La natura della tecnologia digitale è
proteiforme quanto la nostra e può assumere molti ruoli nella nostra vita: un aiuto, un amico, un seduttore, un conforto, una biblioteca, una prigione. In ultima analisi, però, tutti i suoi mutevoli schermi sono anche specchi in cui abbiamo l’opportunità di vedere noi stessi e gli altri come mai prima d’ora. Oppure, naturalmente, possiamo distogliere lo sguardo.
Tom Chatfield, Come sopravvivere nell’era digitale, Guanda, 2013
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prima...
dopo
web
oggi...
Le nostre istituzioni più importanti sono
scosse da interrogativi sulla conoscenza che pensavamo essere saldi, come le loro stesse fondamenta di marmo e cemento.
David Weinberger, La stanza intelligente. La conoscenza come proprietà della rete, Codice edizioni, 2012
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domani?
Rete, Web e Social Web
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dove sono i lettori?
la piazza è anche virtuale
ma le competenze?
possiamo far valere le nostre
competenze
e guadagnare autorità sociale
sfatare i luoghi comuni
inutili?
inutili...?
non se accettiamo la sfida
per arrivare anche qui
essere utili
I bibliotecari sono impegnati a trovare una
visione credibile e sostenibile per il futuro delle loro istituzioni: non solo discutendo i meriti delle nuove tecniche per accedere alle raccolte, ma anche su come valutare le competenze della “folla” rispetto a quelle di studiosi con le opportune credenziali
David Weinberger, La stanza intelligente. La conoscenza come proprietà della rete, Codice edizioni, 2012
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cultura partecipativa
non più autoreferenziale