proposta corsi formazione · 1. 2. 2. 1 1.alunni primaria la mela melagrana. 2. chi sei e come ti...

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PROPOSTA CORSI FORMAZIONE LEGENDA 1 ALUNNI PRIMARIA 1. La mela melagrana. 2. Chi sei e come ti vedi? 2 ALUNNI SECONDARIA di PRIMO GRADO 1. Occhi alla rete! 2. Dai tempi di Adamo ed Eva. 3. Il cuore prima di tutto. 4. Pomeriggio in rosa. 5. Tattoo- piercing e body modifications. 6. Bulli-bullismo e cyberbullismo. 3 GENITORI INFANZIA 1. Non uccidere cani. 2. Regolare o punire? 3. L’arte di ascoltare. 4. Tu fai così perché lo dico io! 4 GENITORI PRIMARIA 1. Non basta guardare. 2. Il vestito dell’educare. 3. Parlare di affettività e bambini. 4. Bimbus Technologicus. 5 GENITORI SECONDARIA di PRIMO GRADO 1. Disagi preadolescenziali. 2. Vai piano ragazza! 3. Sono un bravo genitore? 4. I due binari della crescita. 5. Parlare con le mani ascoltare con gli occhi. 6. La (DI) gestione della rabbia. 7. S.T.R.E.S. 8. “IR- retiti dalla rete?” 9. Genitori 3P. 10. Efficace-MENTE genitoriale. 11. Pandora. 6 GENITORI ADOLESCENTI 1. Perché ti dico di no! 2. Fare il bagno un pesce. 3. Lasciatemi (almeno) l’autostima. 7 INSEGNANTI INFANZIA 1. Fare squadra. 2. Lo sviluppo del bambino. 8 INSEGNANTI PRIMARIA 1. Alchimie instabili. 2. Aggressività e gestione educativa. 9 DOCENTI SECONDARIA di 1° 1. La gestione del conflitto. 2. L’autostima dell’insegnante. 3. Che bella classe! 10 ANIMATORI ORATORIO 1. L’animatore competente. 2. La comunicazione verbale. 3. La comunicazione non verbale. 4. La trilogia dell’animatore. 5. La relazione con i bambini. 11 PARLARE IN PUBBLICO 1. Come parlare con successo. 2. Come migliorare l’omelia. 12 MONOTEMI 1. A scuola da SuperMario. 2. Qui torre di controllo. 3. Genitori allo specchio. 4. Monopoli degli affetti. 5. Il patto di corresponsabilità. 6. Diventare genitori adottivi. 13 LAVORI TEATRALI 1. La compagnia del ciuffolo. 2. Don Quihote e il cavaliere oscuro. 3. Cartoon man. 4. Sempre più verso oriente. 5. Vampiri, dentisti e sortilegi. 6. Patacche VS Candeggianti 7. Re Ragù e i Cavalieri di Cannellon 14 ADULTI 1. Migliorare la comunicazione. 2. 40 errori- 41 soluzioni. 3. Pandora UNO. 4. La comunicazione non verbale. 5. 4 miti x oggi.

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Page 1: PROPOSTA CORSI FORMAZIONE · 1. 2. 2. 1 1.ALUNNI PRIMARIA La mela melagrana. 2. Chi sei e come ti vedi? 2 ALUNNI SECONDARIA di PRIMO GRADO 1. Occhi alla rete! 2. Dai tempi di Adamo

PROPOSTA CORSI FORMAZIONE

LEGENDA

1 ALUNNI PRIMARIA 1. La mela melagrana. 2. Chi sei e come ti vedi?

2 ALUNNI SECONDARIA di PRIMO GRADO

1. Occhi alla rete! 2. Dai tempi di Adamo ed Eva. 3. Il cuore prima di tutto.

4. Pomeriggio in rosa. 5. Tattoo- piercing e body

modifications. 6. Bulli-bullismo e cyberbullismo.

3 GENITORI INFANZIA 1. Non uccidere cani. 2. Regolare o punire? 3. L’arte di ascoltare. 4. Tu fai così perché lo dico io!

4 GENITORI PRIMARIA 1. Non basta guardare. 2. Il vestito dell’educare. 3. Parlare di affettività e bambini. 4. Bimbus Technologicus.

5 GENITORI SECONDARIA di PRIMO GRADO

1. Disagi preadolescenziali. 2. Vai piano ragazza! 3. Sono un bravo genitore? 4. I due binari della crescita. 5. Parlare con le mani ascoltare

con gli occhi. 6. La (DI) gestione della rabbia.

7. S.T.R.E.S. 8. “IR- retiti dalla rete?” 9. Genitori 3P. 10. Efficace-MENTE genitoriale. 11. Pandora.

6 GENITORI ADOLESCENTI 1. Perché ti dico di no! 2. Fare il bagno un pesce. 3. Lasciatemi (almeno) l’autostima.

7 INSEGNANTI INFANZIA 1. Fare squadra. 2. Lo sviluppo del bambino.

8 INSEGNANTI PRIMARIA 1. Alchimie instabili. 2. Aggressività e gestione educativa.

9 DOCENTI SECONDARIA di 1° 1. La gestione del conflitto. 2. L’autostima dell’insegnante. 3. Che bella classe!

10 ANIMATORI ORATORIO 1. L’animatore competente. 2. La comunicazione verbale. 3. La comunicazione non verbale.

4. La trilogia dell’animatore. 5. La relazione con i bambini.

11 PARLARE IN PUBBLICO 1. Come parlare con successo. 2. Come migliorare l’omelia.

12 MONOTEMI 1. A scuola da SuperMario. 2. Qui torre di controllo. 3. Genitori allo specchio.

4. Monopoli degli affetti. 5. Il patto di corresponsabilità. 6. Diventare genitori adottivi.

13 LAVORI TEATRALI 1. La compagnia del ciuffolo. 2. Don Quihote e il cavaliere

oscuro. 3. Cartoon man.

4. Sempre più verso oriente. 5. Vampiri, dentisti e sortilegi. 6. Patacche VS Candeggianti 7. Re Ragù e i Cavalieri di

Cannellon

14 ADULTI 1. Migliorare la comunicazione. 2. 40 errori- 41 soluzioni. 3. Pandora UNO. 4. La comunicazione non verbale. 5. 4 miti x oggi.

Page 2: PROPOSTA CORSI FORMAZIONE · 1. 2. 2. 1 1.ALUNNI PRIMARIA La mela melagrana. 2. Chi sei e come ti vedi? 2 ALUNNI SECONDARIA di PRIMO GRADO 1. Occhi alla rete! 2. Dai tempi di Adamo

ALUNNI PRIMARIA

TITOLO: La mela e la grana

SPUNTO: Il bisogno di accompagnare i bambini alla scoperta della diversità e della corporeità non è

una scoperta recente. I bambini, anche piccoli, spesso sono proiettati in una realtà che

risulta loro molto difficile da vivere da capire: quella della corporeità. L’accompagnamento

offerto con questo percorso sarà all’insegna della discrezione e della semplicità.

FINALITÀ: Accompagnare i bambini alla scoperta della differenza tra i sessi in maniera delicata e

responsabile, così da non suscitare imbarazzo o fatica.

METODO: Narrazione di una favola che prevede l'unione di due piante molto diverse: il melo e la

(immaginaria) grana. Lavoro in classe. Possibile ripresa da parte degli insegnanti.

MATERIALI: Testo della favola e pieghevole con disegni originali da colorare. Spazio sottostante per

scrivere e commentare.

DURATA: Due ore.

TEMATICHE: Differenza tra maschi e femmine.

Accettazione della diversità.

Scoperta della positività che proviene dall'unione di due realtà diverse.

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ALUNNI PRIMARIA

TITOLO: Chi sei e come ti vedi?

SPUNTO: Il clima esasperato in cui la corporeità è diventata uno strumento di accettazione sociale,

occorre fare chiarezza su quali sono i pregi e i limiti della propria corporeità. È solo

attraverso un'accettazione positiva di sé che l'alunno potrà scoprire il valore della propria

corporeità.

FINALITÀ: Sostenere gli alunni nell'accettazione della corporeità come strumento positivo e della

diversità intrinseca.

METODO: Lezione frontale e ripresa a piccoli gruppi.

MATERIALI: Sussidi multimediali e materiale cartaceo.

DURATA: Due ore.

TEMATICHE: Il mio corpo e quello degli altri.

La bellezza della diversità.

La fragilità del corpo.

L'unicità e singolarità del proprio essere.

LABORATORI: Si.

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ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Occhio alla rete!

SPUNTO: Ormai il 70% degli alunni della secondaria di primo grado possiede uno smartphone. Gli

alunni hanno libero accesso alla rete in qualunque momento e da qualunque posto. È

molto complesso il controllo da parte dei genitori. È un dato di fatto con cui occorre

confrontarsi.

FINALITÀ: Educare ad un uso corretto della rete.

Prevenire eventuali attacchi di malintenzionati.

Responsabilizzare sulla ricaduta di ogni azione in rete.

Aprire gli occhi su una realtà bella ma complessa.

METODO: Lezione frontale e ripresa in classe da parte degli insegnanti.

MATERIALI: Sussidi multimediali.

DURATA: Due ore.

TEMATICHE: Internet.

La navigazione sicura.

Il cyberterrorismo e il cyberbullismo.

LABORATORI: Con i professori

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ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Dai tempi di Adamo ed Eva

SPUNTO: La sessualità è uno di quei temi di cui si fa fatica a parlare. Si dovrebbe fare molto di più

nelle scuole, ma si ha una certa ritrosia ad affrontare questo argomento. Nella sua

modestia questo è un piccolo percorso che tende soprattutto a dare informazioni chiare.

FINALITÀ: Mettere gli alunni a proprio agio sul tema dell’affettività.

Permettere un confronto con un esterno.

Ascoltare le domande più scottanti.

Tranquillizzare sulla normalità dei processi evolutivi

METODO: Lezione frontale con la ripresa in piccoli gruppi.

MATERIALI: Sussidi multimediali e materiale cartaceo.

