david rubín
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«Mi hanno interessato sempre due cose: i supereroi e l'utilizzo del fumetto come mezzo di espressione. Nelle storie plasmo i miei stati d’animo, parlo di cose che mi preoccupano o inquietano, ma non mi interessa farlo mediante lo spaccato di vita quotidiana. Preferisco raccontare ciò che ho nella testa e nel cuore mediante l’uso del fantastico». David Rubín racconta come rende le sue storie attraenti: personaggi al limite fra il mitologico e il fantastico, l’uso di un tratto forte, definito. La sua sofferenza nella sua arte: dal cinema alla graphic novel, all’illustrazione.TRANSCRIPT
davidalbum
mi hanno interessato sempre duecose: i supereroi e l’utilizzo del fu-metto come mezzo di espressione.nelle storie plasmo i miei stati d’ani-mo, parlo di cose che mi preoccupa-no o inquietano, ma non mi interes-sa farlo mediante lo spaccato di vitaquotidiana. preferisco raccontareciò che ho nella testa e nel cuoremediante l’uso del fantastico. que-sto rende più attraenti le storie.
david rubín (orense, 1977), tra i membri fondatori del
collettivo di autori polaqia, accanto al lavoro come
fumettista e illustratore è attivo nel campo dell’ani-
mazione. dove nessuno può arrivare e la sala da tè
dell’orso malese, entrambi i graphic novel pubblicati
dalla tunué, gli hanno valso numerosi riconoscimenti.
euro 9,90
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david album
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david rubíncollana «album» n. 11
1a edizione - febbraio 2010
profilo biografico e intervistaa cura di
giovanni marchese
copyright © immaginidavid rubín
progetto graficomandarinoadv.com
impaginazionetunué.com
stampaandersen
pubblicità e marketingvia brughera iv
28010 frazione piano rosa - boca (no)
isbn-13 gs1978-88-89613-75-7
tunué s.r.l.via bramante 32
04100 latina - italiatel 0773661760 | fax 07731875156
[email protected] | www.tunue.com
altri volumi della collanaalfred (#1), mauro cao (#2), gud (#3), francesco mattioli (#4)
davide pascutti (#5), luca g. patané (#6), michele petrucci (#7)paco roca (#8), luca russo (#9), paola cannatella (#10),
stefano piccoli (#12), hannes pasqualini (#13)
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profilo
David Rubín, spagnolo, nasce
nel 1977 a Orense in Galizia, una
regione situata sulla costa nord-
occidentale della penisola iberi-
ca dove gli inverni sono molto
rigidi e la canicola estiva davve-
ro intensa. Perfeziona la sua for-
mazione frequentando i corsi di
design grafico alla scuola di arte
Antonio Faílde di Orense. Con-
clusi gli studi inizia a lavorare
nel settore dei comics, dell’ani-
mazione e dell’illustrazione. Tra
i membri fondatori del colletti-
vo di autori di fumetto Polaqia,
accanto al lavoro come fumetti-
sta e illustratore si occupa di ani-
mazione per la casa di produzio-
ne Dygra Films per la quale ha
codiretto, insieme a Juan C. Pe-
na, il lungometraggio di anima-
zione 3D Spirito del bosco e sta
preparando il suo secondo lun-
gometraggio: Holy night!.
Nel 2006, in Spagna, col graphic
novel intitolato Dove nessuno
può arrivare vince il primo Pre-
mio per il miglior fumetto al Fe-
stival de La Coruña e ottiene la
nomination come miglior auto-
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re rivelazione al Salone interna-
zionale del fumetto di Barcello-
na. La storia mescola in maniera
originale tematiche supereroi-
che e affetti raggiungendo, at-
traverso una sapiente sceneg-
giatura, tensione drammatica e
coinvolgimento emotivo. L’ori-
ginalità del segno, una linea ru-
vida che vibra di energia, infon-
de al volume una carica espres-
siva non indifferente. il libro è
stato tradotto anche in Francia
e quindi in italia (Tunué, 2007).
La sala da tè dell’orso malese
(Tunué, 2009) gli procura quat-
tro nominations ai premi della
25° edizione del Salone interna-
zionale del fumetto di Barcello-
na: miglior opera nazionale, mi-
glior sceneggiatura, miglior di-
segno e autore rivelazione, ag-
giudicandosi infine quest’ultima
categoria oltre a essere vincitore
ai Premi della critica 2007 nella
categoria miglior opera dell’an-
no, riconoscimento che gli ha
permesso di concorrere come fi-
nalista nella prima edizione del
Premio nazionale di fumetto.
Attualmente vive e lavora a La
Coruña.
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intervista
Sei nato a Orense, in Galizia,
una delle regioni della Spagna
settentrionale. Come è la scena
fumettistica della tua città, co-
me è cambiata nel tempo? Qua-
li sono stati e come si sono svi-
luppati i primi contatti con il
settore dei comics in Spagna?
