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DALLE ALPI AL SAHEL Educare allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale In collaborazione con Con il patrocinio del Torino, 19 novembre 2013

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DALLE ALPI AL SAHEL. Educare allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale In collaborazione con Con il patrocinio del. Torino, 19 novembre 2013. Percorso di Formazione. Finalità: Promuovere fra i docenti la costruzione di percorsi didattici che integrino - PowerPoint PPT Presentation

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DALLE ALPI AL SAHEL

Educare allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale

In collaborazione con

Con il patrocinio del

Torino, 19 novembre 2013

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Percorso di Formazione

Finalità:

Promuovere fra i docenti la costruzione di percorsi didattici che integrinol’educazione allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale

Presentazione del sito Londootiloo, strumento didattico pedagogico realizzato attraverso il progetto europeo Des alpes au sahel

Temi :

educazione allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà internazionale;salvaguardia delle risorse naturali, acqua, alimentazione, cambiamenticlimatici, rifiuti; promozione dell’equità, della coesione sociale e della

cittadinanza attiva (programma “Europa E.T.2020”)

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Programma Martedì, 19 novembre 2013

Ore 14.45 Registrazione Ore 15.00 –15.10 Presentazione corso Ore 15.10-15.35 Video « Come nutrire tutti? » Ore 15.35 – 16.30 Lavoro di gruppo e condivisione Ore 16.30- 17.00 La cooperazione internazionale della Regione

Piemonte - Video e Slides Ore 17.00-17.30 Dibattito e Conclusioni Ore 17.30-18 Introduzione alla prossima giornata : « Cos’è per te la solidarietà? » 

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Dalle Alpi al Sahel !

Creazione di una rete transfrontaliera di scuole, parchi, città , ong, associazioni del Piemonte e di Rhône-Alpes per una

educazione scolastica che integri l’attenzione all’Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile con la dimensione

della Solidarietà Internazionale, in particolare verso l’Africa Sub-sahariana.  

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Obiettivi

Promuovere l’integrazione della dimensione dello Sviluppo Sostenibile e della Solidarietà Internazionale nei programmi di Educazione Ambientale della Regione Piemonte e di Rhône-

Alpes.

Rafforzare e moltiplicare l’impegno delle scuole delle due Regioni nei numerosi progetti di cooperazione decentrata, dei

parchi regionali e delle città con l’Africa Sub-Sahariana, incentrati sul raggiungimento degli obiettivi del millennio 7 e 2

Obiettivo specifico :

Creare una rete transfrontaliera di scuole, parchi, città, ong, associazioni del Piemonte e di Rhône-Alpes intorno al tema

«Educazione ambientale, Sviluppo sostenibile e Solidarietà internazionale» (EA-SS-SI)

Il progetto si è concluso il 31/12/2011

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Des Alpes au Sahel (*) à REDDSO Regioni per l’Educazione allo sviluppo sostenibile e

solidare-

Des Alpes au Sahel : 1 milione €, Finanziamento UE 750 mila € (75%)

sur la période 2009-2011 REDDSO 1,5 milioni €, Finanziamento UE, 980 € (65 %)

sur la nouvelle période 2013-2015.

Inizio del programma: APRILE 2013 Fine del programma: OTTOBRE 2015

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PLATEFORMES ONGPLATEFORMES ONG

RESACOOP et COP PIEMONTE

Federacio catalana ONG

structure ONG Pologne

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FED CATALANA ONG

FED CATALANA ONG

RESEAU ONGPOLOGNERESEAU ONGPOLOGNE

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associésassociés Università degli Studi di Torino (UNITO) Provincia di Torino et Commune di Rivoli (Coordinamento

Comuni per la Pace della provincia di Torino (Co.Co.Pa) Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Re.Co.Sol -Rete dei Comuni Solidali

Min. Education nationale - Rectorat de Grenoble et Rectorat de Lyon

Conseil général de l’Isère

Agència Catalana de Cooperació al Desenvolupament - ACCD

Confederació Catalana d'ONG per la Pau, els Drets Humans i el Desenvolupament

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Gli altri attori coinvolti nel progetto:

- i rappresentanti delle associazioni di

solidarietà internazionale, - i centri di ricerca, - i parchi regionali, interessati dall’ESS-SI, - le collectività locali impegnate impegnate

in azioni di cooperazione decentrata con i

paesi ACP

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OBIETTIVO GLOBALE: Sviluppare un processo participativo nelle Regioni

partenaires promuovere una definizione condiivisa e una convergenza

delle politiche publiche di ESS-SI nei sistemi di educazione Formare i giovani ad una cittadinanza globale.

