dr. nicoletta cella - lagocciaonlus.it · banali e quotidiane a quelle più gravi e difficili …...
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27/05/2014Dr.Nicoletta Cella, psicologo,
psicoterapeuta1
Dr. Nicoletta Cella
Psicologo, psicoterapeuta
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psicoterapeuta2
La coppia come risorsa
Il nostro desiderio di unione e la
nostra capacità di amare ci spingono
sempre a cercare l’unione, ma la vera
interdipendenza richiede delle
persone emozionalmente distinte
(D.Schnarch “ la passione nel matrimonio”)
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La differenziazione come
presupposto all’intimità
L’ “infant research”
La coppia
Prepararsi a diventare padri e madri
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La differenziazione
Il processo attraverso il quale Sé e oggetto diventano distinti. Separazionela capacità di mantenere tale distinzione.
La separazione determina la diminuzione del bisogno imperativo della presenza dell’oggetto
Insieme con la capacità di tollerare affetti positivi e negativi e l’esperienza della continuità nel tempo, la differenziazioneè elemento essenziale per il consolidamento del Sé
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La differenziazione è un processo dimodellamento di se stessi che duratutta la vita, una forza vitale radicatanella nostra specie che ci permette dicrescere e superare ostacoli
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E’ la chiave per non conservare
risentimenti e riprendersi
rapidamente dalle discussioni, per
tollerare l’intimità profonda e
mantenere le proprie priorità nella
vita quotidiana
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E’ la capacità di mantenere il senso
del Sé quando siamo emotivamente
e/o fisicamente vicino agli altri,
specialmente quando diventano
sempre più importanti
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Il tema della separazione ha varie sfaccettature dalle più
banali e quotidiane a quelle più gravi e difficili … durante il
corso della vita c’è sempre qualcosa da cui separarsi.
Spesso noi fatichiamo a coglierne l’aspetto vitale
o abbiamo difficoltà a vivere il flusso
separazione-unione
Nella vita bisogna imparare a vivere armoniosamente la
separazione che è competenza, crescita, trasformazione,
passaggio verso fasi più adulte
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La separazione può avvenire quando:
la simbiosi è stata gratificata
non è stata boicottata la prima
manifestazione di separatezza.
Il bambino può vivere l’eccitazione interna
alternata a momenti di calma
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Differenziazione
I-------------------------I-----------------------I
individualità unione emotiva
Le persone ben differenziate possono mantenere un sensodel Sé anche quando sono in disaccordo, senza sentirsiamareggiate o dover abbandonare la scena
La fusione emotiva ci mette in condizione di aver bisognodi contatto e conferme continue
Creare distanza è un modo di evitare il coinvolgimentoemotivo.
Allontanarsi per essere se stessi non è differenziazione,che è l’abilità di essere se stessi mentre si è vicini allepersone importanti quindi di tenere in equilibrio siaautonomia sia unione
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Quando le due forze vitali, la spinta
all’individualità e la spinta alla
relazionalità sono espresse in
modo equilibrato il risultato è una
relazione significativa che non si
deteriora in fusione emotiva.
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Nel processo di regolazione delle loro emozioni i
genitori scarsamente differenziati sollecitano i figli
verso l’unione o la distanza, cosa che impedisce ai
figli di sviluppare la capacità di pensare, sentire,
agire per se stessi spingendoli a comportarsi come
modo di reagire agli altri
Le persone molto differenziate hanno forti legami
emotivi, non hanno bisogno di distanza fisica o di
carriere molto impegnative per mantenere le loro
identità separate
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La relazione di coppia
Ogni relazione di coppia è una creazione unica
e sempre una relazione in divenire.
Ciascun partner nella coppia rimodella e crea in
modi diversi lo stile specifico di quella relazione.
Come affrontare questa complessità, come
leggere questa realtà che ha il sapore
dell’esperienza vissuta momento per momento?
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Lo stare nel presente.. è come l’espressione
“in un granello c’è tutto l’universo”. Pensiamo di
cogliere un singolo “fotogramma” della vita di
coppia: emergerebbero vissuti più o meno
sfumati e la sensazione di un’esperienza molto
condensata.
E’ quello che ci succede ma non ne siamo
sempre consapevoli. Una consapevolezza più
profonda ha bisogno di canali diversi.
