di mauro gandini desktop iilustration: il mondo dell ... filequark xpress, ventura 2. per quello che...

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DESK TOP PUBLISHING di Mauro Gandini Desktop IIlustration: il mondo dell'immaginazione Due anni fa quando iniziammo questa rubrica l'entusiasmo di poter impaginare una pubblicazione completamente su un personal senza dover dipendere dalla tipografia era ancora piuttosto grande. Come in molti altri casi il tempo tende ad appiattire e livellare cose ed entusiasmi. Ciò comunque non ci ha portato a trascurare questa rubrica, ma anzi ci ha stimolati a renderla ancor più attuale: stiamo infatti pensando di iniziare a presentarvi altri aspetti del dtp, ad esso strettamente legati 100 In questo numero affrontiamo un ar- gomento che senz'altro interesserà molti lettori: la creazione di immagini e illustrazioni attraverso un personal com- puter. Lo stimolo è stata la presentazio- ne in Italia di Adobe IIlustrator 88 nella versione italiana awenuta a Milano ver- so la metà dello scorso dicembre: alla classica conferenza stampa, è seguito un vero e proprio mini-corso al quale hanno partecipato persone interessate oltre che a preparare un articolo specifi- co su questo prodotto anche a studiare la possibilità di introdurre questo stru- mento nei tradizionali processi di produ- zione tipografica. Come nel campo del desktop publi- shing e del desktop presentation, Apple con il suo Macintosh Il a colori collega- bile a stampanti laser, stampanti ad alta risoluzione a colori, fotounità e palette per la realizzazione di diapositive, offre il miglior ambiente di sviluppo di applica- zioni specifiche per il settore della «desktop illustration». I tempi del caro MacPaint e MacDraw sembrano così lontani, anche se questi due prodotti mantengono inalterate la loro potenziali- tà per i lavori più semplici e da realizzare in maniera veloce. L'awento del colore nel mondo Ma- cintosh ha dato quella marcia in più che tutti stavano aspettando: mentre il puro e semplice mondo di dtp poteva accon- tentarsi di strumenti in bianco e nero, un mondo di immagini doveva per forza approdare al colore. Nel nostro esame tuttavia non abbiamo considerato solo i programmi in grado di gestire immagini a colori, ma abbiamo anche provato alcuni programmi in grado di generare immagini complesse al tratto o con reti- ni, ma in solo in bianco e nero. In effetti la base su cui lavorano la maggior parte di questi prodotti è l'ormai indispensabi- le linguaggio PostScript scritto da Ado- be per rendere più semplice la stampa di immagini e/o testi: molti di questi programmi infatti elaborano l'immagine direttamente con i parametri di questo linguaggio consentendo così una facile trasposizione su carta e/o pellicola delle immagini da essi create. Passare attra- verso PostScript significa anche, nella maggior parte dei casi, compatibilità sia con periferiche di uscita (stampanti la- ser, a colori, fotounità, ecc.) che con i programmi di dtp che accettano quasi tutti l'importazione di file in linguaggio PostScript (fatto salvo il fatto di riuscire a rappresentarli subito a video, nel caso sia incapsulata l'immagine a bassa riso- luzione nel file stesso, oppure solo in fase di stampa, per quelli mancanti di tale rappresentazione). Una volta iniziato il lavoro ci siamo resi conto dell'impresa: per poter parla- re in maniera completa della decina di programmi presi in considerazione ci sarebbe voluto non un solo numero completo di MC, ma almeno 3, tante sono le possibilità offerte da questi pro- grammi. Abbiamo quindi deciso di sele- zionare le caratteristiche più importanti di questi programmi e di vedere come essi si posizionano all'interno di un di- scorso più vasto di dtp. MCmicrocomputer n. 82 - febbraio 1989

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DESK TOP PUBLISHINGdi Mauro Gandini

Desktop IIlustration:il mondo dell'immaginazione

Due anni fa quando iniziammoquesta rubrica l'entusiasmo dipoter impaginare unapubblicazione completamentesu un personal senza doverdipendere dalla tipografia eraancora piuttosto grande.Come in molti altri casi iltempo tende ad appiattire elivellare cose ed entusiasmi.Ciò comunque non ci haportato a trascurare questarubrica, ma anzi ci ha stimolatia renderla ancor più attuale:stiamo infatti pensando diiniziare a presentarvi altriaspetti del dtp, ad essostrettamente legati

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In questo numero affrontiamo un ar-gomento che senz'altro interesseràmolti lettori: la creazione di immagini eillustrazioni attraverso un personal com-puter. Lo stimolo è stata la presentazio-ne in Italia di Adobe IIlustrator 88 nellaversione italiana awenuta a Milano ver-so la metà dello scorso dicembre: allaclassica conferenza stampa, è seguitoun vero e proprio mini-corso al qualehanno partecipato persone interessateoltre che a preparare un articolo specifi-co su questo prodotto anche a studiarela possibilità di introdurre questo stru-mento nei tradizionali processi di produ-zione tipografica.

