano azioni sporadiche, ma che alla loro
base ci sia un buon Social Media Plan, ovvero una sintesi perfetta
tra pubbliche relazioni, CRM (ovvero gestione delle relazioni con
i clienti) e di pubblicità. Attraverso il SMP le aziende potranno
instaurare una relazione diretta con i propri clienti e farli sentire
“speciali”. Non bisogna infatti dimenticare che, attraverso la rete,
gli utenti hanno il controllo totale su ogni argomento e accedono
con facilità alle informazioni di cui necessitano. Le cercano, le
diffondono, le contestano e ne discutono. Non sono più una
audience statica, assoggettata a ciò che altri impongono, ma una
gigantesca community che parla e che, soprattutto, offre consigli
in base alla propria esperienza.
Il social network più diffuso in Italia è Facebook con quasi 20
milioni di utenti attivi, la cui età media è compresa tra i 35 ed i 40
anni. Le pagine Facebook hanno dunque acquisito, in termini di
relazioni sia con i
potenziali clienti che con
quelli già acquisiti, una
crescente rilevanza nelle
logiche di comunicazione
aziendale sino a
rappresentare uno dei
principali punti di
contatto diretto tra
cliente ed azienda. Ma
ogni social network ha le proprie peculiarità che le
aziende possono sfruttare a proprio vantaggio. YouTube e
Facebook hanno una potenzialità paragonabile a quella televisiva,
con la possibilità di mostrare il proprio messaggio
contemporaneamente a milioni di persone, a fronte di un
investimento estremamente ridotto, Twitter è un ottimo strumento
per monitorare le conversazioni e intervenire in tempo reale
quando vengono menzionati i propri prodotti e il proprio brand.
Ma perché una persona dovrebbe seguire una pagina aziendale
su Facebook? Anzitutto bisogna considerare che il pubblico di
Facebook è costituito da persone curiose che non vogliono
annoiarsi, e che quindi frequenteranno una pagina aziendale,
generando un meccanismo virale di buzzing, fin tanto che
troveranno interessante frequentare quello spazio virtuale. Inoltre,
creare una pagina pubblica, vuole dire per l’azienda entrare nel
territorio dei consumatori ed esporsi alle loro valutazioni. un
utente attivo su una pagina si aspetta di trarre dei benefici o
comunque di essere considerato “diverso” rispetto ad un normale
cliente, attribuendo così un maggior valore al rapporto con
l’azienda e innescando volontariamente un passaparola positivo
per il brand.
Constatata l’importanza e le possibilità offerte da Facebook per
le aziende, è fondamentale pianificare diverse attività mirate ad
aumentare la visibilità della pagina e a tenere alto il livello di
interesse per i suoi contenuti. Sul profilo si dovrà aggiornare
regolarmente il proprio status, rispondere ai quesiti dei likers e
pubblicare contenuti originali, immagini e video; si potranno
inoltre pianificare campagne promozionali tese ad acquisire
nuovi utenti e a fidelizzare quelli già consolidati.
La corretta pianificazione e
gestione di tutte queste
attività, ad opera di
personale qualificato e
competente, contribuisce
in maniera decisiva al
rafforzamento della brand reputation,
ottenendo una sempre maggiore sintonia con i clienti e
generando nuove e concrete opportunità di business per
l’azienda.
S.M.
> cHiStefano Marchinato a Padova il 25 settembre 1977
> cosaweb marketing specialistentusiasta della vita e del suo team, divide il suo tempo tralavoro (tanto) e famiglia (sempre troppo poco).
> comeUna laurea nel cassetto, dieci anni di passioneper il vorticoso mondo di Internet.
> dice di sèEmail e smartphone addicted, vive con due donne meravigliose (31 e 2 anni) che danno senso alla sua vita.
> gli altri diconoRilassato, riflessivo, ordinato, per nulla umorale (!)
3CREATIVA/MENTE
4CREATIVA/MENTE
/// LIBERA/MENTE UNA BELLA BACHECA
29 OTTOBRE 2010
LIBERA/MENTE LIBERA/MENTE
LIBERA/MENTE
LIBERA/MENTE
LIBERA/MENTE
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http://www.gusella-adv.com/liberamente +
Grafica ricercata e tecnica innovativa.
Analizzare, progettare, studiare usabilità e
accessibilità, realizzare prototipi,
pubblicare e gestire applicazioni di valore.
il mondo del web sta cambiando
www.xtragroove.com
6CREATIVA/MENTE
L’inusuale, tutto quello che ci spinge all’esterno della nostra area di
confort, è un’opportunità di cambiamento. La routine è sempre
dietro l’angolo, pronta ad annullare la nostra capacità di discernere
tra il bello ed il brutto, tra ordinario e straordinario, tra giusto e
sbagliato. Purtroppo ci si abitua anche al brutto, quando questo
viene presentato come la cosa più bella ed anche quando viene
proposto ripetutamente, sempre uguale a se stesso. Cosa si chiede
ad un creativo se non di andare “oltre”? L’usuale è sotto agli occhi
di tutti e risulta banale se viene osservato con superficialità, invece
gli occhi del creativo sanno scavare in profondità e sanno
riconoscere il diverso in tutti i suoi dettagli. Esaltare questi dettagli
e renderli un messaggio chiaro e interpretabile da tutti... bhe, questa
è una professione. Quello che apprezzo di più di questa professione
è l’opportunità di sperimentare nuove strade in accordo con una
linea strategica concordata con il cliente. I risultati più sorprendenti
si ottengono quando il cliente si affida e si lascia consigliare, cioè
quando le idee sono “libere” di evolversi e di esprimersi pienamente.
Altrimenti sarebe come far correre usain Bolton con gli scarponi da
neve... Non vorrei passare per un ipocrita: il successo di una
campagna pubblicitaria così come la realizzazione di un bel catalogo
non sono mai frutto dell’improvvisazione o dell’euforia creativa del
momento! Non è una passeggiata, piuttosto somiglia ad una corsa
ad ostacoli sui 100 metri. Comunicare è un processo strutturato che
prevede un numero di strumenti indispensabili alla nascita, allo
sviluppo e alla realizzazione di un buon messaggio, ma rimane
sempre un processo che ha dei tempi e delle regole da rispettare.
Si può abbattere anche qualche ostacolo, ma non tutti, altrimenti la
corsa risulta rallentata e la vittoria compromessa. un team creativo
affiatato che si avvale della forza delle idee di più persone sarà
sempre propositivo ed avrà la capacità di non fermarsi all’ovvio,
perchè la vera innovazione sta nel sapersi mettere in gioco sempre
e comunque. La comunicazione è al centro del sistema, l’advertising
è al centro della comunicazione, la creatività è al centro
dell’advertising. Ma il tutto è più della somma delle sue parti. Alcuni
lo chiamano istinto, altri il sesto senso. Più semplicemente credo
che cambiare significa crescere.
/// PANE, AMORE E CREATIVITÀ IL TUTTO È PIÙ DELLA SOMMA DELLE SUE PARTI
> cHiAndrea Pasquinato a padova il 16 giugno 1974
> cosaart director
> come
Ha iniziato facendosi le ossa in un service come grafico.
lavora nel settore pubblicitario dal 1999 in gusella adv.
> per cHi
designer con l’hobby del copy è abituato ad interagire
cper vocazione, è felice solo quando
è nel mezzo di un animato briefing creativo.
CHANGE
CHANGE
CHANGE
CHANGECHANGE
CHANGE
1+2=41+2=4
1+2=4
1+2=4
7CREATIVA/MENTE
/// CLOSE UPMAXIM MITKOV
Cosa significa essere un imprendtore di successo in Bulgaria?
A mio avviso essere un imprenditore riuscito in generale, in Bulgaria
come in qualunque altro paese, significa fissarsi degli obiettivi e non
rinunciarvi fino al loro raggiungimento. Riuscire non è un atto singolare,
una persona deve compiere molti sforzi quotidiani per riuscire a
raggiungere l'obiettivo prefissato. Bisogna assumersi molti rischi e,
soprattutto, bisogna essere in grado di adattarsi alle circostanze,
perché l’ambiente in cui lavoriamo e viviamo cambia velocemente ed
è dunque necessario che le nostre azioni siano adeguate alle nuove
esigenze. Comunque per riuscire ad affermarsi in un paese dell’Europa
dell’Est come la Bulgaria, ove fino a una ventina di anni fa mancavano
le condizioni reali per l’economia di mercato, un imprenditore deve
essere doppiamente motivato ed avere molte ambizioni. Inoltre, per
riuscire a concretizzare gli obiettivi che si è posto, deve essere dotato
di grande perseveranza, volontà, ispirazione e sicurezza. Ogni volta
che qualcuno mi dice ‘’Ma va a….. questo è impossibile!!’’, in realtà mi
provoca a fare tutto il possible per dimostrargli il contrario. La volontà
di riuscire, per me, è volontà di sviluppo.
Quale impatto ha avuto la crisi economica mondiale sul tuo
settore?