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L’intreccio dei rapporti all’interno di una coppia è molto più complesso della somma dei due individui che la compongono e ognuno al suo interno contribuisce alla costruzione del mondo della coppia, sia secondo la propria storia personale, sia secondo delle regole funzionali alla coppia stessa.
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E’ sia una questione di responsabilità
(non sono l’effetto del comportamento
del mio partner), sia di reciprocità,
(influenzo e sono influenzato nel
rapporto, concorrendo alla costruzione
di una storia in cui sono coinvolti. un
progetto, i miei bisogni, le mie
aspettative, la mia mappa mentale, la
mia storia, il mio mondo affettivo….)
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Proprio questa complessità ci
suggerisce un altro sguardo più
interessato agli aspetti impliciti, di
processo: il tono di voce,
l’espressione dei volti, la posizione
nello spazio e l’orientamento del
corpo rispetto all’altro, quanto
rapidamente si eleva un conflitto, lo
spazio che l’uno lascia all’altro, lo
scambio ritmico.
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L’osservazione di questi aspetti ci
riporta alla ricerca infantile e alla
storia dell’infanzia di ognuno nella
relazione coi propri genitori
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Prendiamo ad es. una coppia in cui uno
dei membri gesticola tutto il tempo senza
lasciare spazio all’altro, o un’altra coppia in
cui uno dei due membri ha molta difficoltà
ad inserirsi negli spazi comunicativi lasciati
dall’altro : forse nella storia di uno dei due
non ha funzionato qualcosa nel turn taking
forse la madre tendeva a sovrapporsi al
ritmo del bambino nello scambio vocale o
altrimenti la capacità diadica di scambio
ritmico era poco sviluppata e non scaturiva
una danza tra il care giver e il neonato.
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Lo sfondo teorico dell’infant research ci permette una visione più dettagliata della genesi dei “giochi di coppia.” (orientamento del busto del bacino e del volto nello scambio triadico pd,md, b.)
Un cambiamento possibile all’interno di una coppia potrebbe essere diventare più consapevole del mondo intersoggettivo dell’altro, oppure acquisire una nuova abitudine per entrare in relazione con l’altro
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Dall’infant research possiamo prendere un altro pattern comportamentale il facing out, cioè la tendenza del neonato a distogliere lo sguardo quando il livello di eccitazione è troppo alto o quando la stimolazione è spiacevole.
(secondo lo psicologo Edward Tronick, ad esempio, il tempo fuori sintonia di un bambino è il momento in cui si ricarica e dà a sé e a voi l’energia necessaria per stabilizzarsi e riprendere gli sforzi per entrare in sintonia)
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Le aree entro le quali si costruisce il rapporto di coppia
Scambio di affetti positivi, influenza reciproca
conflitti
sesso
cooperazione in attività pratiche
confini esterni
divertimento, piacere
riscoperta del sé collaborativo,
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Scambio di affetti positivi:
uno dei due lancia qualcosa di
positivo e l’altro lo coglie e lo rilancia.
Possiamo parlare di creatività a
livello verbale e non.
In ogni lancio ognuno ci mette
qualcosa di proprio.
Abbiamo tutti fame di questo
scambio
proprio come il bambino.
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I conflitti
possiamo osservare qualcosa a
livello di contenuto e qualcosa
nella modalità
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Sesso
anche quest’area è strettamente
collegata alle altre e può essere lo
scenario in cui si giocano conflitti,
creatività, scambio di affetti positivi
ecc.
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Cooperazione pratica
la gestione della vita pratica:
fare la spesa,cucinare,pulire,
amministrare le finanze,essere
genitori ……
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Confini esterni
… c’è un accordo nel lasciare che
la famiglia allargata interferisca
con la coppia e quanto …..
… quanto spazio viene dedicato
ai figli a discapito della coppia
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Divertimento, piacere
il divertimento insieme, ma anche
come viene gestito il tempo libero
individuale
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Riscoperta del sé collaborativo
l’area della progettualità e della
collaborazione, della condivisione
dei valori e del senso più profondo
del sé, ma anche il desiderio di
scoprire chi è l’altro e di aiutarsi a
crescere.