DURATA: Due ore.

TEMATICHE: L'amore.

L'affettività.

La sessualità.

La coppia.

L'erotismo.

L'omosessualità.

Le devianze.

LABORATORI: Sì.

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ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Il cuore prima di tutto SPUNTO: L'affettività è uno spazio ricco di stimoli. È importante saper dare linee guida aperte e

semplici affinchè gli alunni possano destreggiarsi per una sana ed armonica crescita di tutta

la persona: sessualità compresa. Visto che non se ne parla forse questa un'opportunità per

iniziare a farlo!!!

FINALITÀ: Aiutare gli alunni a rintracciare le coordinate spazio tempo.

Far sviluppare anche la massa dei sentimenti e delle relazioni.

Fornire una strumentazione per la scoperta dei valori importanti.

METODO: Lezione frontale con una ripresa in piccoli gruppi.

MATERIALI: Sussidi multimediali e materiale cartaceo.

DURATA: Due ore.

TEMATICHE: Affettività.

Sviluppo della personalità.

LABORATORI: Si.

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ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Pomeriggio in rosa

SPUNTO: Il passaggio alle scuole superiori non viene preso molto in carico nelle scuole medie. È un

peccato quando si sente la notizia della ragazza un po' ingenua caduta in braccia sbagliate.

Si può fare qualcosa di più per accompagnare questo passaggio? Questo può essere uno

strumento importante!

FINALITÀ: Illustrare una prospettiva del passaggio alle scuole superiori.

Evitare il terrorismo.

Evitare contemporaneamente la banalizzazione.

Mettere in luce gli aspetti più delicati e stimolanti della crescita.

METODO: Lezione frontale con una ripresa o in piccoli gruppi o in assemblea plenaria.

MATERIALI: Sussidi multimediali.

DURATA: Due ore.

TEMATICHE: Attenzione alla esposizione di sé.

Scegliere da subito le persone giuste.

Non lasciarsi ingannare dalle apparenze.

Saper vigilare su di sé.

LABORATORI: Sì.

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ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Tattoo- piercing e body modifications

SPUNTO: Si fa un gran parlare di tatuaggi e spesso, genitori ed insegnanti, si trincerano dietro l'idea

che parlarne pubblicamente stimoli gli alunni a farli di nascosto. In realtà quando se ne

parla bene, questo non accade. È la sfida di questo intervento.

FINALITÀ: Mettere a confronto gli aspetti positivi e negativi e le criticità.

Rendere gli alunni consapevoli dei rischi che corrono.

Illustrare le diverse tecniche di modificazioni.

Stimolare la riflessione sul senso di queste pratiche.

METODO: Lezione frontale con assemblea plenaria alla fine.

MATERIALI: Sussidi multimediali.

DURATA: Due ore.

TEMATICHE: Breve storia del tatuaggio.

Significato del tatuaggio e di tutte le modificazioni corporali.

Rischi per la salute.

Codice etico dei tatuatori.

LABORATORI: No.

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ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Bulli- bullismo- cyberbullismo

SPUNTO: La grande piaga di questo nostro momento storico è la pericolosità non percepita dei nuovi

strumenti di comunicazione sociale. Essi hanno opportunità molto belle e significative, ma

presentano altrettante fonti di pericolo, se gli utenti, non vengono educati ad un uso

intelligente e saggio del mezzo stesso.

FINALITÀ: Intervenire sia per il bullismo “tradizionale” che per quello mediatico.

Aiutare gli alunni ad avere un atteggiamento consapevole dello strumento.

Evitare situazioni di sovraesposizione mediatica.

Educare al senso di rispetto di sé e degli altri.

METODO: Intervento in classe con discussione ed approfondimento in corso d’opera.

MATERIALI: Fotocopia in A3 con ricco materiale selezionato.

DURATA: Due ore per ogni intervento.

TEMATICHE: Classi prime: cosa il bullismo? 1. Questionario proposto dal Ministero. 2. Cosa è il bullismo? 3. Cosa non è bullismo? 4. Che differenza c'è tra scherzo, litigio, bullismo e reato? 5. Chi è vittima di bullismo? 6. Chi commette atti di bullismo? 7. Proposta operativa: consigli per difendersi dai bulli.

Classi seconde: “Ma io stavo solo scherzando…” 1Quando il bullismo reato?

2Quali sono i tipi di reato? 3 Come si sente la vittima? 4 Le conseguenze sulle vittime. 5 Come si sente il bullo? 6 Conseguenze del bullismo sulle vittime. 7 Che cosa fanno i presenti?

8 La teoria di Bandura 9 Il gruppo classe. 10 Questionario o elaborato scritto. 11 Proposta operativa: raccomandazioni sull'uso di Internet. Classi terze: il bullismo digitale fa male? 1Il danno. 2 I comportamenti specifici.

3 Le prepotenze effettive. 4 I protagonisti del bullismo. 5 Le caratteristiche del protagonista. 6 Le differenze tra bullismo tradizionale e cyberbullismo. 7 Il cyberbullismo. 8 Il sexting. 9 Prop. operativa 1: scrivere insieme un codice deontologico 10 Proposta operativa 2: la Netiquette.

LABORATORI: Si.

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ALUNNI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Pensare- parlare- sapere SPUNTO: Le nuove tecnologie e il precariato emotivo ed affettivo in cui vivono i nostri ragazzi ci

spingono a saper dare una risposta non banale ai nuovi interrogativi alimentati da un

generale clima di insicurezza.

Molti ragazzi e ragazze pensano di essere più grandi più si espongono. Oppure di dover

essere “più” degli altri. Ma si tratta di inganni o di “sirene” che alla fine “uccidono” più che

far crescere.

FINALITÀ: Aiutare i ragazzi a conoscere bene i termini della questione affettivo-sessuale-

relazionale.

Capire quanto sia bello crescere bene e sani più che mal informati e mal educati.

Aiutare nel fare operazione di discernimento interiore e relazionale.

METODO: Lezione frontale di 20 minuti. Laboratorio in piccoli gruppi e condivisione finale.

MATERIALI: Fascicolo cartaceo.

DURATA: 20 ore in 10 incontri di 2 ore ciascuno.

LABORATORI: Si.

1. Le parole Affettività- sessualità- genitalità-

relazione- coppia- erotismo-

istinto- petting- autoerotismo

Role play Facilitare la comunicazione e

sciogliere le ritrosie.

2. I significati Salute- benessere- piacere-

attenzione- cura di sé e dell’altro.

La tovaglia rotante Indagine sulle reali conoscenze

dell’argomento.

3. Il rispetto di Persona- relazione- tempo- scelte

altrui- occasioni- corpo.

Monopoli

dell’affetto

Gioco interattivo per stimolare

la presa di coscienza.

4. Gli equilibri Accettazione dell’altro- sviluppo

fisico e relazionale-

omosessualità.

Cosa farei se.. Approfondimento sulle

capacità di non giudicare ed

entrare in empatia.

5. Le falsità Egoisimo- esposizione di sé-

incontri- ricatti- pornografia-

pedofilia- egoismo- giocare col

fuoco.

Associazione di idee Stimolare una riflessione sui

pericoli di un’affettività e

sessualità egoistica.

6. Le ambiguità Il coinvolgimento- svilire l’altro-

forzare la situazione.

Creare una storia Incentivare la riflessione sulle

possibili situazioni difficili.

7. I rischi Rubare invece di donare- MST-

gravidanza- contraccezione- la

violenza sessuale (di

gruppo/singolo).

Inventa lo slogan Lo slogan come strumento

della riflessione personale e di

gruppo. Condivisione di un

territorio comune.

8. Internet Social- immagine di sé- voglia di

apparire- trasgressione- è tutto

un gioco? Posso tornare indietro?

Scrivere una

netiquette

Stimolare la riflessione e òa

pratica di un’autonomia di

scelta sui social.

9. Le

informazioni

Dove- come- cosa- perché-

quando cercare? Imparare a

filtrare.

Domandopoli Possibilità di domande

anonime su questioni poco

chiare.

10. Il (M) io io! Cosa voglio davvero? Cosa voglio

da me? E dalla relazione? Dagli

altri? I big 5!

Scheda guidata già

predisposta

Stesura di una Magna Charta

personale come stimolo e

impegno.

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GENITORI INFANZIA

TITOLO: Non uccidere i draghi SPUNTO: Siamo ancora capaci di raccontare favole? In un'epoca sempre più tecnologica la riscoperta

di questo grande classico dell'umanità, permetterà ai genitori di addormentarsi insieme i

loro bambini!

FINALITÀ: Illustrare i pregi della narrazione delle storie.

Diventare base sicura per i figli.

Aiutare i genitori a percorrere il sentiero della consapevolezza del proprio ruolo.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Sussidi multimediali e fascicolo cartaceo per ogni partecipante.

DURATA: 4 incontri

TEMATICHE: la narrazione della favola

gestire il capriccio

dire di no

essere base sicura

LABORATORI: Su richiesta.

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GENITORI INFANZIA

TITOLO: Regolare o punire?

FINALITÀ: Rendere coscienti i genitori del proprio ruolo.

Incentivare le buone pratiche.

Sostenere le genitorialità più fragili.

Permettere una riflessione distesa sul ruolo genitoriale.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Sussidi multimediali e fascicolo cartaceo per ogni partecipante.

DURATA: 5 incontri

TEMATICHE: Rispettare le regole.

Ostacoli alla genitorialità.

Regolare o punire?

Il ruolo dei nonni.

Meccanismi di difesa nel litigio tra fratelli.

LABORATORI: Su richiesta.

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GENITORI INFANZIA

TITOLO: L'arte di ascoltare. SPUNTO: Oggi, gran parte della comunicazione è urlata. La capacità di ascolto va incentivata e

soprattutto curata, perché non è data una volta per sempre. Mentre tutti parlano è il caso

di ascoltare!

FINALITÀ: Aiutare i genitori a capire come fare ad ascoltare bene (se stessi e i figli).

Sviluppare l’attitudine all’ascolto profondo.