Non posso fare una considerazione generale sull’intero settore delle
biciclette perché la produzione di biciclette e di componenti si sviluppa
in quasi tutto il mondo, ma penso che in generale la crisi abbia avuto
un impatto sano sul business. Nel nostro caso specifico essa ha
provocato diversi cambiamenti nel modo di lavorare. Abbiamo riflettuto
molto sulla nostra competitività, e per poter ridurre gli effetti negativi
della crisi, abbiamo dovuto fare analisi approfondite della nostra attività
e dei mercati in cui vendiamo. In base a questo ho elaborato un piano
di azione. E cosi, nel 2009 siamo riusciti ad avere i migliori risultati
finanziari dal momento di creazione dell’impresa fino ad oggi.
Cosa deve fare l’Europa per ravvivare l’economia nei prossimi
anni?
Penso che l’Europa abbia adottato misure adeguate per superare la
crisi, e la prova sta nei risultati positivi che una gran parte delle
economie dell’unione Europea registrano. Comunque perché questo
rilancio duri nel tempo. ritengo che si debba continuare a puntare su
nuovi prodotti e sull’innovazione. La cosa più importante, a mio avviso,
è offrire la possibilità ai produttori europei di salvaguardare la propria
produzione, i posti di lavoro ed i piani finanaziari, ma soprattutto non
dobbiamo esportare know-how nei paesi dell’Estremo Oriente.
segue>>
8CREATIVA/MENTE
Cosa pensi della comunicazione e dell’importanza del marketing
per un brand?
Viviamo in un mondo in cui un buon piano marketing e le strategie di
comunicazione hanno un’importanza fondamentale per il successo e
per l’affermazione di un marchio sul mercato. La competitività dei
prodotti, dei servizi e delle idee è sempre più intensa dal momento in
cui i clienti sono sempre più esigenti. Il mercato è cambiato: i prodotti
si assomigliano sempre di più, i marchi generano e sfruttano bisogni
sempre nuovi, ed i clienti compiono scelte sempre più informate.
Questa situazione richiede strategie di comunicazione sempre più
efficaci per arrivare ai potenziali clienti. La concorrenza non è più basata
sul rapporto «qualità/prezzo» del prodotto, ma sulla qualità e sulla
quantità delle comunicazioni. La gestione dell’informazione e degli
strumenti di comunicazione assume dunque un’importanza
fondamentale per un buon piano di marketing che, da parte sua,
assume dunque un ruolo importantissimo per l’affermazione del brand
sul mercato.
In che maniera riesci ad esprimere la tua creatività nel lavoro e
nella tua vita privata?
Per me è molto difficile rispondere a questa domanda. Alcune persone
sostengono che la creatività sia una dote innata, che uno possiede o
non possiede… ed onestamente io non so dire se ce l’ho! Altri ritengono
che la creatività sia formata dall’1% di ispirazione ed al 99% dal lavoro.
Per me la creatività risiede nella voglia e nella volontà di creare cose
nuove . Penso, a tal proposito, che uno dei miei progetti più creativi, e
di cui vado maggiormente fiero, sia la nuova unità di produzione per le
nostre biciclette, una delle più moderne in Europa e che ha vinto il
premio dell’anno in Bulgaria per fabbricato di produzione. E proprio
perchè la creatività non è convenzionale ed abituale, nella mia vita
privata fuggo sempre le vie logiche e convenzionali, anzi cerco di
trovarne e crearne di nuove per raggiungere gli obiettivi che mi sono
fissato.
Quanto tempo riesci a dedicare alle tue vere passioni e hobby?
Le mie passioni ed i miei hobby devo ammettere che coincidono con il
mio business. Sono sportivo di natura e mi piacciono gli sport estremi.
guidare una bici per me non è solo una necessità professionale, ma
anche una delle mie passioni. Non c’è nulla che mi ricarichi
maggiormente, dopo una giornata stressante di lavoro, di una bella
escursione in bicicletta. In fin dei conti, le passioni sono tali proprio
perché ci rilassano e ci emozionano. Risulta dunque naturale che
tendiamo a dedicarci molto tempo, ed è meraviglioso quando lavoro
ed hobby coincidono.
Qual è il progetto che ti ha dato più soddisfazione? C’è un sogno
che è ancora riposto nel cassetto?
Come già affermato in precedenza, la mia più grande aspirazione era
di realizzare una tra le fabbriche più moderne in Europa per la
produzione di biciclette. Questa è stata una grande sfida sia per me
che per la mia equipe. La realizzazione di questo sogno ci stimola a
perseverare ed ad essere sicuri nell’affrontare sfide sempre più
importanti. Onestamente mi sento sereno nell’affermare che non ho
alcun sogno nel cassetto. d’altronde sono una persona d’azione, e
quando mi fisso un obiettivo, cerco di trovare il modo per realizzarlo.
Le difficoltà mi stimolano. Ritengo che la perseveranza e l’ambizione
siano doti fondamentali per un imprenditore, che deve saper difendere
le proprie posizioni e non deve mai smettere di porsi obiettivi sempre
più stimolanti. Per me questa è la formula del successo.
Cosa pensi delle nuove tecnologie?
Il progresso è impossibile senza investimenti nelle nuove tecnologie.
Ogni giorno siamo testimoni di nuove invenzioni, di prodotti innovativi
e di nuove performance tecnologiche. Cose che fino ad ieri ci
sembravano impossibili, oggi sono diventate realtà. Le nuove
tecnologie inoltre sono sempre più accessibili ed offrono nuove
possibilità. Molte imprese raggiungono un altimissimo livello nel
business proprio grazie al fatto che sfruttano le possibilità offerte dalle
nuove tecnologie. Io comunque penso che si debba investire sopratutto
in tecnologie utili per ridurre il consumo e l’utilizzo di energia e risorse,
nel rispetto dell’ambiente che ci circonda. Infatti il miglioramento del
nostro tenore di vita non deve essere a scapito del benessere
dell’ambiente. dobbiamo essere più responsabili davanti alle future
generazioni.
“Altri ritengono che lacreatività sia formatadall’1% di ispirazioneed al 99% dal lavoro.Per me la creativitàrisiede nella voglia e
nella volontà di crearecose nuove.”
segue>>
/// MKTG EMOZIONALE LO STILE DEL BRAND
NEL TEMPO
Pianificare tutto per tempo. Stabilire a priori le operazioni che
bisogna fare per riuscire ad ottenere la visibilità che si desidera.
delle scadenze precise per riuscire ad ottenere i risultati
prestabiliti. Questi sono dei punti cardini per un buon piano di
marketing per la promozione dell’immagine coordinata aziendale,
sia essa online oppure offline.
L’immagine della propria azienda infatti non è semplicemente il
proprio logo, ma è l’esternazione dell’identità dell’impresa; è
quello che viene recepito dall’utente finale.
è dunque fondamentale riuscire anzitutto a comprendere qual è
la propria identità e la propria immagine, e conseguentemente
programmare delle operazioni per divulgare tale identità.
Tutte queste operazioni, non dimentichiamolo, devono sempre
seguire il principio della coerenza per permettere al pubblico la
riconoscibilità del brand stesso sul mercato.
è dunque importante pianificare qualunque operazione in cui il
proprio brand si offre al grande pubblico. dalla singola pagina
pubblicitaria al banner su un sito su internet, dalle fiere al profilo
sui social network, dalla brochure al company profile, dallo spot
televisivo al video su You Tube. Ogni minima cosa, anche quella
che sembra insignificante, deve lavorare sinergicamente con
quelle più onerose, perché bisogna arrivare a comprendere che
l’immagine che il pubblico attribuisce alla nostra azienda non
dipende da un singolo evento, ma dall’unione di tutte le azioni
che vengono realizzate. Ed è per questo che è fondamentale
impegnarsi a fondo in ogni nostra azione.
La pianificazione ci aiuta anche in questo. Non solamente dunque
ci viene incontro sapendo già quello che dovremo fare, ma ci
agevola nel trasmettere ai clienti un’immagine che per loro sia
sempre coerente e distintiva della nostra azienda.
Nel caso infatti in cui un’azienda trasmetta ai clienti un'immagine
in opposizione con quella che era precedentemente l'immagine
nella testa dei consumatori, l'utente finale resterà stranito e si
sentirà tradito non dal prodotto in sè, ma dai valori che lui
attribuiva a quel determinato bene e servizio, e più in generale, a
quello specifico brand.
Per cui, pianifichiamo, programmiamo, rinnoviamo la nostra
comunicazione, ma ricordiamoci sempre bene chi siamo e qual
è la nostra identità! Solo così riusciremo a consolidare la nostra
presenza nei cuori dei consumatori, ed ad acquisirne di nuovi!
PER CUI, PIANIFICHIAMO, PROGRAMMIAMO,RINNOVIAMO LA NOSTRA COMUNICAZIONE, MARICORDIAMOCI SEMPRE BENE CHI SIAMO EQUAL È LA NOSTRA IDENTITÀ!
9CREATIVA/MENTE
> cHiIrene Benetazzonata a chioggia il 5 ottobre 1982.
> cosamarketing, eventi, ufficio stampa.
> come
laureata in comunicazione d’impresa.