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Una buona intesa di coppia
costituisce un elemento importante
ed una risorsa utile da cui poter
ricevere sostegno
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“Dalla famiglia fantasticataalla famiglia reale”
Come vivere il passaggio dalla
famiglia idealizzata a quella
vissuta
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Ciò che unisce indissolubilmente figli e genitori è il sogno che l’uno possa soddisfare pienamente i desideri dell’altro:tutti hanno sognato genitori diversi da quelli che hanno avuto e chi ha figli vorrebbe figli che riparino vecchie ferite e soddisfino bisogni rimasti insoddisfatti
Riconoscimento dei bisogni dei genitori e dei figli
Consapevolezza dei propri modelli interni transgenerazionali
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La genitorialità è connessa a un
lungo processo di elaborazione delle
proprie relazioni affettive
primarie:l’arrivo di un figlio può
aiutare a riorganizzare le proprie
esperienze passate o riattivare
conflitti a lungo sopiti.(vedi anche
disturbi post partum )
La nascita di un figlio oltre a
un’alterazione dell’equilibrio di
coppia determina cambiamenti
psicologici in ognuno dei genitori
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I genitori si trovano ad affrontare vari lutti: la perdita della propria onnipotenza,di parti infantili che trovavano accoglimento nella coppia, di idealizzazioni.
I genitori devono fare i conti con il bambino reale e la loro funzione di genitori, con emozioni riguardanti il sé il partner, il bambino interno, le aspettative future, la famiglia d’origine
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Quando due persone stabiliscono un
contatto intersoggettivo si determina
una reciproca lettura dei contenuti
mentali ,si fa esperienza di uno scenario
mentale comune.
Momenti come questi sono altamente
significativi per l’individuo e possono
orientare la vita relazionale.
L’intersoggettività
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Noi siamo in grado di leggere le intenzioni degli altri e di sentire nel nostro corpo le loro stesse sensazioni ed emozioni., osservandone il volto, i movimenti, la postura, ascoltandone il tono di voce e rilevandone il comportamento nel contesto presente. Siamo a nostro agio con questa lettura (anche se a volte abbiamo bisogno di una verifica)
Il nostro sistema nervoso è costruito per agganciarsi a quello degli altri esseri in modo che possiamo fare esperienza degli altri come se ci trovassimo nella loro stessa pelle. Disponiamo di un canale affettivo che ci permette di entrare in risonanza con loro, di partecipare alle loro esperienze e di condividere le nostre.
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Emerge un mondo intersoggettivo nel quale le nostre menti non sono così separate indipendenti e isolate, i confini tra noi e gli altri si fanno più permeabili pur continuando a esistere. La nostra vita mentale è frutto di un dialogo continuo con le menti degli altri.
L’intersoggettività è un sistema motivazionale innato essenziale alla sopravvivenza della specie. Il desiderio di intersoggettività (essere conosciuti e condividere ciò che si sente) promuove la formazione di gruppi il loro funzionamento e la loro coesione.
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Già con un bambino di tre-sei mesi si può osservare la comparsa di una intersoggettività tridirezionale che consente di plasmare una famiglia unita in senso intersoggettivo.
nell’osservazione triadica il b. alterna la sua attenzione verso entrambi i genitori come se volesse condividere i sentimenti oppure è intento a giocare col pd, succede qualcosa d’interessante si rivolge alla md come per dire “hai visto?” oppure succede qualcosa di strano e inatteso con un genitore e si rivolge all’altro come per chiedere “che succede?”
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Fin dall’inizio il bambino ha una percezione del sé rudimentale ma stabile e fin dall’inizio ha una percezione dell’altro, perciò la differenziazione del sé dall’oggetto non è un risultato conseguito, ma la controparte immediatamente operativa di una capacità percettiva connaturata.
Da subito il b. interagisce con l’ambiente partendo da schemi di connessione/differenziazione innati, anche se rudimentali che hanno un ritmo un’intensità e delle variazioni.(guardare/distogliere lo sguardo, entrare in contatto col corpo/irrigidirlo ecc.) E che sono destinati a svilupparsi nel corso dell’infanzia .
L’apprendimento per il b. avviene attraverso un processo continuo di negoziazione e di contesa con l’adulto, è questo il terreno su cui si svolge la differenziazione del sé dall’oggetto.
