PROPOSTA CORSI FORMAZIONE
LEGENDA
1 ALUNNI PRIMARIA 1. La mela melagrana. 2. Chi sei e come ti vedi?
2 ALUNNI SECONDARIA di PRIMO GRADO
1. Occhi alla rete! 2. Dai tempi di Adamo ed Eva. 3. Il cuore prima di tutto.
4. Pomeriggio in rosa. 5. Tattoo- piercing e body
modifications. 6. Bulli-bullismo e cyberbullismo.
3 GENITORI INFANZIA 1. Non uccidere cani. 2. Regolare o punire? 3. L’arte di ascoltare. 4. Tu fai così perché lo dico io!
4 GENITORI PRIMARIA 1. Non basta guardare. 2. Il vestito dell’educare. 3. Parlare di affettività e bambini. 4. Bimbus Technologicus.
5 GENITORI SECONDARIA di PRIMO GRADO
1. Disagi preadolescenziali. 2. Vai piano ragazza! 3. Sono un bravo genitore? 4. I due binari della crescita. 5. Parlare con le mani ascoltare
con gli occhi. 6. La (DI) gestione della rabbia.
7. S.T.R.E.S. 8. “IR- retiti dalla rete?” 9. Genitori 3P. 10. Efficace-MENTE genitoriale. 11. Pandora.
6 GENITORI ADOLESCENTI 1. Perché ti dico di no! 2. Fare il bagno un pesce. 3. Lasciatemi (almeno) l’autostima.
7 INSEGNANTI INFANZIA 1. Fare squadra. 2. Lo sviluppo del bambino.
8 INSEGNANTI PRIMARIA 1. Alchimie instabili. 2. Aggressività e gestione educativa.
9 DOCENTI SECONDARIA di 1° 1. La gestione del conflitto. 2. L’autostima dell’insegnante. 3. Che bella classe!
10 ANIMATORI ORATORIO 1. L’animatore competente. 2. La comunicazione verbale. 3. La comunicazione non verbale.
4. La trilogia dell’animatore. 5. La relazione con i bambini.
11 PARLARE IN PUBBLICO 1. Come parlare con successo. 2. Come migliorare l’omelia.
12 MONOTEMI 1. A scuola da SuperMario. 2. Qui torre di controllo. 3. Genitori allo specchio.
4. Monopoli degli affetti. 5. Il patto di corresponsabilità. 6. Diventare genitori adottivi.
13 LAVORI TEATRALI 1. La compagnia del ciuffolo. 2. Don Quihote e il cavaliere
oscuro. 3. Cartoon man.
4. Sempre più verso oriente. 5. Vampiri, dentisti e sortilegi. 6. Patacche VS Candeggianti 7. Re Ragù e i Cavalieri di
Cannellon
14 ADULTI 1. Migliorare la comunicazione. 2. 40 errori- 41 soluzioni. 3. Pandora UNO. 4. La comunicazione non verbale. 5. 4 miti x oggi.
ALUNNI PRIMARIA
TITOLO: La mela e la grana
SPUNTO: Il bisogno di accompagnare i bambini alla scoperta della diversità e della corporeità non è
una scoperta recente. I bambini, anche piccoli, spesso sono proiettati in una realtà che
risulta loro molto difficile da vivere da capire: quella della corporeità. L’accompagnamento
offerto con questo percorso sarà all’insegna della discrezione e della semplicità.
FINALITÀ: Accompagnare i bambini alla scoperta della differenza tra i sessi in maniera delicata e
responsabile, così da non suscitare imbarazzo o fatica.
METODO: Narrazione di una favola che prevede l'unione di due piante molto diverse: il melo e la
(immaginaria) grana. Lavoro in classe. Possibile ripresa da parte degli insegnanti.
MATERIALI: Testo della favola e pieghevole con disegni originali da colorare. Spazio sottostante per
scrivere e commentare.
DURATA: Due ore.
TEMATICHE: Differenza tra maschi e femmine.
Accettazione della diversità.
Scoperta della positività che proviene dall'unione di due realtà diverse.
ALUNNI PRIMARIA
TITOLO: Chi sei e come ti vedi?
SPUNTO: Il clima esasperato in cui la corporeità è diventata uno strumento di accettazione sociale,
occorre fare chiarezza su quali sono i pregi e i limiti della propria corporeità. È solo
attraverso un'accettazione positiva di sé che l'alunno potrà scoprire il valore della propria
corporeità.
FINALITÀ: Sostenere gli alunni nell'accettazione della corporeità come strumento positivo e della
diversità intrinseca.
METODO: Lezione frontale e ripresa a piccoli gruppi.
MATERIALI: Sussidi multimediali e materiale cartaceo.
DURATA: Due ore.
TEMATICHE: Il mio corpo e quello degli altri.
La bellezza della diversità.
La fragilità del corpo.
L'unicità e singolarità del proprio essere.
LABORATORI: Si.
ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Occhio alla rete!
SPUNTO: Ormai il 70% degli alunni della secondaria di primo grado possiede uno smartphone. Gli
alunni hanno libero accesso alla rete in qualunque momento e da qualunque posto. È
molto complesso il controllo da parte dei genitori. È un dato di fatto con cui occorre
confrontarsi.
FINALITÀ: Educare ad un uso corretto della rete.
Prevenire eventuali attacchi di malintenzionati.
Responsabilizzare sulla ricaduta di ogni azione in rete.
Aprire gli occhi su una realtà bella ma complessa.
METODO: Lezione frontale e ripresa in classe da parte degli insegnanti.
MATERIALI: Sussidi multimediali.
DURATA: Due ore.
TEMATICHE: Internet.
La navigazione sicura.
Il cyberterrorismo e il cyberbullismo.
LABORATORI: Con i professori
ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Dai tempi di Adamo ed Eva
SPUNTO: La sessualità è uno di quei temi di cui si fa fatica a parlare. Si dovrebbe fare molto di più
nelle scuole, ma si ha una certa ritrosia ad affrontare questo argomento. Nella sua
modestia questo è un piccolo percorso che tende soprattutto a dare informazioni chiare.
FINALITÀ: Mettere gli alunni a proprio agio sul tema dell’affettività.
Permettere un confronto con un esterno.
Ascoltare le domande più scottanti.
Tranquillizzare sulla normalità dei processi evolutivi
METODO: Lezione frontale con la ripresa in piccoli gruppi.
MATERIALI: Sussidi multimediali e materiale cartaceo.
DURATA: Due ore.
TEMATICHE: L'amore.
L'affettività.
La sessualità.
La coppia.
L'erotismo.
L'omosessualità.
Le devianze.
LABORATORI: Sì.
ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Il cuore prima di tutto SPUNTO: L'affettività è uno spazio ricco di stimoli. È importante saper dare linee guida aperte e
semplici affinchè gli alunni possano destreggiarsi per una sana ed armonica crescita di tutta
la persona: sessualità compresa. Visto che non se ne parla forse questa un'opportunità per
iniziare a farlo!!!
FINALITÀ: Aiutare gli alunni a rintracciare le coordinate spazio tempo.
Far sviluppare anche la massa dei sentimenti e delle relazioni.
Fornire una strumentazione per la scoperta dei valori importanti.
METODO: Lezione frontale con una ripresa in piccoli gruppi.
MATERIALI: Sussidi multimediali e materiale cartaceo.
DURATA: Due ore.
TEMATICHE: Affettività.
Sviluppo della personalità.
LABORATORI: Si.
ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Pomeriggio in rosa
SPUNTO: Il passaggio alle scuole superiori non viene preso molto in carico nelle scuole medie. È un
peccato quando si sente la notizia della ragazza un po' ingenua caduta in braccia sbagliate.
Si può fare qualcosa di più per accompagnare questo passaggio? Questo può essere uno
strumento importante!
FINALITÀ: Illustrare una prospettiva del passaggio alle scuole superiori.
Evitare il terrorismo.
Evitare contemporaneamente la banalizzazione.
Mettere in luce gli aspetti più delicati e stimolanti della crescita.
METODO: Lezione frontale con una ripresa o in piccoli gruppi o in assemblea plenaria.
MATERIALI: Sussidi multimediali.
DURATA: Due ore.
TEMATICHE: Attenzione alla esposizione di sé.
Scegliere da subito le persone giuste.
Non lasciarsi ingannare dalle apparenze.
Saper vigilare su di sé.
LABORATORI: Sì.
ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Tattoo- piercing e body modifications
SPUNTO: Si fa un gran parlare di tatuaggi e spesso, genitori ed insegnanti, si trincerano dietro l'idea
che parlarne pubblicamente stimoli gli alunni a farli di nascosto. In realtà quando se ne
parla bene, questo non accade. È la sfida di questo intervento.
FINALITÀ: Mettere a confronto gli aspetti positivi e negativi e le criticità.
Rendere gli alunni consapevoli dei rischi che corrono.
Illustrare le diverse tecniche di modificazioni.
Stimolare la riflessione sul senso di queste pratiche.
METODO: Lezione frontale con assemblea plenaria alla fine.
MATERIALI: Sussidi multimediali.
DURATA: Due ore.
TEMATICHE: Breve storia del tatuaggio.
Significato del tatuaggio e di tutte le modificazioni corporali.
Rischi per la salute.
Codice etico dei tatuatori.
LABORATORI: No.
ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Bulli- bullismo- cyberbullismo
SPUNTO: La grande piaga di questo nostro momento storico è la pericolosità non percepita dei nuovi
strumenti di comunicazione sociale. Essi hanno opportunità molto belle e significative, ma
presentano altrettante fonti di pericolo, se gli utenti, non vengono educati ad un uso
intelligente e saggio del mezzo stesso.