> Quanto
curiosa ed entusiasta. precisa e puntuale nel lavoro,
ma disordinata nella vita. affronta le sfide con passione
ed impegno, ma con troppo orgoglio e poca diplomazia.
Sta
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www.stamyna.com
il CMS*
che vorresti sempre
avere in tasca
11CREATIVA/MENTE
I siti web, come d’altra parte la rete Internet più in generale, sono
innanzitutto dei contenitori di informazioni. Ciò che differenzia
ciascun sito sono i contenuti stessi e la loro organizzazione. La
combinazione di questi due elementi è quello che determina la
soddisfazione dell’utente che lo visita.
Paragonandolo all’esperienza quotidiana, un insieme di libri, pure
di grande valore ed interesse, accatastati disordinatamente in un
container non permettono una facile consultazione a chi fosse
interessato al loro contenuto. d’altra parte uno scaffale in una
stanza ben ordinato che però presenta ripetute copie dello stesso
volume risulta chiaramente consultabile, ma una volta trovata
l’informazione l’utente non sarà più portato a tornare a visitare
quella stanza.
Ogni sito pertanto, ha bisogno di essere strutturato per essere
gestito, dal punto di vista dei contenuti, nel modo più semplice,
flessibile e veloce possibile. I contenuti devono essere sempre
aggiornati nel “retrobottega” (ovvero nel back office), dove
l’amministratore deve sapere come mostrare ai propri utenti le
informazioni che ritiene più interessanti ed organizzarle con un
ordine chiaro che rifletta le proprie intenzione comunicative.
Chi gestisce i contenuti, deve avere un’interfaccia comoda, a cui
lui, o i suoi collaboratori, abbiano accesso. É fondamentale poter
gestire contemporaneamente tutti i tipi di contenuti: testi,
immagini, video, suoni e file scaricabili.
Tutto l’insieme delle informazioni è basato su due concetti
fondamentali: la categoria e l’item. Per fare una similitudine con
la vita reale, la categoria è come una scatola, mentre gli item sono
gli oggetti che stanno dentro le scatole. L’amministratore deve
poter definire sia la “scatola” che gli “oggetti” che essa conterrà,
per cui, tornando al web, deve poter impostare la presentazione
delle categorie ed i loro contenuti. In quanto informazioni
disomogenee, le “scatole” saranno conformate secondo la
tipologia di contenuti che dovranno contenere. Si immagini di
avere una categoria che raccoglie tutte le notizie del sito, questa
presenterà tutti articoli che hanno caratteristiche (o campi)
comuni, come ad esempio un titolo, un sottotitolo, del testo ed
una data. d’altra parte una sezione contenente i prodotti
dell’azienda avrà tutti articoli con altre caratteristiche omogenee
tra loro, ad esempio, un titolo, una descrizione, un prezzo ed una
disponibilità.
L’amministratore, che può configurare le categorie, ha
virtualmente la possibilità di presentare qualsiasi tipo di
contenuto con una formattazione ed un ordine sintattico idoneo
a qualsiasi tipo di esigenza.
un concetto fondamentale per la facilità di amministrazione dei
contenuti è quello che comunemente viene chiamato “item
mobile”. Nella realtà è difficile da rappresentare questo concetto,
in quanto non esiste un paragone non informatico, ma nella
pratica web risulta piuttosto immediato da capire e molto utile
per la reperibilità delle informazioni. Si immagini un catalogo
online in cui esistano due categorie merceologiche:
“Abbigliamento donna” e “Abbigliamento uomo”. Se si ha la
necessità di inserire a catalogo un articolo unisex, senza la
funzionalità di item mobile, si dovrebbe inserire l’articolo in
ciascuna sezione, ripetendo l’operazione di inserimento tante
volte quante sono le categorie coinvolte. Per l’utente finale
l’esperienza rimane uguale, il problema sorge nel momento in cui
l’amministratore deve apportare delle modifiche all’articolo, come
ad esempio il prezzo. Ciascuna modifica deve essere ripetuta
tante volte quante sono le categorie in cui è stato inserito. Con il
concetto di item mobile tutto ciò viene semplificato, infatti
l’articolo è inserito una sola volta e può essere associato ad una
o più categorie, così che qualsiasi intervento sia necessario fare
su un articolo sarà sufficiente eseguirlo un’unica volta e l’utente
vedrà la modifica propagata su tutte le sezioni in cui l’articolo è
presente. Con questo sistema è possibile anche “agganciare” o
“sganciare” l’associazione di un articolo ad una categoria, di fatto
risulta possibile spostare l’item all’interno dell’organigramma
della struttura del sito.
Per lo stesso concetto di mobilità è utile che l’amministratore
possa riordinare gli item e le categorie con un semplice
trascinamento degli oggetti. Questo vale per l’ordine in cui sono
esposte le categorie, gli item ed addirittura le immagini od i file
allegati all’interno del singolo articolo. Tutto questo viene
chiamato generalmente CMS (Content Management System), noi
lo chiamiamo Stamyna.
/// LOG INCMS PERCHÈ?
> cHiEnrico Frisonnato a padova il 23 luglio 1977
> cosaweb developer
> percHè
“non è previsto”, ma alla fine la parola
impossibile non esiste sul suo
vocabolario
La nostra società vive un momento di profonde contraddizioni ed
incertezze. Viviamo in costante altalena tra frenesia del lavoro e slow
movement, tra tecnologia spinta e ritorno al vintage, tra crescita
esponenziale di alcuni Paesi e stagnazioni di altri, tra i quali l’Italia.
Tra le poche certezze vi è la crescita del digitale e, con esso, dei nuovi
sistemi di acquisto. Oggi tutto deve essere brand per essere
comprato. Ma brand non è inteso col significato della old economy.
Brand è essere riconosciuti nella propria comunità, anche presso
poche decine di clienti, purchè in quella nicchia si sia nella testa del
cliente, e non così facilmente sostituibili. Aumenta con internet il
tempo dedicato alla discussione sul brand. Si fa un gran parlare di
tutto e di tutti, volano le opinioni, i consigli, le critiche, determinando
in questo modo un nuovo modello di acquisto. Più tempo quindi per
le discussioni e decisioni sempre più rapide. E’ questo il vero
cambiamento di cui tener conto: la discussione è in grado di
condizionare i futuri acquisti. Quando scatta la voglia di comprare, il
brand deve già essere nella testa del consumatore. Le imprese come
possono conquistare clienti in una situazione così complessa? La
soluzione è combinare tecnologia con senso pratico.
I 5 passi per fare business in internet sono:
1.Fa parlare di sè. Oltre alle tradizionali forme di pubblicità sono daincentivare le opinioni di altri che devono parlare di noi. Se ne parlano
gli altri allora vuol dire che è vero, questo è il concetto, poiché si
ritiene che chi non ha interessi economici diretti sia più credibile. Non
interessarsi di quanto si sia conosciuti in rete equivale ad essere fuori
dal mercato in tempi molto brevi. Gli spazi vengono infatti occupati
da chi crea relazioni mentre gli altri rimangono al margine. Far parlare
di sé costringe le aziende a chiedersi: cosa propongo di interessante
al mio cliente, perché mi distinguo, qual è la mia nicchia? Non occorre
essere grandi multinazionali, anzi, c’è posto per molti piccoli
produttori e distributori che abbiano qualcosa di diverso, di
particolare, per cui valga la pena di entusiasmarsi. Si parla quindi di
qualcosa che tocchi i nostri sensi. La banalità non fa notizia e non fa
discutere.
2.Essere presenti con un proprio blog e nei social network.Il mezzo per innescare la relazione è il blog, ossia il diario dove si
scrive, ma si ricevono anche consigli, suggerimenti, critiche. Potrà
sembrare difficile tenere un blog, ma in realtà non si deve far altro che
rendere pubbliche le cose che già si fanno. Con l’abitudine al blog
diventa poi facile dire la propria sui blog degli altri, innescando quella
“link mania” che crea le relazioni e forma i giudizi. Lo stesso dicasi
per Facebook, Linkedin, Twitter, occorre alimentare la propria catena
di relazioni
3.Rendere l ’ azienda trasparente, abolendo i muriconvenzionali ed impenetrabili dell’azienda classica. Il
consumatore vuole vedere cosa c’è dietro il “depliant patinato”. Qual
è la storia di questa azienda? Come è organizzata? E’ verde? Non
inquina? Usa il lavoro minorile o meno? Il consumatore è alla ricerca
di emozioni, che solo la trasparenza gli può dare. Azienda trasparente
in definitiva, di cristallo o di plexiglass, ma trasparente. Il consiglio è
di costruire il proprio brand sulla trasparenza, fin da subito, perché il
futuro sarà fatto solo da aziende così.
4.La strategia deve essere chiara e coerente. Tutta l’aziendadeve essere impostata come tale. Un esempio per tutti è Apple, che
continua a sfornare prodotti che emozionano, tecnologicamente
avanti ma di grande impatto sensoriale. Non vanno quindi proposti
prodotti solo per ampliare la gamma, nella speranza che la quantità
consenta di colpire qualche bersaglio in più. Così facendo si
ingrossano solo i magazzini e si è costretti ad abbassare i prezzi.