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L’interazione è la scena in cui si manifestano le rappresentazioni dei genitori e analogamente l’interazione è la scena in cui agiscono le rappresentazioni del b. che influenzano i genitori. Dall’interazione pd,md,b, emerge l’alleanza ovvero il grado di coordinazione nel gioco a tre. In questa impresa comune i genitori guidano congiuntamente il b. che a sua volta spinge i genitori a guidarlo mentre si sviluppa.
Gli schemi interattivi, le rappresentazioni dei suoi componenti all’interno del triangolo primario gettano le basi per la ricerca nel campo della trasmissione intergenerazionale.
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Lo sviluppo del bambino per quanto riguarda
il funzionamento motorio, affettivo, cognitivo,
sociale ecc. progredisce sempre, ma per salti
discontinui seguiti da fasi di consolidamento.
Ad ogni scatto, cui corrisponde una nuova
capacità, l’interazione con i genitori viene
riorganizzata. Questioni come la fiducia,
l’attaccamento, l’autonomia la dipendenza,
l’indipendenza,il controllo,la padronanza,
l’autoregolazione, l’individuazione sono
negoziate diversamente in relazione all’abilità
acquisita.
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I punti nodali di cambiamento
avvengono nei primi due anni
intorno ai due-tre mesi, ai cinque-
sei mesi, agli otto-dodici e ai
diciotto.
In occasione di ogni scatto
evolutivo prosegue la negoziazione
sulle medesime questioni, ma in
una nuova forma.
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Stadio dell’esistere (0-6 mesi)
0-2 mesi- I compiti interattivi più importantiriguardano la regolazione dei ciclidell’alimentazione, del sonno-veglia,dell’attività
I sorrisi dei genitori e il linguaggio infantilevengono usati per regolare questi eventi oltre cheper se stessi.
Come regolare le attività, stimolare un poco
per riprendere……. rispettare i segnali disazietà………riprendere la regolazione ches’interrompe frequentemente con pianti…diventail compito principale.
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2-5 mesi e mezzo Il b. è in grado di manifestare lesue capacità sociali e affettive e di sollecitare ilcorrispettivo nei genitori nel gioco faccia a faccia
In questa interazione si manifesta il desiderio dicontribuire al mantenimento, all’i avvio, allamodulazione, all’evitamento, alla conclusionedell’impegno faccia a faccia.
(il tema del controllo iniziato ad esempio conl’allattamento può continuare nella modulazione delcontatto oculare)
Dalle risposte che riceverà alle sue richieste e ai suoi bisogni dipenderà il sentirsi meritevole di esistere così com’è.
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La ricerca ha avvalorato l’idea che nei primi seimesi di vita non si “vizia” il bambino, tranne nelcaso in cui ci si sostituisce a lui facendo cosenon richieste.
L’esplorazione in questa fase è intesa comeun’attività attraverso la quale il bambino manda ericeve messaggi che in qualche modometabolizza decidendo se fidarsi o meno.
Attraverso il sorriso acquisirà uno strumento perinvitare e trattenere le persone : se l’ambientereagisce alle richieste del bambino, in lui siformerà un nucleo che possiamo definire “ socosa voglio e come ottenerlo”.
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Bisogni e permessi del bambino
Quando si è in questo stadio si ha bisognodi:
Creare relazioni basate sulla fiducia
Affermare il proprio diritto ad esistere(sesso, età ecc.)
Soddisfare i propri bisogni
Lasciarsi accudire
Essere accettati per quello che si è enon quello che si fa
Vivere l’intimità
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Bisogni e permessi dei genitori
Far propri gli stessi permessi per esistere che siinviano al figlio
Curare l’alimentazione e il fisico
Sviluppare la capacità di chiedere rassicurazioni,gratificazioni, attenzioni.
Sentirsi liberi di chiedere ciò di cui si ha bisognoe dare ciò che viene richiesto
Riorganizzare il proprio modo di occupare iltempo, distrarsi, riposarsi ed essere intimo
Chiedere aiuto a persone che rinforzano e nondisconfermano le proprie competenze di genitori.
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Stadio dell’esplorazione (6-18/24 mesi)
5 mesi e mezzo – 9 mesi. Il b. ha
acquisito una buona coordinazione occhio-
mano, mano-mano e ha sviluppato una
curiosità per il mondo degli oggetti.