Come nel campo del desktop publi-shing e del desktop presentation, Applecon il suo Macintosh Il a colori collega-bile a stampanti laser, stampanti ad altarisoluzione a colori, fotounità e paletteper la realizzazione di diapositive, offre ilmiglior ambiente di sviluppo di applica-zioni specifiche per il settore della

«desktop illustration». I tempi del caroMacPaint e MacDraw sembrano cosìlontani, anche se questi due prodottimantengono inalterate la loro potenziali-tà per i lavori più semplici e da realizzarein maniera veloce.

L'awento del colore nel mondo Ma-cintosh ha dato quella marcia in più chetutti stavano aspettando: mentre il puroe semplice mondo di dtp poteva accon-tentarsi di strumenti in bianco e nero,un mondo di immagini doveva per forzaapprodare al colore. Nel nostro esametuttavia non abbiamo considerato solo iprogrammi in grado di gestire immaginia colori, ma abbiamo anche provatoalcuni programmi in grado di generareimmagini complesse al tratto o con reti-ni, ma in solo in bianco e nero. In effettila base su cui lavorano la maggior partedi questi prodotti è l'ormai indispensabi-le linguaggio PostScript scritto da Ado-be per rendere più semplice la stampadi immagini e/o testi: molti di questiprogrammi infatti elaborano l'immaginedirettamente con i parametri di questolinguaggio consentendo così una faciletrasposizione su carta e/o pellicola delleimmagini da essi create. Passare attra-verso PostScript significa anche, nellamaggior parte dei casi, compatibilità siacon periferiche di uscita (stampanti la-ser, a colori, fotounità, ecc.) che con iprogrammi di dtp che accettano quasitutti l'importazione di file in linguaggioPostScript (fatto salvo il fatto di riuscirea rappresentarli subito a video, nel casosia incapsulata l'immagine a bassa riso-luzione nel file stesso, oppure solo infase di stampa, per quelli mancanti ditale rappresentazione).

Una volta iniziato il lavoro ci siamoresi conto dell'impresa: per poter parla-re in maniera completa della decina diprogrammi presi in considerazione cisarebbe voluto non un solo numerocompleto di MC, ma almeno 3, tantesono le possibilità offerte da questi pro-grammi. Abbiamo quindi deciso di sele-zionare le caratteristiche più importantidi questi programmi e di vedere comeessi si posizionano all'interno di un di-scorso più vasto di dtp.

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Dal testo all'immagine

Dopo la nascita del dtp si è pensatoche forse si poteva arricchire i testi conle immagini. La prima cosa che venne inmente era quella di rendere possibilel'acquisizione di immagini attraverso gliscanner e la loro successiva introduzio-ne all'interno delle pubblicazioni rea-lizzate in dtp. Restava tuttavia una appli-cazione marginale poiché inizialmenteera possibile acquisire solo immaginimonocromatiche e con una risoluzionetalvolta peggiore di quella a cui si eraabituati con i tradizionali sistemi fotolito-grafici: questi ultimi avevano costi abba-stanza limitati per la ripresa di foto inbianco e nero. Solo ultimamente sononati alcuni programmi che consentonodi migliorare notevolmente la qualità diquesto tipo di immagini (normalmentenel formato .tiff): è possibile addiritturamodificare e migliorare la qualità del-l'immagine dall'interno dei più importan-ti programmi di dtp come PageMaker 3,Quark XPress, Ventura 2.

