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DALLE ALPI AL SAHEL
Educare allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà
internazionale
In collaborazione con
Con il patrocinio del
Percorso di Formazione
Finalità: Promuovere fra i docenti la costruzione di percorsi didattici che integrino
l’educazione allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale
Presentazione del sito Londootiloo, strumento didattico pedagogico realizzato
attraverso il progetto europeo Des alpes au sahel
Temi :educazione allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale;
salvaguardia delle risorse naturali, acqua, alimentazione, cambiamenti
climatici, rifiuti; promozione dell’equità, della coesione sociale e della
cittadinanza attiva (programma “Europa E.T.2020”)
Dalle Alpi al Sahel !
Creazione di una rete transfrontaliera di scuole, parchi, città , ong, associazioni del Piemonte e di Rhône-Alpes per una
educazione scolastica che integri l’attenzione all’Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile con la dimensione
della Solidarietà Internazionale, in particolare verso l’Africa Sub-sahariana.
Obiettivi
Promuovere l’integrazione della dimensione dello Svilu ppo Sostenibile e della Solidarietà Internazionale nei programmi di Educazione Ambientale della Regione Piemonte e di Rhône-
Alpes.
Rafforzare e moltiplicare l’impegno delle scuole delle due Regioni nei numerosi progetti di cooperazione decentrata, dei
parchi regionali e delle città con l’Africa Sub-Sahariana, incentrati sul raggiungimento degli obiettivi del millennio 7 e 2
Obiettivo specifico :
Creare una rete transfrontaliera di scuole, parchi, città, ong, associazioni del Piemonte e di Rhône-Alpes intorno al tema
«Educazione ambientale, Sviluppo sostenibile e Soli darietàinternazionale» (EA-SS-SI)
Il progetto si è concluso il 31/12/2011
Da Des Alpes au Sahel a REDDSO
Regioni per l’Educazione allo sviluppo sostenibile e solidale
� Des Alpes au Sahel :
1 milione €, Finanziamento UE 750 mila € (75%) nel periodo
2009-2011
� REDDSO 1,5 milioni €, Finanziamento UE, 980 € (65 %)
per il periodo 2013-2015.
� Inizio del programma: APRILE 2013
� Fine del programma: OTTOBRE 2015
PLATEFORMES ONGPLATEFORMES ONG
RESACOOP et COP PIEMONTE
Federacio catalana ONG
Structure ONG Pologne
associatiassociati
� Università degli Studi di Torino (UNITO)� Provincia di Torino e Comune di Rivoli (Coordinamento Comuni
per la Pace della provincia di Torino (Co.Co.Pa)� Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte � Re.Co.Sol -Rete dei Comuni Solidali
� Min. Education nationale - Rectorat de Grenoble et Rect orat de Lyon
� Conseil général de l’Isère
� Agència Catalana de Cooperació al Desenvolupament - ACCD
� Confederació Catalana d'ONG per la Pau, els Drets Humans i el Desenvolupament
Gli altri attori coinvolti nel progetto:
� i rappresentanti delle associazioni di solidarietà internazionale,
� i centri di ricerca,� i parchi regionali, interessati dall’ESS-SI, � le collectività locali impegnate impegnate
in azioni di cooperazione decentrata con ipaesi ACP
OBIETTIVO GLOBALE: � Sviluppare un processo participativo nelle Regioni partner � promuovere una definizione condiivisa e una convergenza
delle politiche publiche di ESS-SI nei sistemi di educazione� Formare i giovani ad una cittadinanza globale.