Esercitarsi all’arte del silenzio.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Sussidi multimediali e fascicolo cartaceo per ogni partecipante.

DURATA: 4 incontri

TEMATICHE: Ascoltare è un’ arte. Non avere fretta..

Cambiare prospettiva.

Le emozioni.

L’esploratore.

LABORATORI: Sì.

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GENITORI INFANZIA

TITOLO: Tu fai così perché lo dico io!!!

SPUNTO: Molte volte ci lamentiamo della mancanza di regole. Ma sappiamo davvero come costruire

una regola? Sappiamo quando è il caso di fare un'eccezione? Come navighiamo all'interno

del burrascoso mare delle regole?

FINALITÀ: capire i presupposti fondamentali delle regole

capire come costruire le regole insieme ai figli

intuire come non basti dichiarare una regola per farla vivere

evitare errori nell'imporre le regole

evitare errori nel non dettare mai regole chiare e vivibili

saper condividere sapientemente con i figli quanto i figli riescono a vivere

evitare il clima da caserma dettato da un'osservazione legalistica delle regole.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: 5 incontri

TEMATICHE: Come e perché dare importanza alle regole.

Come stabilire le regole familiari.

Come parlare in modo chiaro al bambino.

Come comportarsi se si vogliono far seguire alle parole.

Come formulare e stringere un patto con il bambino

LABORATORI: Su richiesta.

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GENITORI PRIMARIA

TITOLO: Non basta guardarli!!!

SPUNTO: Non si può pensare che basti guardare un figlio per aiutarlo crescere. Occorre fare strada

con lui. Occorre sapere quali sentieri percorre e su quali invece fermarsi per farlo

camminare da solo.

FINALITÀ: Aiutare genitori a fare chiarezza sulle scelte familiari.

Aiutare ad avere criteri selettivi.

Accompagnare i genitori affinché entrino nei cambiamenti del corpo.

Aiutare l’interpretazione di crescita; affettività e sessualità.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Cinque incontri.

TEMATICHE: selezionare gli impegni

i cambiamenti dei figli

il valore dell’amicizia

il rapporto con la scuola

affettività e sessualità

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GENITORI PRIMARIA

TITOLO: Il vestito dell’educare

SPUNTO: "Non è l'abito che fa il monaco". Partendo da questo adagio cercheremo di indagare su

come l’educazione si possa paragonare ad un vestito che ha diverse connotazioni,

significati e scopi.

FINALITÀ: Illustrare ai genitori le caratteristiche dei modelli educativi.

Indagare sulle ambiguità dell’educazione.

Cosa significa educare ed aducarsi?

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Cinque incontri.

TEMATICHE: il vestito

ambiguità dell’educare

cosa è educare?

decalogo del potenziale

pillolona di saggezza

LABORATORI: Su richiesta.

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GENITORI PRIMARIA

TITOLO: Parlare di affettività ai bambini

SPUNTO: Si fa sempre fatica a parlare di “quelle cose lì”! In realtà sarebbe molto più semplice se,

come genitori, ci si affidasse a due grandi binari: la preparazione teorica e la saggezza.

FINALITÀ: Fornire ai genitori una riflessione sul tema dell'affettività.

Organizzare un linguaggio adatto.

Non far risultare l’affettività un tabù.

Rendere l’affettività una dimensione ordinaria alla crescita della persona.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Cinque incontri.

TEMATICHE: contesto attuale

cosa è affettività?

dare un voto alle reazioni

affettività nel bambino

come parlare ai bambini

LABORATORI: Su richiesta.

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GENITORI PRIMARIA

TITOLO: Bimbus technologicus

SPUNTO: I nostri figli sono sicuramente più bravi di noi a livello tecnologico. Però la crescente

fragilità emotiva li espone, in maniera abbastanza significativa, ai rischi di un'invadenza da

parte della tecnologia.

FINALITÀ: Riflettere sulle implicazioni della realtà virtuale.

Evidenziare il ruolo educativo del genitore.

Impostare una metodologia per affrontare le implicazioni dell’era digitale.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri.

TEMATICHE: le emozioni

televisione

videogiochi 4) il gruppo

LABORATORI: Su richiesta

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Disagi preadolescenziali

SPUNTO: Non serve lamentarsi sempre dopo che succedono i disastri. Occorre saper guardare bene

in faccia la realtà di quei disagi preadolescenziale di che vivono i nostri figli.

FINALITÀ: Ragionare lucidamente sui possibili disagi dei preadolescenti di oggi.

Non drammatizzare le difficoltà della crescita.

Imparare ad andare a fondo del disagio.

Costruire un metodo di indagine e interpretazione.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Cinque incontri.

TEMATICHE: disagi preadolescenziali

autonomia globale

demotivazione scolastica

i tranelli dell’esposizione

il genitore autorevole

LABORATORI: Su richiesta

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Vai piano ragazza!!!

SPUNTO: Il bombardamento mediatico su come deve essere una ragazza al top, raggiunge spesso

livelli parossistici. Non è sempre colpa delle ragazze: si fa fatica ad accettare una corporeità

che non è quella presentata dai mass-media. Ma alla fine l’accettazione di sé è un aspetto

fondamentale della propria personalità.

FINALITÀ: Aiutare i genitori a capire e accompagnare i figli.

Sostenere un armonioso sviluppo della corporeità.

Aiutare i proprie figlie e figli, così che diventino responsabili delle azioni.

Dare un buon criterio di presentazione agli altri.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri.

TEMATICHE: la giusta considerazione

la gestione del conflitto

la scelta e le scelte la moda e il gruppo

LABORATORI: Si.

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Sono un bravo genitore?

SPUNTO: L'autostima è un tema profondamente caldo perché minacciato da più parti. A fronte di

tanti genitori che soffrono per una bassa autostima occorre rendere questo argomento un

sostegno, il più diffuso possibile, alla propria genitorialità.

FINALITÀ: Sostenere l'autostima del genitore.

Fornire strumenti per autovalutarsi.

Incoraggiare una visione positiva del sé.

Ridimensionare l'eccessivo impatto dei figli.

METODO: Introduzione sintetica.

Lettura di una storia negativa e una storia positiva.

Ripresa sintetica con due brevi spunti di riflessione su entrambe le storie.

Lezione frontale.

Pulci nell'orecchio: domande personali per aprire la discussione di gruppo.

Test di autoanalisi.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri.

TEMATICHE: L'autostima nelle relazioni

Sentirsi adeguati

L'autostima del corpo

Assumersi le proprie responsabilità

LABORATORI: Sì.

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: I due binari della crescita

SPUNTO: Spesso a quest'età in figli sembrano già maturi ma in realtà, spesso, hanno un

atteggiamento ancora infantile. Non si capisce mai bene qual è il livello di maturazione che

possiedono. Forse occorre mettere le mani in pasta anche in questi argomenti!

FINALITÀ: Facilitare la riflessione sulle dinamiche difficili dei figli.

Individuare i nodi più problematici della costituzione identitaria dei figli.

Suggerire alcune strategie per facilitare il dialogo, la presa di coscienza e la soluzione di alcune problematiche.

Permettere una visione più morbida delle problematiche dei figli.

Intervenire con strategie adeguate e calibrate.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri.

TEMATICHE: autonomia e dipendenza

intimità e vergogna

industriosità e stasi

4) fiducia e dubbio

LABORATORI: Sì.

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Parlare con le mani- ascoltare con gli occhi

SPUNTO: La comunicazione non verbale, per qualche autore, è il 75% della comunicazione umana.

Parliamo più con il resto del corpo che non con le parole. Peccato poco conosciuta e poco

studiata, in quanto si dà spazio quasi sempre a quella verbale.

FINALITÀ: Migliorare la comunicazione non verbale coi figli.

Indagare sulle dinamiche non verbali.

Imparare a leggere i segnali del corpo.

Saper gestire bene le fatiche della non verbalità.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: 5 incontri

TEMATICHE: le basi della CNV

lo specifico del genitore

introspezione del genitore

l’intimità del figlio

gli errori della CNV

LABORATORI: su richiesta

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: La (DI) gestione della rabbia

SPUNTO: Tutti siamo vittime della rabbia. Che poi riusciamo a sfogarla oppure ne siamo vittime è un

altro paio di maniche. Oppure conviviamo con rabbie ancestrali. Mettere a tema la rabbia

vuol dire iniziare a vincerla.

FINALITÀ: Indagare su quanto mette in agitazione i genitori.

Gestire se stessi quando si è accecati dalla rabbia?

Evidenziare cosa scatena la rabbia e da cosa essa ne è originata

METODO: Lezione frontale

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: 5 incontri

TEMATICHE: Definizione teorica della rabbia. Indagine su cosa si nasconda dietro e dentro di

essa. Analisi delle diverse teorie in proposito.

La genitorialità ed il costante logorio della vita con i figli. Quali sono le rabbie che ci

si porta dentro da genitori. Dove i figli contribuiscono ad appesantire il clima.

Anche i figli hanno le loro rabbie. Cosa muove la rabbia dei figli? Quali situazioni, da

adulti si potrebbero evitare? Come?

Quali sono i principi teorici per la gestione della rabbia?

Quali sono i principi pratici per la gestione della rabbia?

LABORATORI: No

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: “S-T-R-E-S” : Stress- Tensioni famigliari- Resilienza- Empatia-

Serendipity

SPUNTO: Dalle richieste di un simpatico e fedele gruppo di genitori è venuta la richiesta di affrontare queste cinque tematiche tra loro apparentemente slegate. Però, dall’esperienza di tutti, sappiamo quanto siano in realtà parecchio legate. Una richiama l’altra in maniera inequivocabile e strutturale!

FINALITÀ: Aiutare i genitori a capire cosa produce stress.

Fornire un metodo per calmare le tensioni familiari.

Affrontare gli aspetti positivi della empatia e della serendipity.

Facilitare un approccio sistematico ad ogni tema: “Cos’è? Cosa fa? Conseguenze. Come affrontarlo. Consigli utili. Conclusione”.

OBIETTIVI: Affrontare i diversi temi senza stress!