Per quello che riguardava il colore, unanno fa sembrava ancora impossibilerealizzare uno scanner a basso costointegrabile con gli attuali sistemi di dtp.Lo stesso Seybold (da noi intervistatoun anno orsono) dichiarava che tali si-stemi per ora erano lontani a venire. Inuovi scanner a colori hanno in partesmentito queste affermazioni: tuttaviala ripresa di una foto a colori e la suaintroduzione in un documento in dtpcomporta ancora qualche problema so-prattutto per quello che riguarda la sud-divisione dell'immagine su quattro pelli-cole per la stampa in quadricromia. In-fatti il problema non è quello di acquisi-re un'immagine e visualizzarla sul moni-tor a colori del proprio computer, maproprio quello di realizzare, attraversouna fotounità di tipo Linotronic o equiva-lente, le quattro pellicole per la stampain quadricromia rispettando l'esattoequilibrio cromatico dell'immagine dipartenza. A questo fatto si somma an-che un aspetto di standardizzazione dei

colori che è seppur di poco differentetra il sistema di quadricromia negli StatiUniti e il sistema europeo. Tuttavia sequesto problema assume una certa rile-vanza nella riproduzione di una fotogra-fia, ha senza alcun dubbio una rilevanzamolto minore nel campo dell'illustrazio-ne dove i colori sono dettati dalla fanta-sia di chi realizza l'illustrazione stessa.

Ma torniamo ai programmi di illustra-zione: inizialmente si era pensato quindidi migliorare notevolmente i programmifino ad allora esistenti nel campo deldisegno, senza entrare nel merito delcolore, ma usando al massimo la tecni-ca dei retini per la realizzazione di imma-gini a mezzatinta. Un anno e mezzo favenivano presentati al MacExpo di Rot-terdam i primi tre programmi con lecaratteristiche necessarie per la realiz-zazione di disegni con qualità professio-nale: Adobe Iliustrator, LaserPaint eCricket Draw. Questi programmi basa-no la loro potenza sul fatto di elaborareimmagini attraverso il linguaggio Post-Script: questa era l'unica strada perrealizzare della grafica che non risentis-se del tipico effetto di scalettatura do-vuto all'utilizzo di sistemi digitali. Inoltrequesto sistema consentiva di slegare larisoluzione del dispositivo d'uscita(stampante laser piuttosto che fotouni-tà) dall'immagine stessa, consentendoquindi di ottenere il miglior risultatopossibile in qualunque caso.

Questi sistemi consentivano di illu-strare le proprie pubblicazioni in manie-ra abbastanza semplice e veloce condisegni monocromatici, non consentiva-no tuttavia la realizzazione di vere eproprie illustrazioni così come ogni gra-fico fa con colori, china e aerografo.

All'inizio dello scorso anno si iniziò asentir parlare della nuova generazione diprogrammi di illustrazione in grado dicreare elaborati a colori: anche questavolta tra i primi troviamo Adobe Illustra-tor denominato 88 in onore all'anno dipresentazione. Ad esso hanno fatto se-guito PixelPaint, LaserPaint Il, FreeHand e proprio ultimamente Studio 8.

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Tutti questi programmi sono esclusi-vamente per Macintosh: non ci risultache esista qualcosa di simile per mac-chine MS-DOS, almeno a prezzi abbor-dabili. Ciò probabilmente è dovuto allamancanza di una stabile piattaformagrafica in questo mondo: infatti solonell'ultimo anno è definitivamenteemerso lo standard grafico di MicrosoftWindows e solo ultimamente con lapresentazione del sistema operativo delfuturo OS/2 completo di PresentationManager (foto 1) si è raggiunto il tantoatteso ambiente grafico dove sviluppareapplicazioni di questo genere in grado digenerare documenti facilmente traspor-tabili all'interno di altre applicazioni.

L'utilità indiscussa di questi program-mi è quella di avere alle spalle un com-puter che permette di modificare imma-gini e colori quante volte vogliamo sen-za ogni volta dover ridisegnare tutto.Pensate ad un grafico che una voltafinito il lavoro si accorge che un fondosfumato di un certo colore non dà risal-to ad alcune importanti parti dell'illustra-zione: con i sistemi tradizionali bisogna-va rifare tutto, mentre con uno di questiprogrammi basta un c1ick su una palettedi 256 colori per rivedere in un attimotutto il lavoro con un nuovo fondo.