Apple non ha una offerta vastissima, ma quella che propone è mirata
al suo consumatore. Non è solo offerta di tecnologia, ma anche di
contenuti, cosa che grandi big della telefonia non hanno ancora
capito. Il consumatore Apple è integrato in una specie di comunità
che lo rende molto più di un cliente. E’ un cliente fan.
5.Conoscere e far partecipare il cliente finale. La conoscenzadel cliente utilizzatore costituisce la base di idee per generare nuovi
prodotti, consente miglioramenti a quelli esistenti, favorisce i confronti
con i concorrenti. La conoscenza del cliente finale oggi è sempre più
facile grazie alle tecnologie, disponibili anche a basso prezzo.
Pensare con la testa dell’utilizzatore finale va oltre il semplice
fatturato, e chi lo fa è sulla strada del successo in un mondo così
turbolento ma pieno di occasioni da cogliere. Il prodotto è sempre
stato sviluppato dai progettisti nelle automobili o dagli uomini
prodotto nelle aziende della moda. Oggi il consumatore è co-creatore
di ciò che compera. Come farlo partecipare? Facendogli fare qualche
cosa, nelle materie nelle quali è esperto oppure per le quali prova
passioni. E’ il fare insieme che crea la relazione, facendo diventare il
cliente protagonista del successo del prodotto. E parlando di questa
esperienza con altri, genera un circolo virtuoso che crea visibilità e
reputazione, che fanno vendere!
Gianni Simonato
12CREATIVA/MENTE
/// NETWORK IL WEB COME STRUMENTO PER IL SUCCESSO AZIENDALE
http://www.simonatopartners.com +
13CREATIVA/MENTE
/// DESIGNERS
COLO
RIAMO
da quando apriamo gli occhi la mattina a quando li chiudiamo
stanchi alla sera, il nostro sguardo è colpito da una moltitudine di
colori che ci circondano e ci accompagnano in ogni momento della
giornata.
dai geroglifici alla tecnologia 3d, l’uomo è sempre stato affascinato
da questo mondo meraviglioso attorno a noi, ed ha tentato di
riprodurlo nella maniera più fedele possibile, con ogni sua sfumatura.
nel 1672 il fisico inglese isaac newton dimostrò, attraverso il celebre
esperimento con il prisma (ripreso anche dai pink Floyd nella
copertina dell’album the dark side of the moon), che la luce che noi
percepiamo bianca in realtà è composta dalla somma dei 7 colori
dello spettro solare. ma questa spiegazione così tecnica e scientifica
sul colore però non è completa.
i colori, a livello tecnico, si identificano attraverso la tonalità, che
consiste nel colore puro senza l’aggiunta di bianco o nero, attraverso
la luminosità, che specifica la quantità di bianco o di nero presente
nel colore, ed infine bisogna tener conto della saturazione, che
consiste nell’intensità di un colore.
nel nostro lavoro è fondamentale comprendere che sentimenti e stati
d’animo può suscitare l’impiego di un colore piuttosto che di un altro,
ed è per questo che è fondamentale per noi la simbologia di ogni
tonalità, e gli accostamenti cromatici, per riuscire a veicolare la
ricezione del pubblico verso il messaggio che si vuole trasmettere.
andiamo a vedere assieme il significato dei tre colori primari, rosso,
giallo e blu, che sono i colori maggiormente usati nella
comunicazione.
Il rosso è il primo coloredell’arcobaleno, ed è il primo colorea cui tutti i popoli hanno dato unnome. Incarna movimento edattività, ed è il simbolo deldinamismo e della vitalità, dellapassione e della sensualità,dell’autorità e della fierezza.il giallo invece è considerato il colore dell’illuminazione, dell’amore
intellettuale e dell’idealismo. suscitando una sensazione
d'espansione e spingendo al movimento, il giallo corrisponde ad una
condizione di libertà e sviluppo.
mentre il blu, il colore del cielo, è indice di responsabilità, affidabilità,
fiducia, e motiva le persone aumentandone l’energia.
dai colori primari poi derivano tutti gli altri colori con il loro significato:
il creativo arancione, la freschezza del verde, il sofisticato viola, e
tanti altri… una considerazione a parte va fatta per il bianco ed il
nero, i così detti “non colori”, che nella comunicazione giocano un
ruolo fondamentale, in quanto il nero suscita sentimenti di solidarietà,
di forza e di formalità, mentre il bianco dà idea di luce, di purezza,
onestà ed affidabilità.
tutti questi significati sono alla base del mio lavoro di grafico, perché
non bisogna solamente controllare che i colori scelti stiano bene
assieme, quello che normalmente si esprime con un (“questi colori
mi piacciono, stanno bene assieme”), ma è fondamentale che siano
in linea con il brand per il quale si sta effettuando quel lavoro, affinché
la ricezione del consumatore sia coerente con la percezione
dell’identità di marca.
COLORI
AMO
PANTONE
RED 032 CPANTONERED 032 C
> cHiDaniele Boninnato a cittadella il 29 maggio 1983
> cosagraphic designer
> come
maestro d’arte.
> passioni
due cavalli ed una moglie
che condivide la stessa passione
/// PROFESSIONE TIPOGRAFOTOCCARE CON MANO
Una buona campagna pubblicitaria, efficace e
d’impatto, deve integrare i mezzi di
comunicazione tradizionale, i cosiddetti old
media, ad i new media digitali. Stampa,
televisione e web sono eterogenei e
complementari, ed è fondamentale per un
brand riuscire a sfruttare le diverse
caratteristiche che questi differenti canali
comunicativi offrono per assicurarsi una
grande visibilità e quindi una buona redditività.
La stampa rientra nei media tradizionali in
quanto è caratterizzata da una sostanziale
asimmetria direzionale del messaggio. Il flusso
comunicativo, infatti, è del tipo “one to many”,
ovvero proviene da un'unica fonte di emissione
ed è rivolta ad un vasto pubblico.
Le nuove forme di comunicazione mediate dal
computer (Computer Mediated Communication),
invece, sono generalmente immediate ed
interattive, e si avvicinano maggiormente alla
comunicazione "faccia a faccia" quindi ad una
comunicazione “one to one”, sino ad arrivare
ad una di tipo many to many nel caso di
newsgroup o forum di discussione. Si genera
dunque una comunicazione bidirezionale,
partecipativa ed interattiva.
Non bisogna però commettere l’errore di
pensare che i media tradizionali siano stati
sostituiti dai new media, con i quali anzi si sono
invece fortemente integrati, in una forma
estesa di complementarietà.
Infatti i diversi canali di comunicazione non
possono prescindere dalla stampa, uno dei
mezzi di comunicazione più antichi e radicati
nella nostra esperienza e nella nostra
memoria.
L’uomo è infatti sempre stato abituato a
toccare con mano ciò che desidera. C'è la
necessità quindi di trasmettere i messaggi
anche attraverso un supporto cartaceo, che
trasmetta emozioni profonde stimolando i
sensi attraverso uno spessore particolare, un
dettaglio in rilievo o il semplice profumo della
carta impiegata. Sfogliare un depliant o un
catalogo, o semplicemente toccare un volantino
pubblicitario come del resto una fotografia,
permettono di catturare l'attenzione del lettore
in maniera più ancestrale ed incisiva, e di
emozionarlo.
Soprattutto, la modalità di fruizione di ciascun
media è diversa. In genere le persone
sviluppano veri e propri rituali di lettura. É
qualcosa di, passatemi il termine, “intimo”, in
cui si torna più volte su una determinata
immagine, si accarezzano le pagine, e si ricerca
una particolare informazione contenuta
qualche pagina prima per riuscire comprendere
tutte le nozioni… ma soprattutto, chi non si
è mai addormentato nel proprio letto con il
volto dentro un libro!
Daniele Gusella
14CREATIVA/MENTE
15CREATIVA/MENTE
/// FOTOGRAFIA PUBBLICITARIA ROBERTO BIANCHI
Com’è iniziata la tua carriera fotografica?
Ho sempre avuto un interesse molto forte per que-st’arte. la luce è qualcosa di impalpabile ed è sti-molante riuscire a governarla. Ho cominciatodurante il servizio di leva: in caserma serviva un fo-tografo per immortalare le varie situazioni, dalle eser-citazioni alle manifestazioni questo mi ha permessodi trascorrere la “naja” divertendomi e mi ha apertogli occhi su quella che poteva essere una concretacarriera professionale.
In che settori della fotografia operi?
sono un fotografo pubblicitario, le mie foto vengonousate esclusivamente per scopi commerciali: cataloghi,pubblicità su riviste, affissioni ed ora anche sul web. pre-valentemente lavoro in questo studio che, date le sue di-mensioni, mi permette di fotografare dai piccoli oggettifino a prodotti decisamente ingombranti; una volta vi ab-biamo portato dentro un escavatore di una nota ditta ve-neta, alto 4 metri e lungo 6, e siamo riusciti a posizionarloed illuminarlo senza particolari problemi. gli spazi e l’im-pianto luci mi permettono di fare non solo foto di still life (let-teralmente natura morta, n.d.r.), ma anche servizi con modelliabbastanza articolati che prevedono la costruzione di veri epropri set ed ultimamente sono stati realizzati anche parecchivideo, sempre per scopi commerciali.