Il tempo, l’attenzione, la struttura, il
cambiamento di gioco, il disimpegno
diventano il luogo in cui viene vissuta la
relazione
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8-12 mesi il bambino comincia a manifestare in modo chiaroi comportamenti relativi all’attaccamento e alla separazione
diventa importante come genitori e bambino negozianoandare e venire, allontanamento e ritorno
Un bambino di 9 mesi è in grado di coordinare l’attenzionecon quella della madre seguendo la direzione dello sguardo oil suo indicare un oggetto o facendo concordare il focusattentivo della madre con il proprio.
Ancora più importante: l’attenzione coordinata implica unacondivisione degli stati interni (affetti,riferimento sociale esegnali affettivi)
Inoltre il bambino può rendersi conto che la madre haqualcosa in mente, che anche lui ha qualcosa in mente e chei contenuti mentali possono essere diversi.
(in questa fase un genitore ipercontrollante potrebbe deciderecon quale emozione del b. sintonizzarsi e il b. potrebbesentirsi costretto a manifestare una reazione falsa).
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psicoterapeuta50
18 – 24 mesi I cambiamenti evolutivi importantisono il linguaggio e l’aumento della mobilità.Porre dei limiti implica la negoziazione. E’ proprionella negoziazione che si vedranno la struttura eil funzionamento della relazione
.
Iniziando la sua fase esplorativa il b.comincia adelaborare le prime connessioni tra pensiero eazione
In questo periodo ha bisogno di avere ilpermesso di conoscere liberamente senzaessere investito da aspettative specifiche.
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psicoterapeuta51
Il b. comincia a sperimentare l’ambivalenza, cioè lapresenza di emozioni positive e negative versopersone e cose.
Esplora il suo mondo portando alla bocca gli oggettigrazie allo sviluppo della coordinazione oculo-motoria.
Se i genitori aiutano il b. a dare un nome alle cose chelo attraggono il b. svilupperà il suo primo concetto dipersona valida
La conquista della locomozione e della comunicazioneverbale fa si che il b. si individui più rapidamente comepersona, con il proprio corpo distinto dall’ambiente edalla madre.
Il tempo e le energie spese dai genitori nel proteggeree garantire le esplorazioni del b. anche attraverso ilgioco e l’uso delle favole offre la possibilità di rinforzarespontaneità, creatività, gioia di fare
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psicoterapeuta52
Bisogni e permessi del bambino
Puoi muoverti ed esplorare tutto ciò che
ti circonda, quando lo fai sappi che se
vuoi posso prendermi cura di te
Mi piace che prendi iniziative esplori e
sperimenti cose nuove
Puoi fare le cose che vuoi e che senti di
fare
Puoi fare le cose in modo autonomo e
allo stesso tempo ricevere sostegno e
protezione
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psicoterapeuta53
Bisogni e permessi dei genitori
Bisogno di riposo
Bisogno di nutrimento
Bisogno di ricevere carezze
Bisogno di nuovi stimoli (mantenendo
e ampliando hobbies e interessi)
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psicoterapeuta54
Stadio della prima separazione (18 mesi- 3 anni)
Se prima esplorava l’ambiente, ora il b. èattento alle persone e a come reagiscono aisuoi comportamenti.
Formula le prime frasi, inizia a distinguere ilprima dal dopo,a discriminare ciò cheappartiene a sé da ciò che appartiene aglialtri. Acquisisce la capacità di controllare glisfinteri.
Questa fase è caratterizzata dall’opposizionenecessaria per la crescita, attraverso laquale il b. può cominciare a separarsi daigenitori
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psicoterapeuta55
Questo è lo stadio in cui il piccolo decidedi pensare e di sentire e decide di usare leproprie risorse interne per risolvere iproblemi.
E’ anche la fase della riflessione, dellacostruzione della propria identitàaccompagnata dalla paura di perderel’affetto delle persone a cui è legato
E’ il momento in cui il b. riesce a capireche gli altri sono diversi solo se sispiegano ampiamente. È anche ilmomento in cui percepisce di avere deilimiti e ha bisogno di essere rassicurato edi essere accolto e protetto nel momentoin cui ne ha bisogno.