Bezier, questo sconosciuto ealtre importanti considerazioni

Non è nostra intenzione tediarvi conla storia dell'illustre matematico Bezier,quanto di darvi una brevissima spiega-zione delle sue curve, le curve di Bezierappunto, adottate dai principali pro-grammi di illustrazione. Si tratta di unsistema molto semplice per identificareil percorso di una curva attraverso l'i-dentificazione di soli 4 punti: i due dipartenza e arrivo e altri due che dannotutte indicazioni relative alla pendenza,inclinazione e arrotondamento. Inizial-mente non è semplicissimo utilizzarequesto genere di curve e agire sui puntidi riferimento per dare loro vita e modi-ficarle a piacimento, ma in pochissimo

HhFigura l -Ecco come vengono rappresentate le curve di Bezier: i due punti terminali e i due segmenti tangenti in questi punti (la lunghezza di questi segmentidetermina la pendenza della curva!.

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Memicrocomputer

Adobe Illustrator 88Pur essendo uno dei capostipiti in

questa area non perderemo molto tem-po a descrivervi questo programma poi-ché le sue caratteristiche saranno am-pliamente sviscerate in un ben più det-tagliato articolo.

Senza dubbio la cosa che colpisce dipiù nell'aprire la confezione di AdobeIIlustrator è la completezza del prodotto.In effetti non si è mai visto un prodottocosì «accessoriato»: nella scatola tro-viamo infatti la busta sigillata contenen-

la. Per il colore, invece, vi sono ancoraalcune limitazioni: nella maggior partedei casi sarà possibile visualizzare avideo l'immagine a colori, ma in fase distampa essa sarà stampata solo in ne-ro. Infatti le cosiddette possibilità digestione del colore da parte dei variPageMaker, Ventura o XPress sono re-lative solo a cornici o fondini che posso-no essere inseriti nei differenti colori diquadricromia (anche miscelati tra loro).Il problema è che per ora i formatistandard di memorizzazione di immagininon ci risulta abbiano al proprio internouna identificazione in grado di scompor-re il documento stesso nei quattro colo-ri di base necessari per la stampa lito-grafica.

Passiamo finalmente ad esaminare lecaratteristiche di 10 pacchetti che ab-biamo selezionato e che rispondono alleesigenze di chi deve illustrare le propriepubblicazioni con illustrazioni in bianco enero, a colori oppure voglia modificarele caratteristiche di immagini acquisiteattraverso scanner. In questo numeropresentiamo i primi tre, mentre nelprossimo numero esauriremo l'argo-mento con i restanti.

Foto lEcco una delle primeapplicazioni grafichecreate per dimostrarela potenza del nuovosistema operativoMicrosoft OS/2 conPresentationManager.

Foto 2Adobe lIIustrator 88:

ecco un tipicoesempio di

elaborazione ottenutaattraverso la

trasformazione di unoggetto in un altro.

meno che non si voglia preparare undocumento in scala reale con la riprodu-zione della Cappella Sistina!!)

Come già altre volte ribadito (e non cistancheremo mai di dirlo) questi pro-grammi non hanno idee proprie, masono solo degli strumenti: ciò significache se non si ha ben chiaro quello chesi vuole ottenere sarà ben difficile otte-nere buoni risultati. Questo non vuoidire che i programmi siano solo perprofessionisti: infatti il primo pregio diquesti programmi è la possibilità chedanno di provare e riprovare fino adottenere i risultati voluti, cosa decisa-mente più difficile quando si ha in manouna matita o peggio un rapidograph achina o un aerografo.

Nel campo del dtp queste illustrazionientrano un po' dalla porta di servizio:infatti per il bianco e nero non ci sonopraticamente problemi ed è, quindi,possibile importare direttamente l'im-magine nel programma e da lì stampar-

tempo, una volta compresa la loro fun-zione, saremo in grado di realizzarequalsiasi tipo di curva che desideriamo.In praticQ si agisce sulla lunghezza esulla inclinazione dei due segmenti checollegano rispettivamente il punto dipartenza della curva con il primo puntodi controllo e il punto di arrivo con ilsecondo punto di controllo: l'inclinazio-ne e la lunghezza di questi segmentidaranno l'esatto percorso della curva(figura 1).

Un accenno al cosiddetto «Pantone»per chi non è un grafico. La scala cro-matica del Pantone è uno strumentoormai universalmente riconosciuto perla classificazione dei colori e comprendepraticamente una gamma vastissima ditipi e tonalità. Vi basterà dire a qualsiasitipografia nel mondo il numero relativoal colore Pantone da voi scelto perottenere lo stampato nel colore deside-rato.