Com’è cambiata la fotografia rispetto a quando hai ini-
ziato?
come tutte le cose anche la fotografia si è adattata ai tempi. si-curamente la principale rivoluzione in questo settore è stato ilpassaggio dalla pellicola al digitale; numerosi colleghi del tempo,anche molto bravi, ne sono stati totalmente spiazzati ed in uncerto senso la loro capacità artigianale ha perso valore, perchènon sono riusciti ad adattarsi alle nuove tecniche, come la postproduzione, e questo purtroppo li ha tagliati fuori. personalmentel’ho vissuto come un cambiamento positivo, sono sempre stato un ap-passionato di tecnologia ed il digitale ha risolto parecchie problematiche.
Con questo cambiamento si sono ridotti i costi della fotografia?
sicuramente non ci sono più le spese vive di un tempo, come pellicole,sviluppi, ecc… ma sono aumentati gli investimenti. per lavorare bene esoddisfare al meglio i clienti bisogna restare al passo coi tempi e questosignifica investire decine di migliaia di euro in attrezzature.
Qual è per te il cliente ideale?
lavoro quasi esclusivamente per agenzie pubblicitarie e studi grafici. per-sonalmente il cliente migliore è quello che sa organizzare bene il lavoro, equesto è sicuramente positivo sia per lui che per me. se il cliente mi dàdelle date precise e le rispetta, se ha le idee chiare su cosa vuole e mi dàdei layout corretti, agevola sicuramente il mio lavoro e mi dà la possibilitàdi operare al meglio creando così soddisfazione da entrambe le parti peril risultato ottenuto.
Abbiamo parlato di tecnologia, hai qualche novità che
puoi offrire ai clienti grazie ad essa?
recentemente ho sviluppato alcune tecniche interessanti da proporre.la prima è la fotografia a 360°, una tipologia particolarmente appetibilesoprattutto nel web; invece di fare un singolo scatto all’oggetto ne vengonofatti una serie, facendolo ruotare sempre di una stessa quantità di gradi; diconseguenza il prodotto viene ripreso in tutta la sua completezza. i variscatti vengono poi uniti via software e, se ad esempio vengono pubblicatinel web, è possibile ammirare l’oggetto comandandone col mouse la ro-tazione. addirittura è possibile interagire con la foto usando le dita, neinuovi supporti touch come iphone ed ipad.altro servizio che assieme ai miei collaboratori stiamo mettendo a punto èla ripresa video per mezzo di macchine fotografiche digitali (vslr). ora èpossibile unire la qualità offerta dalla fotografia al movimento video. sicu-ramente i movie eseguiti con questi mezzi uniti all’esperienza di illumina-zione propria del fotografo, hanno un rapporto qualità/prezzo senza pari.basti pensare che con queste attrezzature sono state girate puntate dinote serie televisive.
Se vi capita di attraversare la Riviera del Brenta potreste incrociare un’auto che decisamente
non passa inosservata, una Lincoln MarkIV del 1973, mastodontico mezzo, simbolo
inequivocabile dello stile made in USA. Nel caso in cui vʼimbatteste in questo 7500 giallo,
allora avreste trovato Roberto Bianchi.
Roberto ci fa prima visitare il suo studio fotografico in cui primeggiamo attrezzature ed
accessori di ogni genere, macchine fotografiche degli anni ʼ70 collegate a moderni dorsi
digitali ed immancabili computer marchiati col frutto proibito. Per fare due chiacchiere, ci
fa accomodare in un corridoio di disimpegno che divide la sala posa dalla sala make-up e
dal reparto post-produzione... anche questo spazio racchiude in sè qualcosa di particolare,
dall’aspetto molto “street”: pensate che lungo la parete è letteralmente parcheggiata una
Buell motorizzata Harley.
a cura di lorenzo scaldaferro
http://www.robertobianchi-fotografia.it +
16CREATIVA/MENTE
L’informatica ha influenzato quasi ogni aspetto della nostra vita.
Possiamo vedere i nostri nipoti a 500 km di distanza che
compiono i loro primi passi in diretta attraverso You Tube, ed
ordinare una pizza per asporto direttamente dal sito internet
della pizzeria sottocasa.
Ma tutta questa tecnologia come ha modificato la nostra vita?
Beh, sicuramente ha influenzato la nostra amata lingua italiana!
Abbiamo assistito in questi anni alla contaminazione con termini
spesso ispirati all’inglese, legati all’informatica.
Alcuni termini sono ormai entrati nel nostro vocabolario, come
“cliccare”, “chattare”, “downloadare”e “scannerizzare”; ma ce
ne sono molti altri che ancora ci suonano strani all’orecchio.
Attraverso la tecnologia infatti ogni giorno i vocabolari,
soprattutto delle nuove generazioni, si ampliano ed, almeno per
quanto mi riguarda, stento a capire cosa dicono!
“Abbiamo briffato e dobbiamo becappare tutto prima che crushi
rischiando di perdere tutte le nostre flaggature, lol.”
Sembra un’altra lingua no?
Eppure i giovani d’oggi si capiscono! Sono tutte storpiature di
termini inglesi legati al mondo del pc.
Allego alcuni termini di questo nuovo dizionario:
Becappare: creare una copia di riserva di uno o più file.
Debaggare: correggere, mettere a punto; con riferimento a
procedure e programmi.
Skillato: dotato delle capacità e delle conoscenze necessarie
per un determinato lavoro o impegno. Esperto.
Performante: offrire una buona prestazione
Flaggare: contrassegnare
Lol: divertente (lot of laught)
Linkare: creare un collegamento ipertestuale telematico.
Taggare: indicare
Crash: disco rigido in blocco che smette di funzionare. In senso
traslato, andare in tilt.
Blogger: autore di blog.
Ovviamente ce ne sarebbero molti altri da aggiungere… ma
credo che siano sufficienti per dare un’idea di come, grazie alla
tecnologia ed all’informatica, il linguaggio stia subendo dei
mutamenti, e si stiano creando numerevoli neologismi, che
entreranno a breve a far parte della nostra vita quotidiana.
> cHiRiccardo Caldiron
> cosagraphic & web designer
> come
la curiosità lo spinge verso nuove
sfide.
/// UTILITY
IL DIZIONARIO IN
CONTRA IL W
EB
Ancora più intelligente. E più concentrato.due videocamere per FaceTime e i videoHd. Chip dual-core A5 Apple. La stessaautonomia di 10 ore. Il tutto in un designpiù sottile e leggero. Il nuovo iPad è an-cora più straordinario. E sempre più inimi-tabile. del resto, è per questo che è statoridisegnato: ora è il 33% più sottile e finoal 15% più leggero, e ancora più comododa tenere in mano. Navigare il web, con-trollare la posta, guardare film, leggerelibri: tutto diventa assolutamente naturale. Il chip A5 ha due core, perciò il nuovoiPad può fare il doppio del lavoro. Soi notala differenza quando si naviga, si guardaun film, giochi, videochiamiate con Face-Time o si passa da un’app all’altra. Il mul-titasking è più fluido, le app si caricano in
un attimo, e tutto, semplicemente, fun-ziona meglio.Sul nuovo iPad la grafica è fino a novevolte più veloce, così i giochi sono piùfluidi e ancora più realistici. Ma è un van-taggio anche per le altre app, special-mente se usano contenuti video. Anche seè più sottile e leggero, iPad ti offre sempreben 10 ore di autonomia. Sul nuovo iPadci sono due videocamere: una davanti euna sul retro. Sono piccoline, ma fannograndi cose. Si può usare la videocameraanteriore per chiacchierare faccia a faccia.durante la videochiamata, si passa alla vi-deocamera posteriore per mostrare aglialtri dove sei, con chi sei e cosa succedeintorno a te. Se non stai usando Face-Time, la videocamera posteriore è sempre
pronta a girare in qualità Hd. iPad 2 e laSmart Cover sono fatti l’uno per l’altra.grazie a una tecnologia intelligente, fraloro si crea un’attrazione magnetica: laSmart Cover si posiziona perfettamente enon si sposta, così protegge lo schermosenza appesantire il profilo dell’iPad. Edecco un’altra mossa geniale: se si piegala cover si ha un supporto perfetto perguardare film, giocare o navigare. iPad è un unico grande schermo da 9,7pollici: alta definizione per foto, film, pa-gine web, libri e molto di più. è retroillumi-nato LEd, quindi ogni dettaglio è nitido,chiaro e brillante anche negli ambientipoco luminosi, per esempio inaereo.
