economia e gestione delle imprese cooperative nel settore delledilizia prof. edoardo sabbadin...
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Economia e gestione delle imprese cooperative
nel settore dell’ediliziaProf. Edoardo Sabbadin
Facoltà di EconomiaUniversità di Parma
Parma, dicembre 2008
Indiceargomenti principali
1. Il contributo della filiera delle costruzioni allo sviluppo economico del Paese.
2. I cambiamenti della filiera delle costruzioni in Italia.
3. Gli scenari di sviluppo futuro.
L’IMPORTANZA ECONOMICADELLA FILIERA DELLE
COSTRUZIONI
1998 2007
Gli investimenti in costruzioni rispetto al PIL, al netto dei trasferimenti di proprietà
8,2% 9,9%
L’incremento degli investimenti in costruzioni nel periodo 1998-2007
+ 29,4%
La crescita del PIL dal 1998 al 2007 + 13,5%
L’importanza economica del settore delle costruzioni in Italia
L’importanza economica della filiera delle costruzioni
Le costruzioni rappresentano la filiera più importante dell’economia italiana sia per il contributo al PIL (pari al 10%) sia per numero di occupati.
Dal 1999 ad oggi in Italia il tasso di crescita degli investimenti in costruzioni è più del doppio dell’incremento del PIL (29,4% rispetto al 13,5%)
L’evoluzione del numero degli addetti delle imprese di costruzione in Italia
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
1.400.000
1.600.000
1.800.000
2.000.000
1981 1991 2002 2007 2008 1°sem
n. addetti
Gli occupati nel settore delle costruzioni
• Nel corso degli ultimi dieci anni (1998-2008) gli occupati nel settore delle costruzioni sono passati da 1.493.000 a 1.943.000, con un incremento del 31,7%.
L’evoluzione degli occupati nei principali settori economici in Italia negli ultimi dieci anni
Settori 1998-2008
Costruzioni + 31,7%
Servizi + 21,5%
Industria - 1,1%
Agricoltura - 19,3%
Sistema economico + 14,6%
L’edilizia è il settore che ha registrato il maggiore incremento dell’occupazione in Italia.
Gli occupati nei principali settori economici in Italia nel 2007 e 2008
Settori 2007 2008
(1° sem.)
Costruzioni 1.955.000 1.943.000
Agricoltura 924.000 867.000
Industria 5.048.000 4.973.000
Servizi 15.295.000 15.593.000
Gli occupati del settore delle costruzioni sono il 28% del complesso degli occupati dell’industria in Italia.Gli occupati nel settore delle costruzioni sono più del doppio degli occupati del settore dell’agricoltura.
Gli investimenti del settore delle costruzioni in Italia nel 2003 e nel 2008
2003 2008
Investimenti in costruzioni (al netto dei costi per trasferimento di proprietà)
112.411 155.281
Fonte: Ance in milioni di euro
Tasso di variazione rispetto all’anno precedente degli investimenti in costruzioni e del Prodotto interno lordo
(Pil )in Italia dal 1999 al 2008
Anni Investimenti in costruzioni
Pil
1999 2,7 1,5
2000 5,8 3,7
2001 4,4 1,8
2002 5,9 0,5
2003 2,4 0,0
2004 2,2 1,5
2005 0,5 0,6
2006 1,5 1,8
2007 1,0 1,5
2008/1998 29,4 13,5Fonte: Ance
Quali sarebbero stati i risultati dell’economia italiana negli ultimi dieci
senza il contributo della filiera delle costruzioni allo sviluppo economico
del Paese ?
I CAMBIAMENTI NELL’INDUSTRIA DELLE
COSTRUZIONIIN ITALIA
L’INNOVAZIONE e la filiera dell’edilizia
L’Italia destina solo l’1% del PIL in Ricerca e sviluppo
EU investe l’2% in Ricerca e Sviluppo, USA 2.7%, Finlandia 3.5%, Svezia 4%
In Italia gli investimenti in Ricerca e Sviluppo rispetto al PIL sono diminuiti
Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo degli altri Paesi dell’Unione Europea sono in aumento
R&S privata si fa nelle medio-grandi imprese di alcuni settori del manifatturiero (per esempio nell’aerospaziale la R&SR&S >10% PIL settoriale, mentre nella maggior parte degli altri settori gli investimenti in R&S sono insufficienti.