OBIETTIVO SPECIFICO : � Costruire una piattaforma permanente, interregionale e multi
attore, di strumenti di confronto e spérimentazione sull’ESS-SI, in collaborazione con i paesi ACP,
� contribuire allo sviluppo di una cittadinanza mondiale (OMD 1 - 2 - 7 - 8)
Gruppi target :
� 8000 studenti e 2000 insegnanti di 400 scuolecoinvolte nella sperimentazione, la formazione e gli scambi� Il personale specializzato delle Autonomie locali, dei parchi
regionali e delle associazioni(circa 2 000 persone)� 150 insegnanti e formatori/animatori dei paesi ACP
Beneficiari :� Gli studenti e le loro famiglie (circa 40 000 persone)
Azioni:
� Costituzione e animazione di un comitato di pilotaggio internazionale
� Elaborazione di una banca dati interregionale di percorsi didattici innovativi
� Attivazione di 4 commissioni regionali di riflessione, monitoraggio e valutazione di iniziative sperimentali
� Realizzazione, in Catalogna e in Małopolskja, di uno studio diagnostico sui bisogni, problematiche ed evoluzione dei iniziative di ESS-SI
� Azioni (seguito):
� Formazione dei formatori all’elaborazione ed alla realizzazione di percorsi didattici innovativi
� Organizzazione di seminari nazionali e internazionali di confronto e di sviluppo della piattaforma europea di confronto sulle pratiche adottate tra formatori delle 4 Regioni partner e quelle dei paesi ACP , per la presentazione dei risultati
� Organizzazione di 6 video conférenze tematiche tra i partenaires et gli operatori del sud e del nord
� Sviluppo di partenariati tra gli attori di ESS-SI delle 4 regioni e tra questi e i sistemi di istruzione dei paesi ACP
� Realizzazione di uno studio di capitalizzazione sulle azioni di sperimentazione e sui parternariati avviati.
Contesto internazionale
• Grave crisi finanziaria ed economica dall’ esito incerto• Scenari futuri preoccupanti per tutti i paesi• Segnali di criticità del modello di sviluppo predominante• Aggravarsi del problema del “malsviluppo” in vaste aree
del pianeta
Forte interdipendenza a livello internazionale
Sfide sullo scenario internazionale • AUMENTO dei flussi
migratori Interni ed esterni (PROCESSI DI URBANESIMO)
• SFIDA DEMOGRAFICA crescita a tassi elevati
NEL 2050 9 MILIARDI DI ESSERI UMANI , 95% nei PVS
SFIDA ALIMENTARE1,2 md di malnutriti
• SFIDA ENERGETICA
Sviluppo sostenibile? Sostenibilita?
Il deterioramento dei SISTEMI BIOLOGICI
NON è solo un problema ecologico :
tutto ciò che minaccia i sistemi biologici
minaccia l’economia mondiale
e deteriora le prospettive di benessere dell’umanità
Piano B 4.0 - L. Brown
Sviluppo sostenibile? Sostenibilità?
Introdurre adattamenti profondi nei modelli
di consumo, produzione , sistema economico
rappresenta una sfida x l’umanità
Adattare le esigenze e il modello di sviluppo dell’umanità
capacità di rigenerazione dei sistemi biologici
limiti delle risorse rinnovabili
Richiederà una nuova ETICA?
Etica dell’adattamento costituisce uno degli elementi centrali
del concetto di sostenibilità collegato a « sviluppo » e benessere umano?
Possiamo parlare più genericamente di SFIDA CULTURALE?
COME…
FRONTEGGIARE LE GRANDI SFIDE SE NON SI INTRAPRENDE UN
CAMMINO COMUNE A LIVELLO GLOBALE ,
A PARTIRE DAL RICONOSCIMENTO DELLA COMPLESSITA’ DELLE RELAZIONI E
DELL’INTERDIPENDENZARECIPROCA TRA ECOSISTEMI E QUINDI FRA
COMUNITA’ E STATI?
Solidarietà internazionale e cooperazione allo sviluppo
1995 – 2005: L’INTERVENTO REGIONALE IN BOSNIAdall’emergenza alla cooperazione
Gli enti locali• Provincia di Torino• Comune di Alba• Comune di Cuneo• Comune di Torino• Istituto per la Cooperazione di
Alessandria• Coordinamento Comuni per la
Pace
Le attività economiche• Centro Estero delle Camere di
Commercio del Piemonte• Azienda Elettrica Metropolitana
di Torino• FinPiemonte• Imprese piemontesi• Environment park
La sanità• Aziende Sanitarie Locali• Croce Rossa Italiana di Torino
Il volontariato• ACLI di Alba e Cuneo• Caritas Italiana• 4 Caritas del Piemonte• Centro Bertrand Russel• Comunità Emmaus• Movimento Sviluppo e Pace• O.n.g. Re. Te
Il mondo della cultura, della scuola, della formazione
• ASTAC• Politecnico di Torino• Teatro Stabile di Torino
Obiettivo: contribuire a rafforzare lastabilità di una regione vicina al nostro paese.