Raccogliere una riflessione stimolante delle dinamiche interne ai diversi temi.

Unire aspetti riflessivi e pratici.

Suscitare una maggiore presa di coscienza di cosa è implicato nelle diverse situazioni.

Evidenziare buone pratiche e cattive abitudini.

METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.

MATERIALI: Fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata testo delle slides, raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.

DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.

TEMATICHE: Stress Al di là dei luoghi comuni sullo stress, cosa vuol dire vivere immersi nello stress che ci circonda? Si può vivere senza stress o fare finta che non esista per niente? Come sapersi gestire all’interno delle dinamiche più stressanti tra genitori e figli?

Tensioni famigliari Si può vivere in un mondo finto fatto di false situazioni più armoniche. Oppure si può accettare di vivere in un mondo reale, fatto di tensioni , fatiche e resistenze.

Resilienza È la capacità di resistere allo stress e sapersi gestire nelle situazioni più diverse della vita. Si può accrescere la propria personale capacità di resistenza alla fatica?

Empatia Comunicazione empatica equivale a miglioramento delle condizioni di vita nella relazione genitori-figli. Imparare a comunicare in maniera empatica non è affatto impossibile. Anzi!!!

Serenità

Si può vedere oltre quello che cerchiamo? Alcune semplici indicazioni per accorgersi della bellezza di quello che è non viene cercato ma visto “casualmente”.

LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: “Ir- retiti dalla rete?” Corso per non essere asserviti alle reti dei figli!

SPUNTO: Molti genitori sembrano sempre più spaventati dalle nuove tecnologie, dal loro impatto sui figli e soprattutto dalle possibile conseguenze negative di alcuni incontri. Da un certo punto di vista “la rete” può essere pericolosa. Dall’altra è diventato un elemento di cui non si può e deve fare a meno nella crescita dei figli.

FINALITÀ: Compiere un breve viaggio virtuali in alcuni anfratti del mondo virtuale. Sostenere come agire educativamente da genitori. Accorgersi delle diverse modalità di azione dei figli. Breve infarinatura di alcuni aspetti discutibili delle nuove tecnologie.

OBIETTIVI: Guardare da genitori alcuni aspetti della rete.

Indagare senza paura cosa funziona e cosa no.

Mettere in essere una riflessione sulle possibili situazioni a rischio.

Rendere consapevoli i genitori di come riconoscere segni di cyberbullismo.

Stimolare la riflessione su come “educare al mondo reale”.

Come regolare alcuni aspetti che possono essere scappati di mano

METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.

MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata testo delle slides raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.

DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.

TEMATICHE: “Non c’è campo” È la frase tipica di quando si esce dal proprio piccolo mondo fatto di connessioni sicure. È l’ansia di stare qualche giorno senza Internet. Ma siamo messi così male?

Troppo belle!!! Le foto dei profili FB sono spaventosamente uguali: sguardi da diva, vestiti più o meno microscopici e soprattutto tanta voglia di essere provocanti. Ma è solo una provocazione?

Cyberbullismo Dalla scazzottatta di un tempo alle offese e molestie online. Il mondo dei Cyberbulli è misterioso e “onnipotente” al punto da indurre al suicidio i più fragili. Come guardare il fenomeno e imparare a riconoscerne le ricadute.

Educare alla rete Come porsi da genitori di fronte alla globalità di tutto quello che è digitale e capire quali linee educative sono possibili. Impedire l’accesso ad Internet può essere una strada ma forse non è la migliore..

Ritorno al mondo reale

Sappiamo ancora ammirare un panorama o ci limitiamo a fotografarlo? Quale rapporto con il reale è possibile instillare nei figli? Possiamo ritornare ad educare alla bellezza oltre che alla tecnocrazia?

LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Genitori 4P: prevenire- proteggere- praticare- parlare

SPUNTO: Il tema del bullismo e della sua diffusione sono, oggi, tra le difficoltà più forti che la nostra società si trova a dover fronteggiare. Il bullismo interessa direttamente ed indirettamente diversi strati della società civile. Interessa le vittime (anche il bullo è vittima di se stesso). Ma, indirettamente interessa soprattutto le famiglie (spesso venute a conoscenza del problema a giochi ormai fatti). Esse sono quelle che soffrono di più a causa delle conseguenze degli atti bullistici. Le istituzioni, gli educatori e chi si interessa del benessere di chi è in crescita. Non si può continuare a dire che il problema è di altri…il problema è di tutti e da tutti va condivisa una strategia d’intervento.

FINALITÀ: Indagare su cosa si celi sotto la rete. Sostenere il compito educativo. Guardare come i figli rischino di “perdersi” nel virtuale. Cercare di stare al passo coi figli internauti.

OBIETTIVI: Guardare da genitori alcuni aspetti della rete.

Indagare senza paura cosa funziona e cosa no.

Mettere in essere una riflessione sulle possibili situazioni a rischio.

Rendere consapevoli i genitori di come riconoscere segni di cyberbullismo.

Stimolare la riflessione su come “educare al mondo reale”.

Come regolare alcuni aspetti che possono essere scappati di mano

METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.

MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata, il testo delle slides e una raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.

DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.

TEMATICHE: Bullismo: riconoscerlo e prevenirlo

Caratteristiche

Due tipi di bullismo

Fare prevenzione

I segnali da non sottovalutare

Ritratto del bullo e della vittima

Le conseguenze

Come aiutare vostro figlio

LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Efficace- MENTE genitoriale

SPUNTO: Troppe volte la lamentela di molti genitori è che i figli non fanno abbastanza o non fanno come e quello che i genitori vorrebbero. È vero che ci sono stati grandi creativi e persone geniali che non hanno mai avuto bisogno di regole o di metodo… Però è altrettanto vero che ci sono stati uomini fantastici che hanno fatto del metodo, del rigore e dell’allenamento uno stile di vita. Cosa scegliere? Quali criteri adottare? Come differenziare i percorsi dei figli? Speriamo di dare tutte queste risposte nello svolgimento del corso!!!!

FINALITÀ: Stimolare un metodo per rendere autonomi ed autosufficienti i figli. Osservare i passaggi necessari per trovare un metodo.

Rendere tipico il metodo di quel genitore e di quella famiglia. Cercare di allargare il metodo anche di quei figli.

OBIETTIVI: Leggere gli aspetti teorici dell’efficacia.

Capire le linee guida dell’efficacia e le sue applicazioni.

Interessare i partecipanti alla costruzione del proprio metodo.

Rendere “leggero” il proprio metodo educativo.

Indagare sugli aspetti meno gradevoli della genitorialità.

METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.

MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata, il testo delle slides e una raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.

DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in quattro serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.

TEMATICHE: L’efficacia e le sue sfaccettature.

Costruire il proprio metodo.

Adattare l’efficacia a se stessi e ai figli.

Rendere leggera l’efficacia.

LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.

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GENITORI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Pandora: autostima-rabbia-base sicura-le domande-affettività e

sessualità

SPUNTO: Da sempre le domande hanno provocato reazioni contrastanti nei genitori: dalla minimizzazione all’eccesso di ansia legato al fatto di non saper rispondere. Così come una sana presa a cuore dell’educazione all’affettività alla sessualità mettono in crisi prima di tutto la sessualità del genitore e poi tutto quello che gravita attorno a questo tema.

FINALITÀ: Stimolare nei genitori il proprio modo di gestire le domande dei figli.

Ricercare un modo personale e di coppia per un’educazione sessuale ed affettiva.

Interpretare il rapporto figli- mass media.

Ottenere un metodo per gestire la rabbia.

OBIETTIVI: Sostenere il percorso genitoriale nel vivere un rapporto sereno e autentico.

Immaginare gli snodi complessi delle “cose” a cui rispondere.

Fornire un’attrezzatura sufficiente perché i genitori vivano serenamente.

Dialogare sulle domande dei figli e su quelle dei genitori

METODO: Lezioni frontali. Proiezione di slides interattive con la possibilità di un confronto esperienziale.

MATERIALI: Verrà consegnato ad ogni genitore un fascicolo stampato contenente: introduzione sintetica per aprire al tema della serata, il testo delle slides e una raccolta di testi e materiali di diversi autori. Bibliografia finale.

DURATA: Il corso, per genitori di pre e adolescenti, si articola in cinque serate. Luogo e orario da definire. Se possibile sarebbe bello poter avere delle date contigue per una maggiore efficacia.

TEMATICHE: L’autostima propria e dei figli.

La gestione della rabbia.

Genitore base sicura.

Gestire le domande dei figli.

Affettività e sessualità.

LABORATORI: È possibile anche effettuare laboratori, giochi di ruolo o simulazioni.

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GENITORI ADOLESCENTI

TITOLO: Perché ti dico di no!

SPUNTO: Alle volte è molto più facile dire di sì piuttosto che dire di no. Cosa c'è dietro un no? Il no

aiuta davvero a crescere? E se aiuta, come lo fa?

FINALITÀ: Sostenere i genitori nella difficile arte di dire di no.

Scoprire come imparare a motivare senza cedere.

Saper resistere anche nella fatica.

Aiutare i figli ad accettare i “NO”.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri.

TEMATICHE: Perché ti dico di no! ( I NO che aiutano a crescere)

Ma che aria che tira… Quando c’è malessere.

Ostacoli alla genitorialità (Strategie minimali per fare meno errori)

La parola ai genitori (Come farsi coraggio, tra genitori)

LABORATORI: Sì.

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GENITORI ADOLESCENTI

TITOLO: Fare il bagno ad un pesce

SPUNTO: Sembra che la collaborazione in casa sia una delle cose più impensabili! Figli che non fanno

assolutamente nulla! Figli permanentemente stanchi e molto poco interessati alla

collaborazione della vita familiare. Si può cambiare?

FINALITÀ: Incrementare la partecipazione dei figli alla vita della famiglia.

Non relegare sempre i genitori al ruolo di elettrodomestici o di bancomat.

Imparare a gestire la rabbia dei figli.

Ottenere un metodo per le discussioni.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi- restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri.