Una delle tesi di fondo sul ritardo del Paese è chele imprese italiane stanno perdendo competitività
perché investono poco in innovazione
prodotto processo
marketing organizzativa
È necessario definire il concetto stesso di
innovazione. Eurostat lo ha ridefinito ampliando il concetto
Trova attuazione mediante la riorganizzazionedei processi e il parallelo impiego di
nuove tecnologie informatiche
L’ innovazione di processo/organizzativadetermina un aumentodella produttività
L’industria delle costruzionie l’innovazione di processo
L’edilizia ha un problema di fondo, un elemento di complessità specifica del settore: l’intrinseca difficoltà di industrializzazione del lavoro in cantiere.
L’INNOVAZIONEdi prodotto
e di marketingè nascosta
INCREMENTALERADICALE
DESIGN
sviluppata anche dalle imprese minori, che non quantificano l’investimento.
Le imprese minori
“CAMPIONI NASCOSTI”
• Di solito sono leader nei mercati di nicchia
• Le imprese minori hanno dimostrato una flessibilità e capacità di adattamento superiore alle grandi.
I cambiamenti nell’industria delle costruzioni
• In Italia si è industrializzata la produzione dei materiali per edilizia e solo parzialmente il processo produttivo in cantiere.
• Il cantiere è diventato anche il luogo di assemblaggio di semilavorati prodotti industrialmente altrove.
Quali sono state le principali innovazioni nell’industria delle costruzioni ?
Si è passati da un sistema produttivo caratterizzato da materiali poveri, disponibili in abbondanza (sabbia, ghiaia, pietra, legnami, calce, fango paglia, tronchi), ad un sistema produttivo centrato si prodotti, complessi, prodotti industrialmente, di marca, standardizzati, certificati e sempre più performanti.
L’evoluzione dei prodotti in edilizia
Semplici Complessi
Artigianali Industriali
Anonimi Di marca
Locali Nazionali – globali
Sfusi Confezionati inscatolati
Non certificati Certificati
Certificati energeticamente
In grado di ridurre i costi di gestione degli edifici
I trend d’innovazione di prodotto nell’industria delle costruzioni
+ prestazioni
+ estetica
+ flessibilità d’impiego
+ facilità di posa
I trend d’innovazione di prodotto nell’industria delle costruzioni
Naturalità e maggiore impiego di risorse rinnovabili
Elevato benessereabitativo
Basso consumo energetico
Elevate performancetermoacustiche
I servizi creano innovazioni (architetti, designer, società di ricerca e consulenza)
Le aziende di servizi diffondono la possibilità di fruire dei vantaggi delle innovazioni
Sono sempre le imprese di servizi che finanziano i prodotti innovativi.
I servizi e l’innovazione
Le imprese di servizi che consentono un uso flessibile del lavoro.
Tuttavia non siamo ancora disposti ad accettare è che:
• I servizi hanno sostituito i beni materiali come forza dominante del sistema economico.
• Il valore aggiunto dei servizi prevale su quello del bene materiale.
• Le imprese di servizi possono contribuire a razionalizzare il processo di produzione industriale.
L’evoluzione della distribuzione nella filiera dell’edilizia
La rivendita
IngrossoB to C
DISTRIBUZIONEINTERMEDIA
Con rete di vendita
DettaglioB to C
Show room
I Gruppi di distribuzione
Anche una recente ricerca svolta da Trio conferma l’evoluzione consulenziale e parzialmente produttiva
della distribuzione (per esempio la posa in opera: 25%).