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Bisogni e permessi del bambino
Incoraggiare a usare il pensiero logico econsequenziale.
Dare regole
Inviare permessi per pensare e persentire (puoi pensare con la tua testa, mipiace che esprimi le tue emozioni, puoifidarti delle sensazioni, puoi far sapereagli altri che sei arrabbiato, puoi pensaree al tempo stesso sentire le emozioni,non devi sentirti responsabile di quelloche sentono gli altri)
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Bisogni e permessi dei genitori
Prendersi cura di un bambino che inizia adire no, può stimolare i genitori a entrarein contatto con i propri problemi legati allarabbia, alla dipendenza e allaseparazione.
Pensare e sentire
Non affidare l’autostima al tentativo diottenere un figlio “perfetto”
Chiedere affetto
Trovare tempo per sé, concedendosianche piccoli viaggi
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psicoterapeuta58
Stadio della socializzazione, dell’identità, dell’immaginazione(3-6 anni)
Il b. si recepisce autonomo in un mondo di
rapporti costanti che rimangono tali anche
se gli adulti si assentano per brevi periodi.
E’ capace di dialogo interno che rispecchia
il rapporto avuto con la madre, sa che ci
sono regole da rispettare. Sa porre
attenzione al modo di vedere dell’altro.
Acquisisce il senso di successo, di
adeguatezza,di responsabilità e la capacità
di sentire la colpa.
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psicoterapeuta59
Acquisisce e amplia abilità sociali e psicologiche:impara a chiedere informazioni su cosa gli altri fannoe sentono
Impara a usare la fantasia: ha amici immaginari chegli permettono di verificare pensieri e comportamentinuovi e di sperimentare nuovi tratti della personalità
Comincia a sperimentare comportamenti cooperativi ea partecipare a giochi di gruppo
Sente ambivalenza verso i genitori e nutre unamiriade di sentimenti.
E’ la fase delle domande e della curiosità inparticolare nei confronti del sesso e della morte
Può essere la fase degli incubi notturni se il bambinosi sente spaventato da situazioni che teme di nonsaper affrontare o se non ha ricevuto risposteadeguate ai suoi dubbi e alle sue paure.
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psicoterapeuta60
Bisogni e permessi del bambino
Permessi per affermare il proprio
potere e la propria identità:
“Sono contento che tu abbia una visione del
mondo personale e che tu sia come vuoi
essere; puoi essere grande e avere bisogni
da soddisfare; non è necessari che tu ti
senta triste,arrabbiato, malato per ottenere
che io mi prenda cura di te; puoi avere
fantasie senza aver paura che si avverino;
puoi esplorare come sei fatto; è importante
che tu scopra le conseguenze del tuo
comportamento.”
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psicoterapeuta61
Permessi specifici per il ruolo
sessuale e sociale:
“mi piace come sei e com’è il tuo corpo,
puoi provare sensazioni sessuali; le
persone vanno bene comunque maschi
o femmine che siano; i maschi sono
importanti e hanno caratteristiche
specifiche….le femmine sono importanti
e hanno caratteristiche specifiche…”
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psicoterapeuta62
Bisogni e permessi dei genitori
La caratteristica di questo stadio è quelladi sviluppare, rivedere , modificare lapropria identità, riscoprire chi si è,sperimentarsi nelle relazioni sociali,riconsiderare alcuni aspetti della personaquali: il potere, il sesso, l’essere pazzo omagico, l’essere maschio o femmina ealcuni modi di canalizzare gli impulsi.
I genitori devono:
- creare spazi personali e di coppia
- coltivare relazioni affettive
- ricercare protezione e gratificazioni
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psicoterapeuta63
LE EMOZIONI E LA COMUNICAZIONE
AFFETTIVA NEL BAMBINO
Come accompagnare i bambini nel
cammino verso l'autonomia e la
socializzazione, senza sostituirci a
loro.
27/05/2014Dr.Nicoletta Cella, psicologo,
psicoterapeuta64
Le emozioni sono parte integranti di tutte
le transazioni critiche con l’ambiente,
esse danno direzione, guidano, a volte
intralciano lo svolgimento dell’azione
(Campos e al.)