TEMATICHE: Comunicare con gli adolescenti

Farsi aiutare

Rabbia e discussioni

Sesso e amore

LABORATORI: Sì.

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GENITORI ADOLESCENTI

TITOLO: Lasciatemi (almeno) l’autostima!

SPUNTO: La crescita del figlio adolescente minaccia pesantemente l'identità del genitore. È vero che

il figlio si deve distanziare del genitore. Però non deve demolirne l'autostima.

FINALITÀ: Analizzare alcuni comportamenti concreti di adolescenti.

Cercare la via per sostenere la propria autostima e quella dei figli.

Imparare a non esagerare o autocommiserarsi.

Rivalutare la propria genitorialità.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: 5 incontri

TEMATICHE: Focus: cos’è l’autostima

Dopo, non rompere…

Voi non capite niente

Impossibile alzarsi

Assenze e note

Critiche manipolative

LABORATORI: Si.

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INSEGNANTI INFANZIA

TITOLO: Fare squadra

SPUNTO: Spesso la prima (e a volte anche l'unica) domanda di un genitore che ritira il figlio dalla

scuola d'infanzia è: "Ma ha mangiato?". Sembra l'unica preoccupazione: “ Si. Si ha

mangiato tutta la sogliola”. Ma cosa c'è al di sotto della soglia minima del mangiare?

FINALITÀ: Sostenere le insegnanti per fare squadra.

Incentivare un proprio profilo anche di fronte ai genitori.

Valorizzare le esperienze della squadra.

Far circolare le idee.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri

TEMATICHE: Fare squadra

Tv e videogiochi

Ma cosa pretendono???

Vista di profilo

LABORATORI: Sì.

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INSEGNANTI INFANZIA

TITOLO: Lo sviluppo del bambino

SPUNTO: La complessità della maturazione del bambino esige una chiarezza anche nel corpo docenti.

In un'epoca ricca di paroloni questo è un invito a riscoprire il valore dei passaggi della

crescita del bambino, collegati alla capacità di osservazione dell'insegnante.

FINALITÀ: Dotare le insegnanti di una strumentazione per interpretare i segnali di crescita.

Sostenere un uso intelligente della strumentazione con i genitori.

Approfondire i temi del mancato sviluppo.

Raccogliere esperienze su cosa manca nella crescita dei bambini.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Sei incontri

TEMATICHE: La maturazione

L’identità

La conquista

L’autonomia

Lo sviluppo

Le competenze

LABORATORI: Sì.

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INSEGNANTI PRIMARIA

TITOLO: Alchimie instabili

SPUNTO: La ricerca della pietra filosofale ha accompagnato buona parte della storia. L'alchimia ha

affascinato per secoli coloro che erano alla ricerca di questo supremo strumento.

L'insegnante è chiamato ad essere come un moderno alchimista e contemporaneamente a

vivere una "liquidità" di ruoli instabili.

FINALITÀ: Ripercorrere alcune figure di formazione a proposito dell’insegnamento.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Otto incontri

TEMATICHE: Le alchimie instabili

L’olimpo degli uomini

Wanted: dead or alive

Metafore per l’Homo docens

Profilo Q

Memoria ed immaginazione

Le famiglie di competenze

La cipolla di Korthagen

LABORATORI: Si.

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INSEGNANTI PRIMARIA

TITOLO: Aggressività e gestione educativa

SPUNTO: Quali “tracce” lasciano alcuni comportamenti come l'aggressività o il bullismo? La scuola ha

un ruolo preciso nel lasciare “tracce” nei giovani alunni? Quali “tracce” lasciano le

metodologie ispirate al cooperative learning?

FINALITÀ: Affrontare tre tematiche legate ad aspetti difficili dello sviluppo dei bambini.

Imparare a dare una risposta attraverso il cooperative learning.

Come gestire il gruppo.

Mettere a frutto alcune correnti di pensiero.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Nove incontri

TEMATICHE: Aggressività infantile.

Bullismo

Tv e videogiochi

Il ruolo della scuola

Dinamiche di gruppo

Gestione educativa

Insegnamento democratico

Modellare con la comunicazione

Modellare col rafforzamento

LABORATORI: Si.

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DOCENTI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: La gestione del conflitto

SPUNTO: L’ingestibilità di una classe è una delle cose che spaventa di più gli insegnanti. Purtroppo

non sono solo quelli appena approdati all'insegnamento. Questo corso ha la pretesa di fare

chiarezza rispetto ad un tema così delicato.

FINALITÀ: Sostenere una gestione dell'escalation del conflitto.

Aiutare a non farsi inghiottire dalle dinamiche difficili.

Sfruttare i metodi per imparare a gestire bene una classe conflittuale.

Non venir meno nel proprio ruolo educativo.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Sette incontri.

TEMATICHE: la teoria del conflitto

la gestione dei casi difficili

la teoria di Bandura

l’escalation del conflitto secondo Galtung

la de-escalation

le 5 polarità per gestire bene

le competenze per negoziare bene

LABORATORI: Sì.

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DOCENTI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: L’autostima dell’insegnante

SPUNTO: Insegnanti tartassati e bistrattati; sottopagati e considerati degli "sfigati". L'elenco delle

malvagità sugli insegnanti potrebbe andare avanti quasi all’infinito. Questo corso vuole

interrompere questa circolarità viziosa che rende gli insegnanti una classe di lavoratori così

malvista.

FINALITÀ: Sostenere l'autostima dell'insegnante.

Fornire gli strumenti per una giusta valutazione di sé.

Aiutare ad evitare gli errori più comuni.

Mettere in guardia sulle critiche.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Sette incontri.

TEMATICHE: Focus: cos’è l’autostima?

La giusta valutazione di sé

Fare chiarezza

La consapevolezza di sé

Non eccedere nell’autostima

Le critiche manipolative

Aiutare chi fa fatica

LABORATORI: Si.

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DOCENTI SECONDARIA DI PRIMO GRADO

TITOLO: Che bella classe!

SPUNTO: Imparare ad osservare una classe non è un'operazione facile: occorre essere cosciente del

proprio punto di vista e delle proprie pre-comprensioni. Cosa significa realmente osservare

un contenitore così speciale con una classe scolastica? Di cosa tener conto nell’indagine?

FINALITÀ: Fornire al docente la strumentazione necessaria per osservare una classe.

Cosa osservare effettivamente in una classe.

Il sostegno fornito dai principi del cooperative learning.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Sette incontri.

TEMATICHE: Focus: cosa osservare?

Chi è l’osservatore?

Cosa osservare?

La classe conflittuale

La classe amorfa

La classe fallita

La classe costruttiva

LABORATORI: Sì.

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ANIMATORI ORATORIO

TITOLO: L’animatore competente

SPUNTO: Fare l'animatore oggi è sicuramente un ambito speciale per gli adolescenti che decidono di

fare quest'esperienza di volontariato. Però non è sufficiente la buona volontà. Occorre

anche istruire e qualificare il percorso formativo degli animatori così che possano

rispondere sempre meglio alle diverse esigenze dei più piccoli.

FINALITÀ: Stimolare una riflessione sul comportamento e sulle attenzioni necessarie.

Tracciare il profilo dell’ animatore competente.

Stimolare la riflessione sulla sua azione educativa.

METODO: Lezione frontale e laboratori.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Due incontri di due ore ciascuno.

TEMATICHE: Introduzione

Ma allora cosa è oratorio?

Perché fare bene l’animatore?

Chi è l’animatore competente?

Cosa fa l’animatore competente?

Cosa evita l’animatore competente?

Comportamenti minimi

Comportamenti splendidi

Coordinate spazio-tempo

I BIG FIVE

LABORATORI: SI

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ANIMATORI ORATORIO

TITOLO: La comunicazione verbale

SPUNTO: Imparare a parlare e soprattutto a comunicare in maniera efficace nel contesto attuale

sembra una priorità! Anche gli animatori hanno bisogno di essere formati per evitare gli

errori grossolani nella comunicazione verbale.

FINALITÀ: Fornire una strumentazione per comunicare al meglio con i più piccoli.

Attrezzare gli animatori affinché imparino ad evitare i rischi.

Favorire una buona comunicazione.

METODO: Lezione frontale e laboratori.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Due incontri di due ore ciascuno.

TEMATICHE: Introduzione

Cosa è la comunicazione verbale?

Perché è importante?

Gli aspetti positivi

Le ricadute negative

Chi è il bambino che ho davanti?

La questione del buon esempio

La comunicazione in ambito oratoriano

LABORATORI: Si.

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ANIMATORI ORATORIO

TITOLO: La comunicazione NON verbale

SPUNTO: Imparare a parlare e soprattutto a comunicare in maniera efficace nel contesto attuale

sembra una priorità! Anche gli animatori hanno bisogno di essere formati per evitare gli

errori grossolani nella comunicazione non verbale.

FINALITÀ: Fornire una strumentazione comunicativa sufficiente.

Stimolare una comunicazione profonda ed attenta.

Attrezzare gli animatori affinché imparino ad evitare i rischi.

Incentivare il rispetto dei bambini, anche a livello comunicativo.

METODO: Lezione frontale e laboratori.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Due incontri di due ore ciascuno.

TEMATICHE: Introduzione

Cosa è la comunicazione verbale?

Perché è importante?

Gli aspetti positivi

Le ricadute negative

Chi è il bambino che ho davanti?

La questione del buon esempio

La comunicazione in ambito oratoriano

LABORATORI: Si.

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ANIMATORI ORATORIO

TITOLO: La trilogia dell’animatore

SPUNTO: Le tre serate si ripropongono di riprendere ed ampliare i temi di un animatore competente

che, attraverso un lavoro su se stesso, riesce a trovare le coordinate per migliorare la

propria relazione con i bambini e motivare, con impegno la propria dedizione.

FINALITÀ: Aiutare la riflessione sul proprio ruolo.

Comprendere l’importanza della motivazione interiore.

Permettere una riflessione che accompagni la pratica.

METODO: Lezione frontale e laboratori.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Tre incontri di due ore ciascuno.