Tab. 2 – Servizi offerti dalla rivendita (valori percentuali – risposte
multiple)
Assistenza tecnica 50 Consulenza per la posa in opera 58 Posa in opera 25 Nolo 17 Dimostrazioni pratiche per la posa dei materiali 42 Supporto progettuale 33 Forniture chiavi in mano 33 Trasporto e consegna a domicilio 75 Rilievo in cantiere 58
Fonte: Trio 2008 (Relazione presentata al Convegno annuale della SIM)
Il futuro della distribuzione e la rivoluzione tecnologica in atto: web.2
• La tesi che la diffusione delle più recenti forme di commercio elettroniche e le innovazioni connesse a web.2 possa ridurre il ruolo dei distributori è semplicistica.
• Le ricerche sull’impatto di internet portano a risultati contrastanti.
• L’e-commerce provocherà cambiamenti nelle attività svolte dai distributori, ma non li sostituirà.
• “Bypassare” i distributori può sembrare facile, ma gestire tutti i servizi e i flussi informativi alle stesse condizioni di costo non è nella realtà dei fatti cosi semplice.
• Internet offrirà più vantaggi che svantaggi all’attività di distribuzione anche nella filiera dell’edilizia.
L’edilizia è un settore a tecnologia invisibile, immateriale,
nascosta• Uno dei libri più interessanti sul processo di
produzione in edilizia è “La tecnologia invisibile” di Sinopoli, la sua tesi è che: La qualità dell’industria delle costruzioni dipende dall’organizzazione del processo edilizio, dalla qualità delle informazioni trasmesse dal committente, da come queste vengono trasformate in un progetto, dai criteri adottati per scegliere le imprese di costruzione e dalle modalità di verifica e controllo dell’attività in cantiere.
Le caratteristiche del processo di costruzione in Italia
• Può essere definito “approccio accendi e spegni” o multi organizzazione temporanea: per qualsiasi nuova operazione viene costruita una squadra ad hoc.
• Le attività o fasi (committenza, progettazione, produzione, controllo, finanziamento) sono separate. Le relazioni sono labili.
• Le responsabilità sono frammentate• Il contratto è unico• L’intervento sequenziale
L’intervento tradizionale sequenziale in Italia
• Ogni singolo operatore lavora sul risultato dell’attività svolta dall’operatore precedente
• La responsabilità è solo del costruttore• Il coordinamento di solito è limitato e non ci sono
informazioni di ritorno.• Il successo del risultato dipende dalle capacità
del committente• Nell’approccio tradizionale il committente e il
progettista non hanno contatti diretti con i fornitori di materiali e componenti.
Le specificità italiane della filiera delle costruzioni
• La polverizzazione del sistema produttivo
• Le difficoltà di coordinamento del processo produttivo
• La ridotta standardizzazione di componenti che all’estero sono state standardizzate, senza pregiudicare la varietà e la qualità del risultato architettonico (secondo le indicazioni di Gropius 1908)
Le criticità della rete di imprese artigiane italiane
Elevate capacità tecniche
Scarsa cultura gestionale ed organizzativa
È necessario mantenere le competenze dell’artigianato
La maggior parte delle imprese artigiane italiane hanno elevati livelli di professionalità tecnica (superiore nelle opere di finitura, nel restauro conservativo alle prestazioni delle imprese francesi ed inglesi).
Le imprese italiane sono carenti per quanto riguarda le tecniche e di regole d’arte formalizzate.
Nel nostro Paese prevalgono le conoscenze individuali ed esperienziali.
In Italia, in genere, le conoscenze dei singoli addetti prevalgono sulle procedure operative messe a punto dell’impresa.
Prevale un processo consuetudinario-tradizionale di gestione dei processi produttivi in edilizia.
La formazione si svolge prevalentemente sul campo, mediante l’esperienza lavorativa.
In Italia, nelle opere semplici con lavorazioni tradizionali le eventuali controversie tra micro-imprese in cantiere vengono risolte grazie all’unità di intenti.
Nelle grandi opere complesse, con molti operatori, le imprese perdono la visione complessiva del lavoro e degli obiettivi e con essa l’unità di intenti.
La conseguenza negativa è la perdita di controllo della qualità e dei costi.