Conferenza FAO di Roma (dic 1995), Consiglio Regionale approva all’unanimità la Mozione n. 382 , del 19 febbraio1997, “Iniziative politiche di cooperazione con il Terzo Mondo”.
Il Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà in Africa Sub - sahariana
Consiglio e Giunta Regionalestanziano appositi fondi da utilizzare,anche in collaborazione con i Comunie le Province della Regione, perpolitiche di aiuto e di sviluppo delle capacità e delle potenzialità locali
Definizione dell’ Area geografica
Valutazione comparata dei seguenti elementi:• problemi di sicurezza alimentare povertà e basso
indice di sviluppo umano• appartenenza ad un’ area regionale• presenza significativa di ONG, associazioni,
istituzioni religiose, autonomie locali e operatori piemontesi;
• numero e importanza di progettirealizzati da ONG, associazioni piemontesi; istituzioni religiose,autonomie locali e operatori piemontesi;
• presenza sul territorio regionale di comunità immigrate(possibilmente organizzate nell’ambito di appositeassociazioni)
Definizione dell’ Area geografica
SENEGAL, BURKINA FASO,NIGER , MALI
BENIN, MAURITANIA, COSTA D’AVORIO, CAPO VERDE
ETIOPIA
Definizione area tematica
La sicurezza alimentare è stata intesa nella sua accezione più ampia , come lotta alla povertà, quale strumento per consentire alle fasce più deboli della popolazione la produzione di reddito, l’accesso ai mercati e alle fonti alimentari.
Si fa quindi riferimento alla possibilità dei territori di garantire , in modo regolare e diffuso, ladisponibilità e l’accesso della popolazione a una quantità equalità di prodotti alimentari e acqua atti a soddisfare le necessitàessenziali della popolazionelocale.
Definizione area tematica
Attenzione a 5 aspetti della sicurezza alimentare
• disponibilità• accesso • stabilità ( strutture , politica ,
ambientale)• qualità, salubrità ( igiene, accesso
all’acqua)• sostenibilità dei processi produttivi
RISULTATI del Programma
Coinvolgimento di:soggetti istituzionali quali Comuni, Comunità Montane, Province e coordinamenti di Autonomie locali soggetti della società civile come associazioni, ONG,Università, istituti scolastici di ogni ordine e grado,agenzie di formazione professionale, istituti religiosi evolontari delle associazioni di categoria piemontesi .
INTERVENTI realizzati principalmente in : agricoltura,ambiente, risorse idriche, zootecnia, formazione,sviluppo locale, educazione alimentare e rafforzamento istituzionale, servizi pubblici ecc.
RISULTATI del Programma
INVESTIMENTO diretto di circa 20 milioni diEuro
REALIZZAZIONE di 550 progetti del valore complessivo di circa 38 milioni di Euro. FARE RETE : Rete di soggetti piemontesi eafricani accresciuta e consolidata, dal 1997 ad oggi sono stati coinvolti • oltre 800 soggetti ed enti piemontesi • 400 partner africani• Numerose autonomie locali piemontesi
e africaneSCAMBI DI SAPERI E CULTURA
Azione bi-direzionale con ricadute su territorio piemontese
Province,Comuni, Parchi
NaturaliASL
Università, Politecnico,scuole
Consorzi no-profitdi_imprese, PMI, Ass. di
categoria di artigiani(Confartigianato, CNA, CASA) e di agricoltori
(Coldiretti, CIA, Confcolt.),di Cooperative,
Cooperative,Ex municipaliz.