FINALITÀ: Intervenire sia per il bullismo “tradizionale” che per quello mediatico.
Aiutare gli alunni ad avere un atteggiamento consapevole dello strumento.
Evitare situazioni di sovraesposizione mediatica.
Educare al senso di rispetto di sé e degli altri.
METODO: Intervento in classe con discussione ed approfondimento in corso d’opera.
MATERIALI: Fotocopia in A3 con ricco materiale selezionato.
DURATA: Due ore per ogni intervento.
TEMATICHE: Classi prime: cosa il bullismo? 1. Questionario proposto dal Ministero. 2. Cosa è il bullismo? 3. Cosa non è bullismo? 4. Che differenza c'è tra scherzo, litigio, bullismo e reato? 5. Chi è vittima di bullismo? 6. Chi commette atti di bullismo? 7. Proposta operativa: consigli per difendersi dai bulli.
Classi seconde: “Ma io stavo solo scherzando…” 1Quando il bullismo reato?
2Quali sono i tipi di reato? 3 Come si sente la vittima? 4 Le conseguenze sulle vittime. 5 Come si sente il bullo? 6 Conseguenze del bullismo sulle vittime. 7 Che cosa fanno i presenti?
8 La teoria di Bandura 9 Il gruppo classe. 10 Questionario o elaborato scritto. 11 Proposta operativa: raccomandazioni sull'uso di Internet. Classi terze: il bullismo digitale fa male? 1Il danno. 2 I comportamenti specifici.
3 Le prepotenze effettive. 4 I protagonisti del bullismo. 5 Le caratteristiche del protagonista. 6 Le differenze tra bullismo tradizionale e cyberbullismo. 7 Il cyberbullismo. 8 Il sexting. 9 Prop. operativa 1: scrivere insieme un codice deontologico 10 Proposta operativa 2: la Netiquette.
LABORATORI: Si.
ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Pensare- parlare- sapere SPUNTO: Le nuove tecnologie e il precariato emotivo ed affettivo in cui vivono i nostri ragazzi ci
spingono a saper dare una risposta non banale ai nuovi interrogativi alimentati da un
generale clima di insicurezza.
Molti ragazzi e ragazze pensano di essere più grandi più si espongono. Oppure di dover
essere “più” degli altri. Ma si tratta di inganni o di “sirene” che alla fine “uccidono” più che
far crescere.
FINALITÀ: Aiutare i ragazzi a conoscere bene i termini della questione affettivo-sessuale-
relazionale.
Capire quanto sia bello crescere bene e sani più che mal informati e mal educati.
Aiutare nel fare operazione di discernimento interiore e relazionale.
METODO: Lezione frontale di 20 minuti. Laboratorio in piccoli gruppi e condivisione finale.
MATERIALI: Fascicolo cartaceo.
DURATA: 20 ore in 10 incontri di 2 ore ciascuno.
LABORATORI: Si.
1. Le parole Affettività- sessualità- genitalità-
relazione- coppia- erotismo-
istinto- petting- autoerotismo
Role play Facilitare la comunicazione e
sciogliere le ritrosie.
2. I significati Salute- benessere- piacere-
attenzione- cura di sé e dell’altro.
La tovaglia rotante Indagine sulle reali conoscenze
dell’argomento.
3. Il rispetto di Persona- relazione- tempo- scelte
altrui- occasioni- corpo.
Monopoli
dell’affetto
Gioco interattivo per stimolare
la presa di coscienza.
4. Gli equilibri Accettazione dell’altro- sviluppo
fisico e relazionale-
omosessualità.
Cosa farei se.. Approfondimento sulle
capacità di non giudicare ed
entrare in empatia.
5. Le falsità Egoisimo- esposizione di sé-
incontri- ricatti- pornografia-
pedofilia- egoismo- giocare col
fuoco.
Associazione di idee Stimolare una riflessione sui
pericoli di un’affettività e
sessualità egoistica.
6. Le ambiguità Il coinvolgimento- svilire l’altro-
forzare la situazione.
Creare una storia Incentivare la riflessione sulle
possibili situazioni difficili.
7. I rischi Rubare invece di donare- MST-
gravidanza- contraccezione- la
violenza sessuale (di
gruppo/singolo).
Inventa lo slogan Lo slogan come strumento
della riflessione personale e di
gruppo. Condivisione di un
territorio comune.
8. Internet Social- immagine di sé- voglia di
apparire- trasgressione- è tutto
un gioco? Posso tornare indietro?
Scrivere una
netiquette
Stimolare la riflessione e òa
pratica di un’autonomia di
scelta sui social.
9. Le
informazioni
Dove- come- cosa- perché-
quando cercare? Imparare a
filtrare.
Domandopoli Possibilità di domande
anonime su questioni poco
chiare.
10. Il (M) io io! Cosa voglio davvero? Cosa voglio
da me? E dalla relazione? Dagli
altri? I big 5!
Scheda guidata già
predisposta
Stesura di una Magna Charta
personale come stimolo e
impegno.
GENITORI INFANZIA
TITOLO: Non uccidere i draghi SPUNTO: Siamo ancora capaci di raccontare favole? In un'epoca sempre più tecnologica la riscoperta
di questo grande classico dell'umanità, permetterà ai genitori di addormentarsi insieme i
loro bambini!
FINALITÀ: Illustrare i pregi della narrazione delle storie.
Diventare base sicura per i figli.
Aiutare i genitori a percorrere il sentiero della consapevolezza del proprio ruolo.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Sussidi multimediali e fascicolo cartaceo per ogni partecipante.
DURATA: 4 incontri
TEMATICHE: la narrazione della favola
gestire il capriccio
dire di no
essere base sicura
LABORATORI: Su richiesta.
GENITORI INFANZIA
TITOLO: Regolare o punire?
FINALITÀ: Rendere coscienti i genitori del proprio ruolo.
Incentivare le buone pratiche.
Sostenere le genitorialità più fragili.
Permettere una riflessione distesa sul ruolo genitoriale.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Sussidi multimediali e fascicolo cartaceo per ogni partecipante.
DURATA: 5 incontri
TEMATICHE: Rispettare le regole.
Ostacoli alla genitorialità.
Regolare o punire?
Il ruolo dei nonni.
Meccanismi di difesa nel litigio tra fratelli.
LABORATORI: Su richiesta.
GENITORI INFANZIA
TITOLO: L'arte di ascoltare. SPUNTO: Oggi, gran parte della comunicazione è urlata. La capacità di ascolto va incentivata e
soprattutto curata, perché non è data una volta per sempre. Mentre tutti parlano è il caso
di ascoltare!
FINALITÀ: Aiutare i genitori a capire come fare ad ascoltare bene (se stessi e i figli).
Sviluppare l’attitudine all’ascolto profondo.
Esercitarsi all’arte del silenzio.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Sussidi multimediali e fascicolo cartaceo per ogni partecipante.
DURATA: 4 incontri
TEMATICHE: Ascoltare è un’ arte. Non avere fretta..
Cambiare prospettiva.
Le emozioni.
L’esploratore.
LABORATORI: Sì.
GENITORI INFANZIA
TITOLO: Tu fai così perché lo dico io!!!
SPUNTO: Molte volte ci lamentiamo della mancanza di regole. Ma sappiamo davvero come costruire
una regola? Sappiamo quando è il caso di fare un'eccezione? Come navighiamo all'interno
del burrascoso mare delle regole?
FINALITÀ: capire i presupposti fondamentali delle regole
capire come costruire le regole insieme ai figli
intuire come non basti dichiarare una regola per farla vivere
evitare errori nell'imporre le regole
evitare errori nel non dettare mai regole chiare e vivibili
saper condividere sapientemente con i figli quanto i figli riescono a vivere
evitare il clima da caserma dettato da un'osservazione legalistica delle regole.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: 5 incontri
TEMATICHE: Come e perché dare importanza alle regole.
Come stabilire le regole familiari.
Come parlare in modo chiaro al bambino.
Come comportarsi se si vogliono far seguire alle parole.
Come formulare e stringere un patto con il bambino
LABORATORI: Su richiesta.
GENITORI PRIMARIA
TITOLO: Non basta guardarli!!!
SPUNTO: Non si può pensare che basti guardare un figlio per aiutarlo crescere. Occorre fare strada
con lui. Occorre sapere quali sentieri percorre e su quali invece fermarsi per farlo
camminare da solo.
FINALITÀ: Aiutare genitori a fare chiarezza sulle scelte familiari.
Aiutare ad avere criteri selettivi.
Accompagnare i genitori affinché entrino nei cambiamenti del corpo.
Aiutare l’interpretazione di crescita; affettività e sessualità.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Cinque incontri.
TEMATICHE: selezionare gli impegni
i cambiamenti dei figli
il valore dell’amicizia
il rapporto con la scuola
affettività e sessualità
GENITORI PRIMARIA
TITOLO: Il vestito dell’educare
SPUNTO: "Non è l'abito che fa il monaco". Partendo da questo adagio cercheremo di indagare su
come l’educazione si possa paragonare ad un vestito che ha diverse connotazioni,
significati e scopi.
FINALITÀ: Illustrare ai genitori le caratteristiche dei modelli educativi.
Indagare sulle ambiguità dell’educazione.
Cosa significa educare ed aducarsi?
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Cinque incontri.