Orense è una piccola città del
sud della provincia. La verità è
che non c’è una grande scena a
livello di fumetto, escludendo
un paio di settimane all’anno,
in ottobre, quando si tiene Le
giornate del fumetto di Orense,
il più prestigioso e consolidato
festival di fumetto della regio-
ne. Si svolge da vent’anni, ma
non è un evento caratteristico
della città, come per esempio
vignette dall’Atlantico di La Co-
ruña. Grazie a Le giornate del
fumetto ho potuto, fin da gio-
vane, conoscere autori e opere
che generalmente durante l’an-
no erano introvabili in una città
come la mia. Fu così che il mio
interesse per i fumetti crebbe:
oltre il mero piacere di leggerli,
scoprii che mi divertivo molto di
più a scriverli e a disegnarli.
i primi contatti col settore sono
stati fuori dalla mia città natale,
anni più tardi, durante un’edi-
zione di vignette dall’Atlantico
a La Coruña. Conobbi i respon-
sabili della casa editrice Astiber-
ri che mi aiutarono e incorag-
giarono, perfino molto prima di
pubblicarmi, quando videro le
mie prove e storielle brevi, o an-
che Juanjo el Rápido che mi invi-
tò a partecipare alla rivista Tos
che a quei tempi era pubblicata
da Astiberri. Conobbi anche Je-
sús Moreno, di Sins Entido e
l’editore che scommise con mag-
giore forza sul mio lavoro quan-
do ancora non ero conosciuto in
Spagna: José vicente Galadí, di
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Ariadna Editorial, che subito mi
arruolò per la sua rivista Dos ve-
ces breve, pubblicazione che
ospitò le storie di Sigfrido e La
sala da tè dell’orso malese.
Qual è il tuo primo ricordo lega-
to al fumetto, il primo che hai
letto, gli autori e i personaggi
che ti hanno colpito all’inizio?
Ho cominciato leggendo supe-
reroi americani (Superman, Bat-
man, Spiderman) e continuo a
farlo tutt’oggi. È un genere che
mi piace molto e ritengo che sia
il più autentico del fumetto, poi-
ché gli altri (western, fantascien-
za, avventura, ecc.) derivano da
altri media come la letteratura o
il cinema, mentre i supereroi so-
no l’unico genere creato dal fu-
metto e per il fumetto, e che so-
lo in seguito è stato esportato
negli altri media.
Quelle letture supereroistiche
hanno segnato la mia infanzia e
qualche riferimento c’è ne La
sala da tè dell’orso malese. So-
prattutto il lavoro di Frank Mil-
ler in Daredevil, è stato il fu-
metto che più ha influenzato la
mia infanzia, o anche Jack Kirby
che è stato sempre il mio dise-
gnatore preferito. Non mi sono
limitato solo a questi, ho varia-
to le letture e ammirato altri
autori come: Muñoz y Sampa-
yo, Akira Toriyama, Will Eisner,
Lorenzo Mattotti, Marc Hempel
o gli spagnoli Javier Olivares e
Santiago Sequeiros.
Hai studiato design grafico alla
scuola d’arte. Come e in che
modo questo pensi che ti abbia
influenzato? Quale è stata la
tua formazione come autore di
comics?
Come autore di fumetto la mia
formazione è stata completa-
mente autodidatta, non ho ri-
cevuto lezioni e le mie letture
sono state il mio apprendistato.
Relativamente ai miei studi nel-
la Scuola d’arte di Orense, pos-
so affermare che ho imparato
molto di quel che applico sui la-
vori che attualmente svolgo. Ho
avuto un buon insegnante di
pittura dal quale ho imparato
molte tecniche di colorazione e
composizione, ho avuto lezioni
di fotografia dalle quali ho ac-
quisito tante risorse in grafica e
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O Sonoro Maxín
Manifesto pubblicitario (matita, inchiostro, Photoshop).
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in alto: Os deuses caídos, illustrazione (matita, inchiostro).Sopra: Sword Johnson (matita, inchiostro, Photoshop).
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in alto: Autoritratto (matita, inchiostro, Photoshop).Sopra: Batman (matita, inchiostro). © David Rubín/DC Comics
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Lume
Copertina del CD Lume, del gruppo musicale Lamatumbá (matita, inchio-stro, Photoshop).
Kapitain Knife Kafka
illustrazione (matita, inchiostro).
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Orion & Light Ray
illustrazione tributo a Jack Kirby (matita, inchiostro, Photoshop).
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Salón Internacional del Cómic de Barcelona
Manifesto ufficiale della 27a edizione (matita, inchiostro, Photoshop).
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Madrid Postapocalíptico
Copertina per la rivista On Madrid (matita, inchiostro, Photoshop).
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mi hanno interessato sempre duecose: i supereroi e l’utilizzo del fu-metto come mezzo di espressione.nelle storie plasmo i miei stati d’ani-mo, parlo di cose che mi preoccupa-no o inquietano, ma non mi interes-sa farlo mediante lo spaccato di vitaquotidiana. preferisco raccontareciò che ho nella testa e nel cuoremediante l’uso del fantastico. que-sto rende più attraenti le storie.
david rubín (orense, 1977), tra i membri fondatori del
collettivo di autori polaqia, accanto al lavoro come
fumettista e illustratore è attivo nel campo dell’ani-
mazione. dove nessuno può arrivare e la sala da tè
dell’orso malese, entrambi i graphic novel pubblicati
dalla tunué, gli hanno valso numerosi riconoscimenti.
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