/// THINK DIFFERENTiPAD 2
17CREATIVA/MENTE
/// SPAZIO WEB PUBBLICITÀ COMPRESSA
Cos’è un banner web???!!! Molti solitamente rispondono con
questa frase: ”Io credo che un banner sia uno striscione da
appendere al muro…”
diciamo che la risposta non è del tutto sbagliata in quanto il
termine banner è una parola inglese che significa striscione,
vessillo o bandiera, ma questa parola seguita dal temine web
colloca l’elemento in tutt’altro contesto: quindi per semplificare
un banner web è un piccolo striscione pubblicitario inserito
all’interno di una pagina internet.
Questo tipo di propaganda, viene creata per far conoscere
maggiormente un prodotto o un servizio, perciò viene collocata
in siti, portali, social network, community, che fanno parte di un
circuito che abbia un contenuto di interesse per il navigatore che
lo sta consultando. Il banner è molto diffuso nella rete e si
individua molto facilmente; oramai la loro posizione è ben definita
all’interno di una pagina web (testata, fasce laterali oppure a piè
di pagina), infatti i portali più conosciuti espongono questi tipi di
annunci pubblicitari sfruttando il più possibile ogni riquadro
passando numerose promozioni promosse da diversi
committenti, in modo da accontentare le pressanti richieste.
Per affermare che questa forma di pubblicità è così integrata nel
web, basti pensare che quasi tutti i formati dei banner non
vengono identificati attraverso le loro misure ma oramai molti di
loro sono standardizzati attraverso un nome proprio come
Leaderboard (728x90px), Skyscraper (120 x 600px), Half banner
(234x60), etcc. Logicamente un'azienda che investe in questo
tipo di attività è conscia dei vantaggi che ne può trarre. Se le
campagne sono ben strutturate e pianificate, l’investimento viene
canalizzato nel giusto target e quindi apre sicuramente nuovi
rapporti commerciali con gli utenti interessati.
Ma come viene creato, il cosiddetto “banner”?!? Quando ci viene
commissionato ci informiamo su quale sia il dominio in cui verrà
esposto e ne analizziamo il contesto grafico, da qui viene poi
elaborata una composizione adatta, che racchiuda con le minime
parole e gli essenziali elementi, il servizio o il prodotto che il
cliente vuol far conoscere.
Solitamente vengono inseriti il logo aziendale e delle immagini
del prodotto, uniti ad una grafica accattivante con delle frasi che
rispettano lo stile e la comunicazione del brand.
Ma quali sono le caratteristiche che identificano uno striscione
web dalla struttura vincente? diciamo che come al solito
predomina la semplicità e l’innovazione… certo per
essere visti e cliccati bisogna stupire ed incuriosire. Questa è la
miscela giusta per acquistare popolarità.
Quindi, non dev’essere una cozzaglia di figure e parole messe
alla rinfusa, ma ponderate e collocate per creare un ritmo
dell’insieme. Bisogna considerare poi che tutti i banner al loro
interno contengono un link che punta alla home page del sito
istituzionale oppure ad una pagina dedicata alla promozione in
atto, il tutto per approfondire l’interesse dell’utente.
Vi chiederete infine con che tecnologia venga presentato questo
prodotto... La maggior parte dei banner on line è di tipo statico,
ovvero sono semplici immagini (gif, jpg o png) che racchiudono
la pubblicità pensata; il passo successivo sono le gif animate,
sempre immagini susseguite da piccoli movimenti che rendono il
messaggio più evoluto e complesso; ma il top di questo settore
sono i banner di tipo dinamico.Quest'ultimi sono molto più
invitanti rispetto alla prima soluzione perché ci sono molte più
possibilità di elaborazione trasformandosi in alcuni casi anche in
un oggetto interattivo. diciamo che questa soluzione ti permette
di spaziare oltre che nella creatività grafica anche nella fluidità
del messaggio creando un effetto molto più impattante in quanto
prodotto con tecnologia flash o jquiry.
18CREATIVA/MENTE
> cHiBarbara Tamiazzonata a conselve il 19 luglio 1977
> cosaweb designer
> come
diplomata al liceo artistico
modigliani
> per cHi
“vivi e lascia vivere” è la sua
frase preferita
19CREATIVA/MENTE
CTRL-ALT-CANCHo iniziato quando internet era un modem a33,6 che occupava la linea e, o si telefonavao si navigava… quando WWW era acronimodi World Wide Waiting, e navigare richiedevadecisamente grande pazienza… quando laconnettività si comprava in scatola, da MediaWorld, solo ed esclusivamente da Telecom, ein più pagavi pure le telefonate… Quando il tuo amico, nonchè poi socio fedele,ti passava una password rubata spiando unnegoziante che vendeva computer con 32mega di ram e dischi da 500 mega (ed eri ungran figo se ne possedevi uno),raccomandandoti però di non connetterti incontemporanea perché si rischia di bloccarel’account…Quando il bip bip del modem ti indicava conprecisione che cercava la linea e sapevibenissimo che riuscire a connetterti all’ora dipunta era una conquista… Quando poi ISDNera navigare da re… quando Tiscali ti regalavala connettività (ma la bolletta andavacomunque pagata) e connettersi da Padova oda Maserà era diverso, perché all’interno dello049 c’erano comunque i distretti e la tariffaera diversa…Quando Wind aveva deciso di vendere unatariffa flat, ma solo analogica... quindil’escamotage era avere la ISDN con una lineaanalogica e via, una telefonata che duravatutta la giornata!Quando la macchina andava riavviata almeno4 volte al giorno, altrimenti il blocco erafisiologico… Quando la chat era roba da geek,ed ICQ la faceva da padrone, ma era meglioC6, almeno parlava italiano… Quandoacquistare un dominio era una cosa da fighi,ma Word On Line te ne regalava uno se ticonnettevi con loro!Quando i TLD .it andavano scelti con cura,perché ne potevi acquistare solo uno, e poibasta!ed allora ciceroneonline.it ci sembrava unprogetto vincente!Quando la rete della mia facoltà collegava 12macchine ad internet con un modem a 56K eutilizzare un monitor da 17 pollici era roba dicui bullarsi…Quando 800x600 era la risoluzione dellemacchine vere, e navigare a milioni di colorifaceva la differenza…Quando si era Pentium, ma se eri AMD K6 eriun avanguardista, anche se la macchinascaldava come un forno!Quando la musica era wav e se la volevi comesottofondo del tuo sito era ovviamente midi!Quando nacque MP3 e fu la rivoluzione…
Quando Napster permetteva di scaricaretutto, ma proprio tutto… Quando ilmasterizzatore costava come il pc, ed unsupporto vergine costava una follia…Quando le agenzie usavano gli Iomega Zip, eper passarti il materiale lo spedivano colcorriere, ma poi lo voleva indietro! Quando una scansione assorbiva tutte lerisorse della macchina: ma tu eri figo perchèavevi lo scanner SCASI…Quando l’editor era FrontPage Express… edInternet Explorer era il migliore perché tipermetteva codice brutale che comunqueandava bene… quando Netscape Navigatorera la spina nel fianco dei web designer perchéla compatibilità era pressoché nulla, machissenefrega, non lo usa nessuno!Quando CSS non esisteva e gli stili eranodichiarati in linea… e se il tuo cliente cambiavaidea dovevi modificarlo in 50 pagine, ed eraperso il pomeriggio… Quando i layout erano tutte tabelle, e più neannidavi una nell’altra, e più avevi la possibilitàche funzionasse… quando volevi il layoutcentrato, ma vai a sapere perché Netscapeallineava a sinistra!Quando Adobe ha rilasciato Image Ready, e tuti sei commosso, perché tagliare un layout eprodurne il codice era diventato banale!Quando il testo era immagine, javascript siutilizzava per far comparire nella barra distato il titolo della pagina successiva, ed ericool se la tua pagina si intitolava ::: C H I S IA M O ::: che quei “:” facevano molto hi tech…Quando 2Advanced era l’obiettivo, quandoFlash cominciava a fare capolino, ma le appletJava rubate qua e la erano ancora un must…Quando, se il sito era in cromeless avevicreato l’interfaccia del secolo… quando lericerche le facevi su Altavista… ma poi anchesu Virgilio, perché il database era statoselezionato a mano, e quindi il risultato era piùpulito! Quando le pagine in demo le caricavi suGeoCities, ma dovevi farlo una per volta, dainterfaccia web.Quando è arrivata BBB di Telecom Italia, el’adsl a 256k veniva consegnata dal fattorinocorredata di maglietta nera e scritte rosse etazza da tè! Però il modem usb, bellissimo davedere a forma di manta, non funzionava mai,e poi te ne mandava un altro, e poi un altro epoi si arrendevano e finalmente ti mandavanoun modem ethernet che potevitranquillamente trasformare in router etenerlo quindi sempre connesso!Quando è arrivato Dreamweaver, e finalmentei tuoi lavori si potevano vedere anche su
Netscape perchè il codice era più pulito…quando tutto poi si apriva in pop-up, e piùpiccolo era il pixel font che avevi scelto, piùbella la pagina!Quando un monitor non bastava più ed alloranon bastava lo sviluppo di un sito nuovo per laMatrox Dual Head ed un altro 17 pollici!Quando le cose cominciavano a farsi serie, edera il caso di comprare la Creative Suite, magià che c’eri anche un bel 19 Lacie!Quando html non bastava più e bisognavaprogrammare la pagina, ma il concetto didatabase non ti era ancora chiaro anche secolui che sarebbe diventato il tuo sociopazientemente si sforzava per spiegartelo.Quando CSS ti ha cambiato la vita da un lato,ma te l’ha complicata dall’altro perché webdesign implicava la conoscenza del codice.Quando ho capito che da solo non potevo piùfarcela ed Enrico si è fatto avanti.Quando ci siamo trasferiti ed avere unpentium4 che faceva da server e 3 macchinecollegate tra loro faceva web agency…Quando i rilasci dei nostri lavori si facevanocritici ed allora notte persa, che il TennisManager alle 4 del mattino lanciava laprocedura!Quando da soli non ce la si faceva davvero più,ma tutti quelli che rispondevano ai colloqui nonci andavano bene, fino a che arrivò Barbara,che a differenza di tutti i bulli passati sipresentò esattamente per quello che era…quando anche Lino, alla decima sigarettaconsecutiva fumata insieme decise di far partedella squadra…Quando Maserà non andava più bene, e con iragazzi di Capsule si poteva crescereinsieme… Quando ci siamo trasferiti aNoventa e Susanna è entrata in squadra…Quando il tuo uomo migliore sceglie nuovestrade e le difficoltà ti sembranoinsormontabili e ti fai affascinare da propostedavvero allettanti che solo uno sprovveduto odun idealista potrebbero rifiutare…Quando la tua famiglia, qualunque sia ladecisione, è comunque dalla tua parte.Quando però si fa avanti Marco, che conentusiasmo da vendere ti convince chebisogna guardare oltre.Quando si decide per un nuovo trasloco, unanuova società, nuovi soci e nuovi collaboratori,ed allora l'avventura è davvero un gran belfilm! Quando mi accorgo che quando parlo diXtraGroove mi riempio d’orgoglio e quasi quasimi commuovo…
Stefano
gusella adv srl+ 3 9 0 4 9 7 1 7 1 1 0 - i n f o @ g u s e l l a - a d v . c o m - w w w . g u s e l l a - a d v . c o m
comunicare emozioni attraverso nuove idee creative.