Prima di iniziare a parlare dei pro-grammi vogliamo sottolineare il fattoche stiamo parlando di grafica e questosignifica nella maggior parte dei casigrandi quantità di memoria: è certo chese avete l'ultimissimo Macintosh Ilxnon avrete problemi dall'alto dei suoi 8Mb di memoria. Se invece possedeteun magro Macintosh Plus con 1 Mb dimemoria potrete andare molto poco piùin là di realizzare una discreta illustrazio-ne in bianco e nero (anche perché suquesta macchina come pure su Macin-tosh SE la maggior parte dei programmiin grado di gestire il colore non funzio-na). Reputiamo che una configurazionedotata di almeno 2 Mb consenta diottenere buoni risultati: in questo casoè tuttavia sconsigliato l'uso di MultiFin-der, anche perché sarebbe difficilmentepossibile aprire altri programmi. Dai 3Mb in su non sussistono problemi (a

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Studio 1, Studio 8,Studio 24: all'ultimo minuto

Poco prima di andare in stampa ricevia-mo alcune notizie freschissime su Studio8. La famiglia sarà completata al più presto(si parla di marzo '89) da altri due prodotti.Studio 1 sarà una versione di Studio 8dedicata a coloro che devono elaborareimmagini monocromatiche e, quindi, fun-zionerà anche su Macintosh SE (probabil-mente anche su Macintosh Plus). Studio24 sarà invece una versione dedicata a chideve realizzareillustrazioni di altissima qua-lità e possiede un Macintosh Il completo discheda colore a 24 e relativo monitor ingrado di visualizzare i fatidici 16 milioni dicolori. Inoltre è stato reso disponibile unapposito drive per poter uscire su paletteMontage (importata in Italia dalla Elcom diGorizia) per realizzare slide a colori delleillustrazioni stesse (e poi da quella passare

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Foto 3Adobe //Ius tra tor 88:un altro esempio dicome i/ programmapuò automaticamentecreare dei profili insequenza partendo daun soggetto perarrivare ad un altro(chiaramente icolorisaranno in sfumaturadall'uno all'a/tro).

alle fasi di stampa facendo realizzare lepellicole da un fotoiitista con i tradizionalisistemi). Attraverso l'accessorio ColorCam,come già detto, è possibile ricavare undocumento PICT direttamente importabiledal software di gestione dell'altra palettedistribuita in Italia dalla Thema di Cuneo, laSlideWriter (detta anche Matrix dal suonome americano) disponibile anche in molticentri servizi (come il Personal ComputerShop di Via Melzi d'Eril 3 a Milano e altrisparsi nelle maggiori città): anche in que-sto caso è possibile realizzareuna diapositi-va direttamente dall'illustrazione stessa.

Ma non è finita: tra circa un mese saràdisponibile un software di utility che con-sentirà di ricavare direttamente dai docu-menti di Studio 8 le quattro pellicole per lastampa in quadricromia.

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te tre dischetti (uno di programma, unodi utility e di tutorial e uno di demo pervedere le principali possibilità del pro-gramma), tre manuali, una scheda diriferimento rapido, una guida all'installa-zione su hard disk e dulcis in fundo unavideocassetta.

L'idea della videocassetta era già sta-ta utilizzata nella prima versione di Illu-strator ed è di eccezionale utilità perapprendere velocemente ad utilizzare ilprogramma almeno nelle sue funzioniprincipali.

Le caratteristiche che più ci hannocolpito sono: possibilità di ruotare glioggetti su 3600 effettuando copie del-l'oggetto che si posizionano ad una cer-ta angolatura prestabilita (per esempiodovendo disegnare un timone basteràriprodurre un singolo braccio dello stes-so e poi duplicarlo ogni 450 intornoall' asse relativo); possibilità di creareautomaticamente una serie di figurepartendo da un oggetto ed arrivando adun altro (per esempio se vogliamo parti-re da una S e arrivare al collo di cignosarà il programma a creare automatica-mente tutti i passaggi intermedi nelnumero da noi desiderato - foto 2 e3); utilizzo di un disegno MacPaint oun'immagine .tiff ricavata da scannercome sfondo (velina) su cui effettuare ilproprio disegno con possibilità di fardisegnare al computer direttamente iprofili principali utilizzando la funzione diautotrace che identifica i punti di mag-gior contrasto sull'originale MacPaint ofile .tiff; creazione di uno sfondo (patter-n) con disegno e colori a piacimèntoutilizzabile poi per il riempimento di areee/o soggetti; possibilità di convertire idocumenti MacDraw in documenti IIlu-strator attraverso il programmino DrawOver; possibilità di scelta tra circa 700colori Pantone precostituiti; generazio-ne delle quattro pellicole per la stampain quadricromia attraverso il programmaAdobe Separator; generazione automa-tica dei punti di ancoraggio delle variecurve di Bezier generate nel caso didisegno a mano libera con possibilità diaggiunta di punti a piacere per aumenta-re le possibilità di modifica della figurastessa.

L'illustrazione realizzata può esseresalvata in differenti modi: chiaramente ilformato base è quello Iliustrator 88 alquale si aggiunge la possibilità di salva-re all'interno del file anche l'immaginevideo in formato Macintosh oppure PCIBM per consentire l'importazione del-l'immagine in altri programmi visualiz-zandola a schermo e non solo in fase distampa. Il file può essere completatodai file in EPS (Encapsulated PostScriptlsempre per l'utilizzo in altri programmioppure il salvataggio può awenire in

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formato Illustrator 1.1, cioè la versioneprecedente.

Illustrator 88 funziona altrettanto be-ne su Macintosh Plus, SE o Il: chiara-mente con quest'ultimo si avrà l'indub-bio vantaggio di poter vedere diretta-mente sullo schermo i colori che sistanno usando. Tuttavia non è impossi-bile lavorare con i colori anche se si èdotati di un Mac Plus o SE: nel manualedi riferimento per l'utilizzo dei colorisono presenti le tabelle di quadricromiache riportano tutti i possibili colori ripro-ducibili con incrementi delle percentualidi retino dei vari colori del 10%. Chiara-mente con questo sistema si andrà unpo' ad approssimazione, ma tuttavia irisultati ottenibili sono comunque moltovalidi: l'ideale sarebbe, prima di genera-re le pellicole, poter chiedere ad unamico con un Macintosh Il di lasciarcivisualizzare il file per controllare il risul-tato, oppure, ancora meglio, poterstampare una copia del documento suuna stampante a colori come per esem-pio l'ormai mitica Tektronix (ricordandoche questa stampante tende a dare unrisultato leggermente più scuro).

Questo programma è senza dubbiouno dei migliori software nella sua cate-goria: inoltre, attraverso il formato EPS,dialoga bene con i programmi di dtpconsentendo un facile inserimento delleimmagini create, soprattutto per quantoriguarda le illustrazioni monocromati-che. Inoltre Adobe ha già annunciato diessere a buon punto con la versione perMS-DOS.

Aldus Free HandLa storia di Free Hand ha delle strane

analogie e punti di contatto con Illustra-tor 88. Non si può dire che i due pro-çjrammi siano identici, per carità, tutta-

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•••Foto 4 - Aldus FreeHand.

via esistono dei punti di contatto comeper esempio la gestione degli oggettisotto PostScript e il sistema di genera-zione di curve qualsiasi con la tecnica diBezier. Quello che più colpisce è il fattoche dopo circa 6/8 mesi dalla presenta-zione di Illustrator sia stato presentatoFree Hand e dopo circa altrettanti mesila nuova versione di IIlustrator 88: comeFree Hand ha preso qualcosa dalla pri-ma versione di IIlustrator così pure IlIu-strator 88 ha preso qualcosa da FreeHand.

In effetti ci ha confermato la IretSystem, importatore di entrambi i pac-chetti, non vi è rivalità tra le due case,anzi nonostante siano due pacchetti co-sì simili lavorano nell'interesse comunedi sviluppare un mercato come quellodel dtp che coinvolge pesantemente gliinteressi di entrambe le società (ricor-diamo che Aldus è la società produttriceanche di PageMaker e che Adobe è lasocietà dove è nato il linguaggio Post-Script, due pietre miliari, dunque, per ildtp)

Anche nel caso di Free Hand colpiscela completezza della manualistica (pur-troppo al momento in cui scriviamoabbiamo potuto esaminare solo la ver-sione inglese - foto 4 - poiché ilprodotto in lingua italiana ha subito alcu-ni ritardi - al momento in cui la rivistasarà pronta ci è comunque stato assicu-rato che il prodotto sarà disponibile nel-la versione per il nostro paese).

Il sistema di lavoro di Free Hand èleggermente diverso da quello di IIlu-strator: anche qui si può utilizzare undocumento Mac Paint o EPS come veli-na da ricalcare, tuttavia esso potrà esse-re utilizzato sia come sfondo che diven-tare parte integrante del disegno. Infattila prima interessante caratteristica diFree Hand è quella di lavorare su foglimultipli sovrapposti: questo significa

&Foto 5 - Una bellissima coccinella

disegnata con Studio 8.

che abbiamo a disposizione fino a 200fogli trasparenti sovrapposti su cui dise-gnare. Chiaramente se eseguiamo unafigura sul foglio 100 (quello normalmen-te utilizzato per default - mentre undocumento importato come velina vie-ne posizionato sul foglio O) e poi nedisegnamo un'altra posizionando la sulfoglio 120, quest'ultima si sovrapporràalla precedente. Richiedendo le info sul-le figure sarà possibile spostarle suqualsiasi foglio, anche lo stesso.

Altra peculiarità del programma èquella di poter associare un testo aduna curva facendogli assumere lo stes-so andamento: questa caratteristica èsenza dubbio estremamente interes-sante in applicazioni di dtp. Anche daquesto punto di vista possiamo dire cheFree Hand non ha problemi: è infattipossibile salvare i documenti in formatoEPS e quindi importarli senza problemiin programmi di dtp.

Free Hand chiaramente gestisce an-che il colore come sintesi additiva (per-centuali di rosso, verde e blu). comesintesi sottrattiva (praticamente quelladella quadricromia con ciano, magentae giallo) oppure attraverso i tre parame-tri di luminosità, saturazione e hue (pra-ticamente l'angolazione). Pensiamo cheil sistema più utilizzato sia senza dubbioquello a sintesi sottrattiva e cioè quelloche permette di ottenere la quadricro-mia. Come in Illustrator troviamo a sup-porto della documentazione le tabelledei colori che consentono attraverso lepercentuali dei colori di quadricromia diutilizzare il programma per realizzazionia colori con buoni risultati anche sumacchine come il Macintosh Plus o SE.

Altre cose da notare in Free Handsono la possibilità di creare tinte conpercentuali inferiori di colore pieno, unutilizzo delle curve di Bezier a nostroavviso leggermente più semplice che in

MCmlcrocomputer n. 82 - febbraio 1989

n versione monocromatica per Mac Plus e SE L. 690.000Iret System - Via Emilia S. Stefano 38 - 42100 Reggio EmiliaEicom - Corso Italia 149 - 34170 Gorizia

Nome Proaramma Illustrator 88 Free Hand Studio 8Caratteristiche PrincipaliGestione Colore SI SI SIColore a video SI SI SIColore in stampa SI SI SISeparazione colori per Quadricromia SI SI SI (in prep.)Immagini importabili in formato EPS SI SI SI

MacPaint SI NO SIPICT/ILL(MacDraw) SI NO SI

.tifl NO NO SIImmagini esportabili in formato EPS SI SI NO

MacPaint NO NO NOPICT/ILL(MacDraw) NO NO SI

.tifl NO NO SIIngrandimento massimo (Zoom) 16x 8x 8xUtilizzo Velina SI SI NOTrattamento oggetti in PostScript SI SI NOElaborazione immagini da Scanner Come velina Parziale SIConfiQurazione Macintosh Plus, SE Il Plus SE Il IProduttore Adobe Aldus Electron. ArtsImportatore Iret System Iret System ElcomCosto (esclusa Iva) L.1.250.000 L.1.145.000 L.860.000

IIlustrator, possibilità di stampa diretta-mente dall'interno del programma dellaseparazione di colore per la stampa inquadricromia, generazione di sfondi sfu-mati con direzione dell'effetto a sceltasu tutti i 360°, disegno a mano liberacon introduzione automatica sulla figuradei punti di modifica delle varie curve diBezier che compongono la figura stes-sa. Da ricordare anche le notevoli possi-bilità di manipolazione del testo com-preso il kerning.

Anche Free Hand si presenta comeuno strumento professionale in grado direalizzazioni di grande qualità anche daparte di persone normalmente non im-pegnate a realizzare illustrazioni.

Studio 8È la grande novità giunta in Italia gli

ultimi giorni del 1988. Diciamo subitoche viste le potenti possibilità di gestio-ne del colore questo programma è dedi-cato esclusivamente ai possessori diMacintosh Il.

Senza dubbio chi ha studiato la confe-zione è un Signor Grafico, ma è ancheuna validissima persona di marketing:sembra fatta apposta per essere messain vetrina a dire «Comprami». All'inter-no troviamo un manuale, un vero eproprio libro con tanto di copertina rigi-da, di oltre 300 pagine e una simpaticascatola rossa contenente 5 dischetti,una prova di stampa di un disegno su

stampante a colori Tektronix e le variecartoline di registrazione. I cinque dischicontengono rispettivamente: il pro-gramma vero e proprio completo dipreference file, il programma ColorCamche consente in quasiasi momento dicreare un documento PICT2 dallo scher-mo e un file di esempio; il programmaGallery con quattro file di esempio; unacollezione di «pennelli» e «background»pronti all'uso; una serie di fondi chiama-ti «texture» per ricreare l'effetto delmarmo, del legno, ecc.; ed infine undischetto di font a 72 e 96 punti pervisualizzare meglio i testi a video.

Il programma come detto funzionasolo su Mac Il e necessita di almeno2Mb di memoria (foto 5): chiaramente èconsigliato quindi utilizzarlo sotto Findere non sotto Multifinder se si è conl'acqua alla gola per quanto riguarda lamemoria installata. Infatti il programmafa un uso molto pesante del colore, cioènon si accontenta come altri di crearefondi uniformi di colore o al massimosfumati in un senso piuttosto che in unaltro.

Una delle possibilità più entusiasman-ti di questo prodotto è proprio quello dicreare i cosiddetti «gradients» che con-sentono di dare agli oggetti effetti tridi-mensionali (quegli effetti che fino ad oraerano prerogativa di computer apposita-mente studiati per l'elaborazione delleimmagini). I «gradients» sono infatti del-le palette di 32 colori (o sfumature digrigio) che il disegnatore può preparare

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a piaci mento inserendo due o più colorie ottenendo automaticamente dal pro-gramma la sfumatura dall'uno all'altro:se per esempio mettiamo il bianco alprimo posto, il viola allO, il blu al 22 e ilverde al 32 otterremo una sfumaturache passa dal bianco al viola per schiari-re poi al blu e passare infine al verde.Per ogni documento è possibile fissareben 8 di questi «gradients».

Chiaramente questa non è la solacaratteristica del programma. Per dareancora più vita agli oggetti infatti è statoinserito un generatore di prospettiva; lequattro principali direzioni: alto (comese il cielo scendesse), basso (effetto diallontanamento), destro e sinistro (co-me si aprisse a metà una porta a destrao a sinistra) possono essere modificatea piacimento ruotando uno dei tre assix, y e z o più di uno.

Non manca la possibilità di distorsio-ne che consente di far prendere aglioggetti forme strane. È possibile gene-rare curve di qualsiasi tipo, ingrandirefino a 8x e anche poter catturare con unapposito strumento il colore da un og-getto già disegnato, nel caso non ci siricordi più l'esatta tonalità e la si debbariutilizzare per la realizzazione di un altrooggetto.

Come detto il programma è comple-tato da file e programmi di utilità: tra ifile segnaliamo quelli da utilizzare comesfondi tipo legno o marmo che sono ingrado di dare alle immagini un taglio diverosimiglianza veramente straordina-rio. Gli altri programmi forniti sono co-me detto ColorCam e Gallery: il primoconsente di catturare l'immagine a colo-ri completa del video (compresi menu)o solo la finestra attiva e trasformarla inun documento di PICT2 a colori riutiliz-zabile in qualsiasi altro programma ingrado di leggere questo formato. Galle-ry è invece un vero e proprio program-ma per la presentazione in sequenzasullo schermo di immagini preparatecon Studio 8. Praticamente si può orga-nizzare una presentazione disegnandole varie «slide» che la comporranno epoi farle girare automaticamente nellasequenza desiderata attraverso il pro-gramma Gallery: chiaramente potrem-mo scegliere il tempo che deve inter-correre tra l'una e l'altra (fino a 500sec.) o altrimenti decidere per il cambia-mento manuale ogni volta che vienepremuto il tasto del mouse.

Nel prossimo numero esamineremo al-tri sette programmi, tra cui alcuni ingrado di elaborare e migliorare la qualitàdelle immagini importate attraversoscanner.

MCmicrocomputer n. 82 - febbraio 1989 105