TEMATICHE: Per ogni tipologia vengono evidenziati quattro aspetti importanti:

La descrizione e le caratteristiche più significative di ciascuno.

La rappresentazione dell’animatore competente.

Quali sono gli aspetti da curare.

Il “pensatoio” che può essere fatto sia a livello personale che a livello di gruppo.

LABORATORI: Si.

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ANIMATORI ORATORIO

TITOLO: La relazione con i bambini

SPUNTO: Le quattro serate si ripropongono di fare il punto su quattro aspetti nodali della relazione

con i bambini. È molto importante, oggi più di ieri, mettere al centro dell’impegno di

volontariato, in un centro estivo, sia le dinamiche di gruppo che quelle personali. Un

animatore non è bravo se solo! Così come non si può pensare di addossare ogni

responsabilità al gruppo senza assumersi le proprie.

FINALITÀ: Aiutare gli animatori a capire che cosa succede all’interno del loro gruppo.

Facilitare la coesione tra animatori.

Mettere a fuoco le dinamiche evidenti sotterranee nella relazione con i bambini.

Quali atteggiamenti evitare.

Cosa osservare nella relazione con i bambini

METODO: Lezione frontale e laboratori.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: Quattro incontri di due ore ciascuno.

TEMATICHE: Il gruppo degli animatori.

La relazione bambino animatori.

La relazione tra bambini.

La relazione tra un animatore e un bambino

Per ogni argomento vengono utilizzati gli stessi osservatori:

Le dinamiche.

I pregi.

I rischi.

Cosa evitare.

Sono fornite quattro schede per il lavoro personale e in gruppo.

LABORATORI: Si.

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PARLARE IN PUBBLICO

TITOLO: Come parlare con successo

SPUNTO: Basta accendere la TV o ascoltare la radio per capire quanto oggi, più di qualche decennio

fa, la comunicazione sia importantissima. Spesso la comunicazione in pubblico di diversi

operatori è abbastanza scadente. L’ambizione del corso è di dare un sostegno efficace a chi

deve affrontare il pubblico!

FINALITÀ: Fornire una strumentazione adeguata per parlare bene in pubblico.

Tranquillizzare chi si trova a dover interagire con un pubblico più o meno vasto.

Sostenere una reale difficoltà, con l’utilizzo di consigli pratici.

Stimolare una maggiore conoscenza delle proprie abilità oratorie e comunicative.

METODO: Lezione frontale e laboratorio.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale.

DURATA: 4 incontri

TEMATICHE: I cinque elementi della nuova comunicazione.

I quattro stili.

La retorica.

Gli esempi.

Gli elementi della comunicazione con il pubblico.

I primi cinque minuti.

I quattro fattori.

Come preparare un discorso di successo?

Domande sulla preparazione personale

Come mandare a segno un messaggio.

La struttura del discorso.

Le cinque “W”

LABORATORI: SI

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PARLARE IN PUBBLICO (sacerdoti)

TITOLO: Come migliorare l’omelia.

SPUNTO: Questa presentazione nasce dalla domanda di un gruppo di sacerdoti che, dopo l’invito del

Santo padre a prestare maggiore attenzione all’omelia, mi hanno chiesto di aiutare la loro

riflessione sugli aspetti tecnici del parlare in pubblico.

FINALITÀ: Stimolare nei sacerdoti una domanda sul omelia.

Sostenere una questione sul chi è il predicatore.

Quali sono le circostanze dell’omelia?

Come considerare le aspettative dei fedeli?

Autovalutazione del predicatore.

METODO: Lezione frontale e laboratorio.

MATERIALI: Slides- fascicolo personale.

DURATA: 1 incontro.

TEMATICHE: Il contenuto

Il relatore

(A: l’approccio– B i 7 tipi )

I destinatari

Le circostanze

Il passaggio della comunicazione

Le aspettative dei fedeli

La retorica

I cinque strumenti

Alcuni consigli

I primi 5 minuti

Domande per prepararsi al meglio

La struttura del discorso

Le 5 “W” del giornalismo

Test

LABORATORI: SI

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MONOTEMI

TITOLO: A scuola da Supermario

SPUNTO: Esiste un artigianato genitoriale? Si può ereditare la passione educativa dai propri genitori,

come un artigiano che insegna l proprio figlio la passione per il proprio lavoro? Cosa

ereditiamo a livello di “cassetta degli attrezzi”?

FINALITÀ: Ragionare sulle dinamiche che accomunano un artigiano e un genitore.

Scoprire quali sono i “trucchi del mestiere” che un genitore può mettere in atto.

Ragionare in maniera spigliata sulle dinamiche genitoriali.

METODO: Lezione frontale.

MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.

DURATA: 2 incontri

TEMATICHE: La reperibilità.

Doppiopetto o toni?

Vuole fattura o...

Interventi speciali in tempi straordinari.

La cassetta degli attrezzi.

Volontà VS necessità.

Apprendistato

Rispettare tempi e parola.

Sapere dove mettere le mani.

"Non si preoccupi signora"!

Il furgone: la mia seconda casa.

Perché questo idraulico si lascia scegliere?

LABORATORI: Possibilità di laboratori su richiesta

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MONOTEMI

TITOLO: Qui torre di controllo.

SPUNTO: Il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza è sicuramente uno dei più complessi della

vita. Non solo per i figli che si affacciano alla realtà del mondo esterno. Ma, forse, e

soprattutto, lo è per i genitori che vivono parecchia ansia nel vedere i loro piccoli che,

progressivamente, lasciano il nido.

FINALITÀ: Sviluppare il tema della comunicazione, dell’autonomia e delle piccole ansie.

Educare i genitori alla gestione dell’ansia.

Valorizzare le autonomie dei figli.

Partecipare ai percorsi di crescita dei figli.

METODO: Lezione frontale.

MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.

DURATA: 2 incontri

TEMATICHE: Torre di controllo.

La radio.

I messaggi.

Le interferenze.

La bussola.

Gli strumenti di bordo.

I fenomeni atmosferici.

Il carburante.

Il punto di non ritorno.

I triangoli delle Bermude.

LABORATORI: Possibilità di laboratori su richiesta

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MONOTEMI

TITOLO: Genitori allo specchio.

SPUNTO: Rispecchiarsi nei figli è sicuramente una delle realtà più belle consolanti che possa capitare.

Esiste però un riflesso opaco che rende poco trasparente la relazione tra i genitori (carico di

molte aspettative) e il figlio o i figli (che magari ne hanno altre!).

FINALITÀ: Facilitare una visione più limpida possibile della lettura dei figli.

Stimolare nei genitori la ricerca degli “utili”.

Affinare un metodo di analisi.

Gestire le ansie e le delusioni cocenti.

METODO: Lezione frontale.

MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.

DURATA: 2 incontri

TEMATICHE: Perché lo specchio?

Cosa vediamo nei figli?

Cosa intravediamo nei comportamenti dei figli?

Cosa fatichiamo a sopportare i comportamenti?

Quali aspetti ci dovrebbero preoccupare?

Domande.

Le paure e le ansie.

Cosa importante evitare per non generare ansia?

Quali sono i comportamenti che i figli fotocopiano dai genitori?

Quale legame permette figli di essere e sentirsi liberi?

Domande.

LABORATORI: Possibilità di laboratorio su richiesta.

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MONOTEMI (fidanzati)

TITOLO: Aspetta e spera!

SPUNTO: È un mini corso per i fidanzati che decidono di sposarsi in chiesa. È possibile prepararsi al

matrimonio anche attraverso il sorriso! Il fatto che si possa riflettere sulla propria esistenza

con serenità non vuole banalizzare l’importanza del sacramento e nemmeno quella della

serietà di un percorso.

FINALITÀ: Riuscire a riflettere su argomenti molto seri attraverso vignette.

Stimolare la fantasia per riflettere sulle proprie aspettative giuste e sbagliate.

Incentivare il confronto con altri fidanzati.

Guardare a chi si è.

Guardare chi è l’altro(a.

METODO: Tavola rotonda

MATERIALI: Pieghevole con testo e fumetti.

DURATA: 2 incontri

TEMATICHE: Lei non sa chi sono io.

L’uomo dei sogni.

Non chiedere troppo.

I 3 ORRE.

Le domande ovvie.

Le attese dell’altro.

Concordia.

Parlami d’amore Mariù.

Dilemma.

Accettare VS ignorare.

Le aspettative di coppia.

Essere d’accordo.

Lucchetti.

Fingere, tu riesce a fingere.

Torna a casa lesso.

Guardiamo avanti!

I vizi del giudicare.

Ormai so come andrà a finire.

Sdraiato sul divano.

Il traino.

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MONOTEMI

TITOLO: Monopoli degli affetti

SPUNTO: Tutti sanno quanto sia necessario, nella vita affettiva, di coppia e familiare riuscire a dare i

ad avere gratificazione, affetto e di stimolo. È possibile giocare a Monopoli investendo e

costruendo, in una simulazione, quanto invece vorremmo accadesse nella realtà?

FINALITÀ: Far interagire genitori e figli in un grande gioco che coinvolga entrambi nella riflessione su

che cosa è davvero importante nella vita di famiglia e personale. Il giocare insieme può

essere uno stimolo per riflettere, in maniera simpatica, sulla grande realtà del mondo

affettivo.

METODO: Gioco di gruppo.

MATERIALI: Schedine da preparare nel primo incontro. Tabellone da creare insieme durante il secondo

incontro.

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MONOTEMI

TITOLO: Il patto di corresponsabilità.

SPUNTO: Molte volte le scuole faticano perché sembra che le famiglie si orientino verso altri valori

(più o meno condivisibili) ma che non abbiano molta “tenuta” per quanto concerne

l’istruzione e la crescita scolastica dei figli. Moltissime scuole, all’inizio dell’anno, fanno

firmare i genitori un “patto di corresponsabilità” ma di cui si fa, successivamente, scarsa

memoria.

FINALITÀ: Non lasciare che il patto di corresponsabilità rimanga solo carta.