OBIETTIVO SPECIFICO : Costruire una piattaforma permanente, interregionale e multi

attore, di strumenti di confronto e spérimentazione sull’ESS-SI, in collaborazione con i paesi ACP,

contribuire allo sviluppo di una cittadinanza mondiale (OMD 1 - 2 - 7 - 8)

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Grouppi target:

8000 studenti e 2000 insegnanti di 400 scuole coinvolte nella sperimentazione, la formazione e gli scambi

- Il personale specializzato delle Autonomie locali, dei parchi regionali e delle associazioni(circa 2 000 persone)

150 insegnanti et formatori/animatori dei paesi ACP

Beneficiari: Gli studenti e le loro faniglie (circa 40 000 persone)

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Azioni:

Costituzione e animazione di un comitato di pilotaggio internazionale

Elaborazione di una banca dati interregionale di percorsi didattici innovativi

Attivazione di 4 commissioni regionali di riflessione, monitoraggio e valutazione di iniziative sperimentali

Realizzazione, in Catalogna e in Małopolskja, di uno studio diagnostico sui bisogni, problematiche ed evoluzione dei iniziative di ESS-SI

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Azioni (seguito):

Formazione dei formatori all’elaborazione ed alla realizzazione di percorsi didattici innovativi

Organizzazione di seminari nazionali e internazionali di confronto e di sviluppo della piattaforma europea di confronto sulle pratiche adottate tra formatori delle 4 Regioni partner e quelle dei paesi ACP , per la presentazione dei risultati

Organizzazione di 6 video conférenze tematiche tra i partenaires et gli operatori del sud e del nord

Sviluppo di partenariati tra gli attori di ESS-SI delle 4 regioni e tra questi e i sistemi di istruzione dei paesi ACP

Realizzazione di uno studio di capitalizzazione sulle azioni di sperimentazione e sui parternariati avviati.

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LA SOLUZIONE E’ SOLO

NEL PIATTO DI BOB?

QUALI SONO I MACROTEMI E LE SFIDE?

QUALI SONO GLI AMBITI DI AZIONE?

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LAVORO A GRUPPO 2 GRUPPI DA 6-7 PERSONE

CARTELLONE E POST-IT

1-2 PAROLE PER POST-IT

RACCOLTA IN CLUSTER

CONDIVISIONE DELLA RIFLESSIONE

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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE:UNA POSSIBILE RISPOSTA

LE COMUNITA’ DIVENTANO PROTAGONISTE

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1995 – 2005: L’INTERVENTO REGIONALE IN BOSNIA dall’emergenza alla cooperazione

Gli enti locali• Provincia di Torino• Comune di Alba• Comune di Cuneo• Comune di Torino• Istituto per la Cooperazione di

Alessandria• Coordinamento Comuni per la

Pace

Le attività economiche• Centro Estero delle Camere di

Commercio del Piemonte• Azienda Elettrica Metropolitana

di Torino• FinPiemonte• Imprese piemontesi• Environment park

La sanità• Aziende Sanitarie Locali• Croce Rossa Italiana di Torino

Il volontariato• ACLI di Alba e Cuneo• Caritas Italiana• 4 Caritas del Piemonte• Centro Bertrand Russel• Comunità Emmaus• Movimento Sviluppo e Pace• O.n.g. Re. Te

Il mondo della cultura, della scuola, della formazione

• ASTAC• Politecnico di Torino• Teatro Stabile di Torino

Obiettivo: contribuire a rafforzare la stabilità di una regione vicina al nostro paese.

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Il Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà in Sahel e

Africa Sub - sahariana

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Conferenza FAO di Roma (dic 1995), Consiglio Regionale approva all’unanimità la Mozione n. 382, del 19 febbraio 1997, “Iniziative politiche di cooperazione con il Terzo Mondo”.

Il Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà in Africa Sub - sahariana

Consiglio e Giunta Regionale stanziano appositi fondi da utilizzare, anche in collaborazione con i Comuni e le Province della Regione, per politiche di aiuto e di sviluppo delle capacità e delle potenzialità locali

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Definizione dell’ Area geografica

Valutazione comparata dei seguenti elementi: • problemi di sicurezza alimentare povertà e basso

indice di sviluppo umano• appartenenza ad un’ area regionale• presenza significativa di ONG, associazioni,

istituzioni religiose, autonomie locali e operatori piemontesi;

• numero e importanza di progetti realizzati da ONG, associazioni piemontesi; istituzioni religiose, autonomie locali e operatori piemontesi;

• presenza sul territorio regionale di comunità immigrate (possibilmente organizzate nell’ambito di apposite associazioni)

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Definizione dell’ Area geografica

SENEGAL, BURKINA FASO, NIGER , MALI

BENIN, MAURITANIA, COSTA D’AVORIO, CAPO VERDE

ETIOPIA

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Definizione area tematica

La sicurezza alimentare è stata intesa nella sua accezione più ampia , come lotta alla povertà, quale strumento per consentire alle fasce più deboli della popolazione la produzione di reddito, l’accesso ai mercati e alle fonti alimentari.

Si fa quindi riferimento alla possibilità dei territori di garantire, in modo regolare e diffuso, la disponibilità e l’accesso della popolazione a una quantità e qualità di prodotti alimentari e acqua atti a soddisfare le necessità essenziali della popolazione locale.