Associazioni di immigrati, ONG eAssociazioni di
volontariato,
(come) METODO : lavorare in retearmonizzando e raccordando leconoscenze e competenze per
affrontare tematiche complesse che richiedono l’apporto
complementare di più soggetti
(Cosa) OGGETTTO:scambio di saperi tra nuovi
attori “protagonisti” di cooperazione internazionale
(Chi) Le Autonomie Locali e la
Società civile: nuovi attori
“protagonisti” di cooperazione
internazionale
Iniziative di sensibilizzazione ed educazione nelle scuolee sul territorio, parte integrante dei progetti finanziati,
la cooperazione allo sviluppo come pratica quotidiana della società civile
Contribuire a una diffusione di idee, di valori condivisi edi conoscenze necessari a una società piùinternazionalizzata (PROGETTO EUROPEO)
Attività di sensibilizzazione, formazione e informazion eper aprirsi a una cultura e dimensione internazionale
RISULTATI del Programma :scambi di saperi Nord e Sud
Partecipazione delle scuole ai progetti di cooperazione
In molte iniziative di cooperazione decentrata sono state coinvolte le scuole,
migliaia di ragazzi in Piemonte e in Africa e in altri Paesi hanno partecipato al
Programma di sicurezza alimentare e ad altre iniziative promosse dagli EELL
piemontesi e ONG :
imparando a conoscersi, confrontandosi sugli stessi temi, come l’ambiente,
l’alimentazione, la scuola
mantenendo legami con lettere, disegni, e-mail
partecipando ai progetti di cooperazione promossi dai loro Comuni
facendo nascere amicizie e relazioni indispensabili
per crescere insieme.
TIPOLOGIA di cooperazione internazionale allo sviluppo
Beneficiari Locali (tra cui solo eventualmente EELL)
Ente Locale delPaese donatore
Cooperazione Multilaterale
Cooperazione Bilaterale
Organizzazione Internazionale
Governo Centraledel Paese donatore
Governo Centrale del Paese beneficiario
Cooperazione Multi-bilaterale
Organizzazione Internazionale
Governo Centrale delPaese donatore
Cooperazione Decentrata
Cooperazione Non Governativa
Enti Locali Paese
Beneficiario
Beneficiari locali
ONG
Ruolo delle Autonomie locali
rappresentano le comunità e leloro istanze (solidarietà,
competitività internazionale)
possono armonizzaree raccordare
conoscenze ecompetenze per
affrontare tematiche complesse che
richiedono l’’apporto complementare di più
soggetti ( fare sistema)
detengono competenze per
rafforzare le istituzioni di Paesi Terzi
nell’ambito dei servizi che i soggetti
omologhi devono fornire ai propri
cittadini(rafforzamento istituzionale )
promuovono le eccellenzedel proprio territorio
Le autonomie Locali possono
fornire unimportante contributo
Processi di cooperazione decentrata
Società civile piemontese
Società civile africana
Ente Locale Piemontese
Ente Locale Africano
CONCERTAZIONE, PARTENARIATO
COINVOLGIMENTO, PROTAGONISMO, PARTECIPAZIONE
Scambio COMPETENZE e SAPERI per la risoluzione di p roblematiche comuni
PROCESSI RELAZIONALI , NUOVO TIPO DI COOPERAZIONE
Nuova Sensibilità culturale , Cittadinanza mondiale
Obiettivi della cooperazione decentrata
1. Rafforzamento delle istituzioni delle loro capacità e saperi
2. Maggior trasparenza decisionale, maggior governance
3. Maggior attenzione alle priorità espresse dalla popo lazione più debole
4. Comunicazione e dialogo
5. Processi di crescita sostenibile
6. Promuovere processi culturali sui diversi territori con un approccio improntato sulla sensibilità culturale , sui temi dello sviluppo locale, del reciproco scambio di sap eri, dell’incontro, della responsabilità, della partecip azione e della solidarietà attiva e finalizzati alla cittadinanza attiva/cittadinanza mondiale.