Facilitare una maturazione nei genitori più attenti.

Chiarire quali sono le competenze e le differenze tra scuole famiglia.

Condividere le linee educative principali tra scuola e famiglia

METODO: Lezione frontale.

MATERIALI: Slides- pieghevole col testo delle slides.

DURATA: 2 incontri

TEMATICHE: Cos’è il patto di corresponsabilità?

A cosa serve?

Perché è necessario?

Chi sono le parti in gioco?

Cosa la scuola chiede alle famiglie?

Cosa le famiglie chiedono alla scuola?

LABORATORI: Possibilità di laboratorio su richiesta.

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MONOTEMI

TITOLO: Diventare genitori adottivi

SPUNTO: È importante per tutti i genitori capire che cosa vuol dire diventare genitori! La differenza

non è tra chi ha fatto un figlio o chi ha scelto un figlio! Si tratta di diventare genitori e di

arrivare ad essere scelti, come genitori, dai propri figli!

FINALITÀ: Aiutare i futuri genitori adottivi a calibrare le proprie energie.

Sostenere la riflessione su tre caratteristiche della genitorialità.

La scelta deve essere meditata.

Consapevole.

Per sempre.

METODO: Lezione frontale. Laboratorio coppie. Restituzione finale.

MATERIALI: Fotocopia.

DURATA: Un incontro.

TEMATICHE: Cosa vuol dire diventare genitori?

Quali energie la coppia mette in capo?

Come deve essere una scelta meditata?

Quale consapevolezza accompagna la domanda di genitori?

Cosa vuol dire per sempre?

Quale gerarchia dare nella vita di coppia.

LABORATORI: Si.

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LAVORI TEATRALI

TITOLO: La compagnia del ciuffolo magico

SPUNTO: Questa è la storia di quattro ragazzi di origini diverse: uno nero afroamericano; una

bianca; una cubana e un indiano. Da piccoli questi ragazzi ricevono per posta un

pacchetto contenente un fischietto. In una lettera accompagnatoria si dice che questo

fischietto è speciale: per nessun motivo dovranno mai abbandonarlo o dovranno mai

lasciare che altre persone possano utilizzarlo per scopi loro personali.

Il cattivo del villaggio era il terribile MELCKLUC. Cattivo oltre misura: feroce, ricco e

sfruttatore.

I quattro amici stavano giocando tranquillamente a poker nel saloon nella più totale

indifferenza, ridendo e scherzando.

Ad un certo punto questo MELCKLUC entrando nel salone creò una situazione di panico e

di paura: era vestito in maniera tremenda: incuteva paura e terrore.

MELCKLUC diede apposta una gomitata a uno dei ragazzi per fargli rovesciare il whisky che

stava bevendo e lo insultò anche con parole offensive. Intervenne il suo amico che a sua

volta fu insultato e i due ragazzi non riuscivano più a gestire la loro rabbia quando

MELCKLUC insultò anche le ragazze. A quel punto era fatta: la vergogna era tale che andava

lavata con il sangue del duello.

I due ragazzi gettarono sul tavolo il guanto della sfida e si diedero appuntamento

all'indomani mattina dietro il muro dei Carmelitani per il temibile duello.

Alla fine della storia si scopre che anche i cattivi possono cambiare e che l’amicizia ha un

ruolo potentissimo.

DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..

TESTO Originale

MUSICHE Maestro Boldura

TESTI MUSICHE Originali

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LAVORI TEATRALI

TITOLO: Don Quihote e il cavaliere oscuro

SPUNTO: Siamo nell'anno del Signore 1567. La regina Isabella ha deciso di mandare il cavaliere

oscuro a prendere la perla rosa dal Mago Malocchio perché deve finanziare il viaggio delle “

tre caramelle” alla ricerca del nuovo mondo.

Insieme al Cavalier Oscuro andranno anche Don Chisciotte e il suo scudiero Sancho Pansa.

L'unico veramente esperto dei tre e il cavaliere oscuro ma gli altri due si aggregano per

precisa volontà della regina.

La regina sospetta che Sancho Pansa sia quel figlio che lei da giovane ha rinnegato e che,

dopo aver affidato ad una balia, non ha mai più rivisto.

Voci di palazzo dicono che lo scudiero di Don Chisciotte sia proprio lui!

La regina ha come unico mezzo per scoprire la vera identità del figlio e non farsi accorgere

quella di far prendere in mano la perla rosa ad una persona di sangue reale. In caso

contrario chi tocca la perla rosa muore all'istante.

Il mago malocchio non sa del piano della regina e cerca di ostacolare i tre sventurati.

È un testo sul ritrovamento del genitore perduto, o meglio, mai visto.

È il testo in cui si vede chi è il vero eroe e chi invece, gonfio dei suoi titoli, non è

assolutamente un eroe.

DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..

TESTO Originale

MUSICHE Maestro Boldura

TESTI MUSICHE Originali

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LAVORI TEATRALI

TITOLO: Cartoon man

SPUNTO: La natura si è stancata di tutto quello che combinano gli uomini.

Ha deciso di supplicare Dio perché non crei più uomini e distrugga il mondo.

Se non lo farà Lui, ci penserà Lei. Dio invia le convocazioni agli eroi sul Bollimpo tutti gli eroi

dei cartoon per vedere cosa riescono a fare. Gli eroi, a tavola, si mettono a discutere

animatamente e non si ascoltano. Ogni eroe vuole la nuova umanità secondo le sue

esigenze. A Dio non piace nessuna delle proposte e chiede una notte di tempo per

pensarci. Durante quella notte Dio ha gli incubi ma riesce lo stesso a sentire le preghiere

degli adulti. Per fortuna sente anche quelle dei bambini e alla fine decide di non

distruggere il mondo. Dio decide di mandare un altro diluvio, ma quando sta per

mandarlo, gli eroi decidono di fermarlo. Ognuno di loro è disposto a rinunciare a qualcosa

e di donarlo agli uomini. Viene tolto ad ogni eroe una parte del suo corpo e impiantata

nell’uomo. Chissà che forma avrà l’uomo nuovo? Alla fine sarà ancora quella di un

bambino. Normalissimo. Ma nuovo. Più saggio di quello di prima.

DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..

TESTO Originale

MUSICHE Maestro Boldura

TESTI MUSICHE Originali

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LAVORI TEATRALI

TITOLO: Sempre più verso oriente SPUNTO: Il desiderio di viaggiare ha accompagnato e accompagna tuttora l'umanità lungo il suo

cammino evolutivo. Viaggiare non è solamente muoversi ma soprattutto un'esperienza

interiore. È la stessa esperienza che ha fatto Marco Polo, il protagonista di questa storia.

Marco nasce e cresce a Venezia ma ha una terribile paura dell'acqua.

Tre “simpaticissime” bulla compagne di scuola lo buttano in acqua e, mentre sta

affondando sempre più, ha la visione della fata Morgana che gli dona il coraggio di vincere

la paura dell'acqua con una collana e un anello preziosi, dai quali Marco non si distaccherà

mai più.

I due fratelli Polo e Marco andranno da Kubilai Khan ed eseguiranno le missioni che il

grande conquistatore affiderà loro.

La chiave di volta di questo teatro è la sconfitta dei pregiudizi; delle forme di ansia e di

panico e la capacità di accogliere le altre persone in maniera diversa.

DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..

TESTO Originale

MUSICHE Maestro Boldura

TESTI MUSICHE Originali

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LAVORI TEATRALI

TITOLO: Vampiri, dentisti e sortilegi. SPUNTO: Il re ha scatenato una lotta tutti i vampiri che ritiene responsabili delle precarie condizioni

del popolo. Il padre di Dracula consegna al figlio il libro lo specchio magico per rievocare,

attraverso una formula segreta, i vampiri. Per sfuggire alla persecuzione Dracula si

addormenta. Si risveglia e si ritrova adolescente, alle prese con problemi di autostima e di

accettazione di sé.

Nel corso della sua vita si innamora di una dentista amante dell’aglio e, dopo il loro

matrimonio, durante il viaggio di nozze in Transilvania, Dracula inconsapevolmente rievoca

i vampiri. Sono i vampiri dell’Avis: associazione vampiri in fonditore di serenità.

DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..

TESTO Originale

MUSICHE Maestro Saccà.

TESTI MUSICHE Originali

LAVORI TEATRALI

TITOLO: Patacche VS Candeggianti. SPUNTO: Da sempre lo scontro micidiale tra sporco e pulito ha originato, sia nei bambini che negli

adulti, un grande senso di disagio! Sembra che le vie di mezzo non esistano! Invece, sul

pianeta dei Candeggianti sta per scoppiare la vera rivoluzione: pulito e sporco possono

coesistere senza creare troppo disagio! La grande sfida è accettare che un Candeggiante

ritorni sul proprio pianeta con le Patacche e riporti la pace tra i due mondi sempre in

guerra.

DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..

TESTO Originale

MUSICHE Maestro Saccà.

TESTI MUSICHE Originali

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LAVORI TEATRALI

TITOLO: Re Ragù e i Cavalieri di Cannellon. SPUNTO: Il regno di re Ragù è sottoposto a una grave minaccia: una strega malefica lancia una serie

di maledizioni che, di volta in volta, metteranno gli abitanti in grave difficoltà. Sarà il

coraggio di giovani e intrepidi cavalieri a risolvere questa situazione e a riportare serenità

in tutto il regno. Basta solo superare le prove indicate da Escaliburra… ma ci vuole un

giovane con un cuore speciale!

DESTINATARI Bambini, ragazzi e famiglie..

TESTO Originale

MUSICHE Maestro Saccà.

TESTI MUSICHE Originali

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CORSI PER ADULTI

TITOLO: “Riuscire a comunicare meglio”

SPUNTO: È possibile migliorare la comunicazione verbale? Probabilmente sì! Con un po’ di sforzo per capire quali sono le caratteristiche più o meno velate della comunicazione verbale. Alle volte sembra molto facile… In realtà ci sono tecniche, osservazioni, strumenti e stimoli da tenere continuamente presenti per migliorare il proprio modo di comunicare e migliorare l’efficacia della comunicazione stessa.