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Definizione area tematica

Attenzione a 5 aspetti della sicurezza alimentare

• disponibilità • accesso • stabilità ( strutture , politica ,

ambientale) • qualità, salubrità ( igiene, accesso

all’acqua)• sostenibilità dei processi produttivi

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RISULTATI del Programma

Coinvolgimento di: soggetti istituzionali quali Comuni, Comunità Montane, Province e coordinamenti di Autonomie locali soggetti della società civile come associazioni, ONG, Università, istituti scolastici di ogni ordine e grado, agenzie di formazione professionale, istituti religiosi e volontari delle associazioni di categoria piemontesi .

INTERVENTI realizzati principalmente in : agricoltura, ambiente, risorse idriche, zootecnia, formazione, sviluppo locale, educazione alimentare e rafforzamento istituzionale, servizi pubblici ecc.

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RISULTATI del Programma

INVESTIMENTO diretto di circa 19 milioni di Euro

REALIZZAZIONE di 500 progetti del valore complessivo di circa 36 milioni di Euro. FARE RETE : Rete di soggetti piemontesi e africani accresciuta e consolidata, dal 1997 ad oggi sono stati coinvolti • oltre 800 soggetti ed enti piemontesi • 400 partner africani• Numerose autonomie locali piemontesi

e africaneSCAMBI DI SAPERI E CULTURA

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Azione bi-direzionale con ricadute su territorio piemontese

Province, Comuni, Parchi

NaturaliASL

Università, Politecnico, scuoleConsorzi no-profit

di_imprese, PMI, Ass. di categoria di artigiani (Confartigianato, CNA, CASA) e di agricoltori

(Coldiretti, CIA, Confcolt.), di Cooperative, Cooperative,

Ex municipaliz.

Associazioni di immigrati, ONG e Associazioni di

volontariato,

(come) METODO: lavorare in rete armonizzando e raccordando le conoscenze e competenze per

affrontare tematiche complesse che richiedono l’apporto

complementare di più soggetti

(Cosa) OGGETTTO: scambio di saperi tra nuovi

attori “protagonisti” di cooperazione internazionale

(Chi) Le Autonomie Locali e la Società civile: nuovi attori “protagonisti” di cooperazione internazionale

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Iniziative di sensibilizzazione ed educazione nelle scuole e sul territorio, parte integrante dei progetti finanziati,

la cooperazione allo sviluppo come pratica quotidiana della società civile

Contribuire a una diffusione di idee, di valori condivisi e di conoscenze necessari a una società più internazionalizzata (PROGETTO EUROPEO)

Attività di sensibilizzazione, formazione e informazione per aprirsi a una cultura e dimensione internazionale

RISULTATI del Programma : scambi di saperi Nord e Sud

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Partecipazione delle scuole ai progetti di cooperazione

In molte iniziative di cooperazione decentrata sono state coinvolte le scuole, migliaia di ragazzi in Piemonte e in Africa e in altri Paesi hanno partecipato al Programma di sicurezza alimentare e ad altre iniziative promosse dagli EELL piemontesi e ONG : imparando a conoscersi, confrontandosi sugli stessi temi, come l’ambiente, l’alimentazione, la scuola mantenendo legami con lettere, disegni, e-mail partecipando ai progetti di cooperazione promossi dai loro Comuni facendo nascere amicizie e relazioni indispensabili per crescere insieme.

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La cooperazione decentrata :elementi caratteristici

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TIPOLOGIA di cooperazione internazionale allo sviluppo

Beneficiari Locali (tra cui solo eventualmente EELL)

Ente Locale del Paese donatore

Cooperazione Multilaterale

Cooperazione Bilaterale

Organizzazione Internazionale

Governo Centrale del Paese donatore

Governo Centrale del Paese beneficiario

Cooperazione Multi-bilaterale

Organizzazione Internazionale

Governo Centrale del Paese donatore

Cooperazione Decentrata

Cooperazione Non Governativa

Enti Locali Paese

Beneficiario

Beneficiari locali

ONG

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Ruolo delle Autonomie locali

rappresentano le comunità e le loro istanze (solidarietà,

competitività internazionale)

possono armonizzare e raccordare

conoscenze e competenze per

affrontare tematiche complesse che

richiedono l’’apporto complementare di più

soggetti ( fare sistema)

detengono competenze per

rafforzare le istituzioni di Paesi Terzi

nell’ambito dei servizi che i soggetti

omologhi devono fornire ai propri

cittadini (rafforzamento istituzionale)

promuovono le eccellenze del proprio territorio

Le autonomie Locali possono

fornire un importante contributo

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Processi di cooperazione decentrata

Società civile piemontese

Società civile africana

Ente Locale Piemontese

Ente Locale Africano

CONCERTAZIONE, PARTENARIATO

COINVOLGIMENTO, PROTAGONISMO, PARTECIPAZIONE

Scambio COMPETENZE e SAPERI per la risoluzione di problematiche comuni

PROCESSI RELAZIONALI , NUOVO TIPO DI COOPERAZIONE

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Obiettivi della cooperazione decentrata

1. Rafforzamento delle istituzioni delle loro capacità e saperi

2. Maggior trasparenza decisionale, maggior governance

3. Maggior attenzione alle priorità espresse dalla popolazione più debole

4. Comunicazione e dialogo

5. Processi di crescita sostenibile

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE