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Giornale LA SCUOLA CHE SI RINNOVA - ANNO II, N.2 Alunni redazione Laboratorio Giornalismo e Repubblica@scuola: Accetta Alessandra Sara, Agnello Giuseppe, Bucalo Giovanni, Calabrò Nicholas, Cappellano Sara, D'amico Carmelina, Duli Erselda, Foti Carmen, Foti Stefania, Fugazzotto Taynà Giorgia, Giunta Bartolo A., Iannello Maria Grazia, Lo Monaco Vanessa, Mancuso Thomas, Munafò Salvatore, Oneto Annalisa, Recupero Samuele, Saporita Davide, Scarpaci Luciano, Signorino Rosi Docente Redattore : Prof.ssa Michaela Munafò Hanno collaborato a questo numero anche tutti gli alunni e i docenti del Progetto extracurriculare “Il piacere di essere giornalisti” dell’Istituto Comprensivo 2° “ Stampato in proprio Febbraio 2012 ATTUALITA’ (pag.2-3) di Santino Campanella e Carla Trifilò LA REDAZIONE Direttore responsabile: Prof.ssa Felicia Maria Oliveri Direttore responsabile: Prof.ssa Felicia Maria Oliveri Foscolo” di Barcellona P.G. (ME) Anche quest’anno giorno 27 gennaio 2012, in occasione della “Giornata della Memoria per le vittime della Shoah”, noi alunni della Scuola Secondaria di I grado “Foscolo” abbiamo riflettuto insieme sulla tragedia dei campi di sterminio pre- sentando, presso il Convento di S. Antonio da Padova, un percorso di appro- fondimento sulla Shoah vista con gli occhi delle vittime più inermi: i bambini. Insieme con le nostre insegnanti nei gior- ni precedenti abbiamo letto, analizzato e commentato brani, poesie e film che testi- moniano la tragica esperienza vissuta dai bambini rinchiusi nei lager. Prendendo spunto dal film “Jona che visse nella bale- na” di Roberto Faenza, abbiamo realizza- to una performance dal titolo “L’innocenza perduta“, che ha voluto porre l’accento proprio sui tanti bambini vittime della discriminazione e della fero- cia nazista. Jona, il piccolo protagonista, è diventato il filo conduttore di una dram- matica esperienza che – illustrata con spezzoni video, poesie, documenti, immagini – passa dalla serenità della vita quotidiana alla discriminazione delle leggi razziali, alla deportazione verso Bergen Belsen, al campo di concentra- mento, all’insperata salvezza dopo aver perso i propri cari. Come il profeta bibli- co Giona, anche Jonah emerge dal ventre della balena, sostenuto dalla preghiera e dai profondi valori trasmessi dai suoi genitori, liberandosi da quell’angoscia e da quel tormento e recuperando la voglia di vivere. Inoltre abbiamo ricordato i bambini di Terezin, riflettuto sulle loro poesie e sui loro disegni, testimonianza dei circa 15000 rinchiusi là in attesa di essere trasferiti ad Auschwitz. Una poesia che ci ha particolarmente colpito, scritta dai bambini vissuti in questo campo, è proprio intitolata “Terezin”.Con questo lavoro di approfondimento e riflessione, anche se per soli quaranta minuti, Noi ragazzi abbiamo sentito paura, smarri- mento, solitudine, abbandono, orrore, le stesse sensazioni che hanno provato quei poveri ingenui bambini che incosciente- mente vissero la loro infanzia nell’incubo dei campi. Anche se eravamo in un ambiente accogliente e confortevole, ci siamo sentiti trasportati, grazie a quelle immagini, video, musiche e poesie, in quella situazione ostile. Possiamo ritener- ci fortunati noi che non abbiamo subito quelle angherie frutto di pregiudizi ed è per questo che, con rabbia e forza, gridia- mo: Mai più guerre, basta odio, il futuro è nostro, è dei bambini! LA MALINCONICA SENSAZIONE DI UN RICORDO INCANCELLABILE Con il termine Shoah viene indicata la persecuzione e lo sterminio degli ebrei operato dai nazisti durante la seconda Guerra Mondiale. Secondo i Tedeschi, sottomessi a Hitler, gli ebrei erano una razza impura. La Shoah viene ricordata nel mondo il giorno 27 Gennaio perché in quella data furono aperti i cancelli del più terribile campo di sterminio mai realizza- to: Auschwitz . Ben sei milioni di Ebrei morirono nei molti campi di concentra- mento realizzati dai nazisti, dove arriva- vano trasportati su treni bestiame, ed uno dei più importanti fu proprio quello di Auschwitz. I prigionieri venivano uccisi in modi diversi: nei forni crematori, nelle camere a gas o uccisi dal pesante lavoro e dalle malattie. Gli uomini venivano divisi dalle donne; i vecchi, i bambini e i mala- ti, venivano mandati direttamente nelle camere a gas perché ritenuti improduttivi. I ladri e criminali tedeschi, invece, veni- vano trattati meglio degli ebrei. E’ stata una tragedia indescrivibile e non riesco a pensare a tutte le immagini terrificanti che ci sono rimaste, perché mi sento il colpevole, poiché è stato l’ uomo a com- piere quelle azioni e temo che possa acca- dere nuovamente. All’interno DALLA SCUOLA (pag. 8) SPECIALE GIORNATA DELLA MEMORIA (pag.4-5) LA SHOAH NON VA DIMENTICATA di Samuele Recupero OGNI 27 GENNAIO GLI ALUNNI RIFLETTONO SULLA SHOAH RIFLESSIONI (pag. 9) SCUOLA PRIMARIA (pag.6-7) CARNEVALE (pag.10)

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Alunni redazione LaboratorioGiornalismo e Repubblica@scuola:Accetta Alessandra Sara, AgnelloGiuseppe, Bucalo Giovanni, CalabròNicholas, Cappellano Sara, D'amicoCarmelina, Duli Erselda, Foti

Carmen, Foti Stefania, FugazzottoTaynà Giorgia, Giunta Bartolo A.,Iannello Maria Grazia, Lo MonacoVanessa, Mancuso Thomas, MunafòSalvatore, Oneto Annalisa, RecuperoSamuele, Saporita Davide, Scarpaci

Luciano, Signorino RosiDocente Redattore: Prof.ssa MichaelaMunafòHanno collaborato a questo numeroanche tutti gli alunni e i docenti delProgetto extracurriculare “Il piaceredi essere giornalisti”

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ATTUALITA’ (pag.2-3)di Santino Campanella e Carla Trifilò

L A R E D A Z I O N E

Direttore responsabile: Prof.ssa Felicia Maria OliveriDirettore responsabile: Prof.ssa Felicia Maria OliveriFFoossccoolloo”” ddii BBaarrcceelllloonnaa PP..GG.. ((MMEE))

Anche quest’anno giorno 27 gennaio2012, in occasione della “Giornata dellaMemoria per le vittime della Shoah”, noialunni della Scuola Secondaria di I grado“Foscolo” abbiamo riflettuto insiemesulla tragedia dei campi di sterminio pre-sentando, presso il Convento di S.Antonio da Padova, un percorso di appro-fondimento sulla Shoah vista con gliocchi delle vittime più inermi: i bambini.Insieme con le nostre insegnanti nei gior-ni precedenti abbiamo letto, analizzato ecommentato brani, poesie e film che testi-moniano la tragica esperienza vissuta daibambini rinchiusi nei lager. Prendendospunto dal film “Jona che visse nella bale-na” di Roberto Faenza, abbiamo realizza-to una performance dal titolo“L’innocenza perduta“, che ha volutoporre l’accento proprio sui tanti bambinivittime della discriminazione e della fero-cia nazista. Jona, il piccolo protagonista,è diventato il filo conduttore di una dram-matica esperienza che – illustrata conspezzoni video, poesie, documenti,immagini – passa dalla serenità della vitaquotidiana alla discriminazione delleleggi razziali, alla deportazione versoBergen Belsen, al campo di concentra-mento, all’insperata salvezza dopo averperso i propri cari. Come il profeta bibli-

co Giona, anche Jonah emerge dal ventredella balena, sostenuto dalla preghiera edai profondi valori trasmessi dai suoigenitori, liberandosi da quell’angoscia eda quel tormento e recuperando la vogliadi vivere. Inoltre abbiamo ricordato ibambini di Terezin, riflettuto sulle loropoesie e sui loro disegni, testimonianzadei circa 15000 rinchiusi là in attesa diessere trasferiti ad Auschwitz. Una poesiache ci ha particolarmente colpito, scrittadai bambini vissuti in questo campo, èproprio intitolata “Terezin”.Con questolavoro di approfondimento e riflessione,anche se per soli quaranta minuti, Noiragazzi abbiamo sentito paura, smarri-mento, solitudine, abbandono, orrore, lestesse sensazioni che hanno provato queipoveri ingenui bambini che incosciente-mente vissero la loro infanzia nell’incubodei campi. Anche se eravamo in unambiente accogliente e confortevole, cisiamo sentiti trasportati, grazie a quelleimmagini, video, musiche e poesie, inquella situazione ostile. Possiamo ritener-ci fortunati noi che non abbiamo subitoquelle angherie frutto di pregiudizi ed èper questo che, con rabbia e forza, gridia-mo: Mai più guerre, basta odio, il futuro ènostro, è dei bambini!

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Con il termine Shoah viene indicata lapersecuzione e lo sterminio degli ebreioperato dai nazisti durante la secondaGuerra Mondiale. Secondo i Tedeschi,sottomessi a Hitler, gli ebrei erano unarazza impura. La Shoah viene ricordatanel mondo il giorno 27 Gennaio perché inquella data furono aperti i cancelli del piùterribile campo di sterminio mai realizza-to: Auschwitz . Ben sei milioni di Ebreimorirono nei molti campi di concentra-mento realizzati dai nazisti, dove arriva-vano trasportati su treni bestiame, ed unodei più importanti fu proprio quello diAuschwitz. I prigionieri venivano uccisiin modi diversi: nei forni crematori, nellecamere a gas o uccisi dal pesante lavoro edalle malattie. Gli uomini venivano divisidalle donne; i vecchi, i bambini e i mala-ti, venivano mandati direttamente nellecamere a gas perché ritenuti improduttivi.I ladri e criminali tedeschi, invece, veni-vano trattati meglio degli ebrei. E’ statauna tragedia indescrivibile e non riesco apensare a tutte le immagini terrificantiche ci sono rimaste, perché mi sento ilcolpevole, poiché è stato l’ uomo a com-piere quelle azioni e temo che possa acca-dere nuovamente.

AAllll’’iinntteerrnnoo

DALLA SCUOLA (pag. 8)

SPECIALE GIORNATADELLA MEMORIA (pag.4-5)

LLAA SSHHOOAAHH NNOONN VVAADDIIMMEENNTTIICCAATTAAdi Samuele Recupero

OGNI 27 GENNAIO GLI ALUNNI RIFLETTONO SULLA SHOAH

RIFLESSIONI (pag. 9)

SCUOLA PRIMARIA (pag.6-7)

CARNEVALE (pag.10)

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PROBLEMATICHE D’ATTUALITA’

UN ONDATA DI GELO INVESTE L’ITALIA Le straordinarie nevicate mettono in ginocchio il paese

di Claudio Di SalvoIn questi giorni il freddo siberiano hamesso in ginocchio l’Europa, in particola-re l’Italia, con Torino e Cuneo che sonoarrivate a meno 20,6 gradi. DopoBologna, le Marche, la Toscana la neve èarrivata in modo eccezionale e inaspetta-to anche al meridione donandoci lo spet-tacolo del Vesuvio imbiancato e deimonumenti di Roma sotto una coltrebianca. Al di là dello spettacolo magico efuori dal normale che ha inizialmentecreato gioia ed entusiasmo, l’arrivo diquesto freddo ha causato molti incidenti evittime. I disagi dei treni sono stati unodei tanti fastidi, come con gli aerei, lenavi e le strade ghiacciate sparse di saleinutilmente. Diversi barboni che viveva-no in strada sono morti, altre personesono morte per spalare la neve. Insomma,come ha detto il Papa: "la neve è bella, masperiamo che arrivi presto la primavera!".

Comunque l’ondata di gelo non sembraancora finire e le previsioni meteo indica-no che il freddo arriverà anche in Siciliain bassa quota. Le precipitazioni nevoseche hanno già bloccato Roma con tregiorni di freddo, neve e vento ci fanno,tuttavia, capire che, con l’inquinamento,non ci son più “mezze stagioni”. L’effettoserra ci procura sbalzi di temperaturaanormali e molto pericolosi. Come peresempio il giorno prima dell’alluvioneche ha sconvolto Barcellona Pozzo diGotto, quando c’era un caldo strano chenella notte, con un abbassamento improv-viso della temperatura e l’incontro con ilfronte freddo, scontrandosi, ha dato origi-ne ad una bomba d’acqua che ha fattostraripare i torrenti e franare le colline.Certi fenomeni con la mano dell’uomo sisono acutizzati e solo con la mano del-l’uomo si potranno riparare.

di Anna Maria Lo Presti

Per molta gente, la crociera è un viaggioche fa dimenticare lo stress dei giorniquotidiani ed e un’esperienza unica. Madal naufragio avvenuto il 13 gennaio della

nave “Costa Concordia” davanti all’isoladel Giglio, nei pressi di Grosseto, l’opi-nione di tutti noi è cambiata. La tragediaè accaduta probabilmente a causa dell’im-perizia del capitano Francesco Schettinoche, distratto, non ha percepito la distan-za tra uno scoglio e la carena della cittagalleggiante. Al momento dello scontro lamaggior parte dei 4000 passeggeri si tro-vava sul ponte quattro nel ristorante.Improvvisamente hanno sentito un grossoboato accompagnato da un blackout e,terrorizzati, hanno cercato di capire checosa fosse successo chiedendo informa-zioni all’equipaggio; ma nessuno è statoin grado di dare affermazioni certe, nean-che gli ufficiali. Dopo circa un’ora dalloscontro, il gigante del mare ha iniziatoleggermente ad inclinarsi sul lato oppostoe il piegamento ha causato il panico. Inpiù, per l’inclinazione, si sono rotti molti

di Mara Catalfamo, Amina Rahbib e Roberta Doga

Quando la vacanza diventa tragedia

In questi giorni, le cittadine del centro-nord sono state colpite da un freddo sibe-riano che ha portato una bufera di neve,ma non solo. Si pensa che nei prossimigiorni la neve picchierà forte anche laPuglia e la Basilicata. Per mia fortuna, iovivo in una regione del Sud dell’Italia, laSicilia, dove naturalmente non ha nevica-to molto se non in montagna, ma le tem-perature si sono molto abbassate. Tra letante città colpite, Roma, è una di queste.Dapprima i cittadini sono rimasti affasci-nati perché, dopo oltre trent’anni, vedereuna cosa del genere è fantastico, però fino

a quando essa non porta problemi. I primigiorni gli abitanti erano felici di vedere ilColosseo imbiancato, ma appena si èvenuto a sapere che, a causa di ciò, lagente non era nemmeno in grado di usci-re da casa, i residenti hanno capito che lasituazione era degenerata. La cosa piùgrave, oltre alle decine di morti, è chel’Italia non ha saputo intervenire, giacchéci sono voluti quattro giorni per spalare,riaprire in parte le scuole e ritornare allanormalità. Spero che questo mal tempofinisca il prima possibile, perchè i dannisono stati già notevoli.

di Carmelina D’amicoIo abito in Sicilia, dove la neve non hacolpito. Vedendo le notizie al TG, mi sonoimpressionata molto perchè pensare chequelle persone, colpite dalla neve, nonhanno nè viveri, nè luce e quindi nemme-no riscaldamento, è davvero scioccante.Al telegiornale dicono che la neve potreb-be arrivare anche in Sicilia. A me farebbepiacere vedere la neve soprattutto nel miopaese, però non abbondantemente.

di Stefania FotiNoi cittadini messinesi non abbiamo vistoancora nemmeno l’ombra della neve,escluse le montagne. Ma non parliamotroppo presto! Il TG ha avvertito i sicilia-ni che c’è la probabilità che il maltempoarrivi anche qui. Io, ad essere sincera,sarei felice, perchè da noi la neve non c’èmai stata. Se non fosse stato per le gite inmontagna, la neve l’avremmo solo vistanei sogni. Però essa è bella solo finchè sivede in TV.

di Alessandra AccettaIo vivo in una zona del sud dove non hanevicato, ma le temperature si sonoabbassate. All’inizio speravo che nevicas-se anche qui, però non penso alle conse-guenze che potrebbe portare. Al telegior-nale ho visto che la neve sta colpendomolte città d’Italia, specialmente dovel’ultima nevicata fu nel 1985, come aRoma. Il telegiornale dice che il freddo ela neve potrebbero arrivare anche al Suded io sono per un verso contenta, e perl’altro, invece, sono un po’ spaventata.

utensili creando, nella folla, anche tantiferiti. Intanto gli ufficiali invitavano i pas-seggeri a indossare i giubbotti di salva-taggio e andare in cabina. Ma i passegge-ri disobbediscono all’ordine, prendono levie di fuga verso le scialuppe e ciò, purcreando molta confusione, ha determina-to la loro salvezza. Gli aiuti sono arrivatiin gran parte dall’isola del Giglio i cuiabitanti, procurandosi scialuppe e barche,si sono avvicinati in breve tempo al titanogalleggiante. Gli aiuti sono arrivati anchedalla Capitaneria di Livorno che, inassenza del comandante, ha coordinato isoccorsi. Il bilancio, tuttavia, è impressio-nante: diciassette morti e circa venti dis-persi, centinaia di persone ferite nel fisicoe nella mente per il terrore vissuto. Quelloche doveva essere un sogno o un momen-to di svago è diventato un’esperienza chedifficilmente si scorderà.

La nave Concordia dopo l’affondamento

Il 13 gennaio 2012 un naufragio sconvolgente

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INDIGNATI SPECIALI

Grande amarezza tra i cittadini barcellonesi in difficoltà

IL DOPO-ALLUVIONE: SPERANZE DISILLUSE

Dopo l’alluvione del 22 novembre aBarcellona i patti non sono stati mantenu-ti. Mentre la popolazione tutta si è impe-gnata a spalare fango per tornare primapossibile alla normalità,l’Amministrazione Comunale, le Banchee la Regione non hanno ancora aiutatoeconomicamente le persone che hannoperso tutto o avuto molti danni, smenten-do le assicurazioni fatte al momento dellatragedia. Subito, infatti, questi enti sierano impegnati promettendo aiuti econo-mici e sospensione delle tasse, oltre a rac-colte fondi di ogni tipo. Invece ancora

nulla e, per questo motivo, molti alluvio-nati si sono lamentati, perché hanno persoil lavoro, le proprie attività commerciali ele proprie case e nessuno dà una manoconcreta. Il Comune di Barcellona, infat-ti, aspetta ancora i soldi dal Governo perpagare queste persone e farle ritornare inattività, nè ha potuto pagare le ditte chehanno lavorato per ripulire le strade. E’ unpassaggio di responsabilità che aumentala disperazione e fa sentire noi cittadinidel messinese di nuovo discriminatirispetto al Nord, dove i fondi sono statiapprovati subito dal Governo. Anche la

di Davide Saporita e Nicholas Calabrò

Una domanda amara su cui riflettere

PERCHÈ TANTE DIFFERENZETRA NORD E SUD?

di Carmen Foti

sospensione delle tasse e dei mutui con lebanche è importantissima, ma quando chici governa si accorgerà che le disgrazienon devono fare differenze e finalmenteapproverà le leggi urgenti necessarie?Speriamo presto, per il bene di tutti inostri concittadini in difficoltà.

Oggigiorno la parola Indignatos è moltousata da noi cittadini e spesso vengonofatti cortei per manifestare su tutto quelloche ci sembra ingiusto. Alcuni mesi fa, aquesto proposito, si è svolta a Roma unamanifestazione per protestare contro lacrisi economico-sociale e per un cambia-mento globale. Ma si tratta solo di uno deitanti motivi. In realtà noi cittadini avrem-mo molte cose su cui protestare. Tra que-ste problematiche, ad esempio, io sonopersonalmente indignata per il fatto che inItalia c’è sempre una divisione tra nord esud, quindi ci sono spesso “cittadini diserie A” e “di serie B”. Questa divisione,in particolare, si è recentemente manife-

stata e l’abbiamo vissuta personalmentequando, purtroppo, è avvenuta la tremen-da alluvione del 22 novembre 2011, cheha sconvolto la nostra città. Quando,qualche settimana prima, l’alluvione èavvenuta a Genova, tutti i telegiornali,programmi ed altri massmedia hannocomunicato costantemente notizie su que-sto disastro. Invece, quando c’è stata l’al-luvione qui in Sicilia, inizialmente nehanno parlato solo i telegiornali locali, esolo in serata, quando purtroppo si èvenuto a sapere che c’erano stati dispersie forse morti. Allora i notiziari hannocominciato a spostare i riflettori su di noi,ma limitatamente. Si sono fatti sempreparagoni con la progredita e laboriosaLiguria, mentre noi siamo stati abbando-nati a noi stessi, soprattutto ora che l’e-mergenza è passata e servono aiuti econo-mici a chi ha perso tutto. Non è stata nem-meno fatta nessuna legge che aiuti i nostrialluvionati a ripagare i danni. Ora io michiedo: nonostante questa grandissimatragedia che ha seguito l’alluvione, per-ché veniamo messi sempre in secondo oforse in terzo piano? Come dice laCostituzione non siamo tutti uguali? Cheabbiamo di diverso? Noi tutti dobbiamoassolutamente combattere per avereun’Italia tutta unita senza nessuna diffe-renza tra Nord e Sud, come fra bianchi eneri…..Basta con queste differenze!!

Grossi disagi per i lavori incorso prolungati

Il rinnovo della piazza S.Antonino, purcon le migliori intenzioni, ha in questimesi messo nel caos il quartiere e creatomolti disagi, in particolare tra gli studentidella scuola media “Foscolo”. Sia all’en-trata sia all’uscita da scuola, infatti, percolpa delle numerose macchine parcheg-giate, il pulmino è talmente ostacolato dasbattere con la recinzione messa daglioperai per non far entrare nessuno nelcantiere. Ma è proprio questa recinzionela causa dei molti problemi di viabilità ei ripetuti ingorghi nell’adiacente via DelleEssenze. Con le recinzioni a sinistra e adestra, all’inizio di Via Vespri e la chiusu-ra di Via Convento, soprattutto quandopiove, si crea il caos nel cortile dellascuola, dove anche le mamme con l’om-brello intralciano la viabilità. Ma questidisagi quando finiranno? È da circa dueanni che continuiamo a porci questadomanda: questa piazzetta quando finirà,insieme a questi disagi per noi alunni eper gli automobilisti che rimangono nelcaos?

LLAAVVOORRII IINNFFIINNIITTIIdi Claudio Di Salvo e Fabio Alosi

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La Piazza S. Antonino transennata peri lavori in corso

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LLAA NNOOSSTTRRAA GGIIOORRNNAATTAADDEELLLLAA MMEEMMOORRIIAA

di Carmen Foti, Vanessa Lo Monaco e Anna Maria Lo Presti

SPECIALE “GIORNATA DELLA MEMORIA”

Giorno 27 gennaio, Giornata dellaMemoria, per evocare un avvenimentocosì importante, la nostra scuola si èimpegnata a realizzare una manifestazio-ne che ha coinvolto quasi tutti gli alunnidella scuola secondaria “Foscolo”. Permettere in atto ciò ci siamo ispirati al film“Jonah che visse nella balena” che narrala storia dei campi di concentramentovista con gli occhi di un bimbo ebreo di 3anni. Accompagnati da una presentazio-ne in powerpoint e con il susseguirsi disottofondi musicali davvero coinvolgenti,tra spezzoni del film e videoclip sulledeportazioni e lo sterminio, noi ragazziabbiamo presentato alcune poesie sullatematica, tra cui quelle dei bambini diTerezin. Sulle note della canzone diFrancesco Guccini “Auschwitz: il bambi-no nel vento”, sullo sfondo del videocreato da noi compagni degli anni passa-ti, abbiamo cantato con partecipazione letoccanti parole di dolore e speranza. Poi,sulle note del salmo ebraico, colonnasonora del film, “Gam Gam”, abbiamovoluto ricordare come il canto e la fede

abbiano aiutato Jonah e tanti bambini asuperare l’atroce tragedia dei lager.Infine, accompagnando il video dell’ulti-mo brano di Celentano “Non so più cosafare”, abbiamo coreografato le paroledella canzone con gesti muti ma signifi-cativi. In conclusione, per lanciare unmessaggio di speranza alle persone pre-senti, i ragazzi del plesso di Portosalvohanno realizzato delle lettere, che uniteformavano le seguenti frasi: “Mai piùguerra, basta odio, viva la vita, il futuro èdei bambini”. Speriamo che questa mani-festazione sia arrivata nei cuori di tutta lagente, perché non si deve dimenticare.

di Simona SpadaIl termine Shoah significa desolazione,catastrofe, disastro, termini esatti perdescrivere l’atrocità di come sono statiuccisi senza pietà donne e bambini. Michiedo: può mai esistere tanta cattiveria ecrudeltà nei confronti di altri esseriumani? Dalle testimonianze di alcuni chesi sono salvati, posso dire che esiste tantaatrocità. Mi auguro di non vivere mai unarealtà così lontana dal mio modo di vive-re e di pensare. Dio ci ha dato la vita enessun uomo ha il diritto di togliercela.

““SSEE QQUUEESSTTOO EE’’ UUNN UUOOMMOO””TESTIMONIANZA DI UNA TRAGEDIA

“Se questo è un uomo” è lo storicoromanzo di Primo Levi, scritto fra ildicembre del 1945 e il gennaio del 1947,dopo il suo ritorno dal campo di concen-tramento di Auschwitz, dove l’autore erastato rinchiuso alla fine del 1943. Nellibro viene descritto il periodo compresofra due terribili inverni nord-europeidurante i quali il narratore vede numerosisuoi compagni morire di patimenti acausa delle proibitive condizioni ambien-tali dei lager. Questo componimento è unracconto autobiografico, parla di un even-to particolarmente toccante di cui PrimoLevi è stato non solo testimone ma ancheprotagonista. Il testo viene raccontato inprima persona, usa l’ordine cronologico egli scopi di questo racconto sono la testi-monianza di eventi e l’esigenza di libera-zione interiore. Levi attraverso quest’ope-ra vuole portare a conoscenza la dramma-tica esperienza vissuta nei campi di con-centramento, in modo, che la gente nondimentichi l’orrore che è successo aitempi della Seconda guerra mondiale eper rassicurare che ciò non si ripeta più.Vuole far capire che tutti i cittadini abbia-mo pari dignità sociale e siamo uguali

davanti alla legge, senza distinzione disesso, di razza, di lingua, di religione, diopinioni politiche, di condizioni persona-li e sociali. Nel periodo della secondaguerra mondiale, Hitler e Mussolinihanno torturato la vita di milioni e milio-ni di persone indesiderate, in particolareebree, massacrando la loro esistenza.L'autore in modo realistico e partecipati-vo, descrive l'atroce esperienza dei pri-gionieri ebrei che, dopo un lungo viaggio,arrivavano nei campi e venivano spoglia-ti di ogni loro avere, venivano rasati loroi capelli e per essere riconosciuti i nazistitatuavano sulle loro braccia dei numericon il quale venivano chiamati. Il periodoraccontato è durato più di un anno, duran-te il quale poche persone, tra le qualiLevi, riuscirono a restare in vita. Loscopo che egli si prefigge con la scritturadi questa testimonianza è lo stesso pro-nunciato nella poesia riportata ad iniziotesto: Shemà. "Meditate che questo èstato, vi comando queste parole, scolpite-le nel vostro cuore...ripetetele ai vostrifigli.." Ed è per questo che tutti abbiamoil dovere di ricordare di trasmettere allefuture generazioni il valore dell'ugua-glianza e del rispetto degli altri, a prescin-dere dalla razza, sesso, religione e idee.

di Carmen Foti e Vanessa Lo Monaco

SSHHOOAAHH

IILL GGEENNOOCCIIDDIIOODDEEGGLLII AARRMMEENNII

di Anna Maria Lo Presti

Intorno ai primi del Novecento in Turchiae in Armenia, regione situata tra l’Iran el’Asia Minore, scoppiò una gran tensionetra Turchi e Armeni che finì con il massa-cro di quest’ultimi. Tutto questo accaddeperché, dopo la Rivoluzione Francese, gliArmeni, gruppo etnico molto colto e pro-gredito, chiese l’uguaglianza tra i popolidell’Impero Ottomano. Spesso questoGenocidio, se per genocidio intendiamola deliberata eliminazione di un gruppoetnico, viene dimenticato, poiché si pensasia meno importante degli altri venutidopo, ma in realtà non lo è. Il 24 Aprile1915 tutto ebbe inizio con l’eliminazionedapprima dei militari d’etnia armena, chein quel momento combattevano nell’eser-cito turco che stava perdendo la guerra,poi degli uomini di cultura e, in seguito,proseguì con rastrellamento di tutta lapopolazione dalle proprie città e villaggi.Gli uomini e i bambini maschi venivanosubito uccisi barbaramente, mentre ledonne, le bambine e coloro che eranosopravvissuti agli eccidi furono costretti aterribili marce verso le aree desertiche delsud per morire di fame, di sete, di malat-tie, per le violenze dei soldati turchi ocurdi. Oltre un milione di armeni perse lavita in questa tragedia che lo stato turcoancora non vuole riconoscere e nega.Tutto ciò è inammissibile, perché non sipuò uccidere un’intera popolazione soloperché è di una religione diversa o poichéla pensa in modo diverso. Perciò è giustoche giorno 27 Gennaio, come ricordiamoil Genocidio degli Ebrei, si ricordi anchequesto orrore, perché bisogna RICOR-DARE PER NON DIMENTICARE!

Una personale definizionedell’Olocausto

Ricordiamo anche gli altripopoli vittime di persecuzioni

Una toccante manifestazione per ricordare la Shoah

UNA VOCE DAL PASSATO MONITO PER IL FUTURO

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SPECIALE “GIORNATA DELLA MEMORIA”

EENNTTRRAANNDDOO IINNAAUUSSCCHHWWIITTZZ

di Fabio Alosi, Noemi Benvegna,Carmelo Fazio e Katia Giunta

Molti bambini piangono aspettando illoro destino

prigionieri nel campo di sterminio.Lavorando a malincuore per i tedeschi

senza cuore, nelle docce costretti ad entrare

e le loro vite lasciare.Hanno vissuto una vita di pena

senza aver fatto nè pranzo nè cena.Alcuni si sono salvati

perchè gli Americani li hanno liberati.

1100 FFEEBBBBRRAAIIOO:: IILL GGIIOORRNNOO DDEELL RRIICCOORRDDOOUNA DATA PER TROPPO TEMPO DIMENTICATA

di Amina Rahbib, Roberta Doga e Mara Catalfamo

Il “Giorno del Ricordo” in Italia si cele-bra il 10 febbraio, in memoria delle vitti-me delle foibe e dell'esodo giuliano-dal-mata. Alla fine della Seconda guerramondiale, mentre tutta l'Italia, grazieall'esercito Anglo-Americano, era liberata

dall'occupazione nazista, a Trieste enell'Istria, si è vissuto l'inizio di una tra-gedia. 350.000 abitanti italiani dell'Istria,di Fiume e della Dalmazia dovetteroscappare e abbandonare la loro terra, lecase, il lavoro e gli amici. Decine dimigliaia di persone furono uccise nelleFoibe, enormi cavità carsiche tipiche diquei territori e profonde anche un centi-naio di metri, oppure nei campi di con-centramento titini. La loro colpa era quel-la di essere italiani e quindi, agli occhidegli slavi, sinonimo di fascisti. Trieste,dopo aver subito più di un mese di occu-pazione jugoslava, ancora oggi li ricordacome "i quaranta giorni del terrore". Solonell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pienocontrollo della città, lasciando l'Istriaall'amministrazione jugoslava e abbando-nando le popolazioni istriane al loro desti-no di profughi. Da quel momento sullafaccenda, per motivi diplomatici e ragiondi Stato, cadde un velo di silenzio e obliodurato fino agli anni ’90, quando, dopo ilcrollo del Muro di Berlino, finalmente lamemoria storica ha reso giustizia alle vit-time dimenticate di una pulizia etnica cheha colpito direttamente noi italiani.

ANNA FRANKdi Cosima Maggio e Denise R. FotiAnna era una ragazza di gran valore,scriveva nel suo diario per ore e ore

era molto feliceanche se c’erano i tedeschi,

viveva in un rifugio con una famiglia anche se diversi.

Aveva un cuore d’oro brillante,e il suo viso era splendente.

Vennero i tedeschi e li scoprirono,ma lei non si perse per niente d’animo.

LLOO SSTTEERRMMIINNIIOOdi Noemi Benvegna, Katia Giunta, Fabio Alosi,Stella Giambò, Graziana Erika Cappellano e

Emanuele Biondo

C'è stato lo sterminio:uomini, donne, bambini

sono stati uccisiper la sola colpadi essere ebrei.

C'è stato lo sterminio:uomini, donne, bambini

sono stati bruciatie dei loro vestitisono stati privati.

C'è stato lo sterminioerano uomini, donne, bambini.

NNEELLLLAA LLOONNTTAANNAA AAUUSSCCHHWWIITTZZdi Graziana Giambò

Nella lontana Auschwitzmolti bambini piangono,

nel campo di concentramentosi sente ogni lamento.

Nella lontana Auschwitzgli ebrei muoiono di paura

perchè questa non è un'avventura.Nella lontana Auschwitz

arrivarono gli alleatiche per gli ebrei sono degli estranei.

Gli ebrei solo allora liberida ogni pericolo

per sconfiggere il tedesco nemico.

PPEERR NNOONN DDIIMMEENNTTIICCAARREEdi Giunta Katia

Un giorno fummo presida uomini di ghiaccio,

Non un frammento luce,lasciarono nei nostri cuori in silenzio:

camminavano i nostri sogni.Fu così che diventammo numeri, ombre,

tenebre.Poi, leggeri leggeri, uscimmo

da alti camini.

PPIIAANNGGOONNOO GGLLII EEBBRREEIIdi Sabrina Isgrò

Piangono, piangono gli Ebrei,nessuno ad aiutarli.Piangono, piangono:

la loro fine è già arrivata.Piangono, piangono: nelleloro braccia i loro bambini.

Ogni bambino non sa dove va, ridono, giocano senza sapere dove

vanno.Tanti giorni passano e cominciano

a capire dove sono:il loro incubo è appena cominciato.

Piangono, piangono gli Ebrei.

SONO UN EBREOdi Maria Tindara Elena Mirabile

Sono un ebreo,non posso parlare.Sono un ebreo,

non posso cantare.Sono un ebreo,

destinato a soffrire.Sono un ebreo,

non posso gioire.Sono un ebreo,

non posso ridere.Sono un ebreo:

non posso vivere.

I CAMPI DELLA MORTE

di Martina GenoveseTante persone

C’erano in quei campi.Magre e col volto scarnito

Senza speranza.Vivevano lì,

Nella miseria,Nella morte

Con un futuro nerosempre più nero.Bambini costrettia essere grandi

senza avere fantasiané gioia di vivere.

Tante personevivevano in quei campi di morte

dove il futuro era neroe la speranza non c’era.

Un momento della manifestazionedel 27 gennaio

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EE’’ AARRRRIIVVAATTOO IILL MMOOMMEENNTTOO DDII SSCCEEGGLLIIEERREE

SCUOLA PRIMARIA

PPRRAATTIICCAARREE LLOO SSPPOORRTT AA SSCCUUOOLLAA FFAA BBEENNEE

squadra vince, si è tutti molto più solleva-ti e non c’è più il clima teso che c’eramentre si giocava la partita; tutti ridono,scherzano e tornano ad essere amici. Ilcalore della tua squadra ti conforta e ti fasentire a tuo agio, praticamente come se titrovassi a casa tua. Tutti sono più soddi-sfatti e pensano di aver dato il meglio evanno via con un bel ricordo ed un enor-me sorriso. Questo non accade quando siperde, si è tutti tristi e anche se, subito, sidà la colpa a qualcuno in realtà la colpanon è di nessuno: quando si gioca insie-me, si vince insieme e si perde ancheinsieme. Lo sport non fortifica solo ilcorpo, ma anche il carattere, perché ti abi-tua alla condivisione delle gioie, maanche adaccettare les c o n f i t t e .Anche nellosport ci sonodelle cose danon imitare eda non far maicome l’uso disostanze nonlegali che fal-sano le presta-zioni e la vio-lenza fuori edentro i campida gioco.Esempi nega-tivi, per noi

bambini, che invece abbiamo bisognosolo di far sport per divertirci ed avereesempi puliti. Ecco perché noi dobbiamofare solo sport in maniera adeguata. Peravvicinare lo sport a noi bambini, lanostra scuola sta organizzando degliincontri con la squadra di basket diBarcellona e con altre squadre del territo-rio. In questo modo potremo conoscere losport parlandone con i giocatori profes-sionisti, e quindi con chi vive dentro losport tutti i giorni. Nel prossimo numero pubblicheremol’intervista ai giocatori e alla dirigenzadella SIGMA BASKET BARCELLONA.

Gli alunni delle classi IV A e B della scuola Primaria “Cairoli” Noi bambini abbiamo bisogno di pratica-re sport, però in modo adeguato sia alcarattere di ognuno di noi che alle nostrecaratteristiche fisiche. Lo sport è moltoimportante sia per la nostra vita di adessoche per quella futura. Infatti praticaresport, fin da piccoli, ci protegge da alcunemalattie, rinforza i nostri muscoli, lenostre ossa e ci rende più forti soprattuttose, quando possiamo, lo sport lo prati-chiamo all’aria aperta. Praticare uno sportsignifica mantenersi in salute avererispetto delle regole, del tempo e delritmo di allenamento ma soprattutto avererispetto dei compagni, dell’allenatore edanche dell’avversario. Si possono praticare discipline individua-li o di squadra; negli sport di squadrasono importanti la collaborazione, la con-centrazione e soprattutto l’amicizia. Glisport di squadra ci aiutano a socializzaree questo è importante soprattutto in que-sto periodo perchè bambini e ragazzi ten-dono a passare il loro tempo libero davan-ti alla tv o a giocare con giochi elettronicida soli, isolandoli dagli altri. Lo sport è un’attività importante e tuttidovrebbero praticarlo, a qualsiasi età.Piace più agli uomini che alle donne,anche se, spesso piacciono sport diversi;agli uomini calcio, basket, pugilato…alledonne danza, ginnastica, nuoto.Lo sport fa bene anche solo da vedereperché seguire la squadra del “cuore” ti faprovare molte emozioni. Quando una

Sempre più diffusa l’attività motoria nelle scuole primarie

gli alunni della classe V Primaria “Calderà”

Entro il 20 febbraio una decisione importante

Siamo giunti quasi alla conclusione deicinque anni della scuola primaria e, datoche dobbiamo fare una scelta della scuolamedia da frequentare, il 13 gennaio 2012siamo stati invitati a visitare la scuolamedia dell’Istituto Comprensivo Foscolo.Accompagnati dai nostri genitori, la diri-gente Oliveri, al nostro arrivo ci ha affi-dato ad alcuni professori per visitare l’i-stituto. Siamo venuti a conoscenza che inquesta scuola si svolgono molte attivitàlaboratoriali sia in orario scolastico cheextrascolastico.In ogni aula si trova lalavagna LIM che ci permette di studiaresenza annoiarci e una palestra ben attrez-

zata di oggetti sportivi per svolgere l’atti-vità motoria. Ma la cosa più interessante èche da qualche anno si svolgono allena-menti e partite di rugby. uno sport primapoco praticato nelle nostre zone. ma chesi sta diffondendo sempre di più e cheviene svolto come attività extracurricula-re nell’istituto Foscolo. Dopo la visitapossiamo concludere dicendo che l’im-pressione è stata ottima perché dà la pos-sibilità ad ogni alunno di crescere in unclima sereno, di acquisire le competenzenecessarie alle prosecuzione degli studi esviluppare al meglio le potenzialità diognuno di noi.

Gli alunni della scuola Primaria Calderàin visita alla Scuola secondaria“Foscolo”

Uno dei giocatori della Sigma Barcellona, squadra molto seguita da grandi e piccoli

Partecipano al Progetto“Il piacere di essere giornalisti”,gli alunni delle classi quarte e

quinte della Primaria “Cairoli” e leclassi quinte della Primaria“Calderà” con le loro docenti

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SCUOLA PRIMARIAUna drammatica testimonianza della Shoah

raccontata ai bambini

SONO STATA AD AUSCHWITZscritto dagli alunni delle classi V A e V B della scuola Primaria “Cairoli”La signora Claudia racconta la sua espe-rienza agli alunni delle classi quinte diCairoli. Per ricordare la “Shoah”, abbiamo dedi-cato diverse attività agli avvenimenti tra-gici riguardanti gli Ebrei e tutte la altrepersone perseguitate dai nazisti durante la2 guerra mondiale. Abbiamo anche inter-vistato la signora Claudia Kaminska,mamma di un nostro compagno, che havisitato diverse volte il campo diAuschwitz, quando viveva in Polonia persapere cosa ha visto e cosa ha provato.Signora Claudia, quando ha visitatoAuschwitz per la prima volta?Ci sono andata quando avevo circa lavostra età con i miei compagni, gli inse-gnanti e alcuni genitori accompagnatori.Ci sono poi tornata altre volte come alun-na e, da grande, come insegnante.È successo qualcosa di particolaredurante queste visite?Durante la prima visita, una mia compa-gnetta ha avuto una crisi isterica poiché inquel campo era stato internato suo nonno.

Cosa avete visto durante le visite?Quando eravamo alunni, ci hanno fattoedere solo pochi ambienti,data la nostraetà, da adulti abbiamo visto “tutto”: lecamere a gas, la parete della morte, lecelle di punizione dove i prigionieri mori-vano lentamente. Erano delle celle bassenelle quali non si poteva né stare in piedi,né seduti perché erano parzialmente riem-pite d’acqua. Entrare in una di questecelle è stata un’esperienza terribile.Fra le cose che ha visto, cosa l’ha colpi-ta di più?Sono rimasta impressionata vedendo lebambole e i giocattoli che i Tedeschi ave-vano sottratto ai bambini. Molti di queglioggetti erano stati realizzati con amoredalle mamme e poi erano stati presi concattiveria dai soldati.Si possono vedere altri oggetti apparte-nuti ai prigionieri?Sì, si possono vedere le scarpe,gli occhia-li, i capelli tagliati alle prigioniere,le divi-se, gli attrezzi di lavoro,gli utensili permangiare. All’interno del campo c’e’

anche un museo dove vengono custoditidocumenti e foto d’epoca che testimonia-no l’accaduto.In che condizioni è oggi il campo?Molte parti, distrutte dai bombardamenti,sono state ricostruite. Ci sono zone recin-tate dal filo spinato, gli stanzoni dovedormivano centinaia di persone, le caser-me per i soldati, le latrine, i crematori e icamini.Il campo è distante dal centro abitato?Pochi chilometri, si può arrivare facil-mente con l’autobus o con l’automobile.Quali emozioni ha provato visitandoquesti luoghi?Il campo è un luogo dove tutte le emozio-ni si congelano. Le ultime visite sonostate peggiori perché, avendo studiatobene la storia, avevo piena coscienza diquello che era accaduto in quel posto.

Resi noti i risultati del 1° censimento della scuola Primaria Cairoli

ALLE BATTUTE FINALI IL CENSIMENTO 2012Gli alunni delle classi quinte censiscono la popolazione scolastica di via Cairoli

Gli alunni delle classi V “Cairoli”

Entro il 29 febbraio anche gli abitanti deiComuni con più di 150 mila abitantidovranno riconsegnare il modulo del 15censimento della popolazione e delle abi-tazioni. Probabilmente i risultati sarannoresi noti entro marzo 2012. Avremo cosìla “fotografia” della nostra Italia. Noi

abbiamo realizzato il 1° censimento dellapopolazione scolastica della scuola pri-maria di via Cairoli. Gli alunni che fre-quentano la nostra scuola sono 162, di cui83 maschi e 79 femmine. 21 di loro sono

figli unici, 141 hanno fratelli o sorelle, 48hanno fratelli o sorelle che frequentanoquesta scuola primaria. Speriamo che ilprossimo anno la popolazione scolasticaaumenti ancora!!!

Analisi dei dati statistici

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NOTIZIE DALLA SCUOLA

SSEE AARRRRIIVVII UULLTTIIMMOO,,PPRREENNDDIILLAA

CCOONN FFIILLOOSSOOFFIIAA!!

Accetta Alessandra e Biondo Giorgia

Come negli anni passati, anche quest'an-no, la nostra scuola ha partecipato ai“Giochi della gioventù” che comprendo-no diverse discipline. Già si è disputata lafase provinciale relativa alla corsa campe-stre. I ragazzi selezionati nella fase d'isti-tuto per questa disciplina si sono recaticon l'insegnate a Gioiosa Marea, luogodella manifestazione, giorno 16 Dicembre2011. L'autobus, che li ha accompagnati,è stato condiviso con i ragazzi della scuo-la media “D'Alcontres”. Arrivati aGioiosa Marea gli alunni, accompagnatidall'insegnante, si sono recati ai bordidella pista per aspettare il numero adesivoassegnato da attaccare sulla maglia.Ognuno, come ben sappiamo, ha unnumero diverso dall'altro: ciò serve ariconoscere all'arrivo colui che taglia iltraguardo. Il percorso era lungo 1500 m,per le ragazze; per i ragazzi, invece, all'in-circa 2 km. La prima gara è stata effettua-ta dalle ragazze, le cadette, che, dopoessere state chiamate, si sono posizionateai nastri di partenza. Al segnale di via lecadette hanno iniziato la loro gara, dimo-strando grande impegno e serietà. Nelcorso della loro performance. I ragazzinon hanno incontrato alcuna difficoltà,sia nel percorrere il prato, sia nella disce-sa che li portava sulla spiaggia.Naturalmente, in ogni gara che si rispetti,c'è un vincitore. Anche in questa occasio-ne ci sono stati vincitori , ma c'é da direche l'importante è sicuramente partecipa-re , perché alla fine ogni gara è un'espe-rienza da provare, che ci aiuta a capire inostri punti deboli e quelli di forza , perquesto motivo possiamo paragonarla auna lezione di vita, che ci dà anche l'op-portunità di confronto, di miglioramento,di nascita di nuove amicizie, di crescita.Quindi, nel caso foste arrivati ultimi, nonvi scoraggiate. PRENDETELA CONFILOSOFIA!

IILL RRUUGGBBYY SSEEMMPPRREE IINN PPRRIIMMOO PPIIAANNOOdi Calabrò Nicholas e Recupero Samuele

La pratica del rugby ha una tradizioneormai consolidata nella nostra scuola, alpunto che nello scorso anno ha raggiuntole semifinali regionali e sfiorato la finalea Roma, saltata per concomitanza con ilviaggio d’istruzione. Ovviamente ilsogno della finale rimane aperto e i ragaz-zi del team e la loro insegnante, professo-ressa Di Bartola, non disperano di rag-giungerlo quest'anno. Sabato 28 gennaiola nostra squadra della scuola mediaFoscolo ha partecipato, presso il campo diFondaconuovo, al primo incontro dirugby del campionato. Abbiamo giocatocontro il Messina e il Milazzo, squadremolto determinate a vincere. Essendo laprima partita e tenendo conto della nuovaformazione, abbiamo giocato bene, anchese abbiamo perso. Per come ci siamocomportati in campo, anche gli allenatoridelle altre squadre ci hanno fatto i com-plimenti. E' stato anche bello fare nuove

esperienze e nuove amicizie, con coetaneiche vengono da lontano. Grazie a questoincontro, in particolare, la nostra scuolaotterrà dalla Federazione un cospicuocontributo economico da reinvestire inattività sportive e, inoltre, i componenti lasquadra potranno beneficiare di un kit dirugby. Noi ragazzi ci siamo divertiti mol-tissimo, mettendo entusiasmo a giocare, esperiamo al prossimo incontro di portarea casa una vittoria.

CCOOMMEE CCUURRAARREE AANNSSIIAA CCOONN LLOO SSHHAATTSSUUdi Grazia Milone e Maria Bisignani

Dalla tradizione cinese è arrivata una tec-nica di massaggio molto efficace: lo“Shiatsu”. E’ una tecnica che si basa sullapressione costante del pollice, delle dita,del palmo, del pugno o del gomito, suaree specifiche del corpo .Lo scopo diquesto massaggio è quello di ripristinareil benessere fisico attraverso lo sviluppodi energia vitale. Ha un effetto rilassanteed aiuta sia chi riceve il massaggio sia chi

lo effettua poiché si instaura un rapportodi integrazione.Sin dallo scorso anno, ascuola abbiamo attivato un corso diShiatsu dedicato ai genitori e ai figli percreare un rapporto di sintonia ed equili-brio fra di loro. Così il genitore presta piùattenzione alle esigenze del figlio che neusufruisce beneficamente ed entrambisuperano ansia e stress.

Numerose le attività sportive svolte nella scuola media“Foscolo”

Un inusuale Progetto per avvicinare genitori e figli

IL MUSICALANASTASIA

Il giorno 3 febbraio, la scuola mediaFoscolo e altre scuole di Barcellona P.G.sono state invitate a partecipare allo spet-tacolo musicale “Anastasia”. Arrivati alteatro Salesiani, gli alunni della scuolaFoscolo hanno occupato i posti assegnate,subito dopo, è cominciato lo spettacoloe il conduttore ha letto un breve riassuntoche parlava della vita di AnastasiaNikolaevna Romanov, figlia dell’ultimozar di Russia. Anastasia nasce a Peterhofil 18 giugno1901 e muore ufficialmente il17 luglio 1918, ma il racconto si basasulla presunta possibilità che la giovanesia sopravvissuta al massacro della suafamiglia. La nonna, che viveva a Parigi,aveva cercato la nipote, data per dispersa,disperatamente. Un giorno la veraAnastasia si recò al palazzo per incontra-re la nonna, ma questa, credendo fossel’ennesimo impostore, la cacciò via.

Anastasia, rammaricata, espresse il suodolore ricordando un episodio del suopassato e le mostrò il carillon che da pic-cola le aveva regalato. La nonna allora lecredette e, contentissima, l’abbracciòteneramente. Ma il malvagio Rasputin,assetato di vendetta, aveva intenzione diuccidere Anastasia. Però con l’aiuto delcoraggioso garzone di cucina Dimitri,l’imperatrice madre e sua nipote riusciro-no a fuggire. Questa storia ci ha moltocommosso, soprattutto vedendo la soffe-renza della giovane fanciulla.Fortunatamente il bene ha vinto sul malee tutto si è concluso come tutte le bellefiabe.

di Marica Molino, Silvia De Pasquale eSara Ragusa

Selezioni corsa campestre

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RIFLESSIONII RAGAZZI RIFLETTONO SUL SENTIMENTO D’AMICIZIA

LL''aammiicciizziiaa,, uunn vvaalloorree iimmppoorrttaanntteed i T homas Mancuso

Per me l’amicizia è un sentimento fonda-mentale nella vita, perchè, se una personanon ha amici, non potrà fare nulla nellavita o, comunque, non avrà nessuno concui condividere i propri successi.L’amicizia nasce da una sintonia e non haniente a che vedere con quella dei socialnetwork. Come dicono gli scienziati, nel-l’amicizia c’è qualcosa di biologico;

infatti, secondo loro, gli amici sono comedelle droghe. Tuttavia essi ritengono chefacebook sia un programma che favoriscel’ampliamento dell’amicizia, perchè, senon esistessero i social network, una per-sona dedicherebbe solo il 40% del suotempo libero agli amici, mentre con face-book il suo tempo libero si è allargato.

di Carmelina D’AmicoL’amicizia per me è molto importante. E’bello vedere il legame che, alle volte, c’ètra due persone, a tal punto che non pos-sono stare l’una senza l’altra. Nella vita,però, esistono sia amici veri che amicifalsi, ma, la maggior parte delle volte, leamicizie false finiscono con un tradimen-to, che, spesso, si manifesta con maldi-

cenza nei confronti dell’amica. Tuttavia,anche se possono essere delle esperienzenegative, l’amicizia è pur sempre impor-tante, ed è anche importante sapere chehai una persona su cui poter contare, con-dividere le tue esperienze. Quindi averedegli amici rende la vita più facile e bella.

di Stefania FotiPer me l’amicizia è una grande cosa soloquando è ricambiata dall’altra persona.Un’amicizia vera, però, non lo è se non cisono anche dei litigi. Per fare un esempio,io e la mia amica ci battibecchiamo spes-so per la nostra testardaggine. Si possonoavere anche delle amicizie non moltoforti, conoscenze o quelle con i compagnidi classe. Non lo avrei mai immaginatoma, tra questi compagni, ho trovato la miamigliore amica, o almeno credo! Non

di Davide SaporitaSecondo me l’amicizia è una cosa moltoimportante, perchè a un amico puoi confi-dare tutto. Molte persone scambiano que-sto sentimento con una semplice cono-scenza, ma non è cosi, perchè l’amicizia èuna cosa molto importante, che può lega-re le persone anche per sempre. Poi congli amici ti puoi sentire dappertutto: sufacebook, in giro, a scuola ecc. Io con imiei amici ho un buon rapporto e, tra noi,qualche volta ci confidiamo tutto quelloche ci preoccupa. Senza i miei amici nonsaprei cosa fare.

di Vanessa Lo MonacoL’amicizia è un valore molto importantenella vita. Tuttavia talvolta le amiciziepossono subire dei litigi ma, da quest’ulti-mi, alcune traggono una nuova spinta,riaprono i battenti e fanno finta che ciòche li ha fatti litigare non esista più; altre,invece, mettono un muro indissolubile, eannientano tutto quello che era statocostruito in anni di conoscenza, come seniente fosse. Però, secondo me, sono i liti-gi che fanno andar avanti un’amicizia,perché si conosce sempre di più il caratte-re dell’altra persona. Personalmenteposso dire che ho litigato con la miamigliore amica spesse volte, ma ancorasiamo qui, più unite di prima! Da tutte lelitigate ho capito una nuova parte del suocarattere che in tanti anni non mi avevamai fatto conoscere, o non ero stata io acomprendere. Di amici ce ne sono tantima bisogna saperli classificare.. Bisognatenere strette quelle uniche persone cheriescono a rendere le giornate migliori,quelle che riescono a strappare un sorrisonon appena ti è scesa una lacrima, quellepersone che riescono sempre a dimostrareche per loro sei indispensabile… Bisognatenere strette quelle uniche persone chenon ti dicono mille volte quanto tengonoa te, ma lo farebbero ogni qualvolta tu lochiedessi… Tieni strette quelle personeperché ti amano… Io fortunatamente hotanti amici e mi sento particolarmentelegata ad una frase: “L’AMICIZIA è comeuna conchiglia che il mare ha restituito”.

avrei mai pensato anche che avrei legatocon tutte, con il caratterino che ho, anchese, nella mia mente ho fatto una classifi-cazione: Sembrerebbe una scemenza maio con questo modo di pensare e con que-sta specie di schema, tra amici più o menoveri e importanti, mi sono sempre trovatabene. Io credo che, se l’amicizia nonfosse mai esistita, questo mondo nonsarebbe felice com’è.

di Alessandra AccettaL’amicizia è un legame indistruttibile, èuna delle esperienze più preziose che lavita ci offre. Due persone possono esseretalmente amiche da non smettere di faretutto insieme. Ci può essere anche unlegame fraterno che è tra un cugino, unfratello o un parente. A volte ci sonoanche persone che si credono amiche mache invece non lo sono. Ci sono le amici-

zie che finiscono male ad esempio conuna litigata o con un tradimento. Per mel’amicizia è bella e importante perchècredo che tutti abbiamo bisogno di qual-cuno su cui poter contare, con cui ci sipuò confidare, parlare e magari anchesfogarci, e dirlgli cose cha magari a qual-cun’altro non riesci a dire.

RICORDATE!Potete leggere questied altri articoli sulla

pagina diRepubblic@Scuolae su NOI MAGAZINEdella Gazzetta del

Sud

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cm. Ricavate le forme che più preferitecon una rotella: rombi per i tipici cencitoscani, rettangoli con un taglio al centroper le tradizionali chiacchiere. In questocaso dovrete, appunto, realizzare dei ret-tangoli, praticare un taglio al centro conla rotella e incrociare al suo interno unadelle due estremità. Friggete le chiac-chiere in abbondante olio caldo e scolate-le su carta assorbente. Quando sarannofredde cospargetele di zucchero a velo.

PAGINA CARNEVALE

Assaggiamo le chiacchere e altri dolci di Carnevale

ricette scelte da Claudio di Salvo e Fabio Alosi

CARNEVALEA BARCELLONA

TANTE RICETTE PER LA STESSA FESTA

di Emanuele Chianese

Il Carnevale è arrivatoe viene festeggiatocon balli e tarantelle

si mangiano cannoli e frittele.Qua è molto specialeperché ogni carro vale

è anche più bello del Natale.Perché non è mai niente male

Anzi molto speciale

Ingredienti:270 gr. di farina400 gr. di ricotta125 gr. di zucchero2 uova3 chiodi di garofanocannella in polvere q. b.olio d'arachidi per friggerePreparazione:Mettete la farina setacciata in una ciotola,

dello zucchero fino a ottenere un compos-to liscio e omogeneo. Formare dei bas-toncini, tagliarli a tocchetti di 1-2 cm. efriggerli in olio o strutto bollente per 2minuti circa. A parte sciogliere con un po’d’acqua a fuoco moderato lo zuccherorimasto con il miele. Unire i pezzettini dipasta e prolungare la cottura. Non appenasi appiccicheranno tra loro versarli a muc-chietti su un tavolo di marmo unto d’olioe lasciarli raffreddare.

formate un incavo dove metterete le uova,la cannella, 50 gr. di zucchero e 2 chiodidi garofano ridotti in polvere.Impastate un pochino con una forchetta epoi con le mani, aggiungete 2-3 cucchiaidi acqua tiepida per ottenere la giustaconsistenza, impastate quindi a lungo suuna spianatoia, rendendo la pasta liscia eomogenea.Stendete poi con il mattarello non tropposottilmente e ritagliate dei dischetti dcirca 6-8 cm di diametro. Preparate la far-citura facendo scolare la ricotta e metten-dola in una ciotola, aggiungeteci il terzochiodo di garofano ridotto in polvere, 50gr. di zucchero e un pochino di cannella,mescolate bene e farcite i dischetti dipasta, pennellate i bordi con dell'albumesbattuto e chiudete a forma di mezzaluna.Friggete i fravioli pochi alla volta nell'o-lio ben caldo, fateli scolare e spolveratelicon lo zucchero rimasto!!

Fravioli di ricotta

Ingredienti:500 grammi di farina50 grammi di burro1 limone (la scorza grattugiata)4 uova1 cucchiaino di Brandy100 grammi di zuccheroSaleZucchero a velo per cospargereOlio di semi di girasole per friggerePreparazione:Disponete la farina a fontana, disponetevial centro: lo zucchero, un pizzico di sale,l'olio di oliva, la scorza d'arancia, il liquo-re e le uova. Lavorate il tutto con le manifino a ottenere una pasta morbida macompatta. Copritela con un canovaccio elasciatela riposare per 30 minuti.Trascorso il tempo necessario, stendetelain una sfoglia con uno spessore di mezzo

Ingredienti:500 g farina200 g zucchero150 g miele6 tuorli d’uovoOlio d’oliva (o strutto)AcquaPreparazione:Impastare la farina con le uova e metà

Le chiacchere

CCHHIIAACCCCHHEERREE

PPIIGGNNOOCCCCAATTAA

RAVIOLI DI CECIIngredienti:1 kg farina doppio zero, 500 gr di cecisecchi, 150 gr di zucchero, 2 uova, 150 grdi cioccolato fondente, 75 gr di cacaoamaro, 100 gr di cedro candito, cannellain polvere qb, mosto cotto qb, olio extra-vergine di oliva, olio di semi per friggerePreparazione:Pesate 500 gr di ceci secchi, teneteli unanotte a bagno e poi lessateli. Riduceteliquindi in purea e aggiungete 150 gr dicioccolato fondente grattugiato o sciolto,75 gr di cacao amaro, 150 gr di zucchero,100 gr di cedro candito tagliato finemen-te, un cucchiaino di cannella in polvere,un bicchiere di mosto cotto o miele.Amalgamate accuratamente gli ingre-dienti.Per la sfoglia1 kg di farina doppio zero, 2 uova, 2 bic-chieri di olio extravergine d'oliva, mezzobicchiere di vermut o vino bianco, 150 grdi zucchero.Impastate gli ingredienti della sfoglia, sel'impasto risulta poco compatto, aggiun-gete un po' di latte. Dividete l'impasto inpiù parti e stendetelo in una sfoglia piut-tosto sottile. Ponete sulla sfoglia una nocedi composto e procedete come per faredei ravioli a mezza luna, ricoprendo ilcomposto con la sfoglia stessa. Tagliatelicon la rotella dentata o con tagliapastacircolari. Affinché i dolci siano ben sigil-lati, spennellatene i bordi col latte o bian-co d'uovo e pigiate energicamente inmodo che non resti aria all'interno.I ceci ripieni andranno fritti in olio pro-fondo e ben caldo. Poneteli ad asciugaresu carta assorbente e quando saranno benfreddi, spolverizzateli di zucchero a velo.

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GIOCHI

Direttore ResponsabileProf. Felicia Maria Oliveri

EditoreIC n. 2 “Foscolo” di

Barcellona Pozzo di Gotto

RedazioneAlunni dell’IC 2

“Foscolo” di BarcellonaP.G

Numero chiuso il 16/02/2012

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di Alessandra Accetta, Giorgia Biondo e Carla Trifilò

1. La metti per coprire il collo2. Fa muovere le foglie e tu non lo puoi vedere3. E’ fatto di neve e si fa a Natale con naso occhi e bocca4. E’ più grande di una collina5. Lo è il natale 6. Scende dal cielo ed è di neve 7. Se non è estate, non è autunno e neanche primavera è...8. Lo usi per coprirti il capo

Dopo aver letto la definizione, inferite la parolacorrispondente tra:lamp, chair, table, cooker, bed wardrobe, dressing-table, cupboard, armchair, sofaIt’s a moveable seat with a back and sometimes witharms, for one person to sit on _ _ _ _ _

It’s a kitchen appliance for cooking consisting of anover with a hob on top and often also a grill _ _ _ __ _

It’s a piece of furniture consisting of a flat top sup-ported on one or more legs _ _ _ _ _

It’s place where clothes are stored _ _ _ _ _ _ _ _

It’s a thing to sleep or rest on, especially a piece offurniture with a mattress and coverings _ _ _

It’s a piece of bedroom furniture with a mirror anddrawers _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

It’s a piece large comfortable padded seat with rai-sed arms and back wide enough for two or more peo-ple _ _ _ _

It’s a chair with supports for the arms _ _ _ _ _ _ __

It’s a set of shelves with a door in front, used for sto-ring food _ _ _ _ _ _ _ _

It’s a device for giving light _ _ _ _

di Evelyn Trapani

1. Studia la sintassi.2. Imparala e… mettila da parte!3. Si fanno le espressioni.4. Può essere politeista o monoteista.5. Figure piane e solide sono oggetto del suo studio.6. Studia i fenomeni naturali.7. Si usano squadra e compasso.8. Lingua internazionale.9. Studia la materia.10. È melodiosa.

CRUCIVERBA DELLE MATERIE

di Mattia De Pasquale e Fleris Hasaj

CRUCIVERBA SSTTAAGGIIOONNII

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