TEMATICHE: il vestito
ambiguità dell’educare
cosa è educare?
decalogo del potenziale
pillolona di saggezza
LABORATORI: Su richiesta.
GENITORI PRIMARIA
TITOLO: Parlare di affettività ai bambini
SPUNTO: Si fa sempre fatica a parlare di “quelle cose lì”! In realtà sarebbe molto più semplice se,
come genitori, ci si affidasse a due grandi binari: la preparazione teorica e la saggezza.
FINALITÀ: Fornire ai genitori una riflessione sul tema dell'affettività.
Organizzare un linguaggio adatto.
Non far risultare l’affettività un tabù.
Rendere l’affettività una dimensione ordinaria alla crescita della persona.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Cinque incontri.
TEMATICHE: contesto attuale
cosa è affettività?
dare un voto alle reazioni
affettività nel bambino
come parlare ai bambini
LABORATORI: Su richiesta.
GENITORI PRIMARIA
TITOLO: Bimbus technologicus
SPUNTO: I nostri figli sono sicuramente più bravi di noi a livello tecnologico. Però la crescente
fragilità emotiva li espone, in maniera abbastanza significativa, ai rischi di un'invadenza da
parte della tecnologia.
FINALITÀ: Riflettere sulle implicazioni della realtà virtuale.
Evidenziare il ruolo educativo del genitore.
Impostare una metodologia per affrontare le implicazioni dell’era digitale.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri.
TEMATICHE: le emozioni
televisione
videogiochi 4) il gruppo
LABORATORI: Su richiesta
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Disagi preadolescenziali
SPUNTO: Non serve lamentarsi sempre dopo che succedono i disastri. Occorre saper guardare bene
in faccia la realtà di quei disagi preadolescenziale di che vivono i nostri figli.
FINALITÀ: Ragionare lucidamente sui possibili disagi dei preadolescenti di oggi.
Non drammatizzare le difficoltà della crescita.
Imparare ad andare a fondo del disagio.
Costruire un metodo di indagine e interpretazione.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Cinque incontri.
TEMATICHE: disagi preadolescenziali
autonomia globale
demotivazione scolastica
i tranelli dell’esposizione
il genitore autorevole
LABORATORI: Su richiesta
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Vai piano ragazza!!!
SPUNTO: Il bombardamento mediatico su come deve essere una ragazza al top, raggiunge spesso
livelli parossistici. Non è sempre colpa delle ragazze: si fa fatica ad accettare una corporeità
che non è quella presentata dai mass-media. Ma alla fine l’accettazione di sé è un aspetto
fondamentale della propria personalità.
FINALITÀ: Aiutare i genitori a capire e accompagnare i figli.
Sostenere un armonioso sviluppo della corporeità.
Aiutare i proprie figlie e figli, così che diventino responsabili delle azioni.
Dare un buon criterio di presentazione agli altri.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri.
TEMATICHE: la giusta considerazione
la gestione del conflitto
la scelta e le scelte la moda e il gruppo
LABORATORI: Si.
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Sono un bravo genitore?
SPUNTO: L'autostima è un tema profondamente caldo perché minacciato da più parti. A fronte di
tanti genitori che soffrono per una bassa autostima occorre rendere questo argomento un
sostegno, il più diffuso possibile, alla propria genitorialità.
FINALITÀ: Sostenere l'autostima del genitore.
Fornire strumenti per autovalutarsi.
Incoraggiare una visione positiva del sé.
Ridimensionare l'eccessivo impatto dei figli.
METODO: Introduzione sintetica.
Lettura di una storia negativa e una storia positiva.
Ripresa sintetica con due brevi spunti di riflessione su entrambe le storie.
Lezione frontale.
Pulci nell'orecchio: domande personali per aprire la discussione di gruppo.
Test di autoanalisi.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri.
TEMATICHE: L'autostima nelle relazioni
Sentirsi adeguati
L'autostima del corpo
Assumersi le proprie responsabilità
LABORATORI: Sì.
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: I due binari della crescita
SPUNTO: Spesso a quest'età in figli sembrano già maturi ma in realtà, spesso, hanno un
atteggiamento ancora infantile. Non si capisce mai bene qual è il livello di maturazione che
possiedono. Forse occorre mettere le mani in pasta anche in questi argomenti!
FINALITÀ: Facilitare la riflessione sulle dinamiche difficili dei figli.
Individuare i nodi più problematici della costituzione identitaria dei figli.
Suggerire alcune strategie per facilitare il dialogo, la presa di coscienza e la soluzione di alcune problematiche.
Permettere una visione più morbida delle problematiche dei figli.
Intervenire con strategie adeguate e calibrate.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri.
TEMATICHE: autonomia e dipendenza
intimità e vergogna
industriosità e stasi
4) fiducia e dubbio
LABORATORI: Sì.
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Parlare con le mani- ascoltare con gli occhi
SPUNTO: La comunicazione non verbale, per qualche autore, è il 75% della comunicazione umana.
Parliamo più con il resto del corpo che non con le parole. Peccato poco conosciuta e poco
studiata, in quanto si dà spazio quasi sempre a quella verbale.
FINALITÀ: Migliorare la comunicazione non verbale coi figli.
Indagare sulle dinamiche non verbali.
Imparare a leggere i segnali del corpo.
Saper gestire bene le fatiche della non verbalità.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: 5 incontri
TEMATICHE: le basi della CNV
lo specifico del genitore
introspezione del genitore
l’intimità del figlio
gli errori della CNV
LABORATORI: su richiesta
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: La (DI) gestione della rabbia
SPUNTO: Tutti siamo vittime della rabbia. Che poi riusciamo a sfogarla oppure ne siamo vittime è un
altro paio di maniche. Oppure conviviamo con rabbie ancestrali. Mettere a tema la rabbia
vuol dire iniziare a vincerla.
FINALITÀ: Indagare su quanto mette in agitazione i genitori.
Gestire se stessi quando si è accecati dalla rabbia?
Evidenziare cosa scatena la rabbia e da cosa essa ne è originata
METODO: Lezione frontale
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: 5 incontri
TEMATICHE: Definizione teorica della rabbia. Indagine su cosa si nasconda dietro e dentro di
essa. Analisi delle diverse teorie in proposito.
La genitorialità ed il costante logorio della vita con i figli. Quali sono le rabbie che ci
si porta dentro da genitori. Dove i figli contribuiscono ad appesantire il clima.
Anche i figli hanno le loro rabbie. Cosa muove la rabbia dei figli? Quali situazioni, da
adulti si potrebbero evitare? Come?
Quali sono i principi teorici per la gestione della rabbia?
Quali sono i principi pratici per la gestione della rabbia?
LABORATORI: No
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: “S-T-R-E-S” : Stress- Tensioni famigliari- Resilienza- Empatia-
Serendipity
SPUNTO: Dalle richieste di un simpatico e fedele gruppo di genitori è venuta la richiesta di affrontare queste cinque tematiche tra loro apparentemente slegate. Però, dall’esperienza di tutti, sappiamo quanto siano in realtà parecchio legate. Una richiama l’altra in maniera inequivocabile e strutturale!
FINALITÀ: Aiutare i genitori a capire cosa produce stress.
Fornire un metodo per calmare le tensioni familiari.
Affrontare gli aspetti positivi della empatia e della serendipity.
Facilitare un approccio sistematico ad ogni tema: “Cos’è? Cosa fa? Conseguenze. Come affrontarlo. Consigli utili. Conclusione”.
OBIETTIVI: Affrontare i diversi temi senza stress!
Raccogliere una riflessione stimolante delle dinamiche interne ai diversi temi.
Unire aspetti riflessivi e pratici.
Suscitare una maggiore presa di coscienza di cosa è implicato nelle diverse situazioni.
Evidenziare buone pratiche e cattive abitudini.
METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.
MATERIALI: Fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata testo delle slides, raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.
DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.
TEMATICHE: Stress Al di là dei luoghi comuni sullo stress, cosa vuol dire vivere immersi nello stress che ci circonda? Si può vivere senza stress o fare finta che non esista per niente? Come sapersi gestire all’interno delle dinamiche più stressanti tra genitori e figli?
Tensioni famigliari Si può vivere in un mondo finto fatto di false situazioni più armoniche. Oppure si può accettare di vivere in un mondo reale, fatto di tensioni , fatiche e resistenze.
Resilienza È la capacità di resistere allo stress e sapersi gestire nelle situazioni più diverse della vita. Si può accrescere la propria personale capacità di resistenza alla fatica?
Empatia Comunicazione empatica equivale a miglioramento delle condizioni di vita nella relazione genitori-figli. Imparare a comunicare in maniera empatica non è affatto impossibile. Anzi!!!
Serenità
Si può vedere oltre quello che cerchiamo? Alcune semplici indicazioni per accorgersi della bellezza di quello che è non viene cercato ma visto “casualmente”.
LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: “Ir- retiti dalla rete?” Corso per non essere asserviti alle reti dei figli!
SPUNTO: Molti genitori sembrano sempre più spaventati dalle nuove tecnologie, dal loro impatto sui figli e soprattutto dalle possibile conseguenze negative di alcuni incontri. Da un certo punto di vista “la rete” può essere pericolosa. Dall’altra è diventato un elemento di cui non si può e deve fare a meno nella crescita dei figli.
FINALITÀ: Compiere un breve viaggio virtuali in alcuni anfratti del mondo virtuale. Sostenere come agire educativamente da genitori. Accorgersi delle diverse modalità di azione dei figli. Breve infarinatura di alcuni aspetti discutibili delle nuove tecnologie.
OBIETTIVI: Guardare da genitori alcuni aspetti della rete.
Indagare senza paura cosa funziona e cosa no.
Mettere in essere una riflessione sulle possibili situazioni a rischio.
Rendere consapevoli i genitori di come riconoscere segni di cyberbullismo.
Stimolare la riflessione su come “educare al mondo reale”.
Come regolare alcuni aspetti che possono essere scappati di mano
METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.
MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata testo delle slides raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.
DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.
TEMATICHE: “Non c’è campo” È la frase tipica di quando si esce dal proprio piccolo mondo fatto di connessioni sicure. È l’ansia di stare qualche giorno senza Internet. Ma siamo messi così male?
Troppo belle!!! Le foto dei profili FB sono spaventosamente uguali: sguardi da diva, vestiti più o meno microscopici e soprattutto tanta voglia di essere provocanti. Ma è solo una provocazione?
Cyberbullismo Dalla scazzottatta di un tempo alle offese e molestie online. Il mondo dei Cyberbulli è misterioso e “onnipotente” al punto da indurre al suicidio i più fragili. Come guardare il fenomeno e imparare a riconoscerne le ricadute.
Educare alla rete Come porsi da genitori di fronte alla globalità di tutto quello che è digitale e capire quali linee educative sono possibili. Impedire l’accesso ad Internet può essere una strada ma forse non è la migliore..
Ritorno al mondo reale
Sappiamo ancora ammirare un panorama o ci limitiamo a fotografarlo? Quale rapporto con il reale è possibile instillare nei figli? Possiamo ritornare ad educare alla bellezza oltre che alla tecnocrazia?
LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Genitori 4P: prevenire- proteggere- praticare- parlare
SPUNTO: Il tema del bullismo e della sua diffusione sono, oggi, tra le difficoltà più forti che la nostra società si trova a dover fronteggiare. Il bullismo interessa direttamente ed indirettamente diversi strati della società civile. Interessa le vittime (anche il bullo è vittima di se stesso). Ma, indirettamente interessa soprattutto le famiglie (spesso venute a conoscenza del problema a giochi ormai fatti). Esse sono quelle che soffrono di più a causa delle conseguenze degli atti bullistici. Le istituzioni, gli educatori e chi si interessa del benessere di chi è in crescita. Non si può continuare a dire che il problema è di altri…il problema è di tutti e da tutti va condivisa una strategia d’intervento.
FINALITÀ: Indagare su cosa si celi sotto la rete. Sostenere il compito educativo. Guardare come i figli rischino di “perdersi” nel virtuale. Cercare di stare al passo coi figli internauti.
OBIETTIVI: Guardare da genitori alcuni aspetti della rete.
Indagare senza paura cosa funziona e cosa no.
Mettere in essere una riflessione sulle possibili situazioni a rischio.
Rendere consapevoli i genitori di come riconoscere segni di cyberbullismo.
Stimolare la riflessione su come “educare al mondo reale”.
Come regolare alcuni aspetti che possono essere scappati di mano
METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.
MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata, il testo delle slides e una raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.
DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.
TEMATICHE: Bullismo: riconoscerlo e prevenirlo
Caratteristiche
Due tipi di bullismo
Fare prevenzione
I segnali da non sottovalutare
Ritratto del bullo e della vittima
Le conseguenze
Come aiutare vostro figlio
LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Efficace- MENTE genitoriale
SPUNTO: Troppe volte la lamentela di molti genitori è che i figli non fanno abbastanza o non fanno come e quello che i genitori vorrebbero. È vero che ci sono stati grandi creativi e persone geniali che non hanno mai avuto bisogno di regole o di metodo… Però è altrettanto vero che ci sono stati uomini fantastici che hanno fatto del metodo, del rigore e dell’allenamento uno stile di vita. Cosa scegliere? Quali criteri adottare? Come differenziare i percorsi dei figli? Speriamo di dare tutte queste risposte nello svolgimento del corso!!!!
FINALITÀ: Stimolare un metodo per rendere autonomi ed autosufficienti i figli. Osservare i passaggi necessari per trovare un metodo.
Rendere tipico il metodo di quel genitore e di quella famiglia. Cercare di allargare il metodo anche di quei figli.
OBIETTIVI: Leggere gli aspetti teorici dell’efficacia.
Capire le linee guida dell’efficacia e le sue applicazioni.
Interessare i partecipanti alla costruzione del proprio metodo.
Rendere “leggero” il proprio metodo educativo.
Indagare sugli aspetti meno gradevoli della genitorialità.
METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.
MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata, il testo delle slides e una raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.
DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in quattro serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.
TEMATICHE: L’efficacia e le sue sfaccettature.
Costruire il proprio metodo.
Adattare l’efficacia a se stessi e ai figli.
Rendere leggera l’efficacia.
LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.
GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Pandora: autostima-rabbia-base sicura-le domande-affettività e
sessualità
SPUNTO: Da sempre le domande hanno provocato reazioni contrastanti nei genitori: dalla minimizzazione all’eccesso di ansia legato al fatto di non saper rispondere. Così come una sana presa a cuore dell’educazione all’affettività alla sessualità mettono in crisi prima di tutto la sessualità del genitore e poi tutto quello che gravita attorno a questo tema.
FINALITÀ: Stimolare nei genitori il proprio modo di gestire le domande dei figli.
Ricercare un modo personale e di coppia per un’educazione sessuale ed affettiva.
Interpretare il rapporto figli- mass media.
Ottenere un metodo per gestire la rabbia.
OBIETTIVI: Sostenere il percorso genitoriale nel vivere un rapporto sereno e autentico.
Immaginare gli snodi complessi delle “cose” a cui rispondere.
Fornire un’attrezzatura sufficiente perché i genitori vivano serenamente.
Dialogare sulle domande dei figli e su quelle dei genitori
METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.
MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata, il testo delle slides e una raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.
DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.
TEMATICHE: L’autostima propria e dei figli.
La gestione della rabbia.
Genitore base sicura.
Gestire le domande dei figli.
Affettività e sessualità.
LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.
GENITORI ADOLESCENTI
TITOLO: Perché ti dico di no!
SPUNTO: Alle volte è molto più facile dire di sì piuttosto che dire di no. Cosa c'è dietro un no? Il no
aiuta davvero a crescere? E se aiuta, come lo fa?
FINALITÀ: Sostenere i genitori nella difficile arte di dire di no.
Scoprire come imparare a motivare senza cedere.
Saper resistere anche nella fatica.
Aiutare i figli ad accettare i “NO”.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri.
TEMATICHE: Perché ti dico di no! ( I NO che aiutano a crescere)
Ma che aria che tira… Quando c’è malessere.
Ostacoli alla genitorialità (Strategie minimali per fare meno errori)
La parola ai genitori (Come farsi coraggio, tra genitori)
LABORATORI: Sì.
GENITORI ADOLESCENTI
TITOLO: Fare il bagno ad un pesce
SPUNTO: Sembra che la collaborazione in casa sia una delle cose più impensabili! Figli che non fanno
assolutamente nulla! Figli permanentemente stanchi e molto poco interessati alla
collaborazione della vita familiare. Si può cambiare?
FINALITÀ: Incrementare la partecipazione dei figli alla vita della famiglia.
Non relegare sempre i genitori al ruolo di elettrodomestici o di bancomat.
Imparare a gestire la rabbia dei figli.
Ottenere un metodo per le discussioni.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri.
TEMATICHE: Comunicare con gli adolescenti
Farsi aiutare
Rabbia e discussioni
Sesso e amore
LABORATORI: Sì.
GENITORI ADOLESCENTI
TITOLO: Lasciatemi (almeno) l’autostima!
SPUNTO: La crescita del figlio adolescente minaccia pesantemente l'identità del genitore. È vero che
il figlio si deve distanziare del genitore. Però non deve demolirne l'autostima.
FINALITÀ: Analizzare alcuni comportamenti concreti di adolescenti.
Cercare la via per sostenere la propria autostima e quella dei figli.
Imparare a non esagerare o autocommiserarsi.
Rivalutare la propria genitorialità.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: 5 incontri
TEMATICHE: Focus: cos’è l’autostima
Dopo, non rompere…
Voi non capite niente
Impossibile alzarsi
Assenze e note
Critiche manipolative
LABORATORI: Si.
INSEGNANTI INFANZIA
TITOLO: Fare squadra
SPUNTO: Spesso la prima (e a volte anche l'unica) domanda di un genitore che ritira il figlio dalla
scuola d'infanzia è: "Ma ha mangiato?". Sembra l'unica preoccupazione: “ Si. Si ha
mangiato tutta la sogliola”. Ma cosa c'è al di sotto della soglia minima del mangiare?
FINALITÀ: Sostenere le insegnanti per fare squadra.
Incentivare un proprio profilo anche di fronte ai genitori.
Valorizzare le esperienze della squadra.
Far circolare le idee.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri
TEMATICHE: Fare squadra
Tv e videogiochi
Ma cosa pretendono???
Vista di profilo
LABORATORI: Sì.
INSEGNANTI INFANZIA
TITOLO: Lo sviluppo del bambino
SPUNTO: La complessità della maturazione del bambino esige una chiarezza anche nel corpo docenti.
In un'epoca ricca di paroloni questo è un invito a riscoprire il valore dei passaggi della
crescita del bambino, collegati alla capacità di osservazione dell'insegnante.
FINALITÀ: Dotare le insegnanti di una strumentazione per interpretare i segnali di crescita.
Sostenere un uso intelligente della strumentazione con i genitori.
Approfondire i temi del mancato sviluppo.
Raccogliere esperienze su cosa manca nella crescita dei bambini.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Sei incontri
TEMATICHE: La maturazione
L’identità
La conquista
L’autonomia
Lo sviluppo
Le competenze
LABORATORI: Sì.
INSEGNANTI PRIMARIA
TITOLO: Alchimie instabili
SPUNTO: La ricerca della pietra filosofale ha accompagnato buona parte della storia. L'alchimia ha
affascinato per secoli coloro che erano alla ricerca di questo supremo strumento.
L'insegnante è chiamato ad essere come un moderno alchimista e contemporaneamente a
vivere una "liquidità" di ruoli instabili.
FINALITÀ: Ripercorrere alcune figure di formazione a proposito dell’insegnamento.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Otto incontri
TEMATICHE: Le alchimie instabili
L’olimpo degli uomini
Wanted: dead or alive
Metafore per l’Homo docens
Profilo Q
Memoria ed immaginazione
Le famiglie di competenze
La cipolla di Korthagen
LABORATORI: Si.
INSEGNANTI PRIMARIA
TITOLO: Aggressività e gestione educativa
SPUNTO: Quali “tracce” lasciano alcuni comportamenti come l'aggressività o il bullismo? La scuola ha
un ruolo preciso nel lasciare “tracce” nei giovani alunni? Quali “tracce” lasciano le
metodologie ispirate al cooperative learning?
FINALITÀ: Affrontare tre tematiche legate ad aspetti difficili dello sviluppo dei bambini.
Imparare a dare una risposta attraverso il cooperative learning.
Come gestire il gruppo.
Mettere a frutto alcune correnti di pensiero.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Nove incontri
TEMATICHE: Aggressività infantile.
Bullismo
Tv e videogiochi
Il ruolo della scuola
Dinamiche di gruppo
Gestione educativa
Insegnamento democratico
Modellare con la comunicazione
Modellare col rafforzamento
LABORATORI: Si.
DOCENTI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: La gestione del conflitto
SPUNTO: L’ingestibilità di una classe è una delle cose che spaventa di più gli insegnanti. Purtroppo
non sono solo quelli appena approdati all'insegnamento. Questo corso ha la pretesa di fare
chiarezza rispetto ad un tema così delicato.
FINALITÀ: Sostenere una gestione dell'escalation del conflitto.
Aiutare a non farsi inghiottire dalle dinamiche difficili.
Sfruttare i metodi per imparare a gestire bene una classe conflittuale.
Non venir meno nel proprio ruolo educativo.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Sette incontri.
TEMATICHE: la teoria del conflitto
la gestione dei casi difficili
la teoria di Bandura
l’escalation del conflitto secondo Galtung
la de-escalation
le 5 polarità per gestire bene
le competenze per negoziare bene
LABORATORI: Sì.
DOCENTI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: L’autostima dell’insegnante
SPUNTO: Insegnanti tartassati e bistrattati; sottopagati e considerati degli "sfigati". L'elenco delle
malvagità sugli insegnanti potrebbe andare avanti quasi all’infinito. Questo corso vuole
interrompere questa circolarità viziosa che rende gli insegnanti una classe di lavoratori così
malvista.
FINALITÀ: Sostenere l'autostima dell'insegnante.
Fornire gli strumenti per una giusta valutazione di sé.
Aiutare ad evitare gli errori più comuni.
Mettere in guardia sulle critiche.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Sette incontri.
TEMATICHE: Focus: cos’è l’autostima?
La giusta valutazione di sé
Fare chiarezza
La consapevolezza di sé
Non eccedere nell’autostima
Le critiche manipolative
Aiutare chi fa fatica
LABORATORI: Si.
DOCENTI SECONDARIA DI PRIMO GRADO
TITOLO: Che bella classe!
SPUNTO: Imparare ad osservare una classe non è un'operazione facile: occorre essere cosciente del
proprio punto di vista e delle proprie pre-comprensioni. Cosa significa realmente osservare
un contenitore così speciale con una classe scolastica? Di cosa tener conto nell’indagine?
FINALITÀ: Fornire al docente la strumentazione necessaria per osservare una classe.
Cosa osservare effettivamente in una classe.
Il sostegno fornito dai principi del cooperative learning.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Sette incontri.
TEMATICHE: Focus: cosa osservare?
Chi è l’osservatore?
Cosa osservare?
La classe conflittuale
La classe amorfa
La classe fallita
La classe costruttiva
LABORATORI: Sì.
ANIMATORI ORATORIO
TITOLO: L’animatore competente
SPUNTO: Fare l'animatore oggi è sicuramente un ambito speciale per gli adolescenti che decidono di
fare quest'esperienza di volontariato. Però non è sufficiente la buona volontà. Occorre
anche istruire e qualificare il percorso formativo degli animatori così che possano
rispondere sempre meglio alle diverse esigenze dei più piccoli.
FINALITÀ: Stimolare una riflessione sul comportamento e sulle attenzioni necessarie.
Tracciare il profilo dell’ animatore competente.
Stimolare la riflessione sulla sua azione educativa.
METODO: Lezione frontale e laboratori.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Due incontri di due ore ciascuno.
TEMATICHE: Introduzione
Ma allora cosa è oratorio?
Perché fare bene l’animatore?
Chi è l’animatore competente?
Cosa fa l’animatore competente?
Cosa evita l’animatore competente?
Comportamenti minimi
Comportamenti splendidi
Coordinate spazio-tempo
I BIG FIVE
LABORATORI: SI
ANIMATORI ORATORIO
TITOLO: La comunicazione verbale
SPUNTO: Imparare a parlare e soprattutto a comunicare in maniera efficace nel contesto attuale
sembra una priorità! Anche gli animatori hanno bisogno di essere formati per evitare gli
errori grossolani nella comunicazione verbale.
FINALITÀ: Fornire una strumentazione per comunicare al meglio con i più piccoli.
Attrezzare gli animatori affinché imparino ad evitare i rischi.
Favorire una buona comunicazione.
METODO: Lezione frontale e laboratori.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Due incontri di due ore ciascuno.
TEMATICHE: Introduzione
Cosa è la comunicazione verbale?
Perché è importante?
Gli aspetti positivi
Le ricadute negative
Chi è il bambino che ho davanti?
La questione del buon esempio
La comunicazione in ambito oratoriano
LABORATORI: Si.
ANIMATORI ORATORIO
TITOLO: La comunicazione NON verbale
SPUNTO: Imparare a parlare e soprattutto a comunicare in maniera efficace nel contesto attuale
sembra una priorità! Anche gli animatori hanno bisogno di essere formati per evitare gli
errori grossolani nella comunicazione non verbale.
FINALITÀ: Fornire una strumentazione comunicativa sufficiente.
Stimolare una comunicazione profonda ed attenta.
Attrezzare gli animatori affinché imparino ad evitare i rischi.
Incentivare il rispetto dei bambini, anche a livello comunicativo.
METODO: Lezione frontale e laboratori.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Due incontri di due ore ciascuno.
TEMATICHE: Introduzione
Cosa è la comunicazione verbale?
Perché è importante?
Gli aspetti positivi
Le ricadute negative
Chi è il bambino che ho davanti?
La questione del buon esempio
La comunicazione in ambito oratoriano
LABORATORI: Si.
ANIMATORI ORATORIO
TITOLO: La trilogia dell’animatore
SPUNTO: Le tre serate si ripropongono di riprendere ed ampliare i temi di un animatore competente
che, attraverso un lavoro su se stesso, riesce a trovare le coordinate per migliorare la
propria relazione con i bambini e motivare, con impegno la propria dedizione.
FINALITÀ: Aiutare la riflessione sul proprio ruolo.
Comprendere l’importanza della motivazione interiore.
Permettere una riflessione che accompagni la pratica.
METODO: Lezione frontale e laboratori.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Tre incontri di due ore ciascuno.
TEMATICHE: Per ogni tipologia vengono evidenziati quattro aspetti importanti:
La descrizione e le caratteristiche più significative di ciascuno.
La rappresentazione dell’animatore competente.
Quali sono gli aspetti da curare.
Il “pensatoio” che può essere fatto sia a livello personale che a livello di gruppo.
LABORATORI: Si.
ANIMATORI ORATORIO
TITOLO: La relazione con i bambini
SPUNTO: Le quattro serate si ripropongono di fare il punto su quattro aspetti nodali della relazione
con i bambini. È molto importante, oggi più di ieri, mettere al centro dell’impegno di
volontariato, in un centro estivo, sia le dinamiche di gruppo che quelle personali. Un
animatore non è bravo se solo! Così come non si può pensare di addossare ogni
responsabilità al gruppo senza assumersi le proprie.
FINALITÀ: Aiutare gli animatori a capire che cosa succede all’interno del loro gruppo.
Facilitare la coesione tra animatori.
Mettere a fuoco le dinamiche evidenti sotterranee nella relazione con i bambini.
Quali atteggiamenti evitare.
Cosa osservare nella relazione con i bambini
METODO: Lezione frontale e laboratori.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: Quattro incontri di due ore ciascuno.
TEMATICHE: Il gruppo degli animatori.
La relazione bambino animatori.
La relazione tra bambini.
La relazione tra un animatore e un bambino
Per ogni argomento vengono utilizzati gli stessi osservatori:
Le dinamiche.
I pregi.
I rischi.
Cosa evitare.
Sono fornite quattro schede per il lavoro personale e in gruppo.
LABORATORI: Si.
PARLARE IN PUBBLICO
TITOLO: Come parlare con successo
SPUNTO: Basta accendere la TV o ascoltare la radio per capire quanto oggi, più di qualche decennio
fa, la comunicazione sia importantissima. Spesso la comunicazione in pubblico di diversi
operatori è abbastanza scadente. L’ambizione del corso è di dare un sostegno efficace a chi
deve affrontare il pubblico!
FINALITÀ: Fornire una strumentazione adeguata per parlare bene in pubblico.
Tranquillizzare chi si trova a dover interagire con un pubblico più o meno vasto.
Sostenere una reale difficoltà, con l’utilizzo di consigli pratici.
Stimolare una maggiore conoscenza delle proprie abilità oratorie e comunicative.
METODO: Lezione frontale e laboratorio.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale.
DURATA: 4 incontri
TEMATICHE: I cinque elementi della nuova comunicazione.
I quattro stili.
La retorica.
Gli esempi.
Gli elementi della comunicazione con il pubblico.
I primi cinque minuti.
I quattro fattori.
Come preparare un discorso di successo?
Domande sulla preparazione personale
Come mandare a segno un messaggio.
La struttura del discorso.
Le cinque “W”
LABORATORI: SI
PARLARE IN PUBBLICO (sacerdoti)
TITOLO: Come migliorare l’omelia.
SPUNTO: Questa presentazione nasce dalla domanda di un gruppo di sacerdoti che, dopo l’invito del
Santo padre a prestare maggiore attenzione all’omelia, mi hanno chiesto di aiutare la loro
riflessione sugli aspetti tecnici del parlare in pubblico.
FINALITÀ: Stimolare nei sacerdoti una domanda sul omelia.
Sostenere una questione sul chi è il predicatore.
Quali sono le circostanze dell’omelia?
Come considerare le aspettative dei fedeli?
Autovalutazione del predicatore.
METODO: Lezione frontale e laboratorio.
MATERIALI: Slides- fascicolo personale.
DURATA: 1 incontro.
TEMATICHE: Il contenuto
Il relatore
(A: l’approccio– B i 7 tipi )
I destinatari
Le circostanze
Il passaggio della comunicazione
Le aspettative dei fedeli
La retorica
I cinque strumenti
Alcuni consigli
I primi 5 minuti
Domande per prepararsi al meglio
La struttura del discorso
Le 5 “W” del giornalismo
Test
LABORATORI: SI
MONOTEMI
TITOLO: A scuola da Supermario
SPUNTO: Esiste un artigianato genitoriale? Si può ereditare la passione educativa dai propri genitori,
come un artigiano che insegna l proprio figlio la passione per il proprio lavoro? Cosa
ereditiamo a livello di “cassetta degli attrezzi”?
FINALITÀ: Ragionare sulle dinamiche che accomunano un artigiano e un genitore.
Scoprire quali sono i “trucchi del mestiere” che un genitore può mettere in atto.
Ragionare in maniera spigliata sulle dinamiche genitoriali.
METODO: Lezione frontale.
MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.
DURATA: 2 incontri
TEMATICHE: La reperibilità.
Doppiopetto o toni?
Vuole fattura o...
Interventi speciali in tempi straordinari.
La cassetta degli attrezzi.
Volontà VS necessità.
Apprendistato
Rispettare tempi e parola.
Sapere dove mettere le mani.
"Non si preoccupi signora"!
Il furgone: la mia seconda casa.
Perché questo idraulico si lascia scegliere?
LABORATORI: Possibilità di laboratori su richiesta
MONOTEMI
TITOLO: Qui torre di controllo.
SPUNTO: Il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza è sicuramente uno dei più complessi della
vita. Non solo per i figli che si affacciano alla realtà del mondo esterno. Ma, forse, e
soprattutto, lo è per i genitori che vivono parecchia ansia nel vedere i loro piccoli che,
progressivamente, lasciano il nido.
FINALITÀ: Sviluppare il tema della comunicazione, dell’autonomia e delle piccole ansie.
Educare i genitori alla gestione dell’ansia.
Valorizzare le autonomie dei figli.
Partecipare ai percorsi di crescita dei figli.
METODO: Lezione frontale.
MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.
DURATA: 2 incontri
TEMATICHE: Torre di controllo.
La radio.
I messaggi.
Le interferenze.
La bussola.
Gli strumenti di bordo.
I fenomeni atmosferici.
Il carburante.
Il punto di non ritorno.
I triangoli delle Bermude.
LABORATORI: Possibilità di laboratori su richiesta
MONOTEMI
TITOLO: Genitori allo specchio.
SPUNTO: Rispecchiarsi nei figli è sicuramente una delle realtà più belle consolanti che possa capitare.
Esiste però un riflesso opaco che rende poco trasparente la relazione tra i genitori (carico di
molte aspettative) e il figlio o i figli (che magari ne hanno altre!).
FINALITÀ: Facilitare una visione più limpida possibile della lettura dei figli.
Stimolare nei genitori la ricerca degli “utili”.
Affinare un metodo di analisi.
Gestire le ansie e le delusioni cocenti.
METODO: Lezione frontale.
MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.
DURATA: 2 incontri
TEMATICHE: Perché lo specchio?
Cosa vediamo nei figli?
Cosa intravediamo nei comportamenti dei figli?
Cosa fatichiamo a sopportare i comportamenti?
Quali aspetti ci dovrebbero preoccupare?
Domande.
Le paure e le ansie.
Cosa importante evitare per non generare ansia?
Quali sono i comportamenti che i figli fotocopiano dai genitori?
Quale legame permette figli di essere e sentirsi liberi?
Domande.
LABORATORI: Possibilità di laboratorio su richiesta.
MONOTEMI (fidanzati)
TITOLO: Aspetta e spera!
SPUNTO: È un mini corso per i fidanzati che decidono di sposarsi in chiesa. È possibile prepararsi al
matrimonio anche attraverso il sorriso! Il fatto che si possa riflettere sulla propria esistenza
con serenità non vuole banalizzare l’importanza del sacramento e nemmeno quella della
serietà di un percorso.
FINALITÀ: Riuscire a riflettere su argomenti molto seri attraverso vignette.
Stimolare la fantasia per riflettere sulle proprie aspettative giuste e sbagliate.
Incentivare il confronto con altri fidanzati.
Guardare a chi si è.
Guardare chi è l’altro(a.
METODO: Tavola rotonda
MATERIALI: Pieghevole con testo e fumetti.
DURATA: 2 incontri
TEMATICHE: Lei non sa chi sono io.
L’uomo dei sogni.
Non chiedere troppo.
I 3 ORRE.
Le domande ovvie.
Le attese dell’altro.
Concordia.
Parlami d’amore Mariù.
Dilemma.
Accettare VS ignorare.
Le aspettative di coppia.
Essere d’accordo.
Lucchetti.
Fingere, tu riesce a fingere.
Torna a casa lesso.
Guardiamo avanti!
I vizi del giudicare.
Ormai so come andrà a finire.
Sdraiato sul divano.
Il traino.
MONOTEMI
TITOLO: Monopoli degli affetti
SPUNTO: Tutti sanno quanto sia necessario, nella vita affettiva, di coppia e familiare riuscire a dare i
ad avere gratificazione, affetto e di stimolo. È possibile giocare a Monopoli investendo e
costruendo, in una simulazione, quanto invece vorremmo accadesse nella realtà?
FINALITÀ: Far interagire genitori e figli in un grande gioco che coinvolga entrambi nella riflessione su
che cosa è davvero importante nella vita di famiglia e personale. Il giocare insieme può
essere uno stimolo per riflettere, in maniera simpatica, sulla grande realtà del mondo
affettivo.
METODO: Gioco di gruppo.
MATERIALI: Schedine da preparare nel primo incontro. Tabellone da creare insieme durante il secondo
incontro.
MONOTEMI
TITOLO: Il patto di corresponsabilità.
SPUNTO: Molte volte le scuole faticano perché sembra che le famiglie si orientino verso altri valori
(più o meno condivisibili) ma che non abbiano molta “tenuta” per quanto concerne
l’istruzione e la crescita scolastica dei figli. Moltissime scuole, all’inizio dell’anno, fanno
firmare i genitori un “patto di corresponsabilità” ma di cui si fa, successivamente, scarsa
memoria.
FINALITÀ: Non lasciare che il patto di corresponsabilità rimanga solo carta.
Facilitare una maturazione nei genitori più attenti.
Chiarire quali sono le competenze e le differenze tra scuole famiglia.
Condividere le linee educative principali tra scuola e famiglia
METODO: Lezione frontale.
MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.
DURATA: 2 incontri
TEMATICHE: Cos’è il patto di corresponsabilità?
A cosa serve?
Perché è necessario?
Chi sono le parti in gioco?
Cosa la scuola chiede alle famiglie?
Cosa le famiglie chiedono alla scuola?
LABORATORI: Possibilità di laboratorio su richiesta.
MONOTEMI
TITOLO: Diventare genitori adottivi
SPUNTO: È importante per tutti i genitori capire che cosa vuol dire diventare genitori! La differenza
non è tra chi ha fatto un figlio o chi ha scelto un figlio! Si tratta di diventare genitori e di
arrivare ad essere scelti, come genitori, dai propri figli!
FINALITÀ: Aiutare i futuri genitori adottivi a calibrare le proprie energie.
Sostenere la riflessione su tre caratteristiche della genitorialità.
La scelta deve essere meditata.
Consapevole.
Per sempre.
METODO: Lezione frontale. Laboratorio coppie. Restituzione finale.
MATERIALI: Fotocopia.
DURATA: Un incontro.
TEMATICHE: Cosa vuol dire diventare genitori?
Quali energie la coppia mette in capo?
Come deve essere una scelta meditata?
Quale consapevolezza accompagna la domanda di genitori?
Cosa vuol dire per sempre?
Quale gerarchia dare nella vita di coppia.
LABORATORI: Si.
LAVORI TEATRALI
TITOLO: La compagnia del ciuffolo magico
SPUNTO: Questa è la storia di quattro ragazzi di origini diverse: uno nero afroamericano; una
bianca; una cubana e un indiano. Da piccoli questi ragazzi ricevono per posta un
pacchetto contenente un fischietto. In una lettera accompagnatoria si dice che questo
fischietto è speciale: per nessun motivo dovranno mai abbandonarlo o dovranno mai
lasciare che altre persone possano utilizzarlo per scopi loro personali.
Il cattivo del villaggio era il terribile MELCKLUC. Cattivo oltre misura: feroce, ricco e
sfruttatore.
I quattro amici stavano giocando tranquillamente a poker nel saloon nella più totale
indifferenza, ridendo e scherzando.
Ad un certo punto questo MELCKLUC entrando nel salone creò una situazione di panico e
di paura: era vestito in maniera tremenda: incuteva paura e terrore.
MELCKLUC diede apposta una gomitata a uno dei ragazzi per fargli rovesciare il whisky che
stava bevendo e lo insultò anche con parole offensive. Intervenne il suo amico che a sua
volta fu insultato e i due ragazzi non riuscivano più a gestire la loro rabbia quando
MELCKLUC insultò anche le ragazze. A quel punto era fatta: la vergogna era tale che andava
lavata con il sangue del duello.
I due ragazzi gettarono sul tavolo il guanto della sfida e si diedero appuntamento
all'indomani mattina dietro il muro dei Carmelitani per il temibile duello.
Alla fine della storia si scopre che anche i cattivi possono cambiare e che l’amicizia ha un
ruolo potentissimo.
DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..
TESTO Originale
MUSICHE Maestro Boldura
TESTI MUSICHE Originali
LAVORI TEATRALI
TITOLO: Don Quihote e il cavaliere oscuro
SPUNTO: Siamo nell'anno del Signore 1567. La regina Isabella ha deciso di mandare il cavaliere
oscuro a prendere la perla rosa dal Mago Malocchio perché deve finanziare il viaggio delle “
tre caramelle” alla ricerca del nuovo mondo.
Insieme al Cavalier Oscuro andranno anche Don Chisciotte e il suo scudiero Sancho Pansa.
L'unico veramente esperto dei tre e il cavaliere oscuro ma gli altri due si aggregano per
precisa volontà della regina.
La regina sospetta che Sancho Pansa sia quel figlio che lei da giovane ha rinnegato e che,
dopo aver affidato ad una balia, non ha mai più rivisto.
Voci di palazzo dicono che lo scudiero di Don Chisciotte sia proprio lui!
La regina ha come unico mezzo per scoprire la vera identità del figlio e non farsi accorgere
quella di far prendere in mano la perla rosa ad una persona di sangue reale. In caso
contrario chi tocca la perla rosa muore all'istante.
Il mago malocchio non sa del piano della regina e cerca di ostacolare i tre sventurati.
È un testo sul ritrovamento del genitore perduto, o meglio, mai visto.
È il testo in cui si vede chi è il vero eroe e chi invece, gonfio dei suoi titoli, non è
assolutamente un eroe.
DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..
TESTO Originale
MUSICHE Maestro Boldura
TESTI MUSICHE Originali
LAVORI TEATRALI
TITOLO: Cartoon man
SPUNTO: La natura si è stancata di tutto quello che combinano gli uomini.
Ha deciso di supplicare Dio perché non crei più uomini e distrugga il mondo.
Se non lo farà Lui, ci penserà Lei. Dio invia le convocazioni agli eroi sul Bollimpo tutti gli eroi
dei cartoon per vedere cosa riescono a fare. Gli eroi, a tavola, si mettono a discutere
animatamente e non si ascoltano. Ogni eroe vuole la nuova umanità secondo le sue
esigenze. A Dio non piace nessuna delle proposte e chiede una notte di tempo per
pensarci. Durante quella notte Dio ha gli incubi ma riesce lo stesso a sentire le preghiere
degli adulti. Per fortuna sente anche quelle dei bambini e alla fine decide di non
distruggere il mondo. Dio decide di mandare un altro diluvio, ma quando sta per
mandarlo, gli eroi decidono di fermarlo. Ognuno di loro è disposto a rinunciare a qualcosa
e di donarlo agli uomini. Viene tolto ad ogni eroe una parte del suo corpo e impiantata
nell’uomo. Chissà che forma avrà l’uomo nuovo? Alla fine sarà ancora quella di un
bambino. Normalissimo. Ma nuovo. Più saggio di quello di prima.
DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..
TESTO Originale
MUSICHE Maestro Boldura
TESTI MUSICHE Originali
LAVORI TEATRALI
TITOLO: Sempre più verso oriente SPUNTO: Il desiderio di viaggiare ha accompagnato e accompagna tuttora l'umanità lungo il suo
cammino evolutivo. Viaggiare non è solamente muoversi ma soprattutto un'esperienza
interiore. È la stessa esperienza che ha fatto Marco Polo, il protagonista di questa storia.
Marco nasce e cresce a Venezia ma ha una terribile paura dell'acqua.
Tre “simpaticissime” bulla compagne di scuola lo buttano in acqua e, mentre sta
affondando sempre più, ha la visione della fata Morgana che gli dona il coraggio di vincere
la paura dell'acqua con una collana e un anello preziosi, dai quali Marco non si distaccherà
mai più.
I due fratelli Polo e Marco andranno da Kubilai Khan ed eseguiranno le missioni che il
grande conquistatore affiderà loro.
La chiave di volta di questo teatro è la sconfitta dei pregiudizi; delle forme di ansia e di
panico e la capacità di accogliere le altre persone in maniera diversa.
DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..
TESTO Originale
MUSICHE Maestro Boldura
TESTI MUSICHE Originali
LAVORI TEATRALI
TITOLO: Vampiri, dentisti e sortilegi. SPUNTO: Il re ha scatenato una lotta tutti i vampiri che ritiene responsabili delle precarie condizioni
del popolo. Il padre di Dracula consegna al figlio il libro lo specchio magico per rievocare,
attraverso una formula segreta, i vampiri. Per sfuggire alla persecuzione Dracula si
addormenta. Si risveglia e si ritrova adolescente, alle prese con problemi di autostima e di
accettazione di sé.
Nel corso della sua vita si innamora di una dentista amante dell’aglio e, dopo il loro
matrimonio, durante il viaggio di nozze in Transilvania, Dracula inconsapevolmente rievoca
i vampiri. Sono i vampiri dell’Avis: associazione vampiri in fonditore di serenità.
DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..
TESTO Originale
MUSICHE Maestro Saccà.
TESTI MUSICHE Originali
LAVORI TEATRALI
TITOLO: Patacche VS Candeggianti. SPUNTO: Da sempre lo scontro micidiale tra sporco e pulito ha originato, sia nei bambini che negli
adulti, un grande senso di disagio! Sembra che le vie di mezzo non esistano! Invece, sul
pianeta dei Candeggianti sta per scoppiare la vera rivoluzione: pulito e sporco possono
coesistere senza creare troppo disagio! La grande sfida è accettare che un Candeggiante
ritorni sul proprio pianeta con le Patacche e riporti la pace tra i due mondi sempre in
guerra.
DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..
TESTO Originale
MUSICHE Maestro Saccà.
TESTI MUSICHE Originali
LAVORI TEATRALI
TITOLO: Re Ragù e i Cavalieri di Cannellon. SPUNTO: Il regno di re Ragù è sottoposto a una grave minaccia: una strega malefica lancia una serie
di maledizioni che, di volta in volta, metteranno gli abitanti in grave difficoltà. Sarà il
coraggio di giovani e intrepidi cavalieri a risolvere questa situazione e a riportare serenità
in tutto il regno. Basta solo superare le prove indicate da Escaliburra… ma ci vuole un
giovane con un cuore speciale!
DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..
TESTO Originale
MUSICHE Maestro Saccà.
TESTI MUSICHE Originali
CORSI PER ADULTI
TITOLO: “Riuscire a comunicare meglio”
SPUNTO: È possibile migliorare la comunicazione verbale? Probabilmente sì! Con un po’ di sforzo per capire quali sono le caratteristiche più o meno velate della comunicazione verbale. Alle volte sembra molto facile… In realtà ci sono tecniche, osservazioni, strumenti e stimoli da tenere continuamente presenti per migliorare il proprio modo di comunicare e migliorare l’efficacia della comunicazione stessa.
FINALITÀ: Riflettere sulle basi teoriche della comunicazione verbale. Indagare sugli aspetti più o meno nascosti e i meccanismi sotterranei. Capire come migliorarsi nelle relazioni e rendere la propria comunicazione un valido strumento. Ottimizzare gli sforzi per avere un buon risultato.