….le emozioni ci muovono, riempiono i
nostri giorni di luce ed ombra, ci rendono
attori piuttosto che spettatori nel dramma
della vita (M. Arnold)
27/05/2014Dr.Nicoletta Cella, psicologo,
psicoterapeuta65
Ciascun componente la diade intensifica la sua
interazione spingendo l’altro in un’orbita
superiore[…]. Lo scambio avviene per onde di
sovrapposizione, sorridendo, la madre suscita il
sorriso nel bambino, e in questo modo rinforza il
suo successivo sorriso ad un livello ancora
maggiore (Stern 1990)
Tutte queste esperienze di contenimento
costituiscono per il bambino delle opportunità di
apprendere come contenersi da solo.
(Brazelton, Koslowski, Main 1974)
Le emozioni secondo una prospettiva evolutiva
27/05/2014Dr.Nicoletta Cella, psicologo,
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Fin dai primi mesi di vita il b. è un sistema in grado i comunicare agli altri i propri stati emotivi e di modificarli in base alle modalità comunicative ed affettive del genitore.(Tronick e il paradigma dello Still face)
Le emozioni assolvono la funzione di valutare contemporaneamente l’ambiente circostante, lo stato dell’organismo, la disponibilità delle figure di attaccamento e l’eventuale successo del comportamento di attaccamento nel mantenere un senso di sicurezza interno
Il b. è in grado sia di ricorrere a forme di autoregolazione (dito in bocca, grasping delle mani, distoglimento dello sguardo) a fronte di stimoli negativi, sia di sollecitare l’adulto attraverso forme regolatorie.
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Le condotte autoregolatorie del bambino interagiscono con la funzione regolativa che svolge il genitore. Tale funzione si esplica nella capacità di trasformare le emozioni negative del bambino in emozioni positive, ad esempio aiutandolo, a fronte di un’esperienza frustrante sul piano motorio e di modificare un fallimento (non riuscire ad afferrare un oggetto) in un successo (avvicinandogli l’oggetto perché possa prenderlo più facilmente).
Fin dalla nascita tra madre e bambino si costituisce un sistema di regolazione affettiva, che permette un’oscillazione continua tra comunicazioni riuscite ed errate.La madre svolge quindi fin dall’inizio una funzione trasformativa nei confronti delle emozioni proprie e del bambino, in particolare di quelle negative.La mancata azione trasformativa e regolativa induce al ricorso prolungato a forme di autoregolazione che possono influenzare la capacità di sentire ed esprimere le emozioni
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Le ricerche effettuate con il paradigma dello Still Face hanno messo in luce come il bambino già a 3-4 mesi si dimostri estremamente sensibile alle modificazioni dell’espressività della madre, modificando a sua volta le proprie modalità comunicative.A fronte del volto non responsivo della madre, il bambino, infatti, intensifica inizialmente i suoi sforzi comunicativi rivolti a quest’ultima accentuando il sorriso, le vocalizzazioni e l’intensità dello sguardo mentre successivamente, con la persistenza dell’inespressività del volto materno, fa ricorso a condotte di autoregolazione, volte a modificare i propri stati di disagio (Tronick, 1989), sia evitandone il contatto, rivolgendo lo sguardo altrove e assumendo anch’egli una mimica inespressiva, sia ricorrendo alla stimolazione di parti del proprio corpo e alla manipolazione dei propri indumenti.
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Il b. è in grado di esprimere
configurazioni emotive basate
sull’espressione del viso, la tonalità
della voce, lo sguardo e la gestualità
Tali configurazioni vengono utilizzate e
differenziate in coinvolgimento
sociale, in protesta attiva, in ritiro, in
interesse e curiosità.
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Il b. comunica il suo stato affettivo al caregiver il quale può reagire sia sintonizzandosi, sia fungendo da regolatore
La funzione regolativa si svolge a due livelli:
uno in cui le emozioni attivano il sistema di attaccamento comunicando al caregiverbisogni, e l’altro in cui le emozioni restituiscono informazioni al bambino circa il successo dei suoi tentativi di ottenere conforto e stare nella relazione.
Poiché possono emergere errori in quest’interazione, normalmente si alternano processi di sintonizzazione,rottura, riparazione reciproci
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In relazione alla disponibilità e alla capacità emotiva dimostrata dal caregiver il bambino mette in atto strategie di comunicazione e regolazione emotiva che vanno a costituire gli stili di attaccamento.