FINALITÀ: Riflettere sulle basi teoriche della comunicazione verbale. Indagare sugli aspetti più o meno nascosti e i meccanismi sotterranei. Capire come migliorarsi nelle relazioni e rendere la propria comunicazione un valido strumento. Ottimizzare gli sforzi per avere un buon risultato.

DESTINATARI Il corso è per chi vuole smettere di dire cosa non funziona e costruire un proprio metodo di comunicazione.

METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa

MATERIALI: Fascicolo con introduzione sintetica per ogni argomento. Il testo delle slides. Materiali di approfondimento. Schede di riflessione. Bibliografia dedicata.

DURATA: La durata è di quattro settimane.

TEMI: “Riuscire a comunicare meglio”

Temi Argomenti Laboratori di gruppo

1.

Le basi della comunicazione

Caratteristiche fondamentali. Pregi e difetti. Migliorare l’efficacia. Errori più comuni. Lavorare su di sé.

La piramide

2.

Chi sono io che parlo?

Atteggiamenti e caratteristiche di chi parla. Le emozioni sotterranee. Le potenzialità (anche distruttive). Ecologia della comunicazione. Il panorama del comunicatore. Lavorare su di sé.

Collage

3.

Creare attenzione in chi ascolta.

Non basta parlare! Imparare a guardare l’interlocutore. Come evitare la noia. Come coinvolgere. Diventare efficaci osservatori degli altri. Rispettare i tempi altrui. Lavorare su di sé.

Obiettivi- vantaggi- costi

4.

La comunicazione difficile.

Comunicare nella rabbia. Dire le cose difficili. Non farsi ”asfaltare” dagli altri. Attenzioni e cure per i momenti difficili. Lavorare su di sé.

Il gioco dei vasi numerati

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CORSI PER ADULTI

TITOLO: “40 errori e 41 soluzioni”

SPUNTO: Molte volte non ci rendiamo conto nemmeno della quantità “industriale” di errori che compiamo senza badarci troppo. Siamo distratti da molte situazioni. Siamo sempre di fretta. Siamo abbastanza portati a giudicare gli altri. Però, quando veniamo rimproverati (da chi ha un diverso grado di ragione) ci rimaniamo male. Vorremmo migliorare ma non sappiamo da dove cominciare... Invece di piangerci addosso è forse il caso di fermarci a riflettere su quali sono gli errori più comuni e sulle possibili strategie per uscire da questa empasse e trovare, con un certo ottimismo, qualche possibile soluzione praticabile.

FINALITÀ: Provare a ragionare sul perché degli errori più comuni. Investigare sulle situazioni più a rischio ed avere uno sguardo dettagliato su di esse. Portare a coscienza i rischi e i pericoli di una superficialità a livello di comunicazione e/o di ascolto. Sostenere le buone prassi legate ad una realistica conoscenza di sé e dell’ambiente. Ipotizzare la creazione di un percorso personale per uscire dagli errori personali e relazionali.

DESTINATARI Il corso è per tutti coloro che sono intenzionati a migliorarsi.

METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa

MATERIALI: Introduzione sintetica per ogni argomento trattato. Il testo delle slides. Materiale di approfondimento. Bibliografia dedicata.

DURATA: 4 settimane

TEMI: “40 errori”

1.

Gli errori nell’uso del tempo.

Analisi degli errori più tipici commessi quando non si ha un programma o si affida la gestione della propria vita al caso (quando non magari al caos). Strategie per riuscire ad organizzare bene il proprio tempo e a trovare spazi e luoghi per rilassarsi e fare cose piacevoli.

2.

Gli errori nella comunicazione.

Può capitare di dire cose importanti, interessanti e giuste ma si sbagliano i modi nel comunicarle. Oppure si deve dire qualcosa di “difficile” ma non si sa bene come fare… Quali sono le situazioni più a rischio che impediscono una sana comunicazione e una corretta gestione di diversi tipi di comunicazione?

3.

Gli errori nell’ascolto

Si può ascoltare fingendo. Si può ascoltare in maniera distratta. Si può manifestare noia senza dichiararlo con le parole. Si può scadere in un ascolto inerte che produce, in chi parla, una orribile sensazione di vuoto. È possibile rimediare a questi errori nell’ascolto? Quali strategie mettere in atto per evitare di essere ascoltatori insensibili?

4.

Gli errori nella programmazione.

Ognuno ha bisogno di un proprio programma di vita: tempi, scadenze, orari, vuoti e gestione degli impegni. È possibile programmarsi in maniera efficace? Cosa si potrebbe fare per migliorare la propria qualità di vita? Quali sono gli errori più comuni nella gestione di un programma di vita. Quali soluzioni?

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CORSI PER ADULTI

TITOLO: “Pandora UNO”

SPUNTO: Non sempre abbiamo una visione trasparente di noi stessi...Anzi! Molto spesso è offuscata da molte visioni distorte e ridotte di se stessi. La trasparenza perfetta di sé non esiste! Però è possibile fare qualcosa per migliorare in maniera significativa.

FINALITÀ: Percorrere le strade del sé. Conoscere se stessi in maniera non convenzionale. Utilizzare 4 immagini “banali” per riflettere. Trovare occasioni per migliorare nelle relazioni.

DESTINATARI Il corso è per chi è interessato a guardarsi dentro e costruire un proprio stile di analisi.

METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa

MATERIALI: Fascicolo con introduzione sintetica per ogni argomento. Il testo delle slides. Materiali di approfondimento. Schede di riflessione.

DURATA: 4 settimane

TEMI: “Riuscire a comunicare meglio”

Temi Argomenti Laboratori di gruppo

1. La presa del castello

Cosa succede quando siamo in balia dell’assedio

del nostro “castello interiore” cioè del nostro IO?

Troppe persone ci tirano dove vogliono loro. Tanti

ci chiedono troppo. Impariamo a convivere con il

“nemico”.

I nemici interniI nemici

esterni. Strategie comuni.

2. Lo specchio

Cosa vedo quando mi rispecchio negli altri? Cosa

gli altri vedono in me e di me? Cosa lasciar

trapelare e cosa nascondere? Come avere una

lettura il meno opaca possibile di sé.

L’immagine di me. Come farsi

conoscere. Condivisione di

esperienze.

3.

Qui torre di

controllo

La comunicazione, specie quella emozionale e

sentimentale, è troppo spesso difficile e faticosa.

Come mantenere vivo il contatto tra noi e chi

abbiamo vicino? Come diminuire i disturbi

comunicativi?

Le comunicazioni. Le

interferenze. Obiettivi comuni.

4. A scuola da

Supermario

Occorre diventare artigiani di sé. Occorre fare

impresa di se stessi e della propria vita.

Guardando la falsariga di SuperMario vedremo

come le qualità dell’artigiano possano essere uno

stimolo formidabile.

Come fare impresa. Cosa

mettere al centro. La banca

della solidarietà.

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CORSI PER ADULTI

TITOLO: La comunicazione non verbale

SPUNTO: La comunicazione non verbale, per qualche autore, è il 75% della comunicazione umana.

Parliamo più con il resto del corpo che non con le parole. Peccato poco conosciuta e poco

studiata, in quanto si dà spazio quasi sempre a quella verbale.

FINALITÀ: Migliorare la comunicazione non verbale.

Indagare sulle dinamiche non verbali.

Imparare a leggere i segnali del corpo.

Saper gestire bene le fatiche della non verbalità.

METODO: Lezione frontale- lavoro a gruppi - restituzione in plenaria

MATERIALI: Slides- fascicolo personale

DURATA: 5 incontri

TEMATICHE: le basi della CNV

il giardino sfiorito

leggo negli occhi dell’altro

gli errori della CNV

LABORATORI: Si

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CORSI PER ADULTI

TITOLO: “4 miti x oggi”

SPUNTO: il passato è sempre un grande maestro. Quando al passato si unisce la mitologia il mix prodotto diventa una fonte inesauribile di riflessioni. Per questo motivo è importante la rivisitazione dei miti del passato per capire cosa ci possono dire ancora oggi. E di cose da dire ne hanno davvero ancora tante!

FINALITÀ: Riandare alle fonti della mitologia. Comprendere quanta attualità abbiano i miti. Ritrovare nella rivisitazione del mito uno sguardo attuale e significativo.

DESTINATARI Il corso si rivolge a chi è interessato ad ascoltare un passato che parla al presente.

METODO: Lezione frontale- laboratori in gruppo- studio a casa

MATERIALI: Fascicolo con introduzione sintetica per ogni argomento. Il testo delle slides. Materiali di approfondimento. Schede di riflessione.

DURATA: 4 settimane

TEMI: “4 miti x oggi”

Temi Argomenti

1. Aracne

Imparare a riconoscere i doni ricevuti. Non siamo solo frutto di stessi. Avere prudenza nelle scelte. Ognuno di noi ha un rapporto personale con il ”Proprio Dio”. Per accontentarsi di sé, occorre pace interiore. Per maturare occorre educarsi al senso della sconfitta.

2. Demetra e Persefone

Non si può tacere di fronte all’ingiustizia. Occorre reagire alla separazione (volontaria o provocata) del figlio. Valutare le conseguenze del parlare del tacere Analizzare il rapporto familiare nella continuità dell’ evoluzione. Distinguere camminare dal “vagare”. Occorre ascoltare col cuore con la mente. Andare a fondo della propria ”fame” genitoriale.

3 Orfeo ed Euridice

La realtà ci obbliga a fare scelte precise. In agguato ci sono molti aspetti imprevedibili. Ogni perdita è una provocazione più o meno forte. Si può immaginare la vita anche con i ”senza”. Per far uscire l’altro dall’oblio occorre dare una nuova identità.

4. Asclepio

Costruire un equilibrio tra parlare e tacere. Occorre scegliere che cosa dire. Credere nella vera disponibilità disinteressata. Accettare la convivenza di pensieri-azioni-sentimenti contrastanti. Si può coltivare il gusto del” sovvertimento”.