DESTINATARI Il corso è per chi vuole smettere di dire cosa non funziona e costruire un proprio metodo di comunicazione.
METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa
MATERIALI: Fascicolo con introduzione sintetica per ogni argomento. Il testo delle slides. Materiali di approfondimento. Schede di riflessione. Bibliografia dedicata.
DURATA: La durata è di quattro settimane.
TEMI: “Riuscire a comunicare meglio”
Temi Argomenti Laboratori di gruppo
1.
Le basi della comunicazione
Caratteristiche fondamentali. Pregi e difetti. Migliorare l’efficacia. Errori più comuni. Lavorare su di sé.
La piramide
2.
Chi sono io che parlo?
Atteggiamenti e caratteristiche di chi parla. Le emozioni sotterranee. Le potenzialità (anche distruttive). Ecologia della comunicazione. Il panorama del comunicatore. Lavorare su di sé.
Collage
3.
Creare attenzione in chi ascolta.
Non basta parlare! Imparare a guardare l’interlocutore. Come evitare la noia. Come coinvolgere. Diventare efficaci osservatori degli altri. Rispettare i tempi altrui. Lavorare su di sé.
Obiettivi- vantaggi- costi
4.
La comunicazione difficile.
Comunicare nella rabbia. Dire le cose difficili. Non farsi ”asfaltare” dagli altri. Attenzioni e cure per i momenti difficili. Lavorare su di sé.
Il gioco dei vasi numerati
CORSI PER ADULTI
TITOLO: “40 errori e 41 soluzioni”
SPUNTO: Molte volte non ci rendiamo conto nemmeno della quantità “industriale” di errori che compiamo senza badarci troppo. Siamo distratti da molte situazioni. Siamo sempre di fretta. Siamo abbastanza portati a giudicare gli altri. Però, quando veniamo rimproverati (da chi ha un diverso grado di ragione) ci rimaniamo male. Vorremmo migliorare ma non sappiamo da dove cominciare... Invece di piangerci addosso è forse il caso di fermarci a riflettere su quali sono gli errori più comuni e sulle possibili strategie per uscire da questa empasse e trovare, con un certo ottimismo, qualche possibile soluzione praticabile.
FINALITÀ: Provare a ragionare sul perché degli errori più comuni. Investigare sulle situazioni più a rischio ed avere uno sguardo dettagliato su di esse. Portare a coscienza i rischi e i pericoli di una superficialità a livello di comunicazione e/o di ascolto. Sostenere le buone prassi legate ad una realistica conoscenza di sé e dell’ambiente. Ipotizzare la creazione di un percorso personale per uscire dagli errori personali e relazionali.
DESTINATARI Il corso è per tutti coloro che sono intenzionati a migliorarsi.
METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa
MATERIALI: Introduzione sintetica per ogni argomento trattato. Il testo delle slides. Materiale di approfondimento. Bibliografia dedicata.
DURATA: 4 settimane
TEMI: “40 errori”
1.
Gli errori nell’uso del tempo.
Analisi degli errori più tipici commessi quando non si ha un programma o si affida la gestione della propria vita al caso (quando non magari al caos). Strategie per riuscire ad organizzare bene il proprio tempo e a trovare spazi e luoghi per rilassarsi e fare cose piacevoli.
2.
Gli errori nella comunicazione.
Può capitare di dire cose importanti, interessanti e giuste ma si sbagliano i modi nel comunicarle. Oppure si deve dire qualcosa di “difficile” ma non si sa bene come fare… Quali sono le situazioni più a rischio che impediscono una sana comunicazione e una corretta gestione di diversi tipi di comunicazione?
3.
Gli errori nell’ascolto
Si può ascoltare fingendo. Si può ascoltare in maniera distratta. Si può manifestare noia senza dichiararlo con le parole. Si può scadere in un ascolto inerte che produce, in chi parla, una orribile sensazione di vuoto. È possibile rimediare a questi errori nell’ascolto? Quali strategie mettere in atto per evitare di essere ascoltatori insensibili?
4.
Gli errori nella programmazione.
Ognuno ha bisogno di un proprio programma di vita: tempi, scadenze, orari, vuoti e gestione degli impegni. È possibile programmarsi in maniera efficace? Cosa si potrebbe fare per migliorare la propria qualità di vita? Quali sono gli errori più comuni nella gestione di un programma di vita. Quali soluzioni?
CORSI PER ADULTI
TITOLO: “Pandora UNO”
SPUNTO: Non sempre abbiamo una visione trasparente di noi stessi...Anzi! Molto spesso è offuscata da molte visioni distorte e ridotte di se stessi. La trasparenza perfetta di sé non esiste! Però è possibile fare qualcosa per migliorare in maniera significativa.
FINALITÀ: Percorrere le strade del sé. Conoscere se stessi in maniera non convenzionale. Utilizzare 4 immagini “banali” per riflettere. Trovare occasioni per migliorare nelle relazioni.
DESTINATARI Il corso è per chi è interessato a guardarsi dentro e costruire un proprio stile di analisi.
METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa
MATERIALI: Fascicolo con introduzione sintetica per ogni argomento. Il testo delle slides. Materiali di approfondimento. Schede di riflessione.
DURATA: 4 settimane
TEMI: “Riuscire a comunicare meglio”
Temi Argomenti Laboratori di gruppo
1. La presa del castello
Cosa succede quando siamo in balia dell’assedio
del nostro “castello interiore” cioè del nostro IO?
Troppe persone ci tirano dove vogliono loro. Tanti
ci chiedono troppo. Impariamo a convivere con il
“nemico”.
I nemici interniI nemici
esterni. Strategie comuni.
2. Lo specchio
Cosa vedo quando mi rispecchio negli altri? Cosa
gli altri vedono in me e di me? Cosa lasciar
trapelare e cosa nascondere? Come avere una
lettura il meno opaca possibile di sé.
L’immagine di me. Come farsi
conoscere. Condivisione di
esperienze.
3.
Qui torre di
controllo
La comunicazione, specie quella emozionale e
sentimentale, è troppo spesso difficile e faticosa.
Come mantenere vivo il contatto tra noi e chi
abbiamo vicino? Come diminuire i disturbi
comunicativi?
Le comunicazioni. Le
interferenze. Obiettivi comuni.
4. A scuola da
Supermario
Occorre diventare artigiani di sé. Occorre fare
impresa di se stessi e della propria vita.
Guardando la falsariga di SuperMario vedremo
come le qualità dell’artigiano possano essere uno
stimolo formidabile.
Come fare impresa. Cosa
mettere al centro. La banca
della solidarietà.
CORSI PER ADULTI
TITOLO: La comunicazione non verbale
SPUNTO: La comunicazione non verbale, per qualche autore, è il 75% della comunicazione umana.
Parliamo più con il resto del corpo che non con le parole. Peccato poco conosciuta e poco
studiata, in quanto si dà spazio quasi sempre a quella verbale.
FINALITÀ: Migliorare la comunicazione non verbale.
Indagare sulle dinamiche non verbali.
Imparare a leggere i segnali del corpo.
Saper gestire bene le fatiche della non verbalità.
METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria
MATERIALI: Slides- fascicolo personale
DURATA: 5 incontri
TEMATICHE: le basi della CNV
il giardino sfiorito
leggo negli occhi dell’altro
gli errori della CNV
LABORATORI: Si
CORSI PER ADULTI
TITOLO: “4 miti x oggi”
SPUNTO: il passato è sempre un grande maestro. Quando al passato si unisce la mitologia il mix prodotto diventa una fonte inesauribile di riflessioni. Per questo motivo è importante la rivisitazione dei miti del passato per capire cosa ci possono dire ancora oggi. E di cose da dire ne hanno davvero ancora tante!
FINALITÀ: Riandare alle fonti della mitologia. Comprendere quanta attualità abbiano i miti. Ritrovare nella rivisitazione del mito uno sguardo attuale e significativo.
DESTINATARI Il corso si rivolge a chi è interessato ad ascoltare un passato che parla al presente.
METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa
MATERIALI: Fascicolo con introduzione sintetica per ogni argomento. Il testo delle slides. Materiali di approfondimento. Schede di riflessione.
DURATA: 4 settimane
TEMI: “4 miti x oggi”
Temi Argomenti
1. Aracne
Imparare a riconoscere i doni ricevuti. Non siamo solo frutto di stessi. Avere prudenza nelle scelte. Ognuno di noi ha un rapporto personale con il ”Proprio Dio”. Per accontentarsi di sé, occorre pace interiore. Per maturare occorre educarsi al senso della sconfitta.
2. Demetra e Persefone
Non si può tacere di fronte all’ingiustizia. Occorre reagire alla separazione (volontaria o provocata) del figlio. Valutare le conseguenze del parlare del tacere Analizzare il rapporto familiare nella continuità dell’ evoluzione. Distinguere camminare dal “vagare”. Occorre ascoltare col cuore con la mente. Andare a fondo della propria ”fame” genitoriale.
3 Orfeo ed Euridice
La realtà ci obbliga a fare scelte precise. In agguato ci sono molti aspetti imprevedibili. Ogni perdita è una provocazione più o meno forte. Si può immaginare la vita anche con i ”senza”. Per far uscire l’altro dall’oblio occorre dare una nuova identità.
4. Asclepio
Costruire un equilibrio tra parlare e tacere. Occorre scegliere che cosa dire. Credere nella vera disponibilità disinteressata. Accettare la convivenza di pensieri-azioni-sentimenti contrastanti. Si può coltivare il gusto del” sovvertimento”.