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L’attaccamento
Negli ambienti stabili in cui le madri consentono ai bambini di allontanarsi da loro quando i bambini si sentono sufficientemente sicuri di farlo e […] permettono ai bambini di ritornare da loro liberamente, i bambini sono in grado di modulare i loro livelli di attivazione (Rosenblum 1987)
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Le madri “sicure” secondo l’AAI sono capaci di
rispondere in modo sintonizzato ai diversi stati
emotivi, positivi e negativi, espressi dal proprio
bambino durante le sessioni di gioco libero
previste dalla ricerca.(la responsività si esplica
attraverso modalità di comunicazione quali il
contatto corporeo, la mimica del volto, il ritmo del
dialogo, l’espressione delle emozioni, oltre a
modalità più specificatamente comportamentali,
quali il coinvolgimento in attività, la proposta di
attività, ecc.)
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Le madri “distanzianti”, si rivelano incapaci di sintonizzarsi con le emozioni negative manifestate dai figli, non accogliendo in particolare le loro richieste di prossimità e consolazione, operando invece sintonizzazioni selettive in relazione alle esperienze positive di padronanza vissute dal bambino.
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Al contrario le madri “preoccupate”
si dimostrano parzialmente in
grado di rispondere alle richieste di
consolazione e prossimità dei loro
figli, e incapaci di rispecchiare
quelle legate alla loro padronanza
e autonomia.
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L’attaccamento sicuro corrisponde
alla capacità del bambino di
comunicare apertamente ogni
emozione positiva e negativa a un
caregiver percepito disponibile.
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L’attaccamento insicuro-evitante
comporta una riduzione
dell’espressione delle emozioni
negative e a un’attenuazione di
quelle positive per prevenire ulteriori
rifiuti da parte di un adulto vissuto
come insensibile ai segnali di
attaccamento.
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Nell’attaccamento insicuro-ambivalente il
bambino enfatizza l’espressione di emozioni
negative per mobilitare l’attenzione di un
genitore vissuto come non disponibile in
modo imprevedibile.
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Nei casi di attaccamento insicuro il bambino
tende a sviluppare delle strategie alternative
come quelle di distanziamento e inibizione
dell’espressione emotiva, per ridurre
l’indisponibilità della figura di attaccamento ed
aumentare il senso di sicurezza.
Le strategie di espressione delle emozioni in
relazione ai vari stili di attaccamento tendono
a stabilizzarsi e a ripetersi nel corso dello
sviluppo
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Le emozioni rivestono un ruolo fondamentale
nella valutazione del raggiungimento di
obiettivi (entrare in relazione con l’ambiente,
prendendo parte ad interazioni gioiose, agire
sugli oggetti,raggiungere sensazioni di
sicurezza, sperimentare affetti positivi e
avere il controllo su quelli negativi), se il
bambino valuta di aver raggiunto l’obiettivo
ne deriverà uno stato affettivo positivo che lo
motiverà nuovamente a sperimentare,
esplorare e coinvolgersi.
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Bambini di 10 mesi leggono e valutano le
espressioni emotive prodotte dagli altri e su di
esse modificano il proprio comportamento
(esperimento del baratro)
Bambini molto piccoli sono in grado di
produrre quasi tutti i movimenti muscolari
utilizzati dagli adulti per esprimere le
emozioni primarie (interesse, gioia, disgusto
sorpresa, distress, tristezza e rabbia. I
neonati sanno imitare le espressioni facciali
della sorpresa della paura e della tristezza
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A un’età più avanzata il bambino oltre a
possedere un Sé più strutturato su cui
pesano successi e fallimenti
dell’interazione, sperimenta nuove
emozioni quali la vergogna e la colpa ad
es. unitamente ai problemi legati al
controllo degli impulsi: la regolazione
emotiva e la riparazione degli errori
nell’interazione sono fattori di grande
rilevanza nel corso dell’intera vita.
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Per concludere……
Il modo in cui l’adulto quando era
bambino regolava i propri affetti e si
rappresentava emozioni e situazioni
influenza il suo essere adulto.
Di grande rilevanza è quindi il
processo comunicativo delle
emozioni e la quantità di riparazioni
che lo caratterizzano.