noi crediamo nella condivisione dei nostri e vostri valori
per realizzare una comunicazione esclusiva ed efficace.
qualcosa di nuovo
21CREATIVA/MENTE
/// CLOSE UP LUCA TONDIN
Se dovessi descrivere la tua esperienza di imprenditore nel tuo
“progetto porte”, cosa diresti?
Tutto parte dalla grande passione trasmessa da mio padre. da lui hoappreso la determinazione, la precisione, la correttezza e l’umiltà. Miha insegnato a mettermi in gioco e non è mai stato geloso del suolavoro. Mi appassionai fin da subito alla lavorazione del legno e cosìdecisi di impegnarmi a tempo pieno in un ambizioso progetto. All’inizionon avevo le idee chiare su come sarebbe stato il mio futuroprofessionale, ma ero sicuro che l’impegno che avevo deciso didedicare all’attività di famiglia un giorno avrebbe dato i sui frutti. Fu soloqualche anno dopo che, in seguito ad una serie di esperienze, iniziai adefinire chiaramente i progetti per il mio futuro. decisi allora di portarealla specializzazione l’azienda che fino a quel momento aveva sempremantenuto un carattere puramente artigiano. di cose negli ultimi annine sono successe parecchie, ma le più significative sono senza dubbioil passaggio da un mercato puramente locale ad uno nazionale, fino aiprimi contatti internazionali. Il brand “Tondin Porte”, nato dalle radicidella storica “Falegnameria Tondin” e comunicato fin dagli inizi tramiteil supporto della “gusella AdV”, ora gode di una ottima notorietà ed èriconosciuto come marchio di qualità presso tutti gli operatori nazionalidel settore del serramento.
Da dove parte la passione per un progetto e qual’è il progetto che
ti ha dato più soddisfazione?
Tanto più riesci a costruire nella tua mente un’immagine chiara del tuosogno, tanta più passione ti farà muovere in direzione del tuo obiettivo.La passione nasce dal sogno: senza il sogno non può esistere la realtà.da quando ho capito questo, ho tralasciato un po’ di razionalità per farspazio ad un pizzico di creatività, di immaginazione e, a volte, diirrazionalità! Il progetto che mi ha dato più soddisfazione: assumermi l’onere delladirezione commerciale dell’azienda. Partire da una esperienza di purotecnico per arrivare ad una mansione commerciale è stata unaconquista. Il segreto? La semplicità! La natura è in equilibrio grazie aregole semplici… e funziona perfettamente. Basta osservarla perimparare.
Dove trovi l’ispirazione nella quotidianità?
L’ispirazione arriva da dentro me stesso. una volta mi preoccupavo dicercare le risposte ovunque, ma con scarsi risultati. Ora lascio il giustospazio a me stesso: mi ascolto con pazienza e le risposte arrivanocome per magia. dentro di noi c’è tutto ciò di cui abbiamo bisogno!
Progetti per il futuro e di quale colore immagini che sia il futuro?
di progetti per il futuro ne ho molti. Il principale è quello di consolidarel’azienda dopo i numerosi cambiamenti degli ultimi anni. Il mio grandesogno è quello di dar vita a delle aziende a misura d’uomo, dove lepersone siano veramente fiere di lavorare, dedicandosi con entusiasmo
e con amore ad uno scopo comune condiviso, nell’ambito di unmercato senza limiti.Se dovessi dipingere il futuro, userei il colore azzurro, l’azzurro del cielo.Poi ci disegnerei al centro un grande sole sorridente di colore giallo,giallo perché è il colore preferito di mia moglie Valentina, con cui hodeciso di condividere tutti i miei progetti.
Nel design credi sia meglio perseverare nell’italian style oppure
pensi che una contaminazione di stili sia più contemporanea?
Io credo che il design debba essere una espressione della propriaessenza. Più che in uno stile particolare, io credo molto nella semplicità,nell’equilibrio, nella pulizia e nella funzionalità. Sono convinto che noiitaliani abbiamo un grandissimo patrimonio artistico da valorizzare cheda sempre è apprezzato in tutto il mondo.
Quali preferisci tra gli interior designers di oggi e quali tra quelli
del passato?
Non ho particolari preferenze per qualche specifico interior design.Apprezzo di volta in volta ciò che mi trasmette sensazioni piacevoli.Cito solo Frank Lloyd wrigth, in quanto disegnatore che mi appassionòfin dai primi studi della storia dell’architettura moderna.
Qual’è lo spazio che un giovane imprenditore dedica al tempo
libero? E cosa preferisci fare?
All’inizio della mia carriera lavoravo mediamente 13 ore al giorno, sabaticompresi, e non avanzavo tempo se non per qualche serata con gliamici. Ora lavoro di meno sviluppando progetti molto più ambiziosi.Riesco dedicare regolarmente del tempo allo sport e alla famiglia, miconcedo spazio per qualche viaggio in periodi dell’anno di normalelavoro, riesco a ritagliarmi anche qualche momento per sviluppareprogetti esterni alla mia attività imprenditoriale e vivo con grandeserenità. una mia grande passione, nata negli ultimi anni, è la corsa. Iniziai pertenermi un po’ in movimento, in alternativa al solito nuoto e ciclismo.Poi, curioso e stimolato da alcuni amici imprenditori, decisi di percorrerela mia prima maratona. Ora corro per pura passione e per abituarmi araggiungere regolarmente gli obiettivi. Per me la corsa è diventata unametafora di vita. Mi alzo la mattina presto per allenarmi anche in pienoinverno ed ambisco pure ad ottimi risultati nelle prossime maratone. Il17 Aprile avrò la soddisfazione di correre “in casa” partecipando allafamosa maratona di S.Antonio in Padova.
Cosa pensi della formazione e del ciclo di incontri Libera/mente?
La formazione è diventata una parte importante della mia vita. Ho avutola fortuna di frequentare il mio primo corso di formazione personale a19 anni, quando ancora non avevo idea di cosa si trattasse. da allorala mia vita ha avuto una variazione di rotta evidente. dopo alcuni anni,nel 2008, conobbi Robert Johnson e da lui ricevetti l’ispirazione che miha guidato verso le grandi scelte degli ultimi anni della mia vita. Oggipartecipo spesso a eventi formativi e la maggior parte dei libri che leggotrattano di argomenti inerenti a storie e strategie dei grandi leader eformatori.La gusella AdV è una delle poche aziende di mia conoscenza che, inquesti tempi, sta avendo il coraggio e la lungimiranza di comunicare inmodo diverso. In un mondo di grandi cambiamenti il ciclo di eventi“Libera/mente” si presenta come un innovativo sistema di coinvolgeregli imprenditori in un’esperienza “straordinaria”. uscire dalla propria“area di comfort” penso sia indispensabile per cogliere l’essenza dinuove opportunità.
http://www.tondin.it +
22CREATIVA/MENTE
Il polo è uno degli sport più antichi che
conosciamo. Le sue origini sembrano
risalire a prima della nascita di Cristo. La
prima partita di cui si hanno testimonianze
risale al 600 a.C. in Persia, tra turchi e
persiani. Fu il Re persiano dario a portare,
nel 522 a.C. il Polo in India.