Negli altri Paesi europei in genere le attività in cantiere si svolgono in un contesto più ordinato, con una maggiore chiarezza degli adempimenti contrattuali (definiti con più precisione).
In Francia il sistema di certificazione dell’artigianato edile risale al dopoguerra, è riconosciuto dallo Stato, concepito come un iter strutturato in fasi.
In Francia la certificazione e l’appartenenza a Strutture associative, con apposito logo (marca) è stata utilizzata in chiave di marketing e comunicazione.
Hanno previsto disposizione a tutela degli utenti, utili nel caso di contenzioso e nei confronti delle compagnie di assicurazione.
La verifica del rispetto delle norme è svolta con maggiore rigore sostanziale (non solo formale).
In Italia la qualificazione mediante la certificazione corre il rischio di risultare solo formale.
Rimane il problema di certificazione dell’area del subappalto, dell’associazionismo temporaneo.
Evoluzione del numero delle imprese di costruzioni attive in Italia
2000 2007 2008
(2° trim)
Numero imprese di costruzioni attive
589.707 775.886 782.847
Società di capitali 61.037 108.947
Società di persone 94.144 100.166
Confronto numero imprese costruzioni e addetti con totale imprese e totale addetti (elaborazione dati Istat 2005)
Classi di addetti
Numero imprese costruzioni
Valori %
Totale imprese
Valori %
1 314.159 53,75 2.555.566 58,47
da 2 a 9 239.947 41,06 1.594.136 36,48
da 10 a 19 22.408 3,84 141.065 3,23
da 20 a 49 6.371 1,1 54.963 1,25
da 50 a 249 1.458 0,24 21.922 0,5
oltre 250 85 0,01 3.435 0,07
Totali 584.428 100 4.371.087 100
Le principali fasi dell’industrializzazione
1 La fase della meccanizzazione
Energia idraulica e termica
Fonte energetica localizzata
2 La fase della Produzione di massa fordista
Energia elettrica Reti di distribuzione dell’energia
3 La fase dell’automazione
Informazione
Computer
Computer collegati a macchine
4 La fase della conoscenza
Internet Reti connesse di conoscenza
Impresa generale di costruzioni
Il modello dell’impresa generale di costruzioni è superato
PRODUTTORI PRODOTTI PER
EDILIZIA
DISTRIBUTORI CLIENTI FINALI
PROGETTISTI
IMPRESE DI COSTRUZIONI
Artigianiposatori
Artigianiposatori
Reti di vendita Agenti-
venditori
Fiere
Mezzi di comunicazione di massa
Nella complessa filiera dell’edilizia è sempre più difficile definire i confini delle attività secondo gli schemi tradizionali.
IMMOBILIARISTI
Mezzi di comunicazione
specializzati
Sempre più spesso le imprese di successo adottano soluzioni ibride
Tendenze e scenari
2008 2009 2008 2009
COSTRUZIONI 155.281 157.022 - 1,1% - 1,5%
Abitazioni 84.493 85.773 - 1,0% -1,2%
• nuove 39.941 39.789 - 2,8% - 3,0%
• recupero abitativo rinnovo, manutenz.
44.552 45.984 +0,7% + 0,5%
Non residenziali 70.788 71.249 - 1,3% - 2,0%
• private 41.636 42.717 0,5% - 0,1%
• pubbliche 29.152 28.532 - 3,7% - 4,7%
Gli investimenti in costruzioni: stime e previsioni(tassi di variazione deflazionati)
Fonte: Ance
La dinamica congiunturale del settore delle costruzioni
Nel 2008, dopo nove anni di crescita senza interruzioni del settore delle costruzioni, il ciclo espansivo si interrompe.La flessione segue il più lungo ciclo positivo del dopoguerra.
L’edilizia a basso consumo di energia
• Si stima che circa la metà delle abitazioni occupate in Italia (10-11 milioni) potrebbero/dovrebbero essere oggetto di interventi di ristrutturazione.
Lombardia 17%
Veneto 15%
Emilia Romagna 11%
Piemonte 11%
Toscana 7%
Lazio 6%
Friuli V. Giulia 5%
Trentino A. Adige 4%
Marche 4%
Liguria 4%
Sicilia 2%
Calabria 1%
Le richieste di agevolazioni fiscali del 55% per interventi di risparmio energetico
PER REGIONE
Fonte: Ance
Finestre e pareti 37%
Caldaie a condensazione 27%
Pannelli solari 18%
Diverse tipologie 15%
Riqualificazione globale 3%
Le richieste di agevolazioni fiscali del 55% per interventi di risparmio energeticoPER TIPOLOGIA DI INTERVENTO
CONCLUSIONI
Negli ultimi dieci anni il settore delle costruzioni ha contribuito in misura sempre maggiore alla formazione del PIL e all’occupazione in Italia.
L’importanza economica della filiera delle costruzioni
L’ importanza e la complessità
• Abbiamo visto che il settore, genera sviluppo e benessere per tutta l’economia, spesso a ha una funzione anticiclica.
• Le scelte relative al settore edile impattano su tutto il sistema economico, dalle infrastrutture, dall’efficienza logistica e dei servizi fino alla qualità della vita, alla salute e alla felicità delle persone.
• L’industria delle costruzioni deve essere in grado di rispondere all’evoluzione delle esigenze economiche-lavorative, sociali e culturali del Paese.
Importanza qualitativa e complessità
• La casa rappresenta l’acquisto più costoso nella vita di una famiglia.
• Le soluzioni adottate nell’industria delle costruzioni condizionano l’impatto ambientale
• È un bene poliedrico: L’output dell’industria delle costruzioni ha diverse dimensioni: è anche un bene di investimento.
• L’abitazione condizione la qualità della vita• È importante nella promozione sociale, è anche un bene
comunicativo (esprime la personalità in modo più veritiero rispetto per esempio all’abbigliamento).
I cambiamenti nell’industria delle costruzioni
• Le difficoltà di industrializzazione del cantiere, anche per la forte domanda di personalizzazione presente in Italia, ha spinto all’industrializzazione della fase precedente.
• I materiali poco costosi, semplici presenti in natura, sono stati sostituiti da semilavorati, pronti per la posa.
L’EVOLUZIONE DEI MATERIALI E DEI PRODOTTI PER L’INDUSTRIA DELLE
COSTRUZIONI
Passato• Materiali di base
poveri-semplici• Malta sabbia e calce
Presente • Scomparsa dei
materiali primari• Progressivo
miglioramento tecnologico e prestazionale
• (per esempio Malte primiscelate . .
Innovare rispettando il passato
• In Italia è importante innovare rispettando la tradizione, migliorando le prestazioni di prodotti tradizionali.
• La tradizione costruttiva italiana è legata all’utilizzo del laterizio ( il mattone è il materiale tipico del panorama edile italiano)
LE NUOVE SFIDE DELL’INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI
Crisi energetica Sfida ambientale
Dissesto ecologico Crisi del sistema finanziario
Le nuove sfide
L’edilizia a basso consumo di energia
Le soluzioni in grado di ridurre i costi di manutenzione degli edifici
Maggiore eclettismo nell’impiego dei materiali (demolire e ricostruire)
L’edilizia standardizzata di qualità
Le nuove sfide
• L’edilizia a basso consumo di energia• Sviluppare prodotti e sistemi produttivi sempre
meno dipendenti dal petrolio• Aumentare l’impiego di risorse rinnovabili• L’edilizia con materiali e soluzioni in grado di
ridurre i costi di manutenzione degli edifici.• Più coraggio ed ecclettismo nell’impiego dei
materiali • L’edilizia low cost e di qualità. Le case di Ikea.
Basso costo e qualità (il progetto abitazione di 100 mq. venduta a 100.000 euro).
L’edilizia a basso consumo di energiaLE ESIGENZE DI UN QUADRO
NORMATIVO STABILE
• Le imprese della filiera dell’edilizia hanno bisogno di un quadro compiuto di regole chiare, regolamentate in modo univoco e conosciute con anticipo rispetto alle scadenze.