Il polo ebbe grande successo anche in
Cina, dove si racconta che saperlo giocare
con abilità era un presupposto
indispensabile per poter accedere ad
importanti cariche politiche, ma soprattutto
in India, dove veniva giocato dai marajà, da
cui lo appresero a metà del xIx secolo i
militari britannici presenti nel Paese, colonia
della gran Bretagna dal 1757 al 1947.
I militari inglesi portarono questo sport in
patria, e da li poi si diffuse in tutto il mondo.
Il polo è uno sport di squadra in cui i
quattro giocatori a cavallo devono colpire
una palla di legno con un’apposita mazza
per fare goal buttandola nella porta della
squadra avversaria.
Ogni giocatore ricopre un ruolo ben preciso
indicato dal numero riportato sulla maglia.
Il numero 1 gioca in attacco, il numero 2 è
il giocatore di intersezione nonché secondo
attaccante, il numero 3 è il regista della
squadra nonché il secondo difensore,
mentre il numero 4 è il primo difensore.
una partita di polo è accattivante,
emozionante e coinvolgente.
Ogni colpo è assestato con precisione ed
attenzione, calibrando con precisione
l’intensità della forza da imprimere alla
pallina. un lavoro di squadra preciso per
realizzare la strategia migliore per la propria
squadra per andare verso la vittoria, nel
rispetto degli avversari.
uno sport nobile ed antico, praticato anche
da Alessandro Magno e gengis khan, nel
quale ci deve essere una perfetta sintonia
tra l’atleta ed il suo cavallo. Il cavallo infatti
deve assecondare il suo cavaliere in ogni
istante del gioco partecipandovi
attivamente e divertendosi.
Lo sapete che…- La palla usata nel Polo è di diametro 7,6 a
8,9 cm, con un peso che può oscillare fra i
120 e 135 grammi, il materiale di cui è
composta può essere di legno (salice) o di
plastica.
- La palla usata sui terreni innevati ha
dimensioni maggiori del normale e misura
circa 18 cm. di diametro, è di plastica
gonfiata ed è il colore è rosso-arancione
- La stecca utilizzata per colpire la palla è
di bambù e deve essere rigorosamente
tenuta con la mano destra.
La partitauna partita standard è calcolata in 6 tempi
di gioco ma può variare da quattro ad otto
tempi. Ogni tempo è chiamato "chukker" e
dura sette minuti effettivi.
In tutte le partite a metà gara è previsto un
intervallo di 5 minuti; invece tutti gli altri
intervalli fra i chukker sono di 3 minuti. Il
cambio di campo è previsto ad ogni punto
segnato. L’inizio e la conclusione di ogni
chukker viene scandito dal suono di una
campana.
All’inizio della partita le due squadre si
allineano al centro del terreno di gioco,
ciascuna squadra nella propria metà
campo. L’arbitro lancia la palla con forza,
“Throw-in”, fra le due squadre schierate, da
una distanza di non meno di 5 metri (la
regola impone che i giocatori fino a quel
momento rimangono allineati).
Partono poi i giocatori per il possesso di
palla, obiettivo fare più goal e aggiudicarsi
la vittoria!
/// STORIA DEL POLOSPORT NOBILE ED ANTICO
23CREATIVA/MENTE
/// WWWI NUMERI DI INTERNET
Ma internet è veramente così diffuso?!? Quante persone lo utilizzano?!? E Facebook?!? Quante aziende investono in pubblicitàsul web?!? Quanto tempo trascorre l’utente medio su Facebook ogni giorno?!? E vogliamo parlare di YouTube?!? E Twitter?!?
30 m i l i on i i t a l i a n i c he u t i l i z zano i n te rne t64 ,6% popo l az i one i t a l i a na con accesso a i n te rne t
2 m i l i a rd i v i s i te quot i d i ane a YouTube600 mi l i on i i s c r i t t i a Facebook ne l mondo88% az i ende USA che pubb l i c i z zano on l i n e
70% Persone che affermano di consultare recensioni di un prodotto prima del l 'acquisto58% su tota l e down load de l l ' a pp l i c az i one Facebook pe r i Phone
14 centes im i spesa med i a pe r c l i c p e r l e campagne i t a l i a n e Pay Pe r C l i c19% budge t comp l ess i vo pe r pubb l i c i t à on l i n e de l l e a z i e nde f rances i23% budge t comp l ess i vo pe r pubb l i c i t à on l i n e de l l e a z i e nde i ng l es i10% budge t comp l ess i vo pe r pubb l i c i t à on l i n e de l l e a z i e nde i t a l i a n e22 ,9% aumento budge t pubb l i c i t a r i o SEO e Pay Pe r C l i c n e l 20 10
24 ,2% aumento budge t pubb l i c i t a r i o su l l a te l e fon i a mob i l e n e l 20 1037 ,9% aumento budge t pubb l i c i t a r i o su l Web ne l 20 10
4 1 ,9% aumento budge t pubb l i c i t a r i o su i Soc i a l Ne twork ne l 20 10500% R i to rno su l l ' i nvest imento de l 22% de l l e campagne Pay Pe r C l i c
500% R i to rno su l l ' i nvest imento de l 40% de l l e campagne SEO42% utent i c he c l i c cano su i p r im i 4 r i su l t at i d i Goog l e23% percentua l e d e i c l i c sug l i annunc i Pay Pe r C l i c
62% utent i c he c l i c cano su i r i su l t at i i n p r ima pag i na d i Goog l e23% utent i c he c l i c cano o l t r e l a p r ima pag i na de i r i su l t at i d i Goog l e
15% utent i c he p rovano p i ù r i c e r che o motor i d i r i c e r ca10% percentua l e d e l tempo i nte rne t t rascorso su i Soc i a l Ne twork
100 m i l i on i u tent i Facebook da d i spos i t i v i mob i l e6 ° posto l ' I t a l i a è a l s esto posto come numero d i i s c r i t t i a Facebook
4 n . d i pag i n e d i c u i d i venta fan l ' u tente med io ogn i mese8 r i c h i este d i am i c i z i a i nv i ate ogn i mese da l l ' u tente med io
25 comment i l asc i at i i n med i a ogn i mese da c i ascun u tente Facebook13 numero d i g rupp i a cu i è i s c r i t to un u tente med io d i Facebook
55 m inu t i tempo passato da l l ' u tente med io ogn i g i o rno su Facebook5 m i l i a rd i contenu t i pubb l i c at i ogn i s e t t imana su Facebook
3 m i l i a rd i foto postate ogn i mese su Facebook24 ore tempo v i d eo ca r i cato ogn i s i ngo l o m i nu to su YouTube15 m i nu t i a l g i o rno tempo che passa ogn i u tente su YouTube
26% i ta l i an i i s c r i t t i a Facebook a l 30 apr i l e 20 1016 .030 .860 g l i i t a l i a n i i s c r i t t i a Facebook a l 30 apr i l e 20 10
300 .000 a l g i o rno l a c r esc i t a deg l i u tent i Tw i t te r1 10 m i l i on i g l i a c count at t i v i su Tw i t te r
28 m i l i on i l e pag i n e Tw i t te r v i s i t ate dag l i i t a l i a n i a l ug l i o 20091 m i l i one g l i i t a l i a n i c he usano Tw i t te r
8 m i l i a rd i e 700 m i l i on i pag i n e Facebook v i s i t ate dag l i i t a l i a n i a l ug l i o 200920 m i l i on i g l i i t a l i a n i c he u t i l i z zano Facebook
2 1 m i l i on i i t a l i a n i c he u t i l i z zano Goog l e ogn i mese97% ut i l i z zo d i Goog l e p e r l e r i c e r che
15 m i l i on i i t a l i a n i c he v i s i t ano s i t i d i E -Commerce93 ,2% i l au r eat i c he u t i l i z zano i n te rne t58 ,4% ut i l i z zo d i i n te rne t n e l Sud I t a l i a
68 ,2% ut i l i z zo d i i n te rne t n e l Nord e Cent ro I t a l i a9 1% imp i egat i e i nsegnant i c he u t i l i z zano i n te rne t
93 ,7% imprend i to r i e l i b e r i p rofess i on i st i c he u t i l i z zano i n te rne t92 , 1% d i r i g ent i/ quadr i/ docent i c he u t i l i z zano i n te rne t
98 ,5% student i un i ve rs i t a r i c he u t i l i z zano i n te rne t
24CREATIVA/MENTE
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TEST DI TORSIONE PER MISURARE LA RIGIDITÀ DEL TELAIO
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10 2 3 3,3 4 5 6 7 8mm.
100
150
200
250
300
350
400414
0
N
LOAD (N) 400
STANDARD (N/mm) 100
STIFFNESS (N/mm) 125
STD DEFORMATION (mm) 4.0
DEFORMATION (mm) 3.3
BOTTECCHIAEMME2 FRAME
SIZE: 48WEIGHT: